Ricordi
Che cosa resta della nostra vita,
che nella gioventù par lunga,
ma che si spegne in fretta,
come di cerino la fiammella?
Solo ricordi sfuocati dal tempo.
Solo tenui sensazioni
che non riempiono più il cuore.
Un amore ormai terminato e lontano.
Un amore fissato nella memoria
ed ora solo mio…per sempre.
Melanconici ricordi di un esistenza,
fissati sulla carta di una fotografia,
unico e tangibile segno della nostra storia.
Vorrei dormire..vorrei morire.
Allo specchio, io lego sul il mio viso la sofferenza.
ma tu non sai leggere la tristezza dei miei occhi
che piangono in silenzio per il tuo amore.
Tu non sai come è freddo questo cuore quando sei lontano.
Vorrei dormire, vorrei morire, per evitare di pensare
al tuo viso alla tua bocca che mi mancano così tanto.
Alla tua voce suadente, che come melodia,
risuona dolcemente nella mia anima dolente.
Vorrei dormire, vorrei morire, perché, in fondo,
la tua assenza è sonno profondo è morte del cuore.
Notte di selle cadenti.ma non
per me.Shalom Shaul
Notte di stelle cadenti, di sospiri d'amanti.
Ricca di promesse e sguardi provocanti.
Notte i cui tuoi occhi dal colore
di sabbia e verde del deserto,
per la prima volta nei miei si sono specchiati.
Quante aspettative in questa notte magica.
Quanto è il desiderio di vedere realizzare
sogni idealizzati e migliaia di volte immaginati.
Quanta voglia di tenerezza e di calore
e di due mani unite per volere del cuore.
Notte di stelle cadenti e di sospiri d'amanti.
Quanta è la voglia di ricevere baci,
leggeri e delicati come petali di rosa
che a terra cadranno, volteggiando leggiadri.
Voglia di sentire tenere parole,
appena. appena sussurrate,
perché solo da noi dovranno essere ascoltate.
Ma tu, in questa notte magica, in sol attimo
hai distrutto il mio cuore.forse perché cristiana
non sono degna del tuo amore?
Notte di stelle cadenti e di sospiri d'amanti.
Notte buia senza nemmeno una stella.
Anche questa notte nessuna stella è caduta per me.
Ma questa notte è ugualmente illuminata,
perché luci di scoppi di bombe
illuminano e feriscono la terra libanese.
Lo stesso hai fatto tu con la mia anima,
distruggendo una notte magica e con lei
ogni pensiero d'amore, che puro
usciva dal mio cuore..
In un attimo tu, oltre alle stelle cadenti,
mi hai portato via anche la luce del sole.
Eppure questo cuore stanco, ferito e umiliato,
testardamente e incoscientemente batte ancora per te,
dimostrando, ancora una volta, la stupidità
delle donne che amano nonostante tutto.
Notte di S.Lorenzo...io..tu...le stelle
cadenti.
In questo notte di stelle cadenti,
di sospiri e sogni d'amanti
una Stella cadrà per me come per incanto.
Una Stella venuta da lontano che,
nell'oscurità della notte, mi dirà ti amo.
Un ti amo da tempo sognato,
che, proprio in questa notte degli innamorati,
dalla mia e dalla tua bocca verrà pronunciato.
Notte speciale, notte d'amore…
Notte che sveglierà questo mio cuore.
Non so per quanto tempo ti ho sognato
e proprio nella notte delle stelle cadenti
il mio desiderio sarà avverato.
Negli anni scorsi quante volte ho guardato il cielo,
ma nessuna stella è mai caduta per me
e proprio questa notte, guarda che strano,
il desiderio da tempo fantasticato,
nella notte di S: Lorenzo sarà realizzato.
Ci incontreremo e ci terremo la mano,
Mentre una cascata di stelle illuminerà
la nostra notte magica, carica di gioia e felicità
Purtroppo.... sei ancora un amico
Purtroppo siamo ancora solo amici.
Amo questa amicizia, ma soffro,
perché vorrei il tuo amore.
Quanto desidero poterti accarezzare.
Quanto vorrei perdere
il mio sguardo nei tuoi occhi
e prima di un bacio sussurrarti.ti amo.
E' grande il mio dolore.
Tu sei ancora solo un amico,
ed io non sopporto di amarti,
perché se tu non ricambi il mio sentimento,
amore.. sarà solo una parola
con lettere mancanti.
Amica.io sono solo amica,
ma che senso ha la mia vita
se non posso tenerti tra le mie braccia,
nelle notti fredde invernali,
quando scende la neve attutendo ogni rumore,
nelle sere estive quando i tuoni,
che a me fanno tanta paura,
rompono il silenzio della notte?
Che senso ha la mia vita
se non posso bere baci dalla tua bocca?
Chi può spegnere la mia sete d'amore?.
Certamente non tu che ancora sei solo amico.
Come gazzella ferita ho bisogno del tuo amore
per guarire le lacerazioni del mio cuore.
Non scordarti del nostro incontro.
Non lasciarmi come una barca senza timone
nell'infinito oceano del non sapere se verrai
e quando sarai qui, trasformami da amica
nella donna che non potrai fare a meno
di tenere teneramente tra le braccia e di sognare.
