Il bacio d'una sirena Ti penserò sott'acqua legato come Ulisse e un macigno mi terrà a fondo finché il bacio d'una sirena scioglierà l'incantesimo e in superficie urlerò ai compagni fiduciosi: "Itaca può aspettare, andate!" Il bambino bello Bambinello, Bambinello devi esser molto bello, devi esser forte forte se vuoi vincere la morte. I pastori di lontano son venuti piano piano: la speranza li ha portati ma son poveri e affamati. Bambinello, Bambinello devi crescer sano e bello, fallo in fretta più che puoi con gli amici che tu vuoi. Ma ricordati che quel dì, fosse anche di venerdì, presto o tardi arriverà e la morte vincerà. Bambinello, Bambinello più non sei sano e bello: i tuoi sogni hanno spezzato, la tua vita hanno violato. Ora al povero voglio gridare: non star lì ad aspettare un secondo salvatore che ti liberi dal dolore. Lui ti guarda con tristezza, perché sa che l'amarezza non può esser consolata ma soltanto liberata. Trapasso d'un fiato il punch nel rifugio di montagna, quasi abbandonato e la meraviglia perduta, mi libro impazzito per l'aria sereno, scivola un corpo nel battito d'ali, immane fatica. Il docente Imprecava quella marea di scapestrati contro l'inflessibile Spongàno, nemmeno il conto alla rovescia lo aveva intimorito, solo quando si tolse gli occhiali per pulirsi il viso impiastricciato dell'inchiostro di un calamaio non vi fu più ragione di sbraitare bensì di ridere. da una miniera di nuvole fasci d'un sole d'ottobre dopo la pioggia cadono. Una ladra di classe I suoi capelli alla Marilyn circondavano due grandi girasoli dai semi di zaffiro che silenziosi mi fissavano come la luna piena e scorgevo avorio pregiato dalle succose fragole della sua bocca. Se la trovate - ho detto all'ispettore - ditele che m'è rimasta un'ansia più grande della pace che m'ha rubato. Sognare Fabia, sono Catullo ti ricordi quando volevo baciarti e non l'ho fatto? quando volevo toccarti e non ho potuto? quando volevo portarti via e me l'hanno impedito? Ora ti sogno tutti i giorni e nessuno può farci niente. Un libro Vorrei sfogliarti come un libro accarezzando la copertina rilegata col dito scorrere l'indice fermarmi sull'ultimo capitolo e poi richiuderlo subito. Non voglio sapere come andrà a finire. Le trecento pagine di questo romanzo d'amore voglio leggerle tutte molto lentamente.La vanità Abbassa la prepotenza dei monti la loro gelida solitudine, riempi le loro valli d'acqua falli sentire inutili. Anche lo sforzo del più eroico scalatore è sempre una battaglia per la vanità. In città Ogni tanto la vedevo sola seria ma ridente, fissandomi stranamente per un poco la temevo. Dall'angolo affollato nessun cenno mi faceva, in vita spesso mi diceva ch'ero molto ammalato. Gatta randagia Ehi, gatta randagia che mi fissi coi tuoi fari in questo viale abbuiato mentre torno intirizzito con la bici amica nel caldo letto di casa mia. Sei tu che temi o sono io? Hai uno sguardo indomito tu, piccola creatura, che attraversi la strada incurante del pericolo avendo la notte come regno e l'occasione della caccia e il tempo degli amori. Sei un felino misterioso di un destino separato che ho incrociato volentieri per non sentirmi diverso. Nebbia C'è nebbia stasera che m'imperla il vetro della macchina e ho paura tra queste strade di campagna per farla breve Ho appena ucciso un'anatra di passaggio uscita dal gruppo Solo il pensiero di te mi rassicura Non li vedo neppure i fari degli altri L'aria che respiriamo Siamo come due passerotti sul ciglio della strada che beccheggiamo umidi vermi pilucchiamo gocce di rugiada sfidando le ruote dei tir Ci illudiamo che l'agilità sia più grande della forza e intanto l'aria che respiriamo ci uccide lentamente. Polvere di stelle Mentre leccavi il gelato sotto i portici di Bologna e mi guardavi fisso pensando a chissà cosa m'è venuta voglia di baciare le tue labbra di nocciola come se uno