Poesie di Martina Modesti


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La notte
Gli occhi osservan la notte azzurra
raccolta in un fascio di spighe blu
bagnate nell'acqua di un lago
che non riflette più.
La notte ricorda alla luna
di sveglia deve star.
La notte misteriosa come il cielo
racconta al sole la sua veglia scura
per poi chiamarlo al bianco
che di lei romperà le mura.
La notte alza buio nitido
caldo, dolce
e tristen li occhi suoi
che cantano su un manto colorato
di finto e falso sorriso al sole
e chiude i suoi occhi,
rilassan il cuore

Musica
Il suono più bello .
E' la musica .
Ti riempie l'anima di orgoglio
come la prima viola di primavera .
La musica .
Quel canto melodioso
che puoi sentire solo tu .
Quel gioco
che nemmeno tu puoi interrompere .
Quel giorno felice e gioioso
pieno di risa allegre .
Quella rosa
che profuma la mente
di pensieri vivi .
Quel libro
che legge solo il cuore .

Cielo
La mente mia vaga
nel cielo danzando
e l'ombra più scura
attende il suo velo.
Di fulmini e pioggia
si vuole coprire
colui che mai
si è lasciato capire.
Colui che manca
alla lista del tempo.
Colui ch'è un mistero,
racchiuso nel vento.
Colui che viaggia
attraverso la terra
e che tra i fulmini
egli semina guerra.
Colui che nell'aria,
disperso vagando
attraversa la luce,
il giorno e l'inganno.
Colui che racchiude
nel suo mistero
il vero del falso
e il falso del vero

I nonni raccontano ...
Lo specchio della vecchiaia
illumina gli occhi degli anziani
che raccontano storie di vite passate
di fiabe infinite e cuori stanchi .

Il tempo cos'è se non la prima ruga dipinta sul viso ,
il primo malessere di paura ,
il primo pensiero al battito degli anni ,
il primo sguardo triste che osserva il tramonto .

Le loro parole a volte si assottigliano
come le orme dei gabbiani sulle spiagge ,
a volte diventano una collana infinita di malinconia
e a volte sono come ali di silenzio.
La loro paura di inutilità
è un'altra ferita in ogni cuore spento.
Ogni loro lacrima
è una goccia di fredda rugiada
su ogni foglia di salice piangente.

Loro non hanno paura delle ombre
perché sanno che c'è solamente
una luce che splende lì vicino.

Un vecchio al crepuscolo
è come uno scoglio
che non ha paura delle onde.

I loro occhi sono color di luna,
il loro segreto è uno scrigno d'amore.
La loro anima
è più leggera di una nuvola.

Sanno dire favole disegnate nel vento,
quanto è vero il tuo sorriso
e quanto è vero questo mondo.

Una vera amica
Una vera amica
ti accetta per come sei.
Con una vera amica
non c’è bisogno di parlare
perché l’ unica parola è il silenzio.
Una vera amica esprime le sue opinioni
e se hai torto te lo dice con diplomazia.
Una vera amica
non ti parla alle spalle.
Niente e nessuno si potrà mai mettere
tra la vostra amicizia.
Una vera amica
sa litigare,
senza offenderti o ferire i tuoi sentimenti.
E solo nell’ animo sentirai se è una vera amica.
Una vera amica
non ti invidia
e se succede te lo dice.
Una vera amica
è una mano
che stringe forte l’ altra quando è triste
o se è felice urla e grida
e quelle grida sono musica per le tue orecchie
perché le ascolti
e sai che chi ti vuole bene è felice
e tu sei più felice di chi ti vuole bene.
Una vera amica
sa riempire il tuo malinconico cuore
con le sue parole perbole e intatte,
come spighe nel tuo campo di grano
e nessun contadino passerà mai a mieterle.
Una vera amica
è una pagina colorata della tua vita
che dipinge ogni pagina bianca, vuota e triste.
Perché il suo potere magico
sono le sue parole,
dal valore inestimabile
che ti incantano e ti rallegrano
ogni volta che lei apre la bocca.
Ma una cosa è certa:
spesso,
se trovi un’ amica
ne perdi un’ altra.
Una vera amica
Parla solo col cuore
E la sincerità
è l' unica vera parola.

L’amore è speranza
C’era un bambino
nato nella terra dei leoni
dove i loro ruggiti eran gli unici suoni.

C’era un bambino, nato nella povertà,
senza mamma né papà.
Apparteneva ad una tribù vicino all’Equatore,
dove passava le sue ore senza bere né mangiare.

Era spoglio di speranza, era povero d’amore
e pensava solo a vivere
in un mondo migliore.