Quando sarai qui, dimentica il tuo mondo
e perditi nel paradiso che solo io ti saprò donare.
Mi dicesti ti amo
Quando sarò vecchia,
Mentre passeggerò sulla riva del mio fiume,
Aiutata da un bastone e dalla mia nipotina,
Con I capelli non più biondi,
Ma bianchi come neve d'inverno,
Le racconterò la novella
Di quando il mio cuore moriva d'amore.
Ti rivedrò ancor giovane uomo
Seduto sul bordo della piscina
A sorseggiare fresca e ristoratrice bevanda.
Sorriderò a quel ricordo, scuotendo la testa.
E ancora mi ricorderò delle ore rubate
E dei baci e delle carezze accompagnate
Dal tempo che per te era sempre tiranno,
E, proprio mentre una lacrima scenderà dal mio viso
Per non aver goduto appieno della nostra compagnia,
Quasi pietosamente un raggio di sole attraverso I rami,
Si verrà a posare proprio sul mio cuore,
Come se volesse riscaldarlo ancora una volta:
Forse tu ormai vecchio, seduto al tavolo vicino alla piscina,
In una mano terrai un bicchiere colmo di fresca bevanda
E con l'altra amorevolmente sfiorerai la mano
Della donna che ha goduto per tutta la vita del tuo amore.
Ed io vecchia con le rughe in volto, I capelli bianchi
E la pelle odorosa di mughetto, camminando
Sulla riva del mio fiume, vecchia….sì molto vecchia
ripenserò con il vuoto nel cuore a un giorno lontano
Quando un giovane uomo, mi diceva ….TI AMO.
Mi amor virtual
El sol besa mi frente y mis pelos
Cuando apareces tú en ejanía
Paso resuelto llegas a mi
Encantada te miro mientras mi corazon
Bate como un tambor a la fiesta de paìs
Un templor me invade, mías mejillas enrojecen|
Y de los ojos una pequena làgrima discende
Es mucho fuerte la emociòn de ver que tù,
En fin, no has resistido y has venido aquì.,
Como si para tí yo fui miel,
Como si yo fui un flor y tú una abeja.
En una eterna llamada de la naturalezza.
En una eterna llamada de amor, de pasión, de sexo.
A me si enfrente, con dulzura
Me tomas entre tus brazos
Delicadamente me aprietas a ti
La emoción me have faltar el respiro.
El corazón late cada vez más fuerte
Cuando nuestros labios unen nos
Se puede amar a mediados de la calle.
Con un hilo de voz te sussurro: vamos a casa.
Allì hay una blanda cama que nos espera.
El teléfono resuena…….. Eres tú que me llame...
Una vez más nuestra lengua de amor
Llegan solo gracias a un celular
Una vez más he soñado de tenerte entre míis brazos
Una vez más tú quedas mi amor virtual
Mio amore virtuale
Il sole bacia la mia fronte e I miei capelli
Quando appari tu in lontananza
Con passo veloce arrivi da me.
Incantata ti guardo mentre il mio cuore
Batte come un tamburo alla festa del paese.
Un tremore mi invade,le mie guance arrossiscono
E dagli occhi una piccola lacrima scende.
E' tanto forte l'emozione di vedere che tu,
Alla fine, non hai resistito e sei venuto qui.
Come se per te io fossi miele.
Come se io fossi un fiore e tu un'ape.
In un eterno richiamo della natura.
In un eterno richiamo d'amore, di passione, di sesso.
Ormai mi sei di fronte…..
Con dolcezza mi prendi tra le tue braccia.
Delicatamente mi stringi a te.
L'emozione mi fa mancare il respiro.
Il cuore batte sempre più forte,
Quando le nostre labbra si uniscono.
Non ci si può amare in mezzo alla strada.
Con un filo di voce ti sussurro: andiamo a casa.
Lì c'è un morbido letto che ci aspetta.
Il telefono squilla………sei tu che mi chiami……
Ancora una volta le nostre parole d'amore
Arrivano solo grazie a un cellulare.
Ancora una volta ho sognato d'averti tra le mie braccia.
Ancora una volta tu resti il mio amore virtuale.
Còmo es grande mìo amor para ti
El tuyo amor me haces sentir
y vivir una sensación sublime.
Acarìciame, para sentir
este ardyent sentimiento
Besame para percepir mi pasiòn.
Sólo tú eres cuánto quiero
y deseo en esta vida.
Mi mundo sólo gira para ti
Y mi corazòn late al saber que existes,
desea el tù corazòn y tuyo amor.
Y tus besos han el sabor exòtìco.
La piel el porfume de la brisa
de mediterràneo y lluvia de abril.
Mi amor libre....mi sensual amor,
còmo es grande mìo amor para ti
Come è grande
il mio amore per te.
Il tuo amore mi fa sentire
e vivere una sensazione sublime.
Accarezzami per sentire
questo ardente sentimento.
Baciami per percepire la mia passione.
Solo tu sei quanto amo
e desidero in questa vita.
Il mio mondo gira solo per te.
il mio cuore palpita a sapere che esisti,
desidera il tuo cuore e il tuo amore.
