Poesie di Alberto Colagiovanni


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Era il venerdi santo
il cielo era coperto da un manto
il cuore mio era triste
eppure niente ho visto
era malinconico
perchè Gesù era in coma
il pensiero era fisso
a quella croce dove era crocifisso
a quel corpo sanguinante
e la madonna assorta dal pianto
L'odio a quel soldato
che gli aveva dato l'aceto salato.
Quella era la volontà di Dio
nessuno poteva fare niente nemmeno io
se fossi stato io a comandare
avessi fatto il Signore ritornare
perchè il cuore di un vero cristiano
è più tenera di una farina di grano.

Giovane soldato
Guerra,maledetta guerra
in quella arida terra
ti sei presa la mia giovinezza
e hai dato ai miei cari tanta tristezza
Amavo la vita
da tenerla sempre per amica
amavo la libertà
ma odiavo la sfrontata viltà
Partito con l'entusiasmo dei vent'anni
sogno d'eroe e senza danni
ma un fischio nella notte
mi portò atrocemente alla morte.

Al mio cane
Nei momenti di tristezza
sei tu che mi fai tanta tenerezza
incamminandomi verso la fine della via
sei tu che mi tieni compagnia
strappandomi di dosso tutta la malinconia
Nella notte del terrore
darmi a me,volevi il tuo cuore
il tuo cuore con sincerità
per dimostrarmi ancora la tua fedeltà.
Leccavi le mie mani
sapendo che per me non ci sarà un domani
guaiendo alla ricerca di aiuto
prima che il mio respiro resta muto.
con i tuoi occhi lacrimanti
non non volevi lasciarmi un solo istante.
Consegno a te l'ultimo respiro che mi rimane
fedele amico cane.

L'albero stanco.
Fra tanti alberi giace con le sue vecchie spoglie
la sua vita per sempre ha superato le soglie
A vederlo fra tanta vigoria
sembra adormentatosi lungo la via
La sua fronda è secca nessuno lo guarda più
nemmeno il passero stanco si posa sù.
Quanta gente ha visto passare
quante volte ha sentito il cielo tuonare.
Alla vita sorrideva e tanto si sentiva bello
persino quanto subiva il coltello
di quel viscolo monello.
Ma solo ora che ha visto il potatore
per sempre gli si è spezzato il cuore.

Piccola drogata
Son già due giorni che stò al capezzale
di quella bimba che deve morire
son già due volte che viene un dottore
e mi dice" mi spiace non la so salvare"
quando dolore c'è in quella gente
sento le voci abbiam perso un cliente.
Vedo sul suo braccio una piaga
quella ragazza si inittava la droga.
Dai prova che è bello l'avevan convinta
a sognare di ferro l'avevan spinta.
Stai certo non fa male l'avevano detto
adesso lei giace inerte in quel letto
amava la musica e le piaceva il canto
a ridarle la vita non serve il mio pianto,
se ne vanno pian piano tutti i signori
non c' è tristezza nei loro cuori
non pensan a costoro che hanno famiglia
e io ne conosco una che han perso una figlia

Madonnina dei monti
Salendo sui monti stamattina
son venuto a trovarti madonnina.
Tu maestosa su quell'altare
sembri a tutti salutare.
T'ha venerata padre Pio
come ti stò pregando anch'io.
Tanti ti chiedono una grazia
altri ti chiedono perdono
ma io ti chiedo solo amore.

E' sera di un giorno festa
due poveri vecchi giù in stazione
alla ricerca di un pò di calore.
fuori fa freddo ,non hanno una casa
le ore sempre le stesse
e quell'angolino e come se l'appartenesse.
racconti sinceri della loro giovinezza
e nel loro animo tanta tristezza.
Li scuote ad un tratto un fischio d'un treno
che bello partire e andare lontano
e svegliarsi un domani
non più con una vita da cani
i loro occhi diventan lucenti
nel loro sogno è finita la vita a stenti.
Un ultimo fischio e il treno va via
un risveglio un pò male
da quel sogno irreale,
ma anche domani ci sarà quel treno
e per un pò soffriranno di meno.


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