Il passero Un passero bagnato dalla pioggia si posa su di un ramo a cercar riparo, si raccoglie in silenzio tra le mille foglie dei ricordi scosso da un tremito di freddo, a scaldare le sue ali giunge il soffio di una lunga e benevola carezza; il passero, intenerito, sente fortemente come fosse assai vicino il mite respiro di uno sguardo caro, unito all'amore della sua mano, tanto distante adesso dal palpito terrestre da rendere un po' più amaro il sapore delle albe e dei tramonti; quel passero sorride al cielo per non dimenticare e dire grazie per gli attimi preziosi di profonda umanità a lui donati per l'eternità da quella stessa mano, da quello stesso sguardo; poi, con una dolce malinconia nel cuore, muove nuovamente le sue ali e, sospinto dal sospiro della vita, riprende lentamente a volare. In ricordo di mio padre. 25 Aprile (Ai martiri della guerra di liberazione) La pioggia di bombe e fragori cade senza sosta sul suolo della Nazione, ridotta a un ammasso di pietre e di disperazione; il cielo plumbeo spegne ogni sprazzo di luce negli occhi stanchi e impauriti di un popolo inerme, sopraffatto e ormai allo sbando. Sui campi e tra i monti, fin dentro ai borghi, spira il soffio cruento del vento spezzando affetti e legami profondi; in mezzo a fiamme, urla e risa piovono scrosci di piombo roventi, che non lasciano scampo all'umano respiro. Dall'ombra affiora l'atrocità del massacro da belve inferocite per vendetta perpetrato contro i corpi sfigurati di acerbi combattenti e di vittime innocenti. Stento e sgomento mordono dentro, lasciando segni indelebili negli animi dolenti. Uomini e donne, dal giovane volto, col fazzoletto al collo, si ribellano al giogo straniero combattendo, sino all'ultimo fiato, il crucco oppressore affiancato da divise nere subalterne e senz'onore; dalla tenacia e dall'ardore di quelle audaci azioni forte si leva il grido di libertà, il cui eco, dovunque, in fretta si propaga, rompendo la solitudine della clandestinità; con lacerante sofferenza, quel grido si tramuta in canto di vittoria, in corale suono di festa. Sopra i cumuli di rovine e dinanzi ai sorrisi appena liberati splendente s'affaccia l'atteso sole di primavera, i cui raggi a poco a poco asciugano le lacrime sgorgate dal dolore, lasciando nel cuore e nelle braccia la forza del nuovo tricolore.
L'aquilone Esile vela colorata, che unisci la terra al cielo, t'innalzi oltre ogni piccola barriera guidata da un filo lungo, sottile, quasi immateriale, che orienta il tuo volo e lo sostiene, spingendolo in avanti con l'aiuto del buon vento. Ti sposti con agile movenza, certe volte eseguendo improvvise giravolte smarrisci l'orientamento per un solo momento, ma in fretta correggi la posizione ritrovando la giusta direzione. Non appena muta il vento o s'approssima la pioggia, pilotata da quel filo torni indietro per planare sopra un punto sicuro e quieto. Dinanzi a quel cielo infido ti stringi ancor di più al filo che ti lega; filo che presto ti slegherà per sollevarti ancora, attenderà solo che il tempo volga al bello prima di aprirsi e lasciarti andar lontano. Euro - 15 Maggio 2011 Ad Elena
Il sorriso Il sorriso è la scintilla pura che accende e cura la bellezza della natura, è la luce incantata, velata di mistero, che lascia assorto lo stupito volto, è il faro nella notte che guida verso riva una barca alla deriva, è il raggio di luna riflesso sul mondo che brilla negli occhi e in quello spazio segreto dell'anima dove convivono sogni e speranze; il sorriso dà coraggio ad ogni grande o piccola creatura che resiste alla vergogna e non cede alla paura, dona al cuore un attimo di ebbrezza ubriacandolo con una affabile carezza, lascia dentro una viva e stimolante scia piena di pace e di allegria, porta un soffio di calore laddove non arriva il sole; il sorriso è una bianca primavera fatta di aulenti gelsomini che sbocciano copiosi sui rami nudi delle piante e sui muri