La clessidra
L'inarrestabile sabbia della clessidra
svuota la parte prima della vita mia,
adesso si rovescia…
… inizia l'atto secondo,
quello che trascende il mio essere
tra terra e cielo,
luci e ombre,
sogno e realtà.
Vorrei vivere un momento perfetto
nel tempo…
… avendo coscienza del presente;
non ho rimpianti o ripensamenti,
sono in pace con me stesso
ma non con Dio.
Mitigo l'anima mia e confesso a Te,
solo a Te,
che hai disegnato la vita mia:
di non essere stato un buon figlio,
avrei potuto dargli di più;
di non essere stato un buon marito,
avrei potuto amarla di più;
di non essere stato un buon padre,
avrei potuto educarlo di più;
di non essere stato un buon cristiano,
avrei potuto pregarti di più.
Quando l'ultimo granello di sabbia
avrà raggiunto il fondo,
sarò cosciente di aver vissuto
un tempo imperfetto e affiderò
a Te il momento …
… del mio presente.
18 Dicembre 2010
Dedicata a…
Il mio piccolo fiore
E danzerai
su petali
di rosa
in punta
di piedi
danzerai.
E vivrai
mio piccolo bocciolo
di rosa
sboccerà
la tua vita
vivrai.
E sarai
un fiore
sempre acceso
nel mio
cuore
sarai.
E ricorderai
questo dono
d'amore
per te
ti regalerò
una rosa
e
ricorderai …
… tuo Nonno.
13 Giugno 2020
O Mia Patria!
Popolo di politicanti, oratori e menzogneri;
Nazione dei partiti d'indubbia degenerazione,
ineluttabile faziosa complicità d'intendimenti,
unico fine maestro la bramosia del potere.
Ripetuta storia di contrapposte fazioni:
guelfi e ghibellini,
neri e bianchi,
destra e sinistra;
gente sottomessa che più non crede
all'ideale dell'avvenire.
Divenuta sei, baldracca d'Europa;
esportatrice di eccelse menti,
importatrice di anime dannate.
O mia Patria! Sei bella e perduta,
monumentali opere sepolte dall'umana
immondizia; scelleratezza di inconsueto
animo nero, condiviso dall'amaro pensiero
di sociale rassegnazione.
Prosaico ideale di rivivere gesti di eroici
cavalieri medievali, a ristabilire gloria e dignità,
giustizia e libertà, religione e società.
Ascetico momento d'euforica nostalgia,
di Patria ostaggio di impudica politica;
in Dio confido affinché possa illuminare
l'umano animo di chi un giorno glorificherà
la sentimentale appartenenza alla Patria mia…
… all'Italia mia.
20 Febbraio 2008
Senso della vita
Oggi, che senso ha?
Alveolo ragionamento
elucubrazione d'esercizio
del non senso.
Righe timide, incerte
rapsodiche e fuggenti
teologico interrogativo
ragionamento.
Silenziosamente
varco rischiosi
inesplorati
territori.
Il non sentire;
come se credere
significasse rinunciare
alla ragione.
Indigente
nell'uomo
è lo spirito
terrena realtà.
Male soffoca
respiro
sopprimere può
l'immagine di Dio?
Che senso ha?
io e il mio Dio;
salvezza è possibile
ancora.
Retorica, no!
perché dove
male abbonda
grazia sovrabbonda.
Resterà cosa?
bontà, solidarietà
eroico sacrificio
del dovere il senso.
Senso della vita
tutto è grazia!
Alveolo teologico
di somiglianza con Dio.
28.03.2020
Andrà tutto bene
Ossessivo Riff
attesa inganniamo
emotivo andamento
tensione!
Attesa risoluzione.
Andrà tutto bene.
Causa - effetto
empatica costruzione
emotiva sintonia
verità?
Smarrito mondo.
Andrà tutto bene.
Corale senso
perdita libertà
retorico potere
falsità!
Relazionale dimensione.
Andrà tutto bene.
Favola incantevole
mondiale sirena
ragionevole contrappasso
illusione!
Straniamento effetto.
Andrà tutto bene.
Prigioniera umanità
propri vizi
proprie virtù
Riff!!!
Ossessivo prolungamento.
Andrà tutto bene.
Andrà tutto bene.
Andrà …
14 aprile 2020
Albero di ulivo
Irto maestoso stai al passare delle stagioni;
sole, vento, pioggia e freddo.
Non un lamento, non un sussulto;
ti aggrovigli, ti spandi,
ti riempi orgogliosamente del tuo frutto.
