San Valentino Così come un riflesso Dai tuoi bellissimi occhi Anche oggi l’alba Risveglia il mio sogno, Un angelo biondo Dal viso stupendo E dai finissimi capelli Dorati come le spighe di grano, Mi chiama in un’eco Che viene da lontano Molto lontano. La sua voce, Così dolce E’ pari al canto Incantato delle sirene Al quale io non posso resistere. E stringendo il cuscino Sento il risveglio Che s’avvicina piano piano, Mentre un nuovo calore Mi accarezza nel sonno. E mi ritrovo Avvolto delle mie rose rosse Che in segreto Nascondevo tra le nuvole Per non farglielo sapere Che è dal primo giorno Che l’ho incontrata E dal primo bacio Che poi le ho dato Che l’Amo. E l’amo come amo I fiori che a primavera Si schiudono E sorridono al vento Che soffia via La solitudine Riempiendo il cuore Di un solo colore Quello più intenso, Quello dell’Amore.Piccola trusse Nascosta da un semplice gesto E ritrovata con lo sguardo Ancora adesso mi ricordi I preziosi momenti caldi dell’amore. Per tutto il viaggio Sei stata al mio fianco E sempre nei miei pensieri Senza trucco. Ti adoro piccolo tesoro Prezioso almeno quanto l’oro Nei giorni freddi senza la luce del sole Che irradi il cuore. Così i tristi momenti Volgon al termine Di una ragione d’ossessione Che al mio fianco sempre ti vuole. Per paura che il nostro amore Sia oscurato da nubi lontane Che il passato riportano In un ballo stringendoti per mano.. E ti immagino Mentre sul divano t’addormenti All’immagine di un film Che in sogno ci vede come protagonisti. In questo mondo pieno di falsità Dove non si sa quale sia la realtà Dopo che i sentimenti accecano la mente E il dolore rimane nascosto nel cuore per sempre.. Lo sai che cosa ho scritto… Lo sai che cosa ho scritto… Di un cuore che batte Per cercare il vero amore Lo sai che cos’altro ho scritto… Di te che correvi In sogno in un campo fiorito E sai ancora cosa ho scritto… Del tuo sorriso, Che mi fa girare la testa Ma sai anche che cosa ho scritto… Di me e te assieme Lungo un sentiero di rose E…e sai che cosa ho scritto… Dei tuoi baci Che mi dai ogni giorno Ma in fondo sai cosa ho scritto nel cuore Ti e amo Solo due semplici parole… Vaga la mente Dopo una notte, passata in giro percorrendo qualsiasi strada, il mattino non cambia nonostante l’assonnato ritardo. E questo spazio, di ronzio in continuo girar il pensiero costante che percorre la mente, tra il caos dei miei sogni, sei tu. Bellezza vesuviana che irradi il mio sconsolato cuore, con battiti di ciglia che forano la mente con gocce d’acqua che dissetano il presente. Stanche le giunture, corrugando la fronte dal caldo e volando tra i rami di pino che incantano innalzandosi al cielo che aspetta la sera per poter immaginar l’ultimo. Cosi a tratti di flashback, irrompi la serena quiete che cinguetta tutt’intorno creando immagini ricorrenti nel diario del cuore. E il sogno di stringerti, sembra quasi reale anche se ancora lontano, sento quasi il dolce miele sfiorarmi ad ogni tuo messaggio. Così che la forza in stanchezza risale in un disperato vagar lontano da te, dai miei sogni e dal mare… Luna in pace Ancora qui, D’innanzi E col sorriso Sempre dolce Bella luna. Che mi guardi Negli occhi, Capendo che Trovo Solo con te La mia pace. Quando nella notte Tra le stelle Tu mi culli E mi riempi di baci. Mai e poi mai Per certo so Che tu Da me scapperai. E sempre lassù Nel cielo Se lo guardo mi penserai. Perché Tu Tu solo sai, Che ne ho bisogno E d’amore mi parli Sincera Senza inganno. Così da te Mi lascio trasportare In queste ore Per scoprire Quanto è grande Il tuo mare. Corro lontano Chiudo la cornetta E il mio cuore lo accetta Anche se piange In un lamento che il petto stringe. Perché ora scrivo invano Se già domani corro lontano Mentre ti lascio sola Per neanche un’ora. E i giorni passeranno Ma il tempo quando è lento è triste e tiranno Proprio ora che ti voglio vicino Perché solo con te che ritorno bambino. Piccolo e indifeso E nel mondo solo e incompreso Nonostante io voglia viaggiare So che se senza te non so stare. Ed è per