Poesie di Susanna Premate


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Abbandono
Fu da sempre l'abbandono,
guardare, cercare, scoprire, fuggire
non lo cerco,

Sul fondo
Sul fondo tremo, mi volto, t'inseguo
raggiungo le tue mani,
non le tocco,
non le fermo,
scappi via.
Non ti trovo più,
lasciata m'hai
tra i rovi che spezzata m'hanno.
Ossessione, dolcezza, pentimento, rimpianto.
Dolore
tra il sangue delle vene
aperte.

Naturalismo
Un soffio di vento
nel cammino lento
una tempesta indugiata
con calma è passata
un brutto acquazzone
nel cielo un colorato aquilone
una carezza affettuosa
meglio di una vita focosa.

Lacrima
Cade dall'occhio
e ti riga la guancia
infuocando lo sguardo,
nascondendo il sorriso
tu scopri : Dolore Umano.
Arrivata, ti lascia
cadendo nel mare di bianche lenzuola
il cuscino è bagnato
ma tu non hai pianto
è il fuoco che arde e che brucia.

Il mare
Com'è strano
il mare
qualora ormeggia
sui bianchi pini
ispirato dalla marea
sommersa
da semplici soffi di giada.
Com'è fugace
la calma del vento
che accarezza
la mia bionda pelle
or ora scottata dai raggi del sole.
Piccoli tasti gorgheggiano.
Non chiedo, non parlo
e attonita guardo il paesaggio.
Sento
il rumore fiabesco dell'onda
che infrange il silenzio,
che scuote i miei rami.

Torna da me
I brividi si sciolgono
fra le tue mani calde
e un soffio di rugiada
poi spegne la luce.
Un grido vola m'afferra, si posa e mi stringe.
Come libellula leggera o farfalla,
un lampo infuoca
i miei stracci di vita.
Dolci acque tornate a frusciare,
bianche stelle cantatemi Addio.
Come se una semplice clessidra
potesse fermare
i battiti del mio dolore
ardente.
Torna da me. Torna da me.

Dormo
Dormo, ma
non è un turpore giovanile
il mio.
Regnano strani pensieri
in quest'angolo celato altrui,
gridano forte
e collocati scalciano.
Occhi bruciati, ossa ferite
io sono in fiamme.

Vivi!
Non farti cullare dalle onde del mare,
non accoccolarti nell'alveolo d'oro
ma spacca, rompi, urla, grida.
Spezza continuamente il filo della tua vita
Non cercare di vederlo intero!

Dedicata a chi non torna più!
Un giorno, ricordo, ti vedo
ma non so perchè tremo
quel sogno
il tramonto
poi soffro e ti voglio
scappi via: aquilone nel vento
che urla gli infantili occhi.
E mi abbandoni,
non mi cullerai più.
Addio sorrisi e allegria
nelle nefandezze di folli ricordi.
La vita mi dasti
ma io non colgo che i tuoi suoni
e i tuoi mutamenti
in un rapimento leggero
ch'adorna il sorriso
e il mio battito muto
nel sol del cuor
che impallidì i miei monti
tremante
nella nebbia
assorta
tra il grido sfilacciato
dal grigio del mare
penso e ricordo quel giorno
che il fiume da me sangue sgorga.

Falsa amicizia
Penombre tra fiamme argentate
lagune di colli sommersi.
Le ascolti e ti volti
mi guardi ti giri
ti chiedi e non vedi
componi le note anche nere.
Non m'odi o m'ascolti.
E pur mi vuoi?
D'intuito i tuoi tasti toccai,
raccogli i miei mali
in confusi poemi di segni,
Chi sei? Che fai? Perché?
Non vai!

Ma prima stringimi
Ardente ghiacciato il ricordo
pungenti e stridenti i momenti
fittosamente opachi gli addii
inarrestabile amarezza m'affolla.
Tempestoso il passato e cullato vorrei!
Ma un raggio di sole poi s'alza:
illusione di vita volante
che innalza la perdita arborea
dal buio stellare e la malinconia,
trafitta da pianti di fuoco
non trovo la strada a gattoni,
non vedo che fiumi in cascate
ai miei occhi sorgente.
Non cerco che silenziose mosse
da piccoli colpi affrettati;
non sento che grida alla riva,
la barca a tal porto m'attende!
Ma prima stringimi.

