Maestrale Soffia gelido il Maestrale da nord e scuote i rami nudi di piante stanche Così è nell'anima, le caduche foglie s'arrendono all'impetuosità del vento La linfa si ghiaccia e vibrano radici aride e nodose, io ancora t'amo. Elisir velenoso Gocce d’anima stillate Da un alambicco fatato Reciprocamente scambiate Fino all’ultimo afflato... ................................. L’alambicco fatato È andato, perduto... Non stilla più Amore, Fa veleno in fondo al cuore… Due volte l'Amore Innamorarsi Due volte non si può fare sarebbe come due volte morire cinger l'inganno, ombra solida, mai assente e vivrebbe due volte anche questo presente. Ma sta solo a me non lasciarmi ammazzare e per quanto assurdo devo smetter d'Amare. Due volte quel cuore non saprai colpire potresti provarci finanche a morire. Di scoccar quella freccia non si può fare meno cercherò che sia zuppa del più dolce veleno ma mirandoti il cuore come un assassino mi attardo a capire che non sei più il mio destino. Week-end di speranza La morsa si allenta forse è solo apparenza non ci voglio pensare questa sera è volare! Provare è gia quasi un mezzo successo ci va tempo lo so, tutti quanti l'han detto ma io sento impellenza non conosco pazienza pavento del tempo che mi tocca a venire ardisco se penso che potevo impazzire Ma sta sera lo voglio, sarà tutta un'ascesa con un balzo bambino scanserò la discesa mi propongo sta sera, mi propongo alla vita salgo dal pozzo per scordar dipartita fosse anche soltanto per un breve momento questa sera io volo, vedrai, me lo sento! Finito quel volo tu potresti tornare, non solo una volta mi potrai riapparire ma non temo ritorno, non questa sera volteggerà in alto una nuova chimera! S'è fatta mattina e non so se ho volato ti ritrovo di nuovo, d'appena destato il tuo viso negli occhi, l'amarezza all'interno d'odiarti non so e mi sento all'inferno non vedo quel sole dominante all'esterno perché dentro di me è ancor tutto un inverno Con il buio d'attorno io pronuncio gli insulti che son volti a svilirti, non mi importa capirti meretrice, bastarda, ti vorrei liquidare ma tu sei lì presente ed io non so d'odiare per poterti annientare mi farò indifferente verrò fuori da me sarò un uomo che mente. M'hai straziato la vita, fino dentro, nel cuore m'hai lasciato d'infine, un enorme dolore sfilerò quella lama, con un sol colpo netto sfilerò quel coltello c'ho infilzato nel petto. E con esso alla mano, come un pazzo, ma sano frugherò il mio di dentro per tornare gabbiano e trovatati fulcro di quel triste lamento perché è lì che tu sei, io ti vedo e ti sento sferrerò più fendenti, ben precisi e potenti zittirò quei lamenti che tu sola non senti. Sorda fugge Se potessi spiegare con parol di mortale l'amor che ti oh dato e quanto ancor n'ho da dare... Se mi stessi a sentire se potessi capire se volessi restare per viver l'amore... Epitaffio d'amore Incontrati, bramati,legati, Forgiati amanti felici. Divergenti, indifferenti, svincolati Distrutti e neanche amici. Assassina... Linda e Pura Maledetta, dannata, ti vorrei mai nata; Assassina d'amore, di felicita infinita; Linda e pura mi vorresti apparire Ma io ti vidi dentro come non volevi sembrare; L'indole non si cambia, ti dissi una volta E adesso te ne accorgi, Or che ti senti sciolta; La colpa è stata mia, perché essendo accecato ho visto ma ho sperato potesse esser diverso. Tutto tempo sprecato e un sogno in più s'è perso. Restiamo! Non quando passiamo assenti, ne quando sostiamo indifferenti esenti d’altrui lamenti lancinanti, noncuranti egoisti ed importarti; Bensì, essendo passanti presenti, ad occhi aperti, badanti, obbligati infermieri o pazienti umili, generosi ed