L'acero rosso e il vento
Pieno di primavera
l'acero rosso di fronte
chiuso il sipario ha
con le sue foglie
a tramonti di fuoco
strade e palazzi
in dolce compagnia
della musica del figlio
affascinato ammiro
dalla portafinestra
il suo primo agitarsi
fra le braccia del vento
Il dolore della natura
(al tempo del Corona …)
Ammagliati da si tanta bellezza
che più o meno tutti carri armati
imperterriti stiamo devastando
con spavento incominciamo a provare
il dolore di una natura violata
che senza freni ribellandosi
distruttiva
alla fine ci viene contro
falciando alla cieca.
Quale futuro ?!
Accecati da falsi paradisi
dal mercato promessi
tutti sconosciuti in corsa
accorti non ci siamo
d'aver superato incoscienti
dell'umano possibile i confini
da tutto sempre distratti
deleghiamo a rappresentarci
arroganti politici
di tante parole e più ideali
che senza valori e progetti
seminano odio e venti di guerre
non è forse ora di fermarci
e tornare indietro a raccogliere
i poveri cristi che abbiamo travolto
e con sincerità chiederci
se questo è il futuro
che vogliamo per i nostri figli ?!
Dal balcone l'acero rosso
Da giorni il grande acero
di rossa primavera
lentamente si sta vestendo
fra poco più palazzi
o tramonti di fuoco
fra rami secchi
d'ammirare
ma solo bellezza sua
da sfiorare
allungando la mano.
Per strade la vecchia signora
(tempo di Corona)
In giro sola
per strade deserte
la vecchia signora
padrona assoluta
ora si sente
angeli neri ovunque
agli angoli delle strade
ha messo a custodia
luna e stelle
cadono ad una ad una
ma giovani angeli bianchi
che aiuto portano alle case
fermare non riesce
dalle finestre con sorriso
li accompagniamo
condividendo speranza
e umana solidarietà.
Speriamo domani
(tempo del Corona…)
Tutti i giorni
le stesse cose
ci si alza
si fa la pipi
si lava la faccia
si fa colazione
e ci si veste,
no! in pigiama ora
è comodo restare
una fatica in meno,
poi si esce
no! ora è meglio di no!
si va sul balcone
si guardano i fiori
son da bagnare
meglio domani
tanto per fare
qualcosa domani
si apre un libro
saltando le pagine
forse già letto
televisore no, no!
na tristezza indicibile
basta con ste notizie
sentiamo qualche amico
"tutto bene?", "bene"
per modo di dire
"meglio lo scorso anno"
"chi l'avrebbe mai detto?"
"cosa possiamo fare?"
Riposare, riposare
Tanto … prima o poi
"meglio poi, hai bevuto?"
" beh! un po'"
ed è subito sera
a trafiggere solo manca
il raggio di sole
cadono le foglie
ma è primavera!
per fare un po' di poesia
si cena con la radio
ed un buon vino
cucinato bene la moglie
ingrassiamo un po'
un po' di TV
ci si mette il pigiama
no! il pigiama è già su
si fa la pipi
e buonanotte a tutti!
speriamo domani …
Tramonto e paura
Incendio esteso di cielo
questo tramonto di fuoco
riempiendoci di bellezza
e questo lento suo
sfumare lontano
di dolce armonia
dimenticare fa
la paura che padrona
passeggia ora sola
lasciando per strada
nemmeno un cane
fantasma rende il paese.
Legami contro il tempo
Rincorrendo ricordi
guardo spesso la tua foto
quanto tutto di noi è cambiato
da quel nostro bell'incontro
angeli e diavoli dentro
per tanto ci han giocato
eppure forte ancora è
la bellezza che a te mi lega
saranno i tuoi occhi
la tua forza di vita
la tua voce che ancora
a quel sogno mi avvince.
AntiVirus
come giovani rami
flessuosi al vento
ci pieghiamo a tutto
resistendo, crescendo
vecchi ora e secchi
chiusi in casa
lasciamo di noi
padrona la paura
quando grande
è ancora la nostra
voglia di vita
flessuosità di dare
lune e stelle
bellezze nostre
e sogni possibili
in dono da lasciare.
Noi e la paura
Chiusi in casa
ammiriamo ammagliati
questo tramonto di fuoco
mentre la tv alle spalle
ci ammonisce severa
per questa incredibile
natura imprevedibile
che senza confini ne pietà
mostra a noi nullità
a lei impotenti
tutta la sua forza
risvegliando paure
ataviche di sempre
e precarietà nostra
che l'oggi arrogante
cancellato ci aveva.
Fiori d'autunno
Fiori d'autunno
pieni di un loro
particolare profumo
attraversando nebbie
decisi vanno
contro inverni
freddi e scuri
con timidi sorrisi
pazienza antica
e tanta dolcezza
sicuri solo
del calore nuovo
che un'inaspettata
nuova primavera
in loro ha svegliato.
Dal balcone
Là, oltre la bellezza
che dal balcone ammiro
di questo nuovo manto
di rosse foglie del faggio
nel tardo autunno,
mi spegne il quadro
quel freddo cielo
alle sue spalle
grigio senza parole
che smorto s'impone
staccato e lontano
come fosse lui solo
di tutto l'ultima parola.
Prati abbandonati e il bosco
(Gerosa)
Imperterrita la natura
dopo anni di attacchi
da secoli di sudore
arreso l'uomo
in bosco trasformava
uno dopo l'altro
prati abbandonati
che tolti le erano stati.
Più ostacoli incontrava
nel suo costante incedere
solo nostalgie ultime
uomini della montagna
che vecchie storie
e faticati sentieri
da lasciare ai nipoti
volevano contro il tempo
ancora tener vivi.
Infinito … in guerra
(Attentato a Mogadiscio.
Uccisi 100 giovani studenti)
E mi sovviene la sera
e tra boati e spari
urla e lamenti
che da interminati spazi
pur lontani arrivano
lordando bellezza
da questo mio colle
che spazi ammira
mi chiedo perché
perché possibile non è
acquietare per sempre
questo periglioso mare?
Germogli nuovi
Quando tutto
terra bruciata
sarà stata fatta
quando tutto ormai
deserto sarà divenuto
filo verde la natura
imperterrita tornerà
con poca luce
e tante lacrime
a richiedere con rabbia
il dono suo regalatoci
per tanto tempo
violato, umiliato
fatto a brandelli
per l'infantile gusto
di sentirci dei.
Bambino e madre, nostri
Talmente pieni siamo
della nostra opulenza
che più vediamo dalla finestra
fuori il bambino che annega
e le urla più sentiamo
della mamma disperata
che più sa come chiedere aiuto
seppure sopra loro
ancora sta la cometa.
Paradisi in vendita
Paradisi dipinti
di pieni sorrisi
richiesti e fissati
dal capace fotografo,
cartoline invitanti
per amici e affetti
offerti a tutte l'ore
in tutti i mercati,
al ricordo di paradisi
veri conosciuti
che stanchi e nauseati
più ricerchiamo
riempiono la sera
di quiete tristezza
e calda nostalgia.
incontro
Nessun velo
nascondeva di loro,
solo timidi sorrisi
e sussurri scoprivano,
come brezza le mani
sfioravano la pelle,
stelle gli occhi
brillavano nel buio
l'incontro dei corpi
fu dolce, senza tempo
sorrideva a loro
della notte padrona
sopra la luna.
Dolci bugie
Il dolce fatto in casa
con amore dall'amica
dolcemente era acido
ma per tutti fu
"buonissimo!"
dirlo necessario non era stato
anche se male fossimo stati
perché l'amica per tutti
era di cuore amica.
Lodammo anche le briciole!
Dinamiche di Gruppo
Vecchie storie vissute
sulla pelle mai morte
ferite mai cicatrizzate
e parole confuse ,opache
scatenavano di tutti l'ego
che in un attimo furioso
secoli di loro storia
ennesima volta tutto
in gelo tramutava.
tornato un po' di sereno
in tanti ancora erano
a trarre affranti
dal fango e dall'oblio
cose loro vere
cose loro belle
attorno invisibili
angeli bianchi, tanti,
li aiutavano come sempre
pur se più tutto ogni volta
tornava bello come prima.
Sera d'inverno a Gerosa
Presto e veloce
scende la sera
leggera bruma
vela adagio
il bosco attorno
più suoni in giro
a disturbare il sonno
dell'ultima favola
il freddo nasconde
con i suoi umori
luna e stelle
padroni assoluti
fra questi monti
buio e silenzio
In aiuto
Che fare! che fare!
quando persona cara
nelle sue acque si dibatte
e non sai nuotare
più che tendere la mano
e a galla tenerla
sperando che presto
un approdo suo trovi
prima che la tua forza
con le sue si esaurisca?
L'ultimo amico
Tutto s'è sporcato
niente più è come prima
poverello il cielo
del torrente oggi fogna
bevevamo acqua fresca
d'indecifrabili sorrisi
che più luminosità ritornano
ci dissetiamo ora
senza più sentire calore
ormai quasi tutti stranieri
su soglie amiche
stringiamo mani
tentennando timorosi
sperduta la purezza
in mille rivoli opachi
bisogno impellente al fianco
diventa l'ultimo amico.
Alberi nell'autunno
Indossando l'ultimo
dell'anno più bel vestito
nel tardo timido sole
aspettano tutti in bosco
silenti le prime nebbie
messaggere tristi
dell'imminente
lungo inverno.
Abbraccio
Niente più bello è
di affetti smarriti
nel tanto tribolare
che ritrovano
nell'abbraccio sincero
angeli bianchi loro
che dal cielo scuro
parole storte e grevi
all'istante cancellano
riportando il sole.
Ultimi sentieri
In bici su tracce
di un passaggio faticato,
sudato, vissuto
cerco silenzio e respiri
Sentieri sterrati
ultimi rimasti
lunghi, mal messi
si perdono là in fondo
fra campi e granoturco
compagni loro fossi
lasciati all'incuria
e l'acqua ancora
che dentro scorre
e via non vuole lavare
storie e voci lontane
testimonianze resistenti
profumi di fieno
e di erba tagliata
vengono incontro
col gracchiare ironico
di cornacchie in gruppo
che padrone ora dei prati
saltellano beffarde
scrutandomi
più altri suoni attorno
più presenze vive
se non il gracidare
di qualche rana persa.
Mani che si cercano
Mani assonnate
che tra lenzuola
si cercano e si stringono
per aprirsi al mattino
benedizione sempre sono
per una nuova e bella
giornata sempre assieme.
Bisogno di respiro
Bisogno di respiro
e desiderio di silenzio
in bici mi portano
per prati di un tempo
non erano che campi
filari e fossi
canti di uccelli
voci e grida di fatica
presenze sul sentiero
salutavano seri
con suono ruvido
e un cenno del capo
personaggi erano tutti
pieni di storie e sacrifici
riconosciuti nel cortile
rispettati nel paese
con nostalgia contemplo
ora campi muti, più filari
radi uccelli spaventati
fossi abbandonati ai rovi
ferisce dei miei fantasmi
oggi il loro mezzo sorriso,
arreso di nostalgia
di verde mi riempio
e sempre più storto
guardo la strada
che pur lontana
sempre più ci invade.
Amori giovani oggi
Giovani
oggi amori
tanto veri
che fragili
nei primi temporali
si frantumano
nelle prime nebbie
si perdono
la fretta fiori loro
negherà alla primavera
il primo vento
ne cancellerà le tracce
nemmeno una lapide
a ricordare
nemmeno una civetta
per piangerne la storia.
Umana continuità
Basta anche e solo
nella sera smorzato
di un campanaccio il suono
su per la montagna attorno
perché chiodo fisso il pensiero
corra a voi lontani
a raccontarvi di noi
ad ascoltare di voi
del bello e meno bello
che ci accompagna
della sorte che separati ci ha
senza rompere della vita
il cordone che ci lega
a quello pure dei nonni
che da tanto andati
se ne sono per sempre.
Lucca, sulle mura
Umanità in movimento
che passeggia, cammina,
corre, pedala
facce rilassate, stanche,
sfinite, atletiche, divertite
alla ricerca sulle mura
di benessere e libertà.
Soli o in piccoli gruppi
ognuno è con se stesso
si parla solo col cellulare
muovono il quadro
squittii di bambini
macchiette di diversità
in catalogabili.
All'ombra di grandi alberi
osservo da una panchina
l'andare diverso delle vie
nella calura della città
godendo della quiete
che la passeggiata offre.
Amori al vento
Amori al vento
a piene mani sparsi
da un dio sconosciuto
radicano ovunque
in terre fertili o aride
fra sterpaglie e macerie
nel bene e nel male
grani pieni di vita
protesi al sole
per buon pane divenire
confidano fiduciosi
nella buona sorte
per tante pur brevi
storie diverse di vita.
Sant' Isidoro
(la palude del capitano)
Come scultore l'onda
nel suo battere continuo
modella la piccola baia
da anni, da sempre
spettatori sparsi
su rocce erose e poca sabbia
contempliamo l'opera d'arte sua
lavorio nel tempo paziente
che i secoli sfida
ammirati
nella sua voce sciogliamo
pensieri e tribolazioni
lasciando al suo moto cullare
il nostro veloce passaggio.
Incontri scontri di diversità
Potessi al loro volare
donare un po' dell'uomo
mani e piedi e testa
e in cambio avere di loro
donna un po' di cuore
per una più reciproca
comprensione/condivisione
di tante nostre e loro
indiscutibili bellezze.
Il Funerale
Mesto il corteo
in un manto avvolto
di sussurrate preghiere
passa per strada lento
con la nostra per tutti
ultima speranza.
Pensieri con le nuvole
(Gerosa)
Nuvole che passano
tra terra e cielo
bianchi guerrieri
portati dal vento
sfiorano dei monti
le verdi cime
sole che va
sole che viene
porta il pensiero
a battere sempre lì
assenze care
vicine o lontane
libertà oggi
spesso forzate
che abbiate sempre
dignità vostra
e negli occhi un sorriso.
Supermercatisuper
Moltitudini anonime
fra scaffali stracolmi
riempiendo carrelli
di tutto e di più
fra luci accecanti
e musiche assordanti
rincorrono convinti
felicità garantite
offerte a poco prezzo
da pubblicità roboanti
fuoriescono spenti
in piazzali di ferro
svuotati e delusi
senza quel sorriso
che senza pudore
gli avevano promesso.
Fermarsi
Fermarsi
dopo tanto correre
lasciar scorrere
lento il tempo
cancellare il "cosa fare"
e quel terribile "e'già sera,
un altro giorno andato "
e invecchiare con calma
attenti al vivere attorno
spesso trascurato
come gli alberi
senza parlare
senza giudicare
solo presenti
godere delle piccole cose
trascurate o mai notate
piccoli fiori quotidiani
sorridere al mattino
d'aver nessun programma
se non d'ammirare
il sorprendente circondario
che con noi silente scorre
e vivere appieno il giorno
non solo il nostro attimo
sentendoci utili a qualcosa
sentendoci utili a qualcuno.
Difficile felicità
Seppur tanto si fa
per strappare sorrisi
e al fianco tenerli
che del vivere sono
pane nostro quotidiano
farina e fiori e sogni
nel grande sacco
mai bastano a soddisfare
questo umano anelito
d'infinita bellezza
fuoco dentro
che circondato da nebbie
sempre tende a spegnersi
Tristezza
(Gerosa)
Seguo la sera
scendere lenta
fra questi monti
di boschi scuri
e prati innevati
dal tuo volto
che al fianco sento
richiamati affetti
vicini e lontani
scorrono davanti
nei colori del cielo
avvolgendomi
d'indicibile tristezza.
Di tutti le ragioni
(incontro inaspettato … e brutto)
Gridare vorrei
parole di fuoco
lanciare vorrei coltelli
quale forza dentro
tutto traduce
in parole di pace
forse della ragione
"bisogna sempre
di tutto ben pesare"
mia madre ma poi
tutto grava dentro
e tutto annebbia
guardi il bel quadro
negli anni costruito
tutto lordato da un pazzo
e voglia grande viene
con l'ultime energie
di spaccargli la faccia
e una volta per tutte
ormai senza più forze
abbandonare la nave.
Quel che vorremmo
… vorremmo tutti felici
anche quando nella sera
ci incontriamo fantasmi
di un giorno bene o male
finalmente finito
ci sorridiamo silenti
… abbandonandoci in poltrone
guardiamo infaticabili angeli bianchi
raccogliere fra morti e macerie
cocci di umanità che soccombe
a truci angeli neri.
Nostalgia
Spandendo tutt'attorno
voglia di vita
giovani per mano
innamorati e scherzosi
passano in volo.
spettatori in panchina
adagiamo la mente
sulla scia della loro cometa
perché di vita si ricarichi
e di dolce nostalgia si culli.
Eredità
Rinnegato abbiamo
delle madri la croce
per gli ideali dei padri
che disastrati tornavano
da guerre fratricide
ed ora noi sconfitti
senza più bandiere
e più armati di niente
ai figli dire non riusciamo
che di credere ancora
ancora con forza nell'uomo
bianco o nero che sia
e per lui resistere
in attesa che nella storia
spazio si facciano gli angeli.
La Mare Jonio
Muoviamo ciechi
un mare di parole
e tribunali più liberi
che più sanno cosa inventare
mentre un gommone carico
sbattuto dall'onde affonda
incriminiamo eroi
che da certa morte
traggono gente stracciata
"favoreggiamento
per l'emigrazione clandestina!"
ma si può sapere alfine
di cosa si sta conversando
mentre disperati
annaspano per non morire
umanità sperduta
che con loro annega.
Le nostre pagine
Pagine di tutto piene
di giorni tristi e felici
di giorni vissuti
pagine smorte
pagine vuote
di giorni assenti
pagine aperte
d'estati e primavere
profumi e sogni
canti e sorrisi
pagine chiuse
difficili d'aprire
solo con l'amico
poi al vento affidate
pagine segrete
che mai s'apriranno
grevi da portare
complessità nostra
guardiamo sempre al cielo
perché in aiuto
qualcuno arrivi
e tutte con se le porti
fra luna e stelle
prati e fiori
e mille colori
a riposare
a dimenticare.
Primo Incontro con la nera signora
Nella camera entrati
erano che sussurri
preghiere e dolore
addossati alla parete
gli occhi erano tutti
su di lui immobile
sostammo senza parlare
lento scorreva il tempo
poi papà lo salutò
"ciao Mario"
la mano posando sulle sue
ci posai anche la mia mano
imitando il saluto
"ciao"
le sue erano fredde
attorno avevano un rosario
gli occhi erano chiusi
Tornammo a casa in silenzio
"e' un tuo amico?" chiesi
"Si, abbiamo la stessa età"
Così l'ho incontrata
e imparato a salutarla.
Era la prima volta
Avevo 7 anni.
Donare sincero
Attimo di felicità
il donare sincero
all'amico, al povero
allo straniero
di un battito d'ali
il suo passaggio
girato l'angolo
sfumerà via
ma gli occhi
che hanno ringraziato
più ci lasceranno
e per mesi e anni
saranno amici al seguito.
Presenze nel tramonto
I tuoi occhi mi scrutano
mentre collocare vorrei
la nostra storia
in questo tramonto
che tenue lento sfuma
con un nome
che non trovo
se non ch'è bella
ed è già sera
ennesima
dopo tanti anni
ritrovati noi amici
noi da tanto divisi
L'ultimo treno
L'ultimo treno
tanto atteso
che a un tempo nuovo
si diceva conducesse
e a nuova libertà
partiva a mezzanotte.
L'alba rosea vecchi
li trovò soli
ancora sulla banchina
per mano seduti
in attesa del sole
gioie e dolori
e solite cose
e sorrisi di affetti
vicini e lontani
di tutti i giorni vita
del loro vivere
miele segreto.
Degli affetti i sorrisi
mano amica in aiuto
degli affetti il sorriso
delicata brezza
da ovunque arriva
colora con altri sorrisi
più giorni smorti
che nella testa stanca
muovere fanno
le ali al nulla.
Albero piegato
Albero piegato
forte dolore scopro
nel pianto soffocato
dell'amico che ringrazia
con stretto abbraccio
lasciandomi poi smarrito
nella sua nebbia
solo per strada.
Nonni oggi
pur stanchi e spaesati
stringono i denti
marcando presenza
perché agli affetti
l'oggi migliore sia
abituati a fatiche
acciaccati reggono
su bastoni invisibili
che solo loro conoscono
il vento che porta via
donne e uomini
di un tempo già antico
ai nipoti in corsa
come fossero loro
le nuove favole
insegnano sacrificio
e speranza donando
una calda quiete.
Paura di sognare ancora
Come foglie secche
rimaste sul grande albero
lasciamo portar via dal vento
gli ultimi sogni delusi
attendendo l'inverno
proibiamo ai desideri
di liberare nuove primavere
gemme su rami spogli.
Bellezza vera nel tempo
Bellezza vera
che la pelle avverte
e vicino desidera
non sfiorisce mai
negli anni parleranno
con la voce e gli occhi
anche le rughe sue
e pur senza anelli
per strade di tutti i giorni
al rincontro casuale
le mani farà stringere
e momenti e anime loro
giovani come allora
torneranno a rivivere
Prigioniera l'anima
Non più in alto
lo sguardo eleva
né alla bellezza attorno
in una scatoletta chiusa
l'anima ingrigisce
fra click di banalità
ebeti sorrisi
falsità e sconcezze
senza più sogni
né luna né stelle
ingenua vien meno
per viva sentirsi
a tanti sconosciuti
vende parte di se
un attimo che subito
il web cancella
con un semplice clik
con milioni d'altri
suoi simili illusi-delusi.
sprovveduti anonimi
Ricordi per prati
Ricordi tanti
lontana giovinezza
mi porta per sentieri
dai prati assorbiti
che pochi conoscono
e in bici ora fatico
fossi in decadenza
da canne e sterpaglie invasi
sul percorso maldestro
viti abbandonate a terra
come funerali dimenticati
s'arrampicano sugli alberi
macerie ultimi tristi casolari
soffocati da rovi e alberi
si nascondono agli occhi
rimasto è questo verde
mare grande di prati
che i pensieri prende
e acquieta nel suo fascino
portandomi sereno a voi
ricordi lontani.
Duemila anni!
Duemila anni!
non sono bastati
a comprendere la tua Parola
e le stragi degli innocenti
a cui sei sfuggito
continuano
nel silenzio
di tutti quelli
che hanno voce
e di tanti "ultimi"
dimenticati dispersi
che la voce gli han tolto
impantanati come siamo
soli mai più risorgeremo
ma tu? Dove sei finito?
Se ne vanno
Se ne vanno lontano
per lavoro per bisogno
attratti da sirene
amori eterni
mondi nuovi
sopra la testa precario
un tetto di stelle
retto da sogni
che svaporano tristi
al sole nel tempo
colonne al centro loro
vecchi dimenticati
un pò ovunque
per parchi e per strade
dalla casa rimasta indietro
parole trattenute arrivano
spezzate dal vento
le più smarrite nell'etere
di forza e pensiero
non per tutti
il bagaglio è pieno.
Che possano farcela!
e la loro dignità
mai venir meno.
Il fascino è
Un cielo azzurro terzo
che voglia di evasioni muove
come una stellata notte
che di sogni riempie
pur sempre belli sono
ma il fascino primordiale
che la pelle allerta
e lo sguardo incanta
è nello scombinamento
di uragano e vento
che assieme avanzano
nella tempesta scura
che improvvisa passa
frantuma e sbianca
nelle nere nuvole e sole
che veloci si liberano
e si imprigionano
rincorrendosi come pazzi
così dell'uomo il fascino suo
non nella sicurezza che dona è
ma nel suo continuo
repentino liberare
provenienze sconosciute
che timori antichi muovono
e mondi nuovi rivelano
costruendo, distruggendo.
I figli e i loro sogni
Piccole o grandi che siano
scelte dei figli liberi
di andare dove i sogni
giovani loro trascinano
in apprensione mettono
sempre, continuamente
appartati sui balconi
li inseguiamo scuotendo il capo.
Violentando il cuore
tratteniamo la mano
che la direzione "giusta"
sempre vorrebbe loro indicare.
Genitori e figli
Gioie e dolori
ansie e pene
quelle per i figli
e sorrisi ancora
dentro e fuori
voli di colombe
e scuri rapaci
tutt'attorno libera
un dio sconosciuto
per loro nostri
dei semisconosciuti
in caccia continua
tribolata caccia
felici e tristi
lontani e vicini
fino all'ultimo
sempre per loro
nostro respiro.
L'abbraccio
Il dubbio
lo frena
l'attrazione
lo vuole
la titubanza
l'umilia
la verità
lo cerca
il cuore
lo sente
il corpo
lo vive
l'amico
l'abbraccia
l'anima lo paga
con un sorriso.
Cerco bellezza
Cerco bellezza
nelle cose piccole
che bisogno alcuno
hanno di voce
in qui momenti inaspettati
che la pelle avverte al volo
e dentro li fissa come suoi
e per anni li porti con te
cerco bellezza
negli occhi dei bimbi
che fiduciosi sorridono
affidandoci un futuro
negli occhi che ridono
di giovane ragazza
che aprendosi all'amore
alla vita attorno da forza
cerco bellezza nella natura
perché parte mi fa sentire
nei suoi sconvolgimenti
che una dimensione mi danno
nel dolore e sofferenza
di questa nostra povera
travagliata umanità
che arranca cercando dignità
cerca bellezza
per bere al suo calice
e forza avere lungo questo
di oggi duro nostro cammino
bisogno di bellezza
che più trovo nell'uomo
che inseguendo miraggi
s'avvia alla sua solitudine.
Bellezza in gabbia
Fiori perfetti
plastiche mute
brillano
su marciapiedi
di tutti i giorni
adescando occhi
con metro, bilancia
trucco e tacchi
ingabbiano
la loro bellezza
non più emozioni
e profumo di vita
occhi di cielo e sogni
sorrisi veri e rotondità
messaggere di dolcezza
ma secchezze, banalità
scimmiottamenti
e poveri pensieri
principesse sole
negli anni avanti
tra pianti nascosti
mille delusioni
mille inganni
sole sul trono
paura hanno di tutto
scoprendo d'aver vissuto
solo per occhi
che più le guardano.
Amanti
Fiore proibito
il legame loro
cresce incerto
fra montagne di dubbi
verità semplice
che il sole desidera
lo sfugge di continuo
nella notte in allerta
fra luna e stelle
sospirando anela
spazio di vita.
Giornata al mare
(Silvi Marina)
Umanità silente
lungo la battigia
dalla voce del mare
che i pensieri ruba
completamente assorta
cammina a sghimbescio
cercando a terra
tesori perduti
mentre l'onda
che i piedi batte
cancella subito dietro
l'orme del passaggio.
Contesa d'amore sulla battigia
grida sulla battigia
d'odio, di rabbia, d'amore,
dalla voce del mare
smorzate per vergogna
feriscono un futuro
incerto di un incontro
che per sempre
vorrebbe essere
incurante di bagnanti
attorno che seguono
perplessi senza sentire
fragile mondo
che solo vuol stare
in mezzo a tutti
e si amano
e si lasciano
si minacciano
e si abbracciano
lasciandosi e riprendendosi
per mano s'allontanano
sempre più soli
carosello incomprensibile
e si lasciano
e si riprendono …
complessità dell'amore.
Basta un sorriso
Pur se la speranza mia
inseguendo vostre orme
si smarrisce e si perde
nell'incertezza e precarietà
del domani che ferendo sta
tutti i sogni vostri
e nega il nostro
per voi esserci
un sorriso sempre
riuscite a strapparmi
e fiducia in un futuro
che dal mio albero
vedo tutto da combattere.
Tutti dell'uomo fratelli
Aspetteremo tutti
anche l'ultimo
in mare disperso
e assieme andremo
a un nuovo futuro
incontro per tutti
disarmando tutti
gli armati che contro
a mille si metteranno
e grande pietà
per loro avremo
e continueremo avere
per un domani
per l'uomo più giusto.
Bambini nostri e la bestia umana
Manine nella sabbia che ravanano
manine impastate
concentrati nel gioco
cinque bambini
tre anni ciascuno
di diversi colori
si divertono
li guardiamo affascinati
comunicare fra loro
in lingue diverse
nazionalità diverse ed'
è tutta quanta un'armonia d'amore
imbevuta de sole e de turchino
che dà la pace e t'imbandiera er core
distratti da obiettivo indiscreto
volgono a noi lo sguardo
e cogli occhi del mondo
silenti e seriosi
innocenti
ci fissano
.Come lo chiameremo un cacciatore
che spara su quel povero piumino?
Come la chiamiamo la bestia umana
che bombarda e annega quei poveri piumini?
In corsivo: dalla poesia di Trilussa " un povero piumino"
Dei figli attese … e partenze
Possente
il desiderio per l'arrivo suo
tanto aspettato
….. tempo infinito l'attesa
battito d'ali l'incontro
gigante il vuoto
che alla partenza lascia
mentre la mente rincorre già
la prossima sua venuta.
La forza della vita
Batuffoli!
Ciondolanti!
Cascanti!
quello azzurro
che per la piazza
trillando corre
e quello rosa
che fissandoci sorride
e al domani invita
contro cieli cupi
e nero attorno
che libertà negano.
Giorno che finisce
Finestre illuminate
là in fondo
in palazzi ormai scuri
a terra fari nella sera
che ciechi corrono
e rincorrono
in un cielo ormai scuro
spaccato di luce
in alto sopra quei tetti
invita a fermarsi
a godere dello spettacolo
ultimo e unico
che più si ripeterà.
Motociclisti
(Gerosa - dal bar Belvedere)
Li guardo rombanti
spericolati e potenti
affrontare curve
pedaline che gridano
in salita in discesa
in fila per due, per tre
… per sette, otto
uno dietro l'altro
su e giù per la montagna
lascio la mente
correre con loro
come allora
nei bei vent'anni
quando incosciente
senza ombre
in quei gruppi
volavo anch'io
solo adesso capisco
l'ansia che agitava mia madre
tutte le volte che partire
mi vedeva sparato
con quel unico debole freno,
il suo.
Mostri e venditori di fumo
Bombardati dentro
e fuori e in casa
da grandi promesse
sorrisi giulivi
e mondi di sogni
più ci accorgiamo
che più sorridiamo
che assenti ciechi
diventiamo adagio
alla bellezza attorno
che l'anime nostre
spaventate sono
dalle troppe grida
lontane e vicine
e l'amico ultimo
senza più spazio
senza più tempo
se n'è andato
e soli contro tutti
rimasti siamo
circondati da mostri
e venditori di fumo.
Amori sospesi
Amori soli sospesi
su alberi d'autunno
nelle nebbie persi
resistono all'inverno
in attesa di primavere
arriveranno inaspettate
pur trovandoli
freddi e secchi
forte voglia di vita
riveleranno ancora
e con stupore
di quelli attorno
… fioriranno.
Amica tribolata
Chiedi solo
una volta almeno
un pezzo di cielo pulito
un prato in fiore al vento
tutto per te
che calmare possano
la sete dei tuoi angeli
bianchi e neri
sempre in corsa
alla ricerca di te
di te che ancora
attratta distratta
da sguardi attorno
non ti senti
non ti vedi
non ti ami
Gogi
Coccole e compagnia
muovevi e regalavi
cercandoci
aspettandoci
strusciandoci
ora che per sempre
via te ne sei andato
ovunque in casa
in ogni stanza
in ogni momento
di giorno visibile
di notte invisibile
avvertiamo la tua presenza
la tua assenza
la tua mancanza.
