Il pianista
scritta sulle note di “Luna” di Giovanni Allevi
In questa casa buia
dai muri polverosi
e dalle finestre sbarrate
il pavimento scricchiola sotto i miei piedi
mentre mi avvicino
ad un suono lontano
che sembra provenire
da un altro mondo.
Continuo a camminare
lentamente i miei piedi scalzi
toccano ad uno ad uno
gli scalini freddi
percorrendo uno spazio interminabile.
Le note sono sempre più vicine
ed ora comincio a sentire il calore
di questa melodia malinconica e dolce.
Poi i miei occhi finalmente lo vedono
intento con le sue meravigliose mani
a sfiorare quei tasti bianchi e neri
di un vecchio pianoforte
che giace in un vecchio salone polveroso
dove solo qualche raggio di luce raggiunge il mio pianista.
Lui non si volta
intento a far scorrere quel dolce miele
mentre a me sembra che quella melodia
sia sempre stata mia.
Mi avvicino a lui ancora un po’
cerco di sfiorargli i capelli
ma le mie dita non percepiscono nulla.
Ancora provo a toccargli la spalla
ma ancora m’imbatto in materia inconsistente.
Allora mi siedo davanti al pianoforte
mi accomodo nelle sembianze del mio pianista
metto le mie mani nelle sue
e le mie dita cominciano a suonare
con lui
la nostra canzone.
Dentro di lui il mio corpo si dissolve
e ancora per un po’ continuo a suonare
quelle note che conosco solo tramite lui
l’unico a saper interpretare
quello spartito segreto
che giace nella mia anima.
Un’ultima nota ancora
un’altra
ed io rimango
incredula.
Sola con me stessa.
Le nostre stelle
Vive la mia stella
nel cielo lontano
che accoglie il mortale nell'infinito.
Vive la mia stella
ma ci sarà una fine:
finché la mia speranza
alimenterà la sua luce
qualcuno saprà riconoscere me
anche oltre la nebbia dell'inganno.
La disillusione spegnerà le nostre stelle
sempre meno luminose
sempre meno conosciute.
Alzo gli occhi al cielo
e non vedo niente.
Su scale infinite
poche anime tentano ancora
di salire.
Alzo gli occhi al cielo
e capisco:
l'uomo ha dimenticato
quanto è bello sperare.
Inchiostro e idee
Un impulso che arriva da dentro
che attraversa i nervi e arriva alla mano
che comincia a scrivere
comandata da una forza sconosciuta
che la guida verso luoghi che non conosco
e non mi è dato di sapere
verso cosa mi sto dirigendo
perché lo devo scoprire ad ogni passo
verso quella meta misteriosa
che in realtà è già racchiusa in me.
E rileggendo
non saprei dire se è davvero la mia
penna
quella che ha impresso quel percorso
fatto d’inchiostro e d’idee
su quel pezzo di carta.
Soffia il vento
Soffia il vento
soffia sui nostri cuori
che fanno fatica a risvegliarsi
da questo letargo
che dura da secoli ormai…
Soffia il vento
e scuote i nostri pensieri
che come foglie si staccano dai rami
– che le tenevano al sicuro dal mondo –
e vengono sparsi non si sa dove
verso mete sconosciute eppure note.
Soffia il vento
ancora una volta
e ci trascina gli uni verso gli altri
cercando di avvicinarci un po’
– solo un po’, per restare in contatto con chi ci è vicino –
ma siamo come poli opposti
che più son vicini e più si allontanano.
Anche il vento ormai si è fermato:
è stanco di soffiare
sulle nostre anime mute.
Il bacio
ispirata da “Gli Amanti” (1928) di R. Magritte
Dietro un velo
nascosti
i nostri volti
tendo la mano
e trovo il tuo viso.
Non conta più nulla:
dietro il velo dell’apparenza
resta solo
-indissolubile-
il nostro bacio.
