Poesie di Ottolux


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Caleidoscopio
Piccoli vetri sono i tuoi passi.

Illuminati dal sole
attraverso i giardini
varcano porte oscure.

Le tue mani con una piuma
come fini pennelli colorati
di semi
fili d'erba
della tua camicia azzurra
scrivono di te
sfogliano le pagine del tuo corpo
narrano della tua donna.

Le tue parole
bramano le soglie e gli stipiti di una casa
calda
interiore
materna come la terra.

La tua casa
la casa che sarà
una casa più vasta del mondo.

Perchè tu hai visto
tu hai rapito l'estasi
prima che essa ti rapisse.

Tra le dita
come un giocoliere intento a compiere un miracolo
hai fatto girare il dolore.

E ora
quando nel tuo occhio si disegnerà l'arcobaleno
mentre il sole
i riflessi d'acqua
l'aria della tua stanza
danzeranno per te

l'erba
i fiori
l'azzurro della tua camicia
e le tue mani
come pennelli colorati
scriveranno di te

gli stipiti
le soglie della tua casa calda e materna
il mondo
rideranno con te

come un giocoliere intento a compiere il miracolo
gira il caleidoscopio
gira la vita.

Diatriba sur cacciucco
prologo
Ir tedio mio sia pe’ voi
aperitivo secco e un po’ fruttato
a stuzzicare ir gusto
in testa prima
postumo sur palato.
Pecchè ir sapore
così come la vita
più te la godi
sverta è già finita.
Sciogliete vindi ogni ricetta bona
“na’caramella scartata”
in vella vostra zucca
pennuta o... già pelata


Mosso come ir mi’ mare
d’intento santo fui
vando l’amica mia
na’ viareggina fina
stupimmi e rivoltommi
una mattina:

con lena maniachesca
ner mezzo der cacciucco
ficcò serrato e trito
di prezzemolo un ber ciuffo

Oh bimba
ni dissi asserragliato
ma che mi voi vedè
steso morto avvelenato?

Risposemi sibilla

Oh guarda livornese
ir pesce in sarsa
lo faccio bene io
‘nutile che t’arsi sur garrese!

Ma senti vesta?

malidetta la miseria!
prima co’ pisani
poi co’ viariggini
ma qui è na’ ‘osa seria!

Forse che lì a Viareggio
e te tutta caparbia
un’avete mai sentito
nominà la sarvia?

La sarvia?
via losco labròne
te cor pesce artro poi fa:
lo zoticone!

Deh, ecco vell’artra

mignolo ritto e bùo strinto
c’avete du’ casine e na’ pineta
ma ir mare vostro è tutto stinto!
Più che du’ pesci fritti
un sapete fare
con quella spiaggia lunga
un si riva mai a toccà ir mare!

Ma senti un po’ livornesaccio
chi te l’ha detto
di mette ne’ cacciucco
quelle foglie verde marcio?

Deh, la mi’ mamma
e alla mi’ mamma la mi’ nonna
pecchè a te chi te la detto der prezzemolo
anche se c’hai la gonna?

Un cuoco illustre
il miglior der sottoporto
e poi lo sanno tutti
prezzemolo...
lo sa anche un morto!


Via ho capito,
‘gnuno ir suo
a voi l’apuane a noi i vattromori
a voi ir prezzemolo a noi la sarvia
ma pe’ lo straniero sia pure un crucco
Livolno rimane
terra di cacciucco!

Tasti
Tasti
neri bianchi
piatti e lunghi
ottoni
feltri tondi
orlati.
Tasti
li guardi sogni e
li pesti.
Con dita lunghe
dita agili e uncinate
addestrate
vogliose
dita che
suonano una vita.
Piano/forte
allegro/andante
melodia & ritmo
in tono saltellante
Un sassofono
raschiante.
Una tromba
squillante.
Un poeta riluttante
di musica
di parole
di fiati dissonanti
di sguardi in bemolle
di lingue in diesis tra i denti
suonate su quei tasti
dolci dolenti vibranti
sudati come lenzuola
pentagramma spiegazzato
per teneri amanti.

A Anna
 futura infermiera


Le notti
Le notti sono lente
violente
scorrono in uno scalpiccio di zoccoli e ciabatte
lungo quel corridoio
 dalle nove porte
a volte di urla
a volte di gemiti spalancate
e tu
piccola torcia appena accesa
non sai ancora se essere lì per curare o...
essere curata.

Tu per me...
...se penso alle lune
quelle bieche
sfilate dietro i cumuli neri
quelle nubi notturne
...e intanto la storia
sospesa tra sonno e veglia
tra vita e morte
come una lancetta
inesorabile ma
non per questo amara
traccia nel pensiero
il ricordo-
Le lune passano bieche
perchè sono argento
non oro
come la lancetta
metronomo dei sogni
come la morte
pergamena della vita
come il ricordo
segnalibro dei pensieri.
Oro
sei tu
vestita di mattino.

