Stanza d´ospedale
Disinfettante silenzio
letti lenzuola camici
Isola la sensazione
restringe il campo l´attenzione
stanca abitudine la solitudine
Mani ti lavano
mani ti medicano
mani portano il pranzo
Aspetti
nessuno al tuo letto
sentimenti ... ferite aperte
solitudine quel sentirsi ...fine
solo... fissi il vuoto
Pensiero ti rivive indietro
luce e buio
sogno e realtà a scontro
Notte
opprime il buio
Bisogno
manca il respiro...
Arriva bianco un camice
non il tuo consegnatario
Silenziosa la mano
t´accarezza il capo
Sorridi incredulo
lampo d´emozione
è scossa elettrica
riparla attimo l´Amore
Copre delicato il lenzuolo
e nel calore d´emozione t´addormenti
Ultimo il respiro
Malati terminali e solitudine.
S´accompagnano gli occhi
Lenta la musica unisce
Colori i visi
sono baci
Sfuma il suono
è carezzevole
S´accompagnano gli occhi
Mani prigioniere di un incontro
s´abbandonano
roseto di rose profumato dalle mille spine
Io incoerenza tua
E scoppiettii di foglie
Essenzialità d´essere
riserva sconosciuta e nuova
passaggio colorato
di carezze e senso
Sfilacciano al fuoco
parole
tenerezze
abbracci
Ed io incoerenza dolce tua che volo
Ma la rete è trama
Si dice sempre
-giusto valore grazie! -
E senti libertà di scelte
chiusure di porte al prestabilito
Fulcro sempre l´Essere s´illude
e gonne morbide s´arricciano alla Vita
Emozioni alte ariose impalpabili
firmano le aurore... cascate di colori mattutini
Fiori semplici ridono tra i campi
spighe e papaveri illuminano i sogni
Ma la rete è trama
e porta poi rose con le spine
Resta solo tocco di pastello rosato... il Tempo
scoloriti e lontani salutano
dolcezze sciolte all´aria
petali senza più volume
Trasparenze antiche di quei papaveri d´allora...
Morbida Giorgette il giorno
Qualità ambrata lo sguardo
rigava solitudine nell´ombra
Sbocciarono i gerani sui gradini
schiusi al sole
ritrovarono il sorriso occhi tristi
Evanescente avorio
divenne sinfonia di toni ogni respiro
E fiori a drappeggiar sensibili d'attimo
ogni bacio
Morbida Giorgette il giorno...
s´incammina a piedi nudi al sole
S´aggiunge alla favola del tempo
Cascata giallo arancio
cade morbida sul corpo
Il pizzo nero è attimo di sguardo
Luminoso di calore
s´aggiunge alla favola del Tempo
Distesa quotidiana di tenerezza
racconta viva ogni attimo l´incanto
Ringrazia il vivere lo sguardo accanto
Ammalia dolce
invitante sempre
carezzevole carezza
Infinità d´Essere... il sorriso
Morbida e donna
E mi sento morbida
..............quando mi parli
E mi sento donna
..............quando mi tocchi
e mi sento bella
..............quando mi guardi
Sorrido...
..............sintonia di labbra
gli occhi
Certezza del mio tempo
---------- tu
Specchio che rifrange
---------- io
Intensamente
Intensamente
E mi sento te amore
Mi penso amica
L´angoscia annulla il giorno
E tra le dita i giorni...
Schiudo l´uscio
Tu lì dimentico del vivere
Richiudo e piango
Ferrea nel silenzio
mi penso amica
Nella bufera ti camminerò davanti
donna di carne ti avvolgerò amante
emozione volerò sulle tue paure
Ti racconterò di me ridendo
per annullare ogni tuo nodo
Cautela al tuo pensiero ascolterò
Ma quando aperte le muraglie dormirai
poggerò - diversa - le mie labbra sulle tue
e piano per evitarti angoscia
ti griderò d´un fiato..." Io T´amo! "
Introspezione nuda di me stessa
E li ritrovo così ogni mattina
fogli abbandonati pantofole stanche
La mia anima il mio sentire
attaccati sempre a un foglio
nel loro viversi ricordo
Ed io già diversa da quell´attimo
che silenziosa leggo vestita di me spogliata
Ombre che vanno nella nebbia
ricordi di una notte calda
Vissuti d´un passaggio temporale
spazzati via da un vento cieco...adiòs
Proiezione nuda di me stessa
E vi leggo sorridendo fogli sparsi
pantofole calde ai miei piedi stanchi
Coperte a scambio
Scacchiere di fili°°°
giaguaro l'emozione
le parole annusano l'umano°°°
Lampi nel buio°°°
Sono
labirinti di memorie
sorgenti d'orizzonte
che si regalano
coperte a scambio°°°
pillole per il sorriso
farcite--------------------- di pura cioccolata.
Rispecchio d' occhi il cielo
Malinconia d´abbandono
dipingono gli occhi
Mancano le mani care
carezzano lenti e lunghi i capelli
sapore di vita respirano le labbra
Privo di parole il Tempo
Vivere attimo un ricordo
Colore ambrato nell´aria
ondeggia profondo il desiderio
scivola lento fiume Lontananza
Rispecchio d´occhi il Cielo
Sentirsi sola lucciola nell´erba
Nella notte senza stelle
sentirsi sola... lucciola nell´erba
Silenzio
profondità d´Essere che lotta
Fuori Tempo e Spazio
Essenza
Prendere forza da uno sguardo caro
da un´ovatta calda
Lucciconi gli occhi
scrivono il dolore
Carezza muta
solitudine che si riveste
Emozione e Vita
Denti a pettine pettinano i giorni
Piacere tra le dita
Ciocche evocano emozione
tristezze gioie perplessità
calde dorate
riflettono cromature d´infinito
Denti a pettine pettinano i giorni
Scritti nel vento segreti cari
lasciano gli artigli
Passi di colori nuovi
sintonia mielata d´oro
traslucida Emozione
Fruttata calda.
Eterno femminile
Eterno femminile
Gesti audaci delle dita
Inquietante segreto
Ciocca che plasma il viso
Tela sensuale di passioni
Attrazione semplice
Ieri oggi domani
Acqua Aria Terra e Fuoco
Primordialità dell´Essere... progetto libero
E tu sul mare a galleggiare
Girato l´angolo
è luce
fioca se vuoi ma luce
Vivere la Vita
galleggiando a mare
arsura e cavalloni
Poca terra attorno
Serio si porge altero il viso
Consapevolezza che non s´illude
Consapevolezza che non si arrende
Un attimo per riposare
Aprire le braccia
Alzare il viso al cielo
offrirsi per assorbirlo addosso
Scuote l´ora
Senti bagnato attorno
ad occhi stretti t´ illudi speri
Inzuppato il corpo riapri gli occhi
Tuona forte il temporale
onde alte addosso
E tu sul mare a galleggiare
Stringe i denti
Rancore - il Fato -
Rabbioso riapre nuova una partita a scacchi
Ed il passo mai fermato a navigare
Forte di timone.... a galleggiare
Vivere
Bacio al cioccolato
Bacio al cioccolato
unge
Riccioli i capelli
senso
Ardore delle mani il corpo°°
Sospese
gocce
scivolano...
Voluttà...
Equilibrio vitale
gli occhi
leggono
scrivono
Lampo il desiderio°°
Tra le ciglia
fessure strette imperlano
inquiete
fragili
Colorate reti.....l´Oggi°°
Adiòs
Adiòs
E negli occhi implacabile si ferma il Tempo
lucido lo sguardo scrive l´attimo
Senza parole il battito
Immobili le labbra strette nel loro stesso abbraccio
Senza muoversi
senza mai voltarsi
pallido un viso
cammina in piedi
Esistenza intrappolata in quel parlare piano
adiòs
Nel vento foglie raccolgono... " Per sempre ".
Passi lenti quell´andare
Ricordi la stradina stretta
una salita di pietra vecchia
fuori dal Tempo
Tutto gradini quell'arrivare
ciottoli di pietra antica
vasi di fiori
colori miscelati ad ombre
Ci borbottavi tanto
mi tenevi a vita tanto
passi lenti quell'andare
Il portoncino è sempre lì - blu -
un po' scrostato adesso
ironico ci ridevi sempre
colori mediterranei addosso
Rivivo istanti
risento tenerezza
e quei nostri corpi ...
accanto
amore gioia
un momento
l' infinito
e sotto il mare
E ci sei
lontana spiaggia
tenerezza disarmante d´un sorriso
Ed abbaglia sempre il sole...
