Poesie di Mario Filabozzi


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Riflessi d'ombra
Riflessi di sole che bagnano giorni
Di sole riflesso nell'ombra di ieri
Tra ali che sfiorano vecchi sentieri
Sfumati pensieri, fumosi contorni
Nei passi di sabbia, bagnati di luce
Riverbera voce già preda de' venti
Tra cuori distratti e rari momenti
Silenti parliamo con sguardo fugace
E' cieca la sera che s'ode sul mare
E l'oro travolge di schiuma le orme
Che solo ci lasciano labili forme
Ma vivo ricordo le fa ritornare
Le scie parallele di strani destini
Granelli di storie appena narrate
Silenti sussurri, l'han presto cantate
Tra note lontane d'accordi vicini
E qui prigionieri di albe tra'monti
Dorati pensieri ci portano via
Rimane la luna, fatal compagnia
Riflessi di sole, già sono racconti...
 

D'istanze
Lasciami un'emozione nel cassetto
La sveglierò quando il sole muore
Lascia che sia migliore, non perfetto,
Ama però, non chiamarlo Amore

Svegliami col sapore del mattino
Sorriderai, bella come notte
Baciami come bacio fu di vino
Fotografia di parole dette

Vendimi la tua pelle quando piove
A ciel sereno, l'anima ridente
Certo io sono qui,ma chissà dove
Io t'amerò, ma vivrò d'istante


Silente aurora
Le labbra sospese d'un soffio di vento
Che ali piovose già sporca di sole
Ma sole rimangono ore d'incanto
Baciando l'aurora con vili parole

Tra passi di polvere passa stagione
Le pagine scritte...le pagine vuote
Silenzi colorano fragili note
Su carta si logora vecchio copione

Domanda nell'aria l'ignaro poeta
Risposta si posa sull'unico fiore
Viaggio non ode chi scorge la méta
In riva si vive, di rima si muore

rubando gli avanzi dal piatto del tempo
I calici vuoti di spirto di vino
Si fermano sogni,si muove il mattino
Ma tino si colma di sogni vivendo
 

Parole d'amore
La vita si sveglia nell'unico sole
l'amore rivive di luce riflessa
la pelle che grida: "l'amore, l'amore!"
da occhi diversi, la vita é la stessa

Nel vuoto silenzio, fioriscono ore
di fiori selvaggi lasciati passire
la gente che chiede "l'amore ? l'amore?"
che dir dell'amore? che dire? che dire?

L'amor é l'inferno che brucia l'inferno
il battito raro d'un finto poeta
l'amor é una rima che sboccia d'inverno
odore di sogni, sapore ch'allieta

L'amorè la vita che canta vittoria
la vita d'amor che non sente ragione
un soffio d'inchiostro dipinge la storia
un brivido sordo cancella il suo nome

Di cuori silenti si tinge l'aurora
la vita si veste, il sole va in scena
l'amor a metà vive meno d'un'ora
per quello che vale, ne vale la pena
 

Veleno
In un angolo dei miei pensieri
dove sole non é quasi mai
tra le dita un sogno di carta
nelle note la solita storia

vuoti tagliano come parole
aria densa di rabbia e veleno
ciechi occhi piangono fango
ed i sensi perdono il senso

e lo specchio non urla perdono
e nell'aria non stridono scuse
non vedremo mai più cicatrici
sotto il sangue che v'è nel mio cuore

prosciugati silenti sorrisi
mentre crollano scenografie
e da perder non resta poi molto
se la trama era quella che é

ed all' odio rimane 'l commiato
e 'l presente si vela di veli
veli velano pure 'l passato
negherò pure cio' ch'ho vissuto
 

Ad ali spente
volando ad ali spente tra le pieghe del vento
nel buio dei miei passi di domani
di vetro sono i giorni ch'ingannarono il tempo
frantumi tra le rughe delle mani

inciampo nelle macchie di persone allo specchio
di falso mi rimargino ferite
precipito nel vuoto che prelude me stesso
furtivo mi nascondo tra le vite

memoria non riposa tra le ore di luna
taglienti riconosco le sue dita
che strappano le note dei miei sogni una a una
ragione d' una musica infinita


A piedi nudi
(dedicata a Don Luigi Ciotti)

Le tue parole, lacrime su di me,
discendono da un cielo dipinto
tra porte d'oro ed eleganti grigi
tu, umile, t'innalzi dalle terre
tuona la tua voce a piedi nudi
poi si placa, d'umana riflessione
speranza negli occhi tuoi, disperazione
e candidi uragani di saggezza
m'incanto poi m'immergo nel silenzio
che intima ad ognuno di tacere
t'ascolto, poi ti sento...
immenso com'è immenso un grande uomo


Cadono le parole
Cadono le parole ed io rimango appeso,
sfogliando immagini tra i calendari
barcollo, cado, mi rialzo...
afferro, poi lascio...
silenzio, poi parlo...

Cadono le parole dietro ciò che rimane
nuovi momenti restano nell'ombra
vecchi ricordi bruciano nel sole
asciugo lacrime con sorrisi di carta

Cadono le parole, il senso muore
restano solo ore, da lasciare
restano solo giorni, da scolpire
 

Ovunque andrò
Ed anche tu, dama di compagnia,
tu docile, integerrima maestra
tu lasci che io annaspi tra le fronde
nel mentre vo anelando scie di luce
che timide trapelano tra l'ombre e 'l verde..

Eppure tu, tu vecchia amica mia,
tu promettesti cielo e pure terra
ad un germoglio che inseguiva l' onde
sognando un orizzonte ove si tace
ch'ove sogni s'avverano, sogno si perde..

Ti amo, sei lo squarcio nel mio cuore
sei vento nelle vene, amo te..

