Poesie di Arcangela Cammalleri


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 La Tristezza
Accarezza la tristezza
respira sulla mia pelle
entra nelle cavità del mio essere
trabocca: le mie mani aperte
non sanno contenerla.
 

Vivere
L’urgenza di vivere
Di occupare lo spazio
Sembra infinito
Come infinito e senza
Fine sembra il tempo
A noi concesso.
Illimitate passioni
Sconfinati desideri
Si spandono
All’orizzonte
Del nostro animo.
Noi meschine pedine
di un gioco
perverso
controlliamo
Le azioni altrui
Le parole giudicano
Ciò che bene
Ciò che è male
Senza avvertire che
Il traguardo agognato
Dei nostri meriti
è così effimero
Che nessuna rivalsa
Niente
Compete con
L’oblio.
 

La pesantezza degli anni
Reggere gli anni che passano
è reggere la fatica di vivere
montagne sovrastanti
su sentieri sempre più erti.

Arrampicarsi
con il fiato ansante
sembra la cima più vicina,
ma più solitaria
la salita.

Sul volto che cambia
estranea la linea
delle labbra
non riconosce il sorriso se
non negli occhi affiorante.

Sul corpo si adagiano
indolenti gli anni
non invecchiare
è vano sperarlo.

Se il paradosso è
che quando l’età avanza
la vita arretra
dissimulare la vita
è un trucco ormai scoperto.
 

Oh notte,
solo per questa notte
serra la diga
dei miei pensieri
poni i sigilli
alla mia mente.
 

Al vento delle tue parole
Al vento delle tue parole
piegai le chiome dorate e
come ali richiuse
flettei i miei occhi.

Era un marzo complice e
arruffato quello che riverberò
il nostro primo incontro.

Ricordo l’odore del treno e
la saletta di un bar.
La tua voce ritmava
i battiti del mio cuore e
la mente già sorvolava
tra nuvole di sogni.

Planato è già da tempo
il nostro amore
tra acque chete
e pacificate, ma
quel sottile vento
delle tue parole ancora
scompiglia i miei pensieri
meraviglia i fremiti
nel mio animo.

Se l’amore
è scansione di piccole gioie
io ne sono depositaria.

Da: “Verrà il mattino e avrà un tuo verso” vol. 7
 

Momenti ispiratori
Chissà perché
la casalinga canta
quando affetta le cipolle…
alla poetessa
sarà l’effetto lacrime?
turbina incessante un verso,
la chiave di un’idea gira e
come vento turbina,
affretta i gesti,
non sarà che un dito
ci rimetta l’integrità?
 

La vita si ripete
nelle piccole abitudini
quotidiane
non serve
lottare contro
grandi mostri
né compiere gesta eroiche
la grandezza dell’uomo
non si misura
nei clangori della cronaca o
negli onori in pompa magna
nella solitudine della mente
l’uomo traccia il suo percorso
lancia le sue intime
sfide
non ci sono vincitori
né vinti.
 

Beffarda è
la nostra esistenza
se
ad ogni passo compiuto
ad ogni traguardo
raggiunto
la fine
si avvicina.
 

Frammenti perduti
Frammenti perduti
frammisti fra mille
la memoria
scandaglia
sfigurate suggestioni
trasfigurate dal tempo
emergono
parti della vita
che nemmeno
il più fine cesellatore
può
più ricomporre
 

Vagheggiare
Evocati dalla memoria
immagini di luoghi amati
fluiscono
in un mare
di emozioni
in piena
quando il desiderio
vagheggia
se un accorato
rimpianto
serpeggia
un velo ombrato
cela il ricordo.


Silenzi nascosti
all’ombra di
parole graffiate
dai rovi delle
tue malinconie
assorte nella penombra
del disincanto.
 

Certi giorni
Certi giorni
refusi sfuggiti
confusi
nell’inseguire
vacui sogni.
Il tempo irride
alla nostra
futilità
e
trattiene
ladro di vita
la refurtiva
negli angoli
del passato.
 

Gli uomini peggiori
E’ come scontare
delle colpe presunte
la ricerca inconscia
di uomini peggiori,
consapevoli
della forza interiore
delle donne
tentano di annullarle.
In un gioco perverso e
malvagio
soggiogano e
distruggono.

Non mi riferisco a tutto l'universo maschile, ma solo ad alcuni uomini.
 

L’autunno ombroso
L’autunno ombroso
tra i rami
sussurra
spogli di foglie
irrequieti al vento.
L’autunno ombroso
dolcemente
oscura
il giorno al declino
quando
al chiaro di luna
il crepuscolo
si sperde.
 

L’ombra della sera
L’ombra della sera
è
una nuvola nera
nel cielo incupito.
Le tenebre
scolorano
i bagliori
purpurei.
II silenzio della notte
distende
il suo manto
e
le voci acquieta.
 

Sei tu poesia!
Riflessi di luna
nei miei pensieri
gocce di rugiada
sulla mia pelle
fragranti di fiori
e sospiri d’amore.
Sei tu poesia!
 

Il presente
Ho lanciato una sfida
a me stessa.
Una scommessa ardua!
Se vivo il presente
tutto scorre…
 

Letture recenti
Ho attraversato
tempi e luoghi lontani.
Tra le piantagioni di cotone
in Louisiana
e il lavoro degli schiavi
sono stata.
Ho sofferto una
rinnovata ingiustizia
di tanta umanità soggetta
ed umiliata.
Nell’ottocento russo
ho conosciuto
le angustie dei derelitti
e i tumulti farneticanti e deliranti
dell’animo di Raskolnikov.
Se la psiche umana
è una trama inestricabile
come non esserne avviluppati?
Il muro di Berlino,
il clima opprimente della politica
dell’epoca
ha compresso
i miei pensieri.
Nella calura ardente
di questa estate
le pagine scritte
dense di emozioni e
sentimenti contrastanti
hanno accompagnato
i miei gesti e
la mia mente.
Quanto la lettura
ha scavato nell’animo
scoprendo sensazioni
vive e dolorose!
Quanto le parole
hanno inciso
ferite non rimarginate.
 

