Poesie di Anfra


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Anfra

Mi chiamo Angela Francesca, da questo il mio nickname Anfra, sono nata a Gagliano del Capo nel 1985, oggi studio scienze e tecnologie per l'ambiente, la mia passione per la poesia si manifesta già alle scuole elementari, ma la mia raccolta inizia solo in secondo superiore.
non ho ancora pubblicato un libro ma è questo uno dei miei più grandi sogni. ho partecipato ad un concorso qualche mese fa il primo, che ancora non conosco il risultato, ma credo, di non essere nemmeno stata presa in considerazione, si ho una bassa stima di me, la poesia è il mio sfogo, nell'animo mio dimorano le emozioni che tiro fuori solo con una penna in mano adoro scrivere, di meno leggere. La mia poesia è spontanea, anche se non so quanto colpisco, so solo che ho avuto molti complimenti da parte di critici, ma per mia sfortuna nessuno ha detto che ho talento, per fortuna lo credo da sola. Si vede che mi piace scrivere per descrivermi ora scrivo un libro, comunque adoro la natura e gli animali, ma in genere tutto ciò che è vita o che riguarda la vita, mi appassiona, e fa sì che studio con più piacere.
ogni tanto ditemi ciò che pensate è ben accetto anche le cose che dicono male di me.


Aspettando...
Aspettando il mare
che alzi le sue onde,
traino il mio sentire
tra le stalattiti appese,
mi perdo
nel vuoto della mente,
le parole non danno conforto
al cuor che solitario se ne va,
il tempo mi scuote
ma l'animo si ferma,
il sangue nelle vene pulsa
ma in coma è la mia mente
e mentre tra queste righe
di me ti scrivo
lentamente abbandono il mondo.

Scomposto
Sul torrido ventre posa,
l'animo pesa,
dai sentimenti tradito,
sospeso nel liquido
disciolto,
divenuto sale
scomposto i mille frantumi
dal vetro cristallino
carbone più scuro della pece
è l'amore che risiede ora
nel cuore.

Pietre
I giorni passano…
inesorabili istanti

che mai più rivedrò.

M'accorgo del cambiamento
percependolo come forma negativa
quasi a voler rimanere sempre come sono.

Lungere dal futuro
che rimarrà sempre incerto,
lungere dai progetti
che mai si realizzeranno.

Ogni pietra di questo posto
diventa una cellula del mio percorso
se viene spostata o rubata,

una sola di queste,
è un oltraggio alla mia terra,
una ferita nel corpo inflitta.

Pensare di essere,
di imprimere un segno,
divenire mattone calcarenitico
d'un tempio antico
per essere presente in ogni momento
nella storia del mio mondo.

Le mie parole
Nei giorni che verranno
non il mio nome
ma le mie parole resteranno

come spine infliggeranno
il cuore della gente
sanguinar ferite... dovranno

solo con il dolore si ha ricordo
nella memoria impresse rimarranno.

Gli errori di una vita
non vanno dimenticati
ma sono e saranno sempre
insegnamenti saggi

Foglia
Spogliare le nuda vesti
cadere simultaneamente
con il vento,
scorrere lentamente,
assaporare il sapore di labbra salate
asciurgarsi sotto i rami;
essere la terra sotto i tuoi piedi
che t'invade nel cuore
t'insanisci, d'amore ti riempi.

Voglia di andarsene
Sentii un giorno per caso
un uomo pronunciare
le suddette parole:
"è bello andarsene per ritornare",
al concludersi della frase
mi chiesi subito
che senso avesse ciò!
Fuggire, per conoscere il bene
e poi ritornare al male?
Pensai che solo un pazzo
potesse dire questo.
Ma poi...
la voglia di scappare
comunque
invade il cuore mio
oppresso.

Noto
questo sud emarginato
che lotta con la fame
di giovani svogliati
dalla vita e dalle cose,
contro una società
fin troppo spenta.

Incombe nei pensieri
il susseguirsi dei giorni,
il sole all'alba sorge
illuminando il colle delle prime luci,
scomparendo infine
dietro un blu infinito
fatto della notte più fonda;
mentre si svegliano
gli amici delle stelle
traboccanti le vene
di droga o di alcool
che giorovagano per nuovi sentieri
in continua ricerca della felicità
ed è forse l'unica speranza?
E ancora il desiderio di fuggire
ritorna in me
pressante
per sottrarmi a quest'occhi
che muti osservano
un mondo sempre uguale.

Vi è in me forte
il rumore della musica antica
che ritorna dalla Greçia lontana,
il battito della terra rossa
di una cultura contadina,
il suono delle cicale al sole
il mare azzurro
e gli uccelli
che cantano beati e liberi
sono radicati in me
come l'ulivo nei sassi.

Di questo calore e di questa pace
io andrò sempre cercando
come l'erba del mio giardino
e le gazze che mi svegliano al mattino,
casa mia,
è tutto ciò che ho scritto
due parole e null'altro,
non posso cambiare
il suono delle mura vuote
il silenzio innocente
di giochi infanti
nella prigione dei miei ricordi.

Non ho voglia di andare via
vorrei trovare la forza di lottare
la cerco in ogni punto
la trovo e poi la perdo
mi incito nella mia solitudine
mi nascondo dietro le parole
di uno scritto
di un disegno mal fatto,
ma cerco di trovare
il coraggio di non scappare.

In questo mio urlo
mi dimeno e sbatto
i piedi sull'asfalto
come una pizzicata dalla taranta
e forse dentro me
sento i tamburelli suonare
liberandomi dal mio male.