Se la vela si gonfia.
Hai mai stretto in mano l'alito di vento?
Fermato la libellula nel suo volo radente?
Scritto i tuoi versi con un dito intinto nelle nubi?
Se la vela si gonfia non perdere tempo:
posa la tua mente sul foglio come fosse un inchiostro
rendi viva la carta
uccidi il tuo credo
trasfigura tutto giacché
un secondo dopo
tornerai meschino.

Opere prime
Sono il cielo
il mare
la rondine di marzo.
Sono le tacche sullo stipite
per il tuo bimbo che cresce
la casa dove sei nato
dove forse tu morrai.
Sono i forni al mattino
quando nell'aria ancora buia
ti porgono il profumo del lavoro.
Sono le schiere di vele fitte nel blu
e le rugiade stillate come liquori
dolci luccicanti e dorate.
Sono le mani intrecciate
degli amanti ridenti
dei vecchi seduti al muro
come lucertole al sole.
Sono le melodie di un'orchestra
girato l'angolo di Piazza San Marco
i sogni
quelli belli
quelli che non fanno differenza
tra i tuoi cinquant'anni
e i tuoi piedi di bambino.

La corsia
Di mano in mano
quei batacchi anneriti dal tempo
luridi e consunti da dolori e paure
risuonano alla fine come tempeste
come draghi ringhianti che ogni notte
fatto silenzio nel cuore
squarciano la tua pace
fino a farti vibrare...
una campana ormai rotta:
INFERMIERE!

Libeccio
...e sia alza repentino
vestito di scure nubi
veloci
come brune automobili da corsa.
Tutto è in movimento
acque
cieli e cose non rizzate
passano e stornano
come impazzite di gioia
sbattono con forza nelle ringhiere dei terrazzi
cadono e si frangono dai cornicioni.
Le foglie danzano di un ritmo tribale
in crescendo
fino al trance
...e si respira salmastro
dolce e stagionato in botti di chissà dove
di chissà quando
si posa sulla pelle
ti insaporisce le labbra
appanna gli occhiali
rimodella i capelli
fino a farti sembrare uno scoglio
che solo lui con il suo talento
sa modellare.

Oh!
Ma non c’è un batter d’ali che spaventa
che insinua dubbio in tutti voi?
Un tarlo di paradossa verità
giacchè tarlo è figlio noto
ma non riflettuto
di sveturata ipocrita ipocrisia
che il verso e l’anima
per quanto d’accademia accosti
sièno di lirica comprensione...
in solinghi, scellerati
quanto unici e geniali
particolari esseri
...riposti?

Intimità
La semplicità
il sentimento svestito
ogni maschera appesa dietro la porta
lo specchio che non credevi
mentre come ipnotizzato
lavi il tuo viso del trucco
l’improbabile sempre sperato
sempre cercato
ogni volta trovato
è lì.
Lei, ancora lei
un’altra lei
è lì.

Struggente
Sai dir di più o di meno?
So dire...quasi.
E quasi quasi struggo.
Struggo come burro fuso
come ghiaccio sciolto
come onda che non si frange ma...
svasata si allunga
solinga parzialmente raffinata
sulla sabbia bianca di un’isola perduta.
Struggenti emozioni versate in versi
caustiche o cicatrizzanti parole
accese in animi...suadenti
animi di merletti ricadenti
animi per l’appunto...
struggenti.

Grigi
Pieghe su pieghe
increspate di mille pizzi
tutt’altro che bianchi
neppure neri.
Pieghe del quotidiano vivere
tra cui germinano silenti ma costanti
la consapevolezza e la discontinuità.
Miracoli dell’essere
miracoli grigi come nembi
volute di fumo ne fiacco ne denso
risalite dai camini fumanti
della nostra razionalità.
Eppure...
quando queste ali d’Icaro
si sciolgono
davanti al sole della verità:
io, nient’altro che io...
il miracolo si compie
tra mille pizzi
tutt’altro che bianchi
neppure neri...
grigi.

Eos
Io
libero!
In un attimo
dal pugno chiuso
tutto scivolò via.
La mano finalmente
aperta e rivolta al cielo
sotto un grondare di pioggia
non spargeva più nefasti colori
semplicemente....rifletteva aurora.

La notte
lavagna dei sogni
schermo di un cinema di stelle
conchiglia cui poggiar l'orecchio
per ascoltare il rumore di ombre:
un soffio di vento senza luce
il respiro poggiato sul cuscino
lo scorrere sottile di penna ...
sul mio foglio
per te.

Risacca
Mentre contemplo il tuo sonno sapiente mi parli e dici:
"mi darò a te
con il senso di dedizione che mi appartiene ma che riservo agli uomini anima
quelli che scivolano sulla mia sabbia bianca e come un'onda misteriosa mi portano via..."

Oh Nausicaa
spalmati sul mio pensiero i tuoi sogni declinano
non più come immagine remota e indefinita dove tu vivi nel sogno e io vivo sognando te
ma come incostante irrealtà riscritta in versi dal reale
inestinguibile risacca di mare
un gabbiano che dall'alto osserva il tutto e le onde
veleggia con occhio attento
respira il vento assoluto.

