L’allocco
La sua voce sembra venire dal nulla,
il suo lamento sorge nella nebbia
e si ripete tutta la notte.
L'allocco inizia timidamente il canto
all'imbrunire,
e fino a tarda notte lo puoi sentire,
finché la stanchezza ha il sopravvento
e ti lasci cadere in un sonno profondo,
come avvolto e risucchiato
nel lugubre suono.
Perché questa sinistra voce
che dagli Inferi sembra salire?
Quale richiamo ti donò il Signore?
Quali attenzioni domandi?
Forse un amore che deve venire?
O il pianto di un amore perduto?
Come note di flauto,
modulando la voce,
la trascini in un'eco che si perde nel buio,
a volte vicina, a volte lontana…
Nel sereno infonde speranza,
è il risveglio
l'attesa della dolce stagione.
Nella nebbia è un brivido,
presagio di morte.
Forse un desiderio di compagnia?
Forse piangi la solitudine?
Senza risposta,
puntuale, il lungo e tremolante lamento prosegui.
Quale colpa?
Madre Natura ti ha donato un canto
degno di cimiteri e morte,
ma un giorno esso giungerà a chi,
per Lei, sarai la vita,
l'amore.
Tramonto
Fiamme di luce accendono
pioppi decennali, imponenti,
come volti di vecchi saggi
avvolti in una fitta barba
di edera attorcigliata.
Tremule fronde tastano l’aria
e chinandosi le une verso le altre
sussurrano segreti trasportati dal vento;
poi, pensosi, i saggi si arrestano, assorti,
e subito una nuova brezza
scuote le esili braccia;
poi, di nuovo, tutti zitti,
immobili, per non destare sospetti.
Ma i segreti rimarranno custoditi per sempre
nell’anima dei vecchi giganti.
che per lunghi anni custodirono segreti mai svelati.
Curiosità notturna
Forse per accompagnare la tristezza,
forse per coprire il pianto,
forse solo per farmi compagnia,
creatura sconosciuta
desti in me curiosità,
e mi distogli dalla sofferenza,
mentre cerco nella mente di darti una sembianza,
di ricondurti a una specie animale
dal nome musicale,
come il lento lungo suono sospeso
a intervalli regolari;
e io t’aspetto ad ogni pausa
concedendo una tregua agli occhi stanchi
che si assopiranno
cullati dalla dolce ninna-nanna.
Verde smeraldo (gli occhi e l'anima)
Se gli occhi sono lo specchio dell'anima,
la tua anima nasce in un prato di rugiada,
si scioglie al calore del sole
e si mescola alle acque zampillanti di montagna;
attraversa bacini d' intenso verde smeraldo
e si getta nei fiumi, dove il turchese
riflette il colore del cielo.
Oltrepassa anguste valli dove
il verde diventa cupo.
Poi avanza fino a penetrare le spaccature delle rocce
e serpeggiando mollemente
tra le vallate, giunge alle Montagne Rocciose.
Qui i colori si fanno preziosi,
sono lo zaffiro, la giada, il cristallo di rocca.
Ancora inappagata, si spinge oltre,
per unirsi ai torrenti che la porteranno
al mare,
dove i toni dell'acquamarina
si perdono nelle profondità del blu cobalto.
Un augurio
Le sue carte non hanno conosciuto mai polvere,
è stata assorbita dagli occhi,
trasformata in luce,
chiara, come la sua anima,
trasparente, come la sua parola,
che ha dato forma alle idee,
vita, colore,
quello che ora a lui appare velato,
ma che un giorno tornerà a brillare,
nello sguardo ceruleo, nello fervida mente.
Stellina
Mi sento una stellina caduta dal cielo.
Sono caduta domenica.
Aspettavo un incontro con gioia.
La mia cometa non c'era.
E sono caduta.
Qui giù non mi trovo.
Mi spengo. Dov'era?
Silenzio.
Passerà il Tempo, mi porterà sulla sua scia.
Intanto un 27 novembre inciderà
nel cielo una scritta.
I nostri nomi. Un anno.
Poi di nuovo..
Silenzio.
Temporale stanotte
Il temporale, stanotte.
Lampi illuminano a giorno la camera da letto.
L'attesa, la conta dei secondi,
il respiro sospeso, come un gioco da piccoli,
uno squarcio di luce, poi il boato,
un rumore costante e cupo di pioggia che scroscia sui tetti,
il gorgheggio nei canali.
E' lo spettacolo della natura,
che alza e cala il sipario, e nulla chiede.
Colori d'estate
Sono di nuovo sola,
osservo la natura e penso.
Guardo il fosso asciutto.
Campanelline bianche ondeggiano
tintinnando tra gli steli.
Fiori a grappoli gialli esplodono
come fuochi d'artificio.
E fiorellini lilla scintillano
come stelline uscite dalla bacchetta
di una fata
E osservo. E penso.
