Poesie Nuove
Nuove prospettive
cumuli-nembi -
le tue pareidolie
specchi nel lago celeste
la tua pena fatta pane che spezzi
col becco vi fa cerchi il cormorano
vagheggia la mente -
t'intoni
col respiro degli alberi
la vita ha nuove prospettive
10-15.8.23
Lontananze
tra smagliature del giorno
scruto il cielo - sogno
lontananze
nuove prospettive?
tra pro e contro di pulsioni inverse
la vita imbroglia le carte
risillaba palpiti voci
16.8.23
Di spalle
(ad A.)
di spalle
ti sento avvinghiata come un ragno
avverto la tua gradevolezza
come l'albero
"quella" del venticello tra le foglie
stavo entrando in un sogno "voluto"
poi svanito
19.8.23
Sillabe
conti sillabe sulle dita
settembre il mare ancora invita
il mormorio della risacca t'ispira?
occhi chiusi "anneghi nel tempo" *
* Cardarelli
20.8.23
Il lampo
arrampicarti sugli specchi
se vuota è la stanza della mente
e lampo non ti è propizio
allumare d'anima
a dar colore a una vita scialba
30.8.23
La colomba
chi più chi meno
si sconta il proprio "purgatorio" qui
come hitler e i satrapi l'inferno
un'ala di colomba taglierà l'aria
quando il tempo sarà compiuto
per accoglierci il seno dell'Altissimo
4.9.23
Volti
(ti chiedi se agli altri non appari
come te riflesso nello specchio)
volti e volti a ondeggiare in
sequenza da film
volti che s'eclissano
un ovale come se ne vedono
solo una volta in sogno: l'ideale:
frutto d'immaginazione? sia pure
in cadenza d'inganni
scorre la vita fiume alla sua foce
8.9.23
Respiri di cielo
sono assetato di luce
non so penetrare il Suo profondo
ché
di terra sono e inerme
mi si sciolgono le ore come cera
pure
mi vivono dentro respiri
di cielo
9.9.23
Padre nostro
Padre nostro che sei nei cieli
quanto sangue già versato
il Tuo d'uomo-dio
nei ghetti quello del nero
che da secoli ancora grida
Padre nostro che sei nei cieli
quanto ancora da versare
dei nuovi Falcone e Romero
a fare i martiri della storia
Padre nostro
che ci guardi dal cielo
Ti rendiamo grazie noi che baciamo
il Tuo sangue salvifico
12.9.23
Bomba d'acqua
la sorprese giù in cantina dov'era
discesa a sistemare
gettare roba inutile pulire
-il cellulare restò a quella data
oggi
inebetito lui si aggira per i viali
si chiederà "Dio perché"
avendo perso la luce degli occhi
vedovo affranto
percorre i margini del tempo
parla con la sua ombra sul muro
14.9.23
Bomba d'acqua 2
la cantina
era una cabina di veliero sommerso
dove zigzagavano i pesci
del sogno
sogno non era: lei
era dell'acqua: un solo abbraccio
15.9.23
Divagando
la sventola attira gli sguardi
degli avventori seduti al dehor
pensi alla
"bambola" di buscaglione
il solito giro pomeridiano
-breve ormai per l'età-
pensi: è buona decenza
tenere in salute fido
la prostata i denti che ballano
21.9.23
Questa frenesia di vita
sempre cerchi il tuo centro
mai soddisfatto ripieghi
sul digitale a tua immagine
(il cellulare
protendimento del tuo braccio)
usi e sei usato
in questa frenesia di vita
vissuta alla giornata
in una gioia feroce:
sei trottola
che gira all'impazzata
24.9.23
In dormiveglia all'alba
in dormiveglia all'alba
mi sorprendono pensieri
dove chiama il sangue
lacerato sono dalle foni
tra spirito e carne
ah infine dormire
nell'abbraccio delle stelle indulgenti:
azzurrità
a cui da sempre anelo
26.9.23
Parusia
alla fine dei tempi
si rivelerà l'arcano
il Santo Spirito ti aprirà le braccia
non da sangue Lo riconoscerai
con la luce non col fango
sarai ri-creato
30.9.23
Dell'intelligenza artificiale
l'amica guardandomi in foto
"in gran forma!" mi dice e voglio crederci
oltre gli ottanta un vortice d'anni
penso chissà
fra un secolo come sarà
questo mondo in mano a chi verrà
se s'userà per umani fini
l'intelligenza artificiale
se vita sarà ancora "vita"
e il sentimento
manipolato vieppiù svilito ?
4.10.23
Il rifugio
sono il cormorano incatramato -
non son capace che d'un amore piccolo
legato come sono alla terra
così per il dolore
fardello da portare se il cuore
è squassato e la carne soltanto
urlo animale
ah un rifugio anelo
come grembo di madre
9.10.23
La vita leggera
ti dici: va'
dove ti porta il cuore
con la vela della passione
verso terre viste solo in sogno
lungo la coda dell'occhio
nuvole vaghe
a dire la vita leggera
11.10.23
Segmenti
loro -vien detto- ci vedono di là -
saprò io riconoscerti?
o saremo un unico fondersi
di luce cosmica?
divago - mi arrabatto tra
le righe
un moscerino attraversa la
luminosità del monitor
segnando in diagonale segmenti
tortuosi
come i pensieri della mente
15.10.23
Borderline
avvolto in un mantello di vento
a vivere contromano
senza nervi di ricambio
puoi sentire la vita deragliare
su binari del sangue
22.10.23
Alle origini
ci verrà resettata questa vita?
e le emozioni e i sogni?
sentiremo in altro modo - forse -
torneremo alle origini
come quando eravamo
non duplicati non infangati: veri
come la prima luce
24.10.23
Un volgere d'anni
mi sveglia il canto del gallo
non trovo la tua mano
ti sei appena alzata
c'incalza tiranno il tempo
in questo volgere d'anni
benché non t'abbia sciupato
questa luminosità del viso
quanti da aspettare ancora
inverni a gelare le ossa
30.10.23
Distese
t'innamori della parola
colomba che sorvola
distese dell'anima
3.11.23
I frutti
dal modo in cui vivi
ti costruisci il tuo "altrove"
a cospirare
il bene donato
-l'angelo che in te si svela
sarà tempo di
vendemmia
9.11.23
Vita parallela
storci la bocca a chi afferma
di là non c'è niente - consapevole
di una vita parallela
non sai come sia ma vuoi pensarla
un infinito mare di luce
dove vivere una giovinezza eterna
dove la Parola ti accoglie
all'ombra delle sue ali
dove la Sapienza si fa conoscere
12.11.23
Nascere
sempre in bilico sul ciglio
d'ondivago esistere
si è imparentati con la morte
nel solco d'un continuo nascere
14.11.23
Storiella
lo vedeva sempre all'angolo della strada
suonare l'ocarina
un giorno d'istinto
lo abbracciò gli disse suona per me
bel moro lineamenti latini
-scintilla fu o desiderio? - gli aprì
la sua casa e dopo un buon bagno
finirono a letto
qualche mese dopo la storia
finì
lui uccel di bosco amava la libertà
(storiella dal sapore d'una favola
... ma a volte lo è la realtà)
17.11.23
Reliquie
a scrivere non la mano
ma la mia radice ferita
testimonianza siano
non lettere storte sull'acqua
o che volteggino eteree
dissanguandosi in volo
ma i momenti che restano
nel tempo appesi al cuore
26-28.11.23
DOC
il turbamento
è graffio sul foglio bianco
artiglia la pelle del cielo
lasciando tracce di sangue
nella notte è un grido osceno
DOC: disturbo ossessivo compulsivo.
2.12.23
Era solo un sogno
si apriva il sole
con un sorriso largo
ai suoi dardi
l'abetaia prendeva fuoco
la chioma era fatta cenere
(un natale che si piange
i suoi abeti: te lo immagini ?)
4.12.23
Senza titolo (chiamalo sogno o fantasia)
il daimon mi condusse in una città
nella città con un vociante luna park
apri i polmoni mi disse qui
si respira una bell'aria di mare -era
la costa di los angeles?-
fu così che m'imbattei
nell'affascinante marilyn
uscita da un ritratto di warhol
6.12.23
Quante volte
(disturbo ossessivo)
quante volte scorrettamente Ti chiamo
di notte o fuori casa affaccendato
"non nominare il mio nome invano"
quante volte
scrivo per non soccombere -
un altro me forse spia
questo me "fuori posto"
ah quest'afflizione mi pesa
come un macigno
oh quando mi chiamerai dall'oltre
e starò nella pace
dei tuoi invocati cieli
10.12.23
Nel nonsense di onirici pensieri
la fanno da padrona i suoi occhi
nel nonsense di onirici pensieri
che sostano su curve e anfratti
uscita dal sogno
si leva in un'alba rosata
ectoplasma o angelo
15.12.23
Dove sei
purgatorio:
lo vive ciascuno il proprio
il gelo nelle ossa
le stelle fatte cenere
nelle desolate notti
la persona che non vedi e non è
a te accanto ti sembra
sfiorarti a volte con tocco
leggero i capelli
nelle notti dove urla la bestia
dello smarrimento
18.12.23
Alberi radici
alberi vedi alberi
mutilati capovolti nel tuo cielo
capovolto
gridano radici
-selva di mani
prensili cupidi sguardi-
a sovrastarli la natura
con le sue infinite vite
di rinascita
22.12.23
L'animula
non ha occhi che per voi
occhioni grandi innocenti
vi leccherebbe anche l'anima
tradendo di voi la parte buona
ve ne liberate lasciando
si maciulli in tangenziale
ancora
non avrà occhi che per voi
la sua animula sempre a perdonare
voi bestie umane-non-umane
1.1.24
Elucubrazioni
se il pensiero è sotteso alla fine
Lui ce la tiene nascosta - e
meno male: ché impazziremmo
nelle ultime sue ore l'animale
si nasconde lontano dagli occhi
al contrario dell'umano
che -se all'addiaccio e solo-
piange
un ultimo abbraccio
3.1.24
Dove vegliano angeli
(Colui che tutto il mondo alluma (Dante)
fatti figli nel Figlio
su rive dell'essenza approderemo
allumati d'immenso
dove vegliano angeli
ai cancelli della bellezza
8.1.24
Vikinghi
(ispirandomi alla raccapricciante notizia del gatto torturato nel gennaio 2024)
i nuovi vikinghi
scendono in città
sulle loro harley davidson
danneggiano per soddisfare
la febbre del sangue
terrore dei negozianti dalle vetrine spaccate
scuoiano un gatto vivo
sotto i loro sguardi sconvolti
poi fieri della vigliaccata
tracannano birra scura
stravaccati al bar
le gambe allungate sul tavolo
-gli sguardi persi
dietro notti brave e misfatti
14.1.24
Apparenze e sogno
"non di questo mondo": parafrasando
franco - uno sguardo
al cielo da cui cademmo
ricusando la luce
ci rifugiamo nel sogno - noi
quaggiù apparenze
legati a questo
radicato cordone ombelicale
Franco Bonvini, virgolettato il titolo del suo blog.
16.1.24
Era solo un sogno 2
legato alla catena di montaggio
agli ottanta e più che mi ritrovo?
mi vien da piangere
-ma era solo un sogno
(calura estiva e non poter bere
alla fontanella a due passi
ché la linea se ne "andava"...
-era questa
realtà!)
19.1.24
Guardare oltre
And death shall have no dominion. Dylan Thomas
guardare lungo: oltre
la naturale dissoluzione
un'alba rosata ti pettina i pensieri
carezza i progetti del giorno
nulla può la morte
se tendi alla bellezza
21.1.24
Cadranno
"non puoi 'permetterti' di essere sfiduciato"
(da una omelia)
le Sue piaghe lucenti dolorano
nei derelitti agli angoli delle strade
a due passi dai palazzi di vetro
il barlume di speranza sarà
un vero tsunami
cadranno ideologie regni potenze
quando si dissolveranno
l'eigengrau *
e la polvere del tempo
e il cuore si placherà
alle porte
della Gerusalemme celeste
* Lontani dalla luce della verità, ora è come vedessimo il "colore del buio".
24.1.24
Fuggiti i canti
(riveduta)
ho sognato d'essere un bosco devastato
-fuggiti i canti
incenerite le chiome-
in me cadevo con schianti d'alberi
cadevo
27.1.24
Muro d'ombra
il tuo giro al parco
il canto fitto tra gli alberi t'ispira
e chi lo dice:
potresti andartene domani o
fra degli anni finché viva
questa febbre della passione
e parole ti danzano nella mente
e la rosa vorrà fiorire nel gelo
poi sarà il muro d'ombra
30.1.24
La realtà che vedi
"pensare positivo è il viatico per il viaggio"
f.s.
vedi la realtà
secondo il tuo pensiero
è la mente a crearla
a farla e disfarla penelope imperterrita
sì che realtà è il suo farsi implicito
è lo stacco nell'aria
dello sfrecciare delle rondini o del
salto del cavallo all'ostacolo
è realtà il suo accadere - tutto appare sospeso
quando è già altro
3.2.24
Nightmare
vide il suo corpo lanciarsi
dall'empire state building
librarsi nell'aria e non
sfracellarsi restare sospeso
in quel senzatempo
voleva liberarsi del peso
che tiene legati alla terra
annaspò nell'aria destandosi
non trovava più il cuore
8.2.24
Un attimo e il lampo
(a Mary)
il ragazzo bruciato sul ciglio della notte
-alfabeto dell'amore malato
a librarsi sulle nere ali del vento
"Mary - o mia o di nessuno"
un attimo e il lampo della lama
(senza il coraggio di rivolgerla su di sé)
12.2.24
Qualcosa puà ancora accadere
sempre nutri i tuoi scheletri
anche questo febbraio sta andando
la mente è ancora fervida
negli anni al declino
qualcosa può ancora accadere
un prossimo libro da licenziare chissà
un nuovo sussulto del cuore
15.2.24
La cruna
per tantissimi è il purgatorio
altri vivono l'inferno qui
passano per la cruna futuri santi
per tanti
"il paradiso può attendere"
.
virgolettato: film di Warren Beatty e Buck Henry
16.2.24
D'un oltretempo
di cose sconnesse senza capo né coda
questi dormiveglia per fatue ispirazioni
trattengo d'alfabeti perle d'acqua
una barca di carta su onde dipinte
tiene il mare aperto dei sensi
complice è una luna bislacca
s'uno scenario d'oltretempo
18.2.24
Mala tempora currunt
"tutto sbagliato tutto da rifare"
da qualche parte c'è sempre una perdita
come in borsa se l'ago oscilla
sul versante di vacche magre
24.2.24
Primavera
mattina sul lago:
si spalma
sugli occhi la luce
intonano
melodie uccelli di passo
è un fremere di gioia la pineta
26.2.24
Le mie notti
i nonsense dei dormiveglia
alternati
al conteggio delle pecore
(andare al frigo non mi attira)
queste le mie notti
di lettere amorfe
di asimmetrici voli
che si spaccano alla volta del cuore
29.2.24
Un cielo bianco di silenzi
il tuo "purgatorio"
da scontare in questa vita
te lo sei creato prendendo strade storte
un cielo bianco di silenzi
accompagna il tuo pellegrinare
affamato d'amore
1.3.24
I cari morti
(a Gabriele Galloni)
nei tuoi versi i cari morti
si cercano e ci cercano o forse
di noi fanno a meno ché hanno
già negli occhi le radici della luce - quelle
a noi nascoste d'insondabile mistero
2.3.24
Untitled
il corpo quest'opera d'arte
che governeremo fino alla polvere
le gambe incrociate o
a percorrere una vita in salita
le braccia spalancate come Cristo se
mani non abbiamo che piene di niente
quel pizzico di follia ch'è da tutti
dietro lo schermo della mente
la bocca che sputa sentenze
gli occhi lucenti di voli e vele
per un infinito sogno di terre lontane
16-3-24
Coordinate dell'anima
L'acqua
bere "l'acqua" dell'essere amati
"dammi da bere" disse
alla donna del pozzo - Lui stesso
acqua divina
inesauribile fonte
L'oltre
non essere
da nessuna parte
esigenza di espandersi
l'oltre
è un oltre in sé che urge
come fiume alla sua foce
L'inaspettato
mi sveglio e
vengo da un altro mondo mi dico
un posto a lato o non-luogo dove
non c'è cosa voluta ma tutto
è possibile
come librarsi contro il soffitto
o guidare l'auto nell'aria con
un cielo dai colori mai visti
specchiato su placide acque
tutto possibile se ti conduce
per mano l'inaspettato
oh ecco mi sorprende ora
venirmi incontro una grande
farfalla dal corpo di donna
Nella stagione che ti spoglia
braccia frondose hai piene d'uccelli
levate al cielo come inno alla vita
il forte abbraccio è il mio grazie di esistere
nella stagione che ti spoglia
il fuggire dei canti mi fa triste il cuore
Poesia è negli occhi
poesia è
negli occhi profondi di una donna
è la leggerezza della piccola danza
del passero sul davanzale
è la fogliolina che spunta dalla terra
poesia è
il neonato attaccato al seno o l'attesa
della mamma sull'uscio
è l'interrogativo nello sguardo
di meraviglia del bambino
poesia è chiedere scusa
è l'abbraccio sospeso nell'immobile luce
Spleen
irrazionale la vita a tradire
in modo inatteso
l'impulso del sangue
macera come foglie kronos
giorni anodini
a ridosso di ombre stampate
squarcerà una nube il sogno
fatto carne? - forse
qualcosa può ancora accadere
Senza titolo
primavera ha le braccia piene di fiori
canta con la voce degli uccelli
l'albero in germoglio ti è grato
sentendosi abbracciato
ti ricambia col suo ombrello di foglie
(poi
alla potatura darà un grido
esibendo la sua ferita bianca)
In un levitare di angeli
immaginazione pura
spalmata nella Mente universale
fatta palpito e sangue
sogno di Dio
un succedersi
di miriadi di mondi
in perfetta armonia
musica delle sfere
inudibile all'orecchio
in un levitare di angeli
Il commiato
morire in buona salute
ciò a cui l'anima tende
mentre al capezzale accorrono
compunti i congiunti
-poi al commiato
vien da dire
ad andarsene son sempre i migliori
Forgio fonemi suoni
l'alba ? una fucina: forgio
fonemi suoni
usciti dalla bocca della notte
mi sfiora il cuore che trepida
un dio o un angelo
Madre celeste
nel palpito di luce alta ti levi
tu orifiamma tu stargate
Madre dei derelitti - Avvocata
fa rivivere delacroix
palpabile il Tuo implorare
ai piedi della Croce
Visione
(ispirandomi a Borges)
una sequenza di figure ti sfila davanti
tu ne afferri per la coda una
quella che hai da sempre sognato
e
proprio per averla scelta
unica e irripetibile
ti si fa sangue e respiro
sfociando nella luce
è l'aleph che cantò il poeta cieco
L'insondabile
le pareidolie e l'occhieggiare del sole
tra nuvole pigre
al crepuscolo degli anni
la solita
panchina ancora calda t'accoglie
insondabile il chi-siamo
balenio saettante nella mente
Preghiera
(a Simone Weil)
nel sentire celeste
- ginocchia piegate -
il cuore vola alto
Deus absonditus
la vita è bella ed ogni
nascita è dono e poesia ma il mondo
è in mano al maligno che in
efferatezze ha superato se stesso
da quando il Supremo gli ha dato
carta bianca rientrando in sé
tu dici Dio ce ne scampi
da patimenti e morte d'anima
ma irreversibile la storia
fa il suo corso prima che il fiume sfoci
in mare aperto
prima che il Deus
absonditus
a noi si sveli in tutta la sua Gloria
Il mare ha tante voci
il mare ha tante voci
di annegati di gabbiani sirene
ha scatole nere sepolte
il mare è nel cuore di odisseo
itaca è ancora lontana e
vi è chi ha mal di terra e narra
ai nipitini di mostri marini e miti
o realtà chissà dove vissute
forse in un'altra vita
rimaste nella mente grumi di sogni
Rammendi
un'opera buona o una poesia
rammendano gli strappi del cuore
chiudendo antri di buio
l'abito logorato dagli anni
abbisogna di attenzione e rattoppi
è una rete che più non trattiene
i lucenti guizzi
Divagazioni sullo zero e sulla o
il nucleo l'anello l'uroboro
due zeri abbracciati ti danno
il simbolo dell'infinito
puoi notare
la vocale o di rimbaud
gli ovali dell'ottocento
la bocca spalancata nell'urlo di munch
le bolle di sapone
immagina
gli occhielli delle forbici gli oblò
simili allo zero o alla o
Il cuore senza voce
(di bimba sepolta da macerie)
sei parte
di un cielo d'occhi
il cuore senza
voce - bambola murata
a sognare librarsi d'ali
Se tendi oltre l'orizzonte
riserva novità la mattina
se tendi oltre l'orizzonte
lo sguardo assuefatto ai naufragi
La vita immaginata
2022
Angelo della volta
benevolo mi eri
novenne o giù di lì
ché dalla volta mi dettavi parole
di luce per poesie rimaste nell'aria
indicibili voci erano
d'un oltretempo
ove si schiude tremulo il fiore
che porto in me d'eterno
In veste d'angelo
l'atto dello scrivere
è stato di trance: esci
dal soma e ti cali
nell'immaginario
che in veste
d'angelo una lanterna
ti presta
per i fonemi
Sogni
ti sei visto ancor giovane
più d'una volta esibirti
in acrobazie per i soli suoi occhi
(lei sull'amaca capelli di grano)
o le volte prendere treni
in corsa o librarti contro
il soffitto o disfarsi la
carne fino allo scheletro
-è la sola mente che crea
un oltretempo
gioco iperbolico
quella volta che nel "luogo accanto"
Ungà ti fece un cenno
per dirti
questa poesia la puoi migliorare
Memento
bau e miao
la parola gliela leggi negli occhi
ma come tutto il regno animale
essi non si affacciano sulla loro morte
a cogliere
il proprio limite
(forse nel dopo
si è
quel che si fa e si pensa -
e dunque rispettiamo
le creature viventi
inconsapevoli - occhi di stelle)
Di là
"di là un qualcosa ci sarà" -
"qualcosa" dici?
non basterebbe lo elevassi all'infinito
o meglio: è un infinito dilatarsi - immagina
quel che si dice
Assoluto: non vi sono porte da aprire
né privacy né pass da nascondere
non tracce da seguire - impossibile perdersi
e ancora: è un compenetrarsi
di eterei corpi - dove il
virtuale/appendice dell'uomo
è un sogno senza coda
In te l'immenso
quest'allumare d'anima che
senti come vastità
di rifiorite rive
questo accogliere in te
l'immenso
oltre l'esilio di carne
franta
Dietro il velario
che siamo -
un fremito - come quello che avvertì
il primo uomo - in questo volteggiare
d'anime erranti
maschere in una
pantomima -
dietro il velario
dove s'apre il grido
della bellezza ferita
riconoscersi
Penso dunque sono
sono pensiero: ché pensare
non è soggetto al soma
non un organo altro è la mente
lei è ariosa
bramosa di voli
in quella sequenza di figure
quando la nuvola scherza col vento
Gli ultimi giorni
essere di pietra - per sopprimere
quell' urlo chiuso nelle ossa
"lasciare
che i morti seppelliscano i morti"
no non ci sarà più tempo
per piangere:
già vedi come funereo lenzuolo
penzolare il male dall'alto ramo
Kermesse
marzo le strade ammantate
di coriandoli -magia per i bimbi
si è un po' bambini anche noi
sbizzarrirsi in maschere da folletto
il gattino col fiocchetto
la ottantenne con un palmo di belletto
l'apparenza è sovrana
il gusto è g(i)usto
truccarsi in bruttezza è bello
Solitudine
livido cielo è l'ora
del crepuscolo il vecchio
spalle curve bavero alzato
col suo dolore imbavagliato
lascia la panchina - se lo farà
un bilancio
tornando verso casa?
sguardo svuotato
ha lasciato pezzi di cielo: solo
con l'affetto dei gatti (ci divide
la cena)
le frequenti
notti bianche
conta le ombre sul soffitto
che assumono sembianze strane
L'essere e il nulla
"credo nella resurrezione della carne"
pensa all'essere impermanente ma
anche che l' "essere" non cade nel nulla
l'esistere è da sempre
pensi: ed è già essere per sempre
l'essere può frangersi in un gioco di specchi
ma non cadere nel nulla
il nulla non esiste
Visione
neanche il tempo di pensarlo
e ti ritrovi
immerso in fondo all'oceano
lotte sanguinose avvengono
tra pesci di grandi dimensioni
quelli minuti sembrano sorriderti
la triglia ti fa l'occhiolino
la supremazia è la regola
negli abissi dell'oceano
come avviene in superficie
con gli umani
tra pesci piccoli e grandi
D'empiti
di fonemi
indiarsi
d'empiti
a capriolare nell'aria
presenze
ancora in fieri in ondivago
sogno
Mentori
ledi armonia se nel
voltarti
chiedi vaticini agli
iperurani
mentori della volta
celeste dal volto
rasserenante
Quasi estate
sole ad asciugare le ossa
e i panni in un'ora
il vecchio sofferente aspetta
il sole della morte
giocano bambini alle giostre
sotto l'occhio vigile
non si può morire in giorni come questi:
non ti aspetti
che il criminale si svegli al mattino
e inneschi la bomba nel nome di un dio
La ferita
si è assuefatti impermeabili
ad ogni evento il più cruento
asettica aria asseconda un vuoto
di umori non fosse per il grido
della pianta alla radice
la sua ferita bianca
Da quando la mano
tra fiammate d'odio disumanante
aggriccia il cuore del mondo
da quando la mano di caino
si levò e fu un rovinio di cieli
continua a splendere il sole
su acroteri del nulla
e l'uomo a vestire simulacri
si grida alla giustizia mentre
il piatto della bilancia pende
per la vergogna dell'homo sapiens
Fogli-aquiloni
impregnati dell'humus dell'estro
del vasto respiro di cielo
svolazzano s'impennano appena
liberati dall'artefice dei versi
-suoi non più suoi-
a volerli divulgare per il mondo
Assonanza
dov'è resettata
da ogni ammennicolo la mente
lì è itaca del cuore
vi è assonanza
coi tuoi morti
risaliti dal mare a custodirti
Fuori dall'ordinario
la realtà non è da sé
è la mente che la crea
asseriscono alcuni illuminati
va da sé
che ti stimolano pensieri
fuori dall'ordinario
mentre un gabbiano ti fa il verso
sorvolando l'immaginario orizzonte
Dei miei detrattori
(Diocleziano, uno dei più odiati della storia)
lasciai alla terra il corpo-zavorra
da cui forse con sollievo mi trassi
se sia ala d'angelo a coprirmi
il disonore -si dirà- ora che
s'una misera tomba s'accanisce
dei miei detrattori il ghigno
feroce e lo sputo
In questo giorno chiaro
(25 aprile)
s'estende a macchia di leopardo
il tuo palpito rosso
su campi a maggese a perdita d'occhio
libertà è un'apertura di vento
in questo giorno chiaro senza sconti
Incanto
i dolci animali d'acqua terra e cielo
a volte evanescenti prendono forma nelle nuvole
nel mare del cielo un tonno guizzante
assume sembianze sull'onda lucente
il bimbo sogna guardando estasiato
ippogrifi e delfini in lenta sequenza
pende dalle labbra del nonno che gli parla di quando
noè trasse in salvo dal diluvio tutte le specie
Dal nightmare
uscire di forza
dal nightmare bucando l'aria -
la riuscita
se in parte è già tanto: trovarsi
nel letto della vecchia casa
d'infanzia
sogno dentro il sogno
Che luce
che luce bagnerà
i nostri morti - che amore - se l'uno
nell'altro si specchieranno - se
si sogneranno: ti chiedi
se con l'orecchio del cuore
la provvida Madre 'udranno':
"mangiate di me e non avrete
più fame"
Chi eravamo
enigma la vita
siamo non siamo
chi eravamo: dimenticato - solo
incarnata nostalgia
restiamo
della bellezza sulla fronte del giorno
l'urlo del fiore
immarcescibile nella luce
L'indicibile parte di cielo
indicibile la parte di cielo
ch'è in te e ignori
basta
che solo un verso o poche note
ti richiamino
a una strana forza interiore:
e cessi
di sentirti mortale
Alberi che camminano
il cieco della parabola vide
quel giorno
allucinate figure
uomini a forma d'alberi che camminano
(anche se oggi
quasi nessuno li "vede": santi
di questo tempo)
Per poca fede
vertigine dei giorni vuoti -
ci si trova appesi ad una fune
se apriamo la cerniera della notte
il tempo
ci volgerà le spalle per non
esserci fidati abbastanza
e la luce non ci conoscerà
Riflesso
(il soma: "appendice" del cielo)
siamo solo pensiero
non espanso
frammento della Mente che
crea universi-mondi
(riflesso questa vita
che si guarda vivere:
un mondo in un altro)
Fantasie (ipotesi dell'impossibile)
la vita
un giorno puoi sentirti
come un marinaio col mal di terra
e il giorno dopo trovarti
ad annegare in mezzo metro d'acqua
Lavavo la veste
trovai ch'erano fastidiose mosche
ronzanti nella luce della preghiera
a non dar peso
imparai dopo lacrime e sangue
lavavo la veste
invischiata nelle panie della notte
Anime ferite
(è boomerang nell'ordine cosmico
il male e il bene che si fa)
raccoglie il Signore le anime ferite
col mestolo della compassione *
laddove non si smorzano striduli
echi a insanguinare il vento
* rifacendomi a un verso di Gregory Corso
Anime che si cercano
(ispirandomi a Borges e Pessoa)
anime che si cercano
vestite di apparenza
siamo: forme passeggere
giriamo in tondo senza
mai trovare il centro
lontani da noi siamo
sulla pagina del cielo una mano
d'aria scrive di noi
e delle nuvole
L'infinito di noi
dentro di noi siamo
un infinito ma confuso: una
"finita infinità"
per dirla con la dickinson
percepiamo a tratti
andiamo come ciechi - vediamo
"per speculum in aenigmate"
e ci sogniamo
Intatto lo spirito
ho ripreso in mano le poesie giovanili
alcune rifatte altre modificate
con severi tagli senza rimpianti
ispirazioni bucoliche vestite di primavera o
di autunnali malinconie
vi è rimasto intatto
lo spirito degli alberi e del vento
la resina la radice linfa da cui vita rinasce
Con l'anima nuda
con l'anima nuda o corpo
etereo lei mi vedrà
mi attraverserà l'aria
senza scheletri nell'armadio
nella nudità che siamo
di me altra "visione" avrà?
e io di lei?
ci ritroveremo asessuati angeli?
ci accoglierà pienezza?
Mare aperto
parvenza: "luogo" altro: il sogno
che muove ondivaghi sensi
gesti evanescenti
volteggi - voli
l'anima è un mare aperto
Il mare era una favola
"non vorrei più uscire da questa
dimensione eppure basterebbe
come altre volte
stringere forte gli occhi e..."
ma voglia non ne avevo - poi giocoforza
mi ritrovai quasi deluso nel mio letto
avevo lasciato un mare che era
una favola
un'immensa tavola
imbandita per i gabbiani a frotte
Amo l'idea
più che amarla amo l'idea di lei
stato d'essere: che s'impregna
di bellezza interiore
si ammanta di una luce affebrata
mentre mi poggia la testa
nell'incavo della spalla
e
se combacia col mio pensiero mi chiedo
dove saremo domani
quando il mondo per noi sarà sparito
Il poeta
cavalli d'aria - virgola di fuoco il
pensiero saettante: vederti un
sansebastiano trafitto
da strali della parola
Vita sommersa
in onde dell'inconscio
si sdipana
l'illusione ipnagogica e
nel gioco sempre inedito delle
immagini
emerge vita sommersa
come ombra che si rompe nell'acqua
mossa
L'intima essenza
rifarti gli occhi davanti
a foto che rispolverano anni
di cui puoi dirti contento
a voler fare un bilancio onesto
-non vasi di pandora-
ma per contraddizione
stornare la realtà con l'immaginario
ti sembra più congeniale:
per lasciarti sfiorare
dal difficilmente percepibile
Delle vanità
I
non hai mica visto la Madonna - se
sei andato in estasi per uno
scalmanato che si agita sul palco
-emulo sei
sbavi per il successo
II
"vedi tutto questo? sarà tuo se..."
cogli l'intenso e breve
l'offerta allettante - il "se" ti eccita lo temi
ah inganno
del mondo che nasconde una mano
nel sangue dei papaveri
I tuoi santi
corda tesa tra la bestia e l'angelo
scala al cielo per
l'Assoluto
c'è sempre
l'iconoclasta che
lascia osceni echi nel sangue
dileggiando i santi che
tu Nina preghi incessante
Dismesso l'abito
(visione)
dismesso l'abito
mi accompagnarono i cari estinti
portatori di umiltà
non parole la bocca colma
di luce
percorrendo la via per l'eliso
non si toccava terra
Se tendi oltre l'orizzonte
luce letale per distrofici
una grazia per altri e i gatti
acciambellati nel sole
riserva novità la mattina
se tendi oltre l'orizzonte
lo sguardo assuefatto ai naufragi
Nota: chi è affetto da distrofia corneale ha problemi a vedere la luce.
Quale limite
(parla un intellettuale)
[a tutti gli oppressi dai regimi]
aveva appena letto
che subito arricciarono il naso
quelli che si conformano
all'ultimo verso
uni sbieco incrociare di sguardi
aveva superato il limite?
quale
forse della paura
candidamente
parlava di libertà
quella che accende le stelle
sopra un oceano d'amore sconfinato
Vite alternative
(s'affaccia la notte su
vite alternative
freudiana "via regia")
nel balzo lucente
della tigre
trema la bellezza immaginata
("La tigre" è una famosa poesia di William Blake)
La vergogna
serpeggia sinistra eco
in un cielo stravolto
mentre nel mondo esplodono sogni
dalle emittenti: scoperti nuovi orrori
la vergogna si è nascosta dietro i morti
La colpa
sono io quel ragazzo che
scappò da casa con poche lire in tasca
e un quaderno d'improbabili versi?
lo sono sì ma dopo sei decenni
non mi riconosco in lui se non nel sogno
ricorrente che al mattino mi lascia
il cuore stretto dall'angoscia
sarà un residuo di "colpa da espiare"
per aver procurato un veleno sottile
a chi bene mi voleva
Elucubrazioni
(l'anima ha le stimmate della vita)
la morte è un artiglio
sulla pelle del cielo
la sperimenta
questo corpo che ci è dato
(corpo dall'invisibile aura
ravvolto nella bolla-anima)
Viaggi psichici
sospeso
alle attese
in dolci smarrimenti
hai dimestichezza con la morte
con la stessa naturalezza
del tuo saperti eterno
Belle penne
"non sono poeta" -da altri già
affermato- sì che belle penne hai visto
superarti con tua ammirazione vera
graffiavi fogli riempiendoli
di zampe di gallina
tanto meno eri poeta quando
t'isolavi e all'ombra d'una quercia
t'ispiravi seguendo alti voli
ah quelle velleità custodite
nello scrigno del cuore
Essere
(ti vien detto di là nell'oltre ma è
molto più vicino intimo)
farti nell'aria stretta
virgola di cielo
essere che scalzi la morte
diminuirti -
per espanderti
L'avversario
al principio
fu l'inganno - da allora i cieli
capovolti e la morte
chi ci rubò dal cuore
la bellezza originaria?
nella cattedrale del sangue
l'avversario gioca a scacchi
dall'inizio del mondo
L'ultima parola
gli furono strappati tutti i figli
come pezzi di carne
-si è provati secondo
il grado di sopportazione
pungolati dappresso dallo
strale del maligno-
Giobbe il giusto lo fu allo stremo
privato dei suoi beni
ridotto a solo guscio grumo di dolore
fino a che non implorò
basta hai vinto è tua
l'ultima parola
Dio del cielo e degli abissi
Quanto amore
giunto il momento cosa ti porterai
non suppellettili o libri ma l'amore
che hai saputo dare
non quel lasciarsi vivere
nell'approssimato sogno
di un pesce rosso nell'acquario
Oltre stravolti cieli
(ecologica)
sconsolata la fauna s'aggira
in cerca d'erba buona
chi dirà alla rondine smarrita
non ci sono più primavere
e alla cernia
quello che ingozzi
è rifiuto dell'uomo sconsiderato
questi
cercherà oltre cieli stravolti
nuove terre da violentare
L'anima tendeva
l'anima tendeva alle stelle
quando tu Nina apparivi
rosavestita
stagliata contro un lembo di cielo
ti fermavi nella piazzetta e
ti facevano festa i colombi
planando sul mangime che spargevi
allora
il tuo sorriso era una pasqua
mentre il tempo aveva una sosta
Lazzaro
mi addormenterò in Te
finché non mi chiamerai per nome
ora qui mi trovo
un Lazzaro risvegliato da cento morti
sempre
dalle crepe dei muri spunta un fiore
Nascita
più a nascere che a morire pensiero
capovolto dal profondo in dormiveglia
il girasole ebbro di luce dice vita
e tu languida
sul divano mi chiami
per accostare il mio orecchio al tuo ventre
rotondo
come un mondo
L'angelo
qui sei terra poca cosa
carne e sangue in bilico sul ciglio
della morte
ti porti un anchise sulle spalle
"di là" l'angelo di luce che
ti percorre silenzioso i precordi
verrà
a unificartisi quel giorno
che sentirai cantare le tue ossa
Un verso
un verso che mi arrivi solo uno
dei tanti gettati nel cestino
da un po' che non vengo illuminato
sono anziano e ancora affamato
di sogni (più non si dice vecchio)
i migliori versi vengono nella
veneranda età - un esempio è ungà
col suo "taccuino del vecchio" -
quando la mente ancor giovane vibra
sul pentagramma dei sogni
Colpo di sonno
sentirmi inclinare da un lato
mentre davanti al pc "guardo" un film
e per una strana associazione di idee
pensare per fortuna non guido più
non per un colpo di sonno ma l'abbaglio
rischio reale per il distrofico
di andare fuori strada
L'oasi
conti sulle dita
della tua vita le fasi
ne rimpiangi la prima
prima della luce
quando
non distingui realtà da sogno e
da sotto le "palpebre"
segui la barchetta di carta
nel tuo cielo-mare amniotico
dove il tuo
orizzonte è un'oasi
da cui uscirai con un grido
Candido
ti senti
come una barca nel bosco
un marinaio col mal di terra
non sei di quelli che
saltano la cavallina
ti levi al canto del gallo
un brodino a sera
per scaldarti le ossa
una frase tagliente
ti scivola addosso
non sanguini
Il Sé
niente paura saremo
rinati
(e il corpo?
dismesso l'abito d'affanni)
abiteremo il posto primevo
luogo-non-luogo dove
l'altro è il Sé
In treno
gambe accavallate la bionda platino
all'anziano vis-a-vis
risveglia sopite voglie
alberi case fuggono via
lo sferragliare induce sonnolenza
Immortalare
immortalare il momento - la
foto è sfocata
immagine
scivolata nel gorgo del tempo
così di te: appesa
all'attimo
dietro l'occhio un'ombra stampata
Malgrado tutto
cervelli vuoti a perdere
si schiantano contro un albero
o un palazzo facendo parkour
malgrado tutto le piste
da sci son sempre frequentate
(non v'è manna senza ingegno d'uomo)
i monti si vestono
sempre meno di bianco
l'uggia pervade anche il cuore
lascia a desiderare il sorriso del sole
Il ciliegio
(in memoria di A.)
ad ogni morte c'è resurrezione
primavera: davanti casa il ciliegio
è fiorito - tu aleggi
sopra la tua morte apparente
Pilato
oggi Cristo potresti vederlo
su un barcone tra gli emigranti
o al valico di frontiera
portando insieme a loro la croce
come in un sogno atroce
vedrai pilato distogliere lo sguardo
dalle purulente piaghe
ci si dovrà aspettare forse
discendano "gli dei"
su un mondo malato?
Mi attraversa il tempo
non ho difese alla luce
porto occhiali scuri
dormo poco e male
sempre più brevi le passeggiate
il tempo mi attraversa
la testa
che sperimenta nuovi voli
pindarici
L'intoccabile
lo scoprono con le mani nella marmellata
e ci si meraviglia se ha spalle
ancora larghe
lui intoccabile coi sacrosanti privilegi
di cui godono i governanti
stiamo lavorando dice
usando il plurale maiestatis
la poltrona quella
non gliela sfilano da sotto
la poltrona è sempre calda
Il viaggio
il soma è l'imbarcazione dell'anima
in questo viaggio d'Odisseo
ulissidi lo siamo
a solcare aperti mari
per approdare sulle rive del mistero
di noi
in infinito espandersi
nell'armonia dell'universo
Un ragno tesse
uscirai dalla vita con le ossa rotte
dappresso ti sta l'ombra
di serpe che agita il tuo sonno
gli offri i tuoi passi da sonnambulo e
il sudore di sangue emotivo
dove un ragno tesse di versi una tela
Nuove ali
impastato di terra e sogno
quest'essere scompensato
-gravezza di carne
-invidia di voli
lo attendono nuove ali
a solcare l'indicibile
Cinico
sospetti anche della tua ombra
il tuo vagare cane di nebbia
dove ti porta se
rifiuti la mano tesa e
al garbato gli dai "li mortacci"
tu creatura di terra
nell'ora estrema degnerai
il cielo di uno sguardo?
Preghiera
(Padre Pio da Pietrelcina)
irrorami
della rugiada del Tuo Spirito
questo cuore martoriato
in una violacea alba di passione
indegno mi prostro
sgabello ai Tuoi piedi
Come saremo
immagina
una luce di mille soli che
è in te e tu nel Tutto
immagina: un' inconcepibile ma possibile
ubiqua entità
in un donarsi d'amore universale
e ancora
proviamo ad immaginare
Lui che ci rivolta come un guanto
Itaca
averle coperte le spalle
le volte che ti giungono strali
dall'alto
dov'è assisa nemesi
che proietta ombre di morte
t'abbeveri alla fonte della grazia
sebbene
non eviterai t'investano
procelle negli anni prima
d'intravedere l'itaca celeste
Nel mio cielo
le belle nuvole che
vestono forme d'animali
i cari animali d'acqua terra e cielo
i cumuli i nembi io li vedevo
nel mio cielo con occhi innocenti
lassù incantati
immaginando quella la sede
del paradiso
Allumare
il non detto esplicito tocca
più del dire - dal profondo
un allumare
(il sasso gettato dal capriccio
della musa
apre cerchi nel lago dello spirito)
Proiezioni
proiezioni del Suo pensiero siamo
vaganti tra realtà e sogno - in cerca
d'un'isola felice - viaggio
nell'infinito di noi
isole noi stessi - pure
ognuno anello d'una
catena senza inizio e fine
Cuore aperto
pagina aperta
cuore aperto: la poesia ? di tutti
la parola spira col vento
-vento di luce-
espone la sua ferita
creaturale
Domani credi giungerà
come canta vasco
a questa vita non sai dare un senso
domani credi giungerà
un come un quando
all'alba
le finestre avranno occhi
nuovi per la meraviglia
espansa nella misterica luce
Come il seme
domandarci se siamo
bolo di questa vita
o come
ungarettiane foglie
o semmai ci troviamo
a galleggiare sulla superficie di un sogno
un chiederci
qui disorientati -- mentre
come il seme nella terra
ci si aspetta di nascere alla luce
L'approccio
ai primi tentativi
tremavo come una foglia
la vocina mi diceva buttati
anche a rischio di una sberla
ma se usi le buone maniere
(te le avranno pure insegnate)
sta di fatto che ogni
volta mi bloccavo -- poi negli anni
mi emancipai e oggi mi viene da ridere
mi spiegò a suo tempo un'astrologa
che la causa era una brutta opposizione
venere-giove prima e settima casa
già alla nascita
e che coi transiti di là a breve veniva a sciogliersi
Fedeltà alla vita
(ad Aleksandr Solþenicyn)
fatti per la meraviglia
la tenerezza
l'amore
alla gerarchia e all'odio
opponiamo
il tuo j'accuse in virgole di fuoco
una vita
fedele alla vita
-allodola trafitta-
In ondivago esistere
impregnato di Spirito Santo
mi specchio nella città eterna
in ondivago esistere del sogno
Silenzi d'acque
silenzi d'acque -
langue
la luce -
e smemora
un grande lenzuolo avvolge
gli alberi le case
Doppelganger
(alla maniera di Caproni)
quel giorno
uscire da me
per incontrarmi
L'essenza
la senti fuori e dentro che
ti attraversa - non ha
spaziotempo ubiqua ai primordi:
come nella prima
luce un soffio un respiro
nave astrale
è l'anima che vola
Avigliana
era solo ieri guarda ti dicevo
in questa foto di famiglia
sono quello che fa solecchi
e mia madre mi sorride
oggi il lago è uno specchio lucente
ove annegare le ambasce
tu
nello scatto sorridi alle rughe
mentre faccio solecchi
Estiva
-davvero c'è un'altra vita? o
è solo nella tua testa- pensa
gli scivola dalle mani il libro
ora lontanissima
gli giunge la voce del mare
plana un gabbiano su
una solitudine d'anime
Il fiat
"essere"
più del mondo vissuto
impastati di terra e di Dio -
di Lui il dito
la saliva il fiato
il fiat della luce
rientrare
come scriccioli varcando la "soglia"
baciati dal sole della morte
Dove sono
è detto il mondo dei più
e noi a chiederci dove
sono ma piuttosto che un "dove"
è uno "stato"
simile a quando sognamo
è percepibile a volte la loro
presenza nei semplici gesti
come impugnare la forchetta o la penna
o quando ci adagiamo la notte
nella loro ombra
Essere altro
pulviscolo a librarsi nella luce
ferma
il bruco dalla nascita anela
essere altro
Parusia (visione)
celeste diamante
incrina il vetro
opaco
svelato
il Vero a farci
veri
Nei giorni anodini
nei giorni anodini
quell'aggrapparsi del cuore: un
toccasana o se vuoi appiglio
la poesia
ti sorride un'immagine d'aria
ed è il suo volto ovattato
in un ritaglio del tempo sospeso
E poi fa sera
il foglietto con alcuni versi
finito nella schiuma
della centrifuga
andati
lui più non li ricorda
un "danno"?
e sì
che gli si apre un nuovo giorno
e poi fa sera
e una luna
ammicca
non finisce il tempo
per la creazione
Elucubrazioni
essere - sentire: siamo
nient'altro che pensiero
tutto
dal ciclo delle maree
al gabbiano che coglie
la preda lucente
all'arco lasciato nell'aria
dall'acrobata al gesto
dell'abbraccio
tutto
appendice
del Pensiero
questo gemello di conoscenza
consanguineo della preghiera
A Sophia
guagliunce'
forse ti resta ancora
l'intercalare delle mie parti
ti chiamavano 'a scugnizza
poi sei cresciuta
t'immagino
percorrere i vicoli di pozzuoli
l'incedere provocante
del tuo corpo acerbo
slanciato verso il cielo
e ch'aggia fa'
se ho anche gli occhi della mente
e ancora la vivezza dei sensi
Ispirazione
fare spazio
all'urgenza
assecondare l'onda del sangue
passare al crivello le emozioni
librarsi dell'anima in un
azzurro macchiato di rondini
Fantasticando
ci si è evoluti
dall'uomo-scimmia o
homo erectus?