I tuoi baci hanno il sapore esotico,
La pelle il profumo della brezza
del Mediterraneo e pioggia d’aprile.
Mio amore libero…mio sensuale amore,
come è grande il mio amore per te.
Libertà
Parole affilate escono alla bocca di lui.
Le sue labbra sono coltelli taglienti
che invece di esprimerle amore
la feriscono profondamente.
Lei, ormai, essere fragile e sensibile
è solo il pretesto su cui, all'occorrenza,
lui può sfogare malumori e le frustrazioni.
Come uno scorpione con il pungiglione alzato
usa le parole per colpirla e immobilizzarla.
Un tempo lei era fortino inespugnabile,
ma gli attacchi di questo feroce drago
Hanno distrutto le sue fortificazioni.
Possesso e gelosia l'hanno resa schiava
incatenandola alle mura di una casa,
priva del sentimento chiamato amore.
Sola nella sua sofferenza desidera la morte.
Sogna di essere finalmente libera da catene
E di volare, volteggiando felice,
dove più nessuno ostacolerà la sua libertà.
Dolore
Ti alzi la mattina guardandoti intorno,
Come un automa ti muovi in quelle stanze
Che dovrebbero esserti familiari.
Ma in realtà tutto quello che ti circonda
Ti sembra anonimo e privo di ogni interesse.
Il sonno è stato solo una piccola tregua
Al tormento che stai vivendo e non ha cancellato
Tutto ciò che detesti della tua esistenza.
Tutto è come ieri e tutto sarà così domani.
Ti senti vuota dentro, apatica e stanca
Vai avanti e indietro nella tua casa
In cerca di qualcosa che non riesci a trovare.
Guardi gli oggetti che ti appartengono,
Come se fossero trasparenti e inconsistenti.
Sei stanca della tua vita e delle persone
Che ti stanno accanto, perché ti rendi conto
Che ti hanno solo usata….….hai dato.
Hai dato tutta te stessa. Hai rinunciato
A ciò che ti piaceva, anche ad un amore
Sognato per giorni e notti intere.
Un amore che potresti ancora avere, ma sei
Troppo legata alle convenzioni della
società moralista in cui vivi.
Rinuncia… questa è sempre stata la voce
Della tua coscienza che mette un freno
A quello che veramente desideri, in nome di
Un qualcosa che ormai non ha più senso.
Poi arriva una lettera del comune in cui abiti.
"La informiamo che il giorno sette corrente mese,
Il corpo del suo caro defunto verrà riesumato".
Stavi aspettando da mesi questo giorno,
Ma ora ti appare troppo vicino.
Il cuore sembra che ti scoppi in petto,
Non riesci a parlare, perché il pianto non te lo permette.
Ad un tratto ti torna alla mente
Ogni piccolo e minuzioso particolare
Della sua malattia e della sua morte,
Come se, per incanto, il tempo sia tornato indietro.
Rivivi la giornata più dolorosa della tua vita.
Ti rivedi China su tuo figlio piccolo che piange,
Mentre la cassa del padre scende lenta nella terra.
Pensi al figlio più grande che è rimasto a casa
Con I compagni di scuola e due professori,
perché non ha il coraggio di vedere seppellire il padre.
Al tuo fianco vicino alla fossa c'è colui
Che ti starà accanto fino ad oggi.
Speravi che dopo quel funerale
Le cose sarebbero andate bene per tutti,
Ma, come una maledizione, quel funerale
è Stato l'inizio di una vita d'infermo.
Ti chiedi :"Perché proprio sotto Natale sono così insensibili
Vorrei
C’è gente che vorrebbe denaro,
chi invece un bel viaggio all’estero,
chi una casa di proprietà
e chi una bella auto di lusso.
C’è chi vorrebbe vedere il fondo del mare
e chi aspirerebbe a posare i piedi sulla luna.
Poi c’e chi ambirebbe a tutte queste cose insieme.
Io non ho niente di tutto questo
e non voglio niente di tutto questo.
Io vorrei….io vorrei solo un attimo di pace
e un angolo in cui non sentire il vocio delle persone,
la lavatrice in funzione, il telefono che suona,
la porta del vicino che sbatte,
la ventola del computer che gira.
Io vorrei….Io vorrei solo un attimo di pace
per ritrovare me stessa nei suoni
e nella sacralità dell’immenso creato.
Anche i bambini africani giocano
Povertà, disperazione,
ma anche in questo clima
di disagio più profondo,
i bambini d'Africa giocano.
Giocano con balocchi costruiti
con tutto ciò che possono recuperare
Trasformano lattine,
tappi di bottiglia, fili di ferro
pezzi di legno in giocattoli
che regalano loro attimi di felicità.
I bambini d'Africa hanno occhi
che sanno vedere l'essenza
di oggetti che sembrano irrecuperabili,
mentre i bambini emancipati,
super alimentati, iperprotetti,
i così detti bambini del benessere
hanno perso la capacità di leggere
la vera natura delle cose.
I bambini africani con sobrietà,
fantasia e ingegno sanno creare il mondo.
