Nel nome del cielo
Quegli alberi delle terre tranquille
Che fanno ombra ai raggi del sole
Dicono che la pioggia ubriaca l’erba
Che il vento vizia il volo degli uccelli
Che i frutti succulenti rendono pigri
Che le radici allontanano dal cielo
Quegli alberi delle terre silenziose
Cadono di notte e schiacciano i fiori
Il mistero
Ha messo il mistero nella carne
La carne si è strappata
Il mistero è volato via
Poi la carne si è spenta
Non ho capito nulla
Ho solo pianto
Antropomorfismo
Era seduto in riva al mare
Preso dalla pace degli scogli
Vide una colonia di granchi
Che l’acqua come lenzuolo
Copriva… scopriva e ricopriva
Senza volerlo… pensieri matti
Invasero la sua libera mente
E rapito dal regno marino
Si chiese quasi sorridendo
Chi fosse il loro leader
Quel granchio che decide
Quando devono scendere
Quando devono mentire
Quando devono risalire
E quando devono morire
La valle
Nascosto nella nebbia i piedi smarriti
Senza più modo di vedere oltre il destino
La vita si prostra come un’ombra chiara
Annegata nel letto di un fiume finito
Dalle alture canta il vento
Rimbalza O essere amato
Rimbalza O soffio di vita
Rimbalza e guarda oltre i monti
Lì attende sempre una nuova luce
Mare di notte
Nel buio dentro l’acqua scura
Le mie membra volano a ritroso
E svaniscono sciolte all’orizzonte
La volta non iridescente del cielo
Rispecchia le prime reminiscenze
Dei pugni e dei calci al firmamento
Confluisce in lacrime di gioia
Il mistero del mare e della madre
Sono il delta dell’amore infinito
Felicità
Senza oggetti
Lontano dai troni
Ritrovo me...
Carne al vento
Spirito leggero
Anima gaia
Come una brezza
Senza prezzo
I treni invisibili
Questi treni che passano
Non sono di ferro ma di carne
Sono pezzi dei nostri desideri
Volati via per sempre
Mentre la zavorra dell’io
Ci insabbiava nel nulla
Albertina
La pioggia risaliva densa
Dalla savana verso il cielo
Si poté accostare le stelle
L’ombra promise la luna
Lo spirito si diede al fango
Ed io sull’ondoso fiume in piroga
Senza confini di fitti fogliami
Vagai in cerca dell’essere…
Uno strano silenzio spirituale
Soffiava sulla pelle scura
Un suono muto e seducente…
Mi persi negli atomi acquosi
Poi mi ritrovai preso
Nella rete carnosa d’un grembo
E sentii gioire mia madre…
“Il bambino si muove”
La finestra
Il bosco che guarda
Verso la mia finestra
E' sempre verde e nudo
Nel canto sibilante
Del libeccio di notte
Mi confida un segreto
Lasciar correre le cose.
Non smarrire mai se stesso
Parole evase
Senza chiave né staio
Senza stia né recinto
Le parole fanno versi
Portando fuori muse
Salgono le mura tetre
Dell’inconscio visibile
Mentre nodi di lingue
Creano nidi sensuali
Una strofa triste ride
Lacrima la rima felice
Il verbo dà il futuro
Piove nei templi sacri
Lettere fuori tempo
Volano oltre misura
Inseguite dal numero
Di un sigillo fragile
Escono con affanno
Dal fiume di Narciso
Corrono nuove terre
Verso i padri liberi
La spiaggia di Picasso
Donne che corrono
Sulla spiaggia
Traboccanti di sensi
Fondono in movimento
Forme e bellezza
Sono la luna
Sono il fango
Sono le stelle
Attirano lo sguardo
Più del mare e del cielo
Ballano come madri
Si spogliano come amanti
Gaie come spose
Saltano come figlie
In mezzo a loro
Gettaci O Maestro
Liberi e ignari
Solo per un po' di corsa!