Dio si diletta
con la creazione
delle specie più strane
noi mortali
a chiederci se sia nato
prima l'uovo
Io sono le mie emozioni
(visione)
-stanotte ti verrò a trovare-
mi ha detto
-eccomi: sono
con soma o senza
le mie emozioni - grumo
di passioni il cuore
staccato da terra
-mi dici
dov'è il tuo pungiglione?
Se tendi oltre l'orizzonte
riserva novità la mattina
se tendi oltre l'orizzonte
lo sguardo assuefatto ai naufragi
Poesia
luce inquieta
aleggia nei precordi
muore rinasce la parola
sui crinali del sogno dove
la musa è assisa
poesia
è fanciulla che si specchia
nella cattedrale del cuore
279
Avevo in mente una poesia
stamattina avevo in mente una poesia
stasera
non ricordo più nemmeno un verso
ho lasciato il foglio bianco
con flebili echi d'un mezzo secolo e
ora rammento solo una pioggia di luce
di stelle sopra il letto
e il caldo abbraccio di lei
sullo schermo della mente
un vissuto che sembra ieri
280
Aspettative
vestono
il rosso della passione
le svolte del cuore
un volo alto
è richiamo
di aspettative in divenire
in un mondo devastato
281
Senza titolo
sono malato d'azzurro
sarò
putrefazione? non "io" certo ma questo
involucro che indosso
mi abita un luogo-non-luogo e sono
invasato d'azzurra luce -oh mio Dio!-
corteggerò le miriadi di stelle
che hai posto nel cielo e
sarò sgabello
ai Tuoi piedi
282
La beffa
ho sognato che
fiammelle erano le dita
che benedicevano
del santo protettore di quel luogo
impronunciabile
lo portavano in processione il santo
lungo la strada stretta in discesa
qualcuno cedette la statua
finì in pezzi
l'ultima beffa
le armi che portavano addosso
283
Un buco nel cuore
lasciammo l'intima essenza
nella dimora dell'eterno
relativi
sogniamo epifanie di voli -
ed è un buco nel cuore
la bellezza mancata
284
Scopiazzare
meschino espediente -parole
d'altri potrebbero
rivoltartisi contro come jene
cosa risulterebbe infine? una
poesia non-poesia -
né carne né pesce
nemmeno cercarla
devi
tra parole vaganti nel sangue
sarà lei
disponibile
quando meno te lo aspetti
285
Detrattori
non si può fermare
lo sbocciare della rosa
se vuol dischiudersi
anche nel gelo
nuda
disarmante
contro i detrattori di
bellezza - che
splendenza emana e
armonia
286
Nella fine l'inizio
(a Tiziano Terzani)
riconoscere nella fine
l'inizio - di questa
vita il negativo o rovescio
in quel tempo
non trovarsi -ahinoi- ubriachi
di mondo
287
Per un ricambio d'ali
Lui ci culla
sul mare della misericordia
della sua carezza di madre
noi siamo indegni
manda a noi abbrutiti
l'angelo per un ricambio d'ali
ma l'impulso icariano
è brivido
che corre nelle vene del cielo
288
Di noi
di noi
mostriamo esigua vita
più l'esteriore che
quella che ferve nel sangue
i viaggi mentali i sogni
mistero ch'è appannaggio
di proprietà esclusiva
-la testa reclina
il nostro fido ci guarda attento
come cogliesse pensieri
289
Il vino
il vino del vangelo
è quello delle vene aperte
su cui si posero labbra
di madre
prima che il cielo si oscuri
prima della fine del tempo
"bevete tutti da questo calice
di sangue"
290
Prima luce
i sessi unificati
vestiranno la grazia angelicata
quella della prima luce
291
L'alterego
il soffitto ti si fa cielo
nel pregare
angeli ti scendono nel sangue
quando ancora ieri
abbrutito covavi
rancori verso te stesso e il mondo
amore
era parola vuota: eccoti ora
specchiato nel tuo doppelganger
che ogni volta
annega
nel lago della sua spocchia
292
Alla stazione
nell'intravedersi da lontano
agitare festosi le braccia
come volersi levare
nell'aria - uccelli di passo
293
Si spera
si spera che la morte ci trovi vivi
parafrasando un celebre detto di marchesi:
si spera: ché l'uomo
spesso è al di sotto della bestia
(erode/erede della svastica)
a voler oscurare la notte della Nascita
-mentre il mondo continua a girare in tondo
senza un fine catartico
294
Il luogo accanto
dovevo immaginarlo
nulla di cambiato
è solo il "luogo" accanto
dove ci si trova trasparenti
come mi sono visto
in sogno una volta nell'altra vita
295
Ai piedi della notte
un nodo d'inquietudine sospesa
si scioglie ai piedi della notte
sotto una luna ammiccante
l'amore è come l'ansimare del mare
s'abbevera del sangue delle stelle
aduna in sé il sentimento del tempo
vòlto dove è dolce la luce
TRASPARENZE
2019- '20
1
Giobbe
Signore liberami
da questa gravezza della carne
-ora mi pesano gli anni
come macigni-
ascoltami - quando
il sangue grida le ferite della luce
ed io come giunco mi piego
in arida aria
2
Musica sacra
mi attirarono le note dell'organo
il tempo si era fermato e
fu come uscire fuori da me
uno sconosciuto luogo di pace
mi accolse
non era sogno o visione: quella musica
sacra era divenuta parte
di me del mio spirito
mentre mi avvolgeva una luce
noetica
in empatia con gli angeli e i morti
3
L'ego (3)
apri il giorno
come una scatoletta
-usa e getta
ti affidi alle vacuità dell'oroscopo
la tua nonchalance
dove ti porta
il cul-de-sac che imbocchi
ti si ritorce in un grido
ti dico svuotati
abbandona l'io: fa'
che confluisca nell'immenso mare
del noi
dov' è condivisione
ché svii da quelle insidie
dell' abbraccio mortale
la vita ti sia una colomba
che si posi sulla mano
4
Necrosi
cos' è che ti cresce?
fa senso vedere - cellule
morte si autoespellono
attraverso il dito in
sudorazione
porti con te questa escrescenza
pendula a mo' di piccola
cresta o mini-veliero se
ci lavori di fantasia
infine la bruciatura e
te ne liberi
al limite -pensi-
eliminare le impurità è forse
aspirare all'angelo
5
L'amore che sappiamo
l'amore dal volto della Bellezza
quello che avvicina
all'assoluto
non è di qui
l'amore che sappiamo
quello che ci lascia un cangiare di nuvole
ad adombrare aride spiagge
ci assalirà con un vuoto
ad ogni sospiro
dolore d' una perdita
dall' origine del mondo
6
In questo giorno stordito di luce
in questo giorno stordito di luce
il mio lavoro incessante
di sole
per gli ultimi
i senza voce
i perseguitati che Lorca cantava
per i bambini scandalizzati
dal prelato
-meglio per lui dice il Vangelo
legarsi una pietra al collo
il mio è questo grido che rilancio
contro le sbarre dell' indifferenza e
la viltà di chi trama nel buio
di una notte di pietra
di chi gira sul proprio asse
ombra che sanguina nel vento
di chi segue la pista del sangue
e ha il passo pesante
sopra la tenerezza
canto per la dignità dell'uomo
che fa della sua insopprimibile libertà
ali di luce
a lambire le fonti del sogno
7
Dell'immaginario (del sogno)
li vedevo salire dal mare
dal grande mare aperto
i miei morti che dispensavano sorrisi
era esplicito il loro invito
lo si leggeva negli occhi forti
di luce
ma una vocina dal di dentro
mi diceva
che non era giunto il tempo
8
Bocche di chitarre
alla sua morte per fucilazione
anche le chitarre emisero lamenti -
a un ordine dei generali
dalle loro bocche uscirono insetti
bibliofagi
a divorare pagine e pagine
di versi sparsi per il mondo
ma lo spirito del popolo è vivo
la memoria è vasta come il mare -
venne ricomposto il poema
insanguinato
fino all'ultimo rigo-respiro
si può uccidere un poeta
non la poesia
(Federico Garcia Lorca, 1898 - 1936)
9
Il caso è quel per cento
tutto è convenzione e il caso
è quel per cento che fa il destino
se ci troviamo
nel posto giusto al momento giusto
-o al contrario- è quella
sincronicità indimostrabile
che fa ruotare i mondi e noi
non siamo che
mistero a noi stessi
piccoli astri
Sincronicità: concetto di Carl Gustav Jung, 1875-1961
10
Tra la bestia e l' angelo
tra la bestia e l' angelo
corda tesa sull' abisso
nel divario della mente dove destrieri
scalpitano inesausti
bivaccano i tuoi fantasmi
o si mimetizzano tra
la fantasiosa tappezzeria dei divani
semmai si annoiassero sai
dove trovarli: a giocare ore
e ore con le nuvole
tenendo al guinzaglio i sogni
11
Le impronte che hai lasciato
fermatosi il giro del tuo sangue
non avrai più nome né voce
le impronte che hai lasciato?
impigliati ai rami
fra cirri e nembi
l'essenza dei tuoi versi sparsi
i ricordi i sogni gli io che fosti
forse dal fondo dello specchio
riaffioreranno
-in una luce ferita-
quelle immagini a un moto del cuore
12
In questo momento sospeso
il guanciale intriso di sogni
tu languida ti volti per un bacio
come calamite i corpi si attraggono
lenta c' inonda la luce dell' alba
sembra quasi
che la pineta affacciata sul mare
ora entri nella nostra camera -noi
rami in un ricambio di foglie-
anche in questo momento sospeso
si può sentire un assaggio d' eterno
13
Nei cieli dell'inconoscibile
e in quel momento ora x
è solo un restituire
consegnare le ferite
alla terra
la luce degli occhi al cielo
e
farsi plurale
ponti di luce nella Mente espansa
a invadere e aprire varchi
dove ali di un già presentito
sogno -aperte
per il volo-
si librano nei cieli dell'inconoscibile
14
Piccoli mondi
essere in sintonia
-cuore e mente-
con l'universo
come nel sogno abbandonato
il corpo -noi piccoli mondi
nell'alto mare aperto:
ulissidi
a lambire
terre dell'inconoscibile
nella pienezza dei sensi
15
La poesia che ci salva
la poesia
è la bellezza che ci salva
da questo stare inadeguati nel mondo
vedi
con la poesia non si scherza
(a parte palazzeschi e qualche altro)
essa vuole nascere dal sangue
macerarsi nel profondo fino a
mettere ali
non lo crederai ma i fonemi
aspettano solo d' essere chiamati
la costruzione
va da sé dev' essere armonica
come un diapason
col traboccare delle emozioni
16
Nugoli d' anime
riposano i corpi mentre la notte
ha tra le braccia nugoli d' anime
rivolte verso la stessa fonte di luce
ondivaghe
fuori dal guscio esse aleggiano
insinuandosi nei meandri del sogno
si trovano a percorrere
corridoi interminabili
o tra vertigini di spazi
a capriolare
si trovano in ambienti familiari
rivivono déjà-vu
17
Rinascere negli occhi
all'inizio nel tempo
primigenio
il primo stupore in un volo
ai piedi dell'angelo
sarà poi precipizio della luce
ma si resta
nella memoria della rosa
che vuole rinascere negli occhi
18
L'eterna lotta
in una bolla d' inganno è racchiuso il mondo
c' è sempre un pugnale nascosto
tra le pieghe della veste
appare come animale onirico
il maligno
o travolge come un maelstrom
ogni volta che
il Cristo bagna le sue anime di luce
-tutto Egli dimentica sulla croce
19
Su sfiorite rive del cuore
mea culpa? - considera
la pagliuzza non la trave
in bianchi cieli la sua anima s'impiglia
tra certezze effimere e un nodo
scorsoio l'ego si fa
mea culpa?
lungi da lui
quell'animo candido che
simpatizzerebbe con i morti
su sfiorite rive del cuore
un gabbiano solitario plana
20
Apre all' aria la rosa
si leva il mattino azzurro
carezza la riva della luce
sull' orlo dell' abisso la rosa
apre all' aria i suoi petali
arco d' amore
lei la vita
nel suo mettersi in gioco
21
Come nella prima luce
figure - paesaggi -la voce
nomina le cose
come nella prima luce
vi assegna un'anima
-gli oggetti
si fondono ai corpi - familiarizzano
coi gesti
giovane è la vita nel prodigio
dei fiori
22
Buco nero
(ad una corrispondente immaginaria)
aspettando una risposta che non arriva
-ma forse sei entrata in un buco nero
dalle vicende del mondo assai lontana o
posso immaginarti già di là
a corteggiare le stelle
l'ultima poesia
che forse non leggerai
è infarcita di alcuni paroloni
filosofeggianti
benché sappiamo sia vitale
nel rivederla
fare opportuni tagli
come fa con noi questa vita
nel modellarci
stammi bene dove ti trovi - amica
23
Le voci remote
il letto del fiume
è un sudario
che raccoglie le voci remote
delle anime in sogno fermatesi lì
sotto la luna menomante
di Seferis
Ghiorgos Seferis, poeta greco – 1900-1971
24
Considerazioni
che Egli sia nato in primavera
non al freddo e al gelo
-come alcuni studiosi ipotizzano-
nessuno può dirlo
(convenzioni degli umani: il periodo
i festeggiamenti per prima
la pancia e il sacro viene poi
banalizzato)
e che Egli
sia nato di pelle scura
è probabile
-ma perché fare distinzioni
di colore
25
Virgola di cielo
tu dici dopo non c'è più niente
-e la coscienza?
quella che ti fa dire sono persona
-che nell'aria stretta si fa
virgola di cielo-
no
non la distruggerà nessuno neanche
il fuoco
26
Incantesimo
donna dei boschi: occhi
di cerbiatta - la sua
anima di foglia
di sé m'innamora
27
Quel che si dice tsunami
ingegnarsi per bypassare quel che si dice
tsunami interiore pari al lutto
di una persona cara
elaborarlo mettendo in campo
l'autocontrollo (yoga) e
spruzzate di benevolenza e
autoironia - sviando
il testacoda dei sensi
lasciarsele scivolare addosso
le cose
destarsi allora con altri
occhi
28
La lunga attesa
-alla fine
è dura questa coda da scorticare-
gli scriveva trepidante d' attesa
come se lui dovesse
tornare dal fronte
(era
in trasferta per tre settimane)
-sai:
la bambina la sento
come sorridermi in grembo -
sogno i suoi dolci occhi azzurrocielo-
29
Momenti d' incantamento
entro ed esco dalla tua anima
dove dimorano pezzi di me
un odore di pini ci avvolge
-certo lo senti anche tu-
i nostri passi sul viale accecato di sole
-un grido di gabbiani e l'ascolto
del mare in una conchiglia:
questi i momenti
d' incantamento
fermati dal nostro amore imperituro
30
Dove sei
sparire nel nulla
è l'urlo della rosa dischiusa
consola a tratti un palpito
di luce selenica
che abbraccia il ricordo
ravviva empatie
gentile il velo spiegato
dell'angelo
su un lato del cielo
31
Il tuo garbo
forse solo nell' oltre saprò -
si scioglierà l' enigma - e intanto
i tuoi modi garbati che ritornano
nella camera viola della mente
mi sorreggono per il tempo a me concesso
mentre perso sono
nel perimetrare il vuoto che lasci:
un' ombra feroce
mi strappa all'abbraccio del sangue
il buconero risucchia
presenze umori respiri
non il tuo garbo che in me
non si cancella
32
Frammento di luce
(ispirandomi all' "Aleph" di Borges)
siamo un frammento di luce
particella dell'Altissimo
tale splendere
ha attraversato i mari dell'anima
toccato terre
inesplorate care all'odisseo
indiviso frammento
custodito nel profondo di noi
l'aleph che unifica i mondi
33
Cielo strappato
c' è sempre una donna dietro
una fiaschetta di whisky tenuta
nascosta - semmai per illudersi
di lenire
la lacerazione di quella mancanza
un cedere
all'ebbrezza e alla lunga trovarsi
più che uno straccio
sulla specchiera
profumi ninnoli a far bella
mostra di sé
mentre un cielo strappato
raccoglie il muto grido
34
La giovinezza
e sì che nell'alta
vegetazione
si nasconde un cuore di paglia
-solo a vederla
svoltare l'angolo
sono le fatidiche farfalle
e l'onda del sangue che rimonta
ah i lunghi meriggi a passare
tra sciabolate di sole
nella verde età fuggitiva
35
Nella prima luce
ci accorgeremo che non siamo
esistiti che nel pensiero
è la mente che crea - essa si
materializza in ciò che vuole
nel grembo del cielo fu l' immagine
del primo uomo che
Dio sognò nella prima luce
36
La sacralità della vita
il male si sa è la grande
ferita -ma c' è
tanta fede discreta:
il cui fervore equilibra
i piatti della bilancia
si dirama il sangue della passione
in direzioni inaspettate
mentre
la sacralità della vita ha ali
d' aquila
a librarsi imperiosa sulla
banalità del male
37
In questo cielo bianco di silenzi
non ti vedrò più Nina
se non in vaghezza di sogno -
oggi mi nutro come un passero
dei tuoi scritti di luce che aprono
su universi solo a te noti
e che forse ospitano la tua
essenza mentre mi appare
delinearsi il tuo volto
in una nuvola vagante
in questo cielo bianco di silenzi
38
Oltre l' esilio
il più bel giorno è quando
oltre l'esilio della carne
mi verranno incontro i miei morti
e i parenti giunti da lontano
a qualcuno scapperà una lacrima e
nell'estremo saluto c' è chi leggerà
con voce tremante alcuni versi
"ti sei staccato come foglia
adagiata su una spalliera di brezza"
39
Da un altrove
e tu a lumeggiare le mie sere
anima di candore e di sogno
si fa conca il cuore
ad accogliere
dei versi dettati da un altrove
40
Sospensione lucente
lente figure d' animali in sogno
t' appaiono le nuvole - mai
somiglianti l' una all' altra
e le gocce della pioggia:
sono sempre diverse cadendo
anche se ti sembrerà incredibile
tutto così singolare - unico
vedi:
in una sospensione lucente
lo stacco dell' uccello dall' albero
traccia un irripetibile arco
d' amore nel vasto cielo
41
Mare aperto
mare-anima
sognata dai primordi
in infinito creare
fa vela il cuore
per l'azzurro pelago
42
La poesia
(da un po' che non brucio
della sua luce:
non mi prende febbre
di quell' agitarsi del sangue)
tento qualcosa del tipo: "la vita
ti ha tarpato le ali Nina
rosavestita - ora
è il vuoto delle braccia"
questo l'incipit
ma ahi
è latitante la musa che
non mi dà il "la"
plana un
gabbiano da me non lontano
chissà non porti nel becco quel
verso che mi manca
43
Covid-19
(navigano migliaia di morti
sotto la volta viola della mente)
questa "bestia" viene dalle bestie
-così dicono i
ricercatori (?) - pipistrelli serpenti et
similia
e
così ancora una volta -certo
per altri versi- come quando
il primo uomo entrò nella morte
scende
in campo il nemico
invisibile: il serpente ingannatore
44
L'anima che scrive
uscita dal margine del foglio
ove ha sostato per un tempo-non-tempo
ora sorvola il mondo piagato
dove sola
immacolata piuma in luce resta
45
Afflati
la scrittura si traduce in genesi
di fonèmi - espansi
in luce accensioni del sangue e voli
orifiamme o altezze
pari ad afflati d' angeli
46
Il dopo
ci aspetta sempre
un dopo: il di là
da venire
aria di nuovo aleggia
negli occhi - che ci
sorprenderà - e
ancora non sappiamo se
croce o delizia
47
Il dopo 2
distacco dal corpo -dall' albero
della foglia
abbrividire della rosa appena
colta e non sapersi di
bellezza effimera
48
Vita leggera
una vita in leggerezza
ragazzi galleggiano sugli eventi
sfidano la morte
se c' è un dio? - il suo silenzio -
il corpo i sogni un tutt' uno
col digitale
-uffa 'sto ciuffo alla elvis che non tiene!
manate di gel
-ma è
sorpassato ritrovi oggi
la cresta da gallo
cedrone
49
Marosi
marosi mangiano l' arenile
sulla linea cielo-mare
un battello dove suonano un blues
-l' urlo del vento disperde
le struggenti note
plana e becca
la cresta bianca un gabbiano
leggo s' un muricciolo e
mi confondo tra le righe
-mi si specchia come in sogno
il mio "doppelganger"
192
Momento
in un silenzio ovattato
filtrano
le prime luci dell'alba
ancora viva la voce dei morti
venuti a visitarti in sogno
a rigirarti ti trovi
in intrecci di piedi di mani
-il morso
della carne
-labbra che si cercano
193
Creatura
sembra che il solo sguardo
la mantenga in vita
la sua creatura
ché Lui la pensò
ancor prima di sognarla
in forma ed essenza
poi del sogno
il suo farsi
carne e respiro
194
Un dio minore
(a battesimo d' inchiostro
un dio minore -molto
ma molto minore)
quella "balaustrata"
a cui s' appoggia verso dopo
verso
il mio estro -musa
malinconica non troppo-
(Balaustrata di brezza/ per appoggiare stasera/ la mia malinconia. G.
Ungaretti)
195
Il Grido
si fionda nel buconero della carne
l' angelo caduto:
materia densa non più luce
lo veste il Grido-rimpianto
che si sfilaccia in un tempo rallentato
(vita non è che ossimori
e stelle di latta
vita spezzata come lama
nell'acqua:
vita incompiuta
nell'immenso: puoi dirla infine
un dettaglio
pure
un amore disperato)
196
Del sogno
anche il sogno è vita - con le sue
-dicono- doti divinatorie ma attira
anche quell'annullarsi quando
non sei ostaggio di morfeo e sprofondi
nel nero seppia assoluto
mentre
intorno a te vivono le cose
e tu non sei più che un tronco
portato dalla corrente
197
Orione
da tempo i libri di mitologia
sono soppiantati dai videogiochi -
negli occhi dei ragazzi
non più l'incantesimo di un cielo
percorso dal Carro celeste e da Orione
-che annaspa
in un mare nero seppia
198
M' induceva l' estro
poeti si nasce? - non sapevo
d' esserlo quando m' induceva
l' estro a scribacchiare su carta
da zucchero e alzavo gli occhi al cielo
per un gioiello da carpire
al divino
199
Laghi di mistero
ombre stampate - ombre
a vestire figure
passeggere
luce degli occhi
ai primordi -ritagliata
nel blucielo - ove
immergersi
in laghi di mistero
200
Congetture
più che terra mi dico
un cielo in frammenti
il sogno e la ferita
siamo
più in su quel levarsi
dell' onda che ci avvolge
il punto zenitale
della luce
201
Mare aperto
ho un "posto" dove andare -che
mi aspetta-
a cui fanno eco non sirene ma aneliti
dove
nella morte apparente
spasima la composizione della luce
ho un luogo che
mi aspetta: come andare in mare aperto
con la bussola del cuore
202
Come entrare nel dipinto
cavalcare onde irrazionali
di nonsense onirici
come entrare nel dipinto e
vedere da una nuova
angolazione ri-creata dall' occhio
il confondersi del sangue coi colori
203
Alzheimer
la memoria s' è addormentata nell' anima -
la memoria che come un fuoco inestinguibile
ti faceva dire io sono
ora non sai più chi sei
e perdi la strada di casa
giorni e notti attraversano
le tue ossa e
la tua voce si è rotta nel vento
e se al mattino tì sporgi dietro i vetri
è per vedere solo ombre o fantasmi
come in un sogno ininterrotto
204
Ispirazione
cos' è l' ispirazione se non
un qualcosa che urge nel sangue
prima di vedere la luce
una folata di vento
e sei il vento
una vampata di fuoco e sei il fuoco
-con spasimi d' anima vivi le cose
parole come lacrime
cadono dagli occhi della mente
solo qualcuna
preziosa si posa
ai piedi dell' angelo
sul bianco immacolato del foglio
205
Anelito
(sfogliando Salgari)
quella porta che apri sull'infanzia
ha gli echi del mare e il caldo
rovente di scogliera che ricorda
il tuo passo inquieto ribelle
i tumulti del sangue
resiliente
come l' insonnia della vela
per il buonvento
206
La vita scorre
la vita scorre
e quel senso
sempre del fugace
in ogni cosa
ma il mare
il mare è nel cuore di Odisseo
che si interroga
a specchio del cielo
l'uomo
è per la meraviglia
207
Oltre il visibile
anima siamo con un corpo frale
la beltà è fiamma sotto
la cenere:
di là dal visibile
a dircelo è il cuore
dove discreto l' angelo ci affianca
208
Paesaggi interiori
tu dici
la vita è della morte
vita che indossi
che mastichi e ti mastica
la chiave o il
rovescio -sai- è quella
"vita fedele alla vita" - ad aprirti
paesaggi interiori
ritagliandoti uno spicchio di cielo
209
L' età spavalda
il volo degli aeroplanini
con su scritte indecenze o
un candido complimento
e la destinataria avvampa
dal primo banco c' è chi lascia
cadere la penna
per guardare le mutandine della prof
poi fuori come scalmanati allo
squillo della campanella
e ahi ci scappa l'occhio pesto
innato senso
di rivalità tra bulli
per una bocca di rosa
210
Nonsense
il pensiero allucinato ti apre
varchi daliniani di nonsense
anche la tua figura si deforma
come gli orologi molli
e il cuore si libra
sul fiato
del dove e del quando
211
In infinito espanderti
(a Gabriele Galloni)
ti vedo con fare garbato
rivolgerti ai morti tu che anzitempo
sei dei loro sei come loro
tu che ne scrivevi chiedendoti
"in che luce cadranno"
tu cuore amante dell' ignoto
alla sua riva in infinito espanderti
(tra virgolette il titolo di una sua opera - 2018, RP)
212
Non sei dei loro
nel chiuso della stanza o
di pomeriggio nel sole
da un po' ti sorprendono
a parlare coi morti - questi
non tornano e tu non sei
dei loro -ancora-
sono spirito (ma di essi
poco si sa) -ubiqui
ti leggono il pensiero e a volte
giocano con le nuvole - quando
nelle tue pareidolie
ti pare ravvisarli
213
Lungo un fiume d' echi
quel che accade "deve" accadere?
stabilito dall'alto
o da occulta trama?
e il libero arbitrio allora:
è al 50? al 30?
vestiamo le possibilità
le decisioni sofferte
tra gorghi del sangue
sarà un caso ma
trovarci di qua della strada
invece che di là
potrebbe ribaltarci la vita!
siamo tenui fiammelle
lungo un fiume d' echi
("caso" o quella definita "sincronicità" junghiana)
214
Condono
"condono" dici?
se era massacrato - una maschera
di sangue
la persona: un solo grande urlo
guerriglia urbana -
la pelle rischiano
gl' inviati del tg
tra lacrimogeni e
manganelli che fendono l' aria
abuso
di potere: come vuoi
chiamarlo
-un nuovo caso Cucchi
come tanti altri cristi in croce
215
Utopia
presi in un giro mortale
lasciare tra le mani
trascorrere le ombre della sera
utopia
raccogliere i frammenti di una vita
in un numerabile infinito
(primo verso: parafrasando Ungaretti)
216
L'inferno
(mala tempora ed è belzebù
a guidare la danza)
l'inferno è sulla terra
è l' uomo stesso a crearselo
da quando caino alzò la mano sul fratello
da quando fiammate di odio
aizzano popolo contro popolo
per la supremazia di nazioni
e nascono come funghi velenosi
nuovi satrapi
(le vittime a migliaia
le raccoglie Dio nelle sue braccia -
giammai può il suo Amore
contenere l' inferno)
esso
è in terra se vedi annegare
negli acquitrini la bellezza
217
Per una volta
(quasi una preghiera)
volesse il cielo una volta
mi conducesse il mio angelo e
in una visione ipnagogica
sentirei il mio sangue espandersi
ai quattro lati della terra
a forma d' una grande croce
sentirei allora
esplodermi il cuore
in tanti frammenti d' amore
ma sono un peccatore
218
A voi morti
mi rivolgo a voi
morti usciti dalla morte
voi non più in morte-vita
vivi ben più che i vivi
siete in noi e in nessun luogo
lontanissimi e vicini
lungi da voi ripercorrere
i meandri della memoria
perdervi e ritrovarvi
e ancora perdervi
nei dedali delle passioni
fuggevoli
è l' atavico sangue a dire
"sono" -
è ritorno all'origine: come
nella prima luce
219
L' inconosciuto
vertigine dei numeri
all' infinito
tanto più che i granelli
di sabbia
così gli universi
le miriadi di mondi
l' aleph: il punto
inconosciuto dove Dio li vide
specchiati nel Suo Sogno
220
Le parole non dormono
le parole non dormono
cercano il loro sangue
incessanti si affacciano
alle finestre degli occhi
nude presenze emerse
dal fondo dove è coro
di voci che sanguina
in luce
221
Il viaggio
vedi aleggiare
il tuo soma d' aria
a varcare confini di mistero
ulisside
su rifiorite rive
d' un' itaca celeste
222
Mattino
nello specchio del comò
si guarda una luna sghemba - prima di
dissolversi
indugiano nel sangue
sfilacciati sogni -
si attende supini
mano nella mano
che cresca la luce
e c' inondi col suo
buongiorno
223
Pietra di sole
scintilla il sogno
sopra la vita ondivaga
luce affebrata
accompagna
questo scorcio d' anni
nel meriggiare ti accoglie
una pietra calda di sole
224
Nel suo segreto
non senti il grido della terra?
la natura si rivolta
araba fenice
la sacralità
della vita violata
è intatta
non è la notte del mondo
la rosa
ha in sé nel suo segreto
la bellezza
225
Seconda vita
all'alba svaniscono i sogni?
o sono parte di noi
insediati nell' intime fibre
come una seconda vita
disincarnata?
attori-spettatori
secondo la "via regia"
trovarsi alla stazione o in
riva a un mare cristallino
-déjà-vu che ricorrono
in placida naturalezza
via regia: definizione di Freud del sogno
226
I potenti
"beato chi pratica la giustizia":
i potenti voltano la faccia
i potenti operano al buio
non sopportano la luce che li acceca
ogni opera buona
di chi è troppo "umano"
è sasso d' inciampo
i potenti dileggiano
chi osa parlare
d' amor fraterno
al grido del povero
prostituito alla vita
oppongono un ghigno feroce
227
Le parole
imbastire dei versi e
renderli appetibili? suvvia
non cercarli attendi
che vengano a te come in sogno
propiziatorie parole
neo-nate
dal sangue emerse
in luce
228
L' appagamento
(visione)
ti accoglie un mare di luce
e sei come appagato
di tutto
tu essendo tutto nel Tutto
ti si apre lo sguardo su
infinite dolcezze
mai sognate nemmeno
in alveo materno
la trasparenza del cuore
ecco librarsi sulle
corde del fanciullo
luminoso
229
Natale praghese
(da una omelia)
la maestra imprigionata
la verità bendata
-macché! tutte fantasie!
-Gesù bambino non esiste!
di qui
il tumultuare in crescendo
di quei piccoli cuori:
e a quelli -i miscredenti-
sarà stato negato l' abbaglio
di luce che avvolgeva
le anime innocenti
quando esse chiamarono
all' unisono il Verbo incarnato
230
La vita si guarda
la vita si guarda
vivere specchiata essendo
dell' Oltre il suo rovescio
solo
apparire - geme la
natura: non senti le doglie
del parto?
231
Incantamento
sorprendete sempre
voi palpiti mutati in versi
se il cuore ha un balzo per una
metafora felice
come quando il bambino
gli occhi ridenti
spalanca per la novità
delle ciliege appese alle orecchie
232
Femminicidio
tempo di ribollir del sangue
e cielo e terra si tingono di rosso
l'abbaglio della lama tra la folla
impossibile sfuggire ai fendenti ciechi
l' attimo dopo
lui è rivoltato in sé
-non più lo stesso-
nel proprio tragico buio
233
Sento qualcosa in me
sento qualcosa in me
che non è di questo mondo
mi trapassano gli strali delle
convenzioni ma nella
curva degli occhi tremano
frammenti di stelle - stimolo
la mia innocua follia
nel segreto degli specchi dove ali
d' angeli leniscono
l' ebrietà del sangue
234
L' inganno
-che vuoi da noi?
-sei venuto a rovinarci?
vedono i loro progetti
mondani contrastati
da quest' uomo che si dice dio
le sottigliezze dello spirito
maligno si attivano dal primo
uomo e continuano a infierire
con danni irreparabili
-che vuoi da noi?
il male lo credono il bene
in quella loro cecità
235
Di luce e sommessi gridi
è quasi fatta
tutta in dormiveglia come
nella testa una musica - poi
da eliminare i nonsense o
addomesticarli vestirli
ché diano colore
emergono i fonèmi dal fondo
tu li prendi di slancio e sono gonfi
di luce e sommessi gridi
236
Chissà dove sei
abbracci avvolgono il cuscino
gioca un raggio di luna
tra i tuoi capelli
ti guardo
dormire - penso
chissà "dove" sei ora
tu che ami i viaggi
interstellari
tu immersa in un
senzatempo
d' esagoni e sfere
(ultimo verso: ispirato a J. L. Borges)
237
L'ispiratrice
dopo forse più d' un migliaio
dettate dall'alto o dal profondo
di te ti chiedi
se a crearle non sia stato
un altro e non tu:
specie delle più
datate non riconosci la mano
l'ispiratrice vagheggia nella
testa in auto per strada o
si nasconde tra le pieghe
del divano e
nei momenti più inattesi ti dà
la mano
stornando uno scialbo esistere
238
Dammi cuore (preghiera)
dammi ancora tempo
tempo per sognare
altre vite
tempo per
arcobaleni e luce e voli
e che io fedele sia
alla verità
alla fine
dei giorni che non debba
vergognarmi di me
dammi altro tempo - dammi
dolore
per gli ultimi
dammi cuore per gli ultimi
239
L'albero
l'abbraccio è scala al cielo
l'albero che si sente abbracciato
ti è grato con la sua ombra
nel rinvigorire
nell'incipiente primavera
è casa degli uccelli
che sentono
anch'essi il fraterno "contatto"
-sei nella
natura tutta che freme
di vita
240
Divagando
senza pentimento
strappai le poesie giovanili -sarà
capitato a tanti- altre poi
ripudiate
pezzetti di versi
continuano a svolazzare farfalle nell' aria
nuove poesie germogliano
come alberi o fiori
241
Nell'armadio 2
l'altro giorno nell'armadio
non trovai uno scheletro ma
in una giacca appesa da anni
un foglietto con alcuni versi
scritti in grafia minuta
li avevo
nelle stanze della mente
dapprima cullati poi
un po' persi un po' ripresi
vi vedevo le vele del sogno
andare su mari aperti
ulissidi cotti dal sole
legati a canti di sirene
mogli a tessere tele all' infinito
e
molto altro: visioni
dissolte nel nulla
chissà quei versi
avessero preso forma
ne sarebbe uscita una piccola perla
no - diciamo
una cosa decente
ad essere onesti
242
Nell' incerta luce
nel sangue degli echi
i tuoi franti aneliti
le cicatrici di luna e il rosso
grido delle estati che non
vogliono morire
le pieghe dei ricordi
a vestire sorrisi di sole
ora galleggi
in questo brusio di vita
mentre una vecchia pietra ti accoglie
ancora calda di quel sole
che lento annega
e ti attardi
nell' incerta luce
243
Relativo
dall'apparire dello 'strisciante'
inganno convenzioni lussuria
i pilastri del mondo
relativo il tempo
come il soma come la morte
(il morire: una scrematura)
non del mondo l'Assoluto -che
è vita nascosta
DELL'INDICIBILE
2019
1
Sincronismo
[ispirandomi a Jung]
quando dici
nel posto giusto al momento giusto
-o sbagliato se vuoi- e ti chiedi
cos' era a spingerti:
fatalismo o un
sincronismo d' eventi
certo
non potevi non passare
da lì in quel preciso istante
-prestabilito?-
dove ad incrociarti era il tuo
alterego
2
A nuova primavera
[la carenza dell'ispirazione]
sono quello spazio
che ti dice bagnami
del tuo humus come una terra
abbandonata
che implora
di ridonarmi luce
nutrirmi coi fonèmi che conosci
farmi sentire vento
che sulle ali conduca alfabeti
come una preghiera
ah rimpiango quel sillabare
di palpiti di soli
che ora in sogni monocromatici
mi appare irraggiungibile
implora
quel vuoto spazio che sono
di farmi rinascere a nuova primavera
3
La tentazione
immagina quanto debbano
sembrare infiniti
gl' istanti della carne che urla
quando
in due è diviso l'essere
entrerebbe in te un mare
sul cui fondo
ti avviluppano tanti tentacoli
se bastassero le braccia incorporee
della mente
a liberartene
4
Noi ombre stampate
album - libro bianco
di noi ombre stampate
vi è sospeso
il rosso grido
del fiore che anela aprirsi
fiore della nostra essenza
sdoppiata
nel tempo piegato su
quello specchio di tenebra
di figure estinte
5
Anche per voi
salgo sulla croce anche per voi disse con gli occhi
rivolto a quelli che lo inchioderanno
anche per voi che ancora nei secoli
mi schiaffeggiate sputate
negando la vita buttandola tra i rifiuti
aizzando popolo contro popolo
sotto tutte le latitudini
salgo sulla croce anche per voi
che mi sprecate nelle icone
per voi nuovi erodi/eredi della svastica
che insanguinate la luce delle stelle
oscurando la Notte della mia nascita
anche per voi potenti della terra
razza di serpenti
che non sopportate di sentirmi nominare
dal mio costato squarciato fiumi di sangue
tracciano il cammino della storia
la mia Passione è un solo grande urlo muto
di milioni di bocche imploranti
dinanzi al vostro immenso Spreco
con cui avete eretto babeli
di lussuria come cultura di morte
6
Vento salino
[ispirandomi a
"Febo, cane metafisico" di Curzio Malaparte.]
alla mia cagnetta piace inalare
il vento salino
quando sulla battigia
la lascio libera e
lei va veloce come una saetta
poi arresta la corsa e
naso all'insù -lo sguardo
un punto interrogativo-
scruta un cielo carico di nubi
forse ci vede figure
strane - forse animali
come succede a noi umani
7
L'albero intagliato
il bosco brulica di vita -
primavera l'albero
intagliato
lo abbraccia la luce - pende
dal ramo il sapore di un addio
il suo palpitante sanguinare
come la ferita di un tronco
fulminato
8
Di fiammeggianti palpiti
(ad Alda Merini)
di fiammeggianti palpiti
dicevi garbata
e a un tempo sanguigna
cantando
lo spazio dell'anima
dei voli asimmetrici e
di amori tuoi devastati
cantavi
mentre ti fuggiva
dagli occhi la vita
d'albe di sogno la luce
vedevi salire ai Navigli
e senza remore
nudo esponevi
del tuo sangue il fiore
martoriato
9
Da una parabola
una terra "dove
scorrono latte e miele"?
breve
il tempo - vedi è già sera
prostrato
dinanzi alla Sua splendenza
di "roccia spirituale"
la voce odi che
disarma:
"dammi il tuo cuore"
10
Abbrividisce un cielo
un cielo abbrividisce bianco di silenzi
guarda Signore come mosche annegano
i tuoi figli - un mare di cadaveri
niente più scuote sorprende
-agonia del mondo
quando finirà: ancora e ancora
speculano sulla pelle dei miserabili
gli scafisti trafficanti di morte
11
Febbre azzurra
del senso del bene
che ti prende per mano o del
sentire indicibile
suggerito dall'angelo che non vedi
febbre azzurra
di quell'agitarsi nel sangue della musa
o dell'infinito spazio
della mente aperta al sogno
quando chiami i morti
la cui empatia
ti dona uno stato di grazia
che oltre il giorno perdura
12
No man's land (2)
l'incognita dell'ora - sempre
a metà strada noi che siamo
terra di nessuno:
il fratello oscuro
che s'agita nel sangue
a mimare
il dolore del cosmo
penetrati da tutto il freddo
del mondo -
immersi nel mistero di noi
13
Chi ti credi
(contro la prepotenza e la superbia)
usi il plurale maiestatis
ma chi ti credi
aureolato tu di vacue
onorificenze
che col lupo segui la pista
del sangue
nightmare per te se
ti fronteggiasse un davide
ad abbattere con fionda quel tuo trono
di tracotanza
anche le pietre canterebbero - sì!
14
L'affronto
oltre l'età
dell'oro o della incoscienza
sbattiamo la faccia contro la notte
il primo impatto
forse quando
ci si isola perché ci hanno
gratuitamente derisi
e non sappiamo quali
"affronti" o spine o ferite
tenga in serbo la vita
per noi
sotto un mutevole cielo
15
Immagini passeggere
la composizione dell'apparire
di cui è fatto il mondo - maya
se vuoi o fuoco dipinto
in questo vortice d'ombre
noi siamo
a noi stessi estranei: forse polvere
di stelle o solo immagini
passeggere
specchiate in un vacuo sogno
[fuoco dipinto: da un verso di Maria Luisa Spaziani]
16
La luna nel bicchiere
al quartiere della movida
addentano luccichii
bevono la luna nel bicchiere
dopo l'alto livello dei decibel
un silenzio striscia lungo i muri
tra vertigini di ebbrezza
chi saprà decifrarli
i respiri spezzati dove la parola
impastata annega
e nel cuore
incenerisce la carezza di un dio
17
Le parole leggere
come pensate
vogliono subito uscire nell'aria
posarsi sulla pagina-lenzuolo
sotto tante lampade
vite in fieri
chiamano legami
fan ressa una
scrematura è tuttavia
pressante
si cercano nel sangue
in epifanie di luce
18
Messaggeri
se li richiamiamo alla memoria o
solo diciamo il loro nome
ci rassicurano coi loro
impercettibili sussurri
per dire
eccoci
messaggeri incorporei
aleggiano su altri mondi - recepiscono
echi di tante entità -
vogliono dirci: "non siete soli"
19
Gli sponsali
(impressioni da un matrimonio)
banchetto luculliano e la musica
a palla il sorriso ebete da
"bicchiere di troppo"
lo spellarsi delle mani
il bacio casto la lacrimuccia
e
prima che il tempo li sciupi
l'indomani i fiori
andranno ad onorare i cari
familiari passati a miglior vita
20
Sei l'attesa e la ferita
Dio ti sognò e fece
del tuo sangue una cattedrale
sede del co-creare
sei l'attesa e la ferita
-da te così distante
fatto di abissi capovolti
e frammenti di memoria - cavalchi
il dorso del mare
dove un'itaca chiami senza voce
21
Le parole
le parole giacciono avvolte
in sudari
toccate dalle mani dei morti
neo-nate
le scrive il mattino
sulle ali del vento
concepita dalla notte-madre
sanguina luce
quella che credevi smarrita
22
Ed è un presentire
siamo buchi neri
affamati di cielo
ed è un presentire
come una mano sulla spalla
il doppio celeste che
chiama dall' intime fibre
estrae dalle viscere la memoria e
la custodisce nell' akasha
attende il ricongiungersi
nell' abbraccio cosmico
23
Come onde di luce
il già e il non ancora
la prima venuta e la seconda
quando
i cieli si apriranno e
come onde di luce o
purezza d' angeli
schiuderà la parusia atomi
di verità
24
I poeti
i poeti "maledetti" vanno via presto
neanche il tempo di assaporare la gloria
-gira nella testa un celebre verso
di Bellezza o di Rimbaud-
vogliono mostrarci il passo d'addio
affacciati a un cielo carico di futuro
25
Sosta
ricalchi i miei sentieri
riflettendoti in ogni mio pensiero
angelo che da me sei
invocato
da che ti so nell'oltre
tanto somigli -uno
stravedere?- a quello della volta
che da bambino in estasi guardavo
naso all'insù per ore
oggi -pesano gli anni e aspetto
il ritorno al grembo- mi crogiolo
s'una pietra ancora calda di sole
nel giorno che declina
26
La spina e la rosa
sin dalle acque creaturali
prerogative del cuore
la spina e la rosa
emersi da naufragi-di-sangue siamo
fioriti dagli occhi - prima
di trasmutarci nell'aria
la luce una velata "ferita"
rosa che s'asconde
27
Fantasia (6)
che se mi chiedessero
ti piace la vita da clochard
in un certo senso approverei: non fosse
altro che per sentirsi libero
come un uccello senza il burocratico cappio
(ma vedere un poveraccio morto all'addiaccio
sì che ti stringerebbe il cuore)
i vivi mangiano i vivi e i morti
sono concime per la terra
un giorno
mi piacerebbe spuntasse almeno un fiorellino
all'altezza del mio cuore rinsecchito e nero
28
In un dove riflesso
(dedicata alla donna)
affido alla pagina
questo grido inchiodato
te lo vedo
in un dove riflesso
materializzarsi nel braccio
a inane difesa dai colpi ciechi
del vile
affido alla penna
il raccapriccio
per la rosa di sangue che si espande
in questi tempi oscuri
29
La forma dell'acqua
il nostro sangue si confonde con l'indaco
dove il volo d' una rondine s' eclissa
dietro una nube
camminiamo con i piedi nella morte
-chi più cosciente chi meno-
siamo
senza bandiera terra di nessuno
-la forma dell'acqua
è quella che la contiene
30
D' ispirata luce
le ali azzurre della fantasia
sono vele ora e ti vedi
odisseo
a solcare i grandi mari
lambire inesplorate
terre
le vergini terre del sogno
dove s'imbeve il nascere
d' ispirata luce
preludio alla bellezza
31
Libro sacro 2
la riga nera balza dalla pagina
è cuore sanguinante
soffio dello Spirito che accoglie
è la piaga del costato
delle mani trapassate dai chiodi
produrrà i suoi frutti
non sarà polvere nel vento
la Parola fatta pane
32
Gli alberi danno udienza
il noi è scalzato dall'io
l'altro neanche più lo si calcola
la sacralità della vita è una favola
le nostre menti che
per secoli d'arte e bellezza
hanno gettato al di sopra della notte
ponti di luce
ora annaspano in un vortice mortale
palpita la terra tradita
gli alberi danno udienza agli gnomi
33
Vita zingara
ama passare interi pomeriggi
appollaiato sull'albero preferito
con la frescura delle foglie
dove nella pace gli nascono poesie
o si diletta a contemplare per ore
la lunga teoria di formiche amiche
che sanno dell'aria e del sole
non del peso della vita
un' idea
sarebbe trasferire nei suoi versi
insieme all'asimmetrico avanzare
l' istinto conservativo
nel loro ben ordinato universo
nonché la frequenza dell'atto
sessuale
di cui si dovrà documentare
quest' uomo ama la vita
zingara senza cappi
gli mancano solo un paio d' ali
34
Geometrie ingannevoli
(della tentazione)
giorni si dipanano
in geometrie ingannevoli
il maligno si cela tra le pieghe - tu
percorri lo scintillante sentiero
dove l'esistere
s' imbeve delle radici della luce
lui è lì a spiare mentre
inconscio ti pieghi nello specchio
35
Apparenze
qui
di noi solo apparenze
-ridimensionati siamo
-acqua e memoria un sogno di volti
delle nostre ali -dalla nascita-
abbiamo perso ogni tanto una piuma
e la chiave del cuore
-ahinoi- dimenticata in soffitta
tra arnesi fuori uso
mangiati dalla ruggine
36
Rileggendo
rileggendo capita mi sorprenda
la mia penna
sangue o inchiostro?
