Poesie di Gianna Faraon


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Parole
come meteore irrompono nel cielo
tolgono la luce,l'aria
in un cratere profondo nascondono
la luce dove nulla più si scorge
solo il buio della disperazione
nullità assoluta del pensiero
il boato è stato l'ultimo suono
percepito poi il nulla
rimane solo il pensiero
e la certezza
che l'anima
nessuno può rubarla
e questa consola la solitudine

Maestrale
Soffia il vento scompiglia le parole
le porta lontano
a cavallo di un onda
come frecce
colpiscono il cuore
lanciate da cupido inquieto
e senza melodia

Sospesi tra cielo e terra
Sfidano il loro corpo
Su distese di ghiacci
scrigni di segreti
di ere passate
di vite sconosciute
smarrite alla ricerca
di vie nuove
e della vittoria nel silenzio
delle alte vette inviolate
tra crepacci senza fine
trappole mortali
odono sibilare il vento
tra silenzi assordanti
spiriti avventurieri

che affrontano la cima
che affrontano la cima
tra il bianco accecante della neve
e l’azzurro del cielo limpido
più vicini alle stelle
alla ricerca dell’anima

Potere
Cancro che distrugge l’anima
Sete implacabile
D’acqua sporca
Che lentamente soffoca
Logora il pensiero
Come gramigna si infiltra
E trascina sempre più in basso
Tra la melma
La vita

Non cercarmi
tra il castello fatato dell’eros
rudere di ricordi lontani
ormai sommerso
dall’edera che cinge
le sue mura antiche
il mio nome non è lussuria
ma sogno
non fremono più le carni
di passione
non si immergono più
nella fontana dell’eros
ma in spazi aperti dove tutto è luce
e soavi sono i suoni
accompagnati da parole d’amore

passano e i giorni le ore
e le albe tramonti
mai uguali
di colori radiosi
infuocati
o grigi e silenziosi
malinconica osservo
il loro andare
e brucio il tempo
tra il pensare e l'aspettare
ormai logoro
come brace
nel camino
consumo i giorni
lentamente si spegne
la fiamma alimentata
dall'ultimo ceppo
di un vecchio tronco
che brucia
e con lui
si cancellano i cuori incisi
le parole d'amore
di un tempo passato
promesse antiche
tra il verde dei boschi
e i suoni melodiosi di primavere
la fiamma accarezza
e infuoca quelle parole
ancora una volta
prima di svanire
e io rimango ad osservare
impotente il loro andare

Attesa
Nel silenzio aspetto
non possono
le mie parole turbare
la pace
penetrare in
mondi sconosciuti
violare spazi
proibiti
interrompere
il flusso delle nubi.
Dal prato verde
dei miei pensieri
ammiro il cielo
e cerco te.
Tu hai rubato le mie notti
i giorni
sei penetrato nel cuore
tra dubbi e incertezze
hai trovato lo spazio
hai deposto il tuo amore
fatto di parole
necessarie per la vita.

Oltre le rose
tra il turbinio del vento volano i tuoi pensieri
intrecciati in nubi lontane
oltre le rose del giardino
tra le onde inquietanti del mare
attraverso i vetri
osservi il movimento delle onde
che infrangono sui scogli
per ritornare alle origini
meta di tutte le cose
il passato che si trasforma in futuro
il dolore in speranza
inconsapevolezza dell'ignoto
la speranza nella luce
per vedere oltre
raggiungere la via lattea
e sognare vite parallele
momenti d'amore
vissuti tra stelle
stretti in un abbraccio
nell'infinito spazio
dei sogni

Vomita la Terra violentata
Essere in coma
Tubi ,trivelle
Conficcati
nella profondità
delle tue viscere
dura crosta violata
da forti braccia meccaniche
ribellati per tanto scempio
vomita ed erutta
melma nera e cenere
e fuoco minaccioso

Zampillano alti
i tuoi escrementi infuocati
coprono i cieli di neri fumi
di acri odori

Nascondono le bellezze
di cieli trapuntati di stelle
di acque limpide

Sottraggono
la vita alla vita
luce alla luce
nulla più ritornerà
nel passato

Un manto nero e tenebroso
ricopre le bianche onde
che si innalzavano
tra mille picchi d’acqua
fontane di vita
che popola i fondali.

Creature ignare
Come eserciti alla deriva
Impotenti nella difesa
Si avviano a morte certa

Sinuosi esseri carichi
Di fascino e bellezza
Trasformati in neri mostri

Sacrificati
Dal manto nero
che ricopre i mari

Spietati e avari esseri
seminatori di morte
calpestano
te terra
generosa e bella
amata e sfruttata
dall’umano.

Da esso violentata
Deturpata
della tua infinita bellezza
è giunta l’ultima ora .

Nello spazio invisibile
Tra cielo e terra
accovacciata sotto un melo
attendo.
Con il canto dell’allodola
odi il richiamo
La brezza mattutina
trasporta i baci
sulla tua bocca
per assetare
i tuoi pensieri
Dalla siepe di gelsomino
invio il mio profumo
Tra i sassi della riva
ti sogno
avvolto nel silenzio
dei pensieri tristi
che ti fanno speciale
inafferrabile
come nube spostata dal vento.

Messaggio
Emozioni passate tra il vento
e parole e battiti del cuore

Vago io dea e maga
tua musa
nell’infinito spazio dell’anima.
Tra spettri e baratri
nei deserti senza oasi
in corsi d’acqua cristallina tra il verde fitto
della foresta di mangrovie.
Passo tra il sole, catturo la luce
Nel buio con il bagliore delle stelle
inebrio il tuo cuore di emozioni nuove
Di sussulti desiderati e nascosti
tra i segreti pensieri dell’anima

Parlami
Parlami con il linguaggio semplice dell’amore
Sussurrami parole solo mie
tu sogno donato nel mezzo della notte
Accendi le stelle che io possa vedere il tuo volto
Metti in primo piano i tuoi occhi
nei quali mi possa specchiare
come in uno specchio magico
si possa ammirare solo il mio pensiero
la mia vita nascosta
che mai apparirà ai più
celata da veli trasparenti e
spesso mossi dal vento lieve della malinconia.

Falene
Sfuggente essere
di evanescente bellezza
Falena della notte
Incontri nel tuo vagate
Ombre erranti tra cielo e terra
Anime inquiete
desiderose d’amore
Vite equivalenti
a sogni svaniti
che si rianimano
nel buio della notte
per poi nascondersi
ai primi raggi del sole
intimoriti da troppa luce
quasi che il chiarore
potesse derubare
i loro desideri
espressi tra luci e ombre
di una lampada.

Barena
Si innalzano stormi di uccelli
tra pozze d’acqua e isolotti stagnanti
spaventati da isoliti rumori
Spunta qualche fiore lungo lingue di terra
Territorio di nidificazione
stridenti acuti si odono nell’aria
e gracidare di rane nascoste tra l’erba
ai margini di acque stagnanti
dove qualche piccola barca galleggia
sonnolenta tra i pali che indicano la via

Ti vedo tra le righe
Tra le lettere assemblate così ti immagino
Surreale tra fiori e prati
Nel silenzio della campagna a primavera
Forte e fiero del tuo essere
Ma fragile nel cuore
Bisognoso di parole sentimenti sempre più vivi
Che non tramontano mai

Pensieri
Ho cambiato penna oggi
scrivo con il pennarello nero
per imprimere più evidentemente
le emozioni
esse si aggirano tra il ronzio del silenzio
della mia stanza
sotto la luce di una vecchia lampada
dove depongo i miei pensieri.
Essi mi appartengono
nessuno li può sottrarre all’anima
cambiarli a volte si
sottrarli mai.
Se questo accadesse
allora sarei spoglia
e nuda sarebbe anche l’anima.
I pensieri la vestono di colori gioiosi
spesso come l’arcobaleno
che appare dopo la pioggia.

La mia anima in primavera si veste a festa
con il colore rosso come le rose
gode del primo tiepido sole
del germogliare delle margherite nei prati
dello scroscio dei ruscelli durante il primo disgelo
e cambia con il colore delle stagioni.
Diverso è l’estate si veste con il giallo oro
dei campi di grano
il suo calore mette frenesia scalda il cuore
fa circolare linfa vitale per i pensieri
mette in moto la fantasia di luoghi lontani.
Passeggiare tra ruderi sotto il sole cocente
è come tornare a ritroso nel tempo
dove tutto era da scoprire
da conquistare
.Quando sulle spiagge ancora si poteva ascoltare
Il rumore del mare
E il canto degli uccelli migratori
nascosti tra gli alberi
accompagnato dal ronzio delle cicale.
Non cambia l’emozione
nel vedere l’autunno avanzare lentamente
con il cambio di colori
e l’avvio verso il letargo della natura
godere di quei momenti quando
essa muta i suoi colori è meraviglioso
Osservare quei toni di rosso della vite selvatica
che avvolge vecchi edifici logorati dal tempo
L’autunno regala l’emozione di poter osservare
il giallo delle betulle che con il loro spogliarsi
creano tappeti d’oro lungo le vie.
Tutto è emozione, il silenzio del lago
abbandonato dagli uccelli che migrano il altri luoghi
e solo i cigni, lentamente avanzano, creando una scia argentea
a pelo d’acqua
Anche il bianco della neve invernale ha la sua gioia

amo sentire il rumore ovattato della neve che cade
e camminare lentamente lasciandomi coprire dal suo manto
mentre ascolto lo scricchiolio dei passi
e il suono ovattato delle campane
e osservo le impronte che si imprimono
lungo la via
e il sibilo del vento,che passando tra i rami
degli alberi spogli crea le sue note
Guardare quelle ragnatele che forma la bruma
di primo mattino
quando il tiepido sole invernale
non le ha ancora sciolte
Tutte queste emozioni vestono l’anima
Ed essa non sarà mai spoglia
se alimentata dai pensieri.

Buona Pasqua
Strano umore oggi il mio
Forse mi mancano
i suoni fantasiosi delle campane
le campanelle delle scuole
le grida dei bimbi durante la ricreazione
Non sento aria di festa ma di dolore
sento quella gioia perduta dell’innocenza
sento lo sgomento delle notizie infauste.

Ma non voglio girare intorno alle parole
sento palpabile la fine di un epoca di fede
di rispetto, per chi dentro ad un confessionale
ascoltava ancora il dolore altrui.
Dove si è nascosto Gesù
forse anche lui senza dimora
vive nei giardini
dorme nelle panchine del parco
forse ora è al pronto soccorso di ospedale
a tenere la mano a chi lo cerca
nel silenzio dell’ultima ora
alla mensa dei poveri che per oggi il pasto
lo hanno assicurato anche con una fetta di colomba
Lui padrone del mondo ma nella sua dimora non c’è pace
Quante verità sulle sue parole
logorare dal tempo,
scolorite in quelle pagine racchiuse
in librerie dimenticate
Altre forme di preghiera sono sorte nel tempo
altri ideali rappresentano la sua persona
altre leggi ha dettato la sua chiesa
Amore cambiata con potere
Povertà con possesso
Fede con dittatura
Pace con guerra
Riprendiamoci le sue parole
Cerchiamolo
Tra le strade dei pensieri
nello sguardo dei bambini
nelle tasche dei poveri
nelle coscienze di chi ancora
ne possiede una
Non inviamo solo auguri di una buona pasqua
Ma auguriamoci di saper cercare
la pace nei cuori di tutti noi.

A voi signori che vi dilettate in questa satira dissacrante
chiedo il permesso di entrare
con le rime a protestare
sulle imposizioni musicali che sian soggetti ad ascoltare
Se la speranza non si vuol smarrire (se son fiori fioriranno)
si deve pronunciare.
Ma a che fiori ci si deve appellare,per sentir note celestiali
quando, nemmeno i fiori sono apparsi per farci sognare.
Ditemi voi che ne pensate,di tante miserie dimostrate.
Di soldi sì se ne son spesi tanti,ma non per l'arte del sentire,
ma per quella dell'arraffare.

