Poesie di Maria Savignano


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Helga
Quando ti staccavi dagli altri
venivi incontro a me
che sola sentivo il peso
di un'umanità distratta.
Vedevo te che correvi
a tirarmi un lembo della gonna
a strapparmi una carezza
per rubarmi una bistecca.
Ero felice
di vederti scodinzolare.
Ed oggi sei riuscita
a strapparmi le lacrime o Helga
cagnetta senza padrone
rimasta schiacciata
per correre incontro
ad un inventato amico.
Non ti vedrò più rilassata
in attesa sullo zerbino.
Oh Helga un nome dato per caso
e subito tanto amato.

Natale
Natale con la neve
È silenzioso e mesto
Con gli abeti imbiancati
Ed i bambini estasiati
Natale con la neve
È una bufera d'allegria
Ed una pioggia di stelle
Colorate
L'ululato del vento
Si confonde con lo scoppio
Dei botti
Natale con la neve
È un cuore ricco
Di dolcezza e di sorrisi
Natale con la neve
È un raggio di sole
Che si affaccia timoroso
Alla mia finestra
Si specchia sulla neve
E m'illumina il viso
Regalandomi una speranza
E trascinandomi
Sulla neve.
 

La mano tante mani
Quante volte si è soffermata in una carezza
Sul volto di una creatura sofferente
Ha stretto forte forte
Un'altra mano morente
Ha colto una mimosa per donarla
Ha salvato un cane abbandonato e smarrito
Ti ha offerto la tisana dell'amore
Ti ha trasportata nei meandri dell'anima
Ti ha ridato la vista , la salute la bellezza
Ha percorso la tua fronte carpendone i segreti

La mano ti ha trincerato nel buio di una prigione
Ti ha gettato in un ripido burrone
Ti ha dato fuoco , ti ha pugnalato , strangolato.
Ti ha violentato

Vedo tante mani che si protendono verso il cielo
Mani di uomini crudeli predatori della terra
Di donne faraoniche e complici
Che attraversano la vita , in una follia
Di lacerante cattiveria .
Ma ci sono le mie mani , le tue mani , le vostre mani.
Di uomini di donne
Che segnando dolcemente , silenziosamente
In un grido di mesto dolore
Reinventano , ricostruiscono
La lastra dell'amore per la vita
Ma muoiono sempre un poco
Di fronte a certa ferocia .

Il sudario dell'amore
Liberare l'anima
Verso il mare
Che la culla dolcemente
Riempirla delle lacrime
Della disperazione
Di troppa gente infelice
Lasciarla sorvolare
Sui paesi della guerra
Con troppi Dei inestirpati
Farla intrufolare
Intimamente vicina
Nel cuore dei bambini
Che piangono non sentiti
Renderla raggio di sole
Per confortare
L'urlo di dolore degli animali
Farla riemergere dalla nebbia
Di troppa gente prigioniera
Da odio , rancore , insensibilità ,
megalomania ,
con scintille d'amore .
Farla scivolare finalmente
Serena in un mondo di magia
Con intonaci umani
Tra stretti passaggi di buio
Incontrare
Orizzonti di occhi buoni .

Fortunatamente un sogno
La natura non esisteva
C'era solo tanta cenere
Dov'erano gli alberi
Le case con il loro tepore
Il rassicurante sole
La luna con i suoi eterni quarti
Dov'era l'immensità del cielo :
Nulla :
Non esisteva niente
Solo grigiore con
Tanti esseri scheletrici
Che si trascinavano
Si drizzavano sulle gambe
Ricadevano e scivolavano
Si mescolavano nella cenere
Smaniavano una disperazione
Senza limiti né confine
Cercando inutilmente una morte
Inverosimilmente distrutta
Dalla loro stessa atomica .
Ed è un pianto eterno di vivi
Che vorrebbero finalmente finire
Ed il castigo è eterno .

il tempo
ho messo un fiore tra i capelli , sono scappata via.
avrei voluto correre come il vento
quando trascina via le rose.
ma il mio passo era sempre uguale
ho messo un fiore tra i capelli
papavero rosso tra un tappeto verde ,
stella lucente in un cielo nuvoloso
sono scappata via
avrei voluto essere una vela spinta dal vento
ma il mio passo era sempre uguale
avrei voluto lasciarmi travolgere
dal battito del cuore della gente
dalle speranze degli infelici
mi sono fermata
quando ho visto il mio viso
riflesso allo specchio
no non serviva correre
tra i capelli neri
ce n'erano dei bianchi
e non potevo scappare via

Un tramonto
Ho fissato questo sole
Gli occhi sono accecati
Odo gli uccellini
Cinguettare curiosamente
Rumorosamente
Ed il sole che ora luminoso
Ora nascosto da una nuvola
Gioca con il mio sguardo
Il solito usignolo
Più insistente degli altri
Sembra voler fermare il giorno
Che lentamente finisce
Con fischi forti e prolungati .
Quest'aria primaverile
Con il pesco a quattro passi
In fiore
Mi fa desiderare
Di farti
Provare quest'incanto.

