zio gigi
I capelli tinti
d'un nero giovanile
ma gli occhi spenti
da un dolore che rifiuti
fumi morte
con boccate che a te
sembran vita
sorridendo sfacciato
all'avverarsi d'una tragedia
che ti consuma nel corpo
ma ti rafforzerà nell'animo
Rimbocca le maniche alla tua vita
e con le briciole del tuo volere
affronta la speranza
graffiando a sangue
chi ti dice che è finita
il Signore esalta i forti
e da gloria
a chi mai si lascia morire
Dedicato ad una lettera
Leggendo ciò che compone
si attraversa il ruscello di un dolore
che sfocia imperterrito
nell'esuberanza di una spumeggiante personalità
sorrisi sbeffeggianti
sensibilmente ricoprono
l'amaro d'una vita d'incomprensioni
tutt'ora assassine
d'un animo che mai dimentica
il male involontario che si fa
simpatica ed allegra
con la maschera d'un pagliaccio infelice
rubi l'essere di te stessa
per poi specchiarti nella realtà composta
da un mosaico di sogni infranti
cesellati con gli orpelli
d'un infame artigiano d'amarezze
dedicata ad una persona che racchiude in sé un umanità
eccezionale
Papà
un burbero silente
ormai dal ventre prominente
ciabattando dondola per casa
Mangiucchia,sorseggia e spesso poi
anche scorreggia
riduci in cenere attimi infiniti
trascorsi solitari con un televisore
orso buono dai baffi tinti
incuti tenerezza se ti si guarda dentro
sempre intento a dedicarti
a ciò che mai ti è appartenuto
perseveri in logiche personali
che mai potranno esser condivise
da chi il perdono t'ha già donato
anche se a dirti il vero
non l'avresti meritato
Caro papà che posso dirti
che a modo tuo c'hai sempre amato
anche se spesso
ci sei molto mancato
ma tutto ciò poi non importa
perché tu sei il papà
che quando vuole ci conforta
Triste Pierrot
Rovistando con le mani lorde di rimpianti
nel ventre gravido d'un sogno ancor sveglio
stringo tra le dita la lacrima d'un pierrot
povera maschera senza vita
commossa dal vagito di un orchidea che sboccia
nel lago incantato dei pensieri
guardi con occhi stupiti
la resa d'un uomo
che troppo ferito
dal taglio perverso
d'una spada avida di anime
come cartastraccia
si butta nel fetido macero
di un mondo troppo colmo d'ingiustizie
Il pianto d'una rosa
uniti nella lacrima d'una stella
che memore d'amplessi
s'illumina di noi
ci incamminiamo nei sentieri senza meta
del pianto d'una rosa appassita…
….triste ma fiera
implorante amore per ciò che fù
disperde i suoi petali su d'un viale
lastricato da cuori infranti
ove ogni amante
mestamente raccatta
le foglie rinsecchite di storie ormai impresse
negl'autunni di timide anime vagabonde
Perché
Assaporando l'incanto di te
nel torpore d'un ricordo
sgorga la lacrima
sul viso d'una farfalla
travestita da pierrot
che delicata e discreta
m'avverte d'un viaggio senza meta
ove i sogni
d'un incosciente malato d'amore
concepiscono gli amplessi
mai vissuti di due amanti
he ancor oggi si domandano
…..perchè…..
Maschere
Danzando sulle onde crespe
d'un mare di ricordi bizzarri
maschere dagl'occhi di cristallo rosa
scrutano gli animi
di immorali vagabondi
che incamminandosi negli anfratti ansimanti
di mura composte da mattoni di solitudine
rubano i sogni a tristi mendicanti di fantasie
e senza memoria di sé
compongono un mosaico
con i petali della vita
che sfuggente si sporge
dai balconi della felicità
tuffandosi nei dolci laghi
di labbra ancor umide
di baci ingannevoli
Lacrime nella pioggia
Sfuggente come gli sguardi
d'una luna maliziosa
nascondendo se stesso
nelle nebbie delicate
d'un ricamo di sorrisi compiacenti
il mio pensiero
all'infinito insegue te
lasciando il mio cuore
distrattamente attento
a dipingere la sua malinconia
nello scroscio d'una cascata di sogni
…e nel mentre incantato
dal sorriso d'un angelo commosso
bisbiglia dolci versi
per un poema mai scritto
….ma poi
stanco di pazzia senza intelletto
orgoglioso ma sfinito
raccatta lacrime nella pioggia
stringendo tra le mani
vividi frammenti di ricordi
Fragile equilibrista
Piccola e fragile equilibrista
che ancor adesso scrivi
dolcissime preghiere
implorando di non perdere te stessa
riflettiti orgogliosa
nello specchio del tuo animo sensibile
e sorridi alla vita
illuminandola di te
poiché solo per chi ti ama
con tutto il suo essere…
tu sei il vero senso dell'esistere
fragile equilibrista
dai capelli che colorano il sole
sempre cammini a piccoli passi
sul filo interminabile
