Mentre altrove batte il cuore
s’arrestan nel sussulto le parole
mi butto a tuffo e lascio correre
ciò che verrà non è affar mio
parole buttate lungo margini emarginati
parole libere senza vincoli di pensiero
parole orfane di mente
mentre un cuore al centro batte
parole profanate da un vuoto esistenziale
cecità voluta, pura l’espressione
ai margini l’attesa trascende un sentimento
d’improvviso prende quota
ma non vuole intervenire
parole vuote eppur piene d’astinenza
mentre il cuore batte altrove
Eppur respira …
Risento dal profondo mio salire il canto
antico mutar meco di speranze
nell’ inverso verso profondo l’estro
che la mente scolpisce nel catturar ricordo
palpita e batte sincero il cuore
che di fragile pelle ha strette mani intorno ai sogni
trasuda pallido il sapor di notte in bocca
si toccano gli estremi di me esule nel corpo
ricurva sognatrice di un creato stanco
inventario di una vita in esso partorita
di sentimenti e muschio odorano i pensieri
che s’aprono all’ amoroso abbraccio
nasce bocciolo che di nocciolo ha forma
bella debolezza di precaria vita
che s’arresta al desio suo sul nascer vivo
su impervie vie cresce il bello
resiste in vitro virtuosa la speranza
di tanto bella umana figura
che tutta riaffiora nella sua natura.
La città sul mare
voglia di poesia nell’accedere alla sua porta di buon mattino
con l’odore di caffè nel corso e la gente ancor addormentata che
s’appresta
osservo il mare mentre lui non sa cosi di buon mattino
e mi chiedo e prego senza volgere parola
solo il suono di un pensiero
gratitudine
Nord, Sud , Est, Ovest,
da dove viene il vento, questo vento che mi spinge?
Cosa importa, dinnanzi ho il mare …
… entro quel cielo d’azzurro vestita
terra madre, madre di una madre di un cielo sopito
Madre che già più non sei
Propaga il silenzio le tue gemme
Parole di ieri, di tanto silenzio oggi
respiri s’inchinano e s’ inchiodano allo prostrarsi della tua vita
in gioco
ora non più entro un campo fiorito
ma fuori campo, fuori corso,
fuori dall’onda del tuo rimbalzar qui in vita
come vivi madre quell’immenso cielo
quell’intenso azzurro d’universo fiorito
lontana dal tuo accorato ricorso alla vita
come vivi ora il suo calore e il mio rimpianto
il suo umore e il mio piangere entro il ricordo
morbido seno t’ abbraccio madre
ora che non sei più
son io che t’attendo
e non più tu!
(profondamente dedicata)
oltre l’altrove …
c’è silenzio in questa notte di grilli e di stelle
terra di pace, di gioia e stupore
oltre l’altrove … l’incognito bussa
oltre l’altrove … l’alba di nuovo scolpita
s’attende
… come morte separa
partire, tornare, ammainare, aprire
poi
senza alcun dir sé sparire
senza parole
e poi ancora,
essere, essere, essere …
senza ferite applauso
incontaminato, inabissato, ammaestrato
addormentato
alla vita incollato
poi d’un tratto
nel silenzio
senza colpe né interagire,
nello spazio di un sentire
ancora e ancora morire
per tornar con l’oro vivo in bocca
in un comune giorno senza ritorno
senza brina né cemento
senza colpe
per aver vissuto
come morte separa
un eterno giorno d’amore !
Lettera alata … per non morire dentro!
