Poesie di Alvaro Brunello


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Olezzo d'acqua di fiori
Intenta a muovere quel punto interrogativo metallizzato ovunque,
nelle stanze senza specchi,
nei discorsi di comodo la routine
nelle piccole invidie da topo,
leggere libri è roba da cretini.
Non una croce ma un punto interrogativo sulle spalle,
essere o non esserci, ci fai o ci sei,
sfida il problema della meccanica quantistica in carpe diem
(se arrivi in ritardo alla recita di fine anno fra lo scoppio dei palloni e le risate sotto i baffi dei bambini).
Se guardi bene, proprio al centro della piazza, un buco scavato dal pallino a rimbalzo
dalle panchine verso le vetrate in biblioteca, nel traffico in cucina
è duro ammetterlo: l'autostima è il giudizio dell'altra persona.
S'insinua come spettro di fiamma, morente.

2021 odissea
Si andava a piedi da Lodi a Milano
con il bavero sporco di sugo,
faccia in fretta ché ho il pollo sul fuoco,
mezzo litro e mio nonno è 'mbriago.

Le convivenze forzate armano i denti
levigati dai bite,
con quanta facilità le bambine ridono
degli sputacchi dall'apparecchio
(a palombella nel bicchiere d'aspirina),
l'assalto delle formiche a uno scorpione di gomma:
servono una lente e un binocolo.
Impossibile credere all'inquilina
stronza in un abbraccio materno,eppure...
ho ucciso il pesciolino rosso con il pane contro tutte le avvertenze del commesso.
Veramente,non ti facevo così seria,
il tappeto del cane in lavatrice
e le frottole per saltare il compleanno,
il campanello di zalando,
arriverà l'inverno senza infamia e senza storia.

La lunga traversata
Un T-rex.zip in tasca da decomprimere
al momento del bisogno,
come quel giorno d'Ottobre con i nervi a fior di pelle,
i tiranti in uno sforzo immane, innaturale,
l'incendio portò al collasso del ferro,
il drenaggio dei sassolini
da microgrammo a grammo.
L'ombra del toro meccanico all'ora di punta
arriva ancora nel negozio di giocattoli,
su due piedi,
l'imprinting è scrollarsi di dosso il fango
come fa lo spinone,
tonfi dall'alto nel raggio di kilometri.
E dire che le sue gambe di lego
non lasciano impronte sull'asfalto,
la carta assorbente lungo le strade adesso,
dal catwalk degli impianti fino ai tubi
caldi nei pozzi,
camminiamo fianco a fianco.

Sassi
La differenza con l'insetto sbilenco
sta nel brulichio nell'orecchio,
il cane doveva scegliere
fra le ombre della siepe
e il millepiedi al centro della strada
mentre il paramecio a cingoli
fluttua ma non scoppia nel tubo
al blu di metilene.
Meglio scansare il piede se rotola,
una scarpa destra nella polvere
come unica consolazione
la blatta schiacciata,il mantello dello Jedi
e nell'astronave manca l'acqua.
La domenica non si bestemmia,
la rabbia sbolle e l'osso in pentola
finalmente sa di carne nel piattino,
un povero gatto sul divano
immagina l'uovo e il plenilunio,
la gravidanza del criceto.

Il crollo
Nello stesso albergo di Pantani e Cobain
gira ancora una trottola
con la punta sul disco
un solco lungo la schiena,
l'arco teso verso il muro ma non ci riusciremo,
i bottoni cadono come denti malati
sul pavimento.
Le orme visibili sulla luna
e il lupo s'incammina da solo
nel buio, a fari aperti
quasi spenti,parlami altrimenti
saró costretto a ricredermi
le voci...le voci dei fantasmi
sopra gli oceani.
Ho sognato la batteria di Dale Crover
con i piedi mastice sulla mia testa,
un cuscino nella grancassa
nel caso si facesse troppo rumore
sesso a tre ,
un bellissimo esemplare di brutto anatroccolo,
eccoci.
 



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