d'un mare sognatore d'amori eterni
mai dovrai temere
di cadere nel vuoto incolmabile dell'incomprensione
poiché tra una folla ipocrita
di avide gelosie prive di cuore
il giaciglio sincero d'un amore mai sopito
attende senza esiti
che tu sorrida per sempre
sarai sempre nel mio cuore
Il cristallo dalle labbra dischiuse
Stringendo la mano
a una lacrima orfana d'amore
mestamente m'incammino
nei petali d'una rosa
che stanca dei bagliori
di sfiorita bellezza
teneramente si posa
sui sospiri d'un tramonto
descritto nel dipinto delle ali
di timide rondini innamorate
Mi duole il cuore ricordarti
in pensieri rubati
all'infamia di un inconscio
che mai si lascia sopire
dai parti immaginari
di una morente mamma felicità
….. e così
avido e incoerente
come un mendicante d'allegre emozioni
degusto il sapore
d'un cristallo dalle labbra dischiuse
che ancor'oggi ruba impietoso
le ore maldestre
d'una vita senza te
Il mercato dei sogni
Svendo i miei pensieri
sul banco già ricolmo
di ricordi senza più memoria
Nel mercato delle anime vagabonde
s'acquista amore senza luce
nei falsi d'un sorriso
che mai più completerà
lo spartito d'una lampada senz'olio
Vorrei morir di vita
e volare in un cielo di stelle infatuate
ridando albori
a chi la notte porta nei suoi occhi
Brandendo spade di zucchero filato
nel denso miele amaro
di un mondo che più non comprendo
poggio l'anima
sul tappeto dei tuoi sguardi
sognando i sogni a occhi aperti
nell'allegria d'una favola
Mannaggia a me
Le voci dell'attimo
che soffici piangono
nelle gocce d'una pioggia
di petali incolori
sussurrano all'animo
lacrime di piume
per un sorriso ormai disperso
nei pollini d'un fiore
che felice sboccerà
nei giardini d'un incanto non più mio
mannaggia a me
che brucio il mio sogno più bello
nell'assurdo e complicato focolare
di una sensibilità sempre gravida
di paure per se stessa
Ricordando un amore
Le urla soffocate
d'una storia morente
lastricano i viali
d'un impossibile giardino
di farfalle senza vita
che con ali fatte di sospiri
compongono l'assolo d'una lacrima
privata di memoria
Dimentica l'agonia del lieto fine
affogando l'anima
nell'intensità d'un lago d'amplessi senza gemiti
…e mai voce avranno
se non nell'abbraccio complice e malizioso
d'una luna ubriaca di stelle
che con mani lorde di ricordi
carezza le ferite
del dipinto di me stesso
Mamma Napoli
Stuprata da un idiozia mai doma
ti guardo mentre tendi la mano
ormai storpia
per chiedere aiuto
a chi ti vuole per sempre
prostituta per nulla
Povera mamma Napoli
che da sempre partorisci
figli a te ingrati
ma ai quali doni te stessa
incurante del male
che ogni giorno ti fanno
Piangi lacrime di mare
sul sogno incantato del tuo golfo
e disperata sospiri dolori
offesa e martoriata da
chi intervista le tue vergogne
senza mai averti vissuta
e neanche mai amata
Mamma Napoli
io ti adoro
sempre pronta a dar conforto
a popoli non voluti
di terre tormentate
da guerre mai sopite
e per l'orgoglio d'esser tuo figlio
mai rinnegherò
quanto amore doni
a chi t'apprezza e non ti stupra
nel rispetto di culture
troppo nobili e incomprese
Ipocriti salvatori
di politiche demenze
mortificano il tuo rinascere
colpevoli insieme a chi
storpio nell'animo
e per fame o ignoranza
vende morte o disonestà
denudando il tuo orgoglio
di madre passionale
Mamma Napoli
sirena d'eterna bellezza
dagl'occhi tristi
che nel tuo abbraccio
tenti sempre di salvarci
risorgi dal mare del tuo dolore
e cura le ferite con l'amore
di chi ti vuol bene
Poiché lo Stato padre
avido d'assurdo
svende l'anima incompresa
della sua figlia più bella
ma troppo sfortunata
Buonanotte amore
Come i veli di un Eros pudico
le tue palpebre
lievi si chiudono
sul sipario della realtà
e piangente di felicità
un sogno senza fine
prende vita
Buonanotte amore
possano i miei pensieri ,
delicati surrogati di te ,
sorvolare l'oscuro universo delle angosce
e giungere a te madidi di gioie
cullando le tue speranze
in un letto di vezzose orchidee parlanti
che come allegre comari
di un borgo dipinto nel vento
decantano orgogliose
l'immenso del tuo amare
Buonanotte amore
ti abbraccio nel tepore mai sopito
di ricordi tatuati nell'anima…
…e come timidi fanciulli
attendono il risveglio
del giostraio di cartapesta
che ascoltando le note d'un concerto d'arpe
lievemente suonato
da un commosso orchestrale senza mani
col cuore riverso
in un sorso di speranze
