Poesie di Renato Lonza


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Alchimista nato sotto il segno dello Scorpione. Scrive poesie per Amore.
Ha iniziato a scrivere poesie per scommessa spinto dalla pittrice dagli occhi come il mare in cui si rispecchia l' Istria, Terra natale della pittrice ed anche degli Avi dello stesso, e Trieste, città nel suo cuore. In verità scrisse, in gioventù, delle poesie e dipinse alcuni acquarelli poi si perse nei meandri dell'esistenza ora siè risvegliato e tenta nuove strade. Scrive poesia non legata a schemi antichi ma libera nel verso e nella metrica tentando di darle musicalità spontanea. Diplomato in chimica lavora fra le nebbiose mura di un importante Ministero. Raccoglie lo spontaneo interesse dei colleghi che apprezzano i quattro versi.


Blunotte
Notte, sul mare
respiro di bimbo
rabbuffa la liquida scorza.
Stellati riflessi di luna
inseguono candide trine.
All'infinito si smarrisce
lo sguardo, l'anima
si culla nel sogno.

Bianco e nero
Bianco, nero e gioia, dolore.
Metà e metà, un intero.
Metà mio cuore, esulta!
Occhi interrogativi,
felici, labbra socchiuse
a fluire latte ed ambrosia,
trilli d'allodola felice
nel sole, nell'azzurro
melodiosi rintocchi
campane festose.
Metà mio cuore, intristisci!
non fluiscono parole,
fluisce epigramma
cielo piomba nell'oscurità.
Gioia cangia in dolore,
leiè ma nonè.
La vedi ma non sei vivo,
mesto trascini le catene
lugubremente risuonano
sotto le alte volte nero palazzo.

Inverno
Nuvole funeree sul ceruleo.
Un sole malato si ritrae.
Alberi senza foglie.
Arabeschi di rami neri.
Trine di neve bianca.
Merletti frangiati.
Bianchi lenzuoli distesi
sui campi ove il grano muore.
Siberiane raffiche di Buran,
incatenano la terra,
una morsa di gelo feroce.
Foglie sfrangiate,
immemori alberi,
sospinte, refoli imperiosi, qua e là.
Rabbrividisce la rosa, tremante,
stringe le poche foglie
corto riparo ad algido verno.
Un filo di fumo tenta,
dal cammino, la scalata al cielo;
è disperso da tirannico vento.
Svolazza da un pruno all'altro,
un uccellino cerca di sfamare la giornata.
Dietro la finestra umida,
nel tepore della stufa,
rimbalzano i versi qua e là,
misere foglie strapazzate,
tentano di elevarsi al cielo,
vengono dispersi e sconvolti.
Vado cercando, di rigo in rigo,
per darli alla pagina bianca
e seminare un'aiuola.
Bufera invernale, avanza,
tutto agghiaccia e copre
pensieri, foglie, versi, passioni
con funereo lenzuolo bianco.
Flebile speranza risorga
il ben seminato, nella Primavera,
innumerate spighe,
chine come vecchie sagge,
fiori multicolori inno d'Amore.

Ribelle
Tra bionda estate
e canuto inverno
profumo d'arsa legna
baluginante fiamma
scalda mani e mani
di cuori caldi.
L'autunno percorre viali
aperti a rossi tramonti.
La terra riposa
sotto dorate foglie.
L'anima ribelle,
al sonno dell'inverno,
sogna ali di farfalle
e ghirlande di fiori.
Ma i colori sfumano,
l'estate nonè più bionda
il cieloè più bigio.
Afferrare vestale dell'Amore
in liberatorio abbraccio.

Cuore bambino
Ognuno ha un cuore bambino,
vi conserva la favola bella.
Una favola non termina
se la principessa scompare!
Ella, in realtà, rivive
al bacio appassionato.
L'emozione ossigena
il cuore bambino.
Ogni cuoreè una stella
ricorda una favola bella.

Vieni primavera
Immoto in mezzo al campo,
con i bracci volti al cielo,
vedo passare le nuvole
ora veloci ora adagio.
I passeri trillano, saltellano birichini,
in un rovo si nasconde un usignolo,
dall'ugola cava note di cristallo .
Il freddo inverno ha gelato ogni fibra.
Ma i raggi di letizia riscaldano
la scorza, la linfa via via fino al midollo.
Accosta l'orecchio al tronco, ascolta!
Il cuore batte veloce,
il sangue scorre rapito,
un pizzicore dalle radici ai rami.
Le gemme turgide premono la corteccia,
parato per la festa, fiori e foglie.
La bella rossa vite stenderà,
ad intrecciare, i flessuosi pampini
ed i succosi frutti ai glauchi rami.
Trascorrerà la primavera
dispensatrice di gioie, di fiori,
foriera di una calda estate
colma di frutti succulenti.

Regale Tugurio
Occhi intenso azzurro
dove alla ricerca dell'Anima
senza misura forze
spesi alle serrate porte.
Labbra sinuose da ove
invano attesi parole gioiose,
belle mani aduse al pennello
mai inconsulte sfiorarono
gote, in amorevole gesto.
Pensieri, soldati impettiti
sfilando alla Bandiera
ne vedi uniche righe.
Dimmi dunque qual tipo
di ciarpame sono.
Dimmi se il fiume
che riempe il lago
provocherà l'innondazione,
dimmi se nell'impossibile
debbo sacrificare l'Anima.
Dimmi invece che i gesti,
al di là del fraterno,
possano tendere alla costruzione
del tugurio ove sentirsi Re.

Pensieri erranti
Nei pensieri
immerso,
fra dolci colline
sperduto,
in tenere valli
errando.
Un bacio, stordisce,
avvince,
la brezza, accarezza,
rigenera.
Lei, membra distese
t'aspetta,
nella culla,
t'accoglie.
Un canto, s'alza,
Amore.

Sottovoce
Bisbigliio
sommesso, dolce,
dolce musica d'arpa
da angeli sfiorata.
Begli occhi si schiudono
come, di rosa, boccioli.
Affaccia al mondo
gaio sorriso,
prelude Amore.
Dalle labbra tumide
bacio viene ghermito.
In cielo traspone
Anima travagliata.

Sull'ultimo colle
Il sole tramonta,
sull'ultimo colle,
le fate danzano.
La notte mormora fole
alla luna, stelline
evanescenti lucciole
fluttuano nell'umida erba.
I sogni m'inebriano all'alba.
Sognare aurora , dita roseoro,
conquirre l'indaco firmamento.
Dolcemente mi sedusse l'Anima,
ora smarrito, erro in diuturna
ricerca. Sull'ultimo colle
il sole tramonta.

Meglio a colori
Vorrei, vorrei
scrivere in allegria.
Inchiostro fatato
i colori dell'arcobaleno
nel mio calamaio.
La pennaè piatta e grigia.
Il pensiero troppo vasto
si spezza, si frantuma,
non rinfrange il sole
si confonde nelle nebbie.

la fontana
Fontana, limpida
acqua, dolce e fresca.
Lontana donna
a piedi nudi nella polvere,
la giara sul capo,
svolazzante sottana
nel caldo scirocco.
Le stoppie nei campi
nella vampa crepitano,
ardono al sole.
Il frinire delle cicale
stordisce e occulta
il chioccolio dell'acqua
dalla canna allo speco.
Sorda nella giara
scende l'acqua
ammaliata la donna
sobbalza al trabocar
fosse oro o argento.
Qual animale vivido
sulle mani rimbalza
e la donna se la porta
al viso a rinfrescar le arse labbra
e rimembra tumidi baci.
sulla testa la giara
un fresco umidore
le scende nella schiena

Regale Tugurio
Occhi intenso azzurro
dove alla ricerca dell'Anima
senza misura forze
spesi alle serrate porte.
Labbra sinuose da ove
invano attesi parole gioiose,
belle mani aduse al pennello
mai inconsulte sfiorarono
gote, in amorevole gesto.
Pensieri, soldati impettiti
sfilando alla Bandiera
ne vedi uniche righe.
Dimmi dunque qual tipo
di ciarpame sono.
Dimmi se il fiume
che riempe il lago
provocherà l'innondazione,
dimmi se nell'impossibile
debbo sacrificare l'Anima.
Dimmi invece che i gesti,
al di là del fraterno,
possano tendere alla costruzione
del tugurio ove sentirsi Re.