Riflessione
Mi accorgo di essere diversa
ogni giorno che passa,
ho mille paure
e mi nascondo dietro
un falso amore.

Ma ora basta...
basta alle illusioni,
basta alle delusioni,
... basta... .

Basta con le insicurezze
ritrova quella grinta,
perchè c'è ed è in te.

Rifugiata e nascosta
inzuppata di cenere
che ti hanno addossato,
ritrova te stessa.

Non chiederti perchè
non ci sono risposte
ora... ,
ma ci saranno.

Non fare 10 passi,
non costringerti a crescere,
fanne uno solo,
perchè non è finita,
prendila con calma
senza avere fretta.

Lo dico a te Angela,
lo dico a quel cuore
che sta soffrendo
inutilmente,
lo dico alla tua mente
di liberare spazio
e di gioire ancora
e sognare i sogni della tua età.

Cresci piano,
non sforzare il tempo
segui la ragione
e non più l'istinto,
ormai sei donna
non puoi tirarti indietro.

Devi scegliere senza fretta,
senza oppressioni,
liberando la mente
dai falsi ideali,
dalle perturbazioni del tuo cuore.

Angela non avere paura
e non tormentarti,
sii un pò egoista
non pensare sempre agli altri,
non opprimerti per niente,
non sono questi i problemi,
abbi pazienza e fiducia,
solo questo ti chiedo
segui il corso della vita
senza correre,
perchè la tua corsa
non è ancora iniziata.

Ombra
Seguo in silenzio
le tue orme
e quest' oggi piango
gocce di mare.

Non conosco il mio ieri
perchè era il mio domani,
hai spezzato tutte le virtù
che potevo avere.

Oramai sono solo l'ombra
dei tuoi passi stanchi.

Silenzio
Nelle mura
di un aula vuota
ascolto
il silenzioso
rumoreggiare
dei passi
che avanzano
tra i corridoi,
e penso...
a quante vite
sono state sprecate,
a quanti
hanno azzittito
con un colpo
di fucile;
allora ripenso,
ma ha valore
una vita umana?
Quanto costa
il silenzio assordante
di un innocente?
Se avete una risposta
ditelo alle Nazioni
perchè ancora oggi
vite innocenti
vengono ammazzate
senza alcun ritegno.

La via del dolore
Attraverso la via
Del dolore fisico
E lo strazio per la morte
Corporale
ti sei innalzato da terra
per un infinito amore.

Cado pesante
sui ginocchi dolenti
mi abbraccio ai piedi
della tua croce
e vedo il sangue scorrere
sul tuo volto scarno,
soffri per i peccati dell’uomo,
mi doni sempre il tuo cuore
nonostante io
ti butto quella lancia
che logora il torace,
e taglia un cuore innocente.

Piango lacrime amare,
ma quando il peccato
mi giunge
non mi tiro indietro
Signore,
poi mi pento
e ancora una volta
mi accogli tra le tue braccia.

Innalzo gli occhi al cielo
Prego il Padre tuo,
per poter seguire
la tua strada
e resistere alle tentazioni.

La Tua Chiesa
è la mia casa,
un abbraccio di calore
mi avvolge, quando io
ti chiamo e ti lodo,
sento il tuo amore
e canti di uccelli
si uniscono a me
in preghiera o Signore.

Dolci mi sono le parole
Che liberano il cuore
Dalle oppressioni
E dai cattivi pensieri,
ma quando esco di là
tutto ritorna uguale,
e mi chiedo il perché
o mio Signore.

Vorrei poter avere
la pazienza e l’umiltà
necessaria
Per lodarti e ringraziarti
sempre,
in ogni luogo
e in ogni istante
della mia vita,
vorrei poter essere
l’ultimo tra gli ultimi,
e il più umile tra gli umili.

Grazie di tutte le cose
chi mi hai dato:
del cielo che si illumina
al mattino,
dei colori e dei suoni
e di tutte le meraviglie
del mondo,
che spesso l’occhio
non vuole notare,
grazie ancora una volta,
sono per me la gioia
più grande tra le gioie
di questo mondo,
fatto solo di nuvole
in tempesta,
ma Tu
che come raggio di luce,
scosti il temporale,
penetri ed illumini
seminando amore sulla terra.

Ricordi
Manto verde
Di casa mia,
mi perdo nei pensieri
e ritrovo una felicità
perduta;
falchi che volano alti
sulla mia Vereto,
il faro di Leuca antica
che grida "siamo vivi".

E intanto scorro veloce
Nel tempo,
Ritorno
Ai sogni di bambina,
Quando giocavo
Correndo con il mio cane
Tra gli ulivi,
che a me sembravano
dei giganti mostri.

Sotto le loro ombre
mi riposavo
e guardavo il sole incantata
e immaginavo
di volare come quelle gazze;
che bella la loro vita, pensavo,
ed ora che gli anni
mi scorrono tra le dita,
che non riesco a fermarmi
un solo istante
per mirare ancora quel cielo,
quale pensiero dovrei avere ora?

Vorrei tornare bambina
Ma non perché odio i miei anni,
Ma per assaporare meglio
La freschezza dell'infanzia;
la purezza e l'ingenuità
che si perdono lungo la via
crescendo nell'iniquità umane.

Nonna
I perché si susseguono
Nella mente oppressa
E assetata di conoscenza.

Ti cerco nei sogni,
grido il tuo nome,
ma non ti trovo.

Allora capisco che
è questa la realtà,
tu non ci sei più
accanto a me.