Lo lasci cadere nell'umida terra abbandonata,
nella speranza che l'uomo lo raccolga;
quel nettare viscoso che si trasforma in fluida armonia di sapore,
non ti ricambia del dono che hai dato.
E tu ancora, vecchio e stanco,
irto maestoso stai al passare delle stagioni.
24/10/2007
Donna sarai
Cara, oggi ti scrivo
il poema della vita
quando domani tu
Donna sarai.
Questi versi leggerai
nel tempo che non
sarà più mio.
Sarai forte se crederai
in te stessa.
Sarai debole se ti fiderai
degli altri.
Sarai fedele alla vita
se avrai Fede.
Sarai madre solo
se tu vorrai.
Sarai moglie di un uomo
che dovrà essere uomo.
Sarai tutto quello che
tu vorrai.
Per me sarai un piccolo fiore
che sboccia nel prato
della vita.
Sarai amata, coccolata e
cullata.
Soprattutto vivrai in armonia
con il creato, se per un solo
attimo penserai al mistero
della vita.
Quando domani in te
una vita crescerà
allora tu
Donna sarai.
Dedicata a Sofia, prossima vita mia.
28 dicembre 2019
Prima poesia al tempo
del coronavirus.
Vite sospese
Quel tarlo mentale
che annebbia la
mente, tra spore
di male e sopite tenebre.
L'etere si inebria
di inutili parole
confonde, spadroneggia
speranza rifiuta.
L'amara gioventù
ignara s'addensa
segue la scia
della mortale ragnatela.
Il giorno s'adombra
di mortale evenienza
l'anima s'attrista
umana inerzia
di vite sospese.
L'alba del giorno
dopo, vivificante verrà
un fraterno abbraccio
al mondo darò
per non dimenticare
quel che sono …
… polvere.
13.03.2020
Peppino - Peppino
Il velo dell'oblio cadde
in un area senza verità.
L'amara gioventù spezzata
dal fatale destino…
… in rivoli di lucida scemenza.
Vivesti la tua irreale vita
in mentale solitudine
interrotta da blasfeme sconnesse frasi.
Ti ritrovasti novello Quasimodo
nell'ingiusto mondo di sociale indifferenza
d'ignoranza medica e di familiare rassegnazione.
Ti venne in soccorso il Dio del vino
con il quale sfogasti la tua irrefrenabile rabbia.
E ricordo Sele, cane amico fedele,
precedere i tuoi incerti passi al rincasare la sera.
Scorre incerta la vita…
… il tuo pellegrinare in famiglia
ti condusse al triste esilio
dove, forse, trovasti la tua dimensione di uomo…
… dove, forse, avrai avuto voglia di dire a qualcuno
il tuo nome: Peppino - Peppino.
13 Aprile 2010
… dedicata a mio zio Peppino….
Paese antico
Travagliato paese di bizantine origini,
volgi lo sguardo all'antica Grecia, al
maestoso Pollino, alla dolce pianura
che si perde nel golfo di Taranto dello
ionico mare.
Storia di gloria antica perduta nei
secoli avvenire; bistrattata da nobili
e plebei, clero e laici, giaci disteso sul
letto collinare tra terra rossa, ulivi e
fichi d'india.
*Dolce Signora da mano non umana
dipinta, conforta il pianto del figlio
tuo che di questa terra ha avuto i natali;
fa che splendi il sole sull'oscuro animo
di chi di Te vede solo l'immagine.
Tronfio paese di desolato abbandono,
all'intercalare del moderno bisogno
di fasti ed ambiguità ti lasciasti denudare
di patria e potestà all'involuzione dei
*nascosti e dimenticati tesori tuoi.
*Soffristi squarcio profondo nella
madre tua terra, al ricordo di accesi
fuochi a riscaldare il cuore di chi
ancora non ti ha abbandonato ed
ostenta l'orgoglio di esserci nato.
17 Maggio 2008
P.S.: Devo necessariamente allegare alla poesia, alcuni
riferimenti storici per cogliere il significato di alcuni versi.
*Nome dovuto al culto di "Maria Santissima Achiropita", ossia di
un'immagine della Madonna con il Bambinello in braccio apparsa
all'improvviso su una parete, durante i lavori di restauro (VIII secolo),
della cattedrale di Rossano. Secondo la tradizione l'affresco non sarebbe
opera umana ma divina, da cui il nome Achiropita. La parola "achiropita",
composta dal greco antico (a-) privativo, (chèir) (mano) e (poièin)
(creare), significa appunto "creata da mano non umana".
