Vivere Vivere a ore non a giorni, meglio consumare tutto subito. Guardarsi poco intorno son gli altri che guardano te notando i tuoi presunti difetti ma non i loro certi che non ammetteranno mai. Ed è così che si va in giro con la pelle esposta ora dopo ora. Pensati... Pensati come un sasso, uno di fiume ad esempio, in modo che tutto ti scorra addosso, bagnato dall’acqua veloce raccolto da un bimbo asciugato dal vento baciato dal sole sotto un cielo giustiziere. Madre Tu che sei stata me mentre al buio percepivo la voce dei fratelli, intorno l’aria rugginosa ti toglieva il fiato. Bisognava già recintare le parole, crescerle per poi lasciarle andare. Ci vuole un’intelligenza vivace, empatia, generosità, un forte senso della dignità e dell’onore per salvare il salvabile. Un cuore pieno di vento Un cuore pieno di vento che segue un ritmo suo soltanto, eppure resta ancorato al petto nonostante tutto; bianco che ci vedresti subito un puntino nero di dispetto, se fossi così attento a non distruggerlo del tutto. Prove per una tempesta A ridarti il dolore parola per parola, aspettarti per strada farti albero senza radici gatto perduto , nudo come mai sei stato, sotto il sole mentre ti guardi intorno spaesato e solo. A ridarti il dolore fiato per fiato, sasso per sasso essere te per un momento e questo momento vederlo passare senza traccia sulla mia fronte ché la cattiveria è il male peggiore. è stata la pioggia, un fulmine, l’incuria, la malafede. è stato un rumore, un pazzo, è stato che non sapete la differenza tra il cemento e il calcestruzzo, è stato un cedimento, la vendetta del tempo, è stato un aprirsi volontario di vene, è stato magari il fato, il posto e il momento sbagliato è stato sentire la voce di una donna dire nel pianto: ” si è sbriciolato”. (Genova) Illogica Quest’odore di sangue nell’aria mischiato alla polvere, i puristi della lingua qualcosa devono pur dire, mentre altri studiano allo specchio la posa del dolore, illustri professori alla TV ci spiegano la differenza tra omettere e mentire, e tutti a dire : “facciamo un passo indietro” buttandosi in avanti, intanto poesie d’amore si scontrano con l’odio diffuso da bocche aperte e teste vuote, a un certo punto ti dai al sacro perché non hai più niente di profano. In questa storia illogica si sente l’odore del sangue nell’aria. L' Amore. È riconoscere il sangue non tuo la pelle e le ossa, curare ogni dolore come fosse anche tuo, non capacitarsi del vento contro, delle malelingue , delle menzogne. È confessare sulle labbra dell’infinito che non c’è possibilità di cielo di pace, senza Amore. È come una liturgia di parole briciole di cuore sotto scarpe chiodate, la poesia segue un ritmo scompensato che a volte somiglia al vento: lo senti e non lo vedi poi nero su bianco ha sapore di sangue e spavento. E questo sangue al bisogno deve girare farsi fiume e poi mare, farsi coraggio , correggersi in tempo futuro che il presente ha già il suo male. (poesia) I miei passi sono cauti a volte incerti, sta finendo l’estate nei pensieri c’è ordine, tra un po’ dovrò cercare un nuovo calendario e illudermi di viverlo intero il nuovo anno. Attesa È tutto un aspettare sì è una lunga attesa tra virgole e punti e fiori e spaventi e giorni annuvolati. Ovunque sei pensami ottimista. Sedevo su di una sedia scomoda bevendo caffè per non dormire, controllando il sonno inquieto di mia madre dal letto di fronte una donna cui avevano lasciato solo mezzo polmone di continuo mi chiedeva da bere la notte ci passava addosso come un treno. (veglia) Mi basta una tasca in alto a sinistra per mettere i pezzi di te di quante tasche hai bisogno per mettere confusi i pezzi di me. (puzzle) Dopo …e anche se dopo ci fossero solo le ossa almeno nessun dolore a scuoterle e se poi non ci fossero parole niente menzogne da dire o ascoltare e se ci sarà giudizio che ci sia concesso di spiegare bene per bene male per male e se ci sarà luce che ci possa inondare. L'amore Ma vedi, a volte l'amore è lotta perenne ci lasci l'anima a volte la pelle. Temporale Mi piace il temporale, tutto pulisce ed è da un po’ che mi temporaleggia dentro. Forse... Forse il “meglio” mi è passato accanto mentre distratta compravo libri e matite colorate, guardavo i figli crescere controllando di notte il loro sonno. Forse sono io che non lo meritavo mentre tiravo somme e i conti non tornavano, spiavo il cielo per stendere il bucato. Probabilmente non son riuscita a capire il tempo che passava e tutto cambiava, pagavo le mie scelte calcolando l’interesse. Dalla croce all’ulivo Se ti mettessi un dito nell’occhio mi vedresti meglio? Però t’accorgeresti di me e del vento che mi porto dietro Dovresti pur dire qualche parola senza per forza Darmi la tua croce che se vuoi la reggo Ma al primo fosso ti pianto Un albero d’ulivo che crescerà forte ed onesto Come un bambino E non sarà né tuo né mio ma della terra che lo accoglierà Del sole che lo scalderà Del vento che lo farà giocare Del frutto che lo farà sperare. a Daniela, nel mio cuore c’è ancora la tua voce. 23-7-2013 Abituami all’ amore lento al bello nascosto nel mondo, al pensiero di tutti alle carezze posate per caso, alle parole misurate. Abituami a te ancora che possa ritornare alla mia casa, fiato io della mia corsa. Abituami alla virgola, al cuore in gola finalmente calmo, abituami al vento, abituami ai figli alla vanità dei consigli. Abituami alla folla alla noia che incolla i minuti alle ore, alla Morte ché non faccia paura all’incanto di certi versi che ancora non conosco. Pensare Penso che non sia giusto pensare sempre, si dovrebbe pensare a intermittenza, se non proprio assenza di pensiero qualche volta. A volte mentre scrivi la mano si dimentica di sé e crea mondi di anime perse che nessuno vuole, e amori fecondi appena. La vita oscilla sempre tra bene e male e a volte si distrae, dondola tra quello che si ha e chi non si potrà mai avere, è un continuo ondeggiare tra la noia e il desiderio. Cuori Ma quanti cuori può contenere un cuore non è un vocabolario che contiene tutte le parole o un rimario le rime un volo tutte le ali un bambino tutte le madri gli abbracci tutte le mani il vento tutti i pensieri. Per quanto io ami o no i giardini fioriscono comunque, la mia vita sulla bocca di certa gente non è un’esperienza poi così inquietante, poi certi ragazzi a dorso nudo mi ricordano i miei vent’anni. Cose da fare Che so, smettere un vizio per prenderne un altro, imbucarsi al funerale di uno sconosciuto e sfogare un pianto, spendere denaro mai avuto , toccare la gente senza sfiorarla , lasciare che la polvere ricopra ogni cosa, bucare il silenzio della notte con un grido animale, ripetere gli stessi errori giusto per imparare, rispondere alle offese con una risata, bere caffè corretto di prima mattina, consigliare agli sposi novelli di conservare i soldi per l’avvocato, fare un nodo scorsoio a tutto il passato e dire con voce ferma: dentro sono ottimista, è fuori che è pessimo. Notte Appoggiare prima di dormire l’anima sul comodino tra i libri ancora da leggere e le foto, fare sogni tranquilli. Una parola Scelgo una parola poi ci giro intorno, poi un punto, una virgola ché niente finisce mai del tutto, quando dall’albero cade un frutto il seme si dà alla terra. Speranza Attraverso le vene con slancio forte il sangue irrompe ovunque nel corpo a volte ignoto a se stesso. A metà strada A metà strada tra il verde e l’azzurro c’è qualcosa che brucia in gola, ho voglia di consumare il mattino che tra un po’ arriverà. Dovresti prestarmi i tuoi occhi e farmi vedere il mondo come lo vedi tu, così potrei capirti, magari perdonarti, con il tempo dimenticare. Poeti Ma chi l’ha detto che i poeti sono pessimisti, musoni e tristi, pazzi e solitari , poco ambiziosi , sfaccendati, fuori dal reale? Io penso a Leopardi che aveva ben capito che la Natura Matrigna ci avrebbe vendicato tutti. Circa l’amore Questo insano senso del possesso, l’inutile portarti sempre sul palmo di una mano, crescerti accanto ma non dentro e sopportare il freddo per risparmiare un po’, parlare per ore nell’attesa che lievitasse la notte il tempo di un dolore, la moltiplicazione blasfema dei pani e dei pesci per far quadrare i conti, questa mia abitudine strana di mettere tutto nero su bianco un po’ per correggere le menzogne un po’ per non morire di realtà, darsi un contegno, questa mancanza d’aria e avere ancora voglia d’allegria e poi lunghe notti insonni tentando di ricordare tutte le promesse. Il giorno e la notte Anche il giorno e la notte A modo loro si amano Senza incontrarsi mai. Passi Consumiamo le scarpe lungo il cammino ma le gambe si rafforzano. Siamo nemici di noi di fronte agli specchi e la realtà si media con il tempo. Le cose dell'amore che so Io so che l'amore è quando non ci sei ma io ti sento. So che l'amore è perdersi nel pianto di un altro. So che è disincanto ma resti al tuo posto. Io so che l'amore è colorato di vento. So che è misura e cura di ogni tormento. So che sono rimasta ai piedi del tuo letto. So che l'amore tende a credere nel bello di tutto. So che è stato una birra gelata ed una finestra vista lago. Io so che l'amore è attesa in una sala bianca e disperata. So che è questa penna veloce nero su bianco. Io so che l'amore non può essere vile, sleale. So che l'amore lo senti in certe poesie come fosse un odore. So che l'amore è speranza oro a volte piombo. Io so che l'amore è il sudore dolce di un figlio. So che può essere peso leggero e dare il meglio. Io so che l'amore genera amore se è amore ma tu non lo sai quando è amore. So che non è mai all'altezza delle aspettative. Io so che l'amore muta in tensione. So che l'amore è rimanere a volte anche andare. Io so che l'amore non giura mai il falso. So che per amare d'amore ci vuole coraggio. Noi Le stagioni pallide e quelle col sole in fronte, poi l’inverno di gelo e l’estate di terra riarsa, in tutto questo rincorrersi dei giorni, noi chi siamo? Ho ancora tanta vita tra le mani da lasciare andare come sabbia tra le dita che altri hanno tra i denti. Squilibri vari si alternano in noi, quanto amore ancora c’è nelle mani giunte dal petto alle stelle. (donne) Siamo come piante secolari che non sanno di esserlo, abbiamo paura di tutto eppure andiamo incontro a ogni cosa. I “grandi temi” della vita Ogni segno che poi si scolora, la mia bimba che s’innamora, il pianto di un figlio nella notte e mia madre che si fatica la vita e la morte. Un bisogno estremo di serenità e il denaro che scarseggia sempre, il pessimismo latente e l’ottimismo forte nelle gambe. Davanti al mare e capire pochissimo, le spalle al sole perché da qualche parte si deve ricominciare, il verso lungo e libero, la testa sul cuscino e a volte non ricordo le parole del Padre Nostro. La tua voce al telefono fredda come una notte d’inverno, il vento che sbatte sulla mia finestra. Le parole come pietre o piume ogni cosa dipende, le “scritte” sulla pelle povere cose uniche che mi porterò dietro. 600 km . separano la mente da quello che il cuore davvero vuole, stanotte poi domani per ricominciare, un giorno alla volta e tutto fa meno male. Cose buone Il pane caldo, la prima luce del mattino, il libero arbitrio, il Vangelo sul comodino, un quaderno nuovo da cominciare, il prossimo libro da compare, il mare ad Aprile, il non dover rendere conto del tempo che ho voglia di sprecare. Consumiamo le scarpe lungo il cammino ma le gambe si rafforzano. Siamo nemici di noi di fronte agli specchi e la realtà si media con il tempo. Questa variabile impazzita Questa variabile impazzita che chiamiamo amore, spurgo, a volte medicamento per ogni ferita, l’idiozia di un certo dolore immotivato, l’astio di certi sorrisi sprezzanti lontano dai letti e sensi che si risvegliano sulle piattaforme telematiche. Questa variabile impazzita che chiamiamo amore tentando di arginare tempeste di passioni e ormoni e frasi perfette di poeti morti per troppo amore, chi la potrà mai sanare, rinsavire. Niente come il sole Niente come il sole riscalda umilmente, s’attarda quando ti serve e nemmeno lo sai, niente come il sole s’ammala sul mare plana nel rosso tu non lo sai, ma è solo per te. Nasco Nasco ogni mattino a nuovo segno della croce , in comunione con l ‘emisfero che mi è toccato in sorte, mistica di pensiero ad affrontare la sorte. Il cuore sulla pelle Il cuore sulla pelle e tutto sentire, senza le vene a diffondere, senza il rosso a marcare. Il cuore sulla pelle, comunque andare indifesi verso la gente, poi farsi medicare. Una lunga lettera d’addio Non è vero, non sarà lunga, non è un inverno al Nord, e nemmeno un cambio di vita, non è la fine, non è la Morte (non ancora) È un “Noi” che riprende fiato. Scrivo... Io scrivo di me, sono un io che è stato un noi, un tu dolente, un voi sconcertante, un essi sconfinato in un ritorno in me, di male in bene. Al centro del silenzio Al centro del silenzio, proprio lì ci sono le parole non dette, forse le uniche buone da dire, calde, necessarie, prima di andare. Primavera Vibrante nel vento, la Primavera arriva a consolare da certi geli conosciuti a molti. Avrò... Avrò parole nuove su labbra lucide di pioggia ed occhi convinti di quel che vedono attraverso milioni di gocce la vita sorride riprende il suo slancio in altra vita si fonde. Flussi Vanno e ritornano, cellule del sangue si rigenerano , il tempo non ritorna ed è un bene che in mezzo a milioni di passi riconoscerei solo quelli dei figli. Vanno e mai si perdono i giorni che si fermano sul viso, i ricordi come un vento improvviso sono schiavi di me non io di loro, come chi è abituato a poco, non si sorprende più di tanto di fronte all’oro. Quando hai tutto dentro il mondo non è che a un passo. Volesse il cielo Volesse il cielo che non fosse solo questo mordere senza masticare, solo questo guardarsi le mani pensando al mare. Volesse il cielo che non fosse pianto d’innocenti questo rumore lontano, volesse che il nuovo giorno si presentasse nudo e tutto a colori da rivestire. Volesse il cielo che ci fosse più cuore nel cervello e meno piombo da digerire , volesse che si potesse , dopo la tempesta, vedere lo stesso arcobaleno ovunque. febbraio 2018 Circa l’amore Questo insano senso del possesso, l’inutile portarti sempre sul palmo di una mano, crescerti accanto ma non dentro e sopportare il freddo per risparmiare un po’, parlare per ore nell’attesa che lievitasse la notte il tempo di un dolore, la moltiplicazione blasfema dei pani e dei pesci per far quadrare i conti, questa mia abitudine strana di mettere tutto nero su bianco un po’ per correggere le menzogne un po’ per non morire di realtà, darsi un contegno, questa mancanza d’aria e avere ancora voglia d’allegria e poi lunghe notti insonni tentando di ricordare tutte le promesse. febbraio 2018 Cuore Comprendi il cuore? questo muscolo così perfetto e indomito che si abbandona al pianto mentre cerca un sorriso e segna il tempo di una vita, nascosto, eppure visibile negli occhi? Io Mi tocco la pelle, sento le ossa attraverso la carne, mi riconosco sempre meno ma immagino la corsa del sangue lento a volte veloce. È freddo fuori, il fuoco è dentro. Donne Amate Odiate Vilipese Dipinte Vendute In croce Autodafe' Cantate Urlate Prima e dopo Mai vinte Unico fiore Ancora qui. Pane Il pane serve ovunque ed ovunque serve acqua e baci al sole e mani prensili e labbra appena appena salate. L'amore serve ovunque ci sia un dare ed un avere irrisolto un essere corrotto un deserto di neve ed infine un cuore bambino in un corpo centenario. Poi... Io poi andrò a cercare un silenzio che mi consoli, un acido che bruci il vuoto di certi anelli, un acqua che mi tolga il fango di ogni menzogna dalla pelle e la malvagità di ogni bestemmia sulle mie stesse labbra. Io poi andrò a cercare una notte per scrivere ed una per dimenticare poi un'altra notte ancora piena di figli e troverò mani e ricordi e nei ricordi altre mani. Illusi Poveri illusi pensano di aver ragione hanno grandi sorrisi e su tutto un’opinione. Girano in centro si guardano intorno si specchiano nelle vetrine credendosi divi da copertine. Sono contenti, ma sì hanno ragione, qualche prurito isolato e mai abbastanza talco mentolato. L' Araba fenice Il falco che ti scava in petto, il passero che ti mangia in una mano, il pettirosso che ti sfila le spine dalla fronte, l’aquila che ti ruba i figli, l’usignolo che ti canta in gola, la colomba che ti sbianca l’anima, il corvo che ti sbrana il cuore, il canarino che ti rallegra il nuovo giorno, solo l’Araba Fenice risorge quasi per niente. Luce Quello che la luce rende visibile, noi aspettiamo. A volte è tenue la luce, più forte il buio, ma siamo forti anche noi. silenzio Tanto silenzio dentro e il crepitio del fuoco nel camino e la sera che si avventa nel giorno. Rotolano, all’ improvviso, le arance sul tavolo. La vita Per quanti calcoli si possano fare, misurare distanze, tra il dire e il fare, fingere o lasciarsi dalla verità guidare. Per quante attese e speranze, in nome di tutte le rinunce, tra il bene e l’amore, schivando il rancore, tra il mai e il sempre, tutta la vita accade. Poesia Quando non arriveranno le parole saranno i gesti i passi, gli occhi la fantasia in mio potere a colorare i giorni fermi tutti sulla pelle a fare poesia. Due cuori E' come se nel mio cuore ci fosse un altro cuore, uno che batte forte contento l'altro batte più lento. Uno s'impenna in discorsi astrusi l'altro pieno di refusi. Uno è calmo, solitario rivolto al sole l'altro impara cattive parole, uno si chiede il perché della vita l'altro pensa di farla finita. Andrà avanti senza nessun freno quello che disturba di meno. 2016 Un vento Aspettati un vento improvviso di terra, un vento per i panni stesi ad asciugare, un vento di odori così pieno di ricordi che può fare solo male. Aspettati un vento e proteggi la pelle, copri le spalle in questo andare che è un po’ tornare dove non sai, dove sei pronto a ritrovare le mani e i passi, i punti e le virgole di discorsi che vile e sorpreso, non hai fatto mai. Auguri Di tutto cuore , a gambe ferme ti auguro il bene che fa pensare e di fronte a uno specchio ritrovare il meglio di te stesso e non lasciarlo andare. Rammendi Per esempio riparare il cuore riempendolo di parole buone, antiche o seminuove parole di un altrove, oppure d’oltre e ribadire che quasi mai c’è spreco d’amore fino a crederci e ricominciare. Ti lascio Ti lascio qui vicino alle bustine del tè in attesa del fiorire del glicine, in mezzo ai fogli, protetta nei nidi, ti lascio ondeggiare tra il bucato steso ad asciugare, nelle gambe forti dei bambini che corrono. Ti lascio qui dentro una musica che arriva da lontano, dicono che ci sia un tempo per perdonare, dobbiamo solo aspettare. Non incontriamoci Non incontriamoci da qualche parte, io in tasca avrò denaro per un libro e un caffè tu il sole alle spalle e la testa chissà dove. Non incontriamoci quando piove costretti magari a ripararci sotto lo stesso portone, con le buste della spesa e le scarpe nuove le spalle impolverate ma non si vede. Non incontriamoci ché la città è grande, il lungomare pieno di gente che guarda le vele lontane irraggiungibili. Questo cuore Dal vertice alla punta estrema, attraverso ogni ventricolo, di camera in camera, in lungo e in largo, in tutto il miocardio, arteria per arteria protetto dal pericardio, nero di notte rosso di sangue vivo questo cuore è tuo. Lo schiaffo, il rigurgito, lo sputo, ti punto il dito contro e non sei la Luna, ti aspetto al bivio e non t’indico la strada, rinuncio al fumo ma continuo a bruciare, non medito più su ogni parola e credimi ho ancora tutto il sangue che serve. Ora che Ora che mi segui Come fossi il mio nome e cognome Mentre io piazzo in giro specchi In cui ti rifletti Credi davvero siano utili le parole Le bestemmie e le miserie Io sono qui con il poco futuro che mi basta. Vieni quando vuoi. Dopo di te Dopo di te sono cadute pietre e sangue all’indietro. Dopo di te nuove voglie esplose, strade odorose e vento a favore, dopo di te. Vento contro vento Vento contro vento è così che nasce la tempesta, impareremo a ridere di nuovo liberi da ogni prudenza. Sento il cuore Sento il cuore bussare contro porte chiuse, sbattere contro finestre assolate appena accostate. Sento il cuore pulsare dentro menti chiuse, addolorate e lo vedo la notte vagare per strade buie e incontrare ubriachi persi nella loro solitudine. Vedo il cuore prendersi in giro poi arriva il nuovo giorno e lui ribatte colpo su colpo. Ti aspetto Ti aspetto in punta di piedi con un silenzio addosso che ti esploderà contro senz’ altro mio dolore. Mentre le donne dormono A cavalcare nuvole e cieli di sangue, a far di conto veloci, scrivere e partorire, a meditare lentamente e strade e angoli bui, sudore e sabbia tra le lenzuola e aliti sapienti tra le mani di Dio, e poi lacrime di memoria e denti aguzzi e prudenti, figli da aspettare sempre, uomini da benedire. (Il titolo è ispirato al romanzo omonimo di Javier Marìas) Se tu Se tu inciampassi Io ti sosterrei Con i nervi tesi che ho Anche i riflessi son pronti Ad ogni tuo inciampo Ancora e poi ancora E non per quello che è Ma per tutto ciò che è stato Se tu inciampassi Io ti sosterrei. Con le mani Vengo con le mani a dirti il dolore E il nuovo godere con occhi puri Sei ancora la mia Passione Adesso che m’illumino di buono E lavoro il pane con le parole Che sembrano donne e uomini bambini Pronti a passeggiare Nel mio quartiere ai piedi del mare. Carnevale Metti ordine nei miei pensieri Prenditi tutto il tempo che vuoi Quello che puoi spendere per me Che ti regalo silenzi in onde medie E parole come coriandoli Per questo eterno Carnevale Ridere e godere un giorno su mille Tanto poi si può ricominciare Sempre e ancora Fino a quando poi la Morte Ci ruberà gli occhi Ci fermerà le mani Ci chiuderà la bocca e sarà tempo Di zittire il dolore E sarà luce nell'ombra E orma del tuo corpo ancora sul mio letto. Tempesta Sorpresi da una tempesta di vento al mare così inusuale d’estate ti promisi di non fumare più e tutto cominciò a bruciare. Di mattino si scontrarono voglie, tutti quei relitti sulla spiaggia erano i nostri giorni a venire, ma ignorammo , così giovani, ogni dolore. In un giorno come questo si ammainano le vele, io ti metto in questa tasca sul cuore e continuo a cercare mare, terra e cielo uccelli in volo, che vuoi che sia come una nuova malattia senza nome. In un giorno come questo inizio o fine settimana, in un anno qualunque, In una vita come tante, sono io, siamo tutti, tutti in cerca di qualcosa un sasso fattosi fiore un aggettivo, una parola sola. (Madre) È come se il cuore avesse una finestra che sbatte al vento. Sei qui. Mio fiato Mio fiato corto e ancora corro, un ultimo desiderio e ancora vivo. In questo giorno qui ignoto come domani, il verbo amare è noto a chi sa usare bene le mani. È tutto un volere volare e poi non riuscire nemmeno a camminare evitando le macerie. In un campo di grano solitario un papavero sembra una rossa bocca che grida. C’è a volte nelle ossa una stanchezza quasi mortale, dolce e ingannevole e ti lasci andare al sonno che arriva riparatore del giorno. Prima sulla pelle Tutto passa prima sulla pelle, anche l’odore che non senti, un vento caldissimo. la fame, la sete e la paura, la notte più lunga le risate, la noia, la felicità, l’alito della morte, la malasorte e certa gente. Tutto passa prima sulla pelle, il prima e il dopo, noi e loro, la stagione e l’inverno, le bestemmie, gli umori del giorno, le vendemmie la madre ,le urla del padre, il pianto rosso dei figli, tutto prima sulla pelle. Nel sogno Nel mio sogno c’è silenzio, dispongo fiori nei vasi, non ho padroni esigenti nel sogno, ho tutto il tempo che serve alla lentezza che ogni fiore richiede come se avesse qualcosa da dire alla stanza inondata dal sole. E sono libera, senza rancore, le mani si muovono sapienti, sono, dove mai sono stata da sveglia. Ti porto con me Che io come oggi mi metta al sole O che mi frughi dentro a cercare parole Che corra nella mia città a sfidare il giro del sangue Che io faccia sesso o canti d'amore Che pianga dal ridere Che speri nel meglio sfidando l'orrore Che sia io e nessun altro Da dove io sono Ovunque sei Ti porto con me. Porto una croce al collo e una ruga in fronte ogni giorno un po’ più profonda, un anello senza promesse scarpe con altri passi, porto notizie buone e cattive, le voglie dei miei anni migliori, la compassione e l’occasione che ti fa cornuto o assassino, esattamente come tutti gli altri. Questo alito sul collo che spinge avanti, e le parole calde come pane a volte dure, la speranza di un porto sicuro, una qualunque passione da tenere per mano, un “per sempre” che duri qualche giorno, un sogno da rinverdire e spruzzarci sopra un gastro protettore , un cuore impavido che sappia quando è il momento giusto di fermarsi senza fare scherzi, una notte lunga e fresca nell’estate più calda da anni, e qualcuno che mi legga l’ultima storia nell’ultima mezz’ora di questa vita, e un rimpianto che non sia rimorso, una preghiera senza bestemmia, e addosso sempre un vento di mare, quello che chiamo Vita. Se lo posso dire Se lo posso dire, è stato tutto così strano ed io a un certo punto ho avuto paura che fosse vero quel buco che m’immaginavo in gola. Se lo posso dire, sono così umana per questo viene fuori tutto e all’improvviso mi risale su la voglia dell’armonia perduta. Se lo posso dire, mi prendo ogni colpa senza perdonare c’è da qualche parte una strada, un uomo, un’idea qualunque ed io, io li devo trovare. Un angelo Lo devo dire è vita che si allarga da una spalla all'altra forza che mi alza in piedi vento che mi spinge mano che mi calma voce che mi culla sangue che dentro mi rigira caldo che conforta parola che mi mostra. E tu devi essere un angelo. Madre ...e poi alla fine ti commuoveva tutto però studiavi ricette nuove per ripagarci, nutrendoci come da bambini, hai capito prima di tutti che tempo nel tempo minuto secondo ora, tutto torna il miracolo è provare a non odiare nell'attesa. Alessandra Se fosse morte possibile morirei nei tuoi occhi azzurri anche solo per farti capire che l’unica morte giusta è quella per amore. Di quanto pane spezzato quante sigarette fumate ed acqua a dare requie alla gola di quanti silenzi e mani arrese di quanto sudore dolore notti insonni e senza amore e vuoti di memoria su quello che è stato e passi lenti uno nel cuore dell’altro di quante poesie di polvere sui libri Di quanta pioggia può dare un temporale e le chiamate dopo mezzanotte e gli occhi buttati via come centesimi di resto avanzato in altri occhi e liquore ardente in gola dolce sulle labbra e di andare per il gusto di tornare e risate sotto le coperte e giorni lunghissimi in anni passati troppo in fretta tra una vergogna e l’altra. I miei silenzi nei tuoi silenzi in ore morte che a tener conto delle rinunce Io vincerei. Se Se potessi controllare il battito veloce del cuore, la corsa affrettata del sangue che nel mio corpo gira invadendo testa e cuore, magari troverei le parole giuste per farti male, per rallentare la vita e godere l’istante in cui tutto crolla finalmente non solo sulla mia testa. Vorrei Un latte rigenerante, poi una leggenda sul mare e un tralcio di vite per sentire l’autunno e la voce da lontano di mia madre che mi dice: “male non fare, paura non avere.” Se ho bisogno di te Se ho bisogno di te perché si è spenta un po’ di luce in casa tutto tace non in me. la notte poi da magnetica diventa tragica in un mistero che m’illude ogni pensiero. E ho bisogno di te Aura infelice poi si avrà ragione ma insieme di tutto il tempo che un po’ ci appartiene, per il resto scivola e non sappiamo verso dove. Se ho bisogno di te è perché sulla bilancia il dolore non è peso lieve, non tornano i conti e mi si rinfacciano sbagli verso gli altri mai verso di me. Così... Cosi salvare il tempo Nello spazio di un sorriso E misurare l ‘infinito Dentro occhi Che un tempo mi erano Lacci al cuore E poi tradire lo stupore Continuare a vivere per darsi pace. Ma tu T’informi di quello che succede nel mondo o resti lì stupido e stupito di quanto conti poco il tuo ombelico di fronte al bello e al brutto del mondo. Noi siamo custodi anche dell’amore degli altri, dovremmo farne pane e vino aggiungere miele a lenire e sale a conservare perché niente venga mai dimenticato. Oggi è qui che mostra denti e mani sputi e sorrisi, viviamo nel passato noi che al futuro comunque non ci arrenderemo, e tu? Eppure vorrei avere un quaderno pieno di frasi di circostanza, sapere sempre cosa dire nei momenti peggiori, interessarmi per davvero alla follia degli altri, saper valutare la cattiveria e difendermi. Conoscere nomi e cognomi di quelli che mi passano accanto, la faccia abile di chi non ha vergogna. Sì a volte vorrei saper essere invadente bussare qualche porta e dire: ma veramente tu che vuoi, magari te lo saprei anche dare. Essere un po’ come quelli che si scelgono un nemico ideale e non lo lasciando andare, un po’ come quelli che sono in guerra con tutti, io che mi beavo così bene nella mia calma apparente. Passerà anche questa paura si fonderà nell'alba odorosa di un giorno nuovo che finalmente arriva. Altra vita Mi sospira altra vita, soffia da un buco nel cuore, circola in arterie e vene, alita parole, fischia canzoni, gira la notte sui tetti sparisce nei cani miagola nei gatti. Di questi tempi Di questi tempi, con queste mani, in fondo agli occhi, dalla mia bocca a nuove orecchie, sveliamo inganni , la verità è vento sferzante porta sale sulle labbra, toglie colore ai volti , raccontiamoli i fatti al peggiore offerente. Una morte piccola Una morte piccola Mi si frantuma la vita In mille occasioni perse E tu di me che sai Se mi hai mentito così bene Guardandomi negli occhi Senza trovarci nemmeno Un dispiacere ed io volevo Una morte piccola Qualche giorno appena Per poter vedere le mie cose Messe da parte e la polvere sulle mie carte E tutti i file cancellati dalla memoria Il pianto di chi piange E la risata di chi ride Anche nella mia gola Io volevo solo disperdere le mie ceneri Sentirmi dare della carogna Senza provare la vergogna Di avere tutto e desiderare ancora E tu di me che cosa sai Nel pianto che scolora il trucco Dei tuoi anni che non sono mai stati i miei Delle mie mani maldestre Del mio futuro ingombrante Io volevo solo una morte piccola Di qualche ora Poi ritornare e restare ancora Poi ritornare e restare ancora A scrivere sull'acqua il mio nome Ad aspettare dopo il dolore le giornate buone. Sarò vento... sarò vento foglia ti raccoglierò pezzo di specchio senza guai ti rifletterò amore disarmato di fuoco ti armerò tutta la vita sarà senza tempo tutta la notte senza sonno sarò tempesta tu nave tra i flutti ma io ti salverò sarò martire le tue ferite curerò sarò montagna e ti verrò a cercare se mai ti perderai sarò felice se con me riderai sarò vento foglia ti raccoglierò. Dicevi: Sempre, ed io: Aspetta che l’aria di Dicembre inganna i sensi, ci fa buoni inclini ai compromessi alle promesse per l’anno nuovo che arriva uguale se non siamo noi a cambiare. Dicevi: Senza di te chi sono Ed io: Calma, la vita è una danza antica hanno ballato altri prima di noi e si sono fatti male quando finita la musica c’era da guardarsi in faccia smettendo di ansimare. Figlie Vorrei lasciarvi la linea dritta e apparente. tra cielo e mare, la chiamano Orizzonte voi datele il colore e il nome che vi pare, e un’occasione buona e giusta di fare festa a scelte più sagge delle mie che molti hanno chiamato errore, ma erano passi, forse incerti, di una che voleva vivere. Area critica Io ti consiglio una profonda riflessione: la situazione è critica ma comica, anche se non ancora ridicola. Abbiamo solo parole simili e contrarie. Se ti fai forza potrai essere anche tu, meno volgare. Scarti dell’amore qui e altrove un buio tira l’altro mentre si cercano parole e non hai voglia che non sia d’allegria, sai messo sotto al Sole ogni dolore si scioglie e poi si va incontro a un’altra notte. Furono sassi... E furono sassi A mettersi tra i sogni E nuvole a gravare sul cielo Senza darsi pace Inchiostro nero sbiadiva Su fogli turbati dal mare Mentre il sale rubava pori alla pelle Ed io ti cambiavo nome Vendendoti al peggior offerente Ma tu con gli occhi al futuro Mi rubavi il presente Ben sapendo che di te Non avrei condiviso mai niente.Filosofica Dal niente nasce il niente. Nel tutto è compreso ciò che siamo. Il bene e il male si contendono sapienza. L’ipotesi della speranza si fa beffa di noi. Ascolta come domande si distinguono dai miei stessi pensieri. Fossi oggi com’ero ieri o trent’anni fa, sarebbe inutile questa rincorsa alla vita, ogni gloria una pena. Ci pensi mai... Ci pensi mai agli alberi che crescono di nascosto, ai fiori che sbocciano mentre non li guardi, ai bambini che hanno già capito tutto ma poi dimenticano sommersi dai nostri sbagli. Ci pensi mai al mare che urla anche da calmo, all'ubriaco che è la disperazione del suo fegato, agli amori clandestini che sono i peggiori, ai pensieri che vengono uno dietro l'altro nero su bianco e a volte sono un altro fallimento? Ti lascio Ti lascio lettere d'amore che non leggerai e lacrime di sangue in circolo in altri occhi e pane e vino per fingere di essere ancora in comunione. Ti lascio il vento tra i capelli l'Autunno negli occhi e le foglie ingiallite di tutti i miei alberi senza radici. Ti lascio baci carezze notti e giorni di sole e noi accaldati su uno scoglio come se fossimo amanti. Ti lascio il mio dolore che siano i tuoi denti a tenerlo stretto il mio letto ma non un nuovo indirizzo. Ti lascio il vuoto del mio ventre e le risate dei figli mai nati la possibilità di non vergognarti quando ti guarderai indietro. Ti lascio. Sai, a certe storie, che pure sono di grande amore, manca il “nonostante tutto”: l’accettare, un po’ senza dignità, che anche l’angelo più bello possa diventare un demone cornuto. Il traditore Alla tavola imbandita il traditore siede comunemente a sinistra, non gl’interessa l’entrata in paradiso si nota dallo sbieco sorriso che spunta dalla barba incolta. Lui brinderà a ogni festa, riderà per ogni battuta (fosse pure la più stupida) e finché avrà denaro sarà lui a pagare il conto, in fondo chiede così poco dopo essere entrato con l’inganno in un altro mondo. Nati Siamo nati da uno sputo e fango impastato o da un’unica cellula immagino marinata all’amore. Siamo nati e nella tempesta abbiamo chiesto perdono, nella dolcezza ancora c’innamoriamo, siamo nati nel punto in cui il cuore bussa alle costole per un nuovo dolore. Nati in mezzo al mare, dai monti discesi con una nuova croce noi che non sappiamo perdonare. Nati dal fuoco mai spento di tutto ciò che sentiamo correre sotto pelle e tra i denti il destino nome che diamo a ogni nostro errore. Con il tempo invano ci nomineremo l’un l’altro senza guance da porgere ma con il sorriso di chi sa anche perdere. Come poterti adesso a bocce ferme, ora che il nostro cuore non si appartiene, in questo momento che le pulsioni sono tutte altrove, che tutto brucia, brucia ancora. Tempo Ci sarà tempo in tutto il tempo che non avrò, sarà il tuo tempo con le mie cellule a scrivere misteriosi diagrammi che in qualche modo conoscerò. Autunno Verrà l’Autunno e il vento benevolo ridarà vita alle foglie sanguigne. Buon segno Questa ruga nuova stamattina sul mio viso, la prendo come un buon segno, mi ha insegnato qualcosa che io, finalmente ho imparato. Chissà... Chissà se ho dato davvero tutti i baci che avevo, la fatica che potevo, le notti giovani, forti senza morsi, e poi chissà se quel che resta, queste mollichine di me, sparse in giro, mi porteranno qualcosa, qualcuno. Il mio amore ti ama Il mio amore ti ama Quell’amore senza corpo Che pure ti accarezza E sente il tuo respiro E sincronizza il battito di un cuore finto Sul tuo cuore vero. Il mio amore ti ama Senza voce grida il tuo nome Nella notte d’estate Quando cadono le stelle E le mie fasulle mani Te ne porgono una Che brillerà per sempre Vera lei soltanto Nel mio cuore Tra le tue mani Che la rilanceranno in cielo Perché il tuo amore mi ama Senza corpo senza sudore Solo pensando un po’ Al futuro mai al passato Ed oggi è tutto qui. Mi sta esplodendo l’Universo in bocca Nuove parole e tetti e antenne a captare Come un tempo quando anch’io Con le ginocchia sbucciate Giocavo a campana E la voce di mia madre lontana E l’ora di cena una tortura A letto presto ed il sonno non arrivava mai E i sogni ad occhi aperti Il mare vicinissimo e lontano Le donne una via verso il mercato E crocchi di femmine a parlare della vita Come se fosse mai stata capita Da noi come indiani Nemmeno una tribù Nemmeno un centro Un buco un po’ di tempo sicuro Che devi tornare presto Il mondo è brutto Ed io avevo un Universo in testa di parole E pensieri che non sapevo dire Ora come allora e mezzo secolo quasi A farmi da gobba E pensare che son già morta e risorta. Nuvole Penso a nuvole girovaghe che ti si fermano addosso ovunque sei. Tra il fumo delle sigarette e i piatti sporchi ho raschiato via parole dalla notte. Ci sono albe che uccidono più dei tramonti. Tempesta La tempesta spazza via tutto, in giro ce n’è una col tuo nome. Riposati Riposati in me è stata lunga la vita, sembrava una giornata estiva poi la pioggia ci ha sorpresi all’imbrunire e senza fiato. Sai, continua tutto anche dopo di noi senza di noi, si chiama eternità. Vivo Aspettando Un’esplosione. Il giardino di Monet Vorrei portarti nel giardino di Monet solo per farti respirare l’aria limpida di neve, per lasciarti vivere lì a stagione mese dopo mese, ricominciare seguendo il seme che diventa fiore, aspettando la gazza e il suo richiamo da ladra, guardando i cerchi sull’acqua tra le ninfee e morire così, perché alla fine si deve. Noi Ci ritroveremo dove il tempo non ha urgenze, ti porterò speranze nuove ché quelle vecchie un po’ si sono esaurite, e pane e mele basteranno per ingannare la fame, saremo vicini a una fonte che ancora non sai. Tutto il male si muterà in bene prezioso, e onde di piacere sul corpo e sarà tempo di riposare. Ci ritroveremo quando il tempo non avrà più urgenze. La notte Accade la strada, la gente che senti addosso, la paura, l’oblio del sonno ché pure la notte è una strada da fare piano o veloce, dipende. Accade di notte che ogni ombra è un imbroglio nella tosse ingorgo dei polmoni, e ti rigiri, riprendi fiato e pensi che al mattino sarà tutto finito, vorresti arrivasse subito, mai. Da che parte è l’Universo Dove devo guardare Da un confine all’altro Fino a disperdere lo sguardo Tentando di capire Me ed il mio contrario E poterlo poi maledire. Oggi Si cambia, si va avanti un giorno alla volta, la mattina si cammina sui cocci della notte, s’impara a differenziare , si stabilisce un ordine di priorità, si liberano le messi dalla zizzania, si cercano risposte intelligenti, si sorride a comando, si fa sempre di conto, ci si veste meglio senza cercare nuovi incontri, con le amiche si parla dei maschi, a volte anche degli uomini, il passato resta ferro rovente e nell’anima è ancora tutto in fiamme. L’emozione di te mi pompa più sangue al cuore, cuore che quasi esplode, si smaglia e s’impiglia, si sconvolge, esulta, s’illude e si stanca, sbadiglia. Poi …e ti ho ripreso negli occhi mentre passavi svelto in una vita non mia ché è sempre degli altri l’amore che vorremmo. Nasci amore Nasci amore per poi farti dolore perenne e da questa notte io non esco indenne, ci sono sogni strani che mi rivelano un futuro di testa da spaccare contro il muro. Tu che ne sai, dove sei, mentre rigiri il cuscino sudato, riprendi a dormire mentre in questo sogno io ti ho pensato. Dedicata A chi ha la vita a pezzi e certi incontri di sguardi che non evita ché ad abbassare la testa son buoni tutti, a chi è sensibile all’umano, al perdono che dosa con cura e si mette in fila per avere quello che gli spetta per diritto, a chi rispetta la fila e non si piega, a chi prega, anche se non crede ed è comunque sperare, ai miei passi falsi comunque è stato un andare, a chi al fiato corto ogni giorno e ogni giorno è dolore e incanto, a chi si guarda le mani vuote ed è fatica, a chi scrive per ingannare la notte in una notte che non passa e tutto quello che pure vorrei quando la volontà si fa indomita, non basta. Alla fine Alla fine dovrò verificare in quale primo angolo del cuore ti ho perso e se è stato perdere facile. E poi mi consolerò con le parole e guarderò negli altri angoli dove pure sei a fare danno. Chissà quando sei entrato e se quello che hai trovato valeva la pena distruggere e mettere me a ricostruire. la fine dell'estate La fine di quest’estate mi troverà meno sola di sempre, in un giorno di Settembre dopo che avrò scritto ventiquattro poesie inutili. La fine di quest’estate sarà l’inizio di un autunno di altre fiamme. luglio 2017 Capita che il male non sia che necrosi del bene, poi ti faranno sapere in quanti altri modi potrebbero, volendo, colpire. Non è paura quella che ti s’incista dentro, è delusione corrosiva, un disinnamoramento per la vita, ti accompagna con le omissioni, le altrui opinioni su come continuare senza scegliere, finendo per non capire. Capita che il male sia così sorprendente per come arriva e da chi arriva, che ti viene una voglia di Assoluto che comincia a scorrerti nelle vene e tu ti lasci inondare nel tuo stesso interno unico che ti possa salvare. Luglio 2017 Stelle Milioni di stelle e solo di poche conosco il nome, milioni di uomini e di pochi conosco le storie, storie che si sfrondano come alberi in Autunno sotto i miei occhi e non bastano parole ad eludere l’inganno di una vita sola che mai sarà abbastanza. Vivere Ci vuole ritmo il sale del sudore, ci vuole la speranza dei marinai la tempesta nei capelli, ci vuole pane e ardimento e pioggia d’Agosto, ci vuole farsi un bel pianto e la risata di un figlio, ci vuole l’inchiostro nero veloce sul foglio il ricordo degli aghi, ci vuole goccia dopo goccia a immaginare il mare , ci vuole la rinuncia a capire, ci vuole essere acqua di fiume calma che poi col vento forte s’increspa, ci vuole malinconia, memoria d’elefante e cuore da leone, ci vuole che se deve essere gabbia. almeno sia aperta, ci vuole la notte e il coraggio di attraversarla, per vivere ostinatamente, vivere. Disincanto Svelato l’arcano è il vuoto della mano che turba, scoprire finalmente lo stile di gente che si è fatta furba e mostra il suo lato più vile. Sono passati gli anni tutti sulla mia pelle, i punti delle cicatrici sembrano stelle. Adesso che il futuro è davvero un’ipotesi, lo sguardo duro ci ha fatti tutti difettosi. E a cosa serve poi ristabilire la verità su di me, su di noi, se la gente crede solo a quello che la fa sentire al sicuro. L'amore è un gioco a perdere Dicono che si perde sempre, forse no, c’è chi aspetta con ansia Settembre ad esempio quelli che non amano il caldo e in qualche modo vincono poi quando l’estate li lascia finalmente dormire. Dicono che si perde sempre, forse no, più grande l’amore più sono i pezzi poi da rimettere insieme, bene sarebbe non avere orecchie per ascoltare le malelingue. Dicono che si perde sempre, ma solo quello che poteva essere non sempre sarà, i nostri occhi cambiano sclera e non ce ne accorgiamo. Dicono tante e troppe cose quando sarebbe meglio tacere. Dalla croce all’ulivo Se ti mettessi un dito nell’occhio mi vedresti meglio? Però t’accorgeresti di me e del vento che mi porto dietro Dovresti pur dire qualche parola senza per forza Darmi la tua croce che se vuoi la reggo Ma al primo fosso ti pianto Un albero d’ulivo che crescerà forte ed onesto Come un bambino E non sarà né tuo né mio ma della terra che lo accoglierà Del sole che lo scalderà Del vento che lo farà giocare Del frutto che lo farà sperare. 