Poesie di Giorgio Alessandro Bonnin


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Mi chiamo Giorgio Alessandro Bonnin, ma in rete sono conosciuto come MERLINO; vivo e lavoro a Pinerolo (TO) dove sono nato. Da qualche anno ho riscoperto l'interesse per una mia passione di gioventù: la poesìa! Ho al mio attivo premi in numerosi concorsi letterari ed è in fase di stampa un libro scritto in collaborazione con una poetessa siciliana dal titolo "Dolci inquietudini".

Oltre la notte
...traghettai
gli ultimi fantasmi
della mia fantasìa stanca
oltre la notte,
oltre gli sbadigli
di lune annoiate...
Li avrei seppelliti
sulle sponde del fiume,
nel fango delle anse,
tra i canneti..
Le mie regine
s'erano fatte piccole,
le vesti
impigliate tra i rovi
cresciuti ai piedi
di altari di cartapesta.
Ma,ormai,
da tempo,
non appartenevano più
al mio sogno,
e i loro schiamazzi sterili
inquinavano
il canto dei grilli
e graffiavano le mie notti
di bagliori inutili.
Sapevo che i miei pensieri
si sarebbero fermati
ai piedi del colle,
al primo campo di fiordalisi,
al primo sussulto di vento.
Allora li presi per mano,
e raccontai loro
le favole più belle,
incinte di bacche scarlatte
e d'aromi...
Di coraggio.
E insieme
attraversammo il fiume,
oltre l'orizzonte,
oltre il Tempo,
oltre la notte...

Paranoia
Il chiasso intorno
si fece canto d'allodola
quando pensai
di non essere più triste.
Qualcosa,
qualcuno dentro me
sgranava perle di sorriso,
e ne udivo distintamente
il gorgogliare, il calore.
Qualcosa, le cose, le case?
Ora non saprei,
nè potrei ricordare...
Lei era bianca,
avvolta in una veste bianca,
e forse mi stava sorridendo,
o, forse,
solo osservando,
gli occhi nascosti
dietro grandi vetri rotondi
colorati di fumo grigio.
Profumava
di fragola e lampone,
e non credo
mi avrebbe fatto del male.
D'un tratto,
incredulo,
sorpresi la mia mano
sfiorarle il seno:
la mano destra?
La sinistra?
Chi può saperlo.
Sentivo le mie braccia
talmente attorcigliate,
aggrovigliate,
incapace di percepire
se quella mano,
esploratrice oltre il bianco,
fosse veramente MIA,
o una mano
presa in prestito
per l'occasione
da uno sconosciuto
di passaggio.
E lei stava immobile,
quasi in attesa degli eventi...
Sapevo
che se mia madre
m'avesse visto
si sarebbe suicidata
per la vergogna.
Poi lei si ritrasse,
si tolse gli occhiali,
liberando uno sguardo
chiaro di grappoli
d'uva rosata.
Si ricompose,
e prese la mia mano
tra le sue.
"...ora puoi andare...",
mi sussurrò,
"...sei guarito!"
"...grazie,
grazie infinite...Dottoressa...".
Mi svegliai
immerso in un lago di sudore.
Mi guardai intorno,
mi specchiai,
felice e incredulo.
Ma tu guarda...
...CHE RAZZA DI SOGNO!!!

Prenotami un palco
...dovrò vivisezionare
i fantasmi dei miei incubi,
e ricordarmi
d'annaffiare le mie rose,
e i miei gelsomini,
prima che mani ambigue
ne rubìno il profumo.
E consumare
i miei pasti in silenzio,
chè la loro essenza
non sconfini
tra le nebbie della noia,
e non si frantumi
sulla risacca
della convenienza
e dell'ilarità
di comodo.
Prenotami un palco,
cuore mio,
possibilmente in prima fila,
chè io possa assaporare
il profumo dell'ultima poesìa,
dell'ultimo bacio
ricamato
sulle labbra di un sogno.
L'ultima melodìa prima della notte...
Prenotami un palco,
lontano dalle luci,
dai clamori,
ma vicino alla tua mano.
Vicino alla tua voglia d'amare...
Ai tuoi silenzi,
ai battiti del tuo cuore,
Chè io possa ammirare la recita,
e viverla,
oltre la recita..  

Se non ti basta
...se non ti basta
la mia poesìa,
se non t'accontenta
un Amore
che non può volare
dove vorrebbe,
dove vorresti,
credo
che nasconderò i miei sogni
all'ombra sicura
di una quercia antica,
prima che il soffio
dell'incredibile
ne annodi i contorni,
al riparo da tutti i venti
dell'indifferenza...
Calzari di piuma,
leggeri,
sui tuoi seni,
sui tuoi occhi chiusi,
sui tuoi pensieri muti,
cammineranno ancora
dipingendo
Primavere di pastello
e sentieri di sole.
E accarezzeranno ancora
i tuoi fianchi,
e le tue labbra
calde di porpora
e fragola di bosco.
Anche se tu non lo saprai...
Anche se tu
non te ne accorgerai,
anche quando
sarai già lontana...   

Insalata
...l'uomo dell'insalata
usava da tempo
i suoi simulacri
per appendervi i panni sporchi,
aspettando che il vento
li ripulisse...
E si crogiolava,
illuso e felice,
nei riflessi della sua immagine,
imprigionata
tra specchi convessi
e candeline...
E pazientemente,
dipingeva le bugìe
di sacralità,
colorava i sui peccati,
le sue ambizioni,
la sua vanagloria,
dei colori tenui
di Verità
alle quali
mai avrebbe potuto accedere...
E quando un bimbo
urlò al mondo,
che il re era nudo,
l'uomo dell'insalata
si spaventò,
si rivestì,
di corsa,
e fuggì tra i campi...
Per errore,
per sbaglio,
per incapacità di comprendere.
In fondo,
lui non era un re.
Lui era una nullità,
nessuno, insomma...   

Non serve
...non serve
truccare le carte del tuo mazzo
per travestire la tua rabbia
di risentimento,
e maledire quel medico
che ti prescrisse
un'oncia di malinconìa
da consumare a piccole dosi
al funerale della fantasìa...
Non serve nascondersi,
cercare assassini
o lestofanti,
colpevoli di delitti
mai avvenuti.
Non troverai i loro volti
sui giornali della sera.
Un tempo scrivevo Amore
sulle foglie dei cavoli,
e intessevo ghirlande
di fiori d'acacia e biancospino,
ubriacandomi di sogni
sul pentagramma
della tua melodìa.
Ora vorrei
che quel Tempo
mi piovesse addosso,
ma incontro solo cieli lividi
e sentieri polverosi.
I figli dell'ira e del rancore
nascono ciechi,purtroppo,
senza favole da disegnare,
senza Amore da cantare,
senza Poesìa.
Senza lagrime da versare.
Ma nutrirli,
amarli e coccolarli,
cercar riparo alla loro ombra
non serve,
non serve davvero...   

Prima che la notte
...prima che la notte
catturi le scorie
dei miei pensieri
e le raccolga
in ampolle
oniriche e indecifrabili,
lascerò tre petali di rosa
sul sentiero dell'ultima poesìa.
Tre petali,
tre canzoni,
tre sospiri.
Un petalo
all'ultimo "ti amo",
all'ultimo batticuore,
all'ultimo battito di ciglia
di una cerbiatta innamorata.
Un petalo
alle mille poesìe
fiorite d'amicizia,
che incontro
sulla mensa dei miei giorni
e del mio Tempo,
profumate di semplicità
e di voglia d'Amore.
Un petalo e una lagrima
a chi non crede,
a chi s'accosta timoroso
al fiume della sincerità.
Un petalo e un pensiero.
Triste e incredibile,
come le sue paure...
Eppure l'albero del coraggio
fiorisce ogni sera,
e racconta profumi
da cogliere a piene mani,
ogni sera,
prima che la notte
catturi le scorie
dei miei pensieri...   

L' alba di ieri
...forse t'osserveranno
attraverso uno specchio,
e ti chiederanno
dei tuoi Amori,
dei tuoi desideri,
delle fantasìe nascoste
dietro i tuoi occhi chiusi.
Vorranno sapere,
vorranno capire,
starnazzare,
e lanciare anatemi.
Non regalare loro
i fiori
che raccogliesti a Maggio;
non offrire loro
bicchieri colmi di Verità
che riempirebbero di dubbi
e di semafori spenti
i loro pensieri
vuoti e inutili,
bocca d'arancia,
labbra di melograno maturo.
E indossa te stessa
come fossi
il vestito della festa,
il più bello e smagliante...
Presto mi regaleranno
l'innocenza di un bimbo,
la saggezza di un pazzo,
e le mie mani
torneranno a volare,
a inseguire la tua aura
tra il clamore dei mercati,
tra le bestemmie
di Santi Peccatori,
tra i peccati
di Devoti Baciapile.
Poserò ghirlande di rugiada
intorno intorno
ai morbidi confini
del tuo corpo,
così caldo
di fantasìe proibite,
così ansioso
di nuovi brividi,
così desideroso
di giochi senza tempo.
E l'alba di ieri
sarà nuova poesìa,
nuove canzoni...   