Ho bisogno di volare per creare
e di te … di te … e di te per capire
per comprendere il mio agire
ho bisogno di sognare per volare
e di te, di te e di te come acqua di sorgente nella mente
miraggio estivo nel cosciente
ho bisogno della terra per danzare
e di te … di te … di te … di lui per continuare a muovermi e sperare
per quel silenzio che non c’è eppur si sente
ho bisogno di te sulla mia pelle
e di te … di te … di te e di quell’ultimo respiro il vagito
di quel pianto d’abbandono mio, tuo, suo, che nostro non può esser patito
ho bisogno di te per imparar la vita
ho bisogno di voi per crescere e giocare la partita
e di te, di te, di te
di Te … come manto, come guanto
carezza e palpito per gli infiniti miei perché
c’è bisogno
più che mai
di Te
…
… per non morire dentro …
Giochi d’autore in un crescendo armonico
Spazi illimitati
infiniti audibili silenzi
e valli di quiete
di valli incantate inebrianti profumi
e ancora giorni
e notti ancora
in un crescendo armonico
dall’infinito sapor antico
il perdersi
nel ritrovarsi
uomo
Dedicata …
A tutti i miei sé nascosti che tanto amo
a voi che gli somigliate
a me così diversa
eppur a mia volta specchio
che infinito esser di sconosciuto volto
senza alcun dire di sé
parla
Riflessi di un volto in lontananza
Somiglianza
o
similitudine
poi
l’attesa
e
ancora
il nulla
su riflessi
ormai
dimenticati
Questa notte il silenzio ha un nome
… poesia …
Se solo potessi …
volgendomi al passato
ascoltar quel soffio ch’è la vita
in ogni contrada, in ogni angolo di strada
se solo potessi
ascoltar quell’ intimo soffio
nell’abbracciar silenzi di tanto destino
se solo potessi
sulla pelle mia sentir
Colui che n’è il creatore
se solo potessi prolungar quell’attimo
quel breve attimo
del saper chinare eternamente il capo
la vita
scriverebbe per me canzoni …
C’è pace entro questo cuore tuo … tuo per
sempre
una domanda alberga
per sempre vorrei
eppur per sempre non è vita
che riflesso sia
quel desiderio
di toccarti, ammaestrarti
nel sempre trattenerti vita mia non so
e stringerti con mano in petto
sino a strapparti un lamento
per non confondermi con te nel non trovarti
che sia paura quel rifiuto d’ avventura
quell’avventura ch’ entro domande in piena
cresce in quel domani che per ora in me non c’è
che forse l’oggi è già domani eppur ancor non so
alberga una risposta in quel per sempre
oltre questa mia di sogno
che per sempre porterò con me
“c’è pace entro questo cuore tuo”
Tuo … per sempre
Nel freddo specchio della vita … brucia il
sorriso
Su turgide labbra bagnate dalla misericordia
brucia nel freddo specchio della vita un sorriso
nell’emisfero della pace
passaporto è per la pace …
Complessa solitudine d’eterno abbraccio …
Senza ombre piango
per divina comprensione
non ho colpe
eppur
nell’intimo gioioso mio sentir la vita
per l’altrui vita piango
quel pianto non mio
d’eterna incomprensione
complessa solitudine
d’eterno abbraccio … in terra
Non cambio sogno
Come libero animale
sparuto, essenziale, confidenziale
in un afoso giorno
che non vuol morire
tra plastica, sogni e rifiuti d’asfalto
accelerando
annuso l’aria
Non cambio sogno
per quel sogno
che dentro me
ovunque
chiama
“VITA”
Impalpabile dono l’attesa
Protesa
verso il volto suo
avvolto
nel corpo del silenzio
ascolta
all’alitar dei venti
respiro suo
che
in dorate ceneri
sparso
per sempre
vivo
t’attende …
a Silvia Fontana e … Claudio !
Alba sul mare
Una
vela
solitaria
scivola
silenziosa
sullo
sciacquio
rosato
d’acque
mentre
il mondo
ancora
tace.
Nella notte … qualcuno piange
nella notte, qualcuno soffre
nella notte, qualcuno veglia
nella notte, qualcuno spera
nella notte … qualcuno ascolta
e prega !
A Gianni Pia, a Tinti … Pia e al sito azzurro tutto, ancora
grazie per la sensibilità e l’accoglienza!
Essere o non essere ?
Sono un maestro
o forse un signore
un avvocato
oppure un dottore …
o Dio … che ne è stato del mio sapere?
L’hai avuto in prestito, oppur’ l’hai sognato?