Bambini africani che con scarti
trovati nelle strade
e nelle discariche, regalano loro
una nuova identità.
Bambini africani abituati al recupero.
Loro sanno rispettare l'ambiente,
non sprecano quel poco che hanno
e soprattutto conservano
la tradizione dei popoli.
Forse a qualcuno sembrerà strano,
ma conservano anche la nostra,
perché anche noi un tempo
creavamo i nostri giochi e
i nostri nonni ce lo possono raccontare.
Alina, giovane ucraina
Un telefono squilla
nella piccola casa di legno.
Alle porte di Tatareiw
un telefono antidiluviano
annuncia alla giovane Alina
che il suo fidanzato è riuscito
a trovarle un lavoro presso una famiglia,
in provincia di Milano.
Raggiante riattacca il ricevitore.
Sorride la ragazza guardandosi allo specchio.
I suoi occhi color del cielo
sembrano sprizzare scintille.
Il suo corpo fremente e carico
di giovanile entusiasmo
assapora già una vita migliore.
Gioisce al pensiero di un futuro guadagno,
per far stare meglio la famiglia
che vive nella più totale miseria.
Il viaggio è lungo e lei arriva sfinita,
ma la vista del fidanzato
le fa scordare la stanchezza del lungo viaggio.
Lui nemmeno la bacia e con uno strattone
la spinge verso l'interno di un furgoncino.
Dove, dopo averle tolto il passaporto
con una scusa, viene venduta
come carne da macello a due rumeni.
Si guarda intorno impaurita,
dice qualche parola al suo ragazzo,
poi tenta di scappare.
Ma i tre la fermano e proprio il suo ragazzo
le dà uno schiaffo sulla guancia
e poi forzatamente la spoglia
e la butta su uno sporco giaciglio
dove la violenta. I due rumeni
ridono, quando sanno che è il loro turno
e, dopo essersi abbassati i pantaloni,
sfogano su di lei la loro insana libidine.
Ecco, tutto ormai è compiuto.
Da quel momento in poi la ragazza
diventerà una delle tante sventurate
che battono alla periferia di Milano.
El Loco
I manicomi erano stati chiusi e lui,
anima sospesa tra purgatorio e inferno,
era stato mandato a casa,
sostenuto solo nella sua follia
da psicofarmaci e
dall’amore infinito di sua madre.
Come un automa girava per la casa.
Con le sue braccia leggermente alzate
e con le sue mani in movimento
disegnava nell’aria figure
che solo la sua mente malata capiva.
Era bello quel ragazzo,
ma la sua malattia, a volte,
gli trasformava il bel viso giovane
in espressioni che avevano del demoniaco.
Non è pericoloso, con queste parole
i medici avevano rassicurato la madre.
Era libero di uscire
nel piccolo giardino condominiale,
ma non per la strada.
Lui non conosceva il traffico cittadino,
perché fin da piccolo,
ai primi segni di squilibrio,
la facoltosa famiglia, per vergogna,
lo aveva fatto segregare in un manicomio.
Sia pur di lusso, quello era sempre un luogo
triste e desolante, in cui poveri esseri
venivano nascosti agli occhi della società.
Ora era libero e con un’apparente calma
girava per il giardino cogliendo foglie
e a volte lo si vedeva inginocchiato,
che mangiava terra ed erba come una capra.
Un giorno, scappato all’attenzione della madre,
il giovane uscì in strada.
Le macchine gli schizzavano davanti,
la gente lo strattonava,
spingendolo sempre più lontano
dal sicuro giardino di casa.
Venne trovato finalmente
da una pattuglia di carabinieri
e ricondotto a casa.
Ma, il contatto con un mondo
sconosciuto e caotico, lo aveva turbato.
Erano passate due settimane
da quell’avvenimento……
passando vicino alla porta
della famiglia del numero 19
si sentiva una puzza insopportabile
uscire dalle fessure.
Un fetore nauseabondo che costrinse
l’amministratore a chiedere
l’intervento dei pompieri.
Una volta aperta la porta, ai loro occhi
si presentò uno spettacolo sconcertante.
Tracce di sangue su ogni dove,
la madre sdraiata sul letto
con la testa rivolta a terra aveva sul corpo
quindici ferite d’arma da taglio.
Il figlio era nella stanza
con ancora il coltello in mano, che si dondolava
sulla poltroncina di bambù,
immerso nei suoi escrementi……..
...........I manicomi erano stati chiusi.
Nera è la mia vita. Rosa il mio amore per te.
Incomincia a fare freddo la sera,
ma io, come in piena d’estate
mi siedo sulla poltroncina del balcone.
Mentre il mio fiume scorre calmo
e nell’aria si sente il profumo d’autunno,
mi soffermo a pensare a me stessa,
e quel pensare mi porta ad avere un giudizio
molto duro nei miei confronti.
Tutti mi hanno sempre detto
che sono una donna con le palle,
ma dopo la morte di mio marito,
mi sono adagiata nascondendomi
come una monaca di clausura
in questa casa, escludendo
il mondo esterno quasi totalmente.
Ferita nell’amore da quello che
avrebbe dovuto rischiarare le mie giornate
dopo quel mio grande dolore,
ho nascosto la testa nella sabbia
come fanno gli struzzi.