Passione e sale
Non prenderò acqua al fiume
piove senza tregua il cielo
fitta pioggia a ricoprire il corpo
E dentro lacrime salate
Non prenderò acqua al fiume
cadrebbe anche lì questo mio sale
mai far bere ad altri il tuo dolore
E me lo spremo addosso questo mio sale
e brucia
e graffia
consapevolezza d´un giorno ormai finito
Passione e sale.
Inutile il ricordo
E liberi si gettano
Nell´acqua
Mille colori
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Sfumature varie
::::::::::::::::::::::
Di ogni razza
Ma tutti insieme
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Solo e soltanto fiori
::::::::::::::::::::::::::::
Passi silenziosi
Si salutano col dito
Solo un sorriso
Attimo intenso
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Immagine
::::::::::::::::::::
Che resterà
Nel cuore
::::::::::::::::::::
Tutto il resto
:::::::::::::::::::
Sfuma
ogni
giorno
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Inutile
il ricordo.
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Tu terra
Ed urli per rompere il silenzio che ti ghiaccia
e tra le rocce è dimentico ogni passaggio
Bianco annevato il giorno
si vede appena
soffocato dalla nebbia
grigio profondo il cielo
non sa neppure piangere
Tradita tu terra
Affiori a stento
sussulti senza più controllo
Ed urli
Urli
ferita per le tue stesse vite
E forza nell´infinito tempo aspetti
I pensieri persi
Finiti i brindisi
chiusi i portoni
si siedono le anime
Le strade vuote
hanno ancora
archi di luce sospesi in aria
immagini di una gioia
che follia pura
cambia sempre casa
Inutile cercarla
rischioso crederle
per quel suo vivere
istante errante
sogno vagabondo
sempre dimentico dell´ieri
Cadono le foglie dagli alberi
crudele il vento le insegue
indifese le distrugge
Lente gocce scivolano
bagnano i pensieri persi
E dormo
e mi sveglio
e vedo la stanchezza
stanca
sfinita lei stessa
appoggiata senza forze al muro
Non le dico nulla
potrei piangere
Mi giro semplicemente
e pensiero muto
lentamente
rimetto insieme
i fili della mia stanchezza
Domani dovrà pur ricominciare il giorno!
Una formica
E´ facile bruciare viva una formica
nel terribile silenzio di occhi scuri
che bramosi sperano passo passo
nei passaggi di una morte atroce
Difficile farla vivere quella formica
quando solo una goccia come il silenzio
linfa leggera potrebbe assicurarle vita
Disturba ancora troppo
quel suo riuscire a vivere di poco
E' pesante l´umiltà
offende l'ira che, cieca sempre, odia!
A spalle e mai a guardarsi gli occhi
Sparse sagome
linee nella nebbia
Tutti a spalle e mai a guardarsi gli occhi
cappotto e cappello in nero tutti uguali
rumore comune i passi
e quel cappotto che non riscalda più la solitudine
e quel cappello che non ripara più dal freddo
spazio immenso
camminato sempre troppo in fretta
difesa perdente
illusione senza ricordo il domani
ferocia d´un vivere
dimentico
di guardare la sera le stelle in cielo
Scalfita dallo scorrere del tempo
Ricordi la stradina stretta...
una salita di pietra vecchia
scalfita dallo scorrere del Tempo
Tutto gradini quell'arrivare
e ciottoli di pietra antica
e vasi di fiori ai bordi
colori in controluce a dire
Ci borbottavi tanto a volte
m'incatenavi a vita ...tanto a volte
passi lenti quell'andare insieme
Il portoncino è sempre lì, blu
un po' scrostato adesso
e tu ironico a riderci... sempre
per quei colori mediterranei addosso
E sotto il mare
Percorro ogni attimo
rivivo istanti
risento tenerezza
quei nostri corpi accanto
Fu amore fu gioia
un momento solo
un momento d'infinito
E tu ci sei ancora
lontana spiaggia
tenerezza disarmante d´un sorriso
Un giorno.
Seduta ad ormeggiare
Sento lontano la luna
eppure i suoi raggi brillano sull'acqua
mi avvolge calda la tristezza
come languire muto d'essere
Ormeggiato il vecchio barcone dorme
forse ricorda anche lui
ed io sulla banchina mi sento ombra grigia
corda tra queste corde
ad ormeggiare ormai un ricordo
Ciao fiore
E poi
apri la porta
e mi arriva caro-"Ciao fiore " -
difficile esprimere il momento
difficile sensazione il rivivere
difficile emozione il sogno
Tenerezze di mani che s'intrecciano
occhi che si chiudono ad incrocio
gocce di rugiada
appena colte all'alba
Arancio vivo l'orizzonte
Respirami sempre accanto
Dormi ed io accanto penso
m´assorbono
tempi comuni
tazze al mattino lavate insieme
sorrisi
problemi
lacrime
asciugate a turno
Ed è carezza
questo tuo respirarmi accanto
girandoti nel sonno
Sorrido
mi stringo a te
sicurezza calda
e sussurro tenero
quasi dormendo
ti raccomando piano
-non cambiare mai -
Senza fine
Intensità dorata
la luna stanotte
veste le foglie
A mille a mille
compatte
raccontano l´ulivo
Attorno
verde prato
l´erba accoglie
Fruscio potente
il fogliame
segna il tempo
Stagioni e passi d´uomo
nel ricambio
Tempo nel Tempo
Senza fine
Questo nostro esserci E le tue cinque dita larghe sulla mia pelle distendono tenero il tuo amore Ed i miei occhi chiusi che lo assorbono in silenzio ridandogli immenso amore Emozione d´Essere che infinita illumina questo nostro Esserci
La vecchiaia Tra pietre tonde un barlume di fiammella per riscaldarsi Visi senza limite d´età parlano di solitudine Nello sfondo urla il silenzio Il vento sfiora una ciocca di capelli bianchi Scappa un vecchio fermaglio stanco Seduti a solo si raccontano i ricordi Triste speranza la vecchiaia Gallerie Luci verdi Corridoi oscuri Strisce gialle Pareti in chiaroscuro contro il nero di un cammino al buio Lampi nella notte scontro sangue vite sul selciato senza tuoni... Gallerie Ed a volte Ed a volte il canto Supera lo stesso volare Ed è pianto che resiste al fuoco Ed è passo che toglie ogni respiro Ed è chiedersi un perché che non ha più senso E´ tempo fine e ricordo di un esistere mai avuto Dolore che scava l´essere senza toccarlo Fantasia di un giorno dimentico mai fissato sul calendario E il silenzio vive Immobile nell´aria calma serena l´alba essenza di me stessa Ti sento E sei nell´acqua che m´avvolge gli occhi nell´alba che nuvola m´abbraccia all´orizzonte Mi parli nel silenzio un po' assonnato carezzi leggero questo mio viso Ti cullo con gli occhi il cuore E laghi i tuoi occhi ricci viviamo insieme essenze. E ridi E ridi Ed i tuoi occhi s´illuminano mentre ironico ripeti ...forse... probabile ed io che ti siedo accanto incorreggibile sempre nel richiederti realtà un sogno e tu serio improvviso che mi abbracci così senza domande e fragorose risate distruggono i -no-reali sguardi incrociati responsabili che parlano di intese Lento il vento si avvicina si ferma magico un po' invidioso e noi insieme odore caldo di pane appena sfornato ci scambiamo silenziosi le nostre stesse vite Domani Un mitra dinanzi al viso occhi freddi mani sul grilletto filo spinato sul mondo refuso perenne l´umanità Strategie nelle stanze del potere povertà fame e terrore per le strade negli sguardi della gente silenzio vestito di paura e lente troppo lente camminano le ore speranza senza più speranza tremore che assorbe il passo Domani forse domani scrivono correndo le nuvole stamani sono lontane loro e corrono corrono corrono sempre Carezze e solitudini Esseri senza parole possibile ed impossibile anime scavate nel tempo -carezze e solitudini- Stagioni senza fine avvolgono mute i giorni La vita scrive a pelle d´umano le sue ore alternandone le strade Prudente il tempo comprende guidando il vivere Quando ombra la luna Voglio lavarti con la mia luce il volto toglierti quella nostalgia che ti ricopre l´anima riempirti di tenerezza queste tue guance costringerle a ritrovare sempre il sorriso quando ombra la luna tenterà ancora di toglierti il respiro Voglio diventare l´abitudine rara della tua vita quella che sa capire ogni tuo affanno Voglio essere ora e secondo Istante che riesce a crescere di te contro il grigiore di un destino che sardonico nel tempo Tenta di giocarci a dadi i giorni E piange il pianto Desolazione d´anima Occhi sgomenti - i sopravvissuti- Soffoca la vita l´acqua E mani si sollevano per carezzare per chiedere respiro E mani si turano le orecchie per non sentire il vuoto Angoscia di voci che si cercano paura che offusca il vivere Ruote ghiacciate le parole cronaca in diretta girano nell´etere E piange il pianto E tira pietre all´ingiustizia allo strapotere di chi offende ogni diritto E si piega in due il corpo povero E braccia a dirsi mille i perché E il fiato diventa asma -Troppi i morti- E il potente declama declama sempre -E la gente muore- Divento polvere di stelle Mi dico attimo Mi cerco attimo Mi vivo attimo ::::::::::::::::::::::::::: Tasti di pianoforte M´inondano l´anima ::::::::::::::::::::::::::: Mi sento Vento Mi sento Seme Mi sento Terra ::::::::::::::::::::::::::: Mi insegue il