D'ora in poi basta parlare di rigurgiti fascisti, di
poveracci che manganellano altri poveracci,
di Mafiastatoaffari, di patti nazareni e piduisti, insomma di
squallorItalia...
Bocciol di rosa
Dolce Christine
dagli occhi diamante
raggio di sole
più inebriante.
Gocce di luna
cielo stellato
di te meraviglia
tutto il creato.
Tu la preziosa
del mare la brezza
bocciol di rosa
che il vento accarezza.
Piccoli massoni (da Rignano) crescono. Indossano camicie
bianche per far piacer al grande capo li sul colle più alto.
Mi sono permesso di attualizzare "Bandiera bianca" di Franco
Battiato.
Sul colle sventola camicia bianca
Mister Piduino
non ho voglia di scherzare
sento che la Nave Italia
è in procinto di affondare
siamo figli di CIELLE
pronipoti di sua maestà il denaro
per fortuna il mio razzismo
non mi fa guardare
quei talk-show demenziali
per caproni e per sodali
se avete voglia di leggervi
pattumi politicanti
siete come sabbie mobili
tirati giù, uh uh
c'è chi si legge le bestiali cazzòle...
com'è misera la vita
negli abusi di potere
sul colle sventola camicia bianca
sul colle sventola camicia bianca
all'italico idolatra
io consiglio un buon psichiatra
ai codardi una matassa...
giù dai ponti in ferrrovie
uh com'è difficile
restare calmi e indifferenti
mentre tutti intorno fanno rumore
in quest'epoca di pazzi
ci mancavano gli idioti del terrore
ho sentito dei Cacciàri
in una via del centro
quante stupide galline
che s'azzuffano per niente
minima immoralia
minima immoralia
e sommersi soprattutto
da immondizie di giornali
sul colle sventola camicia bianca
sul colle sventola camicia bianca
minima immoralia
minima immoralia
the end
my only friend
is the end
sul colle sventola camicia bianca
sul colle sventola camicia bianca.
Personaggi (poco) eccellenti vengono chiamati a testimoniare nel
processo sulla presunta TRATTATIVA-STATO-MAFIA.
Stato Libero di Bananas
Dimmelo dimmelo
Signor Presidente
io che già conto
fra nulla e niente
se siano storie
oppur leggende
che Stato e Mafia
fan le merende.
Dimmelo dimmelo
Signor Presidente
se sono desto
oppur dormiente
se tutti i nastri
e quelle bobine
qualcuno buttò
nelle latrine.
Dimmelo dimmelo
Signor presidente
se con i Boss
c'è l'ascendente
e in Parlamento
un certo appeal
e poi va sempre
più giù il P.I.L.
Diglielo diglielo
Signor Presidente
che il Magistrato
è un pò demente
vorrebbe scoprir
intreccio e legame
nella Repubblica
delle Banane?
Un uomo, semplicemente un uomo, di cui essere
orgogliosi di appartenere al genere umano...
Hola Fran
Evviva evviva
il Papa Francesco
che il Cardinal
lo mette al fresco
lo mette al fresco
e in gattabuia
e poi gli canta
un alleluja.
Evviva evviva
il Papa Francesco
ambasciator
lui dell'Unesco
in questo mondo
di depravati
lui ti scomunica
stronzi e prelati.
Evviva evviva
il Papa Francesco
lui è un grande
lui è pazzesco
lui che per Dio
fors'è già Santo
ma pel Vatican
non certo un vanto...
Evviva evviva
il Papa Francesco
che non è certo
lui un burlesco
e quando s'arrabbia
lo fa per davvero
somiglia un poco
al grande Lutero.
Evviva evviva
il Papa Francesco
un'altro migliore
dove lo pesco
c'è chi pensava
fosse il Baràk
poi s'è scoperto
figli'e...Kosàk.
Evviva evviva
il Papa Francesco
c'è chi lo guarda
pure in cagnesco
forse per via
di quello IOR
specie di mafia
mortacci LOR.
Evviva evviva
Papa Bergoglio
di gente onesta
tu sei l'orgoglio
per altri invece
c'è il RENZUSCON
un'altra mafia...
stile masson.