Sono diventata una donna pigra,
triste e nemica di me stessa.
Tanto nemica da essere in grado di
avere la capacità di far soffrire il mio corpo
solo con la forza del pensiero.
Voglia di distruggermi senza assumere veleni.
Il veleno è la mia mente…..
Il veleno è questa vita,
che non ho più voglia di vivere.
Solo la speranza di sentirti, amore mio,
mi da la forza di alzarmi al mattino.
Aggrappata al desiderio di averti in messenger,
oppure attaccata al telefonino,
come se questi due mezzi fossero
un flebo che mi da nutrimento e vita,
aspetto l’apparire la finestrella col tuo viso
e il suono orientale che mi annuncia
le tue dolci e suadenti parole d’amore.
Giorno dopo giorno, ora dopo ora,
quando non ti sento, ti maledico.
Quando mi chiami, ringrazio il destino,
per averi messo sulla mia strada.
Terrorismo
Consuetudine dilagante
il tenere la Tv accesa
tutta la giornata.
Comodamente seduta sul divano,
accaldata per aver stirato,
mi gusto un ghiacciolo.
Ecco, le trasmissioni si interrompono,
per dare spazio all’edizione straordinaria del Tg.
Subito, visto il clima dilagante di terrore,
penso a un ennesimo attacco terroristico.
Sono così presa dalle notizie sconfortanti,
che non mi accorgo
che il ghiacciolo sta gocciolando
e gocce fredde e zuccherine
ne scendono e, come una sferzata,
cadono sul mio ginocchio nudo.
Un brivido si impossessa di me,
ma non è il freddo del ghiaccio a farmi tremare,
bensì è il brivido della morte
che mi passa accanto.
Qualcosa è cambiato
Sì…qualcosa è cambiato….
Un gioco…
Tutto è incominciato come un gioco,
ma per me è sempre stato
qualcosa di più serio.
Tanto serio che si può chiamare amore,
senza la paura di dire una fesseria.
Un amore che mi brucia
e mi distrugge il cuore.
Un amore assurdo, fatto solo di parole
Niente contatti, niente baci
e niente carezze.
Un amore che mi ha fatto cambiare
le mie vedute politiche
e le mie certezze religiose.
Un amore che mi vedrebbe
con la spada tratta se,
una qualsiasi persona osasse fare del male
a un appartenente alla stirpe di Davide.
Un amore così grande che non mi permette di
vedere filmati sull’Olocausto
o la disputa con i palestinesi,
perché come amo alla follia te,
così amo la tua gente.
Mille ipotesi vengono
formulate dalla mia mente:
forse io sono troppo ossessiva,
forse io ti amo troppo.
Forse sarà la lontananza,
che spegne ogni sentimento
se non è sincero e ogni passione……
Ma, forse, ti sei solo stancato di me.
Non sopporto più i tuoi silenzi.
Non credo alle parole
per motivare il distacco,
che tanto mi pesa sull’anima.
Che cosa è cambiato?
Vai sempre negli stessi Hotel...
prima potevi collegarti….
Sì…..qualcosa è cambiato…..
Io ti amo sempre di più
e tu……SEMPRE DI MENO.
Considerazioni
Le finestre sono spalancate
e dolce fragranza di caffé
accarezza le mie narici.
Pigramente fumo una sigaretta,
guardando il cielo
che si è fatto grigio.
Le rondini e gli uccelletti
intorno volano,
per afferrare nel becco un insettino.
Ecco, ad un tratto
un lampo in mezzo al cielo.
Un forte vento che vien dalle montagne
ha sollevato le foglie secche del giardino.
Ora gocce d'acqua, grandi come monete,
incominciano a bagnare il vialetto.
L'aria diventa un mulinello
e le finestre incominciano a tremare.
Ed ecco un altro lampo e poi un tuono
ci dicono che l'arsura è finita.
Le piante i fiori bevono quest'acqua
e per parecchie ore si sentiranno vive.
Perché, per la mia anima malata,
non c'è acqua che fa guarire?
Perché, dopo la tempesta,
non si placa dentro me questo tormento?
Come fiera in gabbia io mi sento
e ho tanta voglia di spezzar le mie catene.
Tu
Da quando sei entrato
nella mia vita, già tormentata,
credevo che, una volta tanto,
il cielo avesse serbato per me
qualche attimo di felicità.
Credevo che, dopo la morte
dell'amore a me più caro,
tu eri arrivato a dare luce
alla mia esistenza provata.
Come una bimba
ti ho lasciato prendere la mano
sperando che tu la riscaldassi,
come faceva mio padre
Tu, invece, quella mano
l'hai torturata
fino a farle grondare sangue.
Ti ho dato il mio amore disinteressato
e tu me lo hai sbattuto in faccia,
ripetendoti all'infinito
che ho fatto finta di amarti per interesse.
Ti ho giurato il mio amore e tu
ripetutamente mi hai accusata
di avere degli amanti.
Ti ho regalato la mia gioventù
e tu già vecchio, avresti dovuto
essere lusingato dell'amore
che io provavo per te.
