Poesie di Unodellafollafolle


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Maestrale
Soffia gelido il Maestrale da nord
e scuote i rami nudi di piante stanche
Così è nell'anima, le caduche foglie
s'arrendono all'impetuosità del vento
La linfa si ghiaccia e vibrano radici
aride e nodose, io ancora t'amo.   

Elisir velenoso
Gocce d’anima stillate
Da un alambicco fatato
Reciprocamente scambiate
Fino all’ultimo afflato...
.................................

L’alambicco fatato
È andato, perduto...
Non stilla più Amore,
Fa veleno in fondo al cuore…    

Due volte l'Amore
Innamorarsi Due volte non si può fare
sarebbe come due volte morire
cinger l'inganno, ombra solida, mai assente
e vivrebbe due volte anche questo presente.
Ma sta solo a me non lasciarmi ammazzare
e per quanto assurdo devo smetter d'Amare.

Due volte quel cuore non saprai colpire
potresti provarci finanche a morire.
Di scoccar quella freccia non si può fare meno
cercherò che sia zuppa del più dolce veleno
ma mirandoti il cuore come un assassino
mi attardo a capire che non sei più il mio destino.

Week-end di speranza
La morsa si allenta
forse è solo apparenza
non ci voglio pensare
questa sera è volare!

Provare è gia quasi un mezzo successo
ci va tempo lo so, tutti quanti l'han detto
ma io sento impellenza
non conosco pazienza
pavento del tempo che mi tocca a venire
ardisco se penso che potevo impazzire

Ma sta sera lo voglio, sarà tutta un'ascesa
con un balzo bambino scanserò la discesa
mi propongo sta sera, mi propongo alla vita
salgo dal pozzo per scordar dipartita
fosse anche soltanto per un breve momento
questa sera io volo, vedrai, me lo sento!

Finito quel volo tu potresti tornare,
non solo una volta mi potrai riapparire
ma non temo ritorno, non questa sera
volteggerà in alto una nuova chimera!

S'è fatta mattina e non so se ho volato
ti ritrovo di nuovo, d'appena destato
il tuo viso negli occhi, l'amarezza all'interno
d'odiarti non so e mi sento all'inferno
non vedo quel sole dominante all'esterno
perché dentro di me è ancor tutto un inverno

Con il buio d'attorno io pronuncio gli insulti
che son volti a svilirti, non mi importa capirti
meretrice, bastarda, ti vorrei liquidare
ma tu sei lì presente ed io non so d'odiare
per poterti annientare mi farò indifferente
verrò fuori da me sarò un uomo che mente.

M'hai straziato la vita, fino dentro, nel cuore
m'hai lasciato d'infine, un enorme dolore
sfilerò quella lama, con un sol colpo netto
sfilerò quel coltello c'ho infilzato nel petto.

E con esso alla mano, come un pazzo, ma sano
frugherò il mio di dentro per tornare gabbiano
e trovatati fulcro di quel triste lamento
perché è lì che tu sei, io ti vedo e ti sento
sferrerò più fendenti, ben precisi e potenti
zittirò quei lamenti che tu sola non senti.

Sorda fugge
Se potessi spiegare
con parol di mortale
l'amor che ti oh dato
e quanto ancor n'ho da dare...
Se mi stessi a sentire
se potessi capire
se volessi restare
per viver l'amore...

Epitaffio d'amore
Incontrati, bramati,legati,
Forgiati amanti felici.
Divergenti, indifferenti, svincolati
Distrutti e neanche amici.

Assassina... Linda e Pura
Maledetta, dannata,
ti vorrei mai nata;
Assassina d'amore,
di felicita infinita;
Linda e pura
mi vorresti apparire
Ma io ti vidi dentro
come non volevi sembrare;
L'indole non si cambia,
ti dissi una volta
E adesso te ne accorgi,
Or che ti senti sciolta;
La colpa è stata mia,
perché essendo accecato
ho visto ma ho sperato
potesse esser diverso.
Tutto tempo sprecato
e un sogno in più s'è perso.

