Poesie di Francesco D'Addino


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L' autore nasce a Monaco di Baviera, il 3 luglio del 1987. Dal 1994 vive stabilmente in Calabria, dove compie gli studi della propria formazione. Nel 2013 si laurea in Scienze dell'Educazione presso l'Unical (Cosenza). Nel 2019 pubblica la raccolta "Pane al pane, vino al vino"©; una cernita di componimenti poetici scritti fra il 2003 ed il 2018. Nel periodo pre-pandemia
mette in ordine altri scritti, in una raccolta dal titolo: "Crisalidi, amnesie di un giorno all'imbrunire"©; scritti che appariranno anche in ordine sparso su diverse antologie e riviste della poesia italiana.
 

 

Dalla raccolta "Crisalidi, amnesie di un giorno all'imbrunire"

 

Chimica
Brilli di vita
"O donna distinta dal tutto"

Fugace illusione
e simulacro amoroso

Scaldi la carne
ma non rianimi il cuore

Quando per mera chimica
il giorno di vita,
diventa uno di morte.


Lapislazzuli
Raccoglierò dal cuore
i frammenti di speranza,
e nella notte coperta di stelle
cercherò ancora i tuoi occhi

Lapislazzuli chiari
nell' infinito cielo bluastro

Satelliti di un sentimento,
che conoscon l'inizio
e non certo la fine

Per arrivarci, però immagina:
Cespugli di rose,
non senza le spine.
 

Stanze di argilla
L' arcigna bufera
indomita soffia
e pare infinita
fra i giunchi e i tetti
di tegole rotte.

Una minuscola anima
dal turbinio avvolta,
imprigionata dal pianto
e dal cuore non ancora in rivolta.

Conosco il giorno
fra luci ed ombre,
e spesso ho anelato
ad un senso di pace

Quando di rado,
il silenzio ascoltai
dopo le urla
e i gemiti,
e tutto il loro riverbero negl'echi,
in quelle stanze di argilla.

Morbidi giacigli di madre,
proteggono l'infante e lo cullano
sull'amaca del tempo,
ove ogni sogno rimase fanciullo.
 

Dame
Dubbi infiniti,
vaneggiano come dame
dinanzi agli specchi

Lì, sul fondo cristallo
la vita non è reale,
e se un corpo
getta fiotti di sangue,
in quella dimensione sospesa
non tingerà mai nulla.

Nel vento gelido,
il cuore tramuta
l'anima sua dorata
in un bianco fiore
in mezzo alla neve

L' esistenza annaspa fra i respiri,
un clacson rompe il silenzio
e la natura intorpidita
interrompe le sue pause:
composte d'ardesia e di riflessi,
nelle curve adagiate sul mare
ove all'orizzonte ogni cosa
prima o poi scompare.
 

Insonne
Darei al cuore
un altro battito,
se solo fossi vera:
Stella nelle mille notti buie

Darei alla coscienza
un altro ricordo,
per credere ancora
ad un non effimero sogno

Lo spirito insonne, però
acuì le pene,
e la mente protrasse
alle cose lo sguardo
con gli occhi del folle

Stracci,
le nostre anime
così appese ai loro corpi,
come luci di stelle
da millenni ormai spente,
ma che sopravvivono fino a noi
per alleviare un attimo soltanto.
 

*Piazze vuote
Al crepuscolo dell'esistenza
intravidi luce
sull'ultimo sogno
splendere fioca

Respirai il gelo
per le strade,
ed il petto strinse il cuore
alla vista di piazze vuote
di una domenica d'inverno.
 




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