Mes yeux
Je me suis enfermée dans ma poésie
dans mes vers
dans mes rimes
Je me suis enfermée
moi et mes rêves
et j'ai tout caché
ici, sous mes paupières
dans mes yeux grands
et marrons
comme l'infini de leur profondeur
Il y a tout un monde
de fables et réalité
dans mes grands yeux
mais personne ne veut y lire
Personne ne veut les regarder
Sei
Come acqua scorri dentro di me
e come linfa mi nutri
Pallido sole delle mie giornate invernali
sei
e di luce ombrosa risplendi
Inciso sotto le mie palpebre
dove posso vederti
nei momenti più dolci
Sei una stella lontanissima
invisibile per chi guarda con gli occhi
e sei follia
per come guidi la mia penna
tra le più estreme emozioni
Come un foglio strappato non è più
questi versi senza di te non sono poesia
ma solo parole che si fondono
e perdono ogni significato
Ottobre 2008
3°classificata nella sezione “Giovani” del
concorso di poesia “Quantarte è anche parola”
Tra il giorno e la notte
Belle parole che suonano male
splendide note stonate
è tutto quello che questa penna riesce a produrre:
il pianto più triste
l’abbandono più sofferto
la violenza più efferata
non sapranno mai
parlarti
del vuoto che ora
io sento.
E finché il nulla avrà la mia anima
la volontà non sarà in grado
di sopraffarlo
Seducente demone interiore
la cui forza risiede
nell’incomprensione.
Ma ancora vorrei scrivere
e dalla musica lasciarmi accompagnare
per quanto inutile
e per quanto incompresa
il demone che è in me
non mi ha ancora privata
del desiderio di volare.
Se vivere è morire
voglio trascorrere quest’esistenza
raccontando
cosa significa
restare eternamente sospesi
tra il giorno e la notte.
Maggio 2009
1° classificata nella categoria “giovani” del concorso “Le Muse – Pisa 2000”
[senza titolo]
Ispirata all’opera :
Joseph Contini
Le Château de La Napoule
1877
Perché dare tanto spazio al cielo
coi suoi batuffoli bianchi
in un immenso sfocato.
Perché non elevare quel verde
oltre l’infinito
innalzare l’uomo
oltre il dovuto.
Nella sua imponenza
con le sue fatiche
nonostante la bellezza
il cielo sarà sempre più blu
di questo mare
le nuvole sempre più bianche
di questa neve
la sua luce sempre più splendente
dei nostri occhi.
Cenere invisibile
Quel dover dividere
le mie due identità,
mostrando al mondo
solo l’intensità di uno sguardo,
celando il fondo di un universo
fatto d’interminabili versi e
indescrivibili emozioni
e provare l’alone della diversità sulla
propria pelle,
lasciandosi carezzare dall’incredulità
per ciò ch’è impossibile comprendere
e sui miei occhi la stanchezza
di un vuoto immaginario
nell’ombra di una figura
che pian piano perde forma
e si dissolve in cenere invisibile.
8 Marzo 2008 Premiata nel
concorso "Le donne pensano, le donne scrivono"
(III classificata nella sezione poesia)
Pubblicata nell'antologia "Le donne pensano,
le donne scrivono"
Mi dissolverò
Mi dissolverò
cenere nella cenere
nell’aria leggera
e inconsistente
nelle acque che scorrono
su questa terra
e sarò atomo
tra gli atomi
prima di sparire
un po’ nelle nuvole
e un po’ nel mare.
Anime senza meta
Piove su di noi
corpi vaganti per i campi
della nostra vita
vulcani senza storia
forse spenti o mai svezzati.
Piove sulle nostre anime
risolute nello scegliere
il cammino più tortuoso
in una selva dantesca
di luci e di ombre.
Non ci fa più paura
il ruggito del leone
né il rosso degli occhi della lupa
la pioggia,
che sferzante ci colpisce e ci rallenta,
ci fa male
ci fa paura.
Millennio di nuovi sogni
di nuove angosce
siamo sempre noi
cieche anime senza meta
anche se non ci riconosciamo più
nei nostri errori.
[senza titolo]
Qualcosa vibra dentro quando le guardi
Suscitano in te delle emozioni inspiegabili
quando si muovono
Vorrei che con me fossero come quelle
dello scultore quando accarezza con affetto e
con orgoglio la sua opera ultimata
Le sue mani hanno qualcosa di poetico
Una nuova Cenerentola
In un castello
un giorno
in un'ora
la lancetta segnava le dieci
e lei non voleva andare
avrebbe voluto
- ah! se avesse saputo! -
come una farfalla
scintillare e volteggiare
tra le sue braccia
tenere tutte le sue attenzioni per sè
non voleva pensare a nulla
che non riguardasse quella
dolcissima sera
in una casa
un giorno
in un'ora
la lancetta segnava mezzanotte
e lei aveva dovuto andare
avrebbe voluto
veder gli alberi fiorire tutto l'anno
che l'obiettivo non si fosse spostato da sè
ma la farfalla aveva sciupato i suoi mille
colori
e ormai non avrebbe più scintillato o
volteggiato
per nessun'altro
e in quel suo piccolo cuore
aveva negato.
