Sveva
Sveva guardava il mare
Sveva guardava oltre,
guardava la linea indefinita
ove il cristallo del cielo
e il corallo del mare
si sposano
e danno vita
a quella perla di luce infinita.
E sognava,
sognava figure impossibili…
Seduta sulla gelida
sabbia invernale,
bagnata da poche gocce ghiacciate
che le spaccavano l’anima,
Sveva
fissava il suo pensiero
in quel che fu,
nel non più possibile;
rivedeva le sue pagine rosa
tra gocce di lacrime e pioggia
che la riportavano sulla sabbia.
Destò il suo sguardo
d’improvviso,
una briciola di cane
faceva feste nel suo grembo!
Spostò il suo sguardo
nella placida distesa azzurra,
un piccolo pescatore
tornava a riva
col suo carico di fatica.
Si voltò di scatto sul lato,
il palloncino d’un cucciolo d’uomo
la colpì.
Sveva sorrise.
Non era più sola,
la perla di luce era lì,
la vita era con lei.
Sveva non guardava più il mare,
non guardava più oltre…
Le ragazze
Le ragazze
che
a grandi passi
camminano
nelle fredde ore del mattino…
Le ragazze
che
occhi stanchi e
piedi affossati in scarpe informi,
corrono nella nebbia
verso il dovere quotidiano…
Le ragazze
che
cantano
e si stringono le mani
per la paura del domani…
Le ragazze
che
alle 13
dividono un panino
e i sogni per domani…
Le ragazze
che
al sabato sera
diventano donne
e poi, domani,
forse mamme…
Le ragazze
domani
canteranno dei figli.
La tua penna
La tua penna
scivola veloce
sulla tua anima nera,
inventa ghirigori d’amore
per il tuo cuore asciutto,
cerca la rima giusta
per la tua mente inaridita.
La tua penna,
compagna
di avventure spirituali,
di sogni
solo a te confessati,
di realtà
troppo spesso celate
dietro un velo di fantasia.
La tua penna,
colore
per un’anima candida,
creatura
cara alla tua espressione,
amica che
non ti tradisce,
non ti lascia,
una compagna sincera.
Regalarti
Regalarti un sorriso,
il mio scopo più vivo.
Regalarti un’emozione,
la mia gioia più profonda.
Regalarti un sogno,
il mio più grande sogno.
Regalarti il mondo,
sarebbe sempre il fondo,
per te, mamma,
che hai regalato a me la vita.
Il cerchio della vita
Tristezza e malinconia.
Gioia e felicità.
Il cerchio della vita
è sempre questo qua.
Quando poi rifletti,
ti fermi, pensi e dici…
“La gioia è una stellina,
cade una volta
ed è felicità…
La tristezza è un cielo immenso,
t’apre le braccia
ed è malinconia”.
Il velo dell’opacità Nei miei occhi il velo dell’opacità che ammanta di grigio ogni cellula di speranza. Troppe volte ho tracciato solchi nel cielo per delineare il destino. Troppe volte sempre m’è tornato il grigio, come metallo greve e pesante. Ora i miei occhi sono coperti, gonfi, non distinguono più. E la speranza è un puntino lontano.