Oh Nausicaa
accetta della mia risacca l'incostante costanza
lascia una volta ancora
Che i tuoi capelli
neri tentacoli di medusa si sciolgano nelle mie acque
Che le tue mani aperte di stella
prendano il largo per tornare da me conchiglie
Che la tua pelle bianca bagnata di me
si diffonda in arenile dove tornare e tornare ancora come bacio ad ogni passo.

Così contemplo il tuo sonno sapiente e dico:
"mi darò a te
con il senso di dedizione che mi appartiene ma che riservo alle donne anima
quelle che scivolano nel mio turbinoso mare e come sabbia misteriosa si lasciano..
portare via."

La terrazza sul mare.
Piccole onde increspate
bianchissime
distese sul nero pece di acque notturne
frangono sulle secche
pensieri di donne e uomini
sporti alla balaustra
confine delle loro anime assorte.
Non tutto ciò che fluisce con l'umido vento
viene dimenticato.
Si rincasa sapienti
come se la brezza dal mare spirata
lasciasse sulla pelle
il sale e il ricordo di un amore
vissuto. 

Collega
Si può di più sperare?
Quando...
in cima al precipizio
del finito
amore
con le lacrime agli occhi
di esiliato trafitto
cuore
lasciati i gloriosi sogni
la casa degli
affetti
della straziante lama
ormai consapevolmente
infetti
e... gli amici con cui insieme
sfornavo caldo
lavoro
per me reso pane
sudato a peso
d' oro.....
come naufrago
disperato
in un deserto raccolto
dal tuo sorriso
inaspettato
e della veste leggera di
speranza
cui ti intessi
in quotidiana
danza
con le mani
i denti
qui, un tetto di
capanna
intrecciar con gesti
sapienti
volesti per me.....
Anna.

Stella morente
A sera all'imbrunire
quando i cittadini di strade e uffici,
di ospedali e tram
quando i cittadini di questo mondo
che cammina e non si ferma mai
che dimentica tutto in fretta
che brucia amore
come le caldaie del Titanic bruciavano carbone
e scansa iceberg ma non trova porto …
spettro tra le nebbie nei mari del nord.
Queste anime irrequiete in cerca di un Itaca
sfilata ogni notte in segreto dalla sua tela
mentre nei cuori senza cera nelle orecchie
cantano le sirene incessanti, ammaglianti.
Quando, cittadini di questo universo
assolto ed evoluto in materia pulsante
esplosi in mille voci stridenti
profuse da radiotelescopi
in ascolto di una NOVA
stella morente ….
e tutto vive
e tutto tace
e tutto, tutto
diventa ancora.....
LEI!

Incontro
Tenere anime ferite
sono come ali
lievi e tralucenti
di piccole effimere
incontratesi in volo
lungo strali di luce
pulsante di vita
dopo la tempesta
violenta
terribile
che niente lascia
mentre tutto passa
tra le tue dita
come
fine sabbia
bianca di purezza
rossa d'amore
lentamente
volutamente
filtrata
dal tuo cuore.

Gocce sul mare
Come gocce ….
sopra cieli evasi dai cieli
in caduta lungo steli di pioggia
rapide
in viaggio attraverso nubi lattate
o da oscuri nembi
sopra sconfinate terre cadute
adese o zampillanti
spezzate in frantumi
di mille colori brillanti
scivolan gaie in fiumi
o flutti di roboante cascata
riunite in forza dirompente
e ancor placida distesa viaggiante
ove l'occhio sommesso riposa
prima che tornar liete
al fine di ogni dare
una volta ancora
semplici … gocce … sul mare.

Vivo
Vivo di respiri
tersi come l'aria d'inverno
lenti come onde solinghe
in questo incessante
offrire ed avere
essenza di vita
sparsa sulla spiaggia
come frantume di conchiglia.

Disperato
Se in cammino cantando
viaggiavi in discesa
Se le parole in versi
lambivano la spiaggia
Se i suoi occhi erano
i tuoi occhi
Se il pensiero dal suo profumo
nasceva
Se il giorno con lei
non moriva mai
Se la notte era tela
di delicato sogno
Se le stagioni giocavano
per te nell'attesa….
…… Se l'amore finisce
ma tu ne sei affamato
Se la tua carezza rimane
per sempre congelata
Se i ricordi erano
il tuo futuro
Se il respiro nel tuo petto
si è fatto dolente
Se la poesia diventa
lamento indecente….
tu sei ….
disperato.

E scende lenta
E nel bianco silenzio il cuore
si illumina come una stella da oriente
mentre tra leggeri fiocchi
vive d'incanto la gente
Petali come sfogliati
cadono incessanti
con un profumo di legna
dai camini fumanti
il silenzio sovrano regna
e lei sognante
dal vetro di una finestra
mentre intorno l' amore
crescendo sale
osserva e nel suo cuore tutto trasale
Si …. amore e sogno
come candida neve
come notte di festa
coprono di speranza
il suo mondo natale..