Occhi nella sera
I tuoi occhi oggi
nel rosso del tramonto
che fra sagome nere
di tetti e camini sfuma
persi non sorridono
greve preparano la notte,
nessun angelo bianco
sarà ad accogliere
il nuovo mattino
Gradella, passando via
Si grandi alberi
che a te portano,
attirato sono
Borgo Antico
dal viale tuo
tutte le volte
che via passo veloce,
come se il silenzio tuo
voce avesse
E fuori mi siedo
a quel tuo
semplice bar
col caffè ad assaporare
la tua lunga quiete
e le storie tue
di un tempo che fu
di campi e fatiche
e padroni e miseria
nell'aria rimaste sospese
..
E la domanda sempre
a cui rispondere non so
è " io a te straniero
perché così tanto
dentro ti sento?"
son forse le tue voci
anime solitarie
sospese nel tempo
che m'attirano
e pace mi danno?
Giovani e figli e genitori
Sopra loro
che nere nuvole
sprazzi di sole
solo nei loro sorrisi
volontà di credere
sempre meno
speranza poca
ultima in discesa
così guardiamo
valigie sempre aperte
andare e venire
con apprensione
normalità moderna!
con il piattino in mano
indiscreti invadiamo
tavolate loro
confuse e mezze vuote
riscoprendo stupiti
della giovinezza
nostra dimenticata
riserve segrete.
Pezzi veri di noi sparsi
Pezzi veri di noi sparsi
che per loro strade
liberi se ne vanno
senti la mancanza
e quando silenti
dopo mesi, anni
con malia ritornano
a rimarcarne bellezza
si ripresentano così
com'erano partiti
immuni al tempo
immutati nel sorriso
anche se ormai
d'argento sono i capelli
e rughe solcano il viso.
Le bufere dei figli
Bufere
fredde e violente
quelle dei figli
cadono addosso
inaspettate
inutili ancore vecchie
correnti sconosciute
portano via
niente appigli
a cui aggrapparsi
giganti
dobbiamo diventare
per reggere i nuovi tempi
e poter un giorno
sorridere ancora
assieme a loro
da noi così diversi
Incertezze
Nel tardo autunno
su rami secchi
rimangono sole,
accenno di frutti
per troppa ombra
ancora immaturi
incontro vanno
a inverni di neve
che tutto cancellano
alcuna tavola
rallegreranno
a niente
saranno servite.
Il viandante, il temporale e il vento
(Gerosa)
Il temporale l'insegue
straccio l' ombrello
al forte vento
solo sul sentiero
lontane le case
allungando il passo
alla furia degli eventi
con timore s'affida
nella speranza
che siano clementi.
Spaccatura
Amor propri feriti
da parole in fermento
per tanto taciute
svuotano l'albero
del nostro autunno
l'inverno ci troverà nudi
alla neve affideremo
la custodia dei nostri semi
che la primavera li accolga
nella loro difficile bellezza.
Cenerentola e il tempo
nessun principe è arrivato
nonostante la scarpetta
tanto lasciata l'hai
per vie diverse in giro
ed ora che il piede gonfio
per tanto cammino più entra
ripercorri con sorriso
percorsi e sogni giovanili
e con meraviglia
ti scopri bella e felice
negli occhi dell'uomo
che al fianco ti è rimasto
e di vita piena
senza bisogno
d'aver avuto di correre
su alcun cavallo bianco.
Bisogno di quiete e calore
Guardo dalla finestra
al sorgere del mattino
rossi aceri e querce
alberi del giardino
d'orati dal sole
spogliarsi dai loro
colori di fuoco
del tardo autunno
e fra spazi liberati
riapparire vedo sotto
il tribolare della strada
e la sua sofferenza
che fuggo subito via
appendendo volti amici
che con me affascinati
sorridono allo spettacolo
pur di un sole freddo.
Civiltà !?
Mani aperte
che incontro vengono
che aspettano
sempre più numerose
fuori dalle chiese
cimiteri, negozi, mercati,
salutano, sorridono,
silenti implorano
occhi che s'incrociano
che non si sorridono
che si vergognano
fino a quando
reggere potremo
una simile ingiustizia
per l'umanità tutta
si grande vergogna!
Mille Cristi ancora
dovranno sacrificarsi
per aprire alfine
un Paradiso per tutti?
Natale
Natale dei Centri
duro per i cuori
attorno si parla
che di paura e odio
piene le cronache
parlare di pace
fa solo sorridere
pure il mare
che disperata rende
un'umanità affogata
affogati i suoi bimbi
grida paura
grida vergogna
così il cielo ferito
da neri bombardieri
su prossime macerie
e nuovo odio .
Natale dei cuori
cuori infranti
che il bambinello pietà
di noi abbia.
Presenze
Queste presenze
da tanto ormai andate
che puntuali ritornano
in particolari momenti
di gioia o dolore
strappando un sorriso
riempiono d'infinito
e sperare fanno
di poter un giorno
passeggiare con loro
sereni nel tempo
noi angeli custodi
degli affetti lasciati.
La casa da sogno e il barcone
casa da sogno
in mezzo al prato
chiusa al bosco
a paesi e città
aperta all'azzurro
cielo e sole,
gli affetti veri
dentro vicini,
fioriscono sorrisi,
grida e dolore
che restino fuori
e quant'altro
il cielo oscura,
di morti un barcone
sfonda la cupola
voglia di fuggire
ritorna indietro
e fai tuo il dolore
dei nostri disperati
fratelli sfortunati.
Genitori, timori e sogni
Scura montagna
il loro domani,
tanti nell'ombra
sui nostri giorni
mostri e lupi,
scarne e debole
le difese loro,
timori continui
ci assalgono
ma basta di loro
il sorriso di un attimo
per riempirci di cieli
e dar forza a sogni
belli! che ripartono
da loro sempre piccoli.
Innamorati su marciapiedi
Braccio
sulla spalla di lei
mano
al fianco di lui
bocche che a tratti
si incontrano
e veloci si lasciano
per ritrovarsi poi ancora
camminano a sghimbescio
su marciapiedi
di tutti i giorni
giovani
belli da vedere
così pieni di sogni
un sorriso nostro l'insegue
e un destino
… che gli sia propizio
Cercando tregua
Dal sole avvolto
dal silenzio attratto
della montagna tutt'attorno
chiusi gli occhi
il corpo del guerriero
su di una sdraio abbandonandosi
assapora della tregua il bisogno
della tregua la pace
mentre la mente mai stanca
insegue i suoi fantasmi
lasciati tribolati in giro
fra paradisi e inferni.
Ad un'ora dal debutto
Pingpong veloce
di battute e lazzi
di vestiti sparsi
palco e platea
sono pieni
nei silenzi di secondi
sorrisi accennati
nascondono
dell'evento l'attesa
che sulla pelle cammina
nel panico va una attrice
che qualcosa più trova
agitando tutti
tranquillo il regista
arriva col suo sicuro
"anche senza si può fare"
e lo spettacolo ha inizio.
Nostalgia
Poter amici
mentre giovani coppie
con batuffoli al fianco
davanti ci sfilano
tornare indietro
a riprendere quel sole
di ideali, amori e storie
che ci scaldava
e tutti i nostri giorni
di vita ci riempiva
Le strade e il destino
Vorremmo tutti
andare liberi
col nostro vento
per strade nuove
fino in fondo là
dove il sole
mai tramonta
ma di viaggio
compagni desiderati
gli affetti al fianco
come bambini
ci trattengono
prendendoci la mano
deviano il destino.
Il vento di primavera e il bimbo
forte il vento di primavera
spinge ancora a incanti
d'orizzonti sempre nuovi
risvegliando desideri
e nostalgia di libertà
della giovinezza andata
poi un bimbo incontro viene
e la mano sorridendo prende
molto più forte è il suo vento
che a terra i piedi mette
e con sorriso dire addio fa
alla cara libertà rimasta.
I nuovi lavori
Tutto il giorno
umiliati e offesi
sorridono
a destra e a manca
passerella traballante
su precari salari
sempre più volatili
i nuovi lavori
addestrati con cura
al sorriso obbligato
tutto il giorno
sorridono
sorridono per lavorare
mostrando i denti
lontani gli occhi
stringono i pugni.
Mare di margherite
In bici tra i campi
solo nel loro silenzio
mi perdo in un mare
apparso di margherite
assorbito da si bellezza
lascio i pensieri
sciogliersi liberi
nella sua morbida
inaspettata quiete.
Nuove fredde tecnologie
Mostri in silenzio avanzano
regalando storie, incanti,
romanticherie e labili certezze
indispensabile sembrare fanno
l'ultimo oggetto in vetrina
al successo dell'individuo
illudendo di essere vivi e importanti
senza ritegno elevano a cattedratici
pappagalli frenetici che cliccano
cosa ormai è impossibile?
beata ignoranza che sogna ancora
cliccando ad una luna a pezzi
mentre la porta di casa
diventa sempre più pesante
e paura e crisi chiudono dentro.
Il trionfo dell'Angelo Nero
(da una cronaca televisiva di alcuni mesi fa)
Un bambino scuro
come scura è la notte
di pochi anni, uno o due,
dal Nero Angelo
strappato alla madre
e alle luci alzato in offerta
a una veloce motovedetta
che si avvicina
e quando è ben vicina
buttato a mare
fra le grida della madre
e il terrore di chi fugge
bestialità umana
dove mai siamo arrivati
raccontato in tv
da un superstite
non so se la motovedetta
riuscita è nel buio
strappare all'onde il bambino
sui gommoni poi stracolmi
spazio non c'è più
per gli Angeli Bianchi
Scontato amore
Insoddisfatti di tutto
giorno dopo giorno
lasciamo annegare
la nostra bellezza
cercando in un mare
di inutili cose
trascurando cechi
il po' d'amore attorno
che basta e avanza
per essere felici
e scontato vien meno
Ed è già sera
Ogni mattino
come rondini
sfrecciamo al giorno
nel tentativo vano
di passarlo e rallentare
la sua immutata corsa
ed è già sera nel nido
stanca ennesima sera
Ascoltando nella festa
(ad Anna, Chiara Luna e loro amico)
Bello il loro parlarsi
separati nella festa
condividevamo il tavolo
un baratro le nostre
bell'età diverse
sorridere mi faceva
quel discutere di pelle
di loro giovanili amori,
non potevo non ascoltare!
Tornare mi facevano
a quel bel tempo
quando in quegli amori
ci si incominciava a perdere.
L'evento e l'attesa
(Gerosa, dal Bar Belvedere)
Al sole difronte
la montagna accesa
coi sui dirupi
i suoi boschi
il suo silenzio
alle spalle sue
il nero scuro
che avanza
del temporale
luce e buio
conflitto perenne
forse indispensabile
di un equilibrio
con lui, l'uomo,
sotto nel quadro
minuscolo e impotente
che aspetta con timore
lo scatenarsi dell'evento.
Pieni di tutto
Pieni di tutto
la libertà si perde
fra mille rotonde
smarrendosi
fra mille divieti
confusa la mente
fra mille bollette
mille postille mille multe
mira lo sguardo in basso
timorosa di cadere
più azzurri e voli pindarici
ma solo mille mine vaganti
regalo di mille sorrisi ebeti
promesse da cui sfuggire
che gli occhi incantano …
… e l'anima incatenano.
Mani di fata
Ci sono ferite
che solo mani di fata
e quiete parole tue
possono lenire
e nel tempo guarire
Corvi neri nei capelli
Grigia nell'etere
la risposta tua
corvi neri avverto
nei tuoi capelli
dai cieli d'Olanda
avrei voluto essere lì
spaventapasseri felice
per mettere tutti in fuga
e vederti così sorridere
Sipario amico
(Gerosa)
Lontano dal bosco
il suono di una motosega
compagno sempre
di questo sipario amico
che silente accoglie
dalla città la mia fuga
bisogno di verde
bisogno di quiete
radi gli incontri
rade le parole
un sorriso e un buongiorno
l'accoglienza per me
nel loro paesaggio
che per loro strade
pur disadorne e dure
camminando sento amiche
Mare e pensieri e mare
Lascio pensieri aggrovigliati
sciogliersi col vento
nel rumoreggiar dell'onde
lo sguardo perdersi là in fondo
retta blu tra mare e cielo
che navi e gabbiani
nell'infinito suo assorbe.
Amici i ricordi
Ci sono sere
in cui il mondo
crolla addosso
senza un perché
e moglie e figli
loro lontani
pesi diventano
e stanco un appiglio
contro corrente
che via trascina
cerchi invano
pure l'amico
nella sera non c'è
aggrappo i ricordi
prendono per mano
portando amici
al nuovo giorno
con nuovo respiro.
Ultima la speranza
Fulmini, tempeste
e cieli scuri
impedire non devono
di volare con rondini
e sogni verdi
guerre e quant'altro
per mare e per terra
uccidere non possono
speranza e bellezza
negli occhi dei bimbi.
Dubbio del vivere
(il deserto dei tartari)
Giorno e sera
si aspetta sempre
prima che la testa
attimo fatale
sul cuscino si posi
che una parola
una lettera
una qualsiasi cosa
pur tardi arrivi
che qualcuno alfine
si faccia vivo
a conferma almeno
che ci siamo ancora
che per qualcuno
siamo ancora vivi.
Difficile amore
Se pur tanti i fiori
per l'altro al fianco
sono e cene tante
al chiar di luna
e poesie e doni
sinceri e belli
da non credere a volte
infastidire possono
fantasmi suoi
complessa libertà sua
faticosamente eretta
fra angeli e demoni
che forse la storia sua
attenzioni poche
o mai abbia avuto?
Difficile amore
da crescere pazienti
in punta di piedi
con tanto amore.
Amico
Ho deposto amico
la mia spada
con te mai più
voglio combattere
Voce amica
Basta un soffio a volte
voce amica che non aspetti
pennellata di cielo pulito
per mettere un pò di sole
nel grigio correre
di un giorno buttato via.
Idealità e amori che si ritrovano
(a Cristina e Lia)
Un mare il nostro ritrovarsi
cullava le nostre storie
il nostro sole ritrovato
ci scaldava come allora
mettendo a terra
con mille attenzioni
luna e stelle di una volta
passate nostre storie
e belle e anche brutte
che a noi vivi come allora
bisognosi di raccontarci
il sorriso non impedivano
per tutta la bella serata
che volevamo mai finisse
Colpa, Dolore e Figli
La colpa alfine se ne andrà
con chi responsabile ne è stato
di loro memoria alcuna resterà
fretta dei figli sarà
con loro di cancellarla
e' il dolore che si perpetuerà
ferita aperta per generazioni
chiederà giustizia
desiderio dei figli sarà
di ricordarlo perché mai più
altri lo provino.
I nostri mondi diversi
I nostri mondi diversi
che a braccetto camminano
che continuamente si separano
e continuamente si cercano
che fondersi mai si vogliono
i nostri mondi diversi
i nostri angeli diversi
i nostri diavoli diversi
libertà con noi cresciute
quando mai si arrenderanno
e assaporare ci faranno
tutta la sempre desiderata
quiete della nostra bellezza.
Povero Piero di A. Campanile
(ai miei attori)
Cessati gli applausi
rimaniamo noi
giù dal palco
coi nostri misteri
adagio adagio
tutto andrà nell'ombra
ma non di noi
i pezzi d'anima
che senza volerlo
ci siamo donati
momenti di eternità
che sempre al bisogno
torneranno a sorriderci.
Momenti come fulmini
Parole fredde
gelano la mente
nel panico il cuore
vicolo cieco
più se ne esce
parole parole
cercano ragioni
annegando fra i flutti
la bellezza al fianco
lontani gli amici
più salvagente a mare
mano nella mano
la passeggiata al fiume
ha perso sapore
così il ristorantino
ritrovato di una volta
con coraggio allora
prendersi per mano
guardarsi negli occhi
e dirsi ennesima volta
che si è belli
che si è unici
che l'insieme cresciuto
vale molto di più
di qualsiasi e qualunque
piccolo o grande che sia
inaspettato momento
crollato addosso.
Bisogno il tuo di sereno
Collocherò tutto
il greve dei tuoi giorni
tribolazioni e dolori
lacrime e sangue
in un mare di prati
bellezza al vento
di mille fiori
e mille colori
e campi di grano
e spighe sonanti
con rondini e sole
e cieli tersi
finché gli occhi
tuoi rasserenati
vedere possano
che tutto parte è
del creato armonia
del creato bellezza
che sovente oggi
pur ci oscura
pur ci annega.
Parole senza vergogna
Un mare di parole vuote
ci invadono a tutte le ore
annegare ci vogliono
felici giulivi nel loro mondo
evanescente di merda
mare di bugie
senza vergogna alcuna
sorrideva il volto
dal cartello pubblicitario
che prometteva paradisi
a un migrante sotto
che stracciato dentro
più sapeva dove andare
Le mie Muse
Questa sera sul palco
saranno le mie Muse
e pure al mio fianco
dalla regia appartato
con stupore sempre
sarò nel loro fascino
chiuso il sipario
finiti gli applausi
scioglieremo i legami
strade nostre diverse
una volta ancora
ci faranno perdere
bagaglio comune
per nuove avventure
nuovi lavori e prove
sempre dentro saranno
quelle parti di noi
che ci siamo donati
nostre anime
nostri sorrisi
nostre grida
sempre giovani
nostre stelle
forse ultime.
Potenza dell'amore giovanile
(Firenze)
Soli nell'affollato bar
alla loro isola seduti
con occhi affascinati
beveva di lei che comare
mai smetteva di parlare
di profilo vedevo lui
giovane con occhiali
bruttino con brufolini
lei di spalle signora
capelli sciolti agitava
li osservavo discreto
da un tavolo vicino,
fiume di nettare
il parlare di lei
inebriava lui
si alzò alfine bruttina
sempre parlando
quasi in preghiera lui
goffo le scostò la sedia
con maldestro inchino
pagarono separati
parlando sempre lei
lui le apri la porta
e se ne andarono
felicemente soli
della gente nel bar
non s'accorsero
nemmeno del cassiere
fuori bellissimi
si alzarono in volo.
Il silenzio della montagna
(Gerosa, dal Bar Belvedere.)
Mattino dal belvedere
lascio lo sguardo andare
lungo la valle
vapori leggeri
come angeli bianchi
da boschi scuri
e prati verdi
al cielo si levano
… ed è tutto silenzio
miele e armonia
l'anima rallenta
e respira questo
bisogno di pace.
La fatica del vivere
la fatica del vivere
non vede la bellezza
di questo tramonto rosso
dai rami imprigionato
ma solo la sua fine
spaventato via fugge
nella sera stridendo
un uccello nero
mentre per mano
un bambino ci prende.
Amori fugaci
Amori d'estate
foglie d'autunno
verso l'inverno
senza più parole
perdono la strada
con le prime nebbie.
Segreti in scena
(a Laura)
Silenzio sacrale
avvolgeva la platea
mentre lei tutta
si offriva al dramma
il suo era un pianto
strozzato in gola
in quella scena
che allo spettatore
prendeva l'anima
così ad ogni replica
lo stesso dolore
lo stesso pathos
quel momento forte
che tutti captavano
richiamato da dove
solo suo era il segreto
" non so cosa hai
di te richiamato
e sapere non lo voglio …
ma riusciresti a ripeterlo?"
Le dissi in preghiera
quella prima volta
ch'era apparso
" si, ma ti prego
non chiedermelo più"
E più a lei l'ho chiesto,
fu un segreto nostro
per un segreto solo suo.
Magia del momento
magia del teatro!
La bellezza e la strada
Nel caotico traffico
il sorriso di ragazza
che incrociavo
illuminava la sera
suoni e rumori
assorbiti erano
dal suo sguardo
nel suo grembo
la mia stanchezza
trovava del cielo
l'altra metà
la vera bellezza
che in quel momento
umano rendeva
il ritorno a casa.
Passione e amore, opera d'arte
(a Cristina e Alfred)
Energia vostra tutta
tutta ricercata vostra
bellezza avverto
dentro le vostre opere
e mi affascina questo
continuo meravigliarmi
pure di fronte ad uno
semplice vostro schizzo
frammento proiettato
in un vostro universo
sento colore caldo
donato all'are nostre
smorte e fredde.
Amore e libertà
Coltivato
con contese e sacrifici
ornato
con dolcezze e sorrisi
dopo aver cresciuto
fra sogni e illusioni
il suo prezioso frutto
per un prezioso futuro
come si può dire
abbandonando tutto
"invecchiare voglio
con un amore al fianco
non una sorella
non un'amica"
parole più non sente
occhi più non vedono
nero al fianco
il cigno muore.
Egoista amore
che vent'anni cancella
per nuova passione
se questa è libertà!?
sono per quelli soli
lasciati indietro
che non hanno scelta.
Affetti e spade
Avvolgere si vorrebbe
tutti gli affetti cari
di musiche celestiali
ad occhi loro proibire
notizie dei giorni nostri
e favole loro narrare
di sogni ancora possibili
incantandoli nella bellezza
che ancora ci circonda
isolarli si vorrebbe
in gabbie di spade
a difesa di mostri e bestie
che innumerevoli attorno
si stanno allevando
e fuori controllo
a centinaia crescono.
Visita di passaggio.
Branco di cavalli
in corsa a centinaia
le sue note un regalo
trattengo ataviche
dei padri emozioni
che vedere mai!
devono i figli
Che bello al piano
questo suo scatenarsi!
Per aria poi sospese
rimangono le note
e così le conservo
fino al prossimo suo
già atteso ritorno.
libero nel suo bosco
ogni volta ritorna
per sentieri impervi
che la pelle teme
libero nel suo bosco
trattengo il pensiero
che sempre l'insegue
11/12/2016
Natale 2016
Natale 2016
il Bambino s'è perso
fra onde e macerie
se arriverà mai
sarà irriconoscibile
e con tanti problemi
meglio comprarlo
a iosa nei centri
bello e sorridente
sicuri che problemi
a tavolate nostre
imbandite e ricche
non ne darà
buon Natale a tutti
a tutti ? …
è solo un modo di dire.
18/12/2016
Fine di un amore
Dopo la burrasca
le mani si lasciavano
incerte andavano
per strade diverse
ultima speranza
gli sguardi ancora
volgevano indietro
testimone del passaggio
rimaneva sull'arena
del mare d'amore
la complessità sua,
pozzanghere, rifiuti
e spiaggiata tanta tanta
inconfutabile bellezza .
Com'eri bella!
(Vecchia fotografia)
Andati per sempre
per strade infinite
a tutti sconosciute
lo sguardo ancora
indietro volgono
a volte con sorriso
a volte con cruccio
come fossero guide
timorose di perderci
come fossimo sempre
loro giovani figli
energie invisibili
compagni al fianco
di un lungo viaggio
com'eri bella mamma
nei tuoi 27 anni con me
di pochi mesi in braccio
e papà regale al fianco
solenni da sfondo
i vostri faticati campi
e voi in bianco e nero
nel nostro prato
subito dietro casa
fra tante margherite.
Primordiale, cruda bellezza
Sovente gli occhiali tolgo
e il mondo dall'alto guardo
perché bisogno ho
di vederlo bello
di sentirlo madre
ma pur del paradiso suo
così sfuggono i particolari
gli occhiali rimetto allora
e con stupore lo guardo
in tutta la sua di sempre
primordiale, cruda bellezza.
Sogni giovanili
Come foglie felici
portati verso il sole
da un forte vento
che tutto ammanta
che tutto esclude
inseguono l'Eden
colorandosi tutti
di gaia fantasia
avanti ritornano poi
barchette solitarie
ondeggianti e muti
sperduti e tristi
dal vento cullati
dal vento consolati
alla madre terra,
cruda madre
che a crescerli
ha incominciato.
Migranti oggi
Fermarli!
come voler fermare
del ferito l'urlo
che la gola libera
al taglio della sua pelle.
Umanità sacrificata
sull'are del progresso
agnelli innocenti
per i nostri consumi!
Un mare di morti!
per mare e per terra.
Comodamente seduti
guardiamo attoniti
una tragedia voluta
dal dio mercato
che fine non avrà mai.
E Tu che la croce
hai scelto per tutti
te lo aspettavi questo?
non un paradiso
pretendiamo in terra
ma nemmeno un inferno!
forse è ora che tu scenda
fingi pure di non sapere
chi lì ti ha inchiodato
e ricomincia ancora da lì
a parlar di pace e amore …
ma non più per tutti.
Il segreto
Momento bello
dolce e amaro
fiore proibito
il suo segreto
momento finito
gioia e dolore
triste lo adagiava
nel mare dei ricordi
ritaglio di eternità
vero l'affidava
a luna e stelle
testimoni suoi
ferite profonde
e tanto dolore
liberato avrebbe
se solo il sole
sfiorato l'avesse.
Macchine criminali
Possibile
che nessuno ci sia
ad indicare una via
che un po' di giustizia
portare possa per tanti
e tanto tanto male
portare possa
a chi sempre all'inferno
pire di cadaveri eleva
se guerra economica è
e sempre lo sono state
qualcuno che indichi
come combatterla,
lontana e vicina
umanità disgraziata
sempre la paga
mostri senza volto
di falsi sorrisi
con lei s'arricchiscono
.
siamo noi forse
gli ultimi cari loro
complici consumatori?
Noi forse gli ultimi
ossequiosi valletti
di macchine criminali
mai sazi di potere?
Creatore e Distruttore
Carosello di volti
di sorrisi, di crucci
nel silenzio del momento
davanti sfilano
per mano prendono
e lontano portano
nel mondo dei sogni
desideri possibili
di pace e armonia
credi di bellezza
del Creatore
dimenticare fanno
per pochi attimi.
dei nostri giorni pieni
il Distruttore
sempre lui, l'uomo
Bisogno di Bellezza
Bellezza pura
che il cuore appaga
come del bimbo il sorriso
quello della farfalla
che dal buio venuta
attimo primo di vita
al sole e ai fiori
in volo si libera
…
migliaia di voli
migliaia di sorrisi
mari di bellezza
su paesi e città
di farfalle e bimbi
librarsi dovrebbero
per questa d'oggi
nostra e di tutti
tribolata terra
Fine di una storia
Quella volta
l'angelo suo bello
che al fianco sempre
amico era stato
quando lo prese per mano
per l'ultimo loro viaggio
di nero era vestito
ma lui non s'è accorto,
forse sempre lo era stato.
Fine di un amante
Solo e abbandonato
dimenticato da tutti
vana gloria contenuta
di cagnoline sparse
al suo ultimo funerale
In attesa del mattino
Notte dopo notte
di luna e stelle
mare e vento
per sogni e desideri
forza e ornamento
ci vestiamo cullandoci
aspettando il mattino
quando spoglie assenti
andare dobbiamo
verso la città morta.
Le nostre stelle
Quando la tua stella
di una vita sua inizia
brillare nel tuo cielo
di lune e stelle pieno
degli amici la loro
fra lune e stelle
timorosa se ne va
sperduta alla ricerca
di una luce sua
e pochi attorno
godere potranno
della tua nuova luce
con loro raggiunta.
Humanae Via Crucis
A lato del tuo cammino
seguo della sorella tua
l'impervia vostra
ultima Via Crucis
vorrei tanto essere
buon samaritano
ma concesso non mi è
di camminarti al fianco
da lontano ti invio
che semplici parole
che non so al fine
quanto possano servire
tanto è grande
il tuo dolore.
Cercando quiete
In bici tra i campi
cercando respiro
lascio andare
al verde e al giallo
di mille fiori
mille colori
il grigio di questo
giorno inquieto
che pensieri bianchi
nega alla mente
e agli affetti il sorriso.
Ristorante di paese
Mondo distratto
vociante e pettegolo
il ristorante di paese
genitori con figli
insieme felici
per un compleanno
preoccupati ascoltano
prospettive di futuro
ottimiste dei figli
da anni senza lavoro
solo al tavolo seduto
ex manager, ex marito
in un angolo isolato
con sguardo lontano
ricorda ad uno ad uno
momenti che furono
di pura gloria
tavolata di giovani
che bisogno di veder
ancora non hanno
stranieri al circondario
chiassosamente sinceri
brindano ai loro miti
e sogni di gloria
padre perso
in un amore smarrito
ascolta semiassente
il giovane figlio
che di rallegrare cerca
la domenica concessa
a loro due assieme
mondo vociante
distratto e pettegolo
che tutto abbraccia
mondo bello
mondo amaro
che vita fa scorrere
e vivi fa sentire.
Otranto, alla spiaggia
Brezza continua
che voci e pensieri
porta con se via
agita ombrelloni
sulla spiaggia chiusa
una umanità allegra
dallo sciabordio presa
dell'onda e di grida
felici bimbi innocenti
tirandosi sabbia e acqua
giocano in attesa
di entrare nella storia
sonnolenti al sole
le mura e i vicoli
della città vecchia
che di fronte si erge
pazienti aspettano
l'ingresso di loro tutti .
Angeli e più diavoli
Camminiamo complici
verso un domani incerto
spaventati da notizie
di urla e grida piene
e fantasmi e diavoli
chiusi tutti in casa
sempre meno angeli bianchi
accompagnano senza clamore
moltitudini di mani tese
in difficili percorsi
nell'esasperata ricerca
di una crisi di tutto
che ogni bene si mangia
dita puntate al nemico
soffocano Paradisi resistenti
senza più speranza noi
cancelli di male serrati
lasciamo incustoditi
ad Inferni a valanga
pieni di diavoli truci.
spiaggia libera
(Otranto)
Bellezza di corpi
che vanno col tempo
sfilano sulla battigia
con l'onda che l'impronte
accarezzando cancella.
Grida felici di bimbi
e strilli di paura
momenti di un attimo
smorza la brezza
catturando pensieri.
Pur tanti, pur presi
di fronte al mare si è soli
senza più tempo
le voci non son che suoni
nell'aria sciolte, lontane
e noi ciechi liberi
coi pensieri portati
a zonzo dal vento.
Ritrovarsi
Come una folata
mi attraversi discreta
del giorno il cammino
più volte sorridendo
catturando pensiero
e occhi che t'ammirano
mentre la mente
volge e riavvolge
semplici parole
scambiate con sorriso
andavamo a braccetto
e confusa la città svaniva
mentre a noi ritrovati
ci regalavamo volando
le nostre tante storie
che ci eravamo persi
Inflessibilità
Angeli giusti
nella severità
di occhi scuri
la loro fermezza
inflessibilità morale
che onore fa
offusca e ferisce
angeli bianchi
che cercano tregua
che cercano vita
e comprensione
oltre le umane leggi.
Verso il macello
Stupisco verso la città
la grande metropoli
che la mia pelle rifiuta
sentirmi straniero
su un metrò di stranieri
giovani che al sabato sera
in centro si ammassano
stupisco nello scoprire
su un metrò multietnico
isole tante di whatsapp
auricolari e microfonini
sguardi ciechi che ti fissano
pazzi che da soli parlano
intimità buttate a terra
isole che non sorridono
stupisco in attesa
nelle luci del tunnel
la violenza gratuita
di video a manetta
che obbligano a pubblicità
disturbando il pensiero
muovendo per l'attorno
intolleranza e fastidio.
come greggi ammassate
panzer un mercato sottile
senza storia ne rispetto
promettendo tutto
ci incanala sornione
al macello dell'individuo.
