Poesie di Almina Madau


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Non importa se la marea
conduce e ruba
alla mia riva
se il vento porta via il respiro
e lo riporta a me
più ricco e più compiuto.

Importa che mi sento
parte di quel mare
e di quel cielo
infiniti
colmi di piccoli fiori che galleggiano
e di profumi che stordiscono.

Importa che le nere onde minacciose
non li sommergono
e le piogge li intensificano.

Importa che sento oltre l’orizzonte
la voce di un gabbiano
ostinato e solo

Importa ...
che col suo pensiero volo
e così
la terra
il cielo
il vento ... il mare
imparano ad amare.

Respiro
Quando scrivo
cercando dentro
una nuvola, un fiore,
il mio cuore
un battito d'ali,
un quadro d'autore..

Quando leggo
portandomi dentro
un profumo, una lacrima,
il disco solare di un tramonto,
la melodia di un canto..

È il tuo respiro che tengo dentro.

Un respiro ogni volta più stanco,
come fiamma,
racchiusa da un calice
che brucia piano
l'ossigeno intorno.

La Vela
Soffocata
da grigi e nuvolosi pensieri,
crudezze e misteri,
la passione vibra
inversa
perversa
cercando riparo all'interno di un sogno.
Lontano risuona,
un melodico vento,
rassicurante,
concreta memoria
di risvegli germoglia.

Soffocata dal dubbio
la passione si cela
ma il vento aumenta
spingendo la vela...

... verso un canto che non è di sirena..
è il canto del mare...
del compagno sole...
che sorge a scaldare
la pelle e il cuore....

Senza rimpianto
La paura che mi attanaglia l'anima
come una morsa immobilizza ogni mio agire,

la paura di tentare

la paura di sapere
che non mi hai nel cuore.

Fomenta il torpore,
sfumando il dolore..
di buon senso si traveste,
insinuando lenta apatia
..non andare via..

La paura che lima l'orgoglio
supera la rabbia,
nasconde nella sabbia impeto e passione.

....Ma arriverà il vento
e non avrò rimpianto
porterà libero il mio canto. 

I segreti della Pietra.
Oscilla il corpo,
vibrante
il suono.
E quello che pareva immobile
Ora si muove.
E quello che pareva silenzio
Ora commuove.

Ed è musica.

Dalla dura origine della natura,
dalla terra,
lava incandescente,
dal passato e dal presente,
odo la vita
che racconta la storia.

Ed è musica.

In magma
raccogli le voci
di tutte le genti,
i canti
i lamenti
e li porti all’anima,
di chi ascolta
di chi chiede
sensi e dimore,
bisbigli d’Amore.

Dolce sfiorarti
pietra sonora,
cantami ancora...

Il libro della vita
ha mille pagine ancora da sfogliare
racchiuse nei segreti
delle pietre da ascoltare.

Confondendo.
Confondendo e operando
una dolce fusione,
sentimento e passione,
panna candida e soda
su nera cioccolata,
calda,
addolcita.
Fragranza nuova,
mai sperimentata,
alchimista
trasformista
creatura alata,
immaginazione reale distrazione.
Dove sono i piccoli segreti
interni giochi a crescere il cuore,
dove il sogno,
dove l'amore?
Mai si sono mossi dal loro movimento,
non con il sole, neanche con il vento.
Piantati alla terra nuda, hanno ballato il tempo,
sicuri alle radici,
forti come cemento.
Confondendo e operando
una vera reazione,
anima folle e folle ragione.
Dove cercare il profumo del sole, la gioia di amare,
la rabbia e la noia,
l'amaro momento e il pazzo dolore,
la cresta di un'onda, il biancospino
e il sonno al risveglio del mattino?
Mai si sono mossi,
piantati e fortunati, nel solito giardino.
Aprire occhi e cuore
permetterà ai raggi del sole
di schiudere i semi e il germoglio nutrire

Ancora un pò
Ancora un po'
un attimo ancora
guardo i tuoi passi
tra fango e sassi
Ancora un po'
mi lacero il cuore
sperando
illudendo
”.. lascia cadere
il velo bambina,
lascia volare
il tuo aquilone,
umide notti
luminosi giorni,
profumi di panni
stesi al sole.. ”
Ancora un po'
un attimo ancora
prima di andare
guardo i miei passi..
addio amore.

