Purtroppo
20/02/2017
Purtroppo io non ci credo a punizioni,
inferno, purgatorio e posti simili.
La Geenna era il luogo in cui gli ebrei
gettavano le cose impure e sporche
inclusi i cadaveri dei rei.
So bene che se tu vivi cent'anni
e in tutti questi anni sei un'infame,
alla fine ti aspetta solo il posto
dove andiamo a finire tutti quanti.
Questa é la vita, é l'unica realtà.
Credo nella giustizia ingiusta e cruda.
E lì fu Napoli!
Cosa dici tu?
Un oscuro momento
Un oscuro momento,
l'improvvisa visione
che il mondo mio intero
cambiano in distorsione.
La visione? Sei qua!
Ma si tratta di un sogno...
Attraverso l'immagine
il ricordo é tornato.
Ripescato passato
che io voglio scordare.
Perchè non sei del tutto
sparito da mia vita?
Stanca!
27.10.2016 ore 19:28
Vengo a dirti che sono seduta troppo scomoda per sentirmi ispirata o
con
la voglia di scrivere qualcosa.
Inoltre, sono stanca.
Stanca di esser donna.
Stanca di non potermi riposare quando il corpo lo comanda.
Stanca di dovermi alzare presto la mattina anche se ho dormito solo
poche ore.
Stanca di sentirmi sempre in debito con qualcuno che in definitiva non
merita
il resto di niente.
Stanca, perchè ho vissuto quasi un'intera vita in questo modo.
Stanca di aver fatto quasi tutto per gli altri e di non aver alla fine
quasi niente
per me.
Stanca di cercare, cercare, cercare, senza trovare ciò che mi occorre.
Stanca di dare dare dare, fortissimamente dare dei colpi nell'aria.
Stanca di non capir più niente della mia esistenza da schiavetta, da
servetta,
da angelo della casa senza un segno di gratitudine in cambio.
Stanca di aver solo avuto vampiri attorno.
Stanca di non poter fare ciò che veramente mi aggrada.
Stanca di sentirmi troppo spesso stanca.
Son stanca al punto di non farcela più a tirar innanzi.
E ho solo 67 anni...
Ognuno
6.11. 2016
Ognuno vuole vivere 100 anni, ma del suo prossimo non se ne cale
affatto.
A ognuno basta non pensarci mai che un giorno tutto è out, insieme al
sole.
Quel che possiede deve cedere qua, a chi gli resta indietro.
Eppure a ognuno continua imperterrito l'affanno del profitto, dei
soldi,
di Mammona, senza tregua nè riposo. "Più possiedi, più vali".
La mera filosofia un po' di tutti ormai.
Mia suocera diceva alzando il capo, e dice ancora all'età di 93 anni:
"Voglio vedere la morte di tutti". E ci sta riuscendo godendo il male
altrui.
Mia mamma, povera, affamata e sola anche durante la guerra
godeva se la gente stava bene, trovava lavoro, faceva i soldi, si
sposava.
Si augurava soltanto di fare anche lei il resto delle sue funzioni
matrimonio, battesimo dei figli, dei nipoti e infine immancabilmente
la morte in tarda età.
Ma era troppo buona, troppo attaccata al bene degli altri, quindi
soffriva
se stavano male parenti, amici, conoscenti e estranei, al punto di non
voler
più soffrirne lei stessa e a 72 anni ci lasciò. Sua madre l'aveva
fatto a soli 52,
il papà di mio padre a 60.
I buoni hanno l'empatia innata.
O imparano a vivere sotto una campana in un mondo di sogni o,
muoiono prematuramente.
Mia mamma odiava l'ingiustizia.
Per lei ci voleva il paradiso, senza dolore e pene.
Ma la maggioranza che ci circonda è puramente egoista...
Merita l'inferno dantesco.
Intuito femminile
24.07.2016
Di bufale siam pieni, di balle ancor di più.
A chi dobbiamo credere se non al nostro intuito.
Noi donne che ne abbiamo da vendere e donare,
noi non siamo al governo e, se qualcuna c'è,
vien tanto minacciata di sottostare agli uomini,
al volere dei maci (forma italianizzata di -machos-),
dominatori nati,
che deve rinunciare al suo stesso volere.
Di questo ne son certa, osservando pignola
le reazioni di femmine arrivate al potere.
Ad un apice che, come afferma il maschilista,
non compete a una donna.
E così siamo bloccate, come in ogni altro campo,
dal più forte di braccia, da violenza e ignoranza.
Perchè, dici e ridici ciò che vuoi e ti piace,
uomo tu, maschio e fallo? Solo questo sai fare:
cattiverie, le guerre, dittatura e il dolore.
Se davvero noi donne, un bel dì nel futuro,
spero assai assai vicino, ti potremo zittire,
l'umanità completa troverà la sua pace.
Quest'ultima farebbe parte del quotidiano
pel quale ringraziamo modeste, la natura e la nostra bontà
di donne forti e umane. Noi niente a che vedere
abbiamo col marziano che risiede negli uomini,
che senza i suoi conflitti esistere non sa.
L'infame
Se ti dicessi che mi fai paura con quel tuo fare da uomo duro
cominceresti a prendermi in giro e a difenderti contro l'accusa.
Ma sai assai bene che nel tuo intimo ammazzi quasi in ogni ora
qualcuno che odi, perchè sai odiare, e stesso tu te ne fai vanto
quando racconti di un tuo prozio che sedici vittime ha sulla
coscienza.
Chiaro che é morto, sepolto e in cenere, non gli puoi dire la verità
che qualche volta ti é uscita da dentro parlando con me come allo
specchio.
"Ho preso di lui, non ne ho alcun dubbio. Se non lo faccio é perché ai
suoi tempi,
uccider la moglie non era un reato, ammazzare un rivale non faceva
scalpore,
un figlio ribelle doveva sparire e un vicino molesto, senza in
flagrante,
era morto d'infarto."
Così per me, sei un potenziale, vero assassino.
Persino gli amici di tua gioventù, su un libro donatori a un tuo
compleanno,
scherzando di grosso non pesaron parole scrivendo la dedica usando il
tuo nome
accanto al cognome dello sterminatore, famoso infame gran dittatore.
C'é poi ancora un tuo vanto ulteriore che se i tuoi accoliti sotto il
regime,
ti avessero detto di uccidere i tuoi, anche a loro tu avresti tagliato
la testa
se avevano idee diverse da te.
Che aggiungere ora, io non saprei?
Ai miei lettori il giudizio finale.
Di te
15.02.2017 ore 2:50
Di te nessuno ebbe mai pietà. Il loro stomaco era sempre pieno.
Tu spesso a letto andavi senza cena. A pranzo c'era stato poco o
niente,
giusto appena a riempir lo stomacino di una femminuccia esile e
pallida
che la zia chiamava volentieri e assai spesso, scignetella (piccola
scimmia)
per le occhiaie e il viso già scavato.
Non perchè il tuo papà fosse un pigrone. Anzi! Lui lavorava giorni
interi
di sabato e domenica persino, dormendo poco, dando tutto di sè.
Purtroppo lo sfruttavano a dovere. Così portava quei pochi pidocchi
la sera tardi e mamma, che scendeva a far la spesa per preparare lesta
un pasto caldo, si accorgeva che tu, stanca e sfinita, dormivi già
all'inpiedi.
La fame era sparita, e tu volevi soltanto andare a letto e niente più.
Quante volte, sol dopo due bocconi, il palato e la gola infastiditi,
solleticavano e tu rimettevi ciò che avevi ingerito troppo in fretta.