Occhi che sorridono
(Federica)
Cielo cupo
questa mattina
e un po' di vento
del triste giorno
affido il sereno
agli occhi di ragazza
che mi sorridono
mentre al bar seduto
mi offre con garbo
un cuoricino di panna
nella tazza disegnato
di un cappuccinoGli occhi del bimbo
Occhioni che ti fissano
quelli del bimbo
che in carrozzina pasticci
pieni di cielo e curiosità
di fiducia il sorriso suo
che ogni tristezza scioglie
e il triste tempo cancella
responsabilità enorme
prendere le sue manine
a te tese con fede
se speranza poca si ha
di possibile futuro
nuovo e più giusto
per lui, per tutti.
Stelle tante
Stelle tante in cielo
le guardi sospeso
e sognare ti fanno
stelle così in terra
che tante incontri
e tante ti prendono
capelli ricci e lisci
che ti accompagnano
sguardi tristi e pene
muovono tenerezza
sogni e sorrisi
e più ti lasciano
tante in cielo
tante in terra
quali le giuste?
Brillando tutte
cogli e ti colgono
con gioia e dolore
e con te le porti
per giorni
mesi ,anni
con o senza anelli
con o senza per mano
alcune per sempre.
Bellezza fuggevole
straniero nel prato
perso tra i fiori
stupisci quando
sulla mano si posa
piuma al vento
leggiadra na farfalla
eterni attimi
nella corale naturale
contemplazione muta
di rara bellezza
… ma non ti muovere
basta un respiro
e l'hai già persa
Incredibile!
vecchietto nostalgico
che storie incredibili
ogni volta rivive
la città attraversando
di quegli angeli
bianchi innamorati
giovani e liberi rimasti
sui gradini di quella scuola
all'ingresso di quel palazzo
sulla soglia di quel market
che si scambiano ancora
tra sorrisi e tenerezze
le loro pene giovanili
e sogni felici di un futuro
che portato via sarà poi
da altri angeli bianchi.
Incredibile!
Giovani innamorati
Lontani da tutti
corrono incontro
al sogno segreto
loro pieni di cielo
per loro sorrisi
soli per mano
progettando felici
un incerto futuro
genitori al balcone
osservatori inermi
felici e sanguinanti
con parole semplici
che non feriscano
consigliano loro
misurando parole
di guardar bene
il colore degli angeli
che gli sorrideranno.
I nuovi guerrieri
I guerrieri son tornati
con una casa in affitto
alla fine conquistata
lontana dagli affetti
parlando di famiglia
e prole futura in testa
dal bosco della città
urla di feriti
e disoccupati offesi
non spaventano più
più attenti sono
a rinsaldare legami
trascurati da crescere
a genitori pazienti
affidando il futuro
chiedono fiducia
per quella strada
ennesima nuova
sull'onda intrapresa
d'emozioni ataviche
e innamorati.
Lei! Angelo bianco
Sistemati del giorno
amici e parenti
negozio e figli
stanco e affaticato
il pensionato guerriero
al suono antico
di indiane musiche
si dedica alfin a Lei
delle principesse regina
danzar vuole sospeso
coi suoi angeli bianchi
e sereno seguir con loro
dopo si tanta pugna
il richiamo suo dolce
di poesia
Sinistra Mon Amour
Silente il tempo
carro di fatiche
e gioie addosso
ci è passato
lasciando di noi
giovani di sogni
che occhi e sorrisi
il resto e mani
e viso, capelli
e corpo l'ha segnati
con tagli negli anni
ma ultima non ha
la speranza nostra
potuto scalfire
"sinistra mon amour"
sul cartello esposto
che stasera tutti
compagni resistenti
richiama puntuali
all'ennesimo incontro
resistente speranza
vecchietta arzilla
dell'oggi triste
che come noi
al giusto vivere
per uomini liberi
non rinuncerà mai .
Capolavori tristi
Capolavori tristi
piume sospese
tra cielo e terra
alla rincorsa sempre
di nuovi giorni
nuove stagioni
come rondini
che sfrecciano
puntini là in alto
e scompaiono
inseguiamo
mondi nuovi
mirando a bellezza
anelando felicità
ancora e ancora
fissi sempre sono
del cuore gli occhi
sul bicchiere in mano
di fresco nettare
che continua a finire.
Amori
giorno dopo giorno
per lei, per lui
o per tutti
amori nuovi
amori vecchi
amori veri
amori incerti
amori sospesi
amori sparsi
amori … ,
sale per la terra
che mano di un dio
sconosciuto semina
lanciandoli al vento,
vanno e vengono
portando gioia,
dolore e bellezza
desiderio di lei
desiderio di loro
desiderio di vita.
Il fiume del tempo
Il fiume del tempo
accelera la sua corsa
profumi dalle sponde
passano veloci
mani amiche vicine
appigli in aiuto
si tendono in coro
disarmati e precari
i semi sparsi
stentano a crescere
pianticelle giovani
stanno a guardare
scuri a loro sono i tempi
eppur in grembo
portano dono per tutti
sorrisi e grida
a cavalcare il fiume
ma come i padri
credere devono ancora
in un futuro possibile.
Noi, particelle nell’universo
Non la conosco
eppure gli occhi
nostri si calamitano
come se abbracciati
ci fossimo ieri
non la conosco
eppure tutto
di lei respingo
come se male
mi può venire
forse ….
energie, similitudini
che si riconoscono
positive o negative
che si attraggono
che si respingono
particelle siamo
in trasformazione continua
nell’universo sparse
che vibrano all’incontro
di parti di se stesse
loro nel tempo bene
loro nel tempo male
loro nel tempo parte
di un unico ciclo
che si ripete continuo
che con rabbia
staccarci non si riesce.
Padri e giovani
Al fondo della contesa
rimane un senso di dolore
nessun problema risolto
ma solo ragioni diverse
che non trovano incontro
pur sempre assieme
babele di sconosciuti
tristi e insoddisfatti
si attraggono
e si respingono
lento il tempo solo
trarrà le conclusioni
cicatrizzando ferite
continuamente aperte
continuamente chiuse.
Amica, pur lontana, vicina!
(a Daniela)
Come un bel sogno
da una falce interrotto
te ne sei andata
pur non volendo
in tanto dolore
mentre l’anime nostre
via etere si parlavano
ed ora più segni
inaspettati arrivano
richiamandomi a te
chilometri lontana
ai tuoi cari affetti
attoniti rimasti
e prima volta
t‘incontrai bellissima
tre rose rosse per te
ti posai davanti
e fra mille croci
con occhi e mente
riprendemmo a parlarci
spiriti nostri in sintonia
il tuo sempre così allegro
di vita pieno e ironia
come allora sorridendo
credere mi fai
che le storie belle
mai finiscono.
Corso teatrale
(costr. personag. con Egidia B.)
Osservo appartato
muto spettatore
unico in platea
il loro muoversi
silente sul palco
informi vedo
personaggi eterei
delle loro anime
parenti stretti
librarsi in scena
ammirando
limiti e segreti
loro nel gioco
scopro nuove
persone belle
che pur al fianco
io tanto distratto
loro mascherati
in abiti del giorno
nascoste mi sono.
Con il loro dolore
Quel signore
che dal ponte
l'acqua scorrere
giù guarda
e la ragazza là
dal quel balcone
il cortile sotto
e altri loro vicini
i polsi e il coltello
ed altri ed altri
tanti altri ancora
in mezzo a noi
vicini e lontani
soli! quel vuoto
che solo vedono
e più sentono
che desiderio forte
d'andare e lasciare
per sempre alle spalle
si tanto loro dolore
che pace in terra
dentro loro da tanto
da troppo più trova.
In visita a mia madre
Mi guardano tutti
i più sorridono
tra croci e lumini
e vialetti di fiori
a braccetto sento lei
presente come allora
quando l'accompagnavo
e di loro uno ad uno
tutto mi raccontava
ed ora "hembè"
sorniona mi sorride
"raccontaci tu adesso"
quel senso di pietà
nella sua voce
che incorniciava tutti
per tribolazioni passate
e meritato riposo
lo sento ancora
e nei suoi occhi
quel brillio
d'invito alla vita
che m'incoraggia
ancora lo vedo
momenti dell'amore
momenti belli vissuti
pur se voli di un attimo
sono forza viva
paradisi in terra
che dentro portiamo
che sfidano il tempo
che più si cancellano.
Farfalla la giovane
Crisalide timida
dolce la giovinetta
con matita e ombretto
e del rosso acceso
raccogliendo capelli
che collo e viso suo
ad occhi negavano
in elaborata coda
a farfalla risorgeva
sensuale e bella
più nascosta a sguardi
stranieri attorno agitati
che mai l'avevano vista
e ora tesoro la fissavano.
Scoperta faceva stupita
del suo corpo il trionfo
e a bellezza si ergeva
ma l'anima che offesa
subito veniva da tempesta
di attenzioni indiscrete
fragili ali e sogni suoi
da grandine e fulmini
pronta poneva a riparo
mettendola in subbuglio
gelando con ansie e paure
sconosciute e inaspettate
l'intrigante nuovo paradiso
che aperto le aveva la porta.
Attesa
Solo scuro là fuori
del tramonto più traccia
musiche popolari da un cd
vivaci e tristi compagnia
fanno ancora alla mente
come se qualcosa s'aspetta
danzi con loro a braccetto
lo sguardo alzando al cielo
a luna e stelle in arrivo
lasci che la sera sorprenda.
Sull'altalena dell'amore
Rincorrerla
fare qualcosa
la voce del cuore
invisibile mano
sulla spalla la mente
lo trattiene
fermo sull'altalena
il cuore in un pugno
stretto aspetta
il ritorno suo
perché solo lei
può dare al spinta
quella spinta segreta
ennesima la sua
dell'amore mistero.
Il silenzio dell'Adda
Il silenzio dell'acqua
muoveva loro lontani
negando le loro mani
che parlarsi volevano
freddi e tirati gli occhi
freddi e lontani i cuori
ancora le loro strade
ennesima si dividevano
auspicando un rincontro
freddo l'Adda nella sera
li accompagnava lento,
alzando fitta una bruma
li assorbiva nel suo manto,
facendoli perdere nel nulla
dava voce alle loro mani
Credere si deve ancora
Fardello questo
presente invisibile
che dentro ci pesa,
gli occhi che avanti
guardano sempre
stagioni più vedono
ma soli inverni
che occhi e sorrisi
gelano sulle soglie
la speranza nel futuro
sui barconi stipata
o di corsa per fili spinati
viaggia in massa
per morire umiliata
fuori dalle nostre case
sogni di futuro
muovono tristi sorrisi
come liberare
rondini imprigionate
se fuori sentore non c'è
di alcuna primavera
Cerco nell'etere
Cerco nell'etere
parole diverse
sbandando fra siti
fate e folletti
facili paradisi
sogni giulivi
parole del vivere
parole del cuore
ubriaco non sento
parole amiche
ubriaco non trovo
stormi d'amicizie
leggere al passaggio
s' involano via
impronta non lasciano
sorrisi e sogni
mondi di un attimo
frenetico il click
spazza via,
nel vuoto abbandonati
caos giulivo impazzito
di corsa li abbandona
tra precarietà e miraggi
l'anima sola
si smarrisce.
Soli coll'infinito
Confronto dell'uomo
la complessità sua
mia immensa
con l'immensità
di sto mare di fronte
e l'infinito
di sto cielo davanti
rondini solitarie gli altri
piccoli puntini neri
ci sfiorano passando via
con la complessità loro
immensa svaniscono
là in fondo, nell'immenso
impossibile il confronto
pur assieme siamo soli
persi alla ricerca
di questo anelito
d'infinito dentro.
Il silenzio del bosco e il Trial
Liberate l'ultime foglie
t'accoglie il bosco
nudo senza più paure
solo dei passi il suono
sul tappeto suo secco
nel suo silenzio
offerto all'ascolto
immergi i pensieri
e ricordi lontani,
qualche fiore ancora
regalo timido
del caldo autunno
apre un sorriso.
che dire del giovane
di vita ed energia pieno
che sparato si fionda
in quel sacrale silenzio
col suo dissacrante Trial
senza permesso alcuno
che dire di quel suo fascino
in piedi su quei cavalli
a domare la sua incoscienza
spericolate acrobazie
in quel abbraccio attonito
della montagna?
Risposta affido
al chiacchiericcio del ruscello
che coi sogni del giovane
corre senza freni a valle
Eternità incredibile
Pur bello, pur vero
un momento è stato
dei tanti di due vite
eppure impossibile è
passati ormai gli anni
non fermarsi passando
anche un minuto solo
su quel pezzo di strada
affascinato sempre
quei due fantasmi!
rimasti là in sosta
che ancora si amano
Dinamiche di gruppo
Importante è
più l'amor proprio
ferito
o di un gruppo l'armonia
assieme elevata al cielo
per anni coltivata
in un lavoro comune?
Sorda è la pelle
al domani.
Macigni nelle storie
Macigni nelle storie,
storie di tutti i giorni,
parole trattenute
parole sbagliate
alzano dighe di silenzio
che piene trasbordano
all'istante inaspettate
con forza ciclopica
più niente riconoscendo
bene e male tutto
travolgendo al passaggio
sporcandosi le ali
guardavo nella piana
angeli bianchi solitari
trarre dal fango pazienti
storie, storie vere
da riportare indietro
perché dimenticare loro
loro vera storia
peccato era mortale.
Leggeri vapori
Leggeri s'alzavano
mentre in bici a scuola
pedalavo veloce
vapori dai prati
nelle fredde mattine
d'autunno e d'inverno,
giovinetto li osservavo
scovando storie
nel loro fascino nascoste
passati quegli anni
non si incontrano più
altre foschie attorno
si infittiscono
e vaghi rendono prati,
vie, case, volti , suoni
e timorosi gli incontri,
le storie rimaste indietro
poche e incerte
sono fantasmi smarriti
che più trovano via d'uscita.
Angeli neri a Parigi
Pur si tanta
cieca ferocia
su ignari innocenti
che tutto sconvolge
e travolge
e tutti uccide
può fermare
dell'uomo il sogno
e la dolorosa speranza
di una umanità
che rispetto vuole
e dignità
per tutti e con tutti
Quel che rimane alla storia
Frane fango
e belle parole
cancellano ogni giorno
il seminato del contadino
il manufatto del lavoratore
e povere ossa disperse
lasciate alla terra
all'applauso della storia
contro il cielo
rimangono l' opere
di re e imperatori
e della finanza i grattacieli
del sudore e dolore
e morte e miseria
di chi ci ha lasciato le mani
gli imbrogliati da sempre
solo nel vento rimane
che una triste sensazione.
Mondo d'odio, mondo di merda
Muti e stupiti
guardiamo con angoscia
ragazzini ,adolescenti,
giovani con pietre
che fucili affrontano
uomini e donne
offerti al massacro
nel nome di una libertà
che nemmeno conoscono
perché mai avuta l'hanno
generazioni cresciute
giocando fra macerie
distruzione e morte
precari amici e parenti
e odio per gli assassini loro
un futuro possibile? Ma quale
che gioia non conoscono
che crescono figli da macello
nemmeno i corpi loro
resi gli sono per piangerli
mentre chiassosa richiesta
ancora ennesima nostra
urliamo che arginate siano
dagli inferni le fughe
e fermati siano questi invasori.
Eppure il nemico vero
che tutti felici ci vuole
di frigoriferi pieni
davanti a televisori seduti
ci è così vicino, così parente
che guardarlo in faccia
più osiamo perché l'anima
venduta gliela abbiamo
e venduta la coscienza
e il paradiso nostro
e tutti nostri sogni
e un nostro futuro diverso
… ancora possibile.
Venduto! … monta di rabbia
un vento distruttrice.
I fantasmi delle madri
Cronache quotidiane
nere di paure
muovono fantasmi
dalle madri accumulati
forti argini per i figli
i padri non sono stati
e dilagate sono
in prati pur coltivati
fra le nuove messi
crescono indisturbate
e i pochi angeli bianchi
tempo fanno a sradicarle
presenze indesiderate
saranno su tavole imbandite
e con sogni e speranze
a braccetto verranno servite
le poche feste rimaste
saranno piene di timori
Quel che sempre aspettiamo
Quello che sempre
aspettiamo alla fine
non son che parole
che poche parole
non discorsi per aria
che la mente confondono
son povere parole
parole semplici
che placano il cuore
e il sonno conciliano
alla fine quello che
sempre abbisogniamo
sono che suoni
nient'altro che suoni
note nell'aria piume
che la mente insegue
a conferma di quello
che già sappiamo
e ancora ancora
sempre parole
piccolo mondo attorno
di nebbie e timori pieno
che solo parole semplici
e amiche "vai avanti così"
riescono ad spazzar via
e nel giorno far godere
della bellezza nostra
e di quella attorno
che con noi camminano
Nessuno più raccoglie
Noci ferite sotto i piedi
cachi arrossati nell'attesa
marciscono sugli alberi
l'uva sui tralci rinsecchisce
in tempi di ristrettezze
nessuno più raccoglie
la poca manna rimasta
la si butta via
persa la fatica dei padri
perso il loro grido
"verrà la miseria verrà"
inseguiamo disillusi
ancora facili paradisi
nell'attesa che tutto
da solo si risolva
lamentando in coro
che tutto va male
che il piatto si svuota
quando ora sarebbe
di tornare indietro
a riprendere quel mondo
offuscato dei padri
che un paradiso crescevano
conquistando diritti e dignità.
con sangue e fatica
per noi figli il futuro
insegnando rispetto
per tutto e per tutti
vergogna e dignità.
Allarme!
(ad Aylan)
Solo irresponsabili
ciarlare possono ancora
davanti a quel mare
che sulla battigia
quel bimbo riporta
volto rifiutato
nell'arena nascosto
che l'onda accarezza
che lacrime muove
e paure e angoscia
e vergogna
più si può reggere
un si macello umano
più annegarlo in parole
che peso non hanno
che l'onda cancella
ora è giunta di colpire
chi si tanto male produce
si tanta sofferenza
colpire i mostri nostri
senza cercare lontano
guardandoli in faccia
per un futuro
dell'uomo e donna
degno.
presenza
Son occhi i suoi
sempre che tornano
come allora
come sarà sempre
il suo sorriso
il suo cruccio
rondine senza stagioni
che se n'è partita
che ritorna nel ristorantino
paradiso avvertirla
seduta di fronte
paradiso sentirne
ancora la voce
chissà se di noi due
qualcosa ancora ricorda
Baia du Mont Sant Michel
Lascio lo sguardo
perdersi su questa
estesa spiaggia
in quel giallo azzurro
mare lontano
seguendo un percorso
di paletti che dalla sabbia
fantasmini si ergono
pochi affascinati
solitari i turisti
puntini là in fondo
s'avventurano
incontro alla marea
rompe il silenzio
voci di vento
e lo stridore di gabbiani
che al loro passaggio
si alzano e si riposano
sopra un cielo mosso
nuvoloni bianchi e neri
che vanno e vengono
squarci di sole
che i colori ravvivano
invitano all'avventura
mentre dal baracchino
sull'alzata al mare
un bicchiere di vino
mi viene portato
e un piatto di cozze.
L'infinito dentro
Parole senza voce
premano dentro
parole senza parole
che forma non trovano
ne via di uscita
onde di silenzi
aneliti d'infinito
angelo giusto
o diavolo che sia
a liberarli non arriva
nel vento che urla
nel rumore dell'onde
s'accompagnano
con sguardi lontani
trovando quiete.
Hotel Ibis, dalla finestra
(Bretagna luglio 2015)
Caldo chiuso dentro
per respirare alfin
aperta una finestra,
panorama insolito
la di fronte superstrada
macchinette impazzite
schizzano davanti
a destra e a manca
nemmeno il tempo
di contarle, contemplarle
mirarle
una dopo l'altra
come in un videogioco
giocherei al bersaglio,
avessi un bazooka!
Sono le due di notte
si dice che tutto va bene.
Oceano
(Bretagna, Point Du Raz)
Del mare sugli scogli la forza
voci lontane
flagellate dall'onde
salivano a noi
spettatori di un passaggio
un gabbiano che toccare
quasi poteva la mano
fermo sopra le nostre teste
sfidava il vento,
bellezza di un attimo
pochi colpi d'ali poi
planando verso l'onde
nell'azzurro profondo
si perdeva annegando
coi nostri pensieri
Il tuo cielo
Pensandoti
guardavo il tuo cielo
di nuvole bianche
di nuvole nere
e squarci d'azzurro
donati dal vento
che l'estate non trova
e il suo calore
e i suoi dolci frutti
cercando lontano
Folletto
Folletto indiscreto
nel mio sogno chiuso
tutto il giorno bello
mi balli nella testa
come un vento
fra i miei pensieri
ubriacandomi di te
tu che angioletto
sia o diavoletto
importanza non ha
perdere mi fai
nei tuoi capelli
lunghi e scuri
fra stelle e lune
brille come me
sorridenti e gaie
che parlandomi
da buone amiche
mi invitano
con mano sulla spalla
ad aprire tutte le porte
e lasciarti involar via
dal mio bel sogno.
Gli aquiloni e la coppietta
Nello stropicciato prato
i bambini guardavano
mogi gli aquiloni a terra
padri e madri stanchi
in alto tra foglie mute
cercavano aliti di vento
per mano una coppietta
tutti in volo nel suo cielo
passando li alzava
nel suo cielo
dai mille colori
sorrideva ai bambini
Paradisi
Eppur li sento
paradisi possibili
diversi, invisibili
ballano dentro
s'accendono
all'incontro pulito
di un sorriso
di una mano calda
di una voce bella
e via fanno andare
volgendo lo sguardo
indietro al saluto
che più ti lascia
e con te cammina
per giorni, mesi,
anni … .
Tante lune e nuovi sorrisi
Tante lune sulle spalle
stanche e rassegnate
velano i sorrisi appressi
ma non quelli freschi
di vita pieni e desideri
di giovani badanti
dal pettegolezzo paesano
cieco e conservatore
crocifisse senza pietà
eppur sono equilibri
equilibri inaspettati
frescura di primavere
lontane, dimenticate,
pur precari e di passaggio
risvegliano sogni e sorrisi
di nuova giovinezza
portando si dolore
a pur voglia di vivere..
Incontro di energie
Assiso in platea ascoltavo
" la musica dell'anima",
suonava un violino
inaspettato e improvviso
il viale m'apparve
sopra le teste sospeso
e leggera si mostrò,
"mia madre!"
per mano prese te
sul viale apparsa
mia musa, mio segreto
e così via andaste
angeli bianchi
come trasparenti
sulle note nella sala
ho richiamato sbalordito
più volte quell'immagine
l'aldilà e l'aldiquà
assieme per mano
attimo molto bello
che ancora cerco
di capire
Per un sorriso
Anche questo giorno
se ne sta andando
i fiori belli e tanti
che dovevano arrivare
sono al centro tavola
pur velo malinconico
con la sera arriva
al sonno m'affido
e il sogno alfine
rivela lei che sorriso
o altro che sia
riuscito non sono
anche questa volta
muoverle dentro.
Ferite
(erano tempi di Autocoscienza)
allibiti
come se un pugno
ci stringeva il cuore
guardavamo degli amici
le anime loro e le nostre
spaventate messe a nudo
sfilare a noi titubanti
coprendo l'imbarazzo
per quelle nudità svelate
con parole del momento
mentre soli pensavamo
quei due dovevano stare
per aiutarsi nel silenzio
con l'amicizia rimasta
a rifare quella valigia
che riportati li avrebbe
a quell'incrocio dove
si erano innamorati
e dove ora soli e muti
ripartiti sarebbero
per strade diverse
in direzioni opposte
con l'illusione ancora
di rincontrarsi amici
come nelle belle favole
che ci avevano raccontato.
Voglia di dolcezza
Suono dolce di chitarre
e dolci pensieri
accompagnano nella sera
per mano tenui colori
del tramonto che sfuma
non spaventano scheletri
di alberi infreddoliti
sempre più scuri con lo scuro
che si frappongono allo sguardo
prima che tutto col buio finisca
Suono dolce di chitarre
e dolci pensieri ancora
aspettano che nel cielo
anche una solo stellina
appaia a sorridere
Scatti dell'anima
sono quei momenti
di luccichii particolari
per mille cose
che insieme si mettono
a determinare
quelle fotografie
che l'anima colpita
scatta e fissa
e con cura pone poi
nel baule della mente
le porterà con se
finché camminerà
e per mille volte
sufficiente sarà
il soffio di uno solo
di quei mille luccichii
a risvegliarli e dire
con sorriso e nostalgia
che pena valeva
di viverli, di vivere
L'età dell'oro
Giovane, pieno di vita
per la patria partito
agli affetti ritornava
conciato a scheletro
da due anni di guerra
e tre di campo
di concentramento
a madre ed amorosa
irriconoscibile
ma pieno ancora di futuro
nonostante i ricordi
che pesavano nella testa
mio padre mi donava
un età dell'oro
che dopo un 68 buio
e tante battaglie perse
solo adesso riconosco
è quello che vorrei
amici giovani e figli
donare a voi ora
alla vostra giusta rabbia
quel desiderio di futuro
che mai m'ha lasciato
e con tutte le vostre forze
e le mie ultime rimaste
costruire assieme
un futuro possibile
nuovo nonostante tutto
perché ancora
possa per tutti
per tutti tornare
una nuova età dell'oro
Non era che prati e filari
(zone industriali)
Non eran che prati
filari d'alberi
suoni di natura
e sudore
di notte che stelle
e sacrale silenzio
ora son che solo
capannoni in crisi
tanti, i più svuotati,
e parcheggi vuoti
tristi e sporchi
che di notte paura
fanno alle coppiette
da telecamere spiate
più trovano i loro
sentieri sterrati
ne luna e stelle
ne traccia alcuna
degli ultimi contadini
anime disperse
che a sera con sorriso
passavano a lato
delle auto in sosta
senza vedere.
Attrici e registi
(prove di teatro)
Calata la maschera
catturato il silenzio
del palco padrone
se stesse donano
potenti si sentono
regine e belle
relegati in platea
per mano le guidano
a nuove primavere
per sconosciuti sentieri
scoprendo loro segreti
innamorandosi di loro.
Muri sempre più alti
Là dove prima
lo sguardo spaziava
adesso sbatte
contro muri
case e palazzi
sempre più alti
sempre più freddi
imprigionano il pensiero
lo sguardo all'alto
trova un cielo grigio
per strada volti diversi
muovono paure
incontri particolari
che aprivano curiosità
e domande e ascolto
ora non son che rancori
il posto sicuro s'è perso
fra mille mancate promesse
di essere offesi
s'aspetta all'angolo
il fratello è stato dimenticato
sull'ombre ignorate
di tante croci
ovunque sparse
e la risurrezione nostra
affidata l'abbiamo povera
alla crisi che ci colpisce
di un mercato che l'ha prodotta.
Attrici e registi
( prove di teatro)
Calata la maschera
catturato il silenzio
del palco padrone
se stesse donano
potenti si sentono
regine e belle
relegati in platea
per mano le guidano
a nuove primavere
per sconosciuti sentieri
scoprendo loro segreti
innamorandosi di loro.
Incontro con la nebbia
pur se attesa
timori muove
la fitta nebbia
che incontro veloce
viene sulla strada
allarmando sopite
ataviche paure
in allerta mette
ogni istinto di vita
perso dentro
solo ti senti
contro il nulla
tutti i sensi
pronti alla sfida
eroe della nebbia.
Dialoghi chiusi della mente
"e' tarda notte,
dove vai ancora?"
Monelle le nostre
tante domande
tante risposte
che a nascondino
sole giocano
nella testa
quando sei solo
"volevo vederti"
sogni e desideri
che avanti vengono
sorprendendo
allietando
abbozzano sorrisi
regalano paesaggi
"starei qui fino a
… chissà quando"
senza tempo
senza spazio
creando momenti
"mi offri un caffè?"
chissà dove collocati
inventano
quieti e piccoli
angoli di paradiso
che un sospiro lungo
e dolcemente triste
nel cassetto dei sogni
pone uno dopo l'altro
con tanti altri.
Caduta
come se il cielo
caduto addosso ti fosse
un lago di ghiaccio
attorno alla tua isola
hai messo a difesa
più attesa di primavera
che lo sciolga
nei tuoi occhi
solo avventurieri
d'affrontare con la spada
che sole e vento
spazzino via presto
le nubi che ti oscurano
e risplendere facciano
la tua allontanata luna
la tua giovane bellezza
Sintonia con l'infinito
nudi nell'abbandono
assaporando pace
l'abbraccio ultimo
fa dire in un sussurro
"restare così per sempre"
particolare momento
d'inspiegabile bellezza
desiderio di eternità
ricongiunge con il cielo
il dentro infinito
sintonia di spiriti
amore condiviso
beatitudine muove
e desiderio di eternità
e voglia di pregare …
Storie clandestine
Storie clandestine
animano l'ombre
e solitari sentieri
nascoste al sole
e al pettegolezzo
si schiudono
fiori delicati
di altre vite
liberano discrete
profumo di paradiso
belle e dolorose
tale rimangono
finché il sole
non le rovina
Offesa
Addosso cade il cielo
e triste diventi e assente
quando l'amico a te rivolge
parole inopportune
dal cerchio ti allontani
sola con la notte davanti
sorrisi e grida giocose
nel buio si fan dubbio
battute non capite
rimugina il silenzio
i bianchi incontri
non sembran più tali
ma non eran che parole
parole di un momento
che ferire non volevano
non chiuderti nel dolore
ritorna agli amici il peso
porterà fiori il suo dissolversi.
La magia del fiume
(Fiume Adda -Concesa)
Del fiume la forza
sotto in piena
vibrare faceva
la passerella
noi sopra assorbiti
da si tanta potenza
altro non ammiravano
che lui e noi
nel timore che incuteva
era il suo fascino
la sua magnificenza
la sua corsa scomposta
il suo vorticare schiumoso
accompagnati
dal suo cupo rumoreggiare
un velo in fondo
di goccioline sospese
s'alzava adagio
nascondendo la chiusa
che traboccava
incantandoci
portandoci lontano
come in una magia.
La luna s'è moltiplicata
Questa sera la luna
s'è moltiplicata
dall'alto mi guarda
con viso stupita
d'amica, di moglie,
d'amante, d' amico
si tanta attenzione
che m'accompagna
non m'aspettavo
allungo la mano …
e più solo mi sento
col loro sorriso triste
che disagio mette
L'infinito dentro
Parole senza voce
parole senza parole
in dati momenti
si muovono dentro
non trovano forma
non trovano strada
come suoni lontani
richiami nel vento
prendono gli occhi
corpo e mente
e perdere li fanno
in lontani silenzi
allora dentro senti
respirare inquieti
aneliti di infinito.
Attimo di paradiso
la montagna tutta era attorno a noi
noi nel suo prato sdraiati in fiore
assorbiti dal suo silenzio
da si grande bellezza
noi soli, noi tanto amici
ascoltavamo il vento
dimenticata la Moto Guzzi mia
e il suo bofonchiare dissacrante
di un attimo prima in salita
correvano sopra noi le nubi
bisogno avvertisti di comunione
il tuo capo sul mio petto posasti
rossi i tuoi lunghi capelli
mi sorpresi ad accarezzare
le nostre mani si intrecciarono
così restammo a lungo
ad ascoltare nel nostro silenzio
le voci attorno del prato, del cielo
correvano sopra noi le nubi
una folata ci disperse …
ma quell'attimo di paradiso
torna spesso a trovarmi
nitido come allora
e la bellezza di quel gesto
tua naturale dolcezza
ancora sulla pelle
gigante è sulla montagna
Credere
Credere nel frutto
nella bontà sua
perché seminarlo
lo si deve
e annaffiarlo
e crescerlo
e i figli raccoglierli
e gustarli possano
e godere di loro
e di riseminarli
felici siano.
