Poesie di Germano Fenu


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E' L'Italia
La nazione che ammalia
per la sua storia
per i monumenti
per la sua gloria
per i tormenti
della sua economia
del tempo che non trova
per guarir la malattia
in balia della piovra
ed ora la manovrina
per restare in europa
nessuno lo indovina
se ce l'abbiamo in goppa
oppure ci salviamo
abbiamo grandi economisti
ma pare che affondiamo
facciamo i qualunquisti
e ce ne freghiamo
se l'euro traballa
sembra incredibile
non stiamo piu' a galla
nessuno e' indifendibile
pero' ci sono grati
coloro che accogliamo
quel mare di immigrati
e ci lamentiamo
del poco sostegno
dell'unione europea
ora usiamo l'ingegno
e una grande idea
che migliori la situazione
siamo grandi nella storia
e ci daranno ragione
i fatti senza voler gloria
questa e' l'italia
la nazione che ammalia.

Fe/ge 3 lug.2017

Depressione
Quando ti manca la voglia
sei in balìa del vento
come una piccola fòglia
che senza lamento
si stacca dal ramo
e si posa sul prato
il tuo pensare è gramo
poiché sei distratto
da tanti pensieri
senza alcuna ragione
che ad esser sinceri
la tua mente si oppone
al lasciarti andare
senza reagire
ma semmai lottare
e dal tunnel uscire
contro le difficoltà
che la vita ti presenta
accettando la realtà
lasciando la parvenza
ed i luoghi comuni
le ambigue convenienze
con gli altri e gli uni
risvegliando coscienze
ed ora stima te stesso
fai l'ottimista
non fare il depresso
farai la conquista
varcando la soglia
della disperazione
ti tornerà la voglia
e vivrai con passione.

27 febbr.2015

Lavinia
Figlia di mia figlia
è nata Lavìnia
nipote meraviglia
metà sardìnia
metà marèmma
nata a Firenze
senza la flèmma
ma con dolènze
di lungo travàglio
alla "Margherita"
c'è voluto il taglio
rimarginabile ferita
tanta ansia e tensione
pianti di felicità
nella bella stagione
dolce realtà
senso di nostra vita
amore sconfinato
l'attesa è finita
Signore ci hai donato
una splendida stella
otto mesi son passati
Lavinia or più bella
noi tutti innamorati
Grazia e Carlo
cari genitori
dobbiamo rimarcarlo
siete gli autori
di tanta nostra gioia
riassaporiamo la vita
dopo tanta noia.

(5 febbr.2015)

Monte Idda
Mi ricordo una salita
di tanti anni fa
è passata una vita
ed è ancora là
su c'è mia madre
ed un mio fratello
non c'è più mio padre
e non è così bello
come quel tempo andato
quando scorrazzavo
per tutto il vicinato
in ogni casa mi sollazzavo
tutte erano casa mia
e dei miei compagni
ma cosa vuoi che sia
quando mai ti lagni
e sei padrone della via
ed anche del monte
che sovrasta il paese
quasi ti senti un conte
che non bada alle spese
corse sfrenate
cavalli di canna
chitarra e serenate
quasi una cuccagna
compari di falò
sigarette di lentischio
ancor mai visto un oblò
come se fosse un rischio
di nave alla deriva
che non trova terra
nessun di noi sentiva
la crisi del dopoguerra
anni sessanta
boom dell'economia
studio,lavoro e voglia tanta
di baciare Lia
la professoressa
di storia e geografia
idea un po' sconnessa
ed anche immorale
quasi una scommessa
di scolaresca anormale
primi calci ad un pallone
scambio di figurine
esperienze buone
scoppio di mine
Monte Idda scavato
nel suo ventre ferito
monte conquistato
monte acquisito
da famiglie numerose
dei molti emigrati
dalle vite faticose
e di figli addestrati
a doversi guadagnare
ogni giorno la pagnotta
andare a scuola e lavorare
per il pane e la ricotta
onorata gente del monte
di storie ne hai vissuto tante
ed ai bisogni fatto fronte
col tuo fare incessante
ed un cuore immenso
nostalgiche sere passate
sempre ci penso
a quelle tombolate
tra famiglie riunite
or non c'è più niente
sono storie finite
è cambiata la gente.

Fe/Ge 28 febbraio 2014

Marzo 2013
Non dico niente
a poco serve
qui nessuno sente
manca la
verve
vicini di casa
morti viventi
tabula rasa
son sempre assenti
regna
la diffidenza
ed il pessimismo
si vive di parvenza
e di qualunquismo

ora uno spiraglio
abbiamo il nuovo Papa
diamoci un taglio
leviamo la
cappa
dell'indifferenza
dell'egoismo
diamo potenza
all'altruismo
alla
solidarieta'
apriamoci al mondo
alla società
nessuno è secondo
siamo
tutti avanti
dinanzi a Dio....e
a tutti i Santi
apriamo le porte
delle
nostre case
sfidiamo la sorte
in questa fase
di smarrimento
di
malgoverno
e di sgomento
passa l'inverno
è già primavera
se torna il
lavoro
non è una chimera
è una benedizione
gridiamo in coro
“Fuori la
speculazione”.