Tempo Divento Aria ::::::::::::::::::::::::::: Cancello::::::::::::virgola:::::::::::::::::::lo Spazio ***************************** Posta Messa All´asta ***************************** Divento Polvere di Stelle E cerco di donare Amore al mondo ***************************** Ad un Mondo che bendato beve solo bollicine di champagne :::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::dimentico dell´Acqua Paura assale Fuochi rotanti scendono dai cieli dilaniati :::::::::::::::::::::::::: Spade di serpenti Trafiggono colombe :::::::::::::::::::::::: Macchie di rosso sulla Terra \\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\ Tempeste nei giorni della Storia ::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::: Tuoni e lampi chiudono le strade ^^^^^^^^^^^^^^^ Umani tremano... Vedono gli uccisi ^^^^^^^^^^^^^^ Ed è orrore ^^^^^^^^^^^^^^ Dolori antichi Esplodono ^^^^^^^^^^^^^ Cigolano al vento cerniere arrugginite Sbattono porte senza più controllo ::::::::::::::::::: Paura assale :::::::::::::::::: Tu chiave segreta entri ::::::::::: atteso ::::::::::: attesa ::::::::::: e stelle in fila perlate di sensualità velate ::::::::::::::. sorridono complici ::::::::::::: E voglia di te, io E voglia di me, tu . E voglia di te, io e voglia di me, tu Stelle di velo blu vestono Sui gradini astro tuo mi vivo Tempo Tramonto d'autunno Sommesso il vento disperde nuvole arancio Terra grassa , arata prepara in grembo la vita Lievi e stanche cadono le vecchie foglie Fiamme d’autunno rosso fuoco ultimo splendore del giorno che chiude invadono l’anima Lenti i sogni vanno. Ed è Natale Ed è Natale Quello festoso ed è corrersi incontro ed è emozione a fiumi ed è abbracci ed occhi a luccicare Parole che s´incrociano a lampi pagine vissute promesse nuove nella mente Ed il finire di un anno è già alle porte storia già scritta che va silenziosa a chiudersi nel libro un po´ ingiallito dei ricordi Avanti il profumo di mille desideri il sogno di giorni nuovi in officina e ti rendi conto che la vita :::quella vera::: sta nelle piccole cose nel profumo di un libro che piano rileggi volentieri nel toccare oggetti cari che ti danno un tuffo forte al cuore e ridi guardando il correre frettoloso negli occhi invitanti di un bambino E per un attimo ti fai un assolo con i tuoi ricordi quelli da lasciare indietro quelli da tenere al caldo :::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::: perché Natale è sapere andare avanti sempre :::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::: guardando con attenzione chi ti passa accanto sorridendo semplicemente ad uno sguardo triste per pagine nuove che vogliono restare sole senza nessun colore addosso bianco su bianco::::: il niente E ti fermi allora e vai a passeggio tenendolo per mano quello sguardo triste Perché a Natale "quello di tutti i giorni" le pagine vanno scritte sempre per festeggiare poi quello del::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::"25/12" Ed il Tempo saggio che indica::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::i percorsi E Principe la Vita abbraccia:::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::Realtà e Sogno :::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::E noi viviamo Moi, chemisette Amarti è questo amore che ti porto io creata per amare tu per essere amato amarti è presente mi allacci il cuore mi fermo per emergere voglia io di vivere che t’appartiene la mia nudità legata alla tua diventa nostra delicatezza tua ,io mi sfilo leggera la camicetta sobria tavolozza di colori ,tu mi disegni su semplice carta di giornale tra i fiori che mi vivono e fascino d’un sorriso frammenti d’anima emozione appare. Un boccale di birra Ed in paese la sera gli uomini dei campi stanno attorno ad un tavolo mozziconi di sigaretta alle labbra e poche parole per dire parlano per loro, lenti, i gesti riflettono il loro pensare giocano a carte per pochi centesimi per vivere diverso un attimo e visi rugosi sanno ancora sorridere per nulla vivendosi un momento d’incontro che lento nel giorno si è atteso che dentro sereno si gusta E nel silenzio di una notte vicina splende d’umano un boccale di birra. Antico e nuovo Rosato il cielo veste ogni contorno Azzurro chiaro il monte si staglia alto con le sue due cime a freccia Alture e valli distendono al cielo il loro essere stanchi continuo lavorio di una vita che non conosce sosta Nel sentiero coperto d’erba tra due parallele di sterrato ritornano gli uomini dei campi Giovani a torso nudo e jeans arrotolati sopra alle ginocchia Vecchi con quell’andare stanco segnato dal tempo e dal lavoro E’ l’ultima ora prima della sera Ed io muta osservo raccolgo un fiore e silenziosa sempre lo porgo alla mia bambina e lei felice corre verso il gruppetto che ormai è quasi giunto e corre e corre ancora e abbraccia forte due ginocchia care e un nonno stanco ora si china carezza e sorridendo si prende in braccio il suo sorriso E Vite opposte per età dipingono sui visi teneri i bacini. Malinconia E te la senti arrivare addosso Sensazione che ti si allarga :::::::::::::::::::*a macchia d´olio prima il cervello poi le membra E tu che resti immobile:::::::::::::::::::::::::*ad ascoltarla mentre ti scorre dentro lenta E gli occhi che ti si stringono::::::::::::::::*poco a poco e le labbra che non si schiudono ferme l´una accanto all´altra aspettano forse le parole per rimuoversi *** Per:::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::*:rimuovere *** Per::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::*ricordare E diventa attimo intenso::::::::::::::::::::::::*il vissuto improvvisa ora che copre il giorno E compagno sempre:::::::::::::::::::::::::::::*il silenzio copre... E virgole si scrivono sole sole sui fogli ancora bianchi del domani ::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::*lacrime per occhi stanchi -ferisce l´attesa- stanchi per non cambiare mai E lento nel cuore un desiderio solo::::::::*piangere Malinconia:::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::*nel giorno Cioccolata calda Mi corri innanzi mi dici ridendo -fermati- gessetti in mano schizzi il tramonto che caldo ci abbraccia Palme alte richiamano la maestosità del cielo I rampicanti nel patio profumano di roselline e l’erba soffice si distende a letto per mille margherite appena nate Il sole si addormenta A piccoli passi ti vengo incontro rifletto su questa nostra vita io ombra tua che cerca di non deluderti donna che capìta vive tra grosso tronchi di secolari alberi e campi forti ed umili per meglio ascoltare sentire profondi e sinceri i contenuti che più contano nei giorni della vita contro disordini che sempre insidiano questo nostro tempo Hai finito il tuo schizzo mi vieni accanto parlandomi del tuo di giorno Entriamo in casa Ti corre incontro il gatto gli tiri una pallina colorata Fumante e amante si prepara dolce una cioccolata calda Triangoli e cerchi Triangoli e cerchi la Vita si appende a linee rette Spigoli e tondi si alternano intersecandosi sovrapponendosi integrandosi Colorati di mille sfumature l’arancio il rosa il bianco il giallo macchiano il rosso il grigio respingono il nero in una lotta perenne di Vita E magico accordo di cromature geometriche nel Tempo vince equilibrio il Cerchio E variabili si uniscono vibranti Arlecchino e Pierrot Arlecchino tu Pierrot io mille colori i tuoi bianco il mio ma comune musica suona per un insieme ed amore apre suadente e tenero le braccia Scivolano i tuoi occhi sui bottoncini che piccoli e tondi oggi chiudono la chemisette mia ti porgi alle mie spalle e astratti -dinamismo puro- ci scomponiamo limiti e identità forme e colori ci ricreiamo istanti di un divenire nuovo opera unica ogni volta compiuta espressione e musica vertigine d’avanguardia che si riscrive ad ogni unione a macchie di colore nuovo Ed è acqua che rinnova Nuvole al mattino si addensano grigie Giostre di luci lottano per sfondare il cielo contro un grigiore d’alba un sole malato tenta di alzarsi ma troppo raffreddato si avvolge le nuvole sul petto per riscaldarsi e starnuti cominciano a lacrimare Goccia dopo goccia la terra cambia di volume assorbe molle si tinge di marrone scuro e sazia , alla fine, s’addormenta Ed è acqua che rinnova. L'uragano Insetti farfalle e fiori sfumano in volute di fumo colorate Audace il vento sferza Fantasia e creatività umana si distruggono in un attimo nei campi Pesante ferro battuto misterioso vertice della natura vibrante d’ira l’uragano uccide Piegati gemono gli alberi i campi sono solo correnti d’aria la terra sbattuta violentata ancora, annega E l’uomo dei campi impotente appoggiato ad una trave inzuppato