* Il Codex Purpureus Rossanensis è un manoscritto onciale greco del
VI secolo, conservato nel Museo diocesano del Codex di Rossano. È composto
di 188 fogli di pergamena (31x26 cm) contenente un evangeliario con testi
di Matteo e Marco. Deve l'aggettivo "Purpureus" al fatto che le sue pagine
sono rossastre (in latino purpureus) e contiene una serie di miniature che
riporta testi vergati in oro ed argento ed è impreziosito da 14 miniature,
accompagnate in calce di cartigli descrittivi, che ne fanno uno dei più
antichi manoscritti miniati del Nuovo Testamento conservatisi.
Nell'ottobre del 2015 è stato riconosciuto quale Patrimonio dell'umanità
ed inserito dall'Unesco tra i 47 nuovi documenti del "Registro della
memoria mondiale"
* Il terremoto avvenne nella notte tra il 24 ed il 25 aprile 1836,
data significativa perché era il giorno della festa di S. Marco, santo
conosciuto a Rossano e al quale è dedicata una chiesetta che rappresenta
uno dei più bei monumenti ancora visibili della Calabria bizantina.
Proprio quell'evento segna per i rossanesi l'inizio di una tradizione che
ancora oggi continua ed è molto sentita, quella dei cosiddetti "Fuochi
di San Marco". Dei grandi fuochi vengono accesi nella notte tra il 24
e il 25 aprile proprio nel centro storico e nei pressi del luogo di culto
dedicato al santo, sono le cosiddette "focarine", segno della festa
in atto e della tradizione che è ancora viva.
Scrivo per chi?
Io
nell'astenia del momento
nell'insondabile equilibrio dell'anima
scrivo per chi?
Emarginato
incompreso
alienato
tara non ho
lamentoso vittimismo no!
Ho qualcosa da dire
alla società
ai falsi poeti
a coloro che non credono
al culto del bello.
Comunico
effondo
il mio sentimento
nel mio mondo
popolato d'astratte presenze
voci
volti
ricordi
presentimenti.
Universale dimensione vivo
scrivo
per un'offerta d'amore alla Verità
riconosco esistenziale debito
nei confronti della Poesia
Sorgente che conduce a Dio.
Dei crepuscolari poeti
celebrare non voglio
la sporcizia delle passioni
disordinate
la sfida tra il Bene e il Male.
Non c'è Luce
nell'ignorare la reale natura umana
rifiuto della Grazia Eterna.
Io
a futura memoria
scrivo.
20 maggio 2020
Mi sovviene
Mi sovviene, di tanto in tanto, un'immagine,
d'infanzia uno squarcio.
La focalizzo, poi scompare, riappare.
Assaporo, però, l'acro profumo della
stalla: del fieno e della biada.
Sento, dell'asina, il caldo fiato.
Timore c'è, nell'affacciarmi, sporgermi,
dal secolare muro che da questa mi separa.
Eppure, mi affascina quella vista,
mi riempie di gioia e d'incertezza.
M'affaccio e con lo sguardo precipito
dentro un vertiginoso paesaggio: sovrastata
da sospesi caseggiati, vedo, rossa terra increspata,
che strapiomba dentro un brulicare di fitta vegetazione
e, poi, si abissa in un letto di macchia giallo-verde,
con spruzzi di rosa colore.
Gli umidi occhi, si perdono nel sogno
non sognato.
Sono desto e mi sovviene, di tanto in tanto,
indelebile, il ricordo, della Rupe di San Giovanni.
05 maggio 2020
Al tempo del Coronavirus.
Tempo
Quotidiane pareti d'isolamento
vita proiettata attraverso vetri
che scruta l'orizzonte del mare.
Nondimeno osservo mondiale
mappa e scorgo minuscoli
puntini rossi torturati.
Pensiero proietto alla distopia
del domani, lavorìo d'anima
mi prende per dare pace.
E pur ieri reclusi eravamo
nella torre d'avorio
del nostro ego,
nel virus ideologico
della disuguaglianza,
in una asimmetrica fusione
e distinzione della creazione,
schiavi del tempo e
dal cuore differito;
del costo esistenziale
del tempo …
… il tempo è denaro.
Ho sfiorato i contorni
di quest'epoca, senza
saperne leggere il tempo.
Se sapessi capire
il tempo presente
dove l'equazione del tutto
è relativo, mi porterebbe
a dire recuperiamo il nostro
tempo.