Salse lacrime
Un esuberante fiume
disseta coltivi e foreste,
prostrato immergo bocca
nelle limpide, acque, vivaci.
Mi disseto di freschezza.
Tua esistenza scorre
tumultuoso fiume
fra gl'incontri della vita.
quadri, persone, gallerie,
Con persone ignote
ammirai l'esternazione
di pensieri "istriani paesaggi"
in Madonna dei Monti.
Il fiume pollava lungi,
in un batter di ciglio
ritornò alla original fonte
lasciando riarsa bocca
ed infranto cuore
in paludi di salse lacrime.

Bollente tisana
Tintinna, bianca
tazza , gira
veloce, tisana
fumante, profumo
esotici fiori,
benefici effetti
fiaccato corpo.
Tuo Spirito
come tisana bevo
mia Anima rinfranca

Rete d'argento
Barche, lampare, reti
issate con argentee creature
rapite all'inchiostro mare
costellato da flebili luci.

Nel nero mare, galleggia
misero guscio, la rete spargo
intessuta d'argento
per catturare meraviglia.

Vagheggio cerulei occhi,
bocca solo amorosa,
calore dell'estate,
indomito spirito.

Gocce
... stillano,
da foglie
da frutti
da rami,
... gocce,
mondano
mele asprigne
in attesa
del rubino,
... gocce,
s'ammantano
d'un verde speranza
prima dell'ignoto,
... stillano,
lacrime di un mondo
chè più nonè.

Olografica proiezione
Dispersa Anima vaga mezz'ombra.
Tele grandi, tele piccole
di multicolori pennellate
straziate, inverosimili paesaggi
di terre aldilà del mare.
Occhio attento scoprire
celato Spirito, ostaggio
in velo di colore sparso.
Contra venne Donna.
Vidi, figura smolecolare
e, magicamente, olografica proiezione,
dipingere in sperduto villaggio,
fra boschi e colline,
carezzato da salso scirocco,
bagnatosi in Adriatico,
profumato di ginestre.
Carezzevole voce,
come "Scilla",
dar luce a dipinti
bislacchi, alberi rosa
tramonti azzurri, mare viola.
Lampi azzurri scaturivano
da occhi, favola fluiva
da bocca, aleggiava
spirto, magica sequenza
sospendeva l'oggi
trasformato in sogno.

Incanto spezzato
Il sole addolcisce i culmi,
d'erbe e di pruni,
che luccicano di violette,
la ginestra balena scintille.
Ai piedi di un vecchio albero,
grigio e reclino,
famiglia di narcisi
mostra i riccioli dorati.
La Primavera,risvegliata,
apre i suoi occhi viola.
Leiè là,l'avvolge
un'atmosfera luminosa,
è vicina,desiderosa
d'incontrare il mio sguardo
di cingermi con la sua anima
in un timido abbraccio.
Gracchiante corvo,
traversa spazio
in volo sincopato,
con spregevole suono
frantuma desiderio incantevole.

Pace
Si librano voli di bianche colombe.
Arcobaleni tratteggiano l'azzurro.
Fontane, allegre, danzano
con luci multicolore.
Pirotecnici fuochi il cielo
colmano di colorate stelle.
Evocati simboli, figure, di pace.
Confini spinosi,evanescente
nebbia di un giorno d'estate,
non più dividono Popoli fratelli.
Bollicine, in fila solcano,
l'ambrato nettare dell'uva,
in calici innalzati
con letizia alla pace.

Senza vergogna
N on afferro l'ampiezza,
a ll'altezza non azzardo,
r ifiuto il confronto,
c erco il negativo,
i n fuga ritiro,
s enza vergogna
a riposo mi reco.

La visione
Rapito lo sguardo,
assorto, lasciato
al ricordo della visione
L'immagine, pur nel sonno,
inseguono gli occhi.
Quando ferma,
accarezzare ti farai
dai benevoli rai?

Per favore, un pò di silenzio
Tuoni violenti rintronano,
saette fulminano l'aria.
Refoli grecale spezzano rami,
mulinellano foglie e sterpi.
Scrosci virulenti di pioggia
mitragliano, incessanti,
ogni piatta superfice.
Tambureggiano gocce rabbiose.
Concerto sgangherato,
disarmonico convegno,
arnesi stonati
percuotono l'argilla
di questo povero corpo,
mentre esacerbata Anima
s'ammucchia al suolo
per mancanza del contenuto.
Scusa, hai della paglia
per uno spaventapasseri?

Aldilà dello Stige.
Cuore da petto eradicato
natural albergo abbandonato,
disperso in tragica sconfitta.
Dove siaè ignoto.
Fra le cupe ombre
aldilà dello Stige,
ne'Inferi scaraventato,
vulnerata Anima
domato Spirito.
Carnefice Lei, solo Lei,
Angelo liberatore
clamerà con argentina voce.
Responderà, Cuore,
promessa di latte e miele.

Intrecciate son le parole...
e l'Anime??

Falce di luna,
scia luccicante, sul mare
distesa di specchi argentei.
Mi avvicino, la mano tua
la mia cerca e si rannicchia.
Nel silenzio rotto dai grilli
sento il palpito del tuo Cuore,
oè il mio, fusi in unica sinusoide.
Unico afflato d'anime
davanti alle bellezze naturali,
unico afflato di spiriti
alla ricerca sempre aperti.
Esseri compenetrati reciprocamente
ma pur indipendenti creature
cui trascorre il libro della vita,
e ricercano la pagina
dove intrecciate son le parole
e la vita: amore e morte.

Vela bianca, Vela nera.
Stagioni innumerate
naviga contro l'onde.
Procelle ha superato,
tempeste affrontato,
esausta ma non vinta.
Una placida azzurra baia,
ove le reti calare,
una corallina spiaggia,
fonte acque chiare
sogna il nocchiere
mentre le scogliere
tendono dita nere.
Sogna la Donna, l'Amore.
Sul maestro albero
vela nera issata sarà
se la colomba non tornerà.

L'ora che più non ritorna
La chiave del cuore,
sinceramente offerta,
stringi nelle mani.
Comprendere ami?
Trasparente contenitore,
come cristallo di boemia.
In controluce apprezza,
scruta la limpidezza
del licor rosso
la qualità, l'intensità.
Dell'Anima, vino sincero,
stima il profumo,
saggia il sapore,
ottima annata certifica,
con moderazione tonifica.
Ma il tempo ossida,
di bereè l'ora
che più non ritorna
e vivendo sognare.

Ci vuole esercizio.
Apri la custodia
fuori il violino,
ho l'archetto
pronto in mano.
Non credi,sappia,
con delicatezza suonare.
Lasciami provare,
due tre stecche, si!!
ma con la pratica
vedrai che esibizione!.
Aprirsi, chiudersi
è un'arte da imparare
non solo chiudersi
anche aprirsi!!
Far vibrare le corde
è un'altra arte
tutta da imparare
facendo esercizio.
Fammi sorridere
sarò più bello.

Ondanera
Onda lunga, nera
travolto annaspo
vischiosa, oleosa
nausebonda, prigioniero
l'aria cerco.
Al vento, alla tempesta,
abisso orrido, immenso,
rapire tenta.
A quale dolce amore
ride la primavera,
Tu certo il sai, tu
silenziosa Luna.
Palpitò il cuore
nell'argenteo riflesso
di un sogno arcobaleno.

Oggi, domaniè cenere!
Addio, addio per un momento.
Nella scialba luce d'una lanterna
sogno d'amore su glagolitici testi.
E' una stella, l'amore mio,
alta, ahime! gelidamente splendida,
il nome suona, nell'oscura notte,
come dolente pioggia su inaridita anima.
Rosea bocca schiuditi, braccia spalancatevi,
sappi crudel donna quel che t'alletta
oggi, domaniè cenere nei fossi.
Addio, addio per un momentino,
il cuore non ha sollievo, lontano.
Adesso dove respiri? cosa tu fai?
Scrivo una lettera che mai riceverai.
Tornerò, sai, addio amore.

