Poesie di Mario Menin
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Sono un poeta Vado in giro Con l’Unità in tasca Con la testata in vista Sei matto! Sono un poeta Porto in giro i sogni E con i sogni Coloro i giorni Che ancora mi accompagnano. Nel XXI secolo Francesco Piccolo Porta boxer eleganti Io porto slip larghi Che cosa port Abram Dall’altra parte Del filo spinato? Il fragore gelido Della nudità Le luminarie colorano L’eredità del novecento Risorgeranno a mezzanotte I milioni di morti? Si! E vestiranno trend. La casa di Abram Abram dov’è la tua casa? Nella terra di Ur bombardata Come un falco Conquisterò il cielo Con il filo spinato Sedurrò le nuvole E le stelle adoreranno I miei figli La speranza elude Ogni confine L’amore partorisce Anche in queste autostrade Del dolore La fantasia gioca Con Sara, Rut ed Ezechiele Dio di Abram Non illudere il tuo popolo Questa non è la terra promessa L’unico miracolo Per loro è vivere. La sera Colora l’orizzonte Una dolce insegna Folleggia Pasticceria napoletana In Via Candiolo Misura uno sguardo
Sorpreso
Percorrerò
Vorrei
Credevo
Aquilone
Per S. Valentino
La stanza delle lacrime
Sei tu
Passerò ancora
Se il silenzio
Boccioli di primavera
Ciao Alda
Guardo la strada
Le torri di S. Gimignano
Giunge fino a sera
I dioscuri
Infilzato
Per parlare di te
Germoglieranno
Posato il piede
Traduco
Quando
Ad Olivia
Rimani parola
Mi sporgo e vacillo
Preghiera
Veglierò
Incontro strade.
Edicola
Fermo
Gerusalemme
Finchi (fringuelli)
Sorrisi
Oltre il ponte
San Valentino
Solo l’abbraccio tuo
La crosare
E va la sera
S’attarda
Sono verdi
Adoro Giocava la sera Altercano Acida Migrante A Cervo Roero Ad Andrea Zanzotto Il raccoglitore di cicche |