Fermiamoci!
Recuperiamo il tempo
giusto e opportuno.
Ora o mai più
cogliamo il messaggio
di vivere il tempo come
dono …
… come di un tempo
per essere.
27.03.2020
La poesia non è
La poesia non è bella, non è un'estetica.
La poesia non è banale, non è una narrazione.
La poesia non va letta, va gustata.
La poesia non va taciuta, va declamata.
La poesia non è, se non si scrive.
La poesia non è, se non si ama.
La poesia va, va nel pensiero
La poesia va, va nelle membra.
La poesia è, è vita.
La poesia è, è solitudine.
La poesia è tutto quello che
si è detto e non.
La poesia è, spingere l'anima
dentro la follia del momento;
nel convulso turbinio di
emozioni che cadono nel
profondo oblio dell'io.
La poesia è, il risveglio dal
profondo sogno della creazione;
dalla onnisciente composizione di
parole e versi, diversi, nell'esprimere
e nel divulgare il poetico pensiero.
O come vorrei gridare,
urlare al mondo che la
poesia non è …
… che una fiammella
nelle tenebre dell'umanità
che attende noi per
essere alimentata.
La poesia non è, morta.
24 aprile 2020
Canto per te
Canto per te o mia diletta,
con parole, rime e strofe,
mi diletto, o mia diletta.
Le obsolete rime tralascio,
ahimè! Fin troppo depauperate.
Di strofe alcune, mi accontento,
esenti da sofismi e accenti:
ho fatto una rima?! Accidenti!
Un'altra?! Ogni tanto scappa,
ma non corre.
Si blocca e resta là:
nel romantico istante
nella quale ella nacque e,
l'antico poeta la sussurrava
sulle rosee gote della sua diletta.
Amore vero o platonico che fu.
Oggi quale Poeta compone una
rima baciata, senza un bacio?
Allora taccio, essendo un romantico,
un postmoderno?! A volte;
che poi oltre il moderno cosa c'è?!
Se non abbiamo il coraggio di scrivere:
amore, cuore, o mia diletta.
Anche senza rima il romanticismo
non è finito!
Sarò forse l'ultimo dei romantici e
canto per te, o mia diletta, la mia
canzone con la voce del cuore e
//con il mio amore.
9 maggio 2020
Il Messaggero Di Dio
Uomo venuto dalle periferie del Mondo
Uomo portatore di giogo del Mondo.
Le curve e bianche spalle,
l'incerto passo,
il congiungere mani di sofferenza,
il celeste sorriso,
la semplicità,
l'umiltà,
l'empatico intercalare.
La voce diventa parola,
la parola si trasforma in messaggio,
il messaggio giunge alle orecchie del Mondo.
Pace e Fratellanza,
non il Dio denaro,
ma Dio vero;
Dio dell'amore,
Dio del perdono,
Dio della Misericordia.
Lodato sei o mio Signore,
per il Santo Messaggero tuo,
tristi saranno quelli che non l'ascolteranno.
Lodato sei o mio Signore,
per il Santo Padre Francesco,
sue sono le tribolazioni del Mondo.
Lodato sei o mio Signore,
per la mia preghiera,
volgo in ginocchio uno sguardo
pietoso al cielo e in canto elevo
le Beatitudini del Figlio dell'uomo.
1 Febbraio 2015
Uno sguardo verso il cielo
Che cosa nasconde lo sguardo degli innamorati
quando l'iride s'inonda d'amore e splende
di luce propria.
Che cosa nasconde lo sguardo di un bambino
abbandonato; tristezza, amarezza, odio,
rassegnazione, sconfitta.
Che cosa nasconde lo sguardo del tossicomane
che guarda la sua vita in retrospettiva e vede
le rovine d'una esistenza.
Che cosa nasconde lo sguardo di un poliziotto
che vede la quotidiana ingiustizia dominare
sui valori di costruita civiltà.
Che cosa nasconde lo sguardo dell'uomo di oggi
che vaga senza meta alla ricerca della verità…
… il mistero della vita.
Volgo lo sguardo verso il cielo alla ricerca
della verità; incontro gli occhi di Dio e il
mio essere s'illumina immensamente…
… d'amore.
17 Settembre 2008
Profondo Mistero
La Luce invade i nostri cuori.
La Luce attraversa i nostri corpi.
E' Pace.
Si respira, tutt'intorno, rarefatta aria di preghiera.
I cuori si aprono per ricevere la Luce.