specchio ci avesse ringiovanito. Polvere di stelle: ecco quel che siamo e vogliamo brillare sempre a dispetto del tempo che passa. Dimmi che sono stato per te un frammento di luce e nel buio ti cercherò. Plutone Se anche la terra si ricoprisse di ghiaccio o di lava incandescente o il livello del mare s'alzasse fino a ricoprire i monti o un deserto di sabbia sommergesse ogni filo d'erba tu continueresti a brillare di luce propria e mille pianeti ti danzerebbero intorno e del più lontano di loro vorrei essere un minuscolo satellite che dal freddo della sua esistenza attende ogni volta 247 anni e 7 giorni prima di scendere dal trono del suo malinconico regno e godersi uno zampillo di luce a quattro miliardi di chilometri e quattrocentocinquantatremilioni appena il tempo d'assaporare quella dolce ispirazione che tiene compagnia sino alla prossima rivoluzione. In piscina In quella lunga fila di sandali e ciabatte dai mille colori e forme allineati lungo il muretto che separa il piancito dalla piscina non ho visto i tuoi. Ti ho aspettata sotto l'ombrellone mentre un fringuello piluccava poche gocce sul bordo della vasca. Nel riflesso azzurro dell'acqua mi sembrava di scorgere qualcosa di familiare, come se tu mi guardassi senza poter parlare. Il tempo Vicino all'orologio una matrioska dal mantello rosso un foulard giallo e due intensi occhi azzurri guarda il tempo che passa sognando forse qualcosa. Oggi la chiamerò col tuo nome perché non è una ma tante e la più dolce sta con me. Mi basterebbe Vorrei essere un gomitolo fra le tue zampette micina mia così potrei starti vicino e tu giocheresti con me mi faresti rimbalzare tra le pareti m'inseguiresti per i corridoi e le stanze e io sarei contento di sobbalzare di srotolarmi sotto i tuoi occhi e anche se tu t'accorgessi che è rimasto solo un filo e che il divertimento è finito so che le tue bianche mani lo riavvolgerebbero con infinita pazienza. In treno Ti vedo con la testa appoggiata al finestrino del treno in corsa con lo sguardo di una giovane che sogna nel buio mentre il lume riflette nel vetro il volto pensieroso di una donna matura. Vorrei spegnere la luce e baciarti ma la stazione è vicina e tu ti sei già alzata. Libera Come un gabbiano che vedo molto vicino mentre la motonave si dirige verso Gabicce mi stai alla destra e se allungo la mano quasi ti tocco. Aspetti da me qualcosa mi tieni compagnia. Posso solo guardarti e appena il nostromo ci rifocilla mi diverto a lanciare le teste di saraghina che tu con una virata fulminea catturi al volo e mi ritorni vicino perché sai che mi piace vederti libera come l'aria. Arance Che bello l'inverno quando nel buio intirizzito puoi spiccare con la tua amata due arance mature. L'astro fulgente Piomba dal cielo un astro fulgente attratto dal lamento di molta gente. Splende e risplende per qualche tempo poi vola via in un solo momento. Non era venuto per stare così poco ma l'ardore trovato era troppo fioco. Si voleva brillare senza ardere dentro si voleva sognare senza essere al centro. Era solo un segno per poter capire non un balocco da dover finire. Dal vestito della notte Dal vestito della notte è caduta una stellina, nella grotta del bambino fa sorridere i pastori. La neve di dicembre scenda lenta su Betlemme, ma la mucca e l'asinello fan contento il poverello. I re magi da lontano son venuti piano piano, molti doni hanno portato, ma uno sol va ricordato, quello vero che al mondo piace: la speranza della pace. Principessa Bianche Sottili Fragili Molto curate Prendo le tue mani e le bacio una due volte e le stringo sulle mie gote come se qualcosa di tenero ci unisse e - sciocco che sono - cerco di sentirlo di provarlo sulla pelle ma è più profondo del mare più alto della montagna più alta. La ciliegina Ciao, sono la ciliegina sulla tua fetta di torta nel dì di festa, ti prego di mangiarmi per prima così ti accorgerai