Nebbia e voluttà
Voluta d'umidità
turba la civita.
Fluttuo imponderato
nella realtà,
astraggo desiderio
compenetrare l'essenza.
Sguardo sperso,
annullati battiti,
da bramoso lupo
terrificato coniglio.
Amore effuso,
incomprensibile,
barriera disgiunge.
Alme simìli giunte mani,
turbate ed inanellate
da voluttà d'Amore.
Corpi, fianco fianco,
da frenesia esausti,
giacciono obliati.
Maschia marza
prospera innesto
dona selezionati
frutti meravigliosi.

Lapis lazwardi*
Vis à vis,
lapislazzuli
due, lucenti,
occhi, nel fondo
mi specchio.
Desiderio ardo,
della pallida
luce di luna,
nell'effluvio salso
di gialle ginestre.
Nella quotidiana
ricerca delusa,
chimerico spirito
vedo pingere,
grazia e furore,
la vita, azzurri,
rossi , gialli,
amorosi colori.
Spirito patisce
Anima anela.

*
Il lapislazzuli (meno comune lapislazuli)è una delle pietre preziose considerate tali da più tempo nella storia. La storia di questa gemma risale al V millennio a.C., fu molto usata per la fabbricazione nei gioielli trovati nelle tombe faraoniche in Egitto.
è di colore azzurro intenso, e da questo deriva il suo nome, composto dal latino lapis (pietra) e lazuli, genitivo del latino medioevale lazulum, derivato dall' arabo (al-)lazward, a sua volta dal persiano lazhward (??????) che significa appunto "azzurro".
Lo stesso termine "azzurro" deriva da lazhward, con la perdita della L iniziale, erroneamente confusa con un articolo.
Il lapislazzuliè una roccia e non un minerale perchéè composto da diversi minerali.
Con lapislazzuolo si creava attraverso la macinazione e altri procedimenti, il più pregiatop blu degli affreschi medievali, dalla tonalità intensa ed estremamente resistente nel tempo. Il costo di questa materia prima era paragonabile a quello dell'oro, se si pensa che le uniche miniere conosciute erano in Afghanistan. La ricchezza del materiale aveva anche un significato devozionale: nell'arte sacra ritrarre la divinità con materiali preziosi era una sorta di offerta che si faceva nei loro confronti.

L'Anima miè stanca.
"Amo,e tu sai che l'anima
miè stanca" ma
negli occhi spenti
il riflesso tuo sarà fiamma.

"Amo,e tu sai che l'anima
miè stanca" ma
il cuore sarà onde di bufera
nel tuo avvolgente abbraccio.

"Amo,e tu sai che l'anima
miè stanca" ma
l'anima moribonda resusciterà
a nuova vita alla melodica tua voce.

"Amo,e tu sai che l'anima
miè stanca" _____
sul verso della Grande ALDA MERINI

Mi rifletto in te.
Mi rifletto in te,
per quante cose innumerate
sono in cielo et in terra
tutte le contieni.
Appare il sole
assieme le stelle,
il mare e la prateria,
montagne innevate,
laghi azzurri,
megalopoli e villaggi,
palazzi di cristallo,
capanne di fango.
Tu sei la mia
alfa e omega,
il nuovo, l'antico,
l'inizio e la fine.
Mi rifletto in te.

Luna in trigono
Luna bollente in trigono
con Venere consiglia Amore.
E' questione di...
Cuore tenero
pulsazioni accelerate.
l'amore nonè guerra
ma una danza acrobatica,
farfalle su fiori colorati,
nello zeffiro di primavera.
In metafisica ognunè farfalla,
provareè imperativo.
Se la stagione tralasci
la frutta non trovi.
Ho arato, concimato,
seminato, sarchiato,
tanto tempoè passato
ora debbo cogliere,
sotto la fresca pergola,
gustare la dolce frutta.

Gocce d'oro, gocce d'Amore.
Riverberata caverna,
fiammato crogiolo.
Cristallo avvolge oro schietto
Alchimista, secreta, declama
formula verbose parole
inintelligibili.
Ninnolo, nelle pliche
asconde arcano,
gocce d'oro refluenti,
ribollenti parole d'Amore.

Basta dirlo...
Ja ljubiem te!
tesoro moj,
dirlo in hrvatski
Ti odgovoriti
in Italiano:
Ti Amo.
O usare
l'inglese:
I Love you.
Dovrei in francese:
je t'aime!.
Era meglio
in cinese?
Basta dirlo...
con Amore.

Non pensare
Ascolta!Non pensare!
abbandonata nelle mie braccia ,
respira con i miei baci,
balla al ritmo del mio cuore .
Pulsano le vene mie,
ruzzano i pensieri miei,
il tuo Animoè anche il mio.
Nei tuoi occhi i miei si sperdono,
l'ambrosia sulle tue labbra le mie cercano,
i tuoi pensieri i miei rinverdiscono.
Sfoglio una margherita,
- m'Ama, non m'Ama -
L'Anima mia sobbalza lieta,
nelle sette note,
- pensieri d'Amore -
dall'arcobaleno colorate.
Ascolta!
il mio sussurro d'Amore,
è l'ultimo respiro esalato,
è la lacrima d'una primavera
mai vissuta.

Indefinite ombre
Seduto, su albe pietre
del muretto nell'orto,
mi lascio attraversare
la fronte da indefinite ombre.
Foglie e frutti del melo,
albero della conoscenza,
albero della disubbedienza.
Ricordi belli e brutti
che non posso cancellare.
Nelle mani ascondo
scintillanti doni,
piccoli pensieri,
cristalli colorati
che sprizzano arcobaleni
al tocco del sole
fra foglia e foglia.
Vederti al fianco
per narrare una vita
favolosa, ogni giornata
rilucente un ninnolo
viene alla tua mano.
Nulla trattengo e più
non attraversano
l'ombre la fronte.
Sfavillo nel sole.

Isola dei desideri
Onda su onda
tal dimentico
legno, dal mar
sospinto su e giù,
mi cullo.
Gabbiani fendono
il silente aeree.
Spuma s'infrange
sciarbottando.
Anima, isola sperduta
di segreti desideri,
lasciati sedurre.
Sulle spiagge
lasciare le orme.
Alla chiara fonte
dissetare.
Dall'erboso culmine
salutare
alate chiglie
verso porti
ove sognare.
E' qui il mio sogno
Isola dei desideri.

Sentore di Te
Occhi chiusi,
quieto come acqua
di stagno nel meriggio.
Cerco, trovo
leggero nell'aeree
un sentore di Te.

Rosso violino
Bramo suonare
il rosso violino,
più rosso del magma
incandescente,
ardente fuoco.
Vagheggio otto dita
con gioia ustionare
seguendo arcuati limiti.
Di sogno far realtà.
Amare senza restrizioni
qual spasmo di musical nota.
Unire Anima fremente,
ad altra fremente Anima,
tramite corpi avvinti.

Violino rosso
Corde, ad arte tese,
sfiora l'archetto,
accordi leggieri,
qual vento lieve
primaveril annuncio,
danzano note vibranti.
Appassionati assoli
duetti orgiastici.
Oltre il nero colle,
infiniti spazi
incorniciati da colline
verdi nuance ,
azzurri cieli,
glauchi mari,
spalancano le mani
nell'ansia di cingere.
Brama l'Anima,
abbraccio d'Amore,
unirsi all'Anima.  

Colorata foto
Meditando guardo
prorompente beltade
primavera, aleggia
aperta finestra,
sul mondo,
viso sorridente
aperto sull'anima.
Rigiro fra le dita
colorata foto
rammaricato
d'aver sbagliato
tempo e luogo
vita sortita.
scherzando  

Incontro figurato
Dobar dan!
Bongiorno!...
Sottile voce squillante
italiano stentato,
in veneta cadenza
senza le doppie,
ombra la gutturalità
della madre-lingua.
Porge la guancia
baciata e baciare
un gesto consunto
dal tempo e dall'uso.
M'inebrio del profumo
spanso, nell'abbraccio
stringo strette
le membra e il corpo
terreno simulacro.
Alla ricerca dell'Anima,
negli occhi cerulei,
voglio guardare
l'IO, nel profondo
spiare la verità
o un gioco mondano
di femminea seduzione.  