Landa desolata
Landa desolata
i miei giorni
- desertificati-
prosciugano
ogni vena d’acqua.
L’incomunicabilità la mia
sensibilità
avvelena
una stretta vorace
aggroviglia
le mie viscere.
Se un groppo
sento in gola
è un urlo strozzato
senza suono.

Pessimismo post ferias aestivas

 In balia
Disancorata alla riva
veleggio in burrasca
flutti ed onde
scuotono
le mie paratie.
Se il furore del vento
ha sconvolto
le mie fibre
la bonaccia tarda
ad arrivare.
 

Quel che resta dell’estate del 2009
Ricordi incandescenti ed
umori altalenanti.
Minuscoli frammenti
di vita soffocata.
Istantanee sfocate
in sequenza.
Schegge infinitesimali
di una stagione
compromessa.
Ormai persa
irrecuperabile.

Estate a prestito
Alla vista del mare
appartata
con gli occhi chiusi
ad inseguire
la risacca.
Volendo ci si può
anche nascondere
isolarsi mentre
la mente brucia
dentro.
Non è stato un
colpo di sole
ad offuscare
quei giorni assolati.
Un’ondata anomala
ha investito
la quiete estiva.
Una stagione compromessa?
Chiedo risarcimento danni!

A mia Madre
Se ti penso madre
raffiguro i tuoi occhi ridenti
gemme preziose
radianti riflessi
di gatta verdebiondi.
Se ti penso madre
sento la tua voce
scoppiettante, alta
di un tono, inquieta e
irruente.
Come nel tempo
lo scatto veloce
delle tue gambe,
difficile era starti dietro,
ha rallentato la corsa,
ora con lenta fatica
ti vedo camminare.
Il tempo che ti dedico
lo misuro con gli avanzi
dei miei intervalli-
scarni residui-
sempre soppesati.
Gli incontri e le vicinanze,
delle vacanze
hanno rinvigorito
il nostro rapporto
diluendo gli attriti
quotidiani.
Non so se la frequenza
assidua cementa e rafforza
l’amore,
so che l’amore di madre
non ha pause né soste
come fiume perenne
fluisce.
(23-6-2009)

Il fiore della gioia
Il fiore della gioia
è forse raro
come rosa del deserto?
Ma se la gioia potesse
germogliare
ah quanti giardini
potremmo coltivare!
Ogni petalo colto
avrebbe il profumo dell’amore!

La sorpresa
(La realtà di un sogno)
Ho realizzato un sogno!
Da tempo fantasticavo
un viaggio lampo,
a sorpresa.
Sovente immaginavo la scena:
mia madre che
apre la porta ed
io compaio,
senza preavviso.
La gioia ci travolge,
un abbraccio ci accoglie.
Così è stato!
Ho impresso quel momento
nella memoria:
gli occhi ridenti di mia madre e…
la felicità donata.
Un fotogramma indelebile
nel mio cuore.
5-6-2009

Sei tu, notte
Sei tu, notte,
compagna mia?
Del mio tremulo canto
ispiratrice!
Con passi felini
come ladra d’amore
baratti
i tuoi silenzi
con lirici versi.
Ascolti i miei sospiri e
sussurri parole
del buio complici
della luce pudiche.
Sei tu, notte,
amica mia?
Dei miei scomposti pensieri
poesia!
Con gesti vellutati
come docile ancella
offri
i tuoi misteri
con note trasparenti.
Sei tu notte
Complice mia?
Amante perfetta,
aduli il mio cuore,
esalti
il mio ardore.
Destarmi non vorrei.

Trasparenze
Si solleva la tenda
al soffio del vento
danzatrice di veli
in
vaporose forme
pirotecniche e
policrome
e
velato
appare
l’albero del giardino
verdi
le foglie
come
anni di bambino.

La vita 4
La vita ha un retrogusto
amaro
come certi frutti acerbi.
La vita ha tonalità
struggenti
come certi preludi notturni
quando nel silenzio
il respiro del mondo
trattiene a sé
ogni illusione.
Nel suo inarrestabile
dinamismo,
nel suo incessante
divenire
è il fascino della vita.
La percezione che nulla
è perfetto, completo,
infinito
quando voci e rumori
sconfinano
nella confusione.
Quanta solitudine
in una folla
quanto scoramento
nel nostro esistere.
La vita per vivere
si nutre di un sentimento
di futilità.

Imperfezione
Non c’è pace per chi
alza le vele e le spalle
alla sua imperfetta isola.
Non c’è nostalgia per chi
al di là del tempo
ritrova l’insano e malcelato
desiderio del viaggiatore
forse, quando concluso
il suo cammino, stanco alfine,
i suoi pensieri posa
in quella terra tanto
indegnamente sdegnata.

Rapita da malìa
Rapido un desiderio
Fulmine nel sereno
Voglioso di ascendere
Al cielo del piacere
Accende la sua luce
Palpita…

Notte Infinita
Insonne tra le
Coltri rovesciate e
Le lenzuola aggrovigliate
Invano gli occhi serrati
Alla ricerca
Di un sopore
Ipnotico
Tra le spire dei sogni.
Tu notte infinita
Chiudi le palpebre
E in bui silenzi
abbandoni chi
A tetre paure
E trafitture del petto
improvvise
È lacerato
trascinando con sè
il pensiero di ciò
che non sarà più.

A mio nipote
I tuoi Occhi
Riflessi adamantini
splendono nei miei
pensieri.
La tua Voce
Acqua cristallina
scrosciante fresca
rivola entro mio cuore.
Il tuo Sorriso
Primavera di giorni
felici
Speranza
per chi alla vita
assiste di riflesso.
Non la Lontananza mi insegni
l’Amore affievolisce

Se la luna
Se la Luna indifferente
guardasse noi Umani
e considerasse
la nostra sorte
lacrime di luce
inonderebbero la Terra.