Tu sei la mia Poesia
Se non scrivo di te
devo poetare del sole.
L'unica luce che mi può scaldare.
Tu prendi il mio pensiero
umile e vero,
e lo porti a sorvolare
infiniti cieli sopra il mare.
Se non volo con te
devo osservare
di un gabbiano bianco
l'andare,
in cerca di terra
in cerca di vita.
Tu sei la mia poesia.
L'unica musica che sento suonare
melodia che sà di gioia o di dolore,
strumento che vibra dentro il mio cuore.
 

E’ giorno.
Giorno d’inverno.
Il sole tiepido nascosto dalle nubi
sa di nostalgia e di pianto.
L’aria sparge malinconici
e umidi umori,
e l’anima mia dolente,
ingoia blocchi di delusione
e grigi bocconi
di perdute illusioni,
ricacciando nello stomaco
speranze
e visioni di azzurri bagliori.
Non c’è posto per la rabbia.
Non è il temporale.
Nessun tuono scuote il sentire.
Piove piano,
a lavare con costanza
e pazienza
la polvere
dai tetti che fumano
aliti
di interni calori.
Mi cullo.
Aspettando la notte,
aspetto il sorgere
di un nuovo sole.
 
Est die.
Est die’jerru
S’ispera caente costoida i nues
ischit de ammentos e de prantu.
S’aèra ghetat sentidos
de lentore,
e dolimas is’anima,
resergadu ingullit
e ranchidos mossos
de pessares isperdidos,
imberghende in’intragnas
s’isperu
e bisos de lughidas aèras.
No bat logu pro s’anneu.
No est tempestu.
No bat tronu chi ischidat.
Aba .. pispisat,
e innetat cuntinu
chin deju
su pruere
dae bovetas
c’alenana
dae intro, tebiores.
Mi laccheddo.
Isetende s’iscurore,
isetto s’alvorinu
e una noa ispera.
Trad: Giovanni Chessa


Quando scende la notte

Quando scende la notte la mia terra si profuma.

E mille fate antiche e sorridenti,
spargono petali di rosa sui sogni della gente.

L'autunno veste,
la fertile tiepida campagna
di caldi colori,
e la notte
d'argento lunare s'ammanta
cullando speranze ed amori.

Quando scende la notte la mia terra si racconta.

E senti le voci e le grida lontane,
di terribili miti che impari ad amare.

L'autunno riprende,
la solita via,
cantando canzoni di malinconia,
di feste
di piazze
di antichi misteri,
di storia, barbarie, orgoglio e dolore.

Quando scende la notte la mia terra è un po'più mia.

Cercando nell'Anima
E allora mi chiedo chi sono.
E nudo senza specchi,
cerco nell'anima,
fragile anima,
una radice.
E trovo dei rami
innesti del tempo,
di semi caduti
portati dal vento,
e altri lasciati da mille viandanti,
che riparo, sventura o gioia
nel tronco han trovato.
E mi chiedo che sono.
E trovo frutti
acerbi e maturi
alcuni succosi,
altri secchi e insapori.
E sento profumi
di aghi di bosco,
di sale e di sole,
e terra
e aroma di vino,
di pioggia il sentore.
E nudo mi chiedo chi sono.
E cerco le forme ancestrali
di cellule senza colori,
forgiate da vita ed umori,
caleidoscopi di brandelli di cuore.
E ancora non capisco chi sono.
Si muove il respiro, che tacito ascolta.
Rimette i vestiti l'anima mia,
riprende la via.

Parole
Parole per giocare
parole per sognare
cantate o sussurrate
parole trasformate.