stancamente riaccende
la ruota di una vita
ormai orfana di vivere
Senza un amore
le tempere d'un affresco
corroso dal tempo
urlano silenziose
per mai dimenticare
l'autore cieco
di un amore dipinto
sull'animo del sogno
scolpita come un angelo
nelle nebbie dei ricordi
t'accarezzo col pensiero
d'un bacio mai vivo
ma che avido di vita
beve veleno al sapor di miele
lusingando così le attese
che intrepide attraversano
gli ormai divelti cancelli
d'un cielo timido e sognante
e con palpebre stanche
attende la luce
di una stella
non più sua
Povero mondo
il vascello del principe
dal cuore d'un fossile
langue lo specchio
d'una tempesta di stelle senza luna
…. e con vele formate
da palpebre esauste di lacrime
indifferente s'allontana
Sospinto da un vento
pungente come schegge di tristezza
fende un mare di dolori
troppo vivi per morire
nel piangente viale
d'orfani senza colpe
che come gaie candele
prive di luce
danzano musiche incolori
lasciandosi morire affamati d'un amore
dal ventre gonfio
di marce ipocrisie
Animi deformi
dagl'occhi senza sguardo
implorano pietà
affogando nel torbido nettare
dell'ignoranza mai edotta
le gioie artefatte
di un esistenza occultata
nell'infinita corsa
verso un limbo che mai sarà preda
di umana cattiveria
Embrioni partorienti
aborti di speranze
s'accalcano nelle immani platee
di chi attende una mano
per sentirsi figlio
di un mondo che lo irradia
con i raggi vanitosi
di infiammanti illusioni
riducendo in cenere i sogni
dalle anime di cristallo
Nel mondo c'è tanto di buono,ma devo anche dire
Che l'ipocrisia e l'indifferenza verso il dolore altrui
La fanno da padrona,ecco il perché di questi versi
Che credo siano davvero poco piacevoli per chi li legge
Ma purtroppo è ciò che sempre più spesso ci capita di vivere
Nel nostro quotidiano
Che DIO continui ad aver pietà di noi tutti
Dipinto d'un sogno
Sciogli i capelli
e ricoprimi di stelle
fa che il tuo sorriso
inciso nel legno dei ricordi
sazi la fame di un amore
che mesto ma vivo
s'allontana
stringendo la mano
alla storpia sagoma
del suo dolore
Raccatta i frammenti
d'infranti vetri di paure
e fanne ali di farfalla
fa che possano volar via
in un specchio di lacrime
mai piante
ma che allegre sgorgano
nel gioioso dipinto
d'una cascata di baci gentili
Pensiero
La semplicità di un bacio
è l'apoteosi
della complessità
di un amore
Fantasma sognatore
Un sorriso di fiori
risplende nelle magie affannate
di un fantasma sognatore
che volteggiando nei castelli della vita
rincorre l'abbraccio di un sospiro
Con un calice incrinato
di allegri pensieri di te
disperato cerca un brindisi d'amore
…e solo il cristallo del tuo vivere
nello scintillio di una notte assolata
può sopirgli le lacrime invisibili
di un dolore senza cuore
a Saretta…l'amore della mia vita
Ladro di sogni
Silente e impalpabile
con gli aghi di un frammento
di deliri inebrianti
mi tatui il tuo amore nel sorriso
d'un bacio di pensieri
e come un inestimabile affresco
ti rubo dai musei delle mie angosce
creando un malinconico ladro di sogni
che per vivere raccatta
cristalli di felicità ormai estinti
Solo con me stesso
arranco sugli specchi di un ricordo
che…
senza pudore
mi spoglia d'ogni attimo reale
cullando il mio pensare
nei nostalgici sospiri
di sottili melanconie
distorte dall'essere crudele
d'amori non più vivi
imploro clemenza
ai fantasmi d'eruttiva sensualità
che assalgono violenti i miei sensi
….e come un nettare di alcoliche mestizie
volutamente irrispettose
stordiscono l'essere confuso
d'un uomo privo di sè
smaniose opulenze
d'un sorriso malizioso
sventrano le immagini
d'un film senza colori
frutto gravido d'una storia
ancor troppo bagnata
da impudiche passioni
L'angelo
labbra umide di lacrime
carezzano il viso d'un angelo triste
che con ali spezzate da troppa crudeltà
s'adagia nel sapore dei tuoi sogni
fa che possa sorseggiare
il velluto dei tuoi baci
e confortarsi nel miraggio dei tuoi occhi
curando le ferite
nell'innocenza di un amore
tatuato con l'inchiostro della vita
rincorri gli incanti e salva quell'angelo
donagli un respiro di leali speranze
nell'affanno infinito
da un interminabile fuga di paure
ti amo per sempre
La tua pelle…
impalpabile e lussuriosa
come la seta d'un sogno proibito
adagio i miei sospiri su di essa
delicatamente incomprensibile
come uno spartito d'amplessi senza note
avvolgi i miei sensi al tuo sapore..