BacioBacio
Bacio che nonè bacio,
eccitante tormento,
tentazione,
provocazione.
Labbra semiaperte,
movimento ondeggiante,
sfiora delicata le labbra,
punzecchiante,
la punta della lingua.
Carezza lieve,
tocco di piuma.
Bacioè l'alfa,
la grammatica
e l'apice erotico.  

Scrivi se senti
Chiudi gli occhi.
Note di un verso
nelle corde cardiache
senti vibrare.
Di un bacio l'istante,
segna la matita.
Di un volo pindarico,
delle sinuosità,
degli occhi profondi
viene affidata
alla mina fragile
e schiva
la magica poesia.
Sento, spero,
provo, voglio
ed immagino
una poesia
semplice sul foglio.  

Nel Colore della notte
Silenziose gocce,
di diamante,
scivolano
dalle onde del cielo
alle morbide curve.
Estatica notte,
d'argentea luna.
Nel colore della notte,
soli, coperti
da profumati sospiri
e segrete armonie.
Nel cosmico riflesso
sguardi spogliano
dell’anima il silenzio.
Rutilante ombra
cela nel nero
ogni pensiero.  

Bimba bruna e flessuosa
Bimba bruna e flessuosa,
Se quale vera
mio pensier ti dipinge,
il sole fa la rossa frutta,
riempie la spiga,
ha fatto il tuo corpo allegro,
i tuoi occhi luminosi
e la bocca il sorriso
ha dell'acqua.
Farfalla bruna e dolce
quando sbocciano
i fiori del melo
sotto le dita pallide
della luna vedo
il tuo limpido volto
socchiusa bocca,
respiro affannato.
Distillare si può
il cielo azzurro ?
Bimba bruna e flessuosa,
bella! l'Anima
puro cristallo,
amo il tuo corpo allegro,
la tua voce riservata e sottile
come amo il campo di grano ,
il papavero e l'acqua.
I fiori tremano,
le tue mani afferro,
all'incontro che non c'è,
e il vuoto stringo.   

Afferrare la bellezza
Simpatico sorriso,
accoglienza promette,
profondo sguardo
similmente dolce,
quegli occhi!
Occhi insolito verde,
tenebrosi, intensi,
lunghe ciglia ombrano,
tra boccoli di capelli
neri ebano,
sciolti sulla fronte
a risaltar de la pelle
viva bianchezza.
Afferrare la bellezza,
depredare con baci
il dolce sorriso,
bere gli sguardi bruni.
Elude lasciando un corpo.
Come toccare il fiore
che lo Spirito sfiora?
Si fugge l'ombra
sboccia un Cuore.  

Medit_Err_ando
Errando nei sentieri
del Bosco di Tecce,
meditando di collina
in collina pensando…
Pensando a chi conosco.
Meditando… ritratti
con virtù tutte
e terrene perfezioni.
Pensando …
ad occhi vivaci
ove immergersi
per incontrare lo Spirito,
coralline labbra
dai teneri baci,
lunghi capelli
prezioso arazzo,
tornite spalle,
all'incavo del seno
morbido cuscino
ove posar la testa,
mani bianche
prodighe di carezze,
fianchi snelli,
flessuose gambe,
piedi aggraziati.
Meditando… pensando,
all'Anima che nascondendo
più splendida pare.  

Verdi colline
Maculate colline
dolcemente baciate
dall'alba labbra dorate.
Inno corale intona
ogni creatura
svegliata alla vita.
Dalla Terra leva
una preghiera muta
ed un ringraziamento.
Novello giorno,
bello brutto non si sa,
lungo o corto, sarà
il primo o l'ultimo
a Iddio piacendo.
- Un giorno d'Amore -  

Poesie scritte nel bosco
Dolci poesie,
scritte nel bosco
tra bacche e foglie,
per pensare chi conosco.
Piccolo ciclamino,
ché sul pendio
solo ed affranto,
scuoti il capo
al sussurro del vento.
Inseguo parole
tra amore e dolore,
passioni e dolcezze,
tra sole folgorante
e notte senza stelle.
Parole, visioni, sogni,
tra amore e dolore,
rimangono nella rete
per dolci poesie
scritte nel bosco
tra bacche e foglie,
per pensare chi conosco  

Aquilone
Alto volare,
non vedere
l'azzurro sdilinquire
senza più sapore
ne amore.
Libero Aquilone,
senza catene
ne memorie,
nel ceruleo aere.  

Aurora boreale
Amore, stringo
l'aria, inconsulto gesto
abbracciare vano
fantasma, tua imago
alle pupille reale pare.
S'illumina l'orizzonte,
aurora boreal, sorge,
Amore dalle marine
acque cerulee.  

Neve a Venezia
Lieve neve
ponti e calli imbianca,
sfumata atmosfera
scende irreale,
nella Veneta Laguna.
Veloce gondola,
solca Canal Grande
và Colombina.
L'aspetta Amore.  

Volo liberato
Vola… uccello del paradiso,
vola… sono l'aria che ti circonda,
vola… sono l'aria che ti sostiene,
vola… sono l'aria che ti fa vivere,
vola… sono l'aria...
vola… sono nulla senza Te.
Vola… sono poeta perchè Tu ascolti  

Volevo esser...            vinto
Dolce, primavera         fiuto
leggero nel sole            cammino
la moltitudo                  ignoro
dal volto bello              rapito
il profilo morbido         seguo
negli occhi profondi     annego
le arcuate labbra          colgo
la pelle fragrante          odoro
sulle curve dolci           girovago
il fiore rosso                ghermito
con lo spirito               sedotto
con l'Essere                stregato
un Uomo                    affascinato
volevo esser...             conquistato

Rorida rosa
Mani avide, emozioni intense.
Femminea volontà sentono,
bruciante contatto serica pelle,
ruvide mani seguono
rotondità strategicamente
collocate al giusto posto.
Sentieri ignoti persegue,
alla meta agogna.
Rorida rosa danzante
sotto il bacio voluttuoso,
donato da labbra
inebriate dal dolce
miele, essa, distillato.
Spargere polvere di luna
nella profondità dell'occhio,
scandagliare la vera Anima.
Percepire tutti i colori,
cristalli in un caleidoscopio.
Accordare tutte le vibrazioni,
ad effetto stereofonico
come unica Anima.

Luna
Nell'oscura notte,
argentea luna
distende il mantello.
Riverbera sul lago
tappeto di stelle.
Rotola nei vicoli del borgo,
dal vecchio maniero,
di latte inonda
ciottoli, esteriorità
bucate da occhiaie,
chiome arboree.
Abbraccia dolce
i contorni della notte
nel respiro delle foglie.
Nella lattea luce esploro
una vita mai vissuta
un amore sfiorato,
profumo alitato dal cuore
dolcemente abbraccia.

Conchiglie
Mare. blu venatura spuma bianca,
marezzatura verdastra.
Salso olfatto,
abbronzante sole sulla pelle.
Risacca lambisce piede
affonda nella sabbia.
Trascinate dall'onda
rotolano conchiglie ,
corrotti pensieri nella mente.
Raccolgo, dalla sabbia sciacquo
verrucata conchiglia.
Spruzzo l'acqua marina ,
ridente protendi le mani
rapirmi il tesoro.
Già rapito.

Rose...oro futuro.
Languidamente,
da morfeo avvinta,
fra le braccia,
resa all'Amore.
Spiaggia. Rossi tizzoni,
qua e là fiamma guizza
agli sbuffi di tramontana.
Divorati passione
giacciono consunti
l'amorosi spiriti.
Impallidiscono le stelle.
L'oriente si colora,
di un tenero rosa.
Sorridono. Ricordano,
brucianti baci
come tempo lontano,
dissolsero rinnovellati cavalloni
l'orme appaiate dei piedi.
Il futuroè, già l'alba,
da percorrere novella giornata
con l'ali leggere dell'Amore.