La principessa di
Sorrento
Ti porto sull’onda delle mie lacrime
Fino alla sponda del primo abbraccio
La notte come una foglia ubriaca cade
Dorme il tempo a casa dell’amore
Lo Zoppo
Un po’ su un po’ giù
Calpesto la terra
Invento cadenze… tempi…
Movenze… ritmi… stonati
Sono lo zoppo
Per il sole che gira…
Per l’amore fatto carta
Per il clan totalizzante
Un po’ giù un po’ su
Sollevo la polvere
Faccio il Sahara
Mando via l’upupa
Sono lo zoppo
Per la tunica lunga
Per la gonna leggera
Per la divisa vuota
Un po’ su un po’ giù
Percorro caverne tane
Sentieri monti fiumi…
Disturbo il guru
Sono lo zoppo
Per la carità organizzata
L’ospitalità prevista
Il libro dell’elemosina
Un po’ giù un po’ su
Pellegrino oltre Roma
Cittadino di nessuno
Abbraccio l’orizzonte
Sono lo zoppo
Per gli amici dei poveri
I manifesti del riso
I doni delle nazioni
Un po’ su un po’ giù
Nella notte dell’essere
Sento le ombre domate…
Il divieto di zoppicare
Sipario
La materia si arrende
Scura terra fangosa
Lentamente ritorna
Concime primordiale
Silenziosa mormora
Il dialetto del viaggio
Polvere acqua anima
Il nulla nell’attimo
Oltre la linea perversa
Dei santi e dei matti
Oltre i padri e le madri
Oltre i riti del tempio
La terra stringe la terra
Lo spirito leggero sfarfalla
Verso un'astrazione calma
Un non luogo fuori dal tempo
Alfa
Lei con lei
Lui con lui
Carne natura spirito
Precursori di libertà
Il bambino di Betlemme
Tutti lo festeggiano… il figlio del falegname
I campi di guerra trovano l’attimo di pace
Per cantargli un canto silenzioso d’amore
Gli amanti ricevono regali mentre nasce
I solitari piangono sotto le coperte calde
Agghiacciati da sogni sfuggiti nel passato
I ladri maligni di dicembre fanno miracoli
Nelle casse colme del loro vagabondaggio
Giacciono i doni richiesti dalla tribù orante
Il mercato lo vende e lo compra… lo sconta
Diventa albero di fibra… di ferro… di Eva
Pane dolce … fumo… vesti esibite… erba pura
Gli abitanti della sua terra se lo contendono
La sua casa è qua… i suoi pannolini sono lì…
Ci fan devoti di grotte false… di vie perdute
Il bambino di Maria steso accanto a bestie
Povero figlio di Dio piccolo extracomunitario
Chiede agli angeli il motivo vero della sua
venuta
Incubus
Si tessono silenti
Le tele sottili
Di un'alba scura
Dentro l'anima del mondo
Salgono i segnali di fumo
Senza messaggi per i saggi
Il sole smarrisce la via di casa
Flora stanca illanguidisce
Il vento perde il fiato
Sui monti pelati
Le rocce bianche prostrate
Precipitano nelle acque
La terra mostra le rughe
Di una vecchiaia precoce
Le stagioni si abbracciano
Per sopravvivere all'agonia
Il sottosuolo fiacco e assetato
Beve in un sorso laghi e torrenti
I bambini come nuovi cristi
Camminano sul letto del fiume
Il mare tremolante e febbrile
Vomita sulle spiagge snellite
Per incanto rettili tropicali
Vagano sperduti al nord
Un piccolo essere brutto
Calpesta la pancia del mondo
Ballando una danza mistica
Chiamata forse prosperità
La memoria maschile
Là davanti a lei
C'era lui affascinante
Il suo linguaggio fine
Illuminava quel momento
Mentre nel cuore di lei
Quel magnifico presente
Entrava nella storia
Nel passato da esplorare
Il futuro per amare
Lui si esibiva senza memoria
Offriva attimi sospesi
Nella magia di un gioco
Senza tempo né bussola
Henan
Gli uomini
Le donne di Henan
Non hanno cibo
Non hanno sorriso
I capi
I nobili di Henan
Pagano per il sangue
Venite a guadagnare!
Gli uomini
Le donne di Henan
Tendono il braccio
Ecco il riso gli spiccioli!
Gli uomini
Le donne di Henan
Stanno morendo
Senti sono morsi dall'aids!
Vacci vacci ora!
Henan è in Cina
Gira a destra poi a sinistra
Scavalca la Muraglia
Va va a Zhengzhou!