Soli.
Di soli ne ho visti,
ne ho visti di soli,
caldi interminabili soli d'estate
sulla pelle ambra e saporita di mare
interminabili soli d'estate.
Frizzanti e lucidi come oro
soli di primavera profumati,
calde essenze dalla terra evaporate
come scintille pronte a scoccar nuova vita
in un nuovo mattino.
D'orati di interminabili tramonti
sul far d'una sera d'autunno
mentre foglie cadenti rosse di te
o sole,
che calore doni anche in declino.
Di soli ne ho visti ….tra cristalli di ghiaccio
vestito di bianco e d'azzurro inverno,
sempre tu …. calda maestà del nostro universo.
Ma ……. un sole ho visto per sempre tramontare
…. di Lei …. l'amore.

Del tuo sorriso caldo
Voler carpire mistero
di radiosa tenerezza
con il cuore aperto
in mille finestre
d'aria foriere
e percepire luce
d'aurora
rugiada profumata
distillata in mille colori
sull'apice della foglia
è attesa trepidante
che col disciogliersi
del sogno
in profumato incenso
dal tuo volto
rinnovato sorriso
come sole cado
sulla tua bocca ….
il mio cuore trasale.

L'ultima corsa
Acque scure di vortici
intrise come sangue
di nera pece
afferratemi con le dita
rapaci di morte
calda, consolatoria
come il respiro fumante
di un puledro in inverno
alla sua ultima corsa.

Oltre l'orizzonte
I piedi nudi
sulla sabbia bagnata
le mie orme vedo cancellarsi
mentre lente
ricorrenti onde
baciano il mio corpo
come teneri ricordi.
Volgo a te lo sguardo
o immenso mare:
non importa
se i tuoi venti mi hanno scosso
le tue tempeste impaurito
ciò che conta
è che dalle tue acque
ho visto
oltre l'orizzonte.

Dammi la forza
Parlarti e niente più
questo ora solo vorrei:
ma tu, cuore mio
d'ogni richiamo
fai cosa vana.
A cosa sono serviti
lunghi anni
di trafitti ideali?
E l'amore di donna
per molte
ed a lungo provato
come sempre
tradito?
Ascolta cuore mio
tendi l'orecchio
assorbi il colpo
e ancora spera
perché
nel tuo profondo
incantato giardino
la vita
germogli ancora.
Rivolgi il tuo sguardo
ad Oriente e Occidente
lascia il tuo mezzo
e vola a Nord
naviga a Sud,
percorri strade
con scarpe nuove
consuma i tuoi occhi
con sale e sudore.
Vita, vita ….
divina maestra
delle tue ali
dammi la forza
dammi l'ardore.

Notti
Notti spietate
in cui il nero cielo
ti assale.
Notti insonni
in cui il destino beffardo
ride di te.
Notti di lavoro
In cui il bieco tormento
si distrae.
Notti di sogno
In cui ricordi di tenere labbra
ti consolano.
Notti, notti tutte
in cui si nasconde
un uomo solo.

Harakiri di puro amore
Sospese nel cielo
pure colombe
di bianche piume vestite
contro venti impetuosi
le ali dispiegammo.
Più volte per mano stretti
gli occhi di lacrime velati
nel turbine di tempeste
in rovinosa picchiata
cademmo .
E il nostro amore vinse
un drago alato
di fiamme avvolto
spargendo cenere
i nostri cuori in alto spinse.
Ma la lotta ha un prezzo
sotto l'ardente fiamma
tutto si consuma
la nostra resistenza
come cenere giacque.
Deboli, soli
coperti d'infamia
le nostre mani
come rami secchi d'inverno
caddero tra le acque.
I nostri esseri
i soli cuori rimasti adesi
tremanti infine
l'atroce destino decise:
un Harakiri di puro amore
un'affilata lama tra i cuori
estrema salvezza
per sempre
le pure colombe … divise.

Disperso in mare
Tra creste
e colmi d'onda
come baratri affamati
stridore di scotte
schioccare di stralli
un ulular di vento
tra il sartiame
così il nostro amore
ormai stremato
disperso in mare
come vela geme.

Azzurra
Azzurra
tela distesa
oltre il vetro di un display
ove pittori di parole
spàtolano
colori di-versi
accompagnati in sottofondo
da musiche di rapidi click…….
Oh …. eterna musa!

Figlio
Di respiro in respiro
piccolo petto
la piena vita
strappavi.
Sul nudo avambraccio
piccola corpo
di felicità
sognavi.
Coperto di tenera pelle
piccola mente
di grande speranza
ardevi.
Come un sole da oriente
piccolo Re
il tuo calore
infondevi.
Con gli occhi chiusi
piccolo cuore
il tuo modo
già amavi.

Sogno
E quando viene la notte
castelli bianchi
sospesi
sul suo nero fondale
vacue forme
di irrisolti pensieri
la mia anima trasale.

Mentre accarezzo forme
volti indistinti
aperti
in teneri sorrisi
come libellule
son battiti di cuore
di piacere intrisi.

Ecco, dolce sognar
vita irreale
effimera,
più dolce e attento
di cui respirar
nascosta gioia
non v'è momento.