Restiamo!
Non quando passiamo assenti,
ne quando sostiamo indifferenti
esenti d’altrui lamenti lancinanti,
noncuranti egoisti ed importarti;
Bensì, essendo passanti presenti,
ad occhi aperti, badanti,
obbligati infermieri o pazienti
umili, generosi ed osservanti.

Non dimentico
Ripetutamente pensoso
M’immagino raccattante
Tovaglie strapiene,
Di briciole da te lasciate;
Desideroso e ardente
M’appresso deciso
Al dirupo dell’oblio,
Complice il vento
Con gesto finale
Meno tutto all’aria
Per poter dimenticare
L’esagerato Amore;
Si stampa un sorriso
Sul teso mio viso!
Ma poi torno serio
Svanisce il sorriso;
Rimango illuso
Impotente,
Tirandomi il conto
M’accorgo,
D’invano pensiero;
Non scordo niente
Non si può fare
Non so di buttare
Tue briciole d’amore,
In quanto esse sono
Miei pezzi di Cuore.

Indelebile
Spiro di continuo,
Risvegliandomi
Assopendomi
Pensandoti.
Volente o nolente
L’impronta
D’occhi a mandorla
In me è persistente.
Come sovrapposta
A visioni concrete,
Ovunque
Volga il mio sguardo.
Mi par d’avere Carta trasparente
Di te impressa
Appoggiata agli occhi della mente
Sopprimente l’attorno,insofferente
Muoio vivendo,
Vedendo te solamente…

Mi strappo gli occhi della mente
Mi strappo gli occhi della mente,
Per non saperti mi pongo assente,
Per altri presente...non solo "gente"!
Ti avverto d'altro gemente
Penso davvero,
che non sei mai stata niente...

Stanotte Voli con Me!
Questa notte avrei piacere
D’ udire violini suonare
Ma sai com’ è?! Non si può dire,
Quel ch’ è a venire, Non puoi sapere.
Comunque voliamo!
Volendoci bene
Scordiamo le pene
E magari ci Amiamo!

Innamorarsi
Mille emozioni
Gaie si intrecciano
Provocando confusioni
Fra pensieri che sfrecciano;
Non fermare i tuoi passi
Non distrarti alla visione,
Siamo entrambi diversi
Ma è normale in passione!

(Niente titolo)
"Ti Voglio!!!"
Palesando il mio pensiero,
vedo me un onda
che s’infrange contro uno scoglio;
Complico le cose,
ma sei tu
quella difficile,
sembra c’affili spine di rose,
con le quali mi pungo
e ti pungi
mi pungi
e non so s’io ti pungo;
Dovrei celarti
il voler c’ho d’averti
ma tu lo sai…
non so mentirti!
Sono Mattina,
Acqua Cristallina
con la quale disseti
tue rose e fitti roveti…
Non stai a scherzarmi
Ballerina,
io lo capisco
mentre ti ho vicina;
Mi sai baciare
e sai lasciarti coccolare,
ti lasci andare
e lo sai far fino a morire;
Ma non ti ascolti
o non vuoi starti a sentire,
non sai scordarti,
ne sai far noi due un Amore…

Troverai un Uomo...
Io lo spero per te!
E che sia un uomo puro
vero
e sincero,
che ti Ami davvero
che sia tutto quel che IO ero...
L'Uomo che non fa per te!

L’ultimo sogno
Non so placare il mio volere
che non vorrebbe ma vuole,
non so scordar di te il piacere
e non mi piace, né da mi pace;

Non dimentico il tuo odore
di muschio bianco o di sudore,
ed il cantar della tua voce
non so scordar anche se tace;

Non so scordar neanche se voglio
quello ch’eri tu, “L‘ultimo Sogno“:
Vecchietta mia stringente in mano
la vita mia che va via piano!

Bianchi e filati i tuoi capelli
piena negli occhi parventi stanchi
eppur più belli, più disarmanti
fra vie di pelle marcanti i tempi;

Due vizze mani d’eterni amanti
legate e stanche s’aggrappan calme
la di lui Amata ed Il di lei Amante
d’esso appagata, di lei, lui ardente.

