La preghiera
Lascimi l'estate
Che ti bacio
Un'altra volta,
Che accarezzo
La luce di speranza,
Che m'accende
Al di là del'anima
Fino al ritorno,
E poi ti prendi
Nelle notte
Degli colori teneri.
Chimère du temps
Chimère du temps, la brève seconde,
Un infini de pensées- branches
Qui montent au ciel en avalanche,
A l'heure ceinte par le diadème
Des étoiles et souvent l'anathème
D'une déité en pleine lumière,
Dans l'Univers me porte, ailleurs,
Et me fait revenir à la Terre.
Le sceau d'une ère passée
C'est le moment, signe soumettant
Des sentiers fouillés au vent
Par les forêts de l'âme brisée,
Chimère du temps, la brève seconde.
Composizione
Di lucciole si illumina la veranda rustica
sotto l'orizzonte degli attimi vagabondi,
che serpeggiavano come la Luna nello scenario
del confine al di là del Sole.
Dalle altezze - giurando convinzione,
di lucciole che illuminavano la veranda rustica,
lo stato di fatto - spinto da rammarico,
abbracciava di nascosto il Creatore.
Il balsamo sciamano - la sorgente
dello spazio spirituale, nella quale
di lucciole si illumina la veranda rustica
della casa a guisa di festa.
La fine del buio - le albe
di fretta anticipano il volo,
come in Cielo cosi serpeggianti
di lucciole che illuminavano la veranda rustica.
Visione
Sogno con una donna
Fra gli aranci,
Nel giardino del piacere,
La casa dell'angelo ce ne scampi,
L'attesa - lo smarrimento,
Vengono le piogge,
La vita sacrificata,
Gli uomini in tempo,
Quelli senza colpa,
Il cavaliere della giornata,
La donna strega,
Il cielo e anche la terra,
Amo, allora esisto.
Illusioni mulatti
All'appello di sera non c'ero piu,
Però i cani continuavano ad abbaiarmi,
Con la scure hai dato nelle cellule dei rami
Nascondente illusioni mulatti.
Guardavi perplessa attraverso foschie,
All'ombra che si allontanava da me,
Cavalcando sopra tempi cavalli bai
Lontano dai volti moralmente angusti.
Aspettavi che tornassi a te,
Ma il tuo comportamento era istrione,
Passeggera nell'epoca bizantina,
Io aspiro verso sfera divina.
Dalla cellula, le cellule rami rispuntano,
Per niente l'Universo gli pascola,
I cani non abbaiavano in vano,
Infine, l'inizio rinasce.
Fluttuanti
Discendenti del polvere stellare
Sulla terra ancora sconosciuta,
Considerata il tesoro della vita,
Buono di proffito e vendita,
Proliferando il pianeta secolare
Con indegni di essere nati,
Avanzando nella vita a caso
Con una condotta di pianto,
Incoraggiando i malfattori,
Le canaglie con gesti di mammut,
Che disgustano con loro vita
Di quale hanno fatto un attributo,
Le padrone con l'odore di stazione
Perdute nelle conversazionie di recluta
E che in segreto, a notte fonda,
Se divertano senza misura,
Siamo lontani dei belli momenti
Che abbiamo progettato,
Dei percorsi sulle corde di viole
Viaggiati con dignità e marcati
Di cure, di rimpianti e di nostalgie,
Quando, ritornati a casa, in pace,
Respiriamo il momento che separa
I dispetti di un dolce bacio,
E abbiamo affittato il pianeta
Per un sigaro alle opere che incitano
All'odio, alla violenza, al schiavitù.
Portando le piaghe della vita,
Siamo flottanti come all'inizio.
Cristo e Anticristo
Il cerchio della famiglia
Un viaggio di nozze
L'istinto della felicità
Giuda in vita
La vita nella tomba
Il nido delle vipere
Il serpente con le penne
La fuga del mago
Cristo e Anticristo.
Stesso viaggio
Nella tempia argentea mi ride l'occhio
Che non è definito simmetrico sull'orbita,
E le palpebre si combattono con il malocchio
Della genesi presa negli artigli da tentazione.
Il volto vitreo, che scorgevo per nebbia,
Non è il tuo volto, è l'ombra di giardino
Lasciato in regalo dello smarrimento che vizia
Le immagini crollate nella rovina.