del sapore che ho e non mi confonderai con altre leccornie. Sentirai come sono gustosa e non ti pentirai di sembrare un'ingorda. Io sono fatta per essere baciata dalle labbra rosse delle donne bionde. Sei tutto ciò che non è Sei la notte dei miei pensieri che s'accendono d'amore Sei il silenzio della luna che mi tiene compagnia Sei il deserto di una tenda che mi fa sentire grande Sei l'abisso degli oceani dove posso illuminarmi per venirti a cercare Sei tutto ciò che non è perché nulla è come te In libreria Posso toccarti allungando una mano e scegliere fra cinque libri: il giallo dei tuoi capelli si chiama Corpi al sole di Agatha Christie, il rosso delle tue labbra si chiama Paura di volare di Erica Jong, l'azzurro dei tuoi occhi si chiama L'erede delle cose divine di Filone Alessandrino, il bianco della tua pelle si chiama Avere o Essere? di Erich Fromm. Ma il quinto libro dov'è? Vorrei che un angelo mi dicesse come a Giovanni: "Ecco, mangialo!" Unisono Accoglienza d'amori perduti ma ritrovati: pace sospirava l'attesa. Scrosciar d'improvviso acque celesti toccate le zolle sorgere fece l'incanto. Malinconia Occhi di mare zingaro cullano l'amaca dei miei desideri, nel silenzio dei suoi pensieri rivedo il ventre di mia madre e lo spazio di tutti i cieli. stanchezza breve passeggio fra canti d'uccelli nel cortile d'un ex-convento dopo l'ennesimo scrutinio, sbirciando cavolaie fra l'ombra d'alberi col vento lieve di giugno peso sulle ossa di qualche probabile santo. primi di maggio dal treno un salto spicco verso un letto di grano verde, ridendo ruzzolo nella mia ingenuità. civiltà verde che s'erge dal sasso fra i binari dell'umana fatica, segno tranquillo di una vita diversa. mattino presto spingi quotidiano custode sul dosso della vita quest'anima che pedala a fatica. Quando ti penso Quando ti penso mi riempio, come una città sommersa dalla neve, assonnato, pigro, ma di te sazio. Del mattino sei il silenzio che m'avvolge tenero, il calore d'un respiro che mi sta vicino. Mi scivoli accanto e t'osservo rapito, mi chiami alla vita col profumo del caffè, m'alzo volentieri perché so che ci sei. Sol absconditus Tra barche immobili di pescatori e stazioni del metano che rincorrono inutilmente il futuro brulica di lustrini una scia che quasi mi tocca i piedi e la vedo allargarsi all'orizzonte dove dietro il grigio d'una giornata un po' uggiosa c'è ancora qualcuno che sussurra: "Io sono qui". La speranza e poi dicono che la speranza è morta e poi muoiono paghi d'averla uccisa. Anna tu sei la Luna pallida e malinconica che illumini la terra opaca dei miei pensieri. grigio Alti maestosi stanno lì già spogli a ricevere uno dopo l'altro quei fiocchi lenti ma tenaci che promettono dolcezza e raggelano la vita. una mattina di dicembre qualcosa di strano traspare dalle tendine della cucina mentre sorseggio lentamente il mio caffè, m'alzo incuriosito a vedere quel silenzio cristallino e la meraviglia d'un manto ricopriva la città - tutto era diventato uguale... foschia di novembre alla stazione guardo intirizzito un punto crescere Uomini d'oggi Fantasmi vagano per le strade, uomini senza volto dai lineamenti perduti barcollano opachi come spinti sotto le ruote d'un crudele destino ma non è così. Vivere come una rondine che lascia i lidi antichi senza curarsi di oscure reminiscenze. Stella mattutina Stella mattutina mia compagna di vita, splendore dell'Universo, soave fragranza, prendi il timone e guidami sulla rotta di Utopia, alza il vessillo della libertà e non temere gli sguardi indiscreti. Il cannone della mia nave affonderà il pregiudizio. La forza del mare Cammino tra mitili e granchi morti che a ritmi uguali le onde d'un mare placido sulla battigia lasciano a ricordo d'un eterno esubero di madre natura che smussa anche gli strepiti d'un bambino in fasce. Persino la tristezza d'un venditore ambulante si ricompone. La