Poesie di Livia Corradi


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Livia Corradi

Sono nata il 4 ottobre 1947 nella provincia di Modena, in tenera età mi sono trasferita nelle campagne bolognesi , ambiente che ha fatto nascere in me l'amore per la natura .
Poiché ho iniziato a lavorare giovanissima, ho frequentato corsi serali fino al raggiungimento della maturità magistrale.
Diplomata in scienze infermieristiche, lavoro che ho amato moltissimo.
Sposata in giovane età, due figli e quattro graziosi nipotini.
Ora sono in pensione e dedico il mio tempo libero alle attività che ho sempre sognato.
Amo l'aria aperta, praticare sport, gli animali, leggere, canzoni , bella musica e ballare.
Frequento corsi di pittura con grande passione e da alcuni mesi provo nuove emozioni scrivendo poesie.
 


notte
Laggiù, oltre la luce
dell'ultimo lampione
il tuo pennello nero
cancella ogni colore,
ogni rumore scemando
si allontana lasciando
la solitudine padrona
delle case di cartone.
Notte con i tuoi soffitti
bassi mi limiti i confini
del cielo e in questa stanza
attendo il risveglio della vita.

I misteri della notte.
Un film ad occhi chiusi,
immaginabile viaggio
una cascata luminosa
sulla linea equatoriale
e vertigini s'appianano
nella tua mano aperta
in assenza di memoria,
si muove l'inconsapevole
trascinando in avventure
irrazionali i nostri corpi
per poi risvegliarsi
in quel tempo di pace
del tuo abbraccio.

Voglio tornare a casa
Tornare a casa si può,
fermati il pensiero
e attendi il cigolio lento
dei ricordi a risalire con
l'acqua fredda del secchio,
si scalda per piatti sporchi,
un cencio bianco riciclato
il fossato non ha detersivo
la sabbia l'unico abrasivo,
noci raccolte lì nel prato
per il dolce, è domenica!
Invento bugie altrimenti
che dico bambina in chiesa
se mi chiede della rosa?
La rosa bianca è bianca
ma lui non vuole capire.
E le stelle ?
Non le hanno rubate ,
ci sono tutte le ho contate
sdraiata sul prato quando
la luna si perde nel pozzo
cocomero bianco di notte
rosso e maturo di giorno
prima del fresco dell'uva,
un moscato frizzante
bevuto tutto d'un fiato:
lasciando il bicchiere sporco.
Come la vita . .io voglio tornare. . tornare e pensare.

Non fermarti
Rincorro il respiro
dei tuoi voli liberi
profumi di lavanda
fra i verdi boschi
e crinali di roccia
ti fermi ed aspetti
così che io possa
appena sfiorarti,
selvaggio rapace,
su lidi infuocati
bruci tumide labbra
e poi scaltro sfuggi
lasciando nella scia
pulsare la passione.
Non fermarti.

Nevica
Si, sono sempre io,
il naso schiacciato
su vetri appannati,
pupille accese a contare
ogni fiocco a cadere
su rose tardive
rivestite di ghiaccio.
S'allarga il mantello
su mani di abeti, tese
in un unico abbraccio
a trattenere il sogno.
Saltella il pettirosso
fra i bianchi cristalli,
si unisce timido e solo
al ritmo lento di danza.
La magia non spegne la notte
vestita di seta a pois
accende provocante e sinuosa
i lampioni alle sue trasparenze.
Nevica,
nevica sulle ultime note di un rigo
un solfeggio leggero a finire.
E' mattina e non nevica più.

Dolci carezze.
Bellissima altezzosa
sfilavi fiera e silenziosa
nel mantello maculato d'oro
animando profumati giardini
e nei meriggi d'autunno
sui muretti accesi
scaltra fingevi la tua
assopita indifferenza.
Sul grembo di mia madre
donavi le tue fusa
e compiacente
giocavi le tue carte
superba regina di cuori.
Poi , lei se ne è andata
a ricercare la sua mano
leggera ti sfiora la mia.
Vorresti raggiungerla
te ne vai , ritorni,
ancora vai .
Quel filo prezioso
che ci unisce è sottile
non può trattenerti,
ancora rimane il mantello
leggera e ambrata vela
che pian piano si allontana
in questa nebbia che confonde.