sofisticato connubio
di fertili e sboccianti estasi di voglie
che come labbra stanche
d'infiniti orgasmi di baci
s'abbandonano pudiche nel tuo essere
bagnandosi in un limbo dipinto
da rose sedotte e nudamente vestite
di passioni immorali
che ogni giorno sbocciano sulla tua pelle…
delizioso e invalicabile confine
del tuo animo
L'attesa
Tenui crepuscoli
si immergono affogando
in un lago di flebili speranze
che continuamente straripano
dagl'argini di un attesa infinita
Sospiro dolori inanimati
nei pensieri ormai confusi
da una danza passionale
ove i teschi di ansie devastanti
irrispettosi del mio essere
sorridono senza denti
al benvenuto delle mie paure
Soffia
Soffia sul vibrare del mio cuore
fa che l'armonia dei suoi battiti
possa confondersi con i tuoi
concependo quel concerto
di nature danzanti
che vivacemente scandiscono
i rintocchi eccitati
del nostro amore
Fantasma vivente
Un bicchiere di vita mezzo vuoto
giace sporco sul tavolo di un night inesistente
che brucia i sogni già abortiti
d'un incapace bevitore d'animi maledetti
Stuprando un silenzio d'assordanti menzogne
s'allontana baldanzoso e piangente
bagnando l'aria di lacrime sincere
ma che continuamente lottano
con l'ipocrisia d'un mal di vivere
Colpevoli d'amarci
Distesi su di un letto di sogni proibiti
gocciolanti stille di passione
con i cuori palpitanti
per la paura d'un nuovo amore
che con dolce violenza s'appropria di noi
versiamo i nostri corpi
madidi di vogliosi sudori
nel capiente calice del peccato
e all'unisono urliamo il piacere d'amarci
strappando le nostre anime
in un lacerante e sensuale
clamore di piacere
Un uomo solo
Stanco e assonnato
con gli occhi resi rossi
da dolci droghe di compagnia
percorri viali di ricordi
che ancor s'allagano
di memorie bagnate d'amore
Eros rubato ad avventure di ripiego
che hanno l'acre sapore di chi non si vuol bene
lasciandosi sopire tra facili amplessi
malati d'un inguaribile malinconia
Testa ricolma di parole
che formano aforismi incomprensibili
al tuo ubriacarti
di continue paranoie d'errori
Fumi la tua vita
fino al mozzicone
bramando nell'ultimo respiro
l'abbraccio d'un sogno
che lentamente brucia
sui carboni di una realtà
da te voluta
Difendi te stesso
oltraggiando il tuo amore
che richiudi nell'astuccio ormai consunto
di un animo troppo maltrattato
per potersi amare
Povero uomo solo
lasciato anche dal proprio io
stanco di esser calpestato
da uno stupido orgoglio
Femmina
Sinuosa e melanconica
come le note di un sassofono che piange
ti vedo passeggiare
nei pensieri di un eden ammaliante
che al tuo passar si inchina
reso succube da incomparabili splendori
Raggiante di beltà
irradi l'anima mortale
di riverberi spontanei
che mai più luce potrebbero donare
se non straziati dai lampi accecanti
di quegl'occhi di smeraldo
Lucenti e mai domi
come meteore che trafiggono l'etere di luci celestiali
i tuoi capelli carezzano l'aria
rendendola ubriaca di sensi
sublimando così l'olfatto
di eteree fragranze d'angeli in amore
resi ebbri da sospiri
di delicate vergini ancestrali
Leggiadra t'allontani
nel tramonto d'una rosa pallida d'aspetto
che al tuo vedere
si lascia morir d'invidia
per un paragone che mai potrà confortare
fin quando continuerai a sbocciare
così viva d'esaltanti colori
in un festival d'arcobaleni
che mai comprenderà
quanto perfetti siano i tuoi candori
Quanto
quanto vorrei adagiarmi
su di un mare dipinto
nella tela di paesaggi ameni
quanto vorrei sopire la mia mente
alienandola in anfratti
di una costa mai violata
quanto vorrei liberare le mie membra
e lasciarle volare
nell'infinito d'un cielo di rondini in amore
quanto vorrei smettere di morire
nell'angoscia di metropoli alienate
e rinascere nel limbo di un sogno
semplice come l'erbetta dei campi in fiore
quanto vorrei riposare le mie palpebre
per schiuderle poi di nuovo
tra gli amplessi di farfalle
che volteggiano nell'aria
ostentando la libertà d'esser belle
quanto vorrei poterti amare
per rinfrancare il mio cuore
d'essere ancora vivo
e pulsare battiti di vita vera
quanto vorrei sfuggire al grigiore
d'una primavera di false illusioni
che sboccia fiori di plastica
bagnati da lacrime tristi
quanto vorrei cavalcare
uno spartito di note mai suonate
per definire la musica perfetta
di un esaltante sinfonia di spiriti danzanti
che ballando sui resti di vite non volute
orchestrano la nascita
di un incantevole miraggio
nell'oasi immacolata
di un destino colmo di speranze
Estasi di sensi