Cullami ancora tra lenzuola di ambra,
languida inganna il mio cuore di vetro,
raccoglierò i suoi frammenti nell'acqua,
li incollerò con le giuste parole..

E tra briciole d' altri ricordi
nutriremo cordiali domani,
figli forse d'ignara coscienza,
falsi specchi di rare virtù.

Tu vita, sei compagna per la vita
e vita io ti devo ovunque andrò.

Ovunque andrò...
 

Ciao
Sarò il vento che asciuga gli occhi di domani,
sarò un sorriso di ricordo nel passato,
sarò qualcuno, sarò forse, sarò stato,
sarò la pioggia che lava via giorni lontani...

Tra le parole sfioriranno certi sguardi
ch'oggi non tremano di vera verità
se poi nel tempo troverà normalità
non c'é ritorno: ciò che lasci, ciò che perdi.

In fondo "ciao" é tutto ciò che voglio dire,
vorrei che questo fosse invece rimanere
perché lo so cosa significa dolore,
perché le rose non dovrebbero appassire...

Saremo ciò che non sarebbe mai esistito,
saremo favola di sogni nel cassetto,
saremo lacrime da chiudere nel petto,
saremo ciò che non sarebbe mai finito...
 

Lontananze
Come sei lontana...
sei cosi piccola che il mio occhio
quasi i tuoi contorni non distingue
dalla gracchiante folla di comparse

Fu forse un bacio a trascinarti via ?
Fu la paura di spiragli mai serrati ?
O fu la vita, sempre amara di sorprese,
mai sazia di infiniti doverosi istanti ?

Non osino le corde del mio cuore
urlare disappunto in do minore
non oserò l' anima mia esporre
al vento di siffatte discrasie
ma buio mi rifugio nel silenzio
già conscio che non ho biglietto alcuno
per quell'aereo che sognò volare via..
 

Momento
Oggi dov'è ?
Tra le pieghe di pensieri sgualciti ?
Nelle foglie d' autunni lontani?

Lascio perdere quello ch'é vero
nelle notti di note stonate
mentre stimmate sfumano ancora
tra le sere di quadri distratti
che raccontano ciò che già fu.

Dolce vita rimani sospesa
che domani comunque t'aspetta
che poi oggi é ogni giorno, si sa,
ma se poi ogni dì muore un po'
anche oggi io un po' morirò

Ma nascondimi l'anima ancora
nei risvolti di sensi perduti
recitando perfetti sorrisi
viaggeremo fin oltre domani
sempre impavidi lungo follie
 

Diesis
Le mie ali consumate, resto qui
tra briciole di luna e un vecchio sole
in tasca ho sempre giuste le parole
ma il tono scivola, tra "dò" e "mi".

Graffiando foto di passati altrui
rimango poi sospeso nel presente
d'un attimo che sempre altrove mente
calpesto fango sopra passi bui.

Incerto su sentieri sbriciolati
schivando scricchiolanti decisioni
lungo lo sguardo, ignoro deviazioni
che facile tramonto c' ha ingannati


Sospeso ardor
Sospeso tra la voglia e l'apatia
ove follia ferisce la ragione
ove realtà si fonde con magia
risplendono le colpe sotto 'l sole

sbiadita vista muta l'orizzonte
tu vita sembri quasi sottacere
vili pensier attardano Caronte
sebbene non partir non sia dovere

fuggo fuggiasco da miniere d'oro
rifugio sotto solido giaciglio
perfetto io sarò semmai per loro
che peggio io starei magari meglio

arde tuttora fuoco ben lontano
che l'acqua spenge pure cristallina
resti di cera restan sulla mano
fumo si leva ormai nell'aria fina

brucia la pelle, brucia spenta gioia
di cenere si soffoca la brace
due soli sotto nuvole di noia
nell'eremo perfetto tutto tace
 

Cerco me
laddove non arrivano parole
in angoli ch'é breve la vergogna
parola che di bocca non si degna
silente passo d'ogni passo duole

soffiano venti che non son domani
piuttosto labili di seta pura
e pura seta li ricopre ancora
non é che pelle sotto le mie mani

la polvere riposa sui divani
non già durante l'ora di chiusura
la luce non nasconde la paura
notti di giorni e giorni già lontani

di nuovo al davanzale d'un estate
sorrido gracile, non mi muoverò
d'autunno foglia putrida sarò
vinto da primavere recitate

ecco la faccia mia si fa sabbiosa
ali nel pozzo, luna nel cassetto
sole, che non conosci 'l buio fitto
dell'alba d'una notte luminosa

cerco le scuse per dover andare
cerco la scia di futili profumi
cerco me stesso sotto spenti lumi
cerco sorrisi per non invecchiare
 

Cera spenta
Il sole tramontava a mezzogiorno
nella luce la regina si voltò
le parole rincorrevano l'inferno
ma la notte nella notte li fermò

in fine come il vento siamo noi
passiamo quasi come non passammo
lasciamo tracce labili ma poi
dall'acqua cancellati noi vivemmo

le lacrime non chiedono perdono
cera spenta sotto fuochi accesi
amo nessuno ed io nessuno sono
cuori ribelli, noi ci siam arresi

accesi giorni lasceremo al buio
di ore finte quasi come se
non fosse che lontano desiderio
ciò che rimane spento dentro me
 

I giorni che insieme costruimmo
Se i giorni che costruimmo insieme
non fossero che polvere nel vento
oggi sarei senz'altro altrove
sfiorandoti soltanto coi ricordi.
Ricordi? compravamo sogni poveri
ed un futuro in vendita x per poco
ma 'l prezzo va pagato prima o poi..
Sole nel cuore e neve sui giacigli
se é vero che s'avvera verità
baciami ancora con parole dolci
ti dirò che la mia mente é ancora qui.
Ed ho atteso i miei pensieri cosí a lungo
che oramai potrebbe piovere per sempre
ma la corrente ch'ora temo ed amo
é solo a un passo dal portarmi via
parapetto d'infernali paradisi
rotolammo nei silenzi della pelle
ma nascosto dietro chiara sofferenza
credo ancora in certe favole laggiú
che se i giorni che insieme costruimmo
già non fossero che polvere nel vento
oggi sarei senz'altro altrove...