Ciglio in ciglio - nascosta collina,
Dell'al di là mi appare in faccia,
E non mi sazio del colore dolce
Che mi gocciola nell'anima la mattina.
Stesso viaggio - l'attimo cessellato
Nella pietra dove persiste la fortuna,
Mi porta verso che mi è stato predestinato,
Ché nella tempia argentea mi ride l'occhio.
Tant'è vero
Al giorno d'oggi,
Bussare alla porta
È andato a monte,
Prendere con le buone,
Non vale un ficco secco,
Richiamare l'attenzione,
A che pro?
Gridare all'erta,
Bolla di sapone,
Né carne, né pesce.
Al giorno d'oggi,
Cadere dalle nuvole,
Zampillo d'acqua,
Non saper propio nulla,
Biglietto d'ingresso,
Mettere il piede in fallo,
Di buon augurio,
Mangiare alla mensa
A capo chino,
Campagna pubblicitaria.
Al giorno d'oggi,
Lambiccarsi il cervello
Non ne vuol sapere,
Ci vuole molta pazienza,
Un tozzo di pane,
Essere alle strette,
Commozione cerebrale,
Superare la crisi,
Visione d'insieme,
In gran copia.
Al giorno d'oggi,
Addentrarsi nel bosco,
Cartoni animati,
Avercela con qualcuno,
Divieto di affissione,
Non essere uno stinco di Santo,
Casa con due piani,
Fare un discorso,
Malattia cronica,
Pesce d'Aprile.
Ricorso alla Memoria
Vacanza nel Sud
Due occhi azzurri
Luce nel crepùscolo
Il rituale della primavera
Sulla musica di Bach
Di nuovo verso Sud
Sotto la costellazione
Dell'ultima fortuna
Una solo cuore.
*
Appeal to Memory
Vacationing in South
Two blue eyes
Light at dusk
Spring ritual
On Bach's music
Again toward South
Under the constellation of
The last chance
One heart.
La strada dell'amore
Saluti alba,
E inspiri profondo,
Altre primavere,
I sensi a pròpio agio.
Ciascun uomo,
Ciò che esiste,
Spinta è la strada
Dell'amore, amen.
La solitudine
Ci cinge a ruota,
Vinci per dolore,
Questa è tutto.
Stato di color viola
Fra le braccia di una donna,
Là, su colmo, aspetto che nevica
Il sonetto delle ombre sul asfalto
Dell'amore, come una falce imbiancando
L'uno di noi, l'ossessione dello volo,
Il sonetto dell'ultima pagina di schizzo
Di autunno passeggero. Crepusculo
Promesso ai miracoli dell'al di là,
Gli alpinisti delle dichiarazione fallite,
Delle tristezze solare, delle vitrine gotiche.
Aspetto che nevica lo stato di assedio
Gli postulati dello silenzio azzurro.
Poiché noi non siamo unici,
Il padrone che non vale nulla, non existe.
Sentieri eterni
Le parole con il loro dono divino,
Ordono il pensiero sempre bene,
Attraverso il cielo blu - aldino,
Che brilla sulla volta dell'orizzonte.
Sviluppo dell'abitudini sbagliate,
Inonda il mondo suprasaturato
Delle migliaia d'anime depravate,
Bene ora di essere condannate.
Il caro specchio che reflette
La cera del nostro momento,
Ni fa il discorso per onorare
Essenze che stanno morendo.
Sulla strada della transizione,
Il prezzo non vale la pena,
I colori se cambiano nel tizzone,
L'effeto d'un grande errore.
Protetti d'un robusto guscio,
Ombriggiamo il senso dell'anima,
Come il polline che prende ali,
E poi se sfonde nell'umida argilla.
E spesso soprafatti dal monsone
D'existenza, siamo reduiti a niente,
Ed Acropoli degl'imponenti canzoni
Brilla senza speranza nel presente.
Un segno umano e la volta serena
A l'eternità s'inclinera graziosa,
Ed amando il filo di verbena ,
Avrai seminato giusto i sentieri.
Chimera del tempo
Chimera del tempo, il breve secondo,
Una infinità di pensieri - ramo
Che ascende al cielo in valanga,
Al tempo circondato da Tiara
Delle stelle e spesso anatema
D'una divinità in piena luce,
Nell'Universo mi porta altrove,
E mi fa revenire di nuovo a Terra.
Il sigilio di un'epoca passata
Questo è il tempo - signo sottomesso
Dei sentieri percorsi di vento
Dalla foresta delle anime perse,
Il breve secondo, chimera del tempo.