-quando le scrissi le parole
pareva aleggiassero
guidate da una mano d'angelo
o emergeva dal sogno il loro
criptato alfabeto
così dai fonèmi
ero portato al guinzaglio
37
In divenire
vorresti
levitasse l'anima in cerchi
espansi nell'etere
mentre rappresi restano
negli occhi pezzi di cielo
cadono voci
come in frantumi di cristalli
su mari aperti -vedi-
si scrive la vita picara
38
Come cammello
come cammello da cruna
o porta stretta passerà
di là il sangue genuflesso
l' Eccelso adorando ?
esulteranno allora le tue ossa ?
chi a dirti di capovolti cieli
-rovescio dell' apparire-
se non l'angelo inavvertito ignorato
nei giorni grassi
39
Il cuore della luce
(Monna Lisa)
più che lo sguardo in sé
lo avviluppa il cuore della luce
entrando nel quadro
quella luce enigmatica che
lo seduce come musica lieve
sottofondo di un oltretempo
a saziare il suo cielo
un mare aperto in quegli occhi
d'inesprimibile incanto
40
Caino
hai levato il braccio
e hai capovolto i cieli
dai recessi del sangue
rimonta la melopea selvaggia
hai sul collo il fiato di colui
che abomina la Croce
e ti trascina nel vortice osceno
41
Sembianze
aiuta la vecchia foto seppia
se non ti venisse in sogno lei:
si perdono i precisi contorni
non di rado nel labirinto interiore
ah ricreare di palpiti un vago
sentire
nel tempo caduco che mastica
sembianze e ricordi
come quando nell' immobile luce
su un' altalena si dondolava la vita
42
Scatole nere
scatole nere nel cuore sepolte
hanno banchettato i pesci nel ventre
del relitto ignari che la storia
del mare abbia un sangue e una voce
sul fondale il salone
è un acquario dove sullo specchio
piace immaginare
-resistita al tempo- una scritta
buffa col rossetto -ma jolie-
la coda dell' occhio
ha impresso
un ovale di donna ottocentesca
43
Palpebra del cielo
(estiva)
giocare con le nuvole
raffiguranti capre o cavalli
confondersi queste con i pensieri
allucinati di uno stato ipnagogico
lungo il nastro autostradale
per te l'estate si è chiusa
con un forte temporale agli scorci di luglio
con ombrelloni divelti e fuggi fuggi
a chi dirai
non ci sono più stagioni - sì
che ammicca una palpebra del cielo
44
Barbarie
vedi passarti l' esistere - vivi
il fuori del tuo dentro - ti
appare "un sogno la vita"?
-e il dolore quello
del corpo crocifisso
o lacerato da cavalli in
direzioni opposte? ti fai
un film entri in un' era
di barbarie
tuttavia la nostra
a quella -ahinoi!- s' ispira
(Pedro Calderòn de la Barca - 1600-1681 - "La vida es sueño")
45
In un dove
in un dove che non sappiamo
dicono c' è festa perenne
il vino giammai manca
è il sangue della fratellanza
in un oltre che non conosciamo
il leone giacerà con l'agnello
noi abbracceremo
senza braccia chi ci aggrada
in una cosmica kermesse
dove non vi sono cuori ostili
46
Apeiron
la luce-energia
fatta densa
nella materia si oscura
di che siamo fatti dunque?
energia del cosmo
stretta a imbuto
in un tempo rallentato?
forse
corpi-in-prestito che
si leveranno dal letto di tenebra
per sfociare in un
altro mare?
47
La Vergine (2)
la bellezza che ti colse
rosa d'amore
t'imporporava il viso di fanciulla
era il fiat
la bellezza fatta persona
ala d'angelo
a custodirti
non ti preservò dalle brutture del mondo
Mater dolorosa
pie(a)gata eri ai piedi della croce
48
Poesia è
la poesia è traduzione
da una lingua sconosciuta
è dall' Origine -
dal Verbo
è lettere storte sull'acqua
poesia è del vento e della foglia
è il cuore delle stelle o la musica
della pioggia sulle tegole
la fiamma che arde
della nostalgia di Dio
49
Si levava alto nella luce
(a Pablo Neruda)
sia il tuo verso la ferita
a farsi nuova voce - lettera
di fuoco - j'accuse
(nella terra di sangue e d' amore
si levava alto nella luce
il tuo Canto generale
a cui facevano coro i morti ammazzati)
50
Da quel dove che t' ha accolto
(certe volte sembrava che un punto
ci attraesse oltre le nuvole - o
almeno così era per me)
e dunque anche tu
adesso mi precedi
varcando il mistero
con la valigia di sogni
non mi aspetto un fischio da quel dove che
t' ha accolto
-per te sempre estraniante
a ragione: essendo noi
mortali
51
Canto di sirene
la normalità non esiste: la vita
è una continua sorpresa
in luce-ombra navigante nel sangue
saltate le coordinate
-farfalle di fumo- niente
di più facile che canto di sirene
svii
dallo scavo del profondo ove il Sé
si manifesti
52
Verrà il tempo
c' è tempo e tempo
quello della gioia quello del dolore
la vita ti ha insegnato a piangere
non puoi chiedere di essere liberato
se è stabilito
che il cornuto ti debba stare dappresso
con la tagliente sua lingua biforcuta
verrà il tempo
-oltre il tuo lento morire-
a rimarginare le ferite della luce
ora nello specchio
vedi agitarsi le ombre dei tanti
io vissuti
i tuoi errori
53
Levarsi in fiore
(la crisalide si posa
sulle dita dell'alba)
muore
l'animale resta l'entità
dell' origine
Mente infinita espansa
inondata di luce
ed ecco l'anima levarsi
in fiore
54
Corteggerò la bellezza
trasvolerò mari d'aria
tra galassie interstellari
stanco di questo mondo ipocrita
troverò assegnato un posto
secondo i meriti
dove abiterò per sempre
lì corteggerò la bellezza
presentita mai conosciuta
sulla terra
55
La parola che sanguina
colgo la parola che sanguina:
scrivo la vita che
si alterna tra naufragi e
benedizioni
ulisside impenitente
rammendo le mie vele
reduce da viaggi psichici
ho dimestichezza con la morte
con la stessa naturalezza
del mio sapermi eterno
AFFLATI
2018 - 2019
1
Sperdutamente altrove
un intrico di rami
fitto a mo' di tetto -quasi
a contenere la dolce indolenza
d'un meriggiare montaliano
vastità di te solo
a spandersi
in un infinito galattico
saperti
così sperdutamente altrove
2
Calvario
(a San Massimiliano Kolbe)
portavo le mie quattr' ossa sul calvario
accomunato alle migliaia di sventurati
lungo i binari della morte
ti parlo
a nome di chi nome non aveva
ti parlo dalla regione del dolore
con la bocca dei morti
ove germogliano fiori
di quel perdono che non è dei vivi
3
Sillabe
pilucca sillabe
la mia anima di carta
l'attraversa noetica luce
ammicca la musa nell'azzurro
dei miei vaniloqui
epifania di voli
4
Le scale di Montale
quante volte ho sceso scale
pensando a "quelle" di Montale
-ancor giovane ti senti e il braccio
non l' hai voluto-
e quella certa luce a flettersi
sulla mia dolce indolenza
nel sentirmi chiedere che si fà
stasera
voglia non ho di uscire -ci assediano
gli anni- sediamo sui gradini
del tempo sotto una luna menomante
5
In una sospensione lucente
dormire abbracciati -io che non
riprendo sonno-
il glu-glu-glu di colombi
sul terrazzo-
a inondarci la bianca luce
delle stelle che andranno a svanire
una mosca è il verso che mi ronza
in una sospensione lucente
sento che creando noi si viva
d' infinito
6
Cosa vuoi ne sappia
(parla un agnostico)
tu dici
il sopra è il sotto citando I King
ma cosa vuoi ne sappia
di capovolti cieli e dell'essere
"rivoltato" a un colpo di vento
erudiscimi allora e dimmi
cos' è la verità tu che non
la ritieni un optional
io so soltanto di terra
e non ho baricentro
lascia perdere l'anima e dimmi
se qualcuno mi ha chiesto di nascere
7
In sogno
vedevo di dalì il Cristo pie(a)gato
gli orologi molli danzare
mutando forma
i lunghi colli
di modigliani curvarsi
e gli uccelli di mantegna invadere
il mio studio
lasciando deiezioni
ancora intinto nel giallo
il pennello di kandinskji
[Opera di Dalì: "Cristo di San Juan de la Cruz", 1961]
8
Geografia di graffi
dirò di quella volta
che l'ondata mi strappò
come una gigantesca mano
dallo scoglio
pensavo fosse finita
mentr'ero sballottato
come una cosa
poi mi guardai
la geografia di graffi
e mi toccai
inebetito
9
Come nuvole pigre i pensieri
di quei momenti che
come nuvole pigre i pensieri
veleggiavano verso isole di spleen
nell'essenza del sogno
e lei tenerezza
in sorrisi di rose
ad aprirti il cuore nel passare
come un arco nel cielo
10
La scrittura
torna sulla terra
pensa alla
realtà degli ultimi ai
margini
i voli non fanno
per noi
lasciamoli ai sognatori
la tua penna sia invece un fuoco
a trapassare l'essere -voce
di chi non ne ha
e la scrittura
-angelo di giustizia- si elevi
in luce
11
Orizzonti di palpiti
il cuore a specchiarsi nel grido
di luce mentre stormi
d' uccelli
disegnano asimmetrici voli
e
si mutano in forme d' animali
le nuvole
l' urgenza di ricreare orizzonti
di palpiti
su tela o bianco foglio
l' arte
è un viatico per restare
immortali
12
L'assente
è nella natura delle cose
-dici quasi rubandomi
luce dagli occhi-
che la foglia maceri rinasca
sul ramo e allo stesso modo
l'assente
ha il suo "posto" etereo e
d' un sangue e una voce vive
come invisibile radice
13
Hikikomori 2
stiamo pulendo le strade dai sogni - tutto
così asettico e
ora non sappiamo dire
i ragazzi dove appenderanno i loro
aneliti
senza saper vedere
il giallo d' una foglia
raccogliere il grido d' un gabbiano
il virtuale li reclude
-hikikomori- nelle loro stanze
sempre più in tenera età
e il cuore annaspa
senz'aria
14
Lungopò
noi due mi dici
siamo della stessa pasta
-quanto a me non so dire i difetti
la trave nel mio occhio
le anatre abboccano
le nostre briciole
tra dorati riflessi e giochi d'acqua
tu
ti mantieni bella e gli anni non sciupano
questa luminosità del viso
mi chiedo quanti inverni
ancora nelle ossa
che gemono nelle giunture
15
Autunno
amore vagabondo dicevi
di smemorate carezze
nei primi versi giovanili
perché poi vagabondo
oggi non te lo spieghi
tempo
uggioso diresti uguale
mestizia
a ottenebrare il cuore
ripensi con nostalgia
alle corse tra sciabolate di sole
nella verde età fuggitiva
autunno è la stagione dei morti
17
Ulisside
occhi di terra e di cielo
e oceani
occhi ove vive
noetica luce
a sognare procelle e bompressi
e
un'itaca lontana
esce dalla coda dell'occhio
il tuo vascello
a circumnavigare terre di mistero
ed è casa
di mare aperto
l'anima del viaggio
18
I passi in cadenza
sei la mia spina
Rosa
pelle di pesca
ti elevi e danzi
sopra le nuvole
a corteggiarti le stelle
invidiano
gli angeli i tuoi passi
in cadenza
tra archi di luce
19
Lista d'attesa
e siamo in lista d'attesa
dici con un mezzo sorriso
-dall'angolo del labbro la stessa
sigaretta mai accesa
anche vivere è un vizio che
-aggiungi scherzoso- ci dovremo
togliere un giorno
ed è umano chiedere se
possibile una dilazione al
Pantocrator
spiralante il pensiero - navigano
gli occhi in un mare
d'aria
20
Il compromesso
(divertissement)
l'hai adocchiata da tempo
la bella villetta
in cima alla collina
col suo bel giardino
e tanto verde intorno
dove possa correre
felice la tua cagnetta
e tu a fare footing
non vorresti fosse un sogno
hai anche studiato
la planimetria
sei pronto per il compromesso
e accendere un mutuo
ma di': non corri troppo
dentro il tuo sogno e
ti comprometti?
21
In questa vita che vivi
l'angelo veste una parabola
di carne
egli
la tua entità lucente
la tua statura
luce della vita messa negli occhi
22
Senza titolo
un'alba cadmio
apre spazi
inusitati nel cuore
usciti dal sogno
beccano sillabe
gli uccelli di maeterlinck
in un cielo di vetro
da un luogo non-luogo
le uve dei tuoi occhi
chiamano il mio nome
genuflesso nella luce
23
Nell'oltre
[Parla il ragazzo che ha perso la sua amata in un incidente.]
il tuo sangue spanto -Nina-
che intinge
di deliranti arabeschi le mie notti bianche
e quell' albero con i cuori incisi
a sopravviverti - le radici impregnate
del nostro amore
ma tu anima di stella
sei nell'Oltre
24
Nei cieli di Torino
nei cieli di Torino
promette pioggia livida luce
uno sguardo di sottecchi
al vicino di panchina
mentre leggo Kavafis
-le dà fastidio il fumo?-
al mio cenno spegne
garbato come ne trovi pochi
la metro e sei al centro
Porta Nuova la trovi
intasata di affaristi ed extra-
comunitari
un cappotto liso fa da coperta
ad un barbone e il suo cane
ad uno sputo è in sosta
una testarossa fiammante
tra i morti e i viventi
il mondo ha denti aguzzi
25
Il rovescio
spossato sono dal mio sogno
non mi sovviene per quale ragione
nell'ondivago moto del cuore
mi disperavo e
come un agnellino piangevo
il sogno dicono
è il negativo del reale
il pianto è gioia
e lo stesso sarà entrando nell'orbita
di cieli dell'Oltre?
il rovescio dunque
di questa realtà che ci appare
per speculum in aenigmate?
mi aspetto buone nuove
prosit!
26
Sogno daliniano
(splendenza rubata da un
non-dove -mi dico- questo
piccolo universo racchiuso
nel profondo di noi piccoli
universi)
mi ero
annullato in pensieri allucinati e
in un abbaglio di figure
Gala e Mae West mi sorridevano
sdentate
[Tra i famosi dipinti di Dalì: Gala, di origine russa, sua moglie e musa;
Mae West, attrice, New York 1893 - Los Angeles 1980.]
27
Di luce e di sangue
sostanza
sei di luce e di sangue
le cellule cambiano di continuo e
non sei più lo stesso di prima
-com' è ogni ciclo in natura
ma eco
insopprimibile in te risuona
d'immortalità:
sempre a
superarti
a superare d'un passo la morte
28
Angelo
angelo icona della volta
che mi vedevi da lassù
la testa all' indietro
a contemplare i lineamenti perfetti
nei tuoi occhi vedevo palpitare
il cuore della Bellezza e
m' incantavo
poi per paura
del male del mondo
la sera mi rifugiavo nel sogno
di te e toccavo il cielo
quando
dopo la mia accorata preghiera
venivi a visitarmi
29
Anse d' ombre
anse d' ombre
notte bevuta sudata notte
un grumo di sangue la parola
nel bailamme l'anima dissolta
sogno sputato
l'essere svuotato di forme
ad un cielo muto appeso il grido
30
L'ego
non è che fumo
il tuo riflettere se
al tuo (d)io t' inchini
l' interpellarti cade nel vuoto
come un assordare di cristalli
inutile imbiancarle
le pareti pregne
d' insormontabili retaggi
31
Tutto è ancora possibile
ti senti altrove e il più
delle volte fuori dal coro
ti chiedi se -nell'ordito della vita dove
si spezza la parola- ti sei perso
qualcosa - vorresti allora
rovesciarti come un guanto
riconoscerti come il
fuori del tuo dentro
aprirti a un' alba che
diradi questa
corolla di tenebre
e sai che tutto
è ancora possibile
32
Così esiste la parola
così esiste la parola
nutrita del sangue degli dei
prende il largo quello che si dice
afflato o musa ispiratrice
alla scoperta di fonèmi
fa cerchi concentrici
nel lago fondo dello spirito
33
Allucinogeni
stato d' incantesimo
inventarsi un cielo
delirio che
sanguina luce
l' anima travestita
a farsi pseudo-
incarnazione di un sogno
breve estasi - amara
al "risveglio"
34
Latitante la musa
sillabe cadute dagli occhi
l'ingoio di stelle a svanire
"credi resistere ai piaceri della tavola
ma dai che hai -fidati-
il colesterolo buono":
questo
salvi dal tuo dormiveglia - relitti
a galleggiare sul mare ipnagogico
tenti trarne una poesia
giri in tondo con le parole - latitante
la musa
35
Migranti
segni indecifrabili
lasciano lungo il percorso
come orme sulla sabbia
è stato un miraggio
la terra promessa
negli occhi pezzi di cielo
a dire l' avverso destino
resta un muto grido
di scatole nere sepolte nel cuore
36
Di giorni a perdere
nel bailamme di giorni a perdere
in virtuale ti giochi
la vita testa e croce
all'altezza di precipizi
ti avvolge il manto del vento
cogliere il fiore-essenza del tempo
dirti se l'esistere sia
quasi finzione o sogno
37
In bilico
giungeremo
nell'Oltre dove le ombre
parlano col vento
increduli e colmi
di lucente meraviglia - noi resi
impalpabili
essenze e vieppiù reali
tanto che ci parrà un sogno
l'aver attraversato
nella carne la morte
nel circolo del sangue
noi in bilico
un piede nel mistero
38
Allo specchio
ho un rospo-invettiva
mi sta lì
lo raccolgo in un foglio
intanto lascio gridino le pietre
per la bellezza deturpata e
il suo esse-o-esse
per i figli del progresso dio-boomerang
dai chiusi orizzonti e una vita
di passi perduti
per l'uomo e il suo specchio
dai mille rebus irrisolti
dove confluisce la sua storia
intanto la luna
non più ispira rime e sogni
divorano topi famelici
la polpa del mondo
39
Indivisa sostanza
sono indivisa sostanza
dimora delle origini
porto il respiro di voci
tra ramate ombre
nelle trame del vento
lascio si dilegui la morte
mi vivono nella carne
illimitati cieli
mi ustiono di rosacea luce
40
Quando l'angelo
quando l'angelo verrà a chiamarti
discreto senza tromba
e avrai lasciato questo corpo frale
-burattino senza fili-
aleggerà nel cosmo la tua essenza
col bagaglio di esperienze e sogni
(quei sogni che non muoiono mai)
sarà un capriolare
di dolce vertigine
come immergerti in una pace amniotica
41
La domanda
l'abisso capovolto della croce
duemila anni
e il grido vano lacera l'aria
"Padre perché"
sasso
gettato nel lago del mistero
la domanda
a toccare una
impercettibile
morte apparente
42
A dare smalto a un sogno
silenzio allagato di luna - una
silhouette nella mente ondeggia
e gli arzigogoli
a dirmi vano
il ricordo sgualcito dal tempo
dalla foto color seppia
mi guardano
i suoi occhi velati di mestizia
-ah l'assedio degli anni
e il cuore
a dare smalto a un sogno sbiadito
43
Sognai Atlantide
vaghi e ondosi pensieri
risucchiati in nero gorgo
si fecero sogno-incubo e
il sangue gridò sugli orizzonti perduti
mentre la mostruosa mano dell'oceano
ghermì in un baleno
intere terre sommergendole
e l'antica città sparì
solo un gabbiano planato
sulla bianca cresta laggiù
sembrava farmi il verso
44
Con gli occhi dell' Oltre
con gli occhi dell' Oltre
ci guardano i morti
e tu avvolto nel sudario
delle convenzioni
tu che ti pieghi nello specchio
nel dirti quali ombre
il tuo cielo offuscano e
quale trave ri-cresce
nel tuo occhio
con lo sguardo dell' Oltre
ci vedono i morti
se stessi e i vivi
gli è dato perdonare
45
La mano dell'angelo
(leggendo una poesia datata)
-ma è mia questa poesia?-
avviene che il sangue dirami
il suo flusso e il cuore
sia per un attimo terra
di nessuno
le immagini tornate alla luce
poco a poco
si fanno riconoscere
come rispolverate
dalla mano dell' angelo
46
Un ricco Natale
(essenza in fuga è il cuore
a disperdersi
tra luminarie ed epifanie del nulla)
mi sovviene quel Natale
che l' angelo si staccò da me
per chinarsi benevolo
sul derelitto sotto i portici all'addiaccio
fu il calore in quel giorno santo
a farlo sentire ancora
persona
["epifanie del nulla": espressione presa in prestito da un amico poeta]
47
Dall'inerzia
scuotersi dall'inerzia: vegliare
con le lampade accese
nel turbinio del mondo
olio non manchi della saggezza
mentre
come acqua di fiume scorre il tempo
a riva
non cali densa tenebra
48
Lo spirito delle cose
quell' essere consanguineo
con lo spirito delle cose - non sai a volte
che smarrimento ti prende
vivi in una bolla
di vaga luminosità e
ti si confonde il sangue con l'indaco
del cielo
l'inerzia ti tende
la mano ma senti che tutto
può ancora accadere
49
No man's land
ti lasci scivolare addosso
le avversità o le mille e una fake
news nonché le tragiche
morti per acqua
il movimento eludono gli occhi
di un volo
sotto una luna bislacca
sei terra di nessuno
dove non battono i tamburi del sangue
50
Nel mistero lucente
non vedrai più per speculum
in aenigmate
assorbirà la tua essenza il Tutto
nel suo mistero lucente
sarai nella danza la danza
sarai sull'arcobaleno del cielo
sarà come abitare una casa sul mare
con lo stridio dei gabbiani e nel
sangue vivrà per sempre il fiore
della passione
ti sorprenderai
di aver contribuito a dare al mondo
la bellezza
51
Relativo il tempo
relativo elastico
il tempo -sovvengono
gli orologi molli- i tuoi busillis
aleggiano sul vuoto
annegano
nel sangue della clessidra
annaspi nella spirale
del tempo uroborico - idolo del nulla
il tuo io si frange negli specchi
52
Come nella prima luce (2)
diciamo che non sai
da dove è venuta l'origine
di tutto
solo che sei
orfano di Dio
dai voce alla notte
sognando di uccelli
che volano in fondo agli specchi
e ti avvolge la bolla
di un tempo non-tempo
come nella prima luce
53
Cadere dai cieli del sogno
cadere dai cieli del sogno
fino allo stato di coscienza
-che ha occhi per riconoscere
il frutto proibito
avanzare su filo teso
acrobati tra nuovi barbari
votati all'arrivismo
in un battesimo di deliri
cala il sole ingoiando i sogni
la concupiscenza va di fiore in fiore
la bellezza è sfigurata e
la poesia annaspa
54
Dimentica
[mi giunge voce in sogno del Glorioso]
tutto dimentica come Io ho dimenticato
nelle tue preghiere mi supplichi
di liberarti dalle catene della carne
mentre urla il sangue
le "piaghe" in questo scorcio d'anni
e come può non accoglierti la luce
se tu da questa hai origine?
ti dico dimentica
i bianchi deliri della solitudine
i voltafaccia
dei giorni perduti
dimentica
come io ho dimenticato
sulla croce
55
Per stupirsi
per stupirsi bisogna
fermarsi
l'impossibile si fa
possibile
riconoscere ciò che sembra
umanamente assurdo:
l'anziana rimase
gravida - la vergine partorì
stupirti -
come sentirti
scricciolo sul palmo della
Sua mano
56
Eterno presente
Lui il Giusto l' ha in tasca
la morte
dunque niente
paura: quel che diciamo
il nulla
non esiste
di terra e sangue
anelito e cielo siamo
oggi è il sempre
eterno presente
57
La rosa di sangue
in sogno spio se
riesce a passare "qualcuno"
per la cruna
Dio non è stanco
mai dell'uomo
gl' insulti gli sputi
gli scivolano addosso
Lui perdona sempre perché "non sanno"
sempre viva è la rosa di sangue
e splende di bellezza
58
Le isole del sogno
un certo alone di magia ti avvolge
ed è quello stato di grazia
che ti fa veleggiare su navi di nuvole
verso le isole del sogno
a risillabare
fonèmi e palpiti t' invita
la musa dai generosi seni
sotto una luna ammiccante
59
Chi ci dirà
chi ci dice dove
sarà la nostra essenza
non lo sapremo
che di là
forse
spogliata dell' io
convoglierà nella memoria cosmica
dove arde il sangue
col palpitare degli astri
in un continuum di vita
cosa saremo
chi ci dirà?
60
In un tempo sospeso
in un tempo sospeso
resta appesa la sillaba
a una goccia d' inchiostro
quella che non sai dire
che si avvita nei gorghi
dell' immaginario e si dibatte
per uscire da sé
il nudo respiro
lo avviluppa
un lenzuolo di sogni
61
Frammento di stella
da altro sangue
a convergere i nostri destini
e tu dicevi
"trentaquattro all'alba"
di giorni da sgranare
poi Nina frammento di stella
a renderci lieta la vita
e
a reggerla tutt'oggi
siamo noi i bastoni
in un mondo dagli orizzonti incupiti
62
Nella tua continuità
ci stai ancora bene nel tuo soma
malgrado la spada di damocle degli anni
spiace un giorno
lasciare i cari libri e
l' "abitudine" alla scrittura
ma nella tua continuità
la mente espansa
avrà infiniti collegamenti e
sarai tu il motore di ricerca
sarai nel Tutto e tutto
è te -cos' altro più-
63
C'è del buono
sempre ci si trova
a scalzare la morte
noi umani o la foglia la rosa
damascena
si riveste ad ogni ciclo
la natura - ingiallito
grida il cespuglio il verde nuovo
c'è del buono che ci salva: trovi
allo sportello
chi un sorriso ancora dona
64
Come monnalisa (2)
simile alla monnalisa
che il tuo sguardo segue se ti sposti
è musa risvegliata l'idea latente
che in modo misterioso ti prende
corpo e anima
allora dallo stato di grazia
ti lasci portare al guinzaglio
65
Due note (2)
due note
insistono nella mente
risalendo da un altrove in sogno
inducono
a una mestizia
che non sai dire
come quando intenerisce
il cuore
abbeverandosi a un filo di pietà
66
Per nascere farfalla
rivolti convenzioni
ti affidi all'inaspettato che
abita ogni tua cellula e sangue
rovesci il senso
del mondo: strato su strato
risali
cieli
per nascere farfalla
67
Un canto nelle vene
scompariremo
sì - la verità ci attende
spariremo alla vista
per essere altro: forse
vaghezza di nuvola o
sorriso di fiori
saremo volti
che galleggiano
sulla superficie del sogno
e avremo nelle vene un canto
68
Il bello che hai dentro
(a una madre)
sarai o già sei musica e luce
se vivi per il bello
che ti fa vibrare le intime corde
pensi è un miracolo questo
fagottino che ti trovi in braccio
che dorme come un angioletto
nessuno potrà strapparti
il bello che hai già dentro
che ti supera
69
Fiore del sogno
fiore del sogno
ricamato di nonsensi
su sbavature di ossimori
sequenze di figure
daliniane
uscite dalla bocca della notte
fiore del sogno
che apre oblò
sul bello o sulla follia
70
Sapremo
sapremo - io di te tu di me dei nostri
scheletri nell'armadio
di ciò che non ci siamo detti
delle ammutolite coscienze nell'ora
alta delle scelte
dove si curva l'orizzonte dei pensieri
sapremo - non per speculum
in aenigmate: trasparenti saremo
71
E oggi che mi ritrovi uomo fatto
padre che sei rimasto di me più giovane
consumato anzitempo
una vita sul mare e le brevi
soste col mal di terra
avevi la salsedine nel sangue
così presenti
mi restano le rare passeggiate
mattutine e mai che mi avessi preso
per la strada in discesa
a cavalcioni sulle spalle
di carezze non eri capace
e oggi che mi ritrovi
uomo fatto
sai: mi fa male quel distacco
72
Conoscerò
[ispirandomi a David Maria Turoldo]
non oso toccare
il Tuo amore: rendimi
bianco come neve
per quel giorno che
mi si schiuderà la porta
che mi tiene nella morte
invadendomi la luce
allora
conoscerò
come sono conosciuto
73
Dire del sogno
dire del sogno
di orologi molli e
di allucinate visioni
dell'inconscio che s'apre a ventaglio
portandoti a guinzaglio lungo
corridoi asettici senza
interruzione di porte
sentirti avvitare
nella vertigine
capriolare nell'orbita
di stato ipnagogico
risalire
al grembo-casa di mare
74
Lo spazio di un volo
ahi i ponti sgretolati
o pure considera quelli
detti collanti di carne e di sangue
e il desiderio che
si fa arco d'amore
filo teso d'acrobata
all'altro capo sei Nina
e mi vedi adesso
varcare fra nuvole in sogno lo spazio
di un volo fino alle tue braccia
75
Déjà-vu
a perforare il bianco silenzio
l' eco d' un gemito lungo
corridoi e alle volte
di camere d' albergo dei suicidi
v' è un qualcosa d' ancestrale che torna
per condurti dove sei già stato
nel tuo profondo il pendolo oscilla
dì una vita trasversale
76
Per stupirti
in extrema ratio
ti aggrappi a curve di sguardi
per poterti ancora stupire
conoscenza è dall'alba dell'uomo
il primo anelito
in un cielo di silenzi
il tuo richiamo si spezza
77
Se amore scrivi
salverà il mondo
la poesia? no di certo non è cosa
immanente: il suo grembo è di celesti
aneliti ed è voce
di conchiglie che fa eco nei sogni
è la smorfia del clown
il bacio
condito di lacrime in un addio
l'ala d'angelo che perde una
piuma se senza il cuore "amore" scrivi
78
L'Enigma
il bambino col nasino all'insù
lo sguardo è un punto interrogativo
-i suoi perché
vagano nello spazio -alati- e
cristallizzano
altro l'Enigma
-racchiuso in una bolla-
altro i perché
dall'antichissima voce
alveo di siderali lontananze
-è il sogno il nostro specchio?
-dietro il velario di carne
chi siamo?
79
L’ immaginario
[Leggendo "Finzioni" di J. L. Borges]
l’ immaginario apre al volo e a squarci
di vite trasversali
realtà sfumanti
nel mistero: parvenze a rapirti
in insondabili cieli d’ esagoni e sfere
porte spalancate
a risucchiarti
in innumerevoli stanze
fino agl’ inaccessibili meandri
del sogno
80
Un vago scandire di note
ti stringe il cuore un vago
scandire di note
legate a quel ricordo di lei
reciso dalle forbici del tempo
con l'imbarazzo del ragazzo imberbe
le lasciasti due versi d'addio
chissà non sia nell'aria
la risposta e la porti nel becco
il gabbiano
che scorgi al mattino
lambire le creste dell'onda
o solo plani
a inalare respiri
d'amanti dei fondali
81
Onirica
altro il reale mi dico -
a trapassarmi una lama di luce
mi sveglia un'accecante
finestra-specchio
mi vive ancora una distesa
di mare
a riempirmi di serenità -
vedevo venire dal largo
i miei morti che mi sorridevano gentili
non mi sentivo carne ma solo sogno
sapevo d'essere
82
Profumi ninnoli (2)
[sindrome di Stendhal]
profumi pinzette ninnoli
la collana sulla specchiera
resta a dire il gesto
dell'indossare
spesso
nelle sere vuote
una mano ti attira nella tela
effigie di lei e il suo sudario
ma peschi solo sogni
di ragno
dentro la vertiginosa trama
83
Nell'ultimo sangue
ora nell'ultimo sangue
è il vuoto delle braccia
ma sai non è difficile
far rivivere
la tua figura dall'ali recise:
un po' mi consola
la visione
di te languida riversa
sull'amaca
mentre gli uccelli ti cantano
sulla testa
84
Un non so che
a volte
un nonsoche ti attira
come lo scandire di versi armoniosi
o la luce di uno sguardo
ci vedi un mare
aperto e
pescatori cotti dal sole
a prendere a morsi la vita
sognare la morte
un bimbo che piange
una donna che aspetta il suo uomo
tutto un mondo ci vedi
non sai spiegarlo
questo incantamento che ti fa star bene
questo amare la vita
85
La Vergine
se lo mangiava con gli occhi
il suo bambino
riscaldato dal fiato animale
dovrà -nel dolore della luce-
bagnare di lacrime i piedi della croce
Mater dolorosa - et
admirabilis
tu dal celeste manto
davanti agli ultimi ritocchi
Raffaello
insonne ti guarda rapito
Le voci remote
2017
1
Le voci remote
un'accoppiata
di parole o una frase
sentita o letta risuonano e
sono una fitta
nella mente che inizia a elaborare
il letto del fiume
è un sudario
che raccoglie le voci remote
delle anime in sogno fermatesi lì
sotto la luna menomante
di Seferis
Ghiorgos Seferis, poeta greco – 1900-1971
2
Ondivaghe maceri parole
quando ti rigiri tra le lenzuola
-ondivaghe maceri parole
dove latita il cuore-
somigli al gabbiano ferito
che solo in sogno ritrova
il suo mare - la vita altra
3
Sogno di Cupido
aleggiavo "per l'aere"
-io figlio di Venere- o
era il mio doppio incorporeo che
con molte frecce al suo arco
germinava amore
vedevo
nel tempo di Veneralia
in un cielo quasi dipinto
splendere carnale fiamma
[Veneralia: festività romana celebrata il I° aprile, dedicata a Venere
Verticordia ("che apre i cuori").]
4
Fuoco azzurro
lascia che sia
più che naturale
da una forzatura un pastrocchio ne verrebbe
come l'idea di ritagliare lettere
per "confezionare" una poesia
fa' che sia lei
a visitarti col suo azzurro fuoco
ti salga fin dalle viscere
ti cali nell'humus della parola
5
La grande avventura la vita
"marinaio col mal di terra"
se mai ne perdessi il gusto -della vita
dal cuore della zolla il verde grida
sempre vita rinasce
all'infinito
lei è mamma-chioccia
-travalica la morte col suo tepore-amore
6
Generazioni
eccoti un ectoplasma ovvero
un antenato
a sentenziare da un aldilà
-non sapete neppure vestirvi
-bella forza: voi con i vostri
doppiopetti
vi credevate dio in terra o guappi
noi
casual-cibernetici
della libertà siamo bandiera
grida il rosso
del nostro sangue nelle piazze
per le ginocchia aria di primavera
7
Elucubrazioni
dicono esce dalla testa
il corpo astrale parto della mente
è sempiterna la mente
come il reale che in sogno appare
liquida luce - oltre
la mente solo ombra o niente
8
Primavera canterina
di verde in chiome folte
natura si riveste
a specchio di sole -sangue
di primavera-
becchetta
l'immagine nell'acqua
il chiurlo e ti fa il verso
se abbozzi un motivetto
9
L'estro
rischiava la galera chi
procurava cibo
ai fantasmi era l'editto
del castello
pure
l'intrepido ragazzino
Arthur R. giocava il tutto
per tutto pur d'avere in cambio
versi "divini"
o più probabile fosse
solo un sogno e lui stesso sogno
nel sogno e i versi
parto del suo estro
10
Mondo di luce
m'invitano i miei morti
a una uscita fuori porta
amano
farmi partecipe del loro mondo
m'avvedo
dagli occhi lucenti e i sorrisi complici
ch'è molto molto gradita
indispensabile quasi la mia presenza
ché senza orfani sarebbero
e tristi forse
pur essendo estraneo al loro mondo
di luce
11
Io sono il mare
danzi su creste d'onde
gabbiano Jonathan
io sono il mare l'immenso
desco su cui ti posi
-ti guizza nel becco preda lucente-
io sono il mare tua madre
se in burrasca
vieppiù in simbiosi siamo
ti abbraccia il mio cuore trasparente
di salsedine
poi per l'azzurra volta
ti vedo svettare - verso
profondità di cieli
verso quella
libertà che aneli
12
L'innocente
già l'immagino i titoli
"classe 41 - stecchito da una raffica"
ho a volte il pallino
-farneticare dell'età-
che d'improvviso qualcuno mi spari
da un'auto che rallenta e poi via
-come in una scena da gangsters
-è fantasioso ma
freddamente reale
dove -si sa- a pagare
è chi non c'entra un bel niente
13
Fumatori d'oppio
figure inconsistenti
come carta bruciata
sbriciolata d'un soffio
e
alberi che camminano
capovolti e navi
di nuvole
visioni aleggianti nelle
stanze del tuo sangue
Jonas
preso nella rete dei
fumatori d'oppio
14
Se qualcuno è a spiarti
lasciartele scivolare addosso -dici-
distaccarti sempre più dalle cose
finanche da questo
corpo: vederti presente
a te
come nel sogno - quasi
evanescente
sogni
e sei sognato -
mondi speculari
vedi: se
qualcuno è a spiarti
non sei che tu
da un altrove
15
Sognarmi
sull'otto orizzontale
librarmi etereo
piume d'angelo a coperta
di cielo
16
Se lasci che la vita
il moscerino che taglia nella luce
del monitor
l'ultima tua poesia riveduta
sembra imbeversi
del sangue delle sillabe
in questo minuscolo essere
smarritosi
nella sua realtà-sogno
vedi te stesso se lasci che la vita
ti conduca lungo
i labirinti viola della mente
17
Trasmigra il tuo giorno
compiacerti dei tuoi beni?
ma dimmi cosa ti porti
di là?
lasci pure questa veste
oggi affidata nelle mani
dei "restauratori"
-la vecchiezza un obbrobrio!
ecco vedi trasmigrare
il tuo giorno
in sudari di calce
18
Ed è sangue in luce
esilio di carne
anse d'ombre
ed è sangue in luce
l'ancestrale fiorir
d'appigli
a schiudere il giorno
19
Simbiosi
di notte sto bene con me e l'altro
sono io l'altro che -c'hai mai
pensato?- non proietta ombra
ombra di me è il sogno
come un bambino
avvolto dal regno delle ombre
affido tutto me stesso alla notte
20
Complice l'ombra
non un posto al sole
non m'ispira il tipo lucertola
ora dove sosto
un venticello spira
che mi pettina i pensieri
aggrovigliati
nel cielo della mente
dove un abbozzo
di poesia inizia
a mettere ali
21
Il là propizio
quando sperimenti il fantastico e
non focalizzata l'immagine salta
sul video della mente
quando magari
è Borges a darti l'abbrivio
il là propizio
dal suo cielo d'esagoni e sfere
[ultimo verso: ispirandomi a "Finzioni", di Jorge Luis Borges]
22
Dove palpita il sogno
da una dimensione parallela
il Sé in me rispecchia
la sua primaria origine
punto dell'eterno
dove palpita il mio sogno
di carne e cielo
23
Testimoni
di sole indorate
distese a maggese
ricamate di fiori di sangue
per mano assassina
tramante nell'ombra
vòlto al cielo: testimone
non "profeta" di
panegirici
fulminato a due passi
dal luogo di culto
le mani ancora nell'atto
di benedire
-come in un tempo sospeso
l'oscillare di grani
di rosario
24
La cara musa
ti ci arrovelli ma non trovi soluzione
ti ha lasciato a metà la cara musa
sei come quell'albero reciso
la cui ferita bianca
non si vede sanguinare
25
Sic transit
confidare
nelle cose che passano
è appendere la vita
al chiodo che non regge
è diminuirsi la vera ricchezza
-arrivare all’essenza
lo scheletro la trasparenza
26
Ricorda
[ispirandomi a David Maria Turoldo]
sei granello di clessidra
grumo di sogni
peccato che cammina
ma sei amato
immergiti
nella luminosa scia di chi
ti usa misericordia
ritorna a volare:
ti attende la madre al suo
nido
ricorda: sei parte
dell’Indicibile - sua
infinita Essenza
pure
nato per la terra
da uno sputo nella polvere
27
Ad altezze segrete
(volontariato)
spendersi
in un percorso di amore
il cuore aperto ad altezze
segrete
sperimentare l’Altro da sé
nel diversamente abile – pasta da
modellare: ci affondi
le mani e ci rivolti
la vita
lui ti ricambia con l’oro
di un sorriso
28
Clown
la tua magia è fumo
che vola sul tempo
fra palpebre d'aria
l'ora si fà elettrica
nel cielo
di un capriolare d'umori
29
Espansione
il sogno è proiezione? o
sei tu in veste onirica
uscito dal corpo?
sognare è un po'
essere già morti
come
nell'oltrevita
e l'essere si espande
si sogna moltiplicato
in fiore atomo stella
appendice? o
espansione è il sogno?
30
Nudo alla luce
è velo che cadrà la carne
rendere fruttuosa la morte
"perdendo" la vita
rovescio
dell'io tra nome e senza nome
ma è l'amore che mi sceglie
-nudo
alla luce
ho sognato d'essere trasparente
31
Quell'età
siamo quelli
di un'età ahimé biasimevole
se la moglie impreca
per la camicia ricamata di sugo
"l'altra faccia"
-a firma di arabeschi
di sangue sulle strade-
quell'età da sballo
32
Allucinogeni
corrono brividi nel sangue psichico
dentro l'occhio di Selene ondeggia
distorto volto d'angelo
bruciarla la vita sul filo
della notte liquida
33
Santo che soffri
Amore inchiodato alla croce
Sole che apri spiragli
nei cuori di carne
Luce che accechi i potenti
t'incontriamo nel povero
ma non ti conosciamo
come Pietro al canto del gallo
cosa mai saremmo senza di te
che hai sepolto per sempre
la morte
chi mai saremmo se
di te facessimo a meno
l'ultimo giorno verrà
e noi perduti
perduti per sempre senza di te
Santo che soffri
che ci ami fino alla morte
[Il titolo è preso da Ungaretti]
34
Tutto è preghiera
una farfalla è una farfalla ma
tutto un mondo nella sua essenza
la natura
riflesso del cielo è preghiera
ogni respiro ogni sangue
vòlto verso l'alto è lode
l'anima nel suo profondo
in segreto s'inginocchia e piange
35
Sprazzi di luce
non riesco a saziarmi di Te
penetri nella
mia vitrea solitudine
con sprazzi di luce come
attraverso una smagliatura
36
La cara musa (2)
giungerà con quest'aria incendiata
tra un ghiacciolo e un bagno la cara
musa latitante da giorni
intanto afose notti
inzuppate di sogni
hanno complice una luna menomante
37
Dietro un'alba cadmio
ha dipinto nel tempo il suo
"capolavoro" di nulla?
-spuntato
da duemilanni il suo pungiglione
dietro un'alba cadmio il nero dove
ogni volta la ricacciamo
-nell'oceano di energia
miseramente essa si spegne
l'humus si nutre
di vermi e foglie: non si rinnova
la vita mangiando se stessa?
in un palpebrare di luce
del sangue l'aprirsi in fiore
38
Su assonnate rive
su assonnate rive uno scorcio
si frange di tuo vissuto: i tanti
io disincarnati i tanti
ingoiati - non hanno più
ombra che nel sogno
nell'onda del sangue
39
Vive una luce
vive nell'akasha una luce che
custodisce quel mosaico che dici
destino
tu sei l'ombra
del Sé: l'alterego o se vuoi
l'angelo che
ti vive a lato nei
paradossi della vita
40
Fratto il tempo
fratto il tempo dove
è ritrarsi di vita
come da risacca l'onda
il mostro a tratti
ghermisce la memoria
che vuole eradere ricordi
l'angelo è cenere
dove gridano ustioni
di luce
41
Invettive
[a Padre Pio, tacciato di impostura]
una parola un fendente
minimizzi
l'orgoglio un ordigno
inesploso
carità
ti accompagnerà nella polvere
42
Tento versare versi
tento versare versi
sulla chiara facciata del foglio
"navigare di nuvole pigre" -questo
l'incipit
ma ahi cara musa
son già qui arenato
potrei imbastire una rima
tipo fiore-amore o
scrivere il verso più bello
dettatomi in sogno
pure
fibrilla nel sangue un qualcosa
che non saprò dire
43
Nell'oltre
imprigioniamo paure
in mantelli marchio privacy
ci genuflettiamo
a ipocriti sorrisi
nell'oltre
non ci son porte e chiavi
è tutto -in trasparenza-
un fondersi di sguardi
44
Col tuo corpo d'aria
[A Mirta Rem Picci, 44 anni, suicida il 17.7.17, amica del poeta Raffaele
Piazza.]
ti attirò lo strapiombo del vuoto
mentre mani cercavano afferrarti
un buco nel cuore hai lasciato Mirta
al tuo amorevole amico
ora
danzi il flamenco che amavi
col tuo corpo d'aria
e da un altrove "detti" poesie
quelle
che non hai avuto il tempo di scrivere
45
Casa di nuvole
a volte non è ancora poesia
ma la sua forma possibile
lasci che fluttuino parole
che essa prenda sangue e voce
ti lasci condurre e non sai
dove ti porti
-dimorerà
la poesia
forse in una casa di nuvole
TRASMIGRA IL GIORNO
46
Trasmigra il tuo giorno
compiacerti dei tuoi beni?
ma dimmi cosa ti porti
di là?
lasci pure questa veste
oggi affidata nelle mani
dei "restauratori"
-la vecchiezza un obbrobrio!
ecco vedi trasmigrare
il tuo giorno
in sudari di calce
47
Il grido
non lasciare ch'emerga
il mostro come da abissi
marini fa' che affoghi
nel suo sangue
rabbuia nelle vene il giorno:
grido che tende
levarsi nell'aria rossa
48
Infinite vite
infinite vite possibili
ha forse l'anima
quel che è detto da taluno
l'essere moltiplicato
mai si chiude il cerchio?
