Accanto
Nel cielo sopra il cielo Ti ho invocato.
Nei gelidi spazi dell'infinito
Ti ho immaginato.
Ti ho cercato così lontano
che mi sono perso
nelle distese di acciaio
luccicanti
come guglie di chiese.
Così vedevano gli occhi
quando mi Eri accanto.
Illusione
Nelle stanze della vita
si plasmano acciai
artefatti illusori
grida di vendetta
di chi cerca di sfuggire alla condanna
che rientra nell'ideologia della vita.
Polsi legati ai carri dei vincitori
Illusioni di libertà.
L'importanza delle cose nelle cose
Il luccichio dell'illusione
e l'interesse di apparire
mi tolse l'essere qual sono.
Voci del cuore
Non erano voci del cuore
quando chiesi di togliermi il peso della croce.
Ero in ginocchio
quando T'implorai.
Solamente la mia mente gridava.
Oggi sono solo.
Quanto vorrei portare quel peso
per averti.
Sono voci del cuore.
Orizzonte
Dove cielo e mare non si riconoscono più
tornano a navigare l'ombre tremolanti:
navi lontane nel profondo velo
Io c'éro
Voi che non credete, ascoltate
bisbiglia all'orecchio la Sapienza.
Labile soffio a Sua immagine,
ancor seme,
La mia esistenza librò nel nulla eterno
dove l'abisso tocca il tempo.
Esistenza o non esistenza
Non c'erano le comete,
ma io c'éro.
Prima che tutto fosse,
io c'éro.
Di qual materia Lui sapeva
Sono apparso nel tempo
Né prima, né poi.
Parlerò di te
Ritorna forse il passato?
Ho aperto il cielo con le mie preghiere,
ho cercato la tua presenza
nell'aria e tra la gente e scoprirti ancora tu.
Camminavo
cercandoti confuso tra i pensieri miei
assente in fuga dall'assalto della vita.
Mente mia
quando la ricordi ancora
lei stessa s'infrange nella realtà
nel silenzio delle cave dell'anima
dove
appena si ode l'eco del ricordo
si apre una preghiera.
Ti vorrei ancora mia.
Possessione d'amore dove emana la vita.
Camminare sulle nuvole verdi
di prati in primavera
oppure tra le folte campestri
o nei boschi ombrosi
seduti sul tenue ruscello del ricordo
dove il tempo si dimentica di noi.
Per opera del tempo ti allontani,
i pensieri si affievoliscono
altre compagnie ti lapidano
ed io rimango solo.
Evapora l'amore nei giorni che passano.
Parlerò di te……..A chi?.
Silenzio
Qual silenzio è più profondo del tuo silenzio ?
Non rispondi dalla tua materia.
Si sono spenti alla luce dl giorno,
e sei troppo lontana,
i tuoi passi, e dormono
sulle foglie dell'olivo i sospiri,
non si ode l'eco della tua presenza
sotto l'arco, ombroso d'agosto.
Nessuno ti conduce più a me
Tutto è sparito.
Ritorneranno l'alba ed il sole
ed I rumori della città ti nasconderanno
percorrerò i soliti sentieri
mi domanderò se sei mai esistita
sarai sempre più lontana
qual silenzio è più profondo.
Caro ricordo
All'ombra di agosto
ricordami le parole che non dissi.
Io camminavo attorno a te
e ricordo gli occhi fissi
lucidi nel silenzio precoce,
le mani fredde senza speranza
statiche.
Lungo le mura della vita
l'eco immobile della solitudine
si affacciava alla mia finestra
e sparì in un attimo
questo tuo esistere.
La speranza
Almeno due o tre risposte Ti debbo
ed Il cuore risponde subito,
ma si rifiuta
di affidare ai poveri segni,
o suoni,
le sue parole
e cerca,
negli infiniti spazi della terrazza eterna
dove il mondo si ferma alle apparenze
In castelli di carta che l'urto sfascia
e tutt'intorno arranca il giorno
per portarsi nella realtà,
la sua dimensione sbattuta nella bufera.