questo mio fragile lamento Che ora spengo e poi riaccendo Per aprire il cuore piano piano Per non pensarci più e correre lontano. Lamento alla luce del sole Luce di sole Che riflessa nell’acqua Taglia la mente In una campagna aperta Dove solo il cuore piange Per l’indifferenza delle tante fate. Perché è sempre presente In costante crescente Questo lamento? Che sfiora la paura In cotta diurna E al fisso pensar Che l’amor non si trova Ma ti trova… Amici d’asso di carta Conoscono già storte strade E distraggono il cuore Ad uno strano amore Che proprio ora perde le foglie E poi muore. Lontano da me In mezzo al mare. Dove solo capisce Che non troverà La luce celestiale Nonostante il naufragare Se non capirà che Lontano dovrà stare Per non farsi ingannare sempre Dagli occhi falsi della gente. Ricordi felici Ricordo una margherita profumata nei giochi d’infanzia, appannata, o meglio è sciupata come calpestata. La luce riflette svarosky in tutta la stanza mentre corro felice tenendo un’ombra per mano. Piano piano sembra svanire e cancellarsi ai raggi del sole ma con stratto diventa figura dai boccoli biondi. Amica di sempre che torni serena in mancata avventura che vedeva sfiorarci le labbra. Ad un passo da te, un malinconico risveglio accompagnato dalla beata che sorrise alla buona ventura in principio di una vita percorsa all’insegna dell’amore. Subconscio violato dalla perversa mania di trovare il miele un miele dolce pari al vino e che cerco ancora vagando nella nebbia. Cenere umida che suda nell’aperta campagna tra campi sempre verdi e colline mutate dal vento che sussurra ai cavalli in un sorriso d’amore, che è tempo ormai di cambiare e diventare uomini. Ma nei sogni, sono ancora bimbo, e per questo scrivo, perché il mio sogno è restarti vicino e stringerti forte come il cuscino. Sotto questi pioppi Sotto questi pioppi che piangono resina come dai miei occhi, tu arrivi sino al cuore, che si stringe in pugno per l’amore e la sua indifferenza. Non son ancora pronto per comprendere che per avere un bacio tanto bisogna soffrire come quando non si riesce a dormire. E non so nemmeno, se ciò che mi avvolge sia quella luce calda che anche nel gelido freddo stretto stretto ti riscalda. Ma sotto questi pioppi, che alitano vento fresco come vortici d’aria nella mente, che scoppia luminosamente per il pensiero di lei che non ascolta il mio amore. No e no ancora, per non diventare una trottola che a ogni carica gira e in ogni spigolo sbatte e batte e poi ribatte. No per l’ennesima volta ancora, perché? perché soffro e steso sull’amaca ci penso sempre, forse troppo. Perché ora sotto questi pioppi, scrivo con il sangue del cuore per dare un senso al mio amore che ieri mi ha congelato ma del quale sono perdutamente innamorato. Sbaglio spesso Quando una tenue luce bacia il giorno di inizio inverno sento il freddo entrare lentamente sotto le lenzuola e caldamente uccidere la giornata con la conseguente doccia fredda che per chiamata come al solito è passata. Il male del giorno dopo non lo si placa nemmeno con una torta di cioccolata, perché i sogni della notte sembrano incubi nella realtà dove il futuro non è quello che sembra e dove le piste s’aprono ai primi fiocchi di neve. Solo come solo è chi tristemente non s’ama… L’oggetto è sempre quello ma la lettera stavolta cambia e il sole dell’estate sembra sempre più una piccola torcia che al primo gelo si spegne. Amore invano e profano che il cuore vuole è sempre altrove dove si possono ancora cercare quelle nuvole nel cielo azzurro che porta lentamente a commettere sempre lo stesso errore. Rosso dipinto in viaggio Autostrada dipinta di rosso Che lontano dai sogni mi porti, E mi strappi all’amore Per troppe, infinite ore.. Sei via lunga e consigliera Per forza, in ogni maniera Con una lagrima che sa di sale Mentre a lei ogni mio pensiero cade. E il tuo sorriso mio amore Mi regala l’unico raggio di sole Che manca alla vista Dall’alto dell’equatore. Oh autostrada che di notte mi inghiotti E all’infinito ritorno mio parti Perché