fine Così poco resta della vita ch'ogni affanno pare me lo dica, la penna un foglio e due pensieri e l'oggidì mi sembra ieri. Me ne sto riposato trasognando il mio passato, ma se questo è tutto il dire son lì davvero per finire. Come Ulisse Forse abbiamo chiesto troppo alla natura a noi stessi. Dovevamo accontentarci dell'essenza e non ricercare le forme. La bellezza è interiore, la perfezione è un ideale... Ci siamo lasciati andare all'ambizione, come Ulisse. Hanno voluto persuaderci che la normalità era poca cosa, che esagerare era meglio... L'individuo si è imposto contro il mondo intero, e ora non è più padrone di nulla. Abbiamo smarrito il nostro destino, le cose facili sono diventate difficili, impossibili, e ora non possiamo più tornare indietro. Molti sono convinti che non si possa farlo, che fermarsi sia un delitto. "Bisogna comunque andare avanti" - dicono. Ma verso dove? Siamo prigionieri di un incubo, angosciati nel labirinto dei nostri effimeri successi... La nostra civiltà non ha più speranze, forse qualche individuo, non le masse. Ci siamo spenti proprio mentre pensavamo di risplendere di luce propria. Il peccato originale è diventato il peccato quotidiano, quello che trasmettiamo con rassegnata tranquillità alle future generazioni. Noi non meritiamo di esistere, forse come singoli, non come civiltà. Altri popoli devono continuare il processo della storia, verso il compimento dell'umanità. Popoli più semplici di noi, ma più genuini, più onesti con loro stessi, più consapevoli dei loro limiti, più disposti ad accettare la diversità. Popoli che non si affermano a discapito di altri. Silenzio della notte pulsazioni lunari luccichio astrale poliforme danza di foglie, è notte assenza di movimento inutile. Capitano di velieri Docile tuffar di remi a silenziosi ritmi di marinai stanchi. Obliata in destini tremuli scruta la certezza rara carcassa di legno fradicio. Inutile scena d'una candela spenta all'occhio ubriaco d'ibride avventure. Nei vuoti rancori invero galleggia l'ancora e follia e morte respira l'attesa. Spezzar l'ago magnetico all'astro carro toglier le ruote: questa è la via capitano di velieri. Lascia volo di colomba ché ramoscelli d'ulivo squarciato han già il timore, e il paradiso è là a poche miglia. Il ritorno degli emigranti Come sempre s'assopirono nelle carrozze del treno. Torpore non era l'eterna stanchezza del cuore. Dei paradisi perduti la fantasia cercarono in sogno. Inutilmente, qualcuno l'aveva già trafugata. armonia verde a sinistra in basso primo piano giallo campo di grano ciminiera e casolare compatto in alto a destra cielo azzurro limpido sullo sfondo, rallentando il treno mi ha svelato un quadro. giornata d'aprile verdi campi di grano ondeggiare impetuosi mi passano in treno. Alba e tramonto Uccello caduto in volo raccolto da mani delicate rivive. Giorni che passano non son molti e la contentezza d'essere è tanta che si muore senza cibo coll'inverno improvviso alle porte. Urbano caos Due innamorati che mano nella mano si baciano in attesa del verde e stupiti se ne accorgono e sorridenti correndo attraversano la strada sono come un fermo immagine che riporta al passato e fa amare il presente Guidare in due Posso guidare con sicurezza nelle viuzze di campagna strette da far paura con gli scoli paralleli che di notte non si vedono so i percorsi a memoria e se mi va azzardo un po' tanto nessuno controlla ma la leva del cambio quella dovresti usarla te prima seconda terza e poi ancora terza e seconda a volte la quarta spingi e rallenti sorpassi e freni finché c'è benzina non è difficile Legione C'è qualcuno dentro di me che bussa di continuo e mi chiede di guardare le strade come fossi un poeta l'inferno con gli occhi del fanciullo poi mi prende la mano che apre vecchie agende rimaste bianche e d'improvviso la penna comincia a scrivere tutto si muove da solo e come