Gli zii, i cugini stavan tanto bene, erano obesi e incrapuliti a
morte,
come potevan mai capire te?
Anzi, non ci pensavano nemmeno! Avevan tanti soldi, erano avari.
E sono quelli che vivono a lungo pensando solo ai propri, egointeressi!
Se fossi deceduta per inedia non eran fatti loro, vita loro.
Quelli che son capaci di allungare i loro giorni fino ai 90 anni,
che dico, ai cento anni, son davvero i più egoisti che ci siano al
mondo.
Fortuna o non fortuna, l'ingiustizia la odio e la detesto a inferno
colmo,
dove certo un bel giorno finiranno bruciati dal gran fuoco, per
l'eterno.
~~~
Se ti dicessi che mi fai paura
con quel tuo fare da uomo duro
cominceresti a prendermi in giro
e a difenderti contro l'accusa.
Ma sai assai bene che nel tuo intimo
ammazzi quasi in ogni ora
qualcuno che odi, perche' sai odiare,
e stesso tu te ne fai vanto
quando racconti di un tuo prozio
che sedici vittime ha sulla coscienza.
Chiaro che e' morto, sepolto e in cenere
non gli puoi dire la verità'
che qualche volta ti e' uscita da dentro
parlando con me come allo specchio.
"Ho preso di lui, non ne ho alcun dubbio.
Se non lo faccio e' perche' ai suoi tempi,
uccider la moglie non era un reato,
ammazzare un rivale non faceva scalpore,
un figlio ribelle doveva sparire
e un vicino molesto, senza in flagrante,
era morto d'infarto."
Cosi' per me, sei un potenziale,
e vero assassino.
Persino gli amici di tua gioventu'
su un libro donatori a un tuo compleanno
scherzando di grosso non pesaron parole
scrivendo la dedica usando il tuo nome
accanto al cognome dello sterminatore
famoso infame gran dittatore.
C'e' poi ancora un tuo vanto ulteriore
che se i tuoi accoliti sotto il regime, ti avessero
detto di uccidere i tuoi, anche a loro tu avresti
tagliato la Testa perche' avevano idee diverse da te.
Che aggiungere ora io non saprei?
Ai miei lettori il giudizio finale. ~~~
Voglio soldi!
18.12.2016 ore 1:50
Voglio soldi! Voglio far soldi!
Ora, da vecchia, mi vien la voglia!
Non ci ho pensato bene in passato,
ma adesso so che sono importanti.
Se in tempo e debito li avessi apprezzarti
sarei ancora in possesso di ciò che avevo:
due appartamenti svenduti male
che mi potrebbero un po' ripagare
dei sacrifici fatti a comprarli.
Mi frutterebbero due bei pigioni
di circa buoni 300€ al mese.
Perciò ora voglio in tanti modi
trovar la maniera per ricomprarli,
più fini, eleganti in centro città,
di costruzione nuova di zecca e,
perchè no, un palazzo intero
con sito e vista sul lungolago.
Devo soltanto riuscire a sfondare.
Chi vuole stringe. Chi vuole ottiene.
Lei, lui ce l'han fatta. Ce la fò anch'io!
Il treno
2008
Si ferma al capolinea.
Ti alzi col tuo trolley.
Riparte all'improvviso.
Brusca frenata.
Caschi giù con la testa.
Addio vita!
Fai bene, mia Lene!
03.04.2014 ore 2:10
Ed ecco che appare la
bimba felice.
Col suo sorriso ti
bacia e ti dice
che anche oggi ha
bevuto e mangiato,
riempito il pancino ed
ha cantato
la canzoncina del
coccodrillo
che lei considera
persino bello.
Perchè è bella lei, con
quegli occhioni
e l'espressione un po'
da gattone!
Lene ti dona ilarità,
ti porta a sorridere
ed, ecco qua
il sole caldo in un
giorno di pioggia.
Così ti ritrovi sopra a
una spiaggia
d'estate, al mare e la
vispa Teresa,
la farfalletta di
poesiola famosa,
col nome in due rime:
Fai bene, mia Lene!
Rosè
01.11.2016
Parlar di te,
descriverti, squadrarti
è un'impresa un po'
ardua senza il sole.
Tu, che se il sole non
fosse là in cielo,
avresti rinunciato
anche all'amore.
A che serve la vita
senza il sole?
Senza il calore e il
dolce suo tepore?
Non ho risposte, ho
solo una canzone
che come dici tu,
insieme al sole,
dona voglia di vivere e
incentivo
a far di più con zelo e
con costanza..
La canzoncina mia che
canto a te
ti porta estate, mare e
buonumore.
Che cosa posso
aggiungere, Rosè?
Ti amo ma mi dai tanto
dolore
quando dici che a te
bastano musica,
amici, spiaggia, gioia
con il tuo sole
non menzionando mai se
provi amore
per me là nel profondo
del tuo cuore..
Il tutto si rivolta.
Il tutto si rivolta da
un attimino all'altro
senza darti una tregua,
senza pausa nè alito.
Eri quasi sull'orlo
della disperazione
per una passioncella
superficiale e vuota,
poi in tempo hai capito
che in fondo
non ne vale la pena, nè
l'impresa.
Ama chi t'ama ma
abbandona chi non
t'ama.
"È finita Patà!" diceva
quel vicino
che infine l'atterrò la
moglie poverina.
È finita! Lo dici
adesso anche per te.
Comincia un'altra vita
di gran felicità.
Energia, forza, pace
pien di salute e amore
Amore salutare per
l'antica passione,
suonare la chitarra che
ti dà sensazione
e mai una delusione.
27.08.2010 ore 24:15
Oh! Oh, quanto a te
curioso chiederei
se tu invero aneli quel
gran luogo
che ai tuoi avi donò
natali e vita!
All'età veneranda, i
tuoi settanta,
ti sei prefissa di
tornarci alfine
per lasciarvi le penne
con le pene.
Sarà Lucca o Firenze la
tua mèta,
l'ultima ove cerchi
ispirazione,
libertà in abbondanza e
ammirazione?
Quesito quasi amletico
che lascia
al fato con una moneta
in lancio
la scelta giusta o
quella del tuo cuore.
Tenta orsù adesso, ché
quella risposta
rivoluziona in tempo il
tuo futuro.
18.11.2016 ore 00:12
Via dei Guelfi, 4
Io sono uscita
piangendo. Tu sei
entrata piangendo.
Quanto la vita è
ingiusta sì come sa
essere giusta!
Io non ci avrei mai
creduto che un giorno
si fosse venduta
la casa ove io ho
vissuto ben sette anni
di vita.
Riuscivo a parlarle di
cuore che non la volevo
lasciare.
"Ti amo, mi sento assai
bene tra queste tue
mura invecchiate".
Quel luogo piuttosto
centrale, il terrazzo,
il giardino,
l'ambiente,
mi erano ormai
familiari, non lo
potevo negare.
Un dì, dopo tanti
dinieghi, sei apparsa
tu lì e l'hai voluta.
Mi hai tolto ciò che io
speravo riuscissi a
ottenere alla fine.
E invece te la sei
comprata e io son
dovuta sparire.
Te l'ho al più presto
ceduta. A che prezzo?
Te l'eri già chiesto?
Quell'uomo che è
apparso con te dalla
prima volta al tuo
fianco
e che io credevo tuo
padre, lui non
l'avrebbe mai presa.
Ma poi, il tuo amante
ha ceduto e ti ha
persino promesso
di metterla a nuovo a
sue spese.