C'est à toi que je pense
C’est à toi que je pense
tandis que je sens
que ce n’est pas ma place ici
que je voudrais
m’écrouler en larmes
que j’aurais envie
de casser tout ce que je trouve devant moi.
C’est à toi que je pense
quand l’orage reflet
le monde que j’ai en moi
quand mes yeux voudraient seulement se fermer
et mon estomac se rebèle
et se révolte
quand je ne peux que baisser la tête.
Et tout de même
je continue à écrire dans cette langue
inconnue
et tout ce que je peux faire
est penser à toi.
C’est à toi que je pense
dans le bien et dans le mal.
Dans la solitude de mon coeur
c’est à toi que je pense
dans mon lit le soir
il y a seulement
l’image que j’ai de toi
devant mes yeux
dans mes rêves.
Le Père Goriot
Chères Demoiselles
et chers Messieurs
je voudrais parler
maintenant
de l’histoire d’un homme :
oui !
c’était seulement un homme.
Un homme qui a vieilli
en donnant toute sa vie
pour deux jolies filles :
l’aînée s’appelait Anastasie
l’autre était Dauphine.
Dans un monde
où l’argent achète tout
je voudrais trouver parmi vous
quelqu’un qui ne donnerait un petit sous
qui ses enfants n’auraient reçu.
Dites-moi
vous, qui le savez,
si c’est juste de consacrer
tous les efforts d’une vie entière
pour le bonheur de deux demoiselles.
Et que quand elles auront grandi
on leur donne un bon mari
pour qu’elle aient de beaux cadeaux :
vêtements, bijoux, coiffure et jamais de travaux.
Oui, parce que
c’est moi, leur père
qui a travaillé
à travers les mers
de farine et de gens
qui achetaient avec l’argent.
Et quand du vélo
elles sont passées à la voiture
j’ai vu se délier
mon coeur dans du lait.
« Qu’est-ce que j’ai fait ? »
« Qu’est-ce que j’ai fait ? »
Je me demandais
mais je n’ai jamais renoncé.
Ja n’ai pas voulu admettre
que comme père j’avais échoué
et que mon sang n’était pas assez
s’il leur fallait aussi
nourrir les maris.
C’était donc
une histoire longue
celle que je voulais vous raconter,
mais désormais
ce n’est pas la peine de me plaindre :
les beaux jours sont passés
et avec eux ma peau brûlée
par le soleil d’un temps qui fut
et qui maintenant n’est plus.
C’est quoi, donc, que je voulais ?
Si mes petits choux
se trouvaient bien avec leurs bijoux
et leurs palais les accueillaient
comme deux Princesses :
c’était pénible ma tristesse !
Mon seul peché a été donc
de les avoir aimées trop.
Maintenant c’est à vous de me juger
mon Créateur a déjà décidé.
Je m’appelle Goriot
et tout le reste
est poudre au vent.
[senza titolo]
... E le ore scorrono
le immagini si susseguono
ma dentro di me
ce n’è solo uno
un pensiero costante
sei tu
nei miei sogni
e nel mio cuore
non so spiegarti come
ma sei sempre presente
ed ogni volta amore
ogni volta
penso che
solo da te
non mi aspetto mai nulla
ma ricevo sempre qualcosa.
Speciale come te mai
nessuno mai
ha occupato la mia mente
di più
e di più
e amerò sempre
il tuo modo di amarmi.
La voglia di te
Piccole gocce che scendono sul mio corpo
salate
pungenti
m’incollano a te
si fondono col tuo sapore
ci uniscono
e mescolano il nostro odore
calde e appiccicose
sulla pelle bruna
di un’estate afosa
in cui tutto osa
e ancora avere
le tue mani
morbose di piacere
assuefatte dal mio calore
e sentirti sospirare
sopraffatto dalla passione
e i baci
immensi
interminabili
infinitamente dolci
e ancora una volta
la voglia di te.