Carezze per il bimbo
nelle ninne e cantilene,
dolce voce di limbo
nelle notti menzognere.

Parole che si chiudono
per sempre dentro il cuore,
parole che si dicono
solo per timore.

Colorate,
le ho viste volare,
tenendosi per mano,
danzando un girotondo
e sorridendo al mondo

Disperate,
le ho viste contorcersi,
slegate e ferite,
nel male e nei dolori,
inutili, vane, cattive e incolori.

Parole…parole
Intrecciate o sole,
crisantemi e rose,
in carrozze chiassose.

Pensieri tradotti
in suono reale,
o giochi ribelli
d’un mondo giullare

In bilico
Appesa qui
tra la terra e il cielo.
Qui
sospesa ad aspettare,
non si vede bene il mare,
così fresco e profondo,
non mi immergo nel suo abbraccio e lo circondo.
Sola,
in quest'aria innaturale che respiro per salvare,
un destino sconosciuto.
Mi manca una carezza,
qui,
sospesa in bilico a guardare,
rapidi voli di esseri speciali,
cambi di stagioni intesi come temporali.
Mi cullo in braccio ai sogni,
mi sfiora dolcemente ogni nuvola vicina,
un poco spaventata e un poco eroina.
E piano,
i profumi di mirto e di sale,
faranno comparsa dal sordo ricordo,
e piano i gabbiani annunceranno il ritorno.
Una carezza
mi sveglierà dal sonno,
per sognare vivendo con i piedi sul mondo.

La pace del mare - Su gosu e su mare

Leggi la storia
                       Su connotu lezze
di ogni granello
                        in donzi granu
di sabbia.
                          e rena.
Ascolta
                               Intende
la voce del vento,
                                 i s’area sa oghe
che ti canta del mondo,
                                  cantones
del vivere ora.
                          in bida e oje
Fatti scaldare
                           Dae su sole
dall’ultimo sole
                           de atonzu
e cogli il sorriso
                           faghedi caentare
di ogni suo raggio.
                           chi donz’ispera t’iscanzat.
Posa il tuo sguardo
                          Apompia
al confine del cielo,
                          a sa lacana e su chelu
e posa sopra le nubi,
                          poneche subra e nues
stupidità e inutili ingombri...
                           aumbrados impapuzzos..
cedendoli in cambio
                             in cuncambiu lendheche
di lineari emozioni.
                             bonos sentidos.
Vivi la pace del mare.
                            Intende su gosu e su mare.

Solo un sorriso, niente magia
Una bacchetta magica vorrei.
Darei una vittoria ad ogni perdente
una mamma ad ogni figlio
un fiore ad ogni vaso,
un'ombra al fantasma
perché non sia convinto
di non essere nessuno,
un sogno nel cassetto a tutti gli annoiati,
una bacchetta magica vorrei.
Che mi permetta di cantare
anche se sono stonata,
che faccia rotolare una palla
in una rete d'amore,
che dia capelli a bambini calvi
e sedie a chi sta in piedi.
Ma nulla di magico ho,
solo un sorriso posso donare
affinché possa scaldare
il cuore di chi si sente solo
e alleggerire il peso
di giorni senza il sole. 

Pazzo
Privo di sovrastrutture,
gira
e rigira
trottola senza motore,
libero si muove,
libero commuove,
autore del suo tempo
nel teatro della mente.
Aperte le gabbie
slegati i polsi e le caviglie,
voli di farfalle mute
e di foglie invecchiate,
porta lo strazio del cuore
a correre e saltare,
in tiepidi cieli.
La maschera non porta,
in specchi riflette l'immagine distorta.
Folle di gran malinconia.
Folle di allegra pazzia
in un cerchio di folli mascherati,
da anormalità celate
in un aurea razionale.
Pazzo.
Solamente e naturalmente
Un mondo pazzo.

Senza te.
Oggi senza te.
Straziante il mio modo di sentire,
ferisce l'anima il pensiero
il respiro prolunga il sospiro.

