Poesie di Mauro Vercellone


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Eutanasia di un amore
Ho scritto di Te
su interminabili pagine
di pensieri remoti,
nel silenzio assoluto
di lacrime sparse,
su gote che il tempo
ricama e trasforma,
segnando, senza chiedere assenso
il volger beffardo
del Nostro destino.

Ho amato di Te
lo spirito libero
gioioso e fecondo,
colmato da infinita dolcezza,
perlato di un manto d'amore
che il tempo riflette
su gemme di sale essiccate,
mentre rivoli di acqua salmastra
riempiono con acuto dolore
le ferite profonde dell'anima Mia.

Ho sofferto di Te
le malinconie di giorni
infinitamente devastanti,
caparbiamente accecato
dal lungo silenzio
che induce alla fine;
scagionare le ansie,
gridando la rabbia,
invocando perdono
di sofferenze inutili
che non Ci appartengono.

Ho pianto di Te
nell'ultimo istante
in cui Mi hai donato
un sorriso d'addio,
un istante fatale,
un fremito intenso;
il mercante di morte
reclama il suo pegno,
mentre assisto sgomento
il cuore intristito mi parla,
mi parla e mi dice:
peccato;
peccato non sorridere più.

Nel bene e nel male
Se la mia mano nel sollevarti
con infinita dolcezza
compisse il miracolo della Tua vita ,
a questa mano pronto rinuncerei
per vederti sorridere ancora.

Se le mie lacrime bagnassero lo stelo
per far sbocciar a nuovo sole
le speranze perdute ,
copiose scenderebbero ad irrigar le guance.

Se le parole che Io porto in cuore
Ti trovassero pronta per uscirne insieme
dall'oblio che Ti circonda ,
di tutto il tempo e le giornate ancora
a parlarti piano vicino a Te adagiato
Io ci sarei.

Ma se questo non bastasse ,
e il fiore che è sbocciato si appassisse
e l'Ombra in nero lo soffiasse via ,
il campo intorno resterebbe brullo ;
e tutto ciò che Io ho donato
sarebbe la rabbia di quello che ho provato.

Uno sguardo dal ponte
Impercettibile attimo di solitudine
induce la mente a navigare lontana,
infiniti spazi lasciano trapelare
fantasie gioiose di età vissute
nella gaia spensieratezza della vita.

Passa il fiume
tra gli argini sconnessi
di sabbia e argillla di ocra colore,
trasporta detriti di ogni sorta
sbatacchiati qui e là
a ridosso delle pietre scivolose,
scorre l'acqua silenziosa e pura
nei momenti di calma pianeggiante
roboante e impetuosa
nelle discese ardite a formar cascate
con spruzzi di ineffabile rumore.

Riflessi di luce abbagliante
rubati ai raggi del sole
creano atmosfere di inebriante fulgore.

Scorre il fiume,
passa sotto il ponte, arriva al mare,
se ti volti a guardarlo un attimo ancora
saprà regalarti un istante di pace,
nell'intricato paradosso della nostra esistenza.

Le sottili verità
Parlami ancora uomo del Mio tempo,
così che Io possa ascoltare
le Tue inutili e stanche battaglie combattute,
dei dolori lancinanti ricevuti
senza colpo subire, con audacia infierire;
parlami delle continue ipocrisie a Te rivolte
con la sola volontà di ferirti, umiliarti
nell'indifferenza sempre più voluta
dalla bieca cecità umana.

Parlami ancora uomo del Mio tempo
senza nulla di cui vergognarti,
parlami dell'amore indissolubile,
intrinseco,superbo,
dolce,austero;
dell'amor sincero così puro e casto
sbocciato in desiderio vero
non solo sogno o beata fantasia,
parlami della vera vita nell'atto primo
tra mirabolanti vittorie
e al tempo stesso penose sconfitte,
parlami della morte
al calar del sipario ultimo atto
senza menzogne proferire,
parlami di ciiò per cui Io vivo
così che il Mio tempo non sia passato invano
alla ricerca della felicità perduta.