Nonna perché
Sei andata via?
Perché ora?
Perché?

So che sono domande
A cui non ci saranno
Risposte.

Nonna… le lacrime
Non si fermano
Non vivo più bene

Ho paura di tutto
Mi manchi
E non so come dirlo.

Pensieri d'autunno
Ascolto
Il rumore di una foglia
Che cade
Su un marciapiede
Antico.

Il vento leggero
d'autunno
mi accarezza
Dolcemente il viso
delicato,
e intanto vanno…

Vanno i pensieri
Alla ricerca
Di un qualcosa
Nell'immaginario
Dell'impossibile.

Nella mia vita
Nel sentiero della vita
corro e forse fuggo,
mi alzo nell'azzurro
di un cielo
che è sempre uguale.

Stanca della moltitudine
degli uomini cupi e grigi,
stanca della monotonia
ho voglia di sognare,
di imparare ancora
a volare.

Vivo per amare,
respiro l'ebbrezza
di una follia
e continuare a sperare
in mondo diverso
da quello attuale.

Ecco io ci sono,
non mi lascerò
abbindolare
dalle abitudini,
non mi lascerò
convincere
che è tutto bello,
la società fa schifo,
siamo tutti dei maiali
grassi che si nutrono
sulla povertà degli altri.

E di nuovo eccomi
io lotterò
per cambiare questo mondo,
per renderlo più bello,
perchè sognerò
e volerò alto nel cielo
che non sarà più uguale,
fino a quando qualcuno
munito di fucile
non punterà al cuore mio.

Ma allora resterà
un qualcosa di me,
morirò felice
per aver lottato
e forse avrò cambiato
un mondo ripugnante.

Qualcuno disse…
Qualcuno disse:
si fossi foco arderei 'l mondo...
... e io dico:
se fossi poeta
svelerei il profondo
di ogni animo.
Negli occhi cercherei la verità,
nella mia terra la cultura,
nella Chiesa la sapienza.

Ma io non sono poeta,
allora che fare?
Mi limito ad essere la storia
di quelli che sono sopra di me,
quelli che mettono il nome,
ma che senza di me
sarebbero come me.

Uomini tra gli uomini,
animali tra le bestie,
perchè bestie siamo
e lo saremo sempre.

Mi limiterò ad essere
una delle tante,
sottomessa ai potenti,
a credere nei falsi idealismi,
ed accorgermi alla fine,
come un imbecille...,
ma chi sono quelli
che si mettono in gioco?!
Chi sono questi
che non hanno pietà?!
Anzi forse ce l'hanno...
solo per i soldi…
… talmente avari
che ammazzerebbero!!!

Disse bene l'Angiolieri
si fossi foco arderei 'l mondo.

Nonna
La tua caparbietà
ci ha guidati
al rispetto dell'altro.

L'amore donatoci
si riverserà
alle generazioni
che verranno.

Di te parlerò
al mondo,
le tue canzonette
e i tuoi ricordi
saranno inno
delle mie poesie.

Un vuoto incolmabile
mi lasci nel cuore,
ma certo non posso
risuscitare dai morti
l'animo tuo,
riposa in pace
nell'eterno amore
del Padre del mondo.

8.8.85 alle ore 8.35
Sembra un gioco ma non lo è
Menomale
non mi chiamarono Giosuè.

I dottori che al capezzale
pensavano fossi un maschio
nella loro convinzione
rimasero di ghiaccio.

Comunque in questo strano giorno
Venni alla luce
Ci rigirarono attorno
Dissero quindi infine "ci dispiace".

Già allora io pensai
Lo fecero apposta quei bastardi,
Quindi mi ritrovai
Una settimana più tardi
A venir via da dov'ero,
fu il primo dei traguardi.

Però oggi me ne pento,
essere nato non è un granché
Mi tocca vivere nel cemento
Ancora non ne conosco il perché.

Sin da allora ebbi un continuo
sopraffarsi di sciagure,
dove in questa vita mi dileguo
a salirne le scale, sapendo pure
che c'è chi sale e chi scende
di più chi scende che chi sale,
fa molto male, però se si cade!

Ora però vi lascio cari amici
Con un sogno da realizzare
Nel cuore degli apici
Da scavalcare,
Come sempre con molto affetto
Mi scuso per ogni mio difetto
Sono nato e vivo male
Con il sorriso sempre uguale.

Al mio bambino
T'affaciavi
al mondo,
ma il mondo
non era pronto
ad accoglierti,
ti spezzò prima
che tu potessi
vedere
le sue facce.

Non ti fece soffrire
l'amore,
nè avere la possibilità
di piangere,
scusalo caro
piccolo,
ma credimi
forse ti ha donato
un favore.

Bambino mio
dormi in pace
ora, e lascia
che gli altri
patiscano
la vita.

Oggi
Il rincorrere insistente
Di emozioni,
alla ricerca
di un qualcosa
che non si può ottenere.

L'insaziabile voglia
Di avere sempre di più
Dalla vita,
senza renderci conto
di fuggire
da ogni cosa,
di avere paura di tutto
anche della più minima
emozione,
prendersela con il tempo
e con il destino
è inadeguato
e fuori luogo.

Mi domando
Perché viviamo
E nei momenti tristi
abbiamo
La strana voglia
di non essere mai esistiti,
Di sparire
senza lasciar alcuna
traccia di noi;
Nella facilità delle cose,
quando molti,
molti di più
ogni giorno lottano per la vita,
se sapessero…
ci sputerebbero in faccia
e avrebbero ragione.