23-7-2013 La poesia che non meriti Forse te la scrivo davvero la poesia che non meriti quella che ti spedisce nell’infinito senza che io ti tocchi con un dito, quella che mi assolve dalle menzogne, quella che mi riveste. Magari te la scrivo la poesia che non meriti e dimentico ricomincio , mi riprendo tutto quello che ho perso lungo la strada. È giusto che io ti scriva la poesia che non meriti quella che fa di conto e mi dà il resto. Tu Mio midollo. Molecola ribelle. Il DNA non perdona niente. Corso e ricorso ematico. Mio io meno problematico. Calcio giovane intriso d'amore. Al sole ti lascio maturare. luglio 2017 … poi non è mai stato semplice dividere il pane e il sonno, raccontare su altre ciglia passioni adolescenti e buchi nelle scarpe, di certe rime a sorpresa e storie nemmeno cominciate. E non era semplice moltiplicare ore bastevoli, rubare prospettive agli occhi e chiamare tutto Amore, ripulirsi dal sangue e andare. 2016 L’amore mio come acqua zampilla, in qualche corpo s’impiglia, poi torna bambino gioca con un aquilone in cielo lo lascia volare. L’amore mio è così povero che misura il respiro, trattiene memorie, ma sa farsi pane per la fame. L’amore mio si è dato tempo per svelare ogni inganno, scrive se stesso di notte di giorno s’imbatte in altri e troppi amori fa strage ,semina dolori. 30 giugno 2017 Tu sei di più Tu sei di più di questo calcolo insulso che gli altri fanno tra il dare e l’avere, più sei delle campane a festa che m’inondano la stanza, se più, sì, più delle monetine in tasca, del niente che resta, più di un inverno tiepido che pure merito, più di tutto quello che ancora m’innamora. Non pensare a noi Non pensare a noi, avremo sempre abbastanza fame da saziare tutta la nostra sete, il sangue in circolo ci consiglia il bene e la notte che sta passando mi regala un sogno di quiete. Non pensare a noi, avremo, spero abbastanza tempo e in questo tempo albe e tramonti bastevoli a credere bella la vita. L'amore degli altri L’amore degli altri briciole di pane fiere e mercatini d’estate lungo il mare l’aria che non si muove la brezza che poi arriva a farti respirare. L’amore degli altri chiese in mezzo ai boschi gli alberi a testimoniare l’unione eterna di radici e terra. L’amore degli altri non lo puoi inventare ci fai un buco dentro e dall’altra parte non si vede né cielo né mare . L’amore che non compri non hai mezzi ,non hai intenti e speri di beccare un cuore in volo anche da rammendare. (Selfie con figlie) Amore mio sarà il mondo all’altezza dei tuoi occhi quando dovrai ripiegare i fogli e andare in una solitudine tua come le mani, avrai cappotti abbastanza pesanti per il freddo e gambe leggere per le strade e uomini sinceri e figli amorevoli chissà… …e parole per tutti e nelle parole i fatti e nei fatti conquiste solo tue, con me che da lontano cullerò l’ansia di non averti accanto come se fossi tu. Ti sentivo fiato leggero sul collo prossimo al sonno senza sogni. Ti sapevo fedele a te che eri in me mentre ti respiravo contro. Ti leggevo al ritmo lento di anni miei soltanto. Ti vedevo andar via e tornare soddisfatto. Ti conoscevo per le vie traverse del cuore che come mente lui, nessuno. 2015 Mi piaceva l’appartenenza essere di qualcuno e non solo qualcosa che non so dire. Mi piaceva sentirmi legata non dovevo scegliere se andare e quando. Mi piaceva la casa il conforto delle mura poi divenute gabbia. Tutto quello che respira Tutto quello che respira gode sente dolore annega nella disperazione, fa salti di gioia ride si commuove prega e bestemmia, alza gli occhi al cielo se può vendemmia, s’inebria. Ogni cosa che si muove gira si rivolta si ferma cancella riscrive ama anche la sua ombra. Come un'ombra Ti ho attraversato come fossi un’ombra senza capire niente. Erano giorni di strade aperte come vene ed era sangue mio, giorni di lavoro dalle mie braccia, giorni di poco decoro ed era la mia voce che si sentiva da una stanza all’altra. Ti ho attraversato come fossi un’ombra senza capire niente. giugno 2017 (figlie) I tuoi giovani piedi su queste antiche strade, poi immersi nel mare che è di tutti, con il sole alle spalle e un futuro incerto sulla pelle. Tu vai, io ti seguirò in ogni forma possibile, sarò strada e mare, sarò la prima nuvola che, alzando gli occhi, vedrai nel cielo al mattino. Un amore per te Io vorrei per te un amore di fuoco ma purificatore, un amore sasso ma liscio e perfetto sasso di fiume. Un amore uccello dalle variopinte piume migratore ma che sa tornare. Vorrei per te un amore senza conseguenze , un amore fecondo e implorante, che conosce la calma e a volte si arrende. Io vorrei per te un amore che conosce le parole e il loro peso, sapiente del male e del bene giusto nel saperli dosare. giugno 2017 Tu pensavi fosse amore, invece era: uno che non volevi ti depilassi, uno che ti diceva mangia di meno, uno che il suo lavoro era più importante del tuo, uno che io sono stanco vado a dormire, uno che è vero solo quello in cui crede lui, uno che se me lo chiedi ti do tutto, uno che cucinava meglio mia madre, uno che a me piace il mare, uno che i tuoi parenti sono tutti strani, uno che buonanotte ne parleremo domani, uno che ti amo ma non rompere il cazzo, uno che ora voglio essere libero, uno che vado in giro con gli amici, uno che stai sempre a fare tardi, uno che mi dispiace, uno che mia moglie è una stronza, uno che se potessi ti chiuderei in casa, uno che tu lo sapevi che poteva accadere, uno che non ne voglio parlare, uno che ma quale terapia stiamo cosi bene, uno che domani lavorerò fino a tardi, uno che vestiti bene domani verranno i colleghi a cena, uno che con te uso il potere che ho, uno che lei mi ha chiesto aiuto, uno che mi sentivo solo, uno che se volessi ti farei ancora peggio, uno che ti toglierei dal volto quel sorriso, uno di questi magari ti ha ucciso. Siamo noi viaggio e valigia vento e tempesta parola e pagina croce e sollievo prima e dopo il diluvio il bene supremo l’amore sudato. Siamo noi l’attimo e il pianto sorpresa e spavento siamo gigli e pane siamo la sete e la fame siamo chiave e toppa l’anima e l’ombra. Siamo io te cellule e respiro impasto d’aria in un corpo che si muove ancora. Una lunga lettera d’addio Non è vero, non sarà lunga, non è un inverno al Nord, e nemmeno un cambio di vita, non è la fine, non è la Morte (non ancora) È un “Noi” che riprende fiato. Io scrivo di me, sono un io che è stato un noi, un tu dolente, un voi sconcertante, un essi sconfinato in un ritorno in me, di male in bene. Terra Madre Ci sono fumi velenosi e lacrime che pure sai, occhi che sembrano asciutti, madri in guerra e padri dalle spalle ogni giorno un po’ più curve, e pane che deve essere caldo e buono, e bambini che devono crescere al sole. Il potere si nutre della fame di molti, in pieno giorno il cielo si sporca di nero, c’è chi passa e butta uno sguardo sfuggente e chi occhi all’azzurro cerca di capire il viaggio delle nuvole. Intorno ai vent'anni Avevo messo un segno ma non so più per ricordare chi o cosa, forse un amore o una bestemmia a mezza voce, forse la parola” guaglione” che tanto mi piace, o quella pagina di un libro che narra dell’estate, la stessa estate di ore a camminare senza un posto dove andare mettere un piede dietro l’altro a fare passi. Sarà una notte d’estate tra vent’anni Tra venti secondi chissà Che mi guarderò le mani E passerò davanti ai tuoi occhi lucidi E non sarò io Non sarai tu Nessuno. Ti penso come si pensa ai morti: con nostalgia, senza rancore. Da morti anche i peggiori sono risanati, dove la vita non arriva a stemperare l’odio e la maldicenza, la morte livella(lo sai bene) le colpe, anzi le azzera e chi resta continua a vivere in mezzo al male, cercando un po’ di bene. 19/5/2017 Alberi Una voglia di alberi nel petto ché l’aria rarefatta di città chiede respiro e la solitudine un rimedio, ma esser soli non è che l’occasione di restare in ascolto di quello che nell’ anima si muove. 2016 L'effetto domino degli errori Il primo errore conseguenza del troppo amore e giorni che sembravano non avere fine ma poi finivano. La “cosa” è che non sapevi di sbagliare e continuavi ad andare, l’effetto domino sulla tua vita quasi devastante. Si va avanti aspettando una legge di compensazione qualcuno o qualcosa Che restituisca tutto: colpo su colpo, ma non funziona così. maggio 2017 io e te siamo innamorati come unici abitanti di questo mondo che vediamo splendente col nostro amore immenso a le paure e le sciagure sono fiamme passeggere gli altri amori non saranno mai come questo nostro amore che io ti ho sorretto e tu mi hai sorretto quando il giro della terra si è fermato per un secondo. Io ti penso e tu mi pensi giorno e notte l'amore è fisico quasi animale è sapiente niente va perso come vuole Dio. Ma ci hai mai pensato, amore il mondo che se ne fotte di noi?!. 2014 Ispirata da una poesia della grande poetessa Wislawa Szymborska premio Nobel per la letteratura nel 1996. Per cosa si scrive Si scrive perché si ha un’urgenza dentro e una notte insonne da attraversare, perché , a volte, hai l’impressione di vivere la vita di un altro (uno stronzo che nemmeno ti piace): davvero pensate sia facile andare in giro con un’anima dalle braghe calate? 2016 Alba Nasco ogni mattino a nuovo segno della croce , in comunione con l ‘emisfero che mi è toccato in sorte, mistica di pensiero ad affrontare la sorte. maggio 2017 Impressioni I banchi del mercato colorati I fiori che si vendono sono stati traditi E la bellezza effimera dei bulli di periferia Gli avambracci scoperti e tatuati Coi sogni di viaggi mai fatti E il Polo Sud è un’idea stramba Per chi non ama l’avventura E non farà mai nulla di così scontato Da meritare funerali di stato O lacrime stagionali Come gelsomini oppure il glicine Che non vuol crescere sul mio balcone E c’è uno spreco di sogni Anche nel mio nome Se nulla è stato visto di quello che ho fatto Quando innamorato cercavo spiagge Di pietra lavica e sognavo ancelle E bevevo alla sorgente con le mani a bicchiere Senza sapere che potevo morire a vent’anni Nel sudore di un’uniforme Senza nemmeno il tempo di un pensiero Come il Piero di una canzone Che insegno ai figli Per farli guarire. maggio 2011 Non ti dimentico Lascerò tutte le luci accese Le porte aperte Come quando eri qui E frutta fresca sul tavolo Per la tua fame Anche quando la tua assenza Non mi darà pace. (e non ho avuto mai così paura di morire come quando penso che il mio nome non ha più la tua voce) Aver ragione Avere sempre ragione non è un bene, si inaridiscono gli occhi le mani disimparano il lavoro; ci si crede dio e l’uomo poi non gode del pallido fiore che incerto al vento spera senza saperlo di non essere colto per il tuo diletto ed il suo tormento. maggio 2011 ..e devo cospargermi ancora una volta il capo di cenere, darti ragione su tutto ma senza fare più il tuo nome, appendo al chiodo ogni perplessità, domani passa un altro anno si svela un altro inganno, crescono figli altrove, non hanno il mio odore né la mia impronta sul loro cuscino, ma sono un me vago che richiama l'infinito di tutto ciò che poteva essere se fossimo stati un buon seme... 2016 Noi C’è stato un tempo di parole buone Tutto messo in fila quel tempo Noi rette parallele Ci siamo incontrate in un punto finito In tempo infinito di buone parole. Madre ora che ho le mani libere e un continuo tonfo al cuore, potrei costruire la casa con giardino che desideravi tanto; poi chissà ritrovarci bambine, come pure siamo state insieme, a cantare al sole tra gli alberi d’arancio e limone ma non come facevo io: mai più faccia al muro. Tramonto Niente come il sole riscalda umilmente, s’attarda quando ti serve e nemmeno lo sai, niente come il sole s’ammala, sul mare plana nel rosso tu non lo sai, questo tramonto è solo per te. maggio 2017 Attesa Mentre il ghiaccio si scioglie nel bicchiere la gente intorno non misura le parole, un chiacchiericcio che mi stanca che mi sporca la sera, allora butto gli occhi ad aspettarti ancora. Il mio amore Aveva molti anni il mio amore e camminava per strade misteriose senza paura, con qualche dolore. Aveva molti anni il mio amore ma sorrideva bruciandosi al sole. Ringraziamento Grazie al male subìto so il bene dov’è, è per le mani di mia madre che conosco la fatica, per la luce in certi occhi riconosco l’uomo e scanso il maschio, e per il dolore dato ho sempre chiesto perdono. Per D. Ha amato così tanto che a un certo punto le dolevano le mani perché l’amore è costruzione e capita che s’infiammi il tunnel carpale. Kamikaze Se serve si allacciano le scarpe E leggono i giornali cartacei e sul web . Leoni da tastiera si scambiano insulti e idee, dormono , mangiano fanno l’amore se capita ridono. Sono figli e fratelli , padri e scompiglio, delicatamente con la mano si coprono la bocca ad ogni sbadiglio. La barba sempre pulita come i piedi prima della preghiera. L’Oriente che si solleva contro l’ Occidente. Avremo tutti tra le mani lo stesso niente. La parola Concava e rotolante Vera e liberatoria Rosa colorata Nera dimenticata Circolo vizioso Nodo scorsoio Lattante ubriaco Cliente e buono acquisto Ladra e apolitica Gigante gnomo Schiava del tempo libero Quello che non sono. A prezzo pieno, niente sconto. Con assegni post datati, mai avuto contanti. Col sangue e piccoli morti. Dolori alle mani e vuoti d’aria improvvisi. Attacchi di vita inattesi. Occhi aperti al buio. Memoria labile e felicità che passa inosservata. Tradimenti vari e attese di perdoni. Cara si paga la vita. Città di mare Le città di mare si somigliano tutte , hanno uomini e donne con occhi incrostati dal sale di lacrime per troppo amore. Poesie d'amore Io scrivevo poesie d'amore ad un amore poco amorevole con me che continuavo a scrivere poesie d'amore. 2016 Scomposizione A volte mi scompongo in parti diverse, una parte buona prega per la mia cattiva, la parte annoiata si annulla quando quell'allegra si attiva, poi c'è la parte gioiosa che fa molta spesa della cattiva abitudine di ogni parte di me che ha la cattiva abitudine di fidarsi e credere a molti se non proprio a tutti. 30/3/2017 Non avrei mai fatto del male al tuo semplice e unico vero amore. Nella notte più dolorosa sarei stato lenimento, perché il vero amore non fa mai male si compiace di sé coltiva speranze e domani. A piene mani, ora pratico anestesia etica: non mi farai più del male, vero? Aprile 2017 Passerà Passerà questo dolore come pioggia sottile la sabbia l’accoglierà. Coltiverà lemmi verbi punti e virgole e guarderà i figli mentre vanno a ballare sulle labbra del mondo. Avrà gambe questo dolore dovrà cambiare paese e buttarsi in occhi azzurri e fingere che siano il mare. 2016 Passione Così, viaggi nel mio sangue, nutri cellule e cuore, mi fai male dopo tutto il bene, ti fai largo nel mio niente, siamo tu ed io i nostri assassini innocenti come bambini. 4/4/2017 Coscienza Sai, c'è "qualcosa" che non ha peso, non ha misura non ha luogo né odore non ha sapore, colore destinazione , la dovremmo avere tutti, quelli magri,quelli chiattoni, quelli diversamente umani, i belli , dicono perfino i brutti, anche io, pure tu; "qualcosa" che puoi avere soldi ma te li spende tutti, puoi avere gambe veloci ma nessuna possibilità di fuga, si chiama coscienza, dicono. 2016 Per te Come potrei spianarti quella ruga sulla fronte, spianartela col vento che mi agita dentro, ancora, e poi sparire io del tutto, dai tuoi occhi , dalle tue mani, dai ricordi, e darti finalmente la possibilità di avere un’altra vita, meno meschina. La prima volta La prima volta sotto il cielo d’Agosto. Ti ho detto resta mentre andavo via. Ti tradivo dentro un sorriso. Il colpo unico e a bruciapelo. Mi guardo intorno spesso ma non ti cerco. Hai la mia parola ma sono muto, hai le mie scarpe ma sono scalzo, hai il mio corpo ma sono e resto nudo. La prima volta io me la ricordo, è l’ultima quella che ho dimenticato. Ora Su questa strada qui ora è buio , fa piuttosto freddo, da qui sai, nomino spesso Dio invano e non ho progetti di perdono, da qui non riesco a prevedere, valutare, progettare, ogni cosa che mi appartiene non è mia, non mi toglierai la Poesia. 9/4/2017 Buon sangue Ti mostro la strada che hai smarrito, ti rifaccio gli occhi che hai cambiato, ti verso le lacrime che non hai mai pianto, ti fecondo di figli persi per il mondo, ti pianto fiori e mai più grane, ti racconto di loro come vuoi tu, ti lascio tornare e poi andare, ti strillo le stelle sul collo, e poi scrivo che sei l’unico amore possibile e la fine del mondo più probabile, e ti illumino a giorno e sarò il tuo bene di ritorni tu fammi finalmente buon sangue. 2014 Cercavo un amore che contenesse tutto l’Amore: l’uomo, la donna, il bambino, il filo d’erba e l’infinito ed è così che mi sono perso, dimenticato passo dopo passo. 9/4/2017 Erithacus rubecula Tu mi raccontavi che il suo petto si era tinto di rosso mentre col becco tentava di liberare dalla spine la fronte di Gesù. 2016 Giuda ...e mentre sei lì che spezzi il pane, versi il vino nei calici pensi alla rima perfetta, alla notte insonne che ti aspetta al vuoto improvviso che senti allo stomaco, ecco che il tuo Giuda personale ti bacia. 2016 Il pane serve ovunque Il pane serve ovunque ed ovunque serve acqua e baci al sole e mani prensili e labbra appena appena salate. L'amore serve ovunque ci sia un dare ed un avere irrisolto un essere corrotto un deserto di neve ed infine un cuore bambino in un corpo centenario. 2016 Quello che chiamo vita Questo alito sul collo che spinge avanti, e le parole calde come pane a volte dure, la speranza di un porto sicuro, una qualunque passione da tenere per mano, un “per sempre” che duri qualche giorno, un sogno da rinverdire e spruzzarci sopra un gastro protettore , un cuore impavido che sappia quando è il momento giusto di fermarsi senza fare scherzi, una notte lunga e fresca nell’estate più calda da anni, e qualcuno che mi legga l’ultima storia nell’ultima mezz’ora di questa vita, e un rimpianto che non sia rimorso, una preghiera senza bestemmia, e addosso sempre un vento di mare, quello che chiamo Vita. Quando finirà di fare male ritorneranno indietro tutte le parole sputate in giro, allora io scriverò una poesia con la rima cuore/amore oppure un qualunque lieto fine. Quando finirà di fare male in ogni parte di me. Così... Avrei raccolto il tuo sangue goccia a goccia per poi disperderlo in giro come seme per una nuova generazione di idee e passi svelti in una notte in cui non si muore mai. Noi Il me e te che era noi si è perso nelle fogne di una città travolta dal traffico puzzolente di altre genti che non saranno mai voi né come me. 19/3/2016 Da qui io ti sento ma non ti vedo ancora, il tempo passa tutto in un’ora di vento e tempesta e milioni di gocce e noi in una goccia sola. Da qui ti sento, ma non ti vedo ancora le parole sporcano fogli che ingialliranno soli da qualche parte in fondo all’anima, da qui i tuoi occhi sono denti mi masticano ancora. 19/3/2017 Un cuore Un cuore crepato che ancora non crepa non si rassegna, prega. Ci danzano sopra con scarpe chiodate ma questo cuore spera e batte le sue aritmie innamorate! Il cuore (tu lo sai) contiene un bene che non si riesce a dire a fare a benedire maledire si può solo lasciarlo andare. La felicità Accoglila imprevista com’ è potrebbe avere vita da farfalla, osservala mutare, coltivala, poi moltiplicala , distribuiscila come i pani e i pesci, sorseggiala fresca, fanne fortezza per quel poco o tanto che durerà la felicità. L’amore è un pericolo È ritrovarsi sospesi in volo Tuffarsi dentro un cuore nero Perdersi di giorno Buttarsi nel fuoco Lasciare figli in giro Sprecare un’intera biro A scrivere d' amore. 2016 Tu non meriti le mie promesse, potrei non mantenerle. Meriti costanza e dedizione, passione e cura, parole e pane e qualche giorno speso appoggiati ad una ringhiera faccia al sole, questo te lo posso dare. Io scrivo dell’amore come vorrei che fosse, non dell’amore che è stato, che è, che sarà. Sarebbe, lo facessi , vilipendio all’ amore che corre su agili gambe, che opera con mani esperte, nel mondo rivelato all’ Amore. Donne Amate Odiate Vilipese Dipinte Vendute In croce Autodafe' Cantate Urlate Prima e dopo Mai vinte Unico fiore Ancora qui. Questa notte mi ha lasciato le mani stremate, troppe promesse non mantenute e ancora non mi so vendere, fosse possibile la strage di me adesso mi armerei di buone intenzioni, smetterei di unire i nei sulla tua pelle a tracciare un futuro impossibile Come lo chiamiamo questo figlio adesso? Come lo chiamiamo questo figlio adesso, questo figlio scontento che deve prendersi il mondo, condividerne il giro, coltivare parole e muscoli, metter a tacere paure sciogliere nodi in gola. Come lo chiamiamo questo figlio adesso, questo figlio che deve capire l’Universo, accogliere il suo prossimo, tenere il fuoco acceso, usare il lievito madre per il pane, leggere tra le righe l’illusione di un futuro possibile. Amore che nome diamo al nostro prossimo fallimento? Quello che basta Mi sono fatta bastare quello che avevo come uno che ha solo due denti ma devi mangiarci altri vent’anni, un po’ come quelli che hanno solo minestrina a cena ma ridono in faccia alla sera. Potrei ma non voglio smetterti come un vestito fuori moda, pensarti sole al tramonto che il mare ingoia, calarti in fondo ad un pozzo di ex desideri pur non volendoti, resti la mia resa la conquista la falsa modestia che metto nel vendermi. resti in me come tutti gli sbagli. Con te Amore mio, porta sempre una matita in tasca in modo da segnare i giorni infausti, quelli arroganti, monotoni, i giorni sbocciati appena e quelli già fioriti, e le parole per fermare quelli che incontri e ti vogliono derubare, per sottolineare bene il nome e il cognome di quelli che ci vogliono solo far male così, io e te, sapremo chi dimenticare. La tua pelle Che fosse la tua pelle Il vestito che avevo addosso Lo credevo davvero E andavo a passo lento Dentro metri quadri di solitudine Parete contro parete Spigoli e rotonde dell’altrui incomprensione Un mondo che pure bastava A eludere il sospetto Che non fosse poi così innocuo Quel dolore al petto. Questa vita qui C’è questa vita qui tra una costola e l’altra e tu sai bene che mostrare i fianchi non ripaga. Sai meglio di tanti che il dolore è come sabbia tra i denti, come quando ti sbucci un ginocchio sull’asfalto e fai finta di niente. Tu lo sai che c’è una schiera di Santi che nemmeno mi guarda, e angeli disarmati che incontro per strada io saluto mettendomi in fila arrivi quello che poi arriva. Foto Trattengo il ricordo di te bambino mentre mangi zucchero filato, sei una foto in bianco e nero, non si nota il rosso del naso freddo, e sei buono come mai più sarai. Le ragazze al sole Le ragazze al sole ridono, finita la lezione il mare negli occhi è puro amore e la salsedine sui denti le fa vincitrici tra tanti perdenti. Le ragazze al sole hanno un pallone in borsa e qualche goccia di sudore addosso, il futuro è angolo e dosso ma ancora non le angoscia. E prima che tutto si compia c’è questo punto sospeso nel tempo al quale non si scampa, sì ma non adesso. Danza della coincidenza Facciamo che in qualche punto dell’universo non ancora descritto. s’incontrano due rette distinte ed in quel punto succede che si perde in cielo un aquilone fuggito per essere libero da un bimbo e dalla sua nervosa mano, uno a caso uccide qualcuno sbagliando, in una casa arriva l’inferno quello che si firma con cognome e nome capisce che ha ancora tutto da imparare, lo stupido si sveglia dalla propria stupidità e capisce qualcosa, gente senza cuore sente battersi dentro una nuova coscienza, l’opportunista ti riporta indietro gli avanzi presi alla tua tavola, il bugiardo seriale comincia a dire la verità e gli ricrescono i capelli, quelli senza vergogna sostituiscono gli specchi e finalmente si vedono, chi si è perso ritorna, chi hai perso ritrova la tua casa. Chissà se è proprio vero che due rette non s’incontrano mai. Pensarti Devo pensarti cattivo perché ogni cosa non mi tremi dentro e lontano per non sentire ancora il tuo odore e vigliacco per essere forte. Devo pensarti insicuro per avere conferme, immaginarti al buio per trovare luce. Devo saperti infelice per credere ancora nell’amore. Con questo dolore E devo dormire con questo dolore, farci figli , fingere che non ci sia. E avvelenarlo e farci sesso, dargli respiro tra un compromesso un rimorso. Lo devo allevare questo dolore nasconderlo ai tuoi occhi togliertelo dalle mani Aspettare con questo dolore l’alba senza dirti rimani. Lettera alla Madre Tu lo sai che tutto è cambiato e quando tutto cambia è il nulla che avanza e fa strage di noi. Io no, io ancora mi frugo l’anima a cercar parole, io so quando ho torto o ragione e aspetto in silenzio che tutto si compia. Tu lo sai bene si lotta fino a quando vale la pena poi, si lascia andare, sai che un altro amore mi è di riposo e mi guarda andare a bastonare la notte. Sai che io sono qui a mischiare le carte che c’è un’altra “mano” da giocare… …poi l’inverno passerà, le ferite cicatrizzeranno ma solo i vili dimenticano tutto, io no, io ho sulle labbra ancora il mio sogno e medito così poca vendetta che mi godo tutto il tempo che resta. Avesse avuto lei il manico del coltello che le scavava il petto e poter ripetere all’infinito una parola che non fosse “aiuto” che ce ne sono di vigliacchi in giro, tra loro si riconoscono e si proteggono e sono maschi e non uomini, sparano una vita a salve prima di colpire uccidere senza morire, mai. Dicono Dicono che finito l’amore qualcuno poi raccoglie le briciole ma ci sono ancora in giro brandelli della mia pelle da qualche parte impera il mio DNA, tu non lo sai. Dicono che le colpe si dividono ma chi ha amato meno ma chi ha amato meno è sempre più forte, chi è bravo a fingere ha poco da dimenticare. Non lo sai, ma si va da qualche parte nell’ anima a morire. Luce Di (Versi) Specchi Di un sogno ricordo una terra distante e quel che rimase era solo stanchezza, come acqua che poi zampilla a ogni fontana amica mi raggiunse il riposo. Negli occhi ho la nebbia e bizzarro poi il fatto, ho soltanto memoria della luce che avevo se solo mi stringeva la mano. E come riflesso dentro uno specchio scorgevo me giovane diventare felice anche da vecchio. Maria Attanasio e Pierluigi Ciolini Area critica Io ti consiglio una profonda riflessione: la situazione è critica ma comica, anche se non ancora ridicola. Abbiamo solo parole simili e contrarie. Se ti fai forza potrai essere anche tu, meno volgare. (Alle figlie) Vorrei lasciarvi la linea dritta e apparente tra cielo e mare, la chiamano Orizzonte voi datele il colore e il nome che vi pare, e un’occasione buona e giusta di fare festa a scelte più sagge delle mie che molti hanno chiamato errore, ma erano passi, forse incerti, di una che voleva vivere. Mi sei necessaria (Per R.) Mi sei necessaria come l’acqua alle fontane, come Mercoledì in mezzo alla settimana, come qualcosa che si muove e finalmente arriva, come Dio per l’anima. Mi sei necessaria come una risata, come il Sole che la casa mi allaga d’inverno e mi rasserena, come i denti come le mani, come tutti i capelli. Mi sei necessaria come un “dopo” che segue lo sgomento, come il mare intorno a un’isola, mi sei necessaria, ovunque tu sia. Non c'è che la rima l'assonanza la ricorrenza di termini abituali, l'arroganza di certe parole, l'ostinazione di frasi, la saggezza dei detti popolari, le bestemmie a denti stretti, i sinonimi a far compagnia ai contrari, la poesia che si nutre di vita, la notte che ingoia il giorno e poi il mattino. (2014) Ci pensi mai agli alberi che crescono di nascosto, ai fiori che sbocciano mentre non li guardi, ai bambini che hanno già capito tutto ma poi dimenticano sommersi dai nostri sbagli. Ci pensi mai al mare che urla anche da calmo, all'ubriaco che è la disperazione del suo fegato, agli amori clandestini che sono i peggiori, ai pensieri che vengono uno dietro l'altro nero su bianco e a volte sono un altro fallimento? Spiego la poesia Spiego la poesia: ali, piedi, mani e il profumo del mare, quello dei fogli polverosi, dei campi di grano sotto il sole di Giugno, l’odore ferroso del sangue, l’amore liquido nel vento, sabbia finissima a fermare parole, dolore epigastrico, montagne russe nella mente e fuochi d’inverno. L’inchiostro dal vivo, vero. Pieghe Le pieghe di me, i rossetti mai messi, le ondate di calore, le parole di sbieco, i passi che fanno rumore dentro le scarpe nuove. E poi un vento salmastro, pietre che sembrano parlare (le ho messe addosso agli insulti), vuoti di memoria come bicchieri mezzi pieni. Mi prendo licenze poetiche che sembrano soldati in libera uscita, il perdono è un nodo in gola: non riesco a deglutire. Prima sulla pelle Tutto passa prima sulla pelle, anche l’odore che non senti, un vento caldissimo. la fame, la sete e la paura, la notte più lunga le risate, la noia, la felicità, l’alito della morte, la malasorte e certa gente. Tutto passa prima sulla pelle il prima e il dopo, noi e loro, la stagione e l’inverno, le bestemmie, gli umori del giorno, le vendemmie la madre, le urla del padre, il pianto rosso dei figli, tutto prima sulla pelle. La materia amore La materia amore da imparare, da modellare come creta, impastare come pane, liquida e fresca a dissetare. La materia amore da coltivare dopo il maggese seminare lemmi aspettare parole e un vento buono e sciogliere i nodi magari perdonare. Pezzi di cielo dispersi È sangue che chiama sangue Un giro osceno di domande E nessuna risposta. Un vuoto d'aria da fermo Un tradimento atteso Un amico sfidato a duello La luce di un altro È questo pezzo di cielo Ed io ci sono sotto Somiglia ad altri miliardi di pezzi Di cielo dispersi. Figlie Distesa impaurita sola Sentivo il galoppo del vostro battito Potente in me e sconosciuto al mondo. E poi io non avevo braccia a trattenervi davvero A parte l'impegno chimico ad aiutare il biologico E poi dalle onde che mi arrivavano sapevo Che già vi proteggevate E per sempre lo farete. Adesso siate sempre contente Il mondo fuori è duro La gente è strana e lo sa Adesso lo sapete anche voi E con molti anni meno di me Prima di me. Padre/ Madre Sei nei dettagli Nella luce che si riflette negli specchi Nel sudore dei bambini Nelle mani nodose Nelle ombre della notte Sotto gli alberi e le loro chiome Nelle radici In quasi tutte le parole Nell'acqua per la sete della terra seminata Nel bianco umido della farina Nel perdono in un silenzio d’argento Se non d'oro Nella consolazione Perfino nel mio nome Quando ti immagino Padre e Madre Dio. Rughe Poche su viso Ma su cuore quante rughe Potessi pensarle come strade Saprei dove andare A riposare. Indecisa su te Mi buttai sul primo sorriso Mentre pioggia battente Mi lavava il capo E poi diedi al corpo più Di un’occasione per darsi coraggio E lo chiamai figlio Tutto l’amore. Per un santo in più quanti diavoli mi toccherà sopportare, un tempo ero scarsa nel mischiare le carte: usciva sempre la stessa carta perdente… …ed io mi son riempita la casa di parole cosa potevo fare se non c’erano campi dove raccogliere viole, se non c’era lavoro per le mani e nemmeno le potevo menare le mie mani, il coraggio è anche quando t’inventi la vita col poco che hai. Il posto più bello del mondo Tra le mani giunte Tra un respiro e l’altro Tra l’impegno per il bene E dove si distrugge il male Sotto le palpebre di un sogno Tra i denti di un bambino Dove sul dolore si tace Dove sei tu Luce Dove ci s’interroga sul gioco delle nuvole Dove la maleducazione arretra Tra un’ostentazione inutile E una verità indiscutibile Dove mia madre beve un caffè Fuma e sorride per sempre Dove io ti sto cercando E tu non mi stai perdendo Dove è questo, quello e l’altro Che immagino e voglio È il posto più bello del mondo. Per Amore La fatica , la paura il mettersi in fila in attesa l'estro dell'inventore la metrica del poeta la voce del cantastorie ed il pianto di un bambino la notte il pianto del bimbo che ha fame il disprezzo del potere il bene dalla tue mani le notti insonni a parlare i figli da lasciare andare e tutto quel dolore e non sapere come e tutta quella sete di cose vere e le menzogne la pioggia sui vetri le mie rose nel tuo rosaio e le mie voglie tra le tue gambe e le mie attese sulle tue labbra e le poesie la musica e quanto altro ancora e questa poesia che non ti potrà arrivare tutto per amore. Un vento Ci agita un vento diverso Ma nessuno di noi è così perso Da non trovare parole Giuste e buone E ritornare Ancora verrai a farmi male muto dolore ignoto, oppressivo a togliermi fiato al cuore, poi sulla bocca, verrai scintilla, freccia che scocca da un arco vigliacco. Ancora verrai veloce come un lampo, non mi darai scampo, sarai violento cattivo, argento di poco prezzo, io potrò solo darti disprezzo e andare... L'anno necessario (Per Daniela P.) Ormai lo sai ogni mia parola è tua, raccolgo immagini nella memoria sperando che mai il vento spazzi via tutto. Chissà magari avremmo potuto scrivere insieme un discorso sull'infinito o semplicemente guardare le bambine giocare al sole,e forse avremmo riso io e te del tempo che passa e fa strage di noi, dei giorni dei mesi e degli anni che si portano via lentamente la vita. E no,che non c'è stata l'ora, il giorno l'anno necessario per dirsi tutto e poi voltarsi indietro cercando di vedere la strada fatta e presagire, la strada da fare. Baci da lontano Cosa vuoi che dica non mi sentiresti, se potessi a gesti spiegarmi nemmeno mi vedresti, eppure ti mostrerei l’amore anche solo con gli occhi se potessi, ti direi cose che non ho detto mai perché fossero nuove di linfa e vita. Spero ti accontenterai di questi baci da lontano. Madre Camminerò sulle tue gambe le strade che non percorri più, dalle mie labbra usciranno le parole che non hai potuto dire, parole d’amore buone come il pane caldo, limpide come acqua di sorgente, perché io sono te con i battiti miei di cui sei origine e custode, e sarai fine quando finirò nella Luce, Tu finirai solo con me. Dalle mie vene come sangue tutto il male tutto il bene nel lungo giro del corpo fino al cuore e poi via a ricominciare. 