I nobili negano attendono
Che la morte cancelli
Gli uomini le donne di Henan
I gabbiani del
Congo
"Dammi il bianco prendi il nero
Dammi il bianco prendi il nero"
Cosi cantano i bambini
Sotto i gabbiani del cielo
Che con ali fiere e libere
Si librano leggeri e puri
Sui paesaggi del Congo
"Dammi il bianco prendi il nero
Dammi il bianco prendi il nero"
Da dove viene questo canto
Soave e dolce d´ingenuità
Questa misteriosa poesia
Dell´armonia dei contrari
Inno dei piccoli spensierati
"Dammi il bianco prendi il nero
Dammi il bianco prendi il nero"
Bellezza del gioco reale
Tenere utopie d´infanzia
Voci intime della natura
Distinte dai mille silenzi
Dell´universo dei grandi
"Dammi il bianco prendi il nero
Dammi il bianco prendi il nero"
Desiderio del sogno d´Icaro
Fantasia sopra la ragione
Languore dei piedi per terra
Bianco nitido del cotone
Oltre il colore delle colonie
"Dammi le ali prendi i piedi
Dammi le ali prendi i piedi"
Cosi sussurrò una bambina
Nel pieno della sua vecchiaia
Voleva quelle ali affrancanti
Per volare su palme e fiumi
Era il segreto di mia nonna
"Dammi le ali prendi i piedi
Dammi le ali prendi i piedi"
L´osso
Correvano tutti con frenesia
Verso un identico traguardo
Abbaiavano folli mordevano
Ogni ostacolo al loro slancio
Trascinati da una buia estasi
Avanzavano alzando la polvere
Le ceneri degli eroi della terra
Dei martiri semenza di libertà
Maestri dei tempi cancellati
Rimossi dai nuovi paradisi
Era un evento tutto o nulla
Quegli strani esseri spegnevano
I sensi dei profondi sentimenti
Per darsi agli istinti selvatici
Ipnotizzati dagli stessi bisogni
Correvano tutti con frenesia
Per le piccole vie della storia
Presi nella rete dei lanciatori
Dei beni falsamente resi eterni
Fino alla sera dell´ultima corsa
Notte di legno
Lontano nei villaggi lontani
Nella notte di terra e di carne
L´infinito respiro delle onde
Chiama le corde della pioggia
Gli uccelli cantano cullati
Dal viaggio solenne del vento
La carezza del fuoco riscalda
La voce del narratore dei passati
I profumi leggiadri delle piante
Avvolgono i ricordi della storia
Il cielo stellato di maestà
Firma i segni della speranza
I cani abbaiano i passi
Della passeggiata animale
I corpi velati e sensuali
Ballano i canti della foresta
Le donne nel nero gridano
I nomi dei bambini invisibili
Il calare della notte si apre
Al silenzio del verbo degli spiriti
Notte dei sentieri dei primi abbracci
Notte delle intense sfide proverbiali
Notte delle voci lontane familiari
Notte delle piccole fiamme camminanti
Notte dei lunghi bagni nel fiume
Notte del virile tamtam rituale
Notte delle vestigia dei miei padri
Notte incisa nella mia anima
Notte metallica
I riflessi dei lampioni
Violano il buio profondo
Dei segreti del cielo
Mentre le città d´Adamo
S´accendono di colori
Della civiltà opulenta
La banda delle stelle
Offuscata dalla visione
Orizzontale del creato
Sposta lo spettacolo
Su un monte straniero
Deserto verde primitivo
Il canto del gallo si mummifica
Nelle strane onomatopee
Delle favole per bambini
L´antica bassacorte
Esce dalla grande scena
Della società delle forme
Il sacro timore degli deì
Cede lo spazio alla paura
Dei ladri degli esseri
Gli umani dipingono l´icona
Del vivere eterno nel mondo
E l´anima cade nell´oblio
Nei pezzi d´oro puro
Nei pezzi d´argento chiaro
L´amore folle si cosifica
Nei salotti sorridenti
Di classe e d´immortalità
I nuovi re donano la felicità
Notte dai rumori metallici
Apparecchiata per il tempo
E l´ora dei sorrisi comprati
Notte dalle vane luci
Gabbie del giorno schiavo