Forse siamo troppo sazi
E ingrassati
Da questa vita fatta
Di ingratitudine.

La notte
Notte
che infondi timore,
notte
che sibili silenziosi
rumori,
che incanti, che ami,
che trasformi, che ti illumini
di lucciole vaganti.

Notte di un amore finito,
mai cominciato,
notte di sogni irrealizabili,
di lacrime che si confondono
nella pioggia,
il mare che stridola
sulla roccia nuda… .

Notte che vaghi nei cuori
senza meta,
pensieri affolli nelle menti
dei giovani stanchi,
di una esistenza che passa
alla ricerca di ideali
inesistenti.

Notte melodica,
di ranocchie che cantano,
di quiete torrida,
notte che opprimi,
che scorri nei sogni,
notte che spesso consoli,
e riempi di gioia
gli animi degli innamorati.

Notte a cui si donano parole,
a te si ispirano poeti,
che cantando la solitudine,
che invogliano a vegliare
a cercare nuove emozioni
che solo tu riesci a donare.

Ricordi
I ricordi svaniscono
come ombre nella notte,
il buio percuote
nella mente esausta
rimbomba un suon di campane,
mezzanotte
segna la torre dell'orologio,
lancette che ruotono
intorno alla vita.

Il tempo trascorre
come le onde del mare
scorrono sulla superficie
velata di azzurro.

Ogni parte di me si trasforma
divento un tutt'uno
con ciò che mi circonda,
un volo di gabbiani,
è l'alba, distesa
su quell'oro sabbioso,
morbido incanto
le palpebre calarono
sulle pupille stanche,
mi addormentai
dolcemente il vento cullava
i miei sogni di infante.

Una fontana
Lì in quella piazza,
una donna prendeva
dell'acqua da una fontana
il suo scorrere
lento e dolce,
i colombi che svolazzano
tra una grondaia ed un'altra,
i bambini che giocano
felici ed innocenti,
un quadro che rispecchia
gli anni 50...

...oggi che ancora
quella fontana è lì
arrugginita,
che nessuno più usa,
il sapore di quelle poche gocce
che cadono senza fermarsi
sanno di ferro ossidato.

I bambini che non giocano più
in quella piazza,
dove oggi è solo luogo
di ritrovo della gente
di quei tempi.

Invece i pargoli
di questa generazione
non sono poi così felici,
davanti alle tv
e alle playstaction,
come possono sviluppare
la fantasia?

E lei che triste ancora guarda
e vorrebbe tornare indietro
aggrappandosi
alla terra, ma monumento antico
divenuta è, foto e flash
i turisti si fanno accanto a lei,
ma l'acqua non scorre più
nelle sue tubature
e se avesse gli occhi
piangerebbe
per questo mondo triste.

Pensieri
Luci lontani,
fari nella notte
più buia,
e lei
bella, lucente,
rotonda, grande,
mi guardava
mentre i miei occhi
traboccavano di lacrime
pesanti,
inutili pensieri
affollavano la mente;
il profumo del mare
inondava i sensi,
ma sempre di più
mi dileniavo
nel gemere initerrottamente.

Mi chiedevo i perchè
di domande
che non hanno risposta.

Una alla quale
mi tornava insistente:
Come è possibile
che le mie parole
non rimangono
nel tuo cuore.

Tu continui ad odiarti
per cose che non commetti
e non ti accorgi
che c'è qualcuno che ti ama
e soffre quando tu soffri,
piange quando tu piangi
e ride quando tu ridi.

Allora rispondi
alle mie domande...
non dormo più,
e qui in riva al mare
penso ancora una volta
a te.

La fine di un amore
Quanti ricordi
si affollano
nella mente stanca.

Quante fatiche
invano sprecate,
buttate sui piatti
e date ai porci
insaziabili
del destino.

Quante urla,
strida e lacrime
versate,
ogni santo giorno
della mia vita
legata a te.

Quante volte
ho cercato
di avvicinarti a me,
ma tu mi allontanavi
da ogni tua attività,
da ogni tuo impegno.

Mentre per me
diventavi
punto di riferimento,
ogni mia speranza,
e forse illusione
di un amore completo.

Disorientato
il mio cammino,
in questo mondo
che già difficile era
prima con te,
che in parte mi guidavi.

Perplessa e confusa
da un esito
che ho sempre cercato
di nascondere,
di tenere lontano da me…
(ma non c’è l’ho fatta…).

Ahi quant’è amaro
il fondo del tuo bicchiere,
ho bevuto però
anche quando
pensavo di non riuscirci,
credendo che fosse finito.

Ho sorseggiato
per sei lunghi anni,
accantonando il dolore,
imparando ad amarti
com’eri, senza crearmi
ulteriori problemi.

Ne hai approfittato,
ma ti avevo avvertito
se avessi continuato
t’avrei lasciato,
non sono una santa
né una monaca.

Anch’io ho una pazienza
ed un orgoglio,
un po’ di dignità,
mi è rimasta sai…
ecco perché stavolta
ricomincio da me.

Si ritorno ad essere
la persona che hai
rubato al mondo.

Vereto
Sempre caro
mi fu quest'ermo colle...
... dove da bambina
giocavo, pensavo
e improvvisamente urlavo
contro il vento
che delicatamente
accarezzava la mia pelle
di infante.

Quanti piccoli paesi
e quante case bianche...
...e quel manto
verde uniforme
di ulivi,
che cercano
di raggiungere
il cielo,
su quel colle... .