Ma un giorno venne un Angelo e disse:
“Io sono l’Angelo,
e ho il compito di proteggere i bimbi poveri.

La gente sta sempre ferma a guardare.
Non posso lasciarli patire e poi farli morire!
La gente non ha amore! Non sa cosa vuol dire “aiutare”!

Che cosa posso fare?
Il mondo, così, non può restare!
E’ l’uomo che deve capire che deve migliorare.”

Allora il bimbo sognò
di correre in un prato, di vivere in una famiglia felice,
dove l’amore era come quello
di Orfeo per Euridice.

Ma poi aprì gli occhi, e l’Angelo parlò ancora:
“Bimbo mio, non piangere.
Io ora devo andare, ma tu continua
a sperare nell’amore.

E non dimenticare
Che la speranza è sempre l’ultima a morire.”
E così il bimbo continuò a sognare.

Abbandonati
Lì fuori il sole sembra
scartare dai suoi raggi, raccapricciato
le angolazioni senza zelo.
Fa tremare il pensiero, rassegnato
e sospirante, il sospiro
è pesante ma mai quanto
la consapevolezza

Ho un mancamento
Mi alzo dal letto
perchè non ho letto.
Sono vuota ancora
non ho più un'ancora.
Mai sognati principi,
ma non ho principi.
Or mi dica, Lei, sa far
questi giochi di parole?
E Lei chiede di me il meglio
strappando il peggio fuori
certo che lui poi si nasconde
non lo trovo più neanche io...

Dedicata alla professoressa M.G.G.  

Grazie
Hai seminato grano nel nostro campo vuoto
e poi hai raccolto spighe dorate.
Ci hai accudito quando eravamo passerotti
e ci hai insegnato a volare.
Hai innaffiato i nostri boccioli
e ci hai visto diventare rose.
Eravamo piccoli girasoli
e ci hai indirizzato verso il sole.
Eravamo arbusti
e hai fatto crescere diritto il nostro trondo.
Ci hai fatto diventare giunchi
e ci hai insegnato a resistere al vento e alle intemperie.
Ci hai insegnato ad andare in alto.
Ci hai insegnato a lottare per i nostri ideali
e ad essere noi stessi.
Ci hai insegnato a ragionare e a fare la cosa giusta.
Hai sperato tanto che prima o poi i peschi fiorissero
e ora puoi vedere i fiori rosa.
Hai rivolto i nostri sepali verso la luce.
Ci hai accolti in un abbraccio gigante.
Hai fatto spalancare le nostre ali
per farci volare verso l'infinito, e oltre.
Siamo come puntini nel cielo
ma uniti formeremo una grande costellazione.
Lo scriveremo nel vento, nel cielo, sugli alberi
e nel nostro cuore:
GRAZIE

Dedicata al Dirigente Scolastico G. M. Scuola Media Garibaldi VV

Se oggi
Se oggi aprendo gli occhi
Vediamo nel cielo il riflesso della speranza
Lo dobbiamo
A chi la speranza l’ha sempre portata in tasca
Se oggi camminando
Possiamo cogliere un fiore
Lo dobbiamo a chi i fiori non li ha mai calpestati
Se oggi ascoltando il rumore delle onde che si infrangono
Riusciamo a sentire le loro parole
Lo dobbiamo a chi ha sempre ascoltato la parola di tutti
Se oggi appoggiando le mani al suolo
Chiudiamo gli occhi
Lo dobbiamo a chi, con gli occhi chiusi,
ci ha uniti in un unico nome
Se oggi accarezzando gli alberi
Ci mettiamo a parlare col vento
Lo dobbiamo a chi al vento ha sempre affidato le sue parole
Se oggi attraversando nei campi
Urliamo a tutti il nostro nome
Lo dobbiamo a chi ha sempre urlato nel nome della libertà
Se oggi osservando le stelle
Gli occhi ci lacrimano
Lo dobbiamo a chi, tra le stelle, ci sorride con fiducia
Se oggi ho potuto dire questo
Lo devo a chi ha permesso che
Ognuno possa essere se stesso.
Se oggi, finalmente possiamo camminare a testa alta
Ed essere fieri di ciò che siamo
Lo dobbiamo
A chi la fierezza l’ha lasciata come scia
Se oggi osservando l’arcobaleno
Possiamo dipingere il cuore con gli stessi suoi colori
Lo dobbiamo a chi ha sempre dipinto di libertà i suoi occhi penetranti
Se oggi posso correre per le strade e sorridere libero
Lo devo a chi
Correndo col sorriso sulle labbra
Ha dipinto di bianco, rosso e verde il suo passaggio.
Se oggi siamo quel che siamo
È grazie a quell’uomo con la camicia rossa
Con l’animo nobile
E il cuore puro.
E’ grazie agli altri mille che volando nella speranza
Hanno imprigionato il loro cuore nella libertà
E ci hanno reso fieri di ciò che siamo:
italiani.