E proprio lì dentro ove
tu sognavi le notti con
lui,
lui lì ti ha confessato
di essersi innamorato
di un'altra e non esser
più tuo.
Ne hai fatti di pianti
e di pianti, ti sei
lamentata con me.
Io ho fatto il mio
meglio per darti
coraggio e tirarti un
po' su.
E adesso chi tira su me
che ho perso la casa
che amavo,
che i miei sentimenti
ho gettato e cosparsi
nell'aria viziata?
Son triste. Non mi è
ancora passata la gran
nostalgia
di quel luogo a cui
tanto anelo tornare.
Comunque io credo ai
miracoli, et dum spiro,
spero.
20.06.2015 ore 22:30
A
Michiko
2009
La bella di Tokio,
collega mia cara,
mi chiede ogni volta
che cosa io ci faccia
in queste due ore di
libertà,
quassù nella nostra
università.
"Ma scrivi davvero?"
Quasi, quasi non crede
che bastino solo a
disposizione
due fogli e matite per
ricominciare
con la micromagìa
qualcosa a stilare.
E non sono poi tutte da
disprezzare
le idee che ti metto lì
nero su bianco.
Credo esse abbiano
tutte uno scopo,
non solo incitare a
fare di meglio,
sia nella vita che coi
sentimenti,
ma a volte a cambiare
radicalmente
modi di vivere e di
pensare.
Così accade nel libro
di Dickens:
"A Christmas Carol",
dove un ex diavolo ora
un angelo è.
Prima di dire addio
alla vita
quelli che un tempo gli
eran nemici
poi diventati sono suoi
amici.
Sembra un finale da
capogiro
ma è solamente un
miracolo vero.
A Mafalda Di Leo
In certe notti non sai
perchè
non riesci a dormire e
resti sveglio.
Ma questa notte io
conosco il perchè.
Come nasconder l'amara
vicenda?
Quanto la vita sia
traditrice?
Mai e poi mai, l'avrei
creduto
che proprio lei venisse
colpita.
Sembrava vegeta, sana,
intoccabile,
con quel suo fare così
giovanile.
Non solo l'età ancora
immatura
ma tutto il resto,
carattere e aurea,
facean pensare che
fosse una donna
pien di salute e voglia
di vita,
d'avere ancora il
doppio degli anni,
compiuti in dicembre,
dinanzi a sè da poter
goder.
E invece la grande
nemica in agguato,
in pochi giorni se l'è
portata.
L'ha tolta a noi,
lasciandoci un vuoto
che consciamente ancor
non palpiamo.
Ci mancherà quando non
la vedremo
in bicicletta in giro in
città,
quando purtroppo non
sentiremo
l'allegra voce e la sua
risatina
accompagnata da una
battutina.
Mamma perfetta, nonnina
perfetta,
parlava entusiasta dei
suoi familiari.
Dei nipotini, in
particolare.
Aveva un buon cuore e
tutto pigliava
con filosofia, quella
del sud.
Cosa rimane ancora da
dire?
Che la tristezza è
un'altra nemica,
che chi l'amava non
dimenticherà
una persona sì cara e
umana,
che non doveva subire
la sorte
infame e crudele di
quella morte.
06.02.2013 ore 05: 20
Alla cornacchia
2014
Col sole in faccia
fò una beccaccia
a quella racchia
di una cornacchia.
Lei mi pernacchia,
se la ridacchia.
Giacchè è una vecchia
prima la schiaccio
poi la spellecchio.
Sono un maschiaccio...
Volontà
È la nostra volontà che
ci porta a fare questo
o quest'altro,
qualsivoglia.
L'importante siamo noi.
Il cervello, il cuor,
l'istinto spingono a
pensare bene
sia del prossimo vicino
che del prossimo
lontano.
Fino a quando siam
convinti di una cosa
che ci piace,
la teniamo qui
attaccata tra le
braccia e non molliamo.
Non appena un dubbio
cade da baleno a ciel
sereno
se non lo cassiamo in
tempo lo lasciam
moltiplicare.
Addio vita, amor,
lavoro, soprattutto la
salute
ne rimangono colpiti
trasformandoci un bel
po'.
Per fortuna che
riprende il cammin per
la salita
ed il sole esce di
nuovo e ci spinge a
continuar.
Non vogliamo mai cadere
con la testa ma sul
culo
che attenua tutti i
mali con due botte e
lividure.
10.11.2016 nell'autobus
ore 13:40
I
nostri
27.10.2016 ore 23:23
I nostri genitori
continuano a vivere in
noi
e noi continuiamo a
vivere in loro.
Gesti, pensieri,
azioni,
persino l'intonazione
della voce
e il nostro viso
riflesso in uno
specchio,
ci riportano a loro.
E ci chiediamo,
anche dopo decenni
dalla loro scomparsa,
se davvero ci abbiano
lasciati...
Al gatto 27.10.2016 ore 23.10
Devo ammetterlo: Mi fai impazzire!
Con quegli occhioni fissi nel vuoto
che voglion dire chissà che cosa,
col portamento da Re o Regina,
con quel coraggio che incute rispetto.
Ebbene tu, gattino o gattone,
mi fai sciogliere il sangue insieme al cuore.
Tu mi ricordi
Tu mi ricordi una vita passata, vissuta e trascorsa decenni
all'indietro.
Un momento di spinte, salite e discese
con te, sol per te, e tu insieme a me.
Non mi hai mai lasciato. Rimasta sei dentro, chè fino al mio
punto più debole e forte mi hai illuminato, svegliato,
ispirato.
Non sono più triste, abbattuto, avvilito,
come apparivo qualche attimo fa.
Ho perso il pallore. Ho il color dell'amore
scritto qui sulla fronte e su queste labbra
che or sanno ridere come non mai, san godere il sorriso,
mostrarlo alla luna, al gran sole e a te.
E te ne son grato, ragazza mia bella!
Con spensieratezza hai rubato di un uomo,
tutto ciò che possiede: la sua anima intera.
Mi sento rinato, io vivo per te.
Non andartene mai. Abbi cura di me!
Cento 21.11.2010
Cento, migliaia di volte ti avrei telefonata!
Prendevo la cornetta, subito riabbassata.
"Le mando un sms o una email concisa?
Voglio sentir che dice, scoprir come reagisce."
Ceder non è da me. Son uomo, non mi piego.
Eppur questo è un dolore, anche per me di tempra
dura, fredda, testarda.
Credimi ci ho sofferto come a un braccio di ferro,
senza una fine o tregua.
È durato in eterno ogni attimo, solo, senza di te al mio
fianco.
Mi faceva patire, colto persin dal pianto.
E adesso son tornato, combattimento amaro,
come un cane mazziato.
Di tutto ho fatto, ho detto pur di dimenticare.
Dall'amore spossato.
Sei lì davanti agli occhi se vado a riposare.
Ti sogno. Non mi lasci nemmeno un'ora in pace.
Nel sonno più profondo sono perso, agitato.
Mi sveglio ma la mente, come la notte intera,
in un baleno cede, è di nuovo con te.
Lavoro, ma il pensiero mi logora, ossessiona.
La tua grande presenza mi sembra di un gigante.
Che cosa posso fare? A chi dovrò rivolgermi?
Solo a te. E son qui!
Mandami a quel paese, oppure dimmi sì.
Acqua di fonte e vino
aspro
Scrivere e non smettere
più per ore e ore.
Sembra facile, utile
per i molti.
Ma non sempre ti fa
approdare dove
vorresti.