Righe d'amore
Infinite nel quadro
righe d'amore
tracciate in matita
solitudine arte
che della bellezza
ricercando l'essenza
tra ombre e luci
avvicinarsi vuole al Cielo
non son che
atto d'amore
bellezza pura
che del creato
la creatura
angelo bianco
dono mette a ristoro
sull'impervia strada
del pellegrino
Migranti,
stranieri d'oltre mare
Come alberi
sradicati dal vento
dal vento portati
senza più radici
senza acqua
d'attecchire
che le proprie
lacrime affidano
una disperata
loro resurrezione
ad un scuro mare
scuro cielo
e a tristi e attoniti
complici muti
del loro calvario.
Mercato affollato
Colori e colori
animano il mercato
in un lento andare
senza meta alcuna
calorose bancarelle
invitano a curiosare
mani esperte toccano,
assaporano,comprano,
prendono,lasciano
madri distratte
perdono figli
mariti annoiati
tirano avanti
mogli si perdono
un pianto e un urlo
si ritrovano per mano
squittii di ragazze
bulletti le rincorrono
scomponendo le fila
dipingono sui visi
curiosità e sorrisi
e desideri di vita
attimi leggeri, felici …
e tutto riprende
il suo andare lento
tranquillo colorato
Le due Bellezze
Raccontare della Bellezza
di questo temporale imminente
delle sue voci come bocce
che su piani inclinati corrono
della sua rabbia nell' agitarsi
dei rami frustati dal vento
dello suo scuro che muove
sconosciuti timori atavici
e il fulmine improvviso
che tutti spaventa
raccontarlo a un sorriso
lontano di donna
che di cielo apre
uno scorcio azzurro
raccontarlo alla sua Bellezza
che pace e sereno mischia
all'imminente evento.
Dedicata al nostro Piero, alla sua disponibilità
Tempesta contro Ideali
Minaccioso sopra
il tuono
sotto fra gli alberi
la festa
quattro gatti rimasti
con le loro bandiere
che sbattono al vento
sfidano il cielo
affacciato alla finestra
il paese indifferente
lo scatenarsi attende
dell'imminente disfida
Tempesta-Ideali
Ideali mal conciati
cocciuti resistenti
in attesa sempre
che il temporale passi.
La bellezza e il tempo
Preponderante sempre
ai blocchi di partenza
il peso dell'apparenza
sulla bilancia umana
ma il tempo giustizia
renderà a poco a poco
scremando creme
ignorando privilegi
lascerà soli e nudi
con quella bellezza
di sempre sudata
acquisita in corsa
delicata si rivelerà
nel sorriso dolce
di labbra e occhi
e mani e voce
sempre attraente
e vincerà il tempo
e vincerà l'uomo
pur se ultimi arrivati
21/8/2014
Turisti e la storia
Corriamo a destra
corriamo a manca
di infiniti gradini
misuriamo la storia
curiosità e conoscenza
ci portano a braccetto
ammiriamo templi
colonne e statue
chiese e fortezze
avvertendo la pelle
grida di trionfo
e grida di dolore
stanchi una domanda
obbliga la sera
"ma tutto questo
cosa è servito
se si tanta Grandezza
non è stata Bellezza?"
1/7/2014
Vacanza con amici
Affido al vento
ad uno ad uno
i sorrisi di questa
vacanza nostra
perché a casa
ci precedano
e trovarli al ritorno
li possiamo sui visi
degli affetti lasciati
Fiori e mani
Fiori tanti
fiori belli
sulle mani
mani aperte
mani tutte
mani alla terra
che seminano
che crescono
che salutano
che si staccano
con nodo in gola
per montagne
per oceani
s'involano
sperdendosi
per la terra
che da
per la terra
che porta via
e ritornano
inaspettati
per forza
e ritornano
inaspettati
per amore
con altri colori
con bagagli leggeri
con bagagli pesanti
sulla soglia in attesa
trovano sempre mani
mani che hanno atteso
mani aperte
mani ruvide
mani invecchiate
mani che sorridono
Ma io ce la faccio
(incontri casuali)
Io sono sola
prima un divorzio
m'ha portato via l'impresa
l'impresa era mia
stupida io
gliel' ho intestata
poi na separazione
ma io lavoro
dormo poco
lavoro sempre
sono na bergamasca
ma lui è no sfaticato
"il secondo?"
no il terzo
vuole i soldi
per le sigarette
non m'aiuta
faccio le pulizie
alla Mondatori
"la libreria?"
si la libreria
gli fa schifo
far le pulizie
è un lazzarone
dormo sul divano
non ho un letto
meno male
se no qui mi si impianta
me lo dice sempre mia madre
sta da sola, sta da sola
bisogna stare attenti
forse mia madre ha ragione
ma io ce la faccia
da sola ce la faccio
tenga l'acconto per il lavoro
"no! non l'ho ancora fatto!"
Fa niente prenda!
l'ho messo da parte
non si sa mai
"stia attenta signora
forse sua madre ha ragione
stia attenta".
Me ne vado colpito
affidandola disarmato
al suo angelo custode.
Misteri
Angeli bianchi
custodi immobili
di quel corpo
e di quel sangue
"mistero della fede"
rimasti soli dopo
quell' "andate in pace"
nella penombra antica
invitano al raccoglimento
fra lucine di candele
l'occasionale visitatore
mentre fuori la città
coi suoi milioni
di agitati misteri.
rumoreggia frenetica
Dei figli la nostalgia
Se ne sono andati
breve vacanza insieme
portandosi dietro
della giornata la bellezza
ovunque attorno
sospesi rimangono
sorrisi e voci loro
dell'attimo si tanto atteso
si tanto breve
largo si fa nel cuore
con la sera la nostalgia
Cristi amica e la montagna
Come un cristo
porti la tua croce
enorme tela
per impervi sentieri
fino là dove la montagna
ti rivela la sua
magnifica potenza
e con coraggio e umiltà
fissandola con semplici tratti
l'affronti nel silenzio
entrando dolcemente
dentro la sua bellezza.
Quadri affrettati
(Giovane Amica)
Fatto il saluto
di spalle t'allontani
offrendo nel tuo incedere
al pittore dozzinale
seduto al bar
un 'immagine altera
che al divino tende
della persona tua
mento e sguardo sostenuto
"guardatemi" la tua bellezza
poi amica ritorni
con sorriso ragazzino
di spaghetti e sugo parlando
che cucinato hai di turno
per mamma e papà
sorniona e giudiziosa
allegra al nostro pettegolezzo
umana ti sveli
dolce e semplice
niente te ne frega del pittore
che dell'esistenza ignori
eppure l'attimo
così ha fissato
e i pettegoli di fretta
a casa appenderanno
falsità di poco prezzo.
Le parole per dire
Sogno che muovi
ferraglia arrugginita
sogno che desideri
ennesima giovinezza
sogno che castelli alzi
e la mente azzera
al primo vagito
sogno impossibile
più parole per dire
Nonni soli
andremo in gruppo
per prati in fiore
a raccontare danzando
acciacchi permettendo
impossibili storie
possibili favole
sogni nostri
a bimbi per mano
Puntini e la Bellezza
(tra montagne e cielo)
Vagano gli occhi
nel bello infinito
che ci circonda
cercando risposte
a questa nostra
si Bellezza
capacità d'amare
senza confini
per un attimo
piccoli puntini noi
dentro la Madre
ammirati
ci eleviamo al cielo
parte sentendoci di Lei
ma piccoli puntini
dubbio ci sovviene
" si Grandezza
che ansie e dubbi
pure muove
non è solitudine nostra
che bisogno d'amare muove
per sentirci parte di Lei?"
Chiesetta di S Clemente
(Vezza d'Oglio)
Chiesetta isolata
affidata al dirupo
risparmiata dal tempo
da mani fedeli
e capaci curata
mi inviti a sedere
alla tua parete addossato
e lo sguardo alzare
al cielo dove l'aquila
dal magnifico volo
che lo sguardo inebria
sopra noi volteggia ancora,
fretta ha l'acqua
del chiassoso ruscello
che vicino ti compagna,
impossibile ascoltare
le tante vostre storie
nel tempo raccolte,
possibile però inviti
ad immaginarle.
La sera e i ricordi
Quando sei solo
sembra con la sera
finire del giorno
la bellezza del vivere
cani randagi le paure
si muovono in gruppo
i timori chiudon le porte
alla bellezza delle stelle
la mano in aiuto
ti prendono i ricordi
di una vita vissuta
che da lontano guarda
brindi sorridendo
con i suoi angeli
e tanto vorresti
entrare nel sonno
raccontandoli
ad occhi innocenti
seduti attorno in ascolto
che t 'accompagnano
cinguettando al mattino.
Del vento la carezza
Ho provato
del vento la carezza
sui campi d'erba alta
come un mare la sua dolcezza
ho provato
del campo di grano l'ascolto
di grilli e spighe sonanti
fra papaveri e fiordalisi
come una orchestra
nella calma calda della sera
ho provato
delle nonne sonnolenti le storie
che lontano portavano
all'ombra del gelso seduto
nei meriggi d'estate
in gruppo ascoltare
ho provato
dello sguardo la presenza sicura
di mia madre
mentre attorno alle spalle mie
il lenzuolo rimboccava
e la notte lasciava con le sue voci
entrare quieta dalla finestra
Ho provato
per i miei figli
del cuore mio regalo
sull'asfalto della loro scura
veloce strada dalle mille luci
mille sirene
mettere un prato al vento
e una lucciola ...
Io ho provato.
a volte bisogno … a volte …
Si dovrebbe chiudere
a volte bisogno
a volte desiderio
della casa tutte le finestre
lasciare che uragani
e guerre e quant'altro
si plachino fuori
e d'altri il dolore sia
di morti e feriti
pozzanghere e rifiuti
lasciare che sogni
infranti e delusi
il tempo abbiamo
dì accogliere altri semi
e crescere altri fiori
lasciare che buio
e silenzio attorno
tempo abbiamo
di lenir le ferite
prima che la mente
si perda nel nulla
Di stelle è la notte
Fuori la notte
è piena di stelle
guardando in alto
per strade diverse
angeli bianchi
si incontrano per mano
attraversando il buio.
Amori
L'anatre scivolavano
nella leggera foschia
sull'acque scure
verso riva coi cigni
richiamate dal pane
offerto da mano gentile.
Testimoni silenti
alberi sull'altra sponda
sfumavano dalla nebbia
coronando la scena,
spettatore in disparte
osservavo rispettoso
dall'auto in sosta.
Disturbandoci
passeggero solitario
irrompeva nel teatrino
andando e rivenendo
sguardo e pensieri
celati sotto un ombrello,
piovigginava …
poi arrivò lei
secondo ombrello
guardandosi attorno
s'andarono incontro
e sotto ad uno solo
mano sulla spalla
presero a passeggiare
risalendo il fiume
regalando alle labbra
nostre un sorriso.
Giovani settantenni!
alla faccia dei reumatismi!
Tempi bui
Neri avvoltoi
sui tetti delle periferie
prede agitate sotto
con altro da pensare
bussano alle aziende
pregano nelle chiese
tendono le mani
annegando stanno
i figli senza mete
fra moltitudini di iceberg
di falsi paradisi
di parole vuote
grida di morti e feriti
che da lontano arrivano
che da vicino avverti
fanno sbarrare gli occhi
alla nostra umanità
dalla storia provata
dalle mille cicatrici
affidiamo la resistenza
il giudizio, la speranza.
Scontri naturali
Urla dentro
portano i figli
lo sguardo indietro
volto ai padri
invisibili stranieri
li inseguono
anelando loro sorrisi
di più ancora
di più che cosa
non si poteva fare
sguardi storti
favole finite
e silenzi da capire
eppure lo si sapeva
lo si aspettava
duro accettare
il conflitto di sangue
tutto da rifare
con una seconda vita
ma nemmeno una terza
basterebbe
Attimi
Abituati a correre
innocenti anneghiamo
pensieri semplici
pensieri puri
nella generale tristezza
del nostro tempo.
Capaci non siamo
di godere di questi
attimi di quiete
che il momento dona
e la natura vuole
Momenti
Eppur tanto si ha
quando la festa
balla coi figli
alla tavola imbandita
pur se pochi i sorrisi
e niente ancora
grida di bimbi
forza è l'averli al fianco
il vino scarseggia
i rami si spezzano
fuori urla arrivano
le piazze protestano
ma negli occhi nostri
ancora sono le stelle
pur non incantando più
e il silenzio ci cresce
nei campi seminati
con più fatica sempre
ancora dolori e sorrisi
raccoglieremo domani
Pregare
Pregare.
La nebbia avvolge le case
fantasmi oltre gli alberi
solo silenzio
e timori antichi
dalla campagna poi
più nessuno
sperduto un uccello
stridendo in aiuto
arriva e si immerge
….
anche il grido sparisce.
Strauss
Valzer triste
marcetta di gloria
ballo da solo coi pensieri
appesi alle braccia aperte
ad uno ad uno li libero
al vento delle note
che via se li porti
come piume li culli
…
fosse così per tutti
i problemi attorno
in palcoscenico mi muterei
e più smetterei di danzare
Palcoscenico della vita
Animali "socievoli"
alle tante catene
ogni mattina sul palco
aperto il sipario
recitiamo il coraggio
comune del vivere
attori provetti
nell'attesa del Paradiso
piccoli brevi pensieri
ci permettiamo felici
demandando alla sera
all'ombre il sorriso
che desideri portati dentro
liberano col silenzio.
L'allenamento della ragazza
Del disturbo delle auto
incurante e dei rari passanti
tra marciapiede e pensilina
s'allena la ragazza
col suo lungo bastone
pioviggina
nel parcheggio in sosta
spettatore discreto
m'attrae del momento
l'insolita armonia
del corpo la danza
delle mani il movimento
dell'allenamento la costanza
la ripetizione sua infinita
variabilità del gioco
ricercando una perfezione
che il corpo paga
e l'anima soddisfa.
Permettendosi una pausa
una sigaretta si concede
poi imperterrita ripartiamo
per strade diverse.
Peccato non poter dire
come acqua limpida
della sua bellezza
L'acqua e i pensieri
Al cullare gioioso
dell'acqua che lenta
scorre e lenta
tutto scioglie
affido del giorno
pensieri tristi
che nella sua malia
via se li porti.
Fuochi nella nebbia
Musica nella mente
e fuochi attorno
nella nebbia cerchi
mani che non trovi
stringendo mani
altre che ti cercano
e per mano ci si perde
per campi sconosciuti
persi i riferimenti
avanti nel buio
si impone il timore
il passo rallenta
ma l'anelito più forte
rompe gli indugi
lasciando il piede
al vento forte
che spinge alle spalle.
Giovani, abbandonati
Riempiti di sogni
e di false aspettative
pecore al macello
si sentono ora.
Chiusi in casa
avvertono del mercato
l'odore dei lupi
che fuori li aspettano.
Sull'umiliazione
e la menzogna
si sta costruendo
un doloroso domani.
L'infinito dentro
D'esser amati
tutti n'abbiamo
un gran bisogno
ma ancor più
bisogno abbiamo
d'amare
questo è quello
che guardando le stelle
cerchiamo
così nel moto del mare
e nel silenzio dei monti
nel rifiorire degli alberi
amare
il nostro infinito dentro
l'anelito che ci accompagna
che non riusciamo
in un semplice nome
o poesia
imprigionare
Clemens
Le foglie cominciavamo a cadere
quando la prima volta ci incrociò
straniera in paese bellissima
le Medie era venuta a frequentare
entrambi ci innamorammo di lei
e non fu nebbia autunnale
ne gelo e neve d'inverno
a farci mancare all' appuntamento.
Lei da scuola tornava e noi
indefessi su marciapiedi opposti
l'aspettavamo con piccoli sorrisi
e grandi rossori l'accarezzavamo
mesi inchiodati al posto
d'incontri "occasionali"
se d'un saluto ci degnava
il cuore a mille impazzava
alfin se n'era accorta!
cosi paghi di un sorriso avanti
primavera ed estate sempre là
a mirar "indifferenti" l'apparizione.
La vacanza poi l'allontanò e fu lunga
ma la posta riprendemmo a settembre.
Solo col ricadere delle foglie
ci convincemmo che se n'era andata
le Medie aveva finito
a casa era tornata
l'inverno ci trovò soli
a disegnar sospiri sul marciapiede.
Zia Adwua e Faduma
(Somalia)
Granelli loro
di fronte al mondo
ai più sconosciuti
piccole formiche
in un lavorio continuo
crescono figlie di tutti
per un domani di pace
in luoghi di guerra
e violenza
e miseria
insegnando col cucito
diritti e dignità
piccole donne
che tutti al passaggio
inchinarci dovremmo
ringraziano noi
piccoli uomini
di un piccolo Comune
per un piccolo aiuto
continuo nel tempo.
umili i loro occhi
dolce il loro sorriso
calda la loro mano
e il nostro abbraccio
piena nei loro colori
vive la speranza.
L'incontro e i talenti
Quand'anche ci si sbattesse
e i pochi talenti ricevuti
raddoppiati li portassimo
all'incontro con l'altro
che tanti ne ha ricevuti
e tanti moltiplicati
saranno sempre pochi
e quando l'incontro dei corpi
non sarà più scoperta
ma semplice abitudine
e l'armonia delle parole
non più volo di farfalle
ma routine del giorno
i talenti insieme
muoveranno a sorpresa
bisogni antichi
accantonando storie
cresciute insieme
e nessuno più capirà
la diatriba del contendere
e ci si allontanerà incerti
… tendendosi le mani
Mare di lacrime
Mare nostro
Mediterraneo
duro sentirlo ancora così
dopo questo d'oggi
e da tanto
e senz'altro ancora
mare di lacrime
accompagno la corona
di fiori gialli fra l'onde
dai pescatori offerta
a ricordo da ricordare
e alla loro solidarietà
mi inchino.
Occhi che aspettano risposte
Occhi nella tenebra
si spalancano ad ogni sparo
grida attorno
invitano a scappare
fari di paura
guardano il mare
inseguendo l'Eden
sfidano la morte
in braccio i bambini
esodo biblico
filosofeggiato da anni
da tutte le cattedre
in tutte le salse
mentre il mondo
si rovescia.
Inseguendo falene
Inseguendo falene
lo sguardo alzo
romantico alle stelle
e scopro che la luna
dall'alto mi segue
con sorriso tirato
pesandomi addosso
Incontri di miele
(Marocco)
Giovani
innamorati
tenere colombe
in viaggio
alla ricerca
dei mille perché
siedono timidi
al nostro tavolo
pensionati in tour
simpatia e similitudini
liberano al confronto
sensibilità loro
quotidianamente ferite
rivelando fiore del vivere
idealismo che ci accomuna
miele sulle nostre ferite
dalle mille sconfitte
dalle mille lacrime taciute
lo scambio d'indirizzi
con l'ultimo saluto
rivela l'incontro nostro
tra moschee e medine
l'esperienza più bella
della vacanza.
Brace viva ancora
sotto la cenere
nonostante tutto
resiste alla storia.
Mattino al Bar Belvedere
(Gerosa)
Sorseggiando il cappuccio
dal lavorio del sole
mi lasciavo assorbire
che lentamente avvolgeva
il suo velo di vapori,
fiabesca era la montagna
voci poche attorno
con la brezza del mattino
e l'ondeggiare tranquillo
delle frange degli ombrelloni
andavano e venivano
cullando il mio osservare
pure una motosega dal bosco
era musica nel paesaggio …
non il fruscio del giornale
che il vicino girava
aggiornando la moglie
dei morti e feriti in Siria
un'ombra nera in un lampo
ceco mi rendeva alla bellezza
di una natura così travagliata.
Turisti a Fes
Uno stridore di rondini
chiamava noi sul balcone
stormo in volo
di cicogne sopra loro
incollava allo stupore
il nostro sguardo
da lontano intanto
il lamento del muezzin
invitava alla preghiera
e il tramonto veloce
spegnendosi con in grembo
le ultime cicogne
lasciava a noi
lo spettacolo della medina
che adagio si accendeva
in un formicolio di luci
voci, colori e profumi.
Turisti a Rabat
Baracche di fronte all'oceano
che l'oceano non vedono
chiuse dentro da mura
scorrono veloci a centinaia
figure umane
lasciate alla corrente
fra panni al vento
si muovono
in uno stanco andare
e bambini che dal basso
guardandoti correre via
comodamente seduto
ti inseguono
con la loro muda domanda
"perché io?"
perle nere i loro occhi
che non ti lasciano.
Qualcuno al fianco
Con ancora il sonno negli occhi
guardando la montagna dalla finestra
nei fumi del mattino avvolta a tratti
m'appaiono gli Amori rimasti a casa
e il bisogno negli anni assopito
di ringraziare quel Qualcuno
che a tratti m'accompagna
nella sua pienezza e scompare
all'apparire del sole.
Incontri
Basta un saluto discreto
dello sguardo attento
che dal suo spazio chiuso
osserva il viandante
per non farlo sentire solo
sul comune cammino.
Poesia d'amore
Solo nel verde immerso
ricerco nelle lontane
nostre diverse provenienze
quello che di noi
volti, gesti, voci
tanto ci ha attratto
da prenderci per mano
e insieme condurci
in questa nostra
lunga avventura
e stringo i pugni
nel guardarlo ora
tornare indietro
così com'era venuto
a riprendere quella solitudine
da cui era fuggito
non avendo trovato voce
l'inquietudine che l'accompagnava
nell'abbraccio di tutti i giorni
Castelli
Castelli a sghimbescio
ovunque elevati
nel sole nel vento
negli anni
pieni di finestre
e balconi e porte
e altissime torri a difesa
e crepe
pieni di occhi e sorrisi
urla e pianti
e sogni che vanno
che vengono
e bambini che il ponte
cantando passano
e adulti in silenzio
in controcorrente
castelli di un tempo
che si rincontrano
nel sorriso degli amici
nei loro occhi
in parole lontane
che tornano
castelli che ancora
e ancora per mano
sempre le stesse
o sempre diverse
ancora si innalzano
dalla terra al cielo
i nostri indispensabili
castelli del vivere
Rincontro d'inverno
Il grosso albero
nel cortile al centro
si mostrava nudo
nei suoi rami scuri
intonato nei colori
tristi dell'inverno
irriconoscibile al ricordo
di quella lunga
felice primavera,
porte chiuse
attorno a lui
e nessuna voce
estraniavano il ricordo,
ma gli occhi miei
continuavano con sorriso
a vederlo come allora
brillante verde
di cielo e profumi
e frescura per le nonne sotto
e i tanti bambini attorno
ad ascoltar pensanighe.*
Quanti sogni appesi
fra nidi e canti di uccelli
voce ancora avevano
fra i suoi rami!
*favole
Angelo bianco, angeli neri
Primavere in ritardo
svegliano gli angeli neri
della bambina dimenticata
da quando alle spalle
l'angelo bianco
più aveva trovato
sogni che crollano
amori che deludono
amicizie che si perdono
le tolgono il respiro
l'agitano nel sonno
profumi nell'aria
le richiamano il volto
e ancora lo cerca
e si butta edè buttata
e insiste e urla
agli angeli neri
quando i suoi pugni
seminano inverno
attorno … e piange.
Noi e il mare
Come gigante il piede
dall'arena cancella
dell'insetto la traccia
così noi il rumoreggiare
inquieto del mare
catturati gli sguardi.
Poesia d'amore
Quella bottiglia di vino
particolare
quella soddisfazione
di semplicità
sul suo volto
quando si arrivava
al pranzo della domenica
offerta a me
con la voce degli occhi
e poche parole
"asagia quest chi"
la sento ora mia
quando i miei
come noi allora
arrivano
al pranzo della domenica
e dalla cantina per loro
ripetendo il gesto
porto una bottiglia di vino
particolare
"assaggiate questo".
Prove teatrali
Parole
che volano
che prendono
che lasciano
parole a terra
e al cielo
di ferro
e di fuoco
parole piene
parole vuote
parole d'amore
parole del vivere
ogni sera
da tanto
da sempre
petali sparsi
sul nostro sognare
I sogni e il tempo
Quando i ricordi
da un soffio richiamati
mi prendono per mano
i meli sulle colline
che la caserma circondavano
tornano a fiorire
imbiancando il mattino
come manto di neve
e il giovane militare
che al mattino dalla finestra
guardandoli si stupiva
rincorrendo il tempo
riappare al fianco
prendendomi a braccetto
con tutto il suo calore
e il sorriso per quel domani
fermato là dentro
da quel filo spinato.
Viandanti i pensieri
Sospesi
mentre la strada
nella nebbia
affonda
muti i pensieri
inseguono lumicini
perdendosi
per strade che appaiono
e scompaiono ai fianchi
Corpi sospesi
Alla fine siamo
tra un battito d'ala
e uno sbadiglio
corpi sospesi
senza gloria
che acchiappano
nel vento
momenti unici
eterni nostri
d'armonia col creato.
La croce
Andiamo per mano
o sparsi da sempre
verso di lei
ombra sul cammino
sacrificio estremo
forse vano
ma lei s'allontana
continuamente
fra mille croci
lasciandoci soli
sperduti con la nostra
che lasceremo con triste
sorriso al tramonto
contro il sole
in cima alla collina
Pozzo di misteri siamo
Pozzo di misteri siamo
e di desideri
senza fondo
vestiti a festa
cerchiamo nella luce
sorridenti infelici
per marciapiedi affollati
fra permessi e divieti
chiusi nella notte
per strade secondarie
alla ricerca sempre
di paradisi mai trovati
la mano tesa e molle
di occhi che non sorridono
accettiamo incerti
terra straniera
ogni porta che si apre
del paradiso …
un vago profumo
ne usciamo all'alba
dimenticando il tesoro
le mani in tasca
per strade altre ancora
riempiendoci del sorriso
triste
dell'ultimo amore perso
Gelate dentro
Questi nostri silenzi
che cadono dentro
come gelate d'inverno
che tutto zittiscono
e filari d'alberi
e campi e luna
questi silenzi
che attorno tutto
con neri mantelli
coprono senza cuore
questi silenzi
che passato e presente
senza pietà annientano
questi silenzi
frutti dell'ultima
ennesima tempesta
che tutto ancora
in un baleno
ha spazzato via.
Ancora autunno
Quando anche
cadute sono
l'ultime foglie
e i rami nudi
soli appaiano
con tristi ultimi
frutti secchi
allora rimane
sola sospesa
nel silenzio
l'attesa
di un altra ancora
sempre ultima
speranza
di primavera.
Mille volti mille storie
Guardo, mi fermo
e passo oltre
mille volti
i più conosciuti
mille storie
iniziate da un soffio
e in un soffio finite
mille sguardi
severi sorridenti
enigmatici furbini
immobili nel silenzio
di mille fiori
scrutano attenti
il tribolare quotidiano
che si agita attorno
cercando ancora risposte
a passate loro fatiche.
Mille sussurri
mille dubbi
come uccelli sorpresi
da mille croci
si alzano al passaggio
Amori, amore
Smorzando si stanno
sull'albero le luci
buio adagio
si fa dentro
l'amore suo difficile
la strada perde
nero il futuro
chiude il cielo
privi di parole
si accoglie la lama
che il paradiso
con voce incrinata
e occhi lucidi
a fondo fa entrare
riportando a casa
il suo sogno
Vento nel giardino
Mi perdo in questo
vento nel giardino
che strapazza gli alberi
come folate di passione
foglie secche svolazzando
al suolo si strusciano
spettegolando allegre
ammucchiandosi
voglia proprio di non far nulla
lasciare tutte le carezze alla pelle
tutto lo spettacolo
allo stupore degli occhi.
tante rose rosse
Tante rose
rosse donate
pur tante
e tanto gradite
non bastano al domani
altre rose
sempre rosse
sempre tante
dovranno nel vaso
avvicendare
quelle appassite
perché sempre
aleggiare dovrà
appresso
la loro frescura,
la tua presenza
L'anima e il corpo
Angela ormai
volava cogli angeli
ma quando si arrivava
alle nostre parole
s'aggrappava per scendere
scomposti i suoi singulti
e terribili ci pietrificavano
impossibile era penetrare
in quel suo muro
impossibile cercarla
in quel volto offeso
mai avrebbe accettato
quel corpo rattrappito
il suo di giovane atleta …
eppure da anni
tutte le membra sue insistevano
e l'anima sua non volevano seguire.
I ricordi
Semi dentro
accompagnano
giorni di sempre
al richiamo aprono
dei ricordi la bellezza
fiori di un attimo
di sorrisi, sospiri
dolori
fedeli al custode
con lui se ne andranno
per ritornare soli a sera
in punta di piedi
al richiamo dolce
di chi li aspetta
Il mare
ai piedi l'onda
là in fondo
il suo profondo
l'inizio e il mistero
il mare che porta
il mare che prende
che libera i pensieri
che assorbe lo sguardo
la sua voce
il suo andare
l'invito suo
continuo
ad immergersi
a farsi portare
a farne parte
La spada dell'amico
Teso dell'amico
il dito puntato contro
scava dentro
spada avvelenata
fa crollare il cielo
dietro nubi liberate
si rivelano neri
rancori alle catene
in bici fra i campi
cercando quiete
si liberano nel verde
i cavalli bianchi
cavalcati insieme
Sulla spiaggia
Sole e mare
corpi che entrano
che escono
lo sciabordio dell'onda
e l'allegro sbattere
di frange d'ombrelloni
azzerano le voci
solitari vacanzieri
vanno e vengono
assorti sulla battigia
raccogliendo sassi
e conchiglie varie
venditori sorridenti
di tutti i tipi
di un unico colore
svendono
una umanità perduta
bambini imperterriti
con secchielli trabordanti
arrancano alla riva.
Maltempo
Dagli occhi nostri
urla alle nubi
che nere da tempo
accecano la bellezza
delle nostre vallate
debole la speranza
nel vento del cuore
che tutte in un baleno
potrebbe spazzare via
e tutto ancora chiarire
Crisi di dubbi
Pietre accantonate
dentro dimenticate
a volte i dubbi
sfogano in sconforto
nessuno è più vicino
"solo come un cane"
grigio tutto attorno
case cielo amici
il vento muove
il passo senza meta
pure i ricordi
per strade conosciute
niente più dicono
afferri affetti sospesi
spremendo sorrisi
e un lampo rivela
che nemmeno uno
da giorni ne regali
Completo uomo
Gioie e dolori
appesi ai rami
albero di natale
sotto la luna
donato dagli affetti
che si spegne
e si prega
che si accende
e si spera
Mistero e futuro
il mistero
è nei figli
la loro bellezza
come i fiori
nei semi al vento
il futuro
alla montagna
dove costruito sotto
abbiamo la casa
alla sua clemenza
Elezioni comunali, chiusura
Dopo tanto credere
di tante stagioni
dopo tante parole e azioni
di tante energie
abbiamo visto le nostre idee
ballare fra i tavoli
gremiti della biblioteca
condivise più che mai
forti più che mai
e la speranza sorrideva
di tutti i presenti
e tornava a sorridere
nei nostri occhi
presenze
In tanti barattoli
sparsi per casa
ferendo ragnatele
continuamente trovo
parti di voi presenti
e sorrido convinto
a questa presente
comunità di spiriti.