Amare prima …
Amare prima di conoscerti
quando ancora la voce
è strumento e le parole
musica.
Amare prima di sapere
chi sei
quando ancora le mani
sono farfalle danzanti e
le dita corolle fiorite.
Amare prima di rivelarti
quando ancora i pensieri
sono petali purpurei e i desideri
eteree dolcezze.
Amare prima…
quando ancora negli occhi
ardenti si dischiudono
giardini e
brezze odorose.
Quando ancora l’immagine
del sogno non è
miraggio del cuore.

La metafora della vita
La metafora della vita
fluisce in parvenze
di sogni diluiti nel tempo.

Lungo sentieri tortuosi
rovi intralciano il
cammino e cespugli
in agguato sorprendono
chi dall’incanto ancora
s’illude.

Su specchi d’acqua
riflettono le nostre
coscienze e labili
appaiono le nostre
visioni mentre
destini incrociati
attraversano mari di speranze.

Prospettiva impossibile
Prospettiva impossibile
la mente si perde in
una prospettiva surreale
il pensiero si stravolge in
un’astrazione futura.
Sospesi tra il reale e
l’immaginario
difficile discernere
il possibile dal vero.
Simboli dell’indifferenza
il sensibile uno
scarto dell’animo
la mancanza di stupore
caratterizza ciò che
Siamo e non
vorremmo Essere.
Sembriamo spiccare
voli emozionali e
nuotiamo nella mota
della superficialità.

Nell’aula…
Le teste chine
sui banchi…
tante mani frenetiche
sbocciano, al fruscio
della carta,
parole, pensieri, emozioni…
In quel silenzio
riflessivo, nell’aula
solo qualche sospiro
affiora e respira
l’aria di vita
appena adolescenziale.

Tra i tanti volti
tra la folla
sfugge il pensiero
di tanta vita
che fuggirà.

La conversazione
La conversazione si accende…
infiamma i volti fa
dardeggiare gli occhi
e
incespicare le parole.
Senza respiro e
con il fiato sospeso
dal petto erompono
esplodendo mine
scoppiettanti a raffica.
Indecorosi gli animi
sfavillano
danno fuoco
al fermento imploso.
Le voci si accapigliano
s’intrecciano in nodi
scorsoi
si elevano
si confondono
in un solo assordante e
pernicioso clamore.
A ferro e fuoco
la guerra verbale
l’aria ferisce.
Astruso paradosso
è
combattere in saccenteria e
misera supponenza.

Verità occulte
Apparenze sovrapposte
illudono la realtà
come specchi riflettenti
abbagliano la
vista delle cose.
Le percezioni di noi
visioni oniriche
schegge folgoranti
che all’istante s’impattano.
Vetri opachi sfumano e
mimetizzano tutto.
Il bisogno di altro
squarcia il neutro
della nostra quotidianità.
Se fasci di luce
avvolgono il nostro
essere siamo già
al sublime della vita.
 

La nostra quotidianità
La nostra quotidianità
si consuma
in un
rito arcano
tra mistero e falsa
consapevolezza.
Siamo
guidati a riprodurre
gesti reiterati
ingannevolmente
convinti che
il risveglio dal sogno
sia l’alba sognata
il miraggio additato
un mondo migliore.
Tra gioco perverso
e
danza propiziatoria
invisibile
la terra promessa.

L’attesa
L‘ora silenziosa e segreta
scandiva il tempo
attraverso il fogliame
mutava i colori e
mostrava la vastità
dello spazio.
Il vento copriva
l’impasto delle voci e
l’eco dei passi
ritmava la terra.
Assorta stavo ad ascoltare.
Era l’attesa trepida e
sfibrante.
Sottotraccia il mio animo
ribaltava ad ogni ombra
sfumata in lontananza.
Ad occhi stretti delineavo
i contorni ad una forma
amata.
Mutevoli traiettorie spostavano
il mio cuore se in campo lungo
la tua immagine visiva
credevo
di afferrare.
Se non sei apparso
ho dato la colpa alla nebbia
che ha occultato e
negato la tua visione.

Lontano da chi…
Una sottrazione
di affetto
la lontananza
da chi mi ama e
sopporta
la desolazione
che ogni mia partenza
lascia.
Ogni distacco
una deflagrazione
che frantuma parte
delle mie cellule
disgrega la struttura
del mio essere
diviso.
Ogni volta ricomporre
il nucleo è sempre
più difficile.

E’di notte
E’ di notte
in quei silenzi dormienti
che certi pensieri
insistenti insinuano
la mente e sgomitano e
superano le transenne e
precipitano a farsi
versi.

Dove? Chi?
Dove potrò lamentarmi
Senza rivelare segreti
Ad orecchie indiscrete?
Forse in un deserto
Tra il silenzio e le pietre mute?
Chi potrà ascoltarmi
Senza essere fraintesa
Da infastiditi accenti?
Forse l’eco di una
Stanza vuota o tra
La tastiera di un computer?

Estatico turbamento
Estatico turbamento
L’incanto di quell’atmosfera
Che avvolgeva
Densa e indimenticabile
Ogni spazio.
Della natura che sprigionava
La sua forza evocatrice
Insieme di felicità e disperazione.
Poetica bellezza
Che pervadeva
Il cuore delle cose.
Mai così limpida e tenera
La mente piena di autentica
Commozione.
Intima intensità
Le emozioni quando
Catturano e sconvolgono
In tumulto l’animo.

E’ in quelle luci che s’intravedevano
E’ in quelle luci che s’intravedevano
E fugavano le ombre della sera
La distesa davanti riverberava
Riflessi argentei al di là
Dove sfuggente e nebulosa la luna
Appariva.
Evanescenze fluttuanti trasparivano
Ancora che vividi abbagli
Intermittenti come segnali in codice
Trasmessi da sideree distanze.
Silenzio attorno solo il respiro
Sospiroso del vento alitava
Sulle tremule foglie ormai arrese
Al destino che tanto assomiglia
All’umana famiglia.

La vita che scorre
La vita che scorre
È un libro che sfoglio
Pensieri che sfuggono
Ricordi che sbiadiscono
Sentimenti che s’imprimono
A forza e marchiano
L’animo.
La vita che scorre
E’un racconto ininterrotto
Come immagini
In sequenza.
La vita che scorre
E’un racconto in prima
persona con un inizio
scontato e un finale
prevedibile.
Ma è il più bel racconto
Della nostra vita unico e
Irripetibile.