è come traversare innumerevoli
porte nei meandri dei sogni
o abbandonarsi a visioni
di déjà vu
non si chiuderà il cerchio se
come si sa
è del Demiurgo un continuo creare
infiniti
mondi-entità col solo sognarsi
49
Quel sorriso
senti la vita quasi fosse
apparenza in vaghezza di sogno
l'anima è spersa dove fitta
trama d'ambiguo s'incaglia
ah le uve dei suoi occhi: uno spasmo
di luce - una spina nel sangue
e quel sorriso -oggi
che ti sorprendi a inseguire ombre
in cerca del suo profilo-
ti si trasfigura in un graffio
difficile da decifrare
50
Seguendo l'ombra
i tavoli tra ombra e sole dove
sedeva chi più non c'è
la mente è in fermento
nel lento giro del sangue
in questo scorcio di cielo
mi sposto seguendo l'ombra
seduto a leggere Brodskij
mentre
lo sciabordio dell'onda mi culla i pensieri
che vagano
sul filo di versi in fieri
mi distoglie
il ronzio di una mosca: salto un rigo
nero della pagina
il libro si chiude di scatto
sul giorno azzurro
51
Memento
la luce si spalma
dentro la parola
che di sé vive:
a ricordarci la bellezza
lasciarci impregnare
di fascinazione
nell'orfanezza del sogno
52
Santiago
traversare il ponte sull'Atlantico
t'ispira qualcosa
che appunti in un angolo sicuro
della mente
dopo
per davvero
guardi in un modo diverso le cose
è quello stupirti
amando l'Amore
il cammino di Santiago
finisce nell'Oceano
[percorso Fatima - Santiago di Compostela]
53
L'asceta
è nell'invisibile dice
l'architettura dell'essere -
perfezione la carne che si
trasfigura
il resto è apparire o maya: mondo
i cui regimi e regni andranno
capitolando - insieme a chi
li rappresenta
54
Sul cancello
drappo viola dalla finestra affisso
sul cancello di fronte: un altro vicino
agli ottanta è andato a miglior vita -
non ritirerà più
il giornale al mattino
il passo pesante il fiato corto
unificatosi col suo doppio
ha lasciato qui la zavorra
55
Eros e Thanatos
far l'amore e la morte sono in stretta
connessione:
l'appagamento è un dolce morire
attimi che sembrano infiniti
perché amore e morte si abbraccino
come la terra nel suo grembo accoglie
le foglie cadute
56
Cronaca
"in luce di sangue vita ti diedi
e tu l'hai gettata nel cassonetto"
ahi quel cielo di carta stampata
che s'indigna sotto gelida penna!
57
Scorci di settembre
scorci di settembre è l'ombra
a dominare i posti prima assolati
che trovavi nelle tue uscite
familiare ti è l'ombra ed è
dissonanza se ti sorprende
il pensiero di quel bambino che
dopo il crepuscolo ha paura del buio
e se non mangia arriva il mammone
con tre tocchi -sotto il tavolo
[mammone: in gergo è l'orco]
58
In te la luce
s'inginocchia in te la luce
ti dividi
nelle due dimensioni:
dreamtime e corporea insieme
a sorvegliarti è l'Occhio
interiore -
il tuo doppio di perfezione celeste
[dreamtime: il tempo della creazione]
59
Angelo della luce
adagiati creatura del sogno
sulla curva del nostro abbandono
la lontananza è ferita insanabile
un cielo d'astri divelti
e tu balsamo sei
-tu orifiamma tu altezza
sognato stargate-
dove voce insanguinata c'inchioda
dalla caduta
60
Luce alta
luce alta - paiono
incendiarsi le finestre degli hotel
un altro caffè
spezza la mattina -
strilli
di bambini in pineta lampi di
sole tra il fogliame
"Dio c'è" è la scritta sul
muretto che delimita la spiaggia
dichiararlo a cuore aperto:
ché un miracolo
è la vita
61
Qualcuno ti conosce
-non credi in un dopo? e
in un prima? e il mondo
pensi s'è fatto da solo?- ti chiedo
e tu t'aggrappi agli specchi
ma nulla va perduto
sai:
Qualcuno ha contati
tutti i tuoi capelli
davanti
a un pericolo mortale
un'invocazione ti salirà alle labbra?
62
In vaghezza di sogno
ti rigiri e vedi -in vaghezza di sogno-
un te estraneo vagare
per strade buie e vuote
come un sansebastiano a trafiggerti
gli strali della notte - senti
recalcitrare
in te l'uomo vecchio -ah convivere
con gli umori di un corpo-zavorra-
ti avvedi d'aver perso le chiavi
di casa mentre un gallo
canta
in lontananza ed è l'alba
63
Più d'una vita
convivere con gli umori
di un corpo di morte
dall'animalità all'angelo: questa
l'impervia salita
più d'una vita se dal sangue
fioritura sia d'ali levate:
ogni passo ne perdi una piuma
64
Ulissidi
andare per procellosi mari in cerca
del proprio nome l'origine
la loro Itaca
coglierne forse la voce nella
cavità del cielo
insufflate le narici da un vento salino
quel battere del sangue
di cui si parlerà a un nuovo approdo
e i morti? quelli che sono
parte del loro cuore alla ventura?
entrati nel mito
essi custodiscono
quel mai perduto nome
65
Forse una nube
(a Pierluigi Cappello)
mi accoglierà un non-luogo
non più inalerò resina di abeti
alle finestre degli occhi colombe
bianche si poseranno
mi abbraccerà vaghezza
forse una nube vorrà dire casa
66
Di stagioni di sole
ho sognato mio padre -non è giunto
il tuo momento- mi ha detto
di nuovo agli alberi cresce
la folta chioma
è tempo dei gatti in amore
-il ciclo si ripete della vita
quante ancora ne restano
di stagioni di sole -mi domando- di quel
sole che si spande come liquido oro
sul tavolo a cena
67
Fiume d'echi
rotte voci e forme
impermanenti
sotto luna menomante
anime siamo
che si cercano
fiume d'echi
la cui scia
porta con sé il lamento
di nomadi d'amore
68
Vanagloria
la forma assumi dell'involucro-
status quo
mentre a preesistere
in te specchiato
è quel pizzico di vanagloria
ingannevole capriccio
che rimonta a un giro di vento
69
Il grido 2
resilienza questo vivere
morigerato e anse d'ombre
dappresso dove annega il grido
sudate notti e sogni
scollati da grigie albe
e chiederti
se non sia impari lotta
aggrapparti a rupi erose dai venti
70
Le mani affondi
in emorragie di non-senso
ricacci al fondo il Sé
superiore
uniformandoti al mondo
le mani affondi
nel sangue delle convenzioni
mentre
all'angelo lucente del sogno
tarpi le ali
facendolo all'alba svanire
71
Fonèma
insufflato dal dio
passa come un vento di mare
il ricercato fonèma
che nel sogno dispiega le ali
di scintillante bellezza
72
Cuore di paglia
è dell'umano il tempo
non certo dell'anima e ti pare
d'esser sempre giovane anche se
vicino agli ottanta il fisico non rende
se cavalchi
un'emozione ecco spunta una lacrima
e senti capriolare
questo cuore di paglia
come un imberbe a prima cotta
73
Ricambio d'ali
va controtempo in un ricambio d'ali
l'angelo insozzato di mondo
nel sonno del giusto
abbevera le radici
del sangue della luce
74
Quel sentirti
può piacere quel po' d'intontimento
in banchetti interminabili
col capotavola
che devi urlare per farti sentire
due parole per darti un contegno
col tuo dirimpettaio
non toccando temi impegnativi s'intende
controllando i freni inibitori
una comunione di anime allegre
ma tutti i commensali alla fine
si resta perfetti estranei
poi fuori il freddo pungente
a sollevarti il bavero e
quel sentirti un cane di nebbia che vaga
che ha perso la strada
75
Eterno presente
kronos esce dal mare
prenatale
il domani è un imbuto
dove fluiscono gli oggi
coi sordi tamburi del sangue
dove in fondo
agli specchi annegherà la
realtà
relativa: lì il mondo che
si vede
rovesciato
76
Sull'acqua
sul grande mare del sogno
veleggiano i miei morti
gli occhi forti di luce
con un cenno m'invitano
al loro banchetto sull'acqua
d'argento striata
m'accorgo di non avere
l'abito adatto
cambiarmi rivoltarmi
devo
vestire l'altro da sé
77
Inquieti fuochi
nuvole a stracci nell'azzurro
curve ariose di voli
vastità di te solo: figura
inespressa lacera ombra
ti aspetti una eco un suono
in questa sospensione
inquieti fuochi son gli occhi dell'anima
mentre guardi
un gabbiano staccarsi dal tramonto
78
La regione del sogno
la via regia puoi dirla
vita trasversale
nell'ondeggiare di curve di luce
del pensiero allucinato
vedi prendere vita
le figure surreali di dalì
e ancora da questa
infinita vastità del sogno
emergere gli angeli di rafael
o le eccelse visioni
di blake su uno sfondo viola
[Via regia: definizione di Freud del sogno; Rafael Alberti, poeta
spagnolo]
79
E il vento s'impiglia
(soliloquio)
in meditazione ti trovo
assiso sui gradini del tempo
chi interroghi
sotto una luna menomante?
vedi
e se fosse soltanto un apparire
questa vita
protendimento di un luogo della mente
dove passano navi di nuvole
in sogno e figure
evanescenti e il vento
che s'impiglia in grovigli di foglie
80
L'inverno del cuore
[mancanza dello stato di grazia, ovvero aridità d'ispirazione]
sentirsi disabitato
simile a quell'albero nudo
da cui son fuggiti i canti
vivere
di stelle spente
81
Fedele alla vita
mia vita
senza rete t'appigli
alla Bellezza intaccabile
a quella del cuore e alle
armoniose figure della danza
o del cavallo nel bianco salto
finché ti chiedi dov'è
lei l' irraggiungibile
non tutto è perduto
voltato sei sul giusto
versante lucente ancora
una volta - vita
fedele alla vita
82
Il grafomane
sei tu che graffi con la penna
questi fogli che raggricciano
come una bianca pelle
i tuoi quaderni riempi
per lasciare ai posteri parola di Dio
mentre qualcuno da lassù
guida la tua mano
a riempire fogli e fogli
come in trance
vivi di grandiose visioni celesti
e anzitempo contempli
di Dio il volto
[Jakob Lorber, si definiva "lo scrivano di Dio" - mistico e chiaroveggente
sloveno, 1800 - 1864.]
83
Nelle nuvole hai casa
dimmi Nina: che vedi
tu che hai casa nelle nuvole
tu che sai il linguaggio dei voli?
forse
la giovinezza spezzata
che ora in lampi di déjà vu ritorna?
o
rivivi nel cuore
verde dell'acqua
che ti vide sirena emula del canto
di odisseo
-rapimento
dei sensi
che in sogno ancora mi seduce
84
Il pozzo dei ricordi
come la volta celeste
s'immilla di presenze il sogno
in questa moltitudine
la tua
cerca il non rassegnato cuore
ma è beffarda sequenza
come seguissi
la velocità d'un treno
forse la tua figura è sepolta
in fondo al pozzo dei ricordi
da cui risale flebile
eco
85
Due note
e come puoi oggi accennare
a quel motivetto che ti arrovella
se non è la mente
sgombra da impellenze che artigliano
restano due note nell'aria
monche
e il canto strozzato come d'un
barbagianni
mentre abita
il cuore
una danza di foglie
86
Quella parte del mondo
[la sorte degli immigrati morti nel Mediterraneo]
è un presentito bianco grido
il cielo proiettato su
quella parte del mondo: un mare
tappezzato di cadaveri
agghiaccia il sangue mentre
la forchetta è nell'aria
o
non smuove la vista e
l'assuefazione è sovrana?
87
Sogno
è calda l'acqua dell'oceano
ove sono immerso come quando
ero nello stato prenatale
tranquillo nuoto non ansia mi prende
anche se scorgo solo
davanti a me l'orizzonte
ed ecco
vedere venirmi incontro
i miei morti portati sull'acqua
e
madido di luce destarmi
30.11.17
[ispirata dal sogno di questa notte, che mi ha lasciato un senso di
benessere.]
88
L'elemento celeste
tornerò ad essere pensiero espanso
quando dalla scena
sarò sparito
dove si curva all'orizzonte il mare
sarò forse atomo
fiore o stella e
in estasi
mi unificherò all'elemento che da sempre
mi appartiene
89
Un arco sull'infinito
dal non-luogo che immagini
non potrai quel giorno
farci un fischio per darcene notizia
se sarai per davvero
passato a "miglior vita"
mettendo a frutto le esperienze
secondo gl'intimi
desideri irrealizzati quaggiù
e se vestirai un corpo
d'aria e sarai arco
teso sull'infinito
90
Dove l'angelo
un dove di trasparenza t'assale
ti entra nei sogni
azzurro soffio di vento
sul sangue psichico
luce ferita
dove l'angelo con ala pietosa
i crudi patimenti copre e il tuo cuore
Un lembo di cielo 1 D'azzurro delirio di luce d'azzurro dell'anima cerchiata di spine 2 Il quadro lo vedi meglio a freddo da fuori se non preso nel vortice della sindrome di stendhal meglio che non lo stesso autore immerso e perso nella sua creazione il sangue sparpagliato nei colori
3 Momento di estasi la felicità è in braccio al vento brucia questo tramonto in un volo...
4 L'angelo porge una gomena l'angelo porge una gomena di avemarie all'anima che approda -vela stracciata- sulla riva del cielo -dove ogni linea s'annulla
5 Un appiglio [Studiando una poesia (in questo caso propria) può venirne un'altra e forse un'altra...] giorni sui precipizi vivendo in braccio a capricci del vento ... un appiglio sarebbe il cielo a rinascere in echi d'inchiostro?
6 Marina sull'onda bianca della pagina inavvertita la musa come un'ala si posa e si china discreta a ricreare di palpiti un vago sentire di mare 7 Vortice sospeso in un limbo gelatinoso o risucchiato nel vortice di porte girevoli... affidarti a una mano di luce per uscirne...
8 Nell'ultimo a Madre Teresa di Cristo mi graffia la bellezza tocco nell'ultimo la sua dolorante carne
9 Il versante celeste una luce pensante di sorpresa visita il cuore sul suo versante celeste da sempre in attesa -in traslucere d'anima arresa
10
Mistero in me
mistero in me
io nel mistero
la vita come un'ostia
di luce
levata ad affermare
il suo ri-crearsi
la forza segreta
di stupire
il suo amare lasciarsi
scoprire
11
Il mio posto
a David Maria Turoldo
nella tua costruzione
Signore dove
metti il mio tassello
quale
il mio posto:
sia pure
l'ultimo - ma
come Tu disponi:
indelebile
profumerà
per Te il fiore
del mio sangue
12
Il versante lucente
espandermi
su quel versante lucente
perduta armonia
dove poesia era il profumo
del mare
mare aperto
13
Alta Engadina
diario [mentre "mi" scrivo spiando
il mondo da qui tra terra e cielo]
è il caso di dire
un bianco
da ferire gli occhi
la parete del
ghiacciaio
riflettente una luce
quasi
ultraterrena
a bucare la notte
-mentre qui
mi scrivo
14
Condizionale
vivi al condizionale
i segnacci rossi che
portavi a casa
scambiandolo col congiuntivo
privilegi il fantasticare
al condizionale
dando forma al sogno
così potrebbe
il fiume
risalire la corrente
camminare
sulle acque
si potrebbe...
15
Chi siamo
caduta la carne
svelati a noi stessi
(resteranno graffi
nel cielo a presenza
d'un vissuto stuprato):
non più un vedere attraverso
uno specchio in enigma
dove l'essere si aprirà
in fiore
16
Giro di luna
giro di luna bivaccante nel sangue
baluginare d'albe e notti
che s'inseguono
dentro il mio perduto nome
per le ancestrali stanze un aleggiare
di creatura celeste
che a lato mi vive nella luce
pugnalata
17
Il nessun luogo
(leggendo "Predario", di Giorgio Luzzi)
cominciare da qui per un
mondo più prossimo alle
origini -
il nessunluogo
eletto
18
Altra veste
vedermi lontano
io che indosso parole
di carne
e alfabeti di sangue
... altra veste mi attende
19
La ricerca
uscire
dal porto -il cuore in mano-
issare la vela della
passione
dietro lo stridulo
urlo dei gabbiani
tra le vene bluastre del cielo
foriero di tempesta
squarciare
nel giorno stretto
il grande ventre del mare
che geloso nasconde
negli abissi
i suoi figli
20
Il capo reclino
i cadaveri dei giorni di festa
-la spada
di damocle
dell'impermanenza
che a volte ti spiazza
a strozzare la gioia -
immaginarsi fuori
dall' "impasse"
attraverso il sogno della morte
il capo reclino
sul foglio
graffiato da versi
"congelati"
21
Nessuna strada muore
(Condivisione)
sentire
i fiori bisbigliare
col vento
all'unisono
un intonarsi
di voci sole
un respiro
solo -
svolìo di farfalle
sui colori
a inseguire
il fiato del giorno
22
Gonfie le vele
gonfie le vele
a soffio di preghiera
per l'ultimo porto
23
Come se
vivere come se
non ci fossi
non riconoscerti come
il fuori del tuo dentro
-il corpo ad
accompagnarti
24
La tentazione
(a Padre Pio)
estenuante lotta sanguinosa
poi alla luce ubriaca
del nuovo giorno ecco librarsi
sull'umano
azzurra ala la parte angelica
25
L'offerta
vagheranno le nostre ombre
la sera sulla terra
quando non saremo più
inavvertite
si chineranno sul fratello
come offerta
di perdono ad un'offesa
legata al sangue o alla lama
della parola
-balsamo sul cuore
inconsolato
sarà l'angelica
ala
26
La condanna
(a tutti i carcerati e alla loro metà)
bianco urlo dell'altra metà del cielo
(tempo scandito
a elaborare:
due prigioni - di qua di là
delle sbarre
-patteggiare dell'essere
con lo stillicidio che squaderna le ore)
dal fondo del mondo
luce ferita dove è terra
di nessuno
dove il cappio
oscilla
27
Scampoli di vita
tra le pagine del cuore
sfogliate dalle dita del vento
passano bluffando con la morte
scampoli di vita
non può dimenticarci
la bellezza
28
Ali
riscattare le ali
contro l'ingiuria del tempo
risalire
luce dopo luce
a un'alba rossa di vene esplose
29
Brandelli d'amore
dammi Signore
un collante di passione
-atto di fede
che snudi il giorno-
per fissare nel blucielo
brandelli d'amore
pezzetti
di me
30
D'un sogno
casa sul mare dove vidi
la luce
sulla porta un ritaglio di cielo
a visitarmi i miei morti
venuti sembra
dal mare
sorridermi mentre
mi vedono
con naturalezza librarmi
falena contro il soffitto
Frammenti di luce indivisa
2014
31
Docile alle Tue mani
docile pasta alle Tue mani
plasmami secondo il Tuo volere
sgabello di gratitudine ai Tuoi piedi
farfalla lucente di Tue piaghe
32
Sono anche altrove
d'albore un tenue rosa
anelito d'espandermi
in fiorite di cielo
33
Particella
noi siamo tra l'angelo e
la bestia mi dici sciorinando tesi
astruse ma dove lo metti il
bosone di Dio così bene immerso
nella materia: l'infinitesima/infinita
particella che ti trascende è il
tuo Tempio e brilla di luce
propria
34
Allo scoperto
(a Francesco futuro Santo)
uscire nudo allo scoperto
un morire al mondo
spoglio
di alibi-corazze
il cuore che risale
in luce
sue macerie
la vertigine del tempo vuoto
35
Alzheimer
i suoi giorni
come un vortice di foglie
a dilatare deliri
gioca
con le ombre sui muri
vuole afferrare
la biancaluna
incorniciata nella finestra
alle prime luci riaffiora
un barlume
di quell'io bifronte
che ha perso la strada di casa
36
L'esistente
è dall'origine
della foglia la foglia-madre
così della parola
il cuore la luce
Verbo che muove
i mondi
il dio in noi
la bellezza dell'oltre
37
Anelito
(a Sant'Agostino)
uscire dalla gabbia
di carne e fendere l'azzurro
con revisionate ali
lasciarsi invadere
dalla luce del Tuo volto
fulgente più di mille soli
38
Al parco
(fuori da un periodo depressivo)
vade retro male di vivere
nuova luce
di orizzonti leggo nello sguardo
dell'anziano sottobraccio nella
macchia di sole a farci isola
ora che nuovi
m'appaiono i semplici gesti
un sorriso una parola
forse questo
il senso mi dico
Lui ben sa
"utilizzarmi" al meglio
va-de re-tro mal du vivre
ti riconosco dal tuo odore
acre ti ricaccio nel buio
fondo
39
La luce buona
riempire vuoti
di cielo
cogliere la luce degli occhi
una mano tesa
nel bianco grido
del vento
40
A lato del cuore
non voltarti
indietro - mi dico -
percorri lo stretto
marciapiede a lato del cuore:
nel profondo di te nel buio
di stelle calpestate
ascolta il grido
verticale
che da caduta si fa preghiera
40b
Prima del tempo
prima del tempo
non c’era che amore
quello-che-muove-
il-mondo
danza nel cielo
della Luce-pensiero
della notte
a scalzare le tenebre
41
Una spalla di luce
non ricusare mi dice
questa spalla di luce
e se ho lasciato
che ti perdessi è perché
dal tuo fondo mi tendessi le mani
non sia tu di quelli
"che non si voltano" e hanno
fumosa aureola
appoggiati alla
spalla di luce che
è l'Io sono
42
Cerchi sull'acqua
sospensione lucente
petali vellutati fanno
cerchi sull'acqua
si staccano voli
dal tramonto
43
Mio sangue alato
tu come un'esplosione
all'aprirsi del fiore
vita: mio sangue alato
ah sentirmi avvolgere
nel risucchio del vuoto
tuo affamato
44
Nell'aria vegetale
si aprì il mattino azzurro
nell'aria vegetale
come un mare nel seno del cielo
e da una costola
per lui Egli la plasmò
dalle sinuose forme
a far tondi gli occhi vogliosi
d'un amore tendente alle
stelle
45
Più d'una vita
l'insistente
mostro della mente
e l'embolo d'ombre
e quanta
morte in questa vita
più d'una
a far nascere
ali
dove sanguina
la trasparenza
46
Il preesistere
[ripresa da una poesia datata]
e tu a chiederti il perché
dell'effimera bellezza del fiore o
della breve luce che vive la
farfalla
e del preesistere
d'ogni singola specie non dici
che si sa nominata
e trasfigurata è oltre
quell'orizzonte dove
continuano
il mare i gabbiani nel fondo degli occhi
47
Ulissidi
[ripresa da una poesia del 2011]
veleggiare verso lidi
dell'Origine
impastati di luce
alchemica
in fondo agli occhi
aperti mari
dei sensi
48
Far posto all'angelo
dev'esserci forse un angelo
alla mia sinistra
e sì che per natura
non sopporto nessuno da quel lato
camminando per strada
che non sia una benefica presenza
chi mi accompagna nella luce
declinante degli anni
non sa di dover fare
posto all'angelo
che provvido
mi aiuti a scalzare
ogni giorno la morte
49
Quei versi persi
[nel percorso col bus verso Brescello]
poi di ritorno a sera
carta e penna o se vuoi tastiera
il bianco che ti fissa
e ti ci perdi
un muro
la mente un muro
provi con un verso
impreciso poi un altro
ma no non era così
che l'avevi pensata
eppure ce l'avevi tutta lì
come una cantilena tra veglia e
sonno negli occhi la confusa
striscia bianca sulla destra
ed eri in uno stato di
tortura-goduria
trattenendoli ancora quei versi
ma ora niente
un muro la mente
risucchiati da un buco nero
50
Borderline
[ispirata a un'altra mia poesia a tema sociale]
la tua carne dolorante
tu crocifisso alla
sopravvivenza
non un tetto un letto d'amore
i figli
sconosciuti
cieli caduti nel fondo degli occhi
ti perdi
tra i rifiuti dove
sembri cercare brandelli
di quella vita che ti ha tradito
51
Cieli bianchi
cadute virgole
dalle pagine dei giorni
come un assordare di cristalli
poi brividio
di luna nel cerchio delle sere
cieli bianchi di silenzi
a propiziare un appiglio
per reinventarsi
la vita
52
Nuvole vaghe
le nuvole vaghe a guisa di pegaso
o capra e in pacato risveglio
il sangue del tuo ieri connesso
alla vista del bimbo nel levarsi
dei piccioni in volo davanti
ai gridolini acuti e
più a lato
della piazza il vecchio
in carrozzina
tornato bambino a ricordarti
l'esistere parabola
di carne
nel pulsare dell'universo
e il conto degli anni
i voli pindarici del
sognare
53
Cieli indivisi
i voli pindarici e
come in sogno il passato
divenuto memoria di voci
impalpabili essenze
residenti in un altrove
di cieli indivisi
54
Vita di mare
essere circoscritto
nel tuo spazio ti sta stretto
assumere come l'acqua
la forma
del suo recipiente ti deprime
aneli come la sorgente
alla sua foce
amalgamarti coi fondali marini
conoscere
l'alfabeto dei pesci
gli anfratti i fatti
del giorno dispute e amori
coordinate d'una
vita di mare in divenire
le tempeste che tengano
l'anima tesa sul grido
come achab
55
La tua stagione
(a Rimbaud)
in echi d'inchiostro
verde virgulto tu
esploderai
vergini pensieri
incolli nel tuo cielo
ispirati a scandire
la tua stagione
età dell'oro e
"maledetta"
56
Non mandate a chiamare
[rifacimento di una poesia del 2012]
quando il mondo continuerà
dopo di me
non mandate a chiamare prefiche
che versino lacrime sul
contenitore del corpo-contenitore
e a chi vi dirà lui non c'è più
fategli pure uno sberleffo
com'è giusto che sia
57
Il tuo detrattore
come a dire quello
del "tu pensa per te"
l'alterego che
va col lupo seguendo
la pista del sangue
lo stesso che ti seduce e
lo sguardo svia dagli occhi
forti della luce
58
Il tuo detrattore 2
quello che
in un buffo di vento
fa orfano di stelle
il tuo cielo
dimora dell'angelo
compassionevole
59
Luce annoda
luce annoda le voci
nell'aria liquida
fuoco delle attese
dove
anime si cercano
-un fiume d'echi
60
Simile alla vita
simile alla vita il morire
mi dici
naturale ma strano se ci pensi
vi si entra con uno schiaffo e
se ne esce con una
manata di terra
con un io ridimensionato
m'immagino di sparire
come chi in sogno segua
una successione di stanze
allora uccelli vedrei uscirmi
dalla testa
nel becco i versi d'una vita
Trasfigurati aneliti
2014
61
E' da giorni
è da giorni che
persiste una visione
come di creatura uno scricciolo che
voglia nidificarmi nella testa
decido di adagiarla
sul bianco della pagina-lenzuolo
con la delicatezza d'una nutrice
quasi ne tremo ed è
un tripudio del sangue
come chi trovi un tesoro
62
Nuova poesia
non dirmi
che questa in grafia minuta
è "inconsistente" come
la mia "collezione di farfalle"
cielo grigio si riflette
negli occhi
-unforgettable
piove l'immagine
di te attraverso il vetro
mentre
il marciapiede si allontana
ho da dare i miei occhi a quel che passa
63
Rinverdire
aria screziata
d'umori anonimi
in un rigurgito
rinverdire dell'anima
dissolta quasi nel bailamme
biancore di cieli
dove annegare
il grido
64
Eldorado
aneliti annodi al tuo giorno
novello ulisside
voci di conchiglia echi
si fondono
col sangue in luce
nel sogno di eldorado
rammendi la tua vela stracciata
65
Divagazioni sulla fisica
[Poi come una macchia anche questa vita
sparisce senza traccia.
Durs Grumbein]
ti convinci che l'io sia
un riflesso condizionato
-e il mondo? il mondo dell'occhio
l'Io-sono è l'Orologio cosmico
e non è più un mistero la particella
detta il bosone di Dio
una danza di cellule e -incredibile-
una montagna di materia contenuta
in un cucchiaino!
66
Critici
(semiseria)
ti mettono a nudo sulla pagina-lenzuolo
ravvivano il grido di luce
della parola sofferta
concepita nelle viscere
ove hanno asilo le lettere del sogno
vanno con la lente fino
all'intimo pertugio
ti spellano rivoltano
risalendo al lampo
della musa
dove regna la parola annunciata
hanno l'aureola da edotti
sotto i soli bianchi delle lampade
67
Nell'indaco cielo del sogno
a Walt Whitman
(rifacimento di una poesia del 2000)
nell'indaco cielo del sogno
odo l'aedo
cantare le tue odi
con sottofondo di musica celeste
mentre
fluttuante nel mare d'erba del cielo
tornato fanciullo ti vedo
giocare coi capelli di Dio
68
In divenire
appoggiato alla spalliera
d'aria del divenire
tu -
arcoteso
futuro anteriore o
tempo che ti mastica
sangue del pendolo
69
Vita contromano
(a James Dean)
teso sul grido
d'una vita contromano
animo di ragazzo bruciato
a perderti in un oceano di
spleen
brami ti visiti in sogno
nel risalire dagli anni
la dolce madre
-profondità celestiale-
le dita affusolate
nei capelli
70
Nell'arco degli occhi
andare come su cocci
la pelle dell'anima
tesa come tenda
oltre le stanze viola della mente
vedere
infine quel male oscuro
uscire dal tuo specchio e
il fiore della grazia
aprirsi a ventaglio
nell'arco degli occhi
71
Sulle labbra
(ad un interlocutore immaginario)
come dire ferire di penna
tu a dileggiare il vero
intingendo nell'azzurro
eludendo l'angelo
poi svanirai nella luce
anche tu
qualcuno al tuo capezzale
forse potrà leggere il verso
più bello
sulle labbra morenti
mentre invochi la madre
72
Altra veste
(rifacimento di una poesia inizio 2014)
un vedermi lontano
io che vesto parole
di carne
alfabeti di sangue
da me lontanissimo
ché ad altra
sembianza anelo
per voli su mondi
ultraterreni
73
La notte laterale
[rifacimento di una poesia del 2006]
è il gravitare dell'ombra
che ti segue a lato
o l'orbitare dell'unghiuta morte
questo saperti
enigma
vederti come
in una vertigine di specchi
a scalare la notte
74
I ricordi del cuore
quel po' di stordimento
dopo un bicchiere di troppo
è la vita che scorre al contrario
la brezza marina la mente a vagare
resuscitando fantasmi
ti risalgono dal profondo abbozzando
la smorfia del pianto
il loro grido a confondersi
con quello dei gabbiani
bianche creature danzanti
sulle onde crestate
che a beccate ti sembrano
straziare
i ricordi del cuore
74b
Kronos
fratto il Tempo
non più riflette lo specchio
– esser vivo
quasi una finzione
sogno congelato
dove si piega il cuore
senza remissione
75
Magnetici occhi ha la notte
(a Hemingway)
[rifacimento di una poesia del 2002]
come una morte tenuta in vita
questa vita
compagna la bottiglia
che almeno stanotte allenti
quel suo morso
a ricucire lo strappo infinito
domani un colpo e
ti adagerai nell'ombra
occhi in liquido cielo
capovolto
76
Forse un angelo
a trascendersi in me
è forse un angelo
nel punto dove l'anima vibra
come diapason
e in un mutevole cielo d'occhi
mi asseconda
a snudare la bellezza
da frammenti di parole e suoni
qui nel mio sangue
ecco si leva il fiore
che non so dire
77
Anche tu a precedermi
(all'amico Flavio)
anche tu a precedermi
sulla via dell'Inconoscibile
piena la valigia
avevi di falci di luna
e di balenii di vergini aneliti
te ne disfacesti insieme al corpo
per "vestire" una verità nuda
oggi dallo scrittoio del cuore
a te mi volgo
e i tuoi versi mi suonano
come una profezia
78
Oasi di verde
sul lato opposto un po' d'ombra
il solito giro poi
la panchina il libro
oasi di verde da respirare
vaghezza di nuvole a riflettersi
sulla pagina
e i gridi
dalla vicina scuola
di chi anela alla libertà degli uccelli
e la ragazza a fare footing
tempo quattro minuti tondi
e ecco da dietro l'isolato laggiù
ti rispunta la maglietta rossa
79
Come in sospensione
aria dolce della sera
unghia di luna
sovrastante
la linea cielomare
questo sentirsi
come in sospensione
un sognarsi altro da sé
a dilatarsi in un
ignoto spazio
mentre la vita impone
suoi ritmi
80
Ali di farfalle
sono emerso da profondità oniriche
come da abissi senza scafandro
lì ho incontrato i miei morti
la luna si bagnava nei loro sguardi
dai sorrisi spiccavano voli
improponibili farfalle
ali enormi mi avvolgevano
in un senso di pace
mentre mi perdevo
nei loro vertiginosi colori
come in un quadro di kandinskij
81
Nel chiuso della stanza
le mosche assassine della mente
nel cantare il Tuo nome
nel chiuso della stanza
ah più breve sia l'arco
che da Te mi separa
e da questo naufragio di sangue
la Tua mano mi tragga
82
Sarebbe forse un cadere
sarebbe forse un cadere in demenza
meno devastante
che questo abbuiarsi del sangue
mostro della mente che
come un gioco m'intrappola
in un giro vizioso ed io
a mordere il giorno
come sfuggirgli dove nascondermi
uscire da me stesso
annullarmi
ah trafiggetemi stelle mare avvolgimi
nel tuo fresco lenzuolo
oggi è un penare che non sostengo più
83
Un levarsi d'ali
stato celeste antimaterico
in sogno un levarsi d'ali
fiammante fiore
di sangue
disincarnato
84
Fiore di sangue
vuoi bastare a te stesso
il tuo "assoluto" è polvere
che abita nella bocca dei morti
pazzia fare a meno di Lui
quattr'ossa in croce
altro non sei nella vastità di cieli
ma a un tempo quel fiore
di sangue del divino
in te profuma e canta
-urla la radice se la strappi
85
Le radici del cuore
[Spunto tratto da una poesia del 2005]
cogliere una piccola morte
nello strappo di radice
dove altra ne nasce
dal suo grido
cogliere l'inesprimibile
di questo morire
che s'ingemma d'eterno
86
Deliri
in buona compagnia
dei saltabeccanti piccioni
raccoglieva torsoli di mela
tra i rifiuti e
biascicava versi improbabili
parto dei suoi deliri
nel nosocomio
conobbe una sua pari
portava con sé dei versi
di campana e una foto sgualcita
lampi di visioni
a mordere giorni di macerie
poi un mattino li trovarono
abbracciati le vene recise
che già sorvolavano cieli
sconosciuti ai mortali
87
Il giorno a schiarire
il giorno a schiarire
risalendo
con gl'occhi della memoria
ad arcobaleni e
transiti propiziatori
riscoprendo quel vento che
nel suo azzurro vortice
risucchi lo sprofondo d'apatia e
rigonfi le vele per
l'avventura
88
La vita a raccontarsi
volti
galleggianti sul mare del sogno
nella composizione
della luce
aprirsi di corolle
palpitanti anemoni
la vita
a raccontarsi
con la bocca dei morti
col sangue delle pietre
89
Sale la luce
(a Dario Bellezza)
alba d'un bianco cadmio
che annega i sogni d'una notte
famelica di corpi
alle spalle
di quest'ombra che ti pesa sugli occhi
sale la luce che ti tiene
avvinto
all'arida ora dei vivi
90
Quel che sono
(ispirandomi a Nicodemo)
sono quelle immagini
che in me parlano
a consegnarmi a un io
vissuto come in sogno
nell'avvicendarsi degli anni
m'inerpico sulle spalle
di quell'io di ieri
per vedere il mondo dall'alto
91
La salita del cielo
(a San Pio)
ti sogno muta presenza
china sull'ora esangue
apre
in me la salita del cielo
una strada inondata
di noetica luce
sanguata della passione
di tue piaghe
92
Fiume d'echi
fuoco delle attese dove
anime si cercano e
nell'aria liquida
voci annoda il fiume
di luce e ricama
sospiri
93
Il lampo
livida luce a torino
questo cielo che non promette
la testa sul libro e dei versi
che vengono a torturarmi
alla mia destra in panchina
il fumo di un tizio s'inanella
grazieadio sottovento
in soccorso il lampo verrà
della musa a posarsi
colomba sulla mente aperta?
94
Quel nugolo
più quel nugolo
di mosche assale il mio "desco"
più il mio cuore Lo cerca
allo stremo d'una impari lotta
sparire vorrei le volte
che nei sogni mi vedo
un giuda
il cappio a oscillarmi davanti
può la pianta ripudiare
la radice?
e la corolla che s'apre nella luce
odiare la luce?