Quante volte
ti giungevo in bici
e quante altre a piedi,
lungo quella strada stretta
piena di tornanti,
ma incantevole
quel panorama.
Man mano
che si giungeva in cima
sempre più
si scorgeva
l'incantevole paradiso.

Ora che ti sono lontana
che non posso più
sfogare la mia rabbia
o la mia felicità
su quel Vereto
che dai Messapi
fu popolato la prima volta,
dove il tempo
è passato tra le sue rocce.

Ora che non so più
cos'è la vera vita,
che legata a cose
che non esistono
realmente, mi sento.

Ora che il mondo
non è più quello
che con occhi di bambina,
io vedevo,
vorrei tornare ancora
un solo istante
basterebbe
per rendermi felice.
Un solo secondo
di respiro
di quei giorni
lontani
per poter ricominciare
questa lotta
alla ricerca
di una felicità
perduta.

Un ricordo passato
Il tuo nome
che prima
solo a nominarlo
mi faceva sognare,
poi è diventato cenere
e il vento
l'ha trasportato via
lontano dal mio cuore.

Non sono più
la ragazzina che tu
ha conosciuto,
i miei sorrisi
pian piano
si sono spenti,
i miei occhi
per anni
hanno lacrimato,
il mio cuore in frantumi
da sola l'ho ricucito.
Non devo ringraziare
nessuno,
nessuno mi ha aiutato.

Ecco chi sono,
una persona
che finalmente
di nuovo ama,
ma con una maturità
diversa,
con una certa distanza
per paura di farmi del male
di nuovo.
Pensavo, infatti,
avessi finito di respirare,
qualcuno però
mi accolta nel suo cuore
sopportando
il mio immenso
dolore.

Vorrei
Vorrei essere
lì vicino a te
ad abbracciarti
e coccolarti,
a porgerti le mie spalle
per i tuoi pianti,
a darti il mio cuore
per consolarti,
ad essere il tuo bastone
per sollevare il tuo animo
che giorno dopo giorno
decade.

Vorrei poterti amare
come nessuno
ha mai fatto,
poter essere la tua luce
al risveglio,
poter modificare
il corso del tempo
e delle cose
per risollevare
il tuo animo triste.

Mio compagno,
mio amico,
la mia vita ti è legata
la mia esistenza
dipende da te.
Per te
vivo e vivrò
solo se tu lo vorrai.

Solamente me stessa
I versi
si annodano
le parole
si intrecciano
le labbra
balbettano
circa le assiduità
della vita.

Il mio essere
si nasconde
dietro al virtuale mondo
che oggi ci domina,
il mio animo
si vuole liberare
dalle catene
di un età che non è
quella che sento
dentro di me.

Un abisso
circonda il mio universo
che si racchiude
semplicemente
nel mio cuore.

Un giorno
vorrei essere
ciò per cui ho sempre
lottato, fin da quando
cominciavo a dire
le prime parole.

Ma oggi
che il confine
tra il bene e il male
è così sottile
che nemmeno
si concepisce,
spaesata mi sento
anche nel pianeta
della mia vita.

Amicizia
Nei tuoi occhi
si rispecchia la mia vita,

nelle tue parole
il mio conforto,

nelle tue lacrime
le mie ferite,

nei tuoi sorrisi
le mie gioie.

Lettera al mio amore
Io amore son
come ubriaco nella notte,
che non sa la sua via,
il ritorno in casa sua.

Amore che il mio percorso
sbarrato trovai al tempo
ed oggi che tanto vorrei
ritrovarti ed esser felici;

ma chissà perchè
un pò io un pò te
ci separiamo, lontani
viviamo e vicini
vorremmo essere.

Amore che il destino
giochi coi sentimenti
questo ci è già noto
ma come faremo
a vivere senza
l'uno dell'altro.

Amore pazienta ancora
perchè sono sicura
coroneremo il nostro sogno
e tutto diventerà
finalmente realtà.

Tempo
Tempo
che insegni
che limiti
e che doni
il vivere quotidiano

Tempo
che scivoli dalle mani
come innumerevoli
cristalli,
inconsapevole lasci
chi ti trattiene
e vai via
senza voltarti.

Tempo che cambi
l'animo dell'uomo
e il suo corpo... .

Tempo che inganni..
che fingi ed illudi
di fermarti rendendo
solo tutto un illusione.

Tempo
che trascorri
che palpiti e vivi
voli via,
come aquila ti tuffi
nel domani
che ancora deve venire.

Tempo di ogni anno,
di ogni essere,
da molti posseduto
ma da tutti perso.

Tempo
che da sempre esisti
non si conosce
il tuo inizio
né la tua fine.

Tempo
del futuro incerto
rallenta un po
il tuo corso
per poter
assaporare al meglio
questo respiro di aria,
di ebbrezza,
di vita
che non è stata
finora vissuta.
 

Canzone ai ragazzi della mia terra
U Munnu de osci,
nonn'è chiru de ieri,
i camciamenti se notane,
a natura se ribella
e i vagnoni de moi
sfruttane tutte e possibilità,
senza cu se ne 'ncurgene
ca stamu veramente fiacchi;
ahi quannnu c'erane
i nosci nonni...
iddi si ca tanivane cura
de la terra,
de lu mare,
de l'alberi,
de l'animali,
moi 'nvece
nu tene cura de nenti.
Nu solu su vagabondi,
ma se ne vannu
cu cercane fatica
allu nordu
nu sapendu ca lu nordu
staie pesciu de nui,
ca quai a fatica c'è
e puru tanta,
ma iddi no! su tosti de capu,
tocca fannu fortuna a susu,
e poi venene cu chiancine la terra loru,
e ieu ci ne rispunnu
te ne si sciutu
e mo statte dai arunca stai, ca lu salentu
lu tiramu nui 'nnanti,
a ciunca lu ama veramente!!
 