La miglior chicca
vien via dagli occhi tuoi
Vecchietta mia che ammicca:
Ci vediamo su! Vedrai!

Negli occhi tuoi sedanti
mi abbandono al mio destino,
i miei lamenti diventan canti
pago, or sì del mio cammino!

Par troppo bello crescere assieme
far di due vite Una soltanto
divider pari di gioie e pene
finché natura ci metta il punto;

Chiedevo troppo al mio destino
l’essere amanti per l’esistenza
d’Inizio in Fine con te vicino
fanciulla e dunque, vecchia contenta;

Scrittura andante qui s’è fermata
son qui pensate: “Perché sei andata?
poi mi sovviene quel tuo enunciato:
Assai di bene, ma non più Amato.”;

Inopportuno
Muore l'Amore,
solitudine
fiorisce dentro
senza un sole...

Parole, stirano
punti interrogativi
ovviando a dubbi arcani
tabù in esclamativi.
Vane amiche confuse!

Azioni, frenetiche
intente al vivere
fine a se stesso,
occuparsi i tempi
stremandosi anima e mente.
Inutilità assai deludente!

Persone, ascoltano
consigliando impavide
parole ed azioni,
talune gratuitamente
poche altre sincere,
comunque e sempre inavvertitamente!

Forse, l'unico spiraglio
farsi innamorare!
Ti prodighi nell'intento divino
t'improvvisi diamante ed amante,
Ennesimo vaneggiamento!
Se ti dicono "TI AMO", lo trovi inopportuno!

A volte...sempre
A volte,
pensi d’essere colpevole!
Scartabelli frenetico
l’archivio della tua coscienza,
sommando tutti i tuoi peccati
ti domandi, incerto
quanto ancora dovrai pagare.

A volte,
fiuti della felicità l’essenza!
Immagini fervidamente
il placarsi della sofferenza
come un momento incombente
del quale non puoi far senza
dal quale, raramente, ricevi quietanza.

A volte,
muterei le strette regole
d’un gioco obbligato, serrato
in manette, carcerato…
Sempre,
l’enigma ultimo
che ti resta in mente:
“Ma davvero me lo sono meritato?”

Come si fa?
Come si fa
a non esser sinceri
e pretender dagli altri
la Sincerità?
Io so che non si fa!

Come si fa
a richiedere al prossimo
la più pura lealtà
se noi, per primi non la si da’?
Io so che non si fa!

Come si fa
a dire d’essere amici
se poi
a letto si và?
Io so che non si fa!

Come si fa
a ritrovarsi
vicini
se dentro
qualcosa non và?
Io so che non si fa!

Anomala questa vita
della qual ci godiamo la gita
ritrovandoci a fare
come sempre si fa
ciò che non si può fare
ma da sempre si fa!

Sognando…quasi davvero
Nell’oscurità onirica, incosciente
rivedo la Ballerina, finta primavera sorridente…
L’autunno mi sorprende, mi cadono le foglie
ed il vento non si arrende mentre passan le mie voglie…
Forse t’ho invitata, inconsciamente
forse sola hai scovato la strada,coraggiosamente…
Comunque, fra risa leggere
al dunque, parole tue vere…
L’autunno si fa’ inverno, non più foglie per il vento
ed intanto parli e piangi, conducendomi all’inferno…
Poi mi stringi e fai cadere
sulla mia spalla lacrime nere
io non mi tengo ed aggiungo alle tue
le gocce mie, che son forse più scure!

Ed allora mi domano:
Quando sei vera, Ballerina?
In un sogno
predicando piangente
raccontando che lei mente?
O nel vero
chiacchierando sorridente
ripetendo,
che da saper non c’è più niente?

Dal nulla nel nulla
Vagar di là me potesse ora
Nel nulla come dal nulla venne
Che di lì giunse dove non sta
L'amore suo che m'appartenne
Non più a metà nei giorni miei
Vuoto di lei pieno vivrei...