Di fragile bellezza
se dunque tu, caduca come fuoco
lasciasti la mia pelle incandescente
di ferro immobile 'l mio cuor rimase
seppur destino parve assai cadente

tra le farfalle lingue biforcute
gettasti nel fremente desiderio
ove si spaccia l'anima pel corpo
che giace vinto in fragile sudario

stranieri nei reciproci profumi
travolti da meschino raro sole
ma dove dormiremo questa notte?
avvolti da lenzuola di parole...

e noi parole fummo senza senso
e se parola resta d'un amplesso
parola noi saremo che del resto
piú poco che parole siam lo stesso

menzogna ci vestí, vestita a festa
su pane marcio dolce confettura
ed orizzonti vuoti come l'aria
respiravamo come fosse pura

ora che 'l prezzo pagheremo al tempo
poche monete son nella mia mano
appena sufficienti per l'addio
che non dà resto, giá lo sapevamo...
 

Affogopace
Piove a dirotto sulle mie spalle
provo a nuotare ma
debole annasapo
cade la stella
crollo sfinito e
l'acqua risale lungo la pelle
scende la pace giú nel profondo
blu sono i sogni ma
non sento niente
respiro pace
celesti nuvole
ebbro di buio già scanso la vita
tocco il silenzio che sfiora le labbra
raggiungo il fondo che
fermo m'attende
non faccio niente
muto m'immergo tra
branchi di pesci e voci svanite
tutto d'intorno disperde i confini
in fondo all'anima
in fondo al mare
 

Rabbia
Stride come la corda di un violino
e mi regala vuoti da riempire
che quando mangi polvere al mattino
la sera non puoi far che vomitare

Sorrido sotto nuvole di brace
e fingo che sia sempre primavera
ma fingere talvolta non mi piace
se l'anima s'adombra della sera

Nuoto controcorrente poi m'arrendo
e chiedo a voi, da me cosa volete?
le spalle al muro, solo mi difendo
boccheggio come pesce nella rete

Poichè ti pare a volte seminare
sorrisi e sguardi si' come germogli
e poi l'annaffi con paziente fare
ma frutti sotto 'l sole non raccogli

E sono stanco, stanco stanco stanco!
di quelli che ti dicono "vediamo..."
di non vedere luce sono stanco
di chi risparmia pure sul "ti amo"!

Spendo parole lungo lunghe ore
e taglio corto dove vorrei stare
bevo soltanto un sorso di calore
e m'accontento...almeno cosí pare...

Ma poi la rabbia sale, come 'l prezzo
di starmi accanto e farsi innamorare
dò voce con l' insolito disprezzo
di chi preferirebbe non parlare

Il mio corpo,incatenato, resta là
freddo come piú fredda non v'é neve
l'anima con l'ali aperte se ne va
vedrete, tornerá! quando non piove..
 

Silenzi
Silenzio, altro non odo
le luci lontane un miglio
la notte col suo consiglio
la sera, sereno approdo

Silenzio, tra rade stelle
passeggio con rara pace
intorno già tutto tace
le ore si fanno belle

Silenzio, che si distende
lenzuolo di seta nera
l'anima torna vera
il cuore se la riprende.
 

Scorre la vita
La vita s'adagia languida tra fili d' erba,
e tra i capelli
carezze ch'odorano di sole

I passi del tempo leggiadri e silenziosi
regalano l'argento
e sfumature di saggezza

Ed il cielo resta immobile a guardare
silente si nasconde
tra i rami dei giorni

Sognamo la luna, la luna ci osserva

E intanto la musica veste il silenzio
di scialli dorate tessute nel vento

Fervida schiuma pettina l'onde
narrando al mare fiabe
d'acqua dolce

La terra parla al contadino
mentre nascono fragole e pane

Alba e tramonto amanti in penombra
nel bacio di luce ch'incontra la notte

E mentre la vita si nutre d'istanti
l'inchiostro sui libri prepara la storia

Si gioca all'amore tra i banchi di scuola
le ali di sabbia, s'impara a volare
fioriscono sogni di rime baciate

L'anime si confondon tra i colori
raccolgono sorrisi per la strada

Nell'aria soffice
di ogni quieto giorno
la sera arriva ogni sera...
 

Cade la pioggia
Cade la pioggia ed io sono sveglio
sento il dolore che graffia la mente
niente da dire, non chiedo di meglio
quiete, tempesta, poi niente di niente

Cade la notte, tra strani pensieri
folli domande, risposte, motivi
perdo la strada, riparto da ieri
l'acqua ci bagna ma noi siamo vivi

Dense di noia s'addensano nubi
Timide scuse colorano l'aria
Grigi pastelli dai toni già cupi
l'echi del sole ormai sono storia

Cade la pioggia ed io sono stanco
Desto rimango tra sogni e paure
Dentro la mente già tengono banco
Ruvide foto, realtà troppo dure

Odo spiragli di aria piú fresca
Ove la luce sapea di tramonto
Sfioro la polvere prima che esca
corrono lacrime, io non son pronto

Cade la pioggia col suo tintinnio
Cadono gocce distratte dal vento
Dietro lo specchio ci son solo io
Cade l'amore col suo sentimento
 

Pensiero
Fuggi pensiero di carta
protetto da fragili vetri
scivola via dalla neve
che in poch'istanti sarò

Fuggi da queste catene
che qui solo tu puoi spezzare
vattene, vattene al mare!
lascia 'l mio corpo perir...