2015 In sogno Entra nella mia persona un’altra me, una che deve ridere e nel riso annega la solitudine e la malinconia, a volte la stessa allegria. E gli altri guardano , indagano senza capire giudicano. Nel sogno io raddoppio la gioia e sventro dispiaceri. La felicità è il bene di un altro nel mio sogno, uno che non mi somiglia. Cambio, nel sogno, la mia natura, la mia andatura austera diventa fluida, sì, un'altra me mi è dentro. In mezzo alle parole, è lì che vado quando la speranza non dà sollievo, quando ogni piega di me conserva lo stupore di essere un’ottimista prestata all’ imbarazzo di esserci ancora. La gente ti giudica un vigliacco Ma tu hai solo vuotato il sacco Di tutte le fatiche Su altri Gettando alle ortiche Una vita sola Per chissà quante altre vite. La gente ama giudicare È più facile che capire Si paca poi e poi c’è il resto Si va al mare A guardare l’indaco Mischiarsi ai colori del giorno Appena nato e già pieno di pentiti E traditori impenitenti Di uomini e donne che fanno figli Sacrificando l’egoismo Ma poi accettano consigli E riprendono il giro infinito Di farsi del bene Facendo del male Ho peccati sentimentali che ancora mi seguono, amici fidati sanno sempre dove mi trovo. (Madre) Da qualche parte Nell’ infinito cammino delle stelle, Ci sono strade, dove spostando sassi, cogliendo fiori io e te ancora camminiamo. Segreti Io raccontavo segreti Al tuo respiro E ammiravo il tuo profilo Che era anche il mio E sentivo forte Il pensiero della morte Così evidente In tutta quella vita. Riordino I figli in alto un Dio zefiro tra i capelli la poesia al centro l'Amore accanto tu di scarto, sfuggente. Prima la madre, l'infanzia ,la scuola, la gente. I pensieri di fianco, l'ansia, dentro la rabbia, la delusione tra i denti, fratelli e sorelle, i cani, le parole in un giro di vento, i libri a raccogliere attese di polvere, i fogli sparsi poi in un unico blocco, i punti e le virgole in dispensa per quando sarò distratta. Tu. Tu sei. Tutto quello che mai Riuscirò a dire. Mai. Nemmeno se fossi piccone A scavare parole in una cava. Nemmeno se sapessi pescare sostantivi dentro le persone. Vivere di sogni non miei. Non tuoi che pure da qualche parte Albeggi sconfinato e triste. Sei lì che pensi ma proprio Non riesci a ripensare a quando Tutto era tre lettere soltanto A fare tutto e quelle io Le sapevo dire. Se fossi sicura che oltre questo corpo d’impaccio che pure chiede e poche volte ottiene quello che vuole e allora arraffa quello che trova, c’è davvero un oltre più consistente dove è presente un niente che è tutto, io vi correrei incontro. Tracce di non-Paradiso Dicono che pregare fa bene, allora vorrei una preghiera piatto caldo sorriso e tetto coperto tempesta placata terra seminata a grano una preghiera senza spavento o rimpianto una preghiera scevra da pianto piena di termini impropri ma vivi di settembre e vendemmia una preghiera senza virgola con la parola prima Madre. Autunno È uno scarto di calore, addormentarsi con una musica in sottofondo, una sospensione dall’ essere pronto a prendere una qualunque decisione, un tappeto scricchiolante sotto un cielo piovoso, è l’odore di mosto dentro un retrogusto di castagne è un libro da finire ma lentamente, è il cane assonnato che dorme ogni notte più vicino, è l’orario cambiato della corriera che ti porta dal paese in città, è il cambio di stagione nell’armadio pieno di sacchetti di lavanda, è l’Autunno che arriva a dar fiato alla “stagione”. Ti riconosco Ti riconosco come anima come parola che fa ritorno, come dolore del mio fallimento, com’ ero io prima che tu fossi il mio dopo, non ti riconosco come principio attivo del lampo che ho negli occhi quando ti vedo dopo averti a lungo pensato. Il sogno che farò Mia madre aveva un canto tra i capelli che ho la fortuna di sentire ancora quando il vento è calmo ed il cielo sereno anche in me la la tempesta si placa e mi addormento già perché so che sognerò di Lei. Fossi un pittore saprei dare ai tuoi occhi un colore, fossi un poeta potrei cantarti, compositore farti musica, così da non avere più nostalgia quando non ci sei. Fossi un bambino potrei meravigliarmi dei tuoi occhi e perdermi, cristallina cascata mi tufferei, fossi pianta parassita nei tuoi occhi pianterei le mie radici, per non lasciarti più e vivere la vita come fai tu, guardando quello che vedi tu. Cielo e fango Così soli ci affiliamo i denti per i prossimi incontri pronti a baciare a mordere e fuggire con le ali un po' sporche mai frenate dal vento siamo di cielo e fango stanziali e migratori spaventati dal tempo che passa sorridendo guardiamo passare il carro del vincitore a bocca aperta per troppe parole restiamo sul vago infedeli e sinceri di cielo e fango ed altri misteri come sospesi sui tempi che corrono malgrado noi. Nella mia testa. Fatti un viaggio nella mia testa quanto basta per capire che va tutto bene, fatti un tuffo nel mio passato, passa un dito su ogni mia cicatrice, pensa al mio incerto futuro e poi parla con me prima di parlare di me. Lorenza Ti porterò negli occhi e tu vedrai foglie danzare nel vento all'improvviso, cime che s'imbiancano lepri che corrono più veloci dello sparo del cacciatore; vedrai rose sbocciare in un giorno qualunque di Maggio, il mio sangue palpitare nella vena sul lato sinistro del mio collo. Vedrai le figlie crescere e dimenticare che il poco che sanno non basta ancora per sfidare il mondo. Sai... Sai, se ti metti di lato io, capisco che non è per te che ho pregato, non sei tu i grani del mio Rosario, vino del mio Carnevale, spalla dove appoggio il mio dolore, fianco scoperto con un altro nome. Se ti metti di fronte allora io posso dirti di me, di come vado e torno dicendo quel che voglio, di come non avrò mai le mani libere da noi, di come m’invade lo stupore quando sento il profumo di un fiore e l’odore di zolfo contemporaneamente. Se ti metti di fronte, occhio di Luna sei sul mio letto, se mi sei accanto non proprio così distante in modo che possa sentire il tuo cuore, casualmente, tutto diventa l’incanto di minuti e ore che hanno ragione sul tempo. Figlio Indecisa su te Mi buttai sul primo sorriso Mentre pioggia battente Mi lavava il capo E poi diedi al corpo più Di un’occasione per darsi coraggio E lo chiamai figlio Tutto l’amore. Rughe Poche sul viso Ma sul cuore quante rughe Potessi pensarle come strade Saprei dove andare A riposare. Mentre ti amavo un altro fiato mi correva accanto, acqua scrosciante non lavava via niente, fuochi lontani e sentivo addosso le fiamme. Mentre ti amavo tatuati sull’ anima segni a fare la differenza tra questa e un’altra vita. Poi tutto l’amore venduto al peggior acquirente. Sei qui. Mi manchi già. La notte avrà altri occhi. Le mani. La luce lasciata accesa. L’ombra sulle pagine del libro aperto al sonno. Oltre la tenda il buio della strada. Il vento divide le cartacce dalle foglie. Presto diventerà tempesta. Sei qui. Mi manchi già. Romanzi... La mia Macondo e sono rimasta. L’isola che non c’è ed ho portato acqua. La fame e mi sono fatta pane. Lilliput e mi son fatta piccola. Cenerentola ed ho lavato pavimenti. Eva e ti ho ucciso il serpente. La Commedia Umana ed ho recitato la mia parte. Il Candido ed ho sfoggiato un’ingenuità sorprendente. L’amore ai tempi del colera e non c’era cura. Il ritratto di Dorian Gray e mi sono spogliata di tutto. Domani in battaglia pensa a me, non ho ucciso nessuno. Quando Quando mi restituirai le mani, il mio sonno non sarà più così leggero. Metterò uva bianca in fresco, e salame e pane sulla tavola, mi canterà qualcuno una canzone nuova, io capirò quei versi strani di un Poeta lontano nel tempo così vicino al mio tormento e bello da foto che nemmeno so dire a parole , tutto questo, appena mi restituirai le mani che ho lasciato a coprirti gli occhi. In principio... In principio gli occhi. Poi il sorriso e lo stile unico di chi ha poco. Le mani predisposte al lavoro. Lavoro che non devi pensare molto. Poi i sogni simili ma non uguali come abbiamo creduto per molto tempo. Poi la vita come viene. Quel poco che c’è da sapere. Quello che io non devo chiedere. Le attese. La resa. Non mi arrenderò mai. La menzogna. La poca allegria. Andrò via alla fine. No. Tu adesso vai! C'è un amore C’è un amore cattivo Quello che ti toglie il respiro E senza bene vuol correggere il tiro Della tua anima ancora in volo Ed allora fa male E nel tuo dolore Non si scompone La sua compassione. Devi prendere fiato E correre lontano Dall’ amore che ti toglie Il piacere d’essere vivo. Dalle mie vene come sangue tutto il male tutto il bene nel lungo giro del corpo fino al cuore e poi via a ricominciare. Con tutte le parole Cosa dico con tutte queste parole e dove vado con ancora questi passi pochi o tanti nei piedi, che vento sento su questo viso che cambia quando mi stupirà ancora il volo di un uccello il sorriso di un bambino, il sudore del lavoro, il sapore di una mela, la vita tutta intera finalmente, dopo tanto dolore che mi ha lacerato a morsi, che s'è preso le notti e i giorni, cosa dirò aprendo questo scrigno di gioia che ancora mi appartiene ci crederesti, Madre ? Prima della delusione c'era la speranza, prima della speranza c'era un cuore aperto e dentro al cuore un altro cuore sconosciuto e in attesa. Alicante …un giorno verrò con l’ultimo volo di un giorno tranquillo a mangiare pane all’olio di oliva a bere vino a posare l’anima nel Mediterraneo. Angeli dal mare Ad uno ad uno a chiedere aiuto al fuoco e poi il freddo dell'acqua a consumare mani che volevano costruire e piedi che volevano andare per altre terre ma non in fondo al mare. Ma quanti angeli ancora numeri senza nome dio può volere? ottobre 2013 Restami dentro mi serve aria nei polmoni Restami accanto mi serve strada per andare E un volo di aquiloni Come una risata di bambini E monetine di resto Per tutto quest’ amore Che allattava figli Che bandiva gli estranei Che si difendeva dalle menzogne. Restami di fianco come uno qualunque Che passa e sorride. La Terra dei fuochi Hanno tramato all'ombra delle croci col Vesuvio alle spalle muto spettatore terra vergine stuprata per come e da dove sarà mai dato sapere ad occhi che piangono e mani di madri che si torcono come volessero impastare di nuovo quei figli con benedetta farina ed acqua finalmente pura. Il denaro non ha odore non ha germi non produce cellule malate il denaro si moltiplica in bidoni che arrivano dal Nord probabilmente e nessuno ha colpa perché non dimenticate gente chè questo è un Paese in cui un morto o cento non fa differenza è solo statistica questo è quello che resta. E che non ci sia prete o Santo, a chiedere perdono a nome di chi non c'è più noi non sapremo mai se la pietà è morta con loro. Sogno Ti ho sognata. Nel sogno masticavi il mio stesso dolore. Un pezzo compresso a dar lavoro ai denti, alle mascelle. Poi mi sfilavi l’anello dal dito. Pentita piegavi i vestiti sulla sedia poi andavi via nuda come sei venuta per me. Tu sei. Tutto quello che mai Riuscirò a dire. Mai. Nemmeno se fossi piccone A scavare parole in una cava. Nemmeno se sapessi pescare sostantivi dentro le persone. Vivere di sogni non miei. Non tuoi che pure da qualche parte Albeggi sconfinato e triste. Sei lì che pensi ma proprio Non riesci a ripensare a quando Tutto era tre lettere soltanto A fare tutto e quelle io Le sapevo dire. Se fossi sicura che oltre questo corpo d’impaccio che pure chiede e poche volte ottiene quello che vuole, e allora arraffa quello che trova, c’è davvero un oltre più consistente dove c’è un niente che è tutto io vi correrei incontro. Chissà la meraviglia delle farfalle. L’operosità delle formiche. Il miracolo del miele. Il canto delle cicale incessante. La fedeltà del cane. L'elegante indipendenza del gatto. Il pianto del bambino nella notte. La corsa del fiume. La rabbia del mare. La dignità dell'albero. La Natura non si ferma mai,ci fermeremo noi. Ti riconosco Ti riconosco come anima come parola che fa ritorno, come dolore del mio fallimento, com’ ero io prima che tu fossi il mio dopo, non ti riconosco come principio attivo del lampo che ho negli occhi quando ti vedo dopo averti a lungo pensato. Una volta sola Una volta sola mi ferisci Una sola volta mi offendi Mi tradisci, ma una sola volta Mi deludi una volta sola Tutto quello che sai fare Ma una volta sola. Come se d’incanto io ritrovassi i miei vent’anni in una città sconosciuta della quale porto le sue strade fluide nelle vene; e con i miei pochi anni la possibilità di scegliere (ancora) il male minore, fingere di avere una qualunque ambizione e andare. L’utilità della poesia nella vita quotidiana Una poesia che contenga la gioia e la noia del sabato sera, la bestemmia e la preghiera, Io e l’Es, il coglione di turno, il bacio di Giuda e una madre che allatta, la teoria quantistica dei campi, la cura giusta per la della sindrome “sgombroide”, la ricetta per l’uomo ideale, una poesia che descriva l’eleganza della cornice del mio diploma magistrale, che sia rimedio ai tuoi errori, unguento miracoloso per i miei dolori, buona come il caffè corretto all’anice, intelligente anche in controluce, una poesia senza refusi, senza intrusi ispiratori, che mi guidi la notte, che mi permetta di comprare un’auto da tenere sotto le finestre. Sono io Che da viva vorrei poter afferrare il Cielo Con una mano sola E con l’altra ancorarmi radice Alla Terra. Voglio scrivere una poesia Voglio scrivere una poesia che sia rimedio per ogni delusione Che faccia triangolo con il tuo nuovo amore Che mi sia quando c’è pioggia ombrello Che ti scopra coraggioso sul più bello. Una poesia che mi aiuti a scrivere il romanzo del secolo Che sia un fiume e non semplice canale di scolo con parole nuove che facciano male Che sia vendetta urlata come titolo esplosivo sul Giornale. Una poesia che arrivi a chi di poesia non capisce niente Che lavora variando nella bocca della gente Per quelli che non leggono le poesie lunghe Anche se dovrebbero essere a spalare fango con le vanghe. E finalmente anch’ io cattiva Come il mio unico idolo Caligola. Madre Non molte altre vite avrei voluto vivere, ma almeno una in cui a sei anni mi tieni per mano mi riporti a casa dopo il mio primo giorno di scuola, per sempre. Chiacchiere a gogò Fatti un viaggio nella mia testa quanto basta per capire che va tutto bene, fatti un tuffo nel mio passato, passa un dito su ogni mia cicatrice, pensa al mio incerto futuro e poi parla con me prima di parlare di me. In risalita Le mani libere a costruire Le gambe a prendere treni in corsa La gola protesa La voce a cantare La testa a pensare Il letto a masticare I cani a passeggiare I libri a seminare per casa Il pianto a schiudere arterie Il sangue fluido nelle vene La penna veloce Il foglio infinito In risalita. Le cose fatte per amore Forse ad affilare coltelli a inventare un sinonimo di “sempre” alla radice dei capelli a raccogliere il rosso di certe foglie a inventare un ritorno a benedire una tavolata allegra in cerca di una verità sostenibile a ripulire l’ambiente a soffiare sul fuoco a imparare a usare le mani finalmente a prendere il meglio dal peggio a essere meta di un viaggio a pensare sotto un tetto obliquo a comporre cesti di frutta autunnale a scrivere sull’ acqua a cercare un titolo entusiastico chissà poi dove vanno alla fine tutte le “benedette” cose fatte per amore. Il posto più bello del mondo Tra le mani giunte Tra un respiro e l’altro Tra l’impegno per il bene E dove si distrugge il male Sotto le palpebre di un sogno Tra i denti di un bambino Dove sul dolore si tace Dove sei tu Luce Dove ci s’interroga sul gioco delle nuvole Dove la maleducazione arretra Tra un’ostentazione inutile E una verità indiscutibile Dove mia madre beve un caffè Fuma e sorride per sempre Dove io ti sto cercando E tu non mi stai perdendo Dove è questo, quello e l’altro Che immagino e voglio È il posto più bello del mondo. I tuoi occhi Un posto i tuoi occhi che non riconosco eppure dentro c’erano le mie mani, un vuoto la tua bocca che non ho concepito io, un fiato il tuo parlare cui non ho dato voce, un mondo ignoto il tuo cuore come un vento fermo per tutto questo tempo. Ti sento …come i battiti che pulsano nel polso mentre scrivo, pioggia che picchietta sui vetri, pianto bambino in una notte di finestre ancora aperte, come versi leggeri letti da voci d’incanto, come gente che mi volta le spalle, come acqua fredda su calda pelle, come il passare del tempo sognando, come vento sui fiori nel campo, adesso nelle parole taciute, nelle ossa dolore costante, ti sento. In risalita Le mani libere a costruire Le gambe a prendere treni in corsa La gola protesa La voce a cantare La testa a pensare Il letto a masticare I cani a passeggiare I libri a seminare per casa Il pianto a schiudere arterie Il sangue fluido nelle vene La penna veloce Il foglio infinito In risalita. Così... Come se d’incanto io ritrovassi i miei vent ’anni in una città sconosciuta della quale porto le strade fluide nelle vene; e con i miei pochi anni la possibilità di scegliere (ancora) il male minore, fingere di avere una qualunque ambizione e andare. Il Bacio sulla fronte Lo vedi il cuore nella mano La mano sul cuore Lo sguardo lontano Sulla bocca lo stupore Di un destino Lasciato andare Col bacio sulla fronte Verso altra sorte. Il bacio sulla fronte Era per me che non amavo Lasciarti a casa Andare a scuola Ad annoiarmi a morte Senza capire che le scarpe rotte Servivano pure per imparare A non fidarsi A non dare tutto per scontato Ti ho chiuso gli occhi Ma tu ancora mi guardi. Che tu sia Che tu sia qui o altrove, nel bosco in attesa del lupo, che tu sia veliero o ancora, che tu sia prigioniero o padrone assoluto di questo vento che ho dentro, Che tu sia approdo o inferno abbraccio o sanguisuga incenso o gramigna amore o morte. Che tu sia vena sul collo pulsante inizio poi fine di una storia qualunque, senza mai rinnegare te stesso fiero di ogni mio progresso rinuncia all’ eccesso di essere umano ma fuori contesto. Tinti Baldini feat. Maria Attanasio Con le parole Con le parole potrei maledirti fingendo il bene, farti credere l’impossibile, darti perfino una verità tangibile come niente. Con le parole Io potrei fabbricarti casa cuccia nido, farti credere che era pianto tutto quel ridere. Con le parole siamo ancora insieme in un posto altrove come si conviene a fingersi “brave persone” Una parte di me ti cercherà sempre tra la folla, un’altra parte se t’incontra t’ammazza. Una parte di me, mai lascerà andare il passato, un’altra balla e canta sulle sue stesse ferite. Vedi, come dice il Poeta, siamo moltitudini. pieni di dubbi e contraddizioni, difficile è tenere insieme questi pezzi di Bene che attirano il Male. Di come si vive Lo vedi, si vive di attese di angoli che magari nascondono spigoli, di parole che lavano via l’odio, d’amore che cambia spesso sesso, di aria fresca, di gente pronta, si vive di cotto e di crudo di vermi che si sentono baco da seta, di femmine vanesie di uomini scontrosi, si vive di mancanze e ossimori, di tempo sprecato, di amore mancato, di come sarebbe stato se avessi impalmato chi ti ha rifiutato. Vedi, si vive di tempo che non piace per questo con la poesia me lo devo inventare. Oggi Il presente è così: un giorno rido un altro sorrido al futuro ci penso ma poco, mi lavo spesso e leggo molto e scrivo su un foglio capovolto, cerco di coprire ogni spazio mi cresco da sola tutto questo tempo in cui non ti penso, di tutto il resto magari un giorno ti farò sapere. Di passaggio. Ti vedrò passare così come passa un minuto. come una mancanza momentanea di respiro, come quando ho ragione e passa lo sconforto. Passerai come il vento tra i capelli, banale lo so, ma qui c’è sempre vento E porta via i cappelli, e ti scambierò per un altro, uno più contento, chi è contento non mente mai, dicono. La mia vita adesso Ma davvero pensi che la mia vita adesso sia questa linea in mezzo alla mano, questa risata improvvisa che sorprende anche me, queste righe docili al vento di pensieri che tu sai veloci, questo caldo sempre mal sopportato, no, la vita è dividere il bacio dall’odio stemperare il disprezzo ché devo pur vivere. divide et impera ogni giorno a me stessa alla mia luce riflessa in occhi che mi guardano che hanno già pianto per me. Davvero pensi che sia facile fingere un’allegria devota alla vita e ripiegare ogni sera la scena della mia commedia, e mettersi in gioco anche sapendo che vale poco la pena, ed aspettare la raccolta dei tuoi dispetti cercando una rima , un’assonanza e non cadere a pezzi. La rabbia E’ un motore propulsore tiene insieme le ossa attacca la carne al dolore spinge verso l’infinito delle possibilità un tempo rimosse. È una prima e un dopo il raccordo anulare le resettare idee il mettere a tacere coscienze. E’ una sveglia che non devi caricare il temporale che puoi attraversare l’uomo che non puoi tradire, la rabbia. Le parole necessarie Acqua a lavare Nome per ricordare. Vento per cambiare. Figli per eternare. Pane a perdonare. Sogno a ricordare. Poesia per benedire. Passato per cambiare. Futuro a inventare. Mani per costruire. Gambe per ritornare. Formica a conservare. Amore per costruire. Morte a rivivere Mettimi addosso una felicità leggera tipo impermeabile che mi ripari dalla pioggia della vita, mettiti di lato e cammina con me che quello che si divide non può fare cosi male, fosse pure il giorno peggiore non ci troverà impreparati così riparati. Ti lascio un posto, piccolissimo spazio tra ieri e oggi domani no, ti lascio un vuoto a perdere un pasto unico un viaggio senza ritorno, ti lascio uno spazio piccolo tra il sesso e il cuore non fare rumore, mai più. Che io sia albero oppure vento a muovere foglie tra i rami, che io sia ruota o falena giorno che arriva , notte sudata, che io sia uccello o un ritorno, che io sia penna o foglio, che io sia peccato o porta aperta, che io sia delusa o speranzosa che io sia dopo, che io sia pioggia , asfalto, mattone e cemento, che io sia donna e fili colmi di bucato, che io sia bambino e palla finita in strada che io sia uomo al volante che frena, io sono. Suprema entità del niente Dall'ombra squittisci Che cosa vuoi ispirarmi se non bestemmie Che non sono, giammai, maledizioni Come potrei Caricare di altro peso la mia coscienza Che già coltivo a rimpianti? In un giorno cosi che ho messo un piede in fallo obtorto collo ti vengo a cercare per dirti che a capo rigo è la mia vita, qualcosa inizia in alto a sinistra con un muscolo ribelle che dalle mie parti si chiama ancora cuore. La parola "amore" come la vuoi declinare Scoperte le carte fermato l'istante Del declino perpetuo Fatto il massaggio cardiaco Al muscolo lento a capire. Come la vuoi dire sorridendo Bestemmiando, mettendoti di fianco Impostore seriale Di ogni scampolo d'amore Che ancora c'è. Come la vuoi scrivere, col sangue Con l'inchiostro indelebile Me la tatui in fronte In modo che il mondo scopra l'inganno Il residuo di danno in me. Come me la fai usare in una poesia Piena di stupore, la faccio rimare con cuore Dolore delusione prigione colore E tutto quello che viene E prima o poi saprò dire. Come me la fai masticare Lentamente con rabbia Dove la posso sputare Dove la semino perché possa crescere Negli occhi dei figli Nonostante noi. Le parole fanno bene, fanno male Inventano l'amore quando non c'è nessuno da amare. Esprimono il vento e il volo degli uccelli Definiscono generi illudono i colori, le parole sono nuove sono sabbia e mare e vacanze e giorni grigi a lavorare sono dottore e malattie difficili da curare sono guarigione nascita morte sono fiato nella notte, le parole sono il vanto del traditore la rabbia dell'illuso la pace del disincantato sono prima del punto in mezzo alla virgola nodo in gola dell'anima le parole sono il niente contenuto nel tutto l'albero che nutre il suo frutto battito del cuore, neurone impazzito sono un rogo senza fuoco la bellezza del gioco. E spire e serpenti e nomi di cose di persone di fiori piante e città, alberghi a ore l'orrore di certe scene e il sangue da lavare via E l'odore da seccare in gola quando verrai, mi troverai in fiamme Amore. …è acqua che scorre risata di bambino da conservare per quando ci sarà poco da ridere, e versi letti in fretta per quando non ci sarà voglia più d'incanto ma resterà il dolore e mani che lavorano mettendo insieme parole e pane per preghiere nuove e uomini abituati all'amore torneranno ad amare per tutto il tempo in cui sarà ora di perdonare e andremo insieme ovunque mentre siamo ancora vivi. Non puoi togliermi quello che non mi hai dato, il vento non lo fermi un fiore lo cogli ma non è tuo, i giorni ti vivono contro invecchi sfuggi agli specchi e ti fermi negli occhi di chi non ti vuole, milioni di onde s'infrangono sugli scogli e questo non potrà cambiarlo mai. Non puoi togliermi il gusto di una risposta oscena, una risata nella notte più nera, sarai spesso nel mio sguardo fisso, ma non sempre. Lo scirocco si fermava sulle tue ciglia ed io ti passavo accanto lentamente, tu che sapevi di ogni mio tremore scrivevi poesie piene di rossore allegre come i tuoi desideri: chissà se poi si sono avverati dove tu sei. Cum passione Io vado compassionevole nel mondo unico modo che conosco di ungermi d’incanto, di far di conto con le follie del vento, e ci sono giorni buoni in questo andare senza ambizioni, e giorni da dimenticare al volo. Dice: “ io credo molto, ho avuto segni nella vita che non racconto. abbiamo tutti poco tempo, vivete l’istante di duraturo non c’è niente” A parte mia cara che Lui dice più o meno “beati quelli che crederanno senza aver visto” tu che giudichi deliberi senza sapere di vite che appena ti hanno sfiorato di striscio senza aver compreso senza aver vissuto e capito e visto mica sarai un nuovo Cristo? Domani Domani sarà un altro sogno un altro segno un altro passo un altro sbaglio un volo a planare una giornata al mare al mercato a rubare a disperdere le ceneri domani sarà un vulcano domani sarà la linea della vita che solca la tua mano domani sarà mia madre domani mi piacerà domani sarà l’artista, il poeta il killer professionista domani sarà la miglior poesia domani sarà la metrica giusta domani sarà la doccia che funziona domani sarà il cane che abbaia domani sarà pioggia che disseta la terra domani sarà la mia faccia contenta domani sarà l’amore che schianta domani sarà lo stupore un uovo che si schiude un uccello che beve domani sarà l’avanguardia che passa domani sarà la fine della Messa domani sarà la Rivelazione domani finirà la tempesta domani ucciderò la Bestia domani collasserà la guerra domani si fermerà la Terra e siamo fuori dal giro domani sarà pentimento domani è passato nemmeno lento. Segni Avevo messo un segno ma non so più per ricordare chi o cosa, forse un amore o una bestemmia a mezza voce, forse la parola” guaglione” che tanto mi piace, o quella pagina di un libro che narra dell’estate, la stessa estate di ore a camminare senza un posto dove andare ma era così bello mettere un piede dietro l’altro a fare passi. Vorrei un silenzio assoluto per poter sentire il grano crescere nei campi, il lavoro nel legno dei tarli, la prima goccia che cade di un temporale estivo perché è lì che ora sei. Vorrei poter sentire il suono di un attimo mentre mi passa sulla pelle, il rumore del seme gettato a fecondare la terra perché è lì che ora sei, ed in me cresci e nel cuore mi batti ed allora ti sento e nel sentirti mi pento di essere stata per così tanto tempo con le spalle girate al mondo, perché è nel mondo che sei, nella vita che continua, nella morte che non perdona nessuno, ed essere uno tra tanti è meglio di uno zero assoluto, perché negli altri ora sei, in mani che non stringerò su labbra che non bacerò, ma sento nel silenzio assoluto che con le parole come per magia, m’invento. Alla fine Io alla fine riconsegnerò le mani in pasta la filosofia spicciola, l’urlo primordiale la proiezione astrale, i tuoi “non ricordo”, ma anche tu. Io alla fine riconsegnerò l’oro i piedi e le occhiaie delle mie notti insonni e le parole , quante parole sempre le stesse ma ancora nuove anche tu. E poi sarà cadere o non cadere mai più. Spago Fammi spago a legare passato presente e quel che resta del futuro, fammi ferro poi cartone e senza lamento mandami nel vento. Fammi pure dolore se devi, e fammi dovere se credi. Fammi di neve (se tutto questo deve continuare) poi fai splendere il Sole. Dove tu sei Che tempo fa dove sei tu Qui si rannuvola E la gente s’affretta Nessuno più aspetta Come me Un ‘ora in cui Ci sia ancora tu A tenermi le mani A Spingermi oltre L’ostacolo della paura. Che tempo fa Dove sei tu Qui il vento alza la polvere Ed io sono sempre Disordinata E la vita, la vita continua A non regalarmi niente E da qualche parte Nevica sui campi Da qualche parte i bambini Rallegrano i cortili E fili di panni stesi Da balcone a balcone Come usa nella mia città Quando ci si inchina al sole. E dove tu sei la tempesta Piega gli alberi E verso il mare si sposta. Estensione Estensione di me interdetta al passato per bocca di chi sparlava in giro di uccelli dalle ali già mozze così tanto per dire e fare e baciare ma poi quello che fai è il bene che si trasmuta in male. Albe Tutto di me e bocche spalancate mani prensili volti dimenticati. Tutto di me anche troppo sospeso il buio, sai amore ci sono albe che non albeggia mai. In quanti e quali risvegli mi deluderai parlando forte lasciando la sveglia suonare tossendo per altre stanze cambiando altre versioni delle mie sconfitte. In quanti altri modi mi tradirai buttando fiato sulle mie spalle mentendo sulla mia pelle sventrando la mia passione colpendo dal profondo del tuo cuore la mia poca superfice intatta con la voce già infetta di tutte le illusioni, in quanti altri modi mi deluderai, quanti ne troverai. Vieni con me a liberare gli uccelli dalle gabbie A soffiare nel vento A suonare nella banda comunale A stingere i colori più tristi A strappare via manifesti A leggere le nuvole A invecchiare giovane A ricollocare i ricordi A metterci di spalle A spettegolare sul volo delle cicale A cambiare opinione Ad avere dubbi A imparare dagli sbagli A scrivere una poesia incomprensibile A smascherare ladri A dare nomi alle stelle A tatuarci pelle sulla pelle A ritrovare gli anni persi A conquistare posto fresco negli spazi caldi A fingere di essere normali A coltivare follia con le mani. Le ragazze Che cosa pensano le ragazze mentre stanno lì A guardarsi le unghie appena laccate Aspettando che si asciughi lo smalto E quella lacrima leggera sul cuore Che non è rugiada. A cosa pensano le ragazze Mentre vola via l’ultimo quarto d’ora Della lezione di filosofia Fuori c’è un’aria piena di Aprile E dentro l’inverno non vuole finire. A cosa pensano ora Proprio ora che la vita sembra ancora facile. E l’amore abbordabile E il fisico asciutto e compatto E il futuro qualcosa da aspettare Magari senza pensare. L’amore come l’odio, il rispetto come lo sputo l’addio come il ritorno la gioia come la malinconia il disprezzo come la compassione la tenerezza come il perdono la poesia come l’ingiuria la parola come il silenzio, tutto ricambio. …e poi ti sei fermato addosso anche a quello che non ero, al minimo contatto l’allergia esplodeva in alterazioni del linguaggio e movimenti strani degli occhi, che non era più tempo io l’ho capito dalle rondini che non nidificavano più sul nostro tetto. Il tempo della vendetta Potrebbe anche essere ben speso tra la verità e il perdono, le lacrime e la sete, tra la paura sì ma senza più sorprese e l’argento di un desiderio nuovo. Potrebbe essere liquido acido, pane rancido o dal sapore complesso dell’assenzio, cuore sciolto e compatto, cosa ne sai potrebbe essere ben speso dilatato, compresso, o gustato di fretta il tempo della vendetta. Fammi rosolaccio libero in mezzo al prato, che aspetto treni senza rincorsa, sul ciglio della strada a far compagnia ai morti. La poesia Illumina, disseta consola ma non sfama, non spiega, la Poesia. L 'arte di saper leggere la mano La linea del cuore è curva tendente all’alto Vibrante come ogni muscolo sembra avere guizzi d’allegria. La linea del destino retta come dovrebbe essere Il fato verso tutti e spesso ha curve e dossi. La linea della vita attraversa il lato sinistro della mano. Spavalda sembra quasi che qualcuno le corra dietro. La linea della felicità per i fatti suoi Va defilata, quasi triste in un ossimoro sudato. La linea della testa guarda da un lato E si butta fino a congiungersi nella vita. La linea dell’intuito Sull’estrema destra è lontana Da tutte le altre. Il resto come sbiadito, non lo vedo. Costruiamo binari per treni a vapore anche da lontano io e te, noi che stanotte non abbiamo sonno e sotto vento arriva un suono di gracidar di rane, fontane lontane gocciolano idee di noi assuefatti al buio, quanto coraggio, amore per restare vicini e mai più insieme. Nel sogno Nel sogno mi toccavi le mani, tu a me che nemmeno respiravo, a me che mettevo confini per restarti vicino, a me che parlavo per aforismi, a me che aspettavo altri ritorni senza aver mai detto addio, a me che pregavo per il tuo bene, a me che rigavo dritto su tutte le tue vie storte e non è stato che un tirare i dadi sul tavolo della sorte, lo sai. Io e te Siamo noi viaggio e valigia vento e tempesta parola e pagina croce e sollievo prima e dopo il diluvio il bene supremo l’amore sudato. Siamo noi l’attimo e il pianto sorpresa e spavento siamo gigli e pane siamo la sete e la fame siamo chiave e toppa l’anima e l’ombra. Siamo io te cellule e respiro impasto d’aria in un corpo che si muove ancora. Ierofania Gli occhi della bimba con flebo al seguito i riccioli di Tommaso gli di Alessandra l’eloquio di Francesca le mani di mia madre il lavoro di chi mi “mantiene” il dolore delle mie “madonne” i figli di tutti la Poesia Il mio sangue Il Sud del mondo il cuore indomito delle mie “compagne” il passato in tutto il mio presente il mare quando è scontento l’amore, la compassione le parole che sono il mio oro la Parola il buon cibo i libri il letto i puntini sospensivi il tutto contenuto nel nulla. Non è il nome che porti ma la mano che porgi, gli sguardi che in giro lanci, il dolore che condividi quello che neghi. Non è il lavoro che fai ma come liberi le mani, non sono solo i figli che hai ma chi davvero ami. Non è tutto quello che possiedi ma come ne puoi fare a meno, non è chi ti fa luce ma a chi non sei d’ombra che ti fa umano. Le volte che sono morta La prima volta quando mi hanno detto: ”È un figlio” poi mi hanno cavato sangue ed era tutt’altro . Poi quando il sangue fiume in piena fuori di me a farsi mistero sembrava ogni volta l’ultima ma ricominciava. Poi mia madre che mi chiama ed io mento su quel suo male osceno ed io già so che mi toccherà mettere via le sue cose dimenticare la sua voce. Poi letto stretto occhio al soffitto inox riflettente io dall’incoscienza poi cosciente e dolore fuori e dentro devastante e l’equipe medica indifferente. E poi mi ha detto “ mettiti qui accanto potresti essermi di conforto” ed io non ho più scritto non ho più letto non ho amato col fiato sospeso fino alla fine di me contro di me e tutti addosso e il conforto chimico da vomitare contro vento. Poi un taglio negli occhi il presente fatto a pezzi da chi passa e ride e altro male non previsto a togliermi fiato a ridarmi coraggio. Si scrive in solitaria anche seduto a un tavolino di un bar, seduto sul banco frigo a mangiare un gelato. in cima a un palazzo in costruzione; Erri scrivono ovunque, Marcel solo disteso a letto, dicono. Io al tavolo in cucina con la Tv accesa su un canale qualunque e il cane che muove la coda, dalla mezzanotte alle 2 p. m poi vado a invadere la notte. Scrivo Scrivo a mani libere come fossi su una parete immobile lì scalare una vetta ancora lontana e nemmeno si vede quello che c’è se mai ci arrivo. Scrivo a piedi nudi e tu lo sai mi serve per andare dove mi servirà poco tempo per morire senza disturbare. Scrivo ed è un male tutto questo bene che potevo fare avere distribuire mettere a tacere i discorsi illogici che mi risalivano acidi. Scrivo ed ho una musica nelle orecchie e gente che incontro e dico a tutti “Buongiorno “ soprattutto a chi non conosco. È tutto mio È tutto mio, tutto mi appartiene: il glicine che guardo fiorire giorno dopo giorno dal balcone, i figli, le donne, mia madre, sono miei i libri non ancora letti le parole taciute più di quelle dette, le notti al lago, il mare d’inverno le risate, i capelli bianchi, i fogli sparsi per casa, il cane sul letto la matita di quel colore strano il pane fresco, le arance sulla tavola, le canzoni , il silenzio nella notte i primi rumori nell’alba. È tutto mio, tutto mi appartiene nell’essere una che poco vuole. Preghiera alla vita Oso una preghiera alla vita Quanto mi è costata In pensieri neri E pezzi non riciclabili In storie andate In parole povere E quanto ho pagato In omissioni In peccati di ritorno In figli persi per il mondo In fratelli lontani In madre dolente E un uomo indifferente In amica sepolta Quanto ti ho pagata vita In complicità A farmi schiava Di una realtà in salita E come sono stata brava A farmi luce e ombra Di chi doveva darmi speranza È andata così e c’è rimedio Oppure non c’è. Pensavo al vuoto d’aria che può lasciare l’anima mentre tu al sole rammendavi calzini, i bambini giù in strada dietro ad un pallone s’immaginavano campioni; poi tornavo al libro di Filosofia maledicendo chi non si faceva i cazzi suoi- Quando sarò abbastanza coraggiosa da portarti i miei occhi in dono, mi dirai se davvero mi si è cicatrizzato addosso il dolore oppure è soltanto la sorpresa ostile di un bambino che ha perso nel vento il suo aquilone e non saprà mai dov'è che andrà a finire. Io non voglio spiegare tutto le parole a volte possono essere magiche e diverse per ogni uomo impastato con lo stesso sputo e la stessa argilla perché nasca ferito per sempre dalla stessa malinconica gioia di vivere. Scrivo Scrivo ed ancora so ridere E rido all’ improvviso E il cane mi si salta addosso Pensa che io stia male E sto solo ridendo E scrivo per far di conto Alla memoria Quella che mi volevano togliere Come fossi un moderno libro di storia Scrivo e non c’è parola superflua Non c’è reticenza Non c’è offesa Ma nemmeno pazienza Scrivo lento o frettoloso Come se d’improvviso Il foglio fosse manto nevoso Al sole Pronto a sciogliermi Tutte le parole. Dalla menzogna divenuta moneta Dalle spalle curve e non siamo ancora in salita Dall ’amore tanto per dire e per fare Dal tradimento come luogo comune Dalla resistenza ad ogni tentazione Dal mio torto e la tua ragione Dal pianto a dirotto di chi poi ride e fotte Dalle case in affitto Dalla preghiera urlata Dalla parola rassegnata e capoverso Da quello che sembra perfetto Dall’ innocenza come dal sospetto Dalla falsità come dal troppo umano Dal tempo di un anno a quello di un giorno Dalla vanagloria come dall’egoismo E da chissà quant’altro Via. Buonanotte Proprio stanotte Che divido il letto Con un libro aperto Sulla tua pagina. E tu sei lì che preghi Nelle mie parole Mentre io bestemmio Sulle tue promesse. Buonanotte stanotte Che non arriva tempo A fidarmi di ore Che non mi appartengono Eppure sono mie Come le mani intorpidite Dal colore delle coperte. Buonanotte stanotte Che penserò a un futuro Che sia solo domani Giovedì 31 Marzo E credimi, è già tanto. Promemoria La furbizia non è intelligenza. La resa non ammette speranza. Lo stupido spesso è uno che si compiace. L’amore non è atto dovuto. La tolleranza che brutta parola. Le persone non si cambiano, si migliorano con l’esempio. Io scrivo tante stronzate ma tu mi batti alla grande. L’amicizia dura negli anni non dopo anni. Le parole son belle ma anche certe bestemmie. L’onestà paga ma sulla lunga distanza. La menzogna e tonda Promemoria , rotola, ritorna. L’incontro tra due vigliacchi non genera coraggio. La solitudine è per pochi. Ci si diverte anche restando nei propri spazi. Un giorno il mondo sarà dei matti. Nessuno possiede verità assolute. Questo non è mondo per i puri. La bellezza è soggettiva. Ai difetti fisici si può rimediare. Alla meschinità non c’è rimedio. La licenza media è uno stato mentale. Tutto non si può sapere. E’ diabolico perseverare nel non voler sapere. “Chi giudica sarà giudicato” Ed io quel giorno vorrei esserci. Traslocando Dalla cernita che dovrò fare, saranno salvati i libri di poesia. il cane dovrà abituarsi a una nuova casa, marchiare il territorio come me con me ancora una volta. E dovrò sacrificare mobili, quadri ma porterò le cornici con le foto di Tommaso e Silvia, il servizio da thè porcella e oro regalo delle nozze di mia madre, le figlie sulle loro gambe dovranno incontrare nuova gente, salverò sicuro quarant’ anni di musica collezionata a sbafo, i diari, le penne nere, le matite, la prima macchina da scrivere, il portatile, i fogli lasciati ingiallire s’ingialliranno altrove, lascerò qui il rancore, spero la nuova casa abbia balconi pieni di sole. Significato del disegnare alberi continuamente I rami al cielo Io sono Dio mi è dentro Le radici alla terra E resto Compresso In quel che sono. Poesie d'amore Ho scritto bene o male poesie d’amore Non l’amore lussurioso che non so dire Troppo cattolicamente educata da una madre sola Nel bel mezzo della vita che dicono giri per amore Vorrei scrivere poesie d’odio ma un odio leggero se può essere Un odio soggetto al mutamento verso un me peggiore Sì ma vigoroso e mai stanco perché l’amore stanca Fa ignorare cose fa sudare e bestemmiare L’odio incalza ti fa desiderare che sia per sempre anche la rabbia Ti fa vegliare la tua coscienza morta solo per qualche ora Oscura la tua intelligenza poi la ravviva L’odio è adrenalina pura in corsa nelle tue vene L’odio non è solo mancanza di amore o latenza del bene Peccato faccia male. Di noi C’è stato un tempo di giorni e mesi che in me siete state minimo peso e misura dell’unico amore possibile; cellule e sangue cartilagine poi ossa e parole mie attraverso il limbo amniotico e poi fulmine nel mio cielo trentenne . C’è stato un tempo in cui Io e voi siamo state circolo perfetto di noi. Oro Senza saperlo avevi addosso Metallo di un colore Nato dalla lunghezza d’onda Del blu dalla luce incidente Peso atomico 79 Au Punto di fusione 1.064 °C Oro. Dolore Conoscete le gatte che prendono i cuccioli per la collottola e li allontanano dal pericolo, e gli uccelli che si fanno trafiggere dai rapaci pur di custodire il nido; riuscite a immaginare il dolore nel vedersi un figlio trafitto dal destino e poi il coraggio di continuare a vivere, e le donne che costruiscono pietra su pietra la casa distrutta da uno qualunque dei disastri che capitano nella vita, e lo sdegno del Poeta di fronte alla sua Passione sconfitta da una realtà che supera la fantasia, e quei vecchi che prima di morire vogliono toccare un’ultima volta la terra, vorrei essere così. Di Tante stelle Di tante stelle amore mio capirai l’ardire di immaginarci innocenti l’ardore di voler cullare i nostri sogni la luminosità nell’indicarci la via; io quando scrivevo di noi non pensavo a te. Tradito Se avessi raccontato a un orecchio qualunque Del mio sempre e dei tuoi minuti Del silenzio e le follie Del sesso Del resto di niente Delle mie scarpe rotte Del tremore delle mani Della strategia per superare i giorni Dell’arte della guerra Di quanto mi manchi ancora la mia terra Delle maledizioni sottovoce Dei mercatini dei buffoni a corte Delle miei poesie e dei lazzi sulle mie poesie Dei nervi scoperti Di prima che ci fosse un dopo Di come abbiamo puntato il dito Se avessi detto tutto questo A orecchio qualunque Messo di traverso nella mia vita Allora sì che ti avrei tradito. Alberi Una voglia di alberi nel petto ché l’aria rarefatta di città chiede respiro e la solitudine un rimedio, ma esser soli non è che l’occasione di restare in ascolto di quello che nell’ anima si muove. Terra Io vorrei riempire la terra di noi, di me terra grassa, feconda, vorrei essere humus sostanza rigenerante, radice, tronco ramo e foglia caduca o persistente, e poi essere il vento che la porta via e poi ancora terra che raccoglie e se ne nutre. Ho scritto Ho scritto tutta la notte ma non sapeva leggere. Ho amato tutta la notte senza mai dire “ti amo”. Di giorno guardavo dal balcone la gente passare, poi sbucciavo i piselli per la cena, alla radio una canzone italiana e poi nella notte ho scritto ma non sapeva leggere, e tutta la notte ho amato senza dire “ti amo” . Anime in girotondo La mia adesso è lavabile a secco La tua non la riconosco La sua è missina Quell’altra… La mia è “scuriosa” La tua mente La sua sorprendente Quell’altra invadente. La mia è riottosa bestemmiatrice Pentita La tua è cavernosa La sua imperiale presuntuosa Quell’altra svergognata. La mia tace momentaneamente La tua è triangolare La sua ha già fatto testamento Quell’altra è un continuo lamento Siamo tutte impegnate In un girotondo. Ti ho raccontato degli occhi che incontravo nei sogni, delle mani come rampicanti su corpi che non erano i nostri. Ti ho raccontato del dolore di un figlio, di come e dura riconoscersi al risveglio, di quante parole mi tornano in bocca dopo che il cuore è stato campana che rintocca. Ti ho raccontato del mare della montagna della spiaggia della tempesta delle notti insonni a vegliare il sonno della madre della musa della musica della paura del vento di come a volte mi manchi anche quello che possiedo. ti ho raccontato del male del bene di quanto sia costante la presenza di Dio del nero del grigio e poi l’azzurro e te lo ho raccontato a modo mio. Se non parli a me, vengono in mente debiti fatti senza necessità così per avere soldi in tasca e fingersi tu allegri per tacitare le malelingue. Se tu non parli, mi dolgono le mani che per tenerle ferme è fatica loro a gesti ti vogliono spiegare quel che le parole non servono a dire. Se io non parlo, è perché ho già detto mettendomi in viaggio col solo cappotto in un inverno di gelate brevi con la speranza del sole tra i capelli. Lontano... Lontano da brividi e bruciature lo stomaco che non resiste il cuore in fibrillazione come uno che ha paura e continuamente si gira per guardarsi le spalle salvarsi la pelle un minuto ancora di vita felice povera e goduta. Lontano da me che sono mio nemico mi sono fatto croce e chiodi della mia sconfitta senza fede e senza resistenza alle intemperie ho creduto di essere vento e poter ritornare come tempesta sul mio stesso male. Lontano ma dentro tutte le cose io sento vibrare la voce dei vivi e la memoria dei morti io sono il fiato nella corsa dell'alce scampato all'imbecillità del cacciatore vado più veloce del piombo del passato fattosi fucile per colpirmi di colpe nemmeno pensate divento il sospetto ed il ragionevole dubbio di questo tempo dove non c'è più scampo solo per chi resta vittima della follia di un attimo. Lontano dove nessuna luce è cattiva dispongo le mie carte migliori e mi gioco la vita pur di essere ancora viva. L'Angelo L'Angelo dov'è adesso che ti si vedono le ossa e la pelle è diafana la voce manca. L'Angelo dov'è a chi sorride buono e solitario, a chi annuncia un futuro roseo di vento e fuoco ora che i giorni gocciolano lenti nella flebo e gli occhi tuoi più non mi vedono. L'Angelo dov'è sta forse accarezzandoti i capelli, ti sfiora le mani grandi, comprende lui ogni tuo sospiro, ti tiene sottobraccio nel prossimo cammino. Per quanto amore ti amai, e nemmeno un bacio. Nessun segno disperato mio che ti rivelasse la mia illusione, tutto nell'oblio questo amore senza uomo e senza dio. Fatti da parte ora lascia che passi il corteo del mio dolore sul tuo petto senza nemmeno un graffio sul cuore so bene di essere da dimenticare. Se questo per voi è ancora un uomo allora dovete curare la sua presunta follia, non può essere trascurata nessuna prova in nome della vostra ipocrisia Se per voi questo è ancora un uomo allora deve avere la possibilità di farsi roccia e sabbia, di cadere e rialzarsi sporco della sua stessa rabbia. Se questo per voi è ancora un uomo le sue colpe vanno analizzate, capite,poi giudicate, se per voi è un uomo appartenente ancora per suo destino di nascita alla umana specie, allora dovete mettervi nei suoi occhi, con le sue mani toccare ,con i suoi piedi andare, se per voi è ancora un uomo, e poi condannare vita per vita oppure mettetelo in