Mi dolgo
E
nell'aurora di opache attrazioni
mi dolgo.

Prendimi
Anche quando il sole tramonta
prendimi e portami con te.
Anche se le stelle non ci sono più
fà finta che sia già mattino.
Dormi accanto a me
e risvegliami solo quando
i bianchi fiocchi
volteggeranno confusi nell'aria.
Guardami, toccami, abbracciami,
dimmi che mi vuoi bene.
Moltiplica i mille riflessi colorati
che scherzosi
chiassano la libertà illusoria.
Insegnami come si fa
perché io non lo so fare.
Ritaglia i sentimenti veri
che l'incollerò assieme
come un puzzle
al quale manca un solo pezzo:
la Vita.

L'abbandono
Vorrei precipitare
ma rimango ferma.
Vorrei scivolare piano piano
ma tu mi tieni forte forte.
Non laciarmi la mano,
non sostare un momento,
non distrarti.
Il tempo sgretola piano piano
l'alveolo d'oro
che mi hai creato vicino
fino a che le briciole
si dissolveranno
e attorno
avrò paura della libertà.

Sorriderei
E
se fosse già mattino
sorriderei.

Il mago
Sull'oceano e lungo il mare
io ti chiamo
e tu
non senti la mia voce.
Nella notte e nel dorato
io ricordo i tuoi sorrisi
e l'accidia che ti scuote
come l'albero maestro
nella tempesta
che ferito
assaggia i più mortali soffi.
Mordimi il seno e sputa sangue
scegli la via del male,
sbattimi - violentami - accoltellami
ma non il silenzio
mi fa male e sì
rimbomba...

Tu: figura di note leggere
M'innamorai di bianco incanto
tra cirri maestosi e nefasti
in me l'amor mio forse notasti
nell'ora in cui sola ti canto.

Ti voglio, ti cerco, ti chiamo.
Ma Tu…figura di note leggere
tra gridi di luci ormai nere
t'accosti che'n siem dipingiamo.

Parvenza di un Angelo par forma
e la sfioro, ma scivolo via
cullata ricordo quel giorno

in cerca di qualche tua orma,
ma m'annebbia la malinconia
perché volevo il tuo ritorno.

Tra cirri maestosi e nefasti
M'innamorai di bianco incanto
Tra cirri maestosi e nefasti
del vento soave
dell'immortale grido
d'occhio spento e bruciato
dal tuono impetuoso.

Vallate
Patire d'inverno
di freddo
sui tetti la neve che fu
gelata la notte
brinata la vita
nel mosso del mare cucù
tra splendide note argentate
tramonto di un sole
che non sarà più
addio bianche stelle
addio rugiada che suoni
le vallate di freschi coriandoli.
Rotto in ghiacciati frammenti
di brocca nel sangue innocente
di vita oltraggiata dall'uomo
che forse d'amato sostò.

Guerra
È silenzio attorno
per l'anima che ascolta
giacchè remota e scompigliata
dal fiato di un ramo sospeso
in fondo a valle
nel dimenticato grido
di un bambino

Frantumi
Tra prose di canti idilliaci
perle di dolore
…vetro in frantumi, e poi?
Trasparenti poesie di parvenze,
innevate da folli ricordi,
tristezze mai nate,
esperienze vissute
di fiato rubato
nel dolce deserto di bambole e baci.

Silenzio
Ascolta cascate di mare
girovaghi insetti e abbandono
l'urlo del vento in tempesta
ticchettio d'orologio
scambio di vita infuriata
tra lacrima buona e inventaria.

Orme di purezza
Orme di purezza
si celano nel mare
per afferrare Amore
tra sfilacci di nubi passeggere,
sospese…volano
tra mali di paura
cercando il buio
ad occhi chiusi
nuotando tra l'irrequieta marea
in quel cantico di suono:
distacco d'anima.