È come aprire il
rubinetto di una fonte
dalla quale puoi far
sgorgare acqua o vino.
A volte, senza pensarci
un istante, ti viene
tutto di botto,
spontaneo e credi di
aver trovata la
soluzione ai tuoi
problemi.
Paragonerei questo
all'acqua di fonte che
arriva a casa tua
e con la quale mitighi
felice la tua sete.
Altre volte, non sai
nemmeno da dove
cominciare,
intontito come ti
ritrovi dalla vita, dai
fallimenti, dalle
delusioni, da ciò che
ti va storto.
Ed ecco che lo senti
come vino acido in
bocca,
non ancora aceto, ma
simile.
Proprio come sta
accadendo a me stasera.
Aiuto! Ho sete! Ho fame! Soffro! Ho
paura! 28.04.2016
Perchè non ci sei tu al posto mio?
Quale sorte malvagia mi ha colpito?
Pensi, la meritavo a questa età?
Ne ho soli 6 e soffro da morire!
Sai dove sono? Al gelo, al freddo. Fuori.
I miei due genitori sono uno.
Mio padre è morto lì, in fondo al mare.
La mamma è assiderata, malaticcia.
Era finita pure lei nell'acqua.
Poi qualcuno è venuto e l'ha salvata.
A me è andata bene. Ero in barcone,
dal lato che non è affondato subito.
Ci hanno salvati in tempo, per un pelo.
Mi han gettato di peso in una barca
dove c'eran coperte, viveri, acqua.
Oh, quanto vi son grato!
Ma il papà mi manca e la mia mamma
non sa più cosa fare adesso che
ci ritroviamo qui, alla frontiera,
dove ci son soldati armati e rudi
pronti a sbranarci tutti o, perlomeno,
a non vederci più attorno a loro.
E se al mio posto ora la magia,
quella celeste, ci scambiasse i ruoli
e uno di loro, pieno d'odio e schifo,
si trovasse a provare i sentimenti,
il dolore di pelle, pancia e piedi,
che provo io in questa situazione,
come definireste il mutamento:
giustizia, parità o, bentistà?
L alegge del taglione non esiste.
Questi assassini potenziali fanno
e incutono timor, orror, terrore.
Che siano proprio loro i terroristi
che uccidono milioni di persone,
senza fare scalpore come i 30
che raramente muoiono per sbaglio?
Ebbene.
Aiuto!, Ho fame! Ho sete! Soffro!
Non hanno ormai più alcun significato.
Sono io a venir perseguitato
con i miei miseri 6 anni addosso.
E chissá quanti ancora ne vivrò?
E come li vivrò da oggi in poi...
Come quel bimbo lì, nato nel ghetto
con la sua prospettiva di soffrire
la fame e diventare poco di buono
per morire ucciso anch'io per sbaglio,
ingiustizia e odio e razzismo,
da un poliziotto il cui grande diletto
è togliere di mezzo le altre razze,
spazzare via chi a genio non gli sta.
Perchè il suo cuore in realtà è già morto
e vuol la morte dell'intero mondo.
Io sono qui che aspetto il mio destino
e mi domando incredulo perchè
non ci sia tu adesso al posto mio.
Te lo dico 26.01.2015 ore 01:02
Te lo dico. Lo devo dire.
Sei un poco triste per i miei gusti.
Voglio allegria, gioia, colore,
le distrazioni che fan bene al cuore.
Tanto, guardare in faccia realtà,
le situazioni che fanno pietà,
ti portano a vivere molto di meno,
o perlomenico, una schifezza.
Che puoi cambiare, rivoluzionare?
Quanto vorresti aiutare chiunque
ne ha di bisogno, chi adesso sta male!
Ma poi alla fine, sai bene anche tu,
che è proprio te stesso il primo qui al mondo
che ha bisogno di aiuto, e anche urgente.
Perciò, dimentica e cura il tuo cuore,
cantando ballando e facendo l'amore.
Perchè assai presto, ed è sempre assai presto,
viene l'odiata odiosa a pigliarti
per mani e piedi con la violenza.
Che immenso dolore! Non c'è resistenza...
Quando vuoi
Quando vuoi uscirne fuori,
sia per quanto valga o costi,
cerca sempre di pensare
che la vita tua è la tua,
che il tempo perso è perso
anche a scrivere "scrattate",
parolaccia appena uscita,
mia invenzione ora coniata,
per cambiare qualche cosa
che in realtà ripeti a iosa
e non fa più alcun effetto.
Esci dall'anonimato,
alza le tue chiappe e vola!
Va' un po' fuori, scorda il resto
che ti dona solo male!
Medita con l'aria fresca.
Giova a te molto di più
di un idiota deficiente
che non vuol capire niente
della tua bontà, del cuore
che ti porti in mano sempre
a favore della gente.
E anche quelli da lontano,
tu conforti con preghiere,
che poi guarda caso, a loro
beneficio si rivelan.
Prega un po' per te, tesoro,
pensa almeno a viver meglio,
a goder quel che ti resta
senza rinunciar a ciò
che ti offre gioia e calor.
10.02.2011 ore 10:10
Se 19.08.2010
Se sei a terra non conviene
esternare i tuoi lamenti
che ti atterrano di più.
Fatti invece due sudoki
o le parolin crociate
e vedrai che scorderai
su due piedi la tristezza.
Come sottofondo scegli
musichetta brasiliana
per vederti tutt'intorno
gente allegra che reagisce
anche lei con l'allegria
per scordare i suoi problemi.
E ricordati che tu
non sei l'unica persona
che patisce a questo mondo.
Anzi devi ritenerti
fortunato e avvantaggiato.
Cosa vuoi? Sei ancora in vita?
Datti un pizzico sul braccio
così te ne accorgerai.
Quanto dolore! Ma verrà il giorno
Quanto dolore! Tu che ne sai?
Non mi eri vicino, non eri me.
Ce l'ho fino a dentro le ossa e al midollo
quel che ho passato. Solo io so cos'è.
Mi duole tanto da farmi sentire annichilita,
inerme, fragile com'ero allora,
ipnotizzata dal gran terrore che mi incuteva.
Era un infame, un disumano,
che si metteva su me e il bambino
che non potevamo difenderci o spendere
una parola in nostra difesa.
E subivamo quell'umiliazione
d'esser menati e fatti del male
come succede a una ragazza
che all'improvviso, senza preavviso,
viene assalita e violentata.
"Com'eri stupida", puoi replicare
senza sapere, senz'essere in me.
"Perché non ti sei mai ribellata,
non hai reagito, non sei fuggita?"
Allora? A quei tempi?
Con le chiare minacce:
"Quando io mi arrabbio,
non vedo più niente.
Mi si abbagliano gli occhi,
son capace di uccidere"?
E poi raccontava di un suo prozio
che in vita sua avea assassinato,
ben sedici uomini e donne.
Il bimbo, ora uomo, ne ha 41 di anni
ed io ero solo una giovane donna indifesa
che per salvare il bambin dalle grinfie,
ho sopportato di tutto, tacendo.
Avendo l'orrore dinanzi agli occhi,
di ciò che suo padre potea perpetuargli,
non c'era una scelta se non di aspettare
un giorno futuro di liberazione.
Credevo persino, scendesse il Messia a trarmi in salvo.
Pregavo, piangevo a singhiozzi, in silenzio.
Perchè guai se mi avesse sentito!
Ne avrei prese altre di santa ragione!
Non so andare avanti, mi viene un malore,
allorquando ricordo e racconto dell'orco.