Invece nella tua mente bacata
hai ricamato false verità
che solo tu vuoi sentire.
Quanto sono stata ingenua.
Troppo mi sono fidata di te.
Niente mi hai dato in cambio.
No….mi sono sbagliata……..
una cosa mi hai dato in cambio:
"LA VOGLIA DI MORIRE".
Tu mio Ulisse
Stanza con il letto
dalle lenzuola di seta,
lucide come code di cometa.
Tu, sdraiato sul letto,
hai il telefonino all'orecchio,
ed io, dall'altro capo del mondo,
ti sussurro parole d'amore.
Ulisse, troppo hai volato
per i cieli del mondo.
Giunta ormai è l'ora per te di riposare.
Sosta tra le mie braccia di sirena
e ascolta il mio suadente canto d'amore.
Accosta la tua bocca alla mia,
perché questo bacio dolcissimo
ti allontanerà per sempre dal tuo passato.
In un sol attimo dimenticherai
chi sei e chi sei stato.
Bevi dalla mia fonte amore mio.
Quando sì dolce acqua avrai gustato,
legato a me tu resterai per sempre.
Il tuo ricordo
Il tempo passa inesorabile.
Il tuo ricordo
è vivo nella mia mente.
Solo essa lo serberà
gelosamente fino alla fine.
Nel cassetto, fotografie,
che il tempo malvagio
ha fatto sbiadire,
hanno fermato i nostri
momenti felici.
Spiagge assolate
hanno ospitato i nostri corpi
stretti in un tenero amplesso.
Granchietti curiosi
si sono cibati
della nostra felicità.
Onde del mare
hanno catturato l’intensità
dei nostri baci.
Tramonti e albe splendenti
hanno coronato
il nostro immenso amore.
Dentro di me il nulla
Io esisto. Sì, io esisto,
perché il mio corpo è qui
ben visibile da tutti.
Ma dentro di me
c’è solo il vuoto.
Non sento più niente.
Non provo gioia,
non provo dolore
e nemmeno l’amore.
Forse un essere malvagio
ha rubato la mia anima?
Oppure è stato un angelo
che mi ama e che non vuole
vedermi soffrire?
Un angelo che mi ha
regalato la pace
che solo l’oblio
è in grado di dare.
Come automa,
mi muovo nella casa
e faccio le cose di sempre.
Quando esco,
guardo la gente
che mi appare
più estranea di prima.
Tenera la notte
Guarda alla notte che verrà con fiducia.
Non aver più paura di lei, perché
su di te veglierà un piccolo angelo
che non ha ancora ali e, forse. non le avrà mai.
Con il tuo angelo accanto,
nessun orribile pensiero verrà a molestarti
e l'oscurità non ti farà più paura.
Non soffermarti all'apparenza, ma guarda
la piccola luce che brilla in fondo alle tenebre.
Quella luce è la sua mano che ti dà aiuto.
Quella piccola luce è il suo cuore che pensa a te,
più di quanto tu puoi immaginare.
Quando tu assaporerai la certezza
della sua presenza, tenera sarà per te la notte.
La piccola Sara
Erano sposati da due anni, quando
venne alla luce la loro piccola Sara.
Era bellissima e fin dai primi giorni
si riusciva a capire che aveva molto
della bellezza della mamma.
Il padre la guardava poco,
occhiate indifferenti,
come se avesse paura di dimostrare
l'amore paterno agli occhi del mondo.
Il suo comportamento cambiava quando
era solo con Sara. Le scostava i vestitini
ed incominciava a toccarla, ma non come
fanno i papà. Nelle sue mani
c'era qualcosa di morboso, di sporco.
Francesco era abituato a viaggiare
in siti porno, in cui si vedevano bambini.
Spesso, per falsi motivi di lavoro,
andava in Tailandia dove,
per una manciata di spiccioli
hai una bambina o un bambino a disposizione
per tutto il tuo soggiorno in quel paese.
Si, Francesco era uno sporco pedofilo,
ma nessuno al paese sapeva
di questa sua perversione.
La piccola Sara cresceva ed era così bella
che quasi pareva la regina delle rose.
Francesco la guardava sempre più con interesse.
Il mostro che aveva dentro di sé
fremeva tutte le volte che la piccina
gli si avvicinava e lo guardava
con i suoi occhietti vispi,
illuminati di pura ingenuità infantile.
Era solo con Sara quella mattina,
il suo corpo fremeva al pensiero
di averla finalmente tutta per lui.
La mamma ignara era andata
nel paese vicino da sua madre ammalata
e sarebbe stata via tutto il giorno,
sicura che le braccia amorevoli del marito
avrebbero protetto la piccina.
Tornò alle nove di sera.
Francesco non era in casa.
Adagiata sul tappeto della sala
c'era il piccolo corpo della bambina
in un mare di sangue e il suo volto coperto
da un cuscinetto foderato di seta azzurra
come il vestito della Madonna.
Sara era stata violentata…..
Una piccolissima creatura violentata.
Disgusto, ribrezzo, stupore degli inquirenti
e dei vicini che si chiedevano
che gusto si potesse provare
nel rapporto sessuale con una creatura di due anni.