Canzone ai ragazzi della mia terra
Il mondo di oggi
non è come quello di ieri,
i cambiamenti si notano,
la natura si ribella,
e i ragazzi di oggi
sfruttano tutte le possibilità
senza accorgersi
che stiamo veramente male;
Ahi quando c'erano
i nostri nonni..
loro sii che avevano cura
della terra,
del mare,
delgi alberi,
degli animali,
ora invece
non tengono cura di niente.
Non solo sono vagabondi,
ma se ne vanno
a cercare lavoro
al nord,
non sapendo che il nord
sta messo peggio di noi,
che qui il lavoro c'è
e anche tanto,
ma loro no! Sono duri di testa,
devono fare fortuna sopra
e poi vengono a piangere la loro terra,
e io gli rispondo
te ne sei andato
e ora rimani dove sei, che il salento
lo portiamo noi avanti,
chi lo ama veramente.

Ulivi
Scrosci di cielo
si intravedono
tra i verdi rami
di questi ulivi
impetuosi,
i raggi
che penetrano
pensieri lontani...

Tronchi deformi,
ripiegati
su se stessi,
proprio come un uomo
trapassato dal tempo,
su di esso
i segni dell'esperienza.

I nostri giorni,
i loro secoli,
ulivi maestosi
in una terra
di troppi passati,
di un presente inquieto
pieno di trasformazioni,
pieno di insoddisfazione,
e loro lì
pronti ad essere
ancora una volta adattati
al mondo che cambia.

Sogni dispersi
e poi ritrovati
tra i sentieri
futili
dell'esistenza.

Ulivi di un mondo
che forse
non è adatto a voi,
proprio come l'uomo
che non è adatto
al mondo,
quanto ci somigliamo,
ma quanto è distante
il nostro essere umano.

Adolescenza
Nel buio di una strada tortuosa
vaga l' animo mio
inquieto e incerto
del suo futuro,
costruendo intanto
una vita insicura
e dolcemente accantona
in un angolo del cuore il passato
di questo destino buio e foco;
intanto nel cuor mio
ascolto voci lontane
che cercano di aiutarmi
in questo tragitto
perdendomi nel mio stesso IO.

Io
Forse non sono poeta,
canto la libertà,
la giustizia,
la verità,
la tristezza.

Forse non sono poeta,
grido ai sordi
parlo ai muti.

Forse non sono poeta,
che come melodia
malinconica o felice
di un usignolo solitario,
utilizzo le parole
come fossero note,
dolci cinguettii
primaverili.

Forse non sono poeta
perchè quel che dico
è ciò che penso.

Farfalla
Qualcosa mi sorge
davanti ai miei occhi
svolazza leggera,

dorate le sue ali,

danza
una farfalla.

Un piccolo essere
facente parte,
di uno dei cicli
della natura,
dove:
tutto è massimizzato,
tutto è minimizzato,
tutto è ridotto
ad un semplice cerchio.

Ma quanto durerà
il semplice respiro
di una foglia?
O lo scivolare
di una goccia di rugiada?

Quanto costerà
il vedere
rinascere il sole
domani?

Perchè?
domanda semplice
ma non scontata,
mi chiedo al mattino
quando il sonno
svanisce d'incanto,
perchè sei nata?

Sperdi ancora
il tuo volo
per l'unico motivo
sapere di essere
libera.

Vorrei essere come te
farfalla,
ma noi non possiamo,
però a volte
coi sogni
diventiamo liberi
e voliamo... .

Inganno
la frode
più grande
che mi è stata
donata
è quella di essere
nata.

Primavera
gli occhi tuoi
scorgono
aliti di vento,
è primavera
fuori e dentro di te.

Sorridono le tue labbra
al sole,
come falco
voli alto
nei cieli,
istanti inattesi,
brividi
scorrono lungo la schiena...

...i fiori di campo

emozioni

colori che si miscelano
all'orizzonte,
dipingono l'atmosfera;

respiri aria nuova,
sembra quasi
che da bruco
lasci la tua crisalide secca
e t'innalzi nel blu
vestito di nuova luce.

Nel tuo volto
questa luce,
che diffondi
anche in me,
è primavera
finalmente!

Al mio babbo
Che la mia ingenuità
Si confondi
Con quella di un bambino,
eppure
sono ancor qui
a scriverti,
alla mia età
di ventunenne un po’ arrugginita,
forse per sperare
di vederti sorridere
di nuovo.

Caro papà
Che dirti,
il mio stile un po’
prosa,
le parole tante
inutili
e insignificanti,
senza alcun valore o scopo;
i sentimenti
difficili a descriverli,
che cambiano
da persona in persona,
che nascono e si dissociano
come le particelle
dell’aria.
Allora forse lo chiedo a te
Cosa dovrei fare io,
come potrei dirti ciò che penso
per questo strano giorno.

Mio caro babbo
Forse gli auguri
Un po' troppo scontati?

Papà
Tu che non ti arrendi mai
Che la forza dei tuoi anni
Si sviluppa
In parte in me,
non ho altri modi
o mezzi che questo
papà:
AUGURI!!!

Chi sei tu?
chiesi sussurando,
ma non ebbi risposta.

Allora riprovai
alzando un pò la voce,
chi sei tu?

In questo emisfero vuoto
sentivo solo il battito
del mio cuore,
rimbombava in me,
anche stavolta
non ebbi risposta.

