Poesie di Alessandro Ferrari


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Cerbero
Tre volti fissano una volta cieca
tre note stonate rovistano le ore
a guardia di un idea
gelosamente custodita.
E sbagliata,
e Dio solo sa quanto,
e trascinano l'errore
sull'altare di basalto
di una casa con la porta chiusa,
dove regna l'ira.
Dramma della solitudine
una storia di periferia…
Cerbero, con tre diversi volti
scruta dalla finestra
la vita che bussa alla sua porta.

Pandora
Un oscuro recesso
nella mente d'ogni uomo
nasconde nell'acre incenso
- che sapiente stordisce l'ego curioso -
ciò che ognuno teme
la Paura di cambiare
mettere in discussione
la pigra routine di anni.
Pandora, turbine di vento
che affoga i sensi nella floridezza
di curve che l'aria sfiora appena…
Pandora che giungi nella vita
con passo delicato, e sorridi
voli, fra un vento di veli…
e, d'un tratto,
ciò su cui cammini non ha più nome
Tuffo, spazio escheriano
Navigare senza bussola
Col coraggio di gettare le leggi.
Creare di nuovo, ancora,
un vestito di dignità
più bello, più pieno…
E lasciare ancora
una porta aperta per Pandora
ragione e scherno
del teorema quotidiano.

Mattina d'autunno
Ragazza coi capelli rossi
che chiacchieri allegra
in una mattina fresca
che bussa sul vetro
Ragazza bellissima
che scacci il sonno
mentre con gli occhi
accarezzo la tua vitalità
la tua schiena flessuosa.

Soffitto buio
salendo dal pozzo
cauto ma deciso
s'accende d'un tratto
E viene nel campo
un vento levante
respiro d'autunno
promessa di un bacio
Della fortuna, finalmente

Idra
Nascosto s'insinua
il sacerdote del proprio mito
fra il caleidoscopio
di una città di sconosciuti.
Con mille volti
emerge da quel mare
e spande acqua fresca
fra il torpore
del quotidiano.
Non dirò certo
che sia un uomo giusto
non dirò certo
che non sia un egoista…
ma forse è un attore,
reietto nascosto:
su questo palco d'asfalto,
palazzi e voci,
E angoli improvvisi
smuove correnti
agita un canneto
fatto di anime.

L'olandese
L'olandese passò
con negli occhi la luce
della giovinezza,
E corse spedito
verso un futuro felice

E conobbe il successo
E conobbe l'amore,
tutti i giorni con un sorriso
per le vie di Amsterdam.

Ma il mondo cambiò
Ma il calore cessò
e tutti i giorni c'era il terrore
per le vie di Amsterdam.

La sua donna morì
la sua vita finì
eppure passava ancora
e non aveva volto.

Poi giunse un carro
che correva nel cielo
e lui vi salì
a comprare un'altra vita

Su quel carro
corse verso la nuova casa
corse verso una città
col cielo di un altro colore.

Adattamento
(l'uomo camaleonte)

Torre di calma
mormorio d'inerzia
la statica vita
dell'uomo camaleonte

S'ingrigisce, perché naviga nella nebbia
s'appiattisce contro i muri
dai quali su un lucernaio
scruta il mondo. Buio.

Perde il soffio
perde la scintilla
coprendo i propri fantasmi
sotto cumuli di maschere.

Perde il sonno, il camaleonte
quando le sue barriere d'ipocrisia
non si vedono più, nel buio
solo coi suoi pensieri.

Come volpe e uva
fugge la vita
che lo espone
al giudizio

Si seppellisce, con un occhio fuori
Sotto coltri, morbide!
e lì attende, nella sua conchiglia
che giunga un più saggio pescatore.

Strali d'infinito
Strali d'infinito
ombre trasparenti
che spandono coperte
fragranti di oblio
Strali di cielo
strali di stelle
scintille d'ispirazione
nella quiete, ignota
delle ore superflue.
Accanto ad una luna
azzurra
la tenda sottile
carezza una tazza a metà
sulla quale danzano
dritte, slanciate le ombre
figure che tremano
alla luce oltre l'occhio.
Libri a pacchi
a monti
tra i quali la figura
diafana
di Alice offre alla lattea atmosfera
il bacio dei suoi seni.
Alice di fuoco
Alice di vetro
danza con me
in questo specchio oltre il mondo.

Il vento
Chiedi al muro cosa vede
in cinquant'anni o anche più
chiedi all'albero che sente
fra i rumori di un cortile.
Domanda al sasso dell'amore
o sfidalo in ingegno…
Nessuno di costoro
saprà darti una certezza
le certezze sono corte parole,
farfalle di cristallo…
Ma appoggiati al muro
non chiedergli d'esser altro
Siedi sotto l'albero
o sul sasso del torrente
e ascolta il vento
cos'ha per te,oggi.

Spazio vuoto
Enorme giardino
Pieno di oblio
dove tutto comincia
con grande fracasso.
E tutto s'arena
alla luce argentea
soffusa
Offuscata la mente
fissa ancore infrante
di enormi navi mai viste.
Ma sono in cima a un monte…

Notte indiana
Da una striscia
di notte
sollevo un panorama
sul palmo
e tocco le luci:
Benares elettrica.

Il settembre 2007
Imbottigliato
Distrutto
L'ego di chi subordina
La vita al sacco immondo
d'ipocrisia stantia
cada con tonfo sordo
cada tra gli applausi di un paese
che ha dato al mondo
una pagina di gloria
Con piedi scalzi
e un velo ammantato
di etereo granito
Birmania,
cammina verso la luce
un sogno blu profondo
un volo sul mare.


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