osservanti. Non dimentico Ripetutamente pensoso M’immagino raccattante Tovaglie strapiene, Di briciole da te lasciate; Desideroso e ardente M’appresso deciso Al dirupo dell’oblio, Complice il vento Con gesto finale Meno tutto all’aria Per poter dimenticare L’esagerato Amore; Si stampa un sorriso Sul teso mio viso! Ma poi torno serio Svanisce il sorriso; Rimango illuso Impotente, Tirandomi il conto M’accorgo, D’invano pensiero; Non scordo niente Non si può fare Non so di buttare Tue briciole d’amore, In quanto esse sono Miei pezzi di Cuore. Indelebile Spiro di continuo, Risvegliandomi Assopendomi Pensandoti. Volente o nolente L’impronta D’occhi a mandorla In me è persistente. Come sovrapposta A visioni concrete, Ovunque Volga il mio sguardo. Mi par d’avere Carta trasparente Di te impressa Appoggiata agli occhi della mente Sopprimente l’attorno,insofferente Muoio vivendo, Vedendo te solamente… Mi strappo gli occhi della mente Mi strappo gli occhi della mente, Per non saperti mi pongo assente, Per altri presente...non solo "gente"! Ti avverto d'altro gemente Penso davvero, che non sei mai stata niente... Stanotte Voli con Me! Questa notte avrei piacere D’ udire violini suonare Ma sai com’ è?! Non si può dire, Quel ch’ è a venire, Non puoi sapere. Comunque voliamo! Volendoci bene Scordiamo le pene E magari ci Amiamo! Innamorarsi Mille emozioni Gaie si intrecciano Provocando confusioni Fra pensieri che sfrecciano; Non fermare i tuoi passi Non distrarti alla visione, Siamo entrambi diversi Ma è normale in passione! (Niente titolo) "Ti Voglio!!!" Palesando il mio pensiero, vedo me un onda che s’infrange contro uno scoglio; Complico le cose, ma sei tu quella difficile, sembra c’affili spine di rose, con le quali mi pungo e ti pungi mi pungi e non so s’io ti pungo; Dovrei celarti il voler c’ho d’averti ma tu lo sai… non so mentirti! Sono Mattina, Acqua Cristallina con la quale disseti tue rose e fitti roveti… Non stai a scherzarmi Ballerina, io lo capisco mentre ti ho vicina; Mi sai baciare e sai lasciarti coccolare, ti lasci andare e lo sai far fino a morire; Ma non ti ascolti o non vuoi starti a sentire, non sai scordarti, ne sai far noi due un Amore… Troverai un Uomo... Io lo spero per te! E che sia un uomo puro vero e sincero, che ti Ami davvero che sia tutto quel che IO ero... L'Uomo che non fa per te! L’ultimo sogno Non so placare il mio volere che non vorrebbe ma vuole, non so scordar di te il piacere e non mi piace, né da mi pace; Non dimentico il tuo odore di muschio bianco o di sudore, ed il cantar della tua voce non so scordar anche se tace; Non so scordar neanche se voglio quello ch’eri tu, “L‘ultimo Sogno“: Vecchietta mia stringente in mano la vita mia che va via piano! Bianchi e filati i tuoi capelli piena negli occhi parventi stanchi eppur più belli, più disarmanti fra vie di pelle marcanti i tempi; Due vizze mani d’eterni amanti legate e stanche s’aggrappan calme la di lui Amata ed Il di lei Amante d’esso appagata, di lei, lui ardente. La miglior chicca vien via dagli occhi tuoi Vecchietta mia che ammicca: “Ci vediamo su! Vedrai!” Negli occhi tuoi sedanti mi abbandono al mio destino, i miei lamenti diventan canti pago, or sì del mio cammino! Par troppo bello crescere assieme far di due vite Una soltanto divider pari di gioie e pene finché natura ci metta il punto; Chiedevo troppo al mio destino l’essere amanti per l’esistenza d’Inizio in Fine con te vicino fanciulla e dunque, vecchia contenta; Scrittura andante qui s’è fermata son qui pensate: “Perché sei andata?” poi mi sovviene quel tuo enunciato: “Assai di bene, ma non più Amato.”; Inopportuno Muore l'Amore, solitudine fiorisce dentro senza