La tua gelosia
Osservo la mia tristezza
tra gli anelli di fumo
della prima sigaretta
del mattino...
La gelosìa,
la tua,
incredibile, assurda GELOSIA,
lama affilata e tagliente
che violenta l'Amore,
che offende,
che calpesta i brandelli
dei sogni più desiderati...
Figlia della diffidenza e della paura.
Dolce è l'Amore,
dolcissimo SAREBBE l'Amore,
un bimbo
dalle guance di pesca,
che oggi parla una lingua
che non conosco,
nè voglio conoscere.
E canta canzoni
che non ho mai cantato,
che non ho MAI scritto,
che non ho MAI amato.
Se la mia ombra
fosse un'ampolla
colma di miele,
la poserei
ai piedi del tuo altare,
chè ti addolcisca l'Anima.
Se il mio volerti bene
fosse vento,
lo soffierei sul tuo cuore,
per disperdere le ombre
che lo soffocano.
Ma incontro solo silenzi,
muti, ciechi e sordi.
Spengo l'ultimo vagito
della prima sigaretta del mattino,
e raccolgo i miei pensieri...   

Il tuo fiume
...presi per mano
la mia fantasìa,
la mia poesìa,
e risalii il tuo fiume.
Mi nascosi talvolta
all'ombra della mia ombra,
e chiesi ai papaveri rossi
di partorire vento
per poter navigare.
Mi rifugiai
tra gli sbadigli
di giovani notti,
tra caverne ombrose
incrostate dal languore
di lune nostalgiche...
Mi dissetai
alla fonte
di incolpevoli pensieri.
I pensieri del Mondo,
graffi leggeri
sul dolore e sul rimpianto.
Oggi racconto i tuoi occhi,
racconto la Storia Infinita,
respiro la vita...   

Excusez moi Madame
...excusez moi Madame,
e mi perdoni l'ardire,
se questa sera,
tra riccioli
di stelle capricciose
e canti di grilli
in fondo al buio,
dipingo nostalgìe lontane
pensando al Suo sorriso...
Stasera, Madame,
le mie lune
hanno sette innamorati,
sette amanti da adorare,
sette bocche da baciare.
Ma io sono solo,
Madame,
con le mie dissonanze,
con il mio pentagramma vuoto.
E lo riempirei di canzoni,
lo colorerei di poesìa,
d'Amore...
Se solo volesse
prestarmi la Sua mano,
per un istante,Madame,
e dedicarmi un pensiero,
un attimo del Suo tempo...
Un attimo di tenerezza.
Anche perchè,
Madame,
quando La penso,
ho la vaga sensazione
d'...amarLa!
Ora devo andare.
Le lascio una rosa
e un bacio.
Al mio ritorno
cercherò la rosa
tra i Suoi capelli,
e pregherò
di ritrovare il mio bacio
sulle Sue labbra...
Excusez moi Madame,
mi perdoni l'ardire...     

La lontananza
Pesa come piombo fuso
la distanza,
Amore lontano,
che danzi nella mente,
che mi danzi sul cuore,
quando il velo soffocante
della nostalgìa
ne graffia i contorni.
Potessi imprigionare la tristezza
nel palmo della mano,
e disperderla
come cenere
tra i gorghi del ruscello...
Potessi avvolgere
di serici drappi
la mia malinconìa,
e sprofondarla
nel buio più buio
della mia Notte!
Ma devo inseguire
isole di Vuoto,
e ricamarle di ricordi,
sentinella di speranza
testimone e vate
di desidèri interrotti,
di sogni rubati
da un destino bugiardo.
Dovrò inventarmi un sorriso,
e custodirlo,
imprigionarlo,
amarlo,
aspettando i rintocchi gioiosi
di nuove campane,
di nuovi momenti...   

Passione
M'affascina
il tuo colore biondo grano,
e mi conturba,
m'attrae
la tua pelle ruvida,
odorosa di antichi,
genuini sapori...
Sei così bella,
così calda...
desiderabile,
e il tuo profumo
riaccende atavici istinti
in tutto il mio essere.
Mi sei mancata,
e la tua assenza
ha spalancato
terribili voragini di vuoto
dentro me...
Ma ora
sei qui,
finalmente mia...
distesa
nel verde...dell'insalata,
impareggiabile,
fantastica...
cotoletta alla milanese....   

Palloni gonfiati (lei non sa chi sono io!)
...navigo sospeso
tra stalattìti di pensieri compressi,
domande,
interrogativi e ipotesi...
Ho quattro anni,
e domani sarò bambino.
Forse,ieri,
ne avrò quaranta,
e sarò re del Porto-gallo,
o del Porto-gatto...
Chi può sapere
cosa si nasconde
dietro una bollicina
d'acqua minerale!?
Lasciatemi scrivere,
vi prego,
e datemi il tempo di ri-leggere!
Ho assaggiato
le vostre ostriche,
signori della Corte,
signori della Giurìa,
signori dell'ultima barzelletta,
e sapevano di naftalina.
E le vostre pinne di squalo
erano più livide dei capezzoli
d'una prostituta d'alto bordo.
Il vostro Dio
non m'accompagnerà a casa,
stasera.
Neppure domani.
Inchiodato,mi raccontano,
incatenato
all'ultimo supermercato
proprio di fronte
alla mia tana,
tra il registratore di cassa,
e le patatine fritte,
bloccato proprio qui,
a due passi
dalla mia voglia di tenerezza!
Pazienza!Lo ricorderò
nelle mie preghiere,
statene certi,
ma sopratutto
mi ricorderò di VOI,
sacerdoti e mercanti del Tempio,
venditori di frittelle
e pezzenti in doppiopetto...
VOI,
che sarete la mia poesìa,
la mia ispirazione.
VOI,
menestrelli del nulla...   

Paranoia
Il chiasso intorno
si fece canto d'allodola
quando pensai
di non essere più triste.
Qualcosa,
qualcuno dentro me
sgranava perle di sorriso,
e ne udivo distintamente
il gorgogliare, il calore.
Qualcosa, le cose, le case?
Ora non saprei,
nè potrei ricordare...
Lei era bianca,
avvolta in una veste bianca,
e forse mi stava sorridendo,
o, forse,
solo osservando,
gli occhi nascosti
dietro grandi vetri rotondi
colorati di fumo grigio.
Profumava
di fragola e lampone,
e non credo
mi avrebbe fatto del male.
D'un tratto,
incredulo,
sorpresi la mia mano
sfiorarle il seno:
la mano destra?
La sinistra?
Chi può saperlo.
Sentivo le mie braccia
talmente attorcigliate,
aggrovigliate,
incapace di percepire
se quella mano,
esploratrice oltre il bianco,
fosse veramente MIA,
o una mano
presa in prestito
per l'occasione
da uno sconosciuto
di passaggio.
E lei stava immobile,
quasi in attesa degli eventi...
Sapevo
che se mia madre
m'avesse visto
si sarebbe suicidata
per la vergogna.
Poi lei si ritrasse,
si tolse gli occhiali,
liberando uno sguardo
chiaro di grappoli
d'uva rosata.
Si ricompose,
e prese la mia mano
tra le sue.
"...ora puoi andare...",
mi sussurrò,
"...sei guarito!"
"...grazie,
grazie infinite...Dottoressa...".
Mi svegliai
immerso in un lago di sudore.
Mi guardai intorno,
mi specchiai,
felice e incredulo.
Ma tu guarda...
...CHE RAZZA DI SOGNO!!!   

La fontana
Chiesi alla mia bocca
d'accostarsi alla fontana,
nascosta tra giovani felci
e complici ombre
d'antiche fronde...
Chiesi al mio Destino
di raccontarmi il Tempo,
i suoi sussulti,
i suoi colori,
languidi di promesse
e d'eternità senza voce.
Senza Luce.
E forse fu il silenzio,
o forse,
l'ultimo frammento di pensiero
a ricondurmi
sul sentiero delle Nuove Stagioni...
E quando incontrai la mia immagine
scolpita tra le brume dell'alba,
quando riascoltai
la musica dei miei passi nella brughiera,
capii che era il Tempo.
Dell'Amore.
Della favola.
Della Verità.
E accostai,gioioso,
le mie labbra
alla fontana...   

Acque chiare
Ci pensavamo forte,
e non servivano molte parole
a raccontare i nostri pensieri,
le nostre emozioni,
acque chiare
tra i rumori dell' inconsistenza.
Ci incontravamo
all'unisono di un canto,
ed era festa di colori,
era poesìa...
Semplice,
grande nella sua umiltà,
ma era la "nostra" poesìa.
Ora l'orologio del Tempo
mi narra di frutti acerbi,
afoni rintocchi
disciolti nel nulla,
frammenti di sogno
dispersi nel vuoto
d'arroganze piccole e impotenti.
Sciocche e inutili.
Ed è pur vero
che l'amarezza
non fa parte del mio mondo,
dei miei pensieri,
ma regalami un attimo
per ricamare la mia tristezza,
per relegare
le note stonate dei miei universi
in fondo
all'ultima notte!
E ci penseremo ancora forte,
e saranno ancora
acque chiare,
sarà ancora...poesìa!

Stammi vicino
Stammi vicino, ti prego,
e affida al tuo sguardo
le fantasìe,
i pensieri,
le tue voglie
profumate di peccato.
E guardami negli occhi,
rubami il respiro,
regina di una notte,
regina del Sogno.
Regina dell'Amore,
d'istanti senza parole
e senza Tempo,
gravidi di carezze,
brividi dolci
scolpiti sotto la pelle,
ansimi raccontati
tra le fessure della passione...
E quando esploderà la notte
saranno le mie,
le tue mani,
a raccontare l'Amore,
la sua poesia,
la sua bellezza
all'alba del nuovo giorno...