Del rifiuto della notte
Il sottosuolo
Scendete negli abissi
Del vostro respiro
Lì dove l´essere
Svela la verità
Calpestate le ossa
Toccate il sangue
Udite le suppliche
Contate le schiene
Gli onori truccati
Gli orrori leccati
Gli amori traditi
Gli umori turbati
Gli allori rubati
Risalite avvicinati
Agli sfortunati
Ai mendicanti
Ai briganti
E ai prigionieri
Padre-madre
Le stelle sono partite
Percorro perduto
Le vie affollate
Di un mondo vuoto
Le voci svaniscono
Un silenzio assordante
Attraversa lo spessore
Delle molecole del dolore
Languiscono le piazze
Delle ballate stagionali
Il tamtam batte il lutto
Dell'orizzonte compresso
I ricordi sbandano
Tra il passato festoso
Il presente vago
E il futuro assente
Il corvo annuncia
La fine del pozzo
Mentre il destino gira
La pagina del primo affetto
Castagna
Nessuna Castagna
Per i nostri palati
Nessuna Castagna
Per i nostri cuori
Siamo soli
Nell'ombra
Dell'amore
Mercato
Mercato dei pipistrelli celeri
Spettrale e deserto sotto il sole
Mercato d'oro invisibile
Mercato degli esseri
Mercato dei saggi immacolati
Facce come clonate nel bene
Maschere sulle rughe umane
Mercato degli spiriti
Mercato non-mercato baratto
Darsi sempre e Prendere
Inventare la vita Diventare
Mercato dell' Io noto
Mercato auto-mercato
Esserci
Sopra
Vivere
Mercato delle anime
Uni-verso
Nero bianco giallo rosso
Radice profonda della vita
Seminata in terra fertile
Irrigata dall'acqua limpida
Sotto il fuoco del sole
La carezza dell'aria fresca
Rosso fuoco misterioso
Nero terra primordiale
Bianco acqua inebriante
Giallo aria del nirvana
Pienezze dell'Invisibile
Mescolio degli esseri
Fuoco terra aria acqua
Cardini dell'universo
Pilastri del mondo
Tra l'alfa del nulla
E l'omega dei sogni
Siamo fuoco terra
Siamo rosso nero
Siamo acqua aria
Siamo bianco giallo
Siamo dello stesso villaggio
Karol Wojtyla
Un figlio del bene
Sdraiato sereno
Su un semplice legno
Porta del cielo
Naviga silenzioso
Sul fiume di lacrime
Estende il corpo
Come un tronco
Tra la riva terrena
E la sponda celeste
Ponte sicuro dei poveri
Il simile del popolo
La sofferenza del santo
Avvicina l'umanità
Al sagrato divino
Il bene inonda i cuori
La tristezza dei salici
I salici nel silenzio
Contemplano i colori
Del mondo sempre
In soave divenire
E nella musica
Del vento di sera
Profumano di pace
Per il sonno del prato
Quando guardano
Il mare maestoso
Tristi intravvedono
Nelle acque festose
Le lacrime degli alberi
Non ammessi nella sfera
Delle dolci passeggiate
Animali e umane
I colibrì volano
Le carpe nuotano
L'impala saltella
Ma i salici si muovono
Solo alla fine dell'esistenza
Memoria Tsunami
Ricorda le generose promesse
Quando gli alberi caddero
I coralli e i principi si persero
L'oceano colpì le principesse
Ricorda i sacrilegi alla povertà
La miseria che spacca la terra
Il denaro che il globo rende serra
La civiltà che conosce la verità
Ricorda l'offerta della gente
Gratuita fu e divenne prestito
Prodigio dell'ardente mercato
Metafora del leone ruggente
Ricorda il rifiuto all'ingerenza
Caste terre sotto l'acqua casta
Esposte dalle nazioni all'asta
Sul piedistallo dell'indecenza
Ricorda le radici della gratuità
Litigare prima di dare l'obolo
Esibirsi sul sudore del popolo
Stona nella favola della bontà
Ricorda il sapore degli amori
Le spiagge sabbiose bianche
Le acque cristalline esotiche
I tramonti i pesci e gli odori
Ricorda