Spiagge spazzate
da un vento passionale
contornano un tango
composto da bocche senza rose
Labbra lucide d'ardore
si sfiorano mordendo
pani di un puro amore
che lasciano briciole d'orgoglio
all'incompreso che fù
Occhi ammaliati
da parole tradotte in un linguaggio di passione
si imprimono nei tramonti
d'eterne attese trepidanti
Aliti d'amplessi
sfogliano il libro d'un sogno che s'avvera
limpido come il nettare
d'un cuore innamorato
Petali che cadono
da un corpo madido di voglie
creano tappeti voluttuosi
magici di sensi
ravvivando il sentiero infinito d'un giardino d'alberi proibiti
che trapiantati tra i confini di un paradiso inaspettato
ombreggiano i lampi
d'un avvenente tempesta d'amori
Silenzi così urlati
da corpi lussuriosi
compongono la musica
di un concerto di stelle
che cadendo da un cielo di solitudini
illuminano finalmente le tenebre
dei nostri animi vagabondi
Uomo per amore
Su quella croce gocciolante
i peccati di un umanità agonizzante
esaudivi la volontà di te stesso
Volontà dovuta a un amore di celesti passioni
perdonando colpe che mai vergogne basteranno
a coprirne l'infamia di un principe corrotto
Elargivi il tuo essere in un calice di sconforti
che pregando in notti ansimanti
speravi ti fosse risparmiato
Curvo sotto il peso di un mondo mai riconoscente
calpestavi i passi di un arido calvario
ove silenti ingratitudini si univano
a rinneghi di fuggenti discepoli
Trafitto da chiodi pieni d'assurdo
con costati che versavano vita
spiravi impaurito da angosce terrene
per un paterno abbandono
Povero Dio divenuto uomo
infamato e fustigato da chi tu hai creato
sei venuto a morire per poi risorgere
donandoci di nuovo speranze eterne
di poter viver la tua luce
Povero Gesù unico grande eroe
di incomprese gesta salvifiche
che solo per amore di noi figli ingrati
hai lacrimato paure ingiuste
per chi di carità ne è Maestro
Dolce compagna di versi
Occhi scuri
che sembran germogli
cercan passioni
che si persero in sogni
sogni preclusi
a una vita adattata
per render felice
un anima malata
malata d'amore
mancante d'affetto
ti tuffi in quei versi
dal sapore perfetto
che mal s'adattano a cotanta passione
sazia di sesso
ma priva d'amore
priva d'amore
ma ricca d'amplessi
che senza baci
son solo insuccessi
Piccolo fiore
dal sognante candore
libera il cuore
dall'esser dismessa
e torna di nuovo
ad esser te stessa
Ti voglio bene dolce amica mia
Ricordi
Sfuggenti ma vivissimi
trafiggono una quiete artificiosa
creata da languide illusioni
disciolte in un lago di tristi realtà
Raccatto lacrime
per tramutarle in mare
ove tuffarmi e affogare
amari momenti senza te
Ascolto melodie senza note
per una musica priva d'anima
composta da un autore senza volto
in un teatro di ricordi immaginati
Mi manchi
Un uomo di Dio
Animo nobile e illuminato da un amore infinito
per chi ogni giorno ci dona la luce
Parole semplici ma innamorate
per chi sconfortato vive
in angosce provocate
Carezze immaginarie su cuori piangenti delicatamente regali
citando celesti filosofie
d'un amore supremo che mai comprenderemo
Voce sommessa ma ricolma di gloria
irradia vocaboli di divine letture
Sinceri dolori condividi
con quel cuore sempre vivido di speranze
che ogni giorno ispira esempi
a chi lotta con sussurri terreni
Doni te stesso per l'altrui amore
elargendo inconsce serenità
a chi si strugge per incompresi affanni
L'Altissimo t'ha fatto nascere per far rivivere
animi che di morte ormai si nutrono
Dedicato ad un uomo illuminato da Dio
Grazie Gino
Piccolo eroe non voluto
Vorrei poter costruire armi d'amore
per combattere la guerra di un passato di dolore
che eternamente sconvolge l'essere ormai stanco
di un animo incolore
Maltrattato,bistrattato e mai amato
vaghi solitario negli oscuri anfratti di una città decadente
che edificata su malinconiche tragedie d'una disperata umanità
cresce a dismisura
divorando ciò che rimane d'estinti alibi di pietà
Destato da una vita avara d'emozioni
elemosini leali compassioni che mai riceverai
se non sniffando chimiche illusioni da colle laceranti
Guardando quegl'occhi spenti
colmi di mille lacrime di seta pura
ci si dovrebbe specchiare
e cercare di capire
Capire chi con braccia ciondolanti ed un sorriso incerto
spento da soffi di ipocrita bontà
scava ossessive ricerche in cumuli di ricordi
per un affetto che mai troverà
lasciandosi così morire,
su marciapiedi lordi d'angosce
che ripuliti da mani indifferenti
ci fa vergognare d'essere vivi.