d’acqua guarda stringendo i pugni in tasca per non piangere lui, uomo forte ma pensa già alla rivincita fermo nel suo dolore per il tanto perso. Vestici sempre Lieve mi poggi le labbra sui capelli La tua mano sulla mia spalla mi protegge Il mio viso non ti guarda Girato al tramonto si perde nel cielo innalza una preghiera consegnandola alle nuvole per Dio -Amaci e facci amare- Con questa luce Dio vestici sempre pensaci ad ogni tramonto e con noi pensa a salvaguardare questi campi nostro ieri nostro oggi nostro domani dove duro spesso e solitario trascorre il giorno con il lavoro. Giorno dopo giorno :::::::::::::::::: Accanto a te ::::::::::::::::: Sensazione di nuvola.......Mi culli E l´infinito intero non basta -------------------per abbracciare questa favola che ricamata----------------giorno dopo giorno Si scrive piano nel libro senza fine del--------------la Vita Donna araba Donna araba, forza del tuo riscatto porti velo marrone per non morire nascosti dietro, potenti bagliori, i tuoi occhi osservano aspettano un momento preciso per lanciare, potente al mondo, il tuo ruggito, segnale forte del diritto donna che comincia a credere al suo riscatto, a quel poter essere finalmente –essere- libera donna nuova al sole della Storia E vai, per ora vai col velo, carcere sul tuo viso senza diritto ma pantera d’ombra, aspetti S'insinua caldo, folle lo scirocco E il cielo diventa cappa Le nuvole galoppano s’inseguono bianche, gonfie elettriche incontenibili Energie che sentono l’arrivo Ancora azzurro in alto il cielo più scuro e fitto in basso S’offuscano di terra foreste mute Sulle montagne la luce abbassa S’ allarga un sibilo cattura l’aria, il vento la sbatte la incide la disegna onda in cielo ed è frastuono immenso Fili d’erba sentono per primi quell’arsura grande sensuali si spogliano s’incontrano si cercano schiusi al senso nudi flessuosi in andirivieni senza più ragione s’imbrattano di fiori e petali di papaveri rossi s’intrecciano si porgono corpi all’aria colori al vento ed è abbracciarsi ed è furia di natura S’insinua caldo Folle lo scirocco Ebbra frenesia furente di calore passa tra le foglie cedono i frutti la terra vortice d’aria si perde spirale di calura è brivido che percuote despota tronchi e rami Sapore unico passa sotto le porte invade ogni finestra ed è amore passaggio misterioso di colore idea ed effetto E s’incatena l’aria E sbatte e grida ed è avventura ed è struggersi ed è distruggersi immagini di vita sudate e perse S’anellano le cime sulle montagne è obliquo il vortice Ed è comunicare camminare con l’anima del vento S’offusca l’aria forte addosso il raschio assale Sfumano diversi i sensi assopiti nel loro correre e la natura brama l’abbraccio che concilia ed è il parlare di mille lingue ed è il fuoco della mente l’essenza che sdirupa che dissolve l’ego E si perde il senso S’insinua caldo Folle lo scirocco E l’uomo guarda sospeso disagio Le rughe della sua fronte si segnano pesanti fazzoletti al gioco scenico di una natura che va al crepuscolo malinconia ignota furia che non conosce quiete e i visi chiusi per quel dopo ancora tutto sconosciuto Scomposto infuria il colore delle vesti spirale nuda la natura E poi gli animali s’acquietano s’allargano E corpi abbandonati respirano Cala la sera Sospesa l’anima che medita si rassicura Ed è il fragor dell’acqua ed è il risveglio S’insinua caldo Folle lo scirocco Caldarroste calde Lunghe nubi in grigio chiaro si allungano nel cielo imprigionandolo in larghe fasce Sfumano in toni vari,i grigi. Densi e grevi,bassi corpi, le nuvole,coprono avvolgendo la cima di ogni monte nascosti , loro cominciano ogni sera a raccontarsi piano i racconti caldi dell’autunno. Scivola immobile la sera come un mistero antico Alberi,erbe e fiori s’acquietano,carezze dolci, i loro teneri profumi. Arrivano lenti,stanchi impolverati i furgoncini con gli strumenti elettrici strumenti a volte rumorosi ma sollievo forte al lavoro di zappe e spalle degli uomini dei campi. Ultimi accordi, ultime battute poche le parole, tante le mani che pesanti e stanche si sollevano sul capo E’ l’addio della sera E’ il rientro Volute di fumo lunghe trasversali carezzano l’aria avvolgono le menti è l’autunno che inonda il tempo è il desiderio di calore di un tavolo di una casa calda di una zuppa in un piatto largo di pane fatto in casa di un focolare E’ l’aria che diventa magico profumo di caldarroste calde. Anime attaccate Seduta ti osservo Problemi di sempre risoluzioni da ricercare Speculazioni Offendono… -tra0,10 e tre euro- le differenze prezzi sul mercato -da produttore a consumatore- C’è crisi Silenzioso mi guardi mi sorridi triste Gente ha terreni ipotecati Anni ed anni di lavoro duro Brilla lo sguardo a qualcuno Pesantezza assale il cuore Passi muti, i nostri si uniscono conforto unico che stretto si ritrova contro il duro vento quando soffia. Mani delicate sfiorano sofferenze prive di parole Vediamo insieme tanti visi altri una parola per sollievo la dici a tutti Ci stringiamo calmi,alla fine, mano nella mano andiamo lungo il viale, chiuso il cancello. Cammini di vita i nostri giorni che si conoscono che si ascoltano nel silenzio supportandosi da tempo nel quotidiano vivere. Mercato di donne del 2004 E sempre vite stracciate per gradini saliti troppo in fretta battono in rosso senza speranza le scarpe su acciottolati vecchi Nel silenzio rivedono giorni sogni spenti dal presente scivola silenziosa una lacrima Lampeggia una macchina in sosta vorresti scappare urlare ma l’ombra nascosta ti guarda minacciosa ordina e tu sali, più sola ancora in due Mercato di donne del 2004 Nelle ore del giorno Nelle ore della notte Mi sorprendo a scorrerti le dita sul viso Le mani sinfonia di tenerezza gocce di luce lavano le nostre anime Desideri silenziosi colorano gli attimi nelle ore del giorno nelle ore della notte Ed è così che non ci chiediamo più quale numero abbia il nuovo giorno appena arrivato. |
E nella pioggia il pianto
E sulla terra pesanti passi
freddo addosso
brivido che non s´acquieta
Sprofonda duro il tuo mancare
scava cunicoli diversi
nessuna uscita all´aria
Arranca cieco andare
tristezza nel guardare
nel silenzio strade
E spinge forte il vento
Ed io che mi lascio... andare
per sentirmi... ancora
Solitaria osservo
dolore io del tuo dolore
dolore duro d´emozione
taglio che non ricuce punti
impotenza del tuo stesso vivere
E piatti conditi consumati
nell´ossessione del rifiuto
chiusa nel silenzio ogni tua ora
Stringa al vivere che non dà tregua
E spinge forte il vento
Ricordo silenziosa ogni tuo attimo
vestito nascosto al mio vestire
Sento dentro ancora il tuo respiro
e schive le tue mani a ritrovarmi
sorriso al mio sorriso
E spinge forte il vento
Si apre largo d´angolo il cappotto
fitta la pioggia mi percuote il viso
mi tira addosso il vento
mi batte dura l´acqua
passi pesanti il vivere
E nella pioggia il pianto
E come acino lo pilucchi piano
Il profumo s´insinua lieve
stordisce l´abbandono
naufraga tra le nuvole
sotto prati addolciti dalla nebbia
Attesa
desiderio che ti fa sua preda
spartito immenso
E passi lenti
sul limitar del bosco
serenità nel vento
e nel silenzio i sensi
abbandonati i corpi
E come acino lo pilucchi piano
E tocca e ritocca istanti
Dolce lo sguardo
--------------provoca il sorriso
leggere tremano le mani
--------------sfiorano
Impossibile volere
possibile sentirsi
E tocca e ritocca istanti
sorridendo calda la Seduzione
Provocatorio sempre alternativo sempre
Ritocca sempre il Tempo
e scale si riscendono leggere
Vissuti e passioni sfumate
diventano risvolti d´emozione
Piccoli e preziosi i pensieri
si vestono di fascino
Regia creativa dell´esistere
diventa armonia ogni esperienza
E sfilano le immagini del globale
Filo conduttore d´ogni dettaglio
legame che si ritrova ad ogni piega
si ripropone sempre inedito
provocatorio sempre
Valore unico...alternativo-------il Ricordo
La porta della storia
Sbatte pesante la porta
è Storia scritta ad ogni istante
Offesi passi nel mondo si fermano
credere ancora nel domani
diventa sempre più difficile
Nuda l´umanità si piega
Piange in un angolo
non vista - Libertà -
Piovono inesorabili
sangue e morte
E mani sporche sventolano
- distratte vocianti d´ira -
bandiere colme solo d´orrore
Al centro
ancora un innocente grida
" Non sparate ! "
Riprendono colore i girasoli stanchi
Legge la mente
stretta nella mano la rosa rossa
Interrogano scrutando gli occhi
Serie le labbra raccontano una storia triste
Larghi petali sul petto carezzano ferite
dilata il domani le sue ore di sfumature rosa
Lieve negli occhi si porge un sentimento
riprendono colore i girasoli stanchi
Si stringe la mano al braccio d´uomo...