Dopo circa cento anni di vita...è morta la Pigna.
Simbolo del mio paesino natale in Calabria ed io ho immaginato
il motivo della sua dipartita...
La Pigna
C'era una volta la grande Pigna
ci si parlava d'olive e di vigna
della linguaccia...della matrigna
dei danni fatti...dalla gramigna.
La gente al fresco tuonava sanguigna
c'è chi diceva " che gente maligna"
la lingua infatti er'asciutta ed asprigna
e sotto il cappello vedean la tigna.
Passava Daniella e Felice sogghigna
passava il tamarro e l'Umberto s'indigna
rubavan palloni ed il l'Alduzzo ci frigna
pei vuoti discorsi ora è morta la Pigna.
Il Gran Maestro Silvio da Hardcore ha iniettato il virus...
Malattie rare: l'annuncite
L'annuncite è malattia
oh Maremma la maiala!
ed il "Bomba" ha la mania
fa più botto d'un bengala.
Non c'è cura ne rimedio
quand'un popol'è caprone
l'italiano...dito medio
qui c'è nato Pappagone...
Luminari di tutto il mondo
sono giunti al capezzal
"il malato è si giocondo
ma la gente...è da curar".
Lui promette la cuccagna
ma soltanto in mille giorni
è refrain è magna magna
ma la Grecia è nei dintorni...
Israelterrorfilastrocca
Israel ti spar'a vista
è uno Stato terrorista
e si vergogna pur l'Hamas
manca sol che usi il gas.
Bombe esperte sopra Gaza
c'è un sol nome che gli calza
non ebreo e non semita
m'assassini "trita trita".
Ha l'appoggio americano
che lo fa sol per il "grano"
e che dir di vecchia Europa?
un ramino, bridge e scopa.
L'hanno fatto pure Stato
che non fosse lui mai nato
mentre ancor la Palestina...
cresci cresci tu bambina.
Non bastava neanche il muro
Israel paese oscuro
fors'avea ragion l'Adolfo
questi puzzan come zolfo.
Povero George
(ogni riferimento a persone reali, è puramente casuale)
Povero George
lievemente indisposto
forse per colpa del poll'arrosto
sdraiato all'ombra
dei corazzieri
ma sempre i G.U.F.*
nei tuoi pensieri.
Allergico ai grilli
allergico ai froci
ma reggimoccolo
ai mille proci
orsù concedi
la grazia al "Papi"
il buon verginello
Re dei satrapi.
Tu che sguazzavi
in Oscure Botteghe
compagni, merende
le cento beghe
povero George
che vecchio bambino
non più ricordi
dell'Aventino?
* Gruppi universitari fascisti (fonte Wikipedia)
Filastrocca dell'orco tedesco
Ma che orco 'sto tedesco
mangia i bimbi dell'UNESCO
e li mangia a colazione
ogni bimbo una porzione.
Capatina fino in Grecia
a curarsi l'alopecia
e abbuffatosi con feta
si sdraiò, che pentatleta!
Se son pig oppur maiali
li son chiusi gli ospedali
sempre colpa di quell'orco
ma non ditelo a quel porco.
Poi un giorno venne a Roma
un paese ch'era in coma
vi trovò sol servi e lupi
da buttare nei dirupi.
Ma che orco 'sto tedesco
giur l'ammazzo se lo pesco
c'ho trent'anni e son boiardo
mai provato con il lardo?
Sono venuto in possesso del manoscritto originale del
famoso quanto segreto "Patto del Nazareno", ossia l'accordo tra Renzi e
Berlusconi su come rifor-sfasciare
quello che ancora rimane di questa Repubblica, che a chiamarla tale, ci
vuole fantasia.
Quando la realtà supera la satira!
The covenant of the Nazarene
Questo è il "patto del Nazareno"
sol per uomin senza freno
tra un attore stile Fonzy
evasore, orge e gonzi.
TESTO
Regola regola numero uno
popolin non è nessuno
regola regola numero due
qui comanda la PIDUE.