un sole... Parole, stirano punti interrogativi ovviando a dubbi arcani tabù in esclamativi. Vane amiche confuse! Azioni, frenetiche intente al vivere fine a se stesso, occuparsi i tempi stremandosi anima e mente. Inutilità assai deludente! Persone, ascoltano consigliando impavide parole ed azioni, talune gratuitamente poche altre sincere, comunque e sempre inavvertitamente! Forse, l'unico spiraglio farsi innamorare! Ti prodighi nell'intento divino t'improvvisi diamante ed amante, Ennesimo vaneggiamento! Se ti dicono "TI AMO", lo trovi inopportuno! A volte...sempre A volte, pensi d’essere colpevole! Scartabelli frenetico l’archivio della tua coscienza, sommando tutti i tuoi peccati ti domandi, incerto quanto ancora dovrai pagare. A volte, fiuti della felicità l’essenza! Immagini fervidamente il placarsi della sofferenza come un momento incombente del quale non puoi far senza dal quale, raramente, ricevi quietanza. A volte, muterei le strette regole d’un gioco obbligato, serrato in manette, carcerato… Sempre, l’enigma ultimo che ti resta in mente: “Ma davvero me lo sono meritato?” Come si fa? Come si fa a non esser sinceri e pretender dagli altri la Sincerità? Io so che non si fa! Come si fa a richiedere al prossimo la più pura lealtà se noi, per primi non la si da’? Io so che non si fa! Come si fa a dire d’essere amici se poi a letto si và? Io so che non si fa! Come si fa a ritrovarsi vicini se dentro qualcosa non và? Io so che non si fa! Anomala questa vita della qual ci godiamo la gita ritrovandoci a fare come sempre si fa ciò che non si può fare ma da sempre si fa! Sognando…quasi davvero Nell’oscurità onirica, incosciente rivedo la Ballerina, finta primavera sorridente… L’autunno mi sorprende, mi cadono le foglie ed il vento non si arrende mentre passan le mie voglie… Forse t’ho invitata, inconsciamente forse sola hai scovato la strada,coraggiosamente… Comunque, fra risa leggere al dunque, parole tue vere… L’autunno si fa’ inverno, non più foglie per il vento ed intanto parli e piangi, conducendomi all’inferno… Poi mi stringi e fai cadere sulla mia spalla lacrime nere io non mi tengo ed aggiungo alle tue le gocce mie, che son forse più scure! Ed allora mi domano: “Quando sei vera, Ballerina? In un sogno predicando piangente raccontando che lei mente? O nel vero chiacchierando sorridente ripetendo, che da saper non c’è più niente?” Dal nulla nel nulla Vagar di là me potesse ora Nel nulla come dal nulla venne Che di lì giunse dove non sta L'amore suo che m'appartenne Non più a metà nei giorni miei Vuoto di lei pieno vivrei... La Dannazione Mia d’Amarti Nell’attimo mio ultimo uguale e contrario al mio primo istante da vivente tornando dov’ero, a te volgerò il mio pensiero Attenderò con certosina pazienza nel luogo in cui non si è il tempo in cui verrai… Pretenderò da chi per esso con la tua mano nella mia mano un’ennesima possibilità per noi! Non può essere altrimenti…è così da sempre! Dal primo sguardo mi condannasti di là da quello, questa è la “Dannazione Mia d‘Amarti“: In ogni vita passata, sfocando nell’attimo mio ultimo col tuo ormai vecchio ricordo sono morto e risorto! E per ogni vita a venire, vivendo è ugualmente con te e con la speranza di noi sempre che vorrò risorgere morendo! Ed invece mi tocca sfiorarti in un mattino intenso respirarti passeggiando il viale in fiore fino a perderti, mia rosa dei venti d‘amore… E dunque all’inferno! Ancora e ancora! All’inferno!Giammai pago del poco riaverti! Ma che si ripeta all’infinito! Sì all’infinito Questa “Dannazione Mia d’Amarti“! È strano… Un istante dopo l’altro Ch’esso racchiuda un sorriso od un abbraccio O lievi carezze colme d’ardenti pensieri