spogli delle case, è una pioggia di musica fatta di note tenere e leggere che cadono dolcemente sulla pelle rendendo meno duro, quasi delicato, il fragore delle ore quando i minuti s'infrangono come onde sugli scogli naturali o immaginari che affiorano nell'incerto mare della vita. Tenere note (Nuovo Cinema Paradiso) Le tenere note di un pianoforte, accompagnate dall'incantata armonia di un mare d'archi e dal soave sospiro dei fiati, risuonano nell'aria vibrando sulla pelle, quella melodia entra nelle vene e intenerisce il cuore, che si commuove, sgorgano lacrime vere ed oltrepassano, furtivamente, il muro della ragione; affiorano i ricordi ed ai rimpianti si mescolano lievi sorrisi, un velo di tenerezza avvolge l'atmosfera ed una gioia struggente si stende sui pensieri e sulle immagini di ieri, quella musica più volte rievoca nel cuore un dolce colore o un antico sapore, rapisce la mente e dolcemente s'insinua nel presente, riecheggiano dentro voci bambine e quelle intime al cuor vicine; l'emozionante soffio di quel suono rimane a lungo sulla pelle prima di lasciar libera la mente. Alla forza della musica che magicamente ci fa volare Dolce pensiero Si staglia nel cielo il libero volo del pensiero, muove le sue ali oltre le nuvole e i confini in direzione del bianco corpo della luna, il pensiero vola lontano in questa dolce sera di luna piena ed accende di luce argentata il sogno riflesso nell'anima; sale il vento dell'aurora, soffia sul pensiero e rimuove in un momento quel velo d'argento, nell'aria rimane l'amaro sapore di una pura illusione; seppur tenue il sogno non si spegne, una flebile fiammella o una solitaria stella resta sospesa nell'anima in attesa che il volto chiaro della luna s'affacci ancora ad incantar la mente. Piccolo cuore Sei una piccola creatura che pian piano s'apre alla natura, adesso lei ti appare chiara e bella perché non sai veder la sua parte scura; sei il fiore della Terra che sboccia a poco a poco, la tua bellezza lascia senza fiato e dona al mondo una gioia infinita, respiri la vita senza fare fatica come fosse aria profumata e pulita; sei un uccellino che sprizza tenerezza, bisognoso di un bacio e una carezza, il tuo piccolo cuore batte forte e carica le ore di luce e di colore, la tua voce acerba riempie gli istanti di suoni allegri e giochi infanti; passerà solo qualche stagione e quell'uccellino spiccherà un salto e s'alzerà in volo, sospinto dal soffio dolce del vento, per andare verso il futuro seguendo una rotta ignota, quella del suo destino; adesso che hai cominciato il tuo lungo viaggio ti muovi, a piccoli passi, con inconsapevole coraggio perché nulla sai di inganno e di paura nascosti in quest'avventura, ogni cosa ti sembra innocente e pura ora che il cielo è baciato dai raggi del sole ed i giorni son sgombri di nuvole e lamenti. Al piccolo Giovanni e al magico mondo dell'infanzia Livido tempo Come una bottiglia di vino appena svuotata, vuoto è lo sguardo dell'uomo che, intontito da quell'amabile vino, assiste inerte al degrado degli etici valori e al declino delle assolute convinzioni, mettendo a nudo le sue precarie condizioni. I sogni e i mondi dorati si sgretolano come castelli di sabbia sotto il peso di un amaro disincanto, offuscano il cielo i grigi granelli sparsi dal vento mescolati alla pioggia di questo livido tempo. Nella notte che non ha stelle l'anima è ancora desta nell'attesa che un raggio di sole affiori ed illumini il presente, tracciando bianchi sentieri per le nuvole e gli erranti pensieri. Se un giorno Se un giorno mi accorgessi di non saperti amare ti pregherei di perdonarmi chiedendoti di consolarmi nel silenzioso pianto con una tenera carezza, come fossi un bambino; ti prenderei la mano per aiutarti a liberarti dei lacci che ti stringono alle mie paure, ti supplicherei poi di andar lontano per ingannar il mio sguardo, non il cuore però, ché di sospiri dolenti si nutrirebbe e non più dei tuoi sorrisi. Ma prima di lasciarti andare, per un solo istante vorrei essere un angelo celeste per salire fino alle stelle, passare in mezzo a quelle coi corpi più radiosi e rubar dal loro seno la bellezza di sogni luminosi da regalare, senza riserve, per sempre alla tua vita.