Regola regola numero tre
la Repubblica è un bidè
regola regola numero quattro
io son io e nessun'altro.
Regola regola numero cinque
è beato chi delinque
regola regola numero sei
un'inchino all'Opus Dei.
Regola regola numero sette
legalizzate le mazzette
ma sol quelle parlamentari
che più onesti...non v'è pari.
Regola regola numero otto
su cantiamo il nostro motto
" siam i più fighi del reame
debelliamo 'sto ciarpame"
Regola regola numero nove
planeremo fin su Giove
regola regola numero dieci
porterem fin li le feci.
Dopo anni di riflessione sulle molteplici possibilità che ha uno Stato
di organizzarsi, sono arrivati alla conclusione
che la "DEMOCRATURA" è il sistema più efficace
per propria natura.
La Democratura
E li a Villa Wanda, nel sessantanove
la Storia di chi, un pò pio, un pò bove
aspetta da sempre un sol uomo al comando
ma non si può viver, di solo sperando.
Ci tentò Silvio, ma senza successo
lui troppo ubriaco di coca e di sesso
poi venne Matteo, il campion della "Ruota" *
mise tutti d'accordo, dal Piddino al beota.
Per far le riforme, non è cosa dura
basta sol un pò unger, dov'è la cultura?
ed il Popolin, con sol eurottanta
lo compri fasìl, come fosse una Fanta.
E così che il Piano** andò in dirittura
si può ben chiamar la Democratura
un misto un pò rozzo fra i due precedenti
per 'si governar le mandrie ed armenti.
Saran poi ricordati, della Patria i Padrini
speciale Repubblica, di mafiosi ed affini
sui libri un pò colti sotto Italia, la voce
sarà scritto soltanto...un aborto precoce!
* La "Ruota della fortuna", mitico programma del Mike nazionale, ecco per
cosa verrà ricordato il Matteo da Rignano;
** Piano di Rinascita Democratica scritto da Licio Gelli alla fine degli
anni "60, per info Wikipedia.
P.S.: saluti dalla rigogliosa Baviera. Ma voi state tranquilli
pensano a tutto loro...
Servi dei servi (che applaudono...)
Giuliani Carlo, Cucchi Stefano, Aldrovandi Federico
le mani assassine di uno Stato (?) nemico
il pianto di madri che chiedon giustizia
oddio che gran pena, oddio che mestizia
i servi dei servi di "Banche" e Massoni
un casco, la spocchia, manganello, scarponi
del "fascio" il ricordo gran musi da bulli
gli spruzzi di sangue, applausi da grulli!
Ma chi l'ha detto che un dittatorello da Repubblica delle Banane e gran
corruttore, non può essere...
Affidabile
Nelle latrine d'un palazzone
fra mille cessi un grande massone
mandato li dai giudici "Rossi"
e tutti gli astanti si sono commossi.
Aveva con se scopino e straccetto
il posto era lercio finanche un sorcetto
ma lui indefesso fra tante pupù
pensava alla Loggia, la Ruby e Dudù.
Era affidabile e questo è sicuro
lui ch'era stato un grand'epicuro
perfino Emilio, Angelino ed il Mora
l'hanno mandato...li nella prora.
Ma nella Repubblica delle Banane
popolin nostalgia di belle panzane
s'aspettava il ritorno del buon Cavaliere
un secchio per elmo e tante chimere.
Da oggi e fino al 2018, offerta promozionale alla "FIERA ITALIA": due
orinali
al prezzo di uno!
Dalla premiata ditta RENZUSCONI & Co. (società a massomafiosità
illimitata).
L'orinale
Venghino signori venghino
alla macchina promozionale
vi parla il buon Matteo
il KING dell'orinale.
L'avrai senz'altro visto
da Fazio alla tivvù
oppure Vespa Bruno
suonando il putipù.
Lui è molto capiente
per i sessanta e più milioni
di gente ligia e fessa
ch'è dietro a li palloni.
L'oggetto poi nel tempo
acquisterà valore
noi ci mettiam la firma
"Matteo con amore".