Notte d'estate
Profumo di salsedine.
Refoli di tramontana .
Un fuoco sulla spiaggia,
la fiamma danza impazzita.
Guardare il mare
dilagante all'orizzonte
come il tempo,
terminato alla linea.
Cercare l'orme
ove passammo.
Canti, gioia grigia.
l'Animaè triste.
E' l'ultima notte
dell' estate.

Pensieri erranti
Nei pensieri
immerso,
fra dolci colline
sperduto,
in tenere valli
errando.
Un bacio, stordisce,
avvince,
la brezza, accarezza,
rigenera.
Lei, membra distese
t'aspetta,
nella culla,
t'accoglie.
Un canto, s'alza,
Amore.

Falesia
Ghiaccio
cristalli
scintillano
sulla parete
diamanti.
Volute
azzurrina
umidità
ondeggiano
addensandosi
circolarmente.
Roccia
pennellate
improvvise
arrestate,
altre direzioni
seguono.
Sperdono
fantasmi
nell'alto,
nel basso
fondono
linee.
Tavolozza
azzurra,
macchie
bianche
e grigie
navigano,
sovrasta.

Come…                 rosa.
Impallidisce la stella,
oriente il cielo colora
d'un tenero              rosa.
Melodiosa allodola.
Il volto, come          rosa,
dolcemente baciare.
Risorge l'Anima,
ritrova l'aurora         rosa.
Sorge, dal cuore,
novella                     rosa

Perché di fango e dolore???!!!
Silenzio m'ascolto,
fontane trillanti
cascate urlanti
foglie fruscianti
tenero ovattato mormorio,
miei pensieri tuoni
in rapida successione
rotolanti nel cielo
plumbeo, nero, incombente.
Oh Dio Ti nascondi?
perché non chiederTi ragione
di fango e dolore?

Stravolta terra
Cielo verde, azzurre foglie,
prato violetto, rosso mare,
montagne gialle, arancioni deserti,
stravolta terra.
Respiro l'acqua nuoto nell'aria,
ma l'Amoreè nel petto
come in uno scrigno aperto
tuffi le tue mani
nelle preziose perle.   

Orrore
(Strage di Beslam)

Stille di sangue, chiazze sparse,
brandelli, dilaniate vittime sacrificali,
carbonizzati resti.
Ferocia innumerata
nel nome innominabile,
vittoriosa la spietatezza
cieca come cieca pietra.
Negli occhi voragine di paura,
sulla bocca ansia interrogativa.
Qualè la misura dell’orrore?   

Eros chi era costui?
Bei tempi bucolici
dove suadenti mani
sfioravano l'innamorato
in languide carezze.
Bei tempi bucolici
dove morbide labbra
scambiavano teneri baci.
Bei tempi bucolici
dove tenere braccia
avviluppavano indissolubili abbracci.
Bei tempi bucolici
dove due corpi immemori
si sperdevano l'un nell'altro.
Bei tempi bucolici
dove due esseri paghi d'Amore
trovavano quiete nell'Amore. .

Brutti tempi moderni
dove animaleschi amplessi
uniscono gli amanti.
Brutti tempi moderni
dove mani rapinose
artigliano membra.
Brutti tempi moderni
dove ferali morsi
si alternano ferocemente.
Brutti tempi moderni
dove l'un corpo
prevarica l'altro che soggiace.
Brutti tempi moderni
dove due esseri giacciono spossati
anelando Amore.

Arrivederci Albertone!
Anche l'Albertone nazionale
Ciak! Ha girato l'ultima scena
senza maschera questa volta
L'Americano, il Vigile
rimarranno nella nostra memoria
e nelle cineteche.
"Spaghetti m'avete sfidato
e io ve magno"
Quante volte abbiamo
scimmiottato sue interpretazioni!
Ci ha amato,
l'abbiamo amato,
per cinquant'anni
ha spopolato,
nella storiaè entrato.
Sindaco di Roma nominato,
la vita vissuta
per il cinema e per gli spettatori.
Generoso ha pensato
alla vecchiaia degli altri.
Compensa terrena: la fama,
compensa più alta l'attende.
Noi saremo più tristi
senza di Lui in questo spettacolo.

Metrò di Roma
La metropolitana corre,
la buia galleria l'avvolge,
da stazione a stazione,
veloce, con il suo carico
di Umanità colorata.
Due fari bucano
la nera galleria.
Illuminati finestrini
sfilano in sequela.
Due occhi rossi
chiudono il drago.
Cosa porti nel tuo ventre
sferragliante drago?
Uomini di una città
di tutti i colori,
Uomini di tutti i Paesi
ma tutti a casa,
con il pensiero,
alla Donna lontana,
all'Uomo lontano,
ai Figli lontani,
alla Terra lontana.

Cielo bacia terra
(All' AMICO friulano)

Metallica croce
mi sovrasta.
Vuoto mi circonda
e confonde.
L'infinito segue
un picco dopo l'altro,
dal pertugio una valle
spinge l'occhio al mare.
Sfoca l'immagine
cielo e mare, mare e terra,
città concrezioni calcaree.
L'aquila imperturbabile
segue la rotta della brezza.
Il sudore ghiaccia
al pensiero d'abbandonare
l'infinito silente.
Meglio lanciare in volo
la massa grigia
e smolecolare nell'azzurro spazio.

"Ali purpuree"
Splendenti ali purpuree
affannosa farfalla palpita,
sinistro vento
nella polvere scagliò.
Negletta giace, miserella
dalle amate rose rapita,
morta foglia autunnale.
Palpita delicatamente
chè occhi innamorati han colto
le Tue ali purpuree.
Tremanti mani esausta farfalla
depongono sul cuore
per uno scambio d'Amore.
Riscaldata dal cuore,
palpito dopo palpito
superi l'orizzonte.
Foglia rossosangue, posata
sul cuore infranto, che marcire
lasci, scorie di felicità.
- Dedicata ad una Farfalla che ( ha paura di) dice di non poter volare -

Danze d'autunno
Vento, refoli improvvisi,
pennellate di colore volano
magenta ,vermiglio,
marrone, giallo verde.
Allegre al cielo,
tornano giù danzando
allacciate in circolo,
lungo una strada, vanno
in una piazza carosellando.
Raggi di sole bucano
nembi temporaleschi
versano copiose lacrime.
Più belle, brilluccicanti
nel sole, danzano
nella pioggia.
Nella mota finisce la danza,
vano ogni tentativo
di riprendere il volo.
Lasciare l'albero in preghiera,
per un fatuo desiderio
di libertà condizionata,
nudi rami volti al cielo.
Albeggia la speranza
di una nuova primavera.

Il Sorriso nei Tuoi Occhi
Bello osservarTi,
quei giorni assieme,
mentre trasferivi nei Tuoi occhi
la gioia di essere desiderata;
un gioco, inconscio, svolto
con maestria consumata?
La Tua felicità, anche la mia,
traspariva nei Tuoi occhi blu
specchio della purezza
dei nostri fatui desideri
se pur reali. Erano minuti
di passione consumata
in allegria e con affetto.
- Dedicata alla pittrice Adalgisa Narcisa S. -

L'Incantesimo
Anelanti abbeverare l'un l'altro
due ruscelli, a sonori balzi, fluiscono.
Felci, muschi contornano
svettano campanule azzurro cielo.
Amalgamati trovano
conca limpida acqua
Fiorite fronde ombreggiano,
proteggono la perla,
cuscino erbetta cinge le sponde.
Coro polifonico, sciarbottio d'acqua
e canti d'uccelli, copre il silenzio.
Bizzarri pesciolini nuotano nello speco,
fremito di foglie
corrono qua e là,
formano un corteo, si dividono,
sette otto tornano indietro,
salutano il corteo,
altro fremito di foglie,
fuggono qua e là.

La voce, sento, argentina
echeggiare dietro fiorite fronde,
a fior di labbra insulsa cantilena.
Scandisco un nome.
Stupita m'interroga! mi svelo.
Sana gioia le trilla in gola.