Tento…
Tento di captare il tuo
Sguardo rivolto altrove
Forse nel vuoto che scavi
Ogni giorno sempre dappresso.
Vorrei svegliarti da certe
Ossessioni tue che occupano
Spazi più grandi.
Se cerco
Di colmarli non trovo
Rifugio.
Attendere un segno
Che ci avvicina è illusione che
Consuma.

Due luoghi…due anime
Due luoghi in sorte
due anime
indissolubilmente
scisse.
Il mio paese natio
sospeso su un golfo
tra il mare e gli ulivi
era un angusto periplo
per chi vagheggiava
indolenti sogni e
confusa libertà.
Gli stretti vicoli
odoranti di fritto e
vocianti di bimbi
angustiavano
la mia sindrome di Ulisse.
Nè i muri di pietra
né il clima ingannevole
erano doni graditi.
Ho scambiato l’afa opprimente
per gli assolati meriggi
la livida bruma
per una fresca oasi.
Ho barattato alberi verdeggianti
con secchi fiori incolori.
È un vagare sulle onde
in una oscillante scialuppa
tra due isole gemelle.
Ipocrita è, oggi, il mio scoramento
se ogni arrivederci
è uno squarcio nell’anima,
una ferita che non
si sana.

Essenze di sogni
Svanite in una spiaggia di agosto
quando l’orizzonte si sperdeva
lontano come certi pensieri
che cercavo di trattenere.
Se implumi tentano ancora
il volo ricadono pesanti,
ritentano di nuovo e
alfine spiccano in alto
ed è vano inseguirli
e carpirne il mistero.

Condominio
Le grida dei vicini
i pianti dei bimbi
gli strepiti delle mamme
un’invasione di assordanti
calpestii e frastornanti
strascichii stridenti
come gessi sulle lavagne.
Una pallina rimbalzante
un televisore parlante
l’intimità del silenzio
insistentemente violata.
E’ abitare in una
compresenza costretta
tra divisori apparenti.
Oltre i muri
oltre le case
fuggevole un pensiero
che a stento si disperde
tra vapori
di nubi svaporate.

Si diventa…
Si diventa conoscenti
Quando un sorriso
Diventa un saluto
Un saluto un breve
Scambio di battute
Si diventa un po’ amiche
Quando si passeggia
Insieme e si fa…
Shopping!
Si diventa amiche
Se l’una cerca l’altra
L’una parla di sé e
l’altra ascolta la voce
del tuo animo
E quando il suo sorriso
Illumina il suo volto
Riverbera di luce
Il tuo cuore in ombra

Tempi “moderni”
Si confonde il senso
Delle cose
Siamo scosse
Fronde al vento
Si sfilaccia la trama
Dei destini
Siamo pericolanti
Case terremotate
Noi camminiamo
Su fili elastici
In caduta libera

Non condivido
Non condivido chi
Detta condizioni
Alla vita
E non amo i sentimenti
Esibiti
Non condivido
I gesti plateali
E non amo le parole
Gridate
Non condivido le idee
Generaliste
E non amo
Generalizzare
Se condividere è vivere
Nella certezza dell’incertezza
Amo nonostante

Per il tuo compleanno.
Vorrei dirti che
L’amore per me ha confini
Curvilinei e sinusoidali.
M’incupisco angosciosamente
se un’ombra attraversa l’orizzonte
Della tua fronte.
Fremo dentro precipitosamente
Se lo sguardo tuo si offusca e
Lancia segnali di guerra.
Mi ferisco profondamente
Se la tua voce si arrochisce e
Le parole rotolano pietre
Aguzze e puntute,
Ma
Se carezzevoli, mutano
In vibrazioni che leniscono..
Se amare è gioire della tua
Forza interiore e del tuo
Essere ancora genuino
Se amare è soffrire
Del tuo disincanto e
Sprezzo per la tua vita
Io ti amo

Il Che (14-5-1928) - (9-10-2008)
Lamento per Che Guevara!
Ogni ottobre
Il ricordo di te è vivo!
Per sempre giovane, coraggioso,
Implacabile, provocatorio
Ti sei consegnato alla Storia!
Esempio immutabile e
Straordinario dell’”Uomo nuovo”.
Fede incrollabile, passione romantica,
freddezza analitica le tue compagne.
La figura controversa
il segreto del tuo mito,
quasi mistico per
l’immaginazione
popolare, quasi blasfemo
per i benpensanti.
Lo strazio del tuo sacrificio
Un parallelismo imbarazzante.
Come Cristo in croce
Il tuo corpo esposto,
Messinscena esecrabile.
Come Cristo un Giuda
Ti ha tradito
Spezzando la tua voce e
La tua energia rivoluzionaria
Che entravano nell’anima.
Una vita in prestito,
La rinuncia di te stesso
Alla vocazione individuale
Per un ideale universale.
Tu comandante riposa
In pace e chissà nel cuore
Grande di Gesù un posto
Piccolo c’è anche per te!

In Bolivia ( La Higuera), il 9 ottobre 1967, all’1.10 del pomeriggio,
all’età di 39 anni Che Guevara fu ucciso.
Secondo Teran, un piccolo tenente, le ultime parole del Che,
quando lo vide sulla porta pronto a sparargli, furono:
” So che sei venuto per uccidermi. Spara, ucciderai solo un uomo”.

Affido al silenzio
Affido al silenzio
Le mie emozioni
Quando sospiri alati
Vogliono fuggire
Dal mio petto e
Al soffio del vento
Essere trasportati
Da chi non mi
Può ascoltare.
Racchiusi nel mio animo
Con discrezione
Le concedo un po’
Di libertà e
Solo quando premono
Veementi.
A volte, è una lotta impari
Prima esitanti poi
Sempre più insistenti
Mi implorano grazia
Si aprono un varco e
Fanno capolino
Ogni tanto una piccola e
Timida sfugge.
Ma io resisto perché
So che così tante
Rischierebbero di
Disperdersi in molteplici
Frammenti incompresi!