E tu or falla bene
spingendo con vigore
m'attento a fare centro
...è un calcio di rigore.
Per buon bel risultato
tu falla in compagnia
la gente un pò maligna
dice siamo in agonia.
E non prestare orecchio
ai furbi detrattori
ma compra l'orinale
noi siamo gran signori! (sic!)
L'abbiam or or prodotto
su cima delle Ande
perchè del made in Italy
nemmeno le mutande.
E quando sei li li
che c'hai il tuo momento
tu pensa sempre a noi
con grande...sentimento!
Impara l'arte e mettila da parte, dice il proverbio.
Ho composto questa mia pensando che a qualcuno, un giorno non lontano,
potrebbe venir utile rileggerla, visto come vanno le cose in Italia...
La tedesca (1° puntata)
E' la tedesca e lei ama l'amore
non conta razza, altezza, colore
non sempre bionda non sempre mora
sulle FARRAD(1) più SNELL(2) della bora.
E' la tedesca col cibo precotto
das MIKROWELLE(3), BRATWURST(4) ed il cotto
e la più bassa è un metro e ottanta
a MARIENPLATZ(5) lei TANZ(6) e lei canta.
E' la tedesca, al massimo un KIND(7)
ma lei non cucina ne SCHWEIN(8) e ne RIND(9)
ed ogni SAMSTAG(10) sta li in ristorante
col suo EHEMANN(11) e dietro l'amante.
E' la tedesca che presto già OMA(12)
a coda di PFERD(13) lei tiene la chioma
ma lei come MUTTER(14) non ital-isterica
dice SCHON(15) a noialtri ed anche all'America.
1 bicicletta 2 veloce 3 forno microonde 4 tipo di salsiccia 5 la
più grande piazza di Monaco 6 ballare 7 bambino 8 maiale
9 manzo 10 sabato 11 marito 12 nonna 13
cavallo 14 mamma 15 bella/o
La tedesca (2° puntata)
E' la tedesca e nell' U-BAHN(1) l'e-book
poi gioca al KENO(2) perchè lei è VIEL GLUCK(3)
e indossa SCHUHE(4) ma sempre alla moda
beve AUGUSTINER/(5) ma non whisky & soda.
Lei mangia i GURKEN(6) ma industrialmente
ma anche le APFEL(7) se pausa consente
il VOLKENBROT(8) non manca di certo
con i SONNENBLUMEN(9) in casa e aperto.
WECKEN(10) alle SECHS(11) che parte S-BAHN(12)
ma sempre APFELSCHORLE(13) a portata di man
ne parton ACHTZIG(14) per ogni STUND(15)
con il FAHRKARTE(16) perchè lei è una KUND(17).
Usa DAS AUTO(18) ma eccezzionalmente
qui VERKERSMITTEL(19) è proprio efficiente
e per le URLAUB(20) lei va col FLUGZEUG(21)
non è mica DUMM(22) lei è certo una KLUG(23).
L'odiosa MULL(24) qui vien differenziata
ed anche AUSLANDER(25) qui ha HANDE(26) di fata
se non ZAHLEN(27) STEUER(28) qui vai in galera
ma non come Silvio il ZWERG(29) della fiera.
1 metropolitana 2 gioco come il dieci e lotto 3 molto fortunata
4 scarpe 5 marca di birra
6 cetrioli 7 mele 8 pane nero 9 semi di girasole 10 sveglia 11
sei 12 treni locali
13 bevanda frizzante a base di acqua e succo di mela 14 ottanta 15
ora 16 abbonamento
17 cliente 18 automobile 19 traporti pubblici 20 vacanze 21
aereo 22 stupido 23 intelligente
24 spazzatura 25 straniero 26 mani 27 pagare 28 tasse 29 nano
La tedesca (3° puntata)
E' la tedesca, lei molto SINNLICH(1)
e quando la vedi...capisci a MICH(2)
saranno gli AUGEN(3) oppure la MUND(4)
il suo posterior...ch'è tanto RUND(5).
Brinda con SEKT(6) al nuovo JAHR(7)
un pò di nudismo lungo l'