Gli orsi della luna
Ho letto l'articolo.
Li sento quei dolori
ho stretto pugni e occhi
ho respinto nello stomaco
il rigurgito che non trattiene
l'atroce e lunga sofferenza,
prigionieri, torturati e
derubati della bile per
mercati di crudeltà.
Li sento quei dolori,
annodano il ventre
e l'amaro risale
in rivoli bagnati.
Li sento quei dolori,
anche il vento si ribella
sfoga l' ira sbattendo
le più nere del gregge
nel granito dell'indifferenza,
ma anche il pianto della luna
sempre rimane senza eco.

La corriera delle otto
La corriera delle otto
da sempre passa
davanti a casa mia,
ha i vetri bianchi
di occhi spenti,
sono le ore sveglie
della notte che
ritornano per riposare.
Hanno mille mani,
aiutano chi soffre,
mani che curano
e mai s'intrecciano.
La corriera delle otto
ha lo sguardo fermo
sui molti letti bianchi,
porta l'eco di quei pianti
su mille visi stanchi.

Tramonto
Ti nascondi dietro
ad una silvestre chioma
a damascare nel cielo
un ventaglio d'oro
lasciando cadere
nei giochi d'acqua
un riflesso di fine estate
fra i ciottoli di fiume
e striature argentee
che guizzano nelle trasparenze
a salutare il tuo lungo raggio
sperduto nel primo sbadiglio della notte.

Passeggiata
Sotto la generosa chioma
dell'antico caco
sono in semicerchio uniti
un tavolo traballante e
alcune sedie nell'usura
diversamente stanche,
attendono racconti,
vecchie favole di vita
che lentamente scorrono
fra cespugli
di rovi e maraschini.
Il fiume è padrone,
borbotta e trabocca
negli orti incolti
dove alberi di fichi
abbracciano il sentiero
ed io raccolgo asparagi
e giorni eterni, senza tempo.

Quando l'aquilone..
Quando l'aquilone ti sfugge
il cuore orfano di sogni vacilla
i piedi smarriscono la strada
e ti affretti a rincorrere il respiro.

Quando l'aquilone ti sfugge
lo sguardo si spegne e piange,
mastichi l'amara sofferenza
e senti il peso dei sigilli.

Quando l'aquilone ti sfugge
hai il dolore di ali spezzate
e l'arsura di bocche cucite
con il filo nero della fame.

Quando l'aquilone ti sfugge
rimani solo e seduto
sulle tue mani vuote
non aspetti più domani.

Ma oggi dopo il temporale
l'aria è tersa, il grano biondeggia
e il ruscello ha voce chiara.

Giochi del vento di maggio
Oggi il sole
mi ha preso per mano
curiosa ogni richiamo
seguo quel raggio dorato
nel fresco e verdeggiante prato.
L'ondeggiare di giovani fronde
ricama nel cielo una danza,
sul tappeto erboso di maggio
srotola leggera una stuoia.
La scena si fa più mirata
la borsa sospesa nell'aria
rincorre la mano sbadata.
Il respiro sottile del parco
solleva la giovane gonna,
del vecchio curioso l'inchino
volteggia il parrucchino.
Ora il gioco si fa divertente ,
il vento soffia contro corrente ,
occhi confusi cedono al tranello,
l'acqua risale le rive del ruscello,
ma una cascata canterina
svela la burla birichina.

Miele
Da un angolo nascosto
della tua cucina
hai trovato un tesoro
di vetro trasparente,
irresistibile tentazione.
Si tuffa il goloso cucchiaio
regalando al palato
delicati aromi di fiori.
Li vedo ondeggiare
nel vento di primavera
fra il verde dei prati ,
sbocciare a grappoli
sui rami d'aprile,
arrancati nei muri
a dipingere sorrisi .
Sento la fragranza dell'erba
sotto allegre capriole ,
l'odore delle nostre radici
nel respiro antico della terra.
Mi sfiorano voli leggeri
attratti da corolle invitanti,
ronzii operosi e fedeli
s'inchinano ad ogni richiamo
attingendo raffinate ambrosie.