27 marzo 2013

Eurotormento
Perchè non la smette?
dicono loro
perchè non si dimette?
ripetono in coro
ma lui e' lì
che non si muove
da tanti dì
fra bionde e more
in questa giungla
col suo buon cuore
ed il bunga bunga
Povera Italia
dove vai a finire
con lui che ammalia
stai a dormire
mentre sprofondi
nella crisi globale
tra i girotondi
e nessuno che vale
per farti uscire
dal profondo rosso
recondite mìre
ora si è scosso
preso dal rimorso
più non ostenta
non fa più ricorso
più non ritenta
la scalata al potere
adesso riflette
e contro il suo volere
lui si dimette
se ne stà a riposo
contento e beato
di esser famoso
e di avere appoggiato
il Governi Monti
l'economia si intreccia
non tornano i conti
cade la Grecia
sotto a chi tocca
l'euro traballa
si tassa la gnocca?
per turare la falla
l'iva non basta
l'imu nemmeno
si tassa la pasta?
C'è il senso del vuoto
siamo senza speranze
ci mancava il terremoto
col cielo sulle stanze
divelte dell'Emilia
ormai semidistrutta
nulla più concilia
il sonno di chi sfrutta
la povera gente
sotto l'ala dello stato
con fare indolente
dall'essere assuefatto
all'agio dello scranno
ma l'italia ripartirà
risanando il danno
si risolleverà
a dispetto della casta
trovando il coraggio
e dire “Adesso basta”
Lungi da noi questo sgomento
pur se continua l'eurotormento
che se la Grecia si ritira
anche l'Italia torna alla lira
speriamo di no
sarebbe un disastro
aspettiamo un po
e troveremo l'incastro

Sos Gioventù
Affinchè non speri invano
pensiamoci su'
diamoLe una mano
a questa Gioventù

Sono tempi duri
c'è una forte crisi
penùria di puri
carenza di sorrisi

Ma non stiamo a guardare
Ha bisogno di noi
La dobbiamo aiutare
non Ha bamboccioni
Ha voglia di fare
Ha tutte le ragioni
seppur nel fuorviare
bisogna ascoltarLa
preziosa come oro
senza esaltarLa
Ha nascosto un tesoro
ricco di idee
e tanta innovazione
roventi come maree
di magma in eruzione

DiamoLe responsabilità
a questa Gioventù
e strumenti a volontà
fiducia e ancor di più

RendiamoLa padrona
del proprio futuro
creiamo nuova icona
abbattiamo quel muro
fatto di silenzi
e dannosa compassione
intriso d'insani intenti
di autodistruzione

Perciò batti e ribatti
cara Gioventù
se gli inetti sfratti
avrai ragione tu

Quindi cerca il dialogo
datti una mossa
vedrai che l'epilogo
sarà la tua riscossa.

Timidezza
La voglia di amare
ti brucia dentro
la vorresti urlare
essere al centro
dell'attenzione
di tanta gente
con l'ossessione
dentro la mente
d'essere amato
oppure derìso
per avere osato
un breve sorrìso
Ma tu sei timido
non puoi gridare
il cielo è limpido
lascialo stare
abbi pazienza
verra' il momento
vivrai senza
questo tormento
Sgombra la testa
stai più sereno
di gente mesta
il mondo è pieno
Frena l'istinto
con la ragione
non darti vinto
a chi s'impone
e con la destrezza
e il tuo talento
la timidezza
regalala al vento
In fondo,poi
tu devi gioìre
se a tutti noi
ora puoi dire
con la fronte alta
e quel breve sorriso
"""Non c'è ribalta
per l'uomo deriso"""
(mag.2011)

Rivivere
Cammina uomo
almeno un'ora
non esser domo
cammina ancora
in ogni tempo
in ogni dove
in cuor contento
anche se piove
ringrazia il cielo
per tanta grazia
lungi da te sfacelo
del cuor che strazia
che porta all'oblìo
inconsciamente
senza un addio
alla tua gente
Ora l'hai superata
seppur con affanno
quella brusca fermata
di quel capodanno
sei cosciente e grato
a tutti quegli angeli
che ti hanno aiutato
ai tuoi due pargoli
e coloro che han pregato
affidandoti alla madonna
per tornar sanato
agli affetti cari e dalla tua donna.
Sembra ancora ieri
l'affetto e le cure
di medici e infermieri
senza ansie,nè paure
molteplici mani tese
grande squadra Dr.Portoghese.
Va' primavera va'
un'altra vita rifiorira'.............