Chissà quante donne han subito la sorte
che è toccata a me?
Ci perseguita ovunque, noi vogliamo scordare,
ma le immagini tornano, specialmente all'età
in cui abbiamo più tempo di pensare al passato.
Quanto oggi vorrei cancellare con l'acqua o la candeggina,
l'afflissione vissuta, la crocifissione
che ogni dì mi portava ad attender la fine.
Sono sola, ed è brutto, ma l'idea di dover
fare i conti con uno che somigli all'infame,
mi fa' esser felice di questa via d'uscita tardiva ma incruente.
Auguro a quella donna che or mi sta leggendo,
di avere la fortuna un giorno e di
scappare come l'ho fatto io.
"Verrà il giorno" , ti dico, come scrisse Manzoni.
E quel giorno anelato della resa dei conti
è vicino anche a te ogni ora e buon'ora.
Se
15/10/2010
Se il buon Dio ti fa del male,
il cattivo dio ti sbrana.
Se il tuo prossimo ti schiaccia,
il nemico ti spellecchia.
Se il tuo capo sfrutta tutto,
il tuo Stato pappa il resto.
Che ti resta da sbranato, fatto male,
da schiacciato, spellecchiato,
da sfruttato, da pappato?
Non rimane niente più
di un brav'uomo, pover'uomo,
operaio o netturbino,
impiegato o ciabattino,
ragioniere o fattorino.
Guarda ben che sotto sotto
divorato hanno anche l'osso.
Altruismo (Gettata di getto)
Son sempre stata un angelo, non ho mai approfittato,
anzi ho lasciato che gli altri sfruttassero me.
Lo so che è inusuale, che si chiamano stupidi
quelli che come me si lascian divorare,
consapevoli eppure, senza reagire mai.
Ma se avessero tutti un po' di tal bontà,
non staremmo a stò punto di crisi maledetta.
Se tutti ci pensassero che stiam qui per morire,
nulla appartiene a noi.
Tutto quello che abbiamo, case, chiese, palazzi,
i posti preminenti, l'oro, i gioielli Armani o il caviale e i tartufi,
tutto è solo prestato, anche nella tua pancia.
Fra qualche ora è lì nella cloaca insieme
al panino raffermo della gente affamata!
Queste sono le cose che ho sempre sostenuto
e applicato qui nella mia vita piena.
Sì, piena di gran cuore e gran soddisfazione
che insiem a studi e scritti, ballo, canzoni e motti,
mi donan quel che tu, avaraccio schifoso,
pieno dei tuoi pidocchi e delle pulci sporche,
non godrai mai nei giorni della tua vita vuota.
Uno spicchio 27.4.2010 ore 6.30
Uno spicchio di luna
una sfera di sole
polvere di stelle
e la laguna blu.
Che cosa vuoi di più?
Ripensi ad "Avatar",
al film che hai visto tu,
come tutti, in 3D.
Vorresti stare lì
in quel mondo fatato
che viene dagli umani
in breve degradato.
Ma lo vorremmo forse
un poco noi di qua
perchè abbiam l'impressione
che vivere di là
ci faccia bene e come!
Pien di pace e calore.
Ma chissà?
Ma chissà quanto ci vuole
per portar fuori il liquore
preparato con maestria
dalle figlie della zia
che in vacanza dilettate
si son con tanti gelati
e un rosolio di ciliege
che nulla sottrae allo Sherry!?
Siam felici di provarlo
con il naso e con la lingua
su di una fettin di pane,
su spaghetti e arrosto medio,
per mischiarlo con sapori
che gli dian maggior profumo.
Io lo proverei persino
sulle trote, sul caviale .
Perchè no? Sui gamberetti
come gusto assai speciale.
L'avocado gli si addice.
Con le arance abbinerei
anche cachi e frutta secca
come i datteri maturi o i fichi di Gallura.
Dai, provate il buon liquore
con quel che or più vi addice
e leccatevi i baffetti
chè migliori non ce n'è!
Una mosca
Una mosca qualunque
in un gran magazzino
è molto fortunata.
Ha la vita facile e lunga.
Ha tutto ciò che le occorre
e mai nessuno si sogna di ucciderla.
Ha tanto spazio per sè,
vola di scatto lontano
infastidendo un altro cliente.
Ma chi vive meglio di lei?
Se ci viene in mente di paragonarci
a un insetto sì immondo
eppur utile al mondo,
possiamo concludere
che in certi momenti della nostra vita,
con grande piacere scambieremmo
i due ruoli per evitare fastidi e dolori,
momenti atroci, qualsiasi malore.
Occhipinti 18.11.2012
Io son un vino rosso
secco, corposo, vivo,
che subito ti inebria,
ti rende caldo, stanca.
Dimentichi le pene,
rilassi corpo e anima,
si paca anche il tuo cuore
che non sa più che fare,
quali pesci pigliare.
Fortuna tua che bevi
il migliore tra i buoni
dei vini siciliani:
Occhipinti, sincero.
Ma la vita è un'attesa!
L'ho scoperto da bimba quando nella mia mente
aspettavo già tanto.
Mi parlavan di scuola e di televisione,
delle ferie sù a Roma, di un grande matrimonio.
Si doveva sposare la zia giovane, Anna, e i preparativi
furono già una festa.
Che bello ricordare i vestiti da scegliere,
le scarpe, i cappellini!
E lo stesso accadeva ogni anno alla Pasqua.
Si combaciava spesso con l'evento del sole,
la nostra primavera.
Mamma scegliea le stoffe e i modelli più nuovi,
cucivano le sorelle di mamma e di papà.
Scendevamo poi giù a Via Chiaia a mostrare
il nostro nuovo look.
Era una tradizione indossar tutto nuovo
e l'attesa era bella, un sentimento vivo
che provo anche in questi attimi in cui lo stilo a voi.
Fresco, chiaro, infantile. Poi divenne un po' adulto.
Era felicità che la mia gran città sa dar a chi ci vive.
Proprio come un bambino che non vede i contorni,
che mano nella mano della sua genitrice
capisce solamente la gioia di cominciare
e di attendere quello che lo sta ad aspettare.
Alla fine
Alla fine di ogni giornata,
piacevole o nera che essa sia stata,
mi piace volare a rifugiarmi
nella pagina azzurra di poetare.
Ci trovo racconti, ci scopro dolori
insieme a esperienze sentite, vissute
un po' anche da me o da chi io conosco.
E in quelle riscopro ricordi lontani,
rivango la terra che ho calpestato,
ritrovo gli amici che ho perso per strada.
Mi sembra di chiudermi in un involucro,
nella corazza della conchiglia,
quella che intatta mi custodisce
fino a quest'ora, e mi prepara
in dormiveglia al sonno profondo
pieno di speme. Grazie a voi tutti,
poeti e scrittori cado felice
in trance della notte
che auguro a voi, a me ed a tutti
d'esser serena come una ode
di un giorno di maggio
che apre le braccia alla calda stagione
anche se fuori tuoneggia e divampa
il temporale della realtà.
Tu pittore
Tu pittore,
dipingimi il cielo mentre nevica.
Tutto schiarisci di bianco puro,
il prato si copre di luce abbagliante
allo splendore del sole
e non c'è più niente di cui lamentarsi.
Anche il gelo
avrà il candore della luce estiva
e nell'aria,
la purezza del cielo
alle grandi altitudini
ci ridona l'anima.
Poi ci sta
Poi ci sta questa
battuta un po' amara
che ti ritrova
tra ciuchi e somari.