Poesie
Leggo poesie
dalle magiche parole
Provo emozioni profonde
come fosse rivolta a me la lode

Mi illudo che il poeta
dedichi a me quelle frasi
d’amore appassionate
come fossi tu amore
a sussurrarmi quelle parole
esse riempiono l’anima
di sensazioni meravigliose

Le assaporo fino in fondo
Come nel respiro
mi riempio i polmoni d’aria
cosi riempio il cuore
di parole magiche
rubo frasi d’amore a donne sconosciute
le faccio mie
per poter continuare ad amare

Con esse sogno un volto che
Non posso vedere
Due occhi che non mi guarderanno mai

Una bocca che mai mi bacerà
Assetata di quei baci
che si possono avere
poche volte nella vita
io mi disseto
sulla fonte della poesia

Ritrovi
Marmi ormai corrosi
Su palazzi deserti
Mura sgretolate dalla marea

Stanze vuote e umide
Ritrovo di fantasmi
Di epoche lontane

Rivivono timori e tremori
Baldanze e ardimenti
Falsi pudori ritegni e viltà
Aleggiano sussurri
Musiche melodiose
Minuetti usciti da clavicembali
un po’ stonati
tra parole d’amore
sussurrate da bocche celate
dietro maschere ricamate
Sfarzo di un epoca che non ritorna
Di lei restano
Le fantasie e i sogni

Mi vestirò
Mi vestirò di foglie morte una appresso all’altra
Così cucite formeranno fiori e
arcobaleni di colori sbiaditi d’autunno
Mi farò un cappello con il muschio
Che ricopre il sottobosco addormentato
Così che mi protegga dal tiepido sole
D’autunno inoltrato
Mi farò un ombrello di nidi abbandonati
Da uccelli migratori
Così mi riparerò dalla leggera pioggia autunnale
Così vestita abiterò nel bosco
In attesa di vita nuova

Macerie
Restano macerie
Della torre merlata
Sassi su sassi
Polvere e fango
Piccole ombre di bimbi curiosi
Si spengono tra le fessure
Di mura scalfite
Cumuli di ferraglia, Involucri
portatori di morte e disperazione
altro non si nota
se non l’attesa della sera

Silenzio
Il ronzio del silenzio invade i miei pensieri
si animano come marionette
recitano il loro passato
Il mio futuro incerto.
Pensieri vani sulle ali della vita
trasportati dal fato
Insonnia inutile
per ricordare eventi trascorsi
di gioie ormai appassite
Petali sparsi sopra un tavolo
impolverato dal tempo

Anima vuota
Lo sperma che ha generato
non aveva amore
il ventre che lo ha accolto
non lo ha amato
era arido come un deserto senza oasi
Come la roccia che si innalza
impenetrabile è il cuore.
Non ha assaporato l’essenza dell’amore
ha ricevuto il sangue
attraverso le vene come linfa vitale
per il corpo ma non per l’anima

Legame
Perché questo filo d’acciaio non si stacca
da questo ventre lacerato?
ti trascino da troppo tempo
ti possiedo da sempre.
Infinite estati e inverni
Albe e tramonti.
fiumi di lacrime abbiamo attraversato
Questo filo che ci lega inseparabilmente
ci sorregge,ci aiuta a non affondare
tra le cascate impervie della vita.
La mia non volontà
di spezzare questo legame
che mi uccide un pò ogni giorno
consapevole che ciò accade
è fonte di vita
la mia vita, e tua.
Le tue viscere sono
da sempre unite alle mie.
Io capisco il tuo dolore
ti guardo e già conosco
il tuo pensiero.
Non sono veggente ma
La tua anima inquieta
carica d’amore e di dolore
non si può separare dalla mia
Tutto è unito
dal il DNA che porti nelle vene
nella pelle ,nel cuore.
Tutto ciò che ami io amo
I tuoi errori sono i miei
ciò che generi le mie paure
Prima dell’evento io lo percepisco
nel bene e nel male ciò che succederà.
Cammino su quel filo mille volte
dall’inizio della tua vita
questo succederà fino alla fine della mia
dammi tu la forza per rompere questo filo.
Perché tu non debba portarlo come impiccio
fino alla fine dei tuoi giorni.
Perchè io non sia zavorra per te.
Che almeno i miei occhi stanchi
possano vederti volare
senza i fili che ti legano a me
che tu possa vivere senza la solitudine
che ti accompagna da sempre.
Che la consapevolezza e la forza che hai
siano doni per vivere l’amore
possa essa far superare gli errori e i rimpianti.

Tristezza di non sapere
Tristezza del non sapere
Che non ci sei
Non era un sentimento d’amore
il mio era pietà
impossibilità di cambiare
rassegnazione nell’accettare
il destino perverso di un anima sola
La consapevolezza dell’essere
era tua
Il non accettare la realtà era mia.
Con passo lento tra la solitudine
avanzavi a testa china
nulla notavi ma tutto sapevi.
Cosciente del mondo che ti circonda
non uguale al tuo
un mondo di superficialità
di banali interessi
fatto di cose terrene
di ipocrisie.
.Cosciente del tuo essere
coerentemente lo hai vissuto
dignitosamente hai percorso
la tua vita di solitudine.
Non permettevi a nessuno di entrare
nel tuo cuore
come esso fosse insensibile
svigorito,non preparato
Per questo mondo senza pietà.
Nel silenzio sei andato
come hai vissuto
Solo con i colori della tua squadra
che come un arcobaleno
ti hanno condotto verso la luce.

Malinconia
Il passare tra quelle,
facce immobili che guardano il vuoto.
Sentire il peso dell’angoscia
Del nulla oltre quelle lapidi,
date antiche cariche
di ricordi calpestati,
triturati dal tempo
che inesorabilmente passa.
Di te solo uno sguardo
di una foto scolorita
che grida il tuo dolore.
La tristezza che ti accompagna
Oltre la vita,la consapevolezza
che hai creduto e hai fallito
La scia che emani è, come.
Una malattia contagiosa
eredità crudele,
attraverso ad essa
Continui a vivere,senza corpo
(solo) nel dolore dell’anima

Il tempo
Ladro di ombre,
di cieli stellati
e chiarori lunari
con amori vissuti,
amori mai nati
Ladro di sogni infantili
mutati in notti insonni
tra vecchi pensieri ammuffiti
tra cartoni strappati
tra nastri scoloriti
che raccolgono pensieri
mai espressi
Ladro di un passato
frettoloso e inquieto
alla ricerca di te
tempo svanito.

Violenza
Passi tra le case illuminate
Solo la tua è al buio
Inserisci la chiave nella toppa
Due mani ti afferrano
Altre ti tappano la bocca
Altre ti posseggono
Penetrano in te con violenza bestiale
Ti strappano tutto
Anche l’anima
Stringono il tuo bianco collo
La gola è chiusa dal dolore
A nulla servono quelle luci
loro non odono il tuo richiamo
la tua disperazione.
Giaci là con nulla di ciò che possedevi
Ti hanno strappato la tua purezza
Essa giace la sotto la tua gonna tra sangue e fango
con essa ti hanno rubato la vita

Vorrei trasmettere
Vorrei trasmettere con le parole
ciò che i miei occhi vedono
Con un soffio mandarti il vento
Che accarezza la mia pelle
Farti sentire il rumore delle onde
che si infrangono
sulle scogliere della Brettagna
oltre il mio sguardo il nulla dell’orizzonte
sotto il nero degli abissi
attorno a me il silenzio

Il tuo nome ha fatto sussultare il mio cuore
Come un lampo nella notte si illumina la mente
Il passato riaffiora come l’olio nel mare
Copre tutta la limpidezza dei miei pensieri
Solo il tuo nome rimbomba nelle mie riflessioni
Dolori antichi ferite ormai chiuse
Non è morto il desiderio in me di vederti
anche solo da lontano
La spirale genetica ci lega
come un filo invisibile nella spirale della vita
Tu con la tua ignoranza del non conoscere
io nella consapevolezza del silenzio.
Tragico dilemma di verità nascoste
di lontananze senza un perché
di gelosie inutili.
Io con il mio bagaglio di verità passate
Di storia antica, di dolore che ancora arde
come una brace coperta dalla cenere
Tu con il tuo passel incompiuto della giovinezza
Come una copia del quadro dipinto
sopra l’opera originale per nascondere
le brutture dell’esistenza la cattiveria della gelosia
i strappi fatti nella tela per togliere
ciò che la vita ha segnato indelebilmente con
con altre vite con altri amori.
Non so se mai potrai vedere lo splendore
della verità
poter godere dell’amore trasmesso
attraverso il dono della vita.
Questo è il mio sogno,
perché tutto non muoia tra le menzogne
di una vita rubata dai fumi dell’alcol
che evanescenti affiorano
tra le tante bugie e verità non dette
ingigantite dalla solitudine della mente
e del sapere

Amante fedele
Nel tuo bianco mondo mi perdo
Tra le tue righe sogno
A te dono tutti i miei pensieri
Apro il mio cuore a volte distrutto
a volte traboccante di felicità
tu mio amante fedele
accetti i miei dubbi le mie paure
mai da te ci sarà giudizio
mai negazione
ma accettazione totale dei miei sentimenti
ti si può amare o odiare secondo il momento
tu dai serenità sicurezza che ciò
che c’è tra noi mai rivelerai ad alcuno
la tua memoria può ferire
ma anche giovare nella riflessione
con te nulla si dimentica
anche i segreti più profondi
li nascondi tra le tue righe
segnate dal tempo

Notizia
Non voglio più udire nuove notizie
bugie pensate per illudere
false verità nascoste

Non voglio sentire notizie di morte
di violenze di omicidi
di miseria e fame

Voglio illudermi che tutto è bello
ascoltando musiche melodiose
canti gregoriani cori di bimbi gioiosi

Vorrei sentire sinfonie espandersi nell’aria
dissolvesi nel vento
e con queste coricarmi con il calar del sole

Sei donna
Sei bionda o bruna o rossa
canuta o pelata
Sei donna magra o grassa
Anoressica o bulimica
Tu donna sorridi o piangi
Sei timida o spavalda
Forte o debole
Sai essere madre e moglie
Amante e amica
Sei chioccia sei tigre
Sei pantera o farfalla
Sei formica sei cicala
Sei rosa o sei ortica
Sei quercia ,sei salice
Sei roccia ,sei sabbia
Sei calore sei ghiaccio
Sei lacrime sei sorrisi
Sei amore gioia,dolore
Sei indispensabile per l’universo

Antico borgo
Arroccato sopra un colle
Maestoso appari
Cinto da massicce mura antiche
Incorporate nella roccia
Celato in parte tra sempreverdi
E alberi in fiore
Ti riveli al mondo
Attraverso una stretta via
come un serpente ti avvolge
ti protegge dalle folle curiose
bramosi di calpestare
il tuo suolo senza tempo .
Esplorare cunicoli
assaporare il passato
rivivere epoche lontane
anch’io come loro ti voglio toccare
accarezzare quelle pietre
imprimere nella mente la storia
respirare l’aria di saggezza che ti circonda
vedere le bellezze più nascoste
far si che il mio sguardo sia sazio
così la mente e il cuore

Parco
Distese di prati verdi
attorniati da aiuole variopinte
cineprese che catturano la loro armonia.
Scoiattoli che saltellano tra le fronde
di alberi secolari
Qualche ceppo sparso di marmo inciso
a ricordare il passato tra mura coperte
dalla pattina del tempo

Dono
Ho scrutato il tuo volto
Volevo il tuo sguardo incrociato al mio
Ma chiusi sono rimasti i tuoi occhi
Componenti di un volto stanco e rugoso
Ho depositato un rosario tra le tue dita
Questo è il mio dono
che porterai con te per l’eternità.

Protezione
Piccolo contenitore di vita
Amato,rifiutato,proibito
Strumento utile per amare serenamente
speranza per un futuro migliore.
Fonte di fiumi di parole,di dibattiti
Strumento per guadagni facili
Per traffici illeciti,condannato dalla chiesa
Approvato dai più.
Piccolo oggetto insignificante
Indispensabile per sperare in un futuro
Senza malattie,violenze e morte.

Mendicante di vita
Sul marciapiede dell’universo chiedo l’elemosina.
Non alzo lo sguardo,ringrazio e saluto.
Chi getta sulla ciotola una moneta,
chi un dolore,chi una violenza,
chi l’indifferenza,chi il disprezzo.
Alla fine del giorno raccolgo tutto
Mi avvio alla tana,controllo
nel mio giaciglio il contenuto.
Domani ritornerò
In un'altra via dell’universo
accovacciata aspetterò accetterò
ciò che mi viene gettato nella ciotola
Ma sognerò che mi si offra
amore serenità e fortuna

28 Febbraio
Il tenue sole del mattino mi desta
attraverso le fessure
del balcone sempre socchiuso
spiraglio di luce nella notte.
Inizio il nuovo anno d’amore
ricorrenza annuale
di un primo assai lontano.
Come un piccolo germoglio
di una vecchia pianta
spunta nella nostra vita.
Consapevole di viverlo oggi
nell’incertezza del domani
Assaporo questo momento,
godo della gioia di averti accanto.
quasi ti avessi smarrito poi ritrovato.
Come per incanto si annullano gli anni
ritorniamo ragazzi
Con le nostre fusa amorose
con l’ultima parola non detta
con l’ultimo bacio non dato.
Tutto ci manca anche se tutto abbiamo avuto
come da ragazzi progettiamo il futuro
più corto nel tempo
ma più intenso.
Con l’esperienza dei anni,
con la spensieratezza della giovinezza
finchè durerà ci ameremo come il primo giorno.

Emozione
Al tuo fianco,mano nella mano
ascoltiamo il suo battito.
Amplificato dalle macchine
si sente affannoso
come accelerato da una lunga corsa.
Un bianco telo copre il tuo ventre
che accarezzo
percepisco il suo movimento
quasi volesse toccare la mia mano
Sentire un contatto nuovo
Oltre il tuo.
lui è la vita
oltre la tua
oltre la mia
è la gioia che fa sorgere
L’emozione di essere nonna

Preghiera
Si scaglia alta in cielo questa tua dimora
circondata da colonne senza tempo
ornata da tesori inestimabili
racchiude tutto il sapere del modo
possiede tutto ciò che il mondo possiede
tutto crea tutto distrugge.

Tra le sue mura nasce il bene ,il male,
il sogno di ogni uomo,calpestare il suo suolo
almeno una volta nella vita,ammirare le sue bellezze
inebriarsi tra i suoi tesori,sentirsi fra le tue braccia
o mio Signore

La tua dimora o Signore non è solo segno d’unione
essa divide l’uomo e il suo pensiero.
L’uomo? Strano essere, diviso
tra sogno e realtà,fra il dare e l’avere
essere e apparire,odio e amore
tutto questo nel tuo nome.

Sconvolge l’anima tale concetto
fa pensare all’odio,al dolore,all’indifferenza
e al poco amore che ci circonda,alla paura del futuro
del dopo la vita,l’insicurezza della solitudine
alla mancanza di certezze.

