Compagna di viaggio
Quanto cammino abbiamo fatto insieme
mia diletta compagna
e il nostro sentiero non e' stato sempre
Pianeggiante.
Abbiamo camminato a piedi scalzi
su sassi e rovi
e tu hai curato le mie ferite
ed io le tue.
Ci siamo dissetati con le nostre lacrime
e scaldati col nostro Amore.
Poche volte ci siamo fermati a sentire
il canto dell'usignolo
e ad aspirare il profumo dei fiori
ma e' bastato a ridarci nuova energia.
Alle volte mi hai lasciato indietro
o io ho lasciato te, ma sempre ci siamo
aspettati alla prima curva.
Abbiamo attraversato la stagione
delle viole e delle rose
e ti ho aiutata a coglierle
Abbiamo mangiato i frutti dell'estate
e ti tengo stretta per mano
nel vento dell'autunno.
E ora verra' l'inverno e colpiti saremo
dal freddo d'inverno!
Solo camminando stretti l'uno all'altra
avvertiremo meno il suo rigore.
Aspettami quindi un'istante
se mi fermo per voltarmi indietro.
Prima che t'incontrassi avevo gia' percorso
da solo tanta strada e sono piu' stanco di te!
Fra non molto quest'impervio sentiero
finira' e giungeremo in una grande valle
dove confluiscono mille e ancor piu'
sentieri come il nostro.
Li' non saremo piu' soli e se non restiamo uniti
potremmo perderci e non incontrarci mai piu'.
Finalmente potremo riposarci e ascoltare
insieme la musica degli Angeli
E io ti vorro' ancora accanto!
Dopo ogni inverno torna sempre la Primavera.
Voglio chiudere gli occhi
per correre sulle praterie del tempo
ed inseguire i sogni che fuggono veloci.
Voglio imprigionare il vento
che chiama le ultime foglie
a seppellir i ricordi sul viale dell'autunno
Tu fuggi ma rimani,
sparisci ma ti vedo e ti sento;
e ovunque tu ti nasconda
sei presente
finche' anelito di vita alleggera'
sul cuore scavato nella roccia.
E sui sentieri impervi del tramonto,
nell'arena delle mie lotte,
nella selva dei miei rancori
nelle oasi del deserto,
io ti chiamero per parlarmi d'amore.
E un giorno ti fermerai
incoraggiata da un pallido
raggio di luna
Smarrimento
Veloce assorbe il deserto
il fiume del passato
mentre il Silenzio chiude con fragore
la porta del tempo.
Intreccio del Destino
simile a ghirlande di fiori
si dissolve
travolti da un turbinio di ricordi senza fine.
Tutto intorno e' vuoto!
Vuoto il mare cha ha donato la sua ultima goccia
a chi ha versato per te lacrime amare
vuoto il Cielo la cui ultima stella
si e' spenta ammalata di tristezza!
Vuota e' la terra che ha accolto nel suo grembo
l'ultima Speranza.
E ancor rifugio cerca all'oasi
falsa chimera di disilluse spemi
L'alma tradita e stanca
che di mortal gelore
approssimarsi avverte il lieve passo.
E si trascina prima e si dispera
e piange
che L'Amore arsura
come fuoco
dentro s'avvampa e brucia.
S'abbatte infine e su aride labbra
muto nome bisbiglia
che dal pensiero fugge.
A se' forse richiama
per ritornar sui passi
ma invano
Di miraggio ingannevole e crudele
vittima ormai
si logora e a partorir frenetiche
illusioni nuda s'accoscia.
Ma morti sono
generati da fattrice morta
sogni e desideri
che morti sono ancor prima
di varcar la soglia.
Stringe sua mano nell'innatural travaglio
di sottil rena un pugno
e mentre s'adduol
veloci sfuggono i granelli e niente resta:
aperto il palmo e nudo.
Ma allora mente vacilla e gia' s'appresta
Morte avvoltoio a consumar macabro pasto
sputando poi scarnite
l'ossa
nell'arido deserto della vita.