Dedicata a Giuseppe Garibaldi
 

A Giovanni Pascoli, il “fanciullino”
Professor Pascoli


Oh professor caro,
vita e morte tue non conosco
ma nel rimembro fosco
avvolgi il mio pensiero avaro.

A te,
che pure Morte hai conosciuto
e hai visto gli angeli suonare il liuto
e su una nuvola sei posato eternamente.

A te,
insegnante di vita,
che la paura dai tuoi versi non è uscita
ma solo il coraggio di un uomo errante.

A te,
la tua poesia e la tua presenza
con tutti i colori dell’esistenza
di un’ umanità che si brucia lentamente
nel rogo d’ invidia della gente.

Io pure sono un essere sbagliato
Nato in una mondo movimentato
dal suon di pallottole all’aria aperta
e di una fine dolorosa certa.

Fa che gli angeli felici piangano
E le loro parole
Coprano il suono di mitra e pistole.

Bruna
E’ l’ ultimo pezzo di nuvola
Rimasto fra le mani di un angelo biondo.
E’ un capello di sirena,
rimasto impigliato su uno scoglio iridino.
E’ una sonata di Chopin:
scivola tra le dita di un pianista spensierato.
E’ una rosa bianca
Appena fiorita
Nel giardino delle fate.
E’ un girasole:
segue i raggi del sole
che puntano al cielo,
terso, celeste e immenso.
E’ una bianca colomba
Che posa il suo candido manto
Sul ramo del mio ciliegio fiorito.
E’ una foglia giallina
Che cade d’ autunno
Sul fiore più bello
E spoglio del bosco.
E’ una lampada:
ti illumina quando non vedi.
E’ una bussola:
ti guida quando non sai dove andare.
E’ una stella
Che brilla nella notte più silenziosa.
E’ Bruna.
                 Alla mia cara amica Bruna

Dio, perché hai creato gli alberi?
Forse perché potessero sentire i lamenti
dei poveri innocenti.
Forse perché potessero ascoltare
ciò che sussurra il mare.
Forse perché potessero capire
ciò che la gente non vuole dire.
Forse perché potessero patire
ciò che l' uomo non può soffrire.
Forse perché vegliassero come guardiani
sugli uomini vicini e lontani.
Forse perché leggessero nel pensiero
ciò che gli uomini pensano per davvero.

Ah, mio papa!
A volte sembra un bambino.
E non è tanto piccolino!
Ma non posso dimenticare
quando siamo andati al mare.
Lui mi ha insegnato a nuotare!
Non sarò una perfetta nuotatrice
però ne sono rimasta davvero felice!
A scuola la merenda mi deve sempre comprare,
papà, non ti preoccupare,
non ti devi mai scordare!
Non mi hai mandato in gita,
ti sei dimenticato di prendermi all' uscita,
di darmi la paghetta ti sei scordato,
papà, non fare la figura dello smemorato!
Ma, se ti ci piglia per il verso giusto,
a farti sempre spendere soldi non c'è gusto!
Ma tu sei il mio paparino!
Io ti voglio avere sempre vicino!

Ah, mia sorella!
Ciao, Michelle!
Sei mia sorella!
Sei tanto bella,
ma sei troppo, troppo monella!
Vuoi sempre tutte le attenzioni
e anche se sei qui, adesso,
non dir che parlo troppo spesso!
Sei molto laboriosa
e sempre fresca come una rosa.
Hai gli occhi come il mare
quando tende a tramontare.
Hai i capelli come il vento
quando è tanto il suo tormento.
Sei bella come una viola
e hai lo sguardo da narciso,
la tua pelle come fosse di vaniglia e bianca come una calla
e sempre allegra come un girasole.
Ti prego, sorellina,
non dir che parlo troppo!
Se sei bella e monella,
non lo posso nascondere!
E quando dormi con la testa ai piedi del letto,
non dire che non te l'ho detto!
Dico, mentre ti stringo forte al cuore:
<<Sei la mia bella sorella minore!>>

Adesso, salvami mondo
Non penso di poter patire
Ancora, ogni mia lacrima.
Non penso di poter cambiare
Il mondo, se non ho conquiste.

Non ho un pugno
Di guerra in mano
Non ho potere
Di andare lontano.