Bentornato Silvano
Le nuvole del tempo
hanno nascosto l'angolo di cielo
dove ogni pensiero respira.
Smarrita nelle pagine bianche
ho cercato inutilmente
il volo delle tue mani,
né un raggio di sole,
né un riflesso di luna
hanno illuminato parole
d'ispirata fantasia.
Ma oggi intorno a me
prati fioriti di profumi intensi,
e respiro di nuovo
aria di poesia
nella gioia del tuo ritorno.

Quando il sole
raggomitola i raggi
nel cesto della notte
la bionda marea
si tinge più bruna,
le braccia cadono
sui fianchi già stanchi
e dalla frugale cena
una frangia di pane
sbriciola parole a cadere
per il solfeggio di vento.
Una nenia,
per il giorno che muore. 

Pronto?.. sai
ti voglio raccontare
in questo attimo
ciò che accade
nello specchio del cielo:
un volo di germani
decollano reali
in angolo retto, alto
fino al bacio degli dei
e rami ancor spogli
intrecciano le dita
in una fitta rete
a fermare il sole
di un tramonto
raso fucsia .
Pronto?..
sai ti volevo
raccontare ..
il telefono
occupato,
peccato
sai, ti volevo
raccontare di magia
ma il sole è tramontato
e lo stormo è volato via .

Sono spenti assenti
i lampioni sottocasa
e il buio appare impaurito,
il silenzio dal passo felino
ruba maschere di cuore
e le illusioni senz'ali
pulsano delusioni.
Pagine della vita
scritte prima del respiro
disperdono nel vento
un affresco di parole
dipinto sulla tua bocca.
Bagliore crepuscolare
spiega le tue vele
a riportarmi sogni.

Parole
Cucio parole con il filo del discorso
attenta a non far nodi
che stringono la gola,
parole che si tengono per mano
e danzano con il suono della voce,
parole che sfuggono
fra i denti stretti del dolore,
parole dolci di zucchero filante,
parole di vento che volano lontano,
parole appese ad un filo di speranza
dove appendere i miei sogni,
parole, solo parole.

Notte
Laggiù,
alla luce fioca di un lampione
stai cancellando i margini delle cose
si dileguano i colori
nel tuo cieco venire.
A ritroso lo sguardo
si smarrisce nei pensieri
prigionieri dell'anima
e velieri ricolmi di domande
solcano il mare dei perché.
Fra sospiri caldi di lenzuola
e fredde solitudini avanzi
nelle piccole ore
e ogni rumore si spegne
in ascolto del tuo passo di luna.
Notte, con i tuoi soffitti bassi
mi limiti il respiro
e per difendermi
raccolgo in questa stanza
le mie ali di luce.

Raccolgo polvere
In assenza di gravità
intrecciate danze di fantasia
sospese in un bagliore
disegnano un mondo
d'interscambiabili rotte
argento-dorate.
Ora è velo
senza trasparenze
che dipinge futuro
su tela sgualcita
e raccogliendo
giochi ormai stanchi,
mi vedo libera
da catene molecolari
volteggiare
in quei riflessi di sole.

Quando si mangiava neve
Lucciole d'orgoglio
di mio padre lo sguardo
quando al sollevare del tappo
piaceva solleticare il naso
all'ospite gradito
e poi giù a coronare di gusto
il palato che di languore pativa.
Nei campi a mietere grano,(raccontava mia madre),
all'ombra della vigna
di quel succo generoso
c'inzuppava il pane
del mezzodì assolato.
Ancora la mente a ritroso
nelle lunghe estati
dietro le imposte chiuse,
a tagliatelle calde
spruzzate di buon vino.
E nel freddo dell'inverno,
il dolce con zucchero a granelli,
caldo di forno a legna
subito tuffato in tazza
che all'occasione
scambiava il latte con l'invitante vino,
l'emiliano quello divino.
Per noi bambini poi
la neve regalava sogni,
riempiendoci il bicchiere
nella spumeggiante gara
perdeva il suo candore
con la schiuma di S o r b a r a .