Chi sono io?
Chi potrà mai dire
chi sono io?
Sono un sasso
Sperduto in cima
Ad una scogliera
Sbattuta dai flutti?
Un cigno bianco
Su un lago di
Menzogne?
Una farfalla
Che vola di
Fiore in fiore?
Questa sono io?
( 1973) Ingenuità adolescenziale

Inno alla vita: periodo rosa
Pura follia
Sana incoscienza
Sentirmi leggera e leggiadra
Spensierata e allegra?
Sento come una brezza lieve
Alitarmi sul collo e
Suadente soffiarmi carezzevoli
Sussurri all’orecchio
Musica vibrante che
Mi inebria e mi stordisce
Sto vivendo un bel sogno?
Sto forse vaneggiando?
La realtà mi sfiora
Senza intaccarmi
Come rondini in autunno
Che a stormi volano via
Così gli affanni e i pensieri
Molesti fuggono lesti
Fino a ieri uno stelo piegato io
Un fiore avvizzito
Un terreno devastato
Dalle piogge
Oggi araba fenice
Felice di esistere
Di navigare in acque quiete
Magia? Mistero?
Non mi pongo interrogativi
Sento che è così e
gioisco

"Periodo rosa”!
Sono una pittrice!
Sto colorando di azzurro e lilla
Le pareti della mia vita
Sono una musicista!
Sto suonando dolci ed estatiche
Sinfonie di violini
Sono una ballerina!
Sto cadenzando eterei e leggiadri
Passi di danza
Sono una narratrice!
Sto raccontandomi suadenti
Storie a lieto fine
Sono un’atleta!
Sto tracciando brevi ed intense
Linee di percorso
Ogni attimo lo distillo
Come prezioso elisir
Di gioia
I miei pensieri palpitanti
ali di farfalle poggiano
su impalpabili fiori
Vedo forse sfocati
i contorni della realtà?
L’invidia degli dei
Si accanisce sulla altrui
Felicità?
Se dura solo un battito?
Poco importa
Nel mio animo
Alberga incoscienza
Ed allegria
Sono da me lontani
I tormenti che corrugano la fronte
Un’aura di luce mi avvolge
E si spande
Vivo ogni momento
Di grazia circonfusa
In un ipnotico
Rinnovarsi di me!

Lontano da te
E lontano forse
Da pensieri abitudinari
Avvolta da nebbiosa
Caligine ho trascorso
Giorni impalpabili
Se in spiaggia
Lo sguardo all’orizzonte
Spolvera via
Ogni granello di te

Esule
Il mio paese è estraneo a me
Io sono estranea al mio paese
Nessuno mi riconosce
Né io riconosco nessuno
Percorro vie sperdute
Nella memoria di ieri
Una morsa d’acciaio mi serra
Il cuore e nella condizione
Di esule volontaria non mi
È concesso alcun perdono
Aver voluto mordere il freno
Di una libertà vantata è pagarne
lo scotto che a morsi giorno
per giorno mi dilania

Percezione
Talvolta io mi raffiguro
Nel gorgo di una rapida
Aggrappata ad uno scoglio
Pur scivoloso e ripido
Sto abbarbicata ad esso
E so che non affonderò

Nell’aria
Nell’aria
L’attesa
Sospesa
È una carezza
Leggera
Che spiana
Il mio cuore

Saluti estivi
Un saluto fresco voglio inviare
A tutti i Sitani di Poetare
Tutti i lai e i sospiri che si elevano
Come nubi estive si disperdano
Al soffio caldo della canicola
Che ahimè ci manipola
Ci fa sudare e lamentare
Vogliamo essere al mare!
spezziamo dunque ogni malinconia
in frammenti sparsi e via!

Sento…
Sento, a volte, la mia vita limitata
Come in un cerchio racchiusa
Senza uscite non so dove liberarmi
Senza spiragli non so come respirare

Davanti a”Il vascello infuocato”
di William Turner


L’aria satura di fumo
Il paesaggio invade
Un veliero infuocato
Sul mare si confonde
Bagliori di fuoco in
Ombre scure serpeggiano
Il mio animo
Vampa in tumulto
In spirali tortuose
Palpita

La notte ( poesia/prosa)
La notte stava calando
Dove gli alberi si ammassavano
Nell’oscurità crescente
Era una di quelle serate
Ingannevolmente
Dolci quando la città
Sembra crollare esausta
Per il suo incessante
Agitarsi si ferma brevemente
A raccogliere le sue energie
Prima di ripartire
E’ ciò che io ho sempre desiderato

Vorrei
Vorrei gettare
Nel mare
La mia zavorra
Di pensieri cupi
Del mio esistere
Un bagaglio
Gonfio di delusioni
Sogni infranti
Mai realizzati
Ogni acredine verbale
Ogni tono rabbioso
Mi ricaccia in
Scura profondità
Un sussulto sismico
Che mi frantuma
Se ogni tanto
Sollevo l’animo
In leggera serenità
Un soffio malevolo
M’investe quasi a
Togliermi il fiato
In questi giorni
Abbaglianti d’estate
Il mio cuore
È una chitarra
Dalle corde stonate
Stridono in
Smorzati lamenti
Che io sola posso
Sentire
Nel mio animo
C’è un tarlo
Rode a tratti
Le mie difese
Assottiglia la mia
Compostezza,
Cerco, tuttavia,
Di non cadere

Sgomento
E’ stato un attimo
Di muto sgomento
Le labbra tremare
Le mani illividire
Il corpo contrarsi
I muri della stanza piegarsi
Ai miei sussulti sincopati
Notte cupa infinita
La mia pena non dà scampo

Mi sono persa
Mi sono persa
In nugoli di pensieri
Sparsi
Mi sono persa e
Mi sento perduta
Fitta nebbia
La prospettiva
Mia temporale
Sono un animale
Nella rete impigliato
Sono un esploratore
nell’intrico della giungla
Sono un viaggiatore
A cui hanno negato
Il biglietto di ritorno
A stento arranco
Catrame sui piedi
Il mio percorso
Se vivere al momento
È meglio forse e
La via da sola posso
Trovarla quando sperduta
Mi sento se
Chi a me vicino
la mente mia e
L’animo offusca

Parole/Silenzi
Se tanto mi dà tanto…
Se le parole sono le vesti dell’io
Il silenzio equivale alla nudità?
Ambivalenze
Quando le parole latitano
Il silenzio è presente
Equazioni
Le parole stanno all’azione
Come il silenzio sta al pensiero
Similitudini
Certe parole sono verità nascoste
Certi silenzi sono nascoste verità
Parallellismi in …eccesso
A flussi di parole perenni
A lunghi silenzi prolungati
Alternanza
Da parole roventi
A silenzi glaciali
Abusi
Quante parole spese
Quanti silenzi sprecati
Successione
Se le parole volano
I silenzi pesano
Domanda
Se alle parole seguono i fatti
Ai silenzi?