Questa volta
Ti regalo
il ruggito d'un leone stanco,
che ha perso le unghie
ma non la voglia d'amare.
Ti canto il colore
delle mie veglie,
delle mie voglie...
Dei miei cieli chiari.
Il cuore nasconde le notti
all'ombra d'una canzone,
e coglie bagliori di sale,
di sole,
di luce,
riflessi dei suoi ricordi.
Il tempo odora di dolci silenzi.
E questa volta
le mie lagrime
saranno colorate di te,
e la mia ansia
indosserà il riflesso del tuo sguardo...
Questa volta la mia gioia,
la mia felicità,
respireranno Amore,
il mio,
il tuo,
il nostro...

Forse
...e là, in fondo all'universo
dove la mia poesìa
nàufraga nei tuoi occhi,
colgo l'eco della tua rabbia,
scintille di gelosìa,
risentimento,
esplodono improvvise
nella pace
della mia fantasìa...
Amore bambino,
caro e dolce,
Amore di venti impetuosi!
Parole come stilettate,
frustate,
parole che fanno male...
Pensavo,credevo,speravo
bastasse un...ti amo,
un sogno leggero,
un canto di cielo
partorito dal cuore,
dall'Anima.
Ma forse ho disperso
i respiri del Tempo,
il mio Tempo,
tra le radici dell'illusione.
O forse ho sognato,
incredibilmente,
dolcemente,
fortissimamente...
O forse ho raccolto
parole d'Amore,
pensieri,
che non m'appartenevano!
Forse...

Attese
Diluire il Tempo
tra i pensieri,
tra ansie incolpevoli
e voglia...di voglie
inconfessabili e dolcissime.
Attese.
Punti interrogativi,
approdi,
partenze...
Transito di sospiri
colorati d'incantesimo,
di favola,
di dolci misteri...
E Amor si culla
timido e prepotente
tra i seni della fantasìa,
tra le righe
di pentagrammi
nascosti oltre la notte.
Ma domani sarà festa di luci
e suoni raccontati
tra sussurri
e lagrime di gioia.
E s'apriranno le porte del Silenzio,
e lampi di batticuore
accenderanno il buio
delle...attese!!!

L’attimo
...fugace e misterioso,
un lampo,
uno sguardo,
una mano
che sfiora un'altra mano,
un pensiero,
un fulmine
che colora il mondo,
una melodìa ruffiana
che si insinua
tra i perchè,
tra i "vorrei",
tra i..."forse"!
Ma la notte racconta sospiri,
favole d'Amore
rinchiuse da sempre
nei giardini del cuore,
e l'alba dipinge d'azzurro
il sorriso del cielo.
E Amor si racconta,
tra lagrime antiche,
profumo di sogni sognati,
vissuti,
cercati,
amati,
voluti e sperati!
E l'attimo
ha il colore dei tuoi occhi
nascosto in altri occhi,
il suono del tuo respiro
disciolto in altri respiri,
la dolcezza del tuo Tempo,
custodita in un...ti amo,
un semplice e incredibile...
...ti amo!

Il canto della capinera
...piccolo e celato
all'ombra d'un bacio d'Amore,
canto melodioso
e dolce,
come canto di sirena...
La Fortuna mi donò un sorriso
quando l'ascoltai.
Era la luna di domani,
e la fortuna aveva gli occhi
color sabbia e giaggiolo,
e profumava
di donna innamorata...
Profumava di rugiada,
fresca di mattini d'Estate.
Il canto della capinera
le ornava la lunga veste,
smagliante di blu
e riflessi d'argento.
E la notte mi prese la mano,
mi prese i pensieri,
travolse di sogni dorati
il mio cielo...
E l'alba s'accorse di noi
tra tenui sbadigli di sole,
e il sole sorrise
tra le fessure dell'Anima.
E subito,
la dolcezza,
la musica d'un bacio d'Amore
fu ancora...
e sempre...
canto di capinera...

Apache
...mi s'arrotolò la lingua
quando tentai
di pronunciare il suo nome.
Lo guardai negli occhi
e capii
che avrei potuto vivere a lungo
senza respirare,
senza bere,
senza accostarmi al cibo.
Pensieri come parole,
palabras de oro y plata,
nascosti in un tripudio
di rughe profonde,
un volto immobile
disegnato intorno
a un'enorme pipa.
Poi il vecchio indiano si alzò,
e tutti si levarono in piedi.
" para ti" mi disse,
"...ma, sobre todo,
para tu corazon y tu alma..."
Portai alle labbra
la coppa che mi offriva,
e bevvi tutto d'un fiato
ciò che conteneva.
Socchiusi gli occhi,
e fu un attimo
di luce improvvisa.
Quando li riaprii
il vecchio indiano era scomparso.
Allora seguii quella luce,
e m'incamminai,
leggero come una nenia,
lungo il sentiero,
verso casa...

Non chiamatemi
Non chiamatemi,
vi prego,
proprio ora.
Ora che sto confessando
i miei racconti
e i miei peccati
al silenzio della notte,
ora che sto facendo
l'amore con le ombre,
con le emozioni
nascoste tra i bisbigli
del buio!
Non cercatemi,
per qualche attimo,
per qualche secolo,
dimenticate il mio numero
di cellulare,
il mio "nik",
il mio indirizzo web...
Ora che sto cogliendo rose,
e rubando lamponi,
nel giardino della fantasìa.
Ora che mi guardo
e mi parlo,
come se fosse la prima volta,
ora che sto imparando a volare,
a giocare a carte,
a recitare i frammenti
della mia vita,
a disegnare magìe,
a nascondermi
tra i cespugli del bosco...
Non ora,
vi prego,
ora
che sto inseguendo
una poesìa...

Penserò a te
,,,credo che penserò a te,
a chi sennò?
A cosa?
Credo che appenderò
i tuoi ritratti,
i tuoi profili,
i tuoi pensieri,
alle pareti dell'Anima.
E cercherò la tua mano
tra mille mani,
e sentirò la tua voce
tra mille voci...
Credo che mi innamorerò di te
a cominciare da...ieri!
La notte mi racconta la tua storia,
la nostra storia,
il nostro cielo.
La nostra favola!
Scriverò una poesìa
al margine del bosco,
dove muore l'ombra del mondo,
dove un pensiero d'Amore
illumina le nuvole!,
dove un canto d'Amore
ripeterà il tuo nome
all'infinito...

Palomita blanca
Non nascondere i tuoi pensieri
lontano dal mio pensiero,
lejos de mi pensamiento,
palomita blanca;
non disperdere
le tue fantasie
lontano dal mio cuore.
Non innamorarti dei sogni.
Io respiro un cielo piccolo,
grondante di luci
e di canzoni,
dove il Tempo
colora d'azzurro la notte.
E la notte profuma di te...
Ma stanotte
ho donato il mio sogno
ad un Amico,
figlio del Silenzio,
soffio di vento leggero...
incontrato, avvertito,
occhi sgranati nel buio...
L'Amore ha mille luci,
mille colori,
mille Paradisi.
E se il tuo Paradiso
ha un nome,
pensalo forte,
stanotte,
ogni notte,
e il tuo sogno
avrà il suo nome,
le sue carezze,
la sua presenza!
E la tua felicità
sarà anche la mia,
muchachita de mi corazon,
palomita blanca...

Nel tuo sogno
...accendo la luce,
furtivo,
nascosto come un gatto
tra le fronde,
e osservo il tuo corpo disteso,
addormentato.
E sfioro la tua pelle
con il pensiero,
ascolto i tuoi sospiri,
i sussulti,
i respiri profondi
d'un'Anima addormentata,
sognante.
E per un attimo,
dolcissimo e breve,
un momento
colorato di magìa,
vorrei entrare nel tuo sogno,
in punta di piedi,
leggero come farfalla,
lieve come una carezza,
un pensiero d'Amore...
Spengo la luce
e m'allontano.
E soffice ti sfioro i capelli
con un bacio.
Forse mi sognerai,
Principessa della notte,
o forse,
sarà troppo piccolo il tuo sogno
per contenere
la mia voglia d'Amore.
Ma sarà un bacio dolcissimo
nascosto tra i riflessi dell'alba
a destare il tuo sogno,
e avrà il mio profumo,
il mio volto,
e ti parlerà di me...

Arrivo tardi
i tuoi arcobaleni
son già fioriti di sogni.
Arrivo con l'ultimo treno,
ma che importa...
Inciampàto in una poesìa,
stasera,
con il cuore
sulla tolda della tua nave,
e il pensiero annegato
nel sorriso di una Favola.
Arrivo tardi,
sulla soglia del tuo incantesimo.
Lo so,
Regina dagli occhi di velluto.
Il Tempo non si inventa,
l'Amore non si inventa.
Ho lasciato una lagrima
sul greto del torrente,
in cambio di un fiore.
Lascia aperta
la porta delle tue fantasìe,
stanotte,
e lo poserò sul tuo seno.
Lo troverai al tuo risveglio,
e mi regalerai un pensiero,
una poesìa,
un sorriso...