Ora sei desto, semplicemente “ Sei “ !!!
Sei ciò che hai imparato.
Fa-r-fa-l-l-a-a-a-a-a-a-a … sogno di un fiore
Nell’esaltazione
del sogno
di
un fiore
in divenire,
la vidi,
estasiata
lo volli!!!!!
Morì,
nel respiro
di una notte …
… non tutti i sogni muoiono all’alba, ma … ad ognuno il suo!
Martiri, eroi con il sorriso …
Intorno a noi
ovunque loro
martiri,
eroi con il sorriso!
Osservano
noi corrucciati
di loro parlare.
Potessero
Comunicare
dovremmo
rettificare
Il nostro modo d’Amare!
Magica notte
Nel silenzioso
volteggiar
della sera
sfiora la notte
ammutolita
Il giorno
che l’aera tutta
allo stupor s’arresta …
Se fossi un angelo
Vorrei provare …
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La pace siamo noi
nel potere del silenzio
del nostro essere in pace con il mondo
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Passa il vento del ricordo
passa lieve come ortica
quel passato assai dolente
s’intrattiene, tu lo nutri
soffi forte su quel fuoco
puoi studiarlo, analizzarlo
ma non puoi rettificarlo
Tu non vuoi lasciarlo andare
non vuoi proprio perdonare
si risveglian delle genti le ferite
che memoria lor non tace
C’è un richiamo per la pace
una pace che non c’è
dentro, dentro, ognuno ahimè …
Pace, Pace, Pace sia!!!!!!!!!
La voce è un eco …
poi un coro … poi un frastuono
poi la guerra … è per la pace!
… ma perché lei ancora tace?
Senza età l’eternità si sposerà in te in vita
( Dedicata)
Affascinano i ricordi del passato
che sottili danzano in punta di pensiero
non mentono al volteggiar dei tuoi silenti anni
che di te si nutrono nel ricrear riflessa vita
In piccoli fiocchi si sposano le ore
come candidi petali si spogliano sull’emozione
profondo sentire il lor rimpianto in gola
rilascia rugiada il rimembrarle in volto
Così vive da sentirle batter forte in petto
così belle mentre chiedono per te riposo
amate e ritoccate, sognate e immaginate
sgorgano sincere come flutti dal passato impaginate
T’osserva il ricordo or commosso
che il sorriso dei tuoi anni porta in bocca
pochi ancora dinnanzi all’Eterno
troppi davanti al tuo cospetto austero
Palpita sincero e fiero col tuo sentire il cuore
che per migrar la mente altrove trascende ogn’ora il suo minuto
cade lieve una lacrima che di rosa tinge l’orizzonte astrale
pulsa l’animo or folle or stanco in vita
S’accende nuova linfa in volto
c’oltre il sereno nello scrivere t’illumina
pallida e lieve t’accarezza come neve
e tu, or vecchio ora insaziabile bambino che l’osservi
Ingordo d’infinito e di vita pieno a sazietà
eterea poesia sarà domani il tuo ricordo
che nel per-dono tramuterà in te la vita tutta
nel più bel dono d’infinità beltà che più età non avrà.
(Al cordialissimo Bruno Amore per tutte le sue più
belle e sofferte poesie d’amore che mai son riuscita a commentare)
Dedicata al giorno e a chi con me vuol brindare!
Sole, sole, sole
aria, aria, aria
limpida
d'azzurro
pulita
respira, respira, respira
Profonda
tu
cammini
in terra
su di te
l'azzurro
terso
cielo
veglia
d'immenso
pulito
t'attende...
Questa è la notte...poi giorno verrà
Tace il verso nel silenzioso viver abbandonato all'estro
su aperte finestre di luna piena all'illuminato torpore chino
infinito quietar d'ombre che madre natura sedotta in esse s'abbandona
Per similitudine screziate rose rosse impallidiscono al lunare confronto
Odorano d'erba le di lei lacrime in pelle di luna d'ombra rivestite
che nuvole d'azzurro di bianco splendore per vestirla a giorno l'attendono
Lucciole leggere s'aleggiano sullo sfondo di calde estive notti acerbe
pullulano come lanterne sulle anziane strade polverose della vita...
s'incontrano al calar della notte insubordinati destini
Con immense bocche l'incrocia l'alitar dei venti
tersa persa ogni traccia attende vana la speranza in agitato senso
l'insegue l'ignaro perverso verso acuto notturno che di notti è pieno
... son sogni in abito di luna o nude realtà di sogno rivestite?