una cella e buttate via la chiave. Amore che odori di stazione col passo svelto di chi ha una destinazione amore di sabbia e di vento e tutto quel sale addosso da ripulirsi ma non c'è tempo amore di pane e sale di pagine stampate solo per dolore che a volte si confonde in questo cuore già bruciato che cerca spazio per nuovi vizi ancora. Amore che non sai niente di me ma nemmeno conosci il nome di tutte le stelle lasciati andare come un gabbiano ama il vento e sfiora per fame la città ed il suo cemento. Amore di spiccioli che risuonano nelle tasche amore che compri mille cose e non ti serve niente amore che porti fiori finti al mio funerale amore che ti rallegri perché hai sbagliato ora e giorno amore che sei uno scherzo che per distrazione puoi farti feto e poi uomo amore che sei morte e sorriso passione e rose selvatiche e fiumi immaginati sulle tue mani a conca per arrestare la mia sete amore scherzo del destino così lontano in un pallido mattino. Amore caldo in una notte d'inverno che l'alba sembra non arrivare mai e poi c'è il giorno che ti accoglie e ti sente e in te spera senza sangue senza bombe senza mani alzate alla fame amore che fai girare il mondo e puoi distruggerlo in un secondo. Cuori senza cuore attraversare le Alpi dividere il mare gestire portafogli azionari e ministeri essere sempre allegri e chiudere le bocche affamate con assaggi di niente sentire nelle vene il potere come fosse sangue e sentirsi importanti con le mani sulle vite degli altri basta anche il respiro di un solo uomo per sentirsi un dio moderno che alita sul mondo altra sventura e vita e morte in fondo sono la stessa cosa. Sguscia canzone d'amore Non ho toccato la porta ma lei si è aperta piano piano sgusciando dai cardini e poi la strada e sulla strada la gente facce di croce e sorrisi di falce ché siamo un po' tutti uguali di fronte al dolore che è fuori legge e colpisce alle spalle sempre quasi le scuote come foglie appese quando t'aspetti tregua mentre rovisti bulloni o scavi pozzi quando friggi i porri o l'ortica mentre canti d'amore o rabberci stracci e sotto un cielo bucato di stelle che potrebbe essere anche mio riprendo il ritmo della mia antica corsa ossa delle mie ossa mi pompo sangue dal cuore veloce e giovane ancora nelle vene perchè ci son giorni di gelo e giorni buoni di neve che mi fabbrico ricordi con le mie stesse mani e allora si allontana ogni piccolo dolore anche per poco riesco a tirar fiato dentro una canzone d'amore Tinti Baldini e Maria Attanasio Quale Amore Amore di chiodi e legno amore di piedi veloci ed occhi languidi amore di cenere e vento amore di ali e sassi di occhi azzurri nel verde delle mie vene ai polsi amore guarito dal dolore amore medicamentoso amore dato mendicato perso e ritrovato amore di muscoli e cervello amore perdonato amore di Maggio amore di poeta amore d'amante amore sconosciuto amore messo al bando amore mangiato e bevuto fumato fino all'alba sotto stelle decise a cadere solo per noi. Amore quale amore mi consumerà fino alla fine salendo e scendendo con me scale e arpeggi e memoria. Come lucertole al sole Senza capire senza più sperare strade lucide di pioggia da strisciare e ridere al ricordo di labbra piene di vita e piangere con gli occhi offesi l'odio dei calci presi all'angolo o sotto un portone sotto i cartoni per difendersi dalla notte gelata ma c'è stato un tempo in cui inseguivi aquiloni e ti ripromettevi di imparare i nomi delle costellazioni ed avevi il fiato corto degli amori veloci sapevi a memoria le poesie di Neruda nessuna offesa solo qualche ferita ora il vino dal cartone scende giù in gola e stranamente non ti scalda ma un po' consola e non c'è fede qui che lavi via lo sporco che liberi dai cattivi odori solo quel tempo che resta nella pace della notte finché quiete duri prima che il mondo ritorni a correre ed urlare quel poco e niente che vale poi come lucertole ci si scalderà al sole. Mi manchi Mi manchi sono un vaso senz'acqua pieno di rose inutili alla primavera come alla fine. Mi manchi sono un campo senza grano sono una mano vuota sono un soldato dentro una guerra nuova. Mi manchi sono un peso a me stessa sono quello che resta del tutto che poteva essere se fossi rimasta a chiarirmi le idee a calmarmi il cuore. Mi manchi come i figli negati al tempo mi manchi come il credere per vivere, mi manchi. Canto serale di una che sogna molto e ride poco Lo sai che il mondo non finisce con le colonne d'Ercole che è molto più grande del tuo televisore che se mi guardano non riesco a scrivere che mentre noi mangiamo c'è qualcuno che ha fame. Lo sai o non lo sai che al tempo dei Greci l'omosessualità era molto praticata sostituita poi dalla virtù cristiana e da i vizi in solitaria. Lo sai o non lo vedi nemmeno che il Leader del maggior partito è sempre più tirato che a volte sembra l'imperatore Hiroito. La sai o nemmeno lo immagini che il cinque in condotta a scuola è molto usato per cui per sfogarsi fuori i ragazzi frullano insieme sogni speranze e desideri e quello che ne viene non ha un buon odore. Lo sai che se la Sicilia sprofonda insieme alla Calabria l' Aquila trema e mentre qualcuno tenta di respirare col fango in gola un altro scava con le mani qualcuno nel suo letto ride pensando alla ricostruzione sul dolore sulle macerie sulla disperazione. La sai che tutto si vende e tutto si compra la libertà si impara ma con l'esempio s'insegna che l'onestà è un nuovo dogma che siamo nel nuovo millennio anche se non sembra. Lo sai che è bello pagare le tasse e che abbiamo la benzina più cara d'Europa che salviamo fabbriche in America affondando poi quelle in Patria. Lo sai che la disoccupazione è uno stato psicologico e la cassa integrazione una vacanza premio e che si è giovani una sola volta nella vita e come sarebbe bello vivere in un paese di idioti col cervello in fuga verso altri lidi. Lo sai che quello che scrivo non cambia niente e che alla mia età Mozart era già morto da dieci anni e così Leopardi ma Manzoni ha vissuto a lungo dopo aver seppellito moglie e figli. Lo sai che ho imparato a sognare dopo molti sbagli e non desidero nulla di più ma qualcosa in meno e l'unico mio impegno è imparare il perdono. Ricordami Ricordami che devo morire che ci sono fiori sul balcone da innaffiare e panni stesi da recuperare, ricordami che c'è un tempo per tutto e questo tempo io lo devo trovare lungo e concentrato come non sarà mai ricordami che mentre io rido qualcuno piange che non sono colpevole di tutto ma qualche bicchiere di troppo c'è stato ricordami le parole le note e gli aghi di tutte le promesse fatte da giovane quando ancora sapevo da che parte stare ricordami di non programmare di fecondare di coltivare di aspettare la pioggia e il sole di mietere benedire il raccolto e scendere dalla croce ricordami di credere nelle mani che sanno dare che costruiscono e fanno male mani dello stesso corpo da ricostruire all'inizio di ogni giorno ricordami di pregare di non bestemmiare di non uccidere di non farmi del male di non amare troppo ma di amare ricordami la bambina che dentro mi ride e canta che si è fatta una promessa ma non l'ha ancora mantenuta. Lieto fine La luce esploderà nel buio (io spero). Gente in movimento Non si cambia mai eppure si va piano piano dolcemente fino in fondo il cuore che sa non mente e si abbandona alla luce tenue della sera. Non si cambia mai si nasce dal dolore di un altro che poi ci tiene la mano e noi potendo vorremmo andare ma si resta ed è amore così piano piano dolcemente fino in fondo il cuore che sa non mente e saliamo scale e scendiamo in baratri mai immaginati prima lentamente si va anche solo per amore. Come lucertole al sole Senza capire senza più sperare strade lucide di pioggia da strisciare e ridere al ricordo di labbra piene di vita e piangere con gli occhi offesi l'odio dei calci presi all'angolo o sotto un portone sotto i cartoni per difendersi dalla notte gelata ma c'è stato un tempo in cui inseguivi aquiloni e ti ripromettevi di imparare i nomi delle costellazioni ed avevi il fiato corto degli amori veloci sapevi a memoria le poesie di Neruda nessuna offesa solo qualche ferita ora il vino dal cartone scende giù in gola e stranamente non ti scalda ma un po' consola e non c'è fede qui che lavi via lo sporco che liberi dai cattivi odori solo quel tempo che resta nella pace della notte finché quiete duri prima che il mondo ritorni a correre ed urlare quel poco e niente che vale poi come lucertole ci si scalderà al sole. Attanasio ! Attanasio che fai ti blocchi e non sorridi ti guardi le mani e nulla stringi pensi di essere arrivata con molta fatica ad essere poca cosa. Vorresti essere puro spirito ma l'idea di morire mai ti ha divertito, vorresti avere fede ma troppa porpora in giro e sei a rischio di orticaria, così poco socievole ami persone dalla natura virtuale forse non vi incontrerete mai ma hai i loro battiti nel cuore hai i loro versi come preghiera prima di dormire. Attanasio forse credevi che la libertà potesse dartela qualcun altro diverso da te, uno che non ti somiglia non ha il tuo sangue ed è la tua famiglia, sembra che ti ascolti ma pensa ad altro o sei tu a percepire il vuoto che avete dentro e non vi sapete dire. Cosa hai creduto che per essere poeta bastasse mettere parole in croce e darsi un cuore di burro ed un chicco di riso e come premio quel bianco senza nero di animo puro? E l'amore l'amore fraterno pensavi forse che avrebbe almeno quello resistito al cambiamento ed invece ognuno va per la sua strada cercandosi un corpo oppure un'anima per essere meno solo, e le figlie che vengono su come vogliono hai ore per parlare e dare fiato al nulla tanto la vita ne farà quello che vorrà il tempo mentre il tuo comincerà a scorrere così veloce che ad un certo punto pregherai di avere almeno il tempo per farti il segno della croce. maria ..sei In ogni lacrima nell'eco di ogni risata nei fiori tra le onde del mare nelle parole scritte nei versi cantati nelle mani sporche di farina nell'erba bagnata di brina domattina, sei nel vento caldo nel colore bianco che mi calma nella paziente attesa di ogni giorno nel verso quando si fa preghiera nel volo degli uccelli migratori nei nidi sugli alberi in alto come a volte sono i miei pensieri, sei nelle ferite che lentamente si rimarginano nella speranza che tutto cambi in meglio ma va bene anche così con questo dolore che tiene all'erta i sensi e l'anima. Ma chi ti credi Ma chi ti credi d'essere? Mandrake? Credi d'esser senza pelle e ossa che trasporti macigni senza guanti e lavi la lacrime con la pietra pomice? Ma chi ti credi di essere detentore unico di gioia e dolore di messa in piega e scarpe nuove di facce sempre allegre che nascondono il terrore di giorni a venire che non sappiamo vivere? Ma chi ti credi d'essere tu che sposti macerie facendo attenzione che il rumore si senta fino al confine? Sei il niente nel nulla super eroe senza macchia e mantello volteggi sulle nostre vite e ne fai un bordello... Ma chi ti credi d'essere tu che cammini con ruote e catene sui nostri destini come se il cielo fosse tuo e non ne vedi incanto? Ma chi credi d'essere se aduni e sbraiti mentre passa l'innocente e magari ti crede salvatore? Tinti Baldini- Maria Attanasio Perdo te Perdo te nell'innocenza delle risposte se non ascolto nemmeno le domande e per distrarmi guardo foto di gente sconosciuta e penso che mi piacerebbe conoscerne i nomi, inventarmi le storie di quelli che ogni mattina prendono il treno con te senza sorridere,tentano di recuperare il giorno nei minuti che li separano da quel lavoro (benedetto quando c'è) uguale a ieri. Perdo te nelle foglie cadute dagli alberi che non restano a lungo sui marciapiedi, il vento le riavvia a nuove imprese scritte e taciute ed io penso che vorrei conoscere le orme dei quelli che ti passano accanto quando non sei con me, capire dalla forme delle scarpe la strada fatta e la strada da fare, vorrei mettere punti e virgole ai tuoi discorsi mentre ti perdo e lancio una monetina nel pozzo dei miei desideri, se resto con te è per dividere i pensieri e perché mi hai insegnato a guardare nello stesso modo i corvi e le rondini, e mi hai capito togliendomi dalla mano destra il bicchiere senza costringermi a mentire a darti ragione di ogni sospetto inutile. Perdo te per averti fino in fondo perché vivere è tentare di invecchiare in due ed accettare i passi più lenti le incertezze delle mani e la paura del domani, io vivo oggi,sono qui che respiro e mi conto i battiti del cuore per allegria e ritrovarti dentro una risata e possederti fin dentro gli occhi e perderti nei miei e nei tuoi rimpianti e riaverti per quello che sei una volta ritrovato sano e salvato dal mio castigo che è la malinconia, fa ciò che vuoi. Quando arrivi Ma se poi io mi siedo e ti aspetto col cuore in allarme coi polsi che battono uguali alle tempie... ma se poi davvero tu arrivi con le scarpe nuove nei passi veloci io che dico senza voce emozionata ed emozionabile ancora come se non ti conoscessi già da più di metà della mia vita ed ancora mi sorprendi e mi ridi sulla pelle e mi solletichi idee che fanno girare in tondo e poi ritornare gli anni ed i giorni che poco senso hanno senza te. Ora finalmente imparerai il gioco delle nuvole saprai il perché dell'abbaiare dei cani leggerai nei sogni dei bambini ed avrai tutto tra le mani e la possibilità di lasciare andare ogni cosa non dovrai decidere da che parte guardare l'offesa, finalmente saprai quanto vale la preghiera il fruscio del vento tra i rami per te,non avrà segreti. Ora finalmente sei libera dagli aghi e conosci il percorso esatto di vene ed arterie del mio corpo che conserva il battito del tuo cuore. Sarò vento... sarò vento foglia ti raccoglierò pezzo di specchio senza guai ti rifletterò amore disarmato di fuoco ti armerò tutta la vita sarà senza tempo tutta la notte senza sonno sarò tempesta tu nave tra i flutti ma io ti salverò sarò martire le tue ferite curerò sarò montagna e ti verrò a cercare se mai ti perderai sarò felice se con me riderai sarò vento foglia ti raccoglierò. Il Lupo A questo punto nessun dolore il corpo non sente più anestetizzato dalla vita tutto diventa fiume in piena e tu sei con me tira la corda spara l'unico colpo della tua pistola tagliami le vene senti l'odore del sangue e diventa animale cosa vuoi che succeda a questo punto ora che il lupo si è fatto agnello per amore sopporta il sacrificio sopporta il dolore il lupo è sceso tra gli uomini e si è fatto strada si è fatto arteria si è fatto salmo e poi preghiera semplice e sincera, a questo punto cosa vuoi che succeda ora che tutto è stato scritto in ogni cellula di corpi ancora in orbita nel futuro che diventerà presente tutto in una sola mente immanente ora e per sempre. Se ti guardo con gli occhi che avrò tra 20 anni mi piaci ancora ed ancora ti seguo felice senza sapere dov'è che vai ci sono strade che non portano più in là del nostro cuore ma va bene così se ti guardo con gli occhi che avrò tra 20 anni ancora rido del tuo ridere e so che menti sapendo di mentire e se scelgo di crederti è per non perdere l'occasione di avere una risata di scorta la chiave della tua porta sempre chiusa mi attira ci sono strade che non portano avanti ma indietro e tu rischi di perdere qualcosa se ti guardo con gli occhi che avrò tra 20 anni ancora sei lì che calcoli probabili varianti per seguire la strada più breve per arrivare al mare come facciamo noi in pieno inverno ché è scuro ed arrabbiato quasi come me quando ho dormito male e non so cosa aspettarmi del giorno in cui entro a gamba tesa pronta al fallo già quasi arresa all'insensibilità del prossimo in fila davanti al mio sportello a chiedere informazioni riservate su come saremo se arriveremo ad essere due con 20 anni in più. Meglio non sapere Meglio non sapere mettersi le gambe in spalle ed andare seguendo rotaie mentali cercando amori già finiti da collezionare come impedimenti alle felicità possibili da archiviare tra i ricordi. Meglio non sapere ma non dormire sugli allori mai cavarsi il sangue se serve mettersi genuflessi sui ceci a pregare l'infinito che diventi consistenza tipo manna dal cielo che ci sfami che ci rallegri come una risata inattesa come sorpresa come cascata nel deserto fuori e dentro. Meglio non sapere continuare a parlare e riempire silenzi imbarazzanti in cui potrei anche rinascere e non morire, scoprirmi attesa e arresa ad una tregua accettabile in giornata dalla mia stessa vita, magari fuori c'è il sole ed io ci metto la pelle appena appena scoperta, e metto gocce nell'acqua, medicina per ritrovare la memoria di me che pure ridevo spesso anche di quello che non capivo però mentivo poco allora ed un po' mi divertivo. ..... da ringhiera 2 Sto qui a guardar passeggio ma un poco mi brucia anche tua figlia mò s'è messa all'ombelico quel coso che fa sangue e chi deve vederlo poi ha 12 anni! Mario non deve saperlo madonna mia altrimenti l'accoppa lei e me sai... Ma io non volevo con i guai che abbiamo senza lavoro e il mutuo e i libri che fanno muffa e la macchina nuova grande per noi ma gli altri quelli di sopra e di sotto han tutto e allora ma lei diceva "ce l'hanno pure i neri" mentre messaggiava. Io dentro sento odore di fumo mi sento niente per farle capire che la vita non è quello che si vede ma se ci hai qualcosa da vedere. e poi si voglion far bionde chè dicono piace di più a chi di donne se ne intende e credono che tutto sia a colori proprio come si vede alla Tv e che è inutile studiare tanto poi si và da Amici che la moglie di Costanzo può più di un diploma su carta lucida e sanno tutto perchè tutto traspira dalla loro pelle e credono che il colore pallino avuto in dono dal destino non sia per puro caso e non andrebbero mai a raccogliere arance o pomodori si spezzerebbero le unghie più della schiena e chi li vuole fuori presto e chi se li tiene fino a mattina tardi nel letto ma il mondo gira e noi siamo in ritardo quasi su tutto ma poi se davvero la fine del mondo arriva che ci trovi sazi e con la schiena dritta. Mario dice però che la schiena dritta me la fa lui un giorno da venire presto con tutte queste mattane che ho dentro al testa che lui dice sono solo cazzate.... sarà ma mi tengono su le ginocchia la sera quando fumo il filtro della sua sigaretta. Tinti Baldini e Maria Attanasio Boh! Ma che dici quella cacca l'ha fatta il tuo gatto soriano il mio è educato mangia tacchino e vongole e fa le sue feci là nell'angolo del Mio giardino ma quell'oleandro striminzito penzola volgarmente sul mio terrazzo e porta vermi e malanni ma signora non si vergogna suo figlio la sera canta e pure da tenore e il grande fratello è a quell'ora cacchio si sposti nò con quelle mani m'insozza la carrozzeria E respirate la mia stessa aria avete sempre ragione e cercate l'occasione per farvi piacere tutti quelli che dovrebbero restare al loro paese e poi fate beneficenza come se foste davvero voi del mondo la speranza e vi vedo che non andate in Chiesa anche se dite di pregare alla vostra maniera e pagate le tasse disturbate sui tram con la vostra tosse e riempite le pagine dei giornali con lettere di protesta mentre io vorrei leggere i vostri necrologi e mi fate ombra siete vento che porta tempesta E voi, pezzenti, testimoni freddolosi di sguardi disgustati e cravatte ben zavorrate, con le vostre pupille verde semaforo e le unghie lerce dei miei avanzi, siete degni della Città di Dio. Contrabbandate favelas qui, sotto il naso del mio salotto buono, rovinandomi l'aroma del meritato caffè, magari raccolto proprio dalle vostre lorde mani nere. Mandrie di nubi Vomitano dal cielo Acque inquinate con zolfi E residui di smog La terra tutta Ormai nel vuoto spazio Si sotterra vergognosa Della stupida umanità Non riesco pensare Al cibo stamane Cosa sarà farina Di sterco Oppure carne di ratto Certo avere un cavallo alato E raggiungere un mondo Lontano dall'uomo Terrestre sarebbe Fantastico O forse la soluzione a tutto questo troiaio è semplice buttare nel cesso le chiavi di tutte le nostre case nei tombini per strada quelle delle nostre automobili chissà che si ritrovi un po' di umanità Bah! Tinti baldini,Maria Attanasio,Flavio zago ;Marcello Plavier,Maria Cristina Vergnasco Non sai com'è… Tu non lo sai com'è che mi siedo e aspetto che il giorno si perda nella sera e poi la notte la notte il sonno non arriva e misuro ogni dolore del mio corpo per scoprirlo antico o nuovo ed avere cognizione del tempo che mi sta ballando addosso ma tu non lo sai com'è, com'è che si arriva a credere che il proprio amore sia unico per poi perderlo tra il pane e il companatico di ogni giorno nato e morto male, com'è che a parole siamo tutti buoni ma quando poi c'è da andare pesano le gambe e la testa fa male, com'è che la morte ci fa tutti onesti e indimenticabili e poi dalla cenere nasce il diamante della risata ironica della Signora. Tu non lo sai com'è aprire gli occhi e non trovarsi dentro la voglia di cominciare il lavoro del giorno, inventarsi la pazienza e la speranza mordersi la lingua per non gridare la rabbia e il senso di sconfitta. Tu non lo sai com'è ad occhi spalancati non vedi, con orecchie giovani non senti e credendo di essere nel giusto anche a te stesso menti. Come vorrei… Come vorrei amarti ancora e togliermi dagli occhi la polvere del tempo che irrita e fa male a lungo andare come vorrei aprire porte e braccia ancora e avere voce e parole a milioni per dirti tutto ma non la verità che fa male anche quando si tace e si può vivere di niente e morire nudi come si è nati e soli e gridando oppure in pace. La possibilità di un Dio Quanti anni ancora mi cercherò dentro l'indicibile e il detto con le parole fatte freccia che scocca nella campana che rintocca ed annuncia anche la mia fine più volte in un giorno e sono fiore restando seme e sono parole senza fiato e prato negato al quartiere più lontano dal centro della città e sono materia e brodo primordiale e sono diversamente scaltra solitaria al punto giusto tanto da aspettare ancora e sono suono e corda di violino sono lontana ma non ti ho avuto mai così vicino da farmi carne ardente pur di volerti al mio fianco folle al punto di cavarmi gli occhi per non vederti quando poi sarai stanco sono legno d'ulivo e cedro del Libano sono monte sacro e zolla del tuo giardino scendo e poi salgo le scale della passione come tanti cristi senza croce e senza esposizione (e tu di me cosa sai mentre te nei stai in disparte e decidi come un amante di chiudere il conto e scappare). C'è la possibilità che io creda che sia cammino di fede questo nero su bianco che pomposamente chiamo poetare è pane e vino per la mia comunione col mondo che pure nel suo giro mi sposta dal centro che poi sarei io impotente per ieri e domani ma oggi vivo quasi senza fiato. C'è la possibilità che il chiodo diventi anello e che io mi ricongiunga al Dio che nel suo pieno diritto mi sta cercando. Con te dentro Nel mio cuore batte il tuo cuore le mie gambe hanno i tuoi passi e la mia voce conserva l'eco delle tue parole camminiamo ancora insieme e parliamo la città ci regala un tramonto unico ed io mi perdo con te dentro. Una città… Una città che balla al ritmo degli spari ora vicini a volte lontani, una città che scansa i corpi a terra, gira la faccia per stanchezza più che per indifferenza. Una città che pulisce il salotto e mette i rifiuti sul balcone sperando nella pioggia o nel vento che spazzi via tutto, una città che non dorme se non sul dolore ,fatta a pezzi e mangiata poi digerita o peggio vomitata da bocche brillanti di falsità e denti,tutti contenti. Una città che balla al ritmo di un urlo assordante: infatti non si sente niente! Per chi nascerà ora Che tu possa bambino volare e rivolare e toccare le punte della luna quelle del sole e delle stelle senza farti male sentirti fuoco e acqua alba e tramonto tuono e fulmine senza cadere lambire comignoli e fronde nuche e riccioli senza strappare sipari e attingere alla bellezza anche se la strada è sofferta e offrire sponda del tuo vivere a chi non l'ha. che tu possa avere buio e poi luce ricordare i sassi di fiume e le mani protese a raccoglierti dopo le cadute che tu possa conoscere per scegliere e andare quando sarà il momento del tuo incontro con il mondo e scale ripide e respiro lungo, che tu possa avere mani grandi e braccia capienti per ogni gioia ed ogni dolore e gambe forti per camminarci dentro a questa vita di coraggio appeso al sole di tutti gli anni a venire. Tinti Baldini e Maria Attanasio Ma lo sai Ma lo sai che a volte mi passa in testa come quelle nuvole a Parigi goffe e paffute una gran voglia scalpitante da cavalla giovane di venire lì da te come cosa che non va perduta e ti fisso dal terrazzo tra la iucca e l'ulivo senza vederti e racconto di quella volta che mentre fumavo mi sono bruciata i capelli e le paure guardando Torino chiara e leggera verso cena e intanto credo passa il tuo di tempo a sentirmi ed io che ti ascolto dovrei avere il mare negli occhi e liberare ombre oltre il mio dolore dovrei aspettarti all'orizzonte asciugarti il sudore della lunga cavalcata portarti tra i vicoli senza paura se la paura non fosse nostro pane quotidiano dissimulato con caffè e sigarette dovrei parlarti nel mio dialetto pieno di tronche e tu capiresti perchè scansiamo i vivi ma commemoriamo i morti. Tinti Baldini e Maria Attanasio Lorenza Ti porterò negli occhi e tu vedrai foglie danzare nel vento all'improvviso, cime che s'imbiancano lepri che corrono più veloci dello sparo del cacciatore; vedrai rose sbocciare in un giorno qualunque di Maggio, il mio sangue palpitare nella vena sul lato sinistro del mio collo. Vedrai le figlie crescere e dimenticare che il poco che sanno non basta ancora per sfidare il mondo; vedrai l'amore,madre, nel bicchiere mezzo pieno dove metto i fiori del mio solitario giardino; nero su bianco vedrai le parole, le parole queste amiche-nemiche che non sempre riescono a dare forma ai pensieri, ti porterò negli occhi e mi darai luce. Pane & Libri Pane e libri e sesso e amore e qualche granello di sale delle tue lacrime e capelli al vento e parole come pietre e fiumi d'acque limpide e la tua voce roca oggi come allora. Pane e libri e frutta fresca e gente senza fretta e mani giunte ancora e preghiere la sera e la speranza giovane di avere sempre un cuore aperto all'imprevisto. Pane e libri ed un fuoco allegro un vino vivace e qualche noce essere uccello nel cielo e giglio nei campi questo vorrei… Stavi tutta qui Nel palmo di una mano Gli occhi grandi a sorridere Pure dei giorni persi Ormai Cantano gli uccelli Le cicogne nidificano sui tetti a Nord E prima o poi verrà anche il freddo In questo anno di giorni a perdere Stavi tutta qui Ed alla fine le parole erano pane E nessun dolore E poi così duro da sopportare Se vuoi vivere Ormai I fiumi levigano pietre Il mare dopo la tempesta Lasci a riva le nostre miserie Sempre non è parola facile da dire Se sei nel vento Nemmeno ti posso trattenere Allora vai leggera Ma pesami comunque sulla pelle. x Beatrice. Aggiustamenti(?) Quante volte ancora s'ha da mettere la faccia impostata indossare caviglie di marmo occhi aperti calanchi rosa impostare la voce a gorgheggio quando il cuore comanda spernacchi e la mano a stento sta in tasca quante volte ancora stirare sorrisi di falce se la bocca trattiene un groppo quante volte dire no ai sogni non sognati e alle bestie dentro non gridate. Quante volte ancora sognare ciò che dovrebbe essere reale da toccare con mano e bruciarsi anche i pensieri quante volte ancora le gambe pesanti di corse intorno al giorno e poi splendere in un sorriso finto quante volte ancora fermare il cuore in un istante che poteva crollare il mondo in un universo più distante ed essere ferro e fuoco cristallo e cenere polvere di carbone che diventa diamante nell'occhio dell'ultimo amante e sorridere ai figli e mandare in giro i ricordi perchè essere noi conviene più di essere niente. Tinti Baldini-Maria Attanasio Fughe Un po' fuggiamo tutti, prepariamo le valige anche durante gli amplessi fatte con le parole mai dette o sussurrate piano nel tepore di quella che credevamo una notte tranquilla e unica sperando che non sia ultima in fondo. Un po'fuggiamo tutti però ci commuovono tanto quei barconi carichi di gente come noi ma che non ci assomiglia, e forse speriamo che nemmeno tocchino la riva, che non varchino mai la soglia della nostra casa perché un po' fuggiamo tutti e non siamo così buoni come vogliono farci sembrare i venditori di saponette. Un po' fuggiamo tutti, siamo occidentali fatti più di carne che di ossa, tremolanti al buio della nostra coscienza, faremmo volentieri il tiro a segno sul vicino di casa,ma non si dicembre, non è educato. Un po'fuggiamo tanto dopo aver peccato c'è il pentimento senza nemmeno troppo strazio, ogni tanto qualche catastrofe ci ricorda:"memento mori" e si va avanti. Ognuno paga… Ognuno paga il diritto ad essere amato con la paura che tutto cambi o peggio,resti immutato nella fissità dei giorni che sembrano anni e forse sono solo istanti nella mente che tutto potrebbe e poco vuole realmente, allora il corpo fa quello che può: una forza strana che chiamiamo vita mantiene in circolo il sangue aiutata dal cuore come linfa dalle radici fino all'ultimo ramo, di vena in vena attraverso le arterie, non costa niente il sangue e così lo lasciamo scorrere a fiume nelle guerre ognuno paga con la sua vita il diritto ad essere amato. Mi manca Mi mancano i sogni che non ho qualche anno in meno il vento a favore ed un amore da lasciare andare dietro i miei passi nascosto sotto i sassi piantato in campo perché desse frutto col tempo. Mi mancano soldi le mani ferme nell'atto di prendere più che in quello di dare e le amiche dei miei 18 anni, tutte intorno ad augurarmi promesse non mantenute solo da me. Mi manca,e non oso pensare A tutto quello che non ho avuto, per pigrizia per troppa commozione di fronte ad un mondo che pure mi si offriva pieno di speranze e mezze frasi tra i denti. Ti amerò nel rumore del sabato sera Tra la folla del mercato Quando non avrò scarpe né soldi Con gli occhi gonfi di pianto Con o senza un altro figlio Ti amerò con i capelli bianchi Pagine già lette e cattive notizie Ghiaccio in fondo ad un bicchiere Per il caldo dell'estate Ed il freddo dell'inverno senza neve Mediterraneo Ti amerò con le mani piene di schiaffi E le narici offese dagli odori forti Ti amerò tra due fuochi Con il sangue che imbratta il futuro Con la penna ed i fogli Con le gambe stanche dal troppo camminare Ti amerò cercando con te Il confine tra cielo e mare Ti amerò sospesa tra menzogna e verità In mezzo ai campi a maggese Intenzionata ad aspettare Ti amerò per quello che non saprai mai dirmi Ma io saprò capire Perché il tempo è minatore E mi scava dentro e solo tu lo puoi vedere. Il gene dell'infelicità Arriva da lontano forse dalla prima delusione femmina ( anche se paesi illuminati cercano la felicità per diritto costituzionale) in qualche cellula della spirale c'è da secoli dei secoli ed all'improvviso si manifesta e nessuna parola è più unica ma tutto sembra già sentito ed un vago dolore allo sterno ti blocca e ti spaventa il cuore rallenta a volte invece accelera ma qualcosa ti dice: non è stavolta che si ferma. In Me Negli occhi miei tu balli Nelle mie orecchie canti Per mia bocca parli Sulle mie labbra sorridi Con le mie mani cerchi Dai miei sbagli impari Dalle mie lacrime bevi Dalla mia cerne traspiri In me . Con me vita per vita Come fosse infinita La speranza di esserci sempre Occhio per occhio In me sei perdono Dente per dente Ritorni alla fonte e respiri Ancora aria dai miei polmoni In me vivi. Chiacchiere da ringhiera Ciao,che fai rientri oppure esci, io ho già le reni a pezzi ed ho cucinato per i ragazzi che rientrano da scuola, hai sentito dell’ultima notizia di guerra e comunque si muore di birra ogni sabato sera ed il tempo cambia sembrava ieri Primavera e tuo marito riga dritto o è strano basta ci lascino in pace il tempo di un caffè tre volte al giorno, e la pressione ballerina e quella strana voglia che ti è venuta poi te la sei fatta passare o fai come al solito che lasci passare, tanto passa tutto anche questo momento tu lo vivi e mentre stai vivendo sei già carne al macero… Ciao ,oggi non è giornata mi mancano le sigarette la tazzina del caffè sa di muffa e poi sai quelli di sotto strillano da paura gli manca il companatico a me quello non manca mi manca l’aria e piove e piove e la notte non porta consiglio anzi è un bosco tra le case tinto di pallido. E tu con le figlie fai finta e mascheri l’ansia con panni stesi al fetore di chi fa da padrone? Starei a far parole con te dal balcone fino a morire per lavare strizzato dolore secco che sta chiacchierando ora tra se’ e se’. Ciao, ciao, care signore, sono emerso un attimino, per dar acqua ai miei fiori invasati, e, noto solo ora, avete mica visto la mia bandiera della Pace? L’avevo lasciata qui, sul ballatoio, sventolante al vento di un grande fiato popolare, ed ora garrisce solo un insulso drappo bianco. Candeggina? Lo devo dire alla mia domestica filippina. Solo, qui, tra acida pioggia, scolari briosi e mozziconi sfumanti, non si vive più. Ieri sera, al mio canale preferito hanno mostrato quei bimbi mori con pance gonfie e mosche agli occhi che succhiavano lacrime. Proprio mentre cenavo. Che schifo. Qualcuno le dovrebbe censurare quelle cose. Magari organizzo una petizione. Già. Mi spiace, care signore, ora devo rientrare. C’è il mio Fratello Grande che mi chiama. Ciao, ciao. Maria Attanasio,Tinti Baldini, Flavio Zago Nubi occidentali Pensi davvero di sapere tutto nulla è comprensibile solo attraverso gli occhi ti devi sporcare anima bella, mettiti in fila tra i miei creditori non c'è nessuno che non paghi pegno in un modo o in un altro. Sai mi han detto che si muore tutti allo stesso modo alla fine è il cuore che cede, per quanto abbia amato odiato, raccolto o soltanto donato , alla fine si arrende tutto sembra contemplare ma non ha capito niente e si è lasciato incatenare,svecchiare mollare,inseguire e incatenare ed il mio è già dietro altri segni impossibili stòlto segue nubi occidentali. E andare… E non lo sapevo Che si sfrondavano corpi Come alberi in Autunno Che i canti arrivavano da lontano Insieme ai rintocchi delle campane a morto No,non lo sapevo che si moriva per così poco O forse sì,istinto primordiale di vivere e morire Già nel sangue tutto nella mente Ad imitazione del dolore La vita ancora ci commuove Perché è bello cancellarsi l'un l'altro Le rughe dalla fronte Ringraziare con un sorriso Accettare il bacio e lo sputo L'alba e il tramonto E quelle pietre in bocca E quel sapore amaro Sapendo che prima o poi ci tocca Riprendere i passi Ripiegare le ali riordinare i fogli Dare acqua alle piante E andare. Gentes E son contenta anch'io Pane acqua e tanta terra Dopo il mare E labbra spaccate dalla salsedine Ed il rumore della gente Arriva da lontano Puzza di orina e sudore E non c'è spazio per pensare E se qualcuno mi tenesse le mani (almeno una sola) Quando di notte la temperatura cala Fuori e dentro il cuore Se qualcuno mi dicesse che è normale Umano avere tutta questa paura Allora questo viaggio Sarebbe un po' più dolce E melodioso il canto Che si alza per vincere il terrore Di essere in tanti ed arrivare in pochi E son contenta anch'io Finché c'è pane E ancora un po' d'acqua Quando finisce il pianto Quando finisce il pianto Non si spegne il dolore Come le mani cercano Nel vuoto delle assenze I sensi aspettano la primavera Per ritemprarsi Perché la vita continua Nella luce degli occhi È un formicolio addosso La voglia di vivere Dopo la morte Che pure ha strappato Dalla mia carne La parte di me più tenera E dall'anima quella più buona. Nessun luogo Tu non lo sai ma l'anima È come una camicia piena di buchi E se non la rammendi Continua la trama della stoffa A sgranarsi E quella trama è la tua vita Ogni mattino come ogni sera Una risata il sangue caldo che scorre dentro L'offesa che ti rabbrividisce sulla pelle Le parole che non trovi per dire La forza che ti manca per fare E te la trovi lì all'improvviso Visibile sullo specchio Nell'orbita dell'occhio più attento Una nuova ruga come una strada Che non porta in nessun luogo Dove vorresti abitare In questo momento che tutto sembra facile Anche ricominciare A fare il giro degli amori Ad accarezzare i figli a mettere al sicuro L'oro dei capelli nella cassaforte del cuore Per non lasciarsi derubare dal tempo che passa È tutta qui l'anima in questo momento Che riesco a perdonare E a perdonarmi. Prima che io fossi Prima che io fossi le stelle come fuochi e pietra lavica le mani a costruire montagne e colline per uomini senza fede. Prima che io fossi fiumi a scorrere e laghi a fermare come lacrime sulle guance di mia madre prima di una stirpe di dolore senza fondo da sopportare . Prima che io fossi ogni amore era già stato assoluto da morirci dentro consumato a volte sprecato e le preghiere delle donne alle fontane perché il giorno portasse vento leggero e non tempesta ed il respiro di un uomo amante finalmente. Vittime Un Paese di vittime, vittime della mafia vittime del terrorismo della camorra,del terremoto, vittime del lavoro,della strada, vittime della 'ndrangheta, dell'indifferenza, dell'oblio, vittime dell'omertà. Vittime delle stragi,Bologna,Ustica, vittime sui treni,vittime del territorio, dell'alcol ,della droga,della disoccupazione, del clima che diventa tropicale, vittime di un colpo di sonno, vittime del dolore,della depressione, vittime della disperazione, vittime del silenzio,della microcriminalità. Un Paese di vittime, vittime del mondo globale ancora vittime della fame, ancora vittime del morbillo ,della dissenteria della polio,del raffreddore nell'altra parte del mondo, oggi vittime della nuova influenza, vittime della Chiesa che rinnega la Scienza, una Terra di vittime. Quando Quando i colori si smussano vacui e piatti e le forme del volto in sorriso a segni buffi da bambina sono altre la voce diventa anonima e il passo svanisce sul selciato allora scrivo dipingo canto chè tu smetta di morire. Quando un suono di campane lontane m'inganna chè non c'è festa nel cuore e sento nelle vene l'acciaio dell'ago che ti aiuta a vivere e le mani si incontrano anche se non c'è preghiera che basti per chiedere e sperare che si smetta di morire un po' almeno a questo giorno di nuovo dolore e distrazione continua col vento caldo fuori e quest'estate che invoglia ad un Settembre stesi nelle vigne. Tinti Baldini e Maria Attanasio Ti troverò Ti troverò frammento di vita sospeso Oltre me che m'incanto ancora di fronte Alle parole,e tu sarai migliore di me ed io In te troverò la pace del verso libero Delle risate di fronte al camino Ti porterò l'assenzio del mio stupore Ancora del mondo che sono stata buona Per così tanto tempo e il mare non si apriva Al mio passaggio e ad ogni stella caduta Mai è corrisposto un mio desiderio realizzato. Ti troverò goccia di vita ora che ogni passione è finita Potresti essere ovunque anche di pioggia O goccia dolce di fiume e senza nome Però feconda di vita mi fai vivere seguendo l'eco Di una risata l'ispirazione sai è un venticello folle Che puoi trovare ovunque Anche in fondo ad un bicchiere in punta d'ago Aspirato nelle nari e non è meno preziosa Questa scintilla artificiale se la sai domare. Ti trovero terra di vita da fecondare E sciami di api o di stelle io non farò distinzione Saranno lacrime sudore o sangue Io avrò un nome. Una morte piccola Mi si frantuma la vita In mille occasioni perse E tu di me che sai Se mi hai mentito così bene Guardandomi negli occhi Senza trovarci nemmeno Un dispiacere ed io volevo Una morte piccola Qualche giorno appena Per poter vedere le mie cose Messe da parte e la polvere sulle mie carte E tutti i file cancellati dalla memoria Il pianto di chi piange E la risata di chi ride Anche nella mia gola Io volevo solo disperdere le mie ceneri Sentirmi dare della carogna Senza provare la vergogna Di avere tutto e desiderare ancora E tu di me che cosa sai Nel pianto che scolora il trucco Dei tuoi anni che non sono mai stati i miei Delle mie mani maldestre Del mio futuro ingombrante Io volevo solo una morte piccola Di qualche ora Poi ritornare e restare ancora A scrivere sull'acqua il mio nome Ad aspettare dopo il dolore le giornate buone. La Verità prima della Bellezza Ricostruire chiese sì Ora et labora Nei secoli a perenne memoria Di un dio che c'è ma non si vede Magari si rigira nel suo letto dorato Logorato dai troppi pensieri Ricostruire case e scuole Possibilmente non di calce viva Impastata con le lacrime della gente Dimenticata e rinchiusa In luoghi comuni di tende e parole E ci si sente così soli Al buio delle camerate E non dimenticate la costruzione Del ponte che unisce le due rive Di terre martoriate ma che si possono Ancora spremere come arance e limoni E vendere al miglior offerente La nostra anima per un solo padrone E poi si muore la sera Affacciati ad un balcone mentre la vita Ti passa accanto dimenticando Di saltarti dentro e siamo tutti più sicuri Sapendo che il nostro vicino è armato Immaginando che nostro figlio tutto griffato Sia felice del tempo che gli è stato servito Su un piatto d'argento Ma chissà poi che l'unica vera colpevole Non sia la morte che fa il suo mestiere Falciando dove il grano è più innocente Tanto nessuno chiederà conto di niente Che differenza fa nel conto della storia del Paese Un centinaio di morti in più Cosa importa la causa della morte se non si spiega il mistero Possiamo continuare tutte le sere il nostro rosario E guardare il mare il cielo le Dolomiti E tutte le meraviglie del mondo sui libri Di persona quelli che possono viaggiare Possiamo avere tutto ricostruirci pezzo per pezzo Solo la Verità in fondo è un lusso Che non possiamo permetterci. Si muore Si muore ogni giorno di troppa fame all'inverso,si muore di indifferenza sotto ad un lampione come gli ubriachi un tempo a Parigi,mente Verlaine inseguiva i suoi fantasmi ed io vagavo nel cosmo prima di incontrare gli occhi di mia madre e l'esempio del suo dolore,ed il mio stesso stupore nero su bianco nel pianto del bambino senza tempo che sono stato e sarò perché si muore per mancanza d'occasioni di noia nelle giornate di pioggia e di sabato,dicono, si muore di più,nel tentativo di sfuggire al tedio del lungo fine settimana. Si muore mentre intorno la vita fa lo stesso rumore di sempre e per sempre e se non sei tu quello che sta per morire,lo puoi anche accettare, come accetti la maleducazione nelle corsie di un qualunque ospedale sperando che almeno sia bravo quel medico poco umano o troppo uomo per farti davvero del bene sfidando ad armi impari il tuo male; si muore,ancora oggi d'amore per certi figli che proprio non sai capire e loro hanno quasi sempre ragione perché sono il tempo in divenire che tu hai sulla schiena minuto per minuto giorno per giorno tutto al passato. E chissà,amica dolce e fragile, amore mio lontano e vicino che tocco con mano che ne sento il respiro e tutti voi che dardi di parole mi attraversate il cuore, chissà che non ci sia concesso di morire per il troppo ridere. Tempesta Che faccio,mi metto i tuoi vestiti addosso E poi vado in giro per il mondo? E cosa dico ai miei figli che il dolore Rende folli a giorni alterni e che se ieri Potevo danzarci con questo coltello nel cuore Ora voglio solo estrarlo ed inondare con il mio sangue Ogni strada ogni campo e concimarci gli orti E paragonarlo al vento questo mio sangue Sperando che soffi tempesta su quello che resta Di questo giorno folle che non si chiude finestra né porta Sul dolore e lascio che mi invada la casa Che entri tutto nella mia testa poi in ogni cellula Del mio corpo scomposto e ricomposto Nel tuo nome senza nessun rancore Per la vita che ancora mi corre nelle vene. Del mio commentare… Dovrò trovare il tempo per dirti tutto E far di conto che i soldi non bastano mai Proprio come le parole che le rigiri E non ne trovi di nuove e troppo pigro Per usare un dizionario entri nelle case degli altri E fai da inquisitore:bella questa poesia Mi sanguina il cuore c'è qualcosa di sensuale Anche in chi urla il suo dolore E mostra le sue piaghe ben sapendo Che mai lo faranno Santo Ed io qui diplomata maestrina saccente A fare dei commenti una cosa interessante Almeno tentare di darsi un tono Per mettere a frutto un diploma e giorni di letture Ma poi cosa me ne viene se non il vostro bel sentire Come me in fondo al cuore caratteri di stelle Nero su bianco che fanno rumore Allora a tutti ed a me stessa potrei dire a malincuore Non prendete sul serio niente che non sia Il suono delle vostre parole. Certi personaggi Vorrebbero tanto che il loro oro nero diventasse giallo ma hanno così poco senso che va sprecato in parole inutili dal vento mutate in rumori assordanti che poi ritornano nelle loro teste vuote, senza più nulla da ricordare niente in cui sperare si credono potenti e glielo facciamo credere. Ricerca Tento di sentirti nel vento ripassando i suoni della tua voce in palmo di mano in punta di cuore, sai seguo il mio destino ma il dolore non mi ha reso migliore e tra le foglie degli alberi gioca la luce del sole in questa Primavera che non è ancora Estate da qualche parte io Ti devo cercare. Un'isola C'è la possibilità di un'isola lontano dagli occhi, ferma in mezzo al cuore circondata dal sangue che pulsa e vive e accelera o rallenta il battito del muscolo indomito che tenta la vanità dei gesti col gusto dolce di certe parole che potrebbero essere d'amore. Come… Come sangue che sbocca a fiotti Come i tre tempi del valzer Come pelle che scotta Come ferita che pulsa Come seme che cresce nonostante tutto Come pianto di neonato affamato Come occhi e mani Come donna che si mostra alla finestra Come amante scoperto Come delitto irrisolto Come aborto spontaneo e violento Come incatenato alla mia stessa vita Come sospeso nel vuoto Come sigaretta che brucia lenta Come alcool veloce giù per la gola Come uno che mente spudoratamente Come chi è in bilico su un cornicione Come prete che non crede in niente di quel che dice Come un ladro inseguito Come guardia in affanno Come un profeta in patria Come un filosofo sotto morfina Come formica ad una festa Come fanciulla in fiore Come treno veloce Come cavallo azzoppato Come Maria A volte mi sento… Dammi un segno Dammi un segno che non sono solo, dammi un segno che sono anch'io parte e pegno di un dio che non ha ancora deluso l'impegno. Dammi un segno che da qualche parte sei seduta e mi guardi, dammi un segno che volendo potrei tutto ma proprio tutto e son contento anche se mi hai messo in croce, tu dammi un segno che non è inutile il dolore e vano il piacere,che posso sperare di cambiare in meglio. Dami un segno che sono anch'io parte del disegno di un dio che non si è mai stancato di me, come me. Scomposizione Il cuore che batte nel cuore è un cuore di muscolo e tessuto cavità strane sangue che parte per vene e arterie batte lento veloce velocissimo ed ognuna di queste corse ha un nome che è nel cuore del cuore che è amore particella dell'anima del sudore tra le lenzuola è grido di figlio e donna è primo pianto e poi rallentare piano e non sapere cosa farne delle mani e delle risate delle parole e della voce che cambia nel tempo. 