95
Cieli di cobalto
segmenti
di luce schizzati dalla tela
a colpire i sensi
in forma di danza
ad accendere i sogni:
all'orizzonte
lungo le rive degli occhi
cieli di cobalto
venati
in prismatico chiarore
dal grido giallo di kandinskij
96
Il guardiano
il mostro è guardiano
del labirinto interiore
oh quale dispendio
della mente in sudari di calce
anelante alla riva
primigenia del sangue
l'angelo è di cenere
dove grida
la carne
le ustioni della luce
97
Spazi aperti
(a Danilo Dolci)
palestra di vita
a formare allievi
aperto seme
l'anima che s'infinita
nei colori del cielo
sognavi la "città terrestre"
di là delle notti
che si spaccano alla volta
del cuore
al rango della luce
spazi aperti
sognavi
per un'alba che sa di nuovo
98
La maschera strappata
ti scoprirai alla fine
vulnerabile
offrendo il costato alla lancia
dell'amore
dallo squarcio il sangue redento
non ti darà adito
di scaricare
la tua croce addosso al vicino
la tua maschera
la strapperà per sempre
l'amore che ti av-vince
99
Non era questa la vita
non era questa
la vita che volevi
bambole in panno lenci un amorino
più avanti negli anni poi
il male che covava nascosto
sedicianni:
vita breve ma abbastanza per dirci
se davvero hai amato e quanto
da angeli ora sei accolta
lì nella casa del cielo
non bambole o un amorino
per il tuo non-tempo
nel mistero di luce corteggi
le stelle
99b
Radici
potrebbe accadere che a volte
ti domandi
se ti trovi in un sogno o
un déjà vu
un sentirti perso: senza
un appiglio o un io
reale
e vorresti in quell'attimo
aggrapparti con l'anima a radici
del cielo
-come ad una madre
100
Luce ed ombra
luce ed ombra rebus in cui siamo
impronte di noi oltre la memoria
forse resteranno o
risucchiati saremo
ombre esangui nell'imbuto
degli anni
guardi all'indietro ai tanti
io disincarnati
attimi confitti nel respiro
a comporre infinite morti
100b
La migliore poesia
quella
che devo ancora scrivere
-si dice così e sarà vero
è un brusio indistinto
a volte
come un moto del cuore
a ispirarmi: forse un angelo
la cui ala si libra
nel mio sangue
ma lettere storte
restano scritte sull'acqua
fermentano
in me alfabeti
che attendono sempre
di nascere
101
La separazione
alla fine del tempo
è come ti separassi da te stesso
in un secondo ineluttabile strappo
simile alla nascita
quando
ti tirarono fuori dal mare
amniotico
luogo primordiale del Sogno
stato che
è casa del cielo
102
Questo improbabile azzurro
(risposta da un corrispondente immaginario)
che ne so di questo
improbabile azzurro
rarefatto e mutevole
scandaglio il mio tempo-clessidra
di sangue emotivo
attendo
giungano da un dove un'eco
un nome
guardo in fondo
al pozzo degli anni
l'ombra dei miei io perduti
o semmai vi tremi
sospeso
l'angelo che dici
103
Conosco le voci
conosco le voci che muoiono
agli angoli delle sere
conosco le braccia appoggiate
sui tavoli nel risucchio
delle ore piccole
l'aria densa e le luci
che lacrimano fumo
e lo sferragliare dell'ultimo tram
la nebbia che mura le strade
conosco
i lampi intermittenti della mente
i singulti che accompagnano
quel salire pesante le scale
la morsa che afferra e non sai
risponderti se la vita ti scava
e il freddo letto poi fuori
dal tunnel
un altro mattino
per risorgere o morire
104
Nomade d'amore
la Tua luce
abita la mia ferita
che trova
un lieto solco
nel suo risplendere
Tu
a farti bambino ed ultimo
per accogliere
il nomade d'amore
dalle aperte piaghe
105
Uno di quei sogni
quando sai
essere un sogno e ne esci
o vorresti trattenertici
trovandoti davanti a un mare
sconfinato
fasciato di luce
vivissima
dai colori caldi
da far vibrare
l'anima e i sensi
quasi un flash
frammento di sogno
vigile
come fosse solo dipinto
La composizione della luce
2015
106
L'indefinito
è nello spazio delle attese
nel bianco del foglio
nel buco nero del grido di munch
l'indefinito
è nell'aprirsi del fiore
nel fischio del treno in un lancinante addio
nell’intaglio
dello scalpello su un marmo abbozzato
l'indefinito è in noi
sin dallo strappo
di sangue della nascita
107
Ancora a sorprenderci
dici non siamo che ombre
al sole della morte
indossiamo l'inverno
di un corpo caduco
ma dai muri il verde grida
in folti ciuffi e gli alberi
si cambiano d'abito e
al guaiolare dei gatti s'affaccia
pettegola la luna
ancora a sorprenderci
in fermento la vita
e tu che vai
filosofando
108
Sei altro
forse meglio l'attesa
a dipanare e sdipanare le ore
che l'appagamento
senza più desideri: il libro
di poesie fresco di stampa
fra le mani e ti ritrovi
ora in una sorta
di vortice
le parole vive strappate
all'anima vagano leggere
non più
tue ma del mondo
mentre tu sei altro
109
Vele
acqua mutata in vino
perché continui la festa
così al banchetto del cielo
con l'Agnello sacrificato
acqua e sangue dal Suo costato
dal sacro cuore vele
le vele rosse della Passione
nella rotta del Sole
per gli erranti della terra
110
Nella fragilità dei giorni
un sé
perduto
nella fragilità dei giorni
e questa
insaziabilità dell'anima
da vivere come
una croce
laghi d'occhi vaganti
in cieli di spleen
sull'eco d'un io
espanso
e in sé disperso
111
Maremondo
gettato dentro il maremondo
a masticarmi kronos
avevo smesso di capriolare
in quel naturale mare materno
tornerò ad essere un grumo appena
come quando
impastato di una luce di mistero
mi fondevo
col respiro del cosmo
112
Sogno travestito
dove generi
giorni dissipati
dove non ti travolgano
le acque del dolore
la realtà è sogno travestito
da clown dal perenne riso
-dietro la maschera
una tristezza che
invade
113
Qui ci sta bene uno spazio
ecco vedi
la poesia deve respirare
nascendo dal bianco
innalzarsi come
cresta d'onda per poi
immergersi fino allo spasimo
in profondità d'echi e ancora su
con lo slancio felice d'un
enjambement
vedi
la poesia è una tipa
selettiva
sfoglia scandaglia spoglia
immagini le riveste a sua
somiglianza
porta
sogni e nuvole al guinzaglio
114
La Poesia
in luce di sogno
ti seduce la vita altra
nella dimora del sangue
veleggiano
navi di nuvole
un ventaglio di palpiti
apre la casa della mente
115
Nell'infinito di noi
(visione)
abbracci senza
mani
di corpi immateriali
i nostri
volti unificati
noi fatti d'aria
tu ed io
una sola persona
116
Il posto riservato
chi mai ti toglierà quel posto
da Lui riservato
secondo i tuoi meriti
altro è la poltrona
accaparrata a
sgomitate
trespolo che pur traballa
come in un mare mosso
finché uno tsunami
non la rovescia la vita
117
Le vene cariche di notti
(stato depressivo)
le vene
cariche di notti
a carpire vertigini all'abisso
laddove
è a confondersi col sogno la vita
il tuo imbuto a
risucchiarti
118
Echi d'infanzia
bacia il sole
immense distese a
maggese
così anche il cuore in
fioritura
con l'eco dei gridi
di ragazzini a frotte
tra sciabolate di luce
vedermi uscire
dal ricordo
nell'agitarsi in quella corsa
dei grembiuli come ali
in voli bianchi verso
casa
119
Nell'inquieto mio cielo
[ispirandomi alla figura di Giobbe]
nell'inquieto mio cielo
ferite gridano
il Tuo nome
disseminato altrove
fiorirà
il mio spirito
sì fiorirà
come nel cuore della pietra
la Bellezza
di angelica veste
120
Al crocevia dei venti
(la fatica dello scrivere)
magari ti soccorra
una voce fatta carne
scavata nel sogno
complice la luna
una quasi presenza
al crocevia dei venti
121
Gocce di sogno
navigare di nuvole pigre
nel cielo della mente
da queste aspettarti quasi
sprizzino gocce di sogno
come da mammelle
come nasce una poesia ti chiedi
e inatteso ti si offre
un appiglio in quel
dondolarsi del bambino al parco
ti lasci condurre come
un cieco e non sai mai
dove ti porta poesia
122
L'altalena
è poesia
quel dondolarsi del corpicino quasi
fatto d'aria e
avvertire l'alone di mistero
nella figura del nonno dietro
il giornale
-il confondersi
delle lettere all'occhio attento
nel suo sangue un tripudio d'azzurro
nell'affacciarsi l'emozione
di giovani voli
123
Da mondi di vetro
(visione)
da mondi di vetro
mi giungeva il respiro
di cieli anteriori
dov'ero sollevato
su ali d'aquila
dimora del mio centro
luce del sangue
lì custodita
in comunione col palpito
degli astri
124
La casa delle nuvole
cieli d'acqua e cavalli
d'aria
lì custodisco ore
sfilacciate e segrete pene
-oh giovinezza di deliri e
notti illuni
lì dove il turbinio
degli anni
è rappreso in un palpito
che nell'aria trema
125
La penna nella luce
(ad un agnostico)
e tu a ripetere
non credo nei miracoli
tutte balle
ma se sei in vita è già un miracolo
sai
che si perpetua nell'oltre
glissando sul tuo intercalare io
t'intingo la penna nella luce
scrivo per Dio e la sua gloria
tu segui pure le tue ombre
fantasmi che ti succhiano la vita
126
Luna park
ride la piccola Margot
alle smorfie del papà che si rade
"suvvia ti porto alle giostre" e
lei s'illumina di gioia e
poi a cavalcioni sulle larghe spalle
nella fantasmagoria delle luci
un po' ci si attarda
nell'aria ancora calda di fine settembre
riverbera una miriade di
stelle negli occhi innocenti
mentre le nasconde
il resto del viso una montagna
di zucchero filato
127
L'ora che dall'alto
l'ora che dall'alto
giungerà come un ladro
ti troverà a mani vuote e
cosa dunque Gli offrirai
se non lune lacerate
dai cani della notte
e capestri
di nebbie
nel delirio dei giorni
e vomiti
esiziali
di una vita in perdita
128
Agli occhi del cielo
agli occhi del cielo
padrone dei tuoi beni
sarà la ruggine
quando avranno rovesciato
i tuoi forzieri gli angeli
della morte
e tu non avrai più nome
allora la tua casa vuota
sarà preda della gramigna e
di avvoltoi affamati
mentre a essere elevato
sarà il plebeo
che condivideva il pasto coi cani
129
Lettere amo indorare
finché loro ci sono
e hanno le mani nel sangue
quasi presenze
percezioni inconsce a ravvivarle
come in padella a fuoco vivo
galleggianti in olio bollente
dagli scoppiettanti schizzi
insieme a parentesi a guisa
di unghie-di-luna appena
scottate
ecco che il cuore
madido di luce
ci si nutre
invaghito di lettere appena
pescate
dall'inferno dell'olio
130
Allucinate visioni
la sensazione di cadere
in un vuoto vertiginoso
ma si era soltanto assopito
le voci confuse
della tivù si fondevano
con le sue allucinate visioni
di fosfeni
più netta la linea
di demarcazione
ora
che la sua testa emergeva
come da alti muri d'acqua
131
Munch
nel buconero
del Grido
spiralante la vertigine
la raccolgo dentro
un foglio
vedi
pesco sogni di ragno
rimasti
nell'intreccio della tela
132
Ricordo un angelo
da piccolo
ricordo un angelo
raffigurato al soffitto
con lui mi confidavo quando
la febbre mi teneva a letto
nell'azzurra volta
trovavo altre nuove figure
lassù nascoste
mute testimonianze
di mie visioni
così passavo le ore
pomeridiane
mentre una lama di luce
cadeva obliqua
dalle socchiuse persiane
133
Fiore nero
l'avvicendarsi degli anni a cogliere
il nero fiore della morte
i figli emigrati
in cerca di eldorado
e l'anima che ha perso pezzi del suo cielo
trasudano presenza della tua metà
le fredde pareti e
le lettere d'amore ingiallite
nel fondo del baule
134
L'inesprimibile
questo rebus
che sei
intreccio d'anima e istinto
sul bordo del tempo
vago sogno in te
specchiato
l'indefinito
di te
un sé
dilatato in cieli
ancestrali
dove l'esistere è il suo
pensarsi
135
Luce al tuo passo
(ad un figlio)
reinventati la vita
non t'accorgi d'essere
vivo per apparire
dai una mano di bianco
alla tua anima d'autunno
migliora la tua aura
fermati estatico
davanti ad un volo o l'esplodere
gemmante di un fiore
ringrazia il Signore
fai pace
con la vita che mordi e ti morde
è luce
al tuo passo l'angelo che
sulle tue orme cammina
136
Il tuo sangue che vola alto
(a Madre Teresa)
non ombra che occulti
la tua anima di piccola donna
immensa
come il mare
specchio alla bellezza
la verità è il tuo sangue
che vola alto
planando
su celestiali lidi
oltre
le sere che chiudono le palpebre
sul cerchio opaco del male
non v'è ombra a coprire
il grido di luce in te
gemmante
137
Sguardi e il tracimare
sguardi e il tracimare
di palpiti
alle rive del cuore
aria dolce come
di labbra
incanutire di fronde
nella liquida luce
138
Flebili echi di conchiglia
fai che voltarti
alle spalle ampie aperture
d'un livido cielo
dove gorghi
hanno succhiato linfa
ai molteplici io
ancora flebili echi
di conchiglia
dal mare aperto dei ricordi
che il sogno criptato
fa suoi
139
Finestre d'aria
fa strano guardarlo
mentre il bacio deponi
come su freddo marmo
dici sembra
dormire
se immagini di aprirgli
la spaziosa fronte
vedresti attraverso
finestre d'aria
come uccelli aleggiare
alfabeti felici
che dicono l'inesprimibile
140
Fine anno
semmai un aggancio
la mano del vicino
ora
che un senso di sperdimento
è la vita rivoltata
ma le volte che vi hai sputato
girovagare tra
luminarie e vetrine
ti richiamano all'incanto del bambino
mentre ti lacera dentro
la morte del clochard
sotto i portici nel gelo
141
Sogno di carta
alti muri
di carta
laceri strati e strati
senza via d'uscita
labirinti mentali
ove galleggiano improbabili
parole e voci
bagaglio d'un viaggio kafkiano
142
Mi piace il tuo garbo
(a mia moglie Angela)
ora dici mi piace
ancora il tuo garbo
e un pizzicotto mi chiedi
per vedere se non è un sogno
nel letto abbracciati
nel dolce tepore
l'attesa
che salga la luce e c'inondi
grati al cielo d'essere
insieme sembra anniluce
o primavere scandite che
han visto le nostre tenerezze i silenzi
143
Poesia si fa
è che poesia si fa da sé
nel seme del suo autocrearsi
è nella danza del calabrone sul fiore
nel gioco
della luce con l'ombra attaccata ai piedi
nelle parole bagnate in un lancinante addio
casa della poesia è dove nasce l'onda
la radice del vento il volo aquilonare
è vedo non vedo in una grazia velata
poesia è la bellezza
che tiene in scacco la morte
144
Casa di riposo
sono io oggi
ad imboccarti
al pomeriggio poi il solito
giro nel viale
lo scricchiolio delle ruote sul selciato
gli alberi vedi han perso la bella chioma
ed è ancora clemente il tempo
tu adagiata in una smarrita indolenza
riflesso
nei tuoi occhi il cielo
t'asciugo con garbo un filo
di bava lucente
ora che non hai più voce
mi giunge eco di madre
mangia se stesso chi
non si dà
145
Funamboli
metti noi due
guardali
in bilico sulla corda
tesa dell'esistere
a contare gli anni come grani
nelle curve dei silenzi
gli abbagli nel vuoto del cielo
lo sporgersi sul tempo che viene
e le cicatrici di luna nelle
primavere risalendo in luce
da inverni amari di
catarro e croci
146
Se gratti l'argento
[ispirata leggendo "Finzioni", di J. L. Borges]
paradosso
temere di sparire se
gratti l'argento dello specchio
quasi
non t'appartenessi
realtà sfumata nel mistero
non sei che parvenza
sognata da un dio
nell'insondabile
suo cielo d'esagoni e sfere
147
Luce d'amore
carne che presto
si dissolverà nell'aria
occhi
che rideranno al cospetto
dell'Assoluto
il tempo è breve
delle ombre allungate sul cuore
invaderà tutto l'essere
quella Luce che addenti
148
Poesia ti libri
dal sangue un nascere d'ali
poesia ecco ti libri
in verde cielo d'alfabeti
dove l'anima si ascolta e
la vita si guarda vivere
149
Rosa d'amore
vita che ti attraversa
in un vento di luce
angelicato fiore
rosa che si schiude
fra cristalli dell'inverno
150
Auschwitz
impigliato
il cuore al filo spinato
sui prati di sangue
decorati dal fiore dell'urlo
mai dissolto nell'aria tremante
-grido
che cammina
nella memoria della storia
coperto dal velo
di pietà
Palpiti di cielo
151
Spleen
lei dagli occhi blucielo
inquadrata in un ritaglio del
tuo sogno lucido
ed è un morire dentro
percorrere
l'acciottolato d'un bianco accecante
che conduce al mare
e quel sorriso
a durare nel cuore
perdutamente altrove
ti fa il verso il gabbiano
planato
sulla tua isola di spleen
152
Il grido
ad un cielo
sordo ad ogni voce ed eco
appeso il grido
testa e croce ti giocasti l'anima
nel bailamme
d'un'allucinata notte
a simulare la morte
153
L'attesa
ti tiene in vita come a fine inverno
la primavera canterina
(non già l'appagamento
senza più desideri)
ti tiene in vita quel non so
che riempia i vuoti
(come il trepidare per l'uscita
delle prime poesie o
per il primo appuntamento)
ecco risuona l'attesa
come un'eco di mare
sei la vela che si gonfia di vento
154
Il lebbroso
alle sue spalle
un cielo bianco cadmio
e la figura
ieratica
a fendere la folla
chiudere le distanze
luminosa
Farfalla "vede" posarsi
sulle dolenti piaghe
155
L'indicibile
dove deflagrano
nude parole al di là
della scrittura
ho cercato nel calamaio del cuore
l'inesprimibile
ciò
che non può essere detto
ho cercato stanze
inesplorate
negli anfratti del mare
le voci
trattenute
nella gola del vento
l'indicibile
nella luce della bellezza
156
Ancora in volo
perduto in me
l'aquilone ancora in volo
dal tempo che
più che reale m'era sogno
la vita
ora forse nascosto
dietro le nuvole o
a giocare col vento
in cadenza di vortici
imprevedibili
come l'esistere
157
Nei fondali
per nulla mi separerei
da questa pena
nel macerarmi chino sulle parole
tra respiri di solitudine
-v'è un accendersi
di segni e strade
mentre attraverso l'inconoscibile
che in sogno spio
non altro anelo che questo
inabissarmi
nei fondali di fonemi
finché la morte
mi sorprenda
in un'emorragia d'inchiostro
158
Chiedilo alla luce
scrivere la luce
inginocchiato nella luce
inspirando bellezza
ch'emana
come da un tempo altro
pure
ami la luce
ferita:
chiedile
delle infinite crocifissioni
fattene guanciale
in notti di pianto
159
Divergenze
la luna
china sulle mie notti disfatte
di poeta in erba
a carpire versi da "urlo"
beat ante litteram
coi sogni di gloria nel cassetto
in cerca della parola
luminosa che "spacca"
e tu rivolto alla mia
"crisalide"
che andavi blaterando nel
citare la preistoria
carducci et similia
160
Un cielo ci nasce
dal peso mortale
un cielo ci nasce
penetra luce
nella ferita più fonda
siamo respiro cosmico
legati a una stella
di sangue
originaria armonia
che nel vivere si frange
161
Senza titolo
ora
il mio sangue si eleva
al battesimo della luce
vedi
sono fiorito
e la morte non la ricordo più
sono uscito da lei come da un fiume
di tenebra
162
Luce di luna
(l'ispirazione)
ti dai d'amore e in veste
notturna t'ammanti
all'occhio del cielo
in silente vaghezza
il tuo porgerti china
sul sangue che ridèsti
nell'essere mio: m'irradia
d'epifanie luce
di luna
163
A darti l'abbrivio
a darti l'abbrivio
sarà forse l'urlo
del fiore che s'apre
creare
è del funambolo senza rete o
è come andare su vetri
una parola un taglio
164
Resurrezione
rinfranca
il Tuo offrirti in croce
chicco che germoglia
in esplosione di vita
ma il silenzio del cuore
si fa abisso:
duemilanni e la pietra
sepolcrale come non fosse
rimossa:
al primo canto
a rinnegarti
165
Ti cadevano gli occhi
capre e cavalli di nuvolette pigre
in un cielo dilatato nel respiro
ecco da dietro l'angolo apparire
la ragazza dalla maglietta rossa
a fare footing nella luce
lattiginosa del mattino
poi t'accorgi d'aver solo sognato
-desiderio fatto pensiero allucinato-
e nel ritrarsi quel cielo
la ragazza s'è come sovrapposta
a quella vista la prima volta
al parco or sono trentanni
quando
dovunque guardavi
ti cadevano gli occhi su quella figura
esile nell'alone
di luce lunare
ma tant'è che stasera
ti "cadono" gli occhi davanti
al teleschermo
166
Controllare il sogno
è diventata la sua arte
ne sa uscire
e rientrare quando vuole
e secondo l'umore persino
programmarlo
mentre prende sonno
basta che si concentri
e in vividi colori le appaiono
pesci uccelli fiori
vasta varietà di flora e fauna
finestra su cui s'affaccia
un mondo altro
nel suo luogo di degenza
un bell'evadere dal grigiore è vivere
questo exo-esistere
parallelo
lei divenuta oggetto di scherno
un libro aperto
lei amica-madre dei gatti
col loro gnaolìo alla luna
167
Spleen 2
ali e croci dell'esistere
sono il veliero che attende il buonvento
sotto i mille occhi di un cielo allucinato
a farmi il verso un gabbiano
in volo da un dove non so dire
168
Blasfemìa
ricusi l'abisso capovolto
intriso
del Suo sangue
dall'orlo della luce
ti distanzi
in vaghezza dell'effimero
vanagloria leva al cielo
un pugno d'aria
169
Pasqua
del Suo olocausto
ha ribaltato il fondo
rovesciato la pietra
che teneva in scacco la Vita
-escono lucenti raggi
da acqua e sangue del costato
al canto d'osanna
l'angelo
si china sul giorno umano
170
Nell'anima bambina
come non ricordare il rifugio
del passerotto intirizzito
le mani a coppa e il caldo fiato
o il micino di pochi giorni
lucido di saliva
portato in bocca da mammagatta
come non riconoscere
le tracce lasciate
sul sentiero teatro di giochi
e l'acuto
richiamo della madre
la tavola apparecchiata
inondata da sciabole di sole
immagini vive custodite
nell'anima bambina
che ancora ti chiamano dal buio
fondo degli anni
171
L'estro
dicono abbia avuto
da piccolo
"familiarità" con le feci
-oddio! strillava la madre
e le comari:
-niente paura è roba sua
e già l'estro emergeva
ché ci scribacchiava per terra
tra losanghe di luce
172
I cieli del jazz
capricci di note
facce ondivaghe in acque del sogno
la nausea lungo
i corridoi di latrine
il gemito del sax le gonfie gote
tempo
rallentato avvitato
nel marasma di umori
poi il mattino li raccoglie
spugne
e l'anima della musica che attraversa
muri di separazione
173
Senza titolo 2
ho sognato d'essere
un bosco devastato
e in me cadevo
cadevo
con schianti d'alberi
174
Questo giovane cuore
(alla figlia)
capriolare nell'ante-nascita
tu rosa vestita per la vita *
tuffarti nell'azzurro e
respirare la poesia pura
d'incontaminati cieli vorresti
ah non debbano i veleni del mondo
-mio e tuo anelito-
intaccare questo giovane cuore
* termine preso in prestito dall'amico poeta
Raffaele Piazza
175
Schegge di stelle
a mitigare il gelo delle parole
che il tuo volto a volte
veste
non riesco ma a notte
quando
il tuo corpo s'apre a una luna complice
schegge di stelle mi
sorridono
176
Come in primavera
impoverito mi sento
quando
sfuggono a volte le note
di quell'aria struggente che alberga
nell'anima e
-breve appagamento
di fioriture e voli-
nelle ore vuote m'accompagna
a sprazzi
pure ritorna
rivivendo in letizia
come in primavera la chioma di verde
a ornare quell'albero triste
-superato il morso del gelo
177
A volo d'angelo
il nero asfalto il lenzuolo
i nasi all'insù l'attico
al ventesimo
depressione dicono
autopsia perché:
se non s'è
tirato un colpo
si è "solo" spaccato
178
In un angolo remoto
la vita d'un uomo
nella luce degli occhi
i paesi esotici i mari
che ha varcato
a barattare per nuove
esperienze
la vecchia pelle
di coriaceo ulisside
ma si passa una vita
intera
senz'ancora conoscersi:
in un angolo remoto
l' ombra da tenere
al guinzaglio
179
La Musa
dove inginocchiata è la luce
lo spirito contempla
come un incantesimo
la novità di lei la tua corda
sfiora
accordando
il tuo vagheggiare
s'anima il tuo cielo
in volo d'angeli
e febbre
è la parola
180
E' bello sognare
come tirare su
un secchio di ricordi
custoditi in fondo al tuo cuore
come riesumare
i tuoi morti
aspettarti da loro fausti presagi
o l'apparire
di vagoni di nuvole e lunghi
corridoi di porte chiuse
dove ti sembra essere stato
181
Vita sollevaci
vita sollevaci
dall'ignavia dei giorni
-serpe mimetica
fa che non sprofondiamo
in questo buio di stelle calpestate
le addomesticate coscienze
fanne bottiglie
a navigare mari di speranza
e
come un fuoco
vivo a forma di croce
giunga
il messaggio
della tua sacralità
182
La parola essenziale
non altra che quella
l'unica
annunziata
che la mente arrovella
fanne cuore e centro
il raggio renda armonico il disegno
senza
ne urlerebbe la trama
il sangue fatto
acqua
183
In quest'aria stagnante
pensando a te vedo
il vuoto di una porta
e dietro la porta ricordi
a intrecciare sequenze indistinte
sogni e pensieri asciugati
mentre un sole
di sangue s'immerge nel mare
in quest'aria stagnante
come un olio passa
la luce
sopra il dolore
184
Antinomia la morte
ritenere antinomia
la morte - la tua
come un abbaglio o un
trapassare di veli
e nel distacco
quando
il mondo senza più te sarà
impregnato della tua essenza
" leggerai" il tuo
necrologio
pagato un tanto a riga
185
Vanagloria
vita che mi mastichi
mia vita
dagli equilibri spezzati
e anse d'ombre
dove annegare il grido
difendimi
dal mio profondo
uccidi in me quel capriccio
aureolato
solo
da esibire
186
Volare basso
volare basso
per dare tanto con poco
lei a volte si cela
nello specchio o nel buio del divano
luce affebbrata
la parola che ti tiene avvinto
celeste fuoco
187
Dal giardino dei sogni
forse quando
il tuo orizzonte è a chiudersi
sullo scenario del mondo
e tutto è consegnato all'evidenza
della fine
dal giardino dei sogni
ti strizzerà l'occhio
ancora qualche verso
lo vergherai in fretta
su un tovagliolo al bar
prima che si disintegri nell'aria
come i tuoi io
dagli anni risucchiati
188
La nudità del sangue
pindarici voli
leggevo nel tuo cielo
e i tumulti del sangue
in cadenza di note
sul pentagramma di sogni
rubati e franti
oltre quel fatuo fuoco
è ora un discendere
nel tuo specchio
incrociare la nudità del sangue
dal profondo ti vedo
riavere il cielo
veleggiando sicuro
ed è la corazza che indossi
a darti la forza del perdono
laddove
ti appariva debolezza
189
In linfa d'alfabeti
manca poco possano piovere
lettere
nel tuo sogno controllato
e tu
ti veda
riflesso in pozzanghere
a cogliere parentesi unghie-di-luna
e il grido
delle a le sospensioni delle e
poco manca
sia la musa un donarsi in linfa
d'alfabeti
di cui s'imbeve il tuo sogno
lucido
190
Spleen (2)
lo scoglio
e tu
come un tutt'uno
quasi sul ciglio
del mondo avvolto
in una strana luce
labbra di cielo
questo
contatto di sole
vedi nell'aria
marina
un gabbiano planare
su una solitudine
che ti lacera
all'infinito
191
Un dove
trafitto
da ustioni di luce
quasi a difesa avvolto
in un mantello di vento
vano
interrogare un dove
in bianchi cieli
l'angelo è di pietra
l'anima un buco
nell'immenso
192
Quell'uomo che
quell'uomo che
"incurante"
della tempesta dormiva
che ha diviso il mare
che è uscito dalla morte
squarciando i cieli
quell'uomo che
se il granello
di senape non muore
uomo-dio fattosi
bambino ed ultimo
Dio incarnato
trascinato dal cielo
dal peccato
193
Asimmetrici voli
parole
colte e frante
nella febbre d'un grido
aperte ali dei sensi
contro
pareti di cristallo
scrivere sul sangue
di un sogno kafkiano
194
Kandiskij
sfilacciano sogni
di ragno
graffi di luce
a destarti un'alba
bagnata di colore
quel giallo
spalmato
nel canto della tela
195
Dall'oblò
la poesia quella di lungo
respiro dà vertigine
è come
prendere il mare e non vedere
che l'orizzonte e mai la terra
le immagini vedi dall'oblò
del cuore sovrapporsi
fare ressa e
infine sbarchi
boccheggiando
col mar di terra
Nell'infinito di noi
196
Lo sguardo velato
dò i miei "occhi" a quel che passa
in questo scorcio di tempo che mi resta
d'intenerimento
la stessa
luce la losanga sul letto
la goccia pendente
dal ciglio lo sguardo velato
ora come allora
quando
"morte ti colse fior
di giovinezza" scrivevo
ventenne o giù di lì
-ah ridicolaggini
197
Come sbuffo di fumo
riconoscilo
l'hai tirata per i piedi
non un'immagine
viva che susciti
un tuffo al cuore
né metafore o
enjambements
se spazi nel tuo mondo trovi
-anche un
batter d'ali a ispirarti
invece
buttata lì
lei dal fondo
del bianco grida
la immeritata
striminzita vita
198
Vaghezza d'immagini
non un appiglio neppure
l'aggancio da un sogno
vaghezza d'immagini
preavvertite quasi
a scivolare di sguincio
nella immensità dei silenzi
senza il tempo di rubargli
l'ultimo fiato
-complice una quasi
misterica luce
boccheggia l'anima
nell'eco d'un grido
come di un frantumarsi di cristalli
199
Colui che intinge con me (2)
Gesù aveva i suoi "followers"
ma per nessuno vorresti la sua fine
(in)gloriosa
quale fuoco ti attraversa la carne
giuda-di-turno
nel laccio dell'inganno il mondo
la croce è la porta stretta che
ha chiavi d'aria
200
Quante piccole vite
(a Iqbal)
tra trame
di tappeti e catene lasciò
a terra la sua ombra e
s'involò
quante piccole vite
su di sé per farne
una
-indivisa-
la sua
firma di sangue su
un Sogno immenso
201
Spleen
brusio di voci
galleggiare di volti
su indefiniti fiati
si sta come
staccati
da sé
golfi di mestizia
mappe segnate
dietro gli occhi
vi si piega
il cuore
nella sanguigna luce
202
Trompe-l'oeil
(l'ispirazione)
nella mezzaluce
t'invita l'occhieggiare
del trompe-l'oeil
la visione centrata
nell'intime corde
ti sale
da un remoto
di ancestrali lidi
203
Il Tuo splendere
su un remoto
di assonnate rive
-spiumata
di luce l'anima-
torna
a far breccia il Tuo splendere
settanta volte sette
ho conficcato i chiodi
altrettante non
basteranno
lacrime da versare
sulle Tue luminose piaghe
204
Il pensiero vola
il pensiero vola
quindi
volo
anche se zavorra
giù mi trattiene
le invidio tuttavia
per quegli ossicini cavi
le creature del cielo
noi
-peso di terra-
ossa come vetro
a sbriciolarsi con gli anni
205
Nudità
(di un sogno ricorrente)
labirintici corridoi
ti vedi venire contro
traversandoti una
moltitudine
ti fa strano che
non fan caso che giri nudo
poi come un ladro ti trovi a spiare
dentro stanze ottocentesche
aspettandoti semmai
un incontro piccante
206
Chimera
vaghezza di nuvole a stracci
tu
nella mezza luce mi chiami
poesia chimera
mi conforta la tua ala
vellutata d'angelo
quando come in sogno
visiti
le vuote stanze
di quest'anima vagante
207
I passi all'indietro
nell'ora dolente
Ti consegno i passi all'indietro
le volte
che ho svoltato l'angolo
davanti all'ingiustizia
al cuore sperso
dona corazza
di verità senz'alibi
rivestimi Signore
con veste di fuoco
208
Auschwitz
il velo della memoria
in luce di sangue si ravviva
è fiore che s'apre
nell'urlo
209
Fammi luce
ti prego fammi luce
in questo pauroso dedalo dell'io
assalito dai mostri della mente
avvolto
nella camicia di nesso degl'istinti
sono cieco fiume senza foce
da me diviso arreso
fammi luce
e sarà giorno quando
ti saprò riconoscere
staccato dalla mia ombra mortale
210
Cul-de-sac
dritto ti c'infili
se pensi che
la fine è sempre in atto
e il mondo
è un addio dopo l'altro
è maschera invece per chi
finge di non accorgersi
negli occhi ti restano
saltabeccanti
sui resti di una festa
colombi a frotte
211
E sarai raggio
sei disceso angelo per vivere
in carne la morte
non sguardo dal ponte: vieppiù ti lega
trama di dolore e rara gioia
le spoglie deporrai e sarai raggio
di quel Sole che non puoi vedere
212
Occhi secchi
clessidre di sangue emotivo
a sovrastarti
stillicidio nella mezzaluce
a chi chiedere di questo
ginepraio di pena e
l'oro del mattino fatto piombo
occhi secchi
a perdere
pezzi di cielo
nel sangue degli echi
213
Cielo amore
manto d'azzurro palpito
capovolto abisso
misericorde
ben conosci il fondo delle pene
di noi mendichi d'infinito
specchio sei
dove invertigina il cuore
nell'abbraccio delle stelle
214
Vele stanche
leggi scavi ché nasca
-ne va del creare affossato-
linfa nuova a diradare
quella nebbia della mente
dal grembo della notte esca
la tua barca
vi spiri augurante
il buon vento a gonfiare
le tue vele stanche
per nuova ventura nel mare
blu d'inchiostro
dove è bello
finanche morire
215
Doppio celeste
rigenerarsi in linfa a disperdere
grumi
dove si china
l'anima a contemplare
nel profondo di te ecco
il cielo farsi d'un "azzurro"
misterico e
tu da un suo lembo
a spiare
un te senza morte
-specchiato
216
Da un dove
i repentini voltafaccia del tempo
alle soglie dell'autunno
le foglie già morenti
invita due corpi il tepore
delle lenzuola
nella bocca dell'alba
sai
il momento migliore
per il dono dell'ispirazione è quando
ti giungono ovattati i rumori
e tu in un tuo mondo
col sonno di un eterno respiro
più tardi poi sul lungomare
sulla pelle la fresca brezza
forse un gabbiano
avrà per te
nel becco un verso prezioso
217
La parola
la parola è nostra
madre
che genera la
danza e la gioia nuda
la parola
dice di sé
del tempo del primo stupore
t'apre
il terzo occhio
parla all'orecchio del cuore
218
Navi di nuvole
(visione)
raggio verde balena
nel tramonto
su navi di nuvole
vedere apparire angeli
udirne i celesti canti
rassicuranti presenze
ondeggianti lievi
tra i pensieri
orfanezze d'amore a consolare
messaggeri
di luce
ondeggianti nel sogno
ad ascendere dove s'inalba
il cuore
219
Sotto porticati
sotto porticati
cartoni e
cappotti lisi hanno respiri
a un passo
vetrine ridono in abbagli di sole
più in là privati
paradisi
un rombo testarossa è strappo
d'anima a dividere
la terra tra i "morti" e i vivi
il mondo ha denti aguzzi
220
Alterigia
[Ispirandomi al verso di Vincenzo Cardarelli: "vorrei coprirti di fiori e
d'insulti"]
m'appiglio alla tua fredda
grazia come ad un
corrimano: sto su inclinato
piano mentre t'offri
a una vertigine di distanze
ancor più ora ti fai
preziosa
221
Una certa luce a flettersi
di buon'ora bisticci con la lampo
t'insegue tiranno il tempo
una certa luce a flettersi nel cuore
fa strada a un dove che non trovi
perdurasse quel lampo che viene va
prima che lo fermi su carta ma
se non torna non ha "dignità"
raduni pezzi di un puzzle scombinato
nello sperdimento d'una stagione andata
222
Il carro dell'oro
sotto cielo aperto
una ad una
cadute le teste
a calcificarsi sorrisi ebeti
sul trasfigurato carro
dell'oro
223
L'oltraggio
perso nelle forme strane
delle nuvole mi sento
lontano da un mondo estraneo
assisto all'oltraggio
della rosa che si
perpetua
sono esposto alla vita
224
Nel vasto mare del sogno
nel vasto mare del sogno
galleggia l'immagine
di te esile scricciolo
a sussurrare all'orecchio
del cuore edulcorate parole
ritrovarci
nel nostro giardino d'infanzia
mano nella mano
impastati di sole a rincorrere
saltabeccanti piccioni
riandare alle incoscienti
acrobazie per i soli tuoi occhi
interrotte
dall'acuto richiamo
di tua madre per la merenda
smosse le acque del sogno
ora a svanire
da un oltre ti sento
225
Come asessuato angelo
sospesa nel vuoto m'appari
asessuato angelo
mentre in dormiveglia mi rigiro
giungerà mi dici squarciando
le nubi lui l'Atteso
ci sorprenderà come un ladro
a strapparci alla morte
carne della sua carne
e ruggine allora sarà l'oro
226
Il limite
(ad un materialista)
devi ammetterlo
come nave incagliata ti senti
bravo al più
nel leggere fondi di caffè
non certo alla tua portata
della poesia il rinnovato sangue
i frammenti di stelle la lucente
coda di cometa a cui s'attaccano
in sogno i bimbi
non certo quei misteri insondabili
che impregnano i muri di casa
con le anime dei morti
che abitano il tuo vuoto
non alla tua portata
quella profondità
del gran mare del sogno che
è vita che si lascia vivere
227
Nell'ora sospesa
quel giorno ti sbarberanno
t'infileranno il vestito buono
ma
non serve prodigarsi più di tanto
non restano che spoglie l'anima è già via
nell'ora sospesa
fisseranno compunti quel viso di marmo
mentre il tuo presente ha chiuso la porta
il pugno o la palata di terra
con la benedizione dell'officiante poi
a tavola com'è uso per dire la vita
continua
qualcuno forse già alticcio
leggerà con deferenza
alcuni tuoi versi trovati in tasca
restano in rete briciole di te
228
Già grande ti vedo
dai che ti porto alle giostre
finiti i compiti
promettimi
che prima di dormire
stasera dirai una preghierina
per quei bambini saltati in aria
-la larga macchia rossa sull'asfalto
nella liquida luce degli occhi
penetrare
in quell'abbaglio
fino al sogno-incubo
su
da bravo che ti porto alle giostre
ci perderemo nella
fantasmagoria di luci
ecco: già grande ti vedo
a risvegliarti domani
convitato di pietra
il Tempo
229
Aneliti d'infinito
è la vela rossa della Passione
a prendere vita nel tuo sangue spanto
nella luce
ti dai d'amore in aneliti
d'infinito
anima persa per rive sfiorite
negli occhi
230
Sfiorite rive
sfiorite rive
in cadenza d'anni l'azzurra
vastità di te solo
si svenano
in caducità di foglie i giorni
accartocciati
sul viale della dimenticanza
231
Vicolo
dolore antico
di donne in nero a segnarsi
se dal profondo si levano i morti
a dare infausti presagi
vicolo
inghiottito da un grappolo di case
appese a strapiombo
ricettacolo
d'umori ancestrali
in un tempo cristallizzato sospeso
232
Dammi l'abbrivio
dammi l'abbrivio musa
nel dormiveglia o
nel profondo fa che s'accenda
la mia casa di nuvole in verdi
cieli e alfabeti
sostieni quella
neo-nata struttura
arco di parole e suoni
che si parte
dal cuore a navigare
il più bello dei mari
[ultimo verso: da Hikmet]
233
A bocca piena
trucidata vita
dai lenzuoli di sangue nei telegiornali
un dire assuefatto freddo
che ti sorprende non più di tanto a bocca piena
che non arriva al cuore
-per quei bambini occhi rovesciati
a galleggiare
su un mare di speranza
la cui patria è ora il cielo
violata la sacralità
vita che non è più vita
vilipesa resa
quale fiore a uno strappo feroce
di vento
234
In una piega del vento
luce obliqua sui tuoi anni andati
sui tuoi fogli nell'aria sparsi
quale data incideranno
sulla tua lapide un giorno
non ti è dato sapere
ma sono degli uomini
le convenzioni
e scomodare kronos è eresia
rinascere in una piega del vento
senza guerre né odi
per la rotta del cielo
pindarici voli
che ti lasciano
le ali spezzate
235
Naufragi
il viso un libro
le pagine
gli io indefiniti
maschere che indosso
se non mi trovo
poi s'apre
il corpo -occhi
lapidati- nell'emergere
dai tanti me
236
Fantasia 2
dipingono il mio sonno i morti
veleggiando al chiaro d'una luna
complice sul filo
d'orizzonte
ricreando gl'incantesimi del
bambino in me mai perduto
veleggiano
discreti sul filo del respiro
entrandomi su dalle narici
con la barca di cristallo
dei sogni
le vele al vento per l'ignoto
237
Fantasia 3
la barca trasparente del sogno
dove ti porta?
palpiti
seguono la scia
uscendo dalla
camera della mente
immagini icastiche
gli argini rompono
del trasognato sguardo
238
Ulissidi
ulissidi e la vela della
passione su perigliosi flutti
intrisi di mistica luce
a sbraitare di gioia
il cuore
sull'orizzonte la terra
promessa
239
Un occhio di riguardo
un occhio di riguardo
per quei tralci che non
secchino anzitempo
-noi protendimento
dell'Albero che nei secoli affonda
le sue radici
un occhio di riguardo
ché a prezzo di sangue
fu il riscatto
240
Anamorfosi
del sognato
ricordi a brani
mentre l'io è anamorfosi
nella "valvola" del sogno
ti svegli e ti ritrovi davanti
a un te dagli enigmi irrisolti
un circolo vizioso
il tuo uroboro
ti appare anamorfosi
a volte
anche questa vita che imita
sempre più il sogno
nell'avvicendarsi degli anni
i treni persi
alle stazioni
241
Dove l'angelo
falesie di pensieri
nella fragilità del giorno
quando alta
s'eleva la parola - dove
il senso di sé t'innamora
dove l'angelo
perde una piuma
242
Vaghezze di luna
vola nel sangue della parola
l'anima gemmante
un'alba cadmio
accoglie
in vaghezze di luna
l'erratico cuore
243
Cul-de-sac (2)
tu che deambuli come
su inclinati piani
dimmi che vedi in questa
bolla d'alcool e droga
se mondi immaginifici o
sorta d'inferni
ti scagli sulla madre per la
giornaliera dose
tu potenziale omicida
su strade d'asfalto allucinate
ahi che non vede mai giorno
il tuo cul-de-sac
è rovi e croci
sangue pestato nei tuoi vaneggiamenti
244
Vertigine di specchi
un'incognita ti resta la vita
nebulosa sogno o cos'altro
che ti avviluppa in una bolla
o forse solo velo da strappare
col beneplacito del tuo angelo
vedi
alle spalle i frammenti di te
in una vertigine di specchi
aggrapparsi al vuoto
ricacciati
indietro
dall'unghiuta morte
245
Di luce l'abbaglio
(testimonianza)
colma la bocca
di luce l'abbaglio
della veste
sentivo nelle ossa un fuoco
come lazzaro
mi sono levato
e andavo leggero come nell'aria
246
Di fosfeni e nubi
a labbra di luce poesia mi desti
da assonnate rive
vaghezza
vi transita di fosfeni e nubi
ove intoccabili sogni
dimorano
247
Vivere in volo
fantasia questo vivere
in volo
nella liquida luce
notti acrobate
a fare incetta di sogni
per un'alba d'inchiostro
248
Blu marino
sciami di pensieri
sparpagliati
in riflessi di luna fantasma
ore dilatate un'alba fitta
d'inchiostro blu marino
altri me a sciorinare
-tenerezze in sorrisi di fiori-
della vita anteriore
249
La tentazione
è innegabile
abbiano avuto debolezze i santi
prima d'involarsi
risalendo in strenua lotta
luce dopo luce
alla parte angelica
250
Il filo dei ricordi
aprire a ventaglio la mente
su pindarici voli e lucidi
sogni
vi ci trovi tra vaghe
nuvole un nugolo
di uccelli a farti corona
riportandoti
nel becco il filo dei ricordi
e i versi
amati e persi
251
Come monnalisa
dove trovarti nudità
di poesia tu assisa nell'olimpo
degli aedi
abiti forse nel puro
sguardo del neonato o nel bagliore
della lama
uscito da una novella di borges
imprendibile sei e sdegnosa
mi segui come lo sguardo
di monnalisa
esci dal quadro e
sguinzagli i malcelati sogni
252
Una certa luce a flettersi (2)
una certa luce a flettersi
nella dimora della mente:
quel tuo ostinato cercare
tra i naufragati ricordi
il volto amato
reciso dalle forbici del tempo
nell'assedio degli anni
oggi ti sorprendi
a dar corpo alle ombre
di fantasmi inanelli il tuo presente
253
Così la vita
sprovveduto senza guardia
andavi giù al primo colpo
quello non previsto
neanche dall'oroscopo
groggy ammaccato
ti avvitava l'umana giostra
come rivederti bambino
tra la folla la volta che
t'eri perso
così
a portarti in giro
su piani inclinati
la vita
254
Dai vetri
the per due ed un sorriso
ricambiando lo sguardo
sopra il bordo della tazza
dai vetri il fermento
con gli ultimi guizzi di luce
e un altr'anno alle spalle
altro non t'aspetti
non la bottiglia dall'oceano
tutto già accaduto
pure
tenti glissare
sui sussulti del sangue
255
Nell'armadio
a volte m'invita a visitarlo
lo spolvero lo lucido e
grato mi si apre in un sorriso
tutto denti
m'improvvisa una danza
indossa una maschera per
l'occasione
si sente solo
quando
le volte non lo considero
lo sento frugarmi nelle viscere
nutrirsi del mio sangue
fortuna ch'è un tipo da
acqua in bocca
256
Le tue case di vetro
(ad Antonia Pozzi)
vi specchiavi la verde età
fuggitiva
dipoi a trapassare i vent'anni
la freccia di cupido
ti abbeveravi nei cieli
di Poesia
dove ora svolazzano
senza tempo
bianche colombe le pagine
di vita
vergate fitte
al rango di passioni accese
[Luoghi dove ha soggiornato o abitato: Misurina, Pasturo, Milano.]
257
L'essenziale
molto dire con poco
degli elementi solo
un accenno come una
pennellata
lasciare immaginare
-l'acqua che canta alla fonte
lo specchio del ghiacciaio che acceca
non è detto potresti rinvenire
come in sogno lucido
tra il soffice manto
il messaggio
di quel saggio abitatore delle nevi
“per una vita proba
l'essenziale”
258
Dal principio Qualcuno mi sognava
la mia essenza
si specchia
nel bianco di cieli anteriori
dove
a iniziare voli
in un battere d'ali fuggono
piccole morti
e ad abbracciare il sereno
quel ricucire strappi
nell'azzurro
io sto da sempre
nella scia d'infinito nascere
259
Guerriera di luce
(a Santa Madre Teresa)
toccato dalle tue scarne mani
il derelitto
come angelo passava nell'aria
guerriera di luce tu
ultima tra gli ultimi
facesti tua
del reietto la dolorante carne
il tuo annullarti
consegnato alla sacralità del giorno
260
Allunate derive
visioni aprono varchi
nel cuore ove fanno eco
i ricordi e allunate
derive trattengono
vibratile fiammella
resta indefinito
sogno o piuma di nulla
misteriosa fanciulla che si piega
nello specchio
261
Sinergie
sognare
immerso nell'azzurra luce
il sogno sono io disincarnato
che prove di volo inizio
falena contro il soffitto
col sembiante del fanciullo luminoso
ah quel senso d'onnipotenza
nel guidare
me stesso entro la via regia *
vedermi ospitale
dare udienza ai miei morti
che risalgono pare
dal mare
per "incarnare" il sogno
* definizione di Freud del sogno
262
Vita contromano
(a James Dean)
il gesto del cogliere
la rosa sul filo del burrone
dove palpebra la luce
lo strappo
nella rete la smorfia che tradisce
quel mordere intestino
l'apparirti anamorfosi il mondo
che ravviva
non sai se deliri o sogni:
del tuo essere "bipolare"
ottenebrato splendere
263
In un levarsi di voli
scuce tempo Penelope sdegnosa
così noi a sfogliare le ore morte
fuori dal tempo uroborico
in un levarsi di voli sarà voce
del sangue a dirci che forse
non sarà stato che un sogno la vita
264
Complice la luna
entrare
nel labirintico specchio del sogno
dove inconfessate brame
si librano sul filo
di acrobate notti
complice una pettegola luna
265
Divagazioni
non vai da nessuna parte
quando dici
non siamo che manichini
in mano al destino -ce lo facciamo
in parte noi stessi
dovresti sapere che la vita
ha in tasca la morte e l'occhio
lungo oltre l'umano
orizzonte
in cospirazioni del nascere
come il puzzle di parole
neo-nate
a cui hai sospeso il respiro
custodite
in segreto
in luminosa nube
266
La misura del sogno
avevi l'occhio lungo tu
nel dire che la vita ricalca
le orme dei passi
altro sangue i destini
che ci unirono
sai:
nelle acque della memoria
oggi di te non cerco
che la misura del sogno
nell'ondivaga luce degli occhi
trasparenze
267
Una giornata di
suvvia eccedi
a chi pensi
dare la colpa
come si dice è stata una giornata
così
esageri se pare
ti si spalanchi
d'instabilità un baratro
viola in fondo agli occhi
268
Radici di cielo
ondivago in te l'oscuro
l'alterego che insaziato nutri
albero capovolto che geme
con radici intricate di cielo
ma è un esplodere di vita
l'aprirsi
del fiore
269
Il figlio
non più carrube Signore
torno a casa
non più miraggi
d'eldoradi
sì torno a casa
all'amore totale
indegno
sia io sgabello
ai Tuoi piedi
270
Nell'infinito di noi
il tuo volteggiare Nina
nelle stanze viola della memoria
-dicevi il reale non è fatuo
apparire o entrare nello specchio
dell'essenza evocando
palpiti di luce
di un tempo senza tempo
noi dal celeste palpito
dicevi- qui siamo
affratellati nel sangue
con la terra e la morte
271
Le vele del sogno
me ne andrei quasi di soppiatto
alle prime luci
mentre si fredda la tazzina
mai portata alle labbra
entrerebbe il vasto orizzonte
nei miei occhi azzurrocielo
il mare aperto
nell'abbraccio
delle vele del sogno
272
Briciole di poesia
anima
casa di mare
dove a frotte s'annidano
gli uccellini azzurri di Maeterlinck
a ispirarmi l'abc del sogno
a beccare briciole di poesia
ferve nel tuo cielo
un volteggiare
di fòsfeni ed ali
Maurice Maeterlinck, poeta e drammaturgo - 1862-1949
[Nella fiaba teatrale L'Oisseau Bleu (1909), ciò che rappresenta l'Uccello
Azzurro è il segreto delle cose e della felicità.]
273
Rosa di paradiso
Tu fiore del mio sangue
dal profumo rosa di paradiso
perdonami se non c'ero quando
m'imploravi "Eli Eli"
ma si doveva sostenere
la lingua della Parola
e Tu
occhi rovesciati
chino sulle miserie
abbracciassi dalla Tua croce il mondo
274
Elegia
ora m’incolpi del mio silenzio?
e Tu dov’eri mi chiedi
quando a migliaia
venivano spinti sotto le docce a gas
Io ero ognuno di quei poveracci
in verità
ti dico
Io sono la Vittima l’agnello la preda
del carnefice quando fa scempio
di un bambino innocente
Io sono quel bambino ricorda
anch’io in sorte ho avuto una croce
la Croce
la più abietta la benedetta
ho urlato a un cielo distante Padre perché
perché solo mi lasci in quest’ora di cenere e pianto
275
Farsi ulissidi
ancora sorpresi dalla vita
ci trovi la morte
vivi
delle prime nuove
come nell'età
impastata di sole e illusione
o farsi ulissidi
nel ricucire vele
per respirare il salso
di aperti mari
276
L'ombra 2
meridiana a perpendicolo
poi eccola s'allunga
l'ombra oscuro specchio
che mi ripete
si spezza allorché riflessa
tra pigre nuvole nel lago
277
La vita nascosta
(Pasqua di Resurrezione)
in seno a cieli di cui non è memoria
dove nessun grido resta
inascoltato
è la vita nascosta
percepisco
il sangue mio elevato in fioritura
da acqua e luce primaria
benedetto
278
Nel giardino d'infanzia
risalgono dal cuore giorni analfabeti
a dire l'urlo della rosa
l'insaziato stupore
e i me stessi
a spiare
dalle crepe dei muri o
a giocare tra losanghe di luce
in un tempo che lento rimonta
279
Angeli di carta
gli occhi un po' stanchi
vedo nel mio cielo volare
gli angeli di carta di Rafael
mi pare udirne
il profumo i celesti canti
oh mi vengano in sogno
queste creature fiammanti
le fraterne ali
a coprire
le miserie degli umani
Rafael Alberti, poeta spagnolo – 1902-1999
280
Levante
levante del cuore dove
rinasci
la mente in espansione
la tua
empatia
tutto un mondo che trasloca
nel lasciare la casa del corpo
la penna tuo viatico
vita a fiorire
in un mare d'amore-endorfina
281
Come lo stelo
(Giovedì Santo)
primavera ha le mani
piene di fiori
ma come lo stelo
il cuore mio si flette
in arida aria
282
Le vele
le vele le vele
decantate dal visionario di Marradi
sui verdi mari del sogno
dove prende l'anima il largo
bianca schiuma ti spruzza
chiarore selenico
dipinge di poesia il cielo
Dino Campana, poeta, di Marradi – 1885-1932
283
Se segui la pista
raggio nella carne
l'altro che di te
preesiste
è avvolgerti d'ombra
il suo ritrarsi
se segui
col lupo
la pista del sangue
284
Senza titolo
fine del giorno
inargentata sul mare
-negli ultimi guizzi
di luce palpita
il cuore delle barche
e la vita? si perpetua
-la vita non può morire
impregnata fin nel verde
dei frondosi rami
casa degli uccelli
la casa è il secondo corpo
-così
strato su strato
i malli dell'anima
questo mondo
l'altro
-da cui beve energia
LO SGUARDO VELATO
2016
La vita nascosta
285
L'esistere specchiato
con lo stillicidio
del tempo a subire
questa piaga dalle nove porte
ma a te presente
il Sé -il celeste- l'esistere
specchiato: vita che si guarda
vivere
un mondo in un altro
Le nove porte: gli orifizi del corpo secondo la Bhagavadgita
286
Un dio cibernetico?
vita asettica: grado
zero del divino Onniforme
-ma la notte del sangue
conserva memoria di volo
vita
sovrapposta alla sfera celeste
regno d'immagini
epifaniche
emozioni
elettroniche
eclissi dell'occhio-pensiero
287
Nel paese interiore
nel paese interiore
eiaculo i miei sogni -
vivo una stagione
rubata al tempo -mimesi
icariana sul vetro del cielo-
nel paese interiore
brucia il mio daimon
di febbre e di luce
288
Dell' indicibile essenza
dell' indicibile essenza
noi sostanza e pienezza
solleva l'angelo un lembo
di cielo:
in questa vastità soli
non siamo: miriadi
di mondi-entità ognuno
in una goccia
di luce
289
Angeli caduti
fuori dal cielo
bevvero l'acqua del Lete
ora
non sanno più chi sono
presi nella ruota
del tempo
mendicano avanzi di luce -
curano
le ali spezzate
per risalire nell'azzurro
290
Presentire
finirà qui tutto
il visibile
-col panorama dei sensi
a sopravviverci voce
di sangue in un non-tempo
inconoscibile
l'astronave-di-luce
tra cirri e nembi e corpi
celesti
291
L'Albero
di Te
il dito
la saliva il fiato:
ri-fiorire vita
in cuore disabitato
e gli esecrandi
crimini? non
ricordi
dal sacrificio estremo
l'Albero di sangue
si è ingemmato
sopra uno
sconquasso di secoli
292
Epifanie
vita che si guarda
vivere e ci guarda
vita che si pensa ed è
-riflessa vita che
apre la fronte del mattino
ed è esistere
nel suo ricrearsi
epifanie
293
Farsi infinito
in apparente spaziotempo
un infinito sospeso
-sogno fatto
carne
la vita è alfabeto del tempo
da sillabare
vuoto di forme - ombre
nel bianco respiro
dalle labbra quest'anima s'invola
294
L'abbraccio
(in dormiveglia)
si concentra ed espande
l'amore in quel vivere-morire
delle prensili braccia
sospensione apparente carne e cielo
295
Il sogno di te
in una sospensione lucente
ride la tua immagine d'aria
nella fodera del cuore
ho intagliato
il sogno di te
sulle ali del vento le parole
che ti dedico
296
La casa delle nuvole
ha bisogno di manutenzione -sai
per produrre versi come miele
-vanno oliati gl'ingranaggi
verificata la tenuta
perfetta dell'ossatura
l'efficienza della struttura
tenerla in ordine come
un condominio
ma tu la ritieni come fosse
di proprietà esclusiva:
contenitore di sogni
è risorsa a cui chiunque
può accedere -ti basta?