Adesso, salvami mondo
So che non ti posso cambiare.
Ma almeno ho qualcuno
Su cui poter contare.
-A nome di tutti i bambini africani che ogni giorno muoiono sul suolo della loro terra natia-

Ancora tu , maestra
Ancora tu , che ci hai dato la voglia di andare avanti .
Ancora tu , che ci hai mantenuto sempre costanti .
Ancora tu , le tue mani calde e accoglienti .
Ancora tu , i tuoi occhi limpidi e sapienti .
Ancora tu , le tue parole sincere che si gelano al vento .
Ancora tu , non ci hai lasciato in nessun momento .
Ancora tu , hai sempre voglia di aspettare .
Ancora tu , che tutto hai sempre provato a fare .
Ancora tu , che adesso cammini tra i banchi di legno .
Ancora tu , che tutto hai fatto con impegno .
Ancora tu , che a tutti il tuo cuore hai voluto lasciare .
Ancora tu , che tutto vuoi sfidare .
Ancora tu , che con il cuore tutto vuoi fare .
Ancora tu , maestra , che ci hai sempre amato e insegnato ad amare

Poesia
Se non ti vengono rime ,
lascia perdere .
Ci pensa la fantasia .
Se non vuoi scriverla ,
lascia perdere .
La scrivi dopo .
Se pensi di essere negato ,
lascia perdere .
Viene da sola .
Se hai paura che non sia bella ,
lascia perdere .
Scrivila lo stesso .
Se pensi che sia solo un ammasso di parole ,
lascia perdere .
E' bella lo stesso .
Se non riesci a scriverla ,
lascia perdere .
Le parole di una poesia
non vengono con la mente ,
ma con il cuore.
E questo ricordalo.

Luce
I mio viso
guardan colei,
colei che mai
si spegnerà
il buio,
della notte.
Or mia luce
attraversa
il mondo
ognor
non illumina noi.
Ed occhi tranquillan
il cielo scurato
di luce bagnato.
E col sorriso
d'ogni cosa sua
accende la luce,
se stessa,
che guarda invidiosa
la calda, luce del sol.

Alla mia maestra
Giorni nitidi con lei raccontano
alla mia mente e vagando nel mio pensiero
aprono i cassetti
per metterci dentro le forti emozioni

Viaggiano nella mia memoria
le tante ore passate insieme
i temi e compiti di scuola
i giorni poveri di pene

I giorni tristi, i giorni belli,
e ogni cosa passata con lei
che mi tiene sempre stretta la mano
anche dovunque, anche lontano.

Lei ha vinto con me le paure peggiori,
ha donato a me i sentimenti migliori
che un bambino si possa aspettare
da una mamma tuttofare

Lei mai mi potrà lasciare
è ancora molta la strada da fare
pur soffrendo qualunque dolore
lei farà ogni cosa col cuore

Natale
Parola dal cuore.
Occhi di un bambino
che guardano il cielo
pieno di stelle.
Luna sul lago
che riflette
l'immagine più bella.
Augurare
il bene più grande
al nemico più grande.
Sperare
che l'amore e la pace
raggiungano i luoghi
più remoti del mondo.
Dare la mano
e stare vicino
a chi è lontano.

I bambini
I bambini
non sanno controllare
le loro emozioni.
Non sanno distinguere
il vero dai sogni.
Non riescono a credere
la vita dei grandi.
Ogni loro sorriso
è una stella che si accende nel cielo
che dona speranza
ad ogni angolo di mondo.
Le loro risa
rallegrano tutti gli sguardi
malinconici e tristi.
I loro occhi
illuminano il cuore
di ogni amico che non ha fiducia.
I bambini
sono la cosa più bella del mondo.

Mamma
Mamma, vorrei essere una fiamma
per essere spenta dalle tue lacrime.

Mamma, vorrei essere acqua
per dissetarti.

Mamma, vorrei essere lievito
per essere impastato dalle tue mani morbide.

Mamma, vorrei essere una bussola
per guidarti sempre dal lato giusto.

Mamma, vorrei essere una barca
per farti cullare dalle onde del mare.

Mamma, vorrei essere una candela
per illuminarti quando non c'è luce.

Mamma, vorrei essere un tramonto
per essere osservato dai tuoi occhi pieni di mitezza.

Mamma, vorrei essere il più bel abito
Per essere indossato da te.

Mamma, vorrei essere un anello
infilato tra le tue dita.

Mamma, vorrei essere la cosa più preziosa
desiderata da te.

Mamma, vorrei essere qualcosa di più,
forse quello che vuoi:
solamente tua figlia.