Per strada
Parlano di lune
buone e cattive
che ci attraversano
lasciando noi
sempre più scettici
più preoccupati
più bambini
stanchi
pieni di dolori
più solitari
alberi d'inverno
la mano che ci cerca
di un bambino
toglierà dai rami la neve
la nuova primavera
sarà tutta per lui
sotto l'albero grande
adagio adagio
gli racconteremo
la nostra favola.
Noi, gruppo nel tempo
Angeli neri
anche da noi
si son liberati
con nostra
grande sorpresa
i tanti ancora
angeli bianchi
bastati non son stati
a contenerli
ferite cicatrizzate
son tornate a sanguinare
i nostri sogni
attoniti in un angolo
rileggono le nostre
tante parole sparse
timonieri le azioni
testimoni di un tempo
reggono la rotta
nonostante il dubbio
infiltrato sia
d'essere ancora
quella giusta.
Violenza
Sempre più bassi
gli occhi guardano
dove batte il piede
abbandonati in alto
cielo e sogni
per i figli nella palude
lordandoci cerchiamo
passaggi sicuri
guai saranno
ai molteplici
venditori di nebbie.
Pietre nella corrente
Pietre siamo
nella corrente fredde
levigate dai dolori
lavate dal tempo
fra raggi di sole
scrosci d'acqua e buio
rotolando senza fretta
arriviamo al mare
affascinati dall'onde
affollata la battigia
ammiriamo spazi nuovi
apriamo all'avventure
ma pronta la mente
ad evitar altro soffrire
all'ascoltar consiglia
dello schiaffo del mare.
Sul palco, dopo
Passata la bufera
dei gesti e delle parole
sul palco sento ancora
tra cavi sparsi
e scatoloni trabordanti
il passeggio dei vostri
fantasmi liberati
che smarriti cercano
il silenzio degli applausi
Grigio, grigi
Chiusi dentro
pieni di se
s'annega infelici
in un mare di solitudine
perdendo il possesso
di raggi di sole
donati o raccolti
per strade facili
per strade difficili
disattenti al cielo sopra
sempre più grigio.
Gli occhi dei bimbi
Pieni di cielo
gli occhi dei bimbi
di tutto il mondo
sorridono alle telecamere
pieni di futuro
pieni di speranza
rimproverandoci.
Incontri
che cercan solo parole
che cercan solo coccole
incontri di desideri
che mai si esprimeranno
si perdono
nel bosco dei sentimenti
trovando altre parole
altre coccole
altri desideri
nel bosco dei sentimenti
è un unico e solo
correre a sghimbescio
tra angeli e demoni
che sorprendono
in ogni anfratto di respiro
I tempi sono
I tempi sono
noi dentro siamo
numeri in pena
da mane a sera
in corsa attenti
all'ultimo grido
della bancarella
oggetti fatidici
traslucidi tesori
sorrisi di un attimo
fra le mani incerte
e subito la pena
addosso ricade
pesante più che mai.
Ciechi ancora si butta
il paradiso comprato
tra i tanti troppi
già dimenticati
falsi d'autore.
incontro
Creme profumi
collane tacchi a spillo
nei tanti vestiti
e segreti suoi
celata viene incontro
sua bellezza irresistibile
il timore male nascosto
in fondo agli occhi
quando indifesa
con timido sorriso
invita all'incontro.
Dalla strada la sera
Scuro della notte
spegne in rosso
l'ultimo spettacolo
in un lento abbraccio
si oppone contro
illuminato sopra
nere sagome di case
solitario un campanile
le finestre tante
son già tutte chiuse
o forse son di là aperte
ammirate sul finire
In bilico
Via portano
pensieri grigi
su sentieri tristi
pieni d'insidie
più fiori allegri
incontro vengono
ne canti di uccelli
ma solo fango
che dignità offende
il piede scivola
il cammino affonda
le mani si sporcano
lo sguardo al fine
ultima speranza
mira in alto
pronto a sparare
chissà che lo squarcio
liberi un respiro
un pezzetto ancora
di cielo pulito
A cena col futuro
Poesia il loro sorridersi
il loro cercarsi per mano
il loro prendersi in giro
seduti di fronte e a noi
ci ubriachiamo di loro
passandoci tra i piatti
buon vino e coca cola
raccontando del passato
timorosi del futuro.
Quante cose
non abbiamo visto allora
quando al loro posto
eravamo noi seduti.
Figli dei nostri giorni
Gli abbiamo dato
talmente tanto
gli abbiamo dato
talmente tutto
che poco hanno visto
niente hanno gustato
ed ora grandi
mezzi di consumo
soli e senza futuro
tra video e vetrine
spaesati e umiliati
si accorgono di noi
difficile sarà spiegare
difficile sarà convincerli
che la felicitàè nel vivere
i giorni tutti pur se duri
non nell'accantonare averi
che gli abbiamo donato.
Breve a volte è il volo
Breve a volte è il volo
sognato di farfalla
cresciuta fra castelli
e vestiti d'oro
tutto l'attrae
fiori veri
non coglie
fiori finti
non respinge
cozza nei banchi
inciampa nei bulli
incappata nel vischio
torna a casa
con ali strappate
negandosi aiuto
nel suo bozzolo
in lacrime si richiude
cestinando i sogni
disperando la fine.
Attesa
Cielo incerto
nuvole e azzurro
non convincono
cinguettii di passeri
rallegrano il giardino
scruto il vialetto
vicine sulla tavola
due tazzine da caffè
sorridono gli occhi
metto un cioccolatino
il caffè si raffredda
nuvole e azzurro
adagio scendono dentro
chissà se verrà!
Personaggi di un tempo
(ancora vicini)
bisogno non avevano
della piazza
e ancor meno di clamore
firmavano con la croce
la stretta di mano
sigillava il patto
mettendoci la faccia
non conoscevano avvocati
erano personaggi veri
dal luogo riconosciuti
e dalla propria gente
e con la propria gente
in silenzio andati
se ne sono per sempre
lasciando ai figli il ricordo
e lo sguardo al futuro
ai nipoti poche parole
vere nella pietra
e al tempo la responsabilità
di cancellare tutto.
Pensieri a terra
Cielo grigio
porta petali
di pensieri a terra
della rosa rimane
nella mano aperta
un cuore di semi
di seminarli ancora
speranza s'è persa
in occhi senza sorriso
rimangono sospesi
finché pesante
il passo s'allontana
stringendoli in pugno
Cassetti pieni di tutto
Cassetti tanti
uno sull'altro
ammucchiati
pieni di tutto
di tutti i giorni
al sole esposto
pieni di segreti
in angoli bui
che si muovono
al chiar di luna
sognando mari
e isole deserte
lo sguardo va
volgendo indietro
ai cassetti tanti
uno sull'altro
ammucchiati
che inseguono
strapieni di mille
voci e volti
di tutti i giorni
vissuti.
Farfalle nella festa rock
farfalle dolci
nella festa libere
alla mano sospesa
con timore e vergogna
mollata fuori
frappongono infinite
barriere colorate
marcando giovinezza
sorridendo alla vita
si ubriacano nel volo
liberando ad ogni battito
un velo triste di simpatia.
Mare mosso
Come dar parole
a questo dell'onde
rumoreggiar nervoso
come fissar su carta
la sua continua
sempre bellezza
imbambolati gli occhi
sono al ripetersi continuo
del suo spettacolo
abbandonati i pensieri
l'anima spaurita si perde
incantata nel suo infinito
Giovinette
Crisalidi tristi
messaggere sempre
di nuove primavere
in bilico sui balconi
alla merce dei venti
si guardano attorno
distratte e spaurite
pronte finalmente
a prendere il volo
sognato di farfalla.
Una volta ...
Ora capisco dei nonni
il loro ricordare
e dei padri poi a seguire
quel caldo "Una volta ..."
come una fiaba
"C'era una volta ..."
vento sulla pelle
che nostalgia
di storie semplici
semplici felicità
porta nel labirinto
di un benessere
oggi così detto
che smorto si rivela
che tregua più dona
che i figli fa perdere
per strade spente
senza più sogni
"... sulla tavola
del pane secco
freddo e fastidi ..."
perse le storie
pieni di tutto
ci incantiamo
a tavole imbandite
il conto sempre aperto
gustando più niente
e le difficoltà del vivere
montagne giganti
senza più speranza
senza più unghie
affidiamo tristi
a video giulivi
domani di paura.
Persa s'è la poesia
Persa s'è vecchia
questa poesia mia
nel quotidiano tribolare
di giovani in primavera
tristi i pensieri sono
nell'osservarli cercare
estati lontane
miraggi all'orizzonte
bagagli loro donati
inadeguati si rivelano
fredde correnti attorno
respingono dentro casa
priva di luce e di domani
la giovinezza appassisce
energie nuove si spengono
in falsi paradisi
in attesa a trent'anni
si diventa vecchi
necessario un terremoto
che tutto ribalti
che tutto rimetta in gioco
perchè tutto rifiorisca.
Padre al balcone osservo
proibito dare una mano.
Anche così, insieme
Diversi sempre
per diverse origini
per diverse scelte
spaccati in due
dall'ennesima tempesta
esaurite le parole
stravaccati sul divano
s'affida spossati
il sonno al divagare
serale della TV
giornali libri
dando per scontato
che comunque è naturale
che comunque è pieno
anche questo stare così
in silenzio, insieme.
Sempre più mostri
Per strade piene di luce
sempre più mostri
ghignati urlanti
prodotti collettivi
di felicità svendute
a ingenui sorrisi
nell'indifferenza generale
spaventano allo sfioro
nessuno ha più bastoni
e coraggio ancora meno
d'affrontarli a viso aperto
nella borsa della spesa
si portano a casa
nella notte si liberano
agitando i sogni.
Con il buon giorno
sorrisi d'ansia
aprono ai figli
mattini di incertezza.
Sempre più difficile
Negli anni avanti
paradiso e inferno
si intersecano
bene e male
sfumano i confini
felicità e dolore
camminano insieme
per ognuno
volti han diversi
per ognuno
diverse le misure
dai padri l'indicato
dio onnipossente
annebbiato è stato
da disparati dei
l'esaltato grande amore
sorpreso s'è smarrito
fra più forti debolezze
perso fra mille
sconosciuti amici
l'amico del cuore
moltitudini in movimento
di sorrisi e mani tese
chiedono solo un poco
del nostro paradiso
continuo è il calpestio
dell'erba fuori casa
sempre più difficile
crescerla insieme.
Compagni di viaggio
I ricordi sono voci
che riempiono il treno
s'affacciano dai finestrini
salutano sorridendo
nascondono lacrime
non sono ancore alla fonda
che l'attimo come farfalla
già volato via
possono trattenere
sono compagni di viaggio
che al muoversi di fronde
si risvegliano sempre
senza mai poter
desiderio celato
per mano prenderci
e accompagnarci indietro
Fretta all'arrivo
Fretta all'arrivo
non guarda attorno
si nasconde all'amico
non avverte fiori
tanti sconosciuti
nuovi sul cammino
elefante cieco
in corsa tutto calpesta
niente risparmia
nel suo rovinare
i semi che getta
subito dimenticati
son pieni di stanchezza
all'arrivo raccoglierà
senza sorpresa
solo erbacce
pronta a ripartire
senza sorriso
e sapore alcuno
finché il tempo
non l'arresta.
Strada nella nebbia
Come la strada davanti
nella fitta nebbia attorno
si perdevano i pensieri
dalla radio notizie
di dignità perdute
padri senza lavoro
finiti fuori pista
guardavano i loro carri
rovesciate le speranze
attoniti i figli
muovevano i primi passsi
per strade diverse
squarci d'azzurro
offendendo cinici
la fatica del vivere
ferivano gli occhi
aprendo un vuoto dentro
che subito la nebbia riempiva
perdendomi coi padri
Storie fra le tante
Storie fra le tante
su cento strade
e mille incroci
d'asfalto e sterrato
e tappeti inglesi
il carro alfine
hanno fermato
silenti e mute
nel tempo che corre
fra macigni di parole
si trovano là ora scure
mutate in pietre
arduo tirar le somme
del paesaggio freddo
cresciuto attorno
le notti loro
più portano consiglio
ne i ricordi nel vento
risvegliano sospiri
nemica l'abitudine
scavato ha nell'ossa
tremula fiammella
ancora il rispetto
nel pugno chiuso
trattenuto a forza
ultima speranza
che il carro greve
può smuovere
e farle alfine ripartire.
Continuità
Mentre discreta
come suo solito
con affanno lei
per sempre se ne va
osservo dalla finestra
inseguito dalla madre
batuffolo azzurro
sulla piazza del Comune
che ciondolando
a destra e a manca
tutto infagottato
viene avanti deciso
trillando.
Ombre
Ombre sulle cime
rapaci gli eventi
sconsigliano il volo
fango ovunque
spaesati i pensieri
scivolano sui sentieri
sporchi al rientro
duro è ai figli
parlare del domani
Come acqua
Come acqua
ferita dal sasso
quando l'offesa
inaspettata arriva
sei tu e onda
dietro onda
muto dolore
muove continuo
alle tue sponde
mentre come miele
vorresti essere
e in mille carezze
annegare il suo grido
nel tuo grembo
mare di dolcezza
Ragnatele
Fili sottili
ci legano all'altro
e a quell'altro pure
con grida si spezzano
con sospiri si riannodano
tornano indietro
guardano avanti
contano i nodi
fili d'acciaio
fili di cotone
le stelle osservano
ma restano in cielo
sotto la pioggia batte
alla fine del viaggio
cammineremo nel fango
raccogliendo fiori.
Amori che se ne vanno
Separati e confusi
da difese allo sbando
sottili pareti
che cuori offesi
più forza hanno
di rabberciare
si aspetta ancora l'altro
disperando delle chiavi
sue in mano che mai
riuscite sono ad aprire
alcuna sua porta segreta
Clown triste la speranza
Negando il buio attorno
clown triste la speranza
oggi danza solitaria
riempiendosi di più colori
ad ogni suo singhiozzo
Esplosioni in pugno
Tirate le parole dei figli
bestemmie verso l'alto
agitando il vento
cadevano dentro
le nostre mani aperte
che si chiudevano a pugno
a contenere devastanti
esplosioni di rabbia.
Incontri e scontri
Incontri e scontri
la vacanza non arresta
l'altalena dell'amore
appoggiate all'uscio
sempre aspettano
le non risposte
alla nota sbagliata
stonate rispondono
irrompendo sulla scena
ci vorrebbe invisibile
un acchiappafarfalle
che le prenda al volo
e lontano, lontano
nel vento le sciolga
con una carezza.
Fiori inaspettati e nidi
Come da volti
e mani scure
aridi terreni
dai più schivati
fiori inaspettati
cresciuti da lacrime
muovono sorpresa
così nidi
su strade impervie
di solo sassi
accolgono umili
con un caffè
offrendo sorrisi
nostri cancellati
da tanti privilegi
Solo sorprese
all'incontro diverso
o continue urgenti
risposte al dubbio?
Forza del mistero
che dentro inquieta
e ci accompagna.
Padri e figli
Coi giocattoli
e un sospiro
gli eroi via
sono stati messi
nel ripostiglio
con un sorriso.
Liberati i miti
in faccia alla pari
si guardano
senza più fascini
e molti misteri
rivelando limiti
scoprendo pregi.
Così addosso
s'avvertono
gli anni insieme
e mani tese
s'arrendono
alla concretezza
cercando timide
dell'uno il bastone
dell'altro l'amico.
Un fiume dentro
Un fiume dentro
che mai di scorrere
finisce il passato,
come culla
fra anse tranquille
dolci movenze
sorrisi sfumati
così travolge
in ferite sfiorate
esondazioni a sorpresa
fulmini a ciel sereno
per continuare il suo
andare silente
sottopelle
lasciando la luna
guardare serena
il nostro camminare
come il suo
a sghimbescio.
Difficile amore
Difficile ormai
parlare d'amore
quando tutti
parlano d'amore
in tempi che si tanto
pesano sulle spalle
difficile
parlare d'amore
quando svenduto è
a piazze vuote
in tutte le case
a basso prezzo
in scolorati spartiti
difficile
trovarlo nelle chiese
che tutte le altre
verità attaccano
e sentirlo nei politici
sordi pure a se stessi
difficile trovarlo
negli amici in mille
incroci dispersi
difficile vederlo
nei figli gravati
da un futuro negato
difficile sentirlo dentro
quando dentro senti
crescere il nemico.
Per viali secolari
Secoli di storia
hanno camminato
per questi viali
sulle vostre radici
imperscrutabili
giganti nel tempo
avete guardato
il loro passare
fatica e dolore
coi campi coltivati
mischiavano il profumo
e le notti di lucciole
erano piene e dei canti
di grilli e di raganelle.
Solo il silenzio adesso
avvolge case vuote
inodore e mute
che v'accompagnano.
Di questo giorno
freddo e assente
appendo pensieri
sui vostri rami
di brina sbiancati
affidando speranza
al vostro maestoso
silenzio di risurrezione
Nuovi sorrisi
Andati loro
il vuoto lasciato
si riempie di silenzi
noi dimenticati
ci ritroviamo
un po' sconosciuti
le parole nostre
riemerse dal fondo
non trovano voce
parlare lasciamo
le mani che ancora
si cercano e si stringono
nello sguardo esitante
ci rincontriamo
scoprendo nell'altro
nuovi sorrisi
e timide rughe
venute da lontano.
Favole per adulti
favole per adulti in tv
addolciscono gli occhi
vibrano sulla pelle
accarezzano il sonno
angeli agli angeli
demoni ai demoni
tutto così semplice
così bene incasellato
storie di panna
inducano a sognare
quello che si vorrebbe
tutti i giorni fosse
realtà possibile
portando lontano
da un mondo grigio
che adagio ci annega.
Sti figli!Nostri!
Vogliamo dar loro
un cuore grande
un sorriso di paradiso
e unghie forti
e denti
e pugni
ma soli ai loro amori
non li lasciamo
soli al loro soffrire
soli nella cruda arena
di tutti i giorni
non li lasciamo.
Cielo questa sera
Cielo indescrivibile
questa sera solo
nella sua bellezza
apre le porte
a tutti i sogni
con la luna che ricama
merletti bianchi
su isole di nuvole sparse
penso a te lontana
fra queste montagne
in chiarore di neve
e ti sento per mano
mentre gli occhi nostri
si riempiono di questa
bellezza attorno
aprendo tutte queste
finestre chiuse di case
piene di timori attorno.
Ciechi
Per strade senz'anima
caotiche e scure
anonimi fantasmi
chiudendo cerchi
camminiamo ciechi
nell'attesa che il cielo
prima o poi con rabbia
ci cada addosso.
Domani torno a casa
(di Emergency)
"salvate tre dita
almeno tre dita"
distrutta la madre
per l'amputazione
mette la firma
della mano intera.
Storie e occhi
spaventati e stupiti
corrono davanti
bambini feriti
dilaniati da bombe!
seminate ovunque
giocattoli che esplodono
portati dentro casa
"chiamate mio padre
chiamate mio padre
io muoio"
Storie di madri
in altre parti
tante del mondo
tutti i giorni
scosse da boati
ed elicotteri da guerra
attorno, sopra le teste
roboanti.
Nei nostri letti
caldi e morbidi
sotto i cuscini
civiltà di parte
ci addormenta.
Amore senza età
Gambe ballerine
con bel ritmo
quelle di lui,
nervose di fronte
quelle belle di lei,
con tacco le scarpe,
nere velate le calze,
al ginocchio la gonna,
sotto il tavolo
sopra bel giovane
negli anni indietro
mira rimirato
bel viso di lei
negli anni avanti
voci sorrisi occhi
persi che si bevono
fra il vociare attorno
di operai e impiegati
cercando un impossibile
ingenuo mimetismo
al centro della trattoria!
Pura bellezza!
del quadro.
Cieli spezzati
Cieli spezzati
curvi sulle spalle
pesano i nostri giorni
le sere più sorprese
riservano a nessuno
tutto viene detto
con parole leggere
che segno alcuno
tracciano nel tempo
ignorati e derisi
sui pilastri della storia
scendono le nebbie
cronache quotidiane
all'uopo manipolate
aprono vuoti dentro
che neri pensieri liberano
imbrigliare il silenzio
che attorno adagio
cresce e uccide
diventa immane bisogno
Disastra
Disastra l'impossibilità
di non poter fare niente
di fronte al grido
di inutile sofferenza
e lo sguardo grigio
della signora all'angolo
che paziente aspetta
l'ultimo suo anelito
per prenderlo per mano
e portarselo nel vento.
Sempre più soli
Sempre più sazi
pieni di timori
sempre più chiusi
pieni di parole
sempre più soli
per strade caotiche
s'alza dal fondo
bisogno impellente
di uscire per strade nostre
a colorare con chiacchiere
banali di tutti i giorni
la morale di fantasmi
che invisibili corrono
senza più un sorriso vero
per meandri infiniti
pieni di tristezza
che l'anime uccide.
Poesia d'amore
Vorrei tanto dare
quello che trovava
la mia piccola mano
quando la sua grande
incontrava sicura
a lei che adesso stanca
aggrappata alla mia
manifesta paure
per i giorni a venire
Poesia d'amore
Temporali
a ciel sereno
i nostri improvvisi
lasciano a terra
il segno aperto
della grandine
che il tempo e noi
adagio ricomponiamo.
Mani a difesa
Per strade offerte
sempre più diverse
sempre più incerte
ci si prende per mano
ancora
sempre più strette
sempre più chiuse
a difesa di quello
che si avverte comunque
fra nebbie e bufere
essere nel tempo nostro
un tesoro che resiste
ancora.
Stanze d'inverno
Lento è il cammino
quando da quelle stanze
d'inverno
si fugge a sera
terminata la visita.
Per strade buie attorno
ascoltando il passo
scaricare si vorrebbe
l'angoscia
del gelo assorbito
nell'acque lente
senza voce del canale
che la strada fiancheggia
per ritornare domani
da quel lamento attratti
"non lasciateci qui soli"
senza fatica
a rinnovare con amore
fiori freschi
su rami secchi.
Sulla strada
Primavere inaspettate
fioriscono all'occasione
rendendo possibili
lunghi e duri inverni.
Sogno
Eserciti in marcia
volontari convinti
pieni del fuoco
della giovinezza
gridando "basta"
andavano avanti
ripercorrendo i tempi,
come veggenti
volgendo lo sguardo
scoprivano i nodi
ostacoli neri
che il Paradiso
negavano all'uomo
condannandolo
al suo continuo
infinito soffrire.
Il mare dentro
Agitato sempre
il mare dentro
tiene tutto
in superficie
a volte nascondendo
a volte liberando
tra i flutti
voci e storie
mai finite
senza più tempo
che muovono
venti stranieri
d'anime inquiete.
Colonne al centro
Stanchi del giorno
dalla notte abbracciati
ci lasciamo portare
nel mondo agitato
dei nostri sogni
nella testa i figli
sempre loro
che sempre vanno
e vanno soli finalmente
carichi di bagagli
generosi nostri
loro donati
e come sempre vanno
da miraggi attirati
di eterna giovinezza
vento avvolgente
che gli sprovveduti
disperde in mari piatti
di acque morte.
Che le colonne al centro
faticosamente messe
resistano all'urto!
... speriamo.
Formichine e briciole
A furia di guardarle
riguardarle, girarci attorno
formichine sulla strada
giganti son diventate
impossibili da superare
e le briciole loro destinate
pani di pietra che un vento
continuo di storie rinsecchite
mai digerite all'occasione
alza contro affetti vicini
ferendo e contaminando
storie nuove innocenti
impedendo partenze
chiudendo cieli nuovi.
Silenzio ormai
Anche la voce
alfine s'è chiusa
alle tante troppe
inutili parole
e pure l'udito.
Le mani vorrebbero
... ma son stanche
di raccogliere
momenti distratti.
Rimasti sono gli occhi
tesi ancora a capire
provenienze diverse
e una pelle ferita
che vanifica d'acchito
ogni minimo tentativo
d'offerta amore.
Alla deriva
Occhi cechi ormai
non servono più
orecchie chiuse più
avvertono le grida
mute le bocche
si son fatte nel tempo
mentre le menti
sole abbandonate
perdendosi in ricordi
e sogni impossibili
e mille preoccupazioni
più attenzione pongono
al si tanto sfacelo
attorno prodotto
dal mostro giulivo
liberato dal mercato
nel silenzio consenso
di tanti figli.
Soli e nudi alla deriva
più avvertono la rabbia
che monta attorno
dell'uragano in arrivo.
Il nemico
Dall'alto dei loro carri
falsi paradisi in terra
uomini senza volto
e senza storia alcuna
malvagi e torbidi
inquinano le acque
seminando paure
tutto e tutti comprando
per convincere noi
ultimi deboli appigli
di una speranza cocciuta
che l'uomo in mare
disperato spinto a forza
da mille avversità
verso le nostre tavole
è il solo nostro nemico,
meglio che affondi!
Dopo il temporale
Al cielo terso
di questo mattino
apro la finestra
nella notte chiusa
al fragore del temporale
e affascinato lascio
la sua frescura
camminarmi sulla pelle
mentre cinguettii
sparsi tra il verde
lucido degli alberi
rallegrano al giorno
occhi e pensieri.
Poesia d'amore
Mentre lei dorme
coricandomi al fianco
cerco la sua mano
che si stringe con la mia
accompagnandoci
nei misteri della notte.
Nonni!
Nonni!
tra bisticci quotidiani
acciacchi e rimbrotti continui
quando la giornata si acquieta
e il buio pone silenzio
si parlano ancora per mani
che si cercano fra il bianco
delle lenzuola gli affetti loro
raccogliendo tutti attorno
con semplici parole
e un ave maria
meravigliando figli lontani
e nipoti vicini.
Fili tanti
Fili tanti
i più invisibili
impediscono il volo
lasciando a terra
il sogno.
Nell'orto
Nell'orto
di tutti i giorni
badando attenti
a piante in erba
ansiose di crescita
non s'invecchia mai
Per tutti, la più bella
Per tutti, la più bella
che a voce alta
dire non si può
l'affido al vento
che la porti
lontano o vicino
a chi l'aspetta,
con inchino
sulle ginocchia
adagio la deporrà
sussurrandola
finché gli occhi
al sogno s'apriranno
e con sorriso a lui
la riaffideranno
per altri loro
che l'aspettano.
Toccati dentro
Toccati nel profondo
dentro ci chiudiamo
alle parole altrui
muovendo venti
scaricando tempeste
a difesa delle nostre
ragioni sparpagliate
impedendoci di sentire
tra il rumore della battaglia
anche solo per una volta
quelle degli altri appresso
che a sereno ritornato
fra morti e feriti
lasciano affiorare
sulla ritornata calma
superficie del pensiero
timidi nuovi fiori
di vecchie primavere
confronti indispensabili
per una continua e unica
crescita per tutti.
Momenti...
Abbandonare l'argine
lasciare l'acque scure
invadere giardini e scuole
dimenticare menzogne,
ambiguità e violenza
e come un fuscello
in balia degli eventi
lasciarsi portar via
e provare a vivere
una vita di apparenza
senza più voler capire
senza più mal di testa.
Passate le bufere
Passate le bufere
e le tempeste
passati i tramonti
e dei figli i sorrisi
di miele d'orato
alla fine ormai
come tanti sconosciuti
ci riscopriremo stupiti
dentro le nostre case
e stretti per sempre
assieme ricorderemo
la bellezza nostra tutta
dispersa ormai
per strade diverse
percorse senza l'altro
al fianco per mano
mentre i figli dal balcone
ci guardavano severi.
Senza modelli sarà
la loro nuova
come per noi continua
ultima ricerca .
I momenti veri
I momenti veri
bellezza dell'essere
riposti e dimenticati
in tanti cassetti
per case visitate
vivi permangono,
se solo sfiorati
come fiammiferi
di luce s'accendono
e calore a conferma
che il passaggio
valeva la pena.
Tempi di stanchezza
Figure nell'inverno
dei nostri giorni
depongono incerte
le loro armi
che mai hanno sparato
e se ne vanno
mescolandosi ai passanti
senza più girarsi.
Di fiori secchi e freschi
pieni sono ancora
i loro zaini a terra
abbandonati.
Fatto di cronaca.
Violenza cruda
muove dentro
reati su minori
e Caino per un istante
si potrebbe essere
se il fato coinvolgesse
ma che dire di bambini
che Caino sono di coetanei
di pelle loro diversa?
Per così buie strade
hanno camminato?
Genitori stressati
vittime smarrite
s'addormentano
tra culi e tette
e parole e parole
senza peso ne cultura
mentre politici senza valori
cercando potere
seminano mostri
in una civiltà a pezzi.
Amica era la notte
Amica era la notte
quando sul finire della pioggia
ragazzino andavo
con mio padre al fianco
giovincello poi con amici
alla luce delle acetileni
a cercar lumache
lungo spettrali siepi
di gocce luccicanti
o per risaie insidiose
ad acchiappar rane
con la luna che piena
nell'acqua si specchiava
e il canto allegro
dei grilli e delle raganelle
che ci accompagnava.
Erano tempi belli quelli
così li riportano i ricordi
che più nessuno vuol sentire
ora che rane e raganelle
vivono solo nella memoria
e i pochi grilli rimasti
sotto una luna smorta
avvertono la notte ostile
Cieli bui oggi
cieli bui oggi,
spudoratezza gratuita
nera arroganza
piogge di parole scure
ininterrotte ingrossano
fiumi di menzogne
che tutto travolgono
stupisce vedere ancora
tra lampi e tuoni
figure umane
che con rischio imperterrite
mettono sacchi di sabbia
ad ostacolo e contenimento
dell'acqua scura la potenza.
Scuro tutt'attorno
Scuro tutt'attorno
il cielo sopra
una nuvola spaccava
e subito primavera
riso di bimbo
era sulla montagna
un raggio di sole.
Amore e rabbia
Della tempesta in arrivo
lo scuro era contro il cielo
ma quei due insieme
dei fulmini incuranti
e del vento nel parco
passeggiavano assenti
mano sulla spalla di lei
mano sul fianco di lui
smorzando il timore
negli spettatori rimasti
del vicino scatenarsi
della rabbia naturale.
Loro, padroni del centro
Al centro sempre
tra affanni e grida
e gioia sono loro
pur nella loro diversità
loro stranezza
loro vaghezza,
possono girarsi i cieli
e le umane vicende
e tutte le cose ribaltarsi
ma dal centro loro
non si schioderanno mai
e il loro peso addosso
con tribolazioni appresso
e case sempre più strette
non sarà mai abbastanza
da non appagare alfine
la pienezza che t'avvolge
al solo pensarli
ovunque tu sia
ovunque loro siano.
Avvicendamenti politici
Pressati dal "nuovismo"
parola vuota
che avanza arrogante
senza storia ne gloria
come elefante calpestando
sacre testimonianze
valori eterni e intelligenze
lasciamo la casa vecchia
per andare a reggere
la nuova avviata sopra
parole storte e tristi
forzandoci di mostrare
ad una comunità attorno
smorta e assente ormai
entusiasmo perso
per strade di negazione.
Parole nell'etere
Fiumi di parole
buttate nell'etere
annegano quelle
del cuore silenti
mentre l'amicizia
guardando indietro
si allontanano.
Gioventù d'oggi
Gioventù d'oggi
così bella
così leggera
così deresponsabilizzata
campata per aria
così restia
all'ingresso nell'arena
così evanescente
greve nella mente
di padri e madri
in perenne colpa
Caduto il cielo
e i paradisi artificiali
caduti i miti
se ne va sola
sempre più
incontro al non senso
assordata dalla musica
e da fumo e polveri
a cancellare parole
tante attorno
sempre più vuote
sempre più senza senso
mentre nel buio
dei nostri abissi
calano attoniti
i cuori
e i valori supremi.