Libro di pagine bianche
dipinto che non ha cornici
ali di paglia bruciata
dolce veleno per me

Dammi le mani tue sporche
e portami via dalle strade
fango saremo nei campi
tu sono io, siamo qua

Fragile com'un ruscello
che d'acqua non morirà mai
pallido sole d'inverno
voglio fuggire con te

L'alba con te sembra oro
ma io sono re d'un istante
tremulo come passione
ch'arde ma poi se ne va

Qui sono schiavo del tempo
fagocito mille doveri
tu, solo tu sei potere
tu, solo tu libertà..


Orizzonti
Ed il vento sibilava tra i ricordi
nella cenere dei suoi pentiti passi
sulle membra s'era fatto un poco tardi
e la sera quei tepori avea rimossi

Nelle tasche quasi vuote di passioni
poche briciole di ciò ch'era passato
piove il tempo, bagna anche le ragioni
piove amore, piove odio sul bagnato

Oltre giorni di carezza ormai lontani
si perdeva il suo animo silente
di sorrisi scivolati dalle mani
a confondersi di nuovo tra la gente

Lunghe strade scricchiolanti di promesse
e d'amori che non possono finire
stava lì, le sue certezze un poco mosse
sguardo fisso, rassegnato all'imbrunire

Il calore di quel sigaro mai spento
come incenso si sfumava tra le luci
ma nel cielo di una notte di tormento
al suo cuore si rivolse e disse: taci!

S'infrangeva la sua spiaggia di castelli
sullo scoglio d'implacabile realtà
«ti amerò» spazzati via come granelli
ingannati da bugie d'eternità

Un rimpianto ed il suo animo si volse
l'occhio colse per un battito la scia
quei momenti cosi belli non rincorse
il destino li abbracciò e li porto via...
 

E poi?
Trotterello sul cavallo del tempo
dove la luce non incontra mai il buio
le staffe salde, quasi mai le perdo.
La strada lastricata di ricordi
tra prati di giornate senza fine
e visi che sorridono nel grigio.
Vedo navi addormentate e soldi
vedo morte, rose, cieli..
Tocco neve che mi scalda il cuore
e sonnambulo tra carte e scrivanie..
Il verso libero incatenato al mondo
il desiderio forte quanto basta..
Vedo odio nelle stanze del potere
sento l'aria che pesa su di noi..
Tra i colori che c'avvolgono
i profumi che m'ammaliano
i pensieri che serpeggiano
le parole si nascondono..
Lascio il mondo dei rumori
a chi ascolta chi non tace
muoio dentro, rido fuori..
Respiro gioia che si vende
e m'inchino al Dio denaro..sporco,
come sono, di malinconia
Fioccano gli inarrivabili domani
e mi volto dove ieri
è solo un quadro già dipinto.
Le risposte sfiorano la verità
senza abbracciarla mai.
Scriviamo poesie per non parlare
ci rifugiamo nel tramonto ma..
il presente è già scomparso
E siamo poveri e siamo fragili
e siamo allegri e siamo noi..
E ci baciamo e ci perdiamo
e non sappiamo e ci chiediamo..
...e poi?
 

Ode alla musica
Raccogliesti la mia vita in La minore
tra frammenti di pacata adolescenza
di calore dipingesti quella stanza
ove 'l cuor si coricava ore ed ore

concentrato in quotidiana confusione
mi distrassi per un alito di vento
si levava come polvere 'l tuo canto
volteggiava tra le stelle una canzone

note apparse come alba a mezzogiorno
note sparse come nuvole nel cielo
una donna che mi sposa senza velo
un viaggio senza andata nè ritorno

spengo gli occhi e la mia anima s'accende
le mie ali spiego senza spiegazioni
tra le corde dissolvenze d'emozioni
in bemolle l'universo che s'espande

tu mi rotoli nel tunnel dell'amore
tu m'arpeggi che nient'altro è più importante
io t'ascolto e m'innamoro in un istante
io m'arrendo tra le note e le parole

brevi brividi nell'infinito suono
perle fragili d'un mare in distorsione
e cristallo nei miei occhi di carbone
lo confesso, tu soltanto sai chi sono.


Schegge di me
Volo via tra pensieri distorti
perso già nel pensiero di te
mi trascino tra vaghi ricordi
mi piego, mi spezzo, mi burlo di me

vivo stanco di stanchi rimpianti
e rimango disteso quaggiù
fumo ormai mozziconi rimasti
di sogni, di sguardi, di vecchi "mai più"

di penombra ho sporcato i miei passi
diffidente di felicità
naufragato tra mille "se fossi"
ignoro l'ignaro presente ch'è qua

bevo fiumi d'immagini rotte
che confuso io colorerò
dietro 'l sole dipingo la notte
respiro le nuvole, soffoco un po'

sono stato felice ed affranto
sono stato qualcosa di più
ho tradito ed ho riso ed ho pianto
ho amato, ferito, lo sai anche tu

e sbiadiscono certi rancori
nella noia che annoia anche me
vivo solo di sparsi bagliori
signore e signori scusatemi se..

sono foglia che brucia di fuoco
poi mi spengo, d'un soffio son qua
sarò cenere che poco a poco
lontana memoria di vita sarà...