Dedicato ai bambini abbandonati
La clessidra
La clessidra scandisce un tempo d'attesa,
che da due anni ormai logora il mio vivere
Invento vite parallele per poter ancora esistere,
ma l'unica realtà che mi rimane
è un amore sincero
Un amore sincero
che mai ho potuto render vivo
velando verità per ora incomprensibili
a chi il cuore mi donava
con genuina voglia di sfuggire ai suoi dolori
Ho solo protetto il suo animo,
troppo fragile e ancor ferito
per condivider ansie che tutt'ora,
versano lacrime su di una vita in sospeso
Risistemo il mio essere
e riprenderò il suo cuore,
voglio cullarla in un mare di certezze
stringendola tra braccia per sempre sincere,
e nel mentre sopiti da reciproche verità
attraverseremo un arcobaleno di leggiadre farfalle
giungendo alla meta
di limpidi amori finora soppressi
Il muro
Invano tento di non amarti
ma tutto mi porta a te
stella salvatrice di un naufrago ormai perso
nelle torbide acque d'un fiume d'illusioni
vivo e ti cerco in sorrisi di donne, amabilmente mai amate,
ritrovandomi poi con me stesso
in solitarie disquisizioni su un amore mai sopito
Come marinai separati da inattese tempeste ,
uniremo i nostri cuori nel amoroso mare di una storia mai iniziata
ma indelebilmente segnata
nelle pagine manoscritte di due vite amareggiate
Chi si tiene la mano e attraversa un fuoco,
arso da brucianti ricordi ancora in fiamme,
mai dimentica la beltà di così alti sentimenti
resi moribondi ma ancor vitali
da un muro di paure
lo demolirò quel muro maledetto,
lo demolirò con i fiori di un amore
che celato da dolci bugie
continuamente mi ricorda di esser vivo
io ti amo
Ricominciare
vita vissuta e poi perduta
lascia il cuore in oasi d'innocenza
cha mai nessuno violerà
vergini mascherate da cupidi in amore
portano fievoli sospiri ad un animo d'autore
che baciato da giuda traditori
muore d'ingenuità rubate
Niente più trucchi per un dramma reale
composto da gioie mai appartenute
a chi
con feroce violenza
combatte ululanti fantasmi
di passate tristezze
Un pagliaccio versa lacrime d'intesa
ad un sorriso di cartapesta
che mal rispecchia i dolori indimenticati
da un fantoccio inventato
per un teatro di vita troppo falsato
Promettimi caro me stesso di amarti di più
perché nulla ripara tristi ricordi
se non gioie inaspettate
sempre pronte a sbocciare sui giardini di un uomo
che continuamente si butta via
Non cancellare il tuo mondo
anche se fatto di abbracci mancati
poiché deboli mani
di un embrione stanco di non nascere mai
si aggrappano a una vita
che sfuggendo alle verità
si prostituisce in cambio misere illusioni
metti un freno alla sua fuga
per far sì che mai più offenda
una dignità già calpestata
da finti amori solo vissuti
per vuoti mai colmati
Mia madre
Solchi di sofferenza
In un viso di dolcezza soave
Luci di bontà infinita
In occhi tristemente amareggiati
Grigiori di vecchi ricordi
In un animo piangente
Quanto ti è costato essere madre
Privandoti di gioie perennemente negate
Tradita affranta e mai consolata
Da un amore edificato su basi di sabbia
Delusa da una vita mai generosa
Con un fiore così delicato
Troppo peso su quelle piccole spalle curve
Che tutt'ora portano i nostri pianti
Grazie madre mia
Ci hai donato la vita
E come infanti impauriti
Ci tieni ancora la mano
Raccontandoci fiabe di un mondo
Che mai ha compreso
E mai ti ha ringraziato
Nascondi i tuoi dolori
In quel vitale sorriso
Che eternamente ci regala
Un amore infinito
Vite troncate
Passi insicuri e tremanti
in stanze pregne di offese infamanti
occhi impauriti da scritti bugiardi
implorano giustizie mai rese da mura avare d'amore
che nutrendosi di linfa vitale
risucchiano sogni d'innocenti reclusi
scacchi di mollica rafferma
per ingannare un tempo eternamente in ritardo
inattese violenze in notti già deprimenti
suicidano i tenui barlumi speranti
di esistenze troncate da verità occultate
danzanti menzogne su sorrisi blasfemi
calpestano lodi in inferni terreni
ove con diabolici ghigni di risonanti risate
meschini esseri godono dell'altrui dolore
insani concetti di mediocri opinioni
decidono i destini degli animi migliori
che già violentati nella verginità dei loro pensieri
errano sbandanti in ingiuste carcerazioni
rapaci demoni ordiscono oscure congiure
allontanando il tuo vivere da leggi decantate
ma poco rispettate
di chi si fregia con gretta immodestia
di essere paladino tra i giusti
Sfuggendo a una realtà che niente elargisce
se non abbondanti elemosine di infamie gratuite
vorrei ritrovarmi in un abbraccio sincero
che nulla nasconde in sè
se non un amore vero
Vecchi
Lacrime sgorgano prive d'espressioni
Da occhi velati speranzosi d'amore
Note d'incanti
Graffiano lividi d'autore
Che impressi in anime dannate
Colorano ogni chiarore
Leggiadre passioni danzanti
Calpestano esseri confusi
da allegre agonie passate
Rime distorte da rabbia
Pervadono i pensieri
Di nobili decaduti
che raschiando la cute di una vita sfuggente
implorano sordidi aiuti
i quali ridendo di gusto
ballano macabre sinfonie
su relitti ormai alla deriva
Il mio pastore
Tumultuosi pensieri si avvicendano
in un susseguirsi di strazianti finali
Privati inferni esistenziali
pervadono l'umano di paure ataviche
Miserabili cognizioni di se stessi
annientano iniziative appena accennate
L'opera del principe
è alla stretta finale
Tutto è perso
nulla significa nulla
l'esistenza frantumandosi và alla deriva
Ma una luce sublime
una lacrima celestiale
un abbraccio divinamente sincero
Allontana lugubri filosofie infernali
inondando l'animo di un amore infinito
che dolcemente ti fa navigare
in limpidi e cheti mari mai meritati
ma sempre donati
da chi amore elargisce
anche a tutti noi assassini
di un FIGLIO martoriato
per giustificarci
da ogni empietà
Sanguinante e mortificato
deriso da un ignoranza mai edotta
guardavi i tuoi carnefici
con occhi di compassione
che mai espressero odio
ma solo amorevole carità
Vorrei poter chiedere scusa
per cotanto dolore
ma un cuore umano
mai comprenderà forme così incantevoli
di eccelse espressioni di bontà
Il SIGNORE è il mio pastore
Rendici degni di poterlo annunciare
in un mondo che ogni giorno
sempre più Ti delude
ma che Tu Padre adorabile
continui ad amare
pensieri
pensieri sfuggenti di piacevoli amori
sfuggono al cappio di mille assalitori
disperati dal mio gioire si abbracciano
in un groviglio di esaltanti perdenti
dolci sorrisi sovrastano lacrime velenose
componendo un fluido di sensazioni
che rende più vivi di un cuore pulsante
sospiri di gesso crollano
al confrontarsi con gemiti innamorati
primavere d'anime rinate
riscaldano inverni di notti tediose
voglio vivere di nuovo
navigando in un mare di cristalli
che tra mille riverberi di luce
riaccendono il mio essere
Riflettendo
Specchiandomi negli stagni
di un esistenza allo sbando
colpevole di aver solo amato troppo
ritrovo me stesso silente impaurito e abusato
da infinite malvagità
confrontandomi nel mentre
con ciò che mai è appartenuto al mio vivere.