Diario
Un petalo di geranio.
Il disegno di una rosa.
Tra le parole
che non avrei mai
nè detto, nè scritto.
Tu non dici nulla.
Scusa.
Scusa se ti sbatto alla parete,
se ti strappo come un fiore secco,
se rovino le tue pagine con la mia penna.
Farò tutto.
Ti dipingerò.
Di paesaggi vivi
e natura morta.
Luci accese
e colori spenti.
Con le mie parole.
Non ti feriranno.
Non ti strapperò se ti lascerai aprire.
Grazie per i consigli.
Diario.

Poesia
E' una dolce melodia,
un' allegra parodia,
tuttavia.
E' un gioco di parole,
affilate come sciabole
e dolci come bambole.
E' come un' invenzione:
ci vuole attenzione
e tanta fantasia,
tuttavia.
E' una rima dopo l' altra
che fa scorrere scaltra
la poesia.
E ogni rigo che scrivo
c'è un pensiero vivo,
decisivo.
Chiudo gli occhi e penso
che qualcosa ha senso.
Sì. La mia poesia.

Dalla finestra.
Dalla finestra si vedeva la gente
che camminava
e poggiata sul letto
mi piaceva fissarla.
Poi mi è venuto sonno.
Mi veniva da sognare
i primaticci che spuntavano sugli alberi.
Mi piaceva quel sogno.
Le volpi che correvano sul prato.
Che strano.
Poi sento un urlo.
La mamma!
Devo andare a scuola.
Ops.
Anche questo era un sogno.

Una spiga di grano
Era estate
e gli alberi traboccavano di frutti maturi.
Sul mare rispecchiavano i pensieri
dei tristi navigatori avventurosi,
pentiti di essere stati poco prudenti.
Sulla spiaggia camminava lento
il vecchio sapiente del lungomare,
aspettando l' inverno.
Nell' aria volavano i gabbiani,
esempio di grande spensieratezza.
Dalla finestra guardava un bambino,
e il suo sguardo sincero.
Il suono di un piano poi fece eco
tra le conchiglie sulla sponda.
Il crepuscolo era diverso.
Ti accarezzava con la sua mite luce.
Passai dal viale delle spighe
e per terra ne trovai una ben matura.
Poi mi dissi tra me e me :
<<Ma come fa la gente
a buttare per terra la vita>>.

A Voi grandi poeti
Che con le Vostre poesie
date la voglia di scrivere rime.
Che non temete che le lacrime
bagnino i Vostri tristi versi.
Che nelle Vostre strofe
c'è sempre la verità più pura.
Che tra le Vostre righe
si sentono persino gli alberi che crescono
come in una foresta silenziosa
dove il profumo dei fiori
è come lo zucchero nel miele.
Vorrei che le Vostre parole
facessero capire che un poeta
è la sua poesia.
Vorrei avere la Vostra fantasia.
Auguratemi che un giorno
possa diventare come Voi.

Briciola di pace
Non voglio più vedere sangue che scorre
nei letti dei fiumi.
Non voglio più sentire le urla
di gente morente.

Non voglio più vedere i campi di grano
vuoti, senza nemmeno un seme.
Non voglio più vedere i roseti
secchi e senza rugiada.

Non voglio più vedere gli alberi
senza nemmeno un passero.

Voglio una foresta
dove si possano sentire gli alberi che crescono.
Voglio un fiore
orgoglioso di essere sbocciato ora.

Voglio un passero
che canti ogni giorno sul mio salice piangente.
Voglio una spiga di grano
che cresca sopra le armi distrutte.

Voglio una misera foglia secca
che cresca in un campo
e diventi un bellissimo ciliegio.

Non credo di chiedere molto.
Solo una briciola di pace!
-Ai soldati italiani morti a Nassirya, affinché il loro sacrificio
possa servire a rimuovere le menti di chi governa.
-

Paola
Paola è fatta
più o meno così:
Capelli castani,
come la corteccia di un giovane arbusto.

Occhi scuri,
come la notte più silenziosa.
Solare,
come le note di un violino.

Allegra,
come la luce del sole estivo.
Coraggiosa,
come quel fiore
che non ha paura di sbocciare in inverno.

Simpatica,
come il fuoco che scoppietta nel camino.
Ottimista,
come una foglia di un albero spoglio
che non ha paura del vento.

Gentile e graziosa,
come quello spiffero d'aria
che danza attraverso le foglie degli alberi.
-Alla mia amica, che è diventata una brava musicista
e mi ha insegnato a mantenere un segreto
.-


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