La Dannazione Mia d’Amarti
Nell’attimo mio ultimo uguale e contrario
al mio primo istante da vivente
tornando dov’ero, a te volgerò il mio pensiero

Attenderò con certosina pazienza
nel luogo in cui non si è
il tempo in cui verrai…

Pretenderò da chi per esso
con la tua mano nella mia mano
un’ennesima possibilità per noi!

Non può essere altrimenti…è così da sempre!
Dal primo sguardo mi condannasti
di là da quello, questa è la “Dannazione Mia d‘Amarti“:

In ogni vita passata, sfocando
nell’attimo mio ultimo
col tuo ormai vecchio ricordo
sono morto e risorto!
E per ogni vita a venire, vivendo
è ugualmente con te
e con la speranza di noi sempre
che vorrò risorgere morendo!

Ed invece mi tocca sfiorarti
in un mattino intenso respirarti
passeggiando il viale in fiore
fino a perderti, mia rosa dei venti d‘amore…

E dunque all’inferno! Ancora e ancora!
All’inferno!Giammai pago del poco riaverti!
Ma che si ripeta all’infinito! Sì all’infinito
Questa “Dannazione Mia d’Amarti“!

È strano…
Un istante dopo l’altro
Ch’esso racchiuda un sorriso od un abbraccio
O lievi carezze colme d’ardenti pensieri
O magari mi regali dell’amore un calcinaccio
Affiorano sempre
Gli incombenti miei mali:

Il tuo volto
I tuoi sorrisi
Le tue mani…
I miei oggi
Che senza te
Non desiderano un domani…

Non avrei detto mai
Quanto è bello respirare quell’odore
diverso dagli altri, uguali
ad un dissapore…

Appoggiarti gli occhi addosso
come in un amplesso, nascosto
compromesso ma con permesso…

L’onore d’averti addosso
m’invade, mi pervade
fin’anche mi dissuade

Vederti così, come
sogno me stesso
fra luce e riflesso

Quello che ho dentro
Io non so spiegare quello che ho dentro,
non è solo un tormento, né solo un lamento
è qualcosa di più che il latrato di un cane
che guaisce smarrito senza più padrone
io lo sento più intenso più deciso e profondo
di quell'attimo immenso, tu padrone del mondo
e mi pare si perda fra pensieri eclissati
questa mia mente tersa fra latrati e guaiti;

Ed ancora ci provo, a spiegar quel che ho dentro
ma non riesco a indicare quel che intona il lamento
scorre piano da dentro come soffio di vento
e mi trovo pensoso a bandire i miei tarli
ma divengo persuaso, non mi riesce scacciarli
mi si mangiano vivo e non lasciano niente
né sorrisi ne gesta di me attorno, la gente
mi sottraggono tutto e rimango impotente;

Non mi stimola niente e non so come agire
ma non vedo rimedio da poter conseguire
sta lontano nell'ombra quello ch'è il mio avvenire
ed ancora mi trovo a tentar di spiegare
che ti ho amato di tanto da farti morire
come quando di troppo si annaffia un fiore
e non lo so dire quanto è stato l'amore
ma comunque è bastato per lasciarti scemare;

E ritornano i tarli insistenti e caparbi
come muli da soma,nessun peso li doma
mi sussurrano piano ciò che dicesti ebbra
son piante parole, dalle tue dolci labbra
NON E' COLPA TUA! replicasti più volte
mi sentivo smarrito disilluso spaiato
mi mancava quel pezzo di quel puzzle finito
non pensavo a un distinto che si fosse insinuato;

Venuto da esterno da quel branco impazzito
penetrato fin giù per sospingermi fuori
rivelando difetti mostrandoti i pori,
dell'Amore perfetto non rimangon che odori
trasportati dal vento, trascinante il lamento
costante gravoso come mai più contento
si lascia ascoltare sono io che lo sento
ma non so di cantare questo triste lamento.