Thank you
Thank you
for all the times you made me laugh
and maybe
also for the times you made me cry.
Thank you
for all the sweet words
for making me feel
alive
for once in my life.
Thank you
for the way you loved me
like nobody else did
and for waking me up
when I was asleep.
Thank you
for making my heart beat
faster and faster
every time I heard your voice
every time I got your kiss
every time I felt your touch.
For all this
and so much more
I just wanna say...
Thank you.
Storia di una vita
Camminando per le strade della mia vita,
mi sono ritrovata sola,
nelle onde di questo mare,
fra le fiamme di questo inferno.
Ho visto il sole salire e calare,
la luna scappare,
ma non mi sono arresa,
tutto ciò mi è rimasto eguale.
Ho camminato su sassi e strade asfaltate,
nel fango e sui tappeti rossi.
Ho lasciato che le mie labbra
venissero irrigate dall’acqua della fonte
e da quella dei calici di cristallo.
Ed ho amato tutto
e ho vissuto tutto
ed ogni giorno ho cambiato vita
ed ogni volta non ero io
e ad ogni passo ho perseverato.
-Settembre 2006 - Pubblicata
nell’antologia poetica della XXVIII edizione
del Premio Nazionale di Poesia “Antica Badia
di San Savino”-
L’amore attraverso i
secoli
Le tue dita
sfioreranno il mio viso
come filo di seta
e saranno guidate
dalla passione e dall’indomabile amore.
Ed io mi lascerò carezzare
e sarà ogni giorno più dolce.
Il tempo assassino
ci terrà lontano,
ma secoli non potranno cancellare
quello che noi due
abbiamo saputo creare.
-Pubblicata nell'antologia
poetica "Dedicato a ... poesie per
ricordare" (Aletti Editore)-
Involontario
Leggera nel vento
mi lascio dalla corrente trasportare.
Soffia
spira
semplicemente sussurra al mio orecchio
ciò che nessuno saprebbe dire
ciò che nessuno può provare.
Libertà.
È questo che dolcemente bisbiglia,
con voce soave,
senza lasciarmi scelta:
lo devo seguire.
-Novembre 2006 - Pubblicata nell’antologia poetica “Poesie
del Nuovo Millennio vol. IV” (Aletti Editore)-
Romantica
Queste labbra
aspettano di essere baciate
con la delicatezza
di una goccia di rugiada.
Queste mani
aspettano di essere sfiorate
con la possenza di un gigante
e la dolcezza di un bambino.
Questi occhi
aspettano di essere ammirati
come si ammira una farfalla dai mille colori.
Questa pelle
aspetta di essere odorata
come lo si fa con una rosa appena sbocciata.
Quest’anima
aspetta di essere avvicinata
con dolcezza e calore
con paura e...
forse anche dolore,
ma con la certezza
che sarà subito amore.
-Dicembre 2006 - Pubblicata
nell'antologia poetica "Habere Artem vol X"
(Aletti Editore)-
La mia avventura
Voglio morire
nelle tenebre arrivare
e poi lì voglio nuotare
fino all’infinito della terra
il mondo scorre lento
il mio cuore non ci arriva
la canzone che risuona
occupa i pensieri
sera di mezza estate
fuochi dei balocchi
stelle che portano fortuna
e la mia vita è già passata
volata sulle ali di un gabbiano
il forte tuo vivere
non me lo ha impedito...
Io, sono qui
Vorrei esserci per vedere le albe ed i
tramonti
Voglio esserci per poter vedere il viso di
ognuno
mentre osserva la vita scorrere
Io ci voglio essere per vedere il mondo
che non ho mai visto con questi occhi
Vorrei esserci per ascoltare i suoni, le voci,
la musica
per vedere gli spettacoli della nostra vita
per sentire il mio cuore battere all’impazzata
di fronte a un’emozione
Voglio esserci per vedere la luna che nel
cielo appare
quando si fa sera e le stelle luccicare come
lucciole dorate
Io ci voglio essere per sentire in me miseria
e ricchezza,
povertà ed abbondanza, ingenuità e corruzione
Vorrei esserci per chi ci tiene e guarda a me
con amore
Voglio esserci per sentirmi persa e poi capire
Io ci voglio essere per vedere la luce ed il
buio
Io ci sono!
E rimarrò qui per averti, per pensarti e per
amarti...
