Poesie di Luigi Cavallone


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Frena
Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire,
non v'è più idiota di chi non vuol capire,
non c'è confine per gl'occhi,
nessuno mai con le dita il cielo tocchi.

Allora tu che fai,quante arie che ti dai,
lo sai che è solo un viaggio
da intraprendere con coraggio,
allora tu che vuoi,sotto i piedi tuoi,
potranno esserci in tanti,
non per questo puoi dire d'esser avanti.

Nessuna bugia vince una maratona,
nessun morto torna in piedi,
non c'è veleno che guarisca
ne verità che perisca.

Allora tu che fai,armi i soldati tuoi,
lo sai ci vuol coraggio
a sterminare un intero villaggio,
allora tu che vuoi,per gli affari tuoi,
tenere alto il tuo pensiero
e comandare il mondo intero.

Non c'è campo seminato nel deserto,
ne tesoro che resti all'aperto,
non v'è nascondiglio nella mano
ne sabbia che diventi grano.

Allora tu che fai,chiuso nei granai,
quali pensieri ti affollano il cervello,
forse un mondo a tuo modello,
allora tu che vuoi,vederci sotto i piedi tuoi,
forse non capisci che di polvere perisci,
nessun regno resiste,da quanto ho visto,
quando di fondamenta non è provvisto.

Un taglio
Dagli un taglio a quel cuore malato,
non regge gli urti,s'è fracassato,
dagli un taglio,è un cervello impazzito,
non regge gli imput che ha assorbito,
dagli un taglio alla tua vita,
sempre a rincorrere la via d'uscita.
Dagli un taglio a chi ti culla d'affetto,
è solo per coprire un grande difetto,
dagli indifferenza a chi ti gira le spalle,
perché non è amicizia,ma rottura di palle,
stai lontano,da chi si sente superiore,
per non incappare in guaio peggiore.
Dagli un taglio a chi ti parla dietro,
fingi di girare in campana di vetro,
Cammina a testa alta,fai l'onesto,
che nessuno avrà un minimo pretesto,
collega il pensiero all'azione,
che sarai tu in ogni occasione.

Ragazzo mio
Ragazzo mio che t’affacci al mondo,
sei frutto dell’amore,
fragile pianta da accudire,
da portare su,dolce e robusta,
sarò il palo che ti sorregge,
l’ombra che ti protegge.
Tu sei il seme di una stirpe,
grano da germogliare
per produrre altro pane.
La vita è acqua da assorbire,
devi saperla smaltire,
senza farsi impressionare
dalle onde del mare.

L'arcobaleno
Sfilano gente per le strade
contro decisioni sbagliate
manifestano disappunto
sono per pace costante
L'arcobaleno sopra splende
illumina i volti della gente
hanno tutti un punto fermo
senso di rispetto profondo.

Si alza l'urlo di chi crede
in bombe poco indicate
non un fatale riassunto
a forte diversità di fondo.
L'arcobaleno si distende
sorvola la cima del monte
segna un appunto preciso
contro le guerre nel mondo.

L' amico
Quando trovi qualcuno che ascolta,
per te non si tira indietro mai,
hai trovato un amico,
rispettalo come fosse un fratello.
Scopri che ti distende,
annulla le nuvole nel cuore,
parlargli è come parlare da se
perché lui sa tutto di te.
Un amico,non va tradito,
specie se nel suo esser d'altri,
si rispecchia la dolce armonia,
sostieni il suo modo di fare.

Nuova specie
Si alza alla luce,
una nuova specie
protesa ad alleviare
quel disagio diffuso
che invade l’ambiente
e colpisce come fendente
sempre più gente.

Una voce che parla per te,
un muro che s’erge
a difendere la povertà
dalle griffe del potere.

Un ancora di speranza
nel mare dell’abbandono,
un rifugio sicuro
per la solidarietà.

È gente di nuova specie
di rispetto umano
quella che protrae la mano
al segno del bisogno.

Fenice
Su questa candida pietra,
hai riposto il tuo nido,
dopo tanto svolazzare
per selve impenetrabili.