Dal nulla hai creato questa terra martoriata
plasmato la materia,manipolato aria, acqua, fuoco
elementi di vita e di morte,
dall’essenza di essi hai creato l’uomo
perfetto nel fisico ma macchiato dal peccato.

Con lui il mondo animale,quello vegetale
Un tutt’uno con la terra,
anche al più piccolo filo d’erba hai donato la sacralità.
Nel profondo dei mari hai inserito una vita parallela
Altrettanto indispensabile e bella.

Tutto questo è meraviglioso
solo all’uomo hai donato il potere dell’intelletto,
con esso ha creato l’arte nel suo assieme,
ma anche il male,questo è l’arma più potente
per la distruzione della tua opera.

Hai sacrificato il tuo unico figlio per la remissione del male
Con quest’ atto, hai dimostrato quanto amore hai per noi.
Gesù ci ha insegnato la fede in te,La speranza
e l’amore verso il prossimo,quell’amore che lo ha portato alla morte,
così che il mondo possa avere il tuo perdono,lui ha pagato con il sangue.

Duemila anni sono trascorsi dalla sua venuta,
già allora contestata da interpretazioni di pensiero.
L’amore infinito per l’uomo è stato usato per il potere
di chi vegliava sulla sua venuta.Tutto si è rivolto contro
nel tuo nome lui ha dato la vita, ha predicato il perdono.

Ascolta o mio signore i lamenti che salgono verso il cielo
le voci delle madri che in tuo nome hanno dato la luce ai figli
esse percorrono chilometri attraverso terre impervie
per sfamarli e dare loro l’acqua necessaria per sopravvivere.
Metti nei loro piedi la forza di continuare e credere in te.

Fa che il vento trasporti al tuo udito, il lamento del dolore
Su letti di fortuna tra macerie di case distrutte
dagli stessi elementi della vita aria, acqua, fuoco,
cancella dalla mente dell’uomo i mezzi perché questo accada.
Dona il senso del perdono.

Come un fantasma entra in quei luoghi dove tutto si decide
in tuo nome,fai sentire la tua voce dai la forza per fermare male.
Ascolta o mio Signore l’ appello tu che tutto vedi e tutto sai.
Posa la tua mano e spegni il fuoco che infiamma l’animo
libera il vento che con un soffio purifichi i cuori dall’odio.

O mio Signore che non ci siano più bambini sfruttati,
donne violentate,che quei piccoli esseri
non debbano salire le montagne di rifiuti per sfamarsi.
Che i vecchi conservino la loro dignità
e sia dolce il loro viaggio oltre la vita.

Non posso dimenticare i torturati in tuo nome
possano loro alzare il capo e scorgere la luce del tuo amore
non attraverso le sbarre di una cella,
ma liberi nelle loro casa,
vedere il cielo con tutta la sua maestosità.

Aiuta i tuoi servi devoti che in nome tuo lavorano,
sparsi nei posti più impervi della terra
possano portare a termine le loro opere
per il bene di chi li circonda.

E’una preghiera la mia espressa nell’ignoranza
del mio sapere,dettata dal cuore stanco,
di chi vede un futuro incerto e con poco amore.
Non sono io che devo dire a te di che cosa necessita l’uomo
Tu percepisci tutto anche il nostro respiro.

Esci dal tuo castello o mio Signore calpesta la nuda terra
Bagnati nelle sue acque cammina sul deserto
Percorri i sentieri di montagna
Lava la nostra anima inquinata dalla cenere dell’odio
Perdona i nostri peccati secondo la tua volontà

Amicizia
La coscienza di non essere soli nei momenti tristi
una voce lontana ma presente.
Questa è l’amicizia
il trovarsi per dividere non solo le gioie
ma le incertezze dello spirito
Ascoltare per annullare la solitudine
godere delle gioie altrui,condividere le emozioni.
Non negare quel sentimento d’affetto
linfa al motore della vita.
Amicizia non ha età
non ha il colore della pelle,non conta i cromosomi genetici
non vede l’immagine riflessa nello specchio
accetta ciò che esce dal pensiero dell’anima
L’amicizia è una mano tesa nel tempo
essa accarezza le ferite, cura le piaghe,anche le più infette,
si contagia non abbandona.
L’amicizia è eterna,supera la morte,usa la penna.
Invia testimonianze ai posteri.
lei è come la brezza nel deserto,
la goccia d’acqua che aiuta a sopravivere
la stella che illumina la via nascosta
l’amicizia è la linfa dell’anima nell’universo

Coma
Immobile è lo sguardo
Occhi fissi nel vuoto
ravvisano ciò che il mondo
non coglie,percepiscono
l’infinito dello spazio.

Tra le spire della mente
In una lontana dimensione
si è nascosta la ragione
sospesa fra terra e cielo
In un vortice di emozioni.
Solo la macchina oscilla
ininterrottamente in ugual misura
segna sullo schermo linee
che denotano la vita
quale vita?
Quella del dolore
della completa empatia
in quel essere inerme

Un piccolo palloncino
gonfia la sua membrana
si riempie di parole non dette
di pensieri non espressi
di sospiri fatti di emozioni
di vita piena, troncata all’improvviso
da un alito di vento.

Il tempo
Passa con il suo scorrere
lento e sempre uguale.
Le ore i giorni, segnati dal tramonto
con il sorgere della luna
variata nelle sue forme
vestita di nubi o circondata di stelle
a volte piena di luce, o nera come la notte.
Si nasconde investita dalla luce,
da spazio al nuovo giorno.

Lascia che il tempo porti
con sé la giovinezza ,
la maturità,l’incertezza dell’essere.
Passa il tempo della forza, della gioia.
Passa come l’acqua sotto i ponti
senza fermarsi.

Cerco amore
Cerco amore nella strada
tra la folla frettolosa
scopro solo solitudine

Cerco amore
nelle vetrine dei negozi
vedo solo illusioni

Cerco amore tra le pagine di un libro
Trovo solo parole impresse nel foglio

Cerco amore nei tuoi occhi
tra la loro tristezza
trovo tutto l’amore che desidero .

Ottobre
Tutto è disuguale ,più silenzioso
anche i raggi di sole si attenuano.
Il tramonto non ha più il tono rosso dell’estate
un rosa acceso si sposa con l’azzurro del mare,
con il bianco delle nubi.
superfici ampie di colori autunnali
si scorgono nei pendii dei monti.
I muretti a secco nei margini delle strade
sono ricoperti di rampicante rosso acceso,
distese di vigneti svigoriti si notano tra gli ulivi.
Sulle spiagge ormai vuote giacciono
piccoli fogli, messaggi d’amore portati dalle onde.
I rintocchi delle campane
rammentano ai fedeli il rosario della sera .
E’ ottobre, la natura si prepara
per il sonnacchioso riposo.

Fuoco
Erta è la strada che si arranca su per la collina
Le sponde della montagna sono tappezzate
di foglie secche portate dal vento.
A tratti il calore estivo ha alimentato il fuoco
Che impetuoso brucia quei steli rinsecchiti
che acqua non vedono da molto tempo.
Qualche braciere acceso per cucinare le caldarroste
Fa emanare un profumo invitante,bimbi gioiosi circondano le braci
Un filo di fumo sale tra i rami
Fili d’erba spuntano tra le folie, a testimoniare il verde lussureggiante
di un tempo passato,i tronchi avvizziti resi neri dal fumo.
Sembra un bosco di scheletri.
Ai piedi esili fili d’erba timidamente spuntano,
con loro i ciclamini dal profumo intenso,
e la ginestra che con i suoi fiori gialli mette allegria,
in natura nulla muore ma si rigenera più forte di prima

Riposo
Mi abbandono in quel letto non mio,
annuso il profumo del bucato steso nei prati,
mi riscaldo con il tepore penetrato
nelle lenzuola stese al sole,
candide come le nubi estive.
Sogno di farmi cullare dal vento,
solcare i mari,
sorvolare deserti scolpiti dal tempo.
Scendere in un oasi
dove il silenzio è l’indiscusso padrone,
e perdermi nel tempo.

Stoffa ribelle
Da metri di stoffa
è spuntato timidamente
un abito.
Lo stile di esso è privo di fama,
nascosta la sua bellezza.
Una mano abile ha modellato
quella stoffa ribelle,
scivolosa ,impalpabile.

Un taglio qua,una piega là,
un lungo filo che unisce pezzi senza senso.
Tutto si allinea,
sopra un vecchio manichino compiacente.
Inizia a prendere forma quella stoffa ribelle,
si fa strada il sogno di essere indossata,
diventa realtà,
arriva il giorno speciale.
Un grande specchio la riflette
Le sue forme,il suo colore che riflette la luce,
mentre copre un tenero corpo di donna.
Essa fa avverare un sogno vecchio come il mondo
Un sogno d’amore,
quel pezzo di stoffa avvolge una sposa
davanti ad un altare.

Fumo
Un filo di fumo nasconde
uno sguardo fisso nel vuoto,
sguardo triste che scruta il nulla.
La mente è assorta,
essa è la cassaforte del cuore,
Si espande il fumo forma anelli che salgono
Verso il cielo.quasi volessero trasportare
I sogni,liberarli tra le nubi,
come palloncini colorati,
ogni colore un desiderio.
Una brace si spegne tra le dita,
il fumo si disperde nell’aria
e con lui i sogni.

Vorrei
Vorrei altre vite da vivere,
e poter realizzare i sogni,
molte notti per sognare,
per non svuotare il cuore.
Vedere molte fattezze della luna,
scorgere le stelle cadenti,nelle notti d’agosto,
esprimere desideri impossibili.
Sognare di sentirmi stringere tra le tue braccia,
accostare la mia bocca alla tua,sentire il calore
del tuo corpo che sfiora il mio.
Vivere la passione della giovinezza,
svanita tra i sogni

Al sorgere del sole
E’ l’alba ,l’aria calda invade la via
Alberi statici lungo i viali
attendono il sorgere del sole,
I suoi rami sono gremiti da piccoli esseri
che trovano riparo tra le sue fronde.
Piccoli uccellini tengono il capo sotto le ali,
riposano, in attesa del primo raggio di sole,
che si filtra tra le fronde.
farciscono l’aria con il loro cinguettio,quasi volessero
destare il mondo dal torpore della notte.
Si associano le cicale,e il gallo che risveglia il pollaio,
le campane con i loro rintocchi segnano l’ora.
Musiche che si fondono in un concerto senza strumenti
Le trebbiatrici iniziano il lavoro,falciano
Imballano,quelle distese di grano maturo.
I chicchi trasportati nei silos saranno il guadagno
Di tanto lavoro nei campi.
Spoglia resta la terra,solo stormi di uccelli affamati
Si posano su essa,per cibarsi con ciò che rimane della mietitura
Perché nulla va sprecato in natura tutto serve anche i sterpi
Sono utili per preparare i campi per la prossima semina.
Suonano ancora le campane il rintocco delle ore.

Nel silenzio
Suona la campana
I rintocchi delle ore,
irrompe il silenzio della notte.
Soffia il vento che increspa il mare,
si infrange la schiuma sulle rocce.
La luna si rispecchia sull’acqua ,
tutto è silenzio,
si ode solo il canto dei grilli
che fanno la serenata alla luna.

mi hanno insegnato a seguire quelle piccole vie
fatte di rime amorose e gioia,ho conosciuto
la gioia di parlare e ascoltare
mi hanno aiutato a non sentirmi sola

Rose
Un mazzo di rose multicolori,
creano l’arcobaleno,
il loro profumo inebria la mente
apre i pensieri alla fantasia.
Sussurrano al cuore
frasi d’amore mai dette,
danno gioia a chi le riceve,
speranza a chi le dona.

Compagni di viaggio
Sono partita qualche mese fa
Per andare nel paese della poesia.
Volevo andare sola ,
lasciare tutto ciò che mi circondava,
abbracciare ciò che trovavo.
E’un mondo bello, sono stata fortunata,
in quel paese così affascinante ho trovato
amici ad aspettarmi,mi hanno preso per mano

Limiti
Conoscere i propri limiti,
fisici e intellettuali,
aiuta sostenere meglio,
con serenità
il passare del tempo,
lui pota via la giovinezza
come il fiume porta l’acqua al mare,
così la vita scivola via verso l’oblio.
Con serenità guardi davanti a te
ciò che ti aspetta domani.
Con la consapevolezza che dovrai affrontare
non sempre gioie,ma anche dolori,
sai che non dureranno più
della vita che hai già vissuto.

Vittoria
Avanzi con passo lento lungo il sentiero,
percorri quel piccolo viottolo di montagna,
sale e sale,alti monti cingono quel passaggio.
Alti pini nascondono il sentiero,
in lontananza si sente il rumore dell’acqua
che fuoriesce dalle rocce ,va a liquefare la neve
che copre la roccia nuda.
Nubi bianche avvolgono le alte cime
quasi volessero giocare a nascondino.
Come per incanto, verdi prati si estendono tra i monti,
dove mucche assonnate brucano l’erba,
il suono dei campanacci interrompe il silenzio,
nel cielo volteggiano le aquile indisturbate.
In lontananza un tenue filo di fumo esce dal camino
di una piccola casa,
sei arrivato,il rifugio ti aspetta,
ti offre un pasto caldo
,una fetta di torta e le cartoline per gli amici,
un volto sereno ti da il benvenuto.
Anche oggi hai vinto la tua battaglia con te stesso .

Caro angelo
A volte sogno,
che tu sia in grado di rispondere
alle incertezze della vita.
Non sento gli anni, che inesorabili passano.
La mia fantasia galoppa tra le novità,
sviluppa la mia creatività,
risveglia i sogni di bambina,
quelli realizzati e non,
sogni impossibili
che resteranno per sempre in fondo al cuore.