In un solo momento
tutte le indagini portarono
alla colpevolezza del padre che,
una volta arrestato fu solo capace di dire:
"Lei, con quegli occhi vispi, ogni giorno
mi incoraggiava ed io non ho potuto resistere.
E' colpa sua e non mia, perchè
non mi doveva provocare in quel modo".
Alcolismo
Vestiti luridi e puzzolenti
di alcol, di vomito e d’urina.
Barcollante, con le gambe
che non reggono il peso del corpo….
Il mondo intorno che gira
come una trottola e le persone
che passano vicine che fanno di tutto
per non guardarlo.
Abbassano lo sguardo
o lo spingono lontano.
In modo da non vedere
la desolazione dell’anima di
quell’essere derelitto che vaga
per la città in cerca
di un cartone su cui dormire.
Ecco che finalmente
ha trovato dimora nell’androne
di una vecchia casa popolare.
Con la mente ormai distrutta dall’alcol,
sente insetti camminargli sulla testa
e grossi topi desiderosi
di ghermire la sua carne lurida.
Dimenandosi come un ossesso
non riesce a stare sdraiato
in quel riparo di fortuna.
In quello stato di delirio,
non si accorge che il freddo
a poco a poco si impossessa di lui.
E’ stato trovato la mattina successiva
con la testa appoggiata al marciapiede
e tutto il resto del corpo
mal composto adagiato sulla strada.
Un’ubriacone come tanti,
morto in una fredda notte invernale.
Così ti hanno trovato
L'anima mia piange
il mio perduto amore.
Sola nella mia stanza,
inginocchiata, prego:
"Oh mio Dio,
salva l'anima dannata,
che da poco si è presentata
al tuo cospetto.
Ti prego salva il mio diletto,
in modo che un dì io
lo possa riabbracciare".
Amore mio
Ti hanno trovato
sulla riva del torrente,
con la cintura dei pantaloni
che ti stringeva il braccio.
Il tuo viso color di cera,
il tuo corpo freddo
come il ghiaccio.
Impotente, ti ho guardato
ormai esanime,
con gli occhi rivolti al cielo.
Quante volte ho levato
dalle tue mani la siringa
piena di veleno.
Quante volte ti ho
chiuso in casa
e ti ho asciugato il sudore
delle crisi di astinenza.
Quante volte, amore mio,
ti sei preso gioco di me,
ritornando a drogarti.
Ora anche la mia vita è finita.
Sì, la mia vita è finita
con la tua overdose
di eroina
Tre semplici parole
Tre piccole parole, semplici parole.
Buona giornata Federica.
Tre parole che sembrano uscire dalle corde di un’arpa.
Tre parole che rendono una giornata schifosa,
in una giornata meravigliosa.
Tre semplice parole
che fanno vedere il sole quando c’è pioggia
Tre parole che mi fanno sentire giovane
Tre parole che mi riportano al primo battito di cuore.
Parole che mi fanno amare la vita,
anche se con lei ho un brutto rapporto.
Semplici parole arrivate alle sette di mattina,
che mi hanno fatta sentire importante….
anche se non lo sono.
Parole che mi hanno dato una sferzata di energia.
Parole comuni che non parlano d’amore,
ma aprono le porte del paradiso.
Tutto questo e tant’altro, per quelle tre semplici parole,
PROVENIENTI DAL TUO COMPUTER.
Buona giornata a te…cucciolo mio.
Ancora una volta tu non ci sei.
Improvvisamente……
il vento si è alzato soffiando da nord.
Le piante in giardino
si piegano come teneri fuscelli al suo passare.
Sono nel mio letto ad attendere
che il sonno, finalmente,
si impadronisca di me.
Ecco…. incomincia a piovere
e il vento si fa sempre più prepotente.
Vento, pioggia, foglie che si staccano
e piante che si piegano,
fino quasi a lambire il mio balcone.
Nel buio della mia camera
vedo i lampi illuminare il cielo.
Era da tanto tempo
che non provavo la paura infantile
del temporale.
Sola nel mio letto ti desidero.
Vorrei averti qui.
Vorrei che le tue forti braccia
mi tenessero stretta a te
in un abbraccio protettivo.
Proprio con questo furioso temporale,
vorrei fare l'amore.
Vorrei che la mia passione,
forte come il vento
che ferisce la natura in questo momento,
venisse finalmente appagata,
con baci pieni di sentimento
e contatti pieni di libidine.
Ma ancora una volta….TU NON CI SEI
E IO MUOIO D'AMORE PER TE.
Aspettando te
Un giorno, due giorni.
Sembra che il tempo
pesi come un enorme masso,
su questo cuore trepidante.
Le giornate sono lunghe
e pesanti, quando tu
sei lontano e la tua voce
non riesce a superare
i chilometri che ci separano.
Ogni giorno che passa,
l’ansia aumenta a dismisura…
ormai non posso stare senza di te.
Come sono grigie le giornate
e tetre le notti anche se
il cielo è pieno di stelle.
Non ho voglia di gioire
per questo sole estivo
che senza di te non ha la forza
di riscaldare questo corpo
che brama solo il tuo amore.