Del libro della vita
Il Padre Eterno
non dimentica
la pagina mozzatà
del libro della vita
triste di ramingo
come hanno voluto
i cani senza luogo
e senza stirpe
nella loro rabbia
dopo il risparmio
di quelli che ora
ingrassano la pianura
mancata dei virgulti
che non diméntica
le notti disseminate
nelle palpebre della mattina
alla coda del cavallo
sotto il cielo come il vetro
fra migliaia di libri
venduti per poco
dopo il desiderio dei cani
senza padrone,
neanche il vortice
delle estremità
del tram numero otto
dove la foschia del tempo
non mi teneva la strada
come sarebbero i cani.
Sòno tante cose da dire
però le parole fanno male
con ciascuna sillaba
pronunciata certo.
Il Padre Eterno
è il tempo di fortezza
troppe lacrime scòrrono
senza misura.
Stato d'animo
Che i giorni colano
In goccie di luce
Dei occhi che brillanno
Di desideri passeggeri.
Piove!
Sulle colline, l'Ego
Mi colpisce nell'anima
Chiedendo di te.
Che le notti cadono
In fiocchi leggeri,
Come il ritmo vivo
Profumato di misteri.
Nevica!
Nei accordi dolci,
Ti canto il pensiero
Più che profondo.
Che i giorni si alzano
Lentamente sulla terra,
E le notti scendono
A guisa di chimere.
Celeste?
Mi guardi di notte nel sonno,
Sorridendo ti guardo sognante,
Intrecciando parole d' insonnia,
Con volto bonario, indagatore.
Nella nebbia di fumo passeggero,
Colpi celesti s' addormentano
Su cielo, su chi in volo,
I silenzi ancora dormono.
Mi guardi Dio come dormo:
Alla porta, nel luogo del chiavistello,
Due ghiacciolini filiformi
Mi proteggono dal flagello, nel coro.
Sulla lastra carica di scenario,
Spuntano lucciole nell'alba,
Di deserto che mi tengono compagnia,
Ed anche nel posto d'amore, le nevi.
Le farfalle del mare
Dammi una scintilla dei tuoi occhi di conchiglia,
Azzurri, sereni come l'aurora
Che mi ricorda del basilico l'amaro colore,
E t'inviterò all'orizzonte che bilancia,
Fra le onde che mi porta la fortuna,
Per guardare il volo delle farfalle del mare.
Dammi una scintilla degli occhi affascinanti,
Di un settembre pennellato di brezze leggere,
Che porta il giuramento degli astri confessori
Del dolce pensiero tenuto prigioniero,
E che si spegne, all'ombra di un'ora- ahimè!
Guarda il volo delle farfalle del mare!
Dammi una scintilla dei tuoi occhi di addio,
Sovente amati al bordo del fiume,
Per le perle che brillano e che ballano
Sulle rive, per le stelle passeggere,
E seduta d'incanto delle notti che si allontanano,
Hai guardato il volo delle farfalle del mare?
Ispirazione
Il mio occhio, pensiero
di giorno, fragile,
viene da sgusciare
l'addolorato raggio.
Il mio pensiero, occhio
fermato oppure limitato,
si alza stralunato
come la volta convessa.
Il mio occhio, pensiero
sempre avido,
compone colori
sul volto di fiori.
Il mio pensiero, occhio
che detesta il lutto,
ti viene in aiuto
supremo rimedio.
Il mio occhio, pensiero
in lacrime annegato,
sia sulla foglia,
il mio pensiero, occhio.
Fantasmi?
Che notte! - il vento batte forte,
Nell'anima il fuoco arde dolce,
Non posso dormire, la mia chiamata
Combatte di nascosto con il tuo pensiero.
Che notte! - vengono e partono chimere,
Mi sento stordito, mi agito,
E le voci scendendo da stelle
Mi battono alla porta in ritmo sfrenato.
Che notte! - il mugghio di valle
Riunisce nuvole grige,
Il tuo sguardo mi sbarra la strada
Come il raggio freddo di deserti.
Che notte! - spaventoso sito!
Voglio girare, sono fisso,
Il velo del mio dolore imita
Il grido d'un Io sempre ferito.
Che notte! - e la povera alba ritarda,
Sonno mi copri di nuovo,
Con te combatto senza speranza,
I raggi freddi non hanno eco. |