Un uomo triste
Destino sfortunato…
scritto di nero
su carta ingrigita
di un vecchio quaderno
da tempo abbandonato.
Quando l'amore ti costringe
sbattuto
come canna al vento
per anni cresciuta
con un sogno
cazzuto
e tu,
impotente segui il tuo cuore
tra braccia sempre sbagliate
che ti stringono a se
come dono perfetto
ma poi ti gettano
come essere immondo
per sempre
reietto.
Apri le mani sul tuo volto
coperto di rughe mai viste
che fanno di te
per sempre
…un uomo triste.

Canzone per O.
Esiste un fiore in un prato
così raro
per integrità e dolcezza
da disperarsi solo
di avere avuto nel coglierlo
una funesta ebbrezza .
L'ho chiamato amore
e osservato ogni giorno
per ore ed ore.
L'ho toccato,
baciato,
a volte di qualche petalo spogliato…
Ne ho cantato la bellezza,
ritratto la forma e l'umore
piegato verso di esso
ogni raggio del mio sole.
Il suo profumo
anche ora mi commuove
richiama in me da dentro
il suo ricordo in ogni dove.
Ma il prato ora più
non oso calpestare
e il suo bel fiore,
che non è mio
non voglio ancora funestare.

La luce dei tuoi occhi
Quanta attesa….
quanto tempo a contare
i giorni, le ore, i minuti e i secondi,
quanti pensieri….
belli, intensi, teneri e passionali,
quante parole…
dolci, vere, poetiche ed impegnate….
….aspettando la luce dei tuoi occhi!

Una storia
E fu l'incontro
E fu lavoro
E furono gesti
E furono parole
E furono sguardi
E fu intesa
E furono canzoni
E furono poesie
E furono abbracci
E furono carezze
E furono baci
E fu passione
E fu speranza
E fu progetto
E fu impotenza
E fu incomprensione
E fu durezza
E fu litigio
E fu paura
E fu orgoglio…..
e fu un sogno

Tra le tue tenere braccia
Vorrei…
Notte di settembre
rapide e basse onde,
così i miei sentimenti
infrango schiumando
Vorrei…
Vento salmastro
la pelle e gli occhi inumiditi,
così i miei tormenti
verso trasudando
Vorrei…
Vita effimera
speranza e passione spezzate,
così il mio essere
decade morendo
Vorrei…
Nero cielo
bianco gabbiano di ali distese,
così il mio cuore
anela a te volando…….tra le tue tenere braccia.

Pioggia
Attesa freschezza
atteso grigio cielo
atteso momento di intimità
svanito per sempre
prima che tu fossi…
Pioggia.

Desederti
Antiche clessidre
dove il tempo
di grano in grano
apre spazi
in assolate volte
sotto un sole cocente
in cui i pensieri
evaporati
lasciano il vuoto
ad oasi
senza cancelli.

O cieli notturni
di mille punti
trafitti
in cui l’occhio si perde
e l’anima si ritrova
meta
di nuove carovane
che si abbeverano
silenziose
giuste presenze
dell’essere …
umanità!

Rivoli d’amore e lavoro
Barriere che cadono …
le lacrime scendono
rivoli di umiliazione.
Tu piangi?
si stupiscono …
Per chi sorridere ancora
alzare gli occhi e dire:
con voi!
Il tempo del noi è finito
ciclo compiuto
attese, scoperte
e fatiche spese
che si appiattiscono e restano vane.
In rivoli
lacrime ancora calde
amicizie appena consumate
il mio sorriso sfinito
cessa di irradiare verità …
e vi vedo sfilare lontani
cipressi
una strada ormai passata
le cui ombre austere e allungate
deformi
salutan tristi ma non sorprese:
addio. 

Nel tempo del grigio sentire
Questa distanza che attutisce la passione …

Come passi pesanti
su un tappeto
il canto del cuculo
dalla foresta
il profumo del pane coperto
in una cesta.

Come l’inverno
dai vetri di una finestra
l’amaro
di un caffè zuccherato
il sonno di un uomo
disperato.

Come il volo di aquiloni
nel cielo grigio
cicatrici di ferite mai curate,
di un bimbo ancora nel ventre
le pedate.

Come l’odore del mare
dalla collina,
la musica
di un disco consumato
lo schiaffo promesso
mai tirato.

Dalla distanza tutto è attutito
come la passione …
… ma l’amore mai
verrà sopito!

Lacrime
Lacrime, rugiade del triste mattino
che si incontrano sul marmo
di un Davide e di una Venere.
Gemme stillate dai loro occhi innamorati,
immoti nel loro desiderio.

Sei tu
Dove ogni parola svanisce,
ogni pensiero tramonta…

Dove il tocco e lo sguardo
sono impalpabili e ciechi…

Dove luce ed oscurità
si confondono nel grigio esistere…

La, nel cuore del mio cuore…
Sei tu.

Morire
Lentamente,
con il tempo tra le dita
sgrano i miei giorni trascorsi:

come una litania
le storie e gli incontri
cantano i loro versi per me…
una volta acerbi e crudi
poi maturi e distesi
adesso veri e taglienti.

Una lama di rasoio
sulla quale il mio incedere
si fa leggero ma dolente
tra gioie e dolori nuovi
di cui inaspettatamente
il mio vivere si veste.