2 Ma se togli a questo cuore il miraggio di capire quello che c'è tra la partenza e l'arrivo e non è soltanto il viaggio pelle e gas di scarico e sangue ancora e capelli al vento e chicco d'uva e miele e poi l'odore dell'incenso e quello di un bambino e tutte le parole che un bambino non sa dire la piena in bocca e continua a masticare, il viaggio è l'uomo di fronte al suo amore ragazzino 30 anni in un minuto ti affossano il passato ed il futuro per quel poco di presente che riesci a respirare ombra e orma che lascio e riprendo quando voglio. 3 Il viaggio è non voler smettere il vizio senza convinzione è leggere per cantarsi dentro le parole è non avere nome per un po' che non sia il battito lento veloce velocissimo del cuore in petto è il poeta che si inchina al verso di un altro poeta è una fuga senza meta e malattia è cura di una madre materia delle mia ossa. Il cuore che batte nel cuore muscolo grosso quanto un pugno in un adulto milioni di cellule che si rincorrono scompongono e ricompongono la fisiologia del battito il ritmo il timbro l'acuto anche in questo giorno che non è ancora notte ma poi la notte arriva a dare ferro ai pensieri e spine e vuoti ed io che potrei dire se ignoro l'inizio e la fine della mia stessa storia, conosco la mia pelle e l'acidità del sudore la forza delle gambe e quando è ora di riposare capisco il fiato mancante alle ultime domande, mi ricompongo come dopo il pianto e al vuoto tendo le mani per non annegare nel mio stesso vuoto e mi pento vigliacca anche di tutto quello che non ho mai avuto io coraggio di fare mi do l'assoluzione il viaggio è anche dimenticare lasciarsi andare al ritmo del cuore che batte batte batte… Vaghe impressioni Quello che c'è ancora da dire fiumi d'inchiostro in calamai perenni a spiegare impressioni ancora vaghe; noi ci svegliamo pigri al nuovo giorno sfiancati già dal caldo come in attesa di un ritorno che ci rinfreschi almeno l'anima. Ultime dall'Aquila Ho visto poi ridere tra le macerie chi promette per gloria personale la ricostruzione ed un'inchiesta giusta che dia nome ai colpevoli e pace ai morti. Ho visto la gente sollevarsi indignata spinta da una disperazione pura per quello che non potrà più avere e fino a qualche mese fa era una vita normale. Tienimi così… Tienimi così ancora qualche ora, questa notte ti somiglia ed io non sono madre tu non sei più figlia ma siamo terra io e te seminata all'amore. Aver ragione Avere sempre ragione non è un bene, si inaridiscono gli occhi le mani disimparano il lavoro; ci si crede dio e l'uomo poi non gode del pallido fiore che incerto al vento spera senza saperlo di non essere colto per il tuo diletto ed il suo tormento. Bambino e soldato Ha piedi sporchi e mani da bambino Reggono un mitra più grande di lui E gli occhi dipinti dal terrore già conosciuto E nessuno mai che gli ricordi il suo nome La sua vita è interpretazione Tra guerra e morte vincerà comunque Un corpo finalmente fatto solo di ossa E nessun dolore. (ispirata a più di una poesia di Tinti Baldini,che tanto ha a cuore il dramma dei bambini soldato) Una vita in più Ma se a volte questa mi pare troppa tanta di massi al petto e foglie secche in astio di solchi arrivati in fretta come fustigate tanta di neve pestata troppa d'imbrogli attorno e mascherate spessa di spilli e di nodi a palla e la voglia di scansarla prende la notte che tutto tace e il cuore spegne lampade e frecce. Ma se guardo le costellazioni le guardo come l'uomo nei millenni famigliari in miracolo di forme e strisce e molecole e materia e mai vorrei smettere di vedere quel piccolo mio cielo. Se quelle pagine stropicciate mi son sottratte furia divento in furto di vita se non vedo bambini per un giorno mi manca l'aria e non chiudo la notte finestre per non perdere un alito del vento e vorrei ancora certi baci che raccontar non posso senza i colori e vorrei mercati e sangue veloce in circolo e amanti in fila e figli che cantano e mani prensili davvero di cieli e stelle e tatuati sulla pelle i sorrisi di tutti i miei morti e camminare camminare per altro dolore magari ma che sia andare e poi ritrovare tutte le parole che mi sono lasciata dietro tutte le promesse che sventolate mi hanno fatto vento una vita in più fosse anche solo per espiare questo troppo amore che non ci fa fermare e ci fa di cristallo e di roccia di pioggia scrosciante o goccia donne e madri amanti e compagne con i fianchi esposti a chissà quanti colpi... Tinti Baldini e Maria Attanasio Due cuori Se il mio cuore è così anatomicamente simile al tuo (penso a due cuori sani e fortunati per questo), quali parole potrei mai dirti che tu non sappia già magari in altre forme, bestemmi o moduli la voce seguendo la rabbia o un ridondante dolore per mettermi con le spalle al muro ma non te ne andrai. Se il mio cuore è così simile al tuo che potremmo sintonizzare il battito durante l'amore o dopo quando niente è più in gioco ed allora posso parlare o tacere e tu capire. Esecutore testamentario Per togliere ogni traccia di me ci vorrà poco: ci penserà A. dagli occhi azzurri, mi metterà foto da giovane in una cornice d'argento e sui miei fogli sparsi calmerà il vento con pietra d'onice comune; poi cancellerà la memoria del computer per mettersi nel cuore tutte le mie parole. Ti ho aspettato tutta la notte mentre dalla ferita spurgava il mio male ed il cuore rallentava i suoi battiti, ti ho aspettato ma i passi nel corridoio non erano i tuoi, non erano più tue le mani animate da vita propria, gli occhi usciti dalla nebbia, le labbra improvvisate a nuove parole. Ti ho aspettato mentre bevevo il sale delle mie lacrime, ed il dolore non rispondeva a nessuna terapia proprio come un'amante che vuole solo andare via. Ti ho aspettato tutta la notte e poi in una solitudine nuova senza paura ho affrontato l'alba ancora viva. Questa è per te Questa è per te Questa è per te che mi hai acceso gli occhi ed ora vedo, per te che quando ero stanca mi hai giunto le mani, per te che da lontano mi sei vicino tanto che sento il tuo respiro seguire il ritmo del mio respiro, in un'altra vita sarebbe amore e pane per saziare la fame ed acqua di fiume che arriva al mare e sarebbe nome e cognome e figli e cani e mucche da pascolare e fiori mai raccolti per guardarli vivere, in un'altra vita queste parole sarebbe casa e camino uomo donna o bambino e notti insonni a cercare il nome delle stelle sui libri, a dare un posto nel cielo ad ogni desiderio,questa è per te e tu saprai capire. Cielo e fango Così soli ci affiliamo i denti per i prossimi incontri pronti a baciare a mordere e fuggire con le ali un po' sporche mai frenate dal vento siamo di cielo e fango stanziali e migratori spaventati dal tempo che passa sorridendo guardiamo passare il carro del vincitore a bocca aperta per troppe parole restiamo sul vago infedeli e sinceri di cielo e fango ed altri misteri come sospesi sui tempi che corrono malgrado noi. Di questo ed altro Per quanto ti amai Sgorgava sangue dalle vene e diamanti Gli occhi miei nei tuoi Che nient'altro avevo. Erano giorni giovani come noi Di fiati buoni a correre E piedi a camminare E freddo a sopportare Pur di stare insieme Per quanto ti amai Ad ogni cambio di stagione Conservavo il tuo nome E pensavo ai figli Lampo di coraggio Più in là di noi Anche per questo ti amai Dal primo istante Arresa e confusa Sorpresa che ci fosse la tua immagine Dietro alla mia solitudine Per questo ed altro ti amai Luce dei miei occhi Battito veloce del mio cuore Pigro nelle mie gambe Nero su bianco Di tutte le mie parole. In ogni lacrima A volte è un profumo a scatenare il ricordo l'odore di te in qualche posto nascosto che scopro all'improvviso e non ti stavo cercando. Altre volte sono schiene lontane ed io poi mi avvicino e non ritrovo nelle loro gambe i tuoi passi e ridiventano anonime e distanti. È la tua assenza a riempire lo spazio che occupo impunemente nel mondo sono le mie mani a riprodurre il tuo gesticolare per riportarti qui a farmi ancora del bene. E non c'è buonsenso nel mio pensare tenerti qui e non lasciarti andare davvero ovunque sei ora e non prigioniera in ogni mia lacrima. La corda Sai sassi nelle scarpe fanno male A navigare così non è viaggio allegro Ed il ho dimenticato il sapore del pane E lego lacci al mio dolore per ogni figlio Lasciato che porta ancora il mio nome Ed avrà occhi diversi e la stessa disperazione E non si arriva non si arriva mai Anche quando è passata la paura Degli spari libici anche quando salva la pelle Non è minore la fame e la sete Il freddo della notte e l'umido Che penetra fin dentro al cuore. Sai quello che volevo era un sogno Lo stesso tuo o uno minore Mi potevo accontentare e sentirmi parte Di una terra qualunque Dove prima del 1860 nemmeno c'erano gli italiani Ed avevate la pena di morte Anche al Vaticano E poi sono venuti più o meno tutti A liberarvi dal dittatore A mettervi incinte le donne A costruirvi le case ed un futuro Dopo le macerie,a darvi spago e fortuna Con la quale ora costruite la corda che ci impicca Anche alla vostra vergogna. La giostra Carico di Cristi in croce Di bestemmie dette a mezza voce Col sonno addosso di notti senza sogni Sperando di non cozzare contro gli scogli Che non si vede niente E niente sarebbe pure tanto Se questo rumore non fosse solo di onde E non di stomaci vuoti e odori che si mischiano Alla brezza marina Quale allegria nel frizzante sangue giovane Che va leggero e pigro sul mare Nemmeno sento il battito del bambino Partito con me dentro di me Fuori è cartone e ferro da battere E ossa da spezzare e schiena da tenere dritta Davanti al padrone che non avrà Un minuto del suo tempo da dedicare A chi non parla la sua lingua e non lo sa capire Al mio paese io avevo un pezzo di carta Migliore del tuo culo e sapevo rispondere a domanda E potevo scegliere ed ho scelto Non immaginando la tua superbia Padrone del mondo La giostra poi gira e chi non scende alla svelta Dovrà pur di una qualunque morte Morire. Il Sole Un fiume di dolore che ho dentro il Sole è fuoco ed io brucio. Io vivo di cambiamenti lenti di parole che si inseguono a fare versi come fossero alibi panni sporchi da lavare in famiglia mani che stringono denti che strappano vita alla vita. Io vivo di un dolore sottile fatto d'amore in divenire sono uso a vincere e a perdere a farmi da parte, sono la parte migliore di un destino svampito che ha chiuso le porte ad ogni idea brillante dimentico di me. Io vivo di giorni leggeri come foglie d'Autunno si lasciano andare, e giorni pesanti più di macigni per quello che doveva essere e non è stato, mi guardo le linee sulle mani, i miei tanti destini. Io vivo d'amore detto e sudato, di figli messi in fila giusto per baciarmi, di sogno e respiri aspri da fumatore, di libri sfogliati ed altri che leggerò domani. E' il cuore, il cuore quello che mi tradisce ancora, quando ti vedo anche da lontano, basta che gli occhi riconoscano la forma della schiena, il passo svelto di chi non ha mai tempo nemmeno per pensare all'amore di un altro, di uno che guarda e non vede quello che vorrebbe . E' il cuore, il cuore quello che va più in fretta, quello che mi tradisce rendendo nota la mia rabbia. La felicità o la vita La felicità negli occhi, la pietà piegata in due sui ginocchi, occhi di bue o soltanto paure. Le donne così madri, i capelli uguali ad un tremore né odio né amore. Insieme nessuno dei due così indifferente alle vene scoppiate. Un tralcio di vite il futuro bagnato di lacrime sporcato dal sangue o dal rossore di una vergogna antica, la felicità o la vita. Tu Tu sei contento se c'è qualcosa che mi piace e sei sereno quando dopo tanto tormento trovo un po' di pace, ma vivi il riflesso della mia tristezza come se fosse qualcosa che ti nego, e se mi nascondo non mi vieni a cercare aspetti tranquillo che io esca dalla mia tana e ti racconti la vita. Non ti dimentico Lascerò tutte le luci accese Le porte aperte Come quando eri qui E frutta fresca sul tavolo Per la tua fame Anche quando la tua assenza Non mi darà pace. (e non ho avuto mai così paura di morire come quando penso che il mio nome non ha più la tua voce) Sono solo tua Sono solo tua tendo le mani e sono tua apro gli occhi e sono solo tua giro per il mondo ma sono solo tua vado e ritorno e sono solo tua parlo da sola ma sono tua. Cambio parole ed opinioni ma sono solo tua vado e ritorno mi uccido come tutti un po' ogni giorno ma sono solo tua chiedo perdono per l'orrore quotidiano e sono solo tua. Ma di chi siamo ? Siamo figli di nessuno o di un mondo che pulsa e si muove Siamo figli di una gatta di paura o da un torrente filamento d'oro che scorre verso immensi oceani. Siamo nati da muri allampanati o da seme scavato nella terra bruna Siamo nati per caso oppure le stelle tutte hanno ninnato amore Siamo nati da dolcezza infinita oppure dalla fretta dentro il fumo dell'ennesima sigaretta Siamo nati dall'orgoglio o dalla speranza da passi svelti persi in fondo ad una strada contro un lampione nei cessi alla stazione sotto cavoli a merenda dalla fede dall'incoscienza Siamo nati dalla disperazione da donne troppo sole da passioni sfrenate da inferni rimandati Siamo nati da guerre mai finite sotto un'unica bandiera uomini e donne proprio nella stessa sera. Maria Attanasio e Tinti Baldini Così … …ed è così che te ne vai senza mettere punti o croci in modo che possa identificarti non solo dalle impronte se mai ne trovassi sul vetro del mio cuore così fragile adesso così indifeso di fronte al dolore del mondo senza te. Persone che avrei voluto incontrare Sai ,a volte ci sorprendono così con le mani giunte ed il volto contratto in una smorfia di dolore e non sappiamo il nome la storia di chi ci siede accanto in autobus una mattina qualunque della nostra vita, e potremmo per fatalità morire insieme oppure assistere dal finestrino al ritorno di fiamma di un amore fragile nei sedici anni vissuti appena, potremmo guardare lo stesso albero perduto nei fumi della città in fermento, oppure rivolgere diversi occhi allo stesso raggio di sole che penetra le nuvole a Novembre, e non sapere il nome mai figurati il cognome di chi ci passa avanti in qualche fila allo sportello della burocrazia che in fondo ci vorrebbe tutti uguali registrati in diversi codici fiscali. Eppure io avrei voluto conoscerti e toglierti la polvere dalla bocca soffiarti sulle labbra parole d'amore a scacciare il terrore della tua notte senza fine. Porta a Porta Non cambia il volo del migratore in cielo, anche se qui si gela e la terra trema ancora sotto le tende e dentro, dentro quante lesioni che nessuno indagherà, nessuno chiuderà le crepe dell'anima di chi ha seppellito il figlio ed il futuro,in cambio di un presente di promesse ipotetiche, di facili costumi delle prostitute di corte. Nessuno può veramente capire il dolore dell'altro, anche se a tavola i gomiti si toccano, la notte si uniscono i respiri e non è amore,non è sesso, è condivisione,sopportazione, un'accontentarsi per non crollare come il palazzo di via XX Settembre. Qualcuno la notte sognerà la vita di prima, solo una settimana fa e sembra un'altra esistenza; questo si spera non sia materia almeno una volta sola di qualche oscena puntata di Porta a Porta. Gli occhi della donna che non conosco Gli occhi della donna che non conosco piantati nella mia schiena a settecento km di distanza, pugnali nel mio presente mi fanno capire poco il futuro e quello che sarà delle pietre al gelo della notte della memoria dell'uomo dischiusa a nuovo dolore; se mai si troverà un colpevole che abbia un volto e un nome ed una pena proporzionata alla colpa almeno stavolta. Un fiore Come seme nella terra ho aspettato che passasse il tempo e con il tempo la pioggia il sole caldo la nebbia avvolgente la rugiada mattutina il vento leggero come fosse respiro e da lontano il canto degli uccelli ed il motore dell'uomo da lontano e la grandine quasi rabbia divina ed il passo lieve di un animale veloce pur di germogliare guardare e vedere prima di essere colto. Disegno divino Se tutti siamo di passaggio perché uno resta più a lungo di un altro? E chi decide la strada il semaforo verde o rosso per la felicità o l'ignavia la gloria o il barcone perso in mezzo al mare ed i disperati all'ombra degli alberi lungo i viali che aspettano qualcuno per due o tre ore di lavoro che posto hanno nel grande disegno divino? E quelli che hanno sempre ragione che hanno capito tutto e quelli che hanno le risposte ma non capiscono le domande, quelli che si piantano aghi nelle vene quelli che si strozzano per troppo cibo e quelli che hanno fame, che posto hanno nel grande progetto divino. Quelli nati dalla parte sbagliata e quelli che vivono e non sanno di essere mutazione genetica e quelli che hanno l'amore ma non lo sanno dare, e quelli che hanno denti forti e nulla da azzannare, e quelli che predicano bardati d'oro al cospetto della miseria più nera senza che il sorriso svanisca mai dalle loro labbra che posto hanno nel grande disegno divino. Quelli che uccidono per una risata, quelli che la vita l'hanno già tutta sprecata, quelli che non sanno da che parte stare e si guardano intorno con aria smarrita, quelli che cercano tra i nostri rifiuti la loro buona giornata, quelli con l'anima graffiata dai giorni e dalle notti fumate e bevute e quelli che non ricordo ma che ho pensato almeno una volta dentro e fuori il mio personale Inferno, che posto hanno,che posto abbiamo, tutti noi nel grande disegno divino? Alibi Possiamo andare avanti e indietro io e te lungo marciapiedi bagnati di pioggia o dove siamo a rubare le parole in bocca alla sera per non finire buttati nella nottata che si è perduta già in quello che ti volevo dire ma non ricordo. Mi mancano le tue mani anche se me li sento addosso perché non sono con te e cambio il tuo posto con il primo che mi rinverdisce il cuore, lo sai che il tempo passa e noi siamo testimoni dei nostri stessi delitti e non voglio più stare lì a spiegarti tutto a giustificarmi le lacrime e i rimorsi,non voglio più spiegarti i miei silenzi come fossero piantine di una città in cui ti sei perso, no,non chiedermi la strada per arrivare a capire chi sei con me,chi vedi quando mi guardi, non posso più raccontarti gli anni che ci siamo persi restando insieme contro tutto e tutti. Frammenti di terre instabili Come frammenti di terre instabili ci troveremo prima o poi a fare i conti con tutti i giorni che non abbiamo vissuto mai, restando lì a parlare a pensare a quanto amore potremmo fare senza amare oppure amando troppo, chiudendo finalmente il conto con tutto quello che potremmo avere senza cercare. L'addio M'avessi almeno incenerito il cuore prima di andare via, non sarei qui ora a chiedermi quale risposta darti se caso mai ribussassi alla mia porta. M'avessi rubato tutte le parole quelle del dolore e quelle del godere non cercherei altre compagnie, mi cucirei le labbra se tu m'avessi almeno detto basta invece di piantarmi gli occhi sulla schiena perché ero io quella che si è arresa. M'avessi almeno legato le gambe oppure fatto vedere il mondo adesso potrei starmene seduta a scriverti lettere di fuoco per poi marchiarti della mia pena come del mio nome, così senza pensarci molto ché il rimorso è sempre in agguato per ogni addio anche quello subìto. Quiete Fammi ritornare Costola nel tuo fianco A riposare. Paura Ti ricorderai dei miei silenzi Assurdi alle tue orecchie E che vuoi capire Metti in fila le mie idee E cerca una mediazione Tra quello che siamo noi due Ed io da sola chi sono Se mi guardo allo specchio Chi è che vedo Oltre il silenzio a passo svelto Col vento in poppa I capelli negli occhi e tu chi sei Mi chiedi ancora quante volte Potrò soccombere al futuro Ed aver paura. Rosa Per tante cose che ho dimenticato lascio i tuoi occhi a nuove immagini di me che ti facciano capire che c'è stato un tempo in cui ero davvero io a farti fiorire ai giorni e la notte rinchiuderti anche per proteggermi. Per le parole che mi son rimaste in gola per poi dire quello che non volevo dire, perdonami in silenzio ed io non imparerò a mentire saprò andare e ritornare sempre per la tua meraviglia e tu mi accoglierai sempre con una rosa. L'impazienza Di incomprensioni e attese Di macchie sulla pelle Poi ti verrò a cercare E giorni buoni E giorni da dimenticare Donne incinte promesse di futuro Calci in culo nervi a fior di pelle E baci al volo Giorni vuoti e notti senza stelle E matrimoni falliti Unioni senza patti Prestiti di soldi e di tempo A perdere come ombrelli Come chili e amori Perdita di vita spreco di sangue Spazi temporali maniaci dell'igiene Occhi di colore diverso Amori bilingue e mal di denti Pulizia del corpo come di una casa Mani pulite e discorsi senza senso Sul vero senso della vita Notizie contrastanti sull'ultima razzia Films alla televisione e mal di testa Tra noi c'è troppo tempo steso ad asciugare Decisamente te ne vai Sbattendo troppe porte Giorni e notti e poi giorni ed ancora notti Fiera delle vanità e dell'impazienza Troppi anni troppi denti Troppi amanti immaginari Troppa impazienza. Se ci sei Se ci sei batti un colpo sul dolore del mondo, facci fuori tutti che nessuno abbia scampo se ci sei. Se ci sei c'è troppo sole e se non ci sei e tutto in questo solo istante già passato, allora anch'io non sono che un sogno mai sognato, grumo di vita mai partorito, parole mai articolate se non ci sei. Se ci sei batti un colpo chiodo per chiodo polso per polso anche per me. Ti sento Sono qui il cielo è un altrove che posso solo immaginare però ti sento, respiro limpido sulle mie labbra, vento leggero tra le mie braccia, ombra che gioca con la luce nella mia stanza, ti sento. Sangue Questo sangue è ancora caldo Mi girano in bocca ore d'amore E frasi a fior di labbra Come quando ti dissi Porta glicine sulla mia tomba E tu ridesti senza capire Che anche quello sottinteso È un crudele addio. Questo sangue è ancora caldo E non ho particolari meriti Da mostrarti o fingerti addosso Per essere migliore Di quello che potresti immaginare Andandomi a cercare per strada o per mare Quante delusioni ti devo contare in tasca Perché tu possa capire Quando davvero è il momento di andare E poi sono partita anch'io all'alba Di un giorno che credevi nostro ed era solo mio Come quando ventre proteso al mondo Sono nate le mie figlie e non ho avuto merito Se non proprio nel sangue Dolce al sapore e viscido al tatto Che mi tradirà in giro per il mondo. Soffice sul cuore Soffice sul cuore leggero dolore al margine delle linee sulla mia mano, amore ti chiamavo la notte ed al mattino eri già in strada a raccogliere i cocci di quello che credevo fosse il mio sogno. Velo sugli occhi amore, io non so più chi sono e chi sei ma conto i passi che ci separano ed i minuti che basterebbero a raggiungerti se fossi possibile da individuare in mezzo alla folla che non mi commuove. Istantanea Nessuno me lo ha detto mai Con quanti nomi chiamai la disperazione Quando non avevo niente Ma anche quel niente aveva diritto ad un nome E a tutta la mia comprensione Come uno che sa da che parte andare e và tranquillo In fondo ad un bicchiere O lungo corridoi d'agonia avanti e indietro Ah,se solo avessi un euro per tutte le volte Che mi son sentita sola Potrei girare il mondo ed essere straniera Dentro gli occhi di un'altra madre Disposta a sopportare i miei errori Portandoli al collo come trofei Questi pezzi immondi della mia vita Queste esperienze nuove che mi portano Ancora in fondo ad un pozzo A scavare. Nessuno me lo ha detto mai con quali nomi Ti chiamai l'ultima notte Per poi lasciarti andare via senza più lacrime Con fuoco sacro in fondo agli occhi E tutte le promesse che ti ho fatto dopo Quando più nemmeno potevi sorridere Della mia debolezza. Insieme Come milioni di granelli di sabbia insieme Però da soli siamo nulla E ragioniamo male ed ogni dolore E multiplo di altra solitudine Tu sai di me quello che conviene Al tuo essere maschio in respiro e ancora Perché non sempre è lieve Restare in due che fa l'insieme E vivere nei miei silenzi Non può essere più duro che vivere nei tuoi Per questo le mani si incontrano ancora Ed i corpi si riconoscono al buio Tra una preghiera e un sogno. Di più… Vorrei darti di più di tutte le parole I gesti di questa giornata che poi non è stata così male Ed un bacio di buongiorno in cambio della tua notte E poi vorrei darti le mie lacrime su un piatto d'argento Per non farti sentire sola con tutto quel dolore addosso Ed il sonno vero che non arriva. Vorrei darti di più del sangue più di tutti questi chilometri Come fili attorcigliati intorno al cuore Vorrei farti del bene senza ballare sul tuo dolore E cantarti in bocca sussurrandoti il mio nome sulle labbra Io sono quello che tu vuoi io sia Non cercarmi dove non c'è poesia Ma dove ti prendono in giro se guardi le stelle Ed hai tatuata la mappa della vita tutta sulla pelle. Tenebre …ma cosa importa parlar di stelle a chi non conosce nemmeno la propria pelle a recapitare versi avanti e indietro un po' come svuotare il mare con un cucchiaio e credere all'amicizia perché scambio di parole antiche e nuove e leggersi come i Tarocchi l'umore tentando di non mentire per una luce d'onestà che aiuti a camminare in questa tenebre. Dietro i tuoi passi Dietro i tuoi passi e tra i tuoi versi a volte a balzi o trattenendo il fiato per l'emozione, tra i tuoi riccioli in fondo ai tuoi occhi, preghiera sulle tue labbra, rosario tra le tue mani. Dentro i tuoi giorni che sono già tutti "ieri", è stato folle sedersi ad aspettare che fosse miracolo ancora sentire la tua voce e non sentirmi così sola almeno qualche altra ora. Dietro tutti i tuoi passi se potessi camminerei, se non fosse altro dolore di te io domanderei anche le ultime ore, per non dimenticare mai la tua Passione la tua croce,in questa mia vita che corre ed ancora non saprei dirti dove. (per Daniela Procida) Il Filo Segui il mio filo le tracce di sangue i sospetti i giorni come interrotti da un dolore silente. Segui il profumo delle mie ore migliori i pensieri le idee che a volte perdo per sentieri o vedo rotolare in dirupi profondi non lontano da me. Segui le mie parole una alla volta fino al cuore poi un salto dentro a frantumare quello che resta e non so dire. Segui le linee sulla mia mano il destino lo sai è adesso, è qui nel ventre molle e sazio del tempo che ho. Futuro Pensieri come scale armoniche Salgono di tono Vorrei che tu fossi qui Luce viva nei miei occhi Futuro che crede nell'Uomo E spera. Navigando Mare sei Ed io sto navigando Non vedo terre all'orizzonte Ed è bello così. Nei tuoi occhi Fossi un pittore saprei dare colore ai tuoi occhi, fossi poeta potrei descriverli compositore potrei musicarli così da non averne nostalgia quando non ci sei. Fossi bambino saprei ancora meravigliarmi e perdermi nei tuoi occhi cristallina cascata, nuotatore mi ci tufferei. Fossi pianta parassita nei tuoi occhi meschina, getterei le mie radici per non lasciarti più e vivere della tua vita e guardare il mondo e vederlo come lo vedi tu. Abito qui Abito qui ma vivo altrove, in campi immensi di girasoli, gabbiano volo sul mare e cerco spiaggia dove poter riposare senza più rabbia e noia a lambirmi il cuore. Abito qui ma vivo altrove, in silenzi sacri in cui potrei morire, in certi colori che cambiano seguendo la luce, nelle facce stanche di chi ha finito il giorno senza un rimorso senza un rimpianto. Abito qui ma vivo altrove, nel segno tracciato dall'aratro ho seminato il mio talento e mentre aspetto che cresca, germoglio poi fiore poi frutto, respiro. Premier A prezzi scontati quello che non ha prezzo. La crisi c'è ma è solo spettacolo Quello che metti in tavola si vede o non si vede E poi cosa volete se è così in tutto il mondo Se il popolo mi ha seguito e creduto Mi ha fatta santo senza nemmeno avermi bruciato Qualche merito ci sarà in me Nascosto da qualche parte o soltanto ai vostri Occhi pigri toglietevi le bende dagli occhi Scendete in spiaggia con la bandana Senza paura poi tutto passa E che stavolta non abbiamo alleati Se non altri affamati ai confini Ma questo non lo dovete nemmeno pensare Dovete ridere e mostrare bianchi sorrisi Dovete mandare i figli a scuola E che le ragazze si facciano notare poco Che sgambettino solo protette da uno schermo Non uscite la sera se non in gruppi riconoscibili Poi se qualcuno vi turba chiamate la Polizia Che se è la vostra sera fortunata magari l'auto di pattuglia Ha fatto il pieno e viene in vostro aiuto Io sono il vostro capo impunito e non punibile Per questo gioco fate quel che volete Ma ridete alle mie battute E fatemi sempre spazio io ho un paese da modernizzare La crisi se c'è non la dovete vedere Colui che vede è in malafede uno che mangia bambini A colazione ed ha donne brutte al suo fianco E non capisce il bello di avere intorno ballerine Anche in doppiopetto pronte a soddisfare Ogni mio desiderio E fate come me,impiccioni e teste vuote Che non sapete il bene che vi ho voluto Fate come me,fatevi i fatti vostri. Amore Potresti essere zucchero filato In bocca ad un bambino, oppure pioggia battente sulle mie finestre, ombra che si confonde nella notte primo raggio di sole, potresti essere amore libro appena letto foglio portato via dal vento, potresti essere il più fedele dei miei rimpianti adesso qui che mi conto i capelli bianchi e so che ti confondi e ridi come un fanciullo ignaro del futuro. Migrazioni Non immagino voli ho appena appeso le ali, angelo così carnale l'ultimo volo mi è stato fatale o forse no; continuo a passo d'uomo a bere vino e spezzare il pane, a cercare il prossimo da amare,a mostrare i polsi come altri milioni, non finiranno mai i chiodi né il legno per le croci, non finiranno i migranti né le migrazioni, non finiranno i canti né le maledizioni né le preghiere avrà sempre terreno fertile la disperazione. Fuggendo Occhi negli occhi E quale verità mi hai nascosto Intorno a me già moriva la notte Io avrei voluto che il tempo Passasse uguale per tutti Invece io invecchio Più velocemente Delle tue fughe La vita è così A morsi e baci Corse e affanni e scuse Promesse e bugie Avrei solo voluto essere Più giusto delle tue fughe E non voltarmi indietro mai Mai incontrare gli occhi dell'assassino Sentirmi tradito dalla tua voce E mischiare il veleno dei tuoi no Con il nettare dei miei consensi E perdere anch'io non solo te Fuggendo. Signore in giardino tra fiori e tazze di tè Conoscete voi, nei vostri giardini tra le rose ed il glicine e da lontano l'odore del mare, il sapore dolce dell'assenzio quando scende giù in gola e tutto scompare dalla mente dopo quell'attimo di bruciore; scompare l'odio,l'invidia gli affanni il carico degli anni che non si può tirare giù a colpi di bisturi,che non si può diluire scomponendo le parole, un sorso lungo in gola e se c'è peccato poi si perdona. Belle signore in giardino a bere il tè e a mangiare biscotti alle mandorle, se c'è un dio ancora orgoglioso della sua creazione ci sta guardando senza scuotere il capo, capite bene che è nostro l'errore e poi hanno scoperto,di recente, che l'invidia fa male come un dolore. Confessione ai miei tre lettori(Tinti,Massimo e Anileda) Altro da me mi siedo Lo specchio non mi sorprende più Conto i capelli bianchi E mi addormento E poi sogno gli anni in cui Portavo capelli corti per praticità E mia madre lavorava la lana al telaio E rideva del mio sonno bambino E il sabato c'era brodo di carne E pane di fascine Le comiche alla televisione E si giocava per ore A fare i grandi Fingendo di guidare auto potenti Ed io ero sempre il passeggero di qualcuno Magari è per questo che non ho mai preso la patente. Altro da me io sono il mio dolore Condensato in respiro gelato Quanto tempo e non sembra ancora vero Quando dissero:la bambina non vede bene Ha bisogno di occhiali invece era la dislessia Che non mi faceva leggere le letture del sabato Né scrivere il mio nome senza errori E giorni e mesi di umiliazioni Poi l'aiuto disperato e matto di un' insegnante Giovane e buona e la disponibilità della mia mamma A lasciarmi a scuola fuori orario Perché da questa figli stramba uscisse qualcosa di buono. Altro da me io scrivo per due tre lettori appassionati E li porto nel cuore Sulla mia testa sono corona. L'anno necessario Ormai lo sai ogni mia parola è tua, raccolgo immagini nella memoria sperando che mai il vento spazzi via tutto. Chissà magari avremmo potuto scrivere insieme un discorso sull'infinito o semplicemente guardare le bambine giocare al sole,e forse avremmo riso io e te del tempo che passa e fa strage di noi, dei giorni dei mesi e degli anni che si portano via lentamente la vita. E no,che non c'è stata l'ora, il giorno l'anno necessario per dirsi tutto e poi voltarsi indietro cercando di vedere la strada fatta e presagire, la strada da fare. Certi angoli del cuore Sono lenta a capire forse è ingenuità ed alla mia età non è un bene, come non è bene questo parlarsi addosso e benedire, questo cercare risposte dove non ci sono, forse non è bene giocare con le parole, inventare caroselli costruendo sulla sabbia castelli che mai potrò abitare, ma ci sono angoli del mio cuore che ancora devo conquistare. In ogni cosa In ogni cosa Un gesto un respiro Di qualcuno che non sono io Vorrei che fossimo come Le dita della stessa mano E fisso lo sguardo su quello che sei Oltre me E ti conosco Ti riconosco ogni giorno In ogni cosa Mare spiaggia e sasso Voglio ritornare a sentire il mio corpo Presente a me stessa Ed in ogni cosa. Tra cielo e terra (venite con me) Tra cielo e terra Granello di sabbia Goccia di pioggia Alito di vento Foglia già caduta Ramo proteso al sole Padre e Madre In attesa Uccello senza gabbia Libero in volo Specchio rotto senza sfortuna Passo svelto di un ritorno Buono nella notte Ed è paura Pianto di sgomento Scala senza gradini Bibita gassata poi Vino d'annata Volterra al tramonto I versi di Hikmet Di Pessoa di Neruda Il dolore di Ungaretti Poi Lorca E tutti gli Amici Se vi portassi con me Tra cielo e terra Margherita e petalo Pesce rosso sono In anfora di vetro anch'io E libri su altri libri E quaderni bianchi Figli recalcitranti Amante svuotato Venite via con me Tra cielo e mare Lingue di fuoco Ancora per poco Stringo la mano al nemico E Voi venite via con me. L'orizzonte Nessuno squarcio all'orizzonte Eppure ti vedo come sei Come sei stata Rivedo gli occhi tuoi Alla fine Profondi pozzi di dolore Dove si specchiava la mia Impotenza E quella donna figlia Che ero stata insieme ai miei fratelli A prenderti la vita a brandelli Perché i figli fanno così Senza vera cattiveria Ti rubano le ore dei giorni Anche quando le offri a piene mani. Il mio orizzonte è la vita che mi resta Un giorno ancora e poi un altro In una solitudine che non fa paura Se ripenso agli occhi tuoi Mai rassegnati nemmeno quando Non ti ha presa la morte Ma sei stata tu a lasciarti andare. (alla mia mamma,donna forte Che riusciva almeno per me Ad essere poesia) Se il dolore… Se il dolore è catarsi Allora siamo tutti puri Il bambino appena nato Il vecchio ormai sdentato Il ragazzo che si è guardato dentro E non ha capito La bella donna che si guarda indietro Senza rimorsi Siamo tutti puri Se il dolore è catarsi L'uomo che è uscito al mattino Carico della notte e nato al giorno Non è rientrato cannibalizzato dal lavoro Che per un po'l'ha nutrito Lo stupido ventenne che uccide e si uccide Ebbro di vita e birra Forse 60 anni fa sarebbe morto in guerra Il dolore l'ha purificato Attraversare il dolore È l'unica purificazione. Carnevale Metti ordine nei miei pensieri Prenditi tutto il tempo che vuoi Quello che puoi spendere per me Che ti regalo silenzi in onde medie E parole come coriandoli Per questo eterno Carnevale Ridere e godere un giorno su mille Tanto poi si può ricominciare Sempre e ancora Fino a quando poi la Morte Ci ruberà gli occhi Ci fermerà le mani Ci chiuderà la bocca e sarà tempo Di zittire il dolore E sarà luce nell'ombra E orma del tuo corpo ancora sul mio letto. Le rose di Cristina Semino e raccolgo Tolgo la gramigna Annaffio l'orto Ed i ricordi sono siepi Sono le rose di Cristina Che ridono in faccia All'inverno Perché niente è come sembra E vista da lontano Sono anch'io Una bella persona Posso dire cose intelligenti Volendo e crescere Figli sperando che poi Non vadano in giro a far danni Semino e raccolgo Quello che sono ogni giorno E spesso le erbacce Hanno la meglio. (ascoltando le cattive notizie del tg,non so come mi è venuta in mente l'immagine della rosa di Cristina ,postata sul suo blog bella e fiera ,rigogliosa in pieno Inverno,sembrava ergersi contro tutto e tutti.) Quanto tempo Quanto durerà Quanto mi resta Se poi non mi basta Un giorno in più Oppure è un giorno in meno Eppure consumo così poco Occupo un minimo spazio Se mi concentro magari sparisco Quanto tempo ho E che qualità di tempo Mi tocca se rinuncio a bere e fumare Se faccio ginnastica o l'amore più spesso Se mi apro alla gente o rimango la stronza di sempre Quanto tempo ho ancora da sperperare Da buttare lungo i marciapiedi Per dare consigli ai figli Quanto tempo mi resta per mettere in fila i passi I rimpianti i rimorsi Quanto tempo di notte ancora con gli occhi al soffitto Chissà se ho nascosto bene il mio delitto Quanto durerà chissà se questo ticchettio che sento È il battito del cuore o il passare del tempo. Poi… E poi si resta come sospesi tra il dire e il fare, si trattiene e il respiro per poi riprendere a respirare, è passato come un vento leggero tra le foglie di un qualunque Aprile, è scappato sulle scale come un bambino atteso per un nuovo gioco giù in cortile; sorriso in un pensiero, vena che pulsa lungo la gola protesa, il dolore. Ancora voli Di certi voli a mezz'aria racconto Angelo caduto da tempo Mi guardo le ali spiumate E cerco vita nella vita E parole in scatole cinesi Per non essere ombra Tra i corpi che pure mi sfiorano Quando cammino vuoto a rendere Incanto dell'antico pudore di dirsi Quello che brilla nel cuore Oro su oro qualche scintilla Nel rosso bagliore di un tramonto Di periferia dove la gente si attarda A rientrare per non finire il giorno Nello stupore di esserci ancora. 