Se chiederanno di me
Se chiederanno di me,
se apriranno la tua porta
prima di suonare
il campanello,
dì loro
che abito lontano,
oltre la loro fantasìa,
oltre le frontiere
del loro Tempo inutile.
Se chiederanno di noi,
senza bussare,
scrivi sui muri
della loro curiosità annacquata
che siamo nascosti
sotto un ombrello
alla stazione del metrò,
o,più probabilmente,
in un ristorante vietnamita
di Detroit
a consumare
stufàto di serpente
e lumache fritte,
alla faccia e alla salute
dei loro volti lividi
e repellenti.
E non nominare MAI
la parola AMORE:
loro non capirebbero...

Respirerai
...respirerai il mio respiro
quando la notte
fermerà i tuoi attimi,
e i riflessi del tuo sogno
graffieranno i tuoi silenzi.
Mi odierai,
mi maledirai,
ma il sentiero dell'Amore
mi parlerà di te.
Sempre di te.
E ancora cercherai la mia mano
nel buio della tua tristezza,
il suo calore,
e sarà il canto della vita
a raccontarti
la Dimensione nuova.
Ora,
travolta dal pallòre della tua fantasìa
addormentata
tra le nebbie
di delusioni lontane..
Domani,
quando ti chiederò un sorriso
per indicarmi
la strada del sole,
e la Luce sarà la casa
della nostra canzone infinita...

L’America
...loro scopriranno l'America,
la formula della felicità,
il nirvana...
E ubriacheranno il mondo
con le loro luci,
le loro musiche,
i loro ectoplasmi,
ricamati a misura di fantasìa...
Ma forse
un uomo solo,
stanotte,
non avrà orecchie per ascoltare,
né occhi per vedere,
e seduto sulle sue verità,
innamorato della sua poesìa,
avrà la forza
di raccontare il Perdono.
La Conoscenza.
Solo,
con il calore del suo sogno.
I suoi pensieri
affogati nella senape del Tempo,
ricami d'Amore,
nel limbo della memoria.
E l'America sarà ancora lontana,
irraggiungibile.
Ma la Verità
più vicina...

Se dormirai
Se "quella" volta dormirai,
non importa,
non fa niente...
Mi cullerò nel tuo respiro,
e attenderò il tuo risveglio.
E saranno carezze
ad accompagnare le tue fantasìe,
le mie,
scrutando indiscreto
il tuo viso, i tuoi occhi chiusi,
e busserò alla porta del tuo sogno,
leggero,
furtivo:
"...toc toc! Ti voglio bene..."

Sarò qui
...rubare
uno scampolo di notte,
come un bambino scalzo
ruba una mela
nell'orto del parroco.
Rubare un pensiero,
mille pensieri,
per intrecciare una poesia
da regalarti
quando avrai consumato
l'ultimo sogno
e cercherai una mano,
un sorriso,
un fiore nel deserto del nulla,
per continuare a volare,
a respirare,
a innamorarti dell'...Amore.
A credere!
Io sarò qui per te,
ladro di carezze
e di sospiri,
custode irriverente
di sogni mai sognati,
Profeta del Tempo
e Poeta dell'incredibile.
Ma sarò qui.
Per te,
solo per te,
e, se vorrai,
se mi vorrai,
per noi...

La voce del silenzio
...aprii gli occhi,
e naufragai tra le tue braccia.
Non t'accorgesti
che ti spogliavo l'Anima...
Fu un attimo,
e la voce del Silenzio
s'illuminò d'Amore...

Perché non amarti?
...perché non amarti?
E attendere con ansia
il tuo segnale
tra le nebbie di giovani mattini?
Perché non ricamare poesie
tra la polvere dell'indifferenza
colorando di te i miei pensieri?
Perché non assaporare
i tuoi desideri,
i tuoi sorrisi e le tue storie,
le tue parole,
soffocate, ignorate,
tra il sottile disprezzo
di bigotti e bagatti,
ciarlatani del Tempo di oggi,
vuoti simulacri di domani?
Il Canto
partorisce favole colorate,
sentieri di sole
che conducono
alla Casa del Sorriso.
Il tuo.
Il sorriso della Vita!
Mi vestirò di Luce,
se lo vorrai,
ma ti regalerò una canzone.
La mia.
E sarà una canzone d'Amore...

Madonna Poesia
Madonna Poesìa
distese i suoi sospiri
sul greto del torrente,
dove l'acqua è più chiara
e più profonda...
Disperse intorno
la luce di sorrisi
cercati e non trovati,
il calore d'un sogno
che non le apparteneva,
e il torrente
raccolse le sue lagrime,
calde di dolore,
il suo canto d'Amore
soffocato e ferito
dalle ombre dell'indifferenza.
La sera
dipinse il suo Tempo
di brezze gentili,
macchiate di luna
e sentori di bosco,
e Madonna Poesìa,
finalmente,
s'addormentò...

L’ ultimo canto della notte
A te,
che attendi tra i riflessi tenui
della sera
le carezze d'una poesìa,
a te,
sorriso sbocciato
tra essenze di viola
e stelle dispettose...
A te dedicherò
l'ultimo canto della notte.
C'è un uomo piccolo
che cammina
lungo un piccolo sentiero,
avvolto dal suono
dei suoi pensieri,
verso le frontiere
del suo sogno.
La Casa dei Momenti Felici
colora il suo piccolo cielo,
adagiato in fondo alla notte,
dove le ombre
s'accendono di magìa,
ed una Principessa
dallo sguardo di bimba
s'innamora dei fiori
del Giardino del Tempo.
Un uomo piccolo
non ha cavalli bianchi
da portare in dono.
Non ha cieli colorati,
né castelli,da offrire...
Non ha regni incantati
da barattare
per una carezza.
Un uomo piccolo
tiene per mano
la sua Poesìa,
fiorita d'Amore
e voglie lontane...
Ed accompagna parole sospese
tra il cuore
e l'Infinito,
nel Giardino del Tempo,
ché un tenero sguardo di bimba
le aiuti a fiorire...  

Odiami ora
Onde chiare
tra cieli immensi,
pensieri d'Amore
spaventati
dalla grandezza...dell'Amore.
Riccioli di sentimento,
squarci di sogno
nell' Infinito.
S'arresta il Tempo,
e vola il desiderio,
la voglia d'amare.
Odiami ora,
se lo puoi, se vuoi,
Amore dagli occhi di sogno.
Uccidimi adesso,
sùbito,
prima che il mio volo
oltrepassi il fiume,
prima che il mio canto
scavalchi le ombre
della paura.
Dopo saranno
amorose carezze di Padre
a sfiorarti gli occhi
la sera,
sarà la mano
di un Fratello
a raccogliere i rantoli
della tua tristezza,
un Amico e confessore ad accenderti l'anima.
Sarà il calore
d'un tenero amante
a riscaldare
il freddo delle tue notti...

L’ultima carezza della sera
...l'Amore solletica il cuore
stasera,
e scrive poesie nell'aria.
Pensieri monelli,
fioriti di voglie lontane
mi danzano intorno
leggeri e suadenti,
farfalle d'argento nel buio.
La luna
è una lama di luce
adagiata
sul letto del bosco.
E tu stai dormendo,
regina di cuori,
sognando poesìe
e dolci canzoni d'Amore.
Raccolgo una stella nel cielo,
la prendo per mano,
le sfioro le labbra,
e lieve carezzo il suo viso.
Poi spengo la luce...

La mia fantasia
...e cercavo parole d'Amore
tra i capelli del bosco;
cercavo batuffoli di sole
caldi di verità
imprigionate nel sogno
di un guerriero bambino...
Il sentiero del Tempo
era un ricamo di luce
tra il verde
e le ombre della sera,
colorato di silenzi.
Inchiodai le mie paure,
le mie ansie,
i fantasmi della mia tristezza
alle ali del Sogno,
e la mia fantasìa
ritornò a volare,
leggera,
come volo di farfalla...

Rosa
...petali d'argento e filigrana,
tra le labbra del pensiero.
Farfalle di profumo,
carezze di velluto,
rosa che sbocci
tra i colori del tramonto,
dove il sorriso del Tempo
cattura i sogni,
dove il sospiro della fantasia
li tinge di poesìa...
Quando scriverò la mia favola,
quando la mia favola
diventerà un giardino,
ti cercherò ancora,
tra le brume delle mie albe,
tra l'incanto azzurro
dei miei cieli
chiari di sole
e di rondini in amore,
tra i seni rigogliosi
delle mie colline,
e saranno ancora petali di dolcezza,
carezze ricamate in fondo al cuore.
Un dolce attimo, un fiore; una...rosa!

Serenata messicana
…un balcone
nascosto tra i fiori,
una chitarra…
Ogni stella
è un sorriso,
stanotte,
un pensiero d’amore…
Accendi…esta noche,
flor de mi vida.
La luna
colora d’argento
i sospiri
di bocche estasiate,
celate
nel complice buio,
e l’aria
profuma d’ibisco
e di rose…
Affido
i sussurri del cuore
agli accordi
d’una serenata,
che salga leggera
a sfiorarti le labbra.
Riposa l’iguana
tra i sassi.
E la notte sorride…

Maggio
...quando vidi la mia ombra
camminare
sul ciglio della strada,
capii che Maggio era vicino.
Non ricordavo
il colore delle sue rose,
né sapevo
se mai
avessero avuto un colore...
Non ricordavo
il profumo dei suoi prati
né sapevo
se mai
avessero avuto un profumo.
Ma la Casa degli Stolti
era ormai sepolta
sotto le ceneri
del Tempo di Ieri,
ed io potevo sognare
senza chiudere gli occhi...
Maggio aveva il sorriso chiaro
come l'aria del mattino,
e la sua voce
ricamava madrigali
sull'uscio del mio sogno.
E quando vidi la mia ombra
disciogliersi nel sole
capii che Maggio
era arrivato...