Preoccupati sempre
Preoccupati sempre
tu per il domani appreso
io per il prossimo futuro
tu del vivere il presente
io di fondamenta e rinforzi
lasciamo passare gli anni
tra gioie pizzicate
e acciacchi fantasmi
che incontro vengono
con cieli lunghi e grigi
che le spalle uccidono.
Padri e madri pazienti
lo avevano preannunciato
ed ora alla chiusa
ci siamo noi e come loro
mascherando dolore
indietro continuiamo
a guardare preoccupati
la mano tendendo
a quelli che seguono
reggendo ancora
contro i consigli del tempo
una pienezza di vita
che ora sarebbe d'alleggerire.
Su, nell'immensità del cielo
(dramma familiare- ispirato ad
un racconto di Massimo Carlotto))
D'ogni impedimento
spoglie calate
ad occhi incantati
catturati all'ascolto
paure e pene le vostre
mimetizzate nel personaggio
ad una ad una le liberate
come ferite colombe
muovendo in platea
emozioni e sussulti
trattenuti a stento
pure il pubblico
a fine spettacolo
trattenendosi
timido con voi
liberare vorrebbe
le sue colombe ferite
Non lasciamoci mai
( dramma ironico )
Muove sempre
il nostro incontro
la complessità nostra
che ci abbraccia
là in fondo immerse
voi nella vostra magia
io e gli amici presi
da luci e musiche
che v'accompagnano
tra noi sospeso
il pubblico incantato
alle vostre emozioni
in religioso silenzio
osservo di spalle
e l'applauso finale
che fine mette al sogno
dissetando l'attesa
appagando il vostro
nostro lungo duro lavoro
dopo tanti anni
nulla è cambiato
e un "angioletto"
è pure cresciuto tra noi
... e altri ne verranno
"stiamo insieme amiche mie,
non lasciamoci mai, ...."
L'abito da sposa
Girandola
l'abito da sposa
casuale occasione
arrivata sul palco
luccicare t'attese fa
gli occhi alle giovani
portandole in cieli
dove i soli sempre
negano le ombre
dove incontro sempre
la vita corre generosa
a coronare di stelle
sogni puri
per fanciulli in fiore.
Casa vecchia, abbandonata
Tutto dentro era
polvere, abbandono
e fatica
sentivi il silenzio
di presenze lontane
muoversi ancora
e respirare
fra quelle fredde mura
un bicchiere vuoto
lasciato sul tavolo
inquieta rendeva
la permanenza
muta pure era la montagna
e la boscaglia tutt'attorno.
Dell'uomo politico ...oggi
Dell'uomo politico, oggi,
dell'idealità sua grandezza
miseramente caduta
fra bagliori di bombe
e bugie che al cielo gridano
esterrefatta rimane
infinita la sua tristezza
in sorrisi spenti a iosa
per sfacciate telecamere.
Porteranno tremende
le bufere a spazzare
via tutto.
Obama, l'onda
Obama
onda d'orgoglio
a cancellare
al mondo la vergogna
di anni bui,
esterrefatta muove
la speranza
energie sopite.
Paradisi
Paradisi offerti
su piatti d'argento
dolci sono di un attimo
e lunghi mal di pancia
quelli veri con sorriso
sfuggono le bancarelle,
diafani ai furbi,
ai giulivi in corsa,
sfortunati, disperati,
inaspettati e discreti
prendono per mano
muti regalando
il primo mattone,
per i successivi e cemento
saranno inverni lunghi
e primavere sempre nuove.
Merda
Merda ovunque
giri lo sguardo
dentro le case
senza più pudore
riversata, raccolta
a piene mani
benedetta, eletta.
Spintonando
madri cieche
senza più senso
in file lunghe
di bassa invidia
e pettegolezzo
con frenesia
accompagnano
a vendersi le figlie
bamboline in discesa
senza più rossori,
senza più principe azzurro
per secondi di vana gloria
in paradisi che offendono.
Consumati spettatori
indifferenti ai lati
buttano fiori,
i fiori si vergognano,
mentre presentatori
di stupidi sorrisi
vomitano a valanga
addosso a tutti
parole vuote
incensandosi ... la merda.
Nudi
Alla fine il tempo
l'armatura gloriosa
sfila al guerriero
lasciandolo nudo
e fragile al vento
dagli eventi ferire
premurosa la mente
a riparo procura
mantelli e sciarpe
di gloriose gesta
dolci sorrisi
carezze e sospiri
mentre la mano
da lacrime dentro
accompagnata
si tende titubante
al mondo attorno
di cui ora abbisogna.
Quotidianità ferita
Battibeccando alla ricerca
delle ragioni proprie
la spada impugnata a difesa
non risparmia nessuno
e teste colpevoli mozza
e teste innocenti
coraggio alfine ci vuole
e umiltà a sto sfacelo
ritornare a ricomporre
la quotidianità ferita
nella sua dimensione
reale e umana a sera.
La Poesia
Pezzo di anima
amore segreto
sul tavolo lasciato
per l'amica amico
nudo e indifeso
pulito e libero,
pennellate tenue
di poche righe,
sogno possibile.
Andati per strade perse
Stravaccati su panchine
per terra sdraiati
accucciati e smarriti
in angoli di sale d'attesa
nel silenzio delle notti
tutti li trovi quelli
che se ne sono andati
col loro cielo buio
per strade perse
li osservi discreto
fra cartoni e coperte
sportine e pattume
teste ciondolanti
al sonno abbandonate
e di coscienza ti interroghi
ennesimo problema
se è giusto abbandonare così
parenti vicini.
Emozioni
Senti come sul cuore
un soffio, negli occhi
come un vento e sorridi
a quel sorriso puro
che al fianco ti saltella
portando cieli azzurri
fra consumate vie grigie
e scopri stupito la forza
in quella piccola mano
che nella tua stretta
il pilota sicuro cerca.
Venite a cena?
All'improvviso la casa
è ritornata nostra,
volato lontano
quasi già dimenticato
il quotidiano nostro
battibeccare continuo,
calzini scarpe e magliette
sono tornati ai loro posti
... ma l'ordine ristabilito
non riempie la vostra assenza
e silenzi e vuoti
profondi scopre dentro.
Venite a cena domani sera?
Capolavori tristi
Capolavori tristi
tra cielo e terra
come gli alberi
nel massimo splendore
liberiamo frutti
lasciandoli cadere
alfine tutti
alla terra da crescere
Rosse tre rose per te
Per te ho portato
rossa una rosa
a coronare un sogno
il nostro solo fatto
di parole scritte.
Per te ho portato
rossa la rosa
dei tanti amici
che condiviso hanno
il sogno nel cielo azzurro.
Per te sola
rossa infine
l'ultima rosa
che donare tu la possa
ai sogni tuoi
che ancora e per sempre
accompagnerai
Ritrovarsi ancora
Ritrovarsi al fianco
ancora e ancora
dopo tanto stare
insieme a festeggiare
l'incontro che è stato
e in un abbraccio sentire
le libertà che ci dividono
sciogliersi e fondersi
nella nostra, la sola.
Così, com'erano
Prenderò i ricordi
tutti miei com'erano
e mura alte alzerò
tutto attorno loro.
Ad occhi amici solo
aprirò le forti porte.
Cieli a pezzi
Solo cieli
fatti a pezzi
ovunque in città
lo sguardo giri.
La strada e l'amica
Lunga la strada
pur di tutto piena
deserta rimane
all'istante e muore
quando amica
senza un perché
ti assenti discreta
anelando silenzio.
Ciao Daniela.
Fausto
Il prezzo del pane
Dentro mura chiuse
piene di tutto
s'incantano i bambini
a facili paradisi
nascondendo loro
il prezzo del pane
che oltre la soglia
li farà piangere
In vacanza
(poesia d'amore)
Festa di paese
seduti ad un tavolo
mentre altri ballano
"Quando saremo in paradiso
se concesso mi sarà
a ballare con me
ti condannerò per l'eternità"
Sorriso... dolce e sornione il suo.
Controsorriso... emblematico il mio.
Per evitare brutte figure
col Pietro severo di fronte
e amici in coro angeli
tutti seduti attorno
pur nel forte dubbio
a un lungo corso di ballo
mi iscriverò, in segreto.
Pulsioni
Più forti del mare
e il suo andare
più forti della luna
e il suo silenzio
indomite s'accecano
alla bellezza attorno
le pulsioni nostre
quando una spina
entra nel profondo.
Impossibile ammansirle.
Rtina
(Croazia)
Profumo di finocchio
canti di grilli e cicale
apro in questa notte
all'ascolto della mente
chilometri lontana
dalla sua routine
incantata l'abbandono
al silenzio della luna
sopra questo mare piatto
che tutto avvolge
e adagio tutto acquieta
nel suo cullare continuo
Lo sconosciuto dentro
Sorridendo mascheriamo
dietro veli le nostre paure
mentre a fatica celiamo
in fondo agli occhi le pene.
Dovessimo un giorno
Improvvisamente aprire
tutte le nostre finestre
al sole scopriremmo
in un angolo buio di noi
lo sconosciuto segregato
che sempre più ci agita
ad ogni suo risveglio.
Paradiso
Aprimi le sue braccia
per il breve tempo
di un momento infinito
e fammi volare mio sogno
sull'ali ancora
del suo dolce sorriso
L'ombra e le madri
Ombra improvvisa
fra strilli e grida
il gioco turba al bimbo
che alla madre s'accosta
cercandone la mano
ritrovando nel sorriso
caldo dei loro occhi
che si coccolano
sole e cielo sereno
quanto basta
per ritornare al suo fare.
Dove perse si sono
oggi le madri tutte
e i padri insieme
per lasciar smarrire
si tanti figli?
Bambini in passeggiata
Botta di vita
per vie smorte
chiassosi bambini
colorati per mano
in fila per due
sorrisi di futuro
regalano ai passanti.
Possano le grida loro
sopra le case nostre
rimanere sospese,
i colori loro
mai spegnersi,
le loro mani strette
cercarsi sempre
lampeggiando bellezza
a occhi attorno
sempre più soli,
sempre più smarriti.
Ritrovarsi
Alberi alti
siamo ora
dal tempo segnati,
la tavola ancora grande
di anno in anno imbandita
trabocca dei nostri ricordi,
increduli ci curviamo
a raccoglierli lasciandoli
di mano in mano passare
alla carezza di tutti noi.
Ritardo al non incontro
Drin, drin.
Ingiustificato ritardo
a una cena a due
quasi ormai finita
muove incertezza
nell'aprire l'ingresso.
Drin, drin.
" Perché tanto hai aspettato?"
solo pochi secondi in più
"Perché tanta è stata
la tua assenza".
Parole stanche
che vogliono non vogliono
riprendere dal fondo
parole vive.
"Potevi telefonare"
"Non ci ho pensato".
Scontato amore...
Fine.
Mina sulla strada
il non incontro.
Sposa ...Bon Ton
(dal giornale Casa Arredo)
"...d'obbligo sono
con l'abito lungo
i guanti,
meglio se di raso
fino al polso.
Con le maniche corte
d'estate son permessi
lunghi fino al gomito.
Ricordi la sposa
che nulla si mangia
con i guanti
nemmeno un confetto.
Per chi guanti lunghi
sceglie preferire
quelli con la fessura...
per liberare in chiesa
la mano sinistra
per lo scambio delle fedi
e la destra per stringere
dopo la cerimonia le mani.
Il guanto ripiegato andrà
sul polso come un braccialetto.
Al momento di sedersi a tavola
o all'inizio del rinfresco
la sposa tolto avrà i guanti
come il velo...
Certo che in più
qualche centimetro
slancia la figura...
Per le scarpe meglio..."
tirarle dietro con forza
a tutti gli ingessati
e vivere a piedi nudi
fra l'allegria degli affetti
il giorno più bello
nel ballo pucciando
il dito col guanto
nella torta e nel vino.
Miti che se ne vanno
Particolari momenti
di bisogno o nostalgia
come in passerella
lenti fanno scorrere
quelli che furono
i miti miei di un tempo.
Eroi maschi invincibili
senza macchia ne paura
pieni di giovialità,
meteore di luce,
chi mai li fermava
con la palla al piede
lanciati verso il sogno?
... sorrido nel rincontrarli
ora per strade comuni
sempre più vecchietti
sempre più acciaccati
sempre più uomini
e mentre tempo dedico
a loro gioie e dolori
di tutti i giorni saluto
con simpatia i Miti
non più necessari
da lontano che se n'è vanno
con tenera tristezza
Alla fine, il quadro
Alla fine le mani
soddisfatte ripongono
usurati pennelli
e il quadro resta
all'osservazione ultima
del vecchio pittore
che tutta l'energia
dei giovani attori
assapora nei colori
messi in scena
dalla loro pelle.
Gomorra
(film di Matteo Garrone
dal libro di Roberto Saviano)
Mausoleo del degrado
le Vele di Scampia
schiaffo alla debolezza
di uno Stato assente
che l'emarginazione
ammassa e abbandona
alla mercé di bande
aziende criminali.
Ragazzini tredicenni
cresciuti assieme
e la loro amicizia
che finisce in un bacio
d'addio " scissionista
sono diventato ...
forse ti ucciderò".
Gli spari nel vuoto
di Marco e Ciro
la loro potenza di fuoco
che più uomini li fa sentire
più temerari, più "Scarface"
"prendere la città" da soli.
Soldi e potere
i soli valori dominanti
e la consapevolezza
di una vita breve.
Don Ciro il portasoldi
il porta sussidi
che entra nelle case e vede
"tu non sei tenuto a pensare".
Una catena di paura
e di morti giovani
per tanti impossibile
intravvedere vie di uscita,
coraggio da leoni
per alcuni il farlo.
Issato con corde fra i piani
sospeso rimane nel vuoto
un santo patrono
nel gesto di benedire.
Realtà cruda, angosciante
schiaffo allo spettatore
solo buio, alcuna speranza:
dura da scoprire
dentro casa nostra.
dal cinema esci senza più parole.
Infiniti simili amori
Lungo percorsi diversi
infiniti simili amori
nascosti in tante parole
fra ripetuti copioni
su palcoscenici persi
confini non più trovano
e nell'affanno spaesati
chiedono "è permesso"
titubanti e inaspettati
a case non pronte
creando imbarazzo
allertando le menti.
Finché soglie altrui
oltrepasseranno puri
col sorriso sulle labbra
saranno belli sempre
e sempre accolti...
nel loro sorprendere
Incontri, dalla panchina
Oltre l'albero
che parte del parco
nasconde alla panchina
venticello lieto fra i rami
aprendo finestre
curiosità attira
su angeli bianchi
che s'avvicinano
per mano e fermandosi
adagio si fondono
nel verde del prato
in dolce movimento
confuso di capelli
e foglie e mani.
Siate liberi!
(ispirata ad una lettera di Laura
della Casa Circondariale di Forlì)
Siate liberi,
di crescervi così
abbiamo cercato
nel veloce tempo
nostro insieme,
da banali opinioni
da pregiudizi
che marchiano vite
lasciate correre via
cronache propinate
senza volto alcuno
non decidete a priori
non pensate subito
che di perdere tempo
non val la pena
non credetevi mai
sopra l'errore
siate curiosi
e non respingendo nessuno
lasciate a tutti
diversi soprattutto
il tempo di raccontare
la loro storia.
Senza parole alcune
questo i vostri nonni
hanno lasciato nella casa
questo di una detenuta
lo scritto ha risvegliato.
Dall'uomo nudo
dobbiamo ripartire
e in lui ritornare
ancora a credere.
Padri che se ne vanno
Cerco parole giuste
nel vento tra le foglie
per dar voce a lontane
figure nella mente
che ormai se ne vanno
padri con occhi persi
abbandonano ultimo
sguardo volto indietro
motori di generazioni
alle incurie dei tempi
per assenza di sogni
e speranza nei figli
da false promesse
giocati in massa.
Domani ritorneranno
a seminare su macerie.
Tutta la vita davanti
(film da non perdere di Paolo Virzi )
Mercato giulivo
e "precariamente occupati"
come in un reality
nel mondo "fantasioso"
dei nuovi lavori
giulivi giovani
giulivamente
usati comprati
venduti asciugati
digeriti e sputati
fuori ormai vuoti
pieni di paura,
indifferente
il giulivo mercato.
Un mercato che rivela
della persona la miseria
che di persone vere
abbisogna per sostenersi,
carnefici e vittime
nello stesso girone.
Amori tristi
scopate frustranti
neppure un bacio
un figlio pure inventato.
Vecchietti semplici
ai margini da mungere
derubare
depositari ultimi
di saggezza e valori
e la protagonista resistente
e la sua Filosofia
che "vede" ancora
un mondo ballare
di tutti felici
possibile ...
che sarà, che sarà, che sarà...
la canzone finale.
Elezioni 2008
Avremo anche perso
il cuore ancora
ennesima volta
è stato ferito
ma sul domani
rimasto scuro
con la solidarietà
degli amici vicini
arrivata pure è
la primavera e la sua
gratificante bellezza
da vivere col resto.
Affetti al piano
Potessi seguirlo
dentro le sue
irrequiete note
e qualcosa capire
del suo uragano
scatenato dentro
chiuso oltre
la giovinezza mia
quasi dimenticata
per strappargli
un sorriso suo
lungo nel tempo.
Dubbi
Parole storte
sfiorano il giorno
che si cerca quieto
e la mano subito
corre a proteggere
ferite chiuse
nei cassetti della casa
cercando certezze
Al laghetto, arriva la primavera
Manipoli di pensionati
pescatori in erba eletti
a custodia del laghetto
rumorosi lanciano le esche
mentre l'anatre scivolano
sulla superficie assolata
andirivenendo dai canneti.
Lui dietro a lei
fra il secco dei giunchi
e della boscaglia attorno
nel silenzio persi
dal sentiero arrivano.
Chiazze gialle rade
della forsizia in fiore
e bianche del biancospino
aprono alla primavera.
Cauta s'accomoda lei
sull'erba, alla riva,
incantandosi sulle scie
e sulle grida delle anatre
che altezzose si rispondono.
In piedi , scostato, lui,
inseguendo richiami
di uccelli fra gli alberi
che operano al nido,
la boscaglia scruta
perdendosi nei pensieri.
A un colpo di vento
sonante fra le canne
ognuno con il suo pezzo
di se diviso si acquieta
sciogliendosi nel paesaggio
mentre la cornacchia
risponde lontana
e l'azzurro sopra si perde
sull'acqua increspata.
Primavera nel parco
(Parco Increa)
Liberati
da colpi di vento
guardo
dalla panchina
i semi dei platani
nevicare nel parco
fra rami di alberi
ancora secchi
e rami già in fiore.
Treno in corsa
il rumore continuo
dell'autostrada
che un fianco ferisce
si assente all'ascolto
di questo spettacolo
continuo, instancabile,
sempre nuovo
della primavera in arrivo.
Abbracciati due giovani
passano davanti
ciechi al mondo
nella loro primavera.
Osservo il suo viso
Osservo il suo viso
fra bianche lenzuola
lasciato al sonno
bisogno di un corpo
che un intoppo brusco
la corsa ha interrotto.
Sangue raccoglie
sotto il letto la sacca,
colore riprende
il suo viso scarico
dal dolore solcato.
Mentre la mano
sfiora la sua fronte
la pelle avverte
quanto l'uno dell'altro
abbisogniamo.
D'affetti e futuro
l'equilibrio.
L'accarezzarlo
lo lascio ai pensieri.
io voglio ancora credere
(dedicata agli amici arrabbiati,
disillusi, stanchi, tornati a casa.....)
io credo,
io credo ancora,
basta! sparare nel mucchio,
nel mucchio resistono
innocenti
che non gridano dolore
ed onesti
senza microfono alcuno
ed eroi senza volto.
Sparare si deve
quando necessita
ma guardando bene
e bene prendere la mira
per giorni, per anni
marcando presenza
per non sbagliare
per non abboccare
per non essere complici
per non bruciare
quel poco che cresce;
lenta secca la palude.
Io voglio ancora credere
che il sogno nostro
sia ancora possibile.
Difficile stare insieme
(Dinamiche di gruppo)
Importante è più
l'amor proprio
ferito
o di un gruppo l'armonia
assieme elevata al cielo
per anni coltivata
in un lavoro comune?
Sorda è la pelle
al domani.
Passaggi, in attesa
Quando le parole
non solo hanno più
ascolto alcuno
ma l'altro appresso
male interpretandole
come lame le rimanda
lontani si deve andare
a sanguinare in silenzio
aspettando fiduciosi
che della voluta semina
i frutti sui rami apparsi
di una stagione fredda
il tempo loro abbiano
di maturare al meglio.
Rovi
Desolante delle strade e dei boschi
ai bordi lo spettacolo dei rovi
che nel loro arrampicarsi senza freni
sfidando gli alberi più alti
ogni arbusto soffocano
occultando immondizie e macerie
di nascosto abbandonate
silenziose piovre giganti
tentacolando s'avvinghiano
come claudicanti che di sostegno
assoluto abbisognano
succhiando energia
ad ogni forma di vita
che nella penombra del loro manto
con prepotenza viene sotto chiusa
di respiro e forza privata
da altri ucciso il contadino
che la natura con maestria regolava
ora specchi del nostro tempo loro
possono con vanto
gridare prepotenti
la tristezza di questo trionfo.
Cronache ...quotidiane
Parliamo di pace
spezzando il pane
mentre tempi
che urlano violenza
carri armati
imperterriti
avanzano
scoprendo
delle nostre società
il male deserto
dentro gonfio
pronto ovunque
all'esplosione.
La Forza di fermarli!
Il Coraggio ancora
di sdraiarsi d'avanti!
Bagagli al seguito
Bagagli al seguito
pieni di tutto
in momenti silenti
della mente si aprono
liberando farfalle
multicolori sorrisi
rimasti nel fondo
della storia negati
che tanta nostalgia
portano risvegliando
per vie al ricordo
ormai abbandonate
sogni tanto rincorsi.
Testimoni a riposo ora
entreranno nei passaggi
di mano in mano
per giovani di sempre
rincorrendo aneliti
eterni fino a quando
sorrisi di una volta
alla meta raggiunta
libereranno assieme.
Ora, giovane donna
L'incontri per caso
suo viso ben conosciuto
una volta bambina
che chiassosa giocava
coi figli fuori casa
ora giovane donna
che sorprende già
col suo pancione
e al saluto accarezzi
con dolcezza quel sorriso
suo di mamma in attesa
e quegli occhi d'amore
aperti alla vita.
Chiusi tutti
Chiusi tutti
all'ascolto
senza più tempo
sordi diventati
alle grida attorno
padrone indiscusso
il mercato detta
regole e valori
a politici stanchi
come le loro copiose
parole smorte
offrendo a raffica
per tutti facili paradisi
felici consumi
fonti fresche avvelenate
viva ancora sotto i piedi
si ribella la natura nostra
tutti i giorni violata
e a trovare sollecita
spazi nuovi e strade
poche rimaste vie di rivolta
che il mercato stravolgano
e le menti liberino
lasciando volare ovunque
senza fede alcuna
solo solidarietà nell'uomo
negata, nei cuori soffocata.
Anni bui quelli!
Anni bui quelli!
di fuochi pieni
d'amore e d'odio
della giovinezza la purezza
della voglia di cambiare
per strade colorate
di vestiti allegri
e tante bandiere tante
contro tutto l'ordinamento
le madri a casa
custodivano vecchie regole
i padri dalle fabbriche
negandoci ci osservavano …
…poi la rabbia
tanta fuori controllo
incominciò a sparare
da una parte e dall'altra
uguali motivazioni
premevano i grilletti
e iniziò il dolore,
le madri crollare videro
i loro castelli e si ribellarono
i padri pure e s'allontanarono
e noi con loro ci ribellammo
ma giusto era stare in mezzo
necessario tenere assieme
quasi impossibile,
sopra noi il nemico vero
non si mosse mai
continuò a guardare
lasciando fare …
… pure adesso,
chiassoso indifferente.
in visita
quello che offrivano
al visitatore conosciuto
con un bicchiere di vino
erano solo parole lente
di cronache vecchie
spesso ripetute
tra un battibecco
e silenzi delicati
di occhi in attesa
ma di pace al congedo
lo riempivano con un sorriso
gratificando la sua presenza
Enorme era lo scambio
e inaspettato.
I cieli ci guardano
Con pietas i cieli
guardano alla bella
nostra terra
che nuvole grigie
di timori e paure
a loro frappone
come denso vapore
lasciando al tempo
naturale regolatore
bufere e cicloni
che tutto spazzano via
liberando breve tempo
d'azzurro spazi
e nuovo respiro
che già nell'ombra
il grigio umano procedere
imperterrito si riavvia
contro se stesso.
Prenderla per mano
Prenderla per mano
sua ben conosciuta
che vincendo il buio
il mio ingresso con carezze
accompagnava sereno
nel mondo della notte
e adagio accompagnarla
con parole lontane
lasciandomi entrare dentro
stormi di uccelli grigi
che stridono sospesi nel cielo
come tutte le sue apprensioni
per anni accumulate
nel silenzio di tutti i giorni
quando la vita davanti a me
incominciava ad aprirsi
con esuberanza
senza confini.
Sotto la metropoli
Stranieri in casa
appesi alla corda
corrono sepolti
sotto il metrò
brutti!
l'uno all'altro
invisibili
seguendo precise
linee continue,
per alcuno
nemmeno un sorriso,
verso case calde
fortezze chiuse
che pur piene di tutto
non bastano più
a calmare il vuoto
che a sera dentro si agita .
Mani di fata le tue
Mani di fata
le tue mani sul mio viso
lo scuro portano via
di questi giorni
che m'avvolge
liberando timido
raggio di sole
un nostro sorriso
che il cielo pur lontano
riscopre
Esausto il guerriero
Esausto il guerriero
di tutti i giorni faticato
nella sua armatura
sempre più chiuso
torna a sera
con tacita speranza
ti trovare ancora
lungo il cammino
il sorriso pulito
di una fanciulla semplice
che d'energia nuova
lo ricarichi all'istante
per mai finite battaglie,
quella di oggi
ancora persa.
Della mente il silenzio
Riempire della mente
il silenzio vuoto
che muto attorno
grava addosso
zittendo del cuore
poche parole rimaste
per tutti nel cerchio
è assoluta urgenza
Della bellezza … per "masculi"
Sempre giovane nei suo colori
stupisce l'alba che accende
il fascino del tramonto
nella lenta sua stanchezza
che sfuma,
ammutolisce del mezzogiorno
la quiete sulla maturità
del grano assolato d'estate
mentre incanta della notte
il silenzio sugli anni stellati
che vanno d'inverno.
Non c'è bravo pittore
che imprigionare riesca
la loro bellezza
se non occhi
di tutti i giorni attenti
perché unica è!
senza confronto alcuno!
così della donna tua
la bellezza e di quell'altra!
per noi potenti "masculi"
sempre più di fretta
disattenti e senza confini
loro dipendenti
e a loro chiusi.
Naia cara naia
(Violenza)
Ci portano a messa
tutti
inquadrati
vestiti a festa
marciando.
Al Santus
ci sbattono sull'"attenti"
tutti
inquadrati
vestiti a festa.
A fine Messa
il Cappellano …
ringrazia il Capitano
e il Capitano sull'"attenti"
ci congeda.
E ritorniamo alle camerate
tutti
inquadrati
vestiti a festa marciando
muti in silenzio.
Dolce è sulle parole
Dolce è
sulle parole lente
dei vecchi
frammentarie e incerte
adagiarsi
lasciandosi portare
nel loro
bisogno quotidiano
di seminare
per sordi attorno
ricordi
perle di vita
a manciate
che vivi ancora
li fan sentire
e importanti.
Le parole che non si dicono
Le parole che non si dicono
nel silenzio degli occhi represse
non trovando casa
s'ammucchiano dentro
portando dolore,
seminando rabbia ,
come cavalli spaventati
nell'attimo impazzendo
sfondano il recinto
tutto travolgendo
nella loro folle corsa
alle spalle lasciando
desolazione
e polvere.
Duro il ritorno
eppure importante
a cancellare ferite
tante indelebili.
Movimenti azzurri
Chissà se di capire è dato
ad altri attorno
questi nostri movimenti
dell'anima
che solo leggendo parole
vibrano a sintonie percepite
al punto da desiderare
l'anima ispiratrice
e la persona sua
e con loro fondersi
in un incontro d'amore
fuori tempo
fuori spazio.
Amori giovanili
Agitati come i rami
da forti venti
amori giovanili si spogliano
dei loro primi colori
d'autunno
scoprendosi liberi
e nudi
feriti chiudono gli occhi
al gelo in arrivo
preparando
nel silenzio dell'inverno
generale
pur sempre nuove
primavere.
I nostri voli
Sopra di noi sempre
i nostri voli
all'altro sconosciuti
la bellezza del cielo nostro
ogni giorno attraversano
portando frescura
muovendo venti
scaricando tempeste.
Rose rosse
al centro tavola
non ci sono più
posto hanno fatto
ai fiori del balcone
nostro pieno,
gli amici ancora
vanno e vengono
e noi per mano
invecchiamo tra un abbraccio
e un litigio coi figli vicini
che senza mete
continuamente partono
madri e padri
ci hanno preparato
solo alle conquiste
disarmati i nostri
titubanti s'arrestano
all'ingresso nell'arena,
adagio i nostri voli
sempre sospesi in attesa
si lasciano prendere
dal resistere assieme
forse di tutti
il volo più grande.
Naia, cara naia
E' autunno
cadono le foglie
son arrivate le nuove reclute.
Eravamo nel cortile con le ramazze
a raccogliere le foglie cadute
adagio,
adagio.
Cercando alle spalle
Sovente con gli amici
la strada alle spalle ripercorriamo
un confronto per avere nei ricordi
e nostre riconoscere nell'oggi le radici
dando un po' di sole e quiete
al mare dentro di questi giorni agitato
gruppi di volti amici
sempre incontro vengono
giovani allegri di futuro
stelle nei loro sorrisi
fuoco nei boschi
pugni chiusi alzati
energia pura e sicurezza
sfidano il cielo…
tempi di pelle quelli
di passione pieni, di speranza
nemmeno il tempo di soffiarsi i naso
volata la giovinezza!
Tanti ora sulle poltrone a riposare
altri alla militanza ancora sposati
nel calderone facili bersagli
ingoiando amaro resistono
con rispettosa riverenza nostra
gratitudine e solidarietà.
Pochi sempre
i ribelli perenni rimasti
sono ora randagi delusi
chiusi e arrabbiati
al cuore hanno spento
l'ultima speranza.
Su quale strada incamminati
sono i nostri figli?
"tirai una freccia in cielo
per farla respirare"
sulla lapide di un amico
che dal basso ancora ci guarda.
Della festa, momenti belli
Rincontrare nella piazza
fra la gente in festa
il compagno perso
di una lunga avventura
teatrando assieme,
ritrovarlo in un abbraccio
e sentire il suo mare agitato
che tanto l'aveva portato
lontano alfine calmato
e il percorso suo difficile
da una esuberante giovinezza
avviato andare ora
più sereno, più tranquillo.
Macigni e grida
Macigni sui cuori si celano
dietro porte sempre più chiuse
grida soffocate d'aiuto
frantumano vetri di silenzi
pietoso e inetto lo stupore
che fuori commenta.