Sventola le ali ora
che risiedi su questa terra
ed abbi cura dei tuoi figli,
assisti il loro cammino,
alimentane la crescita,
sii saggia ed equa.

Guida lo sviluppo circostante,
rendi fertile l’ambiente,
di piante aromatiche circondati,
d’incenso abbonda.

Tenteranno di farti cadere,
vagare a lume di candela,
accattarsi i tuoi figli,
da fargli girare le spalle.

Vorranno il tuo declino,
ma dalle ceneri risorgi
sempre a nuova luce,
risplende il tuo colore
lungo l’orizzonte cittadino.

Gira male
Gira male,
ho tante spese da fare,
la bolletta da pagare
in questo inverno glaciale.
Mi sono preso pure il raffreddore,
la macchina non vuole andare,
fa capricci il motore,
cos'altro devo sopportare.

Gira male,
non rispondi al cellulare,
con una scusa banale,
vorrei tentare di ricominciare.
Sei andata via sbattendo la porta
dicendo me ne vado adesso,
lasciandomi come un fesso
in una casa oramai morta.

Gira male,
anche a lavoro la tensione si può toccare,
c'e aria di taglio occupazionale,
non si capisce la fine che ci tocca fare.
Se ti conviene è bene,
quello che sento dire
da individui come iene
che all'unicef vanno a contribuire.

Gira male,
è un fatto naturale,
momenti da passare,
per gioie da gustare.

Cammino
Cammino nei ricordi
dimenticando le chiavi
l'indirizzo è offuscato
tra posti visionati.
È casa mia,
l'angolo di celo
che mi vede sul sentiero.
Si accende la primavera
fiori abbelliscono le siepi
uccelli cantano fino a sera
c'è l'armonia di un presepe.
Giornate interminabili
si catapultano addosso
bombardamento di colori
si riflettono su me,
ne assorbo in parte
evitando le tinte forti.
Immerso in questo angolo
ne sono parte integrante
dovremo coesistere
finche sarò presente.

Monaci
Uomini semplici che in silenzio vivono,
povertà,carità e obbedienza
queste le regole abbracciate.

Chiusi nell'alto del convento
pregare il bene nel mondo,
diffondere il senso fraterno,
meditare sull'eterno.

Saio gonfio di spiritualità
su sandali che guidano
tra tortuose strade
verso un disegno divino.

Diversificati per ordine religioso
da ramificazioni di pensiero,
sono legati a preghiera
alla volta del creatore.

Fratelli di archetipe figure
che sulla propria carne
hanno ereditato il sacrificio
della sofferenza cristiana.

Fautori del passaggio terreno
di ammirabili esistenze
animati da spirito apostolare,
tramandano la buona novella
fino ai posteri della terra.  

Proverbi
Dove non vedi non metterci le mani
perché sulla pelle del serpente
nessuno guarda le macchie.
Gli occhi del padrone
ingrassano il cavallo
però a caval donato non si guarda in bocca
anche se la lingua batte
ove il dente duole.
Quando il diavolo ti accarezza vuole l'anima
perciò ogni vizio,la volontà rovina
e tanto va la gatta al lardo
che ci lascia lo zampino,
ma vizio impunito cresce all'infinito.
Cercare le funi quando hai perso le mucche
è come chiudere la stalla
quando sono fuggiti i buoi.
Ad acini ad acini si fa la macina
ma una piccola scintilla può
sprigionare un grande fuoco
e il ferro va battuto quando è caldo,
a buon intenditore poche parole.
Dimmi con chi vai,saprò che fai
l'abito non fa il monaco
voi dategli un dito che si prenderà la mano
difendere le sue colpe è colpa ancor maggiore
ma fuori dal pericolo ognuno è bravo.
Soldi e amicizia corrompono la giustizia
l'occasione fa l'uomo ladro
e la malerba cresce presto,
l'oro è un buon servitore
ma un cattivo padrone
ciò nonostante la ragione penetra più del ferro.    