-Poesia premiata nel Concorso "Premio
Nazionale di Poesia Tronto"-
Un
amore da sogno
Alcun altro uomo
avrà labbra sulle mie
o mano sul mio corpo
senonché amor non sia
e passione eterna sempre.
D’alcun altro uomo
occhi guarderò come i tuoi
o cuore ammirerò come il tuo
ché la luce non riesce a illuminare
sì come te solo illumina.
Alcun altro uomo
saprà esserti eguale
perché amore è passione
e amore sempre...
-pubblicata in Maggio 2006
nell'antologia poetica
Verrà il mattino e avrà un tuo verso (vol 3)-
La cosa più dolce
È una poesia
una goccia di vento
volata via
qualcosa di dolce
di intenso
che potrebbe paragonarsi
al profumo d’incenso.
Ricorda la notte
e le stelle
e la Luna piena
brillante come il Sole
quando arriva la sera.
È un’emozione
forte dentro al cuore
che piano occupa la mente
e poi svanisce indifferente.
La poesia,
la ritrovi negli occhi di un amante
che guarda il cielo sognante,
la puoi vedere tra la gente
canticchiando un motivo divertente,
oppure puoi sentirla
dentro il cuore di una madre
mentre tiene tra le braccia
il suo bimbo ancora in fasce.
-Premiata nel concorso 8° premio nazionale Albano, Greggio,
Oldenico-
Panorama
Verde il colore
fuori al mio balcone
marroni i tetti
e nessuna canzone
blu dei suoi occhi è la tinta,
più non brucia
dentro me la passione.
Di fronte a uno specchio
mi voglio guardare
le tue dolci fattezze
più non voglio vedere
l’unica cosa che ancora resta da fare
è quest’anima sofferente
provare a svegliare.
Ridi ancora tu
ed io penso
che fors’io non sento,
ma tu ancore vivi
in questo verso.
La realtà che stai vivendo
Ali!
Ali azzurre
che nell’aria ondeggiano
veloci si muovono
e poi si stendono.
Magari scendono
magari salgono.
Ali migratrici
che chissà cos’hanno visto
a che cosa hanno assistito
quale crimine commesso
o eroe travestito.
Ali che continuano a volare
veloci
infinite
e non si stancano mai
come se nulla le potesse fermare
convinte di ciò che stan facendo
cercando un mondo nuovo
vivendo con un progetto
e accogliendo cordialmente
servo e padrone
perché tutti...
BUUM!
è arrivato il cacciatore...
Dialogo fra amanti
O cara fanciulla
le tue note mai mi potranno toccare
sì come la tua voce sa fare.
Ma solo sappi
se un giorno mai mi dovrai ricordare
il mio nome non saprai fare.
Dolce fanciulla ti conosco,
ti rammento, soltanto dentro
dove occhio umano arrivar non può
dove cuore umano gestirsi non sa.
Il tuo viso candido mi ha illuminato
sì che nemmeno più riesco
a guardar altro.
O caro mio amore, le tue dolci parole
mi hanno stregata
sì come nemmeno la mia immaginazione
poteva pensare.
Cosa mai potrà averti tanto illuminato
del mio docile cuore?
Tutto ciò che di bello può avere
è solo l’amore
che per te è disposto a provare.
O caro mio amante
se mai un giorno ti potrò incontrare
di una cosa
non mi potrò dimenticare.
Il tuo caro nome forse non ricorderò
ma il tuo immenso amore
a nessun altro eguale
naturalmente riuscirò a rammentare.
Questo sentimento
nelle note ti scrivo
sicché non dimentichi
il tuo enorme dono
e una cosa sola spero:
leggendo queste mie parole
forse la mia voce
alla mente ti potrà tornare.
Addio fanciulla...
Addio...o mio amante...
Sogno d'amare
- parte 1 -
…E riprendono a cantar
le voci del mio cuore
e continuo a sentir
la stessa canzone.
Quanta gioia rattrista
il mio povero cuore,
dispiaciuto di nuovo
per un sogno d'amore.
Dispiaciuto,
che dico?
È felice e tranquillo
perché mi diverte
questo amore indifferente.
Questa storia, ti dico,
è come un libro bruciato
un libro che in fondo
non mi è mai stato regalato.
Quanto amore si può provare
in una sola notte,
in un solo sogno
che non farà più ritorno.