La primavera dorata Nella cornice di sole di un giovane magico maggio avete dato inizio al vostro lungo viaggio, legando, per sempre, alle dita i fili intrecciati della vostra vita; quel giorno di maggio è come se il cielo avesse abbracciato il mare e l'anima avesse cominciato a volare, i vostri cuori hanno preso a palpitare insieme, all'unisono, come una coppia affiatata che balla un giro di danza continuo, al suono senza fine di una fisarmonica; la carezza di un bacio scambiato o di un fiore donato ha cosparso di tepore anche la pioggia ed il dolore. Lungo il cammino da voi seguito cinquanta volte le stagioni sono andate e poi tornate; finalmente ora è arrivata, come una persona amata, questa primavera dorata che scalda come allora il vostro amore, ogni cosa riprende colore e un invisibile mantello di candore si stende sui vostri sguardi, dolci come quelli di due amanti; l'uno accanto all'altro, mano nella mano, i vostri cuori risplendono come due gemme d'oro lucente; un alito di vento scende dolcemente ad asciugare gli occhi lucidi di quei due visi ancora innamorati, intrisi di tanta fanciulla tenerezza. Ad Emma e Peppe 4 maggio 1958 - 4 maggio 2008
24 Marzo '44 Fuori il sole splende ma l'animo sgomento non si accende, nella grotta di tufo scende freddo il buio; vibra nel silenzio sferzando il cuore l'eco lontano dei colpi sparati sui tanti corpi inermi e straziati, ammassati come un mucchio di ceppi incarnati. Il cieco furore di una folle reazione dell'oppressore ha spento per sempre gli occhi e le voci imploranti di più di trecento innocenti, colpendo senza ragione in ogni direzione, soffocando persino i respiri e i colori di due teneri fiori. Rimangono scolpiti nella roccia e nella memoria l'orrore e il dolore di una Nazione accanto all'onore prima offeso e poi reso a quelle vite spezzate. Per un momento par di sentire sulla pelle il dolce soffio della brezza mentre un raggio di luce chiara e trasparente affiora dalle tenebre, par di vedere quelle anime, tornate dal passato candide e indulgenti come angeli del cielo, tenersi per mano e sorridere al mattino e al loro avverso destino, contente di aver dato a questa terra il nutrimento della libertà. Ai martiri di tutte le guerre Africa Chi v'è stato se ne è subito innamorato, ti avvolge il suo selvatico odore e per giorni ne respiri il calore, è un intensa esplosione di emozioni e colori che si espande dalle albe sino ai tramonti, è una sconfinata distesa dove spazia lo sguardo incantato, è un'antica danza tribale che segue il limpido ritmo del mare, è la notte di stelle che hai sempre sognato accanto al giorno assolato dove l'acqua è puro miraggio, è un colpo di fulmine che ti accende un'improvvisa passione o una fuga d'amore che ti infiamma l'anima, si chiama Africa e quando la lasci addosso ti resta l'aromatica essenza e ancora ne gusti il naturale sapore. Celeste Natale Come un sogno notturno ammantato di candide stelle, scende il Natale a consolare l'anima del mondo, stende un manto celeste sulle ore donando attimi di pace e di calore, la sua luce rarefatta velata di mistero dall'animo sgombra ogni fredda ombra. Brillano di infinita dolcezza gli occhi della notte ed un'invisibile carezza, mossa dal vento, soffia sul volto della Terra. S'invola nel cielo l'angelica melodia di un canto nell'aria riecheggiano le amabili note di un violino e i teneri baci di un bambino. La serena e mistica atmosfera stordisce ad una ad una ogni paura e di stupore riempie i pensieri e le parole; quell'aura di candore mista a speranza avvolge il cielo fino al mattino per poi perdersi a poco a poco nei bagliori e