Di questa condizione
a quali muse dover gratitudine:
Coscienza, Amore, Giustizia?

Per quanto ancora
come il cercatore d'oro
setaccia il fiume della vita
la mia anima assetata
dovrà vagliare sabbie
di ignota esistenza?

Eppure ebbi speranza,
quando ancor figlio accudito
di fede e coraggio mai difettai
ed il parlare mio simile alla spada
squarciava i petti di carni familiari.

Ora di quelle ferite inferte
porto rimorso e nostalgia
come la donna che quel parto
più non osa ricordare.

Gli anni ormai impilati
come frìscoli al frantoio
sotto la pressa infame
del tempo che ti stringe

fanno di questa mia vita
un olio sì denso e scuro,
un camminar chino
sotto un pesante giogo
e gli occhi abbassati
che non più cielo
ma solo terra osan guardare!

E il cuore?
Si, tu cuore: perché mi tradisti
ed in fine per me cessasti il tuo cantare?

D'ogni stagione ti facesti narratore
quando nel petto mio col tuo pulsare
ancor stillavi versi d'amore,
parole e canti di sorpresa umanità

ma ora la tua brace spenta in me
porta ad una sola verità:
alla cenere ed alla terra tornar dovrò!

Abitudine
Solito vuoto…
abitudine al tormento
che ormai né scende
né sale dal cuore….

E pensare come,
un attimo fa
sogno e brivido
fondevano emozioni:

da i nostri desideri,
coltre soffice
con cui proteggersi
dall'oggi di sempre,

cadevano fiocchi
di candido stupore
sui campi aperti
dei nostri cuori.

Solito vuoto…
abitudine al lasciare
che ormai indurisce
il sentimento…

E pensare come,
un attimo fa
le parole e gli sguardi
forgiavano poesia:

le nostre entità,
terreni fecondi
irrigati e concimati
dall'esperienza,

aprivano germogli
di verde speranza
nella grande pianura
della nostra empatia.

Solito vuoto…
abitudine insopportabile
che ormai tradisce
il bisogno vitale di Te.

Neofita
Cari amici ci provo!

TERZINA a me cara ma sì birbante
spesso non mi vieni a genio
con vocale e consonante

se poi in tema vi è la QUARTINA
davvero tosto è tirar fuori dal sacco
dei propri versi tutta la farina
senza rimanerne sotto scacco.

Pesante eredità della SESTINA
portarsi dietro per due interi versi,
senza che i ritmi tu abbia ancora persi
tutta la rima che si declina,
sempre con armonia e tanta disciplina…
E in fondo i guai tuoi son tutti emersi!

Ma è con l'OTTAVA che ti inceppi
che qui amici miei son guai seri,
cantare poesia or so non seppi
perché con studi ben più alti e austeri
per togliermi d'impaccio da quei greppi
di più avrei dovuto abitar quei Ministeri,
quando ragazzo poco avvezzo alla lettura
crebbi così, da definirmi ciuco… addirittura!

Mare
Profondo sentire irrequieto,
danza costante di passi sincopati,
salsedine di vite navigate!
Con vele e da venti variegati
giunti al cuore da remote terre
bagnati mi porti i tuoi misteri:
con onde lente od arrabbiate
azzurre verdi o arricciolate,
cangiar fai gli occhi delle genti
e il suono tuo come risacca
come tamburi d'africa incessanti
talvolta un ulular cupo di lupo
restai più volte ad ascoltare
quando a guidarti furon
Scirocco Libeccio o Maestrale.
Tutto riporti a noi solinghi
su spiagge scogli o menti aperte:
il tuo donar gioia o tristezza
a chi in te come una brezza
che entra sul fare della sera
col cuore si abbandona o spera.
Dopo che l' anime ha scaldato
come un tutto compiuto mai finito
anche il rosso sole in te declina
e Tu… maestro di libertà assoluta
baia sicura ed approdo dei poeti
con grande dignità il tuo spirto aqueti.

Bella Livorno!
Un quadro di Natali,
un collo di Modì
cavalleria di Mascagni
e il lungomare con i bagni.
Chi passa per Livorno
e pe' i suoi dintorni
mentre di poesia si ispira
il vento e il sale suo respira!
Strade aperte e piazze popolate
di città viva e colorata,
tra fortezze darsene e canali
il porto accende i suoi fanali.
Navi barche e pescherecci
solcano fieri il suo bel mare
mentre la gente che la vive
si bagna lieta alle sue rive.
Frotte di bimbi con le mamme
passano le ore dell'estate
su quegli scogli inerpicati
caldi nel sole giù sdraiati.
Bella Livorno come ti bramo
il tuo ricordo mi addolcisce
e la speranza che io coltivo
è riabitarti ancor mentre son vivo!