lontano dal mare Tu non mi culli? Sei buia e mi fai paura Per desiderar un tenero bacio sta sera E soffro perché lontano Se non ho lei vicina per mano. Con ancora il ricordo Rosso del tuo viso Dipinto nel viaggio Di ritorno al mio Paradiso. Dolce senza ritorno Un dolce ritorno prima di una costante partenza, ora che il tempo è passato e in solo un abbraccio dimenticato. Cara, questa volta è toccato a me portar dietro lo zaino dei ricordi con quattro delle tue foto e il sorriso nel cuore stampato. Mentre il caldo pesante apre le porte all’estate io sono ancora qui che scrivo e penso a te come i giorni passati. Quando eri lontana e non sapevo dove la luna mirare dato che eri in vacanza dall’altra parte del mare. Ora però, nemmeno ai tuoi monti poso arrivare e disperato continuo a sognare proprio quando il mezzogiorno è passato e il mio passerottino si è appena alzato. E con ansia io ti chiamo perché è la tua voce ch’io amo udire di giorno per non sentire la tua mancanza tutto intorno. No principessa non tremare, la mia partenza, potrà il suo tempo aspettare perché ti voglio sempre con me visto che sono solo vuoto senza te. La mia colpa E’ forse cosi crudele il destino? O bisogna adeguarsi a se stessi E al proprio essere… Soffrire per amore E’ il mio cammino E la colpa è solo mia, Restare chiusi con il cuore E poi rifiorire tra immensi raggi di luce E’ un continuo soffrir. E’ la mia colpa, Innamorarmi di fiori Che portano le spine E rugiada agli occhi. E’ forse il continuo Rimuginar e morir Per la minima soffiata di vento Che turbi il cuore Il destino di chi cerca l’amore? E perché se l’amore Di giorno nasce, La sera muore? Lagrime mai sfociate In mare E mai ritornate, per quale sussurro nascete e piangete nel cuore? Quali orrori nasconde Il mondo rosa dell’amore Se io continuo a stare male? E quante volte, Batterà il cuore Prima di fermarsi Per poi ritornare al buio vuoto Della solitudine? Amo e voglio l’amore, Ma che sia così terribile? Abbracciare con un sorriso La serena beatitudine Della propria amata… Soffro il mal d’amore Ogni secondo e minuto Per tutte le ore Che una giornata Piano piano consuma. Per questo cerco al più presto Un bacio Che plachi il cuore Che in tempesta s’imbarca E scossa scintille Blu di colore. Ti amo piccola E ti voglio, Come non ho mai desiderato Nessun’altra al mondo E non voglio. Che per colpa mia, La mia colpa, Finisca tutto, Perché l’amore ch’io cerco E voglio E’ il tuo, Avvolto In una ghirlanda di baci Che per colpa della solitudine Ne son stato privato. Stampato sulle nuvole Le nuvole corrono Sbarazzine nel cielo E ricordano da lontano La freschezza dei tuoi baci Che mancano Ora. Il morbido e affettuoso Rotear della terra Assomiglia sempre più Al pensiero intenso Dell’istante dopo Il nostro amore. Mentre la luce solare Che abbaglia Si infinisce là dove I miei pensieri tuoi Prendon vita e forma, Nelle dipinte e colorate Campagne di sempre. Perché è di natura follia Ch’io ti immagino Adornata solo di fiori, Che nel passar delle stagioni Cambiano E di splendida bellezza In primavera s’impropriano. Solo per ricordarti In un giorno lontano Dagli auri affetti Del tuo infinito calore Che brucia nel cuore Dove io voglio trovare Stampato a marchio Solamente il tuo nome. L'orizzonte Ma che cos’è l’orizzonte? Un punto lontano Irraggiungibile? O un punto fermo, Che segna la fine? Non lo so, Ora so solo, che più lo guardo, più mi sembra astratto e sto male. Eppure da questo panorama mi pare di poterlo con le dita toccare ora che lo sguardo si ferma. Ma il cuore batte forte e la mente fa uguale, sbattendo forte accecata e smarrita. Il vento muove i capelli e scuote il maglione come i rami dei pini ma non è freddo. Sono freddo, congelato e cadaverico, ma né si vede né si sente nulla, vero? Uscendo dalla finestra, mi appanno per rimanere da solo senza più voler ascoltare. Ed il tempo si ferma come me, che dalle gocce d’acqua in testa mi bagno. E rifletto, in piccoli specchi, poi evaporo e mi calmo, per l’immensità di questi amari momenti