 Emozioni
Vestiti di musica
sussurrata a pelle
un tremito
tu ed io
alito caldo di
note smarrite
in flamenco di parole
come pizzichi d'emozioni
a rincorrersi.

Pace
E' una stretta di mano
che risana ferite,
un sorriso di luce
al sapore di latte
un fiore spezzato
che riprende colore,
è la fame scordata
un'onta pacata
graffiti a colori
sui muri del cielo
e' la meta più alta
di tutti i poeti.

Novantadue anni luce.
Appende
pezzi di memoria
al piccolo chiodo,
attimi di vita che
s'affacciano in parole
scritte un po' confuse
sul bordo di un giornale
ormai scaduto,
sorregge
il peso del suo tempo
che scorre scalzo
nell'ultima corsa,
spille
sorreggono gli orli
consunti e stanchi
di vesti che pendono
sugli ossuti fianchi.
E lo sguardo dona
il verde smeraldo
di primavere vissute
a germogli di nuova luce
che ancora chiedono
sole.
(dedicata alla mia cara zia)

Sete di vita

Sono mesi che il tempo
accavalla le sue gambe,
madre terra in attesa
mostra i suoi segreti.

Vagine rinsecchite
fino alle radici
le numerose rughe
ne deturpano la pelle.

Il cielo gravido
è prossimo al parto,
fulmini richiamano
grigi opulenti velieri
nell' immenso porto.

Con un do di petto
il tuono dà l'annuncio;
un coro di vagiti
nuovi fili d'erba,
è rinata la vita!  

Piove
Il rumore
si è assopito
nella ragnatela
del silenzio,
senza respiro
il mondo attende:
al pigolio
del sottotetto
si unisce un
sottofondo musicale
che va in crescendo,
gocciole di
piano-forte
e piove.

Il sole nel cuore.
Noi
libere criniere
di vento e salsedine
ambrate dal tramonto d'oriente
gitani danziamo l'onda
che spumeggia
emozioni,
smarriti in apicali orizzonti
rifugio di sogni proibiti
dipingiamo di neve
le ali del tempo
sorseggiando
la vita.

Cavigliera.
Come per gioco
si respira di
fluidi magici
l'essenza,
fremiti di pupille
ammaliate
nell'esplorarci dentro,
rapiti
in un volo
di primule emozioni
ritorna
nello sfiorarci lieve
una curiosità adolescente,
trionfo
di tenere effusioni
che adornano
d'indelebili monili
la mia cavigliera .

Non so volare
In un volo senza mete
mi è sfuggita la tua mano.

Non so volare
e il corpo mi trascina
nell'infinito nulla,
come un aquilone
riavvolgimi
il filo fra le tue dita
poiché
per un attimo d'eterno
io possa ancora
planare in te 

Gaza
Inesorabile
la lama taglia
il corpo a metà,
il pensiero
nudo di parole
arena in pupille di odio
e nelle mani spoglie
c'è solo odore di morte.
Il cuore
senza respiro
zoppica
nella tua polvere
fratello
e un urlo di vento
spegne il mio lume.

La danza delle tue mani
Il bagliore
di un tramonto zingaro
si perde nel tuo sguardo
quando con riflessi di luna
ricami l'ultima danza
delle tue mani.

Leggero vola
un nastro di vento
tracciando il viaggio
alle tue trasparenze,
il sorriso dei fiori
il capo reclina.

Sorrido a te tenera amica
che vai camminando
di luce infinita.
Dedicata a Olly.

Il pianto di Selene
Dal guanciale
di nuvole perlacee
questa sera vedo
il tuo candore
farsi pianto,
rapito
dal vento
cade
come pioggia
pungente,
acuto penetra
il dolore,
genesi
di un mondo
che più non sa
parlar d'amore.