Quale risposte darTi
Se da poco ho intuìto,
dalla tristezza mal repressa,
la durissima lotta per il pane quotidiano
e l'intimo spasimo per l'anima mia.
Quali sono i confini tra queste due realtà?
oggi è una giornata terribile,
a chi chiedo in prestito la mia stanca vita,
dispersa nel deserto,
mentre cerco l'oasi per non morire di sete?
Solo Tu sei la mia speranza,
quando la poesia lascia ai sacrifici
i suoi inesauribili contrasti.
Nel bosco (ritrovare se stessi)
Il richiamo dei suoni,
dispersi nelle nebbie,
varia in morbidi contrasti.
La terra spicca al cielo l'incanto,
che evapora in un roseo velo,
con l'ardore del bosco ancora intorpidito.
In densi lampi di libertà,
che profumano di mugo,
si aprono spazi
e la vita compie i suoi prodigi:
La luce scorre nei rigagnoli del torrente
e apre nel muschio le sue vie,
e si confondono nella terra.
In questi contrasti di verde ,
dove fiorisce la rosa canina
e dove il biancospino,
nel folto sagomato di foglie,
s' incespuglia col cardo ronzante di calabroni
e si tranquillizza di belle viole,
c'è la ginestra abbarbicata alla pietraia
come l' uomo alla vita.
Quei suoni dispersi nelle nebbie
portano l'amore che riscalda la zolla dell'anima
e scendono e si concentrano in condense di luce
perché rifiorisca nell'uomo la speranza
tra i silenzi inattesi degli attimi che fuggono.
Sul declivio al mare
L'onda salmastra improvvisa
questo silenzio di bianchi gabbiani.
Seduto sul declivio
ascolto la serenità dell'infinito
e nei mille voli
che riposano sulla brezza
allaccio ricordi scolpiti dagli anni.
Sopra la spuma del mare
sostano le nostalgie
mentre l'onda percuote lo scoglio
e l'anima piena di silenzio
segue lo sguardo nell'azzurro,
verso un orizzonte di speranza;
all' improvviso una folata
e la rosa perde i suoi petali.
Lisa
Porto con me la tua speranza,
quella che avevi,
ti ricordi ?
mi dicevi: andiamo,
ma tu rimanevi sempre lì ,
assente,
su quella sedia sgangherata,
di fili di paglia,
alla finestra.
Si alla tua finestra,
era tua da sempre.
Fin da bambina ti affacciavi gridando,
da mamma ti affacciavi gridando,
da nonna ti affacciavi gridando.
Ora è una finestra sola,
corrosa dagli anni,
una finestra sola,
che attende.
(Poppi) Paese mio
Ricordo di te il rosso vermiglio
Delle rose, nel mese di maggio,
che nel giardino erano sul ciglio
sporgenti verso il primo raggio.
Il sole saltava di ramo in ramo
carezzandole al suo passaggio.
Noi ragazzi felici ,andavamo
a scuola parlando e gridando
sull'erta salita, e correvamo.
Le nostre gaie grida, sguaiando,
si spandevano a mezza costa
per scomparire, e dileguando
quel suono, muta la risposta
spariva ,tra i verdi tigli dal selciato.
Oggi rammentarti, quanto mi còsta,
ma nulla di te mi ha lasciato.
Ti rivedo d'ogni bellezza pieno,
libero sulla collina,al sol spiegato
aperto fra i campi ricolmi di fieno
e il fiume, rivolto a guardare il sole,
e riposarti su codesto poggio ameno
dove Il vento è pieno di suoni e di parole .
Al centro del verdeggiante Casentino,
Guardi il Prato Magno, dalle verdi stole
dei castagni e faggi;ed il montanino,
per salire a Camaldoli e a Moggiona
e sul ridente Falterona a loro vicino. |