negli effimeri sapori della festa. Caro Enrico eri l'umana stella che nella notte illuminava il difficile cammino di un Paese quasi alla deriva, più l'oscuro si addensava più la tua luce risaltava. Mi manca quella tenera espressione del tuo sguardo, la tua purezza d'animo. La passione ed il rigore animava la tua azione, la forza e l'onestà del tuo pensiero era un sole che giungeva dritto al cuore e si stagliava sulle ombre di quegli anni colmi di polvere e di fango. Il tuo corpo gracile sprigionava un'energia inattesa in difesa di chi vedeva la propria dignità offesa e mostrava una fiera ostinazione nel promuovere la pace per cercar di tacitare i fragori del terrore. La tua voce era affabile ma ferma nel denunciar le iniquità dell'opulenta società, le tue parole vibravano come fendenti contro il volto arrogante ed inquietante del malaffare; il tuo timido sorriso era una carezza sul dolore, era un raggio di sereno in mezzo ai tuoni. Un vento nuovo, carico di speranza, ha soffiato nelle piazze e nei palazzi; il soffio di quel vento solitario si è subito disperso ed una pioggia silenziosa di petali rossi e lacrime dolci è scesa dal cielo quando quell'anima candida è volata come un angelo celeste fra le stelle più lucenti del firmamento lasciando questo mondo, ancora adesso, un po' più spoglio, un po' più buio. Spalle forti Spalle forti vorrei avere per portare le tue pene nel deserto di parole e vedere nella sabbia una voce germogliare e spuntare sulle labbra frasi dolci e luminose che stordiscono il dolore ed infiorano il tuo viso di amorevole sorriso. A Federica Con affetto Euro. Caos Le notizie corrono senza tregua in ogni direzione, s'inseguono e s'intrecciano dentro una rete di legami che avvolge i meridiani; una fiumana di orrori e disvalori scende incessante dai monti sino al mare, cupe immagini che fanno da cornice a brutali storie, di odio e di miseria, esplodono come ordigni nelle case; una pioggia di parole insulse ed invadenti, velate dall'ipocrisia dei gesti, cade fitta e greve sul presente corrodendo l'anima e la mente. Le luci passeggere del facile successo abbagliano gli occhi e l'intelletto, il dolce, a mano a mano, ha il sapore dell'amaro; vero appare quel che reale vuol sembrare, sorrisi bianchi e innaturali truccano gli sguardi. Grida ed ingiurie affollano le strade, calpestando con disprezzo la quiete, e sull'asfalto restano impressi i segni grossolani e incandescenti di questa magmatica stagione. Tempo Interminata scia delle stagioni sfumi i giorni nelle albe e nei tramonti, scorri in ogni gesto, in ogni cosa, in tutto ciò che al mondo esiste, il tuo passaggio lascia visibili e impalpabili frammenti che segnano le dita e solcano i palmi della vita, scorri senza tregua sfuggendo alla presa di mani fragili e impotenti e quasi di soppiatto scivoli lontano in angoli remoti fino a confonderti alla polvere dei ricordi o a perderti nel fitto silenzio dell'oblio. Domenica di Pasqua Nel silenzio che avvolge il mattino, ancora nudo e assopito, s'odono a migliaia le campane risuonare, quasi s'affannano ad annunciar la santa ricorrenza; rintocchi di pace intensi e sublimi rintronano nei cieli infiniti, ne vibrano gli echi anche lì dove i tramonti non hanno colore, dove i ruggiti di venti furenti spaventano il sole, dove copiose cadono piogge di sabbia e di terrore. Un'aura di chiara quiete aleggia sul giorno brulicante di facce e di parole terse all'apparenza pregne di muta indifferenza. Domenica lieta ed austera ti raccogli in umile preghiera dal mare alla campagna effondi il sapore della festa e il tepore della primavera, il tuo magico soffio corre ed accarezza le bianche colombe del mondo che s'alzano in volo portando in grembo un fiore, pure e ardite vanno a sfidar le insidie e volteggiano candide e gioiose su abissi profondi e prati fioriti ad irradiar sorrisi. Soffio di primavera Il soffio della primavera è un soffio fragrante