Ad occhi chiusi
Ad occhi chiusi
sonnambuli pensieri
rimangono sospesi
nelle emozioni,

senza interferenze
in silenzio sento
pulsare l'essenza
nelle trasparenze

e sull'ondeggiare
biondo del vento
ogni turbamento
lascio alla deriva.  

Nuda
Acqua sorgiva
lo sguardo
all'alba
di un bocciolo di rosa,
s'affaccia
al mondo
l'anima nuda
nella sua purezza
e d'istinto
risponde
ad ogni sguardo
coprendosi di veli,
scopre così
la sua
fragilità.

I sogni.
I sogni
nascono così,
all'alba dei pensieri
eternamente bambini
come aquiloni
attendono trepidi
il primo volo
e muoiono così,
rinchiusi in un cassetto
con un vecchio orologio
dal cuore romantico
che lentamente batte
l'ultimo anelito
dal profumo
antico.

L'essenza.
Timida rosa
all'alba dei colori
diffondi l'essenza
del tuo vivere
là dove
labbra scarlatte
sbocciano
ingannevole
profumo.

Creme antirughe
Con l'esperienza dell'età
vorrei scavare
nelle rughe più profonde
cercando nel loro limite
l'infinito valore
della mia esistenza,
però, per il timore
che il vuoto mi risucchi
le nascondo
plasmandole d'illusioni.

Zolle.
S'infrangono
durissime zolle
a colpi taglienti,
continuo e perpetuo
echeggia tocco a tocco
un movimento di zappa,
richiamo di callose fatiche
il germinare in terre infinite,
per quel seme di sole sbocciato
il solco diventa conchiglia che
nel ventre raccoglie del cirro
il pianto sperato.
-
Nuovo sorriso di culla
mai più lacrima
che generi
fame.

E torni.
Questo tuo andare-venire
in ogni pulsare del vivere,
nodo
che strige gola e pensieri
e torni
ossigeno puro,
poi ancora
ancora fuoco che brucia
lama che mozza il respiro
e torni
torni come chiedere pane
in questa anima ormai tua.

Chi sei?
Sei vento
che innalza al cielo
l'aquilone dei desideri,
sei onda
trasparente
al tuffo del cuore,
sei tulipano
che accoglie
il volo di farfalla,
sei glicine
che profuma
l'imbrunire dei sogni,
sei abbraccio
che consola
le invalicabili paure,
sei rondine
che sfiora
il mare della malinconia.

Sei oasi verdeggiante
dove camminano i miei giorni.

Nuovi germogli.
Entra nel cuore
gaia primavera
rinnova i sogni
di nuovi colori .
Del mio tempo
scordato è l'inizio
ignara è la fine.
Percorro la strada
segnata dal sole,
se il calle è breve
verso ponente
non temere
nulla disperde
questo languore,
quando ogni forza
sarà svanita
in nuovi germogli
si trasforma la vita.

Il figlio delle stelle.
Ho chiesto alla luna:

Troppo buio c'è intorno,
sii buona
regalami un sogno.

Lei rispose:

Sono di luna piena
prossima al parto,
ti affiderò il figlio
figlio delle stelle,
per una notte sola
sino al sorgere del sole .

In quel sogno
vergine d'amore
affidai la vita,
quella notte stessa
fui sposa, amante e amica.

L'aurora col bianco manto
svegliò l'attimo d'incanto,
alla luna volò il sogno
per non sentir dolore
gli donai il cuore.

sogno
Forse rinascerò
in un sogno,
respirerò il sapore
di un mare pulito,
volerò negli abissi
fra naufraghi velieri.
Forse rinascerò
in un tempo lontano,
in un fiore sbocciato,
in una spiga di grano,
in un ramo d'ulivo.
Forse rinascerò
in un cuore
che mai ha amato,
in un sogno
che mai s'è avverato.

Piove
Dei pensieri ascolto
il chiacchierio silente
discutono, litigano,
conferme e smentite,
come pioggia
senza trasparenze
rigonfiando fiumi
scorre su arsure
di fragili certezze.