297
Di qua del velo
(non qui né altrove:
semplicemente essere
nel Tutto
-porta della conoscenza)
di qua del velo di maya
trottola del tempo
consuma il suo perno
nella palpebra del sole
un embolo d'ombra dimora
che insanguina il vento
298
Momenti
di cos'è fatta la vita-energia
se non di momenti
rallentati
-per cui è un girare in tondo
su te stesso
o forse
di virgole di sangue
e amore
rapprese in un grido
sul vetro del cielo
299
Nell'uno
dal Tutto
ritrovarsi nell'uno
a vivere il sogno della carne
il sangue che cavalca il vento dove
crescono i passi
lacerato dalle lancette
d'un orologio interiore
un Lazzaro a sollevarsi da cento morti
300
Il sogno di Dio
in seno a cieli
di cui non è memoria
assai prima del corpo
quando già da sempre era la Parola
il sogno di Dio
il Suo soffio
poi la fatidica
domanda “dove sei
Adamo”
e furono
i cieli
capovolti
301
Brandelli d'amore
falesie di pensieri
tesse ragno di luce
vertigine: come
sarà senza il corpo
-serbata la vita
nella Pietà del sangue
solo espanso
pensiero saremo?
ci consoli certezza
di portare in salvo brandelli
d'amore
302
Gl' intoccabili
sì onorarli
i morti che
ci perdonano con un velo di pietà
quelli che sognarono
il loro eldorado
ragazzi degli anta presto
dipartiti
ora di qualcuno
d'essi verrà detto
era un pezzo di pane
-anche se di certo avrà
portato con sé i suoi scheletri
o si saranno nell'altra
dimensione dissolti
303
Infinitudine
parabole di carne
siamo archi tesi
nella mano
dell'eterno presente
noi
nel divenire appoggiati ad una
spalliera d'aria
304
Distacco
giungere dove ogni
linea s'annulla
un brivido bianco
e sei altro
fiume
che perde nel mare
il suo nome
Transiti e sospensioni
305
Inanellati aleggiano pensieri
(la fatica dello scrivere)
inanellati aleggiano pensieri
si frantumano ri-compongono
tu aureolato di fumo
a lasciarti corteggiare
dal misterico chiarore d'una
complice luna
rima sì rima no baciata o
interna e che suoni
un corpo-a-corpo con la parola
intanto
di Selene un dardo
il foglio trapassa
dove ristagna esangue
poesia
306
Dall'immagine infranta
(a Danilo Dolci)
risalire dall'immagine infranta
-quella dopo
la caduta-
dove è voce
del sangue la ferita del cielo
limare le parti
non combacianti
con la figura del divino
innamorato
dell'uomo nuovo
tu guardi al bambino
che tende
le prime radici nell'aria
307
Fiore di poesia
'lo gnaolio dei gatti
in amore tra gugliate di luce'
belli sti versi
che leggo sorseggiando
un drink ma dove
vai a parare me lo dici?
timore della pagina bianca?
scandagliare devi
macerarti
immergere le mani nel sangue
a far nascere nuovo fiore
di poesia
musica
che arrivi al cuore
308
Creatura di sabbia
io non io esisto
di qua di là dello specchio -una
distanza mi separa: vivo mi
avviluppo in un sogno
lucido
Sogno sono di me
io creatura
di sabbia
309
Quella sospensione
non già l'appagata
sorpresa ma in vita
tenere l'attesa
cullare
il desiderio
-avrebbe forse
sentenziato il saggio
de 'I Ching'
sentire nelle vene
serpeggiare
il prolungarsi d'un'attesa
lancinante ma dolce
trattenere quella
sospensione lucente
simile a stillicidio
che scavi la pietra
I Ching - Il Libro dei Mutamenti
310
Libro di poesie
aspettare per farne
-forse- un "mattone"? o subito
licenziarlo
libercolo smilzo?
alle spalle
l'assedio degli anni: mi spingono nella
strettoia -o foce-
dell'ignoto
gioco
col tempo che resta
a sfidare la morte
visti non visti
i giorni
sciabolate di luce
a sfogliare mesi anni
311
Mimesi
icaro e le ore
acrobate
dove spegnere
inconfessati ardori
il "grido"
espanso
che nell'aria trema
l'angelo
è di cenere
312
Fame
tutto relativo
non Dio
non la fame
ho visto un'ombra
aggirarsi tra i rifiuti
non era un cane randagio
era
un uomo
pro(re)gresso?
la giustizia
artiglia urla
fame di Dio
313
Nero della notte
(a un dissoluto)
punto di non ritorno?
quale
sprofondo ad accoglierti
non sai più
chi sei
dentro giorni perduti
ah ti trapassi una spada di luce
ti canti nel sangue
un angelo
che ti aiuti a grattare il nero
della notte
a sollevarti
dal tuo sudario
di morte
314
Vertigine
'donnez moi
dammi una scala per il paradiso'
dicevo
in dormiveglia e ancora
quali nonsense
aborti di parole frasi
sconnesse
strascichi
bave
era uno scivolare
in me senz'appiglio
come
affetto da demenza
senile o
scoprire in me il bimbo
accoccolato nella mente
315
Migrante
il ragazzo lasciato bocconi
sull'arenile
sembra dormire
avvolto dal manto della notte
gli lava dalla salsedine
la parte del viso
un cane randagio
ora non sentirà più i morsi
della fame
è sazio di cielo
sul corpo un fremito di stelle
316
Del sogno
linea di divisione
-luna del sangue
a ricreare ancestrale
luogo-non luogo
ectoplasmi
-cerchio del sogno
asimmetrico volo
317
Associazioni
i nasi all'insù contro la luce
livida d'un cielo che non promette
un rondone rimasto impigliato
chissà come sbatte furioso le ali
strana associazione
d'idee se va la mente
al 'falco alto levato' di Montale
[Le parole virgolettate nell'ultimo verso sono tratte da Ossi di seppia,
1920-1927.]
318
Conosco le voci
(a tutte le vittime per la giustizia)
conosco voci che aprono strade
di libertà e amore
conosco i nemici della luce
che aizzano i cani neri della notte
lacerando i sogni di nuovi mattini
conosco i nomi
dei poeti assassinati
che dal sangue han levato la voce
-i loro j'accuse
come lingue di fuoco
conosco la "fame" dei senzavoce
il profondo dove si apre il grido
319
L'albero di Giuda
tagliando per la pianura
non trovavi più il cuore
sulle punte delle stelle ti volevi
trafitto
e il sangue quasi ricamasse
una scritta ingloriosa
ma il tuo albero
ecco venirti incontro
e già il cappio
vederlo
-sinistro
320
Prima del gesto
(altra visione di Giuda)
ti saresti ubriacato col prezzo del sangue
soffocando nel vino
quella lacerazione infinita
ma avresti solo ritardato la fine
prima del gesto estremo
scacciasti via da te quella luce
a guisa d'angelo
non potevi saperlo
eri scritto nel Libro per un ruolo
ingrato
-sulle labbra ancora il fuoco
del bacio
[Giuda Iscariota, secondo Giuseppe Berto, nel romanzo "La Gloria",
aveva una missione da compiere e non è morto dannato.]
321
Luce e ombra
se posso
mi cerco un posto all'ombra
-non m'ispira il tipo lucertola-
ti guardo attraverso gli occhiali
scuri mentre leggi per ore
distesa su uno scoglio
ha un che d'incantesimo
questa sospensione palpabile nell'aria
linea d'ombra e luce
a separarci
ma metti i tuoi ridicoli puntigli
322
Stanze
le notti inzuppate di sogni
quando
nonsense veleggiano
sulle ondivaghe acque dell'inconscio
o ti vedi seguire
una successione di stanze
e ti perdi e ti ritrovi
in un'altra realtà-sogno o dimensione
323
Isole
concatenarsi di sequenze evanescenti
sognare di te tu di me ma mai
questi mondi paralleli s'incontreranno
li inghiottiranno onirici buchineri
così le nostre vite
trasversali un fondersi di corpi
ma isole
gli universi dell'anima mondi
di celeste fuoco che si sfiorano e
mai
combaciano
324
Un cielo bianco di silenzi
(L'ortografia)
punto sul vivo
da strafalcioni
anche il foglio sembra aggricciarsi
attraversato da una fuga d' immagini
in un bailamme di fonemi -dalle acque
del sogno a risalire strambe
parole nell'aria di cristallo-
illividisce
un cielo bianco di silenzi
325
Lo spazio d'un soffio
schegge di voci
di abbandono
il pallore di luna riflette
nel bicchiere luce ubriaca
occupi
lo spazio d'un soffio
in fine consegnerai
il nome
326
Poesia-finestra
dici poesia intendi finestra
affaccio dell'anima
bagnata da alfabeti di lune
è finestra su un mare aperto
poesia
per l'orecchio del cuore-conchiglia
327
Il tuo volare alto
l'anima spando sulla terra
a ricambiarmi una solitudine
ampia come il cielo
mi appresto a gran passi agli ottanta
e ancor più poesia ti canto
-del mio sangue azzurra ala
ai confini della sera in quel
farneticare che richiama la morte
il tuo volare alto
come preghiera
328
Il saluto spezzato
[11 settembre: a 15 anni dalla strage]
tutti ricordano dove si trovavano
in quei fatali attimi
quando il cielo si oscurava
ingoiando cenere e odio
tutti
ricordano -i superstiti- l'ultimo gesto
-uno per tutti la mano levata
quel saluto spezzato
come il battito dell'ora in cima
alla torre
come il pulsare del cuore
straziato
329
Ulisside
(l'ispirazione)
prende forma la vela
dalle profondità inconsce
la governa ulisside
o forse si lascia guidare
sull'infinito mare del sogno
speculari all'acqua
emergere vede parole
il fonema del canto
su curvature di luce
330
Nei miei sogni
c'è un donnone nei miei sogni
mi perdo fra le sue grandi mammelle
piccolo piccolo mi faccio e
come scricciolo
mi c'infilo
nel suo caldo grembo
al riparo degli tsunami del mondo
331
Un secchio di stelle
un secchio di stelle
acqua e pensieri
ondivaghi e le stimmate
di te
nella memoria come sangue
rappreso
nel fondo a ravvivarsi
ali
e venti aquilonari
l'ingoio di soli su orizzonti
di fuoco
332
L'accumulo
Tu non persegui
chi usa bilance false
lasci gli si ritorca
l'ingiustizia e l'oro
diventi capestro o ruggine
ahi l'accumulo
cui spezza il cerchio
la morte
333
Nomade d'amore
gli occhi luccicanti
delle finestre
contro la lavagna della notte
che disegna arabeschi
di mistero
dove ti porta il filo
dell'immaginario o del
sognare
dove
questa strana ma feconda
inquietudine
serpeggiante nel sangue
tutti i libri letti i mari
solcati -odisseo tu
nello spirito- dove
questo cuore nomade
d'amore
ti porta
334
La tua vaga essenza
tocco in sogno la fiorita
riva delle tue braccia:
è una dolce pena questo lieve
sfiorare la tua vaga essenza
a un lunare complice chiarore
335
Il Grido
non altro che
raccogliere su foglio
il Grido l'amaro
sangue -morte per acqua-
parole a segnare
vergogne
dall'alto spettrale
silenzio su vite
lacerate
336
Casa di riposo (2)
-nella vita chi non si dà muore
mangia se stesso- sentenzia
il "saggio" in degenza
la nuvola
di vapore dalla cucina offre
un che di magico un familiare
tepore
là fuori un mondo che vive
la recrudescenza dell'inverno - gli alberi
orfani di foglie e canti
ASIMMETRICI VOLI
337
Hitchcock
mi ha squarciato la carotide
un solitario uccello nero
sparito poi alla vista
nel cielo di cobalto
distratti mi oltrepassavano i passanti
mentre mi dissanguavo
sul marciapiede
il sangue disegnava arabeschi
del sogno
-degni
del genio di dalì
338
Quel sussulto del sangue
come
non trattenere il muto grido che sale
fin dal midollo delle ossa
per te Nina ora come stella
del cielo
come quel sussulto
del sangue a non espandersi
in vasti echi
contro muri di cristallo
in questa solitudine che artiglia
morta in me l'attesa
e il giorno azzurro
e il vento e l'odore di te
oggi
che del sangue sei grumo raccolto
negli occhi
339
L'angelo
(conversione di San Paolo)
l'angelo sognai
sulla via di Damasco
aprirmi l'altra faccia del giorno
caddi bocconi in estasi
vedevo gli alberi camminare
tutto il mare
in una brocca
340
In sogno
si amalgama il sangue
con alfabeti d'acqua
se inattesi
risalgono
dal mare i miei morti
nell'alone di luna
341
Chissà forse una nota
un rebus di parole
frammenti
di nonsense emersi
dal sogno non del tutto svaniti
tentare di farne una
poesia?
ma è come volere
estrarre sangue dalle pietre
quel gabbiano che ora vedi danzare
sulla spuma dell'onda
-non certo uscito
dal tuo sogno-
chissà non ti porti nel becco
una felice nota
342
Come ostia di luce
[Ai martiri della cristianità, che hanno combattuto la buona battaglia.]
irta di rovi
la "parete" inclinata del cielo
vi lasciaste brandelli
d'anima e pelle
ora
il sangue a fiorire
come ostia di luce
343
Ulisside
ordito del tempo-maya
isso la vela
per terre
in sogno intraviste
risillabando
palpiti di soli
miraggi d'eldoradi
-la prua che fende
le onde
esce dalla coda dell'occhio
344
La grande avventura la vita
impastato di sole tu
senza paese
di terra e cielo sei
ricorda ti veste dignità
ancor giovane hai braccia
forti
per capovolgerla la vita
esci dall'inedia solleva
sulle larghe spalle i tuoi figli
fagli scoprire
gli orizzonti
dove grida la luce
345
Dell'eden
proiezione sei e lamento
come d'animale disperso
a trapassarti una spada di luce
riflesso di Vita vera
se dell'eden
ti abita solo
quella vaghezza come in sogno
346
La svolta
impalpabile
mistero è a volte la vita
come il sogno
coi suoi criptati messaggi
da decifrare
ti senti pedina
sulla scacchiera
in un magico sincronismo
ed è la svolta
che poi
ti rivolta la vita
347
Qui da dove guardi
gratifichi la stima
di te con un éclair
insieme le ingoi
quelle morti per acqua
tutto già visto già ingerito
pure
cos'è che d'irreale aleggia
nell'aria vitrea qui
da dove guardi
giro piatto d'orizzonte
348
Nella pienezza
asessuato angelo
dall'immarcescibile aureola
so chi sei ti riconosco
venendomi in sogno
angelo mio specchio
io di te riflesso
nient'altro anelo
che riunificarmi
a te nella pienezza
349
Levante
[leggendo David Maria Turoldo]
quanta pena
-Cristo- per togliere
il pungiglione alla morte
quando
si apriranno i cieli
e l'alba
per noi sarà luce
frontale?
350
Nulla si perde
se
di sé
fu a innamorarti
una melodia ora smarrita
nel tempo
vedrai tornerà -
sì tornerà all'orecchio del cuore
viva come allora
valicando gli anni alle spalle
pure
ogni essenza potrai ritrovare
che ti appartiene
varcato che avrai il muro del tempo
come l'odore della salsedine
del legno bagnato
o -sublimati-
quello della pelle
dell'amore
351
L'essenza
inadeguati noi
gettati nel mare-mondo
legati ad una stella di sangue
noi siamo l'alfabeto del corpo
che grida
il suo esserci
noi essenza degli elementi
appendici della terra
labbra del cielo
352
Non domandiamo
non svegliamo le lune di vetro
assopite
nella valigia dei nostri spostamenti
da dietro il velario
esse non sanno
dirci se siamo assoluti
non domandiamo
tantomeno alle stelle
a sbiadire nella prim' alba
e noi
nomadi d'amore
non si sa dove poggiare il capo
353
Spalliera d'aria
s'adagia ad una spalliera d'aria
l'anima monca
in occhi di verdecielo
una luce analfabeta
invertigina l'essere in questo
slontanare
ma il nome è da sempre
nel seno di Dio
354
Chi può dire
[a un ragazzo degli anni 60]
non certo beata
gioventù
-chi può dire
cosa s'agita in un profondo fitto
di grovigli freudiani
volevi uscire da te
ti attrasse il salto nel vuoto
"non entrambi i polsi legati
un'intera nottata a fissare il soffitto
no non faccio del male ora
neanche a me stesso"
355
Delta
dove è grido rappreso
la voce del deserto
si dirama l'essere
aprendo
di solitudine le braccia rotte
356
A specchio di cielo
fraternizzo con Campana
se anelo al silenzio
in un gran porto chiuso ai mali
del mondo
dove a specchio
di cielo sia riflessa
unicamente la bellezza
[Dino Campana, "Canti orfici".]
357
I sogni alla deriva
insieme a questo corpo
vedrò staccarsi i sogni -quelli mondani
su vascelli di nuvole-
andare alla deriva
sopra un mare che più non m'appartiene
358
Un'ala d'angelo
propedeutico è l'abbraccio
bellezza nell'umano
che schiude mondi ignoti
un'ala d'angelo vibra
sulle schiuse labbra
a sigillare nuova vita
359
Estasi
[gli ultimi giorni di Paolo (Saulo) di Tarso]
ovunque mi seguivano i tuoi occhi buoni
l'anima
affacciata sul Tuo sangue lucente
ha danzato per il tempo che restava
360
Dietro il viola
non hai un appiglio
mentre
a superarti è una luce blanda
anneghi in un mare vasto
di ossimori
come un film sfocato
questa vita in controsenso
quasi una
finzione o solo
apparenza
dietro il viola della memoria
affondano nel nulla i tanti io
361
L'impronta
ricominciare da qui: dove l'occhio
del cuore
segue la curva della luce
dove si schiude la rosa
tra cristalli di gelo -mentre
lasci l'impronta del "fare"
anima
ti fondi nell'azzurro
rapito dal canto di Silesius
[Angelus Silesius - 1624-1677 -; poeta e mistico tedesco.]
362
La slavina
perla nel cuore del Gran Sasso
il "quattro stelle" non esiste più
ghermito dalla mostruosa
mano di ghiaccio
meglio la sorte dei sopravvissuti
ti dici
e ancora sperare
sotto la neve una voce udire
pensi ai familiari perduti
deglutendo caffelatte e lacrime
[tragedia del 18 gennaio 2017]
363
Sillabe
(visione)
mettere ordine
nei cassetti della mente
non trovare una pagina volata chissà
vedi rotolano giù
dall'emisfero destro parole ubriache
mentre sul bordo
delle orbite
piccioni piluccano sillabe s-cadute
364
Cavalli di nuvole
i primi smarrimenti: quando ti sembrava
dovesse cascare il mondo
-disegnavi angosce o voli
pindarici nell'aria
da una feritoia ti guardava
un pezzo di cielo
-tu ragazzino -ricordi-
rifugiato in una baracca
a smaltire l' "onta" di una derisione
non sapendola costellata di prove
la tua stella
intanto
cavalli di nuvole
a sequenza
dicevano la vita leggera
365
Nel sangue della parola
ti fai strada nel sangue della parola
al primo chiaro con la luna
che spiove sui tuoi fogli
d'indicibili fonemi s'imbeve
ora la nuova fragile
tua creatura
366
In magico defluire
peschi un verso dal fondo del tempo
tuo non più tuo
come una matrioska altri ne nascono
in magico defluire
non sai mai dove
ti porta poesia
altri ne scaturiscono che
da dentro premono
spingendo contro il costato
grembo dove sosta un dio minore
e devi gestirne
l'impeto di sangue e luce
367
Palpiti
la parola graffiante
ferita viva lascia nel bianco
l'anima in luce
di sangue
si china sulla bellezza
mentre
rossi palpiti annoda
un navigar di vele
sull'aperto mare del sogno
368
Da un altrove
a volte la tua vita la pensi
come fosse
in mano a un vento che t'avvolga
in un mantello di luce
tu che in azzurre volte
ti perdi: dimmi cosa
senti da un altrove?
forse
lontananza che richiama
un altro Sé?
369
Dove nasce una poesia
non puoi sapere come e dove nasce
una poesia - arco
teso dell'essere che
sulle ali del vento
corteggia il sogno e
pentagrammi disegna
mentre la Musa
come una Venere
esce da un bagno di liquida luce
370
Scrivi sul vento
non vedi di là del tuo naso
se ridimensioni la trave nell'occhio
dove l'ego veleggia
per terre di conquista
corri sul filo di abissi
di vanagloria
il tuo sogno
cattedrali di nulla
girasoli accesi ed arco-
baleni pare t'invitino
stolto che te depredi
del bello
metti in tavola
pane e rancore
disamore scrivi sul vento
371
Verità
non scritte sull'acqua
le mie parole
pure mi nascondo
come l'inchiostro simpatico
mi paleso a chi mi sa
leggere tra le righe
sarebbe
dare perle ai porci
uno sbandierarmi ai quattro venti
per chi è sordo
alla stregua dei potenti
372
L'accumulo
ti preoccupi per il vestito? e
per l'oro nei
forzieri dove urlerà
la ruggine?
la so quella certa
malattia contagiosa
serpeggiarti nel sangue
guarda i gigli
del campo - Lui dice
e
ti senti come chiuso
all'angolo
Lui: ti fidi?
mai hai visto un sì benigno Cielo
accoglierti
373
Per volare
pensa: sono appena passato "di là"
eppure
non me ne sono accorto
vi si sta d'un bene ed è come
in un sogno
tanto ma tanto più vivido
ora
aspetto soltanto di vestire
un corpo fatto d'aria
per poter
volare
374
Parole
parole sulla bocca
dell'alba
in dormiveglia mentre
inizi l'interiore viaggio
cavare sangue
da neo-nate parole
in seno a un dio
non visto
dove sale la luce
375
Vele di nuvole
escono fonemi
dal ventre della notte
quasi ectoplasmi
nell'alone di luna
saltabeccanti passeri
sbocconcellano
interpunzioni vaganti
con vele di nuvole
376
Velario
amare è fatica
caduta delle braccia
ma dal peso
mortale un cielo ci nasce
strappa dunque
il velario volgi lo sguardo
sul monte
al Cristo trasfigurato
agli ultimi
della terra
377
Distacco
ti fai fragile foglia
appoggiata ad una spalliera di brezza
378
Fantasia
entravano nella cruna del sogno
salendo su per il naso
vele e gabbiani danzanti sulle creste
nei mari di Melville
era voce d'acque a lenire giorni
feriti
nell'anima a perdere
379
Arco d'amore
noi siamo proiezione di Dio
e come angeli incarnati
del nostro Sé
similmente di noi
i nostri figli
-frecce scoccate oltre
il corpo
dall'arco teso dell'amore
380
Acqua e memoria
in cadenza di respiro
acqua e memoria
siamo
scafi a solcare oceani
del periglioso esistere
su un vento salato
s'invola
la sacralità della parola
381
Dietro il velo
splende rosacea luce
sulla bocca dell'alba
miriadi
di stelle nascoste alla vista
come la vita
dietro il velo della morte
-a cogliere
aneliti d'infinito
381
Dietro il velo
splende rosacea luce
sulla bocca dell'alba
miriadi
di stelle nascoste alla vista
come la vita
dietro il velo della morte
-a cogliere
aneliti d'infinito
382
Le voci remote
un'accoppiata
di parole o una frase
sentita o letta risuonano e
sono una fitta
nella mente che inizia a elaborare
il letto del fiume
è un sudario
che raccoglie le voci remote
delle anime in sogno fermatesi lì
sotto la luna menomante
di Seferis
Ghiorgos Seferis, poeta greco – 1900-1971
383
Liquida
è striscia di luce verde
la mente
mentre la forma
assumi
dell'involucro-status quo
alchimie del sangue
nel vestire la vita
il chi-sei
serpeggia
si morde la coda
384
Primavera
si posano le uve dei suoi occhi
su silenzi sospesi
teneri corpi come giunchi
dondolano nella luce
sognando la vita altra
D'un presentito chiaro d'armonie Poesie dell' impermanenza 1 Distacco farsi fragile foglia appoggiata ad una spalliera di vento 2 Evanescenza in trasognato sfarti figura -quasi rito- t'invetri incielata diafana
3 Cos'è il mare non puoi spiegarlo alla bimba dagli occhi di luna se non l'ha mai visto prima se non è rimasta rapita dal ricrearsi sull'acqua di riflessi dorati -ed è poesia... lei può solo sognarlo - il mare - come una carezza di vento salato e spazi aperti e voli... vederlo nel proprio cielo alla stregua in cui s'immagina un altrove chiamato paradiso
4 Nascita come appena emerso da naufragio di sangue a luce ferita rosa del tuo fiato - madre -
5 Il cambiamento (sfogliando la fine anni '60) una luce pensante di sorpresa visita il cuore che si è negato all'altro da Sé al suo versante celeste -per giorni spavaldi da cucire sulla pelle (ora è un coniugarsi all'opposto il restarvi connesso è l'attesa -in traslucere d'anima arresa- che Colui che t'invita ti dica "amico vieni più avanti" -cfr Lc 14,10)
6 Negazione della morte inargenta sul mare la fine del giorno sapere che Qualcuno da sempre mi conosce notte d'ossidiana ora m'avvolge mi sogna nelle vene del buio io non posso morire morire alla vita...
7 Vortice di foglie distrazione del Supremo - dici - la nostra parte mancante? ovvero caduta d'angelo nel mare-mondo? non siamo che un vortice di foglie... ma se il precipitare in se stessi è in vista di risalita (alla notte segue il giorno) allora non esiste -sai- chi potrà recidere questo cordone ombelicale col cielo
8 Estasi avvitato nel rosso tuo palpito m'incielo
9 L'energia s'addensa l'energia s'addensa in un tempo rallentato -noi qui nel divenire -palpiti d'anima e cielo (un trascendersi)
10 Amore è Amore è una parola a rischio * un irradiarsi di cieli... esaltazione al calor bianco o un lungo gemere come di vento che squassa -sottile "privilegiato" dolore dimora di sole e d'ombra -dove disarmato è il cuore * Il primo è un verso di Nelo Risi
11 Radici potrebbe accadere che a volte ti domandi se ti trovi in un sogno o un déjà vu un sentirti perso - fuori dal tuo centro - quasi senza un io reale ... e in quel frangente aggrapparti con l'anima a radici del cielo -come ad una madre
12 Non è che un perpetuo tramare la vita ha in tasca la morte -siamo noi divino seme: non è che un perpetuo tramare "cospirazioni" del nascere miracolo d'amore
13 Colui che intinge con me... ... non si estingue questo fuoco che passa per la carne del cielo -il mio abbracciare dalla croce il mondo -il tuo trafiggere nei secoli questo Cuore senza più sangue di giuda è piena la storia - tu guardati intanto da chi credi un amico: è quello che con te condivide il pane la luce l'obliquo raggio degli occhi
14 Il rovescio capovolte le apparenze ... se era questa la vita - ti chiedi - figura d'un sogno che se stesso sognava...
15 Vertigine del cerchio vertigine e chiusura del cerchio compasso che gira sulla punta per mano dell'angelo personale ... l'uscita dal cerchio -nella luce
16 La bellezza della rosa [ispirata da una omelia] le tue scelte abbiano profumo di Paradiso -anche se verità attira l'odio del mondo la bellezza della rosa brilla del sangue sulle spine
17 L'ego ovattata vita di chi l'altro non "sente" -muro eretto con impasto dell'ego inutile imbiancarle le pareti pregne di dolore -sale silenzioso l'urlo fino al cielo
18 Sogno un mare d'erba (a Walt Whitman) amo le tue odi dolce vecchio Whitman - un lampo ed ora ti vedo tra nubi giocare coi capelli di Dio Padre (tu ritornato bambino) - ed ecco ti si ricongiunge l'ex "allievo" - il profeta * barba-di-luce - fluttuante nel mare d'erba del cielo * Allen Ginsberg, che s'ispirò a Whitman, morto il 5.4.97 [poesia del 2000, ripresa nel 2012]
19 Io ero là (nella ricorrenza dell'11 settembre) quasi un assentarmi da me (stato catatonico davanti allo schermo) (auto- difesa inconscia per non viverlo quel momento?) -ma io "ero" là tra vite spaginate nell'aria: io presente-assente stagliato contro un cielo stravolto ...e in me cadevo
20 Il rimedio non lo trovi in nessuna enciclopedia: malessere e rabbia si contrastano con meditazione e preghiera rubando spazio alla bile - ripudiando la pratica di chi si disistima con alcool e pasticche a effetto placebo (col pensiero -inconscio- di sparire)
21 Ad Antonia Pozzi Poesia - azzurra eco del cuore - sei musica che piove pulviscolo dorato nelle stanze della Bellezza -eterna armonia
22 Mille e più pagine* (ah la poesia!) sulla spalla mi pesa la merini tornando dal mare un cambio spalla versi da ruminare in un vago giro di pensiero nell'aperto cielo istriano in questa canicola agostana [Porec (Parenzo), ferragosto 2012] * Alda Merini, Il suono dell' ombra, Mondatori 2010
23 Ad Ungaretti nel carnato della terra d'alessandria -zolla palpitante nel sole nascita di un dio minore a battesimo d'inchiostro
24 Come in sogno [a chi è affetto da attacco di panico] come nel sogno quando a quattro zampe ti trovi -impotente- a graffiare la terra in salita (... poi la libertà del risveglio mentre ad allentare la morsa è quella impressione di morire)
25 Alla mensa dei poveri [ispirata da una intervista in tv il 21.10.12] -nella vita chi non si dà muore mangia se stesso- la saggia ultraottantenne (cuore fanciullo) sentenzia servendo ai tavoli con fievole voce quasi d'un fiato luogo ospitale dove tutti -alla buona- ci si dà una mano: sono per un piatto caldo ma non vogliono pietà - (incorniciati nella finestra dai vetri appannati sagome d'alberi senza chioma nell'autunno inoltrato - al caldo la nuvola di vapore dalla cucina offre un che di magico di familiare)
26 Nell'azzurro riflesso (ad un corrispondente immaginario) un altrove in me ride sereno -ti scrivo oggi col cuore come vorrei -in quest'ora benigna- che la sprezzante tua penna s'intingesse nell'azzurro riflesso dove sputi
27 Glorificare la luce (a un martire della cristianità) complice il buio: a perdersi fra le cose i gesti - nessuno ad ascoltare il Grido - Dio dov'era... nessun canto d'angelo -il suo cadavere trafitto sulla punta delle stelle
28 Un senso vorrei con le parole aprirti questa vita come una mano Franca Mancinelli da "Mala Kruna", Manni 2007 se sei in ritardo sulla vita sulla sua "tabella di marcia" ... alza gli occhi al cielo datti un senso la vita una pensaci aggiusta il tiro
29 Questo Sogno nel momento che questo sogno di carne si trasfigura in cristalli di luce una nuvola di uccelli uscirà dal suo arioso cranio a glorificare il Signore
30 Luce catartica uscire dalla notte con passi nuovi con occhi nuovi bagnato di Dio
31 Nel sangue della parola [scritta a Capodanno 2013, a 26 mesi dalla morte di Alda Merini] nel sangue della parola il canto tuo del tuo amore per la vita segregata incompresa crocifissa nel sangue della parola l'azzurro canto della "follia" che sale dalle sbarre di carne dei manicomi nel sangue della parola il grido dell'innocenza violata e dei diseredati che tu amavi tanto
32 Dedica credimi alda: a te io canto con un'ala spezzata (prendere il volo vorrei - oh sì vorrei...) sul sangue della bellezza io canto d'un presentito chiaro d'armonie 33 Ave Maria il nuovo giorno si china sull'azzurro tuo manto bagnato mi so della tua grazia - Gospodine * * in croato è la Madonna [Pola, agosto 2011 / Torino, febbraio 2013]
34 Il Sé l'enigma limitato il senso del chi siamo "per speculum in aenigmate" sarà il prismatico Sé -dentro- a sognarci?
35 Vita a rovescio sarebbe vita a rovescio questa perché gli ultimi saranno i primi? considerare tutto vanagloria? capovolte anche le apparenze non abita qui la trasparenza
36 L'immagine specchiata l'uomo "affamato" grida la propria fame di senso ... finché nella luce inaccessibile -che smemora il finito- non combacerà col Sé l'immagine specchiata
37 Forgetful ti supera la luce - non ti appartieni che in parte cerchi nel sangue l'immemore tuo nome
38 L'Irrivelato Lui l'Irrivelato si fa trovare se provi a squarciare la maschera che indossi ... così sarà come trovarti in una selva di gridi lepre braccata dal suo amore esclusivo
39 Kronos fratto il Tempo non più riflette lo specchio - esser vivo quasi una finzione Sogno congelato dove si piega il cuore -senza remissione-
40 Coma (esperienza di pre-morte) sta per sfociare la vita nel mare di luce - un rapido sguardo di là in un tempo sospeso: come un batter di ciglia: non era quello il Disegno
41 La visione ancora sono sogno e inizio di pensieri e sento un angelo con l'ali vellutate coprirmi nel bianco silenzio allagato di luna mi do d'amore mia "fuga" nell'intima mia essenza sorda al mondo
42 Canzone [ispirata a una poesia del 2006] spiove luce di stelle e in cuore echi di pace- vedermi in tutto col mio sognare il vissuto vita sognata ... spiove luce di stelle stasera guardare gli anni in cuore spogliati
43 Verticalità dolore non solo quello da carne-urlo animale ma sublimato negli assi della croce guardando in divenire là dove conduce Passione per la porta stretta
44 Al nostro centro come in sogno ci desteremo in un'altra maniera * - giungeremo al nostro centro dove in eterno si brinderà col sangue della passione al desco dei martiri e dei santi -amen- * "dimensione" espressa in un verso di Pessoa
45 Divagazione sulla morte è il morire ciò che affratella - ma davanti al mistero chi non resta confuso: nessuno a farci un fischio dall'aldilà e il dubbio è che sia come un impalpabile sogno o risibile sorte esoterismo karma re- incarnazione: per nessuno c'è il nulla e la morte definitiva
46 Per lunga aridità (drastica soluzione disincagliarsi dalla vita prenderla "per il collo") per lunga aridità creativa c'è chi si autoelimina
47 L'escogitare (leggendo Montale) l'escogitare non è sapere nulla sappiamo altrimenti sarebbe dissoluzione (si sta come in sogno in una sala d'attesa)
48 Senza carta e penna (semiseria) a tratti l'anima ora esulta ora si perde nei bui corridoi di parole dove una quartina balenante e poi indistinta vuol farsi luce ma quasi per sfida inafferrabile si fa gioca a nascondino con lui preso di sorpresa nei suoi vortici... ahi! sprovveduto poeta che non sa raccogliere in tempo un sangue vivo
49 La potatura (a Pablo Neruda) (in terra d'araucaria è luce che tarda a congedarsi il tuo poema mai finito) non rami tagli ma versi a carpire luce a quel sole d'un generoso Iddio e maturare frutti sanguigni dolcissimi come gli abbracci dei ritorni...
50 Disquisizione sulla Mente grossolano errore - mi spiegavi col sorriso di chi sa - scambiare la mente col cervello: questi è del corpo- contenitore mentre la prima coi suoi azzurri echi è parte della Mente Universale che governa la terra e questo essere formica che la percorre... la mente è cielo e l'una contiene l'altro
51 Dice il Saggio sei del cielo ... ma avanti negli anni ancora non ti conosci
52 Nel giorno acceso nel giorno acceso (avvolto nel mantello del vento) sporgersi da una rupe di passione in un amen il ripercorrersi di stagioni di là del mare cogliere il fiore-essenza del tempo sognare d'essere quasi una finzione -la morte un paradosso 53 Un déjà vu del luogo sente quasi il profumo salire dalla terra lo spirito che si piega a contemplare ...gli sembra di esserci già stato o forse l' ha sognato ... e quell'albero vetusto sopravvissuto a suo padre a fargli ombra a occultargli in parte l'ampia veduta del mare quello stesso mare che vide i suoi verdi anni e il vissuto (come in sogno) divenuto lontana memoria...
54 Step pensieri distesi nell'ora canicolare ... una lama di luce obliqua sul letto e nella mente in sopore -in simbiosi con lo sciabordio del mare- il perdurare il dondolio del corpo fatto d'aria
55 Turbine vortica turbine vortica intorno al chi sono non altro sapere che la tua inconsistenza -ma a un tempo di contenere un mondo
Casa di mare aperto 2009 Vastità di te solo [su un verso di Ungaretti] vastità di te solo penetrata nei sensi: nella tua fragilità lo stupore di sentirti una "fibra dell'universo" 1 E tu a dirmi lanciarmi anima-e-corpo contro fastelli di luce specchiarmi nella sua "follia" e tu a dirmi: Lui l'irrivelato nasconde il suo azzurro - è lamento amoroso 2 L' angelo noi lacere trasparenze -sostanza di luce e di sangue- a superare d'un passo la morte solleva l'angelo un lembo di cielo svela l'altra faccia del giorno
3 Il lato oscuro e se fossi stato dell'altro sesso in una vita precedente e ne avessi perso memoria? (ipotesi remota dici - di certo campata in aria)- junghiane profondità tralasciando scoprire come in un test il lato oscuro del Sé totale la parte inconfessata (semplicemente naturale) - la tua percentuale -
4 Per metafore a mimare un amore anteriore a noi si vola nel vortice della luce (farfalla di fumo) foglio bianco schizzato grido
5 Dove piove musica [a David Maria Turoldo] ai confini del cuore zona rischio lebbra dov'è l' essenza luogo non luogo dove piove musica rendimi bianco come neve delle vette Signore
6 A ritroso (Hikikomori) un vivere a ritroso le spalle all'oriente dove cresce la luce vuoto delle braccia vite separate tra l'ombra e l'anima hikikomori: in Giappone sono oltre un milione. E' il fenomeno di ragazzi che vivono di "rapporti" virtuali chiusi nella loro stanza fuori dal mondo.
7 Di qua del velo onirica visione dell'eden dove profuma Signore di abele il tuo giorno un cielo bianco di silenzi di qua del velo vascello fantasma
9 Riesserci in noi con noi come un riesserci spessore davamo alle emozioni cercavamo lo stupore e lo stupore era Dio * * da un'epigrafe
10 Barabba Non ricordo -e gli esecrabili delitti e la vita tradita? e il sangue innocente? -non ricordo: in verità ti dico l'Albero di sangue virgulto di mio Figlio il Giusto si è ingemmato ed espande nei secoli le sue radici in un abbraccio totale
11 Riempire i vuoti riempire i tuoi vuoti di cielo e un angelo che ti corre nelle vene come sangue e il bianco grido del vento che sfiora i contorni del cuore a smussarne gli angoli vivi il dono di una parola (cara e rara non di circostanza) corredata dalla luce di un sorriso ad hoc
12 Aung san suu kyi (scritta il 22.5.09) non violentate la primavera del suo giovane sangue non pugnalate la colomba del suo cuore aperto alla compassione non schernite la disarmante verità che proclama aizzandole contro i mastini della notte dal suo sangue si leva alto il grido di purezza a confondere intrighi di potenti
13 Di altrove [La gente non è cattiva: ha solo paura di essere buona. Eduardo nel film Campane a martello.] di altrove è lettura capovolta il mondo chi ti dà occhi buoni per il cielo se non sai vedere così la cieca sopraffazione la gioia cattiva del sangue
14 Casa di vetro carne fatta velo d'aria dalla consistenza del sogno ectoplasma o luce- ombra che si ricrea questa e non altro la fragile casa del corpo di vetro
15 Cuore trasparente 1. non la doppiezza non l'apparire: chi sei veramente è più forte di te 2. fra cristalli dell'inverno è schiusa la rosa: l'amore sai impollina la morte
16 Quel senso di aspettando sempre qualcosa qualcuno: in attesa giungano da un dove riconoscibili un nome una voce - quel senso di sperdimento quando la vita è a chiederti dove sei tu quel senso di... aspettandoti - aspettando di nascere
17 Libro mastica piano la morte il libro del corpo - orecchio del cuore - : fatuo risillabare palpiti di soli fino all'ultimo rigo-respiro -congelato di bianca luce
18 Effeta di Dio il dito la saliva il fiato ri-fiorisce vita in cuore disabitato
19 Nascosto starò nella rosa finché non avrà inghiottito il tempo osceno il suo grido nascosto starò nella rosa azzurra perché non intacchino i veleni del mondo la bellezza del cuore
20 Vita in salita vedersi su un piano inclinato esistere - sperdimento in lunato albeggiare su deriva dei sogni -lama nella mente- incrinata azzurrità il vetro del cuore
21 La linea sottile non crederlo un viaggio interspaziale o come andare sulla luna ora più "vicina": è varcare quella linea che divide l'essere dal Sogno infinito: l'oltretempo ai bordi della luce ove fanno corona frange angeliche ad accoglierti veramente v i v o
22 William Blake cielo riflette l'occhio interiore che veste luce specchio d'azzurro dimora di cherubini a te benevoli
23 A come Amore a come Amore a-mors non morte - prima del tempo non c'era che amore: quello-che-muove- il-mondo: danza nel cielo della Luce-pensiero: della notte a scalzare le tenebre
24 Versi per un tramonto sul lago [fine anno 2009] (perle d'acqua ed ali) oro trasfigurato in sorriso di sangue / cenere / silenzio d'ombre
Cospirazioni di altrove 2010
25 A Stephane Mallarmé tenue rosa d'albore nel cuore fiorite di cielo 26 Dentro silenzi d'acque [Incontro] sul lago s'è alzata la luna dentro silenzi d'acque è dolce la luce nel respiro delle foglie una smania che dilania abbraccia i contorni della notte 27 Ho sognato di essere trasparente vortico in un vento di luce da fenditure di un sogno spio il mondo
28 Consapevolezza dell'essere tanto piccolo sei e disperso come pulce sul dorso di un mulo * ma il cuore che non può morire infiniti universi racchiude *da una frase di Erri De Luca intervistato dopo il terremoto di Haiti
29 Emanuel Swedenborg lasciami entrare nel tuo sogno adesso che col soffio di Dio ne scrivi pagine ineffabili pensieri pettinati di luce eccelsa danza dell'aria dalle labbra della notte stanotte mi pare udire da un-dove-che-non-so una sinfonia da musica delle sfere lascia emanuel che entri nel tuo Sogno
30 Nell'urlo (mercoledì delle Ceneri) nel giro delle braccia le acque del mutamento - le mani a impugnare il limite penetrare in sé nel profondo - eredità di cicatrici - dove si tende una strada nel cielo rigenerarsi nell'urlo della croce
31 Una luce non sarai tu a scagliarla la pietra che negli anni sfasati più d'una volta tornasti contrito a casa anche se non t'accolsero braccia festose che ti specchiasti nel fondo più nero del nero pure se non s'udì canto di gallo quando tradisti la vita spinto ad un atto anticonservativo che infine piegato dalla croce una luce a forma di un angelo fu a strapparti dall'oscenità del tuo tempo facendoti espandere in un'emorragia di versi e di energia positiva che nel viola del tramonto fosti padre e ora nel tempo declinante sarà forse tua figlia che ti farà da madre
32 Giorni orfani piange il mio spirito nell'usura dei giorni orfani di poesia la morte della Bellezza
33 Alberi che camminano [ispirata a un intervento di Erri De Luca per Emergency] a Madre Teresa e altri 'grandi' fino a Gino Strada il cieco della parabola vide quel giorno allucinate figure uomini a forma d'alberi che camminano oggi dallo scrittoio del cuore vorrei dirti gino che insieme a te si alzano dalla radice del bene alberi che camminano anche se quasi nessuno li "vede": santi di questo tempo
34 Volti al cielo (ai martiri della cristianità) (testimoni - non maestri coi loro fiumi di parole) vòlto al cielo colui che grida nel deserto - l'uomo pneumatico - * in visione celeste rapiti e fulminati sull'altare le mani a benedire - rosso fiore sul petto - * per San Paolo è l'uomo spirituale
35 Niente da perdere appollaiata sulla tua spalla dalla culla se la pensi ogni giorno quando ti radi o vai a letto è per esorcizzarla o scacciare la paura dell'ignoto fartela amica la morte -essa non dissimile dalla vita: seme che trama nel buio cospirazioni del nascere- e dunque: niente da perdere col disfacimento se oltre il fragile apparire sarai tutt'uno con l'immenso corpo cosmico nell'eterno girotondo dei pianeti nel sorriso di Dio
36 Dai cieli del sogno precipitare dai cieli del sogno fino all'età adulta richiami di sapori di voci l'odore del mare inalare il vento salato sibilante sotto le porte - gibigiane echi liturgie di memorie l'iniziazione del sesso i segreti ... cieli dell'adolescenza passati come in sogno
37 Il raggio verde [ad Agnes (Madre Teresa)] filtra raggio verde dalla porta della conoscenza vi accede l'anima assetata in estasi sanguinando amore
38 Abito celeste (parusia) "tutta la creazione geme..." 1. da sogni di vetro e da pioggia d'uccelli sarai risvegliato e di luce rivestito (staccato il pungiglione alla morte) 2. e la tua lucy? e il tuo rex? questi un'animula non sai se ce l'hanno di certo gli manca il senso del trascendente essi non si sporgono sulla loro morte a cogliere il proprio profilo finito
39 Graffio [leggendo "Lume del tuo mistero" di Giovanni Giudici] graffio di demone mi brucia seguitando sua scia di miele
40 Sogno bagnato [dalla parte dei traditi ed uccisi] vedere l'angelo della morte entrare nel mio sogno ed io riverso sul selciato lo stupore del sangue le viscere nelle mani "tu quoque brute" ... per mano di chi si credeva amico
41 Nel giro di poche lune questo corrermi nel sangue del transeunte l'istante mai vissuto appieno questo accadermi
42 Cosa resterà siamo mistero a noi stessi cosa resterà quando dopo di noi sarà a sopravvivere finanche l'albero vetusto del giardino di fronte e le suppellettili e i cari libri ... la tua la mia storia scritta sull'acqua
43 Preghiera dinanzi all'Assoluto misericordia mi vesta di un abito di luce amen
44 Verticalità (al negativo) carpe diem epoca di trapasso il linguaggio i riti stravolti (e la famiglia? - e la sacralità della vita?) "civiltà" del ludibrio verticalità saccente di chi si crede dio l'autentico violentato dal mediatico narciso edipo in annuvolati cieli ingombranti la psiche l'aprirsi in essa di crepaccio -la sua bocca ad urlo
45 Il sogno (insensatezza della storia) il sogno di riavvolgere il film della vita utopia - sebbene affrancato è il cuore dall'essere eterno e mortale
46 Era il profumo nel mezzo della notte un ululato alla luna (o mi è sembrato?) ho fatto che voltarmi dall'altra parte come in un sogno lucido mi vedevo librare oltre le nubi in levità l'altro lato mi appariva il versante luminoso di ancestrale armonia esso non era che il vissuto compreso in una bolla d'aria un frammento d'eterno mi espandevo su quel versante lucente linea sottile del sonno dove poesia era il profumo del mare mare aperto
47 Sei del cielo chiedere a Dio quella protezione che il mondo non può dare rifugiarti a quel nido dove Egli attende come una madre il suo piccolo perduto nuda allo scoperto sei creatura nata per la terra -ma del cielo- dove sempiterna dimora Compassione
48 Inverni quanti ancora ne restano nel conto apparente degli anni incorniciati nella finestra i rami imperlati di gelo e la coltre candida che copre anche il silenzio dei morti immacolato manto come una immensa pagina bianca la immagini graffiata da due righe di addio il sangue delle parole già rappreso mentre è lo spirito a spiare da un lembo del cielo
Casa di mare aperto, 2011 49 In questo riflesso dell'eterno credimi vorrei dirti che quanto avviene anche là avviene oltre le galassie oltre lo specchio dei tuoi occhi amore anzi certamente è presente da sempre in mente dèi imbrigliati noi siamo in un giorno rallentato noi spugne del tempo assediati da passioni sanguigne credi mia cara che quanto avviene semplicemente lo rappresentiamo sulla scacchiera del mondo noi essenze incarnate in questo riflesso dell'eterno dove l'anima si specchia mentre ci appare infinito mistero la vita - miracolo tutta questa luce che ci attraversa 50 Dell'oltre il dolce sentire dell'Oltre il dolce sentire apre sogni e lune mi è specchio il cielo
51 L'altrove questa casa di vetro eretta sulle nuvole concepita forse in sogno sai cara si sta di un bene qui l'erba folta alle caviglie uscendo nel sole vieni
52 Ulisside noetica luce a trapassare aneliti su aperti mari dei sensi
53 Da una parabola "non puoi servire due padroni" scrivere con la luce la vita la morte vestire di primavera i gigli non così l'uomo dal suo apparire preso nel vortice delle cose egli scrive su sabbia l'avere -nel cuore la paura del bambino
54 Nostos Siamo... fatti di orizzonte Andrea Zanzotto in lampi di visioni vita sognata con occhi di cielo il sangue ad ascoltare la verde età fuggitiva
55 Come una madre irradiata benevolenza da madre cosmica: fragili creature a suggere luce da poppe del cielo
56 Dejà vu e ci sorprendiamo a un viverci addosso noi gli occhi riempiti di luna smaniosi di un certo non-so-che quando tornano le stagioni delle promesse di luce e voli i luoghi onnipresenti fra lampi di memoria un cancello uno sguardo rubato oh l'emozione di quei momenti impressi nel sempregiovane cuore gonfio di vissuto ora sorpreso da una lacrima mentre fluttua lieve in uno stadio di sogno che sa di eterno
57 L' invitato ho sognato che l'ultimo giorno era anche il primo della mia nascita in cielo come stella -o se atomo o fiore non so dire ma ero più che mai vivo- che annullato ogni affanno mi vestivano da festa angeli belli giacché quel giorno ero io l'Invitato - anche senza esserne degno - 58 Nel cerchio di dolore nel cerchio di dolore lo tiri in ballo - ed è sì umano quel "Padre perché m'abbandoni" occhi rovesciati e veste di sangue - tu cerchi una via d'uscita eviti la porta stretta
59 Fosfeni a Maurice Maeterlinck, drammaturgo è finestra sul cielo il cuore invaghito a carpire fòsfeni lampi tu custode dei sogni - dal cuore puro - ti libravi come i tuoi uccellini azzurri che "si nutrono di raggi di luna" e si espandono nell'Inconoscibile tra svolìo di ali...