Profumo di poesia
Inseguivo il profumo
della mia poesìa
tra i ricami della notte,
nei meandri di un sogno
partorito tra i sospiri tenui
d'un pensiero d'Amore.
L'avrei aspettata
oltre l'incanto del tramonto,
la mia poesìa,
l'avrei carezzata
con petali di luce chiara...
L'avrei amata.
Ed ora
respiro la brezza dolce dell'attesa,
e racconto al vento
l'immagine del mio Paradiso,
la voce dei miei momenti,
il suono delle mie parole nascoste.
La mia poesìa.
Un nome,
infinito e dolce.
Il tuo...

Canto d’amore
...occhi lontani,
anima lontana,
sguardo smeraldino di gatto
tra i miei pensieri!
Ricamo i contorni
dei tuoi batticuori
nel giardino
della mia Poesìa,
e il mio Canto d'Amore
carezza il profumo delle viole,
e spettina le corolle
di mille papaveri scarlatti...
E attendo trepidante
una carezza,
un sorriso,
nel soffio tiepido del tramonto,
nell'aria complice e leggera,
con l'ansia nel cuore,
al primo rintocco
della campana dell'Ave Maria...
E vola il mio Canto d'Amore
a cercare una stella,
lontana nel cielo,
vicina al mio cuore...

Dottoressa…buongiorno
...forse
di me
non si ricorda,
o, forse,
Le pare...
C'incontrammo,
e fu tanto
tempo fa,
in un prato
di trifoglio...
Lei
che inseguiva
il profumo
d'una rosa,
ed io...
io avevo
da poco
perso il vezzo
di mettere
le dita
nel naso,
e stavo
imparando
a giocare
a carte...
Poi,
Le raccontai
delle mie
tartarughe,
e Lei sorrise.
Le dissi di me,
delle mie
difficoltà,
le mie paure,
la mia
idiosincrasìa
all'odore
dei coccodrilli,
la mia allergìa
alle melanzane
alla Parmigiana...
e Lei
mi sfiorò
una mano.
E fu
come un'esplosione
di decibels,
un'invasione
di globuli rossi,
spumeggiante
debordare
verso
fondali
di sogno,
una mongolfiera
che s'alza
nel blu
carica
di peperoncini
rossi di Spagna!
Forse
non era Amore,
o, forse,
era Amore
travestito
da stazione
del metrò...
Poi,
non La vidi più,
dottoressa,
e vissi
il Tempo
delle mie notti
ad immaginare
il profumo
del suo fondotinta...
Ma una sera,
dottoressa, ricorda?
Una sera d'Estate,
con la complicità
del mio cellulare,
Ella si intrufolò
nel mio orecchio
destro,
e le vibrazioni
della Sua voce
flautata,
sensuale,
cavalcarono
come Valkirie
le vie
che portano
al cuore...
Poi...
il silenzio.
Ormai
sono ricordi
sepolti
all'ombra
d'un campo
fiorito
d'artemisia
e cardi mariani;
son tornato
a bere
ciotole
di vino
caldo
e chiodi
di garofano
all'osteria
del Vecchio Melo,
dottoressa,
ma, talvolta,
ripenso
ancora
alla montatura
dei Suoi occhiali...
alle Sue cerniere lampo...
al raso,
finemente
ricamato
delle Sue spalline,
e, mi manca,
dottoressa,
mi manca tanto....

Miraggio
Sprofondo il pensiero
nell'aria molle della sera.
Le ombre
profumano di fieno maturo
e cantano l'allegrìa
di campane lontane.
Riposa il mio sguardo
tra verdi tappeti
distesi e silenti
tra il bosco e il ruscello...
Ti tengo la mano,
ti stringo,
ti parlo d'Amore.
Un sorriso t'illumina il volto.
Ti bacio,
ti sfioro la pelle...
Nascosta tra i rami spinosi
d'un cespuglio di more
m'osserva curiosa
una giovane volpe.
Mi guarda stupìta,
accigliata,
e al contempo...irridente!
Mi sveglio dal sogno,
miraggio d'Amore:
son solo, stasera,
sulla soglia del bosco!
La volpe sorride,
e fugge, gioiosa,
tra il verde...   

Canzone per te
...Amore acerbo,
irriverente,
insolente,
che incidi la tua rabbia,
la tua insofferenza,
la tua gelosìa assurda
sulle pareti del mio cuore.
Per te...una canzone,
un canto d'Amore,
una serenata
sussurrata a fior di labbra,
da chi ti vuole bene.
Per te, una carezza leggera
tra l'alba
e l'ultimo bacio della buona notte,
l'ultimo pensiero
sulla soglia delle tue fantasìe...
E magiche dita di luna
zittiscono
il frinire del vento,
e il canto diventa poesìa,
diventa silenzio,
diventa magìa...
E il sogno disegna la gioia
sul viso
d'una bimba che dorme...   

Il buio
Affannosi e affannati
s'inseguono i nostri sospiri,
e il buio s'illumina di brividi...
Mani che si cercano,
che si toccano,
mani come farfalle leggere
a sfiorarci la pelle,
a carezzare silenzi
ubriachi di desiderio,
e labbra di brace
a disegnare Amore
sul pentagramma dell'incredibile,
cavalli impazziti e felici
sui crinali di immense praterie...
Il buio nasconde i gemiti
dei nostri universi,
dei nostri pensieri appagati,
e appaganti,
felici e irriverenti,
capriole di gioia!
E quando esplode la notte
il buio... sorride...    

Per te
Per te,
aggrappàta al filo
del mio cuore,
ma così presente
tra il flusso
dei miei pensieri.
Per te,
solo per te,
incredibilmente per te,
ricciolo di poesìa...
Domani
disegnerò un angolo di mare
in fondo alla memoria,
e lo racconterò alla notte,
lo ricamerò di ricordi
e di nostalgìe infinite.
Domani.
E penserò ancora a te...   

Angeli vagabondi
Angeli vagabondi,
strani, cybernetici...
Angeli di oggi,
di questo Tempo.
Profumano di pudore,
paure ataviche,
sorridono dai finestrini
dei treni in corsa.
si spogliano al buio,
si rivestono di nascosto,
e vanno agli appuntamenti
in...pigiama!
Angeli distratti,
fumatori,
peccatori,
bugiardi per Amore,
allegri per difetto,
entità dal volto umano,
timorosi e sfrontati,
ma pur sempre...Angeli.
Da dipingere,
da sognare,
da raccontare al sogno!
Angeli da...AMARE!   

Non ti dirò
Non ti dirò "ti amo"
Amore dal sorriso di fata,
perché mi basterà
carezzare il ricordo di te
per riscaldarti l'Anima
e solleticarti il cuore.
Per essere felice.
Non ti dirò,
né ti scriverò
parole d'Amore,
né affogherò i miei sospiri
nel riflesso di un sentimento
che vive ad ogni istante
e non necessita di parole,
o di frasi colorate
di poesìa.
La mia poesìa è pensarti,
in silenzio,
raccogliere i bagliori
del tuo sorriso
e incontrarli una,
mille volte
nel bianco delle mie notti!
Mi ami?
Lo so che mi ami!
E la notte si tinge di porpora e oro.
Mi ami?
Lo so che mi ami!
E la notte risponde:
SEMPRE!   

Non racconterò
...non racconterò
ai folletti della notte
la musica dei miei sospiri,
il colore dei miei pensieri...
Non disegnerò
su muri di cartongesso
la magìa del tuo sguardo
di cerbiatta innamorata.
Ma affiderò
alle carezze della notte
una piccola favola,
una piccola canzone:
TI VOGLIO BENE!
E la notte ti parlerà di me,
e scriverà il mio nome
tra i riflessi del tuo sogno.
E la tua storia infinita
colorerà il mio Tempo,
e la mia voglia di respiri chiari
camminerà
sul sentiero
che conduce al tuo cuore,
oltre il tuo cuore,
dove la notte
s'accende di silenzio,
dove il silenzio
s'accende d'Amore,
dove l'Amore
ricama il tuo nome...   

Furtivamente
Furtivamente,
rubo un pensiero,
un sorriso,
un espressione,
al tuo volto...
Tu dormi,
e non mi puoi vedere,
non senti la mia mano
che ti carezza i capelli...
Forse
il tuo sogno
ha il colore dei miei occhi,
ma, certamente,
i miei occhi
hanno il colore del tuo sogno.
Respiri profondi,
i tuoi,
i miei,
disegnano la notte.
Il mio Amore dorme,
il mio Amore sogna.
Ti guardo,
in silenzio,
di nascosto come un ladro.
Spengo la luce.
Aspetterò il mattino
per dirti
quanto t'amo...
Buona notte, Amore.
Buona notte...   

Sarà la tristezza
...forse sarà il silenzio,
umido di pensieri,
di respiri profondi
e di verità nascoste,
o, forse,
sarà il bagliore di un'assenza
riflesso nella notte,
tra la luna
e il profumo di un batticuore...
Ma l'anima si colora di tristezza.
La tristezza è un angelo bianco,
un sorriso dipinto in fondo agli occhi.
Una canzone da cantare,
da scrivere,
da raccontare al vento
quando i sogni
si fanno piccoli,
e la Madre dei Ricordi
si fa ballerina,
menestrello di emozioni
e desideri,
anfitrione di momenti
cesellati di dolcezza infinita.
E vola il Canto,
navigante sperduto nella notte,
che nuove albe
l'attendono all'orizzonte del tempo...
E, forse,
sarà ancora...gioia,
ancora Poesìa,
ancora Amore...   

