Poesie di Angelo Alberi


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Mentre aspetto
Sostano sulla grande vetrata
dove perle
incuranti scivolano via
Tornano
tra voluttuose nuvole
dove assaporo salini riflessi
Passano
tra immobili e silenti figure
dove diafani manichini
lasciano intravedere
il sensuale
gioco
delle tue gambe

Tracce
Traccia
il tuo respiro
diagrammi sonori
Piano
accarezzo il tuo seno
Brandelli di un desiderio che inseguo
sui tuoi fianchi
tra le tue cosce bianche
rimangono tra le mie dita
Sulle labbra
il piacere del tuo inquieto mare

Time
Cadenzati passi femminili attraversano la via
frettolosi
bucano il tempo
imbrigliato nell'invisibile tela
tessuta tra esili braccia
ed io qui
immobile
nella luce di un freddo mattino autunnale
ad aspettare una nuova primavera

Saluto
Il tuo passo
seppur leggero
scuote il silenzio del lungo portico
padrone quasi assoluto di quelle poche ore
che il vociare allegro ed impertinente delle donne
non trafigge con i modulati toni delle loro voci
Potrei non alzare lo sguardo
tra breve
già lo so
la tua figura taglierà
in controluce
la grande finestra
Quanto tempo è passato?
Ora
sono qui con te
siamo soli
fragili
siamo come alberi spogli
Il momento è arrivato
Accarezzo le tue mani
ed è già ora di andare

Sera
Allungati
su cirri leggeri
i miei pensieri viaggiano
Portati dal fumo di un sigaro
velano la figura che solo per me
danza
Fugace emozione
alla quale non so rinunciare
Non rispondo
oramai sono troppo lontano.

Cigni
Linea bianca discontinua
esile filo
evanescente immagine
ti insinui tra ombre d'argento
e sull'acqua
danzando con ali di seta
viene Cloto la ninfa.
Ora
tra i rami lontani
tenui fuochi e calde lame
annunciano il giorno
che con possenti battiti d'ala
inesorabilmente arriva.

Spiaggia
Lunghe dita affusolate
lasciano sulla sabbia lievi solchi.
Mutevoli tracce
di un disperato tentativo
come graffi che segnano la pelle
spariranno…
all'arrivo del successivo respiro
quando il soffio del tempo stenderà la sua mano.
Ciclo perpetuo
orizzonte di forme e colori.

Vorrei.
Sprofondate nell'abisso del tuo abbraccio
le parole muoiono sulle mie labbra.
Vorrei
tu non trovassi mai la via d'uscita
dal labirinto del mio cuore.

Calais.
Nulla
apparentemente
tra me e la tenue illusione.
Oceano e cielo si fondono
mi attraversano offrendomi le tracce del loro passaggio.
Qui il vento è padrone
signore vestito di piume d erica.
Poi
più tardi
solo poche luci alla fonda
in attesa.


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