Racconti di Pierluigi Ciolini


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Ricordi e ispirazione
Era stata una lunga estate, ma era giunto il momento di ripartire.
L'ultima valigia era pronta sul letto, bastava solo chiuderla, una semplice pressione e due semplici clack e non mi restava che chiamare un taxi …davanti al letto la finestra per guardare ancora fuori ed imprimere un ricordo. Con un po' di rammarico pensavo a quello che lasciavo, le lunghe passeggiate sulla riva al tramonto, le sigarette gustate seduto sul molo gettando pane secco ai gabbiani e quello che mi stavo portando via.
I ricordi si accavallavano come piccole onde di sudore sulla fronte, cosa mi sarei portato via ?
Frugavo nelle tasche per cercare l'accendino, solo qualche spicciolo ma l'accendino no!
Poggiandola sul letto fra il luccichio della monete,quella piccola conchiglia mi riportò al primo giorno che ero arrivato….
Scavavo nella mente come fa un bambino nella sabbia , per ricordare meglio.
Ed ecco…. si si quella ragazza seduta sulla spiaggia, con la sua chitarra e sguardo silenzioso che faceva compagnia al mare insieme alla solitaria brezza della sera forse.. in cerca di una spalla cui poggiarsi
Ogni tanto volgeva il suo sguardo nella mia direzione ,tra me e lei solo una vecchia rete da pesca dimenticata: non sembrava neanche gettata li per caso, l'avevo guardata bene, qualche burlone con la vena artistica l'aveva raccolta formando ben delineata una donna su un fianco o forse era solo la mia fantasia . Imitando la ragazza che si era alzata, mi scuotevo la sabbia dai jeans e ci avvicinammo ,
lei stringeva la sua chitarra incrociando le braccia delicatamente quasi fosse un giglio, mi disse ciao ed io gentilmente ricambiai ,mi chiese se ero del posto e le dissi che mi trovavo lì per un periodo di riposo ma anche per trovare l'ispirazione, non sapevo perché avevo detto quella parola in più, stavo pensando mentre lei si avvicinava ,a quella frase che avevo scritto anni prima"l'ispirazione è una donna che ti guarda o che ti ascolta".
-L'ispirazione per cosa?-rispose lei.
- Per scrivere di nuovo- risposi io.
Guardavo immobile quella bellezza acqua e sapone ,al collo aveva un ciondolo, che alle luci del tramonto rifletteva lieve la luce come l'iride d' arcobaleno ,come se mi fosse piovuta dal cielo una stella dei desideri .
Rispose - Per me l'ispirazione è un uomo che mi guarda e mi ascolta mentre suono la mia chitarra-
Inebetito, passarono forse due, tre secondi, mi sembravano cent'anni prima che gli dicessi - perché non suoni la tua chitarra per me?- e lei -senza pennino non riesco a suonare, l' ho perso nella sabbia e non riesco a trovarlo…
Iniziai a cercarlo freneticamente (anche se ci fosse voluta tutta una notte, ormai non mi sarei più fermato). Ogni tanto mi voltavo per guardarla e mi sorrideva. Finalmente lo trovai , era ormai buio
e le luci dei lampioni in lontananza si riflettevano come le stelle per poco sul mare quasi che si fosse rigirato il cielo. Le dissi -suona per me- e così iniziò una musica che non avevo mai ascoltato ,con il suo pennino sfiorava le corde come il vento fa con i capelli, il mare nel silenzio suona la sua musica al tempo dell'onda fra la risacca degli scogli, come il fruscio che fanno i cormorani quando fendono l'acqua in un istante per prendere la preda.
Era ormai l' alba e le chiesi se ci saremmo mai più incontrati e lei -non so ma se mai c'incontreremo,
tieni il mio pennino così di nuovo suonerò per te-
ora potevo solo sorridere :non era il suo pennino che dipingeva quella musica che era il ritratto del mare
ma una semplice conchiglia che pennellava le corde dell'anima e capii che l'ispirazione può venire
da dove meno te lo aspetti.

l'ispirazione o un ricordo,
che siano belli o brutti
sono come un piccolo granello di sabbia,
che pur quanto piccoli siano
graffiano il cuore.

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