Questa è la notte, il sole or vige altrove!
....più bell'ora
E' quella che s'erge dalla sera al tramonto
sull'infinito esser cielo che senza assenze muore
permangono silenzi su traboccanti firme d'autore
che con testa china s'aprono al respirar della di loro luna
è quella l'ora più bella che di brina sparge al desio sapor antico
dimentico chiaror di tetti su silenti mondi al lampeggiare
d'oppresse stelle in allarmate percezioni su perplesse afflizioni
s'erge il di lui pensiero carezza amica dell'esser figlio
Risplendon sospensioni che di creativi vuoti secolari son le pienezze
l'ora più bella è quella che di incontrollabili verità ha l'erezione
e senz'offese di lacerar sofferto ventre in vita non ha pretese
parto di stelle per gioco accese e di fiammiferi in fiammelle l'attese
Non v'è certezza alcuna tra scomposti pensieri in pieghe ricomposti
che sul ricordo del creato abbian donato quell'ora ch'è la più magica del
sognato
creato di un creatore di pressanti assenze in stupefacenti sorprese le
presenze
e mentre del di lui pensiero sfumata n'è l'esigenza...
...non v'è più bella ora per l'esistenza che l'integrata sua essenza.
Uomo chiama!
L'io bambino sepolto tace.
Piange l'uomo ammesso all'ascoltar il di sé vagito
al pianto suo accorato accorre ma non sa d' esser lui la di lui creatura
padre che di sconosciuta ombelicale madre al parto assisti
piccola grandezza l'esser l'uomo in fasce sconosciuto
grande magia quella della riconoscente immagine di sé riconosciuta
madre, tu, che in cuor tuo quel vago vagito senti dentro
nel tuo esser padre di te stesso c'ora soccorri;
orfano d'orecchi vaghi, in cuor tuo dall'essere all'aver dell'essere,
pel sentimento d'un delicato battito in te di tenerezza
che d'eterno palpita neonato in vita or Uomo chiama!
Sempre per sempre
Dall'essere all'essere entro certezze si muove
ansima in complesse percezioni l'immobile anima
assiste aperta secreta al languido lambire tra pieghe
che piaghe di pensieri su visioni ancestrali viscerali sentimenti fendono in
vita dolore.
Acutizzata in acque di sole e sale fra pioggia e vento m'addentro e
m'addenso
in sottili mani danzo e sfioro sfiorata lembi di nuvole in sospiri.
In esse mi bagno mi lavo e m'asciugo in esse mi penetro, mi perdo e mi
perdono;
scivolo entro il seme caldo del mio candido intuire
fragile donna ignuda mi ritrovo che vuota m'apro al mio pieno sentire.
Con pelle di creta in esuberante esile figura, come luna mi vesto mi svesto
mi somiglio e mi scompiglio
di labbra bagnate turgido il canto s'accorda su antiche corde di chitarra la
legenda
che abbracciato il tempo dell'andatura lenta, sul ritorno
nuovamente mi riporta su sponde seduta nel silenzio altrove.
Fiumi di pietra sciamano su ricordi in ciottoli tra flutti di schegge che
somigliano a parole.
Rifletto s'un passato che a due passi da qui nell'oggi s'erge eretto
m'addentro e m'inchino al levar della grande luna soave madre
del tradito padre sole che in me da me perpetrato penetrato è il raggio;
ansima piena di luce feconda fusione l'insieme d'umano sfondo equiparata
in audace pienezza partorita torna a me la vita, che in me su me, sempre
per sempre, or da dentro palpita e regala vita alla vita.