Notte canaria
La notte canaria
ti ricama sulla pelle
sentori di pesce fritto
e di salmastro.
La poesia nasce dal buio,
dal mistero di acque
scure e tranquille,
pensieri trascritti
sul retro dello scontrino
di un supermercato,
tra un tavolo di vimini
e la stella Polare.
Lontano,
le note di un "timple";
canzoni, allegria,
qualcuno è in "fiesta" stanotte.
Ma il canto del mare
mi prende la mano,
sottile e suadente...
Trasmette al mio cuore
carezze leggere,
ricordi,
gonfi d'Amore e di...gioia.
Tratteggio con la mente
i contorni d'un sospiro,
l'essenza di un sogno,
il tenero soffio
d'una goccia di Paradiso.
Saluto la notte,
e...spengo la luce...   

Quando lui arrivò
...nascondevàmo
il colore dei nostri occhi
tra i silenzi del Tempo.
All'ombra
dei nostri sospiri.
Mani macchiate di fantasìa
e voglie di peccati bambini
rubavano lembi di cielo
per nutrire i sogni,
e riscaldare il cuore.
Quando Lui arrivò
conoscevamo già il suo nome;
l'avevamo sognato,
fantasticato,
desiderato e invocato
nel limbo di pensieri
affidati al vento della notte,
urlati all'eternità
di ore senza Tempo.
E quando Lui sorrise
anche la notte
si accese di Infinito…   

Lullaby
...di dolci colori
e profumi
il tuo sonno.
Sorrisi nascosti
tra nuvole bianche,
arpeggi indiscreti,
racconti di fate,
guerrieri e battaglie
racchiuse in un palmo di mano.
Di tenui sussurri,
il tuo sonno,
leggero di vento
e innocenti fantasìe.
Ninna nanna per un cuore,
addormentato
sull'ultimo raggio di luna.
Rintocchi barocchi
di madrigali lontani
avvolgono i tuoi sospiri,
il tuo Sogno,
orfano di Tempo
e di carezze.
E' bello guardarti,
è dolce pensarti,
è splendido...amarti!
Buona notte...   

Piccole verità
...piccole verità,
grandi e immense,
pietre miliari dell'Amore.
Sincerità del cuore
che accendono l'Anima
di colori...
E vorrei che il mio Canto
potesse germogliare
oltre le tue
innocenti bugìe,
i tuoi peccati veniali,
e adagiarsi sereno
sul greto del torrente.
Ma forse
io vedo Amore
dove non vedono i tuoi occhi,
o, forse,
rivesto di fantasìa
grappoli di poesìe
mai scritte,
mai fiorite nel mio giardino.
O, semplicemente
scordai
di chiudere la porta del mio Sogno
prima di imparare a volare...   

Toccami il cuore
...toccami il cuore,
adesso,
stanotte,
domani...
Credi che la mia fantasìa
non abbia il coraggio
di ridisegnare il Tempo?
Credi che le luci crudeli
delle mie notti
m'abbiamo graffiato l'Anima,
soffocando il suo respiro?
Io pascolo i miei sogni,
i miei pensieri
dove la speranza
genera germogli,
e ricamo fiori delicati
sui sassi del mio sentiero.
Invento i colori
della prima alba!
E saranno altre mille
profumate di desiderio,
di luce, di Gioia:
Io canto le mie verità
alla mensa del sole...
Ma tu
toccami il cuore,
con dolcezza,
senza affanni,
senza fretta...
E il mio cuore
ti risponderà...AMORE   

Goccia di Paradiso
...non ricordo più il colore
della tenerezza,
il sapore dolce
d'un attimo,
una carezza
che parla al cuore!
Ma ora ho te,
goccia di Paradiso,
nascosta tra il mio sogno
e la mia voglia d' emozioni dolci.
Ho te,
piccola infinita canzone d'Amore!
E incontrerò la notte
col capo
poggiato sul tuo seno,
saluterò il sorriso del mattino
stringendo la tua mano,
disegnerò l'Amore
tra i silenzi,
il tuo,
il mio.
I nostri...   

Gelosia
La mia Amica mi voleva bene.
Mi vuole bene.
Per lei ero importante.
Sono importante.
Un giorno mi chiese un po' d'Amore,
e io raccolsi i miei timori
all'ombra dei miei vessilli,
accartocciai le mie paure ancestrali
nell'urna
della convenzionalità...
Mi chiese
un angolo di dolcezza
oltre l'Amicizia,
e feci dell'Amicizia il mio scudo,
la mia difesa,
il mio castello,
e della mia poesìa una barriera
per difendermi
dalla "sua" poesìa.
Dalla sua voglia d'Amore.
Oggi,
venti ruffiani
e ammalati di veleno
mi parlano di lei
e delle sue canzoni nuove,
di sogni incontrati sul sentiero
che un tempo
avevano il mio nome
e la luce del mio sguardo.
Sogni che relegai
nel limbo della fantasìa.
Che non accettai,
che non volli accogliere.
Ora mi chiedo:
se così fosse veramente,
se davvero la mia Amica
riscaldasse il cuore
al fuoco di camini
che io le negai,
sarebbe un mio diritto
accostarmi alla mensa
di Madonna Gelosìa?    

…E fu...
...e fu una sera di Maggio
che un angelo
entrò nella mia favola.
"Chi sei?" gli chiesi...
"Sono l'Amore..."
Lo guardai negli occhi
e non ebbi paura.
Lo vestii di viole
e di poesìa,
e ricamai
il colori della sua anima
nel mio cielo...    

I giardini di Edimburgo
M'aggrappai
al vento
della nostalgìa,
e fu Tempo
di colori
disciolti nella luce
del mattino.
I giardini d'Edimburgo
partorivano
rose scarlatte
e suoni d'antico,
rappresi
sui muri sbrecciati,
grondanti
lapilli di Storia.
Allegria gioiosa
di bimbi
in cerchio,
e trilli di giochi
tra i fiori,
sull'erba
del prato...
E canto profondo
di cornamusa
m'accompagnò
sulla via del ritorno,
verso il risveglio...

Il cammino del Sud
Presto ritorneremo,
regreseremos lluego,
sul Cammino del Sud,
con il frastuono dei nostri carri
di latta e d'argilla,
le nostre maschere
molli di sudore
e di polvere,
tra agavi roventi di sole,
attorcigliati e genuflessi
all'ombra dei nostri "sombreros".
El Camino del Sur,
dove ogni pietra è un breviario
di preghiere contadine,
ogni sentiero
una storia da raccontare,
da scrivere
tra i colori della memoria,
da conservare
sul fondo di un bicchiere
di Tequila...
Alma del Sur,
Anima grande e silente,
graffiata di sale
e di tramonti d'oro!
E quando le prime stelle
s'annunciano timide
sulla Grande Sierra,
voci di chitarre nascoste
cantano l'Amore.
E' tempo di serenate,
Amor de mis Amores,
tempo di "fiesta"...
Sul Cammino del Sud,
dove le Anime si incontrano,
"...donde las Almas pueden hablarse..."

Racconterai
Racconterai domani
i tuoi peccati
al vento caldo
d'oltremare,
e scriverai
sull'orlo di una stella
i colori
della tua favola.
Domani...
Ma ora, ti prego,
trattieni i tuoi sospiri
tra le dita,
e affoga il grigio
della tua malinconia
in un calice di sidro
profumato di tramonti
senza tempo.
L'Amore, talvolta,
è un ritaglio d'azzurro
nascosto nel cielo.
Pensalo forte,
cesellalo
in fondo ai tuoi silenzi,
carpisci
il richiamo leggero
del suo canto.
E lassù
dove muore
l'ultimo soffio di nuvola,
il suono
d'un lontano sussurro
ti canterà...
...ti voglio bene

I sassi di Melfort
…venne la neve
e nascose
i miei pensieri
tra i sassi
di Melfort…
M’affidai allora
ad un riverbero di sole
raccolto
lungo il sentiero
della Primavera.
Il vento di Scozia
disegna graffiti
di mistero
sulle pietre
delle case,
fiorite di lichene
e capelvenere.
Qui il silenzio
profuma di lago,
e la notte
racconta i rumori
di passi lontani
nel tempo,
nel vento,
tra i sassi
di Melfort…

Quando
Quando decisi
di posare un fiore al tuo balcone
non immaginavo,
non sapevo,
che avresti chiesto di me
al primo vagito di sole
del mattino.
Io nascondo la mia ombra
tra le pieghe
della mia fantasia,
piccola e bambina,
sospesa
tra gli sbadigli del Tempo.
Quando decisi
di posare un fiore
sui tuoi capelli
i miei pensieri
erano riflessi di silenzio
tra la notte e l'Infinito.
Ora dipingo
i colori dell'Amore
sul palmo della mano,
ora respiro emozioni
in fondo agli occhi
dell'arcobaleno...
Quando canterai la tua canzone
io sarò già lontano,
oltre l'ultima stella sul Rio Grande,
oltre il richiamo delle sirene,
ma avrò orecchio per udirla,
e cuore per farla prigioniera,
e sarà
regina e sinfonia
del profumo dei miei attimi,
brevi ed immensi,
attimi...d'Amore...