Petali, pioggia delicata,
ondeggiano, scendono sulle teste.
Parole balzano dalle labbra,
rimbalzano sui sassi,
si sciolgono nello stagno.
Pesciolini vagano qua e là,
cinguettii d'uccelli,
borbottio d'acqua,
leggero vento, fremito foglie,
universo di tranquillità.
Pensieri vagano qua e là.

Scoprire, Anime baldanzose,
mano protesa alla ricerca,
desiderare amalgamarsi,
sperdersi unite in universo infinito
dove, i tuoi e i miei,
pensieri vagano qua e là,
ma incontrano se stessi.

Nello specchio lacustre
si tuffa un martin pescatore
vola, verso il nido,
stretto nel becco un guizzante pesce.
Delirante carosello
pesciolini in fuga qua e là.
finito l'Incantesimo,
la Principessa schiocca un "ciao"
e non c'è domani...

Lo Spirito, dolente
per le parole non dette,
per la primavera della vita,
per l'inverno che incalza,
per un domani nebuloso,
progetta incontro;
senza clessidra
con tante delicate parole,
sperando in una primavera
lunga quattro stagioni.

Un sorriso nei suoi begli occhi scuri
I capelli morbidi, neri, ribelli,
profusione di riccioli, ricadono sciolti.
Bacche vermiglie, colte ai margini del bosco,
le pongo, fra i riccioli vaporosi e neri,
gli steli dei rubini lucenti.
Uno sguardo affiora, luminoso,
nei suoi begli occhi scuri, un sorriso.
Il capo proteso all'indietro,
la piena e morbida gola,
trema in un riso sommesso,
assai attraente posa,
scende, a fondersi, delicata
sul seno che turgido risalta.
Oso, appassionati baci
sulla bianca gola, posare veloce.
Si ritrae, si ricompone.
Come cerbiatta, allarmata
da rumore nel bosco, scruta il circostante.
Mi dispensa uno sguardo corrucciata,
ma un sorriso affiora nei begli occhi.
Imperiosa, già le labbra sorridono,
protende, per sostenersi, la mano
ed indicare il sentiero,
ancora lungo, da percorrere.

Ultimo sole
Ultimi bagliori d'estate
riverberano dal mare.
Il sole s'immerge sprizzando
lucenti scintille d'amore.
Incontro per via
antichi volti e nuovi.
Un sorriso ai primi
un interrogativo all'altri.

Alba, ultimo Tramonto
Albe dense di tragici fantasmi.
Mesi sostenuti da un ideale.
Giorni trascorsi a cercare la fratellanza.
Popoli diversi , credi disuguali.
Tradizioni antiche cresciute
su terre differenti.
Alba, giorno eguale
salvo la consapevolezza
di stringere, l'indomani,
teneri amori fra le braccia.
Improvviso tifone funesto
ha spezzato le vite,
i fragili sogni
di Uomini proiettati
in terre lontane
per un ideale di pace.
Ultimo tramonto,
senza il tempo,
d'aver paura del buio
sugli umani occhi sceso
per la ferocia bestiale
di altri Uomini
con il buio nell'anima.
Accompagnano,
preghiere e lacrime,
l'ultimo viaggio
di Uomini fragili
ma determinati a scrivere,
nel vocabolario del mondo,
la parola: Pace!
- Scritta per il mortale e proditorio attacco, con autobomba, alla missione Italiana in Iraq -

Gomitolo d'Amore
E', il cuore, un gomitolo,
ai ferri il filo lavoro
un dritto due rovesci,
calo di otto.
Un morbido maglione
caldo confeziono, con il cuore,
ben aderente al mio amore.
Sbagliate le misure
il mio amore va stretto,
uno straccio d'amore.
Getto il maglione
e senza cuore rimango.

Alla fine di maggio
Sotto un cielo azzurro,
dall’ardore del solleone, sbiancato.
Silenti, lento pede, esploranti,
per mano congiunti, prati e dossi e fossi.
Mazzi di ginestre gialle e papaveri rossi,
attorno ronzano porporine api,
attorno cantano festosi uccelletti .
L’albero penduli globi rossi
agli occhi presenta, succose ciliegie,
dai rami colte, alla bocca
rende le tue dolci labbra più vermiglie.
Un tripudio di sapori, profumi,
di colori, suoni, eccitamento dei sensi.
Perduti in un mutuo abbraccio
cielo e terra nella vampa del sole.

Amalgama
Parole, rondini
garrule, gai arabeschi
giocando disegnano.
Labbra socchiuse, l'impronta
dei baci conservano,
già protese al novello bacio.
Occhi sull'Anima aperti .
Pensieri altalenanti
sobbalzano di desiderio
ancorché mani
scoprono desiate curve
con trepide carezze.
Nome, dalla più pallida nota
all'acuto più alto, un coro
un amalgama sonora
esalta, non stordisce.
Saggiando la perfezione
la perla, tuo amore, cogliere
come la prima rosa rossa
sbocciata a primavera.

Si fa notte
Il sole raggia oro brunito,
ma il crepuscolo stende un grigio velo,
la sera avanza sulla terra.
Silenzio: gli uccelli nei nidi
cercano il sonno fra l’ale,
ma l’usignolo spande il canto d’amore
nella cupola della notte.
Firmamento: palpitanti lucciole,
ma Espero luce avanti agli astri.
Alfin la Luna fra nubi, regina,
la sua tunica d’argento
sparge a risaltar le ombre.
L’Animaè fra l’ombra della notte
e il baluginante chiaror lunare.

Spot
giochi di sole e ombre
si rincorrono
come in un teatro
spot luminosi
portano in evidenza
un colle ora l’altro.
Mondo attonito
assiste alla tragedia
dell’orbe terraqueo       

Rosei petali di Rosa
L'alba amalgama oro e rosa,
bandisce la fredda notte nera,
e regala, al mondo, inedita misura.
Sormontando l'orizzonte,
al di là della nova luce,
si erge un giorno inusitato,
si plasma una terra inesplorata,
spuntano singolari alberi e fiori
e abbelliscono fresche pianure,
Sboccia una stupefacente Rosa
nasce un Uomo bambino,
germoglia un Amore originale,
novelli compagni rampollano,
insoliti pensieri erranti,
inesperti sentimenti,
singolari palpiti.
Volteggiando nel cielo
uno, dieci... centomila petali rosa,
leggeri come un anelito,
si adagiano su due Anime vibranti.     

Polvere di Luna
Ti riconoscerò:
cammini.
Polvere di Luna
inonda il Tuo viso.
Volto proteso
lunari barbagli,
occhi inumiditi
azzurre perle,
indicano dolce via
raggiungere il cuore.      

Eva, Adamo, il Paradiso Terrestre
Eva, timbrica voce,
ciao melodioso snocciola.
una carezza dispensa
carica atomica.
Adamo, suadente sonorità,
ciao modulato replica.
Il piacere danza
nel terrestre paradiso.
Eva,
Adamo,
incrociano gioiosi occhi,
scambiano messaggi muti.
Amore fraterno, Eva,
Cherubini cantano.
Amore fraterno, Adamo,
paniere di fragole.

Algida rosa
Fulgida splendente,
come bocciolo di rosa,
teneramente mentisti,
pungere non volevi.
Il profumo inspirato,
di Venere inebriato.
Velocemente salutasti,
dalla folla fagocitata,
scomparsa alla vista,
presente in simulacro.
Il sole, contro il ghiaccio,
inutilmente scalda
si rinserra lo spirito.
Sorgerà un'alba di rosa
a sciogliere l'algido
inverno dell'esistenza.

Una, divertente, filastrocca
Una bimba birichina
saltella nel prato,
una farfalla, palpitante,
intorno gira al piccolo fiore,
rimira, sospesa, sofferma,
una farfalla incrocia,
son tripudi e danze allegre.
La vocina srotola
una filastrocca, senza senso ?
Sufficiente ai semplici
un prato verde,
due farfalle
dei bimbi innocenti.
Una filastrocca, divertente,
sgorga dall'Anima:
-Avere un cuore, bambino -.

