Poesie di Marco Pancrazi


Home page  Lettura   Poeti del sito   Racconti   Narratori del sito   Antologia   Autori   Biografie  Guida   Metrica   Figure retoriche

 
Dio
In un tempo a me sconosciuto,
fu detto che Dio, non era altro,
che la somma dei sentimenti del cuore umano,
quando si innamora…
Quello che in realtà è Dio,
io non lo so, ma so,
che se mi verrà fatto questo immenso regalo,
di ricevere il tuo amore,
io lo ringrazierò per tutta la vita,
o ringrazierò,
quello che in realtà è,
quello che chiamo Dio…

Emozioni
Scontro di emozioni…
Sentire il tuo calore e il tuo cuore,
in un solo abbraccio,
che nello stesso attimo,
invade il mio io,
con uno straziante logorio di solitudine…
i minuti da quando non ti sento più presente,
scorrono implacabili…
come ore, giorni e mesi,
si presentano al mio cuore…
la voglia di te, è insostenibile…
la voglia di noi…
è aria per i miei polmoni…
stringo forte a me il tuo cuscino,
respirando il tuo profumo, e sognando,
che presto ci possa essere tu,
a ricevere tutto me stesso…
ti vivo ogni istante,
sempre più…
sei la vita mia…

Lontano
Come pioggia incessante,
pensieri cadono nella mia testa,
apro gli occhi un istante,
ma di nuovo,
mi nascondo nel buio pensiero,
prendo forza, cerco luce,
ed è sempre lì, di fronte a me,
così bella e vera,
e così impossibile da toccare…
incredibilmente vicina e realmente lontana…
e nel lontano,
il grigio fumo della città,
si fa strada nella mia stanza…
il traffico incessante mi turba i pensieri…
le lacrime creano solchi sul mio viso,
senza sosta…
la battaglia di emozioni, volge finalmente al suo termine,
la voglia di averla sconfigge la paura di amarla…
dopo mille domande, un'unica risposta…
e determinato come non mai,
attendo che il tempo faccia il suo corso…

Bruciare
Il profondo ardere si fa strada,
sentimento primordiale,
nasce, cresce e cresce ancora,
come fuoco impetuoso allaga il centro del nostro essere,
vorremmo toccarlo, bruciare in esso…
saltare in questo immenso cuore di lava,
e avvolti nel sole terreno, morire ora, per vivere…
Il più grande ostacolo, a volte,
non è accettare quello che viviamo,
ma voler bruciare,
nel vivere quello che abbiamo paura di accettare…
Bruciare… e bruciare…

Ascoltando
L'unica ragione di vita,
risiede nell'inesauribile speranza,
che nell'infinito, e per l'infinito,
il nulla non divori il tutto...
che in esso,
il coraggio di vivere, vivendo,
possa reprimere il terrore,
di un' amore che sta svanendo...
Avendo fiducia...
Ascoltando...

Luce
La Via Lattea mi avvolge tutto intorno,
la solitudine persiste,
sogno continuo,
la luce dirada finalmente,
il costante buio delle tenebre…
ormai avvolto in esse,
cerco la speranza,
per uscirne…

Aria
Profumo inebriante
Allaga i sensi nel profondo
Rinvigorisce ogni istante
Rivelando il rubino sentiero

Bevo il nettare proibito dal tuo rosso collo
Viaggio in un vissuto non lontano
Sogno di averti qui e saziarmi del tuo velluto

In questo spineo roseo paradiso
Guardo l’orizzonte
Scrutando la luce di un nuovo giorno

Pace
La dedico a Marco, e al piccolo Mike. Perché questo sia solo l’inizio, dopo un periodo di buio.

Salata brezza nell’aria,
le onde cantano incontrastate le loro odi,
un sole timido a far da veglia,
gioca e si nasconde,
ma ci ama e ci scalda.

Le mille dita di paglia,
danzano al ritmo dettato dal vento,
un vento tiepido,
che accarezza il viso pieno di ferite.