700 Giorni A volte conto i passi dentro casa quando sono sola e non parlo da ore, altre volte lacrime improvvise accendono il dolore che si ripete in altra morte mai mitigato da vita nuova che palpita e cresce ancora. Le campane,le strade gli occhi le mani le piante e gli alberi, tutto si muove intorno ancora ancora ancora ma sono già 700 giorni senza te e per me è come se si fosse posato un velo su ogni cosa e non è velo da sposa. A sua immagine Per tutto l'amore reso possibile dall'amore che è stato l'uomo si è fatto uomo nel bene e nel male scegliendo poi affascinato dal male, sfiancato dalla corsa per la vita. La memoria è labile come a volte sentiamo sull'anima l'impronta di Dio e se gli occhi vedono ancora è perchè hanno visto e se i cannoni sparano ancora è perchè i cuori non hanno capito. Ieri A. Siamo qui di passaggio non vivi abbastanza per sopprimerci non morti abbastanza per non sentire sofferenza al risveglio ed illusione di camminare ancora diritti. Oggi A. 6milioni di chiodi piantati nel cuore di un’umanità condannata a sopravvivere al male assoluto. Tinti Baldini e Maria Attanasio Nel giorno della memoria (27 Gennaio 2009)e per tutti i giorni a venire Rivisitazione condivisa di alcuni versi già inviati da Maria. Per Eluana Dormi il tuo sonno senza sogni atroce, crocifissa senza croce a giorni e notti che non sono vita, all'ergastolo condannata da qualche politico convinto di poter scegliere tra il bene ed il male. Tira le sue carte da gioco sulle tue gambe che non camminano sulle tue braccia inerti e nulla stringi tra le mani. La suorina di turno, ti lava e ti rigira chissà se la tua galera vale il suo paradiso ha gli occhi grandi e grande il sorriso, retta dalla fede incrollabile di chi davvero crede che la vita sia un dono e se ne compiace. E questo stesso dono ti è stato dato e tolto forse per lo stesso motivo che ancora ignoriamo ma tu se puoi perdona lo spavaldo, il guerriero indomito con la sua bottiglia d'acqua senza senno, il politico buffone, l'inclemenza di ogni Corte. E di noi che stiamo a guardare, la sorte. (un pensiero al Signor Englaro Che vede sua figlia morire ogni giorno) Per quello che non si vede Per quello che resta tra le mani addosso nel cuore e per quello che nemmeno c'è oppure al momento non si vede e si fa immortale come il cambio di stagioni come l'amore per i figli come la speranza come la preghiera. Per quello che non si vede e fa male ,ferita perenne che spurga nel cuore millantate passioni, e ci fa giovani e vecchi amanti e infedeli e ci fa ridere e gridare e piangere e mettere in giro parole di fuoco di pietra piume e cristalli , forse per questo e tant'altro si scrive. Ancora pioggia Ancora pioggia a bagnare i balconi le strade si inondano, da qualche parte diventa fiume,travolge alberi auto uomini e cose, inonda i campi la pioggia devastando i raccolti come se venissero fuori i morti la terra rivela radici di quelli che erano alberi ,e sembrano animali ammazzati per niente. Ama ancora Ama ancora e si fa notte e nella penombra c'è già il buio del cuore quello che non comprendi è che sei sola e non hai gambe e non hai braccia possibili a trattenere il vento; abbracciami più forte io non ho che la notte ed anche tu che mi somigli così tanto mi hai buttato negli occhi virtù che non mi appartengono,non c'è futuro non c'è passato io sono quello che pure sono stato e tu chissà dov'eri, Ama ancora in fondo è solo vento passerai prima o poi ed il futuro avrà un colore solo ed io lo riconoscerò nei tuoi occhi e mi vorrai come ti vorrò senza paura. Male comune Sono così E tu forse mi vedi Raccogli pezzi dei tuoi pensieri E me li offri Calendario dei giorni che verranno Questo anno di buoni propositi Che non manterremo Perché siamo così Indolenti e fragili Entrambi legati a quel poco o tanto Che abbiamo Consumati dall'ansia Dal peso del vivere ogni giorno E sapere che è un male comune Non ci consola. Dipendenza Potere immenso hai ma non concedi niente, sei nei giorni e nelle notti peccato ostinato pentimento non goduto. Io dipendo da te che sei il mio male e tu giochi e rigiochi con la mia vita, tiri la palla del mio essere contro il muro del tuo potere. Potenza sei di dipendenza vizio crudele, male celato agli occhi dei pigri e poveri di spirito che pure mi vengono incontro con un sorriso. Sei amore ed odio per la mia immagine che non riconosco e non perdono. Sei assenza di ogni speranza eppure con te devo convivere e farmi forte della tua forza se almeno voglio provare a vincerti. Avanspettacolo Ridete ancora buffoni tronfi e sicuri delle vostre azioni, ci invitate ancora a consumare per mettere in moto il paese avete bisogno della nostra fame, fame di avere anche quello che non riusciamo più a desiderare. Ci avete prosciugato l'anima adesso non sappiamo più sognare, ridete ancora buffoni intenti a scambiarvi insulti invece che opinioni, ballate sul futuro dei nostri figli al ritmo della marcia funebre dei vostri miti consigli, adesso che non ci son più ossa da spolpare,cavateci il sangue per venderlo al miglior offerente tanto noi siamo il popolo,siamo la gente. Quando vi garba siamo cattolici ebrei musulmani siamo il popolo della Striscia siamo la vostra coscienza senza macchia, quando vi garba siamo ricchi poi poveri, abbiamo risorse illimitate siamo figli di dio dei fiori o semplicemente figli di... siamo alla frutta ma non sia quella esotica siamo fatti e sfatti dalla vostra retorica. Ridete pure,ridete fino a scoppiare danzeremo sulle nostre stesse bare quando non ci sarà più nulla da dividere e moltiplicare saremo noi a ridere. Ho fatto la mia scelta Continuerò a coltivare parole a nutrirmi dei versi degli altri, questi amici lontani chiodi di garofano nel cuore mi profumano l'anima; cullerò in me la memoria di chi mi mancherà per sempre ma non mi abbandona. 8/12/08 Seduta su uno scoglio guardo il mare ho di fronte il Vesuvio e mi accarezza il sole con il suo tepore poi un vento gelido increspa il mare, mi arriva alle spalle vigliacco come ogni dolore; sai penso spesso che le nostre malinconie insieme,quasi facevano un'allegria leggera in corsa nell'aria,portata da fili invisibili da un punto all'altro delle nostre distanze. A piccole spinte il cuore come può fa il suo lavoro, il sangue continua il suo viaggio nutrendo il corpo di vita, ma l'anima tace costeggia i muri della coscienza cerca la fede, ma quante morti e così poche resurrezioni. Un dolore piccolo Quante lapidi sul ciglio delle strade come croci piantate sulla riva di un fiume, e quel fiume è anche il mio sangue e la riva il mio corpo disteso proteso indifeso e tenace a cercare riposo anche dove non c'è pace. Vanno i giorni ad uno ad uno strappati tutti dallo stesso calendario che è il destino di ogni uomo sabato domenica lunedì poi qualcuno cercherà un dolore piccolo per nascondere un dolore più grande. La preghiera E’ nel lavoro di ogni giorno la preghiera, nel mettersi in fila in attesa della vittoria o della resa, è nelle mani di calce nel sapore del pane, nelle vite spezzate per uno stipendio da fame. E’negli occhi di chi rimasto solo chiede giustizia e va avanti facendosi scudo della propria tristezza. Maria Attanasio E’ su quelle facce gonfie dal peso e dalla paura che aspettano la domenica senza contare minuti e suoni chè il lavoro è compagno e nemico, grido e dolore. E’ nel motorino lasciato come sasso sull’asfalto orma di vita attesa che ci parla di voi e dei vostri figli frutti appesi ancora ad alberi spogli. Tinti Baldini Appassionata D'estate fuori al balcone seduta ai piedi di mia madre un caldo oleoso mi attraversava come il rumore delle Vespe giù in strada e la televisione invadente dei vicini, il sonno arrivava piano piano insinuandosi tra le pieghe della giornata ma io non cedevo,non potevo perdere nemmeno un istante di quel giorno che era stato mio, del lento parlare di mia madre, nemmeno il silenzio che allora non sapevo pesante delle cose non dette,volevo perdere. Allora non lo sapevo che il tempo scorre lento solo a giorni che sono veloci gli anni soprattutto quelli che non ti senti addosso o fingi di aver smesso come vestiti ormai vecchi. Io pensavo alla mia vita come un cerchio già chiuso con me seduta ai piedi di mia madre in quell'istante che era il mio "sempre" tutta la mia gioia tutto il mio dolore di un futuro che non sapevo immaginare appassionata com'ero delle parole che mi crescevano dentro ma poi non sapevo dire. Tre croci Tre croci tre mesi impalati all'incrocio del cuore con l'anima, tacciono tutte le voci e si fa mistura di sale la pioggia sul viso cambiato, solcato da una ruga nuova. Tre mesi di spine sulle mie rose fuori stagione, nel pianto che sale nel corpo che si fa scudo e non tollera più nessuno. Tre croci ma sono mille i passi leggeri che mi fanno compagnia nella notte, sono i miei pensieri che raccattano i tuoi tra le parole dette e quelle rimaste sospese, recise dal tempo tuo breve tra la gioia e il dolore del vivere. Tre croci da portare in giro tra la folla e il mistero che tutti seduce e sperare che alla fine ci sia Luce. x Daniela Adesso Adesso nella luce cammini offri perdono a piene mani e sai perché nessun mistero ignori. Tutto sei perché possiedi corpi non tuoi e pensieri di cielo pensieri di mare un tempo su fogli come barche a navigare lasciavi andare. Adesso sei nella pace nessuno ti conquista nessuno da conquistare e voli ed echi di risate ti arriva ,lo so il sudore di giochi da bambini, e sassolini nelle scarpe e lanci di aquiloni simili a comete. Prima dell'amore Non ricordo all'improvviso non ricordo non parlo il dolore è schianto che produce rumore ed immagine di me stessa ricurva arco di me che anela all'intorpidimento . Stanotte dormirò dimentica di me il sonno del giusto nessun peccato a fare da richiamo lamento nel buio di tutto ciò che ero prima dell'amore. (ispirata ad un pensiero di Mimma Luise) Rose Rosso Sangue Con pochi euro puoi vaccinare un bambino che in un mondo così strano può ancora morire di morbillo perché nato sotto un cielo sbagliato, quasi sette milioni di italiani a rischio povertà intanto cattivi ladroni e ricchi signori governano il pianeta e non c'è verso di far cambiare giro alla fortuna secoli interi di peste dal nome diverso e ragazzi scheletrici agli angoli di qualche via nelle vene veleno a buon mercato ballato fumato schiantato in corsa nella vita contro la notte, deve pur esserci una spiegazione a tutto questo mettere croci lungo le strade e mai nessun colpevole che mostri il segno dei chiodi. Nessun pianto sacro o antico nessuno spago così potente da tenere insieme il mondo armato e moderno tanto che puoi saltare in aria all'osteria perché ti tocca di essere nel posto sbagliato nel momento meno opportuno per essere umano, oppure stai facendo solo il tuo dovere ma questo non ti può salvare. E poi nella notte qualcuno nasce gridando il suo stupore qualcun altro muore negli occhi ha la sorpresa il dubbio l'angoscia la resa, e non sa ancora l'origine del male magari sa soltanto che c'è una luce da attraversare; ma perché qualcuno dall'alto del suo potere che sia temporale o spirituale logorante o provvisorio che sia uomo o semplice animale con scintillante sorriso in abito elegante ci offre rose rosso sangue? Di sperare Ci sono dolori che sali e scendi come scale e giorni che sembrano non passare mai, le serate si allungano nelle nottate passate a girare gli occhi su più canali con immagini di vita così strane tra il vero e il falso quello che puoi toccare ed il virtuale come questo mandare parole come fossero messaggi imbottigliati affidati al mare ma che restano ancorati nei pensieri perché di sperare non si smette mai. Stelle Stelle cadenti in cielo o gigli nei campi api ronzanti aerei o missili o solo uccelli a svernare il dolore da qualche parte in voli migratori verso il calore; ho questo freddo addosso che va e viene l'Autunno che prepara l'Inverno, la pioggia che anticipa la neve. Stelle ,stelle quante ne vorrei negli occhi e tra le mani vorrei che fossero parole segni permanenti sui fogli, a volte vorrei essere un neo o una cicatrice, sul corpo e non sul cuore, di chi ho amato a perenne ricordo che nulla è perso di quel che ho donato. E intanto scrivo E' più freddo stanotte la brina sull'erba domattina calpesterò coi passi svelti di chi non sa dove andare eppure va, va a chiudere i conti col passato per vivere il presente proprio ora che ogni ricordo è un brivido lungo la schiena. Quello che è stato sono io coi pugni chiusi come un feto galleggio in ciò che sono e aspetto che mi partorisca un altro sogno e intanto scrivo… Mia madre a trent'anni Guardo una foto di mia madre a trent'anni è uguale a come sono stata anch'io: ridente con lo sguardo lontano come perso dentro un futuro che non è mai come speri e quello che poi hai e sempre meglio di niente. Siamo state sempre così accomodanti coi guai e le pedate,la tosse le malattie esantematiche ed i figli da crescere che poi davvero non crescono mai e poi ritrovi nei loro anni tutti i tuoi giorni ,e così ti illudi e speri di non morire mai. A Cristina e a Tinti Il glicine e le rose parole come perle una solitudine che arriva da lontano quando gli uomini sono già andati via e le storie che si ripetono nell'odore del caffè sento perfino l'odore del tabacco e disegno nell'aria i vostri volti miracolo della mia speranza. Gli addii e le assenze la pioggia che batte sui vetri delle finestre e poi il profumo di terra buona, il volto un po' scavato dalla fatica dei giorni il corpo svelto di chi non conosce noia, alba e tramonto nel petto a far da coro ad una vita che vi sorprende ancora. Voci amiche sul filo del telefono lo so che le strade sono spesso in salita e questa fitta al petto la sentiamo tutte almeno una volta al giorno per le cose non dette e quelle già viste,grazie a voi ora so che anche nel dolore può esserci vita. (eventuali riferimenti ai versi di Cristina o Tinti sono voluti e per questo mi scuso) Perdendo tempo Mosso da nuova vita mi sento impetuoso come il mare oggi è un nuovo giorno da consumare e traccio poi un segno sul mio immaginario calendario,tante belle parole ma nessuno mi toglie dalla mente che sto perdendo tempo. Mezz'ora per comprare due chili di mele e un'insalata è scaduta un'altra rata di non so cosa, l'insegnante di religione mi vuole parlare corro scuola-signora sua figlia non sa pregare- -lo credo bene,rispondo,non ha ancora nulla da desiderare e quella riprende a salmodiare-non come ai nostri tempo,dice, che non avevamo quasi da mangiare- ed io penso che lei potrebbe essere mia madre, ed io sto perdendo tempo dentro un lavoro che non mi vogliono pagare per quello che vale cioè il mio sangue che continua il suo giro discreto permettendo al cuore di continuare a fare da motore, ed intanto perdo tempo salendo e scendendo scale sorridendo come si conviene a chi incontro per strada facce che mi dimenticano e dimentico, ed intanto sto perdendo tempo mentre mi costringo a leggere teorie strane di un teologo tedesco che ha fatto carriera ed ora vive in modo principesco parlando del bene e del male della fame nel mondo e di come e quando dobbiamo copulare. Intanto fuori piove è quasi ora di cenare niente di nuovo al telegiornale sembrano le notizie di ieri nel mondo ci si continua a scannare. Eppure noi due dovremmo parlare di questa crisi latente di come non si tradisce il compagno ma il progetto comune di una famiglia insieme poi da soli si continua a frenare. Sto perdendo tempo la fedeltà è pigrizia, mancanza di occasioni come se fosse facile distinguere tra sesso e amore senza peccato perché darsi assoluzioni. E sto perdendo tempo se mi vedi in azione non sono quel che sembro o quello che vorresti io fossi nei tuoi sogni o nei tuoi peggiori incubi, sto perdendo tempo il guaio è che me ne rendo conto e pago tutto ogni sbaglio ogni rimpianto ogni rimorso,pago tutto ma chiedo il resto. Essere e non essere I luoghi magici da cartolina quelle palle che a girarle viene giù la neve la polvere che danza nel filo di luce che penetra la tenda bianca della tua finestra, le mani giunte in pace per l'amore di tutti che non ti piace perché hai sempre voluto scegliere chi amare e in quali acque bagnarti mai due vote nella stessa memoria, nei ricordi il corpo non è più materia ed ogni cellula si rigenera in quello che sono adesso in questo momento che la piena coscienza di me mi fa pensare che tra essere e non essere probabilmente è proprio qui che devo stare, con la tua cartolina da Parigi ed il mio uomo accanto che non riesco a tenere il conto dei suoi sbadigli né delle cicche delle mie sigarette immaginarie almeno non avessi rinunciato al fumo per paura del cancro,che poi magari mentre sto scrivendo qualcosa nel mio corpo mi si rivolta contro ed io non so da quale porta del cielo o del mare uscirà l'angelo della morte per dirmi che è tempo di andare. Quello che manca Quello che manca adesso è un letto caldo d'amore tempestoso come il mare, infinito di cielo da guardare in due continuando a sperare, quello che manca è un lento ammirarsi e scoprire nel silenzio dell'altro uguali parole e confrontarsi le linee delle mani e pensare :che bello finiremo insieme. Quello che manca adesso è la paura di tradirsi: è così semplice in fondo buttarsi in altri occhi e soffocare il rimorso dentro risate smorzate perché nessuno deve sapere che noi vogliamo innamorarci ancora. Traslocando io ti guardo negli occhi e come rompendo uno specchio mi aspetto anni di guai non bastano le parole troppi anni di scatole portate da una casa all'altra adesso che i nostri figli ci leggono la noia negli sguardi prova a spolverarli tu tutti quei libri che pure abbiamo comprato insieme io mi libero come farfalla lascio la crisalide trasloco in altri occhi ed immagino il velluto di mani sconosciute. io non ascolto più quello che dici né voglio interpretare i tuoi silenzi ti ho consolato quando era mio il dolore troppo grande perché tu potessi accudirlo come un bambino svezzarlo al mio nuovo calore per te ora apro porte e finestre e la farfalla va a procurare qualche fine del mondo o un inizio,spiegalo tu a tua madre dosa le parole tieni conto dell'età, i figli mi hanno già vista andare persa dentro troppe malinconia per non sapere che l'amore non è finito sta soltanto traslocando con me. Voglia di vivere Da qualche parte nel cuore zampilla il senso di quello che doveva essere e non è stato mi ritrovo ingabbiato in un giorno che non ho capito e grido ma nessuno mi sente. C'è il dolore costante il cercare miele in parole che lasciano di sale, il mettere le labbra su ogni ferita, c'è la vita che imbriglia come un bambino pretende tutto quello di cui ha voglia. Da qualche parte nel cuore come un coro di alpini come un vento gelato che ti arriva da dietro, come il lento sospiro dell'amante saziato del fanciullo innamorato c'è la voglia di vivere. Ricordi C'era una luce diversa e vento e rumore di auto che passavano veloci per strada i bambini giocavano a pallone sfruttando quel poco spazio sul marciapiede tra la gente che passava. Noi giocavamo in strada a nascondino tra le auto parcheggiate,con altri bambini ogni tanto una madre chiamava e fermava il gioco non volendo. Facevamo soldi finti con giornali vecchi vestivamo le bambole con quello che restava dei nostri vestiti dopo che ce li eravamo passati inseguendoci negli anni. Qualcuno catturava lucertole ma non era del quartiere noi siamo cresciuti con pochi fili d'erba e gas industriali tra l'Italsider ed il mare e spiagge contaminate dove era vietato stendersi al sole però chi poteva andava comunque a farsi i suoi giorni di ferie tra il traffico ed il fumo lento delle ciminiere e gli scogli che sembravano carbone, sicuro che nessuno avrebbe rilevato l'infrazione tanto chi controlla il controllore? Noi si viveva con poco bastava quello che c'era inesistente tutto quello che non si vedeva ci si scambiavano i libri come i vestiti perché la cultura non pesasse sul bilancio familiare si parlava poco o niente a cena era l'ora del telegiornale. Ricordo che ridevamo di niente stesi sul letto vicino al balcone a prendere il sole d'inverno dalla cucina la voce di mia madre ci cullava o ci faceva tremare, a volte raccontava storie strane del suo paese dei parenti lontani,di come fratelli e sorelle si fossero perduti ognuno a rincorrere la propria sorte,rincontrandosi solo per matrimoni o morte. Siamo cresciuti petali di un unico fiore madre ognuno col proprio dolore tra lacrime e risate tra la vita reale ed il sogno di sempre di essere unico corpo unico sangue. (a mio fratello e alle mie sorelle) Stellina Stellina un'altra notte si avvicina e tu che fai metti a letto la bambina anche da dove sei, le calmi il cuore in tempesta come puoi. Stellina come non capire chi ti ha amato anche per quello che sapevi dire, ma non il destino che come un qualunque servo ti ha tradito. Stellina questa notte s avvicina qualcuno,anche da lontano, mi tiene la mano e come può mi consola, noi siamo così vicine mettendo in riga pensieri e parole e per un po' siamo state meno sole. (x D.) Alla Morte Hai stappato chi amavo dalla mia vita sento odore di sangue anche sulle mie dita perché nulla ho potuto fare se non maledire e poi perdonare. Ora che mi guardo addosso gli anni ricapitolo i rimpianti i rimorsi gli affanni, gli occhi dei figli,il respiro degli amanti le amicizie foglie al vento come per tanti, ora non ho nulla da fare nessun sortilegio per rimediare, quello che ho dato è tutto ciò che mi resta quando verrai fa che io sia pronta. Fa che sia pronta e non disperata che sia delizia o croce nuova nascita o ineluttabile fine, fa che sia poco lo stupore, che non mi tremi troppo il cuore nel disinganno. Fa che sia come per tutti con dolore o nostalgia, come cadere addormentata o dopo una lunga corsa affannata, ma fa che io sia pronta. Cuori migranti Io non ti chiederò chi è stato il primo a metterti con le spalle al muro dicendoti "ti amo" ma ti porterò in giro come un cappotto nuovo sempre addosso contro il vento ed il freddo estate e inverno come un matto. Forse è amore anche lasciarsi liberi e guardare toccare annusare quello che la vita può dare, forse è amore questo cercarti e non sapere come fino a che punto basterà trovarsi fra tanti cuori migranti. Eternità In questo istante che io sono qui e ti penso e tu mi manchi eppure sento una vena pulsarmi in gola forse è racchiusa l'eternità- Curriculum vitae Ho piccoli cassetti per grandi sogni e un'anima in divenire gli occhi di mia madre le mani pigre metto parole in croce ho il vizio stupido di non mentire da un po' di tempo lacrime facili bagnano i miei fogli bianchi un cuore ballerino e figlie adolescenti delizia e croce in certi momenti, e non ho fatto niente fino ad ora che valga la pena di finire in un curriculum vitae , forse imparare ad amare e l'umorismo un po' cinico di chi sa che va a finire sempre allo stesso modo. Lettera selvaggia Lo sai che il tempo cambia all'improvviso dicono sia il caldo tropicale è cambiato il clima è cambiato l'uomo come essere cosciente la sua capacità di sentire si è dissolta nell'incapacità assoluta di ascoltare perché troppo distratto da onde anomale da scarti di ragione da vuoti di memoria collettiva. Lo sai che dio chiede ogni giorno un tributo di sangue meglio se innocente solo che è religione pigra e insolente nessun dio può chiedere questa gabella di sangue di gruppi diversi razze diverse eppure sono mani uguali a giungersi e pregare a smuovere la terra e operare e se capita si muore di lavoro o vive come viene, conserva le apparenze lo stesso uomo con le stesse colpe e uguali pentimenti la stessa guerra per patrie diverse gli stessi capi e padroni che mentono sapendo di mentire nutrono ambizioni da grandi condottieri si fanno di sole si nutrono d'odio lo sai che armano battaglie dove non saranno mai in prima linea. Lo sai che questi uomini in fondo sono vivi magari credono in qualcosa ed a volte alzano gli occhi verso l'immensità del cielo e restano senza fiato anche loro ma per troppo poco tempo perché si possa perdonare loro di essere spietati col sorriso sulle labbra e un discorso senza fine da fare a reti unite alla Nazione. Lo sai da te che sei lontano dagli occhi ma segui il ritmo del mio cuore rimetti in moto la ragione e come me hai un nodo in gola che è un male senza nome. Amarsi Sono dentro i respiri tuoi le mani si cercano poi e gli anni cadono come vestiti il corpo cede il peso dei giorni a questo tranquillo amarsi. (per il mio tranquillo sposo) Figlio Figlia Pensa come cambia la vita Tu che prima non c’eri se non in mente ora sei questo pianto nuovo lo sai già come tutto muta questo respiro leggero mentre mi sbuffi piano sulle gote? nella mia notte un soffio. L’avevo predetto tastandomi il ventre Pensa a quanto era poco l’avevo sentito puntare dolcemente il tuo tempo che ancora contavo quel piede piccolo a pagnotta in giorni il suo passare, appena sfornata e delicata poi tenere le dita delle mani e quei capelli neri come pece tenera la cartilagine diritti e liberi d’andare delle minuscole orecchie. quelli che mi graffiavano Pensa provo ad indovinare il seno mentre succhiavi: quello che sarai dai tuoi lineamenti già da allora assorbivi prepotente essere amato misurato a peso d’amore amore amore senza posa e pause e già vali oro. come fai ora con la tua vita Pensa figlio che dal tuo nome e io in te mi riinvento e rinasco ancora. hanno già estratto un numero Tutto vedo scritto sul tuo volto e quel numero comprende i tuoi doveri chi sei e vorrai essere e diritti di uomo nel mondo donna che entra con ultimo arrivato per il momento. abito nuovo di lanolina e Maria Attanasio panno ben caldo a braccia aperte al mondo per medicarlo con tocchi di buono. Tinti Baldini Madre Negli occhi lo stupore Quello che vedi tu io non lo posso vedere Toccare annusare come un cane magari Seguire le tue tracce per arrivare a dare un senso Anche alla tua morte. Su quali strade lungo quali rive Dentro quali bocche in fondo agli occhi di chi parli di noi con il cuore in mano girando intorno all'amore tuo che è stato tutto quello che abbiamo avuto. In quale antro dentro quale roccia Nascosta da quante braccia Sincera in quale sorriso Racconti della nostra vita Ogni risata ogni ferita Ogni vittoria ogni caduta. Le lacrime di chi asciughi quali figli culli Adesso persa in quale viaggio senza ritorno Madre,per quale imbroglio Io ti ho perduta e ti perdo ogni giorno. Vita Ho una pausa di voli nei pensieri, le mani un po' si stancano nella fatica quotidiana, ripenso a me bambina e non ricordo più quel che volevo, spero tanto che fosse la Vita perché ancora oggi è tutto ciò che ho. Il sole dopo la pioggia Vieni adesso siediti al mio fianco sai il tuo nome è il mio mantra segreto ognuno si innamora quando può di chi vuole io ti perdonerò come tutte le alte volte. Tu vieni a me sincero ed io ti accoglierò come il sole dopo la pioggia come pace dopo tutta questa guerra come candida neve dell'Inverno come luce dopo questa penombra come pane per ogni fame io ti accoglierò. 8 ottobre 2008 Non basterebbe il mare tutto nei miei occhi a far le lacrime necessarie per piangerti dolce così moderna e antica nell'essere fedele amica. Ora nei sogni sei messaggera di quiete mi dici-non affaticare il cuore vivi il tempo che c'è da vivere conquista tutte le tue mète- (per D.) ----------------- Riposati Prendi fiato da me Riposati Il giorno poi avrà I suoi lamenti e sospiri Forse miei a farti da coro Quando intorno tutto Sembrerà girare Un altro giorno di lavoro Un giorno in più Un giorno in meno Prendi fiato da me Riposati . Perdo Perdo in giro pezzi di me Pezzi di sonno Pezzi di memoria Quel poco di diplomazia che ho Nel vivere comune Perdo capelli mi dicono che è l'Autunno Perdo gli amici Mi dicono che ho un brutto carattere Perdo la pazienza l'età fertile Perdo parole che rotolano veloci Come biglie sulle scale Perdo secondi nei minuti E poi ore nei giorni È una vita che perdo tempo Suppongo! Giochi in specchi d'acqua Uscire da me mettermi a cantare Danzare su pezzi di cuore infranti Come pezzi di specchio caduti con milioni Di immagini di cielo riflesse Milioni di occhi che mi guardano E devo fingere bene dare un'altra occasione A chi mi ha dato fiducia ed un gesto d'amore Anch'esso riflesso in quello che ora sono con quest'altra occasione Di ricominciare con l'amore e la fede Volare basso ma comunque volare Affrontare il mare barca di me stessa polena a nuova immagine di me Che non posso non vedere nelle parole Messe una dietro l'altra nere sul bianco bello delle pagina Soffiate via come cenere dalle mani Quello che resta delle mie ambizioni È ridere ancora con bocca fresca e nuova Di questa vita che è la mia vita Ché ho giocato sempre facendomi promesse Che sapevo di non poter mantenere Uscire da me mettermi a danzare Parole come giochi in specchi d'acqua Che posso immaginare Inventarmi storie e amori dal niente E pagare se c'è da pagare. Da quando non ci sei… Adesso voglio conoscere capire interpretare cosa può essere davvero quella linea incolore che segna l'orizzonte e affascina anche le ombre che nella sera si allungano, e le piccole onde che increspano il mare quando c'è poco vento dove vanno a finire, che voglia di lasciare la riva e andare per poi nuovi mondi attraversare cercare le parole in altre lingue per poter dire quanto manchi al mio sangue, che sembra girare all'incontrario senza forza e senza orgoglio da quando non ci sei. Adesso voglio sapere cosa sognano i bambini piccoli che nel sonno sorridono se è vero che parlano con gli angeli, perché i vecchi hanno quella malinconia negli occhi, perché la Luna vista da lontano sembra davvero nostra se è vera questa sensazione di poterla stringere tra le braccia, voglio sapere perché continuano a cambiare le stagioni ma non gli uomini che si circondano di spie luminose ma sono sempre più soli. Voglio sapere se è soltanto mia questa nostalgia piena di odori come di fiori e frutta che mi inebria, adesso che nessun dovere piega la voglia di andare via ho paura di trovarmi in strade sconosciute agli occhi e al cuore e giro i grani di un rosario di giorni che passano e pesano sulle mie spalle senza che davvero li senti sulla pelle, da quando non ci sei. Il fondo Ogni dolore fa così l' anima diventa un labirinto e tu chissà dove sei ora che le cose di ogni giorno mi annoiano. Tu mi hai cambiato gli occhi perché potessi vedere il bene anche dove c'è solo male. Adesso so che toccato il fondo si può anche cominciare a scavare. Fa che io sia per te Fa che io sia per te quello che tu sei per me, albero io tu radice poi rami i nostri sogni sfideranno il vento e l'Inverno inspiegabilmente carichi di frutti. F a che io sia per te quello che sei per me, inizio e fine delle mie giornate con un bacio semplicemente. Dedica Noi ci ritroveremo Nel punto esatto in cui le parole Incontrano i sogni Ed allora insieme inventano Un lieto fine qualunque. (per mia madre, per Daniela) Malautunno Piove sui panni che ho dimenticato fuori sui bambini che escono dalla scuola gli ombrelli colorati sembrano farfalle che non lasciano polvere sulle mie mani, piove questo pomeriggio è tutto un lago di strade di occhi il tempo che si dilata verso la cena calda della serata ed il tepore dei figli che mi si stringono addosso è lo stesso calore del sangue che mi corre dentro non avrei mai immaginato un Autunno questo Autunno senza TE. Nemmeno il tempo… Nemmeno il tempo di capire o di farmi fretta per provare a trovare la chiave giusta per la porta del tuo dolore aprire entrare e distruggere tutto per inventarti un altro modo di vivere per darti un'aria meno pesante da respirare e portarti lontano da qui perché il destino non ti trovi. Pietra di fiume Se fossi pietra vorrei essere pietra di fiume, tonda liscia levigata dall'acqua e dal vento leggero che increspa appena certe piccole onde, se fossi pietra non sentirei il dolore né il piacere,sorda non sentirei gli odiati rumori ma nemmeno le amate note di canzoni che d'estate giungono da lontano. Se fossi pietra, marmo di cava che diventa lapide Levigata curata modellata poi incisa senza parole ché è stato tutto già scritto da qualcuno più ambizioso di me,più ligio al dovere. Io alle feste non so mai cosa dire, io sono pietra di fiume. Da qualche parte nel mondo c'è Luca Da qualche parte c'è corre e ride Poi cade e si dispera ma solo per un po', da qualche parte c'è un bimbo biondo che parla ridendo e mi segue se canto riprendendo il mio canto e mi gira intorno per casa sta con me alla finestra a guardare la gente che passa. Da qualche parte c'è Luca cellula del mio cuore vivo e possente nella mia mente aspro rifiuto del mio ventre che piegato dal tempo che passa, ignora ogni voglia di futuro che esplode. Da qualche parte c'è Luca che non ha paura del buio ed una risata gli passa negli occhi, ha il passo lieve degli amanti solo pensati e dimenticati una notte di scelte e sangue come fiume scorre verso il mare, da qualche parte mio non da me è nato Luca. (un figlio solo pensato…) Un'altra me Un'altra me che si affaccia al balcone Una che partecipi alla vita Come fosse un eterno Carnevale Il moto perpetuo dell'esserci In un modo o nell'altro. Un'altra me che sa contare i soldi E ne conosce bene il valore Si siede ed ordina al bar un Margarita Di prima mattina. Un'altra me convinta che partecipa Alla vita per la vita, Una tizia simpatica più magra Che sa sempre quello che dice Una che sa leggere finalmente i segni sulle sue mani Che ha dimenticato l'origine di ogni cicatrice E pensa al domani. Un'altra me che ha fede incrollabile Dono misterioso salto nel buio Una che ride delle sue paure Una gentildonna che sa quando è meglio tacere. Un'altra me che non sono io Una meno nervosa che mi faccia compagnia Almeno la Domenica. Da me a Te,per me da Te Mi hai detto -tu ora mi vedi così gonfia e spettinata ma io di solito mi trucco,passo l'ombretto un filo di rimmel poi il rossetto- ma no ,rispondo ,io ti conosco bella di parole con quella voce che hai che sembri nordica ed invece sei come me di sole e mare che siamo cresciute con la voglia di cambiare con padri cattivi e simili (possano conoscere l'Inferno da vivi) e libri letti in fretta e versi di traverso a cambiarci la giornata ,ed una musica che ci ricordava la gioventù in fondo ancora così vicina. Mi dici-io devo tornare ad impastare torte ed a cercare improvvise parole,chissà se è un bene questo prurito improvviso dell'anima che si mette a sporcare fogli e quaderni che trovo per casa, questo diverso sentire che gli altri non vogliono capire. Ma no,rispondo,vedrai che è solo una pausa tutto questo dolore forse serve da riflessione è come se la vita dicesse:adesso fermati a pensare! E tu hai detto -sì voglio cambiare,voglio essere più leggera scrivere senza pensare al verso giusto che forse non esiste oppure è già stato scritto e l'ha soffiato via il vento. Adesso noi siamo nel vento, ti ho detto ci vediamo presto non lo sapevo ma stavo mentendo. Pianto Nuovo Quale destino disegno scarabocchio di uno matto come un cavallo al galoppo attraverso le nostre vite che a volte sono solo pianto lividi sulla pelle e nomi che non hanno volto e donne con le braccia alzate al sole ed io che nemmeno ho le parole o i gesti necessari a mitigare la paura di morire. Forse sono qui che lacrimo un pianto nuovo per paure antiche come il mondo non ci sarà un fulmine ad insegnarmi il fuoco oppure un dio di pace e luce ad accogliermi quando dovrò lasciare tutto anche quello che non ho mai avuto. Palloncini colorati Quale vento ti spettina i capelli adesso hai il passo lento o svelto dolce donna carnale e disperata alla finestra dei miei pensieri resti affacciata perché io non so capire mi guardo le mani inutili e gonfio giorni così vuoti come fossero palloncini colorati per arrivare dove sei. Ma io non so più quali libri avrei dovuto leggere per essere migliore,se Dio è cattivo o buono e se questa poca fede mi rende peggiore, passabile al fuoco dell'Inferno o soltanto più disperata, con in testa versi come corone di spine, per amare davvero il mio prossimo a volte lo devo evitare.E vorrei continuare con te quel discorso sulla religione e scoprire se fa bene o fa male ancorarsi ad un'immagine sgranando rosari,recitando preghiere sotto voce segnandosi da soli la propria croce. Io vorrei solo capire il senso di quanto non è stato detto tra noi e smettere per un po' di tremare ora che il tempo che mi rimane potrebbe girare anche più veloce e palloncino io per raggiungerti mi lascerei andare. Impossibile trovare un senso dove non c'è, forse basterebbe vivere il giorno, guardare gli occhi dei figli proiettati nel futuro, ricordare una amore, un profumo che ritorna improvviso sapore sulle labbra. Io non so trovare un senso nemmeno al mio dolore, posso guardarmi le mani sporche d'inchiostro ché è tutta la notte che ti scrivo, mentre i tuoi versi mi nutrono l'anima, ciao Daniela. Estate Pensieri che vanno e vengono mi sudano la fronte anche le parole, non c'è Estate che non abbia fuochi e speranza di vacanze come salti nei cerchi in fiamme, noi stupidi animali addomesticati così bene sappiamo farci anche del male. Tutto di te Seguo la traccia del tuo sangue sottile scia che mi arriva rossa agli occhi e così inseguo ogni tua cellula per imparare tutto di te. Sulla riva di un fiume qualunque Hai letto i miei fogli oppure li hai dispersi al vento perché mi vergognassi di me e di un amore che non ha senso visto con i tuoi occhi benedetto o maledetto con le tue mani senza parabole o comuni pensieri. Hai guardato i miei figli passare per strada fieri senza una bandiera da sventolare senza una processione da seguire liberi come l'aria,li hai guardati e amati senza impegno giudicati per quello che sembrano ed è più comodo così: è un mettersi seduti sulla riva di un fiume qualunque tanto un nemico passerà sicuramente, ignorerai il battere lento delle ore nell'illusione che per quelli come te il tempo non debba mai passare. Nei tuoi occhi Nei tuoi occhi il mare che non attraversai, i cieli che non volai perché non mi vuoi? Nei tuoi occhi 2 Fossi un pittore non saprei dare un colore ai tuo occhi, fossi un poeta proverei a cantarli, fossi un compositore proverei a musicarli così da non averne nostalgia quando non ci sei. Fossi un bambino potrei meravigliarmi e perdermi nei tuoi occhi cascata cristallina mi ci fermerei, pianta parassita estenderei le mie radici su di te per non lasciarti più e vivrei la vita guardandola come la vedi tu. Tramonti Avrò carezze da lasciare ai gatti giardini in fiore e mani giunte, tu verrai da me baciato dal sole e dalla fortuna,la mia si è esaurita incontrandoti. Avrò parole nuove sulle labbra appena dischiuse, avrò finalmente imparato il tuo volto a memoria, avrò carta bianca e voce per cantare la nostra vita insieme. Avrò passi lenti ma mi appoggerò al tuo braccio, avrò il tuo sorriso a farmi coraggio ed un libro dimenticato da leggere di nuovo, ti cercherò le mani e le gambe nei tramonti di tutte le sere che ci toccheranno in sorte, ancora. Amore Amore Ho dato il tuo nome a mia madre, ai miei figli ed all'uomo che me li ha dati; ho dato il tuo nome ad uno sguardo sfiorato appena per strada per confermare al cuore di essere per sempre giovane. Gerusalemme 2 Luglio 2008 Chissà cosa hai pensato gettando tua figlia dal finestrino dell'auto ad un passante prima che il kamikaze di turno finisse il suo giorno nell'orrore della sua folle missione. Forse hai pensato al tempo che si è fermato nei tuoi trent'anni oppure al tuo dio che chiede continuamente il sangue ed il sacrificio della tua gente, oppure più semplicemente hai soltanto agito d'istinto salvando in tua figlia la Vita ,spalancando poi gli occhi sul Nulla. Giramondo La Cina si prepara alle Olimpiadi Intanto muoiono migliaia di bambini Per un virus segreto di stato, le autorità temono un invasione di cavallette sui giochi. In America la crisi dei mutui ha avuto Le sue vittime ed i suoi carnefici, l'estate si presenta afosa è allertata la Protezione Civile e i vecchietti sulle panchine appena difesi dall'ombra degli alberi sperano almeno per quest'anno di non morire uccisi dall'afa piuttosto che da un medico poco scrupoloso,i ghiacciai continuano a sciogliersi il mare a crescere,l'orso polare scomparirà,forse ma non le zanzare. In Italia sarà più facile essere italiani Difficile sarà dichiararsi stranieri Ma continueremo tutti ad essere più o meno clandestini. Nelle Filippine il tempo è impazzito, basta un tifone,un mezzo temporale ed è una strage. Per la prima volta negli Stati Uniti un nero Corre per la presidenza,candidare una donna È chiedere troppo davvero! In Italia si muore ogni giorno di lavoro Morti bianche così tanto per dire Come se si potesse dare alla morte un colore diverso Dal