60 "Dai tetti" chi a invadere il campo "uomo" se non Colui che a te in libertà si concede (nessuno "incapace" del suo amore immenso) vedi: la vita non tarda a guardare che in un senso: "dai tetti in su"
61 Venne a trovarti la poesia giunse come un vento lieve a frugarti le pieghe dell'anima e guidandoti verso stanze inconsce mondi paralleli ti apriva ... ora sperimenti il tuo daimon -a divorarti per sempre
62 Si dice di Agostino [Al Dottore della Chiesa il quale dava da "masticare" il Verbo] si dice di Agostino - era forse un sogno? - gli fosse apparso un angelo-bambino che voleva raccogliere con una conchiglia tutto il mare in una buca la morale tra le righe: nulla è impossibile a Dio (prima che passasse nell'aria e fosse aureolato da giovane Agostino era un dissoluto)
63 Fragile palpito in una selva di gridi come lepre braccata dal tuo incondizionato amore: Tu che governi i cieli "bisogno" hai di me? perché pungoli questo fragile palpito fino al sonno della morte?
64 Oltre il velo nulla si disperde la banca del cielo a custodire i fondi - bagaglio di vita dolore-amore nulla va perduto - chiusa l'ultima tua pagina di vita bagnato di Dio sarai al suo appello presente
65 L'officina [ispirata dalla definizione di sé di Quasimodo: "operaio di sogni"] sgusciante come anguilla l'ispirazione puoi lasciare ti visiti quando non te l'aspetti si levi allora questo sole interiore in sogno o ancora nel dolce dormiveglia prima che sia giorno come un bianco palpito ... ti alzi la mattina ed è quasi un miracolo il silenzio dell'officina
66 Di un dove di un dove d'un altrove striscia di luce verde la mente l'interrogarsi serpeggia si morde la coda
67 Mare dentro riverberi maja di luce rosso schermo dietro gli occhi (te supino) in barbagli a lenti tratti le vene del mare coniughi con geometrie di gabbiani sul filo arcuato d'orizzonte questa vastità di cielo e mare dentro - le anime del mare - ... come perdersi [Pola, 6 agosto 2011]
68 Come un irradiarsi di cieli Amore è una parola a rischio Nelo Risi Amore è come un irradiarsi di cieli anteriori esaltazione al calor bianco o pane impastato con lacrime un lungo lungo gemito più che sospiro di vento e foglie casa del sole e delle ombre dove disarmato è il cuore
69 Congetture si vive per approssimazione si sta come d'autunno... di ungarettiana memoria o dall'origine scollàti dal cielo a vestire la morte ... fino al fiume di luce che ci prenderà e saremo un'altra cosa... congetture ... ma lasciatemi sognare un sogno che non pesa
70 Aleph nell'oltre non c'è ombra -lo sai- ombra che ti possa nascondere allo sguardo è una chiarità che t'attraversa non come qui che guardi per speculum in aenigmate lì non si consultano dizionari né atlanti: sei tu la biblioteca il motore di ricerca -alfabeto voce conoscenza- : nel Tutto tu sei e tutto è te - (l'aleph del poeta cieco)* è dove ti si svela ogni contrario - la vita non è prima della morte * Jorge Luis Borges
71 Avevo perso le chiavi di casa (conversione del non più ragazzo e non ancora uomo) nuvole a stracci che promettono pioggia ... dai recessi una voce catartica a sovrastarmi a farmi piccolo la faccia contro il cielo mi ritrovo assetato
72 Ladro di parole [l'ispirazione della poesia] la farfalla immagine-pensiero sotto la volta del bicchiere -della cattura l'ebbrezza ma d'un solo attimo e poi il volo...- la destrezza nel carpirne la luce frangente nei colori - l'inavvertito suono
73 Noi angeli sospesi nel tempo a frange del cielo noi angeli caduti mendìchi d'amore
74 Dei me stessi l'esistere l'evanescente: un volgere altrove la vita vista come sogno di me dei me stessi
75 Mi specchio nella mia trasformazione quando il mondo continuerà dopo di me a chi vi dirà lui non c'è più fategli uno sberleffo 76 Anamorfosi [ispirata da un sogno la notte del 20.11.11] come amante mordicchiare lo spazio-carne ... e i denti frantumati ... e non riconoscersi allo specchio (bambino e vecchio)
77 L'alba che sa di nuovo Per fortuna ciò che sta per nascere è il giorno. (Fernando Pessoa "Il libro dell'inquietudine") la si vive nel sangue la nottata ha uno spazio aperto l'alba che sa di nuovo al rango della luce
78 D' un presentito chiaro d' armonie d' un presentito chiaro d' armonie d' un trasognato dove vivi e scrivi -tuo credo- tua casa di mare aperto
Negli occhi forti della luce [ispirata all’alba del 19.10.2008, a 11 giorni dal mio 67° genetliaco] negli occhi forti della luce vive il paese innocente -dove approdare l’anima esausta di vita dispersa- (una gomena di avemarie porge l’angelo a riva) -da In una goccia di luce, 2008-
Armonia cosmica espansione a irradiare poesia a labbra di luce indicibile fiore del sangue - da In una goccia di luce, 2008 - Welby nel giorno acceso in trattenuta vertigine avvolto nel mantello del vento sporgersi da una rupe di passione in un amen il ripercorrersi di stagioni di là del mare cogliere il fiore-essenza del tempo sognare d’essere quasi una finzione - la morte un paradosso da In una goccia di luce, 2008 Da un’onda di sospiri da un’onda di sospiri in sogno risalire la morte fiorita dal grido di albe di cenere e fermenti di voli nel turbinio del vento - da In una goccia di luce, 2008 - Dell’indicibile essenza dell’indicibile essenza –l’altra faccia del giorno- noi sostanza e pienezza solleva l’angelo un lembo di cielo: in questa vastità soli non siamo: miriadi di mondi-entità ognuno in una goccia di luce - da In una goccia di luce, 2008 - Questo pane perché lo permette ti chiedi permette tutto questo ti senti dire: è una prova che ti dà “dal male trae un bene” anche se non puoi capirlo – allora giustificato dal Suo sangue spezza insieme agli altri questo pane bagnalo di tutte le lacrime del mondo non una briciola si sprechi di questo dolore - da In una goccia di luce, 2008 - Step pensieri distesi nel mezzodì incendiato – sul letto una lama di luce obliqua e nella mente in sopore insieme a un pezzo di mare il perdurare la tua immagine di poco fa il moto dondolante del corpo – fatto d’aria - - da In una goccia di luce, 2008 - A Carlo Acutis Morto a 15 anni di leucemia l’11.10.06 (del quale è stato avviato l’iter per l’apertura della Causa di Beatificazione) ti so dolce presenza -tu che visitavi i giardini del cielo- ti so dentro di me come un amico o un figlio l’altra notte in sogno nell’apparirmi mi dicevi sono uscito dalla vita vivo più che mai -qui è il prima da dove siamo venuti si sta di un bene è un’infinita fonte di stupore noi voluti dal Cielo siamo stelle per corona alla Madre Celeste - da In una goccia di luce, 2008 - Ungarettiana su un refolo di vento adagio la vita trasognata - da In una goccia di luce, 2008 - L'invito Il poeta: un vuoto G. Seferis e tu di nuovo ostaggio della notte l'invito l'abbraccio del vuoto parola neo-nata la chiami nel buio l'innervi in parole la plasmi a scalpelli di luce - da In una goccia di luce, 2008 - In livida luce di crepuscolo sulle braccia della Croce ci amasti da morire in livida luce di crepuscolo per compassione Tu ti spezzasti * ... e fioristi amen * verso di Ungaretti - da In una goccia di luce, 2008 Turbine vortica turbine vortica intorno al chi sono sapere non altro che la tua inconsistenza ma a un tempo di contenere un mondo - da In una goccia di luce, 2008 - Pentecoste aleggiare dello Spirito sulla creazione l'Avvento: respiro dell’Altissimo (virgola-di-fuoco) in fragilissimo cuore - un angolo di cielo - da In una goccia di luce, 2008 Ri-creare la Bellezza A Lolek (Karol Wojtyla) la pietra scartata è la prima della Bellezza - che trasuda il sangue della luce - posata sulla stoltezza del mondo - da In una goccia di luce, 2008Barlume qui non altro che un barlume di vero dove cielo decaduto è il cuore in tumulto che spera anela a una riva di pace per acquietarsi da In una goccia di luce, 2008 Nel segreto del cuore tenere in serbo scomparti colore del vento che oblìa memorie: rossi come il sangue della passione verdi come le prime primavere azzurri come il manto di madonne custodirvi gocce di poesia cavalli di nuvole ed arco baleni – le coordinate dei sogni – e l’insaziato stupirsi della vita da respirare su mari aperti - che tenga lontano la morte - da In una goccia di luce - L’esistere specchiato con lo stillicidio del tempo a subire questa piaga dalle nove porte * ma a te presente un altro te – il Sé celeste – l’esistere specchiato: vita che si guarda vivere – un mondo in un altro *il corpo secondo la Bhagavadgita - da In una goccia di luce - Scavando nel profondo a Giuseppe Soffiantini rimuovere i macigni di odio e vendetta che tengono in ostaggio per la vita: il perdono un atto creativo un rifiorire dentro: questo lèggere si deve nel tuo animo regale tu che umanizzasti il tuo carnefice tu che sai il dolore della luce - sentinella dell'aurora -da In una goccia di luce, 2008- Libro sacro leggerne una pagina al giorno perché la fede non sia acqua Colui che te la dona fallo uscire dal libro sacro le righe nere diventino il tuo sangue fa' che sia pane non polvere nel vento la Parola - da In una goccia di luce, 2008 - In una goccia di luce pregusto il momento in cui mi fermerò s’arresterà questo giro del mio sangue lo sguardo trasparente riflesso in un’acqua di luna sarò pietra atomo stella mi volgerò indietro sorridendo delle ansie che scavano la polpa dei giorni delle gioie a mimare maree nullificate di fronte all’Immenso allora più non sarò quell’Io che il corpo-materia veste navigherò il periplo dei mondi corpo solo d’amore in una goccia di luce -da In una goccia di luce, 2008- Distacco giungere dove ogni linea s'annulla un brivido bianco... e sei altro fiume che perde nel mare il suo nome * * da un verso di Billy Collins - da In una goccia di luce, 2008 Sic transit… confidare nelle cose che passano è appendere la vita a un chiodo che non regge è diminuirsi la vera ricchezza – arrivare all’essenza – lo scheletro la trasparenza - da In una goccia di luce, 2008 Anelito [esercizio con la c] incielarsi nell’oceano del cielo in braccio all’Eccelso liberi come uccelli - da In una goccia di luce - Avvolti nella luce [ispirato dalle parole in apertura, che mi hanno tormentato per giorni] se nascere nella morte è questa vita breve sarà il vagare nella tenebra della conoscenza per noi apprendisti dell’Indicibile avvolti nella luce della Parola legati da una promessa di sangue a Chi ci tende nei secoli le braccia aperte in forma di croce - da In una goccia di luce, 2008 - Spiove luce spiove luce di stelle gonfie di vento col tuo peso greve di limiti ti pare quasi vita sognata il vissuto già divenuto memoria siamo frecce scagliate nel futuro o il tempo che ci è dato è maya e si è immersi in un eterno presente? - da In una goccia di luce - Immersi nell'Assoluto come in una bolla d’aria o goccia di luce si ha vita nel fiato del Sogno infinito - da In una goccia di luce, nuova raccolta- (titolo provvisorio) Infanzia la tenerezza dei giorni verdi sparpagliati nell'oro del sole appesi alla luna il papà dalle spalle larghe come la volta del cielo quel sentirsi dèi – quasi alati senza peso – e non sapere la vita ah lo stato originale! Innocenza nostalgia del paradiso - inedita - Su un verso di Pessoa prolungato sopore postprandiale di felicità effimera brucia il tramonto in un volo che si perde dietro l’ala del palazzo ottocentesco – fino a che arriva lo sguardo… (apparizione in sogno o forse déjà vu?) dove ha fine la vita “è solo la curva della strada” - da La bellezza dell’essere, 2007 - Anelito rinascere da questo cuore come una fortezza il peculio di pena ha elevato il silenzio al rango della luce - da La bellezza dell'essere - A specchio di cielo a specchio di cielo il tuo coniugarti corpo-amore albero che veste primavere grido di terra benedetto - fonte di luce-vita corpo-amore - da La bellezza dell'essere - Momento ad Angela [ispirata in dormiveglia il 28.10.2007, a 48 ore dal mio 66° genetliaco] torpore: velo di tenebra sugli occhi mano che ti muore nella mano ed è bellezza anche questa: minimo ritaglio dell’eterno - da La bellezza dell'essere - Mondo (contro le guerre) freddo incanaglito la tua iniquità è specchio che deforma la bellezza del creato tu esperienza della ferita col poco amore che ispiri ci lascerai incastrati tra questa e un'altra dimensione? mondo: piaga e grido dell’uomo incompiuto vòlto al cielo io ti detesto - mondo - da La bellezza dell'essere - Se ci pensi capisci quanto provvisoria è questa casa di pietra e di sangue dove tra i marosi il tempo trama il tuo destino di piccolo uomo? se ci pensi: quale enigma ti sovrasta mentre la vita non è che un batter d’ali - e tu immagine passeggera dentro gioco di specchi copia sbiadita riflesso del riflesso - ci sei ma non ti appartieni sebbene all’esistere ti attacchi come ostrica allo scoglio mentre ti ripugna il disfacimento lo scandalo della morte il salto nel vuoto - da La bellezza dell'essere - Il sogno è un'oasi 1. un grande desiderio di azzurro urge nel sangue senza più odio e dolore solo amore – un arcobaleno di amore 2. nella notte dell’anima acceca il bagliore della lama dello sparo – “caino dov’è tuo fratello” – ancora e ancora l’assordare dei martelli che inchiodano al legno 3. è il sogno un’oasi di pace nel cuore devastato … non si tende alla bellezza? - da La bellezza dell'essere - Entrare nella luce [ispirata nel dormiveglia il 2.10.07] 1. leggere sull’acqua lettere storte camminare nel mistero a volte con passi non tuoi “sei condotto là dove non vuoi” 2. essere e proiezione del Sé (per speculum in aenigmate): nella parusia entrare nella luce goccia che si frange nel sole - che contiene un mondo - da La bellezza dell'essere - Nella danza quando ti adagerai nella tua ombra e avrai già l’inverno nelle ossa esulta perché sarà l’ora d’essere trasfigurato pervaderai con una particella di te ogni cosa l’anima si confonderà con le stelle allora entrerai nella danza nel Signore della danza - da La bellezza dell'essere - Il paradiso se amiamo (sentenza facile con versi facili) [ispirata la notte del 2.9.07] (il grido dell’afflitto anima sparse stelle) terra è dolore il cielo amore? l’inferno ce lo facciamo noi terra è pianto? il cielo canto? il paradiso se amiamo è già qui - da La bellezza dell'essere - Un solo respiro la porta stretta – dove macera amore (nell’oltretempo risiede il Verbo e il suo cuore-battito d’universo) a un solo respiro si tende – oltre un tempo di transizione - da La bellezza dell'essere - Longevi brindano al mistero della vita forzano le porte della sera – vedono oltre dove altri non vedono: per loro il sognare non ha più fine: hanno occhi lavati con acqua celeste - da La bellezza dell'essere - Qualcuno mi conosce (somigliano i sogni a queste nuvole a stracci) mai come ora ho bisogno d’un gancio per appendermi al cielo - da La bellezza dell'essere - Alla fine dei tempi “Per risplendere devi bruciare” – John Giorno deve il maligno consumare il suo fuoco - stravolgere la faccia del mondo fin quando uscirà di scena la vita: “la vita può andarsene domani” * la consolazione per chi resta? aspettarsi alla fine dei tempi un radioso trapasso:“ch’io non resti confuso…” * verso di Paolo Bertolani - da La bellezza dell'essere - Lacera trasparenza insaziata parte di cielo vertigine della prima immagine e somiglianza vita lacera trasparenza sostanza di luce e silenzio sapore dell’origine fuoco e sangue del nascere - da La bellezza dell'essere - Ricorda [ispirandomi a David Maria Turoldo] sei granello di clessidra grumo di sogni peccato che cammina ma sei a m a t o immergiti nella luminosa scia di chi ti usa misericordia ritorna a volare: ti attende la madre al suo nido ricorda: sei parte dell’Indicibile - sua infinita Essenza nato per la terra da uno sputo nella polvere - da La bellezza dell'essere - Evocativo come in una bolla d'aria si ha vita dentro il fiato di sogni sgretolati - da La bellezza dell'essere - Previta cosa saremo ora non sappiamo bene ci conosce il Demiurgo già in mente Dèi eravamo prima della creazione pur senza saperlo ingabbiati come siamo in questa vita sia detta pure previta puro anelito di spiccare il volo - da La bellezza dell'essere, 2007 - Una vita (a Jung) perdutamente dei sangui l’aprirsi d’echi su cieli anteriori lo spazio d’un grido - da La bellezza dell'essere, 2007 - Insostanziale la Luce insostanziale la Luce nella carne si oscura (energia fatta densa) luce verde della memoria scuote la morte: il nocciolo del tempo nel buio delle vene è universo presto deperibile - da La bellezza dell'essere - In sogno ritornano in sogno sovente ritornano amari i momenti del vissuto che non vorresti mai fossero stati per cui accorato in segreto piangi si affaccia nel tuo sogno bagnato quel senso di perdizione incarnato nel figlio prodigo che fosti emerge dai fondali dell’inconscio dove naviga il sangue e tu disfartene non puoi - da La bellezza dell'essere - Maya il di qua dice l’asceta non è che proiezione nel prisma azzurro del giorno sentenzia che perfezione è la carne che si fa spirito non si terrà conto del corpo che si nutre che è già della terra si è dunque del cielo o anelito d’infinito ancor prima del primo respiro? - certa è la fiamma che dentro ci arde – sottile - - da La bellezza dell'essere - Sulle rive del mistero ciò che non appare mistero neppure è bello * fragile come i sogni spaesa il cuore di là del mare tutta una vita – … finché lo spaesare non si adagia sulle rive del mistero * frase presa in prestito dal mio amico pittore-poeta-critico Andrea Crostelli - da La bellezza dell'essere - La bellezza dell’essere la bellezza dell’essere è di una certa età dipende dal modo in cui la percepisci quando ti commuovi per un nonnulla scambiando un sogno per una visione ti senti tornato bambino lo sguardo perso ad inseguire un volo non hai paura di morire (il viatico è fare una buona morte quando in vita ti sei ben speso) - da La bellezza dell'essere, nuova raccolta 2007 - Rammendi azzurri (per il 25° anniversario di matrimonio) in braccio al vento questo giorno dai rammendi azzurri - da Dentro una sospensione - Ad altezze segrete (volontariato) sperimentare l’Indicibile spendersi in un percorso di amore il cuore aperto ad altezze segrete sperimentare l’Altro da sé nel diversamente abile – pasta da modellare: ci affondi le mani e ci rivolti la vita – lui ti ricambia con l’oro di un sorriso - da Dentro una sospensione - La parte celeste vera rivoluzione sarà l’oltre: mi sveglierò nel sole in un paese innocente* – il cuore s’irradierà di gioia piena nella vertigine della luce – ricongiunto alla parte celeste puro tornerà alle origini – perso e ritrovato – al seme della meraviglia *"paese innocente": da un verso di Ungaretti - da Dentro una sospensione - Charlot [versi ispirati nel dormiveglia il 3 dicembre '06] (la tua magia è fumo che vola sul tempo fra palpebre d'aria) l'ora si fà elettrica nel cielo di una risata - inedita - Nel buco nero del grido nel buco nero del grido s'attorciglia la spiralante vertigine di munch - da Dentro una sospensione - Non possiamo concepire non possiamo concepire come chi ci ha lasciati in un fresco mattino di settembre ci appaia più grande si espanda corteggiando le stelle questo è parte del mistero non dover essere ma essere-di-più in pienezza e perché poi ti sconcerti che l’io debba disintegrarsi con la sua tronfia ruota-da-pavone quest’io a cui credi appartenere? - da Dentro una sospensione - L´essenziale arrivare all´essenziale: via il superfluo (lo sa bene il poeta - un sansebastiano trafitto sul bianco della pagina) così il corpo: si giunge col vento azzurro della morte al nocciolo: all´Essenza: non altro della vita che avanzi in pasto al suo vuoto famelico quando nella curva del silenzio essa avrà ingoiato la sua ombra - da Dentro una sospensione - Preghiera spogliami Signore da questa morte che mi veste lasciami rifugiare come un uccello bagnato nel tuo dolcissimo abbraccio di madre che racchiude il respiro degli oceani il poema del vento che è onda di suoni e soavissimo amore fà che indiafanato nello specchio del cielo mi pervada l’angelica ebbrezza del girotondo planetario non prima che quest’anima indegna si lavi nel sangue di tuo Figlio - Da Dentro una sospensione - Morire a ritroso amiamo ciò che passa legati eppur distanti a corpi di carne mentre il tempo scava lento per noi e per la morte che buca la notte è un morire a ritroso finché si esce da questa vita da questa morte - da Dentro una sospensione - La notte laterale unghie crescono nella morte il gravitare dell’ombra che ti segue a lato - questo sentirti enigma vederti nel sogno moltiplicato da una vertigine di specchi a scalare la notte - da Dentro una sospensione - Lasciate che sogni lasciate che sogni il paese delle più dimenticate musiche dove vibra la segreta stella del mio sangue il paese del Tutto dove nel tutto esisto senza limiti senza limiti in una infinita danza dove sono la danza - da Dentro una sospensione - "La vita… è ricordarsi" [leggendo Sandro Penna: una cheta follia, di Elio Pecora] sotto un mutevole cielo chiuso nel tuo grido di diverso cresce la luce a cui vòlti le spalle: voglia di sparire dentro un sogno o restare nell'ora dolce dei vivi - mosca impigliata nel miele - da Dentro una sospensione - Alzheimer dello stupore della vita egli non ha memoria né dell'infanzia né di un amore ora intagliato in una finestra consuma giorni in attesa di scoprire il paese della meraviglia - dove la mente come un sole si e s p a n d e - da Dentro una sospensione - Sperdimento silenzio-ombelico di luce (le ombre corte l'aria incendiata) affondo in vertigini di cielo …unforgettable… le uve dei suoi occhi ad addolcire il sangue nello sperdimento del tempo che si sfoglia quest'ora squama il mio cuore di paglia - da Dentro una sospensione - Sconnessione pensavi guadagnare la chiarezza? la vita imita sempre più il sogno nelle sconnessioni avanti con gli anni ti coniughi ad un presente che s'infrange dove l'orizzonte incontra il cielo: e ti sorprendi a chiederti chi sei oggi da specchi rifranto e moltiplicato mentre il tempo a te ti sottrae - da Dentro una sospensione - Sospensione un camminare nella morte dicevi come su vetri non conti le ferite aspettare di nascere uscire da una vita-a-rovescio riconoscersi enigma dicevi di un Eterno nel suo pensarsi - da Dentro una sospensione - Risveglio tra le pieghe della storia un giorno i morti c'è satana risvegliati che strappa da pioggia d'uccelli le più belle pagine di poesia le ricomporranno in musica celeste - da Dentro una sospensione - Dal di fuori 1. precipitati da un primo mondo di luce indivisa - essere qui e insieme altrove dal di fuori il pulsare dell'universo impregnato di dolore e di canto 2. questo dolore questo canto: ne siamo l'essenza siamo volti che galleggiano sulla superficie di un sogno - da Dentro una sospensione - Elegia dell'ultimo giorno ormai è passata come tutte le cose dell'aldiqua prendila come un sogno anche se sogno non è questo nell'ultimo giorno avrò da dirti fratello a me nella carne e nello spirito marchiato a fuoco ma tutto questo doveva accadere ti dico perché "si compissero le scritture" ora m'incolpi del mio silenzio e Tu dov'eri mi chiedi quando a migliaia venivano spinti sotto le docce a gas Io ero ognuno di quei poveracci in verità ti dico Io sono la Vittima l'agnello la preda del carnefice quando fa scempio di un bambino innocente Io sono quel bambino ricorda "quando avete fatto queste cose ad uno di questi piccoli l'avete fatto a me" anch'io in sorte ho avuto una croce la Croce la più abietta la benedetta anch'io ho urlato a un cielo muto e distante Padre perché perché solo mi lasci in quest'ora di cenere e pianto - da Dentro una sospensione - Vertigine del vuoto [leggendo E. M.Cioran] sognandosi al di sopra dei precipizi le vene cariche di notti carpire qualche vertigine all’Abisso - da Dentro una sospensione - Quel sorriso a R. oltre lei forse fra le stelle dura quel sorriso che nell’aria ti appare ora sospeso come fumo lucido incanto il tuo sperdutamente altrove – l’ha disperso il vento - da Dentro una sospensione - Visione imbevuto del sangue della passione un cielo di angeli folgora l'attesa vertiginosa nella cattedrale del Sole dove ruotano i mondi è palpito bianco la colomba sacrificale - da Dentro una sospensione - In sogno piangere in sogno: buona notizia in arrivo lo diceva anche mia madre e con lei la sua generazione pronta per l'occasione a giocarsi i numeri - chissà che ne pensavano freud e jung della prospettiva del rovescio del guanto come il mondo a rovescio loro che scavavano nel profondo della psiche ma forse di simili credenze avrebbero riso - - da Dentro una sospensione - Approccio [poesia facile ovvero esercizio poetico] uno di quei pomeriggi in biblioteca dove trovi cibo per la mente tra web e cartaceo adocchi la ragazza immersa come sub in una ricerca su nietzsche con una particolare luce presa in prestito da monalisa ecco lei ti sorprende... come calamita ti attira nietzsche e ti senti uno stupido - inedita - È velo che cadrà 1. è velo che cadrà la carne 2. rendere fruttuosa la morte perdendo la vita (rovescio dell'io tra nome e senza nome) 3. ma è l'amore che mi sceglie (nudo alla luce) 4. ho sognato d'essere trasparente - da Dentro una sospensione - E' in te nell'aria è in te nell'aria sottile la senti la mancanza di vita piena come applaudire con una mano sola ma è regale regalo questo rapido frullo d'ali atto d'amore non affidarlo nelle mani del vento sii àncora gettata nel cielo - da Dentro una sospensione - * * * giunga pure l'ora del distacco a lasciare fuori il dolore l'essere si farà fragile foglia appoggiata ad una spalliera di vento - da Appoggiata ad una spalliera di vento - Lettera (frammento) non angustiarti se non sai pregare se preghi con la testa tra le nuvole lo fai e bene se spandi su foglio metafisica luce e il soffitto ti si fa cielo -da Appoggiata ad una spalliera di vento- Se questo mondo se questo mondo ti ha forse deluso è perché ho lasciato che ti perdessi e dal tuo vuoto mi tendessi le mani su me che sono Altro roveto che arde e non consuma scommetti pure la tua vita non vergognarti di me che sono il giorno ho offerto il mio Essere carne e dio al supplizio del legno mia rivincita d'amore sono il mattino che ti coglie - cuore di madre -da Appoggiata ad una spalliera di vento, nuova raccolta- Nell'abbraccio del mistero terebrante luce: intima ferita celeste (la sfiorano le balsamiche dita di Amore) nell’abbraccio del mistero farsi trasparenza espansa percezione di sensi - da Il sentire celeste - Appoggiata ad una spalliera di vento e nel momento del distacco l'io si farà fragile foglia appoggiata ad una spalliera di vento - da Il sentire celeste - Il mondo le cose del mondo a padre Pio il mondo le cose del mondo ci devono scivolare addosso come acqua - dicevi mentre era un sorriso interiore a illuminarti - guaglio': la casa del Padre è in fondo al tuo cuore ma è il cuore un campo di battaglia: a ogni giorno basta la sua pena - - da Il sentire celeste - Io-un altro questo sentirmi diviso: e non riconoscermi come il fuori del mio dentro: convivere con gli umori di un corpo di morte - da Il sentire celeste - Acque 1. acque uterine dove sognammo di nascere oceano circolare mare di nostra madre 2. lavàti con acqua e sangue - fonte battesimale seconda nascita 3. acqua è porta acqua è Vita venite a me Io vi disseterò …camminava sulle acque coniugava le forme dell'acqua "oceano circolare mare / di nostra madre": Jean Debruynne, da L'acqua battesimale - da Il sentire celeste - Le tue poesie sono astruse dici parlano per lo più di cieli e affini mai di quaggiù - lo ammetto ma ti pare siamo solo di terra e non fatti d'infinito e di mistero o materia dei sogni come il cuore sente? farsi d'aria e parlare col cielo non insegna forse a vivere in terra? a riscattarsi da debole carne? - da Il sentire celeste - La sua luce di mille soli ci accecherebbe la sua luce di mille e mille soli se solo potessimo vederlo con occhi di carne Lui l'absconditus l'Indicibile dalle Ali di Fuoco - l'Uno dai molti nomi Colui che indossò una carne (e la sua carne vestì una croce): che per sollevarci si fece bambino e ultimo - inedita - Per speculum in aenigmate chi sei: quale il tuo nome nel registro della Luce quale la tua figura inespressa questo non aversi come morire sognarsi in seno a cieli di cui non è memoria …caduto il velo il tuo Sé faccia a faccia un ri-trovarsi: moltiplicato - da Il sentire celeste - Stanze [ispirata leggendo Il corponauta - appunti di viaggio di uno spirito libero, di Flavio Emer] io pensiero dilatato a spolverare le stanze dell'oblio sulle pareti la memoria ancestrale metteva in luce emozioni dipinte su volti che furono me rifluiva dai bui corridoi degli anni il vissuto a imbuto mi perdevo come in sogno nell'abbraccio di quelle figure che accendevano il mio sangue - da Il sentire celeste - Stimmate non resteranno tracce dei giorni solo parole scritte sull’acqua a risalire le ore del sangue il vortice del vuoto: solo le stimmate parleranno dell’amore che hai dato - da Il sentire celeste - Anche a metà un sorriso (anche a metà un sorriso è terapeutico: sprecato è il giorno senza la sua luce) fare anima aprirsi al nuovo come cercare un tesoro con occhi tornati innocenti coltivare la meraviglia il bambino che è in noi unico filo rosso - da Il sentire celeste - Un cielo nuovo si pieghi (contro la fame nel mondo) quelli che espongono una bandiera di carne - i senza voce - quelli che calpestano un tappeto di morti senza croci: i milioni di bocche imploranti dinanzi a uno spreco infinito: i nati nella parte sbagliata del mondo - quel gemito di carne che madre Teresa coglieva tra i rifiuti: gli u l t i m i per questi facciamoci voce di chi non ha voce s'impregni l'essere tutto fin nell'intima fibra: da un sangue innocente germoglino nuovi virgulti e un cielo nuovo si pieghi sull'uomo - lo liberi dal suo grido - inedita - Vita: mio sangue alato tu come un'esplosione all'aprirsi del fiore - vita: mio sangue alato lascia che m'incenerisca per rinascere adamantino nell'aria come fenice lascia che della luce della tua saliva fino al cuore mi bagni ah sentirmi avvolgere nel risucchio del vuoto tuo affamato… - da Il sentire celeste - Gioco di specchi l’ambiguità è forse nel sogno mentre vivi e ti cammina a lato un altro te – insospettato allora è sogno la vita? o riflesso copia sbiadita o gioco di specchi in cui ti chiami e ti perdi… - Da Il sentire celeste - Negli occhi d'albe stuprate sbarre & soli neri nascono negli occhi d'albe stuprate che portano in grembo frutti di cancrena & babeli erette dal dinosauro-di-pietra che dell'immagine intricata dell'Uomo vomita i frammenti insieme a ostentate efficienze & miti d'un precario esistere la cui sintesi è seduzione e/o arte del ripiegarsi sulla contemplazione del proprio ombelico - Da Delta & grido, 1988 - Memento (alle madri dei desaparecidos) dimora nella Ferita del Cielo il vostro urlo modellato dagli squarci della storia: non piangete sui mattini rossi di olocausti: da un sangue innocente nasceranno colombe - Da Di nuovo l'utopia, 1984 - Nei miei sogni nei miei sogni ricorrenti il mare ne attraverso lunghi tratti io che appena sto a galla – altre volte mi trovo in viaggio (nave/treno) o mi vedo nella casa giù al paese a tavola coi parenti che mi ricolmano fino agli occhi e mi accorgo che sono in ritardo per il lavoro ora nemmeno più ricordo dove ho parcheggiato scendo di corsa salgo scalinate eccoli i miei morti i parenti sorridermi mai che mi dessero numeri (ora non sogno più a colori vividi né di librarmi come falena contro il soffitto) - da Il sentire celeste - Parvenza d'amore pietre ancora calde di sole con la luce che vuole morire al giorno una virgola di amore ti è rimasta negli occhi come sangue rappreso (nelle vene del tempo è sospensione questo palpitare che si fonde col silenzio del cuore) come un olio è passata la luce sopra il dolore – pseudoincarnazione di un sogno – - Da Il sentire celeste, raccolta inedita - Flash spirale d'eccidi (i riti del dopo pranzo - registri sequenza tivù nel mezzo sonno: flash raggrumati in un grido) non si spalancano strade intorno all'urlo dei cristi emarginati e suicida è la speranza in cuori di giuda (nel mezzosonno cauterio di coscienza e tempo scheggiato agli orli dell'anima) - da Di nuovo l'utopia, 1984 - Arca-di-noè non sarà l'avvento ci compriamo una morte sintetica: arca-di-noè non sarà l'avvento dell'uomo-bionico né il rifugio antiatomico se eventi futuri verranno generati dal Caos di una coscienza latitante - che grida l'anamorfosi della storia - - da Idolatria di un'assenza, 1994 - Appunti di viaggio cielo aperto in uno squarcio rosso alla radio gli ultimi eccidi m'inchioda nel suo vortice la precarietà dell'essere - questa vita avuta in prestito e il frantumarsi dell'io lungo il viaggio dentro la materia - parabola di carne come gl'insetti contro il parabrise - Da Frammenti dell'immagine spezzata, 1981 - Mondo ti reggi su cumuli di escrementi ed erigi altari di miti grondanti sangue tra nebbie di droga & masturbazioni di coscienze - dai tuoi genitali di storia il seme delle generazioni ruotanti nel tuo Caos - hai nome moloch: crei l'uomo programmato - Da Frammenti dell'immagine spezzata, 1981 - Sprazzi di pace spiove dal cielo una luce di stelle gonfie di vento – quasi provenisse dall’oltre nel cuore un aprirsi di sprazzi di pace: vedermi in tutto con il mio sognare – il vissuto la vita sognata - Da L'invito della luce (titolo provvisorio) - A Danilo Dolci la nuova città terrestre inizia dove l'uomo si fa violenza - di là dai cancri di questa era suicida tu lo insegni al bambino che tende le sue prime radici nell'aria: rivoluzione è costruire la città terrestre oltre le notti che si spaccano alla volta del cuore - Da Frammenti dell'immagine spezzata, 1981 - Olocausto immolato al moloch del consumo deponi la croce delle otto ore lasciando brandelli di anima lungo la catena biascichi parole di fumo prima del sonno e sogni strappare alla vita il sorriso ammanettato dal giorno tieni in vita la tua morte tra vortici dell'essere e trucioli d'acciaio rovente ti farà fuori una overdose di nevrosi-solitudine cuore-senza-paese immolato al moloch dei consumi il sangue vorticante nella babele di pacifici massacri offerta quotidiana - Da Frammenti dell'immagine spezzata, 1981 - Sistema sul vento delle braccia i pensieri decapitati - la megamacchina cattedrale-di-sangue eretta con la ragione del numero dell'efficienza - Da Frammenti dell'immagine spezzata, 1981 - L'anima tesa sul grido dopo otto ore alla catena neanche la voglia di parlare davanti alla tivù-caminetto e morfeo ti apre le braccia (impigliàti nello stridìo della macchina brandelli di coscienza) domani ancora una pena l'anima tesa sul grido del giorno in spirali di alienazione - da Frammenti dell'immagine spezzata, 1981 - Voglio credere in danza attorno al totem Benessere ho raccolto nella curva della sera il balenìo d'una vita falsa asettica oggi con tutta la forza del mio sangue voglio credere non sia perduto quel senso d'autentico che rende liberi - còlto nell'inseguire voli di rondini e utopie di cieli d'innocenza Poesia ti avviti con lucido delirio nella folla di parole (tra sprazzi di coscienza e sogno insegui gibigiane echi: ecco sfrondarti forbici di luce: la pagina è tuo lenzuolo quando in amplessi cerebrali muori rinasci) la tua anima di carta ricrea armonie in seno a spirali più alte Iqbal In memoria di Iqbal Masih, tessitore di tappeti, portavoce dei diritti dei bambini lavoratori, ucciso a 12 anni, il 16 aprile 1995, domenica di Pasqua. Lo spino apre la gemma e l'acqua apre il mattino F. Fortini, "Per un compagno ucciso" come un bosco devastato intristirono la tua infanzia di pochi sogni tra trame di tappeti e catene ancora grida il tuo sangue nei piccoli fratelli - il tuo sangue che lavò la terra quel mattino che nascesti in cielo - dimmi - chi fu a cogliere il tuo dolore adulto per appenderlo ad una stella? - Da Fuoco dipinto, 2002 - Parola erlebnis del phonema - conchiglia d'aria - sul mare della memoria una stella di sangue è il sole della pagina parola - tua preda o forse tu preda della parola amore zenitale le nozze del fuoco - Da Fuoco dipinto, 2002 - Poesia cosmica io-non-io: lasciare che mi superi la luce sentirmi espandere nell'amore infinito sparso per il cielo - Da La difficile luce - Arimane anima e atomo polvere del cosmo giano bifronte prometeo incatenato sei della generazione permeata dallo spirito esaltante combinazioni di geni sulla scacchiera della vita - già artefice del bionico l'uomo a cui ha strappato gli occhi e il cuore: il desiderio originario: l'eros: età dell'oro - Da Fuoco dipinto, 2002 - Anche per voi salgo sulla croce anche per voi disse con gli occhi rivolto a quelli che lo crocifiggeranno anche per voi che ancora nei secoli mi schiaffeggiate sputate negando la vita buttandola tra i rifiuti aizzando popolo contro popolo sotto tutte le latitudini salgo sulla croce anche per voi che mi sprecate nelle icone per voi nuovi erodi/eredi della svastica che insanguinate la luce delle stelle oscurando la Notte della mia nascita anche per voi potenti della terra razza di serpenti che non sopportate di sentirmi nominare dal mio costato squarciato fiumi di sangue tracciano il cammino della storia la mia Passione è un solo grande urlo muto di milioni di bocche imploranti dinanzi al vostro immenso Spreco con cui avete eretto babeli di lussuria come cultura di morte - Da Fuoco dipinto, 2002 - Vestita di cielo (Padova) piazzetta gremita d'ali: un inno al sole un canto di vita distillo memorie - ti vedo vestita di cielo - Da La difficile luce - Fra gli altri mi visita un sogno (ispirandomi ad Alberto Bevilacqua) fra gli altri mi visita un sogno mi sale come un'ostia di luce - un profumo una carezza che sfiora appena: presenza dal mistero ectaplasma che presto svapora - Da La difficile luce - Rol nel giro di una luna ti sognerò levarti da orizzonti di fuoco su cavalli d'aria dipingere arcobaleni coi colori dell'amore - Da La difficile luce - Allucinogeni corrono brividi nel sangue psichico - in curva / dentro l'occhio-del-Sole ondeggia distorto un volto d'angelo bruciarla la vita sul filo della notte liquida - Da Fuoco dipinto, 2002 - A Danilo Dolci risalire all'immagine infranta dove è voce del sangue la ferita aperta del cielo - limare le parti non combacianti con la figura del divino -: è quanto fai intendere e - in sintesi - la chiami città terrestre la tua voglia di rivoluzione: tu innamorato dell'uomo nuovo - del suo costruirsi incessante - - Da Fuoco dipinto, 2002 - Aion 1. chi ti ha fatto sapere ch'eri nudo? l'entrare della morte nel morso della mela (si erano creduti il Sole scordando di essere riflessi) 1.a il serpente mi diede dell'albero e... eva la porta di sangue per dove passa la storia 2. nell'incrocio dei legni la conciliazione degli opposti (lo scheletro del mondo) 2.a è il Figlio che pende dai chiodi la risposta a giobbe 3. ancora l'assordare dei martelli ancora un giuda che fa il cappio abbraccia un albero di morte - sulle labbra il fuoco del bacio - Da Fuoco dipinto, 2002 - La vida es sueno? con calderon * dici la vida es sueno mentre ti dibatti in un non-tempo onirico: sorveglia ogni gesto un testimone interiore / custode del sogno - e se nel saperti forma vuota volessi uscire dalla vita non c'è grido o sussulto che tenga * Calderon de La Barca - Da Fuoco dipinto, 2002 - Ananke 2 (traversano l'etere forme-pensiero come ali di fuoco) akasha:risale da eoni l'antica memoria del sangue: l'archetipo il mito il walhalla degli dèi / (l'alterego d'Ombra - visualizza l'aura espandi il raggio dello spirito sostiene jung (sperimenta in limine visioni emerse dal sogno) / fiume di eraclito the thing I am / / fuori del tempo degli ego dilatati (seconda vista (risveglia la kundalini la luce pensante) / gridano precipizi-di-luce l'estrema entelechia / nel cuore-tempio del sole una soglia di cielo - fare il vuoto la bellezza del vuoto - Da Fuoco dipinto, 2002 - Deus absconditus (sempre a metà strada noi: sempre nella terra di nessuno: il fratello oscuro che s'agita nel sangue (lato notturno dell'anima) che mima il dolore del cosmo attraversando la valle della morte penetrati da tutto il freddo del mondo: immersi fino all'ultima fibra dell'essere in un dramma da consumarsi fino in fondo) il Dio che sta dietro le apparenze: il Dio sconfitto nella storia Dio-del-paradosso che vince con la debolezza - il Totalmente Altro: l'increato (ab aeterno) che si a u t o l i m i t a per recuperare la sua potenza alla fine dei tempi - grumo di vortice d'astri - - Da Fuoco dipinto, 2002 - Cielo interiore (a Gustavo Rol) cosmonauta di spazi sovramentali trasfiguravi il tempo velandolo d'irreale: quiddità di un cielo interiore aperto su mondi paralleli - Da Fuoco dipinto, 2002 - Senza titolo al di fuori di me - io stesso luogo-non-luogo - mi espando di cerchi concentrici è il lago del mio spirito: sasso gettato dal capriccio della musa fremito d'acque e stelle - Da Fuoco dipinto, 2002 - Junghiana legato a un vago giro di pensiero alla tua libido caro freud antepongo la vita che guarda se stessa guardarsi: il centro del mandala dove la luce pensa - le nozze alchemiche - alla mancanza di sacralità il Pesce * l'enantiodromia (Unus mundus) - all'analità l'Anima l'Animus l'Ombra - il corpo che si apre nel suo doppio - la nostalgia di un cielo prima della caduta *Simbolo del Cristo - Da Fuoco dipinto, 2002 - Agape / Eros / Philia imago dèi: noi chiamati ad amare (senza essere nostri) noi abbracciati dalla Luce: dai tre aspetti dell'amore: Dio madre / amante / amico (agape / eros / philia) l'Uno dai molti nomi: sole - oceano - fortezza - Da Fuoco dipinto, 2002 - Portare se stesso come un vestito 1. processo è la vita stessa il soggetto si racconta 1.a da acque amniotiche (da matrice atomica) gettato dentro il mare-mondo 2. l'io: tanti io diversi: io- metamorfosi (voci di dentro) 2.a io sospeso spasimo io qui-e-ora io fatto vertigine e sogno (stato di trance un esistere in limine) 2.b io-onda io moltiplicato da specchi e pure a sé ignoto io mancanza vuoto di braccio amputato - Da Fuoco dipinto, 2002 - Ananke (necessità) 1. luce/ombra le mie due metà tendo all'Uno all'androgino rapito dai vortici di Splendore (dalle Sue Ali di Fuoco) 2. è l'io la linea che mi divide in grovigli di vene (avvolto nella camicia di nesso degli istinti) sussistono tutti i contrari ----------- un tiro alla fune finché non si frantuma il mio corpo di vetro - Da Fuoco dipinto, 2002 - Versi all'amore irradia un sole il mio cuore che vuole incenerirsi nelle tue braccia ove la Bellezza delira il tuo sguardo s'instella dove comincia il cielo anima bella farfalla imprevedibile del volo Parusia (nell'ultimo giorno: scaduto il tempo osceno) sporgersi sull'oltretempo ai bordi della luce presenze evanescenti in chiarità di cielo: farsi corpi di luce Nel perdurare la luce le ore arroventate: erano estati lunghe a morire le corse pazze le ginocchia sbucciate nel perdurare la luce: ancora un mordere la sanguigna polpa del giorno - ricordi? - Immigrato quest'uomo - tristezza d'albero nudo avanzo di vita aperta ferita occhi che perdono pezzi di cielo - quest'uomo fatto torcia - per gioco puntato a dito: "quello" da bruciare Tecniche della morte atomi di solitudine abbandoni / distacchi / fini assaggi di morte le morti figurate i suicidi/omicidi camuffati la notte blu dell'anima morte presente dalla nascita morire