Cavaliere dal cavallo alato
Ancora una volta sogno….
Nubi nere funestano il mio dormire.
Però, ecco, che piano piano,
uno spiraglio azzurro fa capolino
e un caldo raggio di sole
arriva a riscaldare il mio gelido cammino.
Tu, mio splendido raggio,
ancora una volta sei arrivato.
In groppa al tuo bianco cavallo alato,
con armatura di fuoco e la spada tratta
a combatter per questa tua regina.
Dall'alto della mia nuvola ti ho guardato,
mentre, con la tua forza e il tuo coraggio,
allontanavi chi i miei desideri volea ghermire,
sperando di far di me sua schiava.
O mio raggio dal cavallo alato,
con la tua spada hai ucciso il bruto
e i miei sogni e le speranze,
liberi nel mondo, potranno al fin andare.
Or finalmente il cielo è terso
e tu con la tua armatura e la tua spada
non hai più ragione di restare.
Partire tu dovrai, perché il sole è già rinato.
Questa mattina ho voglia di gioire,
nella mia mente ci son le tue parole,
che chiedono a me se con te voglio partire.
Or libera io son d'ogni catena
e con te io partirò ben volentieri
Tu sei il salvator dei miei pensieri
e a te io dono la mia vita.
Inseguita... indifesa... sola
Inseguita…
Non mi so nascondere da lui.
Indifesa…
Lui schiaccia la mia anima,
mi umilia e mi fa sentire sporca,
anche se sporca non sono.
Sola…
Affronto le mie giornate con.
occhi sempre umidi di dolore.
Occhi privi di sorriso
guardano il mondo che,
indifferente, giorno dopo giorno,
continua la sua corsa verso l'egoismo.
A che serve piangere,
se mani non asciugano le mie lacrime.
A che serve gridare la mia pena,
se orecchie non odono le mie suppliche.
Mi dispero
Una mano cattiva
stringe il mio cuore
fino a farlo soffocare.
Giornate vissute come incubi
Notti ricche di tormento
prive d’aria
in cui il buio risveglia
pensieri di morte.
Maledico in momento
della mia nascita.
Maledico il tempo
che passa inesorabile.
Vedo avvicinarsi
la mia vecchia
e piango, perché
nulla ancora
ha dato conforto
a questa povera anima
condannata alla dannazione
Mi dispero,
perché non ho la forza
di contrastare questo strazio
che dilania la mia esistenza.
Notte d'estate
Il rombo del motore
dell’ultima macchina
ha battuto l’ora tarda.
In questo letto,
che sembra forgiato
coi rovi, mi giro e rigiro,
in cerca di una posizione
che riesca a conciliare
il sonno che tarda a venire.
Fa caldo nella stanza
e quel calore
riscalda la mia pelle.
Essenza si sprigiona
di pesca.
Profumo che mi sono
spruzzata da poco.
Quell’inebriante fragranza
mi fa desiderare
il tuo corpo vicino
e le tue mani
che mi accarezzano.
La voglia di te aumenta,
fino a farmi vibrare
di desiderio peccaminoso.
Ma tu non ci sei.
Avvilita mi alzo dal letto
e come un automa
mi affaccio al balcone.
Nel palazzo di fronte,
alcune luci
sono ancora accese.
La luna è cosi splendente
da illuminare il prato.
E mentre io sono immersa
nei miei pensieri,
un aereo passa sopra di me
……forse con te a bordo.
Vita buttata
a rincorrere
un attimo di felicità
mai assaporata.
Ora mi ritrovo
rughe sul viso,
che fanno vedere
a tutti quanto è grande
la mia sofferenza.
Quante speranze
e quanti sogni
portati via
dal vento.
Dove sono finiti
i primi battiti
del cuore
e le promesse fatte
da te, mosso dalla mia
giovane età.
Promesse mai mantenute.
Hai distrutto
la mia vita e nemmeno
te ne rendi conto,
chiuso nel tuo egoismo di uomo.
Ti odio e ti odierò
finché avrò respiro
e fino ad allora
il mio cuore griderà:
maledetto il giorno
in cui, per le prima volta,
ti ho detto…TI AMO!
Amore virtuale (poesia N.1)
Dalla Cina la tua voce mi è arrivata,
dandomi allora la voglia di urlare:
Udite….sentite…ascoltate…
Dall’orizzonte, dalle Alpi innevate
dolci parole sono arrivate,
a placare della mia anima il tormento:
“Cara, troppo ho dovuto lavorare
e poco tempo a te ho dedicato,
ma del mio cuor tu sei regina.
e nei miei occhi
impresso ho il tuo sorriso”.
Sembrerebbe passata la bufera,
sgombro di nuvole è il mio domani.
Vorrei poter fare sapere,
urlandolo al mondo:
Al fine sono arrivate
le parole da me tanto bramate.
Vorrei urlare alla luna e al sol:
lacrime amare dai miei occhi
sul mio viso non scendono più.
Vorrei poter gridare
che la mia vita è dipinta
coi color dell’arcobaleno.
Ma anche quest’oggi non è giornata…
ancora scende la pioggia
e non è tornato il sereno. |