"Il bue che chiama
cornuto il simile"
perchè non riesce
a specchiarsi in fiume.
Cosa distingue
costoro dal resto
in una camera
al buio più pesto?
Ma il pesto lo faccio
ancor nel mortaio
con l'olio d'oliva
del mio portinaio.
Me lo porta ogni estate
tornando da Sala,
suo luogo d'origine,
e che si consola
se in cambio descrivo,
a lui e famiglia,
in napoletano,
la scena col raglio
di un asino in volo
quel dì in cui il vento,
impetuoso e violento,
dal cielo su un monte
lo fece atterrar.
Da lì il famoso
proverbio del luogo
per i creduloni
ingenui e burloni:
"Lui crede persino
che l'asino vola".
Ma è accaduto,
questa è vera storia.
Ridiamo, ridiamo
Ridiamo, ridiamo, perchè ci avviliamo?
Sogniamo, sogniamo, domani partiamo,
voliamo per monti e mari lontani,
andiamo in Austrialia e non torniam più.
Nel bottom del cuor c'è il mio gran desiderio
andarmene a Perth per morir con gli occhiali
da sole e il sombrero nel capiente marsupio
di un canguro gigante.
Poi laggiù il bel clima vanta ventisei gradi
ogni giorno dell'anno e nessun porta mai
nè il cappello nè i guanti.
Per i molti è pazzesco aver queste speme
tanto fuor del comune, lontan miglia e miglia.
Ma in fondo, se pensi ai tanti cretini
che ti giocano a lotto per anni e decenni
sapendo che a uno soltanto fortuna
su centoquaranta milioni cadrà,
allora ti dico, è meglio guidare il tuo carro
laddove si vede già chiaro spiraglio di luce.
Potrà darti coraggio e farti felice
e vedrai anche sarde che mangian le alici...
Che me ne fo'
Che me ne fo' dei tuoi concetti saggi
se li hai copiati spudoratamente?
Come cacci farina dal tuo sacco
se è vuoto o a stenti ne contien due grammi?
Sutor, ne ultra crepidam, ricorda
che il passo che ti supera la gamba
ti fa sol ritrovar col cul per terra!
Per un po' di compagnia
Per un po' di compagnia
vi regalo l'allegria.
Io vi dò zucchero e miele
voi a me veleno e fiele.
Val la pena di tentare
basta essere leali.
Come me non c'è nessuno:
sono buona, onesta, dolce,
ma la vita è assai crudele,
ne approfitta come voi.
Io son grande e generosa
voi piccini e pidocchiosi.
Chi sta bene tra voi e me?
Ricavatelo da sè.
Per un egoistaccio
Certo che devi ancora
imparare a trattare
la gente che conosci
come è di dovere,
non a modacci tuoi
o a piacimento tuo,
non tenendo alcun conto,
mai dell'altrui bisogno.
Non esiste soltanto
il tuo sfacciato egoismo.
Sia parenti che amici
hanno delle esigenze.
Le devi rispettare
e saper soddisfare.
Se no vattene via
a fare l'eremita,
solo, come tu stesso
hai esternato spesso.
Cerca un'isola morta,
silenziosa e deserta,
noiosa quanto te,
dove contare puoi
tutti i passi e le ore
finchè vita si spegne
senza calore e amore.
Il poeta
Il poeta è un esaltato che dà sfogo alle aggressioni
con parole e frasi e rime.
La poetessa lo è un po' in più.
La mia donna canta
Mi piace da morire quando canti per me!
La voce ed il tuo estro mi fanno sentir bene.
Non tutti crederanno che mi doni la vita.
Quando torno stremato, dal lavor consumato,
l'energia che io sento crescere dentro me
la devo solo a te.
Io te ne sono grato e assai riconoscente,
non ho bisogno più di medicine e inguenti.
Lo consiglio anche agli altri: sceglietevi una donna
che da mattina a sera è come un unsignolo.
La vita di schifezza che molti vivon or
la possono cambiare con:
do re mi fa sol.
E chiamale stupidelle
E chiamale stupidelle queste mie due poesiolle
sol perchè non son tristi come vorresti tu!
Disgrazie e dispiaceri messi nero su bianco,
essi fan sensazione, non l'essenzial bisogno
d'approfittar di attimi tanto, tanto sfuggenti,
di sereni momenti che gli ormoni allegrotti
smuovono in fondo a noi.
Sapete tutti bene quanto assai son struggenti
quegli altri momenti di nostra breve vita.
Del domani un bel nulla, nessuno ne sa niente.
Perciò facciam svanire, molto presto sparire
la paura, il terrore, tutti i pansieri tetri,
di visioni di panico che per ognun di noi
sobbalzano in TV, giornali e media affini.
Non mi vò a prolungare, già mi sento un po' male.
"Goditi questo sole", dico a te fiore rosa.
Gioventù è passata e lo specchio è sfocato
quando ti ci rispecchi, chè i bei giorni son qui.
Restiam freschi di dentro, consoliamoci il cuore
leggendoci un bel libro che ci ridona l'animo
con preziosi pensieri.
Da dire o da non dire?
Da dire o da non dire?
Quesito enigmatico
posto quasi da Shakespeare
o da un innamorato.
Parlar, tacere o forse
soltanto mormorare
senza farsi sentire,
o mettersi a pensare.
Ma pensare un po' troppo
ti puo' fare fissare;
e con la fissazione
ci si puo' anche ammalare.
T'immagini le cose
che in realtà non sono
e cominci a soffrire
soltanto inutilmente
benchè sia consapevole
che non è vero niente.
Gesù ci dice inoltre che
è da abbondanza in cuore
che la tua bocca parla.
Perciò concludo ora:
a volte devi dire,
a volte non lo dire.
Che presa in giro!
Che presa in giro!
E non te ne sei accorto?
Tu, intelligente, furbo, raffinato,
ti sei fatto in un niente abbindolare
e adesso non sai più che cosa fare.
Non ne volevi più di bambinelli,
quattro eran tanti con la prima moglie.
Ma la seconda donna che hai amato,
senza chiederlo prima, ti ha incastrato.
Stavolta non si puo' tornare indietro,
è una ventenne innamorata matta
che lo desiderava un bel bebè
da un padre esperto e vecchio come te.
T'è piaciuta la fresca ragazzina?
E or pagale appien, volente o non
le conseguenze di una relazione
che presto ti fa andar anche in pensione...
7/7/2012
La poesia è...
La poesia è melodia
se hai orecchio per la musica
sei di certo anche un poeta.
C'era il sole
C'era il sole. Alzai le serrande e scomparve.
Come un piccolo gesto puo' cambiare tutto!
Così è per le idee.
Mentre vedi il mondo chiaro davanti a te, appare un grigiore.
Pian piano si trasforma in pece, catrame più nero della notte
senza nè luna nè stelle.
Come quando in guerra all'improvviso cade una bomba sulle nostre teste.
E non moriamo.
Miracolo? Soprannaturale? Accade.
E dopo, altrochè sole! Altrochè luce!
Essere in vita è più del sole quotidiano!
È sulla tua pelle, nel tuo sangue, nelle tue viscere, nel tuo midollo.
"Ci sono, ci sto. Ho ancora del tempo dinanzi a me.
Chissà quanto? Posso toccare, tastare, gustare, odorare, sentire,
vedere...
E chissà quanto sarà bello ogni istante, ogni attimo, ogni batterdocchio
della
mia esistenza da adesso, avendo assaporato il fiele della morte
scansata!
Grazie orripilante esperienza che fa apprezzare quello che tenevo per
scontato.