Vale la pena?
Cogliere la vita
Mentre
Sta passando
Andare alla ricerca
Degli istanti
Che muoiono
Volere un mondo
Che vale la pena
Di essere conteso?

La vita 1
La vita aggancia
una sfida continua
una lotta perenne
Assale indugia infierisce
Sta in agguato
Di soppiatto sorprende
Gioca a rimpiattino
Coglie anche chi fugge
E non serve
Chiudere le porte

la vita 2
Sono nella tempesta
La vita mi turbina
Mi trascina a forza
Quando in un
Angolo vorrei stare
Sola solo nel silenzio
Della vita in forse

la vita 3
Labile rotta la vita
Regge la sorte
Il timone dell’esistere
andiamo come sul mare
nudo abbaglio
a un navigare incerto
sospinto da venti propizi
per uni
da venti avversi
per altri
per tutti uno solo l’approdo

Davanti a questo mare
Davanti a questo mare
L’anima prende il largo
Davanti a questo cielo
L’anima prende il volo
Davanti a questa realtà
L’anima prende le distanze

Immagino…
Immagino
Leggiadre danzatrici
Volteggianti leggere
Di trasparenti veli
Ondeggianti al suono
Di melodie melanconiche
Di tanghi voluttuosi
Di ritmi tribali
Travolgenti musiche
Orientali movenze
Sinuose insinuanti
Rapimenti estatici
Sublimazioni della mente
Mi lascio avvincere
Fantasie oniriche
Distanziano la realtà

Le nostre vanità
Appigli scivolosi
Ponteggi sospesi
Ripari fortunosi
Ancore al vento

In poesia tutto può accadere
Moti dell’animo inesplosi
Vibrazioni di parole
Immagini evocative
Toni asciutti e
Concisi
Accenti enfatici
Coloriture di stile
Energia espressiva
Musicalità e lirismo
Toni aspri e
Artificiosi
Senso per la fisicità
Tensione spirituale
Accenti assorti e
Meditativi
Figure retoriche
Il poeta?
Fine dicitore di se stesso
La poesia?
Autenticità dell’io poetico
Che sa dare conto di sè

Sono una poetessa?
Sono una poetessa?
So carpire alati pensieri
sigillati nello scrigno dell’io?
So metaforizzare
I concetti in voli
Pindarici?
Mi chiedo se fantasie
Evocazioni della mente
Sentimenti aggrovigliati
Possano sciogliersi
In ispirati versi!
Può un sentimento sgorgato
Dall’animo scorrere in vena
Poetica?
Sì, se l’acqua fluente
Dei versi libera si riversa
Se l’onda delle emozioni
Non è andata oltre
Se i frutti dell’anima
Sono fecondi raccolti
Se venti favorevoli
Restano nel porto
Non fuggiti via
E’ un dono custodito poetare
O limata perizia verbale?

Non sono una poetessa
Non sono una poetessa…
A comando non so
Celebrare commemorare
Sono i sogni i desideri
Gli assalti del cuore quelli che
Sradicano le radici dei sentimenti
E a forza mi trascinano
A renderli vivi e sonori
Se dentro non sento una
Musica vibrare e un soffio
Alitare insistente
Taccio e sto ad ascoltare

Il passato
L’erosione del tempo
Sgretola rocce di vita
Fa crollare ponti di certezze
Frantuma e polverizza illusioni,
Ma appiana gli spigoli dell’anima

I sogni
I sogni, i miei sogni
Miriadi di stelle
Splendenti nel
Firmamento del
Mio cuore
Custodi fedeli dei
Miei sentimenti
Guardiani invisibili
Del mio animo
A volte, alitanti di
Librarsi in alto
Come aquiloni
Colorati volteggiano
Spesso i miei
Sogni sognano
Ma se uno spicca
Il volo gli altri
Esultano ed io
Gioisco con loro
 

Di poco
Una parola mi avvince
Uno sguardo mi cattura
Delle mani mi affascinano
Un sorriso m’intenerisce
Una gentilezza mi scioglie
Momenti impensabili
Lampi di umanità
Di calore e sintonia
Doni preziosi rari
Tesori inestimabili
Se questo ancora accade
Esistere è anche questo!

Come giunco…
Come giunco
Piegato al vento
La mia fragile
vulnerabilità

Ogni tanto
Ogni tanto rido
Solo un’increspatura
In un mare di dolore
Nascosto
Ogni tanto piango
Solo una traccia
Sottile
In una compostezza
Apparente e finta

Elogio al silenzio
Sussurra il silenzio?
Suadente soffia
Scivola come seta
Soffice drappeggia
Sogni soffusi
Sospirate oasi di
Soliloqui scanditi
Suoni sublimali
Segreti sopiti
Sommersi s’elevano
Superni s’insinuano
Sentendosi liberi
Sss…sss…sss…

Mia mamma
Mia mamma ha 85 anni
Giovane nell’animo
Fiaccata nel fisico
Spesso mi dice
Hai una mamma vecchia
Ed io m’intenerisco
Mia mamma ha tante
Ragnatele sul viso
Tanto amore nel cuore
Spesso mi dice
Buttami via
Sono uno straccio
Logoro
Ed io mi arrabbio
Mia mamma ha incaniti
Dolori sparsi
Spesso mi dice
Sono così stanca
Ed io mi struggo
Mia mamma ha forti
Idee e deboli ossa
Spesso mi dice
Sei così lontana
Ed io m’immalinconisco
Mia mamma ha dell’età
La libertà della saggezza
Spesso mi dice
Sto rimpicciolendo
Ed io l’amo di più