I corpi fremono al riscaldare della Luce
E il Mondo gira intorno a noi.
Vieni, resta con noi.
Vieni, cullaci.
Vieni, abbracciaci.
Vieni, custodisci la nostra anima.
O Madre Santissima, fa che la Luce
dello Spirito non si spenga nei nostri cuori.
Custodisci la nostra mente dalle tentazioni,
porta nei nostri cuori il Perdono.
Porta nei nostri cuori, Gesù, il prediletto tuo Figlio.
Fai dei nostri corpi strumenti di Fede,
di Libertà, di Pace, di Fratellanza e Comunità.
Fai di me il tuo umile servitore,
al servizio della Giustizia Divina, affinché possa io,
un giorno, glorificarti e adorarti in eterna vita.
10 Giugno 2014
"Pellegrinaggio in Medjugorje 31 Maggio - 5 Giugno 2014"
Acerbo frutto
Acerbo frutto dell'amore,
ti assaporai ed eri dolce,
e tu ferma tremante al calore
delle mie mani che invadenti
coglievano il fremente desiderio
di appassionati baci che varcavano
la tua turgida bocca.
Estasi d'amore incontaminato,
nella penombra del borgo vecchio
dove, tra fughe serali, scoprivi
la tua femminilità, la tua voglia
di amare, l'ardente passione che brucia e
incenerisce il cuore degli amanti.
Desiderio eccitante che ti colpisce
allo stomaco, voglia di scoprire il tuo
corpo, conoscerti, amarti e …
… io più di te confuso, incredulo,
prestai fede, non per sbaglio, per amore
alla vita che stava in te crescendo.
Maturo frutto dell'amore,
ti mangio perché ti amo,
e tu accetta il mio amore
trasformato ma indelebile
virtuoso e innegabile,
maturo frutto dell'amore.
24 Gennaio 2008
Piccolo Mondo Nuovo
Enfatica sensazione,
brivido intenso che attraversa
la pelle tutta.
Fremito di vita che all'unisono
coniuga l'essere mio a te,
in un vortice d'amore indissolubile.
Subbuglio d'anima
mi prende...
… il tuo primo vagito,
come una freccia d'energia
trapassa il cuor mio e mi inebrio
della tua essenza.
Non ho il coraggio di prenderti
tra le mie braccia,
ho paura che il sogno svanisca
ed invece sei qui mio piccolo tesoro,
mio piccolo inesplorato mondo nuovo,
dove io potrò circumnavigare
negli anni futuri e scoprire
nuove sensazioni...
… emozioni,
scoprire di essere Nonno di un
piccolo mondo nuovo.
10 Febbraio 2009
(a mio nipote Christian)
Uno sguardo verso il cielo
Che cosa nasconde lo sguardo degli innamorati
quando l'iride s'inonda d'amore e splende
di luce propria.
Che cosa nasconde lo sguardo di un bambino
abbandonato; tristezza, amarezza, odio,
rassegnazione, sconfitta.
Che cosa nasconde lo sguardo del tossicomane
che guarda la sua vita in retrospettiva e vede
le rovine d'una esistenza.
Che cosa nasconde lo sguardo di un poliziotto
che vede la quotidiana ingiustizia dominare
sui valori di costruita civiltà.
Che cosa nasconde lo sguardo dell'uomo di oggi
che vaga senza meta alla ricerca della verità…
… il mistero della vita.
Volgo lo sguardo verso il cielo alla ricerca
della verità; incontro gli occhi di Dio e il
mio essere s'illumina immensamente…
… d'amore.
17 Settembre 2008
O Mia Patria!
Popolo di politicanti, oratori e menzogneri;
Nazione dei partiti d'indubbia degenerazione,
ineluttabile faziosa complicità d'intendimenti,
unico fine maestro la bramosia del potere.
Ripetuta storia di contrapposte fazioni:
guelfi e ghibellini,
neri e bianchi,
destra e sinistra;
gente sottomessa che più non crede
all'ideale dell'avvenire.
Divenuta sei, baldracca d'Europa;
esportatrice di eccelse menti,
importatrice di anime dannate.
O mia Patria, sei bella e perduta,
monumentali opere sepolte dall'umana
immondizia; scelleratezza di inconsueto
animo nero, condiviso dall'amaro pensiero
di sociale rassegnazione.
Prosaico ideale di rivivere gesti di antichi
guerrieri Templari, a ristabilire gloria e dignità,
giustizia e libertà, religione e società.