Ovattata luce panna riscopre lentamente
sapori dimentichi dal tempo del dolore
Colpa delle zinne?
Varietà di colori le zinne
tracciano parole
Colorato impasto di desiderio il foulard
è leggerezza al movimento che trasforma il passo
E colpo d´occhio Donna ad accennare il sottinteso
Profuma d´eleganza quel sorriso
impulso nuovo ad ogni partenza
Inedita e seducente
esplode sussurrata
l´audacia del corpetto in raso
Promessa morbida mai urlata
Fluttuante intaglio
che ritocca tenerezza
Colpa delle zinne?
Sorrido
Farfalle colorate volano
rosa gialle bianche verdi rosse
Pensiero libero
corro incontro alla vita
Sorriso che si tinge d´attimo
Mani aperte ad incontrare l´aria
Distratti dal sereno ariosi volani i capelli
Frammenti di luce il giorno
sorrido
Ed io che t´amo.
E´ quell´andare lento
dei ricordi che mi riveste l´anima
e´ quel sentirti a me vicino sempre
che rafforza ogni mia attesa
è quel sentirti vivo accanto
che fa vissuto ogni mio rigo
E le tue mani che parlano nel buio
a vincere ogni scommessa dura
tenerezza memore di giorni mai finiti
carezza senza fine del tuo riserbo caro
- unione - senso ed essenza
di quel che si chiama vivere
E nel silenzio scorrono i miei giorni
tocco di vita è ogni oggetto che mi circonda
e questa casa vissuta sempre
con quel tuo unico sapore addosso
Ed io che t´amo
Fascino e violenza d´ogni giorno
Vedersi ferma in rosso
Attorno il fuoco
Immobile corpo che non brucia
Forza di pensiero contro l´oscuro
Antologia di pagine scritte nel dolore
Pitture sviluppate in mezzo al pianto
Solitudine poggiata contro un muro
Viso che osserva muto
Fragile trasparenza
Contenitore antico
Atmosfera riservata
guidata a mano dalla vita
Fascino e violenza d´ogni giorno
Ritorno------------------------ che sorride a primavera.
Sfumature d´eternità il giorno
Persi gli occhi sfogliano il ricordo
tenerezza riflessa d´attimi mai persi
S´illuminano
luccicano
si velano
Incastonate gemme d´anima
silenti preziosità del cielo
Vita che rivive ad acquerello
Perdersi
Cercarsi
Ritrovarsi
Sfumature d´eternità il giorno
Intensità d´uomo
Passione e paranoia
Vita intrisa d´emozione
Partenze ed arrivi
Solitudini e sorrisi
T´attraversa la strada
A volte porta aperta
A volte ricordo
Danza sulla scena della vita
Lavora conquista
Dichiara incontra
Sparsa compagnia nel mondo
Personale
incide giocando i ruoli
Brillante abilità il suo lasciarsi andare
tra il comico e il protettivo in ogni sua ora
Un mitra dinanzi al viso
Un mitra dinanzi al viso
occhi freddi
mani sul grilletto
filo spinato sul mondo
Refuso perenne... l´Umanità
Strategie nelle stanze
Povertà fame terrore per le strade
Cattiveria e ferocia ogni giorno...
Negli sguardi della Gente
Tristezza
Silenzio
Paura
Fermezza
Lente...
A volte
camminano le ore
Speranza muta
spera il Sopravvivere...
Spera il vivere
Tremore assorbe il passo
Fermo il pensare
Deciso l´agire
Domani
forse domani
capirà il mondo...
scrivono le nuvole
Sono lontane loro
e corrono...
Corrono sempre loro!
E allora amati amando ...e basta!
Amati un poco contro l´orrore
Amati un poco contro la rabbia
Amati un poco contro il furore che spara a vista
Amati un poco contro fughe oltre i dirupi
Amati amando ogni bambino della Terra
Amati amando ogni manipolo d´uomini
Amati amando ogni sangue che diverso dal tuo sgorga
Amati ed ama
Solitudine d´umano che cammini su ogni viso della Terra
Ama la Pace dai passi stanchi sotto al sole
Ama il Coraggio che si porge mano al suo nemico
Ama il Coraggio che impara a perdonare
Ricorda !
Alla fine i morti stanno sempre accanto!
Vittime e carnefici !
E´ sempre questo il finale di ogni scena sulla Terra...
Getta indietro l´odio
Getta via ogni domanda
Seppellisci ogni risposta amara
Poggia un papavero rosso sopra quelle silenziose lacrime
Si!
E allora?:
- E allora... " Ama e Basta " !.
Assommare in una mano i giorni
Assommare in una mano i giorni
granelli di sabbia che scivolano tra le dita
E mai certezze nel domani
Ti tieni stretta per ferirti meno°°
Vorresti un guscio largo per riposare
una mano sicura per camminare
Sull´arenile è silenzio ogni ricordo
Unica strada dinanzi il mare°°
Ed onde alte ad impazzire
Senti potente quel suo ruggire
riconosci nell´animo la sfida
Desiderio di riposare°°
Sostanza tu dei tuoi stessi giorni
riprendi forza
t´addormenti e sogni
Mancano ore care a camminare...°°
Riapri gli occhi
Rumoreggia più distratta l´onda
Prudenza d´esperienza rimetti piede in mare
La Vita°°
E s´ impenna il disboscamento
Corpo caldo mi stringo al fianco tuo
Goccia di desiderio a pelle contro il vuoto
Difendo me nel viaggio salvandoti dal buio
Profondità lucida fatta di rosso luna
Profondità precoce per dimenticare ancora
Segreto d´una vita che sa lottare per salvarsi
Ti dico a labbra rosso fuoco il mio sapore
Amore vestito di passione ti svesto l´anima
Sguardo diretto ti svelo i segreti del tuo vivere
Segno tangibile io contro le tue barriere
Poesia tu che sa di poter annullare il niente
E labbra a ricercare labbra
Ed occhi che si chiudono a catena
E rosso fuoco attorno parla
Braccia le mie
arnesi per coltivare il corpo tuo
campo tu arido da arare
sorgente da far sgorgare nuova dalla roccia
E ti vesto
e mi spogli
e mi prendi
E´ respiro sottile e fragile l´Unirsi
improvviso ansima forte il fuoco
e s´impenna il disboscamento nei nostri esseri
E tempo su di noi l´Attimo si scrive nuovo
Attesa
Spremo fogli bagnati
cerco sole per asciugarli
tenaglie al mio cercare
trovo solo ombre e grigio attorno
mi coprono i capelli
serrati fili al viso
mi proteggono
Riflettono gli occhi
filtrano istanti di respiro
inchiodata l´attesa assale
e pesa
e strappa
e ricuce
quel suo continuo vivere di dubbi
Lente le ore vanno
forbice che non s´arresta
Passo silenzioso il tuo nome mi copre di stanchezza
e sabbia addosso ad attaccarsi
ed io a scuoterla...
Attesa.
Mi manchi...