Di angeli bianchi sempre meno.
Poesia difficile
Consapevolezza
acquisisce il bambino
quando il seno scopre
sicurezza
nel muovere i primi passi
conoscenza
nell'aprire i libri
libertà
entrando nel bosco
con il "compagno" …"cattivo",
…così lo sentenziavano scure
le paure delle madri
dal comune sentire sorrette,
la sua diversità invitava
a esplorare del paradiso
angoli relegati riportando
a case apprensive
tesori nuovi e grevi
che segreti tenuti
doni a tutti hanno portato
e beneficio.
Essere stato assieme
non è stato tradire.
Equilibri
Equilibri si rompono
nell'acquario abitato
quando un nuovo pesce
introdotto viene,
lo spazio violato
muove baruffe
per la sua riconquista
si contano feriti
e morti se soli lasciati
fino a nuovi equilibri,
per questo da sempre
noi "esseri superiori"
in continuo agitato
movimento innaturale
guardiamo al cielo.
Crescite veloci
Imbarazzante è la piccola
che dal video lo sguardo distolto
negli occhi fissa l'adulto
per la di lui osservazione
"guardi cartoni per maschietti?"
e con lunga pausa bloccandolo
musino serioso ribatte
inchiodandolo stupito e secco
"A me piacciono!
A te fa problema?"
Giovani e malumori
Giovani di notte
per strade deserte
ripetendo dei padri
gesta eclatanti
marcano il passaggio
facendo la guardia
a case sprangate
di malumori piene
che i loro schiamazzi
a pretesto attizzano.
Gru al cielo
Braccia forti di metallo
alte a sfidare il cielo
trionfo tecnologico
come fuscelli muovono
nel giorno carichi enormi
sopra gli alberi elevando
ovunque case e palazzi
alla gioia del mercato
che mutui d'insicurezza
e precariato giovanile
regala a banche felici
lasciando la sera sola
in case nuove chiudere
fra amori sinceri
e sorrisi di bimbi
tanti problemi tristi
Quel sole al centro
Quello che conta è quel sole
di primavera che ognuno
al suo centro mette il resto
sono parole del momento
o piccole storie sul percorso
che valgono per l'attimo
del loro rumoroso passaggio.
Ancora e ancora
Ancora e ancora
con occhi stupiti
superando del video il confine
in questo cielo azzurro entro
incontro andando
ad una sospesa
umanità possibile
che bene e male offre
su piatti di poesia
parlando d'amore
e ancora e ancora
qui ascoltando mi chiedo
se questa è realtà credibile
o se forse è solo
sogno dell'anima
che un'altra fonte fresca
sulla strada ha riconosciuto sua.
Dal balcone muta la sera
Dal balcone muta la sera
si spegne lenta lanciando
contro il cielo forme scure
di alberi fantasmi oppressi
da due braccia possenti
di gru là in fondo
immobili sopra loro.
Ricarica
Voler volare in alto
dietro i vostri limpidi
giovani sorrisi
che aprono alla bellezza
di inaspettati tramonti
semplicemente vicini
scambiandoci al caso
i bagagli nostri pieni
di percorsi vissuti
di energie fresche
di speranze nuove.
Giocando a carte
Tra una partita al " 2 "
"fino in fondo vissuta"
e un buon bicchiere di vino
negli anni tutti avanti
rinverdiamo in allegria
parti di noi dimenticate
scoprendo nel nostro mare
del momento tranquillo
isole nostre ancora sconosciute
"non sapevo che scrivessi poesie"
dopo tanto camminare assieme
che stupiscono
e dell'amicizia ancor più
rendono la bellezza.
Bambino al semaforo
Bambino al semaforo
di tutte le età
di tutte le nazioni
o bambina che tu sia
la mano allungata
al finestrino abbassato
scossone vero era
alla sensibilità attenta
dei tanti più fortunati
che incontro ti venivano …
poi il tempo trasformato
ha tutti in padroni
e imperanti signori,
cinismo solo libera ora
lo sguardo che ti scruta
dal finestrino frapposto,
padri e madri e fratelli
alle tue spalle presenti
sono stati cancellati
tutti ormai di valori
siamo orfani abbandonati
e la tua mano adesso tesa,
attento!, muove solo fastidio
… e paura.
Ritrovarci
Ritrovarci
in tutte le nostre parti sensibili
o semplicemente sentirci
in uno stretto abbraccio
assieme godendo
dello squarcio d'azzurro
sopra noi liberato
dalla bufera continua
nostra e dei figli
che ci batte.
I segreti… e l' opera d'arte
…un vecchio lenzuolo
dalla mano ricamato,
una fine cancellata
in ferro battuto,
un quadro che parla…
…non tutti gli agitati segreti
che nel vento dell'anima
pace non trovano
offerti sono
all'ascolto dell'amico
o del compagno vicino
alcuni lasciati verranno
sempre nel vento
e solo in un'opera d'arte
pur semplice che sia
e silenziosa in parte
troveranno voce
e rèquie…
…un giardino ben curato,
un intarsio che vive,
una poesia…
"…perdona loro…"
"…perdona loro
perché non sanno quello che fanno"
così han detto che dicesti dalla croce,
ma loro non t'hanno perdonato!
e così pure i loro discendenti
maledetto hanno la tua terra
e la tua gente guerra continua la batte,
nei campi non più ulivi di pace,
ammassati dentro campi profughi
fra macerie, miseria e bambini armati
crescere si può solo odio,e tristezza.
Merce di scambio agli occhi del mondo
pace per loro è ormai parola straniera.
Quale disegno abbiano i tuoi crocefissori
viene detto con confuse parole straniere,
nascondere non è più possibile
l'orribile alla visione di tutti prodotto.
Nel nome di una pretestuosa pace
con falsi sguardi di costernazione
si giustifica da video l'immolazione
di milioni di Innocenti Agnelli…
"ma loro! sanno quello che fanno"
Treno che porta via
Anche questo treno
via portando è andato
quel breve sogno
che tale non sapeva
al finestrino a salutare,
quel timido sorriso
difficile da cancellare,
quei momenti assieme
da riporre a fatica
nel bagaglio dei ricordi
mentre dal binario vuoto
rimasto guardo ad una ad una
le stelle sopra sorridere.
Corpi leggeri
(Corso di Teatro)
Corpi leggeri
in rallentati movimenti
colloquiando muti tra loro
dell'affascinato osservatore
in disparte seduto
catturano lo sguardo
portandolo indietro
a risvegliare favole
rimaste pure nel tempo.
Le barriere dell'anima
Barriere all'ascolto
angeli a difesa
parando fendenti
si alzano al sentire
parole le stesse
che ieri erano miele
oggi veleno mutate
da folletti per caso
sul viale incrociati.
Le stesse parole!
le stesse che urgenza
di entrare soli e disarmati
nel bosco scuro muovono
per incontrare alfine
i suoi personaggi tutti
poco e sconosciuti
e con essi fare pace
curando assieme
profonde ferite.
Drogati!
Drogati!
Depennando soddisfatti
le offerte dalla lista
uscivano gongolando
col loro carrello
pieno di tutto
felici di niente
la strada dal traffico
oberata sudava nero fumo
chissà quando detersivo
sarebbe occorso
per sbiancare la figlia
inebetita davanti alla TV
che si svestiva e rivestiva
paperando con le papere
in flessuose movenze
dentro ad uno stadio di calcio
mentre la squadra del cuore
regalava per la gioia dei tifosi
culi veri e finti goal,
toppe al fondo schiena
e calci in culo,
tra i sorrisi sospesi
del padrone delle ferriere,
alla concorrenza sua
mangiato aveva pure
il fegato e le palle,
e gli applausi dei suoi famigli
tardi suicida.
"Dobbiamo volerci bene"
Pure la benedizione!
Drogati!
Chi non lo è oggi
scagli la prima pietra.
Fine non hanno
Fine non hanno
le ferite profonde
nell'anima penetrate
scioccando del corpo
tutte le membra
il cuore stringendo
in un urlo,
anche quando la mente
nel tempo una ragione
loro concede squarci
d'azzurro liberando
nel cielo sopra cupo
che il sole invitano
al ritorno
il solo loro sfiorare
quasi inavvertito basta
a riaccendere il quadro
nella sua crudezza
e gli occhi riempire
ti lacrime trattenute
Passioni sopite
Passioni a forza
nel tempo sopite
al sorriso dell'altro
ritrovato vicino
scodinzolando si allértano
reclamando il sentire
naturale negato
non solo occhi dolci
e lunghi sospiri.
Difficile restare amici.
Dal balcone il paese
Dal balcone il paese
ascolta di quelli sotto
storie e pettegolezzi
che alle fantasie di tutti
e malelingue in agguato
alzano a momento
personaggi comuni
eroi o vittime spesso
di banali vicende,
tracce di se lasciano poi
per piazze e case
al ricordo arricchendosi
di particolari nuovi
per anni e anni
finché memoria smorti
il vento li disperde.
Il piccolo e il mare
Imperterrito nel suo primo anno
dei segnali della madre noncurante
il piccolo traballando
nella sua ciotolina gialla
l'acqua al mare prendeva
portandogliela via
su e giù per la battigia
per nulla intimorito dall'onda
che fredda e improvvisa
prendendolo per le caviglie
batteva in mille spruzzi sulla riva
colpendolo all'ombelico.
Sintonie all'incontro
Voci nel giorno
all'incontro casuale
per caso ascoltate
o semplicemente lette,
lampi sereni,
muovono profumi
di primavere lontane
entrando dentro
come frescura sull'anima
nella quotidianità sopita,
voci dalla pelle avvertite
amiche all'istante registrate
immagazzinate al piacere
bisogno di averle vicine,
voci che ogni sera posate
in un cassetto aperto
si lasciano riposare
perché di nuovo possano
come piume nel vento
libere riuscire e rientrare
per di nuovo ritrovare
di nuovo riascoltare andando
come timorosi innamorati
discreti per mano assieme
ancora e ancora.
Incredibile questo bisogno
di altri mondi
incredibile questa attrazione
per l'infinito "Tutto"
di un temerario "Niente" .
Omaha beach,
Omaha "insanguinata",
prezzo della Libertà.
Sabbia fine, dorata
liberata dalla marea
onde che si smorzano
portate dal vento
nuvole che vanno
tutto di quel giorno
è stato dal mare cancellato
a ricordo sopra le falesie
bunker ovunque disseminati
musei alla memoria
e migliaia di croci bianche
in fila, ordinate
nel timoroso silenzio
di quei pochi e persi
turisti sulla spiaggia
l'urlo di tutti
quei giovani ventenni
nell'assalto sacrificati
risuona ancora dentro.
Ricordando l'ascolto della nonna
File lunghe al mattino
di uomini e donne
alla grande chiesa
andavano piegati
dalla loro greve croce
per chiedere venia
guardandosi attorno
stupiti ritornavano a sera
tutti a capo chino
sulle spalle portando
la stessa croce
caricata al mattino.
di tutte al confronto
la meno pesante
Tutti si vorrebbe
Tutti si vorrebbe
le nostre preziose parole
lasciar portare
da un lungo vento
su pagine azzurre
e riposo trovare nei commenti
come le voci di quei vecchi
che al riparo dalla calura
poco lontano chiacchierando
sotto l'albero a pezzi
mi rimandano le loro voci
muovendo la curiosità mia
e dando armonia all'ascolto
di semplici vite nelle difficoltà
comunque vissute
Fascino e mistero
Fascinoso profumo
di un misterioso passaggio
che la nostra attenzione
curiosamente a volte cattura
si libera da quelle porte
lasciate socchiuse
di quelle anime piene
che al fianco per tratti
di strada ci camminano.
Curiosità e desiderio
l'avvicinarci cauto alla scoperta
del tesoro nascosto da godere.
Ingenuità e amore credere
che quelle porte a noi saranno
un giorno completamente aperte.
Coppie in viaggio
"Sei sicura della direzione?"
(viaggiatore indefesso
per le strade del nord)
" Si! Sono sicura!"
(secondo pilota ,
occhiali scuri,
cartina piegata alla mano)
50 Km d'asfalto piatto!
"Ma sei proprio sicura?"
(viaggiatore con forti dubbi)
"Non sono mica scema!!!"
(secondo pilota,
occhiali da vista,
cartina dispiegata).
E al terzo canto del gallo,
l'avrebbe volentieri
mangiato arrosto,
"dammi sta cavolo di cartina!"
Brusca frenata,
accostamento rapido.
E si trovano fuori direzione
di ben 100 km
più altri cento di ritorno
200 km di discussione vivace
e rimbrotti a filo di rasoio
quando sarebbe bastato un semplice
"scusa , mi sono sbagliata"
o meglio ancora
"Amore, ci siamo un po' distratti!"
Lontani, in vacanza
Nella grandiosità del paesaggio
fra cielo e mare
spiagge e scogliere
boschi e prati
le voci lasciate a casa
aprono a poco a poco
le innumerevoli porte
segrete dell'anima
rivelando il tassello mancante
nel capolavoro di questa nostra
meravigliosa natura.
Quadretto di Normandia
Nuvole che vanno col vento
sopra alte scogliere,
lunghe spiagge
dalla bassa marea liberate,
alture dorate coronate
da un cielo che con un dito
ti sembra di toccare
al tramonto stupendo,
stradine altalenanti
che si perdono fra i campi
dentro boschi scuri…,
bunker, bunker, bunker
disseminati ovunque
puntati al mare
e madame Terèse alla fattoria
giovane nei suoi ottant'anni
che il viaggiatore accoglie
con la sua gentilezza
le sue marmellate
e una rosa Profumo D'Oriente
dona con tenerezza alla partenza.
Pointe Du Hoc
Timorosi passi
calpestano l'erba
impregnata di paura.
L'urlo che dal terreno
ridotto a gruviera si leva
zittisce del mare e del vento
la voce.
Ai bordi di crateri profondi
camminiamo fra bunker
e filo spinato
testimoni di un giorno.
Migliaia le bombe qui cadute.
Ho immaginato i morti
giovani ventenni
in diverse divise
che un attimo prima
gridavano nell'inferno prodotto
sopra e sotto le falesie.
I loro corpi falciati
ovunque sparsi
eroi di un giorno.
Ho percepito il silenzio
sulle punte dei piedi
di chi li aspettava.
A casa non sono più tornati.
Migliaia le croci bianche
in fila ordinate nel verde,
qui sono rimasti
per la libertà di tutti
che non trova pace.
Se passate di là
sentirete sulla pelle
gridare ancora
le loro voci nel vento.
Squarci di cielo
Come un sogno
da vicino osservo
fra squarci di cielo
albero grande e solido
e altri ancora
nella suo abbraccio
d'amori diversi
cresciuti al fianco
per mille stagioni
fra piovaschi improvvisi
e fiori inebrianti
ho ammirato e respirato
la loro fresca primavera
titubante nell'estate
assaporato e goduto
ho dei loro frutti
delle loro tempeste
porto i segni
verso le nebbie d'autunno
che i toni smorzano
andiamo assieme
senza alcun mio rimpianto
se non del guerriero
che cammin facendo
sospirando vien meno.
Tra lamenti e sorrisi
sarà un bell'inverno!
Guerriero senza più armi
Dopo tante battaglie
le sue armi tutte
il guerriero ha deposto
a terra e coi figli
che avanti vengono
vittorie e sconfitte
e morti e feriti
si è messo a guardare
alfine in faccia
buono il fine era
meno il miglior risultato
rimpianti non ne ha
e convinto è d'aver provato
anche se timore e pienezza
nel cuore gli portano loro
per quelle sue armi
che stanno a poco a poco
raccogliendo.
Alice mia
Alice Mia, Alice tua
Alice della mutua,
tutto più veloce
con la tua Alice 30,
tutto più semplice,
tutto più sicuro
tutto "col cavolo"!
… e avviato vieni
a scambi culturali
con mezza Italia
"dalle Alpi alle Piramidi",
Agenzie di Lavoro pendenti
voci giovani e gentili,
sempre più lontane,
sempre più gentili
che manco ti puoi arrabbiare
rilanciano la tua "palla"
pallosa tra le tante
arrabattandosi a sera,
di responsabili manco l'ombra
manco a pagarli
e Dipendente paziente
da astratti Dipendenti aspetti
che il miracolo s'avveri
e che l'avventura finisca.
Tempi Moderni.
Ah! Se bastasse una pinza,
un cacciavite…
o una chiave inglese!!!
Poetare …resistente
Sentite parole
su schermi azzurri
depositate a testimonianza
di un presente negato
Ansie, paure,
desideri di vita
che non trovano più
confronto alcuno
anime alla ricerca
ancora della bellezza
dal mercato taroccata
a carrellate svenduta
isole resistenti
che con coraggio ancora
dicono pane al pane
e vino al vino
e "deficiente!"al deficiente
con mani di fata
su ferite aperte.
Parole sentite!
In disparte ascolto
trattenendo la spugna
che vecchia la mano
stanca vorrebbe buttare.
Cieca visione dell'essere
Sono sempre le fronde
degli alberi attorno
a porre ostacolo
alla nostra crescita
alla nostra visuale
non sono mai le nostre
troppo cresciute
ad invadere confini
e respiro dei troppo vicini .
Sarà duro potare!
Ritornare solo
Ritornare solo
là, dove pezzi
di paradiso assieme
abbiamo trovato,
a dissetare l'anelito
che dentro si risveglia
con frequente nostalgia
… riportandomi ancora
e ancora a braccetto.
La musica dei figli
Nella calma della sera
la musica inaspettata
che al piano o alla chitarra
i figli "ispirati" liberano
oltrepassa il silenzio
e le porte chiuse
a noi frapposti
dissetando con le voci
delle loro anime insofferenti
le nostre tese all'ascolto
all'apparenza indifferenti.
Ci sono sere
Ci sono sere in cui
di tutta la giornata
la stanchezza cade addosso
appena varcata si ha
della casa la soglia
e un silenzio possente
alla tavola apparecchiata
si siede accanto.
Nelle voci dei figli
lontano ascoltando
si cerca ristoro
e comprensione nello sguardo
della compagna al fianco
Ai sorrisi loro
si forza il sorriso
e succinte risposte
obbligate escono
alle loro domande
mortificando con una
non voluta assenza
un bisogno di futuro.
Novantenni! ancora
Novantenni!
tra bisticci quotidiani
acciacchi e rimbrotti continui
quando la giornata si acquieta
e il buio pone silenzio
si parlano ancora per mani
che si cercano fra il bianco
delle lenzuola gli affetti loro
raccogliendo tutti attorno
con semplici parole
meravigliando figli lontani
e nipoti vicini.
La mascula
( a Egidia Bruno)
Plastico il movimento
morbida e mutevole la voce
pulito il gesto
nel personaggio immerso
il tuo bel volto.
Dopo anni di assenza
ritorni nella nostra rassegna
piccola di periferia
e affascinati godiamo della tua
onesta continua estate
in tempi di felice pattume.
Con morbidezza ci porti
nel tuo narrare e sospesi
a braccetto andiamo coi molti
protagonisti della tua storia
che da te plasmati come fiori
sbocciano sul palco.
L'applauso nei cambi di scena
che sincero t'accompagna,
lungo e dovuto nel finale,
è un augurio al nostro Teatro
e gradito per la nostra rassegna
l'altrettanto tuo augurio sincero.
Tempeste
Tempeste sulle barche sotto il sole
a migliaia in continuo aumento,
precario il loro equilibrio
disperato nell'attesa di porti
sicuri creati a migliaia
dicono per tutto il "bel paese".
Tempeste sui rematori
e le loro famiglie dentro stipate
che soldi più non hanno
per pagare un qualsiasi approdo.
Nel silenzio nostro lungo
abbiamo iniziato a raccogliere,
nel chiasso di parole e salmi
di circostanza, naufraghi assenti
e annegati per sempre.
Grida di bambini
Grida di bambini dalla piazza
colorano la tarda sera estiva
risvegliando nelle luci dei palazzi
assopimenti giulivi sprofondati
davanti a televisori vocianti
perennemente accesi,
ricordando a pensieri
sempre più grigi
sempre più chiusi
la corsa inarrestabile del treno
Del sorriso puro la potenza
Saltella il nonno
male ingambito
a rischio di gesso
senza assicurazione alcuna,
colpo di genio il gioco nuovo
fresco fresco d'invenzione,
su e giù dal marciapiede
su e giù, su e giù,
che alle dicerie perplesse
al balcone affacciate
del vecchio scopre
un volto nuovo
pure a lui sconosciuto,
saltella per mano imitandolo
il nipotino grilletto felice,
su e giù, su e giù.
Del sorriso puro che accompagna
verso il finire della strada
quale serenità, quale potenza !
"Il vento" di Glo
Sdraiati sull'erba
in cima al colle
da un abbraccio caldo
di cime circondati
il vento fra i suoi capelli
sul mio fianco posati
mi riporta "il vento" di Glo
"non agita solo pensieri
agita una bellezza che non conosci"
e negli angoli del suo viso
disteso al sonno la cerco,
nel sognare della sua fronte,
le sue palpebre chiuse,
le sue labbra e l'aspetto
perché alfine queste ancora
sconosciute parti di noi
che presenza continua
al fianco marcano possano
al sole nostro rivelarsi
e libere fondersi in quello
che giàè del camminare assieme
la bellezza
25 aprile, giovani come loro
Sole e vento nella piazza
compagni sparsi a ricordare
i padri, la provenienza,
tempi di gloria e di passione
tempi di dolore e di crescita,
dai colori delle bandiere
avvolti … a volte accecati .
Pochissimi i giovani presenti
eppure i morti a migliaia
per tutti coi fucili in mano
nelle carceri torturati
nei campi di prigionia
erano tutti ventenni pieni
come loro di speranza.
Alle nozze dell'amico
Ritrovarsi ancora e ancora
dopo tanto stare assieme
tanto lavoro al fianco
per le nozze dell'amico felici
a tavolate seduti con calore
e scoprire ogni volta
che l'andare in Gruppo
nelle sue molteplici difficoltà
porta in se comunque
un'armonia sua che ci lega
che ci innamora.
Incapacità… di lasciarli
I silenzi lunghi dei figli
muta interpretata sofferenza
spingono avanti trattenute
parole inopportune,
genitori che presenze amiche
vorrebbero essere di continuo
invadono un naturale bisogno
per convincere e convincersi
che tutto va bene che tutto
è normale, quando ormai
tutto sfugge via trafiggendo
e niente più va bene
niente piùè normale,
e silenzi e sofferenza
quali sali della terra
importanti e indispensabile
per la crescita di loro adulti
vengono adagio dimenticati.
Approcci
Il segreto sta nello sguardo
che l'attenzione cattura,
negli occhi la curiosità,
la dolcezza, la crudezza
della vita il bisogno
di condividerla il desiderio
liberano alla luna
stormi di sogni
il resto è complicità,
necessità,voglia
di vivere la primavera.
Cento chiodi
di Ermanno Olmi
Cento libri antichi
custodi del nostro sapere
custodi di tutte le verità
le verità di Dio
al pavimento inchiodati
e a tavoli di lettura
cento libri trafitti
a chiave chiusi
dietro sbarre di ferro
perché il fine loro hanno fallito
"c'è più verità in una carezza
che in tutte le pagine dei libri".
Fuori, lontano, la fuga
le acque del grande fiume
che di notte i sogni portano,
che i sogni portano via
in un continuo fluire
nel tempo immobile
sulle sponde la gente rimasta,
vecchi soprattutto all'acqua legati,
di poche povere parole armata
e di tanta naturale poesia
"tutti libri del mondo non valgono
un caffè con un amico"
umanità ai "margini" resistente
che bisogno non ha di verità scritte,
regolata ancora dal tuono,
voce dall'alto brontolona,
che accompagna la pioggia
e il cambio delle stagioni
" fa parte di qualche organizzazione…
terroristica?"
" Si!...
ho fatto parte del Corpo Insegnanti!"
La Masseria Delle Allodole
dei F.lli Taviani
Code umane lunghe
in un silenzioso passaggio
forzato lande desolate
aprono immagini angoscianti
rimosse dalla storia
nenie lontane, nenie tristi
disperse dal vento accompagnano
sguardi senza ritorno
verso là dove tutto
è per sempre silenzio
canne scure di fucili puntati
solo bambini e donne nelle file
lungo il calvario violentate,
bruciate, crocifisse nel silenzio:
6 milioni di morti!
Dimenticati!
quasi cancellati
per nascondere complicità
vergogna e orribili mostri
lungo il cammino ancora partoriti.
Affetti in direzioni opposte
Gasato e più ancora era il figlio
per il suo primo grande"affare"
fatto a poco prezzo,
critica del padre la valutazione,
i sogni loro già viaggiavano
in direzioni opposte
su quel mezzo pieno di avventura
senza freni
senza ammortizzatori
"non si chiude nemmeno il cofano!"
"non ti preoccupare!
ci mettiamo una cinghia"
"devi prima metterlo in sicurezza"
"ma si! poi vedremo".
Stranieri i loro desideri
incomunicabili le aspettative…
ma come non godere
della gioia pura
nel sorriso del figlio
per il sogno conquistato?
come liberare del padre l'anima
dall'ennesima atavica angoscia
che veniva avanti sbandando
con quel camper da tre soldi?
Partono!
Partono!
Sbrindellati e tutti colorati
con zaini mezzi vuoti
di sogni pieni
dall'onda azzurra del momento
sospinti partono alla ricerca
del vivo ancora dentro
mondo perduto.
Da muse richiamati
su treni e aerei ammagliati
nelle braccia si buttano di grandi città
liberi alfine dai freni degli affetti
e dal obbligato ritorno
alle ormai lontane dimore.
Rinati s'aprono a nuova vita
da nuovi sorrisi illuminata
da nuova bonarietà rinfrancata
da nuova solidarietà arricchita
fin che venti inaspettati
dai primi rifiuti liberati
mettere fanno i piedi a terra
scoprendo dall'ombra
sorrisi dimenticati …
… e tornano!
Tornano
con zaini vuoti
di sogni ancora pieni
ad affrontare quel futuro
in attesa fermo al punto
della partenza loro.
Debutto a Milano al Teatro Della 14°
(1° Rassegna di Teatro Amatoriale Uilt Lombardia)
Abbracciati dall'Organizzazione,
grazie Gigi presidente
per questo meraviglioso castello
da te eretto, aperto e sostenuto,
grazie Cosetta del Teatro direttrice
per il delicato tuo gesto
di un delicato mazzo di fiori,
grazie giovani tecnici del teatro
per la vostra inaspettata disponibilità,
con il sipario che alfine si apre
abbracciati dal folto pubblico
in dono a tutti liberiamo
tutta l'accumulata tensione
per l'attesa del momento
nelle emozioni dei nostri personaggi.
Sornione le nostre anime
libere si intrufolano in platea,
spaziando discrete fra le fila
per mano prendono titubante
lo stupore in ascolto
ruffianandosi
accattivandosi simpatie …
poi del seguito sicure
affrettando il passo fino alla corsa
coinvolgono tutti in un ritmo
che non lascia spazio al pensiero…
e poi silenzio per respirare…
e di nuovo via
tutti con noi nella nostra avventura
tra risate commenti e applausi
meritati per tutti
col sipario che si chiude
con sorpresa del pubblico
con sorpresa dell'organizzazione
con sorpresa nostra.
E' stato veramente bello!
Vento di primavera
Vento di primavera
vento dei sensi
la pelle all'erta
il passaggio avverte
risvegliando la mente,
assieme stendono tappeti
e cuscini colorati
per catturarlo nelle sue storie
vere d'Amore
liberate per tutti
restando all'ascolto
per giorni per anni,
favole
non sempre a lieto fine
di essenza di vita piene
a riempire il motore
dell'umano ciclo
che apre in salita
a tutta la bellezza
dell' esistere …
per Amore
per Amare.
Amore senza tempo
Coppie a passeggio
a braccetto strette
amori vissuti
lungo viali di vita
con altre si incrociano
su marciapiedi opposti
sfiorandosi con gli sguardi
cercandosi
amori paralleli
accarezzandosi
la stretta desiderando pure
del braccio a passeggio
sull'altro marciapiede
ricostruiscono per aria
castelli
sperduti amori
alla ricerca continua
della magnificenza dolorosa
dell' Amore senza tempo
nell'Eden dispersa.
Angeli Prima Dello Spettacolo
Gambe penzoloni
sul bordo del proscenio seduta
lo sguardo perso
fra file vuote di velluto rosso
mano sorniona
da passi felpati portata
alle spalle le arriva
i capelli scombinandole
con dolcezza
occhi che indietro volgono
sguardi che si incontrano
sorrisi che vanno al cuore
giovani attori liberano
angeli sospesi portatori di vita
dal posto di regia preso
da mixer e tecnologia varia
muto spettatore
contemplo il riproporsi
dell'Umano Spettacolo
" una Rotonda Sul Mare
ci potrebbe stare!"
Della casa un momento
Lascio a sera
portar via tutta la stanchezza
nel giorno accumulata
dalle note dolci e arrabbiate
della giovinezza di mio figlio
occasionalmente al piano
evocando immagini dell'ormai nostro
lungo percorso assieme
sorridendo alle pene e alle difficoltà
superate e da superare
che timore pongono ancora
serrando sovente all'ascoltare nostro
occhi e labbra
mi riempio di questo tacito regalarci.
I fiori del male
Di tutto e di più
nell'indifferenza delle città
le radici del male
ovunque attecchendo come rovi
i loro fiori continuano portare
a questi grigi nostri giorni
tutto confondendo
coraggiosi si deve essere
nel continuo quotidiano
loro discernimento
e resistere nell'attesa che segni
di arcobaleni ricompaiano
e sopra adagiare si possa ancora
poesie di speranza.
Ombre inquiete
Ombre inquiete
si agitano dal fondo
all'anima non dando pace
sospiri sfiorano labbra
anelanti di baci
carovane alle spalle
del cuore portano
bagagli pieni di impossibili sogni
il bambino che leggero spaziava
tra prati in fiore e cieli azzurri
le meraviglie del mondo contemplando
nelle sue piccole mani aperte
nella gabbia dell'adulto s'è trovato
amaro constatando dello spazio libero
la pochezza e grande la forza
per stendere ogni giorno
colore nuovo alimento vitale
per una continua primavera.
Alla Ricerca Dell'isola …
Barchette arrabattate
gusci ondeggianti
nel mare mosso della gente
colorate si lasciano portare
dall'onda precaria del momento
cariche di sogni
all'orizzonte alfine scompaiono
affidando a rondini
passeggeri nelle stagioni
frammenti di loro
per quelli in attesa rimasti
conforto
pugni ai cuori
lacrime agli occhi
groppi alla gola trattenuti
preghiere.
Attrici … anime in platea
Non la vostra bravura
non i vostri corpi
ne la vostra comunque bellezza,
non i vostri accattivanti sorrisi
non le vostre dolci movenze
ne le vostre simpatiche finzioni
catturano lo sguardo
ma l'energia primordiale
che la vostra genuinità libera
alla poltrona lega lo spettatore
obbligando ad accompagnare il fascino
che le vostre anime inquiete
passeggiando libere in platea
alzano al cielo.
Angeli Neri Angeli Bianchi
Lontane voci
voci nell'ombre
richiamato avevano
del dolore gli angeli neri
sparvieri inaspettati
dal cielo sereno come fulmini
sull'anima erano calati
cogli artigli squarciandola
al grido negando il suono
gli occhi riempiendo di paura
nel pozzo dei ricordi
precipitare facevano tutto là
dove inquiete voci agitandosi
nel buio ancora rimasto
riaprivano grevi ferire
lungo il cammino abbandonate
mentre angeli bianchi
cavalieri erranti
dall'alto del baratro alzavano
di luce uno scudo a guidare
una pur difficile ma possibile
lunga strada di ritorno.