Nascerò domani
Nascerò domani,
le mani stanche e il colore in viso
nascerò domani,
con seni nudi e pelle nuova
nascerò domani
con mani aperte e tasche vuote
e incontrerò il tuo viso
solitario e amico
nascerò domani,
là dove sorge il fiume
e troverò risposte
ad ogni tuo sorriso
Nascerò domani
se troverò il tuo viso...
"Tempo d'estate" ...forse non c'entra ma mi
piace!
Finestre aperte sulla via
agli odorosi fumi di città
Il lampione acceso nella sera
la nebbia scende e avvolge ogni contorno
Discende lentamente sull'asfalto
bagnato e lucido il riflesso
L'odore dell'inverno che s'impregna
col buio che fa sì presto sera
Osserva il mio più sé nascosto
le dinnanzi case or già in ombra
Le grandi succedute alle piccine
presenze su ricordi in calcinacci
Riecheggian le canzoni del passato
da finestre aperte in su la via
In sovraffollate immagini l'estate
lontana si pur vicina, all'imminente inverno
Passa la vecchina con l'ombrello,
son io che dal futuro mio m'osservo
Son io che forte della mia gioventù
non vedo ch'è ormai finita,
che non son, già più, quaggiù...
C'è uno strano silenzio...
uguali i bagliori di sempre,
onde d'infiniti cieli inespressi,
su specchi riflessi d'azzurree speranze.
Caldo e silente il meriggio di sempre;
batte la prua su spumiglie a strisce con
spruzzi che d'azzurro più non lasciano traccia.
Si rimarginan le ferite per la stanchezza.
C'è uno strano languire nell'aera tutta
che un'altra estate ancor ha da subire.
Uguali i bagliori e i bisbigli dell'onde
distese le immagini in controluce per
riflesse speranze in questo azzurro l'attesa.
Uno strano silenzio s'ode nell'aria;
spumiglie grigie, stelle a strisce
e come setole di mare le conchiglie.
E' strano il silenzio che s'ode nell'aria,
ansima lento quel sospiro sottile
stanca, la natura, svernerà forse altrove...
...e s'incantò il mare
Bianche lunari spumiglie il mattino
turgide e rosate ombre nel tramonto
Tra morbide superfici d'onde e graffi d'aria
s'incrociano un gabbiano e una vela solitaria
Rasentano con l'ali ravvicinati voli
su incrociate scie in trasparenza l'uomo
Scenari immaginari si stagliano in controluce
come vivide presenze sul finir dell'orizzonte
In crepuscolari silenzi li ascolta il mare
nel ribollir di maree che sogni infrange
Osserva nell'onde il di lui riflesso
che sul finire della sera di lor s'incanta.
Orsù venite...
Or su voi, che solenni andate
sparvieri aprirsi meco nell'onta
voi che in su' la veste bianca
non state al desio inchinarvi desti.
Profetiche parole in alabastro rosa
di venature rosse cucite avean la bocca
ebbri e aderenti purpuree le speranze
di lor signori in odorose bacche...
A sé protratta fu la di lui parcella
che di grappoli fulgidi n'avea novella.
Essere o non essere "poeta"?
Regole o non regole
pianti o canti ne mai preghiere?
dormi, dormi mio sentire
dormi sogni senza sonno...
Dormi, dormi nel mattino
fatti uomo oppur bambino
angioletto oppur signore
fatti luna oppur suo amante...
Fatti stella del mattino
senza dipingere fatti pittore
del nulla o del tutto
o del tutto che muore...
Che sia la pioggia o sia l'amplesso
non mostrarti mai perplesso
non proferire parola alcuna
che il tuo sentire non faccia capire...
Tutti uguali oppur diversi
senza suoni o senza vesti
fai un assolo senza cantare
che il tuo sentire non abbia a gridare...
Perché dal sogno suo qualcuno
tu non debba mai risvegliare!