Alla mia dolce donna
Sdraiato inerme sulla spiaggia
osservo il tuo volto
e la mia anima si ricolma
di gioia inesprimibile.
Il tuo sorriso riscalda il mio cuore
come i primi tepori sciolgono
la neve di un gelido Inverno.
Come potrei esistere senza di te?
Le tue parole sono rassicuranti
e quietano il mio spirito
stanco di soffrire.
Cosi', assorto in questi pensieri
mi inebrio di sani sentimenti
e in una notte di luna piena
stordito dall'immagine di Te
confondo il rumore delle onde
del mare con le tue parole
ed i bagliori delle stelle
con lo splendore dei tuoi occhi
e un anelito fremente pervade
il mio cuore galoppante d'amore
E mirando sempre piu' lontano
ringrazio Colui che un di'
decise di farci incontrare
Piccola Ninfa dal ceruleo viso
dagli occhi del color d'acqua marina
d'oro i capelli tuoi mesto il sorriso
bianca ed affusolata la manina.
Nessun pittore potrebbe mai formarti
sulla sua tela si' come tu mi appari
alcun poeta saprebbe immortalarti
coi suoi versi sterili ed avari.
Solo il pennello della mia fantasia
dipingere saprā la tua figura
solo il colore della mia poesia
ti saprā dire quanto sei bella e pura.
Sopra il tuo volto triste e pensieroso
vedro'affiorare un gaio tuo sorriso
ed il tuo sguardo diverrā gioioso
piccola Ninfa dal ceruleo viso
Volare
Ho chiesto al vento di portarmi via
verso orizzonti di mete lontane
onde poter ridar all'anima mia
la pace persa e rinnovate brame.
Lieve nel ciel vorrei poter volare,
lasciar quaggiu' dolor, tristezza e pene
alte montagne e mari valicare
dimenticar chi mi ha voluto bene.
Ma il vento mi ha risposto: O mio fratello
come vorrei poterti accontentare
quel che tu vuoi sarebbe molto bello
ma credi a me, non te lo posso dare.
Non hai ultimato ancor la tua partita
e sino in fondo la devi tu giocare,
e quando un giorno essa sara' finita
soltanto allor tu potrai volare.
Quaggiu' devi restare per soffrire
e la tua croce devi pur portare
malgrado tutto lasciamelo dire
la vita e' bella e la devi tu amare.
Svegliati ordunque col tuo signor fardello
cammina sul sentier che ti č tracciato
tanto, come va' il mondo, al brutto ed al bello
quel che hai scritto ti sara' donato
Solitudine
Chi siete mai
ombre indistinte e fluttuanti
che nella grigia penombra della strada
danzate silenziose?
Un tenue raggio di luce
vi proietta sul soffitto
ed il mio sguardo vi insegue discreto
ed accorto a non turbarvi.
Siete voi forse i miei ricordi lontani
tornati a far da compagni
ai miei pensieri?
O siete i miei sogni
irrimediabilmente persi?
O le mie amare speranze
tenute invano?
Chiunque voi siate
mi siete ancora care
perche' voi solo confortate
la mia solitudine ed il mio Dolore.
Voi m'infondete coraggio del domani
che il terrore dell'oggi
cerca invano di sottrarmi .
Sirena dello scoglio
Un giorno per distrarmi camminavo
in riva al mare un di' di Primavera
ero un po triste e solitario andavo
per l'aria frizzantina della sera.
A piedi nudi libera la mente
onde la pace amica pregustare
e dentro mi sentivo stranamente
un grande desiderio di sognare.
E giunto della spiaggia a limitare
la' dove cominciavano gli scogli
deciso un poco di sostare
m'inerpicai sopra quei sassi spogli.
Il mare li lambiva dolcemente
siccome la carezza di un amante
per poi ritrarsi molto lentamente
a ricomporre un onda che avea infrante.
Un suono ne emetteva il movimento
dell'acqua che si andava e ritornava
un suono che d'amor parea lamento
e il mio desio pian piano liberava.