24 Dicembre Domani è Natale. Nell’aria, un sentimento di poesia. Troppa delicatezza nell’animo della gente. Si vuol essere più nobili; la sostanza lascia il posto all’apparenza. Il gusto del bello prevale e nel clima rigido e terso tradizione fa rima con cuore. Abeti addobbati e presepi in cui Re è Gesù Bambino, un regno di musiche e luci, una scia di cibo sui deschi familiari. Stordimento, non vero sentimento. Nell’aria, intrisa di festa e sapori antichi, spicca un animo triste, il mio. Natale non è riuscito ad avvolgermi col suo mantello d’allegria, ma chi non dice che il vero Natale non sia quello che sento io: sostanza e non apparenza. Un cane abbandonato Fai attrito con la mia persona, ma se poco t’amassi, come molti pensano…. che mi scannasse Dio! Per la mia strada, solo te ne vai, vecchio randagio dall’anima ferita, in questa afa d’estate. Occhi imploranti, lingua penzoloni, respiro boccheggiante, passo forzato, ti trascini, mille volte avanti e indietro, alla ricerca d’un tozzo di pane tra i rifiuti, d’un sorso d’acqua ad una fontana che non c’è. Non v’è nulla, quindi ti accasci sotto al mio portone, allo stremo delle forze, a far passare un’altra notte. Ogni tanto, con gli occhi chiedi pietà, ti alzi, uno sguardo intorno per farti notare da qualche residuo d’umanità, poi ricadi desolato. Questa la tua estate, vecchia povera bestia, oggetto ingombrante per i tuoi padroni in vacanza. Quanto resisterai? Forse fino al loro ritorno, quando…caro cucciolo!… ti porteranno di nuovo nel loro nido. Ebbene, cara bestia, spero proprio tu non ce la farai… così che, al loro ritorno, capiranno d’aver regalato la morte ad una creatura dell’Universo; così che il rimorso sarà compagno dei loro giorni; così che possano essere da tutti additati, loro, sì, come delle vere bestie! Avvertirti Avvertirti… Voltarmi di scatto e vederti, stringerci e singhiozzare, mentre tu mi chiedi “Perché piangi?”. E’ un tutt’uno. Brividi su emozioni, lacrime su sorrisi, parole che si rincorrono per la paura di non averne più. E’ voler fermare il tempo, quel tempo che ha spezzato le ali al nostro voler stare insieme, quel tempo che ti ha tagliato dalla mia vita, diventata di colpo piatta e secca. Quel tempo che – sempre! – decide per me, lasciandomi senza fiato. Quel tempo non si ferma mai ed apro gli occhi al nuovo giorno, lasciando quell’immagine dentro di me, salutando lui… che chissà se più rivedrò… Tu nun me pienze Tu nun me pienze. Tu nun me siente. Tu me guarde e nun me vire. Tu c’ ‘a stiento t’arricuorde ‘o nomme mio. Tu ca nun ause ‘o telefono manco pe me dicere “Né… comme staie?”! Io pe tte so’ carta straccia, amicizia ‘e siconda mano. E si tu pe mme sì ‘o sale, io pe tte so’ solo ‘o vino. Embe’!….. Pe quant’ è ovèro ‘o bene ca te voglio, aggia urdinà’ a stu core mio ‘na cosa grossa assaie, ca me cagnarrà’ tutt’ ‘a vita!… “ Core, core mio famme ‘na grazia….. cancella chella faccia a int’all’uocchie mieie, aiuta chesti ‘rrecchie a nun sentì’ cchiù chella voce, famm’ ‘o scurdà’ pe sempe e accummiencia a penzà’ a ‘n ‘ato…! Core, core mio io t’ ‘o chiedo cu calore ma già saccio ca, chesta, è ‘na battaglia persa!” E’ la mia vita Che cosa sarebbe stata la mia vita senza conoscere il tepore del tuo respiro, senza assaporare il Paradiso delle tue labbra, senza sapere la dolcezza del perdermi nelle tue braccia, senza provare l’estasi dei tuoi occhi lucidi affondati nei miei…. Che cosa sarebbe stata la mia vita se in quell’istante non fossi venuto nella mia vita…. Il niente, amore. E’ la mia vita e il solo averti conosciuto le dà un senso, è mia ragione di vita. Il tempo del sorriso Una voglia di batter le ciglia e vederti ai miei occhi, estasiata dal tuo essere, baciata dal tuo parlare. Quando torna il tempo del sorriso, l’attimo di festa, la luce coi tuoi occhi? Questo è il tempo di aridi perché, di artigli contro la vita, di polvere di fiele. Giusto, sbagliato, che senso ha!