Immagine
Grappoli di fiori,
fiori di glicini
dai tenui colori violacei,
di un profondo profumo inebriante
come l'essenza di fiori esotici
riempiono l'aria che Mi circonda
avvolgendomi in ricordi giovanili,
agli anni della festosa adolescenza.
Pianta che non avvilisci;
che non Ti preoccupa la morte
un pò Mi appartieni
con il Tuo carico abbondante
di grappoli di fiori;
fiori meravigliosi di glicini
dai tenui colori violacei.

Così vicini, così lontani
So che il vento trasporta le nuvole,
agita le fronde degli alberi,
fa vibrare le foglie che paiono danzare
al ritmo della musica;
ora vanno, ora ritornano
le melodie di antichi momenti,
dormi di un sonno senza respiro,
lascia che Io ti Vegli
come fanno gli angeli,
senza nulla chiedere
solo con amore da donare.
Fa che il Mio pensiero
corra sul filo dell'eternità
portami a trovare la gioia
di un attimo di serenità,
così che il vento si assopisca
e le foglie tornino a sussurrare
lievi armonie di melodie ancestrali.

8 marzo: nel ricordo
Danzano,
come leggiadre farfalle
in un crescendo di luce
le anime delle Donne
immolate nel fuoco
dalla superbia degli uomini.

Tacciono
i corpi inermi,
non s'odono più grida;
lamenti ,preghiere
solo sgomento e silenzio
e rabbia,dolore
di Donne che piangono
compagne ormai assenti.

Assorbe,
la terra feconda
le ceneri grigie portate dal vento,
i resti mortali di giovani Donne
madri, mogli, sorelle
peccatrici non vere
punite senza danno arrecare
colpevoli solo di essere Donne.

Rinasce
sulle lapidi inermi,
un batuffolo di giallo colore
odorante, e soave profumo
fior di mimosa,
a ricordare nel tempo
l'ingiusto sacrificio delle Donne
perpetrato dall'arroganza
e dalla stupidità degli uomini.

I colori dell'arcobaleno
Quando Ti ho chiesto di chiudere gli occhi
era per correre a raccogliere papaveri Rossi
come la fiamma al crepitar nel camino.

Il Verde dei prati ondeggia al sussurrare del vento
come le onde increspate del mare,
covoni appena raccolti
e ancora distese di grano, Giallo,
dorato dai raggi del sole.

Una pennellata d'Arancione
mentre il sole volge al tramonto
tra un bagliore di rosso intriso di giallo
nel Blu luminoso di un lago incantato.

Odor di lavanda nell'aria d'estate,
di Viola il colore dei campi ancora da mietere;
poi uno zaffiro tra l'azzurro e il viola
appeso alla tunica di Indaco colore
di un viandante tuareg viaggiatore del deserto.

Quando Ti ho chiesto di riaprire gli occhi,
ho sussurrato Ti amo
regalandoti un arcobaleno.

Olocausto
Ogni attimo una croce,
ogni ora dieci, cento croci,
al volger del tramonto infinite croci
a scandire il tempo dell'eterna barbarie.

E cenere nell'aria ad oscurare il cielo,
polvere di umana dignità
calpestata nella più assoluta crudeltà
dalla ferocia passione dell'odio.

Fango,lacrime,preghiere,
scarni corpi, derisi dai propri simili;
carichi di arroganza,forti di idiozia
idolatri di una stirpe sacrilega.

Alla fine in silenzio si va a morire.
Non v'è gloria per il carnefice,
solo paura e sgomento negli occhi smarriti,
nelle membra deboli e stanche
di uomini inermi,
e madri private dei loro bambini
colpevoli e peccatori solo di essere nati.