Momento di quiete per noi,
momento di ascolto e preghiere,
in questo paradiso terrestre,
dove l’odore di mare,
ci riempie di vita.

venuto al mondo
Passi lievi su terra di cristallo…
un dolce vento, intriso di sale, mi ha guidato in quel paradiso,
dove il solo udire è il richiamo di donna natura;
come avido esploratore, cautamente mi aggiro… Respiro…
con passi docili, quasi a non voler disturbare,
vago e godo nel toccare quella magia;
tutto rallenta in stasi… Improvvisamente il tempo è fermo…
la roccia morde, il mare grida nel silenzio, e quel sole,
quel sole immobile a mezz'aria, pronto al riposo,
caparbio mi scruta, mentre ascolto quel muto richiamo;
tutto è chiaro…
la chiamata dell'universo, la chiamata del creatore, quella all'avventura…
ed io, parte di universo, non posso far altro che urlare a squarciagola;
grida ed attimi di incertezza, poi, abbandonando ogni passato,
lasciando la stasi rivelatrice per vivere quell'ignota, nuova vita,
mi lascio cadere ed abbracciare in quell'immenso…

quel giorno di settembre son venuto al mondo.

Luce
Solo. Nero. Fermo.  
È buio intorno a me, sono immobile.
Lo sguardo fisso in un punto, nero nel nero.
Niente si muove, niente è intorno a me.
Il pavimento sotto i miei piedi è inesistente.
Forse è anch’esso fatto del nero che mi circonda.
Non vi è odore.
Al tatto il nero che mi avvolge è presente,
mi sento fuori da tutto quello che è razionale, senza schemi.
La testa ha il potere su tutto.
Leggero nel nero, come se i miei piedi non posassero su nulla,
come se fluttuassi.
Cerco riferimenti ma non ne trovo, cerco est, ma non vi è un est nel nero.
Nulla è razionalizzabile.
Di rumori non ce ne sono. Nessuna voce. Niente di niente.
Solo un suono. Il suono del nulla, il suono del vuoto.
Sospeso senza gravità vengo cullato in questa dimensione,
trasportato dove la pace dei sensi regna, pace interiore e calma.
L’infinito mi circonda.
Non si vede fine, ma non importa, ormai il concetto di fine non ha più senso.
In quella calma scura sorrido. Volo.
Volo senza metà e senza il desiderio di saperla.
Finalmente libero.

Volo
Saltare in alto, sempre più in alto,
cercando il cielo con un dito.
Correre fra muri, alberi, macchine.
Sfrecciare a piedi nudi, sentire l’asfalto cocente sotto i piedi,
sensazioni che ormai il nostro corpo ha dimenticato.
Dimenticare le nostre origini.
Troppo volte la luna è sepolta in questi secoli passati.
Ma il tempo che fu,
non eravamo quello che siamo oggi.
Non vivevamo in muraglie di cemento armato che ci opprimevano.
Avevamo aria libera, pulita.
Volavamo sui prati, su ruscelli,
eravamo amici della natura.
Ora ci odia, ci disprezza.
Allora io disprezzo tutto lo schifo qui intorno.
Lo calpesto, corro per le strade, salgo e scendo, mi arrampico, salto,
e manco di rispetto, fiero a testa alta, a questo cemento che tenta prigione.
Nulla mi imprigionerà perché ho conosciuto la libertà.
Sono uno spirito libero. E come tale, volo.

Attimi di Addio
Al mio unico, vero amore... Mi mancherai…

Panico nell’aria,
panico negli occhi,
momenti di una tragica realtà.

Una corsa contro il tempo,
alla ricerca di una vita,
che pian piano scappa via.

Ti stringo forte al petto,
ti guardo e soffro con te,
piango e grido, perché non credo.

Ascolto i tuoi flebili lamenti,
implori il mio aiuto,
e io, non posso far altro, che stringerti,
stringerti ancor di più.

Il tuo ultimo grido, i tuoi occhi,
a cercare l’amore nei miei occhi,
attimi di fissità interminabile.

Poi, il tuo sguardo si è fermato,
e mi ha detto “Scusa”,
il tuo cuore si è fermato,
e mi ha detto “Addio”.

Addio mio piccolo amore,
oggi sono morto con te.

E così, ebbe
E così,
dove erra il pensiero ed ogni azione,
tutto ebbe fine...
dopo aver camminato insieme,
visto nascere molte lune e molti soli,
l'ora è giunta...
un abbandono per sempre,
ad una vita, senza me...

La Notte delle Notti
Lei e Lui, Lui e Loro,
in una scatola di cemento, cemento nel cemento,
su in alto, quasi a voler abbracciare il paradiso,
intorno a loro solo mostri grigi, avvolti nella notte,
in una notte lontana, in un luogo.. lontano..
e mentre il quadro di una vuota foschia si compiva,
nella foschia, uno spiraglio di luce era Vita..

