Poesie di Marina Hator
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Leggi i racconti di Marina
Gita in montagna. (a Sara) Bella l'idea di andare sulla cima di una montagna: urlare, sentire l'eco, il ruscello che scorre, le foglie che fremono, il silenzio del bosco, la fuga dello scoiattolo, il volo improvviso, rami che scricchiolano e, mentre guardi verso il basso, sentirti parte dell'universo che accogli in un abbraccio. E tutto è pace, serenità…
Nipote si raccomanda.
L'amico fedele.
O luna, luna… La palla infuocata.
So bene come ti posso amare. |
Mio tesoro… Ben poco l'amava, lui la picchiava, sue grandi passioni: le carte e il vino, da vero strozzino niente le dava, molto voleva. Una vita d'inferno, sempre da sola, ma dopo morto, che grande onore, tutti i giorni un fiore gli stava a portare e lo andava a trovare. (Tra gli strani incastri dell'amore c'è l'accoppiata del sadico con la masochista, sono funzionali l'uno all'altra… Che sia amore o funzione?)
Perdete ogni speranza o voi che entrate.
Le buone maniere.
Le precauzioni. |
Accidenti, perché?
All’uomo che amo
Dramma della libertà.
Il piccolo in valigia
Tre ingredienti
La scatola di spaghetti n. 5 La speranza
Ad un amico ancora innamorato
I baci |
Paolo e Francesca (A colpi di grancassa come in manifestazione…) Protesto con Dante, condanna gl’amanti, li danna nei tempi… E’ solo l’amore che gioia sa dare e vita solare. Non dura condanna, sia data a Francesca, ma lode e festa. Credeva sposare un altro signore, oltre all’inganno si becca un racchio… Il fratello era meglio, lei se lo piglia, altroché il libro! L’amore cercava? Non ha fatto la “brava”? Che dir del marito? Che tipo compito… Francesca, “poretta”, che grande fregata si è ritrovata per una scopata.
Risposta di Dante Francesca dall’inferno
Dall'Apocalisse a noi...
Parla il piccolo della madre giustiziata
Il sesso coniugale
6th August 1945: bella o non bella? |
I draghi. Nel buio piccole luci scendono, tanti colori che splendono, illuminano una grande, rotonda libreria, che paura, mamma mia! Sembra il cunicolo di un pozzo maledetto, più grande assai nell’aspetto. Tutto d’improvviso si rischiara di luce bianca, forte e chiara. E’ il regno dei draghi prendono l’animo come maghi, tanto ti danno o portano via, asserviscono con la loro malia. Il drago rosso, ecco, arriva, è fatto di rabbia, cecità, follia. E’ sordo, cieco, non sente amore, se vedesse la luce, sai che dolore?
Il drago verde ricorda un prato,
Ed ecco arriva un altro drago,
Solitudine è forse il drago più brutto,
Quando arriva il drago dell’amore
Più sublime e di diverso amore
Se questa storia ti ha un po' stufato,
Come non citare il drago del potere
Vicino a lui sta il drago del denaro,
C’è poi un drago molto amaro
Un altro drago contempla i vizi capitali:
C’è poi il drago delle speranze,
Non manca certo il drago delle supposizioni,
Un altro drago molto feroce
Arriva planando il drago delle fissazioni,
Tutto concede il drago Generosità,
Altrettanto letale è il drago della modestia,
Se arriva il drago della maldicenza,
Un drago da non dimenticare
E’ la Sottomissione, grande signora,
A braccetto gli sta il drago dell’opposizione,
Un altro drago che fa molto male,
Arriva alfine il re dei draghi,
Sperando che ognun possa il suo drago lasciare,
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Il mio cane. Quando il gatto bianco spirò per macchina pirata, la mia vita è cambiata. Con la figlia piangente al canile sono corsa immediatamente. Una cucciola tutta orecchie e assonnata mi ha conquistata. La madre era piccola e non ho indagato il padre chi fosse stato… Man mano che crescevi il dubbio è aumentato: Labrador o lupo deve essere stato… Ho pavimenti azzurri per essere più vicina al cielo, di peli neri sono coperti come un velo. Ciabatte, spazzole e arredamento rosicchi e distruggi con compiacimento, anche Internet è saltato quando il filo hai tranciato… Eludendo la mia sorveglianza una cultura ti sei fatta mangiando libri di ogni lingua all’ora adatta e siccome sei raffinata i rilegati in pelle ti sei rosicchiata. Anche il mio computer ti ha interessata e la zampata sulla tastiera l'hai infilata. Che dire dei panini con l’acquolina preparati? Con un balzo e due colpi di zanne li hai trangugiati. Intanto io ti guardavo a bocca aperta pensando che devo stare sempre all’erta… Avevo un giardino con fiori multicolori: una discarica è diventato e pieno di fori, buche così profonde da stramazzare, i fiori, no, non starli a mangiare! Anche lì non fai preferenze: di boccioli e foglie noto le assenze. Sento il tuo passo elegante e snello, intanto mi si rizza ogni capello… Siamo uno spettacolo quando ti porto a spasso: tu che voli e corri come un razzo, io che ti seguo coi pattini a rotelle, non riesco a tenerti dietro dal tanto sei ribelle. Solo con mia figlia sei più delicata, ma qualche leccornia gliel’hai rubata, dopo te ne vai impettita, la coda ritta, tutta divertita, mostri i denti e forse sorridi con quei canini infidi… Nonostante i guai che mi combini, ti adoro cagnolina dei miei sospiri. Quando torno dal lavoro le feste che mi fai sono un vero tesoro. Penso che fra poco parlerai con tutti i versi che mi fai. Quando pieghi la testina assorta per quel che suono di qualche nota ti faccio dono, gli acuti, no, non li posso fare, ti metti ad ululare… Quando mi infilo a letto, ahimè tardi, per riposare, un orecchio mi vieni a leccare, è una manovra da vere esperte per infilarti sotto le coperte. Ti adoro cagnolina dei miei sospiri anche se mi dai questi martiri.
La tua famiglia…
Alla nonna più cara. |
La ghirlanda. Affido anch'io al fiume la mia ghirlanda, è piccola, profumata, con tre rosse candele accese: una per la pace, una per l'amore, una per la speranza. Suono forte perché anche lassù mi possiate sentire... Bambini che non ci siete più, bambini che ci siete ancora, uscite allo scoperto, di giocare è l'ora! Diamo inizio alle danze, tra passato e presente fantasmi e carne vera, la speranza non è una chimera, lei regina può darti nuovi amori, la pace in te e con te sulla terra intera.
A mia figlia.
Enrico VIII. |