dove ho buttato via il cuore all’orizzonte e non altrove. Nessuna mi corre dietro Offeso nel segno dell’amore io ora come sempre scappo dal nulla. Il dolore che il cuore ogni volta beve è sempre amaro e tagliente. La pioggia che di fiume in faccia mi bagna è l’unica mia compagna. E rimango solo avvolto nel mistero in tutto il mio pensiero. Che l’amore fa soffrire e cupo e chino in ginocchio mi appare. Incredulo dell’avvenire dove mi lascio andare e dalle onde trasportare. In sforzo fisico per il riposo mentale di un cuore che vuole solo amore. | Apro la porta E il mio amico Nel salutarmi, Alza il pollice. Ma io penso alla telefonata Di prima E tu, Che nel confortarmi Ci saresti stata Anche più tardi. Ed all’ultimo messaggio Quello che da disperato Ti ho mandato, Per sentirti E augurarti la buona notte. Al cuore un tumulto, Ancora E sempre più triste M’angoscia In questa infinita agonia Che troppo ci distanzia. Nemmeno ora Ho fortuna, Perché non cedo E ti ricerco Ancora, ancora E ancora. Niente Una voce calda Per tutto l’arco della giornata, Mi accompagna E nemmeno immagini Il dolore che trova… Quanto e quando desidero Riaverti? Infinitamente adesso Risponde il cuore, Ora. Ma tu lo ignori Non ti interessa più Ormai. Lo penso veramente Infatti Si vede, è cosi evidente… E questa notte Nella quale cammino L’incubo Di vivere Un altro giorno senza te Sembra sempre più reale.Cuore turbato Nascosto di giorno vago, lontano da tutti io vago in un miraggio che di vero ha solo il paesaggio. E’ di giorno ch’io vago dopo che la notte sul viso ha stampato e non ho dolore ma solo stanchezza perché vago. E solo tra i rami vago in giro per la mente che di amore vuole vuole parlare ma non trova via di uscita se non il costante vagare. In un vuoto che dentro si perde io vago e non ho idea di ciò che trovo e ciò che perdo perché io è da solo che vago. Di tanto in tanto, paradisi celesti di fate turchine invadono il mio continuare vagare, ma io vago continuando ad ignorare. E ora solo, continuo a vagare tra le stelle che nel cielo si perdon mentre trovan la luna che sola illumina l’unico spiraglio di luce dove io vago. Destino incrociato Al risveglio, la pace del mio pensiero, mi porta le onde lontane dell’oceano e vedo che nel viaggio solo non sono. Eppure questo, è il mio secolo anche se è gia esistito anche e gia vissuto questo momento non è mai passato. Ora come sempre, è l’attimo dell’amore fuggente quel sentimento duro e sincero che mi fa volare tra sogni ad occhi aperti e teneri baci d’amare. Dolci le acque del mare delle rive sognate con lunghi tramonti e piccole albe spezzate che qui innanzi corrono senza fermarsi. Per la nostra avventura dipinta dal mare che mi vede costretto a cercare ciò che da disperato non riesco a trovare, Ma eccoti la grande, bella e pressante che mi cerchi senza conoscere l’amore sempre e costante. Qui scappai per il tempo tornando al momento cercato e impaurito scrissi che quel momento non era mio ma il nostro destino incrociato. Buco vuoto Ancora con l’inchiostro in mano… Ed ho paura, Una paura che batte al cuore Perché spento senza parlare. Ho ancora i segni Quelli invisibili e lontani Di parole scritte E con il male dimenticate. Mentre trovo ora un giorno di sole, Ed è strano che ritorni Proprio quando le nuvole Corrono sbarazzine sul campo del cuore. Tempesta e tempesta d’amore Con ferite che solo la luce Con il suo dolce calore Può risaldare senza dolore. Tanti e tanti i baci Di cui ho bisogno Per dimenticare l’odio d’amore Che ogni giorno si fa udire. Mentre tutto d’un tratto Il sorriso del mio nuovo amore Ha risvegliato in me L’orso che dormiva senza farsi vedere. Ed ora che la penso Son sicuro che le stelle La bacino per coccolarla nella notte Che da me l’allontana. Ti amo e prendo la penna di istinto mentre assopita mi giaceva d'innanzi. Ti amo e devo scriverlo perché è il solo e unico modo per renderlo indelebile nel tempo. Ti amo e così impari a conoscermi mentre una dolce musica fa scivolare la penna. Ti amo in questi ultimi giorni