Che mi dice di te che gia sei senza affanno
e ti godi la vita come il primo dell'anno
come se quasi nulla tutto il nostro accaduto
come attendere invano,come tempo perduto
e ricalca il lamento, più gagliardo lo sento
e a schiarirlo ci provo, lo giuro non mento
e per quanto di conto non è più che un lamento
Io non riesco a spiegare tutto quello che ho dentro.

Magia di Mamma
Come se mi svegliassi
oppure se mi chiamassi
così mi desto ancora
prima, di nuova aurora.

La Mamma mia lo sa,
siede con me all'inferno
cosciente dell'inverno
consola e passerà.

Di dentro a un labirinto
sussisto di mattina
lo stesso, sempre uguale
risolto il giorno prima.

Di fuori solo a sera
finito il mio travaglio
mi vivo primavera
oppure un nuovo incaglio.

Ma questo non mi importa
mi allarma il mio mattino
svegliarmi con l'inganno
d'averti ancor vicino.

E' quel primo pensiero
che logora il mio giorno
vorrei non fosse vero
né voglio il tuo ritorno.

Ed è così da sempre
per quel che mi ricordo
m'appari tu per prima
sei l'alba ed io impotente.

M'arrivi lì davanti
occulto quel pensiero
lo tengo due momenti
ma è a fuoco è tutto vero.

Passati son tre mesi
da quando non sei mia
del mio triste risveglio
n'ho fatta malattia.

La mamma mia lo sa
ne muore d'ogni giorno
lo scorgo nei suoi occhi
la prima al mio risveglio.

Necessito magia un cura malattia
che eluda il labirinto
che celi quel momento
in cui sei ancora mia.

Insomma una mattina,
la mamma mia piccina,
s'inventa incantamento
ed elude il labirinto.

E' solo una pastiera tirata via dal forno
voltata a rallegrare un altro triste giorno
emana odor dolciastro, di questo mi risveglio
secondo, il tuo pensiero e già mi sento meglio!

Che colpa ne ho io?
Stringo una vita non voluta
Indifferente quasi assente,
Mi svendo in letto estraneo
Malvolentieri gemente.
Non pongo paragoni di sorta
Fra vita nuova e vita morta,
Ma cosciente ugualmente
D’accomunarmi a mala gente
L’anima mia si fa domande
Mentre mi scorgo loro somigliante...
Ma il cuore mio non mente
S’eleva urlante e prepotente
Vuole di lei che forse mente
E forse è già di mala gente.

Briciole
Ripetutamente pensoso
M’immagino raccattante
Tovaglie strapiene,
Di briciole da te lasciate;
Desideroso e ardente
M’appresso deciso
Al dirupo dell’oblio,
Complice il vento
Con gesto finale
Meno tutto all’aria
Per poter dimenticare
L’esagerato Amore;
Si stampa un sorriso
Sul teso mio viso!
Ma poi torno serio
Svanisce il sorriso;
Rimango illuso
Impotente,
Tirandomi il conto
M’accorgo
D’invano pensiero;
Non scordo niente
Non si può fare
Non so di buttare
Tue briciole d’amore,
In quanto esse sono
Miei pezzi di Cuore.

"... quel che tu mi insegni"
Trattenuti
Invano.

Inseguimmo
Nirvana,
Sinceri
Estemporanei,
Godimento
Non
Ottenemmo.

Quindi,
Utopici
Eremiti
Lasciati!


Casini
Hotel
Effusioni;

Troppo
Ubriachi;

Mai
Innamorati;

Inseguendo
Nuovamente
Sogni
Epici,
Gradualmente,
Naturale
Innamorarsi.

Poeti
Poeti si nasce
o lo si diviene?
Poeti si cresce
fra gioie e pene!
Poeti raccolgon
emozioni d’intorno,
Poeti le vivon
di notte e di giorno!
Poeti imprimenti
con lemmi lisi,
Poeti ruggenti
esprimendo lor frasi!
Poeti ringraziano
muse e visioni,
Poeti stuprati
da concreto o passioni!
Poeti,capaci o incapaci
lascian lì l’illusione,
Poeti son vani
senza un’ispirazione!