Quel sogno che sento
e che non va mai via,
che fa provare al mio cuore
una felice agonia.
Oggi è felice
ma domani chissà,
forse il mio cuore
un po' soffrirà.
Questa dolce melodia
richiamo al tuo nome,
affinché possa seguirti
in ogni dove.
Sogno d'amare
- parte2 -
Sono qui...
Il momento che aspettavo
è arrivato.
Temevo,
sapevo che prima o poi te ne saresti andato.
Ho vissuto con il cuore in gola
contando ogni secondo
nella triste consapevolezza
che mi avresti lasciata.
Non era amore,
piuttosto un sogno,
ma darei di tutto
per poterci riprovare,
per riviverlo ancora una volta.
Una volta ancora
ti voglio incontrare
e platonicamente amare
le tue labbra baciare
e da te lasciarmi coccolare.
Già sapevo
come sarebbe andata a finire
ma almeno addio
ti vorrei dire
perché tu possa ricordare
quell'attrazione fatale
che quel giorno ci ha fatti incontrare.
La mia favola
Questo avevo sulle labbra di dirti.
Non potevo.
Complicato amore
che si prova dentro.
Questo avevo sulle tue labbra da leggere.
Non riuscivo.
Quel che più può nuocere
nel cuore indifeso
è la tua voce
fresca e soave
di cui capir non posso
quello che dice.
Sentimento profondo provato nell'anima
quel che tu non capisci
amor mio.
Guarda dentro nel tuo cuore
o uccello viaggiatore
ché solo tu puoi capire
ciò che serba
questa carne, questo corpo.
Ti aspetto o principe
nella valle incantata
l'usignuolo canterà
e come una bella favola
il petalo cadrà dal cielo felice
in cui il sole risplende.
Ho vissuto la realtà
o mio amato principe...
Salato
Lacrima che scende leggera sul tuo viso
pioggia d'estate
calda e leggera
quando scende la sera.
Voglia di grandine
se di piover non smette.
Se fosse neve
sarebbe felice
ma pesante essa è
e arriva col tuono.
Una crepa nel cuore...
è finito il frastuono.
Quando la lacrima
le tue labbra raggiunge
lenta, pesante,
quasi morente,
le labbra salate
ti par di sentire.
Sono una lacrima
nell'immenso del mare.
8 Marzo 2006
Blu
è del cielo il colore
dorati
i raggi del sole
verdi
i prati in fiore
rossi
sono i tulipani
viola
le campanule
bianche
le margherite
marroni
son le cortecce degli alberi
nere
le rondini in volo
cristallo
il colore del mare.
Gialle
son le mimose
che quest’oggi vi porgo.
Dedicato a tutte le figlie
a tutte le mamme
a tutte le nonne...
insomma,
a tutte le donne.
Ritratto
Guarda.
Gli iridi castani con venature verdi
ed una piccola pupilla nera centrale
che le permetta di vedere:
ma lei non vede.
Lei non sa cosa provare
e lascia che il suo sguardo si svuoti esprimendo il nulla.
Guarda.
Quei lineamenti dolci e fluenti
che sanno ancora di bambina
con qualche rossa venatura.
Le gote rosate
e la carnagione pallida.
Austerità, intelligenza, ingenuità...
ma poi cosa?
Guarda.
Quelle dolci e sottili labbra appena colorite
di un rosa pallido
e non curate.
Non c’è lucidità
ma semplicità.
Non si concedono niente, quelle labbra.
I riccioli spettinati sulla fronte
e quel viso non truccato
ad esprimere semplicità
ma forse anche la volontà
di vedere al di là...
al di là di un ritratto.
Scrivo
Scrivo una poesia per te
che mi sei vicino.
Ti scrivo qualcosa
che sappia di dolcezza
perché ti sento accanto
quando ne ho più bisogno,
perché non sono sola:
so che tu mi pensi.
Scrivo due righe per te
perché anche se ho da fare
tu sei più importante.
Una poesia:
righe che veloci corrono,
si fanno spazio nella tua mente
e mai più se ne vanno.
Scrivo qualcosa per te
che mi vuoi bene
perché ho bisogno
che tu rimanga il mio sogno.
-pubblicata in Maggio 2006 nell'antologia poetica
Poesie Italiane, entrambe edite da Aletti Editore- |