La danza Lento Rumba Salsa Tango Valzer La danza danza l'allegria Il corpo dà ritmo al corpo La coscienza va silenziosa La musica doma lo spirito L'essere si svela libertino Non si è parente di nessuno E' il clan del movimento L'anca gaia batte il tempo I piedi dileggiano la gravità La testa s'invola alle stelle Il ventre ondeggia spiritoso Gli occhi i sorrisi incantano E' la festa dei sensi Il cuore mite trabocca di sogni L'età vile si arrende alle figure La carne e la mente si fondono Il bel suono vivifica le membra Tacciono le angosce della vita E' il boom de la pace Destra sinistra su e giù La danza danza la libertà
Proiezione Ieri proiettati alle stelle Felice infanzia ribelle Lacrime dolci asciugate Follie fatali applaudite Incoscienza Innocenza Confetti Affetti Oggi nel morso della vita Pellegrini sempre in lotta Sguardo da mille desideri Notti bianche senza allori Delusione Illusione Confetti Affetti Domani bene ereditario Vecchiaia fuori orario Occhi silenziosi traditi Nostalgia ricordi feriti Tolleranza Impotenza Confetti Affetti Ostaggio Ostaggio dell'alito non scelto Stringe la mano non desiderata Dorme sul letto sbagliato Tormentato dai cieli lontani Ostaggio dell'amore sbagliato Sentinella del miracolo di un dio Redento dalla passeggiata del cane Liberato dal sacco dell'immondizia Ostaggio nelle feste stagionali Sognatore dei posti assenti Trafitto dal senso di colpa Divorato dalla verità di sé Ostaggio dell'oro effimero Traditore del proprio destino In una vita più che doppia Mai vissuta nella sua realtà Ostaggio della vuota passione Chiuso nel mito della caverna Escluso dalla sfera della ragione Genio reso corpo dalla fatalità Ostaggio della paura del Vero Ostaggio dell'apparenza del Bello Ostaggio della cattedra del Buono Ostaggio della debolezza di sé Come un albero Ci sarò per sempre Piantato lì senza mossa Sotto la pioggia densa Sulla timida terra che si apre Radunerò nel mio cuore I flautisti del cielo Suoneranno con zelo La serenata delle sublimi ore Le mie braccia nelle tue Dondoleranno come nel vento Mosse dall'eterno lento Che ci muove come canoe Getterò le mie radici Nel ventre della tua terra Riporterò per te in questa era L'amore degli antichi greci Il buio Vedo il nord come il sud L'amore mi è sfuggito La vita lascia le mie membra Sento il dolore scavare l'anima L'ovest con l'est confondo Gli occhi vedono bianco e nero Il mio cielo è senza arcobaleno Nessun paese mi fa sorridere I mari d'ieri mi fanno piangere Tutto attorno è informe e vuoto O Musica ridda la pace al cuore Togli i ricordi alla melodia Cancella i paesaggi al suono Consegnati ad altri amori Tacci nel silenzio del buio Visi festosi del mio lutto I vostri Capita risparmiate! L'amore non avete conosciuto La passione da sempre ignorate Non oltraggiate il mio tesoro O Tempo guardiano de l'essere Attendo il giorno del sole Quando consegnerai alla memoria Le pene di un cuore schiacciato Dalla notte pesante dell'assenza dell'amore
Eva Braun
Una storia al buio
Dei dolori del mondo
Sorda nella notte rumorosa
Dell'umanità pugnalata
Una fanciulla cambia
La sorgente dell'odio
In amore folle e eterno
Miracolo delle donne fragili
E' la madre di tutte le figlie
Mendicanti d'affetto
La rivale triste e gelosa
Dell'amata guerra
Le scelte
Mille sì
Simili
L'ora del naufragio
Nella barca dell'amore
Sul fiume di tenerezza
Lontano dal mondo
Sì - no
No - sì
Pendolo del vivere
Pittori della storia
Del tempo della terra
Tra infanzia e vecchiaia
Sì e no
No o sì
Piccole parole
Pennelli sottili
Dei colori della vita
Blu felice rosso sangue
I sì
I no
Decidono di noi
E portano in segreto
La navicella dei sogni
Al paradiso o all'inferno
Eternità terrena
Perché mi sussurri
Tenace che sono
Eterno?