Grazie a chi a cosa, non so. Ma mi sento felice.
Sì, adesso credo di sapere cos'è la felicità:
La luce del sole mentre ti ci avvicini sempre più".
3/10/2012
Quando lo vidi
Quando lo vidi la prima volta credei davvero fosse un po' matto.
Ma non sapevo ch'era bugiardo, falso e crudele, come un selvaggio.
Ero il suo ostaggio quando menava e mi trattava come una schiava.
Me ne scappai, trovai la via per terminare la pena mia.
In quel frattempo eran passati ben venticinque di anni ingrati
e ancora oggi non so spiegarmi come abbia fatto a sopportarlo
senza reagire con uno sgarbo.
Ammetto pure che certe volte l'avrei affogato con queste mani.
Ma non potevo, son troppo umana, e lui tra l'altro era anche un porco
un parassita, un gran villano, un disgraziato da lasciar stare.
Me lo dicevano oltre che i miei, amici, compagni, persino i suoi!
Si rifiutava di lavorare e pretendeva da me che fungessi
da madre e padre pei figli nostri.
Lo feci a lungo fin quando un giorno cambiai direzione.
Ma perdonai. Come sperai che con la nuova lui si cambiasse!
Che un'altra donna lo migliorasse!
Gli parlai ancora, lo sostenei, a viver quieto lo incoraggiai,
pensando roseo, più positivo. Non feci caso che mi derideva.
Fu quando seppi che anche l'altra da lui fuggiva
o meglio ancora, che dopo usatelo, l'avea scacciato,
mi vergognai io al posto suo, gli tolsi sguardo, pietà e parola.
Indifferente mi era adesso, più miserabile e più meschino
di quando allora gli ero vicino.
Se psicopatico o deficiente vorrei lo giudichi tutta la gente
che di lui sa e pur di me.
Ma soprattutto faccia il Signore i conti alfin per quel che è
la verità o l'illusione di questa vita di confusione.
27/05/2002
Adesso
Adesso solamente
capisco la ragione
di questo mio istante
d'insonnia e confusione.
Tu non mi manchi affatto
perchè tengo il bisogno
di un amore intatto,
non di quel brutto sogno.
Io non ti ho mai voluto
ma mi volevi tu
e quando ti ho lasciato
son risalita sù
dal baratro profondo
che distruggeva il mondo
ogni qualvolta noi
ci incontravamo in volo.
Non c'eri tu con me,
vedevo ancora lui,
e stavo male in più
se mi stringevi a te.
Per questo voglio solo
restare con me stessa,
non sono più la stessa
ma sto meglio così.
25/04/2012
Credo
Credo nell'amore che
scioglie gli oceani
spezza i mari
schiaccia i monti
prosciuga i fiumi
spellecchia l'acqua
serpenta i laghi
scinde la goccia
spacca l'anima
sgretola l'elettrone
scandina il protone
sbriciola il cuore.
28/01/2002
A Michiko
La bella di Tokio, collega mia cara,
mi chiede ogni volta che cosa io faccia
in queste due ore di libertà,
quassù nella nostra università.
"Ma scrivi davvero?
Quasi, quasi non crede
che bastino solo a disposizione
due fogli e matite per ricominciare
con la magìa qualcosa a stilare.
E non sono proprio da disprezzare
le idee che ti metto nero su bianco.
Credo esse abbiano tutte uno scopo,
non solo incitare a fare di meglio
sia nella vita che coi sentimenti
ma a volte a cambiare radicalmente
modi di vivere e di pensare.
Così succede come nel libro
di Charles Dickens: "A Christmas Carol",
dove un ex diavolo ora angelo è.
Prima di dire addio alla vita
quelli che un tempo gli eran nemici
qui diventati sono suoi amici.
Sembra un finale da capogiro
ma è solamente un miracolo vero.
05/11/2009
Ich kann
Ich kann jetzt nicht einschlafen
nach diesen heißen Stunden
die ich mit Dir verbrach.
Sag mir ob Du es schaffst,
oder, genau wie ich,
die Sehnsucht spürst in Dir.
Die feindliche Sehnsucht,
die Seele, Geist und Herz,
ohne Barmherzigkeit,
in mir bluten lässt.
Ich wär die ganze Nacht
an Dir geschmiegt geblieben,
an Deinem warmen Körper
so glühend wie ein Vulkan,
aktiv, im Eruption.
Come definiresti
Come definiresti questa gente
che dopo essere stati tuoi studenti,
a volte per diversi e molti anni,
ti lascian senza darti il preavviso,
e se per strada vedon la tua faccia
ti girano la loro e fanno finta
di non averti mai e mai visto prima.
A volte sono io a corrergli dietro
per chieder gentilmente come stanno
e dargli un salutino del buon angelo.
Eppure eravamo quasi amici...
Hanno appreso con me correttamente
la nostra straordinaria bella lingua,
termini tecnici, quelli commerciali,
letteratura, le frasi idiomatiche,
ed ora all'improvviso se ne vanno
senza alcuna parola di commiato,
senza un addio plausibile, appropriato.
Ci resto male e so che non è il caso
di farmi sentir io, io di cercarli.
So che non voglion esser toccati,
non vogliono venir importunati.
La loro privacy è tanto importante,
che se li cerchi per un paio di volte
son capaci di farti anche querela.
Che strana gente forestiera e fredda!
Che diversa veduta della vita!
Noi che siam troppo umani ci restiamo
a dire poco, male e assai delusi.
Ma è così, e quasi mi vergogno
d'avergli dedicato la poesia,
nemmeno questo meritan,
credetemi.
22.09.2012 ore 14:45
Dormi sereno amore
Dormi sereno amore.
Gli occhi chiusi si muovono ancora
mentre leggo per le ballate
dei grandi del passato.
Ti affascinano,
sebbene tu non le comprenda del tutto.
Ma ecco che il sonno vince l'interesse
e ti assopisci al suono della mia voce.
Spero proprio che queste mie letture serali
ti avvincino da grande quando
leggerai da solo.
Così da renderti saggio e discreto,
colto e sapiente,
mio dolce piccolo amore di otto anni.
1985
A Tessina
Il mio tesoro dorme.
Piangeva ch'era stanca,
e adesso si riposa sognando di volare,
salire ad alta quota come un uccello in cielo.
Si sente assai felice ma non ricorderà
questi momenti belli, più che altro per me,
che la osservo incantata, estasiata, stordita
dalla sua splendidezza, della sua dolce età.
Il mondo le sta innanzi, l'aspetta ancora tutto
quel che senza sorprese a lei sorprenderà.
Voglio solo le cose meravigliose e gaie,
dolce bambina mia che di mesi ne hai sei.
Come l'uccello, il tempo inesorabilmente
se ne vola lontano e passa e ti sorpassa.
Tra poco lentamente ti vedrò grande grande,
non solo per l'età, ma anche per bravura,
perchè ne son sicura, la tua bellezza e il cuore
che ti distingueranno da tutti gli altri al mondo,
felice ti faranno.
Sei unica giá adesso, dolce, tranquilla, bella,
con gli occhi a mandorlino e la boccuccia d'or.
Non sai quant'io ti ami!
E ti ritrovo a letto col visino sul mio.
Tu mi sorridi ed io...
ti bacio con amor!
C'è chi c'ha!
C'è chi c'ha una faccia tosta
che non te la puoi pensare!
È più tosta della selce
quasi come quella tua.
Ma la tua nessun al mondo
la potrà mai superare.
