Poesie di Marina Minet


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Marina Minet, il cui vero nome è Teresa Anna Biccai, nasce a Sorso in Sardegna. La sua scrittura rivolge un'attenzione particolare ai tormenti dell'esistenza e alle naturali inquietudini che segnano e contemporaneamente arricchiscono l'anima. Ha pubblicato le seguenti monografie poetiche: "Le frontiere dell'anima" (Liberodiscrivere® edizioni, 2006), "Il pasto di legno" (Poetilandia, 2009) disponibile su Lulu, l' e-book "So di mio padre, me" (Clepsydra Edizioni, 2010) scaricabile on line, "Onorano il castigo" (Associazione Culturale LucaniArt, 2012), il racconto breve "Lo stile di Van Van Gogh" (Associazione Culturale LucaniArt, 2014), le sillogi poetiche "Delle madri" (Edizioni L'Arca Felice 2015) e Scritti d'inverno (a cura del premio Città di Taranto, 2017).
Fra le altre pubblicazioni ricordiamo i romanzi collettivi al femminile "ESTemporanea" (Liberodiscrivere® edizioni, 2005) e "Malta Femmina" (Ed. Zona, 2009), il poemetto in prosa-poetica "Perdono in supplica d'impronta esangue in monologo d'augurio al pasto" (da Amantidi - Vittime, Magnum Edizioni, 2006).
Una sua fiaba per bambini è stata pubblicata nella raccolta antologica "A mezz'aria" (Liberodiscrivere® edizioni, 2006).
Il racconto-poema "Metamorfosi nascoste" è apparso nell'antologia "Unanimemente" a cura di Gabriella Gianfelici e Loretta Sebastianelli (Ed. Zona 2011).
Recentemente compare nell'Antologia di Poesia Femminile "Voci dell'aria" (Exosphere PoesiArtEventi Associazione Culturale, 2014), in "Teorema del corpo - Donne scrivono l'eros" curata da Dona Amati con la prefazione di Beppe Costa (Ed. FusibiliaLibri, 2014) e nella plaquette collettiva "Le trincee del grembo" (Associazione Culturale LucaniArt, 2014).
Da anni si occupa, inoltre, di divulgare la sua passione per la poesia, attraverso l'ideazione e la realizzazione di interessanti "video poetry" che è possibile visionare sul canale http://www.youtube.com/user/movenza



Vicoli
In questi vicoli
si aggirano le rughe della gente
come non le avevo mai vedute
ostili
naturali
come il gelo che s'innesta sulla terra.

In questi vicoli sfuggenti ad ogni sguardo
si aggira anche il perdono
e la preghiera si spezza in mezzo ai denti
sfinita
fra un grano di rosario
e una bestemmia.

In questi vicoli insabbiati
come umide trincee
chiudo a chiave le porte
diffidando del tempo
che abbandona
le grondaie
al loro pianto.

Da dietro le finestre
osservandoli riflessa
li sento miei un istante
- talvolta
se il sole si ricorda
che anche loro si cibano di luce
al suono del tuo passo che ritorna.

da Scritti d'Inverno, a cura del premio Città di Taranto, PrintMe Editore 2017
 

L'argilla in fondo al fiume
La gola dei corvi stride
insieme alle altre voci che limano i calanchi:
mammelle accovacciate senza figli -
sembianze inaridite.

Abbraccia ogni paesaggio, la sera
persino questo
riverso sulle spalle - in posa verticale
somiglia ad una croce
per gente di speranza.

E Dio non ha più rami da tagliare
né gigli fra le braccia da consacrare a chi
guarda in silenzio
l'argilla in fondo al fiume.

Ogni suono è un ritorno, un segno di partenza
il grido è buio dinanzi alle montagne, la cenere sfiorita
e il calco d'ogni volto ferma il tempo
bordato di parole inoffensive
espresse a mani giunte.

Le stigmate dei santi schiacciano sul cuore
tutte le viltà
ed io mai potrei voltarmi, nascondere le mani
o chiudere la porta alle ragioni
di questo mio restare.

da Scritti d'Inverno, a cura del premio Città di Taranto, PrintMe Editore 2017
 

Per finire lo scenario
Se il silenzio aprisse le sue fauci
il mondo si spopolerebbe
in un avanzo misero di strada
fra giocolieri e maschere in disuso.

Senza glorie né mantelle
le parole sgorgherebbero sincere
rallegrandoci le labbra.

Quante grida si frammischiano al silenzio
e le offese pur frenandosi a maniera
si accantonano annodate in fondo agli occhi
come lacrime indigeste.

Pioverà domani per sfinire lo scenario
in questa terra priva di coltelli
dove l'orizzonte già prospetta i rovesci fra le foglie.
Le radici, quelle nude, guarderanno
il martirio abbracciato alla bellezza.
(questa impura verità).

da Scritti d'Inverno, a cura del premio Città di Taranto, PrintMe Editore 2017
 



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