L'uomo dai lunghi anni
Con quello sguardo un po' sornione se ne va
nel suo cappello ha ormai riposto la ragione
e non l'abbagliano le luci di città
per la sua strada ha già lasciato ogni emozione

lui sa distinguere l'onda dal delfino
e ti racconta certe lunghe calde estati
che s'affaccia tra le rughe quel bambino
figlio di vecchi sentimenti mai sopiti

le ore lunghe l'accompagnano così
tra giorni brevi come gli anni di una vita
piena di gente ch'è arrivata fino a qui
avanti e indietro fino a che non è finita

seduto all'angolo d'un cerchio che non c'è
osserva immobile i volti di passaggio
sorride in bilico tra il pazzo ed i perchè
è spettatore non fa parte del viaggio

s'inchina sempre, davanti alle signore
ha una canzone, pochi spiccioli ed un cane
il suo silenzio fa quasi mai rumore
ma quanto basta per un briciolo di pane

tra qualche istante un altro treno passerà
nella sua vita di giacigli alla stazione
tra quelli persi l'ha collezionato già
e se ne va, con quello sguardo un po' sornione...


Chiara è la notte
Comincia con la musica di tiepidi silenzi
Ha lumi che ti scaldano nel ventre della sera
I sogni s'avvicinano sfuggenti di bellezza
Amori si rifugiano prima che 'l tempo avanzi
Rapiti da una voglia, da un perchè, da una chimera
Angeli li proteggono da noie di purezza

E' chiara questa notte che già illumina il mio cuore

Labili tra i confini che separano le stelle
Abili si destreggiano nel buio i miei pensieri

Notte che nella neve mi rinnovi di calore
Ore che mi massaggi come unguento sulla pelle
Tramonti che già sfogliano fotografie di ieri
Timido io m'avvolgo nelle tue segrete mani
E nuvole saremo fino all'alba di domani...


Zenith
Sediamoci e ridiamo amico mio
Fermiamo il tempo sotto l’orizzonte
La vita è un mare già così distante
Che nulla son due passi nell’oblio

A volte fa paura, lo so bene
Tuffarsi in questo vaso di Pandora
Ma se la notte non è notte, allora
Non puoi chiamar aurora ciò che viene

C’erano così tante primavere
Ch’oggi pare soltanto autunno e inverno
C’erano paradisi in quelle sere
Che non può mai esistere l’inferno

Ben altre sfumature di colori
Sferzano il giorno che chiama domani
Non treman forse pure le tue mani
Al sol pensiero di guardare fuori?

Là dove i nostri passi sulla sabbia
Lasciano impronte a chi le vuol seguire
Là dove tra l’albore e l’imbrunire
Le mie certezze già si fanno nebbia

Vivo di verdi campi e note rare
Mastico giorni che vorrei morire
Rabbia che non riesco a digerire
Sogno ricordi da non cancellare

Se anche tu ti nutri degli incanti
Di questa tenue luce tra le fronde
Beviamo alla deriva tra le onde
Lasciamo che la vita vada avanti

Non vedi sulle spalle della roccia
I segni d’infiniti temporali?
Non vedi quanto in fondo siamo uguali?
Siam anime scolpite nella pioggia

La mente parla al cuore più dell’occhio
E al mozzo che già teme la tempesta
Ben poca è la speranza che gli resta
Il sole, amico mio,è nello specchio.


Il viaggio dello sposo
Il treno era già pronto per partire
silente tra i binari della sera
nella sottile quiete a primavera
alcun rumore parve farsi udire

seppur l'armadio avea veli d'organza
fiori d'arancio pronti per sbocciare
con la valigia vuota di speranza
è presto, ma lo sposo deve andare

la notte grida l'ultimo commiato
ed il silenzio è re tra le parole
il senso s'è adagiato sulle scale
laddove il tempo par si sia gelato

la vita sfila oltre il finestrino
lo sposo osserva immobile dal vetro
verdi paesaggi scorrono all'indietro
ma il treno spinge avanti il suo destino

sposa, che vaghi sola alla stazione
non ho sorrisi a farti compagnia
mi volto ed i "perchè" volano via
son solo un lunedì nel tuo dolore

nè l'alba s'apre oltre i tuoi pensieri
dispersi nella notte della vita
sferzati dall'oscurità infinita
che intrappola domani dentro ieri

ma l'sole già bisbiglia ch'oltre l'mare
c'è un orizzonte, nuove primavere
sebbene mai potremo cancellare
è là che io ti voglio accompagnare

tu,sposo,amico mio, tenue tramonto
sei diventato aria, cielo e vento
penombra e luce di una vita intera
che adesso se ne va da quella sera...


Vendo poesie
Venghino lor signor, vendo poesie!
Un dollaro, uno yen, uno scellino!
Ma si! Va beh! Pur un bicchier di vino
Versi, parole e rime son le mie!

Venghino, prima chè quel vento scenda
E porti via quel poco di magia…
Perché così sta messa la faccenda:
un soffio e l'emozioni volan via…

Madame, assaggi un po' questo sonetto,
Cura la noia e pure la tristezza!
Intorcinar parole è 'l mio diletto
Come un bambino salta nella pozza!

Venghino tutti quelli che han bisogno
Di un goccio di rarissima evasione
Ma non tornate più se non son degno
Neanche di raccontare uno spezzone

D'un attimo che passa dentro il cuore
Che parte anche quando non lo voglio!
Un brivido, una frase od un rumore
E i sogni che si tuffano sul foglio

Venite, avvicinatevi, se in fondo
La vostra mente vuol spiccare il volo
L'inchiostro sulla carta io lo vendo,
ma le emozioni, quelle, le regalo…

Stanotte
Vivrò di lei stanotte..
mangerò polvere di sogni
e abbraccerò quell'illusione,
che sporca di luce candida il mio viso

Lieve sfumatura di un riflesso,
solleverò i pensieri dalla vita
che il sole è bello solo
se non lo puoi toccare

E griderà vendetta
la mia anima di sale,
che il ghiaccio scioglierà
dentro le vene

Sfiorerò l'idea delle sue labbra
e fili di speranza bacerò,
lucenti di penombra
in un raggio d'amore

E musa lei sarà
dei desideri miei,
vivi come pioggia
in questa dolce notte

Di ardente sabbia
farò castelli sopra il buio,
che l'alba scioglierà
nel mare del mattino

E questa coltre nera
avvolgerà la pelle di colori,
come se petali..
...le sue mani su di me

…e sarà sera!
Sarà primavera!
E sarà luce
questa musica lontana!