Volano Le Parole
Volano le parole,
sempre tante
sempre troppe
sempre su tutto
leggere come piume
pesanti come macigni
evanescenti come le brume,
si perdono nel tempo
testimoni a raccontare
rimangono solo le storie
nella concretezza incise
di tutti i giorni.
Sguardi quasi poesie
Sguardi emblematici
da video e carta stampata
arrivano ponendo nelle case
domande a risposte
che non ritornano
cuori aperti
quasi poesie
celate dietro a volti
di freddi assassini
Vecchietti lungo i viali
Vecchietti silenziosi
sui loro bastoni curvi
con calma incontro vengono
lungo viali alberati.
Guerrieri possenti di un tempo
che sempre hanno cammino
con armature e spade al fianco
si sono fermati alfine a riposare
liberando uomini nudi
di sole parole armati
tante di storia
che nessuno più
vuole fermarsi ad ascoltare.
Poesia d'amore
Faticata e stupita
la gente tutta al muro degli anni arriva
e la sua poesia d'amore vi lascia.
Ma mai nessuno mai
riuscito è di queste poesie
capirne una sola.
Faticata e stupita
la gente al muro degli anni arriva
e la sua poesia d'amore vi scrive
ma mai nessuno mai
riuscito è di queste poesie
capirne una sola
Fiamme Sulla Luna
Fiamme degli amanti sulla luna
muovono ombre nella notte buia
guardiani della mente ti tutto punto
armati con freddezza smorzano
scombinate vie di sogni
senza confini dell'anima
del guerriero di passaggio
che tutto conquistare vuole
la precarietà sua s'arresta all'ancella
dallo sguardo di lato volto
lasciando la potenza delle sue armi
piegarsi ad una irrinunciabile carezza
di mille sguardi di donna.
Natale a Milano
Sotto un cielo grigio in coda
abbagliata dallo sfavillio multicolore
di miriadi lucine intermittenti.
la città alle vetrine correndo
cerca il Bambino
Poverello spaurito
agli occhi dei più invisibile
guarda stupito sacchi pieni
di ostentata ricchezza
di ricchi Babbi Natale
per caotiche strade sperduto
constatando amaro
l'ormai caro prezzo
per l'attimo di felicità
che il suo Gran Giorno
ai cuori ancora dona
Nei colori dell'autunno
Per mano con gli affetti attorno
lascio viso, mani e corpo
scivolare adagio nei colori tenui
e quieti dell'autunno
volgendo lo sguardo indietro
con velato sorriso saluto
gli eroi che sempre stati al fianco
sfumando se ne vanno
liberando alfine l'uomo
dall'ombre della bella passata
età sicura.
Rose per Rosa
Rose rosse
per Rosa
da spine punta
che domande continue
dalla sua finestra pone
aprendo ad ogni nuovo giorno
rose rosse
per Rosa
che nel ringraziare la mano tesa
dello straniero incrociato nell'etere
un pezzetto dell'anima sua dona
scoprendo nel suo bel viso
serena di "ragazza"
affanni e paure,
di questi nostri giorni tribolati
pane quotidiano,
da spezzare con altri,
vicini e lontani affetti,
bisogno urgente.
Rose rosse
dallo sconosciuto
che nell'avventura della vita
sussurratogli si è
del gusto amaro
nella fascinosa bellezza nascosto
dell'altra metà del mondo.
Una serata di rose nell'etere
rosse per …Rosa.
Parole, parole…
Parole che vanno
vuote
soffi impercettibili
senza memoria alcuna
parole che vengono
piene
musica per la mente
fondamenta sicure
parole che si incontrano
di rabbia
fuoco irrefrenabile dell'anima
di pazienza strapiena
parole che si perdono
d'odio
barriere di ghiaccio
della vita annientamento
parole che ritornano
d'amore
della vita essenza
sogni per tutti
noi di parole fatti
le nostre parole …
Casette nei prati verdi
Casette romantiche
dal sorgere del sole baciate
in prati verdi e fioriti
e dal tramonto cullate
casette di bimbi attorno
chiassosi nel gioco
e di dolci spose sulle soglie
che il ritorno attendono
casette di sogni
aneliti delle anime
dall'inclemenza delle stagioni pressate
e dalla precarietà dei tempi spaventate
casette di sogni
i padri hanno illuso i figli
e loro ora nel sogno messo a terra
non pronti alla fatica e al sacrificio
convivere debbono fare
disarmati quella che di oggi è la realtà.
Teatranti (Amatoriali)
Per sentieri aspri e sconosciuti
sempre in salita
che il piede affaticano
e per boschi scuri
di rovi pieni
che la mente rattristano
pagata alfine è la fatica
del camminare continuo
dei teatranti
esploratori e avventurieri
quando lo spettacolo
dalla selva delle prove emerge
in dono al pubblico
liberando si tanta bellezza
si tanto per tutti stupore .
Il nostro essere per tutti
Un importante passaggio
Dell'anima
non tutte le rondini
liberate possono essere
al piacere degli occhi
degli altri
non tutti i profumi dei suoi fiori
donati possono essere
dell'anima
non tutti i suoi segreti
per forza devono
sulla carta lasciare un segno
dell'anima …
… e se anche forze immani
e un destino avverso
a pezzi dovessero un giorno lasciarla
e con cieca follia nell'universo
tentare di disperderla
anche solo un suo ultimo frammento
con rabbia nella spazio chiuso
basterà per lasciare nel tempo
intatto dell'uomo il mistero
dell'uomo il ricordo
e traccia del suo passaggio
indimenticabile sarà la potenza
dell'ultima rondine rimasta
dell'ultimo fiore
dell'ultimo il segreto
ancora in lei chiusi
e a lei sola per l'eternità riservati.
Dal fondo … Il padre
Dal fondo il padre
a placare l'angoscia
dall'ennesimo scontro prodotta
liberare voleva
quello che le parole sue
mai riuscite erano a rivelare
e con questo andare leggero
con le mani aperte incontro ………a loro
che guardandolo da lontano
l'urgenza non ne capivano
ne sentivano ………….………..che le loro
volare sicure
voleva fare le rondini
ansiose sui fili
ormai al balzo pronte
ma difficile l'impresa
la diversità dei ruoli rendeva
e sempre più staccati………………..loro
continuavano a guardarsi
sempre più da vicino
sempre più dentro
sempre più lontani.
La ragione e il cuore
Quando la ragione propria
con rabbia il cuore
all'ascolto dell'altro chiude
le parole non possono essere
che pietre sorde
rovinose
senza domani.
Una vita di guerre?
Possono delle fronti inchinate
mani giunte serrate
palme di mani
su di una bara posate
chiudere in pace
una vita di guerre?
Quando la strada lunga è stata
e zoppicando un bastone aiuta
a percorrerla ancora
quando l'irruenza della giovinezza
ricordo indietro è rimasto
quando i falsi dei
sbattuti fuori
dalla casa si sono persi
allora nitidi a poco a poco
riappaiono i pur travagliati
sempre pur vicini
tribolati affetti
mai morti
e con loro testimoni
per il passaggio indispensabili
con dolore e gioia
ci si ritrova
nonostante tutto
in un eterno abbraccio.
Lui, il capo
Lui, il capo
io parte della banda
nel grande cortile su fienili
e cento veloci scale
di corsa per rumorose ringhiere
dietro cani abbaianti
a galline e oche starnazzanti
a far tutti disperare
chiassosi, monelli,
per strada teppistelli
volati gli anni più belli.
Poi tutto se lo portò via …
voci di lui arrivarono
prima vicine poi lontane,
sempre più lontane,
solo dolorose vicende portavano,
per il cortile continue ferite
mai più rimarginate.
Emozionante ora
vedere del fratello la bara
e noi tutti negli anni avanti
e i più vecchi ancora
attorno a lui stringersi
a rinsaldare in un abbraccio
e sulle guance un bacio
quello che il tempo
e la mala sorte
cercato avevano di spezzare
per sempre.
Sharpy se n'è andata
In silenzio
e con grande titubanza
Sharpy se n'è andata
portando via con se parte di noi
a lei tutti attorno,
lasciando un po' ovunque
per la casa che ci era in comune
e nel nostro profondo a lei aperto
tracce indelebili
di un importante passaggio.
Sharpy - se ne va
Lenta come la notte
l'ombra su di lei cala
adagio
i suoi movimento rallentando
mentre lei
si "assopisce",
così consola l'amico
a cui aiuto s'è chiesto.
Flebile un lamento
a tratti marca la sua
ancora presenza
amica.
Sgranati i suoi occhi
in una testa che a fatica regge
fissano lontano.
Inutili ormai
a lei attorno
le nostre attenzioni,
inutili le nostre cure,
meglio sarebbe in silenzio
tirarsi indietro
e con coccole di sempre
sul suo morbido pelo
accompagnarla
nel suo ultimo
lasciarsi andare.
Cappuccetto e il lupo
Cappuccetto con tutto l'amore
cresciuto era stato nel suo ruolo
di eterno non adulto
alle spalle dai genitori protetto
che del lupo fuori
tutto avevano insegnato
e pelo e orecchi
e voce e bocca
e usi e costumi e tant'altro
ma dalla porta alfine messo fuori,
mentre libero saltellava
verso la foresta di spine armata
che passo dopo passo lo inghiottiva,
genitori, parenti e amici
si accorgevano con un sussulto
d'aver dimenticato d' insegnare a lui
dell'esca dell'inganno il mimetismo,
delle armi l'uso .
Come rondini disturbati
Come rondini disturbati
e stridenti si liberano
dalla mente reconditi timori
da inaspettate emozioni smossi
e per aria sospesi rimangono
disturbando il giorno fintanto
a sera madre stanchezza
tribolata arriva
e nel nido tutto ricompone
gli umani limiti rimarcando
con una parola serena.
Le diversità e la convivenza
Con tutti i colori possibili
della terra combinata
difficile, impossibile a volte
tragica si rivela
la convivenza delle diversità,
inutili i carri delle virtù
in soccorso vengono,
insufficiente alfine
dell'amore la potenza si rivela
e stupiti gli occhi guardano
il limite delle mani aperte
innocenti.
Pure dei figli
i forti legami intrecciati
non sempre il tempo danno
al raggiungimento congiunto
della meta anelata
e per l'ennesima volta
sull'armonia meravigliosa
di due corpi abbracciati
che un tempo finito
debbano nonostante tutto avere
si pongono ancora gli eterni
mai risposti … perché?
perché?
perchè?
La gogna
Cascina abbandonata
dal canale chiusa
dal metrò isolata
piena ancora di grida
di quello che fu la tua
ultima storia.
Diversa considerata era
la tua gente da fuori venuta,
diversi i bambini
che alla scuola del paese inviavi,
diversi quei giovani
che di idealità armati
un ponte per anni
cercato hanno di costruire.
Cristiana carità non ci fu
quando nel paese cercasti
un dignitoso riscatto,
non una casa in affitto
alle tue famiglie fu data
nonostante dal pulpito
giungesse l'invito.
Poi tra avvocati e mille rivoli
in pochi anni i tuoi abitanti si dispersero
e la tua rovina nel tempo
è premio di una generale vergogna.
Profetico quel tuo nome
dal passato remoto venuto.
Immoralità
(guerra al Libano)
Si è invaso una nazione sovrana
si stanno distruggendo le sue città
le sue strutture , le sue ricchezze,
la sua democrazia,
si stanno uccidendo i suoi
figli innocenti
e noi sempre di fretta
e senza più testa
soli a decidere lasciamo i politici
che ancora al tavolo della pace
non si siedono
perché qualcuno forse la guerra
veramente la vuole.
Dove sono le piazze
che del Vietnam la vergogna hanno fermato?
Dove sono?
Sono giorni ormai così lontani quelli?
Impronte sulla battigia
Una dopo l'altra
impronte sulla battigia,
pretese di immortalità
per un passaggio di secondi
sul filo del tempo infinitesimale
di presunti dei in vacanza,
l'onda inesorabile cancella
col suo battere continuo.
Donne sulla passeggiata
(S. Maria di C. A.)
Di tutto
del corpo la bellezza
e di più
degli abiti la ricchezza
ostentato è sulla passeggiata
dal cicaleccio animata
fino a tarda sera .
Sguardi sostenuti
che agli sguardi sfilando sfuggono
del passaggio chiedono il premio
di sogni d'amore riempiendosi
e di desideri
che il caldo dell'estate
svestendo smuove.
Continuo andare
In un continuo andare
di stazione in stazione
dentro vagoni di folla
dentro vagoni deserti
giovani tanti
in colorate musiche avvolti
e zaini mezzi vuoti
aspettano distratti
fortunate coincidenze
accorgendosi sempre più spesso
e sempre più tardi
che l'ormai partito
treno da prendere
orario non aveva
e la bucata fuggevole meta
un viaggio non semplice rivela
e non gratuito.
Ritorno
Ogni giorno
per diverse strade
che per diverse strade si perdono
recupero del nostro essere i "pezzi"
sui nostri percorsi sparsi
e ricollocarli tento
nel quadro perché un senso
finito abbiano
perché la storia continuare
possa
anche se più niente
perfettamente combacia.
Parole abbandonate
Parole forse chiare
all'orecchio dell'altro
forse chiuse
a se stesse abbandonate
smuovono dal profondo
sedimenti di opache storie
nel tempo dimenticate
confondendo le acque
della trasparente superficie.
"I ricordi della nonna"
nella breve vacanza
Le parole sue
lontane nel suo sguardo
della montagna il silenzio
voci le vostre ovunque
che si rincorrono
mentre stanca la mano
trascina
la sedia sempre appressa
nel brontolio
del tuono che si avvicina
il suo dolce ricordare
mentre voi
ormai lontani e grandi
correte ancora incontro a lei
bambini
nei prati in fiore.
Bellissima
Soffio di vento
nella calura estiva
tra gli invitati ti muovi
bellissima
vestiti leggeri i tuoi
sulla pelle abbronzata
allegri
colorano la festa
e mentre la sera
fra rose gialle e mele verdi
accende nel parco
rosse tremule fiammelle
nei centrotavola
con la musica
alzi leggera il tuo passo
spandendo nell'aria
frescura d primavera.
Marinella
(di Sarzana)
Fine sabbia
morbida
dolci rotondità protese
al sole
tra i mormorii pettegoli
dell'onde
libera
sorniona la brezza
soffiando sulla pelle
modella
sinuose figure sfumate
nei colori dei parei
che s'allontanano
muovendo
sogni e fantasie
e ricordi
che corrono incontro
nel tramonto.
Amica - di miele il sorriso
Amica
di miele il sorriso tuo
caldo come un abbraccio
d'incanto scopre all'incontro
la celata tua tutta
timida dolcezza
occhi ridenti i tuoi di stelle
trasformato ha il cammino
in sfuggenti di cerbiatta
verde quiete
l'affannosa ricerca
parole carezzevoli le tue ancora
poche rimaste e chiuse
lontano vanno
qualè il segreto
che il tempo sulle spalle
pesante t'ha caricato
impedendoti attorno di guardare
vederti
e ammirarti
in tutta la tua bellezza ?
Prati di montagna in primavera
Come riuscire
ad inviarti di questi prati verdi
spruzzati di bianco, di rosa , d'azzurro
e di giallo a manciate
la bellezza
come farti sentire
il leggero vento che li accarezza
e che tutto anima
con questi canti di uccelli
del bosco armonia
come farti vedere
la severità di questa montagna
che scura tutto abbraccia
e il suo silenzio
in cui la mia anima respiro trova.
Di questa bellezza tutta
nel libro per te mio regalo
tracce metterò
perché come me condividere.
tu la possa.
Violenza
(immagini di agenzia)
Dell'auto adoperata
rimanevano pezzi sparsi
e storpiata una carcassa fumante
delle case attorno
macerie
dell'albero
il suo fantasma nero
delle persone
dalla furia esplosiva investite
brandelli
negli occhi innocenti
e attoniti
mischiati alla gente accorsa
una luce buia
spegneva adagio l'anima.
In sosta
Mari di pulsioni in burrasca
la coscienza riemersa dell'onde in balia
muove nuvole che scure vanno
liberando a tratti d'azzurro piccoli cieli
a cui il pensiero subito corre…
mani appassionate che si stringono
un calore impossibile cercando
liberano al volto dell'altro
timide carezze e velati sospiri
che il vento in se come tesoro chiude
portandolo oltre il mare
Dell'altro la fortezza
Sguardi che catturano
e vellutate carezze
laghi di panna
e dolci immersioni
nelle stagioni protratti
le mani portano
a sfiorare la fortezza
dalle mille porte sprangate
dei segreti dell'altro piena
e dei tesori
e dei lati scuri
e dei pianti.
Non baci
ne forze umane
ne mille lame
capaci sono
di aprire le sue segrete al sole
ma mille continue
pazienti attenzioni
giorno dopo giorno
consumato assieme.
Morsicando l'anima
Morsichini dolci
soffi sulla pelle di primavera
doni piccoli e inattesi
che rallegrare vorrebbero l'anima
affiorare a volte fanno
dolori remoti
e vento freddo improvviso il silenzio
si interpone incomprensibile
senza più suono alcuno le parole
attorno e i volti nella nebbia entrano
di essere soli bisogno assoluto diventa
coraggio da leone forzare in avanti il piede
ma fune d'acciaio il timore
avvinghiandosi alle poche certezze
trattiene dall'andare
a guardare in faccia quello
che dal profondo sconosciuto s'è mosso.
Occhi ridenti
Occhi ridenti rallegrati
da fiori freschi
recisi ai bordi degli incroci
invitano a ripensare
dell' inumana fretta
dai fumi corrosa
che cieca li sfiora
sfrecciando via.
Passione
Onda improvvisa
alta
che tutto e tutti
avvolgi e travolgi
nei tuoi flutti
e in morbide carezze
addormenti tra luccichii
l'arena bianca della spiaggia
lascia che il mio sguardo
spazi
ammirando turbato e stupito
poco lontano
pozzanghere e rifiuti
resti pure quelli
del tuo inevitabile passaggio.
L'isola che più
non c'è
Dentro panni caldi accolti
di cellulari armati
mille e ancora le raccomandazioni
madri ansiose sul collo teso
spinti alle spalle
escono
grandi e ancora bambini
nell'inverno più freddo
sottovoce scrutati
frettolosi passanti
li sfiorano con fastidio
di scappare la voglia
se ne vanno
alla ricerca dell'isola
che più non c'è.
Severo dei padri il giudizio!
Momenti di gloria
Questi momenti
che il sorriso puro di un bimbo
muove
questi momenti
che il riconoscimento di un buon lavoro fatto
accende
questi momenti
che dell'amata la carezza inaspettata
esalta
e del figlio l'attenzione insperata
completa
questi momenti
in cui spaziare bisogno impellente
diventa
libero vorresti lo spirito lasciare
perdersi
nel verde che sussurra
di alberi e prati
nel vento e nell'onde che si infrangono
nel mare …
nell' al di là.
Questi momenti
che la presenza forte
di affetti per sempre dipartiti
con te al fianco serena cammina
Questi momenti che gli umani confini
spezzano
possibile non è la loro pienezza
comunicare
fonderti vorresti
e in un abbraccio caldo
di verde di mare di vento
tutto per sempre unire
per sempre riempire.
Carnevale
La mascherina
venendo sola dal fondo della via
fra la neve
e la sera
con sorriso da pagliaccio
abbandonata
in tutta la sua stanchezza
riempiva noi
spettatori appartati
di una strano senso
di perduto
finito.
Gli ultimi padri
Inseguiti, umiliati e bombardati
da montagne di parole vuote
e senza più storia,
che cadendo dagli Alti Palazzi
l'ennesima primavera promettono,
affranti i padri camminando
nel grigiore di un lungo autunno,
al freddo degli occhi
di falsi dei
che di nuove estati giurano
con sorrisi di ghiaccio
celando duri
inverni che si preannunciano,
gigante il loro silenzio contrappongono
seminando con rabbia
le ultime loro energie per i figli,
che lontani staccati dietro vengono,
di umanità rimasta
ultima speranza
per una ancora possibile
per tutti primavera.
I padri
(ricordi)
I padri erano spesso al bar con gli amici
e gridando a carte giocavano
in all'allegria annegando la faticata giornata
che finiva
mentre noi ora, giulivi stressati,
in altre carte avvolti
semplicemente al chiuso anneghiamo
una giornata che non finisce mai.
Giorni felici
I sogni
ballavano con noi al mattino
negli occhi dolci delle nostre donne
innamorate
lontane musiche
i loro sorrisi muovevano
a danze antiche
nella sera le loro mani aperte
racconti liberavano
ombre giganti nella notte
in festa
e gigante silenzio
al mattino il sole trovava
sul cuscino svegliando
desideri forti d vita
sornione il gatto
sdraiandosi al fianco
raccoglieva le ultime carezze.
Momento sognato
Momento sognato
tanto desiderato
all'orecchio sussurrato
poi come le formichine pazienti …
momento preparato
momento magico
castelli al sole s'innalzano
ponti levatoi silenti s'abbassano
saloni ospitali incontro vengono
invitando a sedere a tavole imbandite
e la luna a sera piena si addormenta
al suono di violini
nel tepore di un morbido pube.
Il quadro e la bufera
Strano è
questo nostro quotidiano
di auto e palazzi
di fumi e prati
scombinato meraviglioso quadro
che vecchie pazienti mani
invisibili in ordine
mute mettono
continuamente ancora a disposizione
dopo la passata
dei figli ennesima bufera
che tutto scombinato ha
e ansie smosso
e paure.
Strano è
questo mal di testa
che il gigante ammutolito
in piedi piccolo rimasto
lascia quando della casa il puzzle
l'ultimo pezzo
al posto suo giusto
riposto è stato
e un senso di pienezza
e di stanchezza riempie
con la quiete ritornata
mentre la mente ti ripete
che normale è e sarà
la prossima
inevitabile
dei figli
la bufera.
Natale dei cuori
A volte
poche parole bastano
nel giusto momento
calate nel giusto posto
a sciogliere i ghiacci
della mente severa
attorno al cuore accumulati
e liberare ovunque nell'aria
il suo profumo
nel tempo immutato
di primavera.
Arriva il Natale
Arriva il Natale
arriva ovunque
luci intermittenti
rallegrano il buio
e musiche lontane
ai doni sorgenti di sorrisi
accompagnano la corsa
vorremmo tanto
aprire tutti
come una volta bambini
le nostre mani
ora chiuse a pugno.
La forza della vita
(il sole al tramonto)
Il sole al tramonto
rivelava
nere
figure di donne per mano
in cima alla collina
tese a scrutare
e a captare
oltre nel lontano bosco
verde
sussurri
e grida colorate
di bimbi che giocando
venivan per mano loro incontro
nella quiete
rossa della sera
incuranti
dei bagliori, tuoni e lamenti
che arrivando da oltre la collina.
ponevano negli occhi loro
mute domande grigie.
Poesia d'amore
(se anche….)
Se anche tutte le perle del mondo
donare ti dovessi
se anche tutte le cose più belle
alle tue orecchie sussurrassi
se anche tutto l'amore possibile
a te solo dichiarassi
il vuoto buio
tra noi frapposto
dalle nostre diverse provenienze,
province ancora semisconosciute
dal nostro discorrere lontano tenute,
colmato non sarebbe
e noi innamorati divisi con affanno
i ponti continueremmo a cercare.
Poesia d'amore
(vorrei mettere…)
Vorrei mettere
un po' d'azzurro
nel tuo di oggi
grigio cielo
aprire al sole
comunque opaco
di questi nostri giorni
la tua finestra scura
e curioso guardare
i fiori rossi tutti
del mio balcone
nella tua stanza entrare
leggeri
e i fiori rosa
e i fiori gialli
e la leggera brezza del mattino
carezza di frescura
e di primavera vorrei
lasciar passare adagio
sul tuo viso stanco.
Amica severa
Severa
come dell'amica per l'amica tradita
il giudizio
Esigente
come per un buon risultato
un buon regista
Scura
come la nebbia che la strada nasconde
Lontana
come la voce che nel vento si perde
Amica
da prendere per mano
quando di spine il filo togli
e pascolare lasci nel tuo verde prato
e Figlia
da coccolare quando forzandoti
di lacrime il fiume trattieni
e la paura di essere dalla piena travolta
ti invade.
Moti scuri dell'anima
Spada di fuoco
della rabbia la lava
da secoli trattenuta
nelle viscere scure dell'anima
nella sua piena potenza
esplodeva distruttrice
disegni di vita
tutti travolgendo
di ogni bellezza cancellando
al suo inarrestabile passaggio.
Nei fuochi e fumi
scaricata ormai la tempesta
che tutto attorno si spegnevano
agli occhi amici che affranti
e perduti cercavano
segni di vita rimasti
non restava che lo scuro delle rocce arse
e cenere
e un senso di …
profonda stanchezza.
Attrici, dopo
Ultimo spettatore
accarezzo inosservato
dei vostri volti
svuotati
l'abbandonarsi
nell'oasi stanca e quiete
delle nostre attenzioni
mentre dal sipario ormai chiuso
arrivano ancora echi
di meritati applausi.
A parole sfumate
e silenti,
le ultime critiche,
prestate l'ultima attenzione
mentre un abbraccio
avvolgente
vi adagia come piume delicate
davanti al solito cappuccino
coca
birra
mezzo panino
nel solito bar.
"…io trovo che è bellissimo
stare assieme così…"
"… stiamo assieme amiche mie… "
Scheggia il turista, in Egitto
Scheggia aliena
da lontano sparata
senza meta
senza bersaglio
in pochi giorni, infinitesimo tempo,
seimila anni di storia irrispettosa
attraversa
della pietra lavorata vedendo
la sua magnificenza solo
non della mano la maestria
che nella calura come allora impossibile
abbandonato il ferro scultore
abilmente e invadente invita
"solo vedere"
colorate stoffe
e allegri souvenir ,
suo, ora, pane di vita.
Gabbiani
Gabbiani
le nostre parole dure
risalivan l'andare del fiume
tra brevi voli,
si posavan
sull'acque scure
e coi pensieri
si lasciavano andare
portati dalla corrente.
Gabbiani inquieti
ritornavan le parole nostre
sempre piu' dure
sempre piu' lontane
a liberar ricordi
remoti,
amare l'acque
li portavan
finché la sera fredda
ci scosse
e pesanti e silenti
passi
ci staccavan
da quel lento fluire
portandoci a casa,
lasciando sospesa
nello scuro della sera
l'eterna domanda
d'amore.
Della bellezza
Alfin scoperta ho fatto
che della bellezza vera
del viaggio vitale compagna
non più cercarla dovevo
sulle croste multicolori
di bei quadri senz'anima
con celata violenza propinati
ma negli angoli scuri dei volti,
della vita vissuta le rughe,
nei seni stanchi che per allattare erano serviti,
nei corpi che la concretezza tutta della vita
dentro silenziosamente racchiudevano,
nell'armonia che il fatto di averla già vicina
muoveva e il reciproco bisogno di calore appagava.
Dentro lì celato era il segreto.
Distacchi
Per loro naturali strade
affetti al fine si liberano
con tagli di sangue
e alla porta mai chiusa
sguardi enigmatici indietro volgono
una benedizione reclamando
che possibile il ritorno renda
e conforto quotidiano dia il ricordo.
Ne bufere, uragani, incendi
che tutto sconvolgono
ne devastanti silenzi
che l'anime annichiliscono
ne il buio davanti
che angoscia solo ai cuori porta
diritto hanno di …an..negarla.
Nuovi arrivi
E’ autunno
cadono le foglie
son arrivate le nuove reclute.
Eravamo nel cortile con le ramazze
a raccogliere le foglie cadute
adagio,
adagio
Magnificenza
Dall’onde grigie fiumane di
parole lunghe e furiose
rotolando veloci
si spaccano sulla spiaggia
schiumando rabbia
Dal vento ricordi
che pace non hanno
come piume si liberano bianchi
dalla rena che freme
Dal mare lontano
profondo silenzio
nello scuro cielo in fondo
annega racconti smarriti.
Magnificenza !
Come renderne parte con un semplice SMS?
Prove di teatro
Voi
in scena,
le vostre voci
i vostri corpi
le vostre storie
la vostra anima
disponibili
e ci giochiamo
ridendo dei piccoli segreti
delle piccole paure
delle grandi difficoltà.
Non pensavo che mi sarebbe
così tanto piaciuto
lavorare con voi,
all'occasione
siete meglio di una cibalgina.
Pieni di rossi sorrisi
Pieno di rossi sorrisi
sempre era il nostro meleto
e piene sempre ne erano
le nostre tasche grandi
che a destra e a manca offrivano
rossi sorrisi
dei nostri sogni semi preziosi
della nostra giovinezza
profumo.
Rossi sorrisi seminavamo generosi
per campi, paesi, città tristi
canzoni allietavano alla sera il fuoco
ma pur forte la speranza il mattino svegliava
e mangiate di sorrisi ancora
per campi, paesi, città,
panzer inarrestabile la nostra fede,
la nostra giovinezza
volata via in un batter d'ali.
Nel torpore delle nostre case
che adulti chiusi dentro ci hanno
con disagio dalla finestra guardiamo sazi
la meno fortunata mano che guardinga
raccoglie quel poco che ancora
resiste nel meleto ormai inselvatichito
mentre la nostra che alla tasca corre
vuota la scopre
e amara.
Valle del Curone
Su delicate note
e sentieri sterrati
andavano a braccetto
passeggiando i pensieri
la natura attorno
in una leggera nebbia persa
toglieva le parole
liberando allo stupore
diroccata una chiesetta
e i suoi quattro gendarmi
cipressi solitari
dal bosco non lontano apparso
suoni radi di uccelli
e inaspettato grido straziante
dalla cascina abbandonata
senza più colore
veniva incontro lasciando la valle
col chiacchiericcio del torrente
angosciosa tristezza
nella ormai piena luce incorniciava
verdi prati ammutoliti
fiori
e il sacrale antico silenzio.
Sogni
File interminabili di camion
portelloni cigolanti
nei loro vecchi cassoni arrugginiti
raccoglievano a sera
tristi
ai bordi delle strade
sogni
abbandonati e persi
rovesciandoli poi pesanti
in religioso silenzio nella notte
dentro apposite discariche
per futuri felici
pazienti archeologi
in un balenio di luci
mentre moltitudini grigie di mezziuomini
occhi spenti
schizzando silenziose
su marciapiedi sempre affollati
non s’accorgevano nemmeno più
che la bellezza sospirata del tramonto
sfumava
e che la notte cadeva
sopra il lontano grigio cielo.
Ipercentri commerciali
Di tutti i colori
bella la gente a centinaia
accecata da luci
che assonnano
assopita da musiche
che assordano
di gonfi carrelli gongolanti armata
svuota scaffali sempre stracolmi
che del mondo la precarietà esaltano
e impallidire fanno
del paradiso la misericordia.
Opera d’arte
A tarda sera
quando al posto suo tutto
collocato è stato
e del giorno la fatica e le ombre
con te stanco si siedono a tavola
ultima pennellata
che del giorno l’opera completa
la da la mano
che attenta e silenziosa
davanti ti posa
come sull’altare un’offerta
un bicchiere
di buon vino
fresco.