D’amore…
Nei giorni d’amore
Trascorsi quando
In certi pomeriggi
Inattesi insieme
Si stava coinvolti
In sensuale armonia

22. Tempo o fato
Il tempo si fa beffa di noi
Ci inganna scegliendo
Chi blandire e lusingare
Chi offendere o abbandonare

Meta-fisica
Metamorfosi voluttuose
I corpi tramati d’amore
Scomposizioni di
Anagrammi fisici
si confondono
In forme sensuali
Languide isole
Diverse in un solo
ed unico universo

Ricordi
L’assedio dei ricordi
Se mi tuffo nel passato
Mi assale e mi sconfigge
Se dagli errori sono vinta

Mi rivedo
Mi rivedo fanciulla “in fiore”
Insieme ad altre a passeggio
Per le vie cittadine quando un
Sussurro un’ammirazione
Ci inondava di luce
Che si riverberava attorno
Ci sembrava allora
Che la levità gioiosa
Della giovinezza
Non dovesse mai finire
Avanzavamo spavalde e dritte
Avanti la vita
Come un percorso
Illimitato e iridato
Niente sembrava adombrare
Quegli anni vividi di
Chi non osa ancora
Fronteggiare le paure
Ma si nutre di illusioni
E palpiti del cuore
Fantasie fulgide
Inattaccabili
Atmosfera soave
Di azzurro ed oro
Di quell’intrepida età
Sicure e forti
Di possedere i fiori
Della bellezza e della grazia
Di racchiudere negli
occhi incantati
Sentieri inesplorati
Sulle labbra arcuate
Parole indicibili
Nel volto in volo
La dolcezza di
Speranze alate
Felicità inesprimibili
Quando tutto era
Sogno e amore
Oggi…chissà!Afasia
Singulti strozzati
Balbettii indistinti
Se solo potessi
Urlare un lungo ed
Ininterrotto grido…

A volte me ne sto nel mio sconforto
A volte me ne sto nel mio sconforto
Quando la notte si fa silenzio
Senza cadenze senza suoni
Sento la mia anima incupire
A volte me ne sto nel mio crepuscolo
Quando la sera si abbandona
Senza immagini senza chiarori
Sento il mio scoramento trasalire
A volte me ne sto nel mio alveo
Sola nessun appiglio voglio…

Certe parole
Colate di piombo certe parole
Piombano come pioggia rovente
Perturbano e disturbano
Il mio animo in tumulto
Affondano come artigli
Spirali tortuose che serpeggiano
Inframmezzano stonate note
D’accenti ambigui e falsi

Musica primaverile
Una brezza lieve
Tremola nell’aria
Vibra sulla pelle
Respira suadente
Sussurri e suoni
In questi soleggiati e
Primaverili giorni
Sensazioni di ritmiche
Dolcezze percorrono
In note musicali
Il mio essere al mondo

Mattutino
Un sussulto interiore
Mi assale quando
Tra le nuvole il crepuscolo
Mattutino appare
Nella vastità rosa
si spande e avanza
Visione di bellezza
Insostenibile clarità
Uno stupore mi sorprende
Là dove il sole irrompe
Luce vibrante che inonda
Arrossa e incendia
Avvampa ed esplode.

La vita
La vita un vuoto a rendere
Un’eternità limitata
La vita un illusorio sogno
Un ricordo che sfuma
La sottrazione di essa
Si trasmuta in “assenza”.

A certi sguardi…
A certi sguardi innocenti e puri
Così disarmanti e ridenti
L’animo si sperde
In un labirinto di emozioni
Incanto e sogno
Rapimento irreale
Soavità ed amore
dei bimbi il candore
la meraviglia abbaglia
noi disincantati e cinici,
a volte, costeggiamo
isole incantate
nel mare dell’incertezza.

Davanti a Guernica
Di freddo e nero
Il mondo giace
Sgomento e morte
Danza macabra intorno
Animi atterriti
Negli sguardi attoniti
Maschere di gesso
I volti illividiti
Lamenti soffocati
La terra stride
Scheletri di vita
Di pietra siamo già

Un tempo…
Un tempo i sogni
Avvolgenti tepori
I pensieri promesse
In cui credere
Uno spazio infinito
Il futuro a venire
Lo sguardo perso
In paesaggi da sognare
Tutto appariva possibile
Tangibile quasi perfettibile
Ogni incontro una speranza
Subito da accarezzare
L’impulso e l’intuito
Regole da seguire
Un palpito un sussulto
Segnali di vita
Quel tempo è sfumato
Come nebbia al sole
Quegli ansiti sospirosi
Sono ora spesso silenzi
vuoti da sostenere
Eppure non invano
Il mio tempo è trascorso
Se ancora sento un fremito
La mia mente assalire
Sarà anche un desiderio
Timido e furtivo
Carpito all’istante:
Un breve capitale
Di attimi di vita.

Profumi
Profumi effluvi
Essenze alchimie
al tuo passaggio!
Note dolci e lievi
Intense e appassionate!
Note sensuali, calde
Avvolgenti e intense!
Note soavi e sublimi
Fragranti e carezzevoli!
Note inebrianti e stordenti
Leggere e delicate!
Note morbide e stupefacenti
Preziose e vellutate!
Note distillate e ammalianti
Soffuse e seducenti!

L’animo…
L’animo, un fiore
Ogni petalo che cade
Uno sentimento che muore

Il viaggio: Strappo dell’anima
Sono qui, sono altrove
Sono ovunque, ma dove?