Prati di neve
e nuvole, stanotte
vivrò di lei
e m'innamorerò...

Fotografie
Ho perso giorni lungo prati spogli
E rose e viole e storie ho seminato
Speranze già nutrivano germogli
Leggere come un sogno regalato

Sublime al tatto e dolce nel respiro
Ho colto una qualunque sensazione
Rubata, ma non certo "presa in giro"
Tra lacrime bramose d'emozione

E quando, e come, e dove non ricordo
Ed i perché già sfumano nel vuoto
Di volti rarefatti, poi mi perdo
Nell'alba di un futuro già passato

Foglie di voci e incogniti respiri
S'adagiano nel vento della vita
Fugaci sotterfugi di sospiri
Frasi di strappi, come una salita

Sere di luci e brividi d'assaggio
D'innanzi ad occhi dolci oltre l'aspetto
E certi sguardi mostrano un paesaggio
Che un bacio non è niente al suo cospetto

C'ero laggiù tra calici e lenzuola?
C'era l'anima mia d'innanzi ad ella?
Oppur la pelle stava là da sola
In cerca del calor d'una fiammella?

Di certo c'era Eros, col sogghigno
Di chi ti ha già corrotto facilmente
Vestito sì! da Venere, ma degno
Sol d'una notte, un attimo, un istante

Eppur c'erano stelle in quelle sere
Carne, carezze, odori inebrianti
Che certo non rinnego, voglio dire,
qual'altro paradiso hanno gli amanti?

E penso che la vita è un corpo nudo
Su cui si tatua l'acqua, come il fuoco
Io sono ciò che faccio e ciò che vedo
Allor mi siedo, il cor s'allieta un poco

E sfoglio tra le mani dolcemente
Quel puzzle di saggezze e di follie
Lievi ricordi bagnano la mente
è come un album di fotografie…

Farfalla
(dedicata a tutti i giovani che si sono tuffati per sempre in un sabato di vita)

Finalmente! Finalmente sono farfalla…
la corteccia, solamente, abbandonata
tra la pioggia che la notte avea bagnata
i colori m'hanno resa ancor più bella

Sfiori il cielo col pensiero e mi domandi
Dove vanno le farfalle quando piove
Col sorriso ti rispondo: "Vado altrove…
l'ali mie son diventate troppo grandi"

Noi crisalidi viviamo nella seta
Ben nascoste dietro facili serate
Ma il destino l'ali già c'ha preparate
Per sbocciare tra coriandoli di vita

E corriamo in questo sabato costante
Ma talvolta ci perdiamo nell'attesa
Che quel buio ci regali una sorpresa
una splendida domenica vivente

Non mi segui con lo sguardo nella sera
miri il fiore che ho lasciato così scarno
ma i suoi petali cadranno nell'inverno
mentre io son già Regina a primavera

Accarezzo con le dita il tuo tremore
Ti regalo i nostri ieri e i tuoi domani
Spazio e tempo ci diran che siam lontani
Ma vicini noi saremo nell'Amore

Poni questa nuova alba nella culla
Quelle perle soffia via senza rancore
Il mio sogno sta chiamando, devo andare..
Questa notte, finalmente, son farfalla…

Arcobaleno
Specchio di una dolcissima illusione
Goccia d'un sentimento cristallino
Tu che nei miei pensieri di carbone
Presto riaccendi il fuoco di un camino

Lento s'adagia il tempo in un istante
Caldo come una pioggia di sorrisi
Tu lavi via i pensieri più tortuosi
Tu doni primavere alla mia mente

Gioia tu sei per tutto ciò che attorno
Ride come il profumo dell'aurora
Sei tu la sposa d'ogni nuovo giorno
Tu la ragione d'ogni nuova ora

Come nei pomeriggi da bambino
E il naso in su dei fuochi d'artificio
S'illumina il tuo viso e poi...che bacio!
E il sole filtra come in un giardino...

Se oggi prendo in prestito parole
E inciampo nel pensare a cosa dire
È solo perché tu regali al cuore
Silenzi che non oso pronunciare

Barcollo tra le nuvole e il sereno
E le emozioni arpeggio tra le dita
Ma nel negozio di questa mia vita
Sei tu il tesoro, tu l'arcobaleno...

Tu voli mai?
Facce di nuvola, facce di sale
Scudi di carta, occhiali da sole
Strade intrecciate, vite separate
Silenzi d'oro, vite tagliate

Voglia di chiedere, voglia di entrare
Sguardi curiosi, da interpretare
Strette di mano, minuti contati
Sorrisi in regola, freddi commiati

Passi diversi, attimi persi
Momenti nuovi, corsi e ricorsi
Cieli d'asfalto, ali di cera
Ognuno in casa, viene la sera

Dimmi chi sei, che cosa fai?
E' la tua vita, ci penso sai?
Fuori da me, dentro di te
Tu voli mai? Sei come me?

L'attesa vita
Padre, disse il suo sguardo corrucciato
Giovane e basta come la rugiada
Dov'è che in questa indomita masnada
Il piede mio può dir d'aver errato?