O magari mi regali dell’amore un calcinaccio Affiorano sempre Gli incombenti miei mali: Il tuo volto I tuoi sorrisi Le tue mani… I miei oggi Che senza te Non desiderano un domani… | Non avrei detto mai Quanto è bello respirare quell’odore diverso dagli altri, uguali ad un dissapore… Appoggiarti gli occhi addosso come in un amplesso, nascosto compromesso ma con permesso… L’onore d’averti addosso m’invade, mi pervade fin’anche mi dissuade Vederti così, come sogno me stesso fra luce e riflessoQuello che ho dentro Io non so spiegare quello che ho dentro, non è solo un tormento, né solo un lamento è qualcosa di più che il latrato di un cane che guaisce smarrito senza più padrone io lo sento più intenso più deciso e profondo di quell'attimo immenso, tu padrone del mondo e mi pare si perda fra pensieri eclissati questa mia mente tersa fra latrati e guaiti; Ed ancora ci provo, a spiegar quel che ho dentro ma non riesco a indicare quel che intona il lamento scorre piano da dentro come soffio di vento e mi trovo pensoso a bandire i miei tarli ma divengo persuaso, non mi riesce scacciarli mi si mangiano vivo e non lasciano niente né sorrisi ne gesta di me attorno, la gente mi sottraggono tutto e rimango impotente; Non mi stimola niente e non so come agire ma non vedo rimedio da poter conseguire sta lontano nell'ombra quello ch'è il mio avvenire ed ancora mi trovo a tentar di spiegare che ti ho amato di tanto da farti morire come quando di troppo si annaffia un fiore e non lo so dire quanto è stato l'amore ma comunque è bastato per lasciarti scemare; E ritornano i tarli insistenti e caparbi come muli da soma,nessun peso li doma mi sussurrano piano ciò che dicesti ebbra son piante parole, dalle tue dolci labbra NON E' COLPA TUA! replicasti più volte mi sentivo smarrito disilluso spaiato mi mancava quel pezzo di quel puzzle finito non pensavo a un distinto che si fosse insinuato; Venuto da esterno da quel branco impazzito penetrato fin giù per sospingermi fuori rivelando difetti mostrandoti i pori, dell'Amore perfetto non rimangon che odori trasportati dal vento, trascinante il lamento costante gravoso come mai più contento si lascia ascoltare sono io che lo sento ma non so di cantare questo triste lamento. Che mi dice di te che gia sei senza affanno e ti godi la vita come il primo dell'anno come se quasi nulla tutto il nostro accaduto come attendere invano,come tempo perduto e ricalca il lamento, più gagliardo lo sento e a schiarirlo ci provo, lo giuro non mento e per quanto di conto non è più che un lamento Io non riesco a spiegare tutto quello che ho dentro. Magia di Mamma Come se mi svegliassi oppure se mi chiamassi così mi desto ancora prima, di nuova aurora. La Mamma mia lo sa, siede con me all'inferno cosciente dell'inverno consola e passerà. Di dentro a un labirinto sussisto di mattina lo stesso, sempre uguale risolto il giorno prima. Di fuori solo a sera finito il mio travaglio mi vivo primavera oppure un nuovo incaglio. Ma questo non mi importa mi allarma il mio mattino svegliarmi con l'inganno d'averti ancor vicino. E' quel primo pensiero che logora il mio giorno vorrei non fosse vero né voglio il tuo ritorno. Ed è così da sempre per quel che mi ricordo m'appari tu per prima sei l'alba ed io impotente. M'arrivi lì davanti occulto quel pensiero lo tengo due momenti ma è a fuoco è tutto vero. Passati son tre mesi da quando non sei mia del mio triste risveglio n'ho fatta malattia. La mamma mia lo sa ne muore d'ogni giorno lo scorgo nei suoi occhi la prima al mio risveglio. Necessito magia un cura malattia che eluda il labirinto che celi quel momento in cui sei ancora mia. Insomma una mattina, la mamma