Ascetico momento d'euforica nostalgia,
di Patria ostaggio di impudica politica;
in Dio confido affinché possa illuminare
l'umano animo di chi un giorno glorificherà
la sentimentale appartenenza alla Patria mia…
… all'Italia mia.
20 Febbraio 2008
Il barbiere
Beffardo sorriso stampato sul viso
uomo arguto d'insite virtù.
Non vede… osserva!
Non sente… ascolta!
Non parla… sproloquia!
Al pettine coglie sfumature
umane; di traditi e traditori,
di vezzi ed olezzi, di cronache
montane e marinare, di bravi
cittadini ed incaute signore.
A tal domande egli non risponde,
inarca le ciglia e le spalle cinge,
le braccia allarga … il segreto
svelato intimo rimane…
… io, tu ed il Re.
Amico di tutti non fa fede con
taluni, discerne la congeniale
esclusiva compagnia al qual
cospetto difende la categoria…
… ovviamente … non di tutti.
Il Barbiere non è quello…
… è questo… dove tu,
anonimo cliente, in questo
istante stai leggendo i versi
dell'illustre Poeta.
18 Agosto 2008
La Clessidra
L'inarrestabile sabbia della clessidra
svuota la parte prima della vita mia,
adesso si rovescia…
… inizia l'atto secondo,
quello che trascende il mio essere
tra terra e cielo, luci ed ombre, sogno
e realtà.
Vorrei vivere un momento perfetto
nel tempo…
… avendo coscienza del presente;
non ho rimpianti o ripensamenti,
sono in pace con me stesso
ma non con Dio.
Mitigo l'anima mia e confesso a Te,
solo a Te, che hai disegnato
la vita mia:
di non essere stato un buon figlio,
avrei potuto dargli di più;
di non essere stato un buon marito,
avrei potuto amarla di più;
di non essere stato un buon padre,
avrei potuto educarlo di più;
di non essere stato un buon cristiano,
avrei potuto pregarti di più.
Quando l'ultimo granello di sabbia
avrà raggiunto il fondo,
sarò cosciente di aver vissuto
un tempo imperfetto e affiderò
a Te il momento…
… del mio presente.
18 Dicembre 2010
I Poeti
La vita scorre su rivoli di sabbia
su pieghe umane che trasumano
l'idea di cosa sono i poeti.
I poeti non amano
perché adorano ciò che li circonda.
I poeti non soffrono
perché soffre la loro anima.
I poeti non sono soli
perché i versi sono i loro compagni.
I poeti non hanno anima
perché la loro anima è stata rapita dalla poesia.
I poeti non muoiono
perché la loro poesia è eterna.
La vita scorre su rivoli d'inchiostro
enigmatica lettura su tela bianca …
… i versi dei Poeti.
15 Ottobre 2010
Orme
I miei passi solcano l'umida terra della battigia,
il volto segnato dal gelido vento di tramontana.
La spuma del mare emerge tra remote onde,
con dolcezza raggiungono le mie orme cancellando
inevitabilmente il mio passaggio già divenuto passato.
Rivivo momenti di intima tenerezza al ricordo
di spensierata giovinezza e di estivi amori,
quando il cuore forte batteva
all'incrociare di fugaci sguardi
pieni di fervore e desiderio.
Volgo lo sguardo al lumeggiar del giorno
che nel lento suo tracollo trova la forza di
invadermi con un fascio di accecante luce,
proiettandomi in una nuova dimensione.
Ritorno sui passi miei e guardo
le orme lasciate da un uomo di oggi
con la memoria del suo passato:
il grigiore nei capelli,
il verde degli occhi,
il rosso del cuore,
il turchese dell'anima.
Orme incancellabili di futura memoria,
al divenir maestri di sentimenti e d'amor,
a cantar lodi dell'umano animo,
a tingere in versi la natura madre,
ad attingere amor da donna amata,
a donar immantinente se stessi
al divino spirito, che guida i passi miei
in questa terrena esistenza.
Uno sguardo verso il cielo
Cosa nasconde lo sguardo degli innamorati
quando l'iride s'inonda d'amore e splende
di luce propria.
Cosa nasconde lo sguardo di un bambino
abbandonato… tristezza, amarezza, odio,
rassegnazione, sconfitta.
Cosa nasconde lo sguardo del tossicomane
che guarda la sua vita in retrospettiva e vede
le rovine d'una esistenza.
Cosa nasconde lo sguardo di un poliziotto
che vede la quotidiana ingiustizia dominare
sui valori di costruita civiltà.