Letto
Apri le braccia al riposo
in te risplende succoso
l'esaudire dei desideri
che spegne agitati pensieri
introduci nel regno dei sogni
ad alleviare i bisogni.
Cullami nel tuo rifugio
terrei fermo l'orologio
perché fuori è tutto scuro
districarsi diventa duro.  

Guerra
Un serpente striscia sull' arido terreno,
lucido e pieno di veleno,
ha sete di sangue,fame di carne,
sa che qui può trovarne.
Affila i denti oltre la trincea,
c'è da saziarsi dentro la moschea,
poco importa se tenera o dura,
bisogna mangiare a sbavatura.
Luccica il ghiaccio negl'occhi,
sangue freddo emozioni non tocchi,
cruda macchina annebbia la mente,
tant'è che tutto è perdente.  

Fratello
Fratello che vivi di note,
giri le piazze vendendo bottiglie vuote,
viaggi a bordo d'un cuore
che mastica chilometri di parole.
Dammi stasera la tua ricetta,
da coltivare la vita che m'aspetta,
dammi questa sera,l'illusione
di vivere bene,in questa prigione.

Fratello che giri nel mondo,
hai dentro,un bene profondo,
colpisci la mente delle tue prede,
aprigli gl'occhi ,affinché ci crede.
Tu metti tutti d'accordo,
perché ti basta uno sguardo,
scavi nell'animo delle persone,
da farne uscire,la parte migliore.

Fratello cantautore,
spiraglio di sole,in questa prigione,
dicci quelle parole buone,
da farci stare bene,
che bello poterti toccare,
fare tardi a dialogare,
un pensiero non si può cancellare,
quando è l'anima a farlo volare,
un fratello non si può rinnegare,
quando il cuore lo vuole accudire.

Fratello del cuore,
rinnovaci con le tue parole,
portaci in giro nel mondo,
come cimeli del tuo girotondo.

Fuori tempo
Siamo fuori tempo
non abbiamo scampo
è passato come un lampo
appassendo i fiori del campo.

Sei in fuorigioco
lamentarsi serve a poco
devi rimanere a casa
in lista d'attesa.

Tutto passa in fretta
non c'è niente che aspetta
non ritorna indietro mai
bisogna sfruttare il momento sai.

fuori tempo massimo
come se non ci fossimo
abbiamo saltato il turno
quando era il nostro giorno.

Gira la giostra da se
modo di tornarci non c'è
perché la partita va avanti
non accetta ripensamenti.

Caporale
Da ragazzo lo ricordo appoggiato al balcone,
asciugava i lunghi capelli al sole,ci passava ore,
nella testa gli rotolava un pallone
perché era tanta la passione.

Atteggiamenti da duro,
ma con un cuore di burro,
lo visto sempre in prima fila,
gioire e soffrire,per un ideale,
lo ricordo spalare neve,
tra le vie del paese,seguito,
da un branco di cani fedeli.

Caporale,mi viene in mente,
la morte del mio parente,
a te coetaneo,dicesti :
"mi devo preoccupare!"

Vedi come è andata a finire!

Gegè,il becchino,
ha trovato posto nel terreno,
da tanti anni accudito.

Ci lasci troppo presto,
hai un compito in un altro posto.

Disagio
euro o lira,
qui la cinghia si tira,
occhio,bisogna stare attenti,
in troppi viviamo di stenti.
Di chi la colpa,non sappiamo,
con lo stipendio non ci arriviamo,
dobbiamo fare i salti mortali,
sperando che non ci si ammali.
Siamo sprofondati nel fosso
con i conti sempre in rosso,
risollevarci è una speranza,
in un mare di noncuranza,
veniamo perfino umiliati
da giudizi consigliati.
Sono condizioni di disagio,
acrobazie per un dosaggio,
intanto siamo bombardati
da acuisti agevolati,
come se non avessero capito
che il portafoglio s’è smarrito.
Il coltello ha ritagliato la fetta
di chi vive in condizione perfetta,
a tanti di loro,poco importa
se è avariata l’altra parte della torta,
preferiscono fare giochi di guerra,
liberare popoli d’altra terra,
tanto stiamo bene in queste condizioni,
perché sappiamo vivere d’illusioni.