l'indemoniato geraseno rispondo a mia moglie che rassegnata mi osserva: "Mi chiamo Legione, perché siamo in molti" Epitaffio Via Ravennate era un'arteria come la via Emilia solcata ogni giorno da mille globuli variopinti monadi di metallo plastica gomma che sapevano dove andare e cosa fare Via Fabia era solo un capillare cieco come il vicolo della mia infanzia l'avevo trovato per caso e mi sono perso Il cesto della frutta Ho finito tutta la frutta anzi no m'è rimasta una banana ma questa non posso dartela altrimenti mi riempio di peli s'allungano i canini e comincio a graffiare e poi ululo forte come un lupo Vieni Quando verrai a trovarmi - e hai detto che lo farai - sii sola e stai dimessa di nessun colore vestita il candore della tua pelle il cielo dei tuoi occhi l'oro delle tue chiome scendi dal treno come una qualunque guardati attorno per desiderarmi e io continuerò - è una promessa - a sognarti. Città convulsa Sei come un gatto che con sguardo indifferente, calmo m'attraversa la strada mentre ascolto tra lamiere bollenti musica agitata Sei come il passero che pilucca tranquillo davanti alle ruote del progresso e repentino s'invola di tutto incurante Aspettami ora scendo voglio venire con te borsa cellulare persino gli occhiali lascio tutto in macchina e prendo a seguirti con la tua stessa sicurezza Ti starò dietro come un anatroccolo e non cercherò oltre l'aia ciò che non c'è La cinciallegra Solo dietro la tenda riesco a vedere la cinciallegra che mangia i pezzetti di pane sul davanzale della finestra. Mi osserva di lontano e io di nascosto. Bufalo In questo 28 gennaio non riesce il sole a rendere meno plumbeo il cielo che si confonde col mare, sull'autostrada dell'Adriatico mi tiene compagnia il pensiero dominante di un bufalo della prateria che vagabonda tra colline gemelle in cerca dell'erbetta salutare finché si perde tra le pareti del Grand Canyon e là s'acquieta... Pubblicità Se mi chiedessero di descriverla direi che aveva una pelle morbida e liscia appena uscita da un bagno turco come se mani esperte l'avessero cosparsa di nivea soft la crema idratante e delicata che protegge dalle imperfezioni della vita. Tra i ghiacci Se tu fossi nella tenda rossa di Nobili e io il capitano della rompighiaccio vorrei vederti nuda e incatenata prigioniera di un terribile drago così mi sentirei fiero d'aver ripercorso il mito più bello della storia. Mia dolce amata Da tempo questa penna scrive e benissimo è verde come smeraldo con tre piccole sporgenze di plastica molleggiata che nella punta d'acciaio assicurano la presa, vorrei aprirla per scoprire il segreto di tanta bellezza ma qualcosa mi dice che la perderei, così aspetto che finisca per riporla insieme alle altre in quel barattolo d'alluminio che è parte della mia vita. Marina presto ti spogliasti a lui che ti voleva ma lui ti voleva non ti desiderava Clair-obscur qualcuno mimetizzandosi gracida su rive di puzzolenti acquitrini nella più assoluta tranquillità Festa Mobile James Brown è morto Jimi Hendrix è morto Ray Charles è morto
In paradiso con l'arpa e il decacordo cantano l'alleluia. Post-68 nel vecchiume consunto la novità tace opprime la vigliaccheria Potenza assiologica impastocchiando pagine bianche sghignazzo nel male come un profeta moderno. Ménage à trois una secca fucilata stacca un masso in bilico, contemporaneamente quasi cadono l'uno ignaro dell'altro l'uomo e l'aquila colpita. Apocalisse Correre di stagioni uguali su cui balzano agitati stanchi amplessi. Ossa di bambini inscatolati: carne viva su catene olezzanti di prostituta fulminea viaggia verso prati d'innocenza. Lavorare macinare smussare le protuberanze umane. In questa sardonica risata di luride labbra si perdono nei misteri del sogghigno le tonsille di satana. Il ritorno degli emigranti Come sempre s'assopirono nelle carrozze del treno. Torpore non era l'eterna stanchezza del cuore.