Oasi
Tra cielo e mare isolotti di erbe palustri ,
spuntano tra le maree,sono piccole oasi per
uccelli migratori dove costruiscono il loro nido,
le rane nascoste tra l’erba alta delle rive
lanciano il loro canto d’amore.
Peccato non conoscere il loro linguaggio,
si potrebbe imparare altre forme per dire ti amo
dichiarazioni fatte solo con il canto,
ascoltate da chi le sa capire,
parole confuse tra lo stridere dei gabbiani
il gracchiare delle cornacchie,
lungo i ghebi di acqua salmastra nuotano silenziosi pesci.
Regna la vita in quei luoghi, tutto si muove in armonia,
sott’acqua e sulla terra, tutto ha un senso
anche i moscerini che a nuvole volano a pelo d’acqua,
nutrono quei pesci che guizzano per nutrirsi,
oasi di vita indispensabili per l’universo

Telefono :
lo guardo
attendo che
qualcuno pensi a me

25 aprile:
libertà di pensieri ,parole,
libertà di credere nel futuro.

Lampara:
illumina le onde nella notte

Filo d’erba:
Vita tra mura antiche
Senza tempo

Lampada :
Luce che si espande
illuminando la notte

Grotta:
Umido calore di donna
ti avvolge l’anima

Treno nella notte:
Filo d’acciaio teso
tra due frammenti di vita

Leggere:
entrare in una vita non tua
ed amarla

Maestrale:
scultore di rocce
con l’aiuto del mare

Fiori scoloriti dal tempo
A memoria di vite perse
tra lamiere contorte

Necessario dimenticare
Dimenticare:liberare la soffitta dell’anima
Spezzare le ragnatele dell’accaduto.
Dare aria ai vecchi pensieri stantii,
inutile legame con il passato.
Arieggiare la mente,non lasciare che
L’odore di muffa entri nei polmoni.
Essa grava la mente logora il cuore,
annulla i profumi freschi di novità.
Lasciare spazio,separare il bene dal male,
mettere ordine agli amori passati,
fare spazio agli amori futuri.
Gettare il male lontano,annientarlo,
far sì che non possa più tornare.
E’ facile a dirsi,quale ramazza ha questo potere,
la scopa?
No!alza la polvere impalpabile che copre i pensieri,
l’acqua bagna,e come le lacrime asciugando,
lascia il cuore arido e intirizzito.
L’aspirapolvere,porta via tutto anche le cose belle ,
la memoria diventa come una stanza vuota, triste.
Solo la ramazza dell’amore può mondare,
la soffitta della mente,
carica di anni di vita vissuta.

25 Aprile
Giornata di parole,
ricordi dolorosi
risveglio della memoria.
Davanti ad una lapide,
ascolta il fruscio del vento,
lui accarezza ghirlande di alloro
annerite dal tempo.
Sentirai le grida di dolore dei morti,
la disperazione dei vivi,
lo schianto dei corpi trafitti
da mani spietate,
assetate di vendetta e odio.
Chiudi gli occhi,vedrai mura macchiate
di sangue innocente,
volti solcati da lacrime di dolore.
Non farti sopraffare da tutto ciò,
non dimenticare, fa sì che tutto sia ricordato
per un futuro migliore.

Primo incontro
Ci siamo trovati avvolti tra la nebbia,
ci siamo amati attorniati nel suo manto
tra finzione e cose non dette.
Lasciavamo parlare il cuore
Mai riscaldato dai raggi solari,
solo gelato dal chiarore della luna.
Passione consumata in un angolo di strada,
dentro ad un auto con vetri appannati,
amplesso durato un attimo con prezzo stabilito.

Città sconosciuta
Specchi nel lago le tue torri merlate,
come un castello incantato,
tutto si è serbato nel tempo.
Le spesse sbarre ai balconi,
basse porte d’ingresso,
Segnate da archi marmorei
Scalinate ornate con vasi
di fiori colorati,
stradine strette rivestite da sassi
consunti dal tempo.
Sopra muretti a secco i gatti assonnati riposano
si confondono con il paesaggio,
Tra le tue mura il tempo si è fermato
Solo le stagioni cambiano,
con loro cambiano i colori ,
e i venti,si infiltrano tra le feritoie delle spesse mura,
e rompono il silenzio,spostano le grosse nubi
che coprono il cielo
Ai tuoi piedi il lago,massa d’acqua silenziosa
Che culla le barche a vela
Le fa scorrere tra le onde immerse nel silenzio.

Fiori
Fiori scoloriti dal tempo,
legati ad un palo,coperti di smog.
Ricordo di risa velocità e fumi dell’alcol
Vite perse in un attimo,
tra lamiere contorte.
Madri in lacrime arrivate troppo tardi
per cambiare il corso del destino,
ora possono solo cambiare i fiori
scoloriti dal tempo

Amica
Cara amica ho bisogno di stringerti nella mia mano,
percepire il tuo contatto,vederti scorrere nella carta.
Mi piace guardare i solchi che lasci sul foglio bianco,
con lentezza si uniscono, formano parole che scaturiscono dal cuore.
Dal bisogno di raccontare ,di essere intesa,
nello scrivere non c’è rumore,si sussurra in silenzio,
questo codice parla solo con la mente e con il cuore.
Non ti ho ancora narrato nulla,è difficile scrivere emozioni.
Sentimenti d’amore che si può provare attraverso la poesia.
Con essa si può amare la vita le stagioni apprezzare il lento scorrere del tempo.
Si può godere la saggezza acquisita negli anni.
Scorre la penna e i segni sulla carta si accrescono come non mai.
Tu sei la soluzione per molti ,i più disperati ti devono la vita.
Tu segni tutto su quel foglio branco lo copri di parole ,lo subentri con altri,fino a che ti resta linfa vitale,che rende visibile i tuoi segni.
Aiuti a vuotare la mente di tutti i pensieri della giornata vissuta.
Domani cose nuove seguiranno e sarai pronta ad imprimerle
in altri fogli e altri ancora .

Memoria
Dove vai memoria, vaghi lontano
dai miei ricordi,non torni a me.
Nuda resto senza passato,
spoglia di futili ricordi ,
di cose vissute,
di luoghi ormai cancellati.
Più non rammento quei volti giovani,
di un tempo lontano, legati a me
dal ricordo di giochi infantili.
Quei luoghi dove bambina
ho visto il susseguire lento delle stagioni,
il mutare dei colori,
il manto argenteo della brina che
ricopriva la nuda terra.
Non più memoria, mi accompagni
tra strade affollate e festose,
a negozi ormai chiusi da grigie
serrande scarabocchiate.
Ti sei portata via con i ricordi
Anche le gioie,e i dolori,
più non sento rancore per il male,
non sento calore che infiamma il cuore.
Tutto ti sei presa, ma no l’amore,
di lui mi resta una fiammella accesa,
che brucia lentamente ma sempre costante.

Smarrita
Mi sono smarrita tra lo smg,
tra la nebbia fitta che avvolge la via.
L’anima mia non trovo più,
non colgo più i miei sorrisi allo specchio.
Velato dalla nebbia nasconde il volto mio
Lo specchio riflette L’ ombrosità dell’anima mia ,
non uno sguardo gioioso,
non infonde, speranza e ottimismo.
Alimenta solo tristezza velata dallo smog che copre la via.

Clonazione
Si clona il cuore di una madre,
in mille modi in mille amori,
secondo il momento,
il sentimento,il dolore,la gioia.
Batte forte e rallenta,attraverso la vista il tatto, l’udito.
Esso cambia ritmo fino ad annullarsi per amore

Contatto
Accarezzo con mano leggera ,quasi a sfiorare,
il tuo corpo disteso al mio fianco,
Con occhi chiusi lasci scorrere il tempo,vorrei fermarlo,
troppi sono gli anni che le mie mani ti sfiorano.
Il tempo a me segnato si accorcia inesorabilmente.
Mi restano i ricordi di notti meravigliose trascorse
a sognare un futuro migliore,viaggi lontani ,
tramonti in riva al mare,scalate e rifugi tra i nostri monti.
Ora ricordo il passato,
quel passato diviso in due nel bene e nel male,
sempre solo noi.
Non voglio staccare questa mia mano dal tuo corpo assonnato,
non voglio spegnere questo incanto,
creato da un contatto innocente come una carezza.
Inconsapevole tu dormi,un respiro profondo scuote le tue membra
Quasi fosse una risposta ai miei pensieri.
Un grazie dato attraverso il contatto di due corpi inseparabili da sempre.

Il tempo
In quel volto nulla esiste più,
cancellati sono i sorrisi dalla rosea bocca,
due pieghe amare hanno inclinato la linea perfetta.
L’azzurro degli occhi, non assomiglia più al mare d’estate
dove si rispecchiava il sole,
ora anche il tramonto si è spento,rispecchia solo
il profondo oscuro di un anima triste e delusa.
Il volto gioioso di un tempo ha cessato di esistere,
ora fa mostra di se tutta la tristezza,di un anima spaventata
da una vita dura come la roccia ,
dove i segni del tempo non si cancellano più

Ai Sirtani tutti
Sono Giannetta la streghetta, e torno da voi con l’accetta,
punir voglio chi tanto parla,e altro non fa.
Si sente padron del mondo,e sentenze invia a destra e a manca,
rompe amicizie e minaccia di morte gran compari di merende,
Cambia gioco e bandiera ,non sfida più il suo avversario a duello
ma l’agguato gli fa dietro al bordello.
Per sto cavaglier ardito ma poco onesto ,i giudici in consiglio sono
per dar giudizio certo.
Saranno abili a smascherar le malefatte, e dar giustizia alla patria nostra,
Poveri sudditi burlati e buggerati,avean creduto a quei sorrisi ,e speranzosi lo avean acclamato.
Adesso che baiocchi più non ci sono nelle saccocce c’è chi si accorge,ma cosa fare non sa.
Incrociano le braccia ,fermano i carrocci,strillano e imprecano,perché denari non ci
sono e tanto meno biada per i cavalli .
Si devon dar na mossa, non solo biada mancherà ma anche il latte per i marmocchi
non ci sarà e allora,se la merce che c’è nei carri non arriverà.
Cara dama di picche dimmi se anche nel tuo castello subisce di sto fardello,
La mia bacchetta non serve più e fuori uso e altre armi non ho se non la parola
Illuminami tu che scaltra sei nel dialogar
Adesso vado amescolar la mia pozione d’amor per la contessa che tanto triste è
Soffre del mal di solitudine e il cuor suo guarir non sa.

Cade la pioggia
Fili argentei riflessi dalle luci.
Schizzi d’acqua fangosa carica di smog.
va a bagnare i passanti.
Ombrelli aperti riparano volti cupi nascosti da essi.
La gente frettolosa passa non smette la pioggia,
si accumula nella strada si formano rigagnoli luccicanti
che rispecchiano le ombre di chi passa e va

Il merlo
C’è un merlo nel mio giardino,volteggia nell’aria
Vira a destra, poi a sinistra,si abbassa poi all’improvviso
Vola via,scompare e ricompare.
Lo seguo con lo sguardo,va a posarsi sui rami spogli
del tiglio malato.
Non teme il freddo, scava con il suo becco aguzzo
Cerca i vermiciattoli nascosti nella nuda terra,
tra la corteccia sparsa sulle aiuole.
Si appoggia sul davanzale raccoglie
quelle briciole che ho posto per lui,
mi guarda e con un batter d’ali vola via.
Non sono sola ,c’è un merlo che mi tiene compagnia .

Solo una rosa
Solo una rosa rossa
come il fuoco che accendevi nei cuori.
Rossa come il sangue che scorreva nelle tue vene
Solo una rosa sopra la bara
solo quella in segno di gratitudine
per avermi donato la vita.

Schermo
Guardo lo schermo azzurro
scorro con gli occhi quelle frasi scritte con il cuore.
sono come un dolce profumo,
inebriano il cuore con parole dolci,
con dolori struggenti
di ricordi lontani.
Amori vissuti il tempo di un sospiro,
amori prigionieri del tempo che mai
saranno dimenticati

1 Novembre
Fanno eco le campane al camposanto
Un appello alla preghiera per chi non c’è più.
Sguardi assenti che non cambiano mai
foto sbiadite dal tempo,
incastonate sul marmo di una lapide,
ricordano il passaggio di una vita
vissuta con amore,in un epoca lontana.
Parole sbiadite dal sole,
tra macchie lasciate dai fiori ormai avvizziti,
volti che si vedono appena,
La gente passa va oltre,troppo tempo è trascorso
nessuno più mette un fiore,su quel volto sbiadito
sotto il quale sta scritto,
medaglia d’oro morto per la patria a vent’anni.

Altre tombe altri volti ,foto a colori marmi lucidi
Vasi colmi di fiori multicolori.
Altre scritte per ricordare,
La tristezza non muta è sempre uguale
Solo più intensa
In quella sepoltura nuova, con scritte dorate,
Un mazzo di rose rosse intinte
nelle lacrime colmano il vaso,
lacrime di una madre, che seduta
in una piccola seggiola,sgrana un rosario.
Come si può misurare il dolore,
peso che curva le spalle,
che rallenta il passo,
che rende buio il precorso della vita.