mia piccina, s'inventa incantamento ed elude il labirinto. E' solo una pastiera tirata via dal forno voltata a rallegrare un altro triste giorno emana odor dolciastro, di questo mi risveglio secondo, il tuo pensiero e già mi sento meglio! Che colpa ne ho io? Stringo una vita non voluta Indifferente quasi assente, Mi svendo in letto estraneo Malvolentieri gemente. Non pongo paragoni di sorta Fra vita nuova e vita morta, Ma cosciente ugualmente D’accomunarmi a mala gente L’anima mia si fa domande Mentre mi scorgo loro somigliante... Ma il cuore mio non mente S’eleva urlante e prepotente Vuole di lei che forse mente E forse è già di mala gente. Briciole Ripetutamente pensoso M’immagino raccattante Tovaglie strapiene, Di briciole da te lasciate; Desideroso e ardente M’appresso deciso Al dirupo dell’oblio, Complice il vento Con gesto finale Meno tutto all’aria Per poter dimenticare L’esagerato Amore; Si stampa un sorriso Sul teso mio viso! Ma poi torno serio Svanisce il sorriso; Rimango illuso Impotente, Tirandomi il conto M’accorgo D’invano pensiero; Non scordo niente Non si può fare Non so di buttare Tue briciole d’amore, In quanto esse sono Miei pezzi di Cuore. "... quel che tu mi insegni" Trattenuti Invano. Inseguimmo Nirvana, Sinceri Estemporanei, Godimento Non Ottenemmo. Quindi, Utopici Eremiti Lasciati! Casini Hotel Effusioni; Troppo Ubriachi; Mai Innamorati; Inseguendo Nuovamente Sogni Epici, Gradualmente, Naturale Innamorarsi. Poeti Poeti si nasce o lo si diviene? Poeti si cresce fra gioie e pene! Poeti raccolgon emozioni d’intorno, Poeti le vivon di notte e di giorno! Poeti imprimenti con lemmi lisi, Poeti ruggenti esprimendo lor frasi! Poeti ringraziano muse e visioni, Poeti stuprati da concreto o passioni! Poeti,capaci o incapaci lascian lì l’illusione, Poeti son vani senza un’ispirazione! “Fai cessare quel lamento” C’è un bellissimo cielo sta sera… mi darebbe del matto chi m’è estraneo… “Cupa Torino”culla d’amori di dolci speranze e continui doveri… Da un po’ non ti guardavo, né ti pregavo, occupato a inseguire i piaceri terreni… L’anima mia non si riesce a dar pace Io ti prego mio DIO, falla felice… Falle comprender ciò che lei non capisce, ch’è soltanto un momento quindi tutto svanisce… Stalle vicino e dalle il buongiorno, falla felice mentre attende che torno… Veglia,ti prego sulla sua fantasia, non lasciarla volare dentro un soffio di vento, non far che sia bugiardo a portarmela via, non lasciarci divisi dal passare del tempo… Sii giusto con lei che n’ha avuti di torti son disposto a pagare su mia pelle i suoi conti. E lo so. Non son degno di far certe richieste ma per me lei e importante più di tutte mie feste. Ignoro se dorme o di chi stia sognando se riposi serena o se sogni una pena. Scusa anche a Te, se ti sto disturbando, ma se riesci ad entrare nel suo piccolo cuore cancella il lamento e farai un uomo contento… Vorrei le dicessi: “Dormi bambina, non è solo il tuo Dio, che su te sta vegliando…” Perché? Uccidi la poesia, quella che ho dentro… Quando non ci sei, non so d’esser contento… Respirandoti mi manca l’aria, pensandoti maledico il tuo lamento… Mi stufo sempre! Ma sempre più ti voglio e ti penso… Adesso basta! Non raccontarmi la storia del Lupo, già la conosco! E' storia veccia! Ed or che di te son stufo scordar dovrai, di me la pacchia! Grazie sempre! Sperando ...vorrei che lo portassi quell'anello, non al dito né al collo, ma dentro al cuore fino al tracollo... L’Ingannarsi d’Amare per Sempre L’eccelsa sensazione colma i pori della mente, conturbante emozione di chi Ama pienamente. “Ti amerò per sempre!“ Ci si fissa gli occhi dicendoselo e lo si pensa davvero, intensamente! “Ti amerò per sempre!