Cosa nasconde lo sguardo dell'uomo di oggi
che vaga senza meta alla ricerca della verità…
… il mistero della vita.
Volgo uno sguardo verso il cielo alla ricerca
della verità… incontro gli occhi di Dio ed il
mio essere s'illumina immensamente…
… d' amore.
Lettera a mio figlio
Figlio desiderato, concepito, amato,
nato, cresciuto, vissuto, fatto uomo.
Dove sei mio dolce pargolo di un
tempo trascorso in spensierati giochi
e di costruttivi discorsi fatti di perché,
di quotidiana e curiosa scoperta del tuo
essere presente in un mondo di adulti
che adulavano le tue intemperanze di
bimbo che venivano punite dal mio amore
paterno; resta il triste interrogativo, sono
stato un buon padre? Non rispondermi ora,
ma fra trenta anni, quando io vecchio e stanco
avrò bisogno di sorreggermi a te; allora e solo
allora mi piacerebbe sentirti dire: papà ti voglio
bene! Sei stato un buon padre!
A te figlio affido la mia eredità di uomo, fatta di
verità, onestà e sana filosofia; usala con parsimonia,
non disperderla; è un patrimonio al quale molti uomini
ambiscono; il materialismo, il relativismo, sono comuni
al bieco cammino dell'uomo che sta precipitando nel più
profondo baratro che lo condurrà in un'altra dimensione
dell'oscurantismo.
Allora e solo allora figlio mio, accederai alla mia eredità;
userai la tua verità per smascherare i falsi amici,
userai la tua onestà per vivere in pace ed armonia,
userai la tua filosofia per dare a tuo figlio la gioia di vivere.
… papà
Meticcio
Tenera vita senza madre,
al mondo venuto senza casa.
Fato volle a te donar
calore e amor di gentil animo,
all'apertura degli occhi tuoi
vedesti luci ed ombre a te sconosciute,
sentisti un latrato di diverso tenore.
Pargolo di cane adottato,
dal fulgido pelo maculato,
accolto in familiare armonia
di affettuosi gesti condivisi.
Amico sincero di spensierate corse,
di assorte camminate,
di rincorse al felin nemico,
di guardingo sguardo a tua stessa natura.
Al raggiunger tuo dell'età mia,
agiato vivi al calor del fuoco.
Il tuo tranquillo dormir osservo
e penso all'amaro animo di chi,
dei tuoi simili, in abbandono li ferisce.
Amico goloso di rinunciate pietanze,
ancor più quel che ti manca,
all'accoppiare di femmina tuoi eredi.
Amico meticcio di umano sguardo,
a capir voci di segnate parole,
volgi il capo ad obbligato comando.
Tua quotidiana riconoscenza pronunci
in teneri scodinzolar di coda,
a ricambiar fedeltà dovrei
ringraziar tua esistenza.
Dedicata al mio caro amico meticcio di 7 anni a nome Buk
ed a tutti i cani di strada ed abbandonati.
4 Gennaio 2008
O mia Patria!
Popolo di politicanti, oratori e menzogneri;
Nazione partitica di indubbia degenerazione,
ineluttabile faziosa complicità d'intendimenti,
unico fine maestro la bramosia del potere.
Ripetuta storia di contrapposte fazioni:
guelfi e ghibellini,
neri e bianchi,
destra e sinistra;
gente sottomessa che più non crede
all'ideal dell'avvenire.
Divenuta sei baldracca d'Europa;
esportatrice di eccelse menti,
importatrice di anime dannate.
O mia Patria! Sei bella e perduta,
monumentali opere sepolte dall'umana
immondizia, scelleratezza di inconsueto
animo nero condiviso dall'amaro pensiero
di sociale rassegnazione.
Prosaico ideale di rivivere gesti di antichi
guerrieri Templari, a ristabilire gloria e dignità,
giustizia e libertà, religione e società.
Ascetico momento d'euforica nostalgia,
di Patria ostaggio di impudica politica;
in Dio confido affinché possa illuminare
l'umano animo di chi un giorno glorificherà
la sentimentale appartenenza alla Patria mia…
… all'Italia mia.
Amo Te Donna
Non ti ho tradita e non ti tradirò,
tradendo te, tradirei me stesso.
Tradirei l'amore, unico e inviolabile,
l'amore di un tempo lontano.
L'inafferrabile essenza del nostro amore,
vive e prospera, si imprigiona e si libera,
non si spegne, vola e combatte contro le intemperie
del tempo, le incomprensioni, le delusioni.