Quel che hai fatto, solo tu
lo sapevi immaginare.
Sei volata sulla luna
senza chiedere se anch'io
ci venivo insieme a te.
Mi hai mostrato la tua sonda
mi hai donato dieci baci
ti sei presa sei maschioni
e non sei tornata più.
14/02/2006
Berenice
Quanto sembri felice, beata Berenice!
Su questa grande foto mi sembri una nutrice
dipinta da Botero.
Non hai angoli o pizzi, tutta armoniosa, tonda,
nulla ti sposta, resti pacifica e tranquilla
anche se sul gran naso si poggia una zanzara.
Tu l'atterri di colpo e provi se ti piace,
perchè mangi di tutto e non t'importa affatto
che il tuo compagno estetico chirurgo assai famoso,
ti ripeta amoroso che ti può trasformar.
Tu continui a mangiar colatella, intestini,
cuore, cervello e fegato del ciccio maialino
che hai cresciuto tu con orgoglio e calor.
Frittata di linguine
Quella che faccio io è una variante
che mi sta bene assai e son sicura,
se la provate piacerà anche a voi.
Le uova le risparmio e così metto
per mezzo chil di pasta, lunga o corta,
solo quatt'uova e poi di pecorino,
diciamo due abbondanti cucchiaioni,
d'olio extravergine anche due cucchiai,
sale, aglio e pepe ed il prezzemolino.
La qualità di pasta preferita son le linguine,
restan più al dente. Naturalmente
quella già avanzata può andar da ziti,
a spaghetti o anche penne.
Per dar colore, se la tengo pronta,
ci metto un mestolino della salsa,
rendendo la frittata morbidetta.
La friggo poi pian piano d' ambo i lati
e appen la crosta è d'oro e croccantina,
la lascio raffreddar. Servo a fettine.
Me la sto già gustando con la mente,
or la preparo a voi velocemente.
Scrivi!
Ho scritto sì, ma sol per un'ora
e adesso si abbatte la critica amara,
squillante, avvilente qui dentro nel cuore
e dentro la mente perché non ascolto
i saggi consigli di chi già mi apprezza
e pretende l'impegno di versi in saggezza.
Devi metterti qui, incollata al computer
per almeno quattr'ore, ogni giorno descrivere
e saper scervellarti, ristancarti e stancarti
per poter dire che, a te stessa e al tuo mondo,
sei una vera scrittrice che si dedica
tutta immolata all'altare
della letteratura senza posa nè tregua.
Ma tu sei una sportiva.
Ami le passeggiate che più lunghe esse sono,
più ti rendon felice.
Qui divisa in mentale e attività fisica
ti ritrovi in tortura se far quello o quest'altro.
Meglio ancora se invece ti prepari la cena...
Si fa presto buio pesto, siamo ancora in inverno.
Mangi una piccolezza, và a letto
e più tardi, ti rialzi e ti fai, lungo il lago tranquillo,
un giretto che ispira a stilar i pensieri
che ti frullano in testa al calar della notte.
2/1/2011
Fatti abbracciare
Fatti abbracciare,
non ci pensare.
Un bell'abbraccio
ti dà coraggio.
Se tu ci credi
oppure no,
con un abbraccio
si puo' guarire.
Ti passa calore
e profumo di fiori.
È una promessa
non solo una volta.
Prova e bisprova
ti piacerà.
Sorriderai
e di più amerai.
Quando un giorno
Quando un giorno morirò,
fra cent'anni o forse più,
non ne voglio piante e fiori,
nè ghirlande o mazzi grossi.
Vi dovreste agghindare,
o piuttosto, un po' spogliare
indossando bei costumi
caldi, allegri, sexy, sgargianti
dai colori variopinti:
gialli rossi verdi e blu.
Canticchiar, saltar, ballare
come a Rio a carnevale.
Poi gridate a squarciagola:
Rosa godi l'altro mondo
più di questo mondo qua:
va' a ballare pure là,
dove aspetti che veniamo,
ma andandoci pianino,
a continuar la festa
con la gioia e l'allegria
che tu sempre hai tanto amato
con cui noi hai contagiato.
Grazie Rosa, arrivederci
al gran "nonlasciarcipiù".
Di nuovo
Di nuovo zero zero zero zero, vuè!
È l'ora dei vampiri
o degli spiritelli
ma tu non dormi ancora
e sai che ti fa male.
Domani è un altro giorno
di stress e buon umore
ma non esagerare
se no abbassi il morale.
Il sonno giova e sana,
anche se non a tutti
piace completamente
perchè sembra di perdere
un poco della vita.
Eppur dobbiam buttarci
ogni notte per forza
nelle braccia del caro
e ammosciante Morfeo
che sol se cadi in trance
si riesce a placare
anche se fuori il tempo
infuria, sbuffa e strepita.
Chiudi porte e finestre,
tappa bocca ed orecchie,
ignora la tempesta,
imbocca la coperta e...
sogni d'oro zecchino.
00:00 24/08/2012
Come sei giovane!
Come sei giovane! Quanto sei bella!
Perchè ci soffro, lucente stella?
Come ha potuto il tempo impietoso
me sorpassare ed io non vedere
quanto pian piano mi trasformavo e decadevo?
Come un'antica città allora magna
ora in rovina, una carogna.
Io rattrappito e imbianchito
non ho più forza nè voglia di dentro,
lì dove c'era freschezza e potenza
purtroppo oggi non si alza più niente.
Io ti riguardo e ti riosservo
mia dolce fanciulla ancora intatta.
Almeno lo spero, se non per me,
per chi un bel dì per sè ti avrà...
Cosa che io non potei fare
perchè una vergine mai seppi avere.
Piu disperato che sconsolato
vo' alla deriva finchè mi arriva
l'ultima ora del gran flagello che mi divora.
04/07/2008
Questi poveri dottori
Questi poveri dottori sostenere li dobbiamo!
Vivon male se stiam sani, se di rado ci ammaliamo?
Fin al sangue i mediconi per i cronici son buoni
te li spellano a ogn'ora.
Quelli vivi fino a ieri non gli danno più profitto,
ma alla porta, stan già tanti che si stan facendo avanti.
I più giovani fan pena, per fortuna son di meno.
Sono i vecchi i redditizi, perchè avevan tanti vizi
che ora devon giustamente pagar profumatamente
i servigi, lunghe cure, soluzioni ed emulsioni.
Voi chirurghi, specialisti, voi oculisti e voi dentisti
fate tante operazioni per spillar grassi milioni
da chi non vuole accettare che poi o prima rincasare
dobbiam tutti giù alla terra come i vermi a primavera,
come ognun prima di sera.
E anche voi figli di Ippocrate in quel dì constaterete,
non possiamo indietreggiare ma soltanto sottostare
all'evento che puo' dare alla fin solo la morte.
A ciascun la stessa sorte!
29.06.2010
Amo Dostoyevsky
Amo Dostoyevsky, amo il suo "Idiota"
tale perchè folle
Amo Dostoyevsky, amo il suo minuto lungo un'eternità.
Amo i suoi personaggi femminili, sfortunati, eppur vivi.
Amo la sua religiosità che non ho più.
Amo la sua realtà così attuale, nuda e cruda.
lo amo perchè nato l'11/11 ed io il 22/2.
lo amo da ragazzina, lui mi ha fatto amare la Russia e i russi.
Alioscia, Ivan, Miskin, Aklaya, nomi familiari.
Amo Dostoyevsky ancora vivo, ancora qui, ancora vegeto.
Che genio! Che personalità! Che immortale!
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