di vento che accarezza dolcemente i sensi, scorre sulla pelle e solletica le membra, entra nella mente e scompagina i pensieri; è un premuroso gesto d'affetto, è un petalo di rosa sognato donato da una mano gentile, è un bacio intenso, a lungo atteso, vissuto come eterno, è un volo delicato e fugace che spazia nell'immenso, è una prospera stagione colma di sole e di frumento. Il soffio della primavera si leva maestoso a ravvivare i cieli scende giocoso a spettinare i campi veleggia leggero ad azzurrare i mari si stende sereno a rischiarare i tetti. Soffio indomito e beato porta nel tuo ventre da oriente ad occidente tante gemme fino a vedere i fiori sbocciare sui balconi, fino a veder le stelle brillare in ogni angolo celeste. All'amico Oliviero Dolcissima sera Dolcissima sera scendi leggera come un velo di seta a ricoprire l'umana miseria, roride gocce di quiete lasci cadere su un mucchio di aridi pensieri, nel madido silenzio riecheggia il magico suono di un lungo sospiro d'amore che porta via gli echi di dolore di mille e più orrori. Bellissima sera, ti lasci mirare come un corpo dalle forme voluttuose e aggraziate, dal mare sconfinato dei tuoi imperscrutabili occhi giunge un vento profumato che accarezza le nude sponde dell'anima. Cala sulle ore un limpido chiarore, è pioggia di luce sottile e tagliente che recide i rami spogli di un'esistenza inquieta, è bianco lucore che ammanta di immacolato candore le voci arroganti e solenni, le parole tenebrose e pungenti. Nell'incanto della sera l'anima si consola sognando ancora. Volto di luna I miei occhi celati nell'ombra svelano lo sguardo, smarrito e stupito, alla luna che splende, la sua luce candida si staglia sulla notte insonne e schiara l'oscuro orizzonte. Chiudo gli occhi, a poco a poco sento fluire come un soffio leggero la carezza del tuo dolce pensiero, par di sentire vicino il calore del tuo anelante respiro. Copre la notte di bianco ricordo il tuo placido volto che languido sfuma in compagnia della luna al primo lume del giorno. Terra Astro sperduto dell'immenso oceano stellato giri imperturbato per giorni infiniti intorno all'asse del tempo mentre sbiadisce il tuo vivido manto. Calde fai diventar le ore ed incurante del calore sciogli le rigide stagioni spogli le prospere distese, t'ammali come una piccola creatura e scopri la tua fragile natura, ti crogioli nello smog ed esali ripugnanti odori e tossici vapori, corri contro il vento ad inseguire i vizi del progresso senza una plausibile ragione, ti colmi di rancore ed armi di lame e fucili le mani di ignari bambini che vanno per strade minate fieri di giocar con la vita. Ti penso Ti penso nel chiuso di un vuoto immenso che imprigiona ogni forza ogni tenero gesto, ti sento nel chiuso di un silenzio intenso che tacita ogni sospiro ogni dolce verso. Guardo intorno a me.... e ti penso, ma ormai non ha più senso adesso che le tue carezze non sono più care certezze adesso che il tuo respiro non vibra più sul mio destino. All'amico Claudio Se… Se il chiaro della luna fosse il tuo sorriso bianco aspetterei la sera per veder splendere l'amore. Se il fiore che si apre fosse la tua indulgente mano coltiverei la terra per veder sbocciar la pace. Se l'onda di cristallo fosse il tuo limpido sguardo m'immergerei nello specchio marino per veder la natura sorridere. A Federica, Monica e Cristiana Notte di Natale Candida notte che brilli di luna e brulichi di stelle forse sei solo fuggevole sogno, d'argento e di scuro lamento riempi il firmamento. Vivida notte che ridondi di musica e grondi di lucore forse sei solo vivace illusione, di meraviglie e di miserie ricopri gli emisferi. Notte celeste, che accendi ardite speranze in tanto mistero, dona al mondo incupito un semplice sorriso culla i vagiti e i teneri respiri della vita. Notte fatata, vergine incanto di cieli limpidi senza confini, scendi dolce e festosa fino a carezzare il volto sereno