Il rubacuori
Quando t'innamori
sei un uomo perso
oppure un re di cuori
che ha trovato il verso
forse quello giusto
di dover lasciare
la vita del fusto
deciso ad amare
una donna sola
quella della vita
sotto le lenzuola
musica infinita
sublimi sospiri
onirica atmosfera
la guardi e l'ammiri
rosa di primavera
appena sbocciata
profumo intenso
gioia sfrenata
d'amore immenso.
Ora si,sei un uomo
pago,tranquillo
finalmente domo
ma forse più arzillo
di quel bighellone
sedicente rubacuori
faccia di cartone
testa fra gli allori
senza un domani
senza una meta
ma se fra le mani
hai la diletta
amala davvero
usale rispetto
con animo sincero
dalle tanto affetto
in ogni sorte
in ogni occasione
sarai più forte
non sarai perso
sarai il padrone
del tuo universo.
E adesso scusami
caro rubacuori
anzi perdonami
se i miei freni inibitori
si sono assopiti
ti indicavo la via
ch'è per gli arditi
è colpa mia
se ora ti addolori
perchè non sai quando
e......se t'innamori....

Il magone
Penso e ripenso
non arriva mai
pensiero intenso
magone che vai
quello che voglio
è solo un diritto
ma s'è un imbroglio
è un colpo dritto
che tocca il cuore
scuote la mente
passan le ore
inutilmente
Mi resta il conforto
della mia solèrzia
seppur chi fa torto
continua con l'inèrzia
con fare inspiegabile
ambiguo,sottile
quasi insopportabile
sapore amaro di bile
Ognun dà quel che ha
non si può pretendere
di ricavare la bontà
da chi è portato ad offendere
Forse adesso basta
finisce il magone
ignoro la casta
me ne faccio una ragione
ed il senso di bruciore
già più non mi assilla
torna il tepore
della mia famiglia
unico valore vero
senso della mia vita
che ad esser sincero
non sarà mai finita
Ma cos'è il magone?
è un assillo mentale
oppure un personaggio
che ti vuol male
per antico retaggio?
forse un grande attore
un illusionista
un prestigiatore
o un qualunquista?
Non ci voglio credere
ciò che scrivo è fantasia
nessuno mi vuol ledere
il magone è solo ironia....
Credo di averVi tediato
e Vi devo rispetto
per averVi usato
nell'avermi letto.

Marzo 2007
Ritorni nella mente
fremito di cuore
amore struggente
anelato amore
tenera chimera
Piccole foglie al vento
d’incipiente primavera
che simil non rammento
turbinio di eventi
natura che favella
cambian le stagioni
tu sempre più bella
ma presa dai tormenti
della vita umana
pensi ai sofferenti
ai nostri figli
stai li a pregare
poi ti meravigli
se mi trovi accanto
quasi ad implorare
con il cuore in pianto
Solo il ciel t’ispira
granelli di rosario
fede che ti attira
è straordinario…
Pesante il tuo rifiuto
non allevia il mal
neghi il mio aiuto
il tuo orgoglio e tal
del soffrir immane
mentre sto in attesa
di cosa mi rimane
se non un vuoto dentro
averti sol vicino
di ciò mi accontento
soffro silente e chino
Strano mese di marzo
anomala calura
quasi uno sfarzo
mentre sto a mirare
in questa sera pura
la distesa del mare
e……. continua l’onda
ad infrangersi sullo scoglio
da tempo rimasto solo
in attesa della prossima estate
come un cuore infranto
in attesa di un altro amore.

Riflessioni d’agosto
Sarà perché manca la voglia
ma qui non si muove più foglia
C’era una volta
la contrattazione decentrata
poverina si è arenata
C’era una volta
Il buono pasto
solo il ricordo ne è rimasto
E sulle progressioni
non fatevi illusioni
orizzontali o verticali
resterete sempre ai pali
Forse in tempo autunnale
c’è il contratto nazionale
saran pochi i denari
rimarranno spenti i fari
Ma non abbattetevi
anzi rallegratevi
Perché qualcuno si commuove
e siccome mancan le nuove
vi compenserà
con l’eterna produttività.
Ma c’è l’euro meno male
con il fabbisogno attuale
vi trasforma in debitori
sono in corso i lavori
Amen cioè a…meno che……

Asini
cervello sregolato
senza margini
sono incastrato
in qusta asineria
maltrattato
nel tutto che fuorvìa
sommerso
dell'altrui incompetenza
asini nel verso
e nell'indolenza
asini vestiti
solo di parvenza
asini istituiti
matricolati
la gente vi schernisce
siete assatanati
nessuno vi capisce
nessuno può aiutarvi
perchè continuerete
sempre ad impuntarvi
finchè non perirete
asini

A mia moglie
Volevo dirti una parola
per farti capire
tu non sei sola
ti amo da morire

Non stare lì
a dubitare
io sono quì
ad aspettare
senza orgoglio
amore immenso
ti voglio
ti penso

Aspetto il tuo ritorno
ti sento vicina
la notte è un dormiveglia
l'anima s'inchina
il cuore si risveglia
tra gocce di rugiada
di un'alba uggiosa
nebbia che dirada
Eccoti mia sposa.

Il sogno di una notte
si è realizzato or
senza lotte
senza dolor
senza tormento
senza affanni
soffia il vento
i nostri trentanni


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