Addio
Una stazione grigia, noi silenziosi,
come il tempo avesse rubato le parole.
La passione, che ci ha coinvolto, si sta trasformando
in dolore per l’abbandono.
Si rompe il silenzio con le tue parole,
le sussurri piano,quasi temessi che qualcuno te le portasse via.
Ti lascio una parte della mia vita,per quanto poco sia ,
l’abbiamo vissuta assieme,ti appartiene.
Quegli attimi rubati dalla vita quotidiana erano per noi importanti,
intensi,non servivano le parole,i baci ,le carezze,parlavano il linguaggio
dell’amore,un amore travolgente,il ricordo di esso mi fa arrossire,
non mi pento,ho preso dalla vita ciò che essa mi ha offerto.
Seduto sul treno,guardavi fuori dal finestrino,
il tuo sguardo spaziava nel paesaggio,eri già lontano,
tu per la tua strada io per la mia.

Nel buio
Vorrei essere avvolta dal suo manto nero.
Nascondermi,per non sentire ,non vedere.
Trovare nel buio il silenzio,il dolce far nulla.
Lasciare alla luce il dolore.
Accovacciata su me stessa fluttuare nel nulla.
Lasciare alla luce la ragione,l’essere l‘avere.
Ritornare nel sacco placentare,
dove tutto è iniziato dove nulla turba e nulla percepisci
Restare là cullata da chi ti porta in grembo  

orologio
Il ticchettio dell’orologio mi fa compagnia,
interrompe il silenzio della notte.
Ore rubate al sonno che non arriva,vago con la mente,
vorrei ricordare cose belle,non sempre è cosi.
Mi sforzo a non pensare al tempo che passa,
mi illudo che nulla è cambiato,
il ticchettio dell’orologio ha il sopravvento
,i battiti sono sempre uguali,
ma le lancette inesorabilmente si spostano.
Passa il tempo e con lui anche la giovinezza,
sul volto appaiono le rughe sempre più profonde.
La mia vanità non le vorrebbe,
non ci sono cure che nascondono gli anni.
Anche il cuore si fa sentire,da troppo tempo batte,
con maniacale precisione
Adesso è stanco,lento,ad ogni emozione,
sobbalza,si affatica
si riprende con l’aiuto della medicina
Anche lui ha bisogno di aiuto
.Non per amare,quello lo sa fare molto bene
,sa amare come durante la sua giovinezza,
forse di più,senza pretese,ama anche quando non è ricambiato.
Ama solo per poter battere e tener vivo questo mio corpo.
Continua il ticchettio dell’orologio,unico rumore della notte

Parole
Parole che prendono forma
dalla penna che scorre veloce,
Parole dette al vento e non pensate con il cuore
Parole sussurrate sgranando un rosario
Parole d’amore sussurrate tra intensi baci.
Parole tra le lacrime dette
a chi più non le può sentire.
Parole sempre parole e ancora parole.

Passione
Forte sentimento che ti travolge,
ti prende
Ti accoglie tra le sue braccia,
per un attimo non esisti,
solo il cuore che batte forte nel tuo petto
ti dice che sei viva reale,ti riporta,alla realtà
Scopri che è solo un attrazione fisica
non si può definire amore.
Desiderio sì ,sentimento che ti porta a non seguire la logica
Solo, con il contatto dei nostri corpi, la mente viene esclusa,
si dissolve la ragione.
Il pudore viene annullato dal desiderio di possederti.
I nostri corpi si attraggono come i poli di una calamita,
le bocche si cercano ,i baci accendono una fiamma,
che solo la ragione può spegnere. 

Sedicenne
Sei come un fiore d’ ibisco non ancora sbocciato,
che con i suoi petali socchiusi si affaccia alla vita.
Con il tuo sguardo cupo mostri la tua incertezza,
il tuo volto si copre di peluria,la tua pelle una volta liscia mostra i segni della giovinezza.
Quante novità per il tuo corpo acerbo,stai cercando la sicurezza interiore,nei tuoi lunghi silenzi crescono parole che il mondo non dice.
Ti nascondi dentro una maglia troppo corta ,pantaloni troppo larghi.
Quel tuo passo lento,ti porta verso il futuro,non sai quale sarà”certo lo troverai” alla fine del tuo precorso incerto e sempre in salita.
Quando avrai raggiunto la vetta della maturità,troverai nel tuo cuore anche l’amore e la felicità.
Allora sarai un fiore sbocciato che tutti ammireranno con gioia

Compleanno
Passano gli anni trasportati dal tempo in luoghi oscuri.
Hanno depositato nei tuoi capelli il loro colore bianco come la neve.
Si sono portati con se il tuo passo veloce e sicuro.
Non ci sono più partite di pallone sulla spiaggia.
Scampagnate nei boschi a raccogliere funghi,incontri alla fermata dell’autobus per scambiarsi un bacio.
Tutto questo è svanito,il passato lo ha portato via con se,ricordi sereni che ci accompagnano durante la giornata.
Ora con il mio zoppicare e con i tuoi capelli bianchi,ci incamminiamo verso nuove avventure.In luoghi a noi sconosciuti.
Fino a che Dio vorrà li visiteremo assieme,mano nella mano fino alla fine dei giorni a noi assegnati.

gioia
sei imprigionata nel fondo di un vecchio cuore stanco,grosse catene arrugginite dal tempo ti tengono imprigionata,
nascosta nella torre del tuo castello immaginario.
Poche volte ti è stato concesso di riaffiorare,di vedere il sole,hai sempre visto il buio della notte,senza luna ,senza stelle.
Tu esisti e con la speranza,speri sconfiggere chi ti ha imprigionata.
Tu sei la gioia e puoi rinascere con l’aiuto della fantasia, dopo aver sconfitto la tristezza 

Raduno
nel silenzio del bosco una tromba suona.
Una bocca malinconica soffia in quel strumento malandato,
emana suoni malinconici,antichi,canzoni di un tempo passato.
Uomini forti, abitanti di quella valle incantata,
si radunano intorno ad un tavolo, sono cuori nostalgici,
ricordano glorie vissute.
Guardano con gli occhi della giovinezza quei boschi,
ritornano con la mente a percorrere i sentieri che portano alle vette.
Le loro voci intonano canti d’amore e di morte canti antichi,senza tempo.
Tra cibi fumanti e fiumi di vino e parole ,la tromba suona.
Lei non porta allegria ,fa scivolare qualche lacrima su quei visi rugosi ,bruciati dal sole d’alta quota.
Sembrano tanti bimbi alla festa di compleanno.
Compleanno che non porta la data del tempo,ma la giovinezza dei cuori.
Scende la sera,il bosco non ha più luce,la festa è finita,nei tavoli restano le bottiglie vuote a ricordare il loro passaggio.
La tromba suona .si incamminano verso il punto di incontro per il ritorno a casa.
Aspetteranno con ansia il prossimo anno,i loro racconti si allungheranno,la giornata appena trascorsa andrà ad aumentare il bagaglio dei ricordi.
La tromba suona il silenzio della sera.

Pubblicità
Fogli che svolazzano, spostati dal vento tra le foglie morte d’autunno,
I loro colori sono sbiaditi dal calpestio dei passanti che frettolosi
Percorrono le vie del centro.
Quante offerte ,quante bugie,tutti reclamizzano la loro merce,
Giornali dalle pagine colorate ,invitanti,appoggiate in bella vista .fuori dei negozi ,sulle panchine delle sale d’attesa degli ospedali.
Alcuni dimenticati da pazienti,dopo lunghe attese.
Hanno servito per ingannare il tempo,per non sentire il dolore,
per non pensare ai loro problemi .
Quei biglietti grandi e piccoli ,appoggiati in quelle sedie ,offrono occasioni inutili,scarpe scontate per chi piedi non ha più,
offerte di lavoro a vecchi con mille acciacchi,
prestiti a chi non possiede denaro,e non può dare garanzie.
Svendite di abbigliamento taglie piccole, o grandi, nessuno trova la sua misura
Case in vendita a prezzi folli per chi è sfrattato per morosità.
Non tutto è negativo,quei foglietti a volte servono a far sognare viaggi in terre lontane,andare nei mari caldi,nel periodo invernale ,nei ghiacciai eterni all’estate.
Scalare montagne e immergersi nelle profondità del mare.
L’importante è sognare.

Parole
Io parlo,parlo attraverso la penna,la mia bocca è chiusa ma il mio cuore nò.
Forse sono vane le mie parole,ma altro modo non ho per far sentire la mia voce.
Parlo d’amore con i gabbiani appoggio le parole sulle loro ali,loro le disperdono nell’aria,seguiranno le correnti ,andranno lontano.
Qualcuno un giorno le troverà appoggiate in uno scoglio in riva al mare,
nella terra ,in un prato appena falciato.
Le pescherà con la rete un pescatore,le farà risalire dal fondo dell’oceano.
Si uniranno ai ghiacci eterni delle alte montagne.
Si infileranno nelle grotte e verranno ripetute dall’eco e sparse nella valle.
Se qualcuno le raccoglierà,anche se bagnate dalla pioggia,le potrà leggere.
Non gettate via le parole,esse parlano d’amore,quel’amore profondo che riscalda il cuore.
Esse danno speranza a chi non ne ha,fiducia a chi non crede in se stesso.
Con loro trovi una compagnia.
Non gettare le parole ti serviranno domani

Maestrale
Soffia il vento che viene dal mare,tutto piega ,maestosi alberi chinano la loro chioma al suo passaggio.
Modella le siepi di fichi d’india,si plasmano in forme strane,ma i loro fiori non si piegano,non si staccano,sono radicati con forza alla pianta.
Soffia il vento sul mare,va a formare alte onde schiumose che vanno a
Infrangersi sulle rocce erose dal tempo.
All’orizzonte bianche vele gonfiate da esso scivolano sull’acqua e scompaiono all’orizzonte.

Odio
Male oscuro nel cuore di chi non sa frenare ne i gesti ne le parole
Sei un cancro che divora il cuore dell’uomo,sei il male della terra.
Tutti ti usano a proprio piacere,tutti ti giustificano ma non hai
una ragione per esistere,senza te sicuramente la terra sarebbe migliore.

IL dolore
Cos’è il dolore se non il tuo.
Distesa su quel bianco letto,circondata da gente amica,rimani in silenzio.
Tieni gli occhi chiusi,a cosa pensi?Nulla,perché nulla adesso è importante per te
Se non la tua malattia sconosciuta.
Non sei cosciente del tempo che passa,un ora o un giorno per te non cambia,
non fa differenza.
Ti lasci curare,non c’è esame che il tuo corpo non abbia subito.
Nel tuo collo si notano i forellini degli aghi che ti hanno torturato per giorni,attraverso quei tubicini inseriti nella tua pelle bianca sei stata nutrita,curata ,hanno tenuto in vita quel tuo corpo di adolescente ancora acerbo.
Svegliati amore,apri quegl’occhi,mostra quel colore azzurro come il cielo,fa che quel volto ritrovi il sorriso.
Metti tutta la tua forza ,riprenditi la vita,la tua vita.

Barene
In quell’oasi immersa nel silenzio: rotto
solo dal grido dei gabbiani,
lungo una striscia di terra
che separa isolotti, ricoperti da erbe palustri
mi inoltro silenziosamente ,quasi a non voler
disturbare le forme di vita che crescono in quel luogo magico.
Vecchie barche di legno logoro si specchiano nell’ acqua,legate a pali ancorati al fondale,
aspettano i remi, che guidati da mani sicure le facciano scivolare silenziosamente lungo quei canali

Natali
I natali lontani nel tempo,
ricordi di un infanzia infelice e sola.
Tu madre dove sei,mi mancano le tue carezze,
le tradizioni ,alle quali tenevi tanto,
ne andavi fiera di quei pochi momenti felici.
Per non dimenticare,continuo portare avanti
quei raduni di famiglia.
Ho dato tutto ciò che potevo,giovinezza,
purezza,denaro,ho insegnato quanto sia importante
la famiglia.
Adesso le mie gambe sentono la fatica,è ora di sedersi ad osservare
il passare lento del tempo,
assaporare gli eventi,
non farsi coinvolgere dalle emozioni.
Sono stanca di imitarti,ho superato te,e anche me stessa.
E’ arrivata l’ora di incassare amore,tanto e per tanto tempo ancora

Anima
Tu lasci quel corpo martoriato ,
lo lasci alla terra da dove è giunto,
con lui hai amato ,con lui hai sofferto
con lui hai girato il mondo ,
aiutato il prossimo ,
hai visto l’atrocità delle guerre,
hai dato cibo a chi aveva fame.
Hi saputo anche odiare,
hai visto il potere,arma atroce
nelle mani dell’uomo.
Ora ritorni nello spazio infinito,
dove non c’è il dolore, fame o sete.
In quello spazio dove nulla ti può raggiungere
Finalmente troverai la pace.

Io vorrei
Ti vorrei amare ma non ci sei,
ti vorrei parlare ma sei sordo,
Ti vorrei vedere ma sei lontano
i vorrei darti amore, ma non lo vuoi,
i tuoi occhi guardano lontano,
oltre il mio cuore
oltre la mia mente, oltre me.

Immagine
In quanti specchi ti rifletti
in quelli dorati, dei saloni ,
dove si svolgono le grandi feste,
la dove dame ingioiellate si ammirano,
si compiacciono per la loro bellezza,
valorizzata dai raffinati gioielli.
Nei bagni pubblici, in quei specchi,
ricoperti di polvere mista ad acqua,che quasi non ti vedi.
Nelle acque cristalline di un laghetto di montagna,
dove, oltre la tua immagine,
si riflettono le nubi bianche spinte dal vento.
Nelle acque profonde del mare,quando ,
seduta su uno scoglio guardi i fondali.
Nello specchietto retrovisore della tua auto in corsa,
mentre osservi chi sta dietro di te,non cambi la tua
immagine è sempre uguale,solo i tuoi occhi possono cambiare
quando incontrano l’amore.