Sommesso allora accompagnai quel canto
mentre che in petto mi si stringeva il core
e gli occhi s'imperlavano nel pianto
di chi ne fu tradito nell'amore
M'accorsi allor che in sogno rivivevo
un giorno di un passato ormai lontano
quando stretta al mio cuore le dicevo
t'amero' sempre sussurrando piano.
Quelle parole dolci ed appassionate
che io le donai con vero sentimento
lei le avea perse ed io le ho ritrovate
sotto quei sassi , le avea nascoste il vento
Alla donna del mio cuore
Che notte piena di gioia!
La pioggia accompagna i miei pensieri,
li rende piu' semplici
quasi velati d'allegria
al ticchettio delle gocce
che schizzano incessanti.
M'immergo nel buio,
t'immagino mentre corri lungo i viali del tempo,
intensamente assorta nella vita che pulsa,
libera e felice.
E io t'inseguo, fino a raggiungerti,
docile e sereno, timidamente frenato dai tuoi occhi,
trasparenti come il tuo cuore,
pieno di ioia e di amore.
Mi fermo d'avanti alla mia gelosia,
alla paura di perderti, di non abbracciarti piu',
di non averti nel mio, come tu nel tuo cuore,
splendidamente avvolti in un sogno
grande come l'universo,
infinito come la profondita'
della tua anima.
Perdona la mia rabbia, non meriti i miei tormenti
le mie angosce cosi' stupide.
Vorrei star sempre al tuo fianco,
ed un piccolo momento con te,
e' sempre un tuffo nella felicita'.
Rassegnazione
Plana il Dolor
come sparvier dal monte
e nell'aere volteggia
ad osservar la preda intento.
Acuto e' l'occhio suo
di sangue colorito
e scruta
ed il cerchio stringe e poi rallenta
e ancor alto si eleva
onde sferrar l'attacco.
A che giova fuggir
se giu' al deserto
non anfratto ritrovi
ove parar te stesso.
E ancor lottar non giova
che con l'artiglio suo
strazio Ei farebbe
delle ferite inferte.
Meglio adunque esser pronti
il petto ed il cuore
ad offrir al crudel rostro
perche' piu' incruento e lesto
possa il soccomber tuo
sopravvenire.
Arma tua sola e' la speranza
che il brando suo
mortal colpo non sferri
e che egli
deluso da tenzon mancatta
ritorni disprezzandoti al suo dirupo.
E solo allor puoi dir
che sulla Morte hai vinto.
Il sogno
Ho fatto un sogno che voglio raccontare
ero di notte in una strada stretta
mentre che m'accingevo a ritornare
in verso casa camminando in fretta.
Quand'ecco giunto in vetta alla salita,
odo un richiamo che mi giunge fioco,
mi volto e vedo un'ombra che m'invita
con grande dolcezza a soffermarmi un poco.
La voce mi sembrava una carezza,
lieve e gentil mi penetrava il core
e mi scioglieva dentro la tristezza
chiesi chi fosse e mi rispose: Amore
Rimasi pensieroso ed un po' interdetto
mi parve questo un sogno dentro il sogno,
ma poi fugati i dubbi dal mio petto
di stringerla al mio cuor sentii il bisogno.
E lei leggendo allora il mio pensiero
mentre che un campanil segnava l'ore,
mi disse: son l'amore e' questo e' vero
ma insieme a me c'č sempre anche il Dolore.
Se meco vuoi sostar non indugiare,
la notte č breve e ormai quasi finita,
se insieme a me ritornerai a sperare
lui per compagno avrai tutta la vita.
Ma senza aver il tempo di pensare
su quanto in quel momento avevo udito
un grande bagliore mi fece ridestare
ed il breve , dolce sogno era finito.
La vita e' uno scenario sorprendente
attori e guitti a recitar la farsa
ed in mezzo a questa gente
ci son anch'io in veste di comparsa.
Mi sento un po' umiliato
mi piacerebbe fare il personaggio
ma poi rifletto e dico ma che fa
tanto sta vita e' solo di passaggio. |