Dei paradisi perduti la fantasia cercarono in sogno. Inutilmente, qualcuno l'aveva già trafugata. Di una bimba tolta alla madre dai ricordi trafitti i muri sorride lo sguardo immobile, appeso un dolore resta. Vecchio prete vagabondo ubriaco come una foca muoio di noia in questa lurida maledizione a dio. Satana scarpe occulte di ciclope Paradiso piacevole passeggiata di un cerbiatto senza problemi. mia moglie dietro le palpebre chiuse d'un corpo addormentato scorgo il segreto benessere che il mio cuore desidera. amarsi mani agitate di bimbi festanti per un piccolo uomo del treno. alba cuore stanco di battere in un corpo stanco di vivere il caldo di una donna sente e il suono della sveglia mattutina. primo pomeriggio odora di fieno l'ottobre color di secca foglia, il bianco mi sorride lieto delle sue grasse nuvole. spoglia di sé nebbia l'inferno che l'uomo solo cercando dirada. suoni colossi rombanti sulle strade di Timiçoara rievocano il mattino presto di casa mia. forza-lavoro sole che corri fra timidi cirri rallegri la guida ai muli della storia. Atto d'amore Un amplesso cosmico ha fecondato l'ovulo terraqueo in questo ventre d'universo. Logos spermatikos è nostro padre e soffio pneumatico nostra madre. Ora dobbiamo crescere, tranquilli, per poi nascere. La patria Perì nell'antico duello un giovane promesso alla sorella del vincitore. Sdegnata e repentina una spada troncò le inutile lacrime. La patria è un'altra cosa. Virginia Uccidendo la figlia promessa al giovane Icilio il centurione la strappò al nobile Appio Claudio. Epitaffio sulla morale bofonchiando piscia è Catullo colui che ne strafotte del bianco o del nero di Cesare Vivere bene File parallele vedo in lontananza di corpi silenziosi vicini uguali come in attesa è il cimitero di Provezza ogni volta che lo incrocio mi chiedo - se era così facile perché non l'avete fatto prima? Di notte M'incanto a guardare il rosso del semaforo all'incrocio E' così intenso che tutto prende fuoco Non solo paura ma anche forza ribellione e passione che divora Dimmi che mi ami, solo una volta, e li lascerò suonare quanto vogliono al verde Come un passero di città Circondato da ciclopi di metallo nell'incrocio che porta al casello un passero saltella incurante protetto da uno scudo invisibile alla ricerca d'avanzi di civiltà Appena qualcuno lo sfiora spicca il volo più in là e torna sui suoi passi se qualcosa è rimasto Così t'immagino nella tua vita privata Sirene Un fischio stridulo mi trapassa la mente il timore ci blocca qualcuno langue e non so dove Ho la radio spenta eppure sento il tuo canto usignolo mio che ondeggi libero come aquilone senza filo Gorgheggiami parole dolci e la catena del volante sarà più leggera Il circo Stanotte ho sognato il circo sotto casa mia ridevo mentre la vipera mi pungeva e la tigre mi graffiava mordimi donna mia sbranami e saprò ancora che mi ami La strada giusta Come arterie d'un ciclope febbricitante queste strade cavalco in sella al mio ronzino, la bussola trema nel fitto gomitolo d'incroci. "Ecco, mi dico, questa è giusta!" Era bella, attraente... ma come le sirene omeriche ammaliava soltanto. Guido con gli occhi bendati fidandomi solo dell'istinto. Natura e Civiltà Io civiltà ho fretta di chiudermi un dito nella porta e vederlo diventare blu perché le chiavi aprono e chiudono e l'unghia cade
Tu natura stai dietro spingi da sotto e ripristini riattivi le radici con calma ricostruisci