Chi muove questa spada che non duole
Se non a tratti in flebili pensieri?
Si perde forse in fondo alle parole
Ciò che domani pesca dentro ieri?

Tu che domani hai già dietro le spalle
Mostrami presto i campi già fioriti
Dimmi dov'è che sgorgano le stelle
Portami sui sentieri che hai spianati

Lo sguardo, figlio, mai potrà vedere
Ciò che rifugge ancora la tua mente
E il mio sorriso è dolce nel tacere
D'innanzi al domandare tuo fremente

L'onor del cavaliere nulla vale
Di fronte ad un nemico già sconfitto
Edè nel freddo vento che le vele
Fanno veliero ciò che è derelitto

Di rose e spine bagna le giornate
Cerca l'essenza nelle velleità
Bevi ogni odore nelle passeggiate
Arma la spada…vai in profondità

Credi se vuoi a tutte le parole
Nuota nel buio buono e silenzioso
Anche la luna talvolta sa di miele
Non solo il sole può esser premuroso

Ama, ferisci il cuore e poi uccidi
La noia grigia della fredda pioggia
Scrolla le amare gocce e poi sorridi
Lascia profonde orme sulla spiaggia

Così che il mare potrà cancellare
Zucchero e sale dalle labbra tue
Ti bacerà con le fragranze rare
Di tenui albe sopra le maree

Ed un istante rubalo ogni tanto
Ferma il respiro sotto quegli ulivi
Guarda il tuo mondo come in un incanto
Sorridi, piangi e poi…ancora…vivi…

Giugno
Fu giugno e il vento caldo dell'estate
Ormai alle finestre già socchiuse
Ci colse con le fronti già perlate
E lacrime e sudore li confuse

Dov'è che ti condusse quella brezza?
Lasciandoci sorrisi d'un'infanzia
Riflessi di calore e di dolcezza
Sguardi come parole di pazienza

Ma in fondo poco importa dove arriva
Chi salpa e poi scompare all'orizzonte
Chi è in porto resta sempre alla deriva
Pescando tra i ricordi della mente

Fu giugno e il temporale ci sorprese
Forte risuona l'eco di quei tuoni
Né vi fu tempo per alzar difese
Né virgola vi fu tra le stagioni

Partisti in un qualunque pomeriggio
Tra i volti increduli di chi sapeva
Ma la speranza offrì all'ultimo raggio
D'un sol che lentamente tramontava

Fu giugno nelle sere spensierate
Felicità cadente come stelle
Odore acre e pelli già abbronzate
Anime in dissolvenza come bolle

Nel volto tuo talvolta mi riposo
Nelle tue guance cullo i miei pensieri
Scolpisco le espressioni sul tuo viso
E ti dipingo ancora come eri

La voce tua dalle mia labbra è un onda
Nei gesti miei rivive ciò che sei
E il passo mio nelle tue orme affonda
Sebbene strette siano ai piedi miei…

                                                                     "La vita è un attimo
                                                                                    fai di ogni attimo la tua vita
"

Il giardino
Due passi in giardino
Li ho fatti davvero
Due passi, due passi soltanto

Attratto di primo mattino
Dal fresco profumo sincero
Di fiori baciati dal vento

Nessuno era in casa
O almeno m'è parso
Son quindi sortito curioso

Quell'aria sì rosa
Il cor m'avea arso
Lo spirito mio era bramoso

Così mi son perso
Tra odori e farfalle
Guidato da occhi indaganti

Un mondo all'inverso
Di ciò che alle spalle
Lasciavo ancor senza rimpianti

Mi giunse d'un tratto
Un'eco all'udito
Dal dolce sapor familiare

Mi volsi di scatto
Mi colsi smarrito
Lontano dal mio focolare

La casa chiamava
Ma 'l cielo di nebbia
Fondeva le spine e i colori

La strada svaniva
Da dentro la gabbia
Di petali, rovi e rumori

Lo sguardo freddato
Da un gelo improvviso
La mente d'un bianco irreale

L'inganno svelato
Mostrava al mio viso
Il giardino del bene e del male

Ma 'l cor non s'arrese
A quell'arido sole
E mosse i miei passi sicuri

Per mano mi prese
Non disse parole
Gridando i miei versi più puri

Lo sguardo si volse
soltanto al mio cuore
l'amor trova sempre una via

La casa m'accolse
Con nuovo tepore
E 'l vento soffiò la foschia…

Oltre
Qualcosa tra le righe c’è
Oltre i quadri del cielo
Oltre questi muri e questo velo
Tra il giusto e ciò che non lo è

Oltre i mattini scodellati
Prendere o morire
Oltre i giorni già intaccati
Dalla voglia di fuggire

Non vedo niente oltre la coltre
Fuori c’è il sole e dentro piove
Ancora un uomo, ne ho le prove
Ma il mondo chiude e guarda oltre

Oltre un giorno sbagliato
In una vita di vetro
Un futuro sbarrato
Ma non si torna indietro

Sento che è l’ora di respirare
Sento la sete di libertà
Dammi la chiave, un’opportunità
Oltre il giudizio di chi può sbagliare

Speranza
Sorridi al nuovo sole che c'è fuori
Che splende anche quando non ci credi
Perché con gli occhi è vero, non lo vedi
Ma lascia che riempia i nostri cuori
Così l'amore a volte è dietro a un velo
Che mostra cose brutte ma non vere
E anche se vedi solo nubi nere
Ricorda che là dietro esiste il cielo

Piccolo uomo
Guarda quel mare di folla
Guardalo è il mondo ai tuoi piedi
Hai chiuso gli occhi e ora vedi
Ch’è il buio a accender la stella

Cuore di bianco vestito
Verbo di pace e speranza
Nella tua scalza esistenza
Il mondo sembra riunito

Perché se Dio non ha un nome
Allora si chiama Amore
E oltre quei dogmi incolore
Tu l’hai capito…eccome!