Chi sei tu?

gridai.

Ecco che una voce
silente parlò:

sono l'ombra
della luce riflessa,
del tuo volto,
del tuo animo,
del tuo cuore,
della tua coscienza.

Sono colei
che non cambia,
non è cambiata
e non cambierà,

mi porti da quando
sei nata,

sono quella
che fa rimanere
parte del tuo animo
puro.

Ecco chi sono.

Al di fuori dal mondo
se per te
il giorno è notte
e la notte è giorno,
sei al di fuori dal mondo
allora sappi che io sono con te,
ogni secondo
ogni piccolo istante,
ad ogni tuo respiro
io ci sono,
lì accanto a te
come un angelo
a proteggerti,
ad ascoltarti,
a leniare i tuoi dolori,
ad asciugare le tue lacrime,
io vivrò con te
giorno dopo giorno,
anche se siamo
al di fuori dal mondo.

Ad un amico speciale
Hai il nome
Di chi ci ha salvato
Dal peccato
Eppure tu sei un ateo!
Anzi non saprei come definirti
Ma questo poco importa
Per ciò che vorrei dirti!

Caro amico e poeta
Che i tuoi ricordi
Non siano vani,
Ma diventino racconti
Per i più giovani
Che da te possano imparare.

No!
Non piangere
Per quest’anno che va via
Che sia stato un po’ difficile,
Invece sii felice
Alzati, balla,
Canta e urla
Alla faccia della vita,
Una poesia dedicale
Con fervore
E nel tuo animo
Leva il rancore,
Ma ama ella
Più di prima
Perché altra cosa
Più bella
Non esiste
Che il poter ancora respirare.

Sogna amico mio
Per un nuovo anno
Che con forza avanza,
Spera ancora
E non essere triste,
Perché lo so
Il tuo cuore lo è.

Vivi perché
Ancora io possa
leggere di te.

Il mondo di oggi
Anno 2006
Volge al fine
Ogni singola particella
Che costituisce
un corpo materiale.
Ci interroghiamo
Su dei falsi problemi,
sulle faccende più complesse,
disperdendo il senso
delle cose.
Mi sembra che il mondo
stia andando
a ritroso,
sembriamo una razza
di nomadi,
che però spreca il suo tempo
a rincorrere
cose che finiscono,
come finisce il cibo;
allora domandiamoci
che senso ha
tutto questo?
Perché accade?
Perché siamo diventati
Una società
Plasmata
Dalle industrie, dallo Stato, dalle leggi,
e tante altre cose inutili?
Se siamo diversi
Perché renderci tutti
Uguali?
Valiamo più di qualsiasi
Altro strumento o animale,
eppure
non ce ne rendiamo conto
e continuiamo
a stare e vivere sotto
l’ombra dei potenti.

Sogni
Sogni
spezzati
da un inganno
LA VITA.

il mondo è
nell'uomo
e l'uomo è nel mondo

ciò fa di esso
un essere unico

per lui si soffre,
per lui si ama,
per lui si muore;

ciò è il limite
di qualcosa
di inafferrabile;

ciò è l'esistenza,
di terminare,
di fuggire,
di un luogo deserto,
di un io disperso;

ciò è che chiedo
di vivere
un solo momento
senza pensare
ad alcuno sentiero nascosto,
ad alcun vincolo soffuso,
ad alcuna storia sottusa.
questo credo e dico
è solo l'inizio
di una storia senza fine

Mio figlio
Una lacrima
scende
sul volto
di mio figlio
il mio cuore
s'infrange
come vetro
in pezzi innumerevoli,
il dolore mi soffoca
l'aria si fa pesante
a fatica respiro;
vederlo piangere
fa più male a me
che a lui.
Al solo pensiero
di farlo soffrire
Per proteggerlo,
mi uccide.,
ma devo
da madre
insegnargli
ad essere figlio.

Monotonia
Vorrei:
Un attimo che passa,
nel confine della terra,
Un fulmine o
Un soffio di vento,
un respiro nell'aria o
un giorno diverso,
in questa monotonia,
dell'essere umano.

Nostalgia
Qui, dove gli appennini
Si ergono e par volessero toccar il cielo,
qui, tra i verdi boschi e i ruscelli,
dove l'acqua scorre leggera,
io penso alla mia terra
dove il sole par volesse
illuminare i viottoli di campagna,
anche quelli più nascosti,
insieme al mare limpido,
e alla luna e al cielo stellato,
dove sembrano volessero creare un quadro,
un dipinto, un'atmosfera particolare,
e proprio qui, dove quel sole amico
sembra non volesse far riflettere
i suoi raggi nel fiume Arno,
e scolpire le bellezze di questa città,
dove la pioggia bagna i miei capelli,
e il pensier mio vola via
lì dove c'è la quiete e la pace,
dei miei paesi,
dove è già arrivata la primavera
e gli uccelli cantano tranquilli,
e qui nella bella Firenze
io sto ad aver nostalgia
di casa mia,
per la mia terra,
il mio paradiso,
il susseguirsi delle bellezze,
il mare, il cielo, gli alberi,
gli animali, è tutto così finemente misurato
che al dir mio
sembrano incantati.

Vivere
Lungi dal passato
Ormai trascorso,

lungi dal futuro
troppo incerto
e non sognare per lui,

vivi nel vivere
presente

nei giorni, nei minuti,
negli istanti…

di un cammino,
del cammino
della “TUA” vita.