Mi manchi voce del silenzio
vuoto pieno
memoria
eco
Assenza intirizzita dal forte freddo
essenza che ribolle
piacere che penetra
ricordo che si espande
E abbandono... è illuminarsi il vivere
Attimi
colori d´anima
desideri ardenti
passione
Carezza che ti chiama da lontano
silenzio a due voci che t´accompagna il passo
E tremano le ciglia nel ricordare
sorriso tra le dita
Mi manchi ... e dentro l´universo si riaccende
Vogliamo
Vogliamo
strade
sentieri
contro le guerre
Passi di luce
col nome di Pace
Svegliati
Arma d´amore
questo tuo cuore
Sentiti umile
diverso nel grande
Abbraccialo tu
questo tuo mondo
Ascoltalo
Vestine muto
le sue solitudini
Fai albe serene
per ogni domani
E mani tremanti
vivranno
leggere
il futuro
Stasi
E indietro sempre panchine vuote
e avanti sempre panchine piene
e sempre facce serie a criticare gli altri
E diventano rare le giornate calde
E giovane e vecchio
hanno lo stesso viso
lo stesso dolore
E mani gelate s´incontrano tra pietre
Non ha mai fine questa lunga storia
velo sempre d´anima e di mente
sfiora i capelli in ogni giorno
Ricamo unico del Tempo
E si ferma il tempo
Appannati i vetri
sfocano il dolore
E si ferma il tempo
cambiano le pagine
volano i pensieri
impalpabili ricordi gli occhi
emozioni popolano stanze
riscaldano intirizziti i piedi
carezze di mani che non tornano
Silenzio dimensione vuota
e l´aria si tinge di fumo caldo
nell´unico singhiozzo che riveste il pianto
Scalza tiravo sassi all´acqua quando...
Figlia vagabonda da sempre
figlia ribelle dalla nascita
zingara fin dai primi passi
mi hanno nutrito ricordi e nostalgie
scalza tiravo sassi all´acqua quando
silenziose spalle si rigiravano nuove nella mia stessa pelle
contro... pioggia neve e gelo
contro....sole martellante sulla testa
attimo sempre io d´un presente
frammento già del mio passato
I tagli?
Sanava sempre il sale dopo il bruciore
E senza mai orologi a scandire ogni mio tempo
Zingara si...
Compro e vendo solo emozioni
in un giorno sempre più coperto di stupidi gioielli
Sogni?
Poter ballare sempre a piedi nudi
violino al suono della tenera risata d´un bambino amico
Lievi le ciglia e lucciconi gli occhi
Stellata la notte splende serena
luce sfolgorante copre i miei occhi
brillio diverso vibrante per le vie del cielo
mi fermo ascolto e tremo
rade ombre avvolgono ogni forma
mi prendono
mi fanno essenza
luce e buio si intersecano
la luna bianca accoglie
Passaggi diversi per un mondo altro
pulsazioni lente che assorbono
un sentimento caro che si riaffaccia dentro
E piango
è suo il ricordo
è ieri
e presente sempre
Dorme la vita sulla terra
sola compagnia le stelle
Ore senza sonno
segnano un divenire
che lento mi sta bruciando dentro
Ed eccoti
Arrivo silenzioso che mi chiarisce
sorpresa che mi sorprende sempre
tu - poesia - mi vieni accanto
giri errante bendata
attorno a questo corpo mio
sospeso e fermo allo stesso tempo
ci giochi a nascondino
delicatezza che rassicura sempre
soffio di questo mio essere stupore
quando improvviso sente diverso
Identità vagante
ti siedi accanto a me
su quel gradino ancora rotto
mi sfiori teneramente una mano sola
carezza mi riporti silenziosa da lontano un nome
mi racconti il suo vivere
ti racconto
il mio vivere
tu messaggera di sola luce
delicata mi rischiari appena gli occhi
E sfolgorio infinito m´investe a tratti
e scompaio
e riappaio
pensiero che si riflette sfumato nel colore
nodo alla gola d´ emozione
che si vive attimo di ieri
che si rivive attimo da ricordare
e sento vortice il vento
girarmi piano attorno
la terra si solleva polvere rossa
Ed io ti sento
ed io ti vedo
tenero sorriso
che mi rivesti il tempo
Un attimo
ed è già spento il tuo brillare vivo
e tu vai
ed io resto
abbraccio muto il nostro
lontano lo Spazio vicino il Tempo
Si ferma ancora un attimo Poesia
mi prende per la mano
sbattono lievi le sue ciglia
rispondono a lucciconi vivi gli occhi miei
e dita in prestito le sue
scriviamo insieme questo momento
Stracciati fogli di giornale
E senti stracciare per lungo
i fogli di un giornale
Ed il loro suono
è quello di una vita intera
Articoli sparsi
mai letti da nessuno a fondo
scritture in nero
su fogli sempre intatti e bianchi
E stringi le dita
forte è il dolore
E ti guardi attorno
e realtà che incombe
dimentichi il tuo di dolore
e vedi immenso l´Altro
e cerchi modi
silenzi e gesti
per penetrare
per far sorridere leggero
per far ricredere nel giorno
Ancora una carta a questa Vita
cammino spesso violento e chiuso
nel suo narrarsi umano incomprensibile
Foglio di carta stracciato gettato all´angolo
E - nuovo saluto - sorridi a chi è già fuori
e indifferente a tutto continua a stracciare
solitario senza più capire
i fogli di carta del suo giornale
Nel verde Scendere insieme per la collina dipinta di verde la discesa l´acqua del ruscello è luce l´arancione l´orizzonte Il mio viso il tuo viso un intreccio e fiamme di candele arrossano tremore antico che abbraccia sempre i corpi
La solitudine La solitudine ha mille colori mille visi e li assorbe tutti cappotto unico per corpi in grigio E flash fissano il nuovo ed il vecchio fotografie d´anime che scorrono nel Tempo E sali i tuoi gradini uno dopo l´altro giorno dopo giorno e sei a casa in ogni sera soglia sicura che t´accoglie sempre E´ vecchio e bianco questo tuo faro antico e tu ci entri sorridendo appena e piano piano senza far rumore assorbi tu ogni sera solitudine di luce ogni suo silenzio nel tuo colore caldo Filano speranze Uno spicchio di luna prende stanotte in grembo il mondo Lo dondola in silenzio Troppe le ferite oggi un mondo tagliuzzato da mille guerre da mille disastri sogna la Pace Silenziosa la luna Culla il sogno E stelle cadenti filano piano un tessuto di speranza scuotendo sempre nella luce il capo È attrazione È attrazione il tuo non esserci È attrazione il mio cercarti istante già futuro È attrazione il mio sguardo intenso desiderio e tenerezza insieme Fermati e sciolti i miei capelli rossi in controluce parlano di te delle tue mani delle tue labbra Ed il maglione tuo sotto le dita mie è attesa che ricopre e culla Trecce di lana addosso al posto tuo È attrazione questo mio viverti dentro Attesa che colora di desiderio il Tempo E sorride il tempo Colori del Tempo il presente ed il passato Comprensione e pensiero sottile il futuro Virgole i vissuti scorrono emozioni inghiottite dalla memoria Respiri d´infinito i giorni fanno eco al cuore E sorride il tempo guardando avanti senza far rumore E polvere di luna nuova la vita va E ritorni e prati si riempiono di fiori Acqua fresca tu togli la sete m´abbracci silenzioso e caro e muri vuoti si riempiono di gioia Mi rigiro silente mi riscrivo nuova rosa gialla col tuo profumo addosso E stelle silenziose e polvere di luna a raccontarci i giorni Giorni forse in salita i domani ma sempre vissuti insieme Chiudiamo gli occhi e polvere di luna nuova la nostra vita va Ci vestivano rossi i papaveri Ci vestivano rossi i papaveri occhi schiusi noi a piedi nudi sull´erba Erano carezzevoli gli sguardi sfumature nel buio che circondava E nel buio solo anime istante quell´essere tuo e mio Fioco riflesso di luce ambrata la tua guancia si intravedeva appena le mie labbra riflettevano lucide in un angolo Intensità d´amore e capelli sul viso a chiudere parole scritte a due voci nella notte Solo papaveri nel buio chiaro scuro d´ombre immagine impregnata di carezze di mani di tenerezze sciolte al buio Stelle di una lunga notte Stelle erranti Abbraccio d´un solo soffio Ci vestivano rossi i papaveri quella notte Arco di sole Gocciolano al suolo i capelli bagnati Ti risenti riscrivi l´attimo Libertà d´un sogno E lo ritocchi quel nodo di cravatta appena uscito E tu... che ti ci riscaldi dentro Amare è Atrocità sulla Terra conosciute sconosciute E risente l´anima mia il silenzio di massacri coloniali benessere per l´Europa e gocciola disprezzo di ogni dignità umana ogni sistema totalitario sulla Terra E non sarà mai abbastanza giusto tribunale la Storia E non cancellerà mai le atrocità fatte il ricordarle poi nel tempo a date fisse per ripulirsi un poco la coscienza Amare è aiutare l´ultimo Il resto è ideologia vestita di menzogna E nella sabbia urla forte il vento E tempesta l´onda distrugge tutto E morti affondano sconosciuti Frantumato il coraggio dei pochi ::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::: Pennoni di navi galleggiano persi ::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::: In terra Proiettili