porta sul nascere emigrare di forma in forma o Dieu purifiez nos coeurs ora e nell'ora della nostra morte La vita inesauribile la mente in stand-by (per metà fuori da un mondo parallelo) - ti culla un canto d'alberi e di cielo assapori per poco ancora il tepore delle lenzuola: ora senti la vita che entra in te: tutto senti scorrere in te come un fiume (batte rotondo nel sangue il tuo tempo - ti senti in comunione col sole): adesso che afferri vita - più vita - nemmeno t'importa di un corpo che sarà preda del disfacimento Il nulla lucente in ka* nulla è casuale credi morire non è farsi pietra e silenzio: è grido liberato pietà che vede - ruotare su cardini rovescio del guanto - essere sogno? luogo-non-luogo ubiquità e s p a n s i o n e : lacerante biancore il nulla lucente ** * ka: il "doppio" incorporeo dell'io ** P.P.Pasolini, da Poesia in forma di rosa Gravide di lampi la luna piegata sui miei fogli rammenda queste lettere gravide di lampi tagliate nella luce assetate nel supplizio dell'inchiostro vibranti su corde di sangue Sei luce sei fuoco presente a te chiamami Amore la bocca colma di luce sei fuoco antimondo chiamami a un silenzio di giardini grumo vortice d'astri presente a te fuoco-luce chiamami da un mondo di vetro Amore fai ciak Poesia onirica il sogno sfoglia spirali di memoria al lume di luna disegna il sonno delle rose La luce grida la luce grida aprendosi uno spazio nel cuore Un verso salvavita un verso salvavita ti bagna di luce nell'orfanezza del Sogno Figura indiafanata da un vento di luce sei immagine di sogno che svapora in un cielo di cobalto Poesia scavare nascere nel bianco - parola intagliata nel cielo del sogno - è come estrarre sangue dalle pietre (ecco forbici di luce sfrondarti): la pagina è tuo lenzuolo mentre in amplessi cerebrali muori-rinasci (da un luogo puro giunge questo sole sulla pagina) Zen (non studiare il taglio di luce come l'artista) non scegliere: lascia che sia fa il vuoto fino a essere e non essere Sono del cielo sono del cielo fuori dal suo azzurro circumnavigo psiche abito la morte di me stesso insieme a tanta vita Innocenza sentirsi dèi - quasi alati (senza peso) e non sapere che la vita è breve età d'oro: come se non dovesse aver mai fine ah lo stato originale Innocenza nostalgia dell'uomo A Edith Piaf t'intagli nel cuore d'un sogno: esile figura delizia degli angeli la tua voce arcana: intreccio di vita e di morte Caducità il tempo è uscito dal calendario in un balenìo di stagioni e amori svolando obliquo nel sole con ali d'icaro Il buio degli anni (a tutte le vittime per la giustizia) negli occhi delle primavere violentate il buio degli anni di piombo: la pioggia di sangue - la vostra morte luminosa - il sangue delle vostre primavere di là dal buio dell'ora ecco levarsi alto come un grido al centro della storia - a forma d'un indice puntato - A metà del suo corso la notte a metà del suo corso la notte inghiotte l'ultima luce - rende suoi ostaggi i corpi su un mondo immateriale - più nostro - il sogno apre il sipario Ad Angela il tempo passato a scrivere lettere d'amore il mio sangue e le notti non appartenevano che a te Fuoco celeste a Dino Campana (la tua poesia è un canto di gallo all'alba un'apertura di vento sorgente che zampilla) un languido sorriso di donna "tu mi portasti un po' d'alga marina" è fuoco celeste del tuo canto Negli occhi dei dimenticati negli occhi dei dimenticati grida indice puntato luce umana di sopravvivenza Il grido dell'inchiostro un dio in esilio dietro occhi di carne che apre lo scrigno della notte Tau 1. (noi pasta del mondo - ma fatti anche della stessa materia dei sogni - nella parusia segno del tau saremo pneuma) 2. la croce è perdente per la logica del mondo (Dio un dio funzionale per la coscienza addomesticata) - in fondo al cuore il doppio o la divisione ovvero il negativo di sé il giuda potenziale l'antitesi: l'entrare della morte nel morso della mela - eva la porta aperta (per dove passa la storia - questo riprodursi di Cristo nell'uomo divorato da un dio vuoto: l'assorbirne la morte) Vita-allodola trafitta dal buco dell'ozono il tuo grido verticale: vita-allodola trafitta da migliaia d'aghi avvelenati - la tua storia la descrivono cieli innocenti tra crepe di asfalto - palazzi di vetro che s'ergono come templi specchiandosi in fiumi d'ossido - dove non ha lasciato verde l'uomo tra sé e la sua fine: qui leggi questa negazione di te che arde - sottile - Uomo tecnologico parabole di carne convertite in plusvalore - l'anima canta nell'acciaio - pensieri decapitati al dileguarsi di essenze: vuota occhiaia del giorno dilatato: coscienza che si lacera all'infinito Anatema quando scorie di atomo avranno invaso il pianeta il cielo sarà un sol grido verticale griderà la radice soffocata e la vita atrofizzata sarà solo parvenza di sé - grumo ed urlo muto - e i non-nati reclameranno vita negata e lancerà l'orso il suo anatema sugli uomini e la loro cecità per non aver posto un albero tra sé e la sua fine - Da Idolatria di un'assenza, 1994; edito in proprio - Tienanmen si rientra nella normalità: consumato l'eccidio lavato il sangue (ma non dai loro occhi e dagli occhi della storia) la libertà la vita: unghiata sulla carne del cielo: un grido rosso come il cuore - Da Idolatria di un'assenza, 1994; edito in proprio - Balaustra e l'uomo si guarda dal di fuori: sporge sull'aprirsi della propria vertigine (dove è di scena l'idolo-mostro da video e innesti attendono cervelli programmati in celle frigo) - la primavera-poesia non è che un grido verticale o fonte disseccata - e lui la scambia per una favola o non se ne ricorda - - Da Idolatria di un'assenza -1994, edito in proprio - Sogno di me io non io esisto di qua di là dello specchio (una distanza mi separa: come fossi da un'altra parte): vivo mi agito dentro un sogno lucido: Sogno di me - creatura di sabbia Voli a solcare l'indaco (voli a solcare l'indaco staccandosi dal tramonto) ti sveni come questa luce - dai muri diroccati dalle feritoie a spiarti gli anni spogliati nel cuore: l'infanzia che rimonta dentro te come un sole (il sangue sparpagliato nella luce): l'esplodere dei sogni che aprivano i mattini - l'innocenza negli occhi di pianto di quel fanciullo col suo aquilone - sparito nel profondo azzurro... Pasqua (un pane spezzato come sepolcro aperto) duemila anni imbavagliano i giovanni battista della storia - (duemilanni: cauterio di coscienze + tempo scheggiato agli orli dell'anima = vertigine aperta per una pace consumistica da cui nascono lune di sangue & colombe di plastica per l'illusione di bimbi) - ha rinchiuso il sepolcro un masso di duemilanni rotolato dal vertice della storia d'uomo ("grideranno le pietre") - Da Delta & grido,1988 - edito in proprio - Dall'immagine spezzata ricomporre i frammenti vuole tempi lunghi: risalendo dall'immagine spezzata fino all'ultima ferita in un solo grido rivivono squarci d'identità i fantasmi che furono te: per poco: li inghiottirà una fuga di luci la città verticale allucinata: la sua bava di ragno che tesse latitanze - Da Delta & grido -1988, edito in proprio - L'uomo provvisorio nell'utero cosmico sanguina lo squarcio dell'uomo provvisorio che vivendo con cuore disadattato su parabole di giorni la sua terrestrità recita la propria morte e finge di fingere per essere autentico - Da Delta & grido - 1988, edito in proprio - Vita in prestito cenere di sigaretta rito dei pensieri bruciati la sonnolenza della sera la tivù-caminetto ultimi eccidi & lune sventrate in cuore a chi non ha voce (gli anni che il volto grida il tuo tempo cristallizzato di psicosi urbana): ti avvita nella sua provvisorietà questa vita in prestito che tra primavere stramazzate in giungle industriali ti offre una pace consumistica - Da Di nuovo l'utopia, 1984 - Uno chiude l'anno con un volo al trillo della sveglia c'è chi si fa il segno della croce mentre al piano di sopra un altro forse apre il giorno con una bestemmia c'è chi sventola una bandiera di carne e chi miete denaro di sangue uno chiude l'anno con un volo dall'impalcatura mentre la donna del magnate fa il bagno in 200 litri di latte vedendo distratta i cristi del terzomondo in tivù - Da Di nuovo l'utopia, 1984 - Svolta caduti i miti sul quadrante del mondo dove stride verità che apre la cerniera della notte l'uomo fuori delle spirali di città-caos oltre i pensieri dilaniati si volgerà dove albeggiano ferite azzurre le tue strade di cielo - Da Frammenti dell'immagine spezzata, 1981 - Morte bianca al paese (le donne avvolte in scialli si segnano ai lampi) hanno saputo di stefano volato dall'impalcatura come angelo senz'ali - non venire a mettere radici - scriveva al fratello minore - qui anche tu nella città di ciminiere e acciaio: qui dove mangio pane e rabbia: dove si vive in mano a volontà cieche - Da Frammenti dell'immagine spezzata, 1981 - Quanto poteva dirsi amore ogni volta per nuove esperienze barattiamo la vecchia pelle - ci dimentica così spesso la vita in angoli di nevrosi gli anni forse ci diranno che quanto poteva dirsi amore si celava nelle cose nei gesti più semplici come un dio geloso che non udimmo - Da Il dio-boomerang, 1978 - Latitanza (aggrappàti al grido della coscienza in frantumi) "scegliamo la vita" il bambino mai nato è cielo di pietra: grido: parabola dell'Uomo incompiuto - Da Delta & grido, 1988 - A Oscar Romero diceva tra l'altro (in una delle sue omelie di fuoco): - il terzo mondo ha le vene aperte: il primo una coppa nelle mani (la verità che si faceva martirio si tinse di sangue: ancora una volta volevano uccidere il vangelo) Cielo indaco confondersi del sangue con l'indaco cielo della memoria dove l'altro- di-me preesiste: sogno infinito di un atto d'amore - Da Fuoco dipinto, 2002 - Azzurre profondità la testa affondata nel cielo (azzurre profondità rivelano ombre essere i corpi (il foglio la mano un vuoto) mi levo dal sogno bagnato di luce - Da Fuoco dipinto, 2002 - Sono un mistero a me stesso da me una distanza mi separa: attraversa un incendio la carne: per farla d'aria - vitreo sperdimento mistero a me stesso e il mondo m'è fuoco dipinto ¹ - Da Fuoco dipinto, 2002 - ¹ verso da Maria Luisa Spaziani Tra onirici lampi tra onirici lampi ride la tua immagine d'aria intagliata nell'ombra del cuore - Da Fuoco dipinto, 2002 - Momento cielo acceso da una folla di stelle m'invade la camera nuziale ove in un punto dell'eterno vidi la luce carne-e-cielo l'Io nell'oceano- sogno di biancore accecante si guarda cadere all'indietro nell'imbuto fuori del tempo fino a restare vincolato all'attimo prenatale prima dello strappo di sangue della nascita - Da La difficile luce, raccolta inedita - Funzione del corpo 1. fatto di polvere stellare corpo-immagine / specchiato narciso corpo-mito venere da spuma corpo-amore corpo-fame corpo-terra 2. corpo vissuto come ferita / desiderio / vita-che-non-demorde (corpo sacco dell'anima) visto come mo(vi)mento/esperienza (carta assorbente) 3. corpo unico irripetibile primavera del corpo 3.a ("si sveglieranno ed esulteranno" Is. 26,19) - Da Fuoco dipinto, 2002 - Nel paese interiore nel paese interiore eiaculo i miei sogni - fuoco e sole dell'anima - vivo una stagione rubata al tempo (mimesi icariana sul vetro del cielo) nel paese interiore brucia il mio daimon di febbre e di luce - Da Fuoco dipinto, 2002 - Nel rovesciamento (non vedi al di là del tuo naso scientifico): è come leggessi sull'acqua lettere storte: poiché noi siamo nel rovesciamento afferma la weil - e negazione ci appare la grazia - Da Fuoco dipinto, 2002 - Canto per Nkosi (In memoriam) - A Nkosi Johnson, morto a 12 anni, il I° giugno 2001, a Johannesburg. Nato sieropositivo, fu scelto come testimonial contro il morbo dell'AIDS.- Non posso pensarti dolente da che morte odora di resurrezione. Eugenio Montale colei che ti diede vita la sai madre di cielo bambino che hai corteggiato la morte - tu messo in un angolo come vergogna (lo sguardo orfano rapito in vastità di cieli) presto non più che mucchietto d'ossa - Nkosi sei la nostra Coscienza: e violentaci dunque nel profondo - tu con la purezza di un breve mattino mentre questa morte - vedi - già s'ingemma di sole - Da Fuoco dipinto, 2002 - Coniunctio a C.G.Jung quando si riunificheranno gli opposti e il Sé riaffermerà la propria natura ermafrodita e dallo squarcio del velo di maya si manifesterà l'Altro - la nostra controparte (sconosciuta e prismatica) che ci visita in sogno - l'occhio interiore: allora còlta la totalità si sarà dissolto insieme allo schermo di apparenze nomi e forme insieme alla rappresentazione della storia e ai fiumi di sangue e di parole anche il sale delle nostre lacrime - Da Fuoco dipinto, 2002 - Momento 2 1. una folla di stelle: la stanza si riempie di cielo come quando in un punto dell'eterno palpitò la mia essenza 2. biancore irreale - carne- e-cielo l'Io nell'oceano- sogno è guardarsi cadere nell'imbuto fuori del tempo fino all'attimo prenatale alla luce del sangue Attimo-futuro 1. nell'addentare il frutto proibito si ritrovò affamato d'amore 1.a (fu il creare gioco o sogno di Dio / coito mentale) 1.b (si mordeva la coda il serpente uroboro racchiudeva in sé l'uovo del mondo) 1.c in quell'attimo infinitesimo la storia dell'uomo era già scritta: passato e futuro un tutt'uno simultaneo 2. non lui va verso il futuro: esso gli viene incontro ed è già presente focalizzandosi in fotogrammi: ciò che avviene esiste prima di lui: forse in un'altra dimensione egli l'ha già vissuto (presente a sé come il sé nel sogno) (abitante il riconoscibile istante dentro una sospensione) 3. il déjà vu è acquattato tra pieghe dell'inconscio 3.a come in una sequenza di specchi gioca con l'alter ego nell'eterno presente punto da cui si vede il Tutto versante luminoso del Sé: l'aleph - Da Fuoco dipinto, 2002 - Visione: m'inondò il sogno (leggendo Jung - Storia del simbolo) (luce che cresce il grido della mandragora l'albero capovolto) ...fuggii negli specchi sprofondai nei cieli anteriori cavalcando eoni-spaziotempo vidi nella memoria cosmica il centro di me dove ardeva il mio sangue in simbiosi col palpitare degli astri coi segreti del vento la musica delle sfere il mio sangue confuso col cielo della memoria ...precipitato nella vita - Da La difficile luce, raccolta inedita - Vita lascia che m'incenerisca per nuovo sorgere adamantino nell'aria secca del fuoco lascia ch'io mi bagni fino al cuore della luce della tua saliva voglio sentire il mio essere avvolto nel risucchio del tuo imbuto cosmico del tuo vuoto affamato - Da Fuoco dipinto, 2002 - Via Lattea cammino luminoso scala che unisce il mondo dei morti a quello dei viventi: a una estremità la costellazione del Lupo - Antares - sorveglia l'entrata nel regno dei morti - all'altra quella del Cane - Sirio - apre la salita del cielo e guida i naviganti: è la stella Maris - la stella del mare e la stella di Maria - - Da Fuoco dipinto, 2002 - Rosa d'amore letificato d'amore angelicato fiore si schiude la rosa fra cristalli dell'inverno - da Il sentire celeste - Ha memoria il mare 1. la forma del vento disegnano rami contorti voli di gabbiani ubriachi di luce a pelo d’acqua decifrano tra auree increspature le vene del mare 2. interroghi sortilegi nella vastità di te solo ti aspetti giungano da un dove messaggi in bottiglia un nome un grido ha memoria il mare scatole nere sepolte nel cuore dove la storia ha un sangue e una voce - inedita - Ananke più a morire che a nascere a volte – un colpo e via è preferibile dici ma anche la pianta si ammala e soffre in natura si sa tutto soggiace a legge: la supernova che collassando si fa buco nero e noi mortali… - Da Il sentire celeste - Uomo-crisalide microcosmo piantato nella Storia e fatto a Sua immagine buco nero palpito d'universo avvitato nel finito schegge di luce & grido a far nascere ali dal sangue non basta una vita - Da Delta & grido, 1988 - Carta del cielo la tua lesione planetaria non è che lo strappo sanguinante della nascita - la tua intricata immagine che vibra ai punti cardinali erompe dal punto più alto dello zodiaco il mondo psichico di nettuno (tradotto in una pagina di luce - la penna intinta in una luna martoriata al fondo cielo) - Da Delta & grido, 1988 - Spaesano le ore del cuore i primi turbamenti i morsi dell’amore – luce d’infanzia come sogno scolora dove l’orizzonte taglia il cielo spaesano le ore del cuore nel giorno alto - da Il sentire celeste - Creatura mi godo la luce come farfalla sul palmo della tua mano Signore non posso che offrirti il mio niente – fragile creatura ti devo una morte - da Il sentire celeste, raccolta inedita - Essere s/oggetto schegge & grido buco nero nello spacco del giorno la parabola (dove s'apre la vertigine e la vita è prestito è frantumazione dell'io) essere palpito avvitato nei gorghi del finito essere arco teso e freccia del divenire Luce & Abisso dentro cuore di carne - Da Di nuovo l'utopia, 1984 - Il peculio di luce (a Simone Weil) 1. (occhi come laghi abbracciano da eco a eco fremiti di vita) ha mani che sfondano muri di solitudine - amore 2. germoglia grido di luce da nuovo dolore - Da Il sentire celeste (già: L'invito della luce) - L'ombra negativo di me mio vuoto in proiezione mi copia con inediti profili tagliati nella luce – se dal di fuori la spiassi mi direi sono io quello? pulviscolare ha i contorni del sogno e i suoi fòsfeni si spezzetta se riflessa inafferrabile fantoccio mi diventa pure mio vuoto mia metà che estinta con l’ultima sua luce rientrerà nel corpo-contenitore unificata con la terra – senza un grido tutt’uno con la morte – senza perché – solo ombra - inedita - Black out la città-piovra con i suoi mostri meccanici e le facce robot - tra alveari di vetrocemento in un'orgia di semafori e insegne vedo lupi azzannarsi: è questo l'uomo? (in tempi di crisi anche l'anima rischia il black out) - Da Frammenti dell'immagine spezzata, 1981 Con le nostre radici di cielo in noi la vita lascerà la firma di una cicatrice - dibattuti tra libero arbitrio e destino sedotti dall'avere richiamati all'essere tentiamo dare senso a questa vita avuta in prestito: con le nostre radici di cielo e terra ci attacchiamo a quanto sia antidoto alla solitudine vuota occhiaia del giorno che chiudendosi ci ritorna un io maciullato dentro la sua macina -da Frammenti dell'immagine spezzata, 1981 Santo che soffri Amore inchiodato alla croce Pietra viva scartata dall'umano orgoglio Sole che apri spiragli di Speranza nei cuori di carne Luce che accechi i potenti t'incontriamo nel povero ma non ti conosciamo come Pietro al canto del gallo cosa mai saremmo senza di te che hai sepolto per sempre la morte e che ci prepari un posto celeste chi mai saremmo se di te facessimo a meno l'ultimo giorno verrà come un ladro e noi perduti perduti per sempre noi senza di te Santo che soffri che ci ami fino alla morte - inedita - Momento duemila orizzonte ingoiato in uno squarcio rosso (ti fermi all'Esso) momento sospeso in un cielo di sangue - a due passi imbocchi la cassetta della posta col plico di poesie scritte in questo fine secolo mentre annegano nel Po brividi di luce di questo breve sole capricorno e senti palpabile nell'aria serpeggiare la psicosi del "millennium bug" Archetipi o lettere celesti sulla pura pergamena della sostanza primordiale tutti i pensieri lo Spirito scrive con l'inchiostro luminoso della divina emanazione: nel Libro dei libri sotto forma di archetipi o lettere celesti si trova tutto quel che fu è e sarà - Da La difficile luce - A Davide Morto a 17 anni dopo una settimana di coma all'ospedale Molinette di Torino il 16.4.1995, domenica di Pasqua. ti videro rimbalzare come un fantoccio contro il parabrise eri la loro preda di turno: sul collo il fiato di quella banda di cani armati di mazze (arancia meccanica una domenica pomeriggio quando le ore si dilatano e la città è una giungla) sui tuoi sogni si era chiusa la Notte ti ho rivisto all'obitorio: sentivo il tuo corpo astrale aleggiare su quei resti e palpitare un intero universo nei tuoi occhi di vento: Davide non più diviso tra terra e cielo: in te racchiuso il Segreto - Da Fuoco dipinto, 2002 - Nell'indicibile tu dici è scandalo la morte ma può esserlo la bellezza perduta del fiore o della farfalla che vive la luce di un giorno? dietro il velo dell'esteriore il fiore il verde la foglia - parte del cosmico Sé di cui è specchio il di qua - vivono ab aeterno l'indicibile essenza di fiore / verde / foglia - Da Fuoco dipinto, 2002 - A risalire vortici a specchio di cielo cuore a risalire vortici di vita dispersa (d'ore ubriache) vorresti tuffarti nell'azzurro fonderti con la luce - Da Fuoco dipinto, 2002 - Essere 1. bava di ragno a tessere unità del tempo (gusci d'entità masticati da morte my body is my suit) 1.a letto di procuste (visitarsi in sogno) dell'anima 2. essere come momento il qui-e-ora il Sé irripetibile il Sé universale my spirit is soaring 3. perdersi in chiarità di cielo farsi libro aperto 3.a (dove albeggiano azzurrità di strade alte) - Da Fuoco dipinto, 2002 - Da questo muro da questo muro trasudo le morti di tanti sono l'urlo di ginsberg il grido di munch di guernica queste parole sono pallottole dirette al cuore voce di chi non ha voce verità di Cristo di certo m'imbavaglieranno non sopportano di guardarmi negli occhi - Da Fuoco dipinto, 2002 - La forza della parola a Dalton, Heraud, Urondo - tre poeti assassinati - mi diceva (occhi persi nel vuoto a inseguire chissà quale visione) - tre in posti diversi - (ne rammentava solo vagamente i nomi e i luoghi) - vedi: - puntualizzava - il potere è nemico della luce: non sopportando la forza della parola si mimetizza viscida serpe tra sterpi e inietta il suo veleno - - Da Fuoco dipinto, 2002 - La forza oscura l'alba è schiusa palpebra dell'Orologiaio del cosmo - col mio emisfero destro vivo la meraviglia la poesia della vita credo nell'amore contagioso - ma mi riconosco in chi non sa guardare a lungo la Bellezza negli occhi senza assassinarla "perché ogni uomo uccide ciò che ama" ...e allora cos'è questa forza oscura che mi strappa gli angeli dai sogni? chi viene a violentare il fragile azzurro? - Da Fuoco dipinto, 2002 - Un Dio cibernetico? vita asettica: grado zero del divino Onniforme (ma la notte del sangue conserva memoria di volo) vita sovrapposta alla sfera celeste regno d'immagini epifaniche / emozioni elettroniche eclissi dell'occhio-pensiero - Da Fuoco dipinto, 2002 - Natale la festa-evento celebrazione dei consumi il buonismo da facciata la latitanza del cuore uno scavo una ferita di luce il dono più vero dono offerta di sé - Da La difficile luce, raccolta inedita - Alle porte del mare cicatrici di luna il rosso grido delle estati lunghe sulla pelle lo sguardo a incurvare l'orizzonte un mondo a parte quando liberavi le ansie inchiodate alle porte del mare di sandokan a emulare nelle ore di canicola le scorribande a perdifiato pei vicoli cerbottane e bandane prestandosi al magico rituale con vele e bandiere lenzuola stese nel barbaglio del sole - Da La difficile luce, raccolta inedita - Frammento (lettera di un malato terminale) chi ha detto che con la morte è la fine: ecco io proseguo nell'invisibile dove questa vita è un batter d'ali - e dal non-tempo finito il tempo ti vedrò uscire dal sogno-della-carne in veste di luce - ora non posso saperti dolente - amore: credi ti so più intimamente vicino: insieme saremo fusi confusi nella luce - in un oceano di luce - Da Fuoco dipinto, 2002 - Ode (tutto è preghiera) (una farfalla è una farfalla ma tutto un mondo) la natura riflesso del cielo è preghiera ogni respiro ogni sangue rivolto verso l'alto è lode invocazione anche il criminale se pentito si riconosce creatura del Cielo l'anima nel suo profondo in segreto s'inginocchia e piange - inedita - L'io e l'altro ti cresci un io apparente: nell'ombra del cuore s'agita il versante luminoso del Selbst * l'altro che si-ricrea-nel-sogno attraverso lo specchio della morte l'identificazione la coniunctio * Il Sé junghiano - Da Fuoco dipinto, 2002 - Platone essere: notte dell'anima il cammino il tempo è la caverna lancinante attendere ti trapassi Amore sole cosmico - Da Fuoco dipinto, 2002 - Lettera da un amico - non serve voltarsi indietro - mi scrivi -: se metti in conto i limiti le morti contratte le paure passate e avvenire se porti in cuore sventrate lune albe-capestro se non ti esponi per puro calcolo non fai che raccogliere i frutti d'una vita spesa male: presto essa ti presenta il conto - deve questa vita restarci nelle mani: dare tutto se stesso a perdere arricchisce: amare non è forse una scommessa? dici (e la parola è bisturi): percorri lo stretto marciapiede a lato del cuore: nel profondo di te nel buio di stelle calpestate ascolta il grido verticale che da caduta può farsi preghiera - Da Fuoco dipinto, 2002 - Luce al tuo passo se il soffrire non coniughi con l'amare è un niente la vita - avrebbe detto simone weil - buconero-in-buconero direbbe einstein (dal crogiuolo del dolore guardare oltre il visibile oltre l'io - schermo di carne) ma più in là tu non vuoi vedere - solo cattiva stella che graffia l'azzurro del tuo cielo (ed è gioco perverso pensarla nel tuo codice iscritta): credi: è per risorgere che in te sperimenti l'abisso: impara a guardare il sole: esci dalla platonica caverna - ascolta: non esiste solo nelle favole il tuo angelo: egli da dietro il velo del tempo è luce al tuo passo perché vivibile sia questa vita: perché batta nel sangue un tempo tuo - rotondo (non sai che della polvere dei sogni son fatte le sue ali?) il tuo angelo - se vuoi - sarà simile a emanazione di luce / visione di blake: attiva il terzo occhio - sii come la clorofilla che si nutre di luce - Da Fuoco dipinto, 2002 - Palermo Palermo lacrime e fiori Palermo in catene condannata a funerali in diretta Palermo covo di serpenti Palermo sputata Palermo ghirlande e sangue appuntamento col dolore Palermo di orfani e vedove che piange nella carne i suoi figli che conta i suoi morti ammazzati cuore di Palermo squassato da odio e tritolo a chi tocca adesso impotenti colpevoli t u t t i Palermo fino a quando "questi morti sono nostri" - Da Idolatria di un'assenza, 1994 - Angeli caduti fuori dal cielo bevvero l'acqua del Lete ora non sanno più chi sono presi nella ruota del tempo mendicano avanzi di luce - si curano le ali spezzate per risalire nell'azzurro - Da La difficile luce, raccolta inedita - Nella valigia (Note di viaggio) (il chi-siamo-dove-andiamo: dove la mente s'inlabirinta) l'io vestito di nebbia promesso alla morte - (nella valigia pronta la perdita originaria la vita a metà) risucchiato come da un tunnel... attraversato da flutti di luce destinazione: il Sé - Da Fuoco dipinto, 2002 - Swedenborg libero dall'ego-cecità - col terzo occhio varchi le colonne d'Ercole: i piani sottili della città astrale - dove folgoreggiano angeli - Da Fuoco dipinto, 2002 - Azzurro passaggio dal nero al bianco l'ascendere alla luce azzurro quello delirante di mallarmé la vocale o di rimbaud la rosa azzurra azzurro: tutto il cielo negli occhi azzurro manto di Maria - Da Fuoco dipinto, 2002 - Grido il mio nome s'invertigina l'essere a mimare la morte (l'io avvitato in enigma da koan): non mi conosco non so chi è l'essere che è me - buco nero o anelito sospeso sulla bocca di Dio - perduto io grido il mio nome nei crinali del vento: discendo nel mio specchio attendo una nuova nascita - Da Fuoco dipinto, 2002 - La tua poesia quando un capriolare nel mare prenatale ti avrà fatto ripercorrere a ritroso la vita (tutta d'un fiato) azzerando l'Io spaziotempo - allora leggerai la vera sola poesia aprendo gli occhi sul Sogno infinito: la tua Poesia cavalcherà in un' albazzurra i marosi del sangue fiorirà negli occhi di un'eterna giovinezza Angelo della poesia librarsi della tua ala azzurra nel mio sangue io-non-io: in me ti trascendi e sei d'ineffabili alfabeti s'imbeve il nascere delle mie aurore Il sapore della pace con l'amore si può coltivare un campetto e farci giocare un bambino in un filo d'erba succhiare il sapore della pace ...non devastare la vigna del Signore: lascia che la pianta dell'amore da tenero virgulto si dirami nel cielo come un canto sentirai crescere la pace Vento di memorie è salamandra sorpresa immobile che finge la morte due braccia schiuse a croce cielo di carne vento di memorie la vita ora sospesa finché spunti la trottola il suo perno * * verso da Montale La forza gentile Dio è paziente: ha sogni per l'uomo infiniti - frutti immarcescibili (centro del cosmo: non è il suo un giocare a dadi) egli visita le nostre piaghe - manda angeli a spazzare gli angoli del cuore (suo disegno è la Bellezza) la sua forza è gentile I lati del volto tra reale e apparente l'ovale del volto che ti guarda dal fondo dello specchio di un locale fumoso - il non poterti vedere come gli altri ti vedono - l'altra parte di te l'inespressa forma che puoi immaginare assumere nell'aldilà - (scorgerti di spalle o spiarti di sbieco è perverso gioco di hyde - incontro con l'Ombra) In fondo agli specchi (a J. L. Borges) in un moltiplicarsi di specchi (fuga di nascite e di morti) imprigionata è la luce dei tuoi déjà vu - s'odono se ascolti i sordi tamburi del sangue in fondo agli specchi dove si legge l'eterno ritorno (la vita ci misura) - lì è il centro il mondo rovesciato: il tuo aleph - la chiave l'enigma Onniamore accettare di farsi trasparenza (libro aperto) lasciarsi attraversare dalla vita - da morte-vita (rosa e croce) - da Colui-che-è: l'Onni amorevole di fronte all'Assoluto ...immersi nell'Assoluto - quando il R a g g i o assorbirà le ombre Sospensione tempo elastico passato < presente > futuro gli orologi molli di dalì tempo-sospensione l'aprirsi del fiore tempo di blake sospeso nel balzo lucente della tigre tempo diluito non-tempo onirico tempo dilatato che scandisce deliri di luce in una tela di van gogh tempo sospeso immobile indolore felicità animale La difficile luce esistere nel mondo: l'essere decentrato estraneo a sé (lobotomia della propria Immagine interiore - da dispersioni di Energia cristallizzati aneliti in un cielo strappato voci spezzate sul nascere) rimanere in essere G incapsulati in una vita ch'è copia sfocata dell'Originale: diminuzione vita a metà pure: zampillo d'acqua viva dall'Io subliminale la difficile luce Adolescenza aspri sapori adolescenza aspri sapori occhi belli fieno nei capelli alle spalle della notte fuggire nello schiaffo del vento Nel seme dell'amore a Tagore ascolta ...non senti urgere vita più vita nel seme dell'amore che aspetta di esplodere in un abbraccio cosmico? Vita in nuce entrare nella morte-vita (sangue del pendolo / tempo-maya con occhi di luce) capovolti (inespressa Essenza impressa in negativo) "vivo" è nell'Oltre: cuore del sole abisso di cielo - antimondo A 1. vocale in sospensione come urlo muto - il bianco dell'urlo il nero di rimbaud 2. ritrarsi del fuocosacro a un vaneggiare di gole spiegate / scimmiottanti maiacoschi Cicatrici di luna e il grido cicatrici di luna e il grido delle estati lunghe sulla pelle quando liberavi le ansie inchiodate alle porte del mare salgari a ispirare scorribande a perdifiato per vicoli nel magico rituale di vele e bandiere (lenzuola stese nel barbaglio del sole) Cogli il mio morire cogli il mio morire tra una radice di sangue strappata e un'altra appena nata dal suo grido Nascita nel giardino dell'amore tremante fiore di carne sorpreso nel suo dischiudersi Donna essere l'altra metà del cielo (l'anima che si ferma sulle labbra) saperti col tuo peso di terra corpo: porta sulla nascita estuario A Saba (non m'incantò la rima fiore-amore) dove si leva il mio canto per l'uomo di terra e cielo sei tu parola il mio sangue alato Irpinia hanno ordinato lo sgombero ti hanno assegnato il prefabbricato - "diritto" di terremotato - contro queste mura resta schiacciato il tuo grido (brindano col tuo sangue gli sciacalli del potere / preparano per tuo figlio emigrato un cielo di ossido aggredito da fabbriche robot morte chimica) ordinato lo sgombero - resta su queste mura infranto il grido-preghiera: eco di sangue della tua metà sepolta sotto le pietre Del mio tempo scheggiato del mio tempo scheggiato non scriverò né di quest'anima di uomo-di-carta: la mia emorragia d'inchiostro sarà sbendare la verità che sola gridi (sulla pagina del cuore la vertigine di parole si dirama in strade lastricate di sangue - risale da immagini spezzate dove urlano frammenti) Nel cielo dell'anima nel cielo dell'anima il tuo amore è grido di luce che colora le mattine d'estate C'era una volta il Natale Natale commerciale: chi è impegnato in confezioni-regalo chi a spianare la via della pace - sotto ogni latitudine si nega la nascita con fiorenti business di morte - pure in quelle parti del mondo sconvolte dall'incalzare della storia Cristo rinnovi il dono di natività ...del Natale fa scempio chi specula sulla miseria - chi non aspetta più nessuno Sogno (a Walt Whitman) amo le tue odi dolce vecchio Whitman - un lampo ed ora ti vedo tra nubi giocare coi capelli di Dio Padre (tu ritornato bambino) - ed ecco ti si congiunge l'ex allievo di penna * fluttuante nel mare d'erba del cielo... * Allen Ginsberg, che s'ispirò a W., morto il 5.4.97 Sogno a Dino Campana si librava lo spirito nello splendore di quel sorgere: si chinava il Sole a baciare la sua storia: a rischiararla tutta - in un istante l'anima del poema mai concepito s'imbeveva di alfabeti ineffabili - galleggiava in quella luce bianca - Da Idolatria di un'assenza, 1994; edito in proprio - Nel tempo delle piogge acide la malìa di riti quotidiani t'inchioda sul quadrante d'una vita piatta che ti succhia l'immaginazione e lancia detersivi "intelligenti" e mode demenziali (produci-consuma-produci-usa-getta) asservito all'Efficienza (questo buco del progresso pseudo stato-di-grazia preconfezionato assuefarsi a vitamorte sintetica) cosificato l'io si dissangua nel vuoto di chitarre: un nulla celebrato da albe-di-uranio-sole- radioattivo: e vortica voto-a-perdere nel tempo delle piogge acide - Da Idolatria di un'assenza -1994, edito in proprio - Idolatria di un'assenza escalation mania di arrivismo il posto al sole con prevedibile occultamento il cadavere nell'armadio questo il prezzo che ti sei dato - sinonia con un vissuto giocato sull'apparenza - regista un dio vuoto - valore-di-vita mercificabile non spendibile valutabile in valuta o plagiato hai dato forfait vivi per delega cpnsegnando nelle mani dei padroni-del-futuro debacle e coscienza - Da Idolatria di un'assenza -1994, edito in proprio - Linea di montaggio lo hanno visto inginocchiarsi davanti alla centoventesima vettura: come se volesse specchiarvisi o adorare il dio-macchina: 46 anni: infarto - parole di circostanza chi deve informare la famiglia - l'attimo di sconcerto poi li risucchia il ritmo vorticante: come se nulla sia accaduto: la produzione innanzitutto - Da Delta & grido,1988 - edito in proprio - Delta dove è grido-linfa rappreso la voce del deserto - detrito al diramarsi dell' Essere senza foce: qui col tuo peso di terra ti consegni alla morte - Da Delta & grido - 1988, edito in proprio - Spirale metti la caffettiera sul gas il tempo di fare l'amore la casa un'isola nella nebbia di ieri nella testa il grido dell'officina non ti avanza tempo per buttare su carta quattro versi che ti frullano nel cervello la bimba vuol passare nel lettone sorridi per il polistirolo ritrovatosi in bocca con la torta ieri il suo compleanno trepiderai ancora una volta al ritorno davanti alla cassetta delle lettere e la moglie a dire qui facciamo i salti mortali per quadrare il bilancio il borbottìo del caffè ti alzi esci e penetri il muro di nebbia nella testa il grido stridulo d'officina a cui impigliati restano brandelli d'anima e carne d'un'altra settimana di passione stasera deporrai la croce - Da Delta & grido - 1988, edito in proprio - Allo scoperto entrare nel morire tra seduzioni dei media è frantumazione dell'io è uscire nudi allo scoperto: spoglio di alibi-corazze con radice di sangue e cielo è cuore che risale in luce sue macerie - la vertigine del tempo vuoto - - Da Delta & grido - 1988, edito in proprio - Homo sapiens s'avvita l'angoscia nucleare nella luce cancerizzata dei tuoi occhi che in lune di sangue riflettono un asettico esistere programmato sulla ragione dell'efficienza mentre clessidre dilaniate scandiscono la morte dell'io e della saggezza - Da Di nuovo l'utopia, 1984 - Denuncia mi hanno crocifisso a un muro vi resterò forse fin quando darò noia agli occhi o m' imbavaglierà una reclame di surgelato o mi straccerà una mano razzista ma sarò ancora la denuncia la voce di chi non ha voce sarò il suo sangue che urla la storia attraverso i miei squarci - Da Frammenti dell'immagine spezzata, 1981 - Proletari 1 distinzioni di classi niente di nuovo la storia si ripete noi pendolari voi vampiri dell'industria che evadete il fisco (imboscando capitali sindona insegna) ed esponete le chiappe al solleone sulla costa azzurra o smeralda (lontani dal nostro morire - in città-vortice sangue solare innalziamo piramidi umane per l'alba di mammona) dopo aver fatto il bello e il cattivo tempo (burattinai per vocazione di questa babele tecnocratica) averci diseredati crocifissi con bulloni a catene di montaggio 2 cieche corse cronometriche cottimi barattati con la salute pensieri accartocciati desideri condannati a morte uccidi la tua anima per otto ore sventola la tua bandiera-di-carne produci-consuma-produci per il dio-mammona per il benessere (di chi?!) sei bestia per il giogo del potere pedina in massacri calcolati - Da Frammenti dell'immagine spezzata, 1981 - Persona down questa vita in prestito che apre gli occhi sui giorni feriti ti ha lasciato per firma una cicatrice - segnata con l'inchiostro indelebile della nostra indifferenza Archetipi (scritta un attimo dopo il risveglio all'alba del 14.5.04) (come quando a sera non t'accorgi cadere in braccio a morfeo vorresti il tuo distacco ultimo) il momento imprecisato è punto vagante nell'aria da cui si diramano linee imprevedibili del sogno care a dalì che luce ridanno agli archetipi e vita autonoma hanno nel sangue - Da La difficile luce, raccolta inedita - Dentro una sospensione forme-pensiero dilatò il mandala e una rosa di immagini gli si aprì a ventaglio dietro la fronte - col terzo occhio - in un capriolare all'indietro di dolce vertigine - fu risucchiato in stanze della memoria archetipa e da luce noetica immerso in una pace amniotica appena un grumo in sintonia col pulsare di miriadi di cellule ora si fondeva col respiro dell'immenso corpo cosmico - Da Fuoco dipinto, 2002 - Doppio celeste entrare nello specchio: esserne l'altra faccia: uscire dal sogno di te stesso apparenza di carne tornata pneuma: ri-unificarti col tuo doppio celeste: il-già-esistente di là dal vetro: tua sostanza e pienezza - Da Fuoco dipinto, 2002 - I fuochi della luna coi fuochi della luna bivaccanti nel sangue baluginare d'albe e notti che s'inseguono dentro il mio perduto nome per le ancestrali stanze un aleggiare di creatura celeste che a lato mi vive nella luce pugnalata - Da Fuoco dipinto, 2002 - Paesaggio interiore (a Rudolf Steiner - fondatore dell'Antroposofia) segreti cosmici ha il sangue: sperimenti il mondo immaginativo nuotando nel sangue come un pesce - abitando le stanze dei nervi - leggendo la geografia delle vene: ti sintonizzi con la danza delle molecole: sei nella danza: la danza la circolazione sfocia nei sensi: emerge un mondo ispirato - da musica delle sfere - - Da Fuoco dipinto, 2002 - Trasfigurati aneliti (a Emanuel Swedenborg) (quest'abito sta stretto - è peso di terra un fuoco passa per la carne) ali ha lo spirito per vastità ineffabili per volare fra le braccia della luce profonde azzurrità l'attraggono - sua origine e sorgente trasfigurati aneliti hanno occhi di cherubini - di là - benevoli - Da Fuoco dipinto, 2002 - Incontro sul lago s'è alzata la luna dentro silenzi d'acque è dolce la luce nel respiro delle foglie una smania che dilania abbraccia i contorni della notte Quale amore nell'amore sai non c'è ricetta che tenga: è buona regola giocare di rimessa / vuoi possedere l'oggetto d'amore e resistere all'amore Quello-che-si- dona tu cuore diviso tra cielo e terra carne/amore non più che sparso seme - Da Fuoco dipinto, 2002 - Stanotte questo cielo (Momento) stanotte questo cielo acceso da miliardi di stelle straripa nella camera nuziale ove vidi la luce mezzo secolo fa / ovvero un attimo dell'eternità: l'Io tutt'uno col cielo - micro e macrocosmo - si guarda cadere all'indietro nell'imbuto fuori del tempo - della morte-vita - fino a restare vincolato all'attimo prenatale appena prima dello strappo di sangue della nascita - Da Fuoco dipinto, 2002 - Uroboros tagliato fuori dal cielo (stato uroborico di participation mystique) calato in un io che non sai dire chi sia: se non presenza passeggera: sospeso esistere nel seme dell'amore: attesa di pienezza nel pleroma - Da Fuoco dipinto, 2002 - Chi siamo caduta la carne svelati a noi stessi: non più enigma che arrovelli (restano unghiate sulla carne del cielo a presenza d'un sentire stuprato): allora l'essere si aprirà la luce schiuderà le braccia saremo seme fiore stella - le prismatiche facce del Sé - allora in noi non più un vedere attraverso uno specchio in enigma: sarà un camminare sulle acque (alla luce dell'epistéme ¹ avrà la kènosis ² vitrea trasparenza) ¹ epistéme = conoscenza ² kènosis (qui sta per concetto di) = svuotamento del divino - Da Fuoco dipinto, 2002 - Come sospesi è perdersi nelle stanze arimaniche progettando vite in copia carbone questo disconoscerti poesia autenticità spolpata da virtuale e stress è come stare sospesi nello sporgersi da delirante vetta interiore l'aprirsi di crepaccio la sua bocca ad urlo - Da Fuoco dipinto, 2002 - La vita nelle mani del vento palpebre d'aria chiuse sulla disfatta del giorno (depistate tracce rotte smarrite a insanguinare il vento: ruotare del tempo nella sua vuota occhiaia) anse d'ombre annegano il grido dell'anima giocata a testa e croce - Da Fuoco dipinto, 2002 - Gandhi miracolo il sorriso interiore mentre il mondo ti ringhia addosso ti offri s'apre una rosa di sangue nel Cielo un canto d'alleluja - Da La difficile luce, raccolta inedita - La sera blu ha occhi di tigre a Hemingway aureolato di fumo ma dove va la vita morte tenuta in vita che fluisce con te o senza di te per compagnia una bottiglia e una donna che almeno per stanotte ti allentino il suo morso ti richiudano questo strappo infinito (domani chiuderai la partita) Hem per gli amici occhi in liquido cielo capovolto - Da Fuoco dipinto, 2002 - Corpo-anfora il corpo-anfora ecco svuotarsi lasciando nell'Infinito-mare fluire la sua anima d'acqua Nell'urna (mercoledì delle Ceneri) nell'urna-di-vita: cenere muta? palpito rosso che s'inciela atomo stella L S D nella magnetica notte allucinata a vivere la tua morte urlata anima infeconda strappata alla pseudoincarnazione di un sogno: parvenza d'amore immagine accartocciata mortale Da Fuoco dipinto, 2002 - Siesta [entrando in un sogno lucido con la visione dilatata di gatta che si stiracchia] le fauci spalanca la natura animale in enorme sbadiglio della tigre di blake a ricordare la geometria felina dinanzi agli avanzi della sua preda sanguinolenta nella solitudine lucente tinta dalla cenere rossa del tramonto pancia all’aria nella conca del sole / occhi socchiusi impastati dell’ultima luce in un tempo sospeso un silenzio che disegna l’atavica forma aperta del grido - inedita - |