“Fai cessare quel lamento”
C’è un bellissimo cielo sta sera…
mi darebbe del matto chi m’è estraneo…
“Cupa Torino”culla d’amori
di dolci speranze e continui doveri…
Da un po’ non ti guardavo,
né ti pregavo,
occupato a inseguire i piaceri terreni…
L’anima mia non si riesce a dar pace
Io ti prego mio DIO,
falla felice…
Falle comprender ciò che lei non capisce,
ch’è soltanto un momento
quindi tutto svanisce…
Stalle vicino e dalle il buongiorno,
falla felice mentre attende che torno…
Veglia,ti prego
sulla sua fantasia,
non lasciarla volare dentro un soffio di vento,
non far che sia bugiardo a portarmela via,
non lasciarci divisi dal passare del tempo…
Sii giusto con lei che n’ha avuti di torti
son disposto a pagare su mia pelle i suoi conti.
E lo so. Non son degno di far certe richieste
ma per me lei e importante più di tutte mie feste.
Ignoro se dorme
o di chi stia sognando
se riposi serena
o se sogni una pena.
Scusa anche a Te,
se ti sto disturbando,
ma se riesci ad entrare
nel suo piccolo cuore
cancella il lamento
e farai un uomo contento…
Vorrei le dicessi:
“Dormi bambina,
non è solo il tuo Dio,
che su te sta vegliando…”

Perché?
Uccidi la poesia,
quella che ho dentro…
Quando non ci sei,
non so d’esser contento…
Respirandoti mi manca l’aria,
pensandoti maledico il tuo lamento…
Mi stufo sempre!
Ma sempre più ti voglio e ti penso…

Adesso basta!
Non raccontarmi la storia del Lupo,
già la conosco! E' storia veccia!
Ed or che di te son stufo
scordar dovrai, di me la pacchia!
Grazie sempre!

Sperando
...vorrei che lo portassi
quell'anello,
non al dito
né al collo,
ma dentro al cuore
fino al tracollo...

L’Ingannarsi d’Amare per Sempre
L’eccelsa sensazione
colma i pori della mente,
conturbante emozione
di chi Ama pienamente.
Ti amerò per sempre!

Ci si fissa gli occhi
dicendoselo
e lo si pensa davvero,
intensamente!
Ti amerò per sempre!

Poi, in là nel tempo
capiterà nuovamente, sorridendo
ripeterai ancora le parole d’allora,
ma ad occhi diversi, di diversa fattura.
Ti amerò per sempre!

L’immenso Amore,incosciente,
c’istiga inconsapevoli bugiardi
con noi stessi
e con chissà quant’altri!
Ti amerò per sempre!

Saggiando l’originaria sensazione
eccelsa al primo dire
deluderai essa stessa
ripetendo a diverse persone, stesse parole!
Ti amerò per sempre!

Incerte mattine
In certe mattine
destandomi
il giorno mi annienta,
mi sento vecchio e stanco
l’alba fuori
radiosa m’inquieta;

In certe mattine
nolente
mi reco alla vita,
come con l’animo celato
dal velo nero e triste
di una giovane vedova;

In certe mattine
incertezze
aleggiano silenti,
intonando echi muti
fomentando dubbi passati
intrecciandoli, agli appena arrivati;

In certe mattine
di saper non mi è dato
se son stato Amato
e in che cosa ho sbagliato
se davvero ho vissuto
o se magari, ho solo sognato…
"Incerte, certe mattine incerte…"

Risorgere
Ho vissuto sette vite accanto a te
sette!Quante quelle d'un gatto!

Morto, senza te, rivivo
come un gatto che ha ancora sette vite!

Tal volta mi perdo
Tal volta, volgendomi alla notte
cercando in essa conforto e ristoro,
mi perdo.
Tedio, mi lascio fiducioso del sonno
e ricalcando orme rammentate a noia,
mi perdo.
Avviandomi su quei sentieri
chiari in via ed indelebili in memoria,
io mi perdo.
Anche bendato o cieco
essi, mnemonici sentieri,
inesorabili mi conducono a te!
Non so oggi, quali mnemonici sentieri percorri
ma è lì, trovandoti,
indelebile e tanto chiara
che sui miei, io mi perdo!