Provare a ricomporre un animo frantumato
da tanta incoerente superficialità
è come ridipingere un cielo mai esistito
che sempre violenta gli stati mentali
di tristi angeli soccombenti all'umana pietà
mai pronta a donarti un solo fievole respiro
pur dinanzi a lampanti verità
Verità ricambiata con lo sprezzante egoismo
di anonimi paladini di giustizia terrena che
volutamente invece continuano a stigmatizzare
l'esistenza di chi con cuore puro
crede ancora nell'amare i propri simili
senza in cambio domandar nulla.
Veder sbocciare un gratificante sorriso
su labbra finora vissute
di speranze repentinamente disilluse
da un vivere umilmente mortificante
è ciò che semplici viventi
fanno con pensieri di illuminata bontà
alienando sanguinanti ferite
in cuori infanti già tristemente provati da innocenti attese rubate
che continuano a versare lacrime incomprese
in un infinito fossato di dolori
Sara
Continuavo a saltare nel vuoto
sperando che DIO mi insegnasse a volare
ma come il sole a mezzanotte sei comparsa tu
illuminando di luce innaturale l'oscuro tedio
che perennemente rabbuiava i miei pensieri
facendomi così cavalcare
le sinuose ali di un amore mai sperato
ma disperatamente agognato
da un cuore piangente lacrime di un indesiderata solitudine
che da sempre tenendomi per mano mi portava con sè
in infernali feritoie esistenziali.
Camminando incrociai il tuo sguardo
e nulla più è stato paragonabile a quegli occhi
che senza volerlo
mi infondevano sublimi note di una melodia
che incomprensibilmente illuminava il mio spirito
e che mai riuscirò più a riascoltare se non salendo
sull'ultimo treno di un paradiso di sensazioni ormai perdute
ritrovandole solo annegando i miei sensi
nella delicata composizione di un incontro
di labbra innocenti
che sfiorandosi
profumano l'aria di fragranze d'angeli in amore
Mi hai sorriso e tutto il mio essere fu pervaso
da quel dolce sapore di un nettare melanconico
che rende struggente ogni attimo di una vita dedicata ormai
al ricercare nei deliziosi giardini della fantasia
qualcosa che possa darmi una sola flebile illusione
di poter nuotare di nuovo
in quel meraviglioso mare pregno di eteree ebbrezze
che la tua anima generosamente offre di goderne.
Vorrei gettar nell'oblio il tuo ricordo
ma conservarlo eternamente in tutto me stesso
poiché riattaccando i cocci di questa mia vita
fatta a pezzi da tanta ipocrita armatura
nulla è più soave di un abbandonarsi in quella fonte di inebriante vino
che con impalpabile sapore di ingenue emozioni
continuamente sgorga dall'innocenza del tuo amare.
A lei
L'incontenibile caos che regna nella mia mente
mi porta a fluttuare in cieli che mai sono appartenuti al mio volare.
C'è spazio per ogni pensiero più assurdo
ma che riacquista piacevolezza e vivida sensibilità
al solo ricordare il tuo sorriso.
Niente e nulla riesce a darmi barlumi di un respiro d'amore ormai perso
se non rimembrando l'espressione del tuo viso
che paragonarlo a un eden estasiato da una primavera celestiale
mi sembra porgli offesa infamante
tant'è entusiasmante e incomprensibilmente capace
di lenire ferite di un animo agonizzante
reso tale da un vita ingiustamente depredata
Tu sei la massima espressione di un connubio d'amore e lealtà
che mal si ambienta in un mondo
ormai incapace di dare il giusto valore
a quelle sottili sensazioni
che nascono con un concatenarsi di innocenza e limpidezza di vivere
raggiungendo il nirvana in un abbraccio di divini sensi
Le ombre che oscurano un cuore malato di silenti dolori vitali
si squarciano al mirare quanto possa essere illuminante
un semplice sguardo che unito alla beltà dei tuoi pensieri
mi dona una pace che mai più ritroverò
se non incontrandoti in un sogno per adesso riposto
negli abissi più reconditi di un esistenza
che privata di te
vive cibandosi di amari rimorsi e meritati rimpianti
lasciandosi così il perenne e acre sapore di una vita
senza amore.