Una donna
Fate e principi
Nell'infanzia
Luminose stelle
Luna romantica
Amori incerti
Rimasti celati
Nell'adolescenza
Uragano torrenti impetuosi
Minaccioso concreto dolore
Buio
Nello sguardo
Dolore dell'anima del corpo .
Sentimenti scordati
Maturità sofferta
Egoismo
Di nuovo
Stelle lucenti
Chiari di luna
Voglia di credere
Di risorgere
Amore amori tanti
Ritrovati dispersi
Rimpianti rimorsi
Ricchezza interiore
La vecchiaia.

Un manto di stelle
Solleva gli occhi al cielo
Vedrai un manto di stelle
Ascolta tutto intorno
Sentirai grilli e cicale
Mentre laggiù fuochi d'erba
Spezzano il buio della notte
Avvinta in un abbraccio
Di peccato e d'amore
In una miscela di bene e di male
La mente rivede
I volti scheletriti
Di bimbi affamati
Di sguardi smarriti e morenti
Lo strazio della guerra .
Affiorano immagini di sangue
Prevedo un mondo che muore
Perché non guarda
Questo manto di stelle
Non ascolta grilli e cicale .

Amore è
Il canto dell’usignolo al mattino
Il grande battito del cuore
Desiderio di stare con te vicino
Perdersi nei tuoi occhi
Raccontarti le mie paure
Ascoltare i tuoi respiri
E’ perdersi il giorno
Per ritrovarsi la sera
Stringere la tua mano
Smarrirmi nei tuoi pensieri
Sconfiggere il male insieme
Vedere negli altri il tuo volto
Fare un tuffo di felicità insieme
E’ un angolo diventato sacro
Perché vissuto con te
E’ la tua tristezza anche mia
Il tuo dolore dentro di me
E’ questo raggio del mattino
Poterlo assaporare con te vicino
E’ il tuo ricordo nell’anima
Ed è vivere
Amore è amare te
Amore è amare la vita
E tutti gli esseri viventi

Attesa
In tre di fronte al sole
Rassegnati stanchi e vecchi
Assaporate la primavera
Com' è sacra quella panchina
Tre cappelli diversi
Un bottone nero
Un giornale da contestare
Un sigaro da fumare
In tre di fronte al sole
Un sorriso che trapela
Un baffo da aggiustare
Il sigaro da passare
Quel bastone a cui affidarsi
Siete lì di fronte al sole
Non aspettate più niente
Non fate nessuna guerra
Non avete mete da conquistare
Sapete di essere il passato
Vivete il presente , il futuro chissà
Siete rassegnati e sereni
Seduti lì di fronte al sole
Felici di quest'altra primavera

Il minimo ed il massimo
Sei il sole
che riscalda la terra
La speranza
che aiuta gl'infermi
la mano
che cerca dona e trova
IL fiume
che sfiora
le onde flessuose del corpo
Il battito d'ali
ai dolci sospiri del vento
il mormorìo delle foglie
al grandinare improvviso.
Sei il sole
che rincorre la luna
Sei il mio tempo
il minimo ed il massimo.

Una poesia
Porterò un barlume di luce
Nei tuoi giorni bui
Un fulgido calore
Nelle tue membra fredde
Un tiglioso conforto
Alla tua crudele malattia
Un raggio di sole
Nei tuoi occhi spenti
Uno spiraglio di mare
Alla tua mente offuscata
Una spanna di saggezza
Al tuo potere
Un chicco d'umiltà
Alla tua prepotenza
Uno stimolo d'amore
Alla tua vita arida
Un attimo di compagnia
Ai tuoi giorni vuoti
Un granello d'affetto
Al tuo cuore stanco
Ti porterò tanta dolcezza
Perché sono una poesia

Pianto di un cormorano
Ho immerso le mie ali
in un mare nero.
Con le zampe pesanti
le ali cadenti
il respiro ansimante
ho raggiunto la riva
anch'essa nera .
Mi sono rifugiato
su un sasso
ho alzato gli occhi
brucianti e rossi al cielo
anch'esso nero .
Ho avvertito
tutto il peso dell'uomo
dentro e sopra di me .
Disperatamente
sono sprofondato
nell'attesa di una morte
diabolicamente programmata .