nero pesante e tragico di questo stillicidio di vite, però stanno benissimo i topi soprattutto a Napoli. Qualcuno uscirà dal carcere colpevole Qualcun altro resterà dentro innocente Con poche speranze. In Africa si vive con quello che qui costa un giornale Si nasce e si muore il tempo di girare una pagina Tanti nemmeno hanno il tempo di capire Che ha una mappa anche il cielo Ed è impossibile perdersi ,volendo. Ed io in tutto questo ed altro male Continuo a cercare parole già usate Così tanto per gradire tutto questo orrore. Luglio '08 Per quanto amore Per quanto amore t'amai Spargendo in giro gli occhi Come fossero semi a germogliare Figli che fossero anche tuoi Per quanto amore t'amai Gesticolando per dare senso alle mani Come fossero davvero mie le tue idee Le ore ed i giorni del tuo essere così vivo Per quanto amore t'amai Da dietro una finestra a cercare parole Semplici per spiegarti l'amore da dire In cambio di un amore ancora da fare. (ad onor del vero questi versi mi sono stati ispirati dalla poesia "perigrinar di donna"di Daniela Procida, chiedo venia) Ovunque sei Nel mio sangue Nei miei occhi Tra le mie mani Nel mio spazio Nel sole nel vento Più a Sud Tra due fuochi In mezzo al mare Fiore nuovo nei campi Ovunque sei. Noi due Tu che vedo passare forse tornare Tu che mi metti le mani nel cuore E non trovi che monetine Tu che resti ma io devo partire Tu che parli ma io non riesco a capire Tu che mi sei dentro ma da qualche parte Continui a bussare Tu principe di tutte le mie attese Canzone senza parole che continuo a cantare Tu che m fai male ed io che ti lascio fare Complici noi due di un gioco doloroso Che chiamiamo "amore". I poeti Siamo così soli… passi nell'acqua che non lasciano traccia, eppure siamo materia abitata dall'amore. (dedicata a Daniela Procida perché le nostre solitudini si somigliano…) Festa all'aperto. Avevo un tempo un orizzonte ed una pietra in tasca da lanciare lontano con il dolore la pietà e l'abbandono per tutti i giorni perduti. Avevo un tempo un orizzonte e parole nuove ed antiche in culle di marzapane per i figli non nati, non per questo mai pensati. Avevo un tempo un orizzonte e la fatica la risata di un giorno di festa arrivato in ritardo,passato troppo in fretta, e la mia vita era una festa continua all'aperto ma io non lo sapevo. Se non avessi te Senza più ossigeno in apnea come in un sogno dal quale non riesco a svegliarmi, a piedi nudi su pezzi di vetro ed il cuore con quattro angoli acuti ed i figli perduti per il mare e la terra senza mèta né rotta, senza più un'anima da tenermi stretta, senza una vita da vivere con calma, con addosso il dolore del mondo e senza il dono del perdono, sarei corpo inutile contenitore per sempre vuoto, farei passi che non lasciano orma, se non avessi Te. Sacrificio d'amore Porta in giro il mio cuore, guarda sempre avanti come chi conosce bene la strada. Sei tutto quello che voglio e non avrò mai, eppure ogni tanto vorrei un massacro a ricordare questo mio sacrificio. Tempo di semina Ho seminato il mio campo a maggese, aspetterò qualche mese prima di piantare semi o grane come più converrà al mio tempo, forse ignorerò l'Estate ed aspetterò anni oppure un Settembre giusto per ricominciare. Il cuore Muscolo che non posso comandare, brocca di vetro con pesce rosso che gira in tondo ignaro del proprio destino, dente malato che cade all'improvviso, buco nel mio soffitto e piove ormai da ore. Campana stonata che segue i suoi rintocchi senza riconoscerli mai rassegnata, pagina letta e riletta da un vento troppo caldo, fiato corto dopo una corsa inutile, stanco e solo come chi nasce per essere unico in qualunque posto del mondo, il mio cuore. Poetare.it Resto sospesa Come confusa Dalle parole Che sullo schermo Si rincorrono Mi entrano dentro Ad una ad una Poi non le riconosco Ma l'anima si rigenera E riconosce il verso Lo rivuole indietro Perché sia nero su bianco E poi nero su azzurro Anche il mio dolore Il mio essere vivo La Poesia si nutre di Poesia. La voce del sangue Dio cacciò sdegnato Adamo ed Eva dall'Eden, col sudore della fronte l'uomo avrebbe lavorato la terra, la donna partorito i suo figli con dolore. Caino spinto dall''invidia uccise Abele,poi si nascose agli occhi del Signore colpevole di aver versato il suo stesso sangue nella terra dove ancora ribolle. Ma Dio gli segnò la fronte perché nessuno lo toccasse lasciando così in qualche modo il suo delitto impunito. Io immagino Abele gridare dal profondo della sua tomba ai morti ed ai vivi che la voce del sangue,la sentono i vampiri. Ho fatto una passeggiata per la mia città (29/4/08) La gente è cattiva occupa le chiese poi scrive coi pennarelli neri la sua sete di giustizia sugli altari, fa murales giganti del suo malcontento la gioventù migliore che non ha scampo se continua a bruciare per protesta e a caricare chiunque indossi una divisa. Io mi guardo intorno ed osservo il grigiore che sembra avvolgere ogni cosa, torno in fretta alla mia casa o forse dovrei dire alla mia gabbia? Il ritorno dei cavalli da tiro Ma quante auto ci sono in giro, aumenteranno fino a quando le strade potranno contenerle. Poi sprofonderà tutto, si ritornerà al cavallo ammesso che i cavalli riusciranno ancora a respirare. Si spera nella tenuta almeno dei loro polmoni. Le donne della mia famiglia Le donne della mia famiglia hanno mani grandi di lavori diurni e notti insonni a pensare i pensieri degli altri, hanno fatica stupore e paura e figli sparsi per il mondo ed un mondo nuovo da capire, hanno argento precoce tra i capelli ed occhi che ancora vogliono guardare ed esser visti. Le donne della mia famiglia hanno sorrisi ed amano ballare proverbi e consigli a fior di labbra e risate di gola e pianti infiniti per gli uomini piccoli che a volte sono toccati in sorte, alcune di loro sono longeve altre hanno già finito i passi e gli abbracci ed hanno lasciato parole e amore, il bene per il male ad insegnamento perenne a queste altre donne giovani fiori che cresciamo a paure e silenzi a volte con troppo rumore. Hanno i vivi ed i morti da accudire le donne della mia famiglia, con la stessa meraviglia aspettano che il tempo dia i sui frutti,aspettano con le stesse mani aperte gioie e dolori e non hanno risposte alle loro domande, ma va bene così finché si resta coi piedi ben saldi alla terra. (a tutte le donne della famiglia Ciasullo) Sasso e Fiore Sasso levigato dal tempo non mi sposta il vento e sono quello che ero materia e pensiero ferro e fuoco e muso duro, fiore se voglio strappato dal vento o dalla mano di un bimbo,non muoio mi rinnovo nella corsa celeste di tutte le cose che guardo e vedo belle. Mi hanno detto… Mi hanno detto che devo lasciarti andare e come un bambino lascio il filo dell'aquilone e ne seguo il volo stupito addolorato colpevole dell'essere stato incauto stremato dall'abbandono cerco nel cielo tracce del tuo volo e di nascosto piango e non c'è nessun conforto nel pianto, ora sono il vuoto della mia mano, ma mi hanno detto che devo lasciarti andare via. Scontro generazionale Vita sei che mi vivi contro cresci ed hai parole tue da lanciarmi addosso non mi capisci ed io tento di capirti di essere peso leggero nel tuo tempo che corre più veloce del mio un giorno poi mi chiedi dell'amore ed io ti rispondo che è come fare un voto alla vita stessa che vuole altra vita e che devi aspettare che anche il tuo tempo si compia, e se è vero anima mia che se ogni cosa ha il suo tempo il tempo è così poco per dirsi tutto e poi guardarsi ancora con rispetto senza il rancore che separa diverse generazioni per il quale siamo disposti a sacrificare parole per sterili silenzi, e potevano essere parole d'amore. Alla mia mamma 11-5 -'08 Niente sarà più come prima, il dolore è sabbia nel deserto sale nel mare, tu resterai negli occhi e nel cuore,sempre. Anima bambina Ha bisogno di spazio anche l'anima per mettersi a giocare a campana come una bambina, io col poco tempo che mi ritrovo tra le mani faccio un giro, cambio oggi con domani per sperare ancora che il pianto si calmi, che mi sia compagno in questo gioco il tempo, che mi aiuti nel salto. Quando verrai Quando verrai, mostrami le mani ed io conoscerò i posti in cui sei stato, ti leggerò negli occhi i nomi di chi hai amato prima di arrivare a me libero di dare e prendere, e ancora sarai da desiderare, quando verrai. Gli ultimi " Gli ultimi saranno i primi" sì,ma quando?!? Articolo 1 …così morire per un pezzo di pane, sceso già da tempo da una croce di giorni e giorni tutti da rendere a qualcuno o qualcosa non è dato sapere. E dare alla vita la parte migliore di tutte le mie ore per avere ricordi in scatole vuote e fiori poi annunci sui giornali, e non si salva nessuno né con un bacio né con uno sputo. Se l'uomo conoscesse la sua sorte già dal primo respiro, non basterebbe amore né fortuna per fargli credere in Dio oppure al destino. Così morire e dare vita per vita inutile come tentare di fermare il vento, impossibile con promesse e parole battere la morte sul tempo. Fine di un amore Ricolloco la mia vita mettendomi da qualche altra parte, non qui ,non ora, non sono e tu non sei. Ricomincio dal bene che ho fatto e ti lascio il male in pegno, fanne dolore, fanne nodo al fazzoletto, fanne quel che vuoi, io riprendo fiato. Tempo di andare Ho letto nei tuoi occhi che era tempo di andare, ti avrei trattenuta se solo avessi potuto legarti alle mie mani ai miei giorni a quello che avevo ancora e che non avrò mai più. Amore unico desolato fumo e cenere ti soffia via il vento e sei ancora nel mio cuore sei tutte le possibilità che ho di ricominciare prima che sia il mio tempo di andare. Giorni veloci Come vanno veloci i giorni, c'è più luce e sembra che si dilati il tempo, a volte ho l'impressione dell'eternità con il cielo che mi piomba addosso in questa Primavera che arriva non arriva e sembra un rimorso, un rimpianto. Vanno veloci i giorni, mi rotolano fuori dalla bocca come parole dette troppo in fretta, e c'è amore nella mia voce,passione ed incanto mi sembra di sentire l'eco della mia presenza al mondo. Il Possibile e il Niente Il possibile recinto dell'anima il sapere che si fa sangue e corre in vene ed arterie a nutrire la carne e lo spirito. È possibile che sia vero, che torneremo ad essere polvere dispersi al vento,eco nel ricordo di chi ci ha amato per come siamo stati poveri di tutto e avidi di sapere, nutrendo l'anima magari scampiamo al Niente. Passeggiata immaginaria in un bosco Senti il vento tra gli alberi? Il vento porta via le foglie, ma quando non c'è vento le foglie diventano tappeto, e sento i tuoi passi nel bosco silenzioso, riconosco il tuo andare incerto degli ultimi tempi, e rivedo i tuoi occhi immagino il tuo guardare. Tu sei con me che cammino sola, io ti somiglio perché mi sei dentro, ti porto a spasso perché sei nelle mie gambe, continuo a vivere perché sei la mia vita. Mondo Nuovo È passaggio continuo di auto in strada e qualcuno si avventura cammina guarda le vetrine si guarda intorno cova il sospetto di non essere solo il mondo che gira lentamente si incammina verso la fine ultima o un nuovo inizio un'altra creazione gente nuova a farsi del bene senza massacri di proclami e parole vuote. È un passaggio continuo di nuvole in cielo che hanno forme che non posso toccare eppure ci sono a farsi guardare, immagino guerre e sconfitte lacrime e sangue tutte qui sulla nostra pelle, eppure immagino un mondo nuovo senza uso senza consumo altra gente a cercarsi sul corpo mappe stellate di cieli senza giudizi universali senza catastrofi ambientali, voli spaziali senza paradisi ed inferni, immagino un tempo senza minuti pieni di bambini morti per fame, mi immagino e mi invento il dovere di sperare. Al Poeta Buttami negli occhi quello in cui credi perché io possa vedere e credere ed essere parte di quello che sei, si parte e si arriva soli in questo viaggio chiamato vita, ma tu dammi la tua luce perché io possa vedere, credi in me perché io possa credere, dammi speranza perché io possa sperare. Si parte e si arriva soli In questo viaggio chiamato vita, ma tu dammi le tue parole perché io possa sognare ancora, fammi compagnia. A tutti i Poeti che frequentano il Sito Con ammirazione e umiltà Solo per te Solo per te ripenserei al passato perché non è vero che quello che è stato è stato. si dovrebbe poter tornare indietro e rimediare al bacio e allo sputo nello stesso modo. Solo per te ricomincerei cambiando qualcosa di me,almeno tentando di migliorare perché potendo,potendo lo farei. solo per te sprecherei le parole una dietro l'altra perché tu possa finalmente capire che ogni mia cosa è per te. Salvezza Arriverà per tutti il mestiere di Dio è perdonare. Per Sergio Mi stendo su un fianco Dalla parte del cuore, sento forte il battito ed adeguo i pensieri al ritmo e un po'mi calmo, mi accerto e accetto di essere viva al confronto con il tempo non sempre peso leggero, poi il tuo leggero russare siamo insieme da una vita ed è un dolce lasciarsi andare. Dalla notte all'alba La notte non ha paura di me che la temo e va verso l'alba che arranca incontro un giorno di voglia e speranza che sono medesima cosa quando non c'è pazienza. Io conto le ore e le ore mi raccontano storie di ozio e terrore, e dalla mia fronte imperlata stillano gocce di stupore in quest'alba sudata ma non guadagnata. Ci sono cose tra la notte ed il giorno che nemmeno tento di capire come un amante tradito non aspetto un ritorno. Condanna A volte sento la tua mancanza Come una condanna, condannata a salire e scendere scale solo per essere da qualche parte; condannata a frequentare gente che disprezzo, a sentire discorsi inutili, a stringere mani fredde e corpi senza il tuo peso. A volte la tua assenza ha Il mio pianto in dono, ed io ho la sensazione di aver perduto tempo occupando uno spazio non mio, sono nella polvere di vite che mi sfiorano con pensieri che non si uniscono ai miei, condannata e circondata da un dolore immenso ma così diverso dal mio dolore Cenere alla cenere A nuovi messaggi Nell'attesa che il tempo Passi ingiallendoci gli occhi Nel sonno io ero Morto Intento a cavarmi il sangue Per altra vita e amore In un soffio d'eternità Percepito dal mio capo Sepolto sotto i rimorsi. Non capiterà lo spargersi Al vento Dei miei sensi di colpa Come cenere nel mercoledì Che sono morto in sogno E risorto ad un nuovo giorno Di opere inutili. Eva Primavera Di fine Ottobre Piccole mani ondate d'amore E sbocchi di passione In occhi e mani Ad inventarti il futuro Di tempesta e sereno,EVA. (questa poesia è stata scritta per la mia nipotina Evaluna,però con il cuore la dedico anche alla piccola Nipotina di Cristina) A Fanny Garzya Non basta il mare a piangerti anche le stelle vogliono spegnersi come per lutto perenne, il lutto di chi seduto ad un balcone aspetta che finisca questa notte di Carnevale sapendo già che non tornerai. Eppure hanno vizi gli occhi che vogliono vedere le mani sentire il tuo corpo che cambia che segue il tempo poi col tempo si ferma e non dentro un bicchiere di più bevuto anche in fretta. E lo sciocco ti ruba la vita la passione ogni idepo facile dentro alle grida atroci di chi ti ha visto ed un attimo dopo non c'eri già più. dolce nel sonno più lungo si spera sia il tuo sorriso,a chi ti ha amato resta il rimpianto della tua vita rubata. (Fanny è morta il 6 febbraio,uccisa da un pirata della strada) Tempo a perdere A questi giorni così che mi sono messa in libertà girando per casa evitando gli specchi e le possibilità di domande e risposte, a questi giorni di pioggia e sole e quello che viene ,che mi sono tradita da sola aprendo porte e finestre su segreti e rimorsi, giorni da bere tutti in un sorso solo amaro calice della mia inquietudine, pure devo dare una collocazione, metterli uno dietro all'altro nell'agenda del mio tempo a perdere. Il tempo migliore Ci riempivamo la testa di musica straniera Meglio questa che parole senza senso. E quanto caldo soffrivamo d'estate Con quelle giornate lunghe scontate come una condanna A nostra insaputa era il tempo migliore. Ci prendevano in giro, noi non prendevamo niente sul serio Ignare del futuro per questo così bello. Aprile Lieve calore produce già stanchezza e non c'è stupore non c'è certezza, io sono così pigra e indolente distratta dal dolore invadente con la vita che aspetta che mi innamori ancora dei giorni dei viaggi del mestiere di mettere ore una dietro l'altra e chiamare vita il flusso continuo del sangue, il battere involontario del cuore i desideri improvvisi del corpo e magari innamorarmi dei rumori di cortile del svolazzare dei panni stesi al sole d'Aprile.
Se tu fossi qui Se tu fossi qui adesso che il tempo è buono e si può andare per mercati si possono assorbire calore e colori, farsi attraversare dalla folla e la gente attraversare, adesso che non ho niente da dire e tutto da raccontare. Se tu fossi qui Adesso tra il dolore e l'assenza, qui a riempire il vuoto a dare forma al tempo. Se tu fossi qui,adesso. Ultima notte Madre, dolorosa è la notte, passerà e sarà ultima tua e prima mia di ombre lunghe sul futuro; ora il sonno non arriva a spegnere la mia veglia tormentata e non prego non piango, lascio che mi consumi il rimpianto. Nei tuoi occhi Nei tuoi occhi il mare che non attraversai, i cieli che non volai perché non mi vuoi? Dopo Cosa resta di noi dopo il cammino, quelli che abbiamo incontrato, saluti e sorrisi scambiati, i giochi dei bambini e la sorpresa nei loro occhi, le mani giunte le strade in salita, il pane del perdono, la voce assordante del cuore, il male fatto,il male subito, l'amore donato come vuoto a rendere, i passi leggeri in una notte senza sonno, le perdite e le attese, i libri divorati più che letti, i versi che ci hanno aperto nuovi orizzonti, gli amori non corrisposti. Scherzo per X Dove sei dolce bambina sola e solitaria, vuoto e pieno del mio amore sprecato perduto così malvissuto da farmi morire per te? Dentro te Dentro te in ogni fibra del tuo corpo amore, in ogni goccia del tuo sangue giovane e veloce, dentro ogni cellula della tua pelle dentro il tuo bene a disperdere il tuo dolore, vorrei essere dentro i tuoi occhi, vorrei essere brandelli di vita sotto le tue unghie, in ogni parte del tuo corpo che si muove lavora e vive lontano da me,io vorrei esserti dentro fino in fondo,seguirti ovunque presenza invisibile. Salvezza Arriverà per tutti il mestiere di Dio è perdonare. I figli tornare… Sono mare in tempesta eppure vorrei trovare requie, dormire per riposare gli occhi e le mani. Vorrei guardare i figli tornare a ridere con gli occhi al sole. Sono mare in tempesta eppure vorrei trovare requie, vorrei vedere i figli tornare da tutte le guerre. Passione. Così solo riesci a sentire gli insulti del popolo Che ti baciava le vesti solo un minuto fa. Non cambia l'espressione del tuo volto La tua dolcezza si tinge di rosso sangue. La tua carne lacerata gli sputi gli oltraggi Eppure non piangi,non gridi resti in attesa. Quante mani hanno toccato quanti occhi hanno visto E le bocche parlato pianto e riso poi tutto è finito. Il tempo è sospeso oppure corre veloce Quando anche tu ti sei arreso alla paura. Hai invocato il Padre ti sei sentito abbandonato Ed eri parte di un Dio. Così solo perfino tu,figlio dell'uomo Perché fosse gloria dell'uomo ogni goccia del tuo sangue. Francesco Come Francesco spogliarmi di tutto e dare alla vita un dolore diverso più dolce,piagato d'infinito. Ansie Sono come il pittore di fronte alla sua tela, cerco parole come un nero che spieghi il mio dolore. Mi lascio ispirare da questa notte così buia da esasperare l'Inferno, non so quel che cerco ma forse è giusto che trovi. Vorrei… Vorrei coprirti di parole,di baci. Vorrei dirti che andrà tutto bene, di non aver paura ,che sarà per sempre. Vorrei dirti che domani ci sarà il sole, che io ti darò la mia parte migliore, vorrei tacerti il dolore,capirti meglio, esserti dentro come vuoi, vorrei mantenere tutte le promesse che ti ho fatto negli anni, vorrei farti del bene senza farti male, coprirti di parole per proteggerti dal freddo di questo nostro lungo Inverno, vorrei preservarti dal tempo che porta via tutto, vorrei che il tempo non portasse via noi. Prega per me Prega per me che non ho un dio e sono rimasto solo tutta la notte sotto la pioggia e c'era qualcosa nell'aria che mi feriva la gola. Prega per me se la fede è un dono sii così generoso da dividere il pane, il vino e l'incanto di una vita qualunque. Prega per me tra un rimorso e un rimpianto come fossi solo al mondo ed il mondo pieno di gente come me. Domande Senti la pioggia che batte sui vetri delle mie finestre? Questo inverno sembrava già finito ed invece ancora pioggia e freddo e vuoto nel cuore e tutto sembra così lontano a portata di mano ma irraggiungibile come quando eravamo felici senza saperlo. Se davvero qualcosa di noi sopravvive tu adesso dove sei su quali strade cammini chi incontri a chi sorridi dove appoggi la testa ogni sera quali e quante mani stringi chi raccoglie i tuoi sorrisi e le lacrime è davvero finito il dolore o soffri per noi che abbiamo corpo e consistenza e non sappiamo cosa fare? Ci sono domande che non hanno risposte come lame scavano dentro,lasciano ferite profonde ma restano lì come sospese tra i giorni che vanno le notti che arrivano a darci una falsa serenità nei sogni in cui cammini sorridi e tendi le mani verso di me e forse è lì che tu sei. Giuda Giuda mostra i denti Attraverso i secoli ha imparato a difendersi, passo dopo passo è arrivato dove voleva. Gli uomini per lui hanno scoperto nuovi mondi, le infinite possibilità del male, Giuda ha milioni di figli e figlie fermi ai bordi delle strade, guardano le nostre vite passare e massacrano nel nostro nome vendendoci l'orrore come qualcosa di inevitabile per arrivare ad una pace possibile firmata col tradimento. Un posto dove Un posto dove potermi sedere ed aspettarti sicura che verrai ad inumidirmi gli occhi, a chiudermi l'anima in un lungo sospiro fino a sentirmi finalmente viva. Un posto dove potermi sedere ed aspettarti sicura che verrai a sederti al mio fianco, per vivere con me il tempo che inesorabile passa su vite mai veramente nostre. Un posto dove respirarti fino a non poterne più e poi morire,o non morire mai, addormentarmi tra le tue mani come fossi un gatto, restarti dentro come un rimorso. Come un nemico Riconosco il dolore come un nemico non si annuncia ma arriva a prendersi fiato a scolorire i giorni a fare strage di me. Come un nemico il dolore conosce tutte le mie mosse sa quello che penso ciò che dirò, mi colpisce alle spalle il dolore come un nemico. In fondo all'anima In fondo all'anima che non ha fondo mi manchi. Negli occhi,nei sorrisi, in certi giorni di pioggia che fatico a vivere, che ignoro il mio corpo così abituato a respirare, mi manchi. Mi manchi nel sorriso dei miei figli, nel silenzio delle mie stanze, nel pane che mangio, nell'acqua che mi disseta, mi manchi ed ho scritto milioni di parole inutili se ancora mi manchi. Sei…2 Sei negli occhi miei ad ogni risveglio, sei nel tempo mio che vivo, nelle mie risate quando rido sei sale nelle mie lacrime, sei la pioggia che danza sul mio balcone, questo Inverno sei neve e stupore albero e fiore. Sei stata seme ed io godo dell'essere tuo frutto, distratta e confusa dalla tua assenza, io sono eterna ferita che brucia, ma tu sei in ogni atomo della mia materia, sei nell'essere e non essere della mia anima. Le rose Di tante rose ti scelsi unico fiore A profumarmi i giorni e le ore solitarie e vuote che non sai, piccolo dolore comprendi ogni dolore futuro e la passione e poi lo stupore di essere ancora vivo, mi capirai perché sarò lampo nella tua mente mi sentirai perché sarò eco della tua voce. Di tante rose ti scelsi unico fiore a profumarmi i giorni e le ore Mi nutro di te Mi nutro di te e tu non lo sai, succhio linfa dalla tua vita senza colpa perché l'amore ci sceglie e si fa beffe di noi. Mi nutro di te e tu sorridi, io sono i figli che non volevi e mi partorirai ridendo perché l'amore ci sceglie e fa scempio di noi che restiamo a guardare mai sazi,mai contenti ma vivi. Sei… Sei fuoco Punto e virgola di ogni mio discorso Con parole che vengono via Una dietro l'altra con dolore e malinconia E passi veloci nella notte E battere veloce di pioggia Sui vetri delle mie finestre. Sei promesse come foglie al vento E libri che non finisco mai di leggere E clacson giù in strada E mal di pancia mensili E figli teneri e così soli Da somigliarmi tanto. Sei prima e poi Sei il sempre che oppongo Al mai degli altri. Sei il lasciarsi bagnare da una pioggia attesa Che lava via La polvere di un 'estate troppa calda E la bugie da un corpo Che si crede ancora così giovane Da poter seminare inganni. Sei pagine e pagine Di storie che non ho vissuto ancora Sei occhiali scuri per non vedere il mondo Sei la dolcezza di una notte tranquilla Se l'ansia che mi tiene sveglia Sei la rosa sempre viva Sei dei miei figli la risata Ecco sei la pioggia che finalmente arriva A battermi sul cuore. Se tu fossi un'idea Se tu fossi un'idea ti penserei fino a non avere più pensieri, mi perderei nell'immagine che dai calma e serena ed allora forse io riposerei in quello che pensi e ti conoscerei come le foglie conoscono il vento, con lo stesso stupore senza resistenze mi farei trasportare da te. Idea fissa nella mia mente ti penserei fino a non avere più pensieri, sarei dove tu sei pronta a darmi parole buone per ricominciare. Via con me Raccoglieremo i fiori nei prati dove fiori ci saranno ancora, guarderemo salvi dall'alto la città che ai nostri piedi non avrà nulla da chiedere, niente da dare e sarà giusto così. Cercheremo con gli occhi le stelle di notte si aprirà il cielo come le strade e comprenderai che il mio silenzio racchiude le nostre storie. Sentiremo il cuore dei nostri figli battere, il loro sangue scorrerà anche nelle nostre vene, io non avrò più paura, tu cambierai mestiere e fortuna, ci nutriremo di parole e pane, salirà la voglia di vivere a bagnare gli occhi di lacrime nuove, vieni via con me. Attualità Peccato che tutto finisca sempre con lo scioglimento di qualcosa, che siano le Camere a sciogliersi o il diritto di ogni uomo almeno a capire come neve al sole scompare, a noi sembra di essere fogli di giornale già letti, a noi sembra persino di essere più lenti nei gesti nella capacità di stupirsi ,tanto oggi non è che un numero sul calendario che si pianga o si rida, da qualche parte si nasce e si muore sempre allo modo. Si fa la guerra ma con un altro nome, il Papa invita gli Ebrei nelle preghiere del Venerdì Santo a trovare Cristo sul loro cammino, intanto lui si è perso per strada nelle sue scarpette rosse, bardato d'oro ci parla della fame nel mondo dei diritti dell'embrione,mai dei bambini buttati nei bidoni, di quelli dimenticati negli istituti o a casa a specchiarsi nel proprio dolore, con la città sotto che vive e fa rumore, azione, fa notizie non buone, almeno non stasera. Se la pioggia Se la pioggia lavasse via il dolore allora io l'aspetterei con gioia, mi aprirei come terra appena seminata, come terra arida , spalancherei la bocca e le braccia come bambino assetato danzerei seguendo i giri della mia testa senza pensieri rotolerei nel fango, se la pioggia lavasse via il dolore. Quanto rumore nel tuo silenzio Quanto rumore nel tuo silenzio al buio riconosco appena le mie mani senza te. Passano i giorni e sono vuoti è come se un velo di polvere si fosse posato su quello che faccio,su ogni cosa che guardo, vivo come in attesa e rimando ogni cosa a domani. Comandamenti Guarda e sarai visto chiedi e ti sarà dato, perdona,e se non sarai perdonato dimentica. Ama e spera di essere amato. La poesia dei panni stesi Al vento come bandiere senza identità, felici del nulla del vento, senza un rimpianto senza un rimorso necessari comunque ai corpi sospesi nel tempo che hanno nomi e braccia e gambe una vita e una morte, stanno i panni stesi al sole da balcone a balcone in attesa della resa del tempo. La resa dei conti Non solo parole La gioventù è un dato di fatto A vent'anni Ed io avevo già capelli bianchi Ad incattivirmi il raro sorriso. A trenta figli da crescere E una passione nascosta Al mio stesso vivere Passo dopo passo Sulla strada Tutto esposto al giudizio Di chi non dovrebbe ma giudica Seguendo il labiale Di altri infedeli. A quaranta cerco dio In mezzo alla gente Che sia finalmente A sua immagine e somiglianza Ogni giorno ho un nuovo dolore Ma questo sarà ininfluente Alla resa dei conti. Natale ? Come ogni anno Resto solo, con regali non graditi fatti e ricevuti e nemmeno un centesimo in tasca; però ho visto in giro qualche bel presepe ciao. Ogni specie d'amore Questa specie d'amore Che mi aiuta ad attraversare la strada A mangiare sano A smettere di fumare Che ha un posto nel tempo Che vivo da solo risalendo la corrente Di quello che non sono. Questa specie d'amore Che mi fa da profilassi Per il male di ogni giorno Amaro in bocca Come dopo un a sigaretta Come un' inutile attesa E butta fuori Chi non rispetta le regole E vuole tutto e pretende il meglio Ma non ha amore raro Da portare nel palmo di una mano. Questa specie d'amore Protetto segreto nel petto Che si muove leggero verso un altro dolore Si alza e si abbassa Fiato nel fiato corpo sul corpo E darsi l'anima ed il dopo di quello Che sembrava essere tutto,ma forse non lo era. Questa specie d'amore Che parla altre lingue Capisce la gente risponde all'invidia Con la sapienza e ride Ride e si mantiene giovane Saltando fossi e rimpianti Che ha mani grandi e occhi verdi Ed ama la vita che è tutto,e non si possiede altro Ed alla fine si lascia ma poi resta Ogni specie d'amore- Variazioni La gente va a letto dorme o si rinnova Come un augurio la vita, Questo eterno scegliere Pendere ed andare Cercare il prezzo migliore Nello squallore di mercatini di periferia. 2 ho pianto e mangiato pane non più buono alle mie lacrime, ed ho aspettato il sonno chimico come un coma per mandare al diavolo questo giorno fallito. 3 mi scoppierà il cuore prima poi oppure il fegato rivelerà le sue lesioni meglio ancora cederanno i polmoni dentro un altro colpo di tosse e mi sembrerà tutto senza senso. 4 il mare mi squieta troppa gente cotta troppi bambini urlanti a riva troppa musica assordante troppo sole. Guerra È guerra chiamala come vuoi ma è guerra, intelligente lampo e senza scampo, è la guerra. La verità Colma il silenzio prima che il silenzio ti colmi, la verità rende liberi e soli. Resti di me Resti di me Quel che deve restare, fosse anche il nulla ma che mi ci possa cullare al suono di una voce amata, al ritmo di una ninna nanna antica. Aspettando il 2008… Quali altri stupori si solleveranno le nazioni e gli uomini, gli uomini granelli invisibili nel cosmo sapranno finalmente se Dio finalmente presenterà il conto? Quanti poveri cristi ancora mandati come in fila a far la guerra per la pace solo per arrivare in qualche modo alla fine del mese o del giorno dopo. Quale Patria,la Patria cara perché unica ereditata come il nome la virtù e la religione, saprà dare risposte questa Patria di cortigiani e giullari, dove tutti hanno qualcosa da dire di urgente d'importante per il paese da smentire poco dopo comunque a nostre spese? Cosa ne sarà del sangue speso fino ad ora dalle Alpi alla Sicilia via terra e mare, sangue di chi aveva un destino disposto male sulla carta del cielo? Quello che lasciamo sarà peggiore o migliore Di quello che troveremo,chissà stanchi forse sì,ma non rassegnati almeno noi che abbiamo un cuore di parole ed altre parole nel cuore. A Francesca Tu la vita la prendi a morsi Con denti forti e sani, strappi al tempo della tua infanzia i giorni tristi e lenti dell'adolescenza, vorresti già essere grande ti senti il tempo tra le mani e ogni dolore è così lieve cullato dall'ottimismo dei tuoi pochi anni. Hai gli occhi miei ma non vuoi vedere il mondo come lo vedo io e per te è un bene, ma sarà dura poi ogni giorno ogni notte fare n passo avanti e poi un altro ancora attraverso la vita. Un giorno in più Non colsi in tempo le rose la Primavera mi passò davanti dolce,violenta e breve come un temporale tropicale. Mi ritrovai addosso un anno un giorno in più ed un lamento eco di qualche rimpianto ma già da tempo avevo scelto di non avere rimorsi. D'amore Morirò in sorrisi spenti Agli angoli di certe strade buie Alla periferia di una città non mia Disperato e sarà ancora poco Il tempo trascorso tra il dire l'amore E fare l'amore: magari con un po' di fortuna morirò d'amore. Femmina di lupo Crescere uomo tra gli uomini evitando i lupi, darsi un po' d'importanza eludendo gli specchi con in bocca l'amaro sapore del tempo che passa, sulle labbra gli amori mancati nomi senza un volto: provo ad inventarmi almeno un ricordo e sono meno sola, uomo tra gli uomini o femmina di lupo. Non di solo pane Non di solo pane anche di promesse mancate di viaggi finiti di porte sfondate, non di solo pane anche di voglie anche di scontento e di sangue sangue innocente sprecato per niente. Non di solo pane anche di solitudine stretta tra i denti di non guardare il dolore di tanti, anche di sigarette e pioggia e via nel vento col tempo che ci danza addosso ogni suo ballo. Non di solo pane anche di parole come pezzi di un'altra occasione, anche di favori di benedizioni e maledizioni raccomandazioni e buone intenzioni e passi svelti su giornali stracciati con notizie inventate e bugie ben riuscite. Non di solo pane ma di sogni di notte e notti da sogno, di viaggi imprevisti e senza ritorno, di uomini donne,bambini e cani bidoni di scorie e violente passioni e telegiornali di neve di sole di bene e di male di anime nude e facce stampate, si vive di sogni contro tutti e con tutti,si vive. Ruba al tuo tempo un po' di tempo per me Ruba al tuo tempo un po' di tempo per me Guardami partire guardami tornare Tra le tue gambe sfiorata dalle tue mani, ruba la tuo tempo un po' di tempo per me guardami cambiare in meglio lentamente, guardami soffrire quando resto sveglia amore piccolo e grande che somigli a tutto e sei uguale a niente che mi fai del bene anche mentre mi fai del male, guardami riposare vicino al tuo cuore cullata dal tuo battito come fosse il mio mentre io vivo e muoio condividi con me il tempo che resta e chiamiamolo amore. Come tu vuoi (come tu vuoi) mangiare e bere almeno bevi qualcosa latte e miele piano non importa se sporchi scorre più lento il sangue anche nelle mie vene. (come tu vuoi) sono tue le mani tua la vita tue le parole e quel che c'è ancora da dire ma te lo leggo negli occhi tutto il dolore. (come tu vuoi) ti arrivano i rumori dalla strada a volte come una spada che scava l'anima ma per un po' ti ritorna in bocca come un sapore di vita di quello che eri bambina poi donna moglie madre nonna. (come tu vuoi) lasciati andare dolcissima lascia la strada e il rumore corri verso la speranza di risvegliarti un giorno con noi o senza noi negli occhi del tuo dio finalmente misericordioso. (avessi trovato il coraggio di lasciarti andare davvero dolcemente nel sonno…) Come l'ultimo giorno o il primo Come l'ultimo giorno o il primo Come mettersi seduto in attesa Come pietra levigata dal tempo Che sia memoria di me ogni passo nel mondo Di me oggi libera di rinunciare ad ogni corsa Metto l'anima in guardia Da probabili rancori Come sogno veloce nella notte Che non ricordo al mattino Il passato mi libera da ogni colpa residua Da ogni amore fallito Da ogni figlio solo pensato Come l'ultimo giorno o il primo Resto in attesa ed è la speranza A tenermi in vita Come fiato sospeso sul futuro. Io sono Io sono il gatto costretto ad evitare le auto in strada, sono il cane abbandonato al centro di un'assolata via di campagna o sulla provinciale proprio dove passa un'anima al secolo. Io sono la polvere sui tuoi mobili su tutti i tuoi gingilli, sono i cocci delle tue porcellane sono la tua fame sono la tua sete. Io sono i panni sporchi che lavi ovunque sono gli inviti che non ricevi le visite che rifiuti le telefonate cui non rispondi. Io sono tutto quello che tu vuoi io sia e non so chi sei, non sai chi sono- Lontano dal dolore Lontano dal dolore in fondo è umano desiderare il silenzio dopo il vociare inutile è umano voler dimenticare e dimenticarsi come un oggetto qualunque lasciato in fondo ad un cassetto. E solo così continuare a vivere in un continuo morire nascosto agli occhi di tutti. Pensieri di M. Vorrei sdraiarmi sotto questo cielo col sole addosso appena tiepido a tratti bagnato sembra umido sulla terra che è come stare su di un sofà con addosso una coperta leggera e lasciarsi andare finalmente magari seguendo una musica o soltanto i miei pensieri. Ecco in fila tutti gli anni che sono passati andati finiti inseguiti da tutta quello che ero: pensiero e azione corpo e anima senza più corpo ma con passione. Quello che sono stato quello che adesso sono sono stato e non sarò mai più. Non sarò mai più così calmo con un buco al cuore e in questo buco un'unica ragione Il dolore ci scava dentro un buco enorme che in qualche modo dobbiamo riempire e ci servono cibo promesse amanti cattivi figli bugiardi ci servono rimorsi e quintali di rimpianti ci servono nemici e falsi dèi ci servono guerre e imprese impossibili ci servono litri di sangue e uno squallore invitante e una Morte possibilmente apparente- Pensando a Gabriele Sandri Tutto quel sangue ed io non capivo niente avevo la testa piena di ricordi rimorsi rimpianti tutto quel niente che è la vita tutto quel parlare ed il dolore così presente parte di me come braccia e gambe come occhi e denti e mani e capelli tutto quel me sconosciuto come mai nato- Tresette Dobbiamo vivere Mischiare le carte ogni tanto, aspettare una mano vincente. Il coraggio a volte manca E le sere si perdono in niente. Io avevo il cuore grosso Ma ci ho dormito sopra Sperando che il sonno Non portasse incubi, ho aspettato un giro di carte truccate per vincere almeno un volta. C'è stato un tempo in cui Ogni partita era vincente Ma ho continuato a giocare Sfidando la sorte E quando la sfortuna arriva Sei sempre in gioco Ma non hai più voglia Di tentare ancora. Tracce di me Lascerò una scia Fogli scritti a mano O sputati fuori da una stampante Collegata a computer Di ultima generazione Vittima anch'io di un progresso Che ci porterà all'estinzione. E tu se avrai amato almeno un verso Anche senza capire Seguirai la traccia Indosserai una mia camicia E scenderai in strada A dare la notizia Della mia assenza. Variazioni La gente va a letto dorme o si rinnova Come un augurio la vita, Questo eterno scegliere Pendere ed andare Cercare il prezzo migliore Nello squallore di mercatini di periferia. 2 ho pianto e mangiato pane non più buono alle mie lacrime, ed ho aspettato il sonno chimico come un coma per mandare al diavolo questo giorno fallito. 3 mi scoppierà il cuore prima poi oppure il fegato rivelerà le sue lesioni meglio ancora cederanno i polmoni dentro un altro colpo di tosse e mi sembrerà tutto senza senso. 