Rondine ferita
...e ti penso,
Amica mia,
rondine lontana e ferita...
Tracce di sofferenza
colorano d'ombra
i miei pensieri.
Vorrei poter rubare
un po' del tuo dolore,
e barattarlo
con un'oncia di sorriso,
e seppellire
il peso della tua malinconia
tra declivi profumati
di zagara e di viola.
E scruto il cielo,
immobile ed ansioso,
gli occhi piantati
all'orizzonte,
chè presto,
molto presto,
s'accenderà una stella,
e una piccola rondine
tornerà a volare...

Dalla mia finestra…
...vedo
il sole,
e non è poco...
vedo
i colori...
e ascolto
il gaio
cicaleccio
di gazze
in amore...
e non è poco...
Rubo
sorrisi
a lune
di cartapesta,
e lagrime
a regine
di marzapane,
e assaporo
i profumi
di cieli
lontani,
di albe
disegnate
su universi
di fantasìa...
e non è poco...
E mi piace...
Mi basta...
Mi basto...

La casa dei glicini
La casa dei glicini
riflette le carezze di tramonti
adagiati sul fondo del cielo.
Il Tempo non ha respiro,
né sussulti di pensiero
nella casa dei glicini...
Ed è silenzio di sospiri,
intorno,
ai margini della radura,
dove s'affaccia il bosco,
e il canto di Maggio
solletica il cuore.
Colgo frammenti di sera,
bagliori di giada
nell'aria sottile,
graffiata d'aromi,
e lento m'avvolgo
tra i fiori del bosco,
nascosto
tra complici brughiere,
mentre il mio sguardo
le sfiora i contorni...

Lungo il sentiero
Il sole
si fece piccolo,
nascosto tra le felci
e le radici
di giovani nocciòli.
Il torrente
partoriva lampi di chiaro,
schiaffi d'argento e di luce
ai sassi addormentati
sul greto...
Intorno
respiri colorati
di tramonto e di pace.
Lungo il sentiero
incontrai un capriolo,
e gli tolsi
la paura dagli occhi,
poiché da tempo
scrivevo carezze
tra cespugli di rovo
e di lampone,
da tempo
scrivevo l'amore
sulla corteccia
dei larici e dei faggi...

Abdullah
Lame di luna sul palmeto,
il buio partorisce
diafani fantasmi di morte.
Il silenzio intorno
racconta la paura,
scolpisce la paura
tra le pieghe della notte.
Nel cortile degli innocenti
l'aria è secca e immobile,
e le anime
non dormono mai...
Abdullah ha gli occhi stanchi;
Abdullah, "figlio di Dio",
un Dio piccolo e impotente,
violentato e travolto,
respiro dopo respiro,
dai ritagli
di una stupidità infinita...
Abdullah prega in silenzio,
per non spettinare i pensieri
dei piccoli fiori
nati nel suo giardino.
Domani, forse,
sarà ancora...domani.
O le sue preghiere
saranno farfalle esangui
tra i sassi
di un Cimitero.
Sarà ancora l'aurora
ad accendere il cielo
di ricami variopinti,
sarà ancora il sorriso di Dio
ad illuminare la sua casa?
O sarà la polvere dell'assurdo
a soffocare il Tempo?
Inch' Allah...

A Nadine
...io credo che Dio sappia sorridere...
e sappia suonare la fisarmonica.
Forse non scriverà
la mia stessa poesìa,
e non canterà
la mia stessa canzone,
ma, sono certo,
mi darà ascolto
quando inciderò
ai piedi
d'un vecchio ippocastano
la Luce
e la bellezza
dei tuoi versi…

Ti voglio bene
...sai, forse io morirò,
poi rinascerò,
e volerò più in alto
del rosso dei papaveri
e del profumo delle viole.
Forse canterò nuove canzoni,
nuove melodìe,
ma la mia musica
racconterà,
ancora e sempre,
la dolcezza del tuo sorriso,
e la mia poesìa
sarà un canto d'Amore
che parlerà di te...
E se mi sarà ancora concesso
di pensare
il mio primo pensiero
avrà il tuo nome...
Ti voglio bene

Carpe diem
Sùdami
addosso
l'ansia
del tuo sogno,
il calore
di peccati
scolpiti
sul pentagramma
della tua fantasia.
Consegna
i tuoi sospiri
alla mia voglia
di volare
oltre la notte,
e cattura
l'attimo,
prima
che muoia
il Tempo...

I fantasmi della notte
I fantasmi della notte
mi truccano la luna,
m'avvinghiano il pensiero,
m'inquinano la fantasìa...
Forse un giorno riuscirò
a relegarli in paradisi fasulli
colorati di specchi
e di numeri,
e conierò per loro
monete leggere e labili
come i loro sentimenti,
da spendere al mercato
della chiacchiera
fine a se stessa,
dell'inutile cicaleccio
di corvi timorosi della Luce.
Della Verità.
E quando canti ruffiani
partoriranno aborti
sul fondo dello stagno,
avvolgerò la mia Poesìa
in una coperta
ricamata di stelle,
di passi sicuri nel buio,
e riprenderò il cammino
senza voltarmi indietro...

Posso chiamarti amore?
Posso chiamarti Amore?
E ricamarti intorno
universi ubriachi di sospiri,
di pensieri caldi di sole?
E cercare la tua mano
in fondo alle mie albe,
riflesse nello specchio
dell'anima?
Ieri era Primavera;
un nespolo in fiore
mi sorrise
e mi regalò un sogno
piccolo come il canto
d'un usignolo.
Percorsi scalzo
il sentiero che conduce
alla Casa delle Rondini,
in cima alla collina,
e scrissi il tuo nome
sui sassi
e sulle foglie.
Posso chiamarti Amore?
Posso chiamarti Poesìa?
Unica, grande, infinita Poesìa...
Ho nascosto i miei occhi
tra le fronde del sicomoro,
sentinelle ai confini del buio
nell'attesa del domani,
perché domani
sarà ancora Primavera.
Sarà ancora sole nell'azzurro
del cielo,
sarà ancora volo di rondini...
E ti chiamerò ancora Amore...

Ombre
Quando l'immagine del Grande Carro
apparve all'orizzonte,
fu il figlio
di una notte senza luna
ad indicarmi la via.
Ogni favola nata nell'Ombra
non ha occhi per vedere,
né ghirlande di Poesìa
da offrire
a Principesse senza sorriso...
E la sua notte
abortisce lagrime d'inchiostro,
perché il buio
genera mendicanti ciechi,
e il silenzio
gronda perle di dolore.
Quando l'immagine del Grande Carro
apparve all'orizzonte,
affondai la memoria oltre l'oscurità,
e la feci sanguinare.
Al di là della nebbia,
oltre la Palude delle Ombre
il Tempo chiaro dei Narcisi
profumava di mense
odorose di luce.
Di vita.
Consegnai
ai limpidi riflessi dell'Aurora
brandelli d'Anima
e spiccioli di coraggio
sepolti da sempre
sotto la melma dell'indifferenza,
e, finalmente,
imparai a camminare...


Se m’accorgessi
Se un giorno m'accorgessi
che i miei pensieri,
il mio cercarti sempre,
fossero peso alle tue ali,
al tuo desiderio di volare,
se un mattino
guardando il cielo
dovessi mai vedere
una rondine imprigionata,
soffocata da una gabbia
fatta di poesìa,
quel giorno
raccoglierei la mia fantasìa
e i brandelli
del mio coraggio,
li porrei in un'urna
ricamata di tristezza,
e li porterei lontano,
oltre l'orizzonte,
oltre la notte,
oltre l'ultimo canto d'Amore...

Il tamburino
Il tamburino
fermò la musica
tra la mezzanotte
e l'alba del giorno dopo.
Il pianeta dei burattini
smise per un attimo
di respirare,
di inventarsi lagrime
senza sorrisi,
di partorire sorrisi
con le finestre chiuse.
Poi tutto tornò come prima...
Qualcuno disse,
qualcuno scrisse,
qualcuno accusò il Generale Inverno...
Ma sulle sponde del fiume
il colore dei tulipani
accendeva la notte!
E bagliori di Primavere
di là da venire
macchiavano il grigio
di lampi di sole. D'Amore!
Di pace...
Il tamburino
fermò i suoi silenzi
tra l'alba e la mezzanotte di ieri,
o, forse, di...domani!
E il pianeta dei burattini
si colorò di sorrisi...

Poesia…finalmente
...poesìa, stasera, finalmente!
Tra raggi di luna
e canti di gufi tra gli abeti...
Poesìa sottile,
leggera come il sospiro
della notte.
Poesìa come lagrime di latte
disciolte su sentieri antichi,
rito gioioso di guitti innamorati
dell'ultimo sbadiglio della fantasia.
E il canto delle stelle
si fece Principe di mille notti,
poeta del buio e dell'arcobaleno,
e vestì di luna e di corallo,
e indossò calzari di nuvola
per raccontare
il colore dei suoi sogni...
E quando l'ultimo cielo della notte
si macchiò dei colori dell'alba
s'addormentò felice
ai piedi d'un vecchio ippocastano.
E fu ancora poesìa...