del mattino. Tramonto di luna Luna d'argento, bianca e lucente, malinconicamente lasci questa Terra, cara ed ingrata. I tuoi languidi raggi a poco a poco si perdono ed annegano nell'immenso oceano del firmamento. Tu vai, chissà dove vai. Forse neanche tu lo sai. Un orrore è la notte, si rabbuiano le stelle in un cielo di flebili fiammelle. Il mondo adombrato s'addormenta nell'oscurità e si sveglia domani nell'attesa serena del sorriso, chiaro ed indulgente, di un'altra luna piena. Agli affetti indimenticati e alle speranze di domani. Mai potro' scordare Mai potrò scordare il tuo sguardo di luna il tuo sorriso di stella, mai potrò scordare la tua anima pura la tua dolce natura, mai potrò scordare il gioioso scroscio il chiarore cristallino della tua limpida esistenza. A Cristiana L'altra umanità Sul crinale della fertile collina si erge alta la cortina, che oscura la speranza di una luce mattutina. Contro i flutti delle acque increspate s'infrange il sogno di vite consumate, già invecchiate, che vendono anche l'anima a chi profitta del dolore in cambio di una facile illusione. E' una fuga disperata che lega, con lo spago, corpi indifesi ad un labile futuro. E' un giro avventuroso che diventa un'odissea di anime alla deriva, che niente più hanno da chiedere al tempo. E' una infinita peregrinazione per una meta che è solo lontano miraggio. La sordità, l'indifferenza e l'ipocrita indulgenza offende la dignità di questa derelitta umanità. All'orizzonte appare una colomba, vola libera sulla sponda, squarcia il cielo annuvolato. Il buio cede e, a poco a poco, sbianca. Il sole, appena risvegliato, riscalda gli animi, muove i passi e le passioni dei tanti che tendono la mano e gettano il cuore per quanti di là, silenti e sofferenti, lottano e attendono per la propria libertà. Per sempre Ai miei genitori Ernesto e Lina Vorrei starti accanto, darti ancora tanto, apprezzare di più le tue premure e tornare un po' bambino. Vorrei stringerti a me e proteggerti dalle insidie del tempo, vorrei accarezzarti e guarirti dai malesseri degli anni. Ci ha separati la distanza, ma mai ho lasciato la tua stanza. Di te ho un tenero bisogno, con te mi sento qualcuno, mi sento al sicuro. Sei il faro che illumina i pensieri bui, la colonna che sostiene i momenti cupi. Sei la rosa più preziosa di cui si amano anche le spine. Il tuo respiro è il mio sospiro, la tua lacrima è la mia emozione, il tuo riso è il mio sorriso. Vorrei tenerti tra le braccia e dondolarti dolcemente, come una madre che culla la sua piccola creatura. Vorrei prenderti per mano e baciarti, come un fanciullo che aspetta il dì di festa. Adesso, ti diverti a giocare col mio cuore, sapendo del mio eterno amore per te. Stella stellina Stella stellina portami via, stretto al tuo tremulo corpo risuona forte il battito di un'emozione dolce, volo agile e nudo dentro l'attimo profondo di un sogno, il chiarore del tuo affabile volto allontana le ombre del mondo, i tuoi occhi son lucide perle che seducon la pelle e brillano briose e terse nelle sgombre sere d'estate mentre la luna si posa stupita sul velluto dei pini a mirare la vivida scia. Stella stellina fammi sognare ora fammi sognare ancora, portami sul docile mare a carezzare le sue bianche criniere portami nel cielo azzurrato a cavalcare le sue morbide creste. Stella stellina prendimi il cuore e portalo lontano oltre l'orizzonte a solcare i mille sentieri del tuo tenero e sconfinato amore. Pace Le spighe di grano maturano al sole, le piante di girasole ondeggiano nei campi, gli alberi spogli germogliano i fiori, i corsi d'acqua bagnano le sponde, i grumi di terra rivestono le distese, le mani nude impugnano gli arnesi, le menti sane rifiutano le armi, le braccia forti proteggono gli indifesi, i bei sorrisi si stagliano sui visi, i passi liberi s'incamminano oltre i confini, i cuori generosi corrono nel vento, le ali tenere volano nel blu. E' tempo