Poesie di Maurizio Casetta
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Senza voci Odore di vecchi muri l'aria permeata dall'umido, bianchi manti di muffe proliferano sulle vecchie cortecce vuote e senza peso, adagiate su freddi pavimenti di cemento. Poca luce fioca pende tediata indifferente alla tela bruna posata sulle rampe senza eco. Fuori delle grate muovono passi in modo sincronico, qualcuno, getta uno sguardo tra minime aperture. tutto è retto all'ansimare del muschio e persistenti sono solo i tonfi delle pietre.
Vergogna
Calma subdola
Creatura d'alcool |
Alla luna Tra luce e buio ci si muove e si sa, purtroppo è cosa normale. Amorevolmente legati ti abbiamo toccata. In questa vita difficile spero, di svegliarci finalmente un mattino come dei Diogene moderni illuminati.
A mia moglie Adriana
Scelta
Silvestre |
Sofferenza mondiale L'ampia cultura umana. Un pastore evangelista amico mio mi scrive conoscere Dio non è un esercizio mentale ma una rivelazione spirituale. Ovvio certo, altrimenti Dio sarebbe spiegato razionalmente da migliaia di anni; io sono per una rivelazione panteista, ho fatto esperienze, e continuo a farne, includendo ora le persone della mia famiglia, che davvero hanno allargato gli orizzonti della mia anima. Il mio sfogo si riferisce a quanto accaduto in Iran e a quanto di altro doloroso esiste. Un tempo sarei rimasto sgomento pensando alla Forza di Dio e alle tragedie del mondo, perchè? A quale scopo? Un prete un giorno mi spiegò che le nostre sofferenze servono a purificare l'umanità dal peccato, come ha fatto Cristo; questo a me non bastava come non potrebbe bastare a chiunque dotato di un minimo di raziocinio. Oggi guardo ai nostri mali e alle nostre tragedie non in modo montaliano come lui ha fatto in una sua eccezionale punta poetica (al termine: 'la divina indifferenza, in quanto a ragione il piano umano è di sicura sofferenza) ma inevitabilmente con dolore per la condizione di caducità umana. L'uomo con tutta la sua conoscenza non è capace a costruire un futuro di gioia pace e serenità per tutti. La religione è l'oppio dei popoli? Non la vedo esattamente così. Le maggiori religioni e filosofie ci spingono a dividere il nostro bene con gli altri, a farlo comune. Le politiche mondiali sono serve dell'interesse economico non pubblico, ma di pochi. Un piccolo esempio: ci siamo mangiati l'Africa, che negli anni '60 era autonoma dal punto di vista alimentare. Oggi facciamo loro sconti sui debiti che hanno contratto con noi per godere della loro terra di cui incredibilmente ci siamo appropriati (vedi Nestlè oggi, e vari esempi imperialistici nei secoli scorsi). Oggi fa gola il potenziale mercato cinese. Quante altre disgrazie dovremo vedere? Molte, finchè non saremo finalmente maturi. Mettiamo il nostro destino nelle mani di chi? Perchè lasciamo che accada? Abbiamo la cultura tecnologica per evitare molte tragedie e molti spargimenti di sangue. Forse ai pochi che governano le masse sta bene così per tenere il mondo in scacco? Sarà una follia. Il mondo ha oltre 4 miliardi e mezzo di anni, la civiltà umana, stando alle ultime scoperte è probabile che abbia una storia di ben oltre 5 mila anni. E siamo ancora così piccoli? Perchè?
La Pace e l'Angoscia
Visione 20 giugno 2001 |