...seppur mai ti conobbi
Cantava la strada le canzoni del tempo
"Chanson d'Amour" suonavano alla radio
borse da spiaggia su spalle arroventate
zoccoli ticchettanti al ritorno dal mare
rumori di vacanza e di dimenticanza
pel refrigerio il pranzo ci attendeva
in posti assegnati per numero di stanza.
Calda e assolata, aperta era la strada
tra i fiori l'asfalto e i cespugli in fiore
velocità limitata era la scritta
fu la fretta ad impedirne la frenata
improvviso e tragico l'impatto
riccioli biondi, piedini scalzi
accasciata ti vidi come fiore...
e mentre rapido ti coglieva il gelo
tra goccioloni di sudore inverso
ad impastar le urla tra i rumori
risonanza " fu " quel pianto a te lontana
che forse vittima più non eri se non
per che la vita t'avea donata.
Prego allontanarsi, fate largo!!!!!!
Riaperto il traffico, chiuso lo stomaco
pronti tutti, a tavola si gira...
premere il tasto, riavvolgere il nastro
per ricominciare, per dimenticare
NON VOGLIO credere che questa si chiami vita
NON VOGLIO dimenticare e neppure aspettare
VOGLIO RISPOSTE e qualcuno me le dovrà dare!!!!!!
Riccione 1977
La luna il mare e qualcosa di più...
Sepolta è l'ascia della virtù
piccina mi vedo e mi rivesto
nella luce della luna
tra spicchi in mille specchi
frammentarie iridescenti immagini il mare
riaffiora l'anima
dal volto suo irrigato
nascosto il seno
è luce che s'inonda sul profilo
La luna il mare e tu
qualcosa sa di non esser più
qualcosa che è stato
fuori l'assoluto
dentro l'oscura notte ansima
senza luna sul mare
senza inquietudine
palpita il retro dell'universale essere
per sostanziali inettitudini vissute
La luna il mare e qualcosa di più...
Ma non ci sei più tu!
Sotto lo stesso cielo...
Siam tutti eroi o burattini
di luce o di stoffa angeli siamo
questa è realtà
fuori è buio ma dentro è luce
soli o uniti
nulla c'è che ci divida
tu da me
il tuo dal suo
l'io da tutti
tutti o nessuno
comunque e per sempre
saremo l'UNO!
E m'illumino di te...
Sono un'anima felice
che mai parola proferisce,
sol la penna sa dettare
quel silenzio da ascoltare...
Sono un'anima che sogna...
un mondo nuovo di sorrisi, ma
ci son giorni in cui non dormo,
in cui il sole non fa capolino
ci sono giorni in cui la pioggia
rende cenere il mio viso,
ma non c'è un giorno solo
in cui non volga il viso al cielo
e illuminandomi di te allora chiedo
che sia pace sulla terra
e ancor si più...
s'illumina di te il mio viso!
Silvia Pia Favaretto (con silenzioso amore...)
L'odore della neve
Mi piace il ricordo dell'odore della neve
delle cioccolate calde e del latte e miele
del rumore degli spalatori in strada
e di mio fratello piccolino ch'è di me più grande
di me che guardo il cielo coi puntini
della sera ch'è già tutto bianco
e di me che sogno nel lettino
di giocare il giorno dopo nel giardino
del rumore delle suole sul bagnato
e della mano calda di mia madre
delle passeggiate lungo il viale
e delle foglie rosse sul selciato
del profumo dell'alloro sulle siepi
e dell'ombrello aperto perché piove
e gli stivali nuovi e intanto salto
nelle pozze d'acqua andando a scuola
è bello il ricordo dell'odore della neve
mentre oggi piove!
Amore surreale
Trovai, visibilmente nascosta
tra le pagine d'un libro,
un'anima che aleggiava
tra spazi di sillabe appena rimosse;
ammaliava... per l'incomparabile splendore.
M'inoltrai fondendomi in essa...
fu così,
che nacque,
nell'alba di un giorno senza ritorno,
un angelico amore surreale...
Parentesi introspettiva
Oggi
il
silenzio
è
mio
sovrano
e
non
v'è
parola
alcuna
che
di
lui
non
parli...