Amare non significa dirti ti Amo.
Amo la tua vita, i tuoi sacrifici, le tue intemperanze,
i tuoi dolori, le tue paure, amo te donna nella sua interezza,
nella sua dolcezza, nell' intima sua natura.
Passate primavere, future saranno;
al fianco tuo vivrò l'umana vecchiaia,
che non spaventa, che non abbatte,
se questo nobile sentimento luce avrà.
Al tramontar di nostra vita,
nel fatal silenzio della morte
al capezzale mio ti vorrò e
sussurrerò, ultimo anelito: …. Ti Amo…..
(Dedicata a mia moglie)
Il volto di mia Madre
Ricordo i tuoi occhi fissi nel nulla
per i pensieri tuoi di famiglia,
quante volte si sono persi in una culla,
per sorridere poi alla nascita di una figlia.
Otto sono i solchi sul viso segnati
ed altri quattro coperti dal pianto,
per quei figli da te tanto amati,
per quel cuore che adesso s'è infranto.
Ricordo quel tuo dolce e triste sorriso
nelle tue trasparenti labbra racchiuso,
con quel destino che ti ha di certo deriso,
che di tanti materni baci ne hai fatto uso.
Dedico a te questi miei pensieri
del bene materno che mi è stato tolto,
ti ricorderò così come eri,
di mia Madre il suo candido bel volto.
Oblio
Alle falde dell'umana pazzia,
impietosito dal Divino pianto,
muove il popolo ebreo per
il mortale esodo.
Anime incatenate dall'amaro destino,
ultimo viaggio di un mondo tradito
da menti insane di tanto terrore che nulla
pietà del pensiero sfiora.
Disumana speranza di vita sospesa
alla viltà di uno Stato infamante,
che non si ribellò al cinismo
di una schizofrenica illusione.
Oblio perverso di uomini persi
nei meandri dell'infero fuoco,
accecati dal blasfemo razziale odio
di ordinarie umane virtù.
Memoria perenne incisa nel tempo,
mai più futura generazione perdersi
potrà in olocausto compromissorio
e fraterna uguaglianza di popoli vivrà.
Donna
Inebriante essenza dell’umano genere
musa ispiratrice di guerre e cantori
ingannevole oceanica argentea sirena
creatura nata dal centro dell’universo…
tutto si muove, orbita e confluisce a te…
donna che accettasti il primordiale patto
d’alleanza con il minor essere, al quale
hai permesso bere l’amaro calice d’amor.
Il viaggiare tuo nel tempo porta a me
cantore a citar del maggior intelletto
soffocato dall’orripilante convinzione
d’onnipotenza dello stolto umano essere.
Lui...
che ha reso te:
schiava, concubina, strega e amante,
spia, prostituta, partigiana e repubblicana;
Io…
che ho fatto di te:
moglie, regina, sposa e madre,
compagna, amica, donna e divinità…
Noi…
che abbiamo fatto di te… Poesia.
Apolide Poeta
Apolide Poeta di mille parole,
triste e ramingo vàghi tra versi
e rime, sonetti e poemi.
Quale Patria i tuoi avranno?
Seguo la via…
ad incontrar cantori
di cotanta levatura,
a chinar il capo
in omaggio loro.
Sento il vibrar dell'animo mio
all'unisono unirsi al liberar dei
carmi loro.
Seguo il senso del viver loro…
di eguale mia concezione,
al separar distanze
di sconosciute vite.
A voi rivolgo il canto mio,
datemi Patria!
Fraterni Poeti a voi volgo di nuovo,
la mia anima indivisa io vi porgo.
Corto Circuito
Fomento ancestrale di vita passata,
ereditaria follia d’esistenza,
prigioniero d’un corpo lontano
dalla mente che sfugge all’orripilante
pensiero di morte.
Stanza chiusa da mura alte,
ombre s’annidano negli angoli bui,
lucido pensiero di fantasmi presenti
con i quali parlare, urlare, compiangersi
dell’amore negato e mai più ritrovato.
Amore impazzito d’amore rifiutato,
spezzi la vita della donna amata,
ancora tra le mani il coltello insanguinato
gocce di sangue cadute sul triste sudario
gesto folle di tre pugnalate.
Corto circuito celebrale,
amore e odio collassato,
ombre notturne e fantasmi mentali
a tormentare i giorni tuoi verranno
per parlarti di amore e perdono. |