Perché mi suggerisci
Progetti e gioie
Infinite?
Perché mi poni
Nel cuore un mondo
Futuro?
Perché mi mostri
Soltanto la fine
Altrui?
No!
Non sono eterno
Sulla terra!
Non sono giovane
Per sempre!
Non sono bello
Contro il tempo!
Non sono eterno
Sulla terra!
Lo so!
So del sonno profondo
So del vero addio
Sono sereno sulla terra
Sulla terra dei mortali
So dell'aldilà
So del bel giardino
Sono solo diversamente
Eterno eterno per l'eternità
Dove già attingo
Le mie poesie
A Saint-Exupéry Per le strade d'oriente Tanti bambini girano Spremuti dalla fame Impietriti dal terrore Nelle nostre periferie Tanti bambini spiano La polvere in bisaccia Maglie dei giri loschi Quanti Mozart soffocati! Quanti Mozart assassinati! Nelle guerre dei nobili Tanti bambini sparano Marionette dei magnati Angeli armati d'inferno Nelle belle vie natalizie Tanti bambini suonano Tristi melopee stonate Mendicanti delle monete Quanti Mozart bruciati! Quanti Mozart assassinati! Nelle terre dei poveri Tanti bambini danzano Vagabondi nel fango Ingabbiati nella miseria Negli hangar delle griffe Tanti bambini tessono Le ricchezze del nord Muli dei nostri capricci Quanti Mozart bruciati! Quanti Mozart assassinati! Nelle case dei misteri Tanti bambini piangono Schiavi della parentela Proprietà dei violenti Con stupore mi chiedo Chi andrà per noi ? E sulle nazioni aleggio Grido e piango l'uragano Quanti Mozart soffocati! Quanti Mozart assassinati!
Visione degli zombi Udii il coro degli zombi: Il miele è dolce Il miele è festa Il miele è vita Il miele non rende somaro Vidi gli zombi sdraiati Sulla pianura della viltà Senza slancio per la verità Masticavano la manna beati Vidi gli zombi ballare La sacra danza del ventre Teste mutate in docili cetre Gioivano felici di sfarfallare Vidi gli zombi nell'etere Pantomima dei cervelli muti Stelle nei miraggi degli smarriti Portavano nomi privi di lettere Vidi gli zombi mercanteggiare La pergamena della saggezza Inetti nel sentiero della scienza Spiavano i dotti da corteggiare Vidi gli zombi indolenti Incollati al miele del potere Lontano dal sale del sapere Vagabondavano sonnolenti Udii il coro degli uomini: Il sale è amaro Il sale è dolore Il sale è sapere Il sale rende uomo Nascere Vieni in questo mondo bello Nasci nel cuore della vita Se però scegliessi un grembo arabo Già piccolo ti accuserebbero Vieni in questo bel pianeta Poniti vicino al deserto o ai monti Se però optassi per un ventre nero Già bambino ti disprezzerebbero Vieni nel centro dell'universo Incarnati in oriente o in occidente Se però uscissi da una latina Già infante ti odierebbero Vieni e buttati nel creato Vola sui fiumi e i laghi del nord Se però ti ritrovassi in un' ariana Già neonato la storia ti giudicherebbe Vieni nel paradiso umano Vedi la luce d'estate o d'inverno Se però entrassi in Mariah Già dal grembo ti caccerebbero Vieni qui o lì dove e come vuoi Atterra sul prato dell'amore Se ci arrivassi per la libertà Saresti lo stendardo della pace Pantani il Pirata I tesori della gloria strappavi Sulle le montagne spaventose Le nostre anime consegnavamo All'estasi delle tue mitiche fughe Il tuo nome esteso al suolo Delle strade che percorrevi Era l'unico tappeto sacro Degno della tua solenne parata O pirata dei nostri cuori In che cima aspettarti I monti ridiventano muti A chi obbediranno le montagne? Per sempre grideremo per te Innalzeremo le tue nobili gesta In Africa Kilimangiaro ti piange L'Everest è in lutto in Asia Geme in America l'Aconcagua Singhiozza il Monte Bianco Il Pirata è andato a Sion |