E non v'è nulla più da dire
Come ritornelli
capovolti e ribaltati,
parole
ripetute e avvoltolate
in lubrificanti fascinose immagini,
scivolano per armoniche architetture
su bianche pagine non lette.
Con pensiero coniugato
nel loro divenire,
le rincorre l'autore,
e nel farsi artefice
ne perde la traccia.
Sprofondano nel buio
parole non dette
ma non v'è nulla più da dire,
che nell'ombra della sera,
non sia, già stato detto.
Voglio gridare...
Voglio gridare!
Silenzio è notte.
Voglio gridare!
Sia pace in terra e in ogni uomo.
Voglio gridare!
...non ho più voce.
Canzone antica
Cresceranno tra le dita
i fiori dell'inverno
e spargeranno i semi
di una canzone antica
cresceranno tra le dita
come i frutti del tuo seme
e spargeranno vita
se non canteranno invano...
la voce il silenzio
la voce la paura
la voce quel respiro
la voce la natura
la voce che ti prende
e ti respira nella mente...
Ostacoli noi,
argilla e semi di una vecchia civiltà
sepolti vivi da false identità
uniti per celar la voglia di fuggire via,
queste immagini non son poesia...
queste immagini non son poesia...
Facili effusioni
tragiche illusioni
stan cambiando il volto
d'ogni suono intorno,
senza più ragioni
false emozioni
stringeranno in pugno l'ultimo respiro...
la voce il silenzio
la voce la paura
la voce quel respiro
la voce la natura
e la voce che ti prende
e ti respira nella mente...
ostacoli noi,
sbiadite immagini di sogno e di irrealtà,
sepolti vivi da false verità,
uniti per celar la voglia di nascondersi
sangue e povertà...
amore e libertà...
e la voce che ti prende
e la voce oltre la mente
e la voce che ti dice
questo è l'ultimo respiro!
-da Trasparenza d'uomo-
I fiori dell'io
Quando i fiori appassiranno...
apri ragazzo la mano ferita,
quando i fiori appassiranno
non calpestare quell'involucro stanco
Quando i fiori appassiranno...
non temere ragazzo per ciò che sarà,
un'età vale per ciò che sa
e tu sai cosa vale...
Quando i fiori appassiranno
rimani desto ragazzo
non trattenere il profumo tra le dita,
solo allora, non si dissolveranno invano.
Quando i fiori appassiranno...
sorridi ragazzo e rispecchiati in quel viso,
quando i fiori appassiranno, solo allora,
saprai di poter dire d'esser vivo!
In punta di piedi...
in punta di piedi mi accingo ad entrare
quant'enfasi trovo nel comunicare
mi avvince e mi tocca questa forza suadente
la voce è silente ma i suoni assai forti
è bello sentirsi di casa nel mondo
è bello sentire che nell'essere sola
non sarà mai quella la tua ultima ora !
Il nuovo giorno
Un giorno nuovo nasce
un giorno nuovo muore
un'ora segue l'altra con distanza misurata
un uomo segue ciò per cui fu l'inizio
un uomo segue ciò per cui iniziò il cammino
il giorno l'ora l'uomo non furono mai
se non ciò che nacque e ciò che morì
ma soprattutto ciò che fiorì
nel medesimo istante di una carezza infinita
in un tempo inesauribilmente eterno.
Occhi bassi
Infiniti cieli repressi
o profonda preghiera?!
Amante tempo
Ti sento dentro ma non ti ricordo
mi spoglio di te ma sei sempre al mio fianco
sussurri parole che non voglio sentire
sei bello intrigante ma per nulla importante
ho un amore sincero dentro al mio cuore
è il silenzio del mio eterno signore...
Candida notte
Toccati dentro, emana il sapore,
tocca e mordi i tuoi istanti di vita
vibra sicura nel tuo incedere lento
i tuoi giorni finiscono all'albeggiare
candida e bianca come vela ti muovi
mano immortale dell'etere amico...
tu indica a tutti ciò che egli vuol dire
rugiada infinita diverrai per la vita. |