Vivi e vivrai Indirizzai... errato destinatario, mittente rigenerato, arcobaleno nell'orizzonte delle tue parole. invidiare, pecuniare, sentenziare, ed essere uomini senza remore... indignarsi per ferite rimarginate nel cuore di chi vuol amare amare la sincerità e non essere più fraintesi. amare la tua vigile parola, e non essere più muti. dissi genetico e fragilità di un inerte certezza, desiderio di questo mondo nell'amore celeste intuito, ripasserò i gelsi e i silenzi. dissi. eternità... ti ho immaginata... ma occhi azzurri in una notte d'estate mi resero schivo e imperturbabile per la mediocre bugia del non saper vivere.Una notte d'estate Eran colline aride, tu mi dicesti... era una notte d'estate, mi accarezzasti. Erano stelle nei volti e tu mi rincuorasti. Tu cucciolo sedevi accanto a me: io impaurito dai tuoi morsi e dai miei dispetti. Ghermugio ipofisiario, non sei con me?? La polvere e la brezza scandiva l'acqua. C'è il tuo sudore negli Agrumeti, c'è il tuo fiato nella mia vita. Ho potuto studiare, ridere e soffrire e tu imperatore della fiducia, mi contemplasti, mi ritemprasti dagli schiaffi di un bimbo maldestro. Raccontami una favola... Raccontami del melograno, dei suoi frutti e del suo enfatizzare, questo cristallineo migrare di pensieri. Eran colline di Sole, il Ficodindia lenisce le ferite, il Melograno trasmette glutammiche vite. Il tuo sudore ora mi rende vigile E tu Sicilia dei miei Istanti... ancora immigranti, ancora sotterfugi. Sono colline di Mare, dove quel bimbo deve giocare, dove la Fiducia devi coltivare, e dalle aride colline un mandorlo in fiore verrà nella terra dei tuoi figli. L'equinozio Nel giorno, Con te una carezza, E mi chiedi perché essere sottili inguaribili, Sognatori possessivi. Ripensai a tutti gli errori, Ancora da commettere, E nel dubbio la parola del nulla, Il suicidio del corpo. La stagione dell'amore riflette la pace, La stagione del comprendere l'uscio dei soldi, Il ricordo dell'hotel, nella stanza dell'avvocato. Non sorriderò a te che non rispetti, E la carezza dell'essere onesti, mai incompresi, Nel teatro dei ritornelli. La stagione dell'amore equatoriale, Conosce alluvioni ed arsura, La speranza per tutti gli indifesi e non più corruzioni. Le stagioni di un equinozio, Endemica umana speranza di riconoscersi. Gelsi Immaginai... maestoso ponente, silenti giorni, visi polifonici. Mi arrampicai come... come in conflitto nella fotosintesi di un gelso, posto sul lato destro del tuo disegno. Vacillai. Vermiglio il lobo del tuo dito, inciso nella mia ingenuità. Vortice di una gherminella, istrione dell'ipercinesi, isotopo del mio confluire verso il nostro orizzonte. Atarassico agglutinamento embrionale, vinsi la solitudine e mi indirizzai nella linfa del digiuno. Dei miei sensi, ancora consensi, ricondurrai intimismo e per noi ancora sentenze senza efferenze. Un istante circonflesso in un Luna Park, e tu, mi rivedi nei gesti posti sul lato destro, della tua mano. Non ungerò la mia discordia. Mi riconosci e ti ascolto. Mi futeggi e mi deprimi e io ombreggio in casolari all'ombra dei gelsi. Non macchierò Sangue." Elmi Guarda, ELMI crescono insieme, e il capriccio del gioco dev'essere certezza. Altopiani di cascate unidirezionali, nelle loro speranze, gli anni cingono misteri e irrorano la loro fantasia. Danzare senza regole, calciare un pallone senza difensore, sfidare le regole del convivere. Regole, del plasmare, ponti senza confini, il volere questo mondo uguale, e non stancarsi mai di colloquiare con chi adesso non sa parlare. Delusioni. ELMI crescono insieme, ciascuno avrà cartelle di giustificazioni, libri di saggi profeti, psicologi o preti, fachiri e geni che assopirete. Il mondo percorre terremoti, alluvioni, epidemie, l'uomo soccorre da sempre per sempre l'ira e le follie. Ascoltate, guardate, gridate con ELMI, per un MONDO UNIDIREZIONALE, e soccorrere sempre la mano del Cuore." NOTA: Ai nostri figli ELMI, abbreviazione di Elisa e Mirko. Shock ipovolemico assoluto Ho amministrato le mie forze, Non leggo più per non offendermi. Un'ambizione, Una regola tralasciata nella volgarità di non rispettarsi. E' arrogante, impertinente, E' surreale e appariscente. L'incomprensione che si genera dal comportamento, Intermediazione soggettiva, Somma addizionale di rimproveri e delusioni. Non hai fiducia nel guardarmi, Nel gestire un