scariche di mitra E nella notte alberi a luci blu disseminate macchie nello scuro che duro opprime Bagliori d´attimo che chiamano la morte :::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::: I corpi trucidati Sono lì inermi :::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::: Un viso gronda sangue si risolleva un attimo Sente passi sente di stare per non esistere E nel silenzio spara per se stesso l´ultimo colpo ::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::: Per non finire ostaggio prigioniero :::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::: Restano in piedi visi appena giunti Pattuglie amiche senza più espressione Scardinato il Cielo lampeggia Fulminato piange grida l´Orrore In alto Occhi per il Mondo Volano elicotteri per i feriti-i Pochi! :::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::: E l´uomo sordo che non sente ancora. :::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::: E il sogno si tinge di nuvole rosate ::::::::: e le labbra ::::::::: senza più muoversi ::::::::: carezzano infinite ::::::::: intervalli misurati da un Tempo ::::::::: ricamo ::::::::: canto ::::::::: d'anima che sale ::::::::: Amare è questo :::::::: E' il sussurrare serenamente --eccomi--- :::::::: Il resto è darsi dono in due Giorni Nostri :::::::: righe di pensieri ::::::: macchiate di colore intenso ::::::::::: scrivono senza respiro ::::::::: pause incontri bisticci :::::::::: Aliti d´amore E ti vivo finestra d´anima pensiero presente istante e sguardo cielo e corpo sorriso al mattino tenerezza al tramonto desiderio di notte Senza saperlo Libera foglia venuta dalla Terra M´impastavo, io stessa Terra Armonia di colori le ore Vestivano il sogno Con un viso caro Reale una nuvola Diventava amaca Capriccioso sempre il vento Sollevava alta sul mio viso La mia gonna bianca di bambina E ci giocava dentro A nascondino Dimentico del male Culla di vita, io Tenevo nelle mani il mondo Diventando Pace senza mai saperlo. L'uomo dei campi Rima la sua vita con le stagioni l’uomo dei campi È vecchio ormai il viso bruciato dal sole racconta di tante semine le mani mappe di rughe mostrano i segni di duri raccolti E’ silenzioso l’uomo dei campi come il Tempo che scorre Antica di natura provata la sua saggezza insegna Ed io ascolto muta. Il tavolo in silenzio Sul tavolo di semplice legno un piatto cinque melograni accanto una fruttiera bianca con mele fresche la brocca col vino è piena aspetta il padrone Un pane sulla tovaglia parla di mani che l’hanno impastato fatto lievitare infornato La zuppa coperta da un piatto dice di un ritardo nel giorno La terra ha richiesto in più, oggi e l’uomo allontana stanco, il rientro. Carcinoma E chiedi notizie di un amico ed un msm risponde --- carcinoma --- e perdi la parola e resti immobile muto e vivi in un istante la fragilità dell’essere e risenti la sua voce con quelle battute sempre veloci con quelle curiosità che ti facevano sorridere curiosità che volevano sapere e immagini pensate ti percorrono e ti ripassi i pochi righi di quella vita intravista appena riapri pagine per scrivere di lotta e quel suo nome che ti martella il cuore e ti senti inutile per quell’impossibile aiuto che vorresti dare per una soluzione senza soluzione e silenziosa ti ribelli a quella definitiva fermata a tempo E cerci di scambiarti il posto per capire e peso duro ti chiude il petto per quel baratro che fermato da una traversa senza lunghezza fissa aspetta silenzioso un giorno e ti dici che non ci sarà mai un progresso capace di rispondere ad ogni soluzione quasi legge muta che sovrasta l’uomo E profondo l’umano ti brucia e ritorna quel forte voler capire il senso di una vita E guardi i campi il tuo rifugio per ritrovarti per spiegarti l’assillo dei tagli improvvisi di un percorso perché alla fine ci si aggrappa e da dietro l’angolo silenzioso vedi solo il credere meta finale di tutti i giorni e ti fai forza per continuare tocchi il tronco di un albero e ti ripeti –credere- per non cadere nel non senso per non schiacciarti per poter sperare ancora ma quell’msm ti batte fisso in testa e quella parola sola e quel viso curiosità viva che ti chiedeva sempre… La grande pianura Schiara il cielo sfumature azzurre tingono all’orizzonte nuvole grigie La pianura si estende larga, a perdita d’occhio e mille lievi colori mi parlano Sconfina lo sguardo immobili gli alti tronchi di alberi antichi ritorti rami di mille stagioni m’attirano fascino di nodi d’angolature senza età Silenziosa passo dopo passo cammino in quest’alba nuova ascolto, lenti, i ritmi della Vita Mi parlano mi spiegano ed i miei giorni vissuti scorrono piano storie spesso incompiute dentro questo Verde che Madre m’abbraccia e m’insegna Attesa I tuoi occhi orgogliosi schizzano oggi con le mani su questo foglio il mio pancione contenta donna, io di questo mio corpo che sicuro culla questo futuro nostro e tu che mi racconti di giorni in tre Segreta la Vita ci accompagna scaccio via paure sorridiamo E tenerezza tu, mi abbracci Scorre il tempo ed il vento canta insegnandomi le ninne-nanne Corre libero tra i fiori il mio pensiero e margherita in bocca abbraccio, io la Vita. La porta della storia Sbatte pesante la porta della Storia Passi oltraggiati senza più credere portano lontano giorni nudi d’umanità Libertà sognate piangono silenziose nascoste e curve ad ogni angolo di strada sangue morte e bombe piovono dal cielo kamikaze scoppiano senza più sapere saltano gli alberghi e sempre innocenti pagano Sventolano al vento bandiere cupe bandiere sporche macchia il sangue degli Innocenti e sempre quell’unico comando Spara! Taglia! e tremo E il mondo sgomento guarda muto Davanti alla TV io resto ferma stringendomi sul cuore i miei bambini e prego. Come sono Il mio viso è fermo largo, con la pelle chiara e lo sguardo ironico sorrido perché si vive meglio Sono alta, magra camminare tra i campi asciuga il corpo lavoro molto in casa l’alba mi sveglia pronta ogni mattina per ricominciare sempre Guardo dritta il mondo in faccia abituata ai suoni forti dei temporali e delle bufere che sconfiggono a volte il duro lavoro di chi nei campi vive ma che nel tempo vengono poi sconfitti con la tenacia che solo l’uomo dei campi ha. La terra mi ha donato forza e porto rispetto a tutti e sempre dalla terra imparo silenziosa il nuovo. Ho appreso poco per volta a leggere nel cuore e dentro alle mie emozioni ogni giorno, parca, faccio la spesa, contando, sempre attenta, ad avvertire le differenze. E risparmio, perché sciupare è stupido e mi capita di essere anche dura. I capelli tagliati retti scivolano dritti ai due lati del mio viso porto la riga in alto al centro è comoda sbrigativa e chiara e lascia libertà al viso che lavorando, si muove sempre. Non mi trucco gli occhi castano scuro di colore, ma coloro le mie labbra unica civetteria per ogni giorno; amo stare in pantaloni e camicetta che d’inverno metto sempre sopra al maglione, preferibilmente bianca, è pratica, si adatta a tutto ed è facile da lavare. Mi chiamava così una mia zia un po’ francese per parte di sua madre per quel volerla addosso, io fin da piccolina. Ogni sera mi siedo sola, a letto i piccoli, e ferma faccio sempre i conti; e spese e risparmi devono quadrare oscillando uguali sui due piatti implacabili sempre di ogni bilancia .In campagna lavorare è duro e costa tanto. Amo profondamente questa natura che mi circonda; da piccola tremavo quando mi mettevano in sella ad un pony oggi vado sicura per la mia strada pronta a combattere per la quiete sempre. E come chemisette sono donna donna serena amata e madre di due bimbi. La mia giornata è semplice tra casa, bambini terra e pensieri anche… Il mio rifugio di sempre per sognare, la poesia; la scrivo dentro nel pensiero prima e solo dopo fuori nei miei diari. Spero di avere detto tutto e chiaro. Non amo l’offesa, non offendo mai per un profondo senso di rispetto che mi vive nella vita. Mi piace lo scherzo intelligente che accorda corde scordate dell’umano Ma se offesa arriva come, per caso… già successo, la guardo, la peso, la rileggo e silenziosa, poi, la taglio. Errore quello, di mente umana che solo… solo ruzzola al suo posto silenzioso e cosciente del luogo che gli tocca -la spazzatura-… Grazie per avermi letto Ho molto da imparare, qui. Metto, t'amo Metto……… puntini... ……………………....... per le tue mancanze... Metto,,,,,,,,,,,,virgole ,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,, per le tue promesse,, Metto punti e virgole; ;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;; per le mie tristezze;; Punti interrogativi??? ???????????????????? per i mutismi?? seri?? Gli esclamativi!!!!!!!!!! !