Forse una fata mi può dire
chi dividerà con me le bellezze
del Creato, gli occhi stanchi,
nostalgici, pieni di amore e di sofferenza,
colmi di lacrime e di gioia,
ma ancora una volta, soli.
E osservo. E penso.
E' il suono della vita,
della nascita, dell'unione e la morte.
E' la luce della vita,
illumina il cammino,
indica il passo,
ci accompagna nelle scelte,
sulla via.
Verde smeraldo (gli occhi e l'anima)
Se gli occhi sono lo specchio dell'anima,
la tua anima nasce in un prato di rugiada,
si scioglie al calore del sole
e si mescola alle acque zampillanti di montagna;
attraversa bacini d' intenso verde smeraldo
e si getta nei fiumi, dove il turchese
riflette il colore del cielo.
Oltrepassa anguste valli dove
il verde diventa cupo.
Poi avanza fino a penetrare le spaccature delle rocce
e serpeggiando mollemente
tra le vallate, giunge alle Montagne Rocciose.
Qui i colori si fanno preziosi,
sono lo zaffiro, la giada, il cristallo di rocca.
Ancora inappagata, si spinge oltre,
per unirsi ai torrenti che la porteranno
al mare,
dove i toni dell'acquamarina
si perdono nelle profondità del blu cobalto.
Festa Tutto era pronto, solamente il sole mancava, la tensione cresceva nell’attesa degli ospiti, ma sulla soglia un volto famigliare, il caro amico d’infanzia e la cugina, espressioni affettuose, di calma e di gioia.
Il gruppo aumentava man mano, in ultimo loro, i volti meno consueti ma più attesi per la curiosità di scorgervi un’espressione che tradisse disappunto per qualche mancanza.
Ma la quiete, la lenta pioggia, l’odore di acqua, trasmisero un senso di pace che nessun imbarazzo poté disturbare.
L’avvocato e il genio Il suo arrivo, un’ora, la partenza. Egli è come polvere di stelle scintillante, vento fresco, temporale estivo, tuono d’allegria, energia in movimento, brio, ironia, forza, vitalità, tumulto di idee in vorticosa frenesia.
Le sue carte non conoscono mai polvere, da esse molecole vibranti si sprigionano in un turbinio di pensieri, e da semplice intuizione nasce la genialità.
Se ne va con lui quel senso di torpore, dietro di sé, una scia di tangibile freschezza.
La sua ironica imperiosità tutti zittisce, ognuno torna nei ranghi serbando un gaio sorriso nel cuore; è nel suo timbro di voce un’estrema nobiltà.
Il temporale Ancora ricordo il profumo
di pioggia nell'aria,
preludio del temporale.
Dall'angusta finestrella, chinandomi,
rimango ad osservare il dolce paesaggio,
mentre un fresco venticello sfiora il viso
piegato dalla calura d'agosto.
Al sommo del poggio, tra dure e spesse
zolle, un albero solitario,
lasciato a spezzare la linea del colle.
Lungo il pendio si arrampicano, lenti, due trattori,
creando tra le onde di questo mare di terra,
profondi solchi di arida creta senese.
Il silenzio è rotto, a tratti,
dal ronzio dei motori trasportato dal vento
che si unisce all'odore di pioggia
man mano più intenso.
All'improvviso, il tuono;
nuvole gonfie e scure avanzano minacciose
al di là del colle, ma i due,
sfidando le dense nubi proseguono indifferenti
il cammino.
Onde di salici salutano il temporale
agitando manine d'argento.
Arresi, i trattori si apprestano a
tornare, varcando i calanchi
delle morbide colline.
Ora la terra secca, bevendo si tinge di scuro e
un vapore si diffonde nell'aria.
Pochi attimi sono bastati a quello sfogo
e l'armonia cala sopra ogni forma
accompagnando i due trattori
al lavoro abbandonato.
La cinciallegra Volevo portarti a vedere un pesco, un pesco di colore acceso, selvaggio, nascosto, quasi soffocato dal verde attorno. Eppure è bello, rigoglioso e slanciato tra le altre piante “volgari”. Tra i suoi rami si ode spesso la dolce cinciallegra, la riconosci dal suo squillante trillo che copre ogni altro rumore “meccanico” intorno. E’ decisa, forte, la sua intonazione sempre uguale, eppur così musicale al mio orecchio. Non la puoi vedere, ma la sua melodia ti tiene compagnia, ti infonde tranquillità e quiete e quando non s’ode più, avverti come un senso di smarrimento. Nasce così in te una solitudine e la preoccupazione che forse era l’ultima volta… Ti fai prendere dalla malinconia e dalla tristezza che l’abitudine di sentirla così vicina sia ormai svanita. Ma poi rieccola, da lontano odi la sua dolce melodia imporsi poco a poco, e la tua anima sorride, non sei più solo… Sai che lei vive lì, e se ti lascia per un po’… sei sicuro che tornerà. |