Gente distratta
Sul viale della stazione
appoggiato ad un portone
sta male un barbone
nessuno gli presta attenzione.
La gente è distratta
non si guarda intorno
corre tutto il giorno
come lepre matta
vive in agitazione
senza un momento di riflessione.
La gente non ha pazienza
ha poca coerenza
cura solo la presenza
la vedi chiacchierare
solo per giudicare
lamentarsi, la meta dei discorsi
vivendo di rimorsi.

Lager
Fumano camini assassini
nel gelido freddo dei campi
ombre di uomini, si aggirano
trascinandosi lungo sentieri guidati,
nulla ferma la furia brutale
colma di odio razziale.
Non v’è,
ne tempo ne più lacrime da versare
piuttosto un tozzo di pane
per continuare a vegetare
con quel po’ di forze.
La ferocia si accanisce
massacrando dignità personali
numeri e colori dividono i prigionieri
ma in sostanza, nemici da sterminare.
L’orrore di questi lager persiste
negl’occhi di chi rimane,
niente potrà saziare il dolore
nemmeno si potrà cancellare
l’immagine di tanta crudeltà.        

Il fiume del pianto
Scorre che è un incanto,
non si ferma un momento,
non teme confronto,il fiume del pianto.
Scende dai colli,attraversa pianure e valli,
di vari livelli. Copre tutte le pelli,
con i suoi ugelli.

Non è da nuvola formata,quest’acqua distillata.
Dal cuore viene sgorgata,dall’anima è rigenerata.
E’ nella nostra natura,il senso di questa figura,
che inevitabilmente bagna,la fertile campagna,
dello sgomento……

Il triste fluire dell’evento,non è mai spento.
E’ eterno alimento,per il fiume del pianto.    

Santo padre
L’uomo vestito di bianco,
armato di spirito santo,
trascina quel corpo stanco.
Nulla gli è oscuro,
si imbatte ovunque
infrangendo ogni muro.

Ha subito tanti dispiaceri,
inflessibile però, segue il cammino,
per lui sono doveri
per sentirti vicino.

L’angelo bianco ha preso il volo,
per quell’ultimo viaggio
da affrontare da solo.
Accogli o padre, il figlio fedele,
che ha sorretto la tua croce
addossandosi un male crudele.

Abbraccialo, tienilo stretto,
è stato così buono,
si porta il nostro affetto.   

Se avessi
Se avessi un fratello
col mio stesso cervello,
che faccia da ombrello
ma senza tanti perché.
Sarebbe copia nata da me,
vivrebbe, con niente di se.
Nel mondo è arrivato
da un sistema studiato,
da un passo forzato.   

Alberto Castagna
Quando un amico va via,
ci si aggrappa alla scia,
impressa è l'espressione
come un fermo immagine,
ognuno ne ricama del suo
per ricostruire il mosaico
dell'immagine esistenziale.
È uno strano amore,
non dei sentimenti,
ma relazioni sociali,
una strana vita consuma
l'estro di viandante,
ritagliandone l'immensità.
Dondola nell'abbraccio fragile
"Gli avrei voluto dire",
rimane accesa la fiamma,
arde ancora legna,
penetrano le radici del Castagna
a riscaldare l'atmosfera.
Certe stelle non cadono,
sospese ti guardano
e il tempo non basta mai
per parlare di lui.   

Sei volato via
Sei volato via, nel silenzio della sera,
hai rotto in un momento, il legame che c’era.
Amavi la vita, la comunicazione,
sei volato via senza una ragione.
Sei dovuto andare, lasciando qui,
le cose più care.
Neanche un saluto, con chi hai vissuto.

Chissà se hai capito, che saresti partito,
non saresti tornato, ci avresti lasciato.
Ora che sei sparito, perso nell’infinito,
cosa può riempire il vuoto lasciato?

Rimane solo un ricordo muto
della vita che hai vissuto
resta solo una preghiera
nel silenzio della sera.

Sei volato via, lasciando una scia,
ultima occasione, per farcene una ragione.
Sei volato via, nel silenzio della sera,
lasciando qui il legame che c’èra.   


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