Io che non chiedo perdono
Fuori dai confessionali
Ebbro dei telegiornali
Candido, mi emoziono

Tacciano i presidenti
Ed i ministri di guerra
Oggi, i re della terra
Son tutti i cuori redenti

Milioni d’anime spoglie
In lento peregrinare
L’anima sua ad elevare
Oltre le croci e le guglie

Oggi c’è un cielo diverso
Fuori dal solito Duomo
Omaggio al piccolo uomo
Che conquistò l’universo

La linea del tempo
La linea del tempo a volte nasconde
Storie e verità così profonde
Che gli occhi non riescono a vedere
E orecchi giovani non vogliono ad ascoltare

Narra di giochi e risi di stupore
Di passi incerti e un mondo da esplorare
Letti di favola e notti per sognare
Edè un miracolo ogni suono, ogni colore

Racconta sere di amici e di risate
Bicchieri mezzi pieni nelle mani alzate
Ed il volume alto copre bene
Per un po' il rumore delle pene

Poi ci rammenta i giorni della pioggia
In cui solo il denaro può comprare il sole
Ché quando tu sei padre e non più prole
Il mondo è un mare mosso e tu sei spiaggia

La linea del tempo poi si fa più netta
E d'improvviso tutto è calma piatta
Inutile…già! cosa vuol dire?
La differenza tra vivere e morire

I giorni spesi con la finestra accanto
Ed una sedia incatenata dietro
La vita filtra flebile dal vetro
Come la luce opaca di un tramonto

Atteso come una liberazione
Da passi incerti appresso ad un bastone
Dal puzzle di rimorsi e di perché
E di rimpianti per quella volta che…

E oltre le spesse lenti la visione
Riflette un uomo stanco e disilluso
L'argento ne incornicia il magro viso
E una linea ne taglia l'espressione

Come se fosse noi

Chiudo gli occhi e spengo ogni barlume
Lo sguardo mio s'accende d'improvviso
L'anima si riflette sul tuo viso
E i miei pensieri scorron come un fiume

Ma l'acqua tu lo sai della corrente
Passa tra le tue dita un solo istante
E quella che tu riesci ad afferrare
Non è la stessa che hai visto già passare

Così le mie parole saran chiare
Leggile attenta e cerca di capire
Son solo briciole,è ciò che riesco a dire
Il resto lo puoi solo immaginare

Portami via con te, portami al mare
Lasciami al buio, portami nel sole
Contro ogni logica, contro la logistica
Resta con me nel bene e poi nel male

Guardami dentro e cerca di vedere
Buca la notte e poi non ti fermare
Rema controcorrente e bacia la fatica
Vai dove è giorno e caldo nel mio cuore

Io ti prometto giorni di dolore
Di nervi tesi e rabbia da sputare
Di miele, vino e fumo e le parole
E poi in qualsiasi posto a far l'amore

E la mia voce correrà sul filo
Di una cornetta e poi dell'emozione
Di ritrovarsi tra onde di cotone
E poi parafrasarci una canzone

Perché qualcuno ha detto che "lontano"
è verbo vuoto ove vicino è il cuore
E frasi come questa tanto vere
Si contan sulle dita della mano

Ho aperto il cuore e tu l'hai attraversato
Ho aperto gli occhi e tutto era cambiato
Perchè l'amore brucia e poi rigenera altrimenti
Non val la pena d'essere vissuto

Verrò da te senz'assi nella manica
Resta con me perché l'insieme triplica
Verrò da te con la chitarra in mano
Senza parole ma con un po' di musica

Vengo da te senza rima baciata
Vengo col verso mio più sgangherato
Come la vana speranza di colui
Che al primo passo se ne sarebbe andato

E quando busserò apri la porta
Ti prenderò per mano e ti dirò
"Esci fuori con me, due innamorati
Lo sono anche sotto la pioggia"
                                  (…dedicata a Elena…)

Ultime notizie
Viviamo tempi duri disse lei sommessa
Lo sguardo fisso sulla foto del giornale
Ogni alba è una promessa speciale
Ma ogni sera è lo specchio di se stessa

Lui la fissava senza risponder niente
Sembrava però seguirne ogni movenza
Con gli occhi fissi…lo sguardo evanescente
Quasi un’impercettibile presenza

Pensieri parole e occhi della ragazza
Si perdevano in quelle grigie sfumature
Che mai ci rimandano risposte eppure
Continuava lei tra l’affanno e la tristezza

Impreparati a questo lungo viaggio, disse
Attenti a non sbagliare direzione
Scrutiamo all’orizzonte la destinazione e poi
Dimentichiamo di godere del paesaggio

La sua mente era persa ormai
Nel bosco delle alte verità
Una ricerca che non porta mai
Né alle risposte né alla felicità

La felicità è un sorriso
è la luce del sole…è una speranza
E solo il tempo può lenir la sofferenza
La percezione le scese lungo il viso

E fu lacrima e poi goccia sull’inchiostro
A renderne più vivido il grigiore
Con quel sapore aspro e un po’ salmastro
Che è consapevolezza del dolore

Mi mancherai in un giorno autunnale, disse
Nei mattini assolati di Maggio
Nella musica che accompagna un viaggio
Mi mancherai in una sera speciale

Mancherai alla mia pelle
Mentre il mio olfatto cercherà il tuo odore
E un po’ più spento sarà ogni bagliore
Mentre i miei occhi scruteranno le stelle

Col dito accarezzò quel volto ormai sfumato
E assaporò un’ amore mai provato…


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