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! per la gioia di vivere!! Punti fermi, alla fine per le tue bugie……. ***************** Ma dopo i punti ricomincio il giro perché ti vivo e metto t’amo. Solida forma, io Festose serenità sfumature d’arancio e violetto mi camminano accanto sul bordo del fiume Tocco larga mille colori li osservo ne colgo ogni sfumatura solida forma, io che si sente vibrare poesia umile magica dinanzi alla vitalità della Natura Acceso colore d’autunno mi trasformo impasto cromatico dolcezza della rapidità del Tempo tessuto attimo, io stessa dell’assoluta armonia di una Natura che cangiante, illumina. E l'asino volò E ancora che ti guardo e ancora tu sordo e cieco che ti avventi ormai fuori di testa contro quell’asino stra-carico oltre il limite di peso e di stanchezza Io giro appena il capo ferita per quell’asino -pesanti le cassette parlano senza parole- peso esagerato,inaccettabile e il carro si è ribaltato indietro e l’asino spaventato ,imbrigliato, occhi che parlano di sofferenza è volato, ironia di vita, in aria. E tu che continui a offenderlo Ed io immobile che ti fulmino con gli occhi pesando nel mio silenzio -che ben conosci- le tue parole pazze. Ed inaudito ancora quell’urlo tuo… Dignità che si riconosce all’asino disonore, ormai senza scusanti a te! Tutto ha un limite…. E l’ironia mia ti arriva sorridendo addosso feroce a taglio per stroncarti “Gilè,non lo sapevo che l’asino volasse!” e preso in contropiede,ti fermi rigiri tra le labbra bugiarde residui di parole, tracotante sempre -ti zittisci- hai capito il mio diverso colpo d’occhio accompagnato dal sorriso per dirti ,a modo mio, di non calcare ancora mai sfruttare l’altro che ti ha accompagnato sempre che hai sfruttato sempre scansandoti il lavoro un asino senza mai riposo che tu ritieni senza pensiero Fiume d’offesa ,tu che disdegni incontri solitudine invidiosa che giri sempre in ombra nei vicoli sciupando parole avendone per tutti senza motivo invidia cieca che ti mangia gli occhi ne hai fatte troppe ti conosciamo tutti qui in paese Solitudine che si lamenta ridotto solo a parole per offendere perso d’umanità ,solo fango,tu e non accetti mani e dai solo il fango dei tuoi maiali Arrivano correndo i miei bambini al fragore delle cassette cadute a terra Ridendo all’unisono mi chiedono meraviglia ancora ,per loro, il mondo… “Mamma perché è volato l’asino?... Volano gli asini?” Bagliori d'oro E mi ridete in tre -terribili miei tre- cerchio indissolubile vita che ci vive in sintonia Il tuo viso forte -Uomo mio- uomo abituato alle fatiche abbronzato asciutto di poche parole pieno di vita -Specchio della mia gioia- mani larghe forti che mi hanno fatto donna Cresciuta ironica ,ora vento nei giorni di noia per entrambi Filo unico ci cuce in quattro diversità in guerra spesso Libertà sempre in pace Ed ora sei con loro voci ridenti dinanzi a me poggi le tue mani larghe e forti protettive sulle loro teste Solari sorrisi uguali in tre espressione di un accordo fatto a patto con la vita Ed io vi guardo da quest’angolo, non vista Un raggio di sole brilla forte s’illumina sul tuo dito la nostra fede Io abbasso gli occhi ,commossa giro piano quella mia sul dito E un brivido mi assale ardente e sorrido pure, desiderio donna pensando ad altro –insieme- come quella prima volta nostra Amarsi, amando Voglio jeans stracciati e sformati Seduti sui motorini li vedi ogni sera in cerchio nella piazzetta capelli lunghi al vento pearcing provocatori ricercano un sé diverso sigarette msm ed abbracci tra un amico di sempre ed il ragazzo che di turno gira Sguardi scherzosi velati di domande solo tra coetanei più esperti per sapere curiosità timida di sesso e significati altri all’apparenza modelli uguali qualcuno dice -stampi- nascondono un divenire segnato di strade sconosciute Amori piccoli e foto volano veloci su cellulari adolescenti che iniziano a sentire esperienze che si confidano errori dalle forti lacrime sussurri improvvisi per novità che investono di gioia un sogno in rosa Attrazioni e delusioni ballano a pareggio nella bilancia della vita Quasi irriverenti ombelichi scoperti e catene sopra jeans stracciati segnano identità da maturare giovani fiori che nascondono travestendosi in esterno emozioni ed insicurezze interne E l’uomo adulto che tentenna il capo solo qualcuno che sorride, ricordando altro Uguale sempre il mondo nel suo… profondo Sofferto sempre nel suo divenire grande con quel succedersi continuo e a volte strano di sfumature d’epoca Domani, ci saranno pure i miei di figli ed io, accorta sempre, osservo, oggi, - l’ora - per non sbagliare troppo, poi, in quell’ ora che verrà Come un acquerello Si intravedono bianche le case tra alberi a filari Che nudi si stagliano nell’aria fredda dell’autunno Tavolozza infinita la campagna sfuma dal marrone al giallo Soffice la terra inizia un sonno profondo misterioso che solo una donna può capire a fondo per quel sapere dare sempre la vita Tegole rosse spioventi si alternano ai verdi intensi di porte e di finestre Case di campagna cascinali case rustiche solide forti Case che sopportano il silenzio di chi lavora duro Dai comignoli infreddoliti il primo fumo s’alza Il nostro principe Trotterellando arriva il nostro principe ridiamo immensamente presi dal suo travestimento Di mira, il tuo maglione rosso che, ridente, lo copre per intero Orgoglioso lui di te del suo papà con quelle scarpe tue ai piedi che strisciano gioiosamente prima dell’inevitabile caduta Il tuo maglione preferito E lui lo sa perfettamente bene! I ditini spuntano appena da maniche piene di affanno raggomitolate a mucchio quasi incapaci di respirare un po’ E lui ci guarda fermo con i tuoi occhi azzurri con quella frangetta bionda che la manina spinge continuamente via …disagio… e gli occhi interrogativi all’arrivo, si tranquillizzano sorridono, aperti adesso col nostro, di sorriso caro “Omai posso mettemmelo pure io, io tono grande tu l’hai detto mamma perché io vado a scuola e on piango più, sono bravo, io” E ti dondoli da fermo e e il sederino s’incanta in un movimento che ti coinvolge tutto e ridi e ti pieghi in avanti con la manina sulla bocca E realtà del nostro futuro accanto Fermi in tre adesso scende sereno dolce carezzevole il Silenzio Espressione di vita che ci accomuna. E ride ride il maglione rosso, tutto commosso. Pigiama celeste Nel mio cuore tenerezza ha il tuo nome Pesante oggi la giornata le mie mani sono stanche le mie dita in movimento eseguono veloci il lavoro e sempre pensano al domani Scelte d’amore ricercate per ognuno quelle delle piccole cose un po’ segrete sacrifici miei che nessuno vede mai sorrisi in movimento per altri inaspettati improvvisa concretezza di gioia immaginata Mi chiedi un sorriso, stasera già dentro al tuo pigiama tutto celeste Ed io ti vengo accanto chiedo una sosta al tempo Poggio il mio pigiama rosa accanto al tuo sulla poltrona mi fai carezza tua ed io ti sorrido lentamente mentre l’alta marea ci spuma intorno. Il grande albero Lastricano larghe pietre antiche il sentiero Ai lati campi d’ortaggi di stagione e cumuli di radici all’aria pronti rami secchi per il fuoco Sfondo intenso gli alberi da frutta dipingono a larga macchia il verde E case rurali sparse nel silenzio pietre antiche si vivono appena sulla collina Le pecore pascolano in immensa pace testa in giù cercano l’erba Il vecchio col suo bastone viso scarnato dal tempo dei venti degli inverni sta lì fermo seduto Schiena piantata all’albero ginocchia raccolte contro il petto e il capo ciondola in avanti Macchie bianche le pecore schizzate appena di marrone attorno agli occhi sollevano un attimo lo sguardo silenziose osservano silenziose riprendono a cercare Cascinali a mezza raggiera disabitati dal tempo li attendono nella sera che ombrosa macchia silenziosa avanza Si perde in larghe strisce di coltivato lo sguardo Parallele immagini di un lavoro rigato nei giorni da mezzi, da umani e da pensieri capricciosi, omaggio della Natura brillano ad occhi pensierosi mille colori cespugli di fiori blu invadenti i piccoli solitari gialli dispersi tra le erbe Alto domina silenzioso e saggio Il grande albero |