In alto, più vicini che mai al regno della felicità..
il cuore al cuore, gli occhi negli occhi,
il desiderio di governare il tetro che li circondava,
e in quel desiderio, una grande passione ardeva..
percorsi da un fiume di fuoco, insieme, mano nella mano,
solcavano i mari del rosso amore, e per loro,
una nuova rossa alba, si apprestava a divorare il tempo di Morfeo.

In quella irrisoria parte di universo,
la clessidra aveva smesso di sputare sabbia,
e nella fermezza di quel tempo,
la facoltà di vivere, dono Divino..
un empia voce come precettore,
un verbo profondo da seguire,
candidi custodi e silenziosi osservatori attorno,
abbracciati, protetti finalmente,
da chi è capace solo di elargire morte e giudizi..

Serenità nella quiete..
due tamburi, con ritmo incessante, cantavano le loro odi,
intenti in una battaglia di odio e amore, declamavano il loro fato,
e sul ritmo di quel motivo tribale, due giullari a corte danzavano..
la danza diveniva lotta.. la lotta diveniva pace..
una pace, in cui si alternavano con effusioni i cinque sensi,
un impeto irrefrenabile di chi ha fame..
un digiuno durato troppe lune..
e quella sera, in quella luna, i due lupi divoravano la loro preda..
compiuto il rito di sangue, acqua linfa gli veniva donata.

La Dea del tempo tornava al suo lavoro,
i due carnivori, nella loro tana, si stringevano per combattere l’inverno,
pronti a sperare nel barlume di un nuovo giorno,
che al contrario, si apprestava ad essere più duro che mai.

È la notte delle notti, la notte di chi combatte,
la notte di chi crede e sogna,
e mentre abbraccio i miei sogni,
non mi accorgo nemmeno, che ti dico ti amo..

Lei
Lei…
Bella e infernale, Dea, Dea mortale,
Arde scarlatto fuoco nell’immenso oceano,
È Incantevole Sirena al chiar di Luna,
Con melodica sinfonia, dipinge ogni alba…
Vento torrido in pieno inverno,
Luce Vita, dove Luce non si può bramare…

Lei…
Rara tentazione,
Gioia inarrivabile, per chi è inarrivabile il sogno di arrivarci…
Con sguardo fiero e passo deciso si accinge al suo corso,
La sua essenza chiede fervore e fiamme, amore e passione,
Senza esitazione, dal profondo cercare…

Lei…
Nei piaceri e nei dolori,
Solo Lei…
Nelle sere e l’indomani,
Nei pensieri e i desideri,
Nelle gesta e nei respiri…
Lei… per Lei…

Muore lentamente
chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle "i"
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore
davanti all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore...
chi non rischia la certezza per l'incertezza,
per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita
di fuggire ai consigli sensati.
SOLTANTO L'ARDENTE PAZIENZA
PORTERà AL RAGGIUNGIMENTO DI UNA SPLENDIDA FELICITà.
Autore Anonimo

Cito questa stupenda poesia sulla mia pagina, a mio giudizio è davvero bella,
ma ci tengo a precisare che nn è scritta da me...

Aria
Profumo inebriante
Allaga i sensi nel profondo
Rinvigorisce ogni istante
Rivelando il rubino sentiero

Bevo il nettare proibito dal tuo rosso collo
Viaggio in un vissuto non lontano
Sogno di averti qui e saziarmi del tuo velluto

In questo spineo roseo paradiso
Guardo l’orizzonte
Scrutando la luce di un nuovo giorno

Grazie a te per essere te
Grazie...
Grazie perché ogni giorno soffro per amarti,
Grazie perché la mia vita, ho deciso di donarti...
Grazie...
Grazie per noi...
Grazie per te...
Grazie perché mi vuoi...
Grazie perché ti voglio, ma non ti ho...
Grazie perché mi desideri...
Grazie perché immensamente lo vorresti, ma non puoi...
Grazie perché potrai...
Grazie perché ti avrò...
Grazie perché insieme, oltre il buio, ce la faremo...
Grazie...
Grazie perché la tua vita è la mia vita...
Grazie per quello che mi hai dato...
Grazie per tutto quello che mi darai...
Grazie perché un giorno abbraccerai il coraggio di vivere...
perché finalmente vivrai, grazie...
Grazie perché tutte le notti, vivo sognando questo istante...
Grazie perché nel bello, c'è un pizzico di brutto...
Grazie perché nel brutto, c'è tanto di bello...
Grazie... perché mi fai lottare ogni giorno...
Grazie... a te...
Grazie a te per essere te...


Home page  Lettura   Poeti del sito   Racconti   Narratori del sito   Antologia   Autori   Biografie  Guida   Metrica   Figure retoriche