… Il senso sei tu e tu sei lontano, sempre nel mio cuore. Quando torna il tempo del sorriso… Il volo degli angeli Ho alzato gli occhi al cielo, ho visto il volo degli angeli. Come tanti gabbiani andavano liberi, col loro manto azzurro, le coroncine d’oro al capo, le grandi ali bianche. Una tenue melodia mandavano in Terra e la nostra anima era purificata, il nostro pensiero scevro da ombre cupe, i nostri volti illuminati da un sorriso. Ho alzato gli occhi al cielo, gli angeli non erano più, mangiati dalla montagna. La musica era finita, il sorriso scomparso come per incanto. Guarderò il cielo, per il prossimo volo degli angeli. Solo loro sanno darmi briciole di pace, molecole di sereno. Solo loro sanno far sorridere il mio cuore, i miei angeli del Paradiso. Roberto Una storia diversa, un amore diverso. Per Gianna provava affetto, per Sonia simpatia, per Marianna una vera amicizia. Per nessuna provava amore. Non aveva mai assaporato la dolcezza dell’amore. Roberto amava Cristo, Cristo era con lui ma era troppo lontano. Roberto amava Luca ma Luca faceva parte di un altro pianeta. Roberto si risvegliò di colpo da un sogno accarezzato troppo a lungo. Vide il suo futuro in tanti piccoli flashes in bianco e nero, tanta solidarietà, tanto amore di mamma, tante buone parole, tanto compatimento. Troppo poco per costruire una vita. Solo con Cristo avrebbe potuto dare un senso alla sua esistenza sbagliata. A Cristo si donò, in un freddo attimo di lucidità. Napule Napule che guarde 'e stelle, Napule che vire 'o mare e dici... "Che cartulina che songh'io pe' chi me vede!"... Mamma mia, che presunzione!? No, Napule, nun si... Tu si 'nu suonno ch' è realtà overa, si 'na bumbuniera 'e luci, musica e parole mai scurdate, si 'nu filo ca nun se spezza, e a genta toia -vera comme 'o pane, senza 'nu pizzico 'e malignità-, te venera e t'adora e quanno a 'o munno h'è ditto... "Io songo 'e Napule"! Basta... nun ce vonno ati parole e 'o core tuio è pazzo p' 'a felicità. La felicità La felicità è un giro di valzer, un breve passo a due e poi il casqué. Mia madre Mia madre, con le sue larghe spalle e il sorriso di sempre. Mia madre, cui la vita ha regalato solo il poter vivere da sola. Mia madre, dolce, fragile, forte, immensa. Mia madre, con il suo solo modo di essere madre. I ceri dei sogni I ceri nella Chiesa ardevano in fila, uno per ogni desiderio. E li guardavi, scorrendoli con gli occhi, ripetendo, ad ognuno di essi, il tuo sogno. Al primo cero chiedesti le rose e la sua fiammella ti parve volare verso di te. Al secondo domandasti l’oro, la fiammella rimase fredda. Il terzo cero lo conservasti per l’acqua, lo guardasti e la sua fiammella tremolò. Infine, il quarto cero… A lui affidasti i tuoi sospiri. Guardasti la sua fiammella con gli occhi ch’erano ormai un sussurro di pianto. Nell’opacità, la vedesti ferma, poi tremolante, poi ancora calante. E non capisti… Fin quando udisti una voce, arrivava dall’arcobaleno e riempiva la volta della Chiesa. Disse… “Non chiedere, non chiedere altro. E non cercare di capire. Vivi, vivi convinta! Sorridi al nuovo giorno e pensa che domani sarà migliore. E se domani non accadrà quel che il tuo cuore anela, non incupirti, accadrà poi… La vita è mistero, non è certezza. La vita è sogno e fin quando non s’avverano rimangono nel vento. Non inseguirli, sono loro che un giorno busseranno al tuo cuore. E quel giorno le fiammelle dei tuoi ceri brilleranno alte per te…”. Quelle parole sciolsero la mia anima nel burro… ma ora… com’è difficile accettare l’incerto, il forse possibile! Com’è dura vivere tra le onde! Ma la vita è mistero, non è certezza… e forse è bene così. I suoi doni saranno sorprese divine… Saranno la vita!