Mi manchi
...ti penso,
ti chiamo,
scarabocchio il tuo nome
sui muri della memoria,
sulle ciglia
del sorriso dell'alba!
Ma mi manchi...
Raccolgo sospiri
tra i sassi del torrente,
tra le foglie morte dell'autunno,
e li coloro di te,
li accendo di te,
di te che...mi manchi!
Di te che,forse,
sei la ragazza della porta accanto,
o l'undicesimo comandamento
sul decalogo del cuore!
O, forse,
l'ultima capriola
di un pagliaccio
innamorato di poesìa...
Però...mi manchi...

Chi è stato?
Miasmi
di lardo
rancido
sospesi
nell'aria.
Respiri
amputati.
Silenzio.
Chi è stato?
Silenzio...

Piccola ortica
...un graffio leggero
tra il cuore
e l'arcobaleno,
lieve dolore
tra i miei pensieri.
Come una piccola ortica dispettosa
il vento della Stagione Dolce
ti seminò
sulla riva del mio fiume,
e ti circondò di fiori.
E quando la Primavera
mi raccontò di te,
della tua Poesìa infinita,
le mie mani
si fecero farfalle,
ché potessi donarti carezze
in ogni Tempo
senza ferirmi:
le ortiche
non pungono le farfalle!

Signor Capitano
...c'è una rosa che m'aspetta
oltre la notte,
signor Capitano,
un ricciolo d'Amore
oltre l'ultima battaglia,
vinta o...persa.
Incontrai il dolore
delle mie ferite,
ne assaporai l'odore,
rosso e acre
quando l'ultima notte
di plenilunio
bussò alla mia porta
e mi respirò sulla faccia...
Rubai gli occhi ad un cieco
per vedere la luce,
un raggio di colore
tra i balconi
fioriti di gerani
e lenzuola distese al sole.
Torme di pellegrini,
come formiche,
sciamavano verso santuari lontani,
verso oriente,
la Mecca,
la Pietra Nera,
lampi di universi remoti,
illusioni disegnate
sulla sabbia del tempo.
Ma la mia battaglia
m'attendeva al di qua del Fiume,
signor Capitano,
prima che l'ultima notte
di plenilunio
barattasse i miei pensieri
per un fondo di bottiglia,
o una scatola di latta arrugginita!
Ora ho due gambe
per camminare,
signor Capitano,
e un martello
per frantumare i sassi,
due mani per ricamare sogni
e verità
sulle pareti dell'anima.
E una bocca
per dirLe addio... signor Capitano!


Rinconcito de amor
Las sombras de la tarde
son mis compañeras
y mi esperancia,
porque me acercan
a la noche,
Yo tengo
un dulce rinconcito
en el corazon de la noche,
donde me pongo
a soñar con tigo,
pensando en tu cara,
en la luz de tu sonrisa,
el sabor de tus besos.
Y en la madrugada,
quando llega el sueño,
yo puedo morir,
y renacer
entre tus brazos,
llorar de felicidad
por tu caricias,
dormir feliz y muy enamorado
hasta la mañana,
màs allà de la mañana...   

Amigo cantinero
...poneme una copita mas,
por favor,
vino tinto, gracias,
rojo como la cara
de mi amada,
cuando le recuerdo
sus istantes de Amor
y de cariñò!
Hermano y compañero
de hesta noche!
Te gusta tomar con migo?
Yo estoy muy triste
en esta sombra de luna
perfumada de pensamientos...
De recuerdos.
Me gustarìa mirar
el calor profundo
de sus ojos,
frente a mi,
el sabor se sus besos,
la luz de su Amor...
Ma ahora
esa non està aquì,
e yo voy moriendo
por el deseo
de una palabra,
una caricia!
Lejos de mi cuerpo,
siempre en mi corazon.
Acercate mas, amigo,
toma con migo!
Un vaso mas, por favor.
Vino tinto...
Hasta mañana...  

Pensando en ti
Se acerca el pensamiento
a tu recuerdo,
buscando la vereda
para llegar a tu corazon,
esperando una palabra
como el cielo de la madrugada
espera la luz
de el primero sol
de la mañana...
El viento de la tarde
me pone el perfume
cariñoso y dulce
de un Amor desaparecido
y lejos de mi alma.
Mirando el cielo,
el vuelo alegre de una golondrina
me recuerda tu linda cara,
y l'aire se hace llena
de ternura
y de perfume de violetas.
Yo, todavìa,
creo que despues de las nubias
llegarà siempre l'azul...
Esperando y sognando,
hesta noche
serà una noche
clara de estrellas,
y tambien de...milagros!
Puede ser; esperando y sognando,
ma sobre todo...
...pensando en ti...

La lev (in piemontese)
Fora,
ën t’l bosch
darè d’l Cimiteri,
al’è na guera,
a smija d’esse en Viet-Nam
D’sciop e d’colp da fè paura.
L’è ël dì che ciaparat e fafiochè
A pijo la carabin-a,
a sparo,
a masso,
a sciapo tut,
e peui a diso
c’a l’han fait d’ “sport ».
‘N’grumulìa contra ël cancel
d’l’ Camposanto,
na cita lev
an guarda sbaruà,terorisà.
“…fame nen mal, almeno ti…”
a smija c’am disa.
Deuvo fè n’pressa;
sento già i can ca rivo…
Sgnaco ël boton d’l telecomand,
l’ cancel as deurv,
la lev a scapa lesta
ën mess d’le tombe.
Ai riva d’corsa un,
na specie ëd “Rambo”,
compagnà da n’can.
“ca scusa, a l’ha per caso
vist na lev?”
“…no, am’ dispiass…”
“...a l’è sicur?...”
“…sicur, monssù;j’uniche bestie
che i l’hai vist n’belessì
a son n’ can e un… burich
con na carabin-a ën man!”

El cariño de la noche
Me encanta la noche,
amiga y compañera
de mis pensamientos.
Yo la espero siempre
para ponerle
la musica de mi corazon,
mis recuerdos,
mis trozos de sentimiento.
Yo la espero
despues de la ultima
palpitacion de luna,
y penso en tu cara de niña,
mirando la noche,
buscando palabras de Amor,
y la noche me contesta...
...TE QUIERO!

Angolino d’amore
Le ombre della sera
sono mie compagne
e la mia speranza,
perché mi avvicinano
alla notte.
Io ho
un dolce angolino
nel cuore della notte,
dove mi appresto
a sognare con te,
pensando al tuo viso,
alla luce del tuo sorriso,
al sapore dei tuoi baci.
E all'alba,
quando giunge il sonno,
io posso morire
e rinascere
tra le tue braccia,
piangere di felicità
per le tue carezze,
dormire felice e molto innamorato
fino al mattino,
oltre il mattino...

Amico oste
...portami un'altra coppa,
per favore.
Vino rosso, grazie,
rosso
come il volto della mia amata
quando le ricordo
i suoi momenti d'Amore
e di tenerezza.
Amico e compagno
di questa notte,
vuoi brindare con me?
Io sono molto triste
in questa ombra di luna
profumata di pensieri...
Di ricordi!
Vorrei guardare
il calore profondo
dei suoi occhi
di fronte a me,
il sapore dei suoi baci,
la luce del suo Amore.
Ma ora lei non è qui,
e io sto morendo dal desiderio
di una parola,
di una carezza!
Lontana dal mio corpo,
sempre nel mio cuore...
Avvicinati di più,
amico,
e bevi con me.
Ancora un bicchiere,
per favore.
Vino rosso.
Fino a domani...

Pensando a te
Il pensiero
si avvicina al tuo ricordo,
cercando il sentiero
che conduce al tuo cuore,
aspettando una parola,
come il cielo dell'alba
aspetta la luce
del primo sole del mattino...
Il vento della sera
mi porta il profumo
struggente e dolce
di un Amore scomparso
e lontano dalla mia anima.
Guardando al cielo,
il volo gaio di una rondinella
mi ricorda il tuo bel viso,
e l'aria si fa piena
di tenerezza
e profumo di violette.
Io,però,
credo che dopo le nubi
verrà sempre l'azzurro...
Aspettando e sognando,
questa notte
sarà una notte
chiara di stelle,
e anche...
...di miracoli!
Forse;aspettando e sognando,
sopratutto...
...pensando a te...

La lepre
Fuori,
nel bosco dietro il Cimitero
è una guerra,
sembra d'essere in Viet-Nam.
Scoppi e colpi da far paura.
E' il giorno che sciocchi e citrulli
prendono la carabina,
sparano,
ammazzano,
rovinano tutto,
e poi sostengono
di aver fatto dello "sport".
Rannicchiata contro il cancello
del camposanto,
una piccola lepre
mi guarda spaventata,
terrorizzata.
"...non farmi del male,
almeno tu...",
sembra che dica.
Devo fare in fretta;
sento già i cani che arrivano...
Premo il bottone del telecomando,
il cancello si apre,
e la lepre fugge lesta
in mezzo alle tombe.
Arriva correndo uno,
una specie di "Rambo",
in compagnìa di un cane.
"Scusi, ha visto una lepre?"
"...no, mi dispiace..."
"...è sicuro?..."
"Sicuro, signore;gli unici animali
che ho visto qui
sono un cane e un...asino
con una carabina in mano"

La dolcezza della notte
Mi incanta la notte,
amica e compagna
dei miei pensieri.
L'aspetto sempre
per affidarle
la musica del mio cuore,
i miei ricordi,
i miei frammenti di sentimento.
L'aspetto
dopo l'ultimo
palpito di luna,
e penso al tuo viso di bimba,
guardando la notte,
cercando parole d'Amore...
E la notte risponde...
...TI AMO!

 

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