Il canto del fiume
Mi lascio cullare
nell'organza d'acqua
trasparente,
s'increspa nel vento
tentativo vano
di fermare il tempo,
poi s'arrende
al letto profondo.

A rivoli nuovi di vita ,
ad ogni carezza di fronde,
ai sassi dal muschio dipinti
lui canta,
con voce soave
una lunga nenia d'amore
chè di languire muore
sull'onda infinita del mare.

Futuro
Incontrerò l'azzurro
dei tuoi occhi
che strizzeranno
il ciglio al cielo
e l'altro verso il mare.
Senza briglie al cuore
inoltrerò un viaggio
in vergini distanze
cogliendo i frutti
delle mie stagioni.
Come vela di vento
scivolerò sull'onda
del tuo presente
e quando sarà sera
all'ombra della luna
s'addormenteranno i sogni
sul guanciale di ricordi
che mi regalerai.

Pescatore di sogni.
Urla il silenzio
al sordo pescatore
di sogni,
nella culla del respiro
rifugge alle parole
e rinforzando il battito
le rimanda alla ragione.

Fossile.
Sento l'alito dell'anima
quando solitari passi
mi portano nella magia
che si respira intorno.
Vibrano cicalii e bisbigli,
vite nascono in fermento
rumoreggiano fra loro
il silenzio tace e ascolta .
Un ciottolo spezzato
nella metà del cuore
svela nell'aria
il suo segreto
e par che dica:
in questa vita sono pietra
ma intensamente amo.

Primavera.
Con cascate di boccioli
adornerò i capelli,
vestirò dei tuoi
prati il velluto,
coglierò l'essenza
e profumerò di viole,
per le labbra poi
intingerò un fiore
nel cuore di chi
mi saprà amare.
A piedi scalzi
sul tuo respiro
aprirò le ali,
volerò leggera
con il vento
a raccoglier
sogni.

A..
Pagine trasparenti
scritte
ai margini del sole,
ci sono le parole
del mio vocabolario
intingo sempre là
in alto a destra.

A
come Amore
e per scrivere il diario
non ricerco mai
la parola
fine.

La notte
La notte scompone
i puzzle del pensiero,
emozioni vissute
nelle mie vene
in tumulto.
Certezze
d'incanto tremule
come libellule
libere nel vento,
da futuri bagliori
nascono paure
come ombre
senz'anima.
Il buio
svanisce nel chiarore
un raggio di sole
figlio dell'alba
ed è di nuovo
Amore.

Colpevole
Rea,
soccombere non voglio
innocente non sono,
prigioniera impotente
sulla crosta che trema
oppressa da cupola a gas.
Privata del sonno,
condannata, vivo
nell'agonia del mondo.
Liquami putridi
invadono ali di farfalle,
solo favole rimangono
nel vivere dei sogni.
Dovizia
genitrice instancabile
di orrore e violenza
di vizi e sevizie,
sorda al pianto
avida divori
il frutto
delle tue
rapine.

Barbone
Lo vedo
incurante d'aspetto
in quelle ore dove
chi nulla ha da fare
fra il verde dei parchi
passeggia .

Si distingue
dal passo strusciante,
come fosse bambino
per durare nel tempo
veste due taglie di più .

Incrocio lo sguardo
un lieve sorriso,
nel messaggio celato
forte ha gridato,
vivo di libertà.

Porta con se
il sole negli occhi
fra gente comune
vestita nel grigio
che nulla colora.

Ballo di gruppo
Dondolio ritmico
di ricci colorati,
vestiti fuori moda
di sete svolazzanti
che celano le rughe.
Nell'alzare i tacchi
nell'unica direzione
l'onda che si muove
compensa nel suo carico
l'equilibrio labile.
Cicalio di voci
s'accoppia con le note
di brani musicali
amati in gioventù.
Il pensiero vola
nel ricordare allori
e antichi batticuori.
C'è chi ritrova
nel fruscio di gruppo
uno sguardo,
una carezza,
nitida certezza
che solo non è più.

Gazza ladra
Nel giardino dell'amore
puoi rubare un fiore
ma senza le radici
nel tuo nido morirà.