Colpi di vento
Verranno i giorni del tiepido sole,
delle primule sbocciate in corolle gialle,
come ad adornare i capelli delle fate
dei sogni fanciulleschi ormai passati.

Verranno i germogli sui rami degli alberi
a portare il segno della vita che viene,
mentre gli ultimi barlumi di un cielo opaco
saranno spazzati da leggeri colpi di vento.

Verranno i passeri a cinguettare festosi
un nenia che si perde nel tempo,
mentre un'aria bizzarra Ti sfiora le guance.

Verrà come sempre la bella stagione
portandosi addosso i colori più belli;
continueranno a venire le primavere negli anni,
portami anche Tu, unica primula del Mio cuore
il risveglio immortale del Tuo amore.

"Se mai una stella...."
Piccolo ritaglio di cielo
dove vanno a morire i Nostri sentimenti,
piccola stella silenziosa
che accogli il grido di un dolore,
lascia che Io rivolga una preghiera
mentre osservo il manto stellato,
se cade una lacrima dalle Mie guance,
se piano raggiunge il Mio cuore
e il dolce Suo ricordo
Mi spazia nell'anima,
allora Tu piccola stella silenziosa
accogli questo Mio grido disperato
e portalo nel piccolo ritaglio di cielo,
così Lei non sarà sola
nell'infinita eternità,
perchè ancora amore
e ancora amore sia.

Eppur Io vivo....
Io verrò con Te
dove la luce del giorno è oscurata dalle tenebre,
e l'infinito dello spazio non ha più tempo.

Io verrò con Te
lungo le pendici dell'oblio,
dove l'oscurità affligge le Nostre menti
e ci trascina nell' inquietudine della morte.

Io verrò con Te
nell'immenso vuoto che circonda
le Nostre continue sofferenze,
null'altro fosse che per poter piangere
le crude lacrime della Mia debolezza.

Io sarò con Te
ovunque vaghi l'infinita solitudine
che Mi accompagna,
e saprò aspettare
nella pace più profonda
il momento del Nostro incontro.

Aquiloni
Un pugno di coriandoli
dai colori più sgargianti,
legati da un filo invisibile
tessuto con mirabile maestria,
che il vento di tramontana
induce a vibrare,
nell'infinito azzurro del cielo.

Impressioni
Spazzano, folate di vento,
inermi foglie ai rami appese;
di un color giallastro
rossiccio ombroso.

Arida terra di crude zolle
che al germogliar s'apprestano,
allor che il manto nevoso
ancor non copre.

Frizzante aria che a migrar
gli uccelli inducono,
vento d'autunno;
soffiar leggero tra i rovi
che al secco volgono.

Il sogno
Se sai piangere le lacrime del mare,
ciascuno potrà sapere
quanto sia grande il Tuo dolore,
per tutta la gente
che soffre il Proprio silenzio,
nell'odio più sprezzante
dell'altrui egoismo.

Se sai ascoltare la voce del Tuo cuore,
ciascuno saprà aspettare
che infinite voci,
si levino nel canto
della giusta libertà.

Se ciascuno sapesse amare
anche solo per fugaci attimi
quel bene che è la vita:
le lacrime del mare,
la voce del Tuo cuore,
avrebbero compiuto il miracolo della pace.

Spazi di vita
Portatemi con voi
uccelli dalle bianche ali,
al fine ch'Io possa toccare
la cima più alta del mondo.
Portatemi con voi bianchi gabbiani
in una libertà che non è solo beffa,
a cercare ciò che di Me
è rimasto ancora sconosciuto.
Portatemi con voi
alle soglie del sole,
alle mareggiate più impetuose,
alle terre più lontane,
così ch'Io possa vedere
con gli occhi Miei
la vera ragione della Mia esistenza.
Quando partirete
portate con voi il Mio pensiero,
la Mia anima,lasciate solo quà
le Mie spoglie mortali,
così mentre il Mio sogno svanisce,
le vostre bianche ali
voleranno al pari della Mia libertà.


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