Il tenue filo
A volte nella vita ci si trova
camminando a passi felpati
su di un tenue filo
eternamente teso tra pilastri di sogni
che una triste realtà
è sempre pronta a piegare
Quando l'acciaio di certezze illusorie
Fortifica convinzioni
Che mai nulla potrebbe tranciarlo
Accade ciò che mai avresti meritato
L'equilibrio viene a mancare
Lusinghieri fantocci
Di perverse cattiverie
Si susseguono in una macabra corsa
Convincedoti poi che tutta la vita
È solo e semplicemente un tenue filo
Che improvvisamente ti lascia cadere
In un baratro di emozioni irreali
ove tu mai ne sarai padrone
ma solo uno schiavo forzato di te stesso
Luce e oscurità
Stamane il mio animo rispecchia il buio
di quest'uggiosa giornata d'inverno
Grazie a Dio il tuo sorriso sovrasta l'oscuro
facendo risplendere di luce innaturale
ciò che sfinisce il mio esistere
in fragili componimenti di note
d'amara ispirazione
Che bella che sei delizia dei miei pensieri
quant'è nobile il tuo essere
quant'è vitale l'abbraccio del tuo amore
che salvando la mia mente dall'oblio
di quest'incomprensibile mare esistenziale
lenisce le ferite di sogni innamorati
sempre avviliti
da immonde vergine di amare verità
Agonia di un anima
quando l'arido di un amore finito pervade l'anima
sussultanti rancori
calpestano il tuo vivere
quando il buio della solitudine
attanaglia i pensieri
rendendoli balzelli di un peso immondo
quando i sentimenti più cupi
colmano il cuore
trasformandolo in uno scrigno di dolori
ti domandi il perché
tanto amore brioso
che ha destato una fiorente primavera di emozioni nel tuo io
inizia l'opera annientatrice
di uno stillicidio di amare lacrime di inutilità
inficiando il tuo essere
di desideri erranti
da ogni cosa tu ritenevi assoluta
per un vivere di dignità
Muta gioie d'allegrezza
in sfuggenti odi d'amaro rimorso
per un vivere che più nulla ha
volando in un cielo di plastica
ove realtà non ha più respiri
mio Dio quant'è difficile capire
i sublimi meandri di un amore
e poi trovarne diversi
per iniziare un interminabile lotta
verso desideri di fughe incomprese
Solitudine d'amore
Riverberi di ricordi amorosi
Solcano un animo già straziato
Per aver perduto il suo amore
Come urla disumane
Assordano ogni tuo senso
E niente o nessuno potrà mai sollevarti
La solitudine non è fisica
Ma come un tarlo impazzito
ti rode dall'interno del tuo io
che debolmente si accosta a una deriva
priva ormai di fluttui vitali
remando contro le onde
di un mare disperato
vedi luci che mai illumineranno
l'oscuro del tuo essere
perdonami Signore
per non essere stato all'altezza del suo amore
fa che il suo ricordo
mai venga distorto dalla rabbia che
mi brucia dentro
come un vulcano impazzito di dolore
volevo solo amarla
mentre adesso cammino mano nella mano
con la mia compagna di sempre…
maledetta solitudine d'amore
vorrei che fossi tu a scappare
mentre invece la tua fedeltà diventa sempre più struggente
per un misero cuore affranto qual è il mio
Mendicante d'amore
Spogliato di ogni gioia
Ferito nei meandri più reconditi
di un animo ormai assuefatto al dolore
esalando respiri di morte sentimentale
mi aggrappavo a te
tenera e fragile Sara
Gioiosa e vitale
come una tenue giornata di primavera
ma ancora sanguinante
di ferite d'amore laceranti il tuo esistere
Mai più potrò essere
un fedele lenitore di cotanto dolore
poiché danzanti angosce ancestrali
rigurgitavano sofferenti ricordi traditi
Adesso che più non ci sei
portata via da venti di paure
intrise di lacrime ancora vive
ricerco la mia anima mendicando un amore
che mai più ritroverò
Occhi
Quante volte avrei voluto tuffarmi
In quegli occhi ricolmi di delizie
Per poter godere
Di quello scintillio di innocenza e ingenuità
Che tanto desio d'amore hanno ridestato in me
Quante volte avrei voluto rubarli
Custodirli per sempre nel mio cuore
Alienandoli da perfidi ladri di splendore
Che un dolce e sincero amore ti donava
Quante volte avrei voluto far mie le tue lacrime
Fin quando l'infido dolore di speranze tradite
Scappando via in inferi a lui dovuti
Permettesse lo sbocciare di vividi fiori di felicità
In quello sguardo così ferito
I tuoi occhi sono lo specchio di un mondo migliore
Ed io mi ci voglio riflettere per l'eternità |