d'estate che il caldo portan via mentre voglio farti sentire queste profonde parole…. Ti amo ti amo ti amo… Non lo dimenticare mai. Sarà primavera? Non capisco cosa dentro di me sia cambiato. Da un sussurro di vento, che d’inverno taglia gli alberi della foresta, la sera. Ad un bacio di sole che sfiora il viso col calore in questo primo giorno di primavera. Strano freddo del cuore che hai percorso le strade più lunghe e senza meta, dove sparirai ancora…? Dietro l’ennesimo tiepido scorcio d’amore…? Per poi tornare, in me con una carezza di normal dolore…? O infinito, percorso di vita che ti intrufoli ogni via per farti inseguire e non ti fai mai acchiappare mai. Quanti soli e quante lune i miei occhi scorgeranno tra le numerose stelle del cielo…? Quali sogni con dito riuscirò a toccare se non so nemmeno a quale indirizzo il mio lungo cammino posa ristorare, per un tenero boccone d’amore. Luce della tristezza, che abbagli gli irrecuperabili sognatori quando trovan fumo ad appannare la mente, nasci nuova nel buio della gioia che imprigiona l’amore del cuore, per farmi ritrovare ciò ch’ho perduto in balli notturni pieni di fantasmi di pietra nascosti tra i fiori delle luci che ingannano la sera. Dilemma costante, e di un pizzico eccitante ma che corrode la mente come allo stomaco che di crampi perisce e con nuovo sorriso guarisce. Care margherite Ridete! ora è la vostra era, fino all’ultimo giorno di luna piena quando la sabbia si fredda e il mare s’arriccia inghiottendo la spiaggia e lasciando alle spalle ogni sogno d’amore che tra i fiocchi di neve svanisce. Ironia d'amore Curvo scrivo, ricordando Jim tra un bicchiere di vino al mattino e una favela che irrompe la sera. E’ con la destra ch’io scrivo ma è da sinistra che parte tutto l’amore che tengo custodito nel cuore. Lontano da tutti cerco il sorriso del mattino, solo e in mezzo alla gente che nemmeno ora vede il presente. Insieme lo eravamo appena un giorno fa e appiccicati come colla mai ci staccavamo in fusione perfetta. Ma l’inverno arriva anche in estate se la granita ghiaccia il cuore che ancora cerca il tuo amore. Ma dopo i sogni vengono gli incubi a mentire al cuore che disperato sempre e per sempre ti vuole. E ora senza rosa piango sale che ancora non fa male ma scorre nel viso un pipio di bimbo. Mi manchi ma non ti sento nemmeno ora, che il sonno ti aiuta a riposare e la mia mente risplende ora di sera nel mare. Non scrivo più… Non scrivo più… Di storie passate E poi con il tempo Velocemente volate. Non ho più righe In prosa baciate Per inutili amori sfiorati. Non ho più il nero di seppia Che mi consoli Per i giorni di sole sperati. Non ce l’ho E non ne risento Perché il tuo sorriso Bello, di miele Mi ha fatto cambiare. Perché ancora oggi Senza te Non posso sognare. E non provo sgomento Nemmeno ora Che piano piano mi spengo In un sonno turbato Che di giorno mi illude E di notte mi uccide. Lamento alla luce del sole Luce di sole Che riflessa nell’acqua Taglia la mente In una campagna aperta Dove solo il cuore piange Per l’indifferenza delle tante fate. Perché è sempre presente In costante crescente Questo lamento? Che sfiora la paura In cotta diurna E al fisso pensar Che l’amor non si trova Ma ti trova… Amici d’asso di carta Conoscono già storte strade E distraggono il cuore Ad uno strano amore Che proprio ora perde le foglie E poi muore. Lontano da me In mezzo al mare. Dove solo capisce Che non troverà La luce celestiale Nonostante il naufragare Se non capirà che Lontano dovrà stare Per non farsi ingannare sempre Dagli occhi falsi della gente. Pioggia d'estate Grigio cielo Che ricordi i ricordi Di un’estate passata E piangi per il rinnovo delle bianche stagioni. Apri gli occhi A un sonno che pare di ghiaccio In un letto spoglio D’azzurro e d’amore. Vola sul riccio del mare Mentre lo scirocco sale Portando le foglie Al tuo caldo alveare. E portami l’amore In rifugio e lontano Da chi dall’acqua salata sale Per paura del sole. Mentre mi lavo dei peccati Da giovane e libero sciupati Ora che il