Vaporoso connubio
Nuvoloni rotondeggianti
colmi di... promesse
devastanti, lacrimoni
da versare, sciogliersi
in un altra essenza,
lugubre eco di vicini,
lontani, tonanti desideri.
Vaporosi amplessi,
setose curve con ispidi declivi,
connubio tra irte cime
e vellutate piane.
Sotto gli argenti lunari
fischia allegro il treno.  

Sognando l'Amore
Dolcemente, un bacio,
sognando l'amore,
canto d'usignolo,
un cuore innamorato
è sempre giovane.
L'Amore reso libero
di colorare la vita,
il cuore invadere.
Dolce malia,
vibrante, come frinire,
penetrante, di cicale
nel solleone agostano,
assordante silenzio,
brezza che rinfranca,
volo di piuma leggera,
spazio infinito tempo.
Dolcemente, un bacio,
sognando l'amore.  

Falesia
Di ghiaccio cristalli
sulla parete scintillano
come preziosi diamanti.
Circonvolute azzurrina
umidità ondeggiano
circolarmente condensano.
Improvvise, rocce, pennellate
altre direzioni seguono.
Fantasmi nell'alto sperdono,
nel basso fondono linee.
Campeggiano, su tavolozza azzurra,
bianche e grigie nuvole.   

Apocalisse
Un drago, verdi squame,
bocche fiammeggianti,
code sussultanti,
sobbalza colpita,
la crosta terracquea ,
lo stagno oceano
sussulta in onde,
montagne, onde
si riversano su spiagge
spazza formichine spaurite
squilla l'ultima ora.
Grama esistenza,
ignobile fine?
No! a ben leggere,
l'Umanità il riscatto
avrà se, in mano,
porterà il cuore.   

Non pensare
Ascolta! Non pensare!
abbandonata nelle braccia mie,
respira con i baci miei,
balla al ritmo del cuore mio.
Pulsano le vene mie,
ruzzano i pensieri miei,
il tuo Animoè anche il mio.
Nei tuoi occhi i miei si sperdono,
l'ambrosia sulle tue labbra le mie cercano,
i tuoi pensieri i miei rinverdiscono.
Sfoglio una margherita,
- m'Ama, non m'Ama -
L'Anima mia sobbalza lieta,
nelle sette note,
- pensieri d'Amore -
dall'arcobaleno colorate.
Ascolta!
il mio sussurro d'Amore,
è l'ultimo respiro esalato,
è la lacrima d'una primavera
mai vissuta.   

La Bambola
In su la scena, bambola,
succinti abiti a strass,
canta sensuale, arrochita voce,
curve seducenti e mosse languide,
ride il volto, salaci saluti dalla platea.
Ma dietro la maschera
piange il suo cuore
pellegrino nel mondo.    

Sull'Orlo della Falesia
- Dedicata alla "Principessa" dalla voce argentina -

Falesia, rocce calcinate sbrecciate,
punteggiate da ciuffi di secche ramacce.
Dardeggia alto il sole abbacinante,
riflette a sprazzi il cristallo liquido del mare.
Non conto più, una su l'altra, onde instancabili
frangere la roccia, che trema sotto i colpi.
Odo mugghiare, fra rocce, tori imbizzarriti.
I gabbiani tondo tondo roteano, perigliosamente
mi sfiorano, urlano rabbia con grida rauche.
Il salso le narici assale.
Si rinserra l'Anima, in tumulto, alle avversità.

Zeffiro primaverile attraversa l'aere,
profumi e tranquillità diffonde.
Il mare lieve, materna mano
culla il dormiente bimbo,
leva suadente nenia dal profondo.
Silenti i gabbiani, contro l'ala s'ode la brezza.
L'Anima, da invisibile Essenza,
permeata si placa, si distende.
Aleggia argentina voce in canto musicale.

M'innarco, mi distendo in tuffo nel pelago.
Il liquido, mano carezzevole, si apre al corpo.
La profondità azzurrina accogliente silenzio.
Esseri silenti, veloci per appuntamento dato,
scompaiono ingoiati dalle profondità.
Rotolo più giù, nell'oscurità più nera,
non ho forza per reagire, ne volontà,
manca l'aria, annaspo verso il fantasma sole.
Inutile! Sprofondo, nel baratro, inesorabile!
Resta, solo, l'Anima a Dio raccomandare.

Tre delfini mi annusano, una pinna afferro,
mi spingono all'aria, a pieni polmoni respiro,
finalmente, rivedo il sole brillante, caldo.
Sono vivo, grazie, a Dio, ai delfini, ancora vivo.
Mi trascina il salvatore, spero, verso un lido.

Suona Nausicaa, voce argentina, canta.
Làè verde terra fiorita!
I delfini, fatta una giravolta,
partono per altre avventure.
Richiamare, tento, l'attenzione
con primordiali versi e gesti.
Agitando, in un saluto, bianche mani
lei s'avvicina dove riposa l'onda.
Ma un fato avverso, esecutore
il mare, mi rapisce alla terra verde.
Vedo Nausicaa, più e più distante,
piccina le mani agitare.

L'orizzonte, dovunque,è l'onda,
afferro un legno, m'abbandono al pianto.
Quale errore debbo scontare, o Dio,
dimmi perché allontani Nausicaa,
voce argentina, la terra verde fiorita.
Mi sperdi in mare, su e giù con l'onda,
sotto i dardi del sole senza una meta,
senza orizzonti, un focolare, una spiaggia.
Dimmi, presto, quale domani sarà,
o lo Spirito, nell'incertezza, si schianterà.
Avrai, così, un inerte tronco,
vagante, su e giù con l'onda,
derubato della sua primavera
nella verde terra fiorita.
Cui prodest!

Un fiore nel deserto
(Dedicata a Lina)

Vento, sibila, scuote,
s'innalzano colli
schierati in file serrate.
Onde enormi s'accavallano
mare assurdo di granelli,
granelli di sabbia.
Piove! No!
sono lacrime d'amore perse
da uomini di poca fede
in un domani migliore,
nella vita dell'Anima.
Lacrime sciorinate sulla terra
fecondano granelli di sabbia.
Nell'alba si sente crescere
un fiore nel deserto.
Lassù s'esclama
"Grazie, per bel fiore d'Amore!"

Vieni primavera
Immoto in mezzo al campo,
con i bracci volti al cielo,
vedo passare le nuvole
ora veloci ora adagio.
I passeri trillano, saltellano birichini,
in un rovo si nasconde un usignolo,
dall'ugola cava note di cristallo .
Il freddo inverno ha gelato ogni fibra.
Ma i raggi di letizia riscaldano
la scorza, la linfa via via fino al midollo.
Accosta l'orecchio al tronco, ascolta!
Il cuore batte veloce,
il sangue scorre rapito,
un pizzicore dalle radici ai rami.
Le gemme turgide premono la corteccia,
parato per la festa, fiori e foglie.
La bella rossa vite stenderà,
ad intrecciare, i flessuosi pampini
ed i succosi frutti ai glauchi rami.
Trascorrerà la primavera
dispensatrice di gioie, di fiori,
foriera di una calda estate
colma di frutti succulenti.

Cum Lætitia
(con affetto a Letizia)

Per vivere con letizia.
All'alba, con sinceri occhi,
volgi lo sguardo ai raggi dorati
inondanti il mondo,
nelle tinanti note di canterini usignoli ,
gli alberi, i prati e l'acqua,
che scorre limpida e baldanzosa
nella valle addormentata,
per te saranno d'oro.
Al tramonto volgi lo sguardo
ai raggi, che in ultimo sforzo,
tingono di rosa il mondo
e t'accompagnano in letizia
al meritato riposo.
Alberga letizia nel cuore
ed il mondo sarà
d'oro e color rosa.