Per Das
Nei boschi, sui prati, nel vento
ti voglio, ti cerco, ti chiamo.
Tra i rami coperti da candida neve
respiro l'amara realtà.
Scompari, ti voglio, ti amo, vai via.
Tra splendide note di sabbia
si cela la dura realtà:
una clessidra che scorre
anche se sabbia non ha.

Il sorriso
Il sorriso è negli occhi che non scorgi
è nel cuore di un bambino
tra le urla di una madre.
Il sorriso è nelle note
tra le chiome di foresta
Azzurre - bagnate - rugiada
Prendilo!
È tra le macchine di strada
le scintille tra la folla,
e nei momenti di dolore
tu solo sai; prendilo!
Tra le lacrime d'infanzia
grida…perdute tra passato e presente
un richiamo sul futuro
una tempesta di ricordi
in un sogno senza fine.
È un rigurgito d'infanzia
fuoco caldo dell'inverno
stella mite verso il cielo
latte caldo di neonato.
Il sorriso è in ogni attimo che passa,
in speranza trangugiata
tra quel fuoco di violenza Tu ci sei.

Granelli di sabbia
Siamo ricoperti da sabbia di granelli
che col buio posson sembrar gioielli
forse per la nostra ambigua vita
che da sole giugno è impensierita.
In mente pensieri
ma solo d'entità leggeri,
nel mio cuore forse ricordi
che non ascolto perché sordi.
Sdraiati su un asciugamano,
d'amore coppia mano nella mano
aspettiamo la rossa dolce attesa
sperando che sarà per noi serena
e guardando il mare mosso
scorgo solo un po' di rosso
forse del mio dolce cuore
che si è fuso con il sole
profumo fresco di vicino
mi è il più fragile e bel mattino.

Principessa infelice
In quel momento
arrivai con un soffio di vento
sulla sabbia d'infanzia solare
ero la principessa che non sapeva amare
notasti la mia malinconia
che le onde del mare non spazzarono via
trovasti un bel fiore
e me lo appoggiasti sul cuore.
Come potevo respirare
se non sapevo amare?
Così mi dasti un bacio d'amore
che mi arrivò fino in fondo al cuore
facesti un urlo verso il cielo
per avverare il mio desiderio
non accettò la misteriosa sera,
restò per sempre nera.

Pensieri offuscati
So che la mia vita
sarà tradita
da qualcuno o da qualcosa
che splendeva come una rosa,
adesso è solo un mio pensiero
che ben presto si rivelerà nero.
Cerco di non pensarci adesso,
lasciami fare soltanto sesso
voglio andare a soffrire in mare
dal quale si sentirà urlare
sarei più libera che a letto
dove esporresti il tuo verdetto.
Provo molto dolore
quando faccio con te l'amore
perdo sempre quella lacrima
che basta per spezzarmi l'anima
arrabbiato te ne andrai
e purtroppo mi lascerai
seguirò le orme del tuo cammino
e ti dormirò una notte vicino
e tu ti risveglierai
e mi bacerai
prenderai dalla sabbia un granello
e me lo darai in dono come gioiello
riuscirai a sopprimere la mia malinconia
così andremo per sempre via
in un posto molto lontano
dove non sentiremo più il fastidio umano.

Sull'altalena del mio cuore
In quel giorno di primavera
stranamente la mia vita sembrava serena
ero seduta nel presto mattino
in un gran e sontuoso giardino
dai tanti fiori colorati
che offrono rigogliosi i prati.
Ero distratta dai molti pensieri
che sentivo lontani e leggeri
spazzati via dalla tempesta
che c'era stata nella mia testa.
Forse era quello il mio destino:
un lungo, strano ed insensato cammino.
All'improvviso si alzò un soffio di vento,
freddo e bello quanto una carezza d'argento
speravo di scacciare quel quasi dolore
con il caldo e dolce sole
mi sarebbe bastata una sola scintilla
per sentirmi al sicuro, sollevata e tranquilla
aspettando che trovi la luce del mio sorriso
ed apra la porta ad uno spaziale e afrodisiaco paradiso.


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