“ Poi, in là nel tempo capiterà nuovamente, sorridendo ripeterai ancora le parole d’allora, ma ad occhi diversi, di diversa fattura. “Ti amerò per sempre!“ L’immenso Amore,incosciente, c’istiga inconsapevoli bugiardi con noi stessi e con chissà quant’altri! “Ti amerò per sempre!“ Saggiando l’originaria sensazione eccelsa al primo dire deluderai essa stessa ripetendo a diverse persone, stesse parole! “Ti amerò per sempre!“ Incerte mattine In certe mattine destandomi il giorno mi annienta, mi sento vecchio e stanco l’alba fuori radiosa m’inquieta; In certe mattine nolente mi reco alla vita, come con l’animo celato dal velo nero e triste di una giovane vedova; In certe mattine incertezze aleggiano silenti, intonando echi muti fomentando dubbi passati intrecciandoli, agli appena arrivati; In certe mattine di saper non mi è dato se son stato Amato e in che cosa ho sbagliato se davvero ho vissuto o se magari, ho solo sognato… "Incerte, certe mattine incerte…" Risorgere Ho vissuto sette vite accanto a te sette!Quante quelle d'un gatto! Morto, senza te, rivivo come un gatto che ha ancora sette vite! Tal volta mi perdo Tal volta, volgendomi alla notte cercando in essa conforto e ristoro, mi perdo. Tedio, mi lascio fiducioso del sonno e ricalcando orme rammentate a noia, mi perdo. Avviandomi su quei sentieri chiari in via ed indelebili in memoria, io mi perdo. Anche bendato o cieco essi, mnemonici sentieri, inesorabili mi conducono a te! Non so oggi, quali mnemonici sentieri percorri ma è lì, trovandoti, indelebile e tanto chiara che sui miei, io mi perdo! Luce Nera Ombre s’aggirano funeste nei meandri del mio intelletto. Ascoltando attento mi pare d’udire il ticchettio incedente e regolare dell’innesco… Mi sento pervaso da una luce nera che mi corrode dentro, verso l’esterno ed uscirà una di queste notti… Demoniaca si renderà libera avvolgendomi in se stessa cibandomene diventerò rabbioso della sua rabbia furente del suo furore e cieco del suo buio! Nero all’eccesso m’innalzerò fra gli angeli falciandoli uno ad uno negherò loro il volo ma non la vita renderò pane al pane e vino al vino chiederò per Cesare ciò che è suo, finché avrò fiato sarà luce nera da me! Sarò, per te che m’incontri Mortale di Morte, ingannandoti t’illuminerò di nera luce, muterò con l’incanto maligno la tua pace interiore in scompiglio la tua felicità diventerà l’ossessione d’assaporarla ancora sarà il mio compenso più ambito farò, a te che mi incontrerai Ciò che incontrandomi mi fece lei: Vento Maestrale di soffio vitale che una volta appreso tutto ha saputo cambiare la via del suo soffiare… Al tramonto Un torrione lontano, inerme Dinnanzi all’infuocata palla Che piano si corica Insinuandosi nello specchio immenso Macchiandolo di toni caldi E scintillanti barbagli d’oro antico E più in là, Le taglienti nuvole di pastello fulvo Squarciano l’antico velo azzurro Ferendolo di sfumare sanguigne Urlando di sfregiati bagliori Raggio dopo raggio, calando. Seduto sulla spiaggia deserta Laconico mi scopro Rapito da mille lucciole alla lanterna E mentre il rosso piano fugge Incombente si fa Il notturno blu oltremare Diverso Amore Averti ancora qui sarebbe un sogno! -Invece son sveglio; - Averti ancora qui per amarti! -Con tutto me stesso…- Averti ancora qui vicina ad amarmi! - È chiedere troppo; - Averti ancora qui se tu non vuoi, -Fa burrasca dentro…- Averti ancora qui è un’utopia, -Che nemmeno voglio; - Averti ancora qui anche se non ci sei, - È tutto quello che mi resta…- -Averti senza averti Sognando, Amarti senza amarti Soffrendo In silenzio Lasciarti andare Libera di fare e disfare…- - A parere mio, anche questo è Amore…- |