Le carezze mai date
L’onda sfiora , sinuosamente gli scogli
Mentre i gabbiani , agilmente
Sfiorano l’acqua
Come una carezza .
Un bimbo affamato e smarrito
Cerca il seno caldo e sicuro
Un corpo mutilato
Da una guerra mai vinta , mai persa
Mai finita
Cerca una carezza
Una figlia umiliata e dimenticata
Dall’indifferenza di una madre
E da una carezza desiderata
Hai mai provato
Nei meandri dell’anima l’emozione
Che ti da’ la gioia di regalare una carezza
In fondo quelle mai date
Sono quelle che non hai mai ricevuto .

Gli auguri
Gia' al mattino nel segreto del cuore
Coltivavi la tua gioia .
La lancetta biologica
Della vita
Ti ricordava il tempo
Che ti scivola addosso
L'estasi del compleanno
Festeggiato ancora
In un riserbo d'amicizia
Nei meandri nascosti del passato
Nel riverbero del presente
In un labirinto verso il futuro
L'alba è sorta e la notte è sopraggiunta
E quegli auguri che ti avrebbero
Ridato l'estasi della danza della vita
Non sono arrivati
Colei che ti ha generato , ti ha ignorata
In una incomprensibile follia
Mentre il passo silenzioso della morte
Avanza
Le ali del tempo
Non so se si schiuderanno più
Per concederci finalmente
Quell'abbraccio temuto e desiderato .
Che diventa sempre più una cometa .

Tommaso
Un buio improvviso
Ha spento
I tuoi occhi chiari
Il tuo innocente sorriso
Un dolore inconcepibile
È calato
Sui tuoi riccioli biondi
Quante braccia
Avrebbero voluto essere lì
Per accarezzarti per difenderti
Per abbracciarti per salvarti
Dal mostro che ti percuoteva
Che ti uccideva
In quella sera così fredda
Con infinita dolcezza
Avremmo voluto confortarti
In quel pianto disperato e sperduto
Che adirava di più
Il tuo carnefice
Che ti colpiva con più crudeltà
Ti adoriamo
E chissà
Ora che sei nella quiete celeste
Se senti il calore e l'abbraccio
Di questo mare di gente
Che ha imparato ad amarti   

Amore è
Il canto dell’usignolo al mattino
Il grande battito del cuore
Desiderio di stare con te vicino
Perdersi nei tuoi occhi
Raccontarti le mie paure
Ascoltare i tuoi respiri
E’ perdersi il giorno
Per ritrovarsi la sera
Stringere la tua mano
Smarrirmi nei tuoi pensieri
Sconfiggere il male insieme
Vedere negli altri il tuo volto
Fare un tuffo di felicità insieme
E’ un angolo diventato sacro
Perché vissuto con te
E’ la tua tristezza anche mia
Il tuo dolore dentro di me
E’ questo raggio del mattino
Poterlo assaporare con te vicino
E’ il tuo ricordo nell’anima
Ed è vivere
Amore è amare te
Amore è amare la vita
E tutti gli esseri viventi

A mia madre
Vorrei stendere la mia mano
per stringere forte , forte la tua .
Accarezzare i tuoi radi capelli
biondi e bianchi , bianchi e biondi
che ricordano una gioventù
splendida ed una vecchiaia inarrestabile .
Imprimere il mio sguardo
ormai stanco e maturo
nel tuo splendido e azzurro
con sprazzi di nuvole nere .
Mamma così lontana
e tanto intimamente vicina
chi te li ha piantati
quei duri peli sul cuore ?
Eppure vorrei poterti
stringerti nelle fredde sere
d'inverno riscaldarti
non farti sentire il tramonto
della vita
Sciogliermi in un pianto
sentire la gioia del perdono .
Non riuscirò ad estirpare
quei peli sul cuore.
Come due barche alla deriva
ci lasceremo allontanare
forse con una lacrima nascosta
oltre l'eternità .  

Vento d'aprile
A volte lieve a volte violento
scuoti l'erba gli alberi
le profumate viole.
Il dondolo oscilla dolcemente
cigolando un poco
Tu ti lasci riscaldare
dal sospirato caldo di questo sole.
A se la vita fosse una primavera
saresti felice un poco.
Il vento ti spettina
ti scuote la gonna
tu seduta stai fermando
quel bisbiglìo di uccellini
quel mormorìo di foglie
quel muoversi alternato
di questo verde prepotente.
Le grida di bambine si perdono
con il capriccioso vento d'aprile.
Queste sensazioni poi sanno
già di felicità


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