per questo ti amo perché ci sei e non ti vedo In Principio In principio era l'inestinguibile fuoco che tutto brucia senza consumare era l'energia primordiale che tutto muove e da ogni cosa è mosso di passione Correre Potessi cavalcarti in riva al mare puledra mia sentire la pelle sulla pelle e respirare profondamente l'aria salmastra Mi piacerebbe correre tra la risacca senza meta precisa sollevare spruzzi impetuosi saggiare la forza indomita di chi vuole restare selvaggia. Puledra mia il vento ti appartiene come l'anima del cavaliere. Una ladra di classe I suoi capelli alla Marilyn circondavano due grandi girasoli dai semi di zaffiro che silenziosi mi fissavano come la luna piena e scorgevo avorio pregiato dalle succose fragole della sua bocca. Se la trovate - ho detto all'ispettore - ditele che m'è rimasta un'ansia più grande della pace che m'ha rubato. Principessa Bianche Sottili Fragili Molto curate Prendo le tue mani e le bacio una due volte e le stringo sulle mie gote come se qualcosa di tenero ci unisse e - sciocco che sono - cerco di sentirlo di provarlo sulla pelle ma è più profondo del mare più alto della montagna più alta. Il tempo Vicino all'orologio una matrioska dal mantello rosso un foulard giallo e due intensi occhi azzurri guarda il tempo che passa sognando forse qualcosa. Oggi la chiamerò col tuo nome perché non è una ma tante e la più dolce sta con me. Alla stazione Alla stazione di Bologna sarebbe stato facile toccarti e con un pretesto parlarti, in quel dedalo di fili incrociati m’avresti capito, invece come un espresso sul binario opposto ti sono passato accanto. Mi sono accontentato del tuo chanel invece d’usare la leva del cambio. Exortatio minima gli spermatozoi di Adamo ti hanno generata in un mondo pieno di spine e di triboli non potevano fare nell'innocenza un'eccezione solo per te. Prima della terra lame arrugginite tolgono i peli al volto della mia vanità: così si sotterrano i morti inutilmente vissuti. La speranza e poi dicono che la speranza è morta e poi muoiono paghi d'averla uccisa. "Sarai crocifissa" Lupi dimorano nel sorriso della fiera sposa.
"Sarai crocifissa"- voci misteriose nell'angusta chiesa mormoravano.
Un bimbo che calcia nel ventre non vuole sentirsi peccato. Proiettazione Vertigine Palazzi Cattedrali Castelli incantati A capofitto Senza Pensieri
cronaca inutile precipita malessere Sperduto ansimo qualcosa di diverso cercando di captare una voce insolita fra la massa. mia figlia nel lampadario un mistero cerca la piccola mano che s'alza mentre la materna voce delle campane il suono ripete. pomeriggio d'ottobre come palpebre allusive del malessere generale mi prende nel perché della vita quest'uggiosa giornata. cimitero-macchine cubo pressato d'una vita trascorsa tranquillo riposa sui compagni del mucchio natura dalla quotidiana carreggiata contemplo per poco la verde sentinella stare imponente. settembre feritoia limpida nel cielo bombato guizza immensa. Il vento Fischia forte il vento fra la valle di Moena in questo pazzo agosto carico di freddo e di neve. Sbatte la porta contro lo stipite sibila per la stanza penetra per le ossa. Anime dannate sembrano in cerca di chi divorare. Annibale Sedici anni sono stati un attimo Annibale, ogni intelligenza ogni astuzia è volata via rapita dal tempo, non è rimasto nulla se non il ricordo di un vano e forse cattivo esempio. Spartaco Terminata è la semina ora è giunto il tempo della mietitura. Cinquantamila morti coprono il campo di battaglia più felici dei seimila crocifissi lungo la via di Capua. Missiva per Nerone Ti consiglio mio caro Claudio inventore di torce umane di contenere i complessi sessuali che angustiano la tua noiosa vita nella pittura onirica. Buon Natale, siamo in guerra Buon Natale, siamo in guerra. Buon Natale ai bambini mutilati, alle donne violentate. Buon Natale ai feriti di tutto il mondo, ai torturati e ai crocifissi, a chi ha patìto per la giustizia, a chi ha subìto la verità degli altri. Buon Natale a tutti i morti, che un giorno risorgeranno, che un giorno giudicheranno i padroni della terra, i persecutori della storia, e li condanneranno al fuoco eterno, dove solo pianto e stridor di denti sapranno perdonarli. |