giorno è sorto E per colpa della pioggia mi sento morto. Mi dispiace Mi dispiace per stamane… mi dispiace a tal punto da soffrire senza poter togliere lo sguardo dal futuro, un futuro che si raggrigia mentre di tanto in tanto ritorna il sereno. Mi dispiace piccola mia ma mi alzasti dal lato opposto del letto con la colazione gia sulla scrivania, mentre l’ora presta mi rendeva scontroso alla prima luce del sole. Mi dispiace… mi dispiace veramente che tu pensassi al non ascoltarmi con inganno in un attimo di folli che ci ha messo l’uno in broncio all’altro. Mi dispiace principessa ma sai bene ch’io di principe non ho nulla e con il cuore in mano piango chino su di un legno secolare e il sole asciuga le lente lagrime del mio viso. Mi dispiace amore mio, e so che anche a te in fondo dispiace, anche se non chiami, sei li come me adesso, che tristemente ti penso e mi dispiace. Piango anche io Piango anche io piccola non sei la sola e lo so nemmeno io. Ci sono momenti tristi, ma spero che il cielo finalmente s’apra di tutte queste grigie nuvole che ci perseguitano coprendoci le stelle. Mentre le gocce di pioggia scivolano giù dal volto per la sofferenza del nostro mondo nell’ora del suo lamento che ora ci vede distanti. Piccola perdona, perdona l’ira e la collera ma è di amore che mi fai straripare il cuore e non piangere per questo amore perché piango anche io. Alta vetta L’alba è sorta Da molto ormai, E per noi la vetta È sempre più vicina, Amore. E guardo i tuoi occhi Ancora spenti E già sogno di noi due. Guarda amò La neve è ancor più bianca Del bianco Con gli occhi tuoi Adesso qui, Al mio fianco. Mentre scendiamo E ridiamo Tu ed io Io e te Soli e liberi Con il vento Che soffia via I tristi litigi passati. Ma in questo momento Sopra la cima Quella più alta, Dei miei sogni Voglio gridare, A tutto l’orizzonte che c’è Tutto l’amore mio per te! E felice ti sorrido Per ricevere da te Il più dolce dei baci. E alla fine? E alla fine? …….. Ecco che per l’ennesima volta Rimango da solo, Mentre il calore del letto Si taglia a metà E il mio lato del cuscino Si inzuppa di tristezza. Quella tristezza che ieri T’avvolgeva, Mi ha trapassato mentre dormivo. E il risveglio, Quel sogno Mai dimenticato? Si chiude Dietro un angolo ormai passato Rannicchiato e nascosto Pieno di solitudine. Mi struggo amore Al sol pensiero Del buio nero Che mi inghiotte Avvolto dalla nebbia Di questa strana notte. Una paura Quella del cuore Che ti sente lontana Mentre piango E non sei qui con me. Perché amò, Anche io Ne ho infinitamente bisogno E non ti accorgi Che ti cerco E ricerco dall’alba. Quando il giorno Irrompe, Spaccando tutto Tu trascuri ciò Che più ami. E cieco mi alzo Per portarti dove vuoi Ma le nuvole Sono basse sta mane E ci dividono ora che tu scappi. E alla fine? …….. Alla fine, Rimango da solo. Non riesco a stare senza te Gli anni passano, come gli amori. Ed io mi faccio sempre più strano uomo. Pensiero, aspetto umori e sentimenti percorrono sulla pelle infinite vite. Ora per esempio l’amore infinito che il tempo m’aveva fatto credere mi ha lasciato. Dentro il petto, mi sento derubato come al tempo stesso nell’anima. Puro, sognavo un amore senza confini, come sapevi illudermi, invece ora capisco come abbiamo fatto. Tristi i giorni che portano solo pioggia dentro al cuore e lasciano in mano un vecchio profumo sciupato d’amore. Vuoto nell'anima Seduto, davanti, il vuoto. L’unica cosa che esiste, è il pensiero, racchiuso in tanti cassetti, aperti, nella confusione della mia mente che turba il cuore. Anche se, tutte le parole non bastassero, sono cieco eppure sordo nelle lacrime che mi sprofondano solo senza lei. E troppo fumo, nella nebbia dove la luce del suo cuore non brilla più per me. Opprimendomi, con le mani che sanguinano, mi asciugo la faccia sporca dalle botte dell’amore. E non ce la faccio, rimanere senza amore è terribile come portare avanti i giorni che scorrono veloci senza un sorriso. E il ritmo dell’anima mi spegne sempre più fuori dal mondo il mio mondo che eri tu. |