E’ sera
Della mia pelle mi vorrei spogliare,mi va stretta,
non posso respirare.
La sento arida ,invecchiata,ha perso il suo splendore,
nessuno la guarda più.
Nemmeno tu che sei nel letto al mio fianco,tu riposi,ignaro dei miei desideri,delle mie insicurezze,delle mie paure.

Solitudine
Amica di tanti,imposta ai più,figlia di una società insensibile
e frettolosa,
chi non ti conosce si sente al sicuro tra le tue braccia ,
mai pensa, che incontrandoti anche solo per poco,
poi non ti lascia più,entra nel tuo labirinto, non trova
più l’uscita.
.Tu porti ricordi lontani di una giovinezza che spesso
non c’è più,rivivi momenti a volte tristi , altri felici,
chi ti è compagna,spesso, cerca compagnia,discreta
senza pretese.
Qualcuno ti parla; altri, ascoltano in silenzio il battito
del loro cuore,
Chi parla ti racconta il suo dolore,tu non puoi rispondere,
sei la solitudine.

Violenza
Immagini di fuochi,grida tutti fuggono,
picchiano È il caos,nulla è razionale e logico,
nulla ha senso nemmeno l’odio
perché anche questo è un sentimento che fa pensare
quella folla scalmanata non sa pensare,non sa amare,
non sa odiare conosce violenza senza un perché
sarebbe troppo illudersi che quella folla avesse
un cervello,per fare ciò loro sono frutto di una società
arida e ignorante ,si atteggiano a sportivi ma non lo sono
con le loro gesta uccidono anche ciò che dicono di amare lo sport.

Vita
Unione di due corpi,
spinti dal desiderio,
attratti dal loro profumo,
dal sorriso di quelle labbra invitanti,
dal movimento sensuale di quel corpo
tanto desiderato,
da quel celere battito del cuore.
Tu nasci da questo come un fiore in un prato,
in quel prato chiamato utero,
tu trovi la tua linfa per crescere.
Attraverso gli occhi di una donna tu vedi il sole,
con il calore del suo corpo ti riscaldi,
con i battiti del suo cuore impari le note musicali.
Succhiando il suo sangue,cresci ed impari ad amarla,
tu sei la vita, il futuro, sei l’amore.

Essere una principessa
Quale bimba non Ha mai sognato di essere una principessa,magari incontrare il principe in sella a un cavallo bianco?

Questo che sto per scrivere non è un racconto inventato e di fantasia ma il gioco che io facevo con una cara amica ormai non c’è più.

Nel gioco mi davo un nome diverso dal mio,,era “Rita”alla mia amica “Rita Anna,”lei era la mia governante e io una donna d’affari,avevo un grande ristorante e in questa attività mi consideravo una regina,gestivo tutto con abilità.

Le clienti erano quelle poche bambole che possedevo;queste erano di pezza costruite dalla nonna,i tavoli e le sedie erano oggetti di fortuna,come,pezzi di legno che recuperavo dalla legnaia del nonno.

Il castello era sotto il tavolo della cucina che chiudevo con pezzi di stoffa o anche coperte;questo si ingrandiva secondo il materiale che riciclavo.

La sotto davo sfogo alla mia fantasia,preparavo pranzi sontuosi e organizzavo feste ,gestivo tutto con una famiglia numerosa che mi immaginavo composta da un marito al quale avevo messo il nome Mario e a quattro figli,tutti al mio servizio.

D’estate quando il gioco si svolgeva all’aperto possedevo anche un grande giardino con molti animali,che spesso erano i pulcini che prelevavo dal pollaio della nonna ,la quale infuriandosi se li veniva a prendere.Questo gioco mi portava a evadere dalla realtà,spesso cercavo una soluzione ai problemi che percepivo all’interno della famiglia.

Con gli anni crescendo,questo gioco veniva sostituito da una triste realtà,ma che non ho mai perso la speranza che il principe azzurro lo avrei incontrato veramente.

Sono stata per anni investita nel ruolo di cenerentola,quando mancò mia madre;i soprusi e le umiliazioni erano talmente tanti che se avessi perso la fantasia di sognare ne sarei morta.

Avevo sedici anni quando incontrai il mio principe azzurro ad un ballo:una di quelle feste che i giovani degli anni sessanta usavano organizzare la domenica.

Nel giradischi era inserita una canzone di Mina,quando nello stesso momento entrò lui:Io stavo ballando con un amico quando si avvicinò e scostandolo gli disse :adesso ballo io .Non ebbi nemmeno la forza di oppormi tanto mi aveva stregata.

Non ero una ragazza che accettava imposizioni dal primo che arrivava ,quel ragazzo però mi lasciava senza parole.

Alla fine di quel ballo si presentò:sono Mario mi disse e tu chi sei?Gli dissi il mio nome timidamente,ero vestita a lutto per la morte della mamma,e inoltre mi si erano smagliate le calze ed essendo nere,si notava molto di più,perciò mi sentivo proprio una cenerentola,ma non (vestita) con il vestito della festa.

Dopo quattro anni di lotta senza pari,contro draghi e mulini a vento,il mio principe mi portò con sé,non in groppa ad un cavallo bianco ma in sella ad una bicicletta,non in un castello ma in un piccolo appartamento al quarto piano senza ascensore,in un vecchio palazzo.

I quattro figli però si che li ho avuti! Sono più del tesoro e di un castello:per ironia della sorte uno è un cuoco affermato e uno sommelier,con gli altri fanno parte del grande giardino incantato dove ho vissuto la mia esistenza non con agi ma con tanto amore.Penso proprio che Mario sia il mio principe azzurro e io la principessa

Curiosità
Cosa so io di te
Te ne stai seduta in un angolo di strada
Il tuo volto nascosto,la tua testa china
scacciano il mio sguardo.
Porgi la tua mano scura,avvizzita dal tempo
Che ne so io per poter solo guardarti negl’occhi
Loro sono tristi,sono scuri e profondi
come un abisso,come in un abisso
non lasciano penetrare il mio sguardo indagatore.
Vorrei parlarti chiederti molte cose,
ma chi sono io perché tu possa aprirmi il tuo cuore,
a te bastano pochi spiccioli
gettati in fretta in quella ciotola che tieni accanto.
La gente frettolosa passa oltre, pochi ti vedono
Sei una cosa in più nella strada.

La mia città
Ti guardo o mia città tra le pagine ingiallite di un libro ricordi,ti vedo viva,piena di storia,abitata da gente gloriosa.

Del tuo passato resta poco ,le ville,i parchi sono svaniti in un mare di cemento.

Dove vanno adesso a giocare i bambini,non hai più luoghi sicuri,non si vedono più i vecchi che seduti in una panchina a leggere il giornale.

Le massaie non trovano più il piccolo negozio del droghiere, dove,

situati in bella vista si vedevano i barattoli di spezie profumate.

Il negoziante con meticolosità pesava ciò che chiedevi, durante quel suo gesto si informava della salute dei tuoi cari,da quel luogo uscivi inebriata da quel profumo e appagata dalla sua gentilezza.

Al suo posto è sorto un centro commerciale,dove la gente corre ,riempie carrelli di cose a volte inutili,nessuno più ti consiglia ,passi alla cassa ed esci,ti trovi in quel mare di cemento,avvolta nello smog delle auto che passano incuranti.

Sfogliando queste pagine chiudo gli occhi e ritorno bambina ,mi addormento e sogno il passato.

Il mare
Ti guardo seduta sugli scogli
con il pensiero mi tuffo tra le tue onde
sogno di andare lontano trasportata dalle correnti
dentro di te non sarei sola
un mondo sconosciuto mi aspetta.
I colori che celi mi inebriano
Vorrei conoscerti negli anfratti più nascosti
Esplorare i tuoi fondali
Scoprire tesori antichi che raccontano gloriose avventure.
Tutto questo può succedere solo nella mia fantasia
Non ho mai avuto il coraggio di immergermi nelle tue acque
Anche se mi affascini,ti temo,tra noi non ci sarà mai un contatto.

Amare
Suona il telefono,senti una voce di persona che soffre,non conosci il suo volto, hai solo un nome detto in fretta e a volte capito male.

Senti però il suo dolore profondo,non puoi non stenderle una mano,non puoi lasciarla affondare nelle acque scure della disperazione,ascolti con pazienza il suo problema, senza pregiudizio alcuno.

Dedichi il tuo tempo e cerchi di dare ciò che chiede”un consiglio,un filo di speranza,un aiuto morale”.

Non sai cosa può andare bene,una cosa è certa,che quando il telefono tace,sai di aver dato qualcosa,forse una speranza a chi non ne aveva,indicato la strada a chi non la trovava,una luce a chi era nel buio,una parola gentile a chi la cercava,di aver fatto la tua buona azione quotidiana

Matilde
Matilde,un nome antico,ricorda piccole bambole dei tempi passati,
piccole bambole di pezza,costruite da vecchie nonne per bambine d’altri tempi .
Così mi sembri tu ,amore mio,quando mi guardi con quell’espressione curiosa,con il visino incorniciato dai bei riccioli biondi,i tuoi occhi esprimono più di mille parole non dette.Camminare al tuo fianco con passi lenti mi fai tornare bambina,giocare con te,sognare terre lontane mi fa sentire leggera,mi porta lontano nel tempo passato quando per me sembrava tutto possibile anche realizzare i sogni illudermi che si invecchia più lentamente e si può essere ancora un po’ bambina.Solo lo specchio in cui mi rifletto mi porta alla realtà:io sono la nonna e tu la nipotina,grazie angelo mio

Amore di madre
L’amore ha tante facce,tanti modi per manifestarsi.
Amore è il tuo quando sfuggi dal mio sguardo,vuoi nascondere
quando sei triste,o troppo nervoso.
Non sai che niente sfugge a una madre che ama suo figlio,le tue parole
A volte mi possono far male ma ho il dovere di ascoltarti,
ascoltandoti in silenzio posso dimostrarti il mio infinito amore.

Mio figlio
Quando sei nato mi hai guardato con due occhi grandi,sembrava ti
chiedessi ma è questa la mia mamma?
Non so se ti sono piaciuta,una cosa è certa ci siamo amati entrambi.
Eri uguale come nei sogni che facevo spesso,quando ancora eri
nel mio grembo,quando eri ancora mio e solamente mio quando ti sentivo
scalpitare,non mi ero ancora decisa di darti un nome,ma ti chiamavi amore.
Adesso sei un uomo,ti vedo in lontananza con orgoglio ti ammiro
assaporo quella gioia che provo nel guardati, mi nascondo per prolungare quel momento,sono orgogliosa di essere quella donna che ti ha portato in grembo dentro di sé,tu vai per la tua strada,con dignità e saggezza come sempre hai fatto.
Anche se gli anni passano, l’amore per un figlio non passa mai, non invecchia,non si sciupa con la pattina degli anni,ma si intensifica tanto da essere indistruttibile

Risveglio
Caro foglio con il risveglio oggi,i miei occhi hanno visto un cielo
grigio non triste.
Rispecchia il freddo inverno,il fumo che esce dai comignoli
scende basso, emana un odore acre di legna bruciata.
Nubi hanno forme strane,facce buffe,se guardo più intensamente
mi sembra di scorgere un angelo con le ali spiegate
mi illudo che voli sopra di me per proteggermi
sarà il mio angelo custode?

Foglie
Come amanti seguono il vento,si fanno trasportare lontano
non importa dove.
Staccate dai rami solo con il vento continuano a vivere
volteggiando lontano,vanno a posarsi su terreni fertili
la possono lasciare il loro seme.
Tutto questo il vento lo sà,le culla come fossero amanti ,
le ripara, fa si che arrivino a terreni fertili dove la loro vita ricomincia.

Un bacio
Vorrei, che, come una stella cadente, scendesse
un bacio dal cielo
Un bacio, che sa scaldare il cuore gelato
come i ghiacciai eterni.
Un bacio che fa vedere la luce nel fitto della foresta
Un bacio che prosciuga lo stagno delle lacrime,
nel profondo del mio cuore.
Un bacio per sentirmi viva ,desiderata.
Un bacio che mi restituisca l’amore dei vent’anni,
caduti nello stagno e non riaffiorano più.
Un bacio per non morire di solitudine.

Ricordi di una notte d’estate
Il rumore dell’acqua,che si infrange
sulle sponde dei canali,al passare delle gondole,
il canto dei gondolieri, passando sotto i balconi
crea un ‘atmosfera romantica,che fa sognare chi li ascolta.
Il loro canto attutisce il rumore dei remi che con ritmo
cadente,spinge le gondole verso la meta.
Affacciata ad un balcone,ascolto i loro ultimi ritornelli,
il loro,ultimo saluto alla laguna,tutto si spegne,come per
incanto,la notte prende il sopravvento.
Sola,affacciata a quel balcone,rimango a vegliare il sonno,di
quei corpi distesi,che più non si alzeranno,da quel letto di
dolore,per ascoltare le serenate,solo la morte sposterà il loro
corpo, per portarli in un viaggio senza ritorno.
Mi consola sapere che sono come bimbi nel grembo
materno,protetti dal male del mondo.