4 il mare mi squieta troppa gente cotta troppi bambini urlanti a riva troppa musica assordante troppo sole. Novembre Ora tu dormi nella quiete di stanze che tu sola sai E ti arrivano da lontano le voci delle mie figlie che litigano Le storie che ho pensato per tenerti con me Le conosci tutte è un po'ti piacciono Perché hanno un lieto fine sono storie di gente Come noi che sa che la morte è la fine di ogni speranza Allora si continua ad andare un passo dietro l'altro Tentando magari di capire perché a Novembre Fa ancora così caldo. Comunque amici Io non ascolto quello che dicono anche se li guardo e sorrido. Io non divido il pane con loro,anche se siedo alla stessa tavola. non credo in quello in cui credono e non ne faccio mistero. Io non invidio le loro case,i loro gioielli i vestiti e tutti quegli inutili elettrodomestici, io non ho niente di quello che loro hanno o desiderano avere, io non so se sono io felice,oppure se loro sono felici io so di sicuro che in tutti i miei pensieri,non li penso nemici- Mare in tempesta Sono mare in tempesta Eppure vorrei trovare requie. Vorrei dormire, poter riposare gli occhi e le mani. Vorrei guardare I figli tornare a ridere Con il sole negli occhi In questo giorno freddo e implacabile. Sono mare in tempesta Eppure vorrei trovare requie. Vorrei guardare I figli tornare. Siamo fatti Siamo fatti di vento Di tragedie annunciate Di parole di vetro Di promesse mancate. Siamo fatti di acqua Di sole di nebbia Scivoliamo via Verso la prossima forma. Siamo fatte di sole Di caldo che uccide Di paura di vivere Di paura di morire Di rumore di suoni Di umori e odori. Siamo fatti di attese Delusioni e preghiere Di amore comprato Di amore venduto. Siamo fatti di ventre Di braccia di gambe Siamo fatti di parole Siamo fatti di niente. La fine Quando tutto sarà finito Un lamento più acuto, muterà il dolore in un eterno godere. Versi liberi da una città tradita (Bagdad) Ora sono qui, qui distante un passo un respiro solo. Sono qui vicino ad un risveglio Colpito a morte Per la vita, ora sono qui nel lembo di luce di una colpa atroce, e vorrei gridare ma basterebbe un sussurro. Per chi è chiuso in gabbia La libertà è un insulto Come la speranza di rivedere Il fumo,forse soltanto la polvere Di una città tradita. Contemplazione Essere il Nulla Ma esserlo completamente, ascoltare una moltitudine di voci e sentite niente. Essere mani senza braccia Pensiero senza confine Nell'eco infinito di un dolore, essere pietra posata a schiacciare rimorsi, a nascondere rimpianti. Essere il Nulla Ma esserlo completamente. Il vento di qui Il vento di qui Così pieno di zolfo Ma un po' si sente il mare E la terra che non abbiamo Ma vorremmo conquistare. Il vento di qui Questo vento infame di morti E bambini con gli occhi troppo grandi, questo è il vento di chi resta ma vorrebbe andare . Il vento di qui Che si ripete ogni giorno Questo vento che non è caldo Né freddo,non è oro né incenso Il vento di qui È soltanto vento. A mio nonno Tu mi raccontavi storie sottovoce Nel tuo dialetto che non capivo Con disperazione. Eri il mio passato Lo intuivo eri quello che ero stato Prima che diventassi Sangue anima e morte. Io non sapevo come chiamarti Non sapevo quale posto darti Nei giorni che allora credevo Scorressero lenti E che adesso se potessi Strapperai dal passato coi denti. Tu eri un uomo Dal passato piegato sui campi di grano Dal dolore dei figli venuti Quasi per caso e poi andati Uno dopo l'altro A darti fiato in noi Ora che non ci sei. Ora che il mio nome È l'eco del tuo nome Io mi siedo e scrivo E scrivendo prego Tentando di salvare l'anima Dalla disperazione per ogni assenza. Maggio Nata da un dolore Come ogni altra cosa Nel cielo ancora pallido Di un mattino poi caldo, amore ed odio in me sporca di sangue innocente e colpevole sola. Nata da una momentanea distrazione Amo forse riamata Passa il tempo Anche tra le mie dita Nessun rimpianto Nessun rimorso Forse. Preghiera Disperato In un tramonto Rosso dell'ira del mondo, mi son seduto a pregare un dio assente o almeno lontano da me polvere di un antico dolore, di un cruento sognare. Per me Io sto Con un piede nell'azzurro felice Di un giorno di sole, l'altro nella morte che addenta la vita mia pigra e indolente. Tra tanta gente Ho scelto la solitudine. (nel tuo nome,sempre) L ontano gli occhi non vedono quello che il cuore vuole ancora sentire O gni tua lacrima ora è nei miei occhi R agione del tempo che mi rivuole indietro E sco per poco dall'anima poi torno N ata e rinata alla speranza Z ona nera della vita la morte mi ritrova A nima linda e sicura al tuo amore. Decorato Forse nemmeno hai sentito lo sparo, quel colpo che ti ha ucciso, così sei caduto missionario in missione di pace messo in croce dagli uomini decorato al valore perché il nuovo Governo avesse lo stesso colore rosso sangue del precedente. Nel mio sogno È già notte In tutti i miei pensieri, si parte poi si torna sempre al tuo nome, la voce le mani, gli occhi i capelli. Resta ancora un momento Nel mio sogno Fuori c'è vento. Il sonno del custode Quanti partiti presi e lotte clandestine Quanti conti in sospeso quante file di ballerine Quante vite perse alla fine della corsa Quante belle speranze e giovani comparse Di fronte all'onnipresente voglia di cambiare Lasciare che siano gli altri a scegliere Se vivere in battere e levare Dopo aver letto attentamente le istruzioni Comprare un regalo qualunque Per continuare a portare in giro Un pensiero imbarazzante. Quante pellicce e belle donne Cercano inutilmente di distinguersi Ma sono tutte uguali vestite dagli stessi animali, ah,quanto non sapere quanto lasciarsi andare al vago senso del pudore all'ossessione di chi ama comandare. E porte chiuse in faccia nei giochi di potere Gente che si cuoce al sole E poi vuole ricominciare a credere e sperare Che in fondo e sempre meglio che lavorare Tutto questo voler risanare. Quante pie illusioni In specchi concavi e convessi Se dio c'è ci vede e sa già tutto non serve rimandare L'essere qui adesso è già pagare tutto Tutto con gli interessi Opere ed omissioni cattive compagnie false opinioni Perché non conviene, e dio sa se è vero, voltare le spalle all'assassino quando preso dal sonno il nostro custode non sa più da che parte stare. Malinconia È una malinconia Simile ad un continuo cadere, è guardarsi le mani ed il vuoto che contengono, è cercare fiori in deserti infiniti, è cercare parole e non riuscire a dare un senso ai pensieri. È un buco dentro Dove si annida il passato, e se il presente è questo continuo dolore non esiste un futuro possibile di acqua e pane di cielo e mare. Solo una normalità apparente Che nasconde Una bomba inesplosa. Libero Mi porto dietro quello che sono E non quello che ho, potrei avere molto ma vorrei aver capito tutto e restare seduto felice sotto un albero con un libro nuovo in mano, un libro inesplorato. Sono quasi libero Così solo e deciso a restare in silenzio, ancora qualche ora. Mi porterò per sempre dietro Quello che sono e non quello che ho. Mi sanguina la vita dalle vene Lentamente dolcemente, dicono che per pagare c'è sempre tempo ed io ho pagato già tutto ,sbagliando. Mi stilla amore dal petto E tu non ci sei, disperso per un mondo che ti vorrebbe diverso ma ancora non lo sai, ma io ti cadrei negli occhi se ti vedessi adesso innamorata e devota come non sono mai stata. Io ti danzerei sul cuore Se mi ascoltassi adesso, ora che sono pronto a confessare la verità che non ho mai detto anche le cose che non pensato né fatto. Mi sanguina la vita dalle vene. Zampilla giù in strada Ed arriva fino a te, ovunque vada il suo corso è incerto, tanto sei disperso lontano da me. Nel sole senza rumore Togliamoci dal buio amore Di troppe parole inutili Lasciate cadere tra di noi Anche da chi non voleva il nostro bene Ma una forma di sottomissione Che mai saremmo disposti a dare, Togliamoci dal rumore amore Di troppe vite Che non ci appartengono Usciamo al sole Io e te Nel silenzio che tra di noi Non è mai stato un peso. Il Paradiso degli infedeli Ci deve pur essere Un Paradiso per gli infedeli Quelli che non credono Eppure non vanno in giro a maledire A mettere bombe Ad annunciare ogni giorno L'imminenza della fine del mondo. Quelli che non credono Ma non si ubriacano e poi al volante Di un'auto potente Si salvano ma uccidono nello schianto. Un Paradiso per quelli che rispettano la fila Pagano le tasse non sputano a terra Hanno una parola sola E rifiutano preventivamente la Guerra. Ci deve pur essere un Paradiso Per quelli che non credono Eppure non uccidono Amano e come tutti odiano E se possono scansano il prossimo Perché gli somiglia troppo. Un Paradiso per quelli che non credono Che Dio vada in giro ricoperto d'oro Ed abbia bisogno dei mercati dei templi E di conti in nero, della scorta e dei proclami di mantelli e cappelli ingentiliti dalla pelliccia d'ermellino di Santi che non ci stanno più tutti nel calendario, un paradiso per gli infedeli puri di cuore e di buone intenzioni. Grida alla Luna Se pensassi bene di voi Penserei molto male di me, elementare. Se potessi gridare alla luna Il mio dolore, sarei un lupo e non un uomo ed allora non grido ma continuo a guardare la luna trovandola pallida. Quanto tempo ho sprecato Nel tentativo di capirvi Finendo,meschino,coll'imitarvi, quanto amaro mi resta in bocca, e chissà quanto tempo ancora. Se pensassi bene di voi Più che la follia, la stupidità mi aliterebbe sul capo, non ne sarei affatto contento. Maria Attanasio Nulla è per caso A volte di notte le mani s'incontrano Dopo una giornata di odio. Tu mi sei accanto E la tua stanchezza mi addolora Me la porto addosso stendendo una gamba Verso le tue gambe,come a cercarti. Mi serve sapere che ci sei Per dirti che ci sono,ancora. Family Day Mostrare la via Educare con l'esempio Lasciate però Qualche avanzo nel piatto, in ricordo di chi non ha né avanzi né sprechi. Non si sta bene Tra il dire il fare Nemmeno parliamo Dell'amore di un tempo Forse si è addormentato Tra i conti della spesa E l'odore buono Dell'ultimo bucato. C'è qualcosa di buono In quello che facciamo Anche quando recitiamo la parte Dei teneri amanti Perché davvero un tempo Ci siamo amati Quando "per sempre" Non era una bestemmia. Che bello procreare Senza nessuna preoccupazione Per tutto quello che una volta finito Ci mancherà di sicuro. Tutti in piazza Ad educare i figli degli altri Con l'esempio Dipendesse almeno Soltanto da noi… Vendetta Se davvero la miglior vendetta È il perdono Chi ci vendicherà tutti? Il coraggioso guerriero d'Oriente Che si uccide pur di non tradire Oppure L'industriale del Nord Che si è venduto e ricomprato Anche l'anima ? Chi? Ipotesi Mettersi da parte Lasciarti passare È un po'come volerti afferrare, scartare di lato senza dare l'impressione di restare ferito dal tuo splendore. Mettersi da parte lasciandoti alla vita che fai Dove non entro né per gioco Né per dispetto,lascio tutto al caso E dal caso mi lascio portare Al futuro Dal passato al presente, è tutto così bello ,in fondo così perfetto. Fede Io volevo credere Che fosse opera tua la terra Ma gli uomini… …gli uomini con quelle mani sporche di sangue e l'illusione di una pace possibile solo con le bombe e le battute pronte e discorsi scritti battuti a macchina da un impiegato impiccato alla sua cravatta e ai suoi bisogni giornalieri. Io volevo credere Alla creazione tua di tutte le cose Alla dolcezza del tempo che passa Ma da miele diventa fiele Anche se ci inventiamo Qualche altra possibilità Passando da un chirurgo all'altro Vivendo accorti come malati Per morire poi perfettamente sani. Io volevo credere Che fossi tu,proprio tu A regolare il giorno e la notte Ed il tempo che non basta mai Soprattutto quello che resta. Ho pianto per te Ho pianto per te Occhi umidi e brucianti Pieni di verità nascoste Al tuo buon senso D'amante inconsapevole. Ho pianto per te Mentre il giorno diveniva sera Ed io solo e pensieroso Morivo nella notte sempre più vicina- 12a settimana Ho visto Dio Aveva i tuoi occhi buchi neri in divenire, aveva le tue mani che tentavano di afferrare il nulla che è tutto il tuo essere nel buio liquido in cui galleggi, e fai smorfie che non distinguo a tratti sembra che ti addormenti e fai giri su te stesso come per nascondere il sesso perché sei maschio e femmina, sei futuro e passato e quest'attimo presente che ti fa vivo in questo stesso istante in cui ti ho visto dio nell'uomo che sarai. Assenze Cosa cambia Non vederti Se anche questo è dolore. Girare per le stanze piene Della tua assenza, coltivando la speranza di ricordare il tuo odore. Ricordare il colore dei tuoi occhi, è tutta la notte che ci penso. Amare un altro dandogli il tuo corpo Ma non il tuo nome. E tutto questo tentando di conservare In un vuoto opprimente la tua immagine. Deflussi Un'emorragia costante Sangue come donna ancora feconda. Emorragia di dolore Pensieri rimpianti Quello che poteva essere E non è stato. Pensieri rossi Pensieri neri Pensieri per pensare Che ci sono cose difficili da capire E che non si può fare a meno di pensare. Un'emorragia d'amicizia: chiamami tanto so che non chiamerai e non ti chiamerò mai ho parenti lontani, per sangue e per censo e cultura soprattutto per onestà intellettuale . sono sola di una solitudine benestante, mi riempio di vite non mie di uomini mai visti o pensati all'ombra di certi alberi così belli che sembrano dipinti oppure sono veri come la rosa la casa la finestra il campanello che suona, ma io non ci sono. Il tempo del nulla Non lasciare che i tuoi occhi lascino i miei occhi Io conosco il tuo dolore come fosse il mio E prego che passi la notte l'alba poi il giorno Poi tutto il tempo che ci divide dal nulla Amore mio quello che non conosciamo Non può farci male- Invasioni Al buio Messo in croce Dalla tua assenza Pesante come roccia Caduta a polverizzare Forse i pensieri Ma non il desiderio di te Che così invadente Entra nella mia casa e distrugge Tutto quello che incontra Nel mio silenzio nero Vivremo di incomprensioni Di baci rubati ai malumori Io entrerò come un tiranno nella tua vita E non ci sarà nient'altro Che invadersi alternandosi Vittima e carnefice di un solo amore. Primavera Ascolta : C'è come una musica nell'aria E non è ancora Primavera Nel mio dolore. Io sono schiavo Di pensieri più grandi di me, passioni così nascoste da non essere più segrete agli occhi degli altri. Amore certo, fatto con gli occhi e le mani di un altro, graffi sul cuore che nulla ha guarito, né parole,né buone intenzioni. Ascolta : C'è una musica nell'aria Ed è già Primavera Nel mio dolore. Noi Noi occhi negli occhi E ti ricorderai di me Quando il mondo ti riavrà Più forte dopo di me. Noi e ci saranno risposte Alle nostre domande E ci sarà clemenza Per le nostre richieste Ed un vuoto pieno Solo e sempre di noi. Noi e ti ricorderai di me Quando le mani Non saranno più unite Quando il nostro tempo Scorrerà altrove. Lontano da noi Io e te saremo imperfetti Ma forti di unghie e di denti Per strappare alla vita Altra parte di noi. Anni… Anni di pura follia Anni di piombo fuso Colato dal naso Di una stupida ideologia. Anni di egoismo fascismo comunismo Anni armati fino ai denti Anni comunque perdenti. Anni di sole e d'ombra Anni d'amore, anni fumati e bevuti come giorni vuoti dimenticati in uno sbadiglio anni d'attesa sullo scoglio della nostra insoddisfazione anni di vento caldo che sembravano di rivoluzione. Anni di divise e fucili Di lacrime facili Anni di incontri impossibili Anni di terrore di buio totale. Anni di dolore Anni sospesi tra arroganza e disperazione Anni senza un volto e senza nome Anni pieni di gente con poca memoria Passeranno alla storia. Al risveglio Pallido,dal sonno sfatto Appari distratto,poco compatto, impreparato al giorno e al suo scatto. Al risveglio Come tutti,non sei al meglio Ed annaspi tra quello che voglio E ciò che offri. Spettinato e un po' gonfio Senza ricordi del sogno appena lasciato Sei disorientato dal mio assalto. Io crudele ti butto addosso Parole di una notte Trattenute a stento, Tutte le pause che posso ignorare, tutte le immagini che posso evocare al tuo risveglio, quando come tutti,non sei al meglio- Gli amanti I fiori e le mani I giorni che corrono verso notti Che noi siamo ancora insieme insonni A parlarci di noi Come fossimo sconosciuti a noi stessi E non amanti di noi Dagli specchi riflessi Nel domani e nei poi. Quello che ci sarà dopo noi È ancora passione Quello che manca A chi non si basta da solo, noi lo sapremo sempre persi nel nostro volo, siamo noi due soli il nostro poi- 11 marzo '04 Sono parte anch'io di un mondo Che gira a vuoto ,che ha paura ed implode Uccide e sguazza nel sangue Di vittime innocenti. Sono usciti dalle loro case come ogni mattina, hanno lasciato amori e figli come appendici felici, hanno lasciato progetti in sospeso e mattine e sere ancora da venire, un tempo incerto forse piovoso ma tendente al bello e sono usciti per strade conosciute possibili da praticare con gli occhi chiusi verso lavoro ,scuola commissioni quotidiane come comprare il giornale oppure un paio di scarpe nuove. Hanno aspettato treni scambiando sorrisi o Sorridendo a sconosciuti Forse ancora assonnati o momentaneamente persi dentro pensieri Troppo personali da lasciare fuggire anche solo attraverso gli occhi Sporchi di sogni mai più realizzabili. Sono rimasti lì sospesi tra lo scoppio e lo stupore Il sangue e le grida e il rimbombo assordante Del silenzio che resta sospeso tra la morte e la vita Che un istante dopo il boato riprende a scorrere Come un orologio impazzito. Sono rimasti lì, membra senza più un corpo Muti nelle grida dei feriti nel fumo che già si alzava dalle fiamme Nel suono delle sirene lontane Ignari dello stupore doloroso del mondo Della rabbia del pianto delle congetture delle ipotesi d'indagine Delle rivendicazioni più o meno attendibili Delle speculazioni politiche dei fiumi di parole corse Per l'intero pianeta . Sono parte anch'io di un mondo che gira a vuoto Che ha paura e implode Poi pasce nel suo stesso sangue credendosi innocente: Quale dio in cielo o in terra può volere/valere tanto? Roccia Quando penso , considero il divino che è in te, nel modo in cui ci crescevi con poco , raddrizzandoci la schiena, tenendoci al caldo quando l'inverno bussava alle nostre porte già aperte. Se ti penso, ti rivedo che impasti acqua e farina e ridi poi ti siedi e fumi ed il tuo volto si distende come lasciato dall'angoscia del giorno: troppo figli troppi spaventi e vestiti che durano poco e scarpe che si rompono continuamente ed un uomo che lavora a stento e che desidera essere un altro e altrove senza coraggio ci sputa il suo veleno addosso. Quando ti vedo Scorgo il divino delle tue mani grandi In quello che dici, nelle attese nei tuoi figli tutti in fila come te prolifici se non altro di buone intenzioni, e ci vedo tutti in fila a darti il fiato che serve a non sprecare parole. Roccia sei e rimani E noi siamo il muschio che ti è cresciuto addosso, ci hai nutriti,salvati. Così facile all'amore Sarei così facile al tuo amore, potresti tuffarti nei miei occhi e trovare boschi di una Primavera eterna; nelle mie orecchie troveresti sinfonie incomprensibili agli altri. Sarei così facile al tuo amore, avresti le mie mani ed il pane del perdono per tutti gli altri amori, avresti il mio tempo a goccia a goccia sulle tue labbra sì,sarei così facile al tuo amore. Una cattedrale nel mio cuore Ho costruito per te Una cattedrale nel mio cuore, una cattedrale senza ceri ma con i tuoi occhi ad illuminarmi il cammino, senza Santi ma con il tuo cuore a farmi del bene, senza voti ma con le tue mani per costruire le ore di tutti i miei giorni. Ho costruito per te Una cattedrale nel mio cuore, senza cori ma con la tua voce a ricordarmi ancora quanto amore si può dare ed avere dagli occhi dalle mani dalla voce dal sudore dal sangue dal petto e dal ventre, madre . San Giuliano di Puglia Tutto quel sangue ed io non capivo niente avevo la testa piena di ricordi rimorsi rimpianti tutto quel niente che è la vita tutto quel parlare ed il dolore così presente parte di me come braccia e gambe come occhi e denti e mani e capelli tutto quel me sconosciuto come mai nato- Sono qui nessuno mi sente Ho polvere negli occhi E nella bocca. La voce di mia madre È un lamento lontano Dopo questo momento Io non sarò mai più vecchio E lei Non avrà più questi trent'anni Che pure le sono scivolati addosso. Ora lo so,ora so tutto Il tempo si è aperto E per un po' Le sue braccia mi hanno consolato E se credevo adesso non credo più E non saprò mai Quanto male Può dare un dolore E quanto altro orrore mi è stato negato. Ti porto negli occhi Per vedere il mondo come lo vedi tu, E capire tutto Come puoi capire solo tu. Nei minuti d'ogni ora In ogni giorno di tutti i mesi Che sgranano come un rosario La mia vita, ti porto negli occhi. Mare Distesa azzurra io so che mi cullasti un tempo Che non ricordo ora in città tra i gas di scarico E malinconie personali e rabbia e sgomento Di fronte alla rabbia degli altri Indulgenti come siamo verso la nostra. Io so c'è stato un tempo in cui Mangiavo e bevevo e amavo Senza per questo tentare di uccidermi Come adesso che tutto questo è troppo Ed ancora non mi basta. Io so che tutto quello che mi fa male adesso Con il tempo mi ucciderà ma non voglio vivere Di più o di meno Di un qualsiasi altro uomo Che sa di essere solo Ma non per questo trema. Distesa azzurra io so che c'è molto altro Per cui tremare basta smettere di fissarti E guardarsi intorno o attraversarti con la mente Arrivare su altre rive e cercare uomini Che abbiano negli occhi il mio stesso stupore: L'inferno è su uno schermo acceso Noi lo stiamo attraversando da vivi E senza peccato e senza risparmio E senza intento di penitenza Noi non abbiamo peccato. Canto di vento Tutto questo dolore Intermittente Non mi farò più del male Cambierò nome Guarderò la gente con occhi nuovi In questo canto di vento A cuor contento Non chiedo tanto. Ma che ci sia pane E lavoro dopo il riposo Ed un cielo nuovo Dopo un'ennesima guerra In prima visione Dopo questo canto di vento A cuor contento Anche senza ragione. Tutto questo dolore E come passa il tempo Potrei ricominciare volendo A cuor contento. Meursault (lo straniero) Quello che ho visto io È un caldo assurdo Che riasciuga le ossa E tu non sei nient'altro; ho visto il mare aprirmi le sue braccia poi il seno di una donna ed io volevo nasconderci la faccia quando tutte le donne diventano nessuno e posso toccare il vuoto lasciato da Dio. Quello che ho visto io È un pubblico attento A questa vita di cui non mi pento E vorrei,ma non so più leggere La mia calligrafia Ho scritto al buio e lontano Da casa mia. Ma le storie si ripetono E sono storie inventate Gli uomini nascono ovunque Allo stesso modo La novità non c'è E voi,voi ghigliottinatemi pure Sono già mille anni che non ho testa Ho solo un ultimo desiderio: l'attenzione della folla ! Partecipando alla vita Si vince il premio Dei rimpianti Sottili e pungenti. Piccole macchie di sangue, questi rimpianti, sulla pelle dei nostri bambini lasciati giù in strada in lacrime tra la guerra e i muchi di raffreddori incurabili come il dolore di questi ultimi mille anni. Dicembre Ancora questo freddo Che va e viene, per le strade vetrine illuminate e gente che ha fretta ma non sa dove né come arrivare a Natale , a tutte le feste comandate non da un dio vestito da uomo tra gli uomini, ma da uomini che si sono creduti dèi ed hanno riscritto,male,la Storia. Fatica d'amore Imparare la fatica di ogni amore Reso possibile Da uno scambio di sguardi Da silenzi invadenti Come sonno arretrato. Si fatica ad amare. Continuando ad aspettare Un prossimo più degno Che ci somigli fino al punto Di evitare ogni possibile incontro Perché è fatica l'incontro E lo scontro. È fatica l'amore Più dell'odio Di ogni possibile rancore Più del dare Senza l'attesa di ricevere È fatica quasi quanto Il dolore l'amore. Forse è davvero amore questo battere furioso Del cuore quando ti penso Ed annego in questo pensare Come fosse un mare facile da attraversare Calmo e dolce come la vita che vorrei con te Oppure con il tuo ricordo E mai , mai con il rimpianto di te. Resurrezione L'innocenza delle mani Del figlio crocifisso Al peccato del mondo Mi delude, io non ho più lacrime non ho rimorsi la vita mi assolve da ogni colpa, da ogni odio. L'ispirazione del poeta È diabolica o divina? Ritratto di me stesso addormentato L'impronta del seno protesa a formare colline bruciate dal sole e dagli uomini, l'orma morbida del corpo attraversata da un sudore leggero e gli occhi chiusi a celare i segreti dell'anima, i denti stretti nella bocca chiusa come a frenare desideri nascosti io mi guardo dall''alto e cerco le mani che nel giorno hanno preso e dato come il fiume si dà al mare correndo felice. Rosa disperante Toglimi dal cuore Ogni peso Ogni dolore Poi continua tu a farmi male Tu che mi sfiori E mi inebri del tuo odore E attraversi il mio dolore Senza curare (indicami una strada dove possa correre e che abbia te come meta) toglimi dal cuore questa attesa infinita del tuo amore. Pietre Sono pietre le nostre storie Ci trascinano in fondo Ad un mare di rimpianti. Sono pietre le nostre storie Ed io non vorrei provare Tutto questo assurdo rancore. Io non meritavo tanto Ma nemmeno così poco Da essere costretta a desiderare. L'odio no Per odiarvi io vi dovrei pensare E di pensieri ne ho altri. Hanno ucciso un uomo giù in strada Sotto casa mia, alla periferia della città, nel parco in mezzo ai bambini che giocano alla guerra, alla fermata del tram che fende le strade mai deserte, in un bar sporco di vita e di fumo. Da qualche parte Così lontana o vicina Hanno ucciso un uomo. La vita e la morte La vita sorride negli occhi di un bambino che segue il volo Di uccelli che lui soltanto vede. La vita è una donna che ha fatto tutti i suoi conti ed è pronta A ricominciare pianta aspetta seme ed il seme la Primavera. La vita è un uomo troppo grande e grosso per aspettare Ma ha una sua memoria e ci sa ritornare sa quello che vuole Ed ha abbastanza anima per non farsi del male. La vita ha un vecchio appeso al collo e questo vecchio ha il sospetto Che ci sia molto altro da vedere e da desiderare sta sempre più saldo Tentando di ripararsi dal vento e dal freddo. La morte più o meno nascosta aspetta l'occasione giusta. Istinto materno L'istinto materno È presente in tutte le donne Forse anche in quelle Che uccidono la prole, Chiudendo gli occhi tirano calci Pugni e schiaffi A volte accoltellano Tutto quello che non saranno mai più. Mia madre ci ha amati Come estensione del suo corpo Probabilmente ci credeva La parte migliore Del suo essere in continua espansione. Io fin qui ho vissuto la mia vita Come se ne avessi un'altra di riserva Adesso so per certo che questa è unica Ed il tempo che mi resta È meno di quello che ho sprecato Per giungere a questa conclusione. I miei figli sono la mia estensione Il mio saluto al mondo Il mio approdo. L'anima L'anima la sento Quando la notte mi cerchi Ed io ancora ti voglio. L'anima la vedo Negli occhi di mio figlio Nel suo spavento Per il dolore di uno Che è il dolore del mondo. L'anima mi sussurra di notte Nomi che credevo dimenticati E figli dai sogni complicati E donne e uomini Sguardi appena sfiorati. Io sento e vedo Di te con te E aspetto che tu veda e senta Con me di me, sono un'anima in estensione,amore. Mi fa male la vita come una ferita che pulsa Non c'è che il sangue a lavare via il sangue E noi siamo selvaggi che sanno leggere e scrivere Amare ed ingannare con lo stesso stupore Su facce di marmo. Come mai non si accorgono di essere già morti alla vita Mentre lanciano sguardi come coltelli E sentenze indegne di Salomone Sulle nostre piccole esistenze? Il dolore è una lama che scava nel cuore Per ogni battito ogni secondo di ogni giorno Ma non scava il viso non modifica più di tanto il corpo Prendetevi il mio polso marchiato Il mio sangue scontento e più lento in circolo di vita Che sussurra poi grida altra vita. Vali di più Tu vali più del tempo che passo a pensarti Delle rose che coltivo nel tuo nome Vali più del mio sorriso spontaneo quanto ti vedo. Tu vali più del sole che t'indora Del vento che ti tocca i capelli e li profuma Tu vali più di tutti quelli che tocchi E poi ritocchi Scoprendo nervi e radici Di malattie e pensieri. Tu vali più dei tuoi figli Più di quanto ti possano mai dare Vali più tu di tutti i miei piccoli dolori Messi in fila a fare giorni mai uguali. Tu vali più del mio mettermi in croce E poi leccarmi le ferite. Tu vali più della calma che mi sai dare Dopo che il cuore sembrava impazzito Tu vali più del mio foglio bianco Più di tutto quello che riuscirò mai A metterci dentro A . 6milioni di chiodi piantati nel cuore di un'umanità condannata a sopravvivere al male assoluto. Ipotesi nell'attesa di… Lo so che prima o poi da me verrai Controsenso controvento contro tutti Contro il dire ed il fare Della gente comune Cui ci accomuna il respirare La stessa aria inquinata e carica di elettricità Come questa sera che minaccia pioggia E feriti su strade bagnate e veloci Di poveri ubriachi infelici Rintronati da una musica volgare Sparata ad altissimo volume. Lo s che varrai da me inevitabile Come una disgrazia preventivata dal destino Perfetta ed implacabile certezza assoluta In questo spazio temporale e meteorologico Che non è detto sia caldo d'estate E freddo d'inverno. Verrai ed imparerai a leggere tra le righe Delle mie emicranie E mi proteggerai le spalle dal vento E che se sarà amore che sia prevedibile Essenziale come un colore senza sfumature Sarai la mia pace da cercare E trovare come radice di un albero Al cui ramo più alto impiccare Ogni compromesso tra quello che sei E come ti ho sognato. Lo so che prima o poi verrai A fare di ogni erba un fascio Di ogni volto un ricordo Verrai.. Mettiamoci sedute Passeranno i giorni come cavalli Come le onde del mare E spegnerò tutte le stelle del cielo Tanto noi non vogliamo altro Che restare sedute a parlare di noi. Guarda nei miei occhi Pensa almeno un mio pensiero Fatti forza del mio essere fiduciosa Io legherò tutte le foglie ai rami Perché non venga l'autunno Aspetterò che fioriscano tutte le rose Che si calmi il cuore Ritirerò tutti i panni lasciati ad asciugare al sole E tu resterai con me Preparando l'insalata fresca per cena Fumando una sigaretta dopo il caffè Non cambierà niente resterai con me Seduta fuori al balcone con la gente che passa Penserai al passato ignorando il futuro Vivendo ancora. Ogni giorno C'è una lama che scava Nel fondo del mio dolore Cerca implacabile Qualcosa cui dare un nome, che sia il ricordo di un estate con cielo mare che si fondono nell'orizzonte o gli occhi di un uomo che ha giurato di amarmi per tutto il tempo che dura l'amore. Scava la lama e cerca figli E miti consigli L'impegno per un mondo migliore O qualcosa che annienti la rassegnazione Oppure il profumo del pane appena cotto In comunione con acqua fresca di sorgente Perché ci sia voglia ed impegno Per ricominciare ancora una volta Ricominciare ogni giorno. Napoli Questa città di mare Soffocata dal cemento e dal catrame… Città di anime buone anime belle Anime in lutto perenne Dove si muore per uno sguardo di troppo O per uno scherzo del destino Caduti sulla lama del coltello Di un ragazzo in fondo mai nato. Questa città di fantasmi Di troppo avidi governanti Di gente con occhi acquosi d'orgoglio Ed uomini in giacca e cravatta Senza dignità. Questa città civile che accoglie tutti finché c'è posto Ed anche dopo quando Si sta così stretti che odiarsi è naturale Quanto amarsi aspettando l'alba Che comunque arriva a darci fiato Dopo una notte insonne, a darci un altro giorno di corse e spintoni e fortunato chi poi la sera arriva a mettere la chiave nella toppa della sua porta. Quarant'anni che sono qui E non ho visto pizze né mandolini Né spaghetti al pomodoro Né ho sentito cuori innamorati Cantare al sole o alla luna Né amanti sorpresi dal loro stesso amore, quaranta anni e non so ancora se ci vuole più coraggio a restare o ad andare via. Il mondo è qui Il mondo è qui fuori e dentro Ci posso giocare come fosse una palla Gioco con l'amore,con le parole Con le idee ed il senso del dovere Coi soldi che non ho E le ambizioni a cui sfuggo. Il mondo è qui fuori e dentro Ci posso giocare a mosca cieca A rimpiattino a domino a scala reale Posso giocare a fare l'indovino Dicendo tutto quello che penso Senza sapere ciò che dico. Il mondo è qui tra il dire ed il fare C'è sempre qualcosa da dare Come un dolore Come l'aver rubato Un sorriso ed un perdono, Annegata la tristezza in fondo ad un bicchiere Quello che resta deve bastare. Il mondo è qui nel dolore degli altri Trovo il mio dolore Tra un bacio e un sorriso Piedi ancorati alla terra e d occhi al cielo. Che vita… Che vita : avremmo potuto imparare a scalare montagne, avremmo potuto imparare l'amore, e ad amare senza richieste ogni pallido sorriso incontrato per strada. Che vita: se perdono tutti quelli che non mi hanno mai perdonato, mi resta ancora qualcuno da perdonare e soldi da restituire e baci e abbracci da distribuire. Che vita: se penso al padre che ci capita in sorte e alla madre che ci ha vegliato più di una notte, se penso hai figli che abbiamo disperso nel mondo, se penso che io in te ho creduto come un povero illuso crede al suo dio… …che vita! Poker Dobbiamo vivere Mischiare le carte E sperare In una mano vincente. Non ti dimentico I giorni corrono uno dietro l'altro Sapessi in quanto poco tempo Le ore diventano anni ed io cambio, invecchiando peggioro e torno ad essere quella che ero ma non ti dimentico. La manna dal cielo Resto sospeso Come indeciso Poi faccio scempio di me Come a caso colpisco Sapendo bene dove colpire Facendomi del male Per aspirare al bene Come un santo da calendario. quarantanni Ho bisogno di angeli Che mi guardino le spalle, di figli che mi ricordino di continuare a giocare, di libri di Poesia,di tisane calmanti, di uomini e donne rilassanti. Ho bisogno di cibi sani E di qualcuno che ogni tanto Mi tenga le mani, ho bisogno di qualcuno che mi ascolti e che a volte mi asciughi gli occhi. Ho bisogno d'amore D'amore fatto coi gesti E le parole, con qualche piccolo dolore, ho bisogno di tutti e della mia solitudine, ho bisogno di andare sapendo di poter ritornare. Questa danza Questa danza di lacrime Per riportarti al presente In tutte le cose e nel mezzo del niente Che hai lasciato non c'è pace. Questo sentire sale in bocca In bocche senza più sorprese Siamo partiti per non tornare ma più A dare fiato ai pensieri Mani ad opere Ed occhi chiusi alle omissioni. Cosa sai adesso di me Adesso che danzi nel poco spazio del mio cuore Adesso che mi illumini Di una solitudine nuova Ma che non fa paura. Cosa sai adesso dei miei pensieri Dei miei figli perduti Del mio amore sfrontato Dei miei fiori lanciati ai porci Che incontro ogni giorno. Questa danza di momenti tutti uguali Di uomini e donne Dai colori sbiaditi Queste sere piene di voci Di scatole vuote ad alto volume Di zanzare e fuochi fatui Che non vogliamo vedere In queste ore tante ore Che non riesco a capire A vivere Danza nel mio cuore Perché ti ho amata Più di chiunque altro- Guarda le mie mani Hanno lavorato contente Per te, ti hanno cresciuta giovane pianta nutrita e difesa dal vento che come il tempo consuma tutto,troppo in fretta. Guarda i miei occhi Impara dalla mia paura A diffidare di chi non ti piace: paradiso o inferno sarà comunque una scelta personale. Cerca tra i miei fogli, Riordina il mio dolore Parola dopo parola Tutte le parole Arriveranno facili al tuo cuore: c'è tanto amore che resta dopo di noi, Alessandra . Eroi inconsapevoli Le mani sporche e le bocche protese a desiderare baci lontani Di donne lasciate a remare contro la vita che comunque va avanti Nonostante questa guerra intelligente che doveva essere lampo Ma non si capisce niente,la vita va avanti E nascono figli concepiti prima e si cambiano ore in denaro e denaro In attenzione e dolore e il dolore resta sempre sospeso lontano Come il mare tra il dire e il fare immaginare Chi è troppo lontano e non si può vedere nelle sue mattine E nelle sere di poca cena e tanta televisione ché è utile non pensare Prima di andare a dormire. Nel tentativo di capire si studiano lingue e facce che intenzione Avranno mai questi che hanno bisogno realmente di tutto Ma non di noi della nostra civiltà della nostra democrazia Dei nostri ingegneri dei nostri architetti di quelli che scavano pozzi Di quelli che ricuciono ferite rimettono insieme Bambini saltati sulle mine parlano di un futuro che non esiste In altre facce sporche di terre e mani maltrattate dalla fatica Dalla terra che non si lascia fecondare dalla vita. Hanno bisogno di noi ma non delle nostre parole Dei nostri sette o otto grandi seduti intorno ad un tavolo A scoglionarsi a vicenda con sorrisi baci e abbracci che sembra di essere altrove E non a decidere sazi e puliti chi vive e chi muore. A metterci in testa strane idee ed in bocca sapore di sangue I polmoni saturi di piombo dopo un'esplosione Muco e sangue e sudore polvere da sparo sul cuore Nelle narici l'odore di un mare lontano A questo punto quasi dimenticato e vi chiamano ad uno ad uno Sarete promossi sul campo in fondo sarete valutati a peso d'oro I vostri figli che non vedrete crescere non vi vedranno invecchiare Nessuna ombra sull'amore di una vita ed una vita spesa per amare Per mettersi seduti all'ombra di un albero in fiore Senza nemmeno saperne il nome tanto il suo frutto sarà dolce Il suo frutto sarà vivo e tenero e pronto ad essere condiviso Spezzato come pane offerto come vino Giusto come un sacrificio involontario saltare in aria Mirare al cielo e sentirsi verme in terra che scava e si arrotola Ed è parte di un tutto che è il niente che ci riceve e poi vomita Alla pietà di chi resta. Beslan (Il bambino) Ho dieci anni E non voglio morire ma morirò in questo caldo Senza sole E sotto una pazzia Che non capisco, con in bocca il sapore del sangue (non soltanto mio). Ho negli occhi L'orrore di un tempo, il mio tempo, perduto tra le mani di un ideale impazzito. Eppure sono innocente. Bestemmie e preghiere Ho gli occhi tuoi puntati sul futuro Che non vedrai Le mani no,le tue erano più grandi Sapevano punire e benedire Creare dal niente vino e pane Bestemmie e preghiere Madre. Ho giorni miei di pioggia e vento Poi il bel tempo verrà A rinverdirmi momenti Che ora vivo per dovere Anch'io tra bestemmie e preghiere. Niente mi potrà ridare Il tuo sorriso le parole E tutto quello che sapevi fare e dire Inventando storie per farci sognare Vivendo noi in roseti fioriti e spine Tra bestemmie e preghiere. Abbiamo parlato tanto Mangiato e bevuto caffè Fumato sigarette leggere Girato per mercati e fiere Abbiamo pianto e riso Del passato e del futuro Poi un male conosciuto e invincibile Blasfemo anche agli occhi Di chi in qualcuno o qualcosa ha creduto Recitando tutte le sere Bestemmie e preghiere Ha fatto scempio di te. Ora riposa all'ombra Di un amore senza fine E che ti possa cullare Ogni parola ogni pensiero. Mi cullerà ogni sera Una bestemmia e una preghiera. Le mani di mia madre Mani grandi mani contadine Mani per punire mani per benedire Mani per crescere figli Mani a coprire sbadigli Mani date in pegno per un caldo inverno Ed una fresca estate Mani a mollo per ore nell'acqua e sapone Ore ed ore a lavare In attesa del sole ad asciugare Le mani e la pelle da salvare. Mani senz'anelli senza unghie laccate Mani consumate Dalla fatica degli anni Dalla malattia dagli inganni Mani invecchiate prima che il tempo Battesse più lento Mani per unire dividere e moltiplicare Mani fredde esangui Mani di mia Madre Mani baciate- Noli me tangere Ci sono dolori estremi,inspiegabili. Ci sono vendette meditate per anni,irrealizzabili. Ci sono preghiere buttate al vento, e quale vento mai le raccoglierà. Io sono un'idea astratta Alla luce di un sole impetuoso, la realtà è un telo nero e pesante sul presente. E quanti anni , quanti minuti A pensarci adesso, cadono nel vuoto sono come una fila immensa, una folla straripante di occasioni mancate. Avrei voluto saper dipingere Per darti un volto Ed amarti come immagine di me stesso Confuso e solitario,disteso A pensare ad un amore così grande Che si può solo rubare Alle braccia di un altro. Ci sono figli che non ci somigliano molto Eppure sono il nostro sangue marinato all'amore, amore giocato per qualche minuto a crederci importanti e non soggetti ad altrui giudizio, vagano per un mondo che è una stanza chiusa, senza nemmeno una finestra. Abbiamo lasciato così,come per caso, padri e madri per sentirci migliori, anche di noi stessi fotografati vestiti di bianco, tanto vigliacchi da essere innocenti, e non c'è stata più pace che non fosse cruenta, pagata fuori dai nostri occhi assonnati violentati dal sole d'Agosto, non mi toccare! Statistica Con addosso gli anni Di un Cristo che ha vissuto più vite Resti distesa tra lenzuola sudate E tutto ti commuove Poi più niente ti commuove. Non ti pesa sulle braccia illividite Il futuro che non hai Né il passato Che leggo in ogni tua ruga sospesa Tra il dolore e una presunta tregua artificiale Offerta da medici mediocri Che non hanno parole Non sprecheranno il cuore. Non sei che un numero piccolo Compreso in uno più grande Il tuo tempo di resistenza alla malattia Presto sarà solo statistica- Non hai lasciato debiti Se non nei nostri occhi Che ancora volevano vederti E poi ancora Ancora la tua voce Il fumo della sigaretta Che fendeva lentamente l'aria I passi svelti di quando ancora Ogni strada ti apparteneva. A mia Madre Cuore nel mio cuore ossa nelle mie ossa stesso sangue che corre a dare vita per vita minuto per minuto ogni giorno fino in fondo all'ultimo giorno. Cuore nel cuore dita delle stesse mani oggi un sole tiepido domani pioggia e venti deboli a disperdere seme a fecondare la terra a rinverdire la Primavera. Sei ancora qui presenza lieta in un giorno che non porta ancora serenità. Liquido Chiudere gli occhi nei tuoi occhi Estinguere tutti i tuoi debiti Di carta e di vento Dolcezza e spavento In me poi in noi Che siamo in due Ma così è come essere soli. Io vorrei esserti dentro Sempre e per tutto il tempo Che può scorrere nelle parole Vorrei esserti sotto pelle O liquido correrti nelle vene Vorrei battere nel tuo cuore Tutta la vita che ti manca E mi manca Amore. Rughe come strade Hai addosso un profumo di pane appena cotto Che soltanto io sento Perché io sola sono disposta a tutto Per te. Io conosco il tuo dolore E ti aiuto a portarne il peso, ma questo non alleggerisce il tuo cuore di tanto ed è giusto così. È giusto che ognuno abbia il suo pianto E che senta da solo le lacrime Rigare il volto, allagare le rughe. Ognuno di noi ha le sue rughe Come strade tracciate sul viso Ed è stranamente questa stessa solitudine Che ci lega e chiamiamo amore. Ho pagato tutto E non ho pagato niente I giorni si rincorrono Eternamente lenti E gli anni rapidi Mi prenderanno la vita. Ho pagato tutto Qualcuno mi rincorre Nei sogni Forse è un rimorso O la certezza di avere Più rimpianti. Forse è davvero amore questo battere furioso Del cuore quando ti penso Ed annego in questo pensare Come fosse un mare facile da attraversare Calmo e dolce come la vita che vorrei con te Oppure con il tuo ricordo E mai , mai con il rimpianto di te. Rossodisera Aspetterò Che cambi il tempo Ed aspettando ti penserò Come già ti avessi dentro Proibito da un amore Che nulla tace E tutto vuole Per altre mani che siano vita E respiro tuo sul mio Che per un po'avremo Lo stesso battito E poi non più. Nata ieri Sono nata ieri Dopo vortici di dolore Ancora sconosciuti , da ventri offesi da cristi messi in croce, e senza padre sono nata seme e fiore, sona nata senza passato e senza futuro albero e frutto di un antico spavento. Sono nata ieri Voce e parole Di un lontano malessere, con il mio corpo e i miei occhi a perdersi per il mondo, camminando contro vento, albero e frutto di un antico tormento. Sono nata ieri E mentre io nascevo Tu dov'eri… Costa sangue e dolore Promesse mai mantenute Occasioni fuggite E velocità improvvise Amori scaduti O duri come il pane Di qualche giorno fa. Costa attesa e mani giunte Senza conforto di preghiera E orecchie sanguinanti Di rumore Denti che battono In fondo ad una notte gelata. Costa speranza e rassegnazione E mal di stomaco E ottime presentazioni E scarpe chiodate Che ballano sul mio cuore. Costa lo strazio di un silenzio Immotivato Costa la delusione Sul mio sguardo Che vaga per la strada a penetrare la folla Cercandoti Senza trovarti. Costa tanto l'amore Costa un prezzo che non Riusciremo mai a pagare E generiamo figli Per essere riconosciuti ed amati Oltre il nostro stesso dolore. Primo amore Io sono te, tu sei me le mie dita sulla tua pelle sono parte della tua carne e mi passa il tuo calore umido del tuo sudore, caldo come il tuo sangue. Io ti passo l'anima attraverso gli occhi mentre ti guardo, e ti guardo con un amore nuovo e unico che sa di vento di mare lo stesso mare dove ci battezzammo nel nostro stesso nome, noi testimoni di noi, primo amore. |