Furto d'amore
Socchiusa la porta
prigioniero non sei
del mio bramare,
scivola furtiva
nella stanza
un'ombra
esce
la mia luce…

Frenetica
rincorsa
chiudo la porta
nell'abbracciarti sento
che sei fatto di vento.

fusione
Sui fianchi le mani
salendo il fuoco
arde in un'unica brace
di questo amore le menti

nell'incognito volo
distese di corone di re
castelli accolgono
guerrieri vincenti

vortice la via
che risale la meta
e mi abbandono
sulle ali dell'Eros.

La quercia
Solfeggia al vento
la maestosa chioma
al cinguettio corale
fa da sfondo musicale.

Protettivo abbraccio
nell'ospitar sul ramo
del migrare gitano
sensibile richiamo.

Sicura nel suo regno
solidamente affonda
nel fertile terreno
la radice più profonda.

Al mutar del tempo
interprete naturale
impavida rimane
del vivere secolare.

Un cuore per te.
Con la panna dei cirri
disegnerò un cuore,
mi abbandonerò
fra il suo candore
e le tue braccia,
lo colmerò di sogni
e fermerò il tempo,
come coltre
ti coprirò di baci,
venti menestrelli
sapranno musicare
con l'arpa del sole
le dolci melodie
in nome dell'amore.

È così che ti amo
(dedicata a Silvano)

Quando l'aurora dei miei pensieri
si specchia nella luce dei tuoi occhi
lo smeraldo degli oceani
arrossisce nelle forme coralline,
che trasparenti affiorano l'onda
parlando d'amore al sole ,
lui apre il dorato mantello
nuda e infuocata passione
sull'onda si culla e si sposa
donandole il turchese
dell'infinito.

Soffio vitale (ricordi)
Ieri ho visto la tua anima
inseguire la luce dei tuoi occhi
nel volo verso orizzonti lontani,
sconosciuti alle membra
agonizzanti e stanche
ree inconsapevoli
della tua prigionia.
Oggi ho visto due gocce di sole
specchiarsi nelle mie lacrime
accelerato il battito
sfiorato dal tuo anelito.

Sorgente
Ritrovata sorgente
dell'anima mia
riempi il letto
delle mie vene
infuocati ardori
hai attraversato
spegnendoli
hai ritrovato
il sublime amore
della tua vita

Fantasia
Forse non lo sai
ma tutto ciò che fai è
fantasia,
lei muove i pennelli
dipingendo i
quadri della vita,
attinge nei colori che
distinguono gli umori
tinte tenui, forti o vivaci
E se c'è luce che illumina le tele,
è il pennello del cuore, è l'amore.

Mare
Abbandonati
sull'onda verde
dei miei sogni
naufraghi
nella tua immensità,
libertà d'amare
gioco dei venti
fluttuante e azzurra pianura
cangiante trasparenza .
La veste s'incrina
il pescatore di sogni
raccoglie le reti.
Conchiglie misteriose
stelle vaganti
incantevoli sirene
agguati di meduse.
Liberi i miei
messaggeri del cuore
s'allontanano
sull'onda dolce del tuo respiro
verso il sorgere del sole.

Non calpestare
L'esile fiore sbocciato
nel grigio prato
che riveste
l'orma tua
intensamente
profuma
il sognato
destino
legato all'anima mia
Non calpestarlo
per rincorrere
il grigio del nulla

Risposte
Orme profonde
rallentano il piede
pesante zaino di
avviluppati pensieri.
Al ritmare del passo
la mente si apre
scioglie il filo nodoso
più leggero il respiro
al pulsare delle tempie
l'aria solare entra
libera le ali
si prende gli spazi .
Ritorno
il mio sguardo
si posa sulle orme già lievi
ripercorro i miei dubbi
disciolti i misteri.
Raccolgo risposte
che non vedevo
nell'aggrovigliato pensiero.