Solitudine
Tenera vita!
Mentre i giorni passano
muti e replicati
come versi d'autore plagiati
e tu non siedi in ascolto
del frenetico batter d'ali
di farfalla stagionale
stanca e consumata
e tu non fermi lo sguardo
come rondine sperduta
in cieli neri e freddi
lontana dai nidi di marzo
e tu non plachi il cuore
di quell'onda del mare
che prima o poi si frange
su scogliere taglienti
e tu non cerchi il sogno
nel tumultuoso ed ardente
crogiolo traboccante
di storie remote e vicine
e tu non canti canzoni
di un estate ed un inverno
bugiardi, trascorsi senza
mezze stagioni…
la tua tenera vita si spezza:
uno specchio incrinato
ove contemplare ……
Solitudine.

Perle in una mano!
Anni per capire
giorni per sentire
ore per sperare

questi minuti di vita
scanditi da secondi
in cui tutto si ferma...

il dubbio che assale
il cuore e la mente
trapassa la carne:

l'istante in cui noi
fermi sulla soglia
a guardare il nuovo

sorpresi, intimoriti
attratti, incatenati
da ardente amore!

Non solo passione
calda comprensione
di ritrovate speranze

rinnovato moto
di vite organizzate
in solitaria ricerca

nuovi orizzonti
in cui il cammino
si fa resistente

in prossimità di
aspre vette da cui
più in alto osservare.

Non solo desiderio
incontro di pelle
di maturo sentire

gioco sapiente
di vite plasmate
da antichi istinti

serpenti in muta
avvinti e contorti
in danze terrene

pronti a donare
lasciare e ritrovare
con un tenero bacio...

Ma soprattutto noi
insieme improbabile
eppure realizzato

casuale intreccio
di storie comuni
volutamente trovate

come perle uniche
di un oceano remoto...
custodite in una mano.

Graffi di vita
Giovani cuori,
speranze appena trovate
occhi incontrati nella luce
di un mattino comune

comune sentire il tutto
tutto di voi che trasale
nella sorpresa bellezza
tua, sua...di voi

Rondini di nuova primavera
che volano di cielo in cielo
che graffiano il nuovo
come tigri voraci di vita,

occhi negli occhi
mano nella mano
poesia di carne
che non si consuma

come canzoni antiche
di antiche parole
che vibrano dalle corde tese
di liuti mai sopiti.

Voi, giovani cuori innamorati
siete la sete che ci disseta
la fame che ci sazia
la speranza di nuova verità

siete lo stagno profondo
da dove risalgono desideri
speranze, amori lontani
come specchiati in superficie...

occhi negli occhi
mano nella mano
poesia di vita
che in voi non si consuma.

Amici
Le mani che si toccano
gli sguardi vicini
le parole sussurrate

Amica mia, amico mio
dove sono i nostri cuori?
accanto, di fronte
intorno a noi…

a proteggere il nostro
segreto "insieme"
intimamente conquistato.

Se da te miei pensieri partono
da me i tuoi subito ritornano

è una danza, un lento tango
di esperienze consumate
su spartiti suonati a quattro mani.

Non serve sempre capire
non importa dove guardare

qui, con te, con me
la lingua dell'amore
trova sempre strade nuove
su cui

amico mio, amica mia
camminare lontani…
ma insieme.

Tu
C'è una presenza libera
un'aria che circonda
un respiro intenso ma
discreto

un profumo delicato
di serena vivacità
che ci pervade
ci consola e ci sprona

un sale della vita
saggiamente cosparso
senza eccessi,
senza far rumore.

Una vita che scorre
normalmente ma…
non semplicemente
perché attenta

perché misurata
su me su te su tutti
come in un fiore
di petali coinvolti.

un sentire profondo
un parlare in sottofondo
un filo di continuità
che tutto lega

la mente il cuore
le mani l'amore…
Tu.

Un volo, all'alba
E' l'ora di aprire all'amore,
di aprire le finestre di questa casa
rivolgendo il cuore al tuo sole caldo

respirare la brezza che spira dal tuo essere
coprirsi con la mano gli occhi per cogliere
la leggerezza delle tue movenze
sui crinali di colline all'alba.

Si, all'alba di questo nuovo giorno
di questa nuova vita che freme
vivida come l'aria tremolante
dopo la notte che è finita, finita
e non tornerà più.

Questo io voglio
questo io bramo prima ancora che amarti:
volare libero verso il sole
volare d'amore verso te.

Ventanni
Ventanni,
tanto il mio cammino è disteso
come un nastro d'argento
poggiato tra le valli.

È la storia di chi parte
e lascia ciò che più ha amato:
il verde prato di monti austeri
il candido velo del piano immacolato.

Un passo dopo l'altro,
come il camminar tra la roccia impone,
così la mia forza risalì il fiume della vita.

Certo, amor trovai altrove,
canzoni grate al cuore
e occhi di figlie innamorate

Ma ora mi rivedo,
leggiadra e sorpresa
su quella familiare porta
ad indugiar nel mio lasciar
la prima volta.

Oh neve bianca
come mi scaldavi
e di gioia mista a
commozione mi riempivi.

Eppure la tristezza che mi assale
non recita poesia se non la tua…
svestire oggi questi striminziti panni
e far rifiorire ancora i mie ventanni.