neonato, Nel vivere ciò che ci hanno insegnato... Tu uccidi per vendetta, Tu frantumi ogni ripicca, Tu rincorri sempre il nero della delusione E, dimentichi spesso le braccia e il seno della ragione. Vorrei un castello e 100 schiavi da gestire, Donne che non celano la loro sudditanza, Prigionieri dei miei progetti: Architetti restauratori di piramidi e grattacieli. E ciò che vorresti? Intuisco l'assemblamento di ridicole e ingrate Sembianze. Iperemica, ipossia, Tecniche d'urgenza per soccorrere l'uomo che si ipoteca. Shock ipovolemico assoluto, Senza ritorno." Ritenta Là dove.. Là in poi... Un ostacolo del tuo grembo, per forza e per gelosia. Ti fermerai? Ti fermerò Hai sudato nella tua epidermide idratata di di impetigine, ripeti il senso di un avverbio o inconsueto proverbio. Ti soffermi, mi soffermerò. Hai spesso ripassato il tuo addizionare comportamento, ma, la somma del tuo io, non corrisponde alla prova del tuo essere. Esterrefatto ed introverso, farneticatore del senso e del tatto. Hai percepito? Guardi me per non specchiarti. Ma esclami, ed esclamo! Non siamo che simili. TU cerchi pioniere giustiziere, eroe di un'altra recitazione. Ma non vi è traccia della tua impersonale storia, né fossile immusonito, che corrisponda al tuo comportamento. NON HAI FORTUNA! Ritenta! CHI TENTA..." Silenzi Eran granelli di sole, nelle aiuole rosso tepore incontrai l'amore. Se nel cielo delle tue labbra chiamassi libertà di accarezzare, la nostra fantasia. Se parlare di domani, stringendoti le mani e, non esser prigionieri di silenzi. Ti ricordo com'eri e forse nell'aria di domani, se perché ci chiederemo, le nostre paure saranno vittorie, le nostre finzioni saranno spirito di lealtà, le nostre risate anche se piccole ed offuscate saranno serenità di lotte conquistate. Ma se granelli contassi, se con il mio occhio scrutassi, avremmo rancori suggellati da tremori. Com'è rocciosa l'altura del domani, l'oziosa serenità della volgarità. Se fiumi scorrono in noi, laverei i giorni sudici di stasi e rassegnazione. E' difficile dire ti amo se si tenta di dirlo invano. E' difficile non Amare se si sa rispettare. E' dire odio e amore perdono e soffrire ridere e garantire..... Perché sarà che il tempo levigherà i nostri volti, si attenuerà la nostra memoria, vagherà la nostra fantasia, fanciulla e a noi assai cara. MA DI AMAR NON SI VAGA!" Occhi azzurri Occhi azzurri ho incontrato, nel mio pianto nonno ti ho chiamato. Figlio dei tuoi geni, figlio delle tue mani, ombra della tua vita, lacrima dischiusa. IN TE SONO VIVO! IN TE CI CREDO! IN TE HO AMATO! PER TE SON TORNATO!! Nonno dei miei ricordi, del seme che hai seminato,l'amor tuo è sbocciato! Della fierezza che hai avuto, questo signore in terra per me sei stato. A te Dio della speranza, Dio del raziocinio, Dio del perdono affido il suo sonno Eterno. Dio dei nostri cuori, in questo autunno di pensieri, la nostra Vita ha un significato: L'Amore reciproco, il rispetto assoluto! Da mio nonno ho imparato che l'azzurro dei suoi occhi era un significato: Bontà d'Animo e di Vita! Ogni lacrima e svanita. Dormi nonno e ancora saremo foglie di autunno e ci rigenereremo. AD OGNI SEME UN SEMINATO. DORMI NONNO IN QUESTO SALUTO." Un amore celeste Nelle palpebre, fragole arrugginite, mentre il tempo rende incenso l'immagine di un gioiello. Un fluire di castano intenso, nei tuoi occhi di cenere, il fumo non cela la tua illusione. Ti solletico per una carezza erotica, ti ombretto una guancia ipnotica. Nel tuo lobo auricolare: l'immaginazione verbale, l'indicazione esecutiva, la tua pupilla è una levità di primavera . La nostra sveglia è nel tramonto! I nostri anni, di intese e paure di brividi e avventure, di scuola e alibi. Ma, nell'inchiostro del mio sangue il flusso turbolento e immunitario ci rende la nostra vita: UN AMORE, CELESTE INTUITO." Nel mio cuore Piove nel raggio di filigrana brina ossidiana odoacre profumo di zagara avvolge il mio cuore. C'e' un falò che imbrunisce l'atmosfera mani in coperta e vento di ginestra. Un ombra e un ulivo è il tuo sogno di riscatto, non è un ricatto. La paura di essere derubati dai sentimenti, l'illusione di essere eternamente soavi e conciliatori nell'essenza di un giorno di Festa. Piove nel raggio di Filigrana brina Ossidiana avvolge l'Anima digrignata. Un Isola nel Mare del Perché un Anfiteatro del tuo AMORE." |