Non c'è pace????
Esistenza
Giunto dov'è giusto equilibrio
tra esperienza e slancio,
vorresti, placido lago, lieve brezza,
la vita seguire senza scosse.
No! Esplode la bufera,
vorticano raffiche, scuffia la vela,
il pennone ara l'onde.
Misero guscio, schiaffeggiato dalla spuma rapita,
non s'arrende all'abbraccio mortale.
Dimenticare le passioni.
Obliare gli affanni.
Le fatiche allontanare.
L'esistenzaè un torrente:
spumeggia di balza in balza,
incontra altro torrente,
mesce l'acque nella piana,
la ruota del mulino lenta macina.
Riposa, fonde al mare
cullato dalle onde, riscaldato dal sole.
No!! L'esistenzaè:
improvvido balzo tronca la pace.
L'orrido scorgi, vuoi ritrarti,
sospinto non hai scelta, precipiti.
Iridescenti goccioline, ribolle l'acqua,
rombo sovrasta.
Al raggio di sole risponde
un arcobaleno dai mille colori.

In solitudine cogliere armoniosi accordi.
Giunchiglie, sulla riva,
ridono con riso dorato
Sull'acqua trema lievemente,
tra ombre del salice,
biondo riflesso di narcisi.
I fiori si narrano fole nell'ombra.
Le ninfe spiano dai margini del bosco,
lanciano sguardi melanconici,
si ritraggono come pallidi fiori,
si rifugiano nell'ombra cupa.
Nella macchia un garrulo cinguettare .
Impertinente un pettirosso,
sul sentiero, interroga pipilando.
Il ruscello gorgheggia
con impetuosa letizia .
Tra cielo e terra un sbocciare
gaio d'anemoni ,
un fremere di uccelli.
Il giovane vento, agguantato
dai rami degli alberi,
si lamenta della prigionia.
Le felci giacciono appassite, spezzate,
scarmigliate dall'inverno.
Le foglie cadute dalla quercia,
calpestate emettono un gemito,
risospinte nell'oblio.
L'angoscia delle felci prostrate,
il volo spensierato,
la trepida gioia delle gemme,
il singhiozzo del vento frenato
percepivo vagando solitario.

La bimba
Fra nuvola e nuvola
ho visto sulla Terra
una bimba in se compresa,
singulti agitavano il cuoricino.
Aveva perso i suoi pastelli
non poteva più disegnare
la sua amata Mamma
scendere dal Paradiso.
Ho regalato un arcobaleno
ed una penna d'oca.

L'Aquilone
Vola Aquilone!.
Volano, sulle ali del vento
fraternità, gli aquiloni.
Occhi volti alla speranza
seguono trepidanti l'evoluzioni
a capriccio del vento.
Mani, di giovanotti speciali,
tengono ben saldo
il filo che li lega
alla speranza di vivere
da Uomini speciali.

Nuvole rosa
L'alba soffonde,
in rosa, brandelli di nuvole,
romantico tulle
al ceruleo cielo.
E' bello. Tu sei me.

Ombre
Alzò il viso su di lei,
negli occhi grandi e luminosi
un accenno di desiderio.
Lei si ritrasse al balenio
di una fiamma al volto
Inquietanti ombre affioravano
negli occhi che si incontrarono,
un attimo, distolsero il viso.
Senza guardare si parlarono.
Poi le parole rimasero,
sospese fra denti e lingua,
pronte rotolare fuor di labbra.
Lei alzò lo sguardo,
incontrò i suoi occhi.
Rivelare i sentimenti,
una tortura, per loro,
un acuto dolore, stordiva,
sopportabile un momento,
una sensazione riempiva
le vene di un fluido ardente.
Colta dal panico lei farfugliò.
Lui la guardò.
Le labbra schiusero in un arcano sorriso,
come bevesse lei ritrasse la gola.
Rideva di lui, degli uomini, dell'amore.
Piangeva.

Pensieri
Sfarfallano qua e là,
misere foglie strapazzate.
Tentano, fumo senza arrosto,
di elevarsi al cielo,
Mescolati dal vortice, morte foglie
pietre, abbandonati, in un pozzo,
ripresi e rimescolati, li getta all'aria.
Creasi una babele:
il soggettoè l'oggetto
il verbo riflessivo non riflette,
il complemento oggetto
aggettivo maschile, singolare?
Non sarebbe, meglio , mondo,
scavare sino al magma
e seppellire queste corbellerie?

Perdere la strada
Camminare, passeggiare
sotto le fiaccole della luna,
una strada brecciata
girovagante alle colline.
Alberi, rami protesi,
plaghe d'ombra, oscure caverne,
smerlettate, maculate,
occhieggia la luna
fra le foglie vibranti nella brezza.
Baciare le dolci labbra,
sotto l'ombre maculate,
dell'innamorata mentre gli occhi
sfavillano ai raggi lunari.
Bisbigliare parole d'amore
nell'incanto della notte:
mille archetti sonanti
le note di cristallo di un usignolo.
Sfiorare il caro volto,
seguire la curva del bianco collo.
Sentire la passione ardere
gli innamorati sospirosi,
come verdi rami al fuoco,
e fondere nel crogiolo
la più preziosa lega: l'Amore.
Una mano sfiora,
zeffiro, il volto tuo.
Un nembo nero mangia la luna,
un'oscurità abissale assale la terra.
Sfiorati voglio ma non ti trovo,
ti cerco ma non ti trovo,
svanita come la luce lunare.
Sono rimasto solo nel vento,
che sibila sinistro nella foresta.
Una lacrima spaurita
scende tremula sulla guancia.

Frammento
Mosaici di tessere colorate.
Un pezzetto sghimbescio
collocato lì dall'inizio.
Accettare il posto,
adattarti alla funzione,
ad uno schema di vita.
Non vuoi essere un frammento.
Fonderti con la vita,
unirti e mescolarti alla gente.
Desideri qualcosa esca da te.
Un pezzetto sghimbescio
collocato lì dall'inizio.

La tavolozza
Verde, azzurro,
tavolozza e colori
rosso, bianco, nero
Intingo, larghe pennellate spargo.
Verde prateria alle montagne dal mare
dalla spiaggia mare, azzurro, orizzonte.
Una cupola di laspilazzuli
avviluppa mare e monti violetti
Lattescente luna,
palpitanti stelle là appese
vanno accendendosi.
Bianca spuma su l’onda
che rotola ai piedi, con lieve romorio,
cancellando le passate orme.
Amore, cuore palpitante,
segreto pensiero,
febbrile desiderio,
rendono arreso il corpo
indomito l’Animo.

La perla
Profumo d'incenso
vaghe per l'aere nuvolette.
Giù sul cuscino di raso rosso
lì posato il volto
a rimirar, rondini
che garrule si rincorrono
in amorosi voli.
Miro il profilo,
l'occhio disperso,
le labbra a sorriso aperte.
Vorrei, spirto immateriale,
conoscere i pensieri
dell'Anima tua, seguirne
l'altalenanti percorsi,
per raggiungere la perla
del tuo amore.

La panchina
Stazione ferroviaria,
sferragliare di convogli,
annunci: arrivi partenze.
Lei guarda scruta
frettolosi viaggiatori,
le sovvien un volto
vaga somiglianza.
Si giuraron eterno amore
partì per la Russia.
Lui canta una canzone
il treno passa e và.
Lei aspetta
sulla panchina
il suo amor.

Gomitolo d'Amore
E' il cuore, un gomitolo,
ai ferri lavoro il filo.
Un dritto due rovesci, calo di otto.
Un morbido maglione caldo,
con il cuore, aderente al mio amore.
Sbagliate le misure,
va stretto, uno straccio d'amore.
Getto il maglione, resto senza cuore.

Piove sulla Sierra
Nuvole gonfie d’acqua
carri colmi panciuti,
qualche raggio di sole
si fa strada verso terra,
illumina circolari aree,
livide, spettrali
d’alberi ombre
a chiome si fondono.
Dure e fredde cadono
gocce indifferenti
su foglie, su rami,
su tronchi sfàcenti,
a terra, rigagnoli melmosi
a valle sempre più torbidi
terra foglie sassi traggono.
Fulmine colpisce
la maestà di un albero,
sotto il maglio si schianta,
nero e fumante, precipita
nel fango tronco possente,
trascina piccolo nido abbarbicato.
Tace la selva altera.


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