Labbra
….Largo e placido orizzonte,
al di sotto carne e sangue di viva realtà,
al di sopra il sogno,
come profumato incenso che sale…

Bacio
…Due orizzonti si sfiorano
e carne e sangue e sogno
si fondono in un universo
dove soli e pianeti veri
ruotano di vita incandescente…

Distacco
…la carne si divide, il sangue si placa
ma il sogno,
come profumato incenso che sale
rimane…

La rada del dolore
Non vi è vita
che di esso possa dire:
non ti conosco

Non vi è donna o uomo
o essere vivente
che di te non canti
l'amaro sentire

A volte acceso
a volte pungente
a volte strisci
come vipera suadente

e carne e cuore e mente
di tutto ti impossessi
nelle ore peggiori
che conoscere si possa.

Dolore, questo il tuo nome?
Forse bene ti conosco
ed oggi a te affido
una missione

la lama che indugia
nel mio cuore sia come
l'àncora che ferma la nave
nella rada del Suo ricordo.

Si, dolore è il tuo nome
e mi consolo al sapere
che finchè tu sarai
Ella in me sarà.

ά ed ω
Tu sei la gioia d'orata
di un sole splendente
in un meriggio di marzo

sei esperienza nuova
di un respiro profondo
nel meriggio del sentire

sei il vuoto riempito
di un calice prezioso
nel meriggio dell'amore

Tu sei l'ά e l' ω
di un nuovo inizio
nel meriggio della vita

per te
i miei occhi rubano luce
le mie mani afferrano cielo
la mia bocca ostenta versi

la mia mente ferma il tempo
il mio corpo si inarca
il mio cuore canta…

per te
mia gioia d'orata
mia esperienza nuova
mio vuoto riempito

sarò mattino splendente
corpo gaudente
cuore che canta…per te!

Comete
In questo arco di cielo
nero notturno boreale
un intreccio di luce
come danza sapiente

accende di vivente
incontro luminose scie
come mani aperte
seminatrici di noi.

Una danza, un intreccio
un'alternarsi in testa
un inebriarsi del seme
reciprocamente disperso

E' luce pura di ghiaccio,
di fuoco che pervade
chi da lontano osserva
muto e sorpreso.

E' luce pura di ghiaccio,
di fuoco che pervade
i nostri cuori sorpresi
in questo volo d'estasi.

Comete d'amore
che sferzano, squarciano
il notturno boreale
di un finito infinito.

Sui bordi della strada
Cammini e trovi cuori
come papaveri sui bordi della strada
come anemoni aperti dallo scoglio
che sorridono, si aprono.

E tu cammini e vai oltre
e ancora cuori e denti
dalle bocche sorridenti
di amici appena lasciati.

Tutto scorre veloce come
visto dai finestrini
di un treno d'estate
aperti al vento di nuovo.

Non si ferma e corre
il nostro tempo insieme
scivola come la barca
su un mare di storie

le nostre storie d'autore
che si erano intrecciate
un giorno qualsiasi salutate
con promesse mai compiute

perché cammini e non ti fermi
e passa l'incontro, fuggono
le parole dolci e taglienti
fuggono i ricordi dei volti

ma come papaveri estivi
rossi ondeggianti sui bordi
come anemoni aperti a noi
rimangono i nostri cuori.

La fede recisa
Un miracolo,
nient'altro si poteva dire…

Una scommessa non detta
ma fatta e… il miracolo,
come fiore reciso svanì.

Può un miracolo svanire
come il tempo alla sua fine?

Se lama che la tua mano
stringe è in cerca di dolore
ad evitar l'oblio, si…
esso tutto può.

eppure…il tarlo amaro
che rosicchia il vero
non perse tempo a scavare

eppure…la mente come
fiamma consumò il cuore…
e tutto fù.

In un istante di sguardi
severi tutto si compì :
il sogno divenne ricordo
il desiderio infinito silenzio.

Un miracolo,
nient'altro si poteva dire…
ma con la fede recisa
esso svanì.

…e se non più?
Il canto delle parole
che distoglie…
come un juke box
che suona per nessuno

così il mio presuntuoso
vuoto trova strada
tra la gente, con ardita
arroganza

senza tema di insulto
calando dall'alto
come il fortunale che
passa e tutto distrugge.

Il mio vuoto di senso
vuoto di consenso
vuoto di ascolto
vuoto di speranze.

Il canto delle parole
che ti innamora
ti prende la mano
ti spinge a 100 a l'ora

Ma le parole contano
come una mano stretta
contano come l'acqua dei

monti che al mare torna

contano come il cieco

che a te si affida
come un figlio che
di te respira.

E toccano, si toccano
le anime dolci
i figli aperti
le donne sole

gli amici attenti
i corpi dolenti,
l'amore…
parole, parole, parole…

Colori
Quale colore dare al tempo
se non il tuo?

Passi leggera nei miei pensieri
quando il grigio inverno
mi aggredisce

quando il biondo profumo del grano
mi scalda
quando il blu del mare
mi porta via con se

quando il vento salmastro
fitto di sapore
tormenta le cime sugli stralli

quando Il rosso sangue
del mio cuore che palpita
sente fermarsi il tempo…

…resti tu e niente altro
a contare le mie ore.


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