Come cristalli di sale Come cristalli di sale scendono su un manto innevato portandolo allo stato liquido, vorrei che perle di sole cadessero sul mio cuore aggrumato regalandogli la fluidità, la leggerezza perdute nella notte del tempo. La notte di Natale Nella notte di Natale, fermati qualche minuto ad osservare il cielo; vedrai una miriade di stelle apparentemente tutte uguali. Fissale meglio, una sola attirerà la tua attenzione perché brillerà più di tutte le altre e quasi t'accecherà. E' la tua stella. Da quella notte, sarà sempre accanto a te e brillerà sempre più forte, per illuminarti il cammino... L’indifferenza Vedi un’ombra dinanzi a te. Quell’ombra sono io: cuore, cervello, anima, non polvere imbottita, non fantoccio di carta. Passa un corpo davanti a te. Quel corpo è il mio: persona in carne ed ossa, non carne che cammina. Se lo capirai sarà l’ultimo dei nostri giorni, quando ritorneremo polvere in nuvole di fumo. La ferita più profonda del mio cuore non è quella del tuo non-amore, è quella del tuo non-vedermi, del tuo non-capirmi, del tuo non-considerarmi. L’indifferenza, quella sì, fa male al cuore. Sei dentro di me Se mi sveglio, - un pensiero, una luce - e tu sei nei miei occhi. Se mi soffermo a pensare, - un flash, un’emozione - e tu sei davanti a me. Se nel mio letto aspetto il dolce sonno, - un ricordo, un rimpianto - e tu sei accanto a me. Quando non ci sei, sei dentro di me. Il tempo delle favole Bimba che sorridi per un niente… Bimba che profumi di latte e ingenuità… Piccolo e paffuto Pierrot che tanto sai di bambola… Pelle di velluto che odori di rosa… Riempi il cuore alla tua mamma. Regali gioia a chi ti guarda Dai fiducia alla speranza. I tuoi occhioni aperti sul mondo si interrogano su mille “perché”. Le tue parole appena accennate intingono di tenerezza. Stringerti è poesia… Non conosci malizia. Non sai cosa vuol dir furbizia. Non credi di questo mondo cattiverie. Se una bestia ti fa del male cadi al suolo indifesa. Per te la vita è gioco. Darti la Luna è donarti amore. Bimba che sorridi per un niente… continua a sorridere finché puoi. Il tempo delle favole non torna più. Non ti amo più Non ti amo più, che pallida chimera. Non ti amo più, che impossibile follia. Non ti amo più, che sogno coltivato. Non ti amo più, che assurda verità. Non ti amo più, è solo fantasia. E il vento scompigliava piano i miei capelli, contandoli uno ad uno, per quante sono le volte che ti amo. E quando… la vita E quando la prima luce dell’alba abbraccia il mio profilo, io, assonnata e incosciente, abbraccio te ombra dinanzi a me sempre presente. E quando il mio viso con pennello e matita dipingo, il tuo sguardo incontro e più forte sento il sapore della tua pelle. E quando mi confondo nella recita della mia gente, ancor più accanto a me è la tua figura, disegnata dolce e sicura. E quando all’imbrunire nel mio guscio mi rintano, la tua mano è sulla mia a farmi aprire senza vibrazioni la porta e ad indicarmi la strada da seguire. E quando poi la sera ritrovo il mio calore artificiale… una tua carezza mi farebbe innalzare il mondo… ma ecco che tu non ci sei. Ed inizio, ancora, ad immaginare un’altra giornata insieme a te. La nostalgia Infilo il coltello nella nostalgia e la divido a piccoli pezzi. Ne assaggio poca alla volta così da non finirla mai. Non riesco a mangiarla tutta e a rimanerne senza. Le ferite del mio cuore Posso dimenticare ogni gioia, ogni briciola di pane. Posso dimenticare oro, argento, ogni attenzione di letizia. Posso non vedere un sorriso fatto ad arte. Non posso dimenticare parole intinte di china cattiva. Sono quelle che ingrossano e accrescono le ferite del mio cuore, quelle che non posso non potrò dimenticare. L’ultimo accordo Per amica una chitarra che accompagna il mio solitario andare. Pensieri, musica e parole e l’aria un po’ retrò si colora di passione e vibra d’emozione; e il mio cuore ferito pulsa a mille e s’arrossa timidamente. L’ultimo accordo impazzito accende la tua amica, inondata di lacrime, per prolungare il sentimento, per respirare vita. Ma la musica è finita. |