Pallone
Amico d’infanzia di ogni bambino,sei leggero e piccolino per attirare
i primi sorrisi di un bimbo,che,con le sue manine paffute cerca di afferrarti.
Sei nato per gioco nella notte dei tempi.Il tuo aspetto muta secondo le occasioni,il momento,le stagioni.
In primavera,ti fai rincorrere dai bimbi sui prati,che con le loro grida riempiono l’aria di suoni gioiosi.
Molto spesso gli scappi,ti fai rincorrere lungo le vie pericolose ,dove,incurante dei vostri giochi,sfrecciano le auto.
Senti un stridore di freni,allora il cuore della mamma incomincia a battere forte,convulsamente,cerca il bimbo,
lo vede con il pallone sottobraccio,tutto è andato bene;
tu non sai, che con la tua rotondità, scivolando fuori dal prato puoi essere pericoloso.
Spesso prendi il volo, attaccato ad un filo, sali in alto nel cielo,
scompari tra le nuvole,porti con te le fantasie di chi ti sta guardando,provochi qualche lacrima innocente,che va a bagnare le gote di chi ti possedeva.
La mamma consola quel visetto disperato:ne prenderemo un altro non piangere,tutto ricomincia daccapo.
Crescono i bimbi,cambiano i giochi,ma tu, ci sei sempre,non puoi mancare nella grande cesta dove sono riposti gli oggetti più cari .
Gli anni trascorrono inesorabilmente,tu cambi,di aspetto e di colore,cambia anche il tuo ruolo,diventa più importante,
per quel bimbo;sia che ti prenda a calci in un prato,o ti getti in una piscina.
A volte cambi forma,puoi essere rotondo, o ovale, ma sempre un pallone sei considerato.
Tu sei l’amico più importante, non puoi deluderlo,devi andare dove lui vuole,devi entrare tra quei pali,quel bambino deve gridare gol,
allora lo rendi veramente felice.
Nei campi dove due squadre antagoniste ti rincorrono,tu continui ad essere protagonista,ma quale sarà la squadra vincente?a chi darai la gioia di alzarti in aria e sentirsi vittorioso?
Per te nulla cambia,sei imparziale,è la maestria di chi sta giocando con te, che ti porta alla vittoria.
La gente, seduta sulle gradinate ,non stacca gli occhi da te,quasi volesse guidarti con lo sguardo nei tuoi passaggi.
A volte sei causa di risse e scontri violenti,tra i tuoi amatori,accusano te delle loro malefatte,tu però non sei libero di andare dove vuoi,
sei legato a quei piedi che continuano a calciarti, avanti e indietro,non si curano dove tu vorresti andare .
Sei causa di delusioni in gioco e in amore,per te,quel bambino”ormai diventato uomo”lascia la famiglia, ogni volta che allo stadio c’è la squadra del cuore.
Sei anche portatore di gioia,quando,in un pezzo di carta,qualcuno riesce ad indovinare tutti i passaggi che fai tra i pali,:fare un tredici in schedina,
per lui è segno di vittoria.
Non è solo questa la gioia che tu puoi dare,sai rendere felice chi, davanti ad un televisore,alla domenica pomeriggio, vede la sua squadra vittoriosa.
.Il lunedì poi, tutto ricomincia, come il moto perpetuo del mondo.Con te quel bambino che al quale hai donato il primo sorriso,invecchia,
ma non smette di sognare.

Neve
Guardo attraverso i vetri della finestra,
vedo la neve scendere lenta,i fiocchi sono
grandi come batuffoli di cotone,crea un
silenzio che da pace.
Gli alberi, lasciano coprire i suoi rami da
un manto bianco,non si piegano sotto il peso
della neve,quasi temessero di farla cadere.
Sui prati, imbiancati si vedono le impronte
lasciate dagli uccellini che cercano il cibo.
I bimbi che tornano da scuola sono felici,
sognano di costruire pupazzi di neve,per oggi
, si accontentano di lanciare qualche palla,
sotto gli occhi vigili dei genitori.
Un vecchio, con il suo bastone, ritorna dalla spesa,
a lui la neve fa tristezza,è come un vecchio orso che
va in letargo,si chiude in casa, aspetta, che i raggi
del sole la sciolgano con il suo calore,
solo allora si sentirà sicuro di uscire a passeggiare,
con il suo passo lento ricomincerà a vivere

Amore
Grazie amore per non averti fatto corrompere dal mio
richiamo,dipendo da te ,lo so, ti rendo dei miei bisogni.
Sono uscita con il tremore alle gambe la testa ovattata
dalla paura,consapevole,che lo dovevo fare,
Il cuore batte forte ma sono riuscita a vincere la paura,

Solitudine
Amica di tanti,imposta ai più,figlia di una società insensibile
e frettolosa,
chi non ti conosce si sente al sicuro tra le tue braccia ,
mai pensa, che incontrandoti anche solo per poco,
poi non ti lascia più,entra nel tuo labirinto, non trova
più l’uscita.
.Tu porti ricordi lontani di una giovinezza che spesso
non c’è più,rivivi momenti a volte tristi , altri felici,
chi ti è compagna,spesso, cerca compagnia,discreta
senza pretese.
Qualcuno ti parla; altri, ascoltano in silenzio il battito
del loro cuore,
Chi parla ti racconta il suo dolore,tu non puoi rispondere,
sei la solitudine.

Nipote
Ciao amore,svegliandomi questa mattina ho pensato
a quattordici anni fa,eri bello, più bello ancora era
quel giorno per me,
Ero diventata nonna per la prima volta,
eri tu a darmi questa gioia.
Sono impazzita,la gioia era talmente grande che toccavo
il cielo con le dita
.Adesso, quando ti guardo, sono un po’ più vecchia
ma sempre felice di avere un nipote così.
I tuoi occhi meravigliosi sanno dire mille parole con
uno sguardo.
Il tuo sorriso illumina lo spirito e mi fa sentire amata
Resta così, per il resto della vita,limpido e trasparente
come l’aria
Il tuo sguardo sa infondere amore, a chi lo sa appezzare
E dà serenità, a chi ti ama

A Marisa
Se penso a te, posso immaginare un angelo che
leggiadro vola in cielo Con la mente, ritorno bambina,
mi ritrovo accanto, a te cara amica dei giochi infantili
Quando; seduta nella tua poltrona di vimini, sotto il
pesco del nostro giardino,mi guardavi ,con il desiderio
di poter copiare i miei movimenti. Sognavamo di
scappare assieme, andare in terre lontane, dove tu saresti
guarita ,il tuo aspetto non avrebbe suscitato, compassione
a nessuno,saresti stata bella come il tuo cuore. Avresti
potuto correre veloce come la luce non avresti avuto più
paura di uscire da quel giardino incantato,dove, la tua
malattia ti teneva prigioniera .Eravamo sole tu ed io,questo
però: non era un problema per me ,a creare i problemi era
la curiosità del prossimo, non capivano come poteva stare
bene una bambina sana, accanto ad una disabile,nessuno
aveva capito quanto amore c’era tra noi.Tu per me, sei
stata l’essenza dell’amicizia, sei stata la maestra dell’amore,
mi hai insegnato: quanto amore sa dare una persona che ha
bisogno del tuo aiuto.Tu Marisa, con il tuo insegnamento
hai plasmato la mia vita ,i hai portato per mano, per le vie
della sofferenza e del dolore, sia fisico, che morale.
Con il tuo insegnamento d’amore hai fatto sì che, potessi
capire e aiutare il mio prossimo come potevo: attraverso lo
sguardo di chi mi chiedeva aiuto, io vedevo te.
La strada che Dio ci fa percorrere, a volte sembra troppo in
salita, sembra quasi inutile tanta fatica,la tua, è finita in un
letto, dopo mesi di sofferenza per non poter dire ciò che
volevi, per non sentire le mie parole d’amore per te,
per non vedere che ero al tuo fianco.Ero troppo piccola per
capire la ragione del tuo male,tu eri la sorella maggiore che
non avevo, la mamma ,che mi ascoltava,che consolava nei
momenti di tristezza.Io non ho mai cessato di amarti e tu non
mi hai mai lasciato,anche nei momenti più bui della mia vita ,
quando, tutto sembrava andare a rotoli tu mi eri vicina , anche
adesso ti sento accanto a me,perché nessuno muore mai finche
resta nel cuore di chi ha amato.

Sessantanni
Bagaglio di esperienze,di ricordi e tutto questo serve a chi?
Come usare, questo bagaglio?dopo aver cancellato ciò che mi
faceva male, ricordi tristi ,di un’infanzia malinconica senza
giochi ma con tanti doveri,Sembra che tutto sia passato
come le nuvole in cielo soffiate via dal vento, come le onde
del mare che vanno ad infrangersi nei scogli per poi tornare al mare.

Notte d’estate
La notte è inoltrata e ancora il sonno non mi ha avvolto nel suo manto,
mi piace stare seduta all’aperto e ascoltare i silenzi della notte,sentire
in primavera il profumo dei tigli, alzare lo sguardo al cièlo, vedere le
stelle,ascoltare gli animali ,sentire il fruscio dell’acqua che scende,se
potessi avere una bacchetta magica, cancellerei le luci delle strade
spegnerei tutti i rumori delle auto.
Vorrei vedere il cielo come Dio lo ha creato, ascoltare i suoni creati
dal vento di primavera, senza tutti i rumori creati dall’uomo, il frastuono
dell’autostrada che mi passa accanto.
Chiudere gli occhi e sognare di essere il paradiso

Preghiera
Nel silenzio della sera è bello rivolgermi a te mio Signore,
Molto spesso da te ricevo risposte ai miei pensieri, a volte però
non capisco il tuo linguaggio,aiutami o Signore a non restare
sorda o cieca fa che capisca il tuo messaggio
fa che senta il tuo richiamo.
Fa che sia degna dei tuoi doni.
Fa che sia degna di venire al tuo cospetto dopo la morte

La vita
Con il dono della vita, Dio, dona a tutti noi una parte di
paradiso terrestre,spetta a noi trovarlo.
A volte la vita è triste, cupa ,avara ,sembra ingiusta,
molto spesso,non ci si guarda intorno, non si riesce a vedere oltre la nebbia che ci circonda.
Si vorrebbe poter avere un cancellino per eliminare le parti della vita che ci fanno più soffrire,non ci soffermiamo mai
a pensare,cosa si vuole veramente,e cosa sia veramente il dono che Dio ci ha dato.
A me Dio ha donato un paradiso colmo d’amore, di gioie ,dove non sarò mai sola,dove ogni volta che ne ho bisogno c’è qualcuno pronto a porgermi una mano,mi ha insegnato
ad amare il mio prossimo e questo mi da gioia.
Il Signore,però, mi ha insegnato anche cosa è la sofferenza spirituale , nel mio grande paradiso ha messo un albero, verso
il quale io volgo il mio sguardo, senza capire, farmene una ragione.Il mio albero proibito, si chiama amore di padre,nei tanti anni della mia vita non ho mai voluto rassegnarmi, vivere
senza questo amore, per questo non ho goduto pienamente delle gioie che la vita mi ha dato.
Non avevo capito che questo, era il prezzo che dovevo pagare
per capire i suoi doni.

Lode
Sei grande donna,
quando ti sai mettere da parte,
quando, sai soffrire e non parlare,
quando,sai nascondere la stanchezza, per il lavoro svolto
dietro ad un sorriso,
quando, sai dare tutta te stessa anche se non lo vorresti
e sai che stai sbagliando.
Sei grande quando per amore vai contro il tuoi principi.
Sei grande quando il tuo cuore piange ma la bocca sa
sorridere e infondi serenità nella tua casa.
Sei grande quando riesci a superare la tentazione di vanità
e a rinunciare a qualche desiderio
Sei grande donna quando sai amare il tuo prossimo e
i tuoi cari sopra ogni cosa.

Ricordi
Mi sono decisa di scrivere questi appunti, per poter rivivere ,anche a distanza di tempo le sensazioni che provo in questo momento,Sono piccoli viaggi fatti in camper, per una come me che di viaggiare aveva tanto sognato, ma che non lo aveva mai messo in pratica è una grande avventura, soprattutto, un sogno che si è realizzato anche se avanti con l’età ma non è mai troppo tardi.
Oggi è il compleanno di Mario volevo festeggiarlo con una passeggiata in bosco come piace a lui, le mie gambe però, non me lo permettono,siamo andati allora a fare un giro in bici , siamo a S Candido, questo paese di montagna dove, tutto è magico, ci siamo inoltrati in una stradina verso il bosco,dopo qualche chilometro abbiamo raggiunto un piccolo paese, arroccato sulla montagna, le case erano, con giardini e i balconi tutti fioriti, salendo ancora siamo arrivati ad una chiesetta dove, stavano trasmettendo la santa messa della sera,con grande stupore ci accorgemmo che era trasmessa con gli altoparlanti, la cerimonia si sentiva in tutta la valle, quella musica soave creava un ‘atmosfera irreale d’altri tempi, era trasmessa in tedesco la lingua del posto.
Io incuriosita entrai mi sembrava di assistere ad una cerimonia di qualche secolo passato,per la compostezza delle persone e l’atmosfera che regnava era mistica, non potevi non pregare, sembrava che in quel luogo ti leggessero in fondo al cuore.
Fuori della chiesa c’era una cappella, tutta ricoperta d’edera, con ex voto molto vecchi, risalivano al tempo dell’impero austro ungarico, l’immagine della madonna era piccola, scolpita sul legno, accanto,c’erano delle crucce, dono di qualche grazia ricevuta.Ci sedemmo in una panchina a osservare il paesaggio ,
non ricordo quanto tempo abbiamo passato seduti in quel luogo,il sole pero stava per tramontare ,a malincuore facemmo ritorno ,ma con serenità quasi avessi ricevuto la grazia che avevo chiesto a quella madonnina,adesso a distanza di tempo mi rendo conto che mi ha esaudita.