Al Signore
Dalle verdi acque
Si erge il sole
Luminoso appare
All’ombra della notte
Profonda e buia.
La strada che percorsi
Dei sentieri più strani
E da quella porta
Avrei voluto entrare
Ma non l’ho trovata
Allora io qui smetto
Di essere così diversa
per ragionar come
i coetanei miei.
Dell’età mia
Si ancor giovane
Che l’erba s’alza
Cresce e more
E della mia vita
Solo ceneri d’amore
Rimasero a posar in terra
nella pace eterna.

Un canto dalla città
S’ode un canto
Delicato, leggero,
vola un gabbiano nel cielo,
un candido suono ascolto,
una dolce melodia,
suonata da un pianoforte,
porta il mio cuore lontano da me,
immaginando mondi
inequiparabili alla realtà
di questo invece che è diverso dal mio.
Un pianeta dove il sole sorge,
e non si vede,
coperto perennemente dalle nuvole
o i raggi del sole,
si vedono a strisce
tra i palazzi della città;
in un mondo
dove gli uccelli selvatici
sono i colombi
nella piazza,
in un mondo
dove l’inquinamento
è divenuta un’abitudine,
in un mondo dove
immaginare è solo un sogno.


Pensieri

La neve
Si è ormai sciolta
La natura ha già dato
Il suo frutto più bello:
i suoi colori
e i suoi profumi
inneggiano nell’aria
e t’incantano
trasportando lontano
il pensiero
che ritorna,
in un estate
che è alle porte;
un altro anno
sta scorrendo
tra le paure
e le insicurezze
di questa cattiva abitudine;
il passare velocemente
del tempo
mi riporta in un mondo
dove la cruda
reale infelicità
mi fa sentire inesistente
nei confronti della vita.
Questo dono inestimabile
Così insapore
Nella città
Che d’inverno muore
Come i fiori in campagna,
quei stessi fiori
che riemergono
in primavera
guarendo l’anima e il corpo
di una solitudine
ormai dimenticata.

Per te
I giorni spezzati
Dal destino,
un paese distrutto
il mio cuore.
Per te
nell'ombra del sole,
nella luce della notte,
in un respiro
di un petalo di rosa
solo per te,
nel cielo
scrivo ti amo e ti odio,
nello stesso istante
durante un profondo sonno
dell'anima.

Esistere
Il destino
Firma la nostra
Esistenza,
la morte
mette il punto.

Perchè
Sogni spezzati
dal destino crudele,
di un infante,
che avanza
tra i passi infuocati
della vita.

Giorni passati
nell'incubo
più temibile,
nella paura
del proprio io
incerto.

Sudava nel sonno
lui che gemeva
al sentir
se stesso,
l'animo suo
pesava
nel cuor solo
e stanco,
morivi
senza conoscere
la vita vera.

Perchè non hai
voluto
chieder aiuto,
ti sarebbe bastato
tendermi la mano
ed io avrei capito.

Perchè ora morente
non hai voluto cogliere
la rosa che t'offrivo.

Ai, quanto è amara
la vita,
e la paura di affrontarla,
così moristi tra le mie braccia
sognando che un giorno
non avresti più avuto
quel terrore che ti tormentava.

Parlami
Leva la tua mano
Dal fuoco
Non bruciare il tuo respiro
Soffuso,
sciogli i nodi
che nella tua gola
dimorano, parla,
perché posso capire,
insegnami
a guarire
te, dalla tua malattia,
non ammutolire anche il tuo animo
sfoga la tua ebbrezza
e la voglia
di continuare
a sperare,
a sognare,
il destino
che non ti hanno voluto donare.
Capisci ciò che provo io,
a star con te
in questo stato,
di assoluto silenzio,
anche il tuo corpo,
vuoto,
non reagisce,
spiegami perché
non vuoi vivere.

L'imprigionato
il mio cuore
imprigionato
nel silenzio delle virtù
e intanto
la mia anima
cerca di rompere
le onde delle corde
che tengono
legato il mio corpo
alla vita.
il mio spirito
cerca aiuto
tra le sbarre
che pesanti trafiggono.
insopportabile
il dolore
di un colore
che scrive,
scorre limpido
il tempo
che segna il mio destino.
miscuglio di sentimenti
tra il carcere dìoro
di una sensazione indefinita,
unico momento
di sfogo,
lacera il viso mio
quando finalmente
fuggo
da ciò che mi tiene legato,
una lacrima
scende
sul mio volto,
squarcia
come un acido
tutti i rancori
in me racchiusi.

Sospeso nell'ombra.
Descrizione della fine.
La morte.
Gemiti, lamenti
Si odono
Dalle genti.

La reale bellezza del mondo
È dispersa
Nella virtuale realtà
Dei tempi.

Un circo di animali,
pagliacci gli uomini,
un labirinto la vita,
che
nel terminar del suo percorso
non resiste a farci
ancora soffrire.

Lente e spassionate
le ore della morte,
che passano sugl'occhi
come un film di ricordi.

I bei pensieri
Inondano il cuore
I brutti la mente.

Intanto
Sospeso su di un filo
Tra la vita e la morte
E non concepisci
Che è tutto lì
Tutto finisce
Anche te stesso.

Una foto scolorita
Sulla lapide
Che ricorda solo due date.

Il giorno che
Sei venuto alla luce
Il giorno che
Sei tornato nell'ombra.

Allora a che serve vivere?

Lo chiedo a voi
Che sprecate il tempo
Pensando ai beni materiali.

RICORDATE:

tutto ciò che teniamo
nelle mani
è fuggevole
come un pugno
di sabbia.


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