di pace, la guerra è nulla più. Vedo Con occhi offuscati vedo la polvere alzarsi sui torridi giorni dell'estate o sui freddi mattini dell'inverno, vedo la nebbia spandersi nel cielo d'oriente ruggente e dolente. Con occhi turbati vedo i destini di giovani vite soffocare in terre vicine assetate di pioggia e di pace, vedo i sogni di uomini e donne bruciare nel fuoco che avvampa intorno a stretti e roventi confini, vedo le storie di tanti innocenti sgretolarsi sotto il peso di orrori incessanti. Con occhi smarriti tra cupi silenzi e intensi fragori vedo miseria e terrore prosciugare l'amore che resiste e non muore, vedo sfumare e di nuovo spuntare il tenue biancore di un sottile raggio di sole. Il sognatore Guardo la luna assorto, rapito dalla sua perfetta armonia mi abbandono in un viaggio profondo accarezzando un sogno, ti cerco e mi illudo di incontrarti, ti osservo e mi sembra di vederti, ti accarezzo e mi avvolge il calore del tuo sguardo, ti abbraccio e m'immergo nel tuo fragile corpo. Un sordo ed improvviso lamento mi desta dal sogno brevemente sognato, allora mi accorgo che mi manchi. Mi manca il tuo respiro, il tuo stare vicino. Mi pesa la tua assenza quando mi perdo nel mare tempestoso dell'irrequieta solitudine. Smarrisco la rotta e navigo senza una meta, finché scorgo la tua parvenza nel sorriso luminoso di una stella, appena sorta, che benevola mi scorta. La sua fulgida scia mi illumina la via, finalmente ritrovo la pace e la forza in seno all'anima mia. Il mare Il mare è goccia che diventa onda distesa che diventa oceano tempesta che diventa pace riparo che diventa porto macchia che diventa colore fetore che diventa odore rumore che diventa suono lamento che diventa canzone ombra che diventa luce forma che diventa bellezza corpo che diventa calore tramonto che diventa aurora orizzonte che diventa meta confino che diventa libertà. Il mare è forza naturale in perenne movimento che sprigiona energia vitale, è pulsione che anima l'esistente. Il mare è rappresentazione ideale di forti passioni, è palpitazione che libera nell'aria le più intense e profonde emozioni. Il mare è fenomeno intrigante ed avvincente che mette in scena lo spettacolo vivente che incanta i naviganti e i sognatori. Il mio tempo Mi guardo intorno e mi sperdo. Rumori, frastuoni e bagliori mi penetrano e stordiscono la mente. Mi imbatto in parole inutili, cose futili e immagini aberranti che segnano il cammino. Avanza l'inverno, si alza forte il vento, si adagia tenue e affaticato il sole. Incalza la pioggia, l'acqua mi bagna la faccia e travolge i miei pensieri che scivolano nel fondo di un mondo che, ormai, sento distante. Il reale non si distingue dal virtuale, l'essenza si confonde con l'apparenza, la vita si riduce a una rappresentazione, l'anima è soppiantata dal motore, la normalità diventa l'eccezione. Solo e insicuro, mi rifugio in quel che ho dentro di me, distaccandomi dall'effimero che è fuori di me. Avverto la precarietà di questo vivere, dove l'esistenza è solo una folle e affannosa corsa verso un traguardo insensato ed ignoto in cui ci si sfida per non restare indietro. Avverto il disagio del tempo presente , cinico e spietato, che ogni cosa divora e prosciuga. Torna bel tempo e illumina questo momento buio ed inquieto. Risorgi cuore e rimuovi i danni e le macerie del tempo che viviamo. Bella Bella di mare, dolce creatura che grondi di sole, goccia perlata che odori di sale, conchiglia lucente che ammanti la duna porta il mio destino sulla prua di una stella a solcare le acque limpide del tuo emisfero. Brezza di mare, spruzzo vivace che spumi d'azzurro, soffio vellutato che accarezzi le onde, aria profumata che ubriachi l'esistente solleva la mia speranza sulla cresta di un aquilone per volare nei cieli tersi della tua costellazione. La tua natura mi affascina e mi turba, sei l'incanto ed il mistero di un sogno, di una favola o di una storia vera. |