Mare
Abbandonati
sull'onda verde
dei miei sogni
naufraghi
nella tua immensità,
libertà d'amare
gioco dei venti
fluttuante e azzurra pianura
cangiante trasparenza .
La veste s'incrina
il pescatore di sogni raccoglie le reti.
conchiglie misteriose
stelle vaganti
incantevoli sirene
agguati di meduse.
Liberi i miei
messaggeri del cuore
s'allontanano
sull'onda dolce del tuo respiro
verso il sorgere del sole

Carezza di mamma
Rara era la tua
carezza di polpastrelli
ruvidi da lavoro campestre
sul mio viso bambino,
mi ritraevo al tatto
istintivamente
e non coglievo
l'atto d'amore
rubato
allo scorrere delle ore.

risveglio
Lentamente lascio
le membra a se stesse
prive di ogni sussulto
mi stendo sul punto
dove placa la furia del mare
svanisce la schiuma d'angoscia.

Plano
priva di tal turbamento
assenza di energia mortale
riprendo da questo momento
la voglia di fare e di amare

Anestesia
Ci vorrebbe un'anestesia
contro il dolore
di un amore spezzato
la mente si squarcia
il respiro si blocca
il viso scolora
il fuoco si spegne
il ghiaccio nel cuore
per fermare il dolore
non basta pensare
che non fa così male
mentire a se stessi
anche con versi
è solo finzione
un nodo nel cuore
per non far entrare
mai più tanto amore
forse è questo
il rimedio migliore

Sentieri di parole
Camminamenti piani
dove i pensieri dilagano
come onde centrifughe
nell'acqua senza rive.

Sentieri irti e tortuosi
dove una penna ferita
graffia il bianco digiuno
affamato di parole.

Parole che pudiche
fluiscono, segnano
indelebili tracce
su muschi di carta.

Lemmi di fuoco,
un incenerito addio
per ciò che rimane
di lettere e foto.

Sostantivi rimano versi
lungo vie, dove la voce
si chiude e muore
senza trovare il sole.

Anestesia
Ci vorrebbe un 'anestesia
contro il dolore
di un amore spezzato
la mente si squarcia
il respiro si blocca
il viso scolora
il fuoco si spegne
il ghiaccio nel cuore
per fermare il dolore
non basta pensare
che non fa così male
mentire a se stessi
anche con versi
è solo finzione
un nodo nel cuore
per non far entrare
mai più tanto amore
forse è questo
il rimedio migliore

Ti chiamo amore
Coccolarmi ancora nel tuo tepore
odore di buono, di teneri baci
dove labbra rapaci lambiscono
e socchiuse sussurrano
nuove poesie.

Coccolarmi ancora nelle tue carezze
brezza marina sulla mia pelle
soffio di primavera
i nostri sospiri
profumo d'incenso
penetra dentro.

Coccolarmi ancora nella tua anima
incantesimo dell'estasi
sede per un attimo
della mia follia
quando infine
sei andato via.

Bollino blue
Olfatto pervaso e graffiato
da finissima polvere grigia,
uno starnuto penetrante
certo non è eccitante.
Se ci penso ha un compenso:
è un rapporto relazionale
ugualmente proporzionale,
omaggiato riverente.
Rendo il tuo presente
miscelando l'ingrediente
il gas è eccellente
portatore eccezionale
di morte innaturale.
Rassegnati non hai scampo
puoi soltanto lasciarti andare,
sei prigioniero, farai la coda
per tornare alla stessa ora
il giorno dopo, a morire ancora!

Luce
Quando la sera
mi prende per mano
mi perdo nel buio
delle ombre
dei miei pensieri.
Evanescenti orizzonti
infinitamente lontani
svaniscono nella china
dell'anima,
fili d'oro
d'intrecciati sogni
mi portano nell'oblio,
finalmente luce.

Danza d'autunno
Indugia lo sguardo
vele luminose le
nebbie autunnali
del mattino silvano

fra filari di campagna
danzando si muovono
anime sognanti
protette dal soffice manto

preziosi cristalli
adornano arbusti
siepi ed abeti,
momento fatato

M' aggrappo all'incanto
sperando di cogliere
l'eterno nell'attimo
che va…


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