Un’idea compiuta
Un’idea virtuosa
La mente infervora
Può in un notte
Come lampo folgorante
L’animo infiammare
Una forza propulsiva
Un languore creativo
Estenuante strugge
È quel pensiero ispiratore
Ripiegato su se stesso
Di librarsi urge
Libertà declama
Un’intuizione perversa
Domina e imperversa
Sentimenti e sensazioni
Trasfigura e riversa
In armonia e bellezza

Come quando…
Come quando all’alba
Una melodia furtiva
Nella mente s’invola
E sulle labbra affiora
Così il sole opalescente
Nel lungo sereno trasogna
E l’azzurro indora
Che diffuso abbaglia
Come quando all’aria marina
dei flutti ondeggiano
E iridescenti spumeggiano
Trepidi e tremolanti
Così le fugaci malinconie
In dolcezze dissipate
Al di là si disperdono
L’orizzonte sorvolando
Come quando al tramonto
Il buio lieve aleggia
E frange di luci trama
Così del tempo
eroso dal passato
Solo tracce d’eco
L’animo velano

Se il mare fosse il mio amante
Se il mare fosse il mio amante
Lo circonfonderei in un istante
Sola con lui vorrei restare
Insieme e contemplare
Se il mare fosse il mio amante
Sussurrerei così palpitante
Parole ardite d’amore
E salmastro sapore
Se il mare fosse il mio amante
M’immergerei fluttuante
Tra le sue onde avvolgenti
Sensuali e lucenti
Se il mare fosse il mio amante
Lambire vorrei adorante
I suoi flutti sospirosi
Di resina odorosi
Se il mare fosse il mio amante

Vibrazioni umorali…
L’ira tua improvvisa
Pietra che mi sgretola
Un muro accecante
Che mi sovrasta e mi pietrifica
La voce tua tagliente
Scheggia che mi incide
Parole vetrificate
Che mi trafiggono e mi segmentano
La verbosità tua maligna
Vento che mi travolge
Un dirupo scosceso
Che mi rovina e mi precipita

Il tempo un’ ombra
Il tempo un’ombra che ci insegue
E percorre il nostro cammino
Instancabile compagno di viaggio
Il tempo un’ombra che ci incalza
E scandisce i nostri passi
Infaticabile segugio di noi
Il tempo un’ombra che ci tallona
E ritma i nostri movimenti
Insostenibile distillato del nostro vivere

Siamo solo…
Siamo solo forme
Presenze temporanee materiali
Vacue figure istantanee
Siamo solo aria
Superflue vanità enfiate
Ombre fluide evanescenti
Siamo solo parole
Flussi verbali fluviali
Effimere figure fragili
Siamo solo noi
Umani esseri comuni
Viaggiatori fatui del mondo

A noi presunti artisti
Un fuoco sacro ci divora
Come febbre struggente ogni ora
Di scrivere e rimare
Come se fosse un gridare
La nostra irrefrenabile urgenza
Di trovare l’attinenza
Ad ogni parola pensata
A tramutarsi in un’ode cantata
Il nostro imperativo costante
E’ dare forma poetica ogni instante
Ad ogni pensiero della mente
Chè non sfugga immantinente
Siamo un vulcano incandescente
Che sgorga lava come un torrente
Siamo un fiume in piena
Che travolge ogni vena
Siamo affannati cercatori dell’oro
Che carpiamo il nostro tesoro
Consistente in termini rari
Che ci rendano degni e pari
Ai grandi vati del passato
Che fulgido onore ci hanno dato
Tra un ossimoro colto al volo
E una metafora per assolo
Crediamo di essere nel Parnaso
E non, forse, solo compositori per caso?
Dei ridondanti e velleitari illusi
E solo e lontanamente con la poesia collusi.
Per Giostra Satirica

Dietro il tuo silenzio
Dietro il tuo silenzio
Nascondi di te il bagliore
Di una vita sottesa
Sopita cenere che non
Infiamma il tuo sguardo
Freddo e distante
Dietro il tuo silenzio
Nascondi di te ogni traccia
Frammenti sospesi
Le tue parole si sperdono
Sfuggenti e inafferrabili
Particelle del tuo essere
Dietro il tuo silenzio
Ti perdo nell’istante
In cui ti cerco


Poesie dorsali (accostamenti di titoli dei libri riportati sul dorso)

Siamo stati cosi’ felici
I nostri giorni proibiti/
Sensi incantati/
Polvere di stelle

I miei amori ( Casanova)
Isole nella corrente?( Hemingway)
Cime tempestose…( Bronte)
Mille splendidi soli. ( Hosseini)

Addio amore ( Matilde Serao )
Quando finisce L’ Amore (Donata Francescano)
Le cose dell’amore ( Umberto Galimberti)
Tutti i nostri ieri( N. Ginzburg)
Tra noi due (Elisabetta Rasy)
Il rumore dei ricordi (M. Venturi)
Le parole tra noi leggere (Roniano)
La fiamma dei tuoi occhi (Purdu)
Nel fuoco (N. Evans)

Gli emigranti
Com’era verde la mia vallata
I fiumi scendevano ad oriente
Dalla campagna alla città
I popoli della Terra
Stranieri come noi

La seconda metà della vita
Gli anni del declino
Gli ultimi fuochi
Le passioni della mente
Quel che resta del giorno

Gocce di Sicilia
Un bellissimo novembre
Un lungo viaggio lontano
Graziella, Candido
Conversazione in Sicilia
Cento passi
Il corso delle cose

Il mestiere di vivere
Una cosa da nulla
Nei boschi eterni
Dal definitivo istante
Nulla succede per caso

Siamo così
Al di qua del paradiso
Belli e dannati
Così speciali
Le ali spezzate
Le ambizioni sbagliate
Alla ricerca del tempo perduto

Si sta facendo sempre più tardi
Tu notte che conduci
L’insostenibile leggerezza dell’essere
Va’ dove ti porta il cuore
Destinazione mistero

La vita
Mille anni che sto qui
L’illusione del bene
Cercarsi dentro…
Non avevo capito niente

Sono come il fiume che scorre
Fra rabbia e nostalgia
Nero è l’albero dei ricordi,
Fresca l’aria
Un lungo viaggio lontano
Ai confini della vita
Danzando nella luce

Viaggio al termine della notte
Di là dal fiume e tra gli alberi
Quella mattina di luglio
Oceano mare
Il colore del sole
La scoperta dell’alba


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