Oggi solamente io.
Contorta la mia visione,
ferisce l'orgoglio la solitudine
il cuore batte nel petto pesante.

Non manca null'altro.
Manchi tu.

Abbracciami estate.
Abbracciami estate.
Con lunghe serate
umide,
dolci,
di stelle incantate.
Ho sete di vita.
Ricordo al mio cuore i bianchi fiori,
appesi
affacciati
al pergolato dei nonni,
che filtrava sole,
tra foglie già secche,
che filtrava luna,
tra canti di grilli.
Profuma la sera di menta,
oleandro,
e mele caramellate.
Abbracciami estate.
E sento le grida,
gioiose,
di bimbi giocosi e felici,
che strade crescevano forti,
in campane disegnate
lanciavano sassi.

Abbracciami estate,
ho sete di vita.

Altro non chiedo
Bianca e morbida,
pelle lunare,
sotto la mia mano
sento ancora il tuo calore.

Chiudo gli occhi e ti vedo,
in ogni più piccolo particolare.

Prego Dio.

Altro non chiedo
che questa chiara visione di te.
Tanto lo sò che sei lì in Paradiso
e che mi guardi
con il tuo solito preoccupato sorriso.

Mani delicate e tenaci,
labbra rosa,
profumi in me di crema e di rosa.

Prego Dio.

Altro non chiedo
che la vivacità del mio ricordo.
Tanto lo sò che Ti rivedrò quel giorno.

Fino ad allora Ti chiamerò ancora.
Mamma.

Materia speculare.
Ego
Me
Materia speculare.
Difendo la vita dalle spine
cercando me stessa tra i volti delle genti
scavando nel sorriso di un bambino
mettendo radici e semi nella terra che cammino.
Senza contenuti muovo il mio istinto
specchiando la mia anima
nel mare cristallino,
proseguo per strade calpestate
osservando statica miserie non celate.
Pietra antica di mille esperienze,
vorrei sentire spigoli e dolcezze,
di un continuo rotolare
su rive e valli
secche
umide e incantate.
Dinamica visione
completa confusione,
riunisco i desideri
in un calice brillante
ora amaro
ora inebriante.
Ego
Me
materia speculare.

Come ginepro
Avvinghiato,
scomposto da venti e da passioni,
scaldato da questo
caldo sole,

lento il tuo crescere
e saggio il tuo vedere.

Grigio argento
la tua fibrosa scorza,
vecchia custodia di
energia nascosta.

Pioniere
domina il monte,
consolida il terreno,
padre di generazioni
indenne alle stagioni.

Come ginepro
offri protezione,
ai giovani semi
trasmetti storia ed emozione. 

Un Pugno di Emozioni
Mi manchi così tanto..
Mi sento una bambina
sperduta e spaventata,
con la gola chiusa
da un disperato pianto.

Mi scopro tanto donna
nel caldo mio pensarti,
trattengo un dolce gemito,
e soffoco un sospiro.

E cerco di sviare
il corso dei pensieri...

ma un pugno di emozioni
mi colpisce il petto..

e dopo quel dolore,
il respiro si quieta,
il battito rallenta.

Aspetto,
rassegnata,
intrisa di dolore,
sperando di scordare
almeno il tuo sapore.

Il canto di Amore
Andate via
stupidi sogni,
mi date veleno al sapore di miele.
Uscite da me
sleali emozioni,
inebriate i pensieri con profumi letali.

(..e odo il canto di Amore)

Andate,
fuggite,
Voi
fragili illusioni,
bendate i miei occhi,
e non posso vedere,
a tentoni trascino il mio passo
urtando
cozzando.

(..e sento il canto di Amore)

Vorrei scappare
ma non riesco a capire,
se conviene restare
o lasciarsi attirare,
o dare alla semplice ragione,
il compito di ferire il mio cuore.

Il Poeta.
Saggiamente svampito,
io guardo,
io vedo.

Scolpisco un pensiero
lo tengo sospeso nel cuore.