Amica sicura
Ciao carta e penna amiche mie inseparabili,
a cui posso confidare i miei pensieri e le mie pene.
Voi mi ascoltate in silenzio, accettate tutti i miei pensieri ,
le mie paure senza giudizio alcuno.
Siete per me la miglior terapia di tutti i mali,
A voi racconto i miei sogni , le mie speranze ,
a volte inutili o sbagliate .
Molto spesso, sbaglio la sintassi, non metto virgole,
punti al posto giusto, ma non per questo care amiche
voi mi giudicate.
Spesso con voi sfogo il mio dolore ,senza volgere anche
lo sguardo attorno a me,per vedere che c’è chi soffre di
più e ingiustamente.
Molto spesso inizio con voi un dialogo,poi finisco che vi
strappo, vi butto nel cestino per paura o timidezza,
ma soprattutto per mancanza di fiducia in me stessa.
Quante volte mi sono promessa a non farlo ,
forse, un giorno crescerò, allora tutto ciò sarà possibile
e avrò vinto la mia battaglia con me stessa.
Oggi però vorrei raccontare a te, caro amico foglio,
le amarezze che nel corso della vita ho accumulato.
Molte volte ho iniziato con te un dialogo, ma non ho avuto
il coraggio esporre i miei problemi fino in fondo.
E’ l’alba mentre ti scrivo tutti stanno dormendo ignari del mio
stato d’animo,io sono contenta così loro non si preoccupano
per me ,come vedi imbratto te di tante parole ma non riesco
a dirti ciò che sento in fondo al mio cuore.

Primavera
Primavera, una stagione in via di estinzione,
il freddo inverno si è impossessato di una parte di lei.
Con il suo gelido manto, ritarda il risveglio della natura,a
il sbocciare dei primi fiori,
le gemme degli alberi rallentano la loro crescita
Gli animali, nel loro letargo, sonnecchiano un po’
più a lungo, le rondini, tardano ad arrivare nel nido lasciato..
Ci si risveglia però un mattino, con sorpresa, si scopre
come per incanto è giunta la primavera, con tutta la sua bellezza,
i suoi colori e con il sole che scalda la terra così tutto
si risveglia anche l’amore.

Sogni
I sogni sono come farfalle fluttuanti nel cielo,
volteggiano leggeri nell’aria, a volte inafferrabili,
dai molti colori,a volte nere come la notte,
altre fosforescenti.
Nascono da bruco ,per poi diventare leggiadre,
si lasciano trasportare dal vento,
Anche i sogni volano nelle ali della fantasia,e
come le farfalle si posano nei fiori ,
così i sogni si posano nel tuo cuore.
Salire sopra una farfalla,seguire il suo volo,
farsi portare lontano,
scoprire il mondo, che esiste solo nel cuore
delle persone che sanno sognare.

Amore
Guardare te (trottolino biondo) sentire i tuoi passi,
i tuoi giochi chiassosi
Mi riempie il cuore.
Guardarti,vedere quel bel visino paffuto, circondato
da tanti riccioli biondi che
gli fanno da corona, mi riempie
il cuore di gioia.
Mi fa toccare il cielo ,chiudo gli occhi ,ti stringo forte al mio cuore.
Il Signore mi ha dato te che è la cosa più bella ,
non per possederti ma per amarti sopra ogni cosa al mondo
Senza pregiudizi ,sempre nel bene e nel male.
Amarti sopra ogni cosa,amarti perché ci sei.
Amarti, per la gioia di vederti crescere e con te crescere la vita

Amicizia
Grazie, o angelo biondo dagli occhi azzurri, per aver avuto fiducia in
me,
per avermi permesso di essere d’aiuto a tante persone, aver capito
e
Grazie per aver lasciato con il tuo batter d’ali,
apprezzato il mio lavoro.
che tante piume di saggezza scendessero nel mio cuore.
Grazie, per la simpatia, l’affetto che mi hai dimostrato.
Non credere che ti abbia dimenticato,
la differenza che c’è tra noi non mi permette ad esserti vicina,ma
non può impedire di portarti sempre nel mio cuore.

Alba
Guardo fuori dalla finestra ,è da poco giunta l’alba,
il cielo grigio fa molta malinconia.
Un giorno nuovo è arrivato,un giorno atteso da anni.
Mi trovo libera ,padrona del mio tempo,
non rimpiango il passato,lo guardo con nostalgia,
sono grata per il bagaglio di esperienze che ho potuto fare,
a volte belle, a volte meno, ma non meno importanti per
conoscere la vita.
La gioia che sento mi fa vedere il sole,
sentire il profumo dei prati e il vocio degli uccelli.
Oggi è un nuovo giorno, incomincio a sognare,
rispolvero sogni ingialliti dal tempo,deposti in fondo al cuore,
ma mai dimenticati,li pongo nel cassetto delle speranze,
adesso non mi resta che pregare il Signore che mi lasci
la forza ,per poterli realizzare.
Grazie o signore per il dono della vita.

Messaggio
Sei forte mi dici,nessuno la tua forza può portarti via.
Sei forte e sai superare le difficoltà.
Sei forte e puoi dare la tua forza se vuoi a chi ti è accanto.
Sei forte e puoi amare senza limiti e pregiudizi,senza essere turbata
Sei forte,tieni stretto ciò che ti sto dando,
ti servirà quando la fede per motivi oscuri vacillerà.
Allora capirai che la tua forza viene da dal tuo cuore
e dalla fede in Dio

Donna
Tu che da bambina sognavi di crescere in fretta
per conoscere la vita,come una colomba hai solcato
i celi dei tuoi sogni, a volte limpidi, a volte ricoperti
di nubi oscure.
Mai però ti sei fermata per rimpiangere
il nido lasciato.
Il tuo batter d’ali ti ha portato a conoscere
l’amore che ti ha fatto
diventare donna. Con lui hai costruito il tuo nido con lui
hai amato la vita e hai dato la luce ai tuoi figli,
Con lui vedi crescere il frutto del tuo amore.

Ora che conosci, il significato di essere donna quando,
qualche nube oscura passa sopra al tuo cielo non lasciarti
prendere dallo sconforto domani ricomincerai a volare.
Se passando tra le nubi, si sono bagnate le tue piume
.Il tuo amore deve essere più forte dello sconforto, quando,
ti prende quel brutto nodo alla gola pensa al tuo nido,
senza te non può stare, con il tuo cuore pieno d’amore
saprai illuminare la vita di chi ti sta accanto.

Città dormiente
Città dormiente che ti specchi nel mare d’inverno,con i tuoi palazzi
dai balconi chiusi,dai viali spogli,dove gli alberi sono in letargo.
Spogli della loro chioma adornano viali deserti e aiuole brulle davanti
a negozi vuoti e bui.
Con vetrine ricoperte da vecchi giornali con stampate notizie già
dimenticate che non interessano più. Anche il mare dorme,liscio e
piatto di un azzurro pallido quasi non volesse rompere l’incanto.
Si sente il rumore delle onde che giungono a riva.
Nella sabbia umida spoglia dagli ombrelloni, si appoggiano
i gabbiani alla ricerca di cibo,il loro stridere si perde nell’aria.
 In lontananza si sentono i rumori dei cantieri dove, gli operai
lavorano freneticamente.
Con l’arrivo della primavera tutto si risveglierà come per incanto
i viali riprenderanno il loro colore,si abbelliscono le chiome
degli alberi e le aiuole si ricoprono di fiori multicolori.
Come per incanto anche i negozi si illumineranno tutto diventerà
frenetico e gioioso.Ricominceranno a nascere
i primi amori dichiarati sotto le stelle in riva al mare,quel mare
azzurro sempre uguale.Amori brevi e amori eterni,ricordi di un
estate che si vive a vent’anni in un luogo di Villeggiatura.
Un' atmosfera che si ripete nel tempo come il ciclo della vita.

Il mare
Il mare d'inverno,un posto per trovare pace e serenità
sederti in riva ad esso e scrutare lontano,
si può viaggiare con la fantasia,andare in luoghi tranquilli
dove puoi ritrovare quella parte di te che si è perduta
tra il caos della città ,i rumori delle strade.
Dove non importa ciò che appari,ma ciò che porti dentro di tè.
Un luogo dove,il dolore si annulla e ti fa sentire leggera come l'aria
dove puoi parlare con gli uccelli e loro ti ascoltano
puoi dire loro i tuoi sogni ,le tue speranze,il tuo dolore
,senza sentirti dire,è successo anche a me(non ti lamentare)
Un luogo dove puoi piangere se ti va,non nasconderti
per non far soffrire chi ti è vicino.
Un luogo dove puoi sorridere se vedi una nuvola buffa in cielo
senza che nessun ti debba considerare diverso per la tua spontaneità
Un luogo dove le onde vanno a sbattere contro gli scogli e portano via
tutta la tua malinconia,tutto questo può dartelo il mare d'inverno
se ti siedi nella sua sponda e guardi all'orizzonte.

Anniversario
L’anniversario ,una data da ricordare,un momento felice che ti porti dentro , che fa parte di te un momento di riflessione per ringraziare

Dio di ciò che ti ha concesso.Il ricordo a volte ingigantisce le cose

ma non può far dimenticare Ciò che si ha vissuto,Ricordare il nostro anniversario,percorrere la lunga strada a ritroso nel tempo

porta molta gioia per i giorni vissuti e dolore per i torti subiti,

chiudo gli occhi e penso a quel giorno, al tuo fianco al cospetto di Dio,il mio cuore si gonfia dell’amore che ho ricevuto, tutto il resto svanisce come per incanto.Sono passati quaranta anni

e l’amore che ricevo da te è sempre uguale Spero che sia lo stesso anche quello che io ti so dare, che tu lo possa percepire in uguale misura.

Da domani un altro anno: spero, si aggiungerà,lo percorreremo mano nella mano nel bene e nel male vicini e assieme come sempre.

A Elsa
La tua lunga vita è stata per noi rifugio
per trovare un tetto.
Da te ricorrevamo per trovare la speranza
Sul tuo cuore si adagiavamo per avere affetto
Al tuo intelletto per avere sapienza
Alle tue abili mani per avere aiuto
Tu sei stata per noi l’essenziale della famiglia
Il ponte che univa i cuori persi nei meandri della vita.
Addio Elsa che nel tuo sonno ti accompagni
il nostro amore per l’eternità

Davide
Hai fatto capolino timidamente in questo mondo
quasi temessi di aver sbagliato luogo.
Sei arrivato a colpire il cuore di chi ti sta accanto,
è bello leggere con te ,giocare, ammirare ciò che ci circonda
Se vedi passare un treno tu ci sali con la fantasia ,e io con te
ci facciamo trasportare in luoghi lontani
dove solo la fantasia di un bambino può arrivare
quando sfogli i tuoi libri vorresti leggere ,hai fretta di crescere
e scoprire cose nuove del mondo che ti circonda,tanti sono i tuoi perché
Tu sei piccolo sei un pulcino ,un batuffolo giallo che non ha ancora messo le ali.

Fabio
Da un seme donato in una notte d’inverno
Sei nato tu.
I tuoi occhi sanno parlare, sanno dire ciò che vuole il tuo cuore,
sanno comunicare l’amore che la bocca non sa dire.
Per me sei un fiore sul prato del mio cuore,
un fiore bello che con il suo profumo mi riempie di gioia
con il suo colore mi da serenità
vederti crescere è percepire il futuro

Pensiero
Lascio lo sguardo vagare lontano all'orizzonte,
dove i pini sfiorano le nubi.
Le ore passano scivolano via
come l'acqua limpida della sorgente,a volte lenta
a volte impetuosa ma sempre costante,
nel suo percorso verso il mare.
Lascio che il vento mi accarezzi la pelle,
lascio la mente vagare nel tempo.
In questa valle silenziosa,dove,
tutto sembra essersi fermato.

Vorrei
Come un'aquila in volo senza confini vorrei essere,
Come l'aria che tutto accarezza vorrei con le mie mani
sfiorare il mondo.
Come il sole che tutto riscalda, vorrei avere il mio cuore,
vorrei dare energia a chi manca,speranza a chi non ne ha
,far sognare chi vive con il buio nel cuore.
Amore a chi è solo,vecchio,a volte, non è l'età che fa
invecchiare ma la solitudine.

Val Visdende
In questa valle dove, le cime rocciose fanno da corona
ai fitti boschi di pini che si alzano verso il cielo,regna la pace.
I rumori vengono attutiti dal vento, spesso soffia tra i rami
facendoli ondeggiare.
In lontananza si sentono i campanacci delle mucche al pascolo
,qualche cornacchia lancia il suo richiamo volando alta in cielo.
Un' aquila spunta nel cielo,si vede volteggiare in alto ,
cerca il cibo per la prole,scende con destrezza ,ha individuato la sua preda
,riprende a salire e svanisce all'orizzonte.
Passeggiando tra i boschi puoi scorgere qualche scoiattolo che spaventato
si rifugia tra i rami di un vecchio pino,aspetta che passi il pericolo,
scende furtivo a raccogliere i semi che serviranno per l'inverno.
In questo luogo si trova la pace dello spirito,si perde la frenesia della città
dove,il tempo scorre con un altra dimensione.
Molte cose perdono il valore e spesso la loro utilità,ci si rende conto che
molte sono superflue,a volte inutili,servono solo a dimostrare al prossimo
ciò che si possiede.
Il vero valore è dentro di noi,quando l'animo è sereno e in sintonia con la natura
e in pace con il prossimo .


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