Luce Nera
Ombre s’aggirano funeste nei meandri del mio intelletto.
Ascoltando attento
mi pare d’udire il ticchettio
incedente e regolare dell’innesco…

Mi sento pervaso da una luce nera
che mi corrode dentro, verso l’esterno
ed uscirà una di queste notti…
Demoniaca si renderà libera
avvolgendomi in se stessa
cibandomene
diventerò rabbioso della sua rabbia
furente del suo furore
e cieco del suo buio!
Nero all’eccesso
m’innalzerò fra gli angeli
falciandoli uno ad uno
negherò loro il volo ma non la vita
renderò pane al pane e vino al vino
chiederò per Cesare ciò che è suo,
finché avrò fiato sarà luce nera da me!

Sarò, per te che m’incontri
Mortale di Morte, ingannandoti t’illuminerò
di nera luce, muterò con l’incanto maligno
la tua pace interiore in scompiglio
la tua felicità diventerà l’ossessione d’assaporarla ancora
sarà il mio compenso più ambito
farò, a te che mi incontrerai
Ciò che incontrandomi mi fece lei:

Vento Maestrale di soffio vitale
che una volta appreso tutto
ha saputo cambiare la via del suo soffiare…

Al tramonto
Un torrione lontano, inerme
Dinnanzi all’infuocata palla
Che piano si corica

Insinuandosi nello specchio immenso
Macchiandolo di toni caldi
E scintillanti barbagli d’oro antico

E più in là,
Le taglienti nuvole di pastello fulvo
Squarciano l’antico velo azzurro
Ferendolo di sfumare sanguigne
Urlando di sfregiati bagliori
Raggio dopo raggio, calando.

Seduto sulla spiaggia deserta
Laconico mi scopro
Rapito da mille lucciole alla lanterna

E mentre il rosso piano fugge
Incombente si fa
Il notturno blu oltremare

Diverso Amore
Averti ancora qui sarebbe un sogno!
-Invece son sveglio; -

Averti ancora qui per amarti!
-Con tutto me stesso…-

Averti ancora qui vicina ad amarmi!
- È chiedere troppo; -

Averti ancora qui se tu non vuoi,
-Fa burrasca dentro…-

Averti ancora qui è un’utopia,
-Che nemmeno voglio; -

Averti ancora qui anche se non ci sei,
- È tutto quello che mi resta…-

-Averti senza averti
Sognando,
Amarti senza amarti
Soffrendo
In silenzio
Lasciarti andare
Libera di fare e disfare…-

- A parere mio, anche questo è Amore…-

 
Niente titolo
…vacuo, mi corico nel letto che per anni ci ha visto complici
Ed intanto so,
che all’alba non mi converrà avere un tuo pensiero,
Non è un bel dormire, né un bel vivere…
Se mi bastasse cambiare le lenzuola una volta di più,
Per non scoprirti ad attendermi fra le pieghe d’un letto disfatto,
Io lo farei, ma non serve…
Se mi bastasse estirpare il tarlo tuo che ho in testa,
Ripetendomi fino a sfinirti, che sei come sei,
Io lo farei, ma non serve…
Se mi bastasse scoprire che hai tramato alle spalle mie,
Anche se prima solo con il pensiero di lui vicino
Io lo farei, ma non serve…
Mi dovrò accontentare.
E così…
…vacuo, mi addormento nel letto che per anni ci ha visto amanti…

Morendo
Spero sia vero,
che nell’attimo acuto ed ultimo ch’estingue lamenti e gioie d’una vita
come d’un lampo agli occhi, le membra fulgide
agiscono nell’intento di mostrar nel baleno la vita dell’essere morente.
Non di meno spero,
Che quell’attimo m‘appartenga un giorno,
che possa vedere anch’io il nastro che lesto si riavvolge,
per riguardare da assente spettatore,
qual è stato il mio mondo, quali i miei amori
E quanto vivere nel mio morire!


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