Tessendo i momenti,
unisco e sviluppo,
ricamo parole,
incido emozioni,
coperta intrecciata,

e diventano il tempo.


E come un pittore disegno la vita,
usando colori estratti ed astratti,
la mente è il pennello,
e la tela è il ricordo.

E canto canzoni,
al buio ed al sole,
le labbra son chiuse,
e l'arpa è il silenzio.

E volo,
senz'ali,
cercando e godendo di mille sorrisi,
straziando e imparando da lacrime calde.


E scrivo poesie.

Il Tuo Vento
Pare un lamento,
un grido soffocato,
questo Vento.

Spazza le caparbie emozioni,
come foglie,
che deboli restavano appese,
alle mie voglie.

Suona,
questo Vento.
Note stonate e melodie trasformate,
come impazzite,
come svanite.

Svuota,
trascina,
scopre questo Vento.

Metti le tue mani sul mio viso.
Conserva almeno il mio sorriso

Sonno.
Avvolgimi…
dolcemente con le tue braccia,
cullami,
riposami,
danzami,
in questa notte buia
portami a viaggiare lontano,
in un mondo dove non sono io a decidere,
ma tutto si compie da sé.
Vedo Me stessa
come in una favola di fate e maghi..
folletti e gnomi
alberi parlanti e animali mutanti…
dove le lacrime diventano gemme
dove il dolore e la gioia
hanno lo stesso sapore ovattato
di zucchero filato….
Ma…
Riportami,
domani al sorgere del sole,
sulla riva del mio mare,
schiudimi gli occhi,
restituiscimi coscienza,
pronta,
io e me stessa….a vivere il domani.

Dimestichezza.
Sentivo il sorgere del sole
e il nuovo giorno a venire

nella pelle i brividi

il volo della rondine al suo vecchio nido
inebriata dal profumo del nuovo sbocciare

il vagito di un'emozione nuova,
adrenalina
fonte di energia.

Ora avrò dimestichezza del tramonto

Attrice di ieri.
Proiettata al futuro la mente si imbroglia,
tra sfide e ripicche,
confonde,
nasconde,
rivive le scene girate e già viste.
Le azioni si muovono illuse,
trascinate da un proseguo voluto.

Attrice...non personaggio
di un film a regia programmata.

E vedo la vita vissuta
come unica via d'uscita.

Attrice di ieri.
Lascio il copione sul letto,
ed esco.
Il cuore non muore....
e l'aria è frizzante al mattino.

Una parola.
E basta una parola...

ago che si insinua lentamente
nella mia anima e nella mia mente

per trasformare in piccola e pungente gioia
giorni di dolore e apatia
che ho sperato non fossero solo cosa mia.

E basta una parola.....

non sò perchè e per cosa
ma sento un torpore a carezzarmi il cuore
a sperare amore.

Ma basta una parola.

Immagine
La notte era solitamente falsa,
e il silenzio rumoroso,
tedioso.

Il mio viso fiero
proteso al superiore,
il mio cuore
immerso nell'orgoglio del dolore.

Ma la mente cominciò a volare
senza nessuna spinta del volere,

e si insinuò nella mia anima
una immagine,
prima debole
poi
pian piano più tangibile.

E,
come incanto e medicina,
si fece sempre più vicina
fino a sfiorare il mio mistero
e a renderlo felicemente vero.

L'immagine
grande, immensa, calda,
incontenibile.

La gioia.

Pensai, ti riconosco.

Sò chi sei.

e la notte si placò nel suo soffrire.

Fatalità
Non sei mia fatalità,
ti credessi,
non potrei appieno gioire,
di tutte le conquiste nel corso della vita,
per tutti i dolori vinti,
non sentirei orgoglio ne liberazione.
Come un viaggio organizzato
un film muto, un trino arcobaleno,
un burattino.
Tirato e diretto da invisibili fili,
con lo sguardo incantato e
uno stupido sorriso beato.
Mia è la forza,
mia la debolezza
mia la stoltezza
e mio sarà il destino.
La Fortuna
se passa
le tenderò la mano.
Fatalità non sei compatibile con il mio cuore.
Resta dietro quella porta....
Potrei aver bisogno di te.

Il mare
Seduta qui,
su questa bianca sabbia
che sgrano tra le dita,
libero il pensiero.

Lo sguardo si prolunga,
la linea che divide
il cielo e il mare
chiara non appare.

Immenso è il mio respiro,
che tira dentro l’anima
il profumo
di terre lontane,
di genti,
filtrato da distanze,
su creste spumose,
volato su gabbiani.

E scorre,

la sabbia tra le dita,
dentro e fuori,
sento vita.

Assolo.
C'è un suono flebile
una irriducibile lentezza
un pensiero che si ingigantisce.

C'è una consapevolezza nuova
una realtà diversa
una disillusione grigia.

C'è un vento malato
un tepore stranito
un profumo antico.

E' la mia tristezza.

Soffio
E' un filo d'aria pura,
E’ un raggio di calore.
Banale e imprevisto,
incerto e pungente.
Beffardo, giullare ammiccante....
Amore...soffio vitale,
manchi al mio cuore.

Ti amerò ancora
Oscurerò il sole.
Prosciugherò il mare.
Mentirò, pregherò.
Sarò santa e puttana.
Cercherò l'ago in montagne di paglia.
Sarò regina e serva, regista e attrice.
Volerò sul mondo in cerca di un tuo pensiero.
Ti amerò ancora.
Lo farò.
Per difendere il nostro amore.
E lo grideremo al cielo.

Sentore
Pensai
che quella vita non meritavo
quell' Amore non volevo
quel profumo non mi apparteneva.

Sognai
un prato fiorito
un volo sganciato
una cima appuntita.

Vidi
un angolo smussato
un cerchio racchiuso
un buio atterrito.

Desta, realizzai.
La mia vita era stroncata,
tra i sogni svaniti
tra i laghi lucenti
tra i fili tirati.

E vissi. Col senno di poi.

Nel nome dell’Amore
Mostrami il tuo volto,
ingombrante Tristezza.
Così che io possa riconoscere
l'aurea cupa e grigia che sorvola il suo capo,
che io non la confonda
con paranoie e follie,
che impari a condividerla....
nel nome dell'Amore.
Mostrami il tuo viso,
pesante e cinico Orgoglio.
Così che io possa
chiudermi nella sua tenaglia,
lasciando che ci stringa entrambi...
nel nome dell'Amore.
Nasconditi a me
inganno di Passione.
Così che io non ti riconosca,
quando le sue labbra mi diranno ...t'amo.
Anestesia dei sensi.
Utopia di me....
che ancora cerco conchiglie tra gli aghi del bosco.

Godimi
Godimi in quest'attimo

godi l'interezza del pensiero
saziati di corrompente incertezza,
altalenando con il senso di pienezza
e l'utopica visione di mistero

mai scoperto

sul ciglio di quel uscio che è la tua pazzia
nel centro del mio ventre che poi è quella mia

mai celata

concreta salita verso un piacere immenso
consapevolezza e sdegno del mio senso.

Brinda alla vita
 Levar la mano, con gioia e
 Innalzare il calice divino ora.
 Per tutte le volte che hai vita
 per tutti i sorrisi che hai donato
       e ricevuto, per ogni tua lacrima
       non versata, ogni bollicina colma
       racconta Natali, inizi d´anno,
       vagiti di neo nati a nuove vite,
       amori corrisposti, o la fine di
       una storia. Leva la tua mano
       e schiudi le labbra, anela
       il  momento  fruttato di
       conquista al palato..
       senti una vittoria,
       rivivi una gloria
       è una gioia..
       gustala ancora
       come allora
       ambrata
       dorata
       viva
       ora.

Levar la mano, con gioia e
Innalzare il calice divino ora.
Per tutte le volte che hai vita
per tutti i sorrisi che hai donato
e ricevuto, per ogni tua lacrima
non versata, ogni bollicina colma
racconta Natali, inizi d’anno,
vagiti di neo nati a nuove vite,
amori corrisposti, o la fine di
una storia. Leva la tua mano
e schiudi le labbra, anela
il momento fruttato di
conquista al palato..
senti una vittoria,
senti una gloria
è una gioia..
gustala ancora
come allora
ambrata
dorata
viva
ora

Paura.
Le finestre sono aperte.
Deboli luci e deboli soffi freschi
si insinuano nella mia stanza.
deboli rumori in lontananza.
Voci.
Guaiti e musica
grilli e auto.
E nel mio orecchio posato sul cuscino,
il battito del mio cuore.
E' una calda notte di giugno.
Una notte di preghiera,
di speranza
di attesa
di paura.
Vagano i pensieri,
deboli come luci, lontani come voci.
E' una notte della mia vita,
legata alla tua.

Per Andrea
Non parli. Non sorridi.
Non soffri,
non respiri.
Cruda e delirante realtà,
dolorante pensiero,
affiorerà per sempre al tuo ricordo.
...del tuo sorriso
della tua freschezza
della tua incompiuta vita.
Allontano da me la visione,
stampata e irreale
di un corpo mortale.
Avvicino al mio cuore il mistero divino.
Mi salverà pensare al destino.
Arrivederci Andrea.

Aspettando.
Aspetterò.
Seduto sulla riva del fiume.
Aspetterò di veder passare i cadaveri dei miei nemici.
E nel frattempo la mia vita scorrerà
senza che io mi renda conto
che il fiume,
sfocia in un meraviglioso mare.
Chi si contenta gode.
Chi ama vive.
Soffre e gioisce,
Piange e ride,
Muore e rinasce,
una
due
mille volte.
E tutte le volte è un giorno nuovo.
Profumo di pane, antichi sorrisi, illusioni,
fumi e arrosti.
Io no.
Aspetto.
Aspetto seduto sulla riva del fiume.

Ferma
Martelli, sono le frasi che si calano sui miei ricordi vicini.
Carezze, sono gli sguardi che coccolano i pensieri lontani.
Le parole si fermano e diventano sale.
Che brucia su ferite putride ancore aperte.
Fermati.
Ferma.
Questa lava di dolore e delusione.
Speranza che da essa un giorno spunti il germoglio di un seme trasportato involontariamente dal vento.
Ferma.

Ladro d'amore
Mi hai rubato le ali.
Piango.
Non ci voli al posti mio,
le hai schiacciate in una lurida strada.

Mi hai oscurato il sole.
Soffro.
Non ti scaldi coi suoi raggi,
vivi nel buio grondante di sudore.

Adesso esci dal mio cuore,
sarà impossibile per me tornare a volare.

Fatta di me
Spirale di sogni e realtà
guardo la mia immagine.
Vedo una donna nei suoi colori.
Tutto e il contrario di tutto.
Rossa di passione
rosa di innocenza,
verde di speranza
rassegnata e grigia.
Tutto e il contrario di tutto.
Vedo una donna nei suoi dolori.
Serpe e colomba,
prigioniera dei miei amori.
Guardo la mia immagine.
Vedo una Donna.
Vedo Me.

Desiderio di passione
Vorrei sentire ora, qualcosa che mi brucia il cuore.
Ancora.
Vorrei una luce, un forte calore.
Come allora.
Un'onda improvvisa,
di anima invasa,
da folle passione.
Invece riposa.
Vorrei risvegliare il tempo passato,
vivendo il presente,
sperando il futuro.
Vorrei amarti ora.

Se più non sentissi....
nella mia oceanica mente,
quest’onda che nasce,
che correndo cresce,
cozzando col fondo dell’anima,
raccoglie forza, si nutre e fluisce,
avanza impetuosa, trascina, trasporta..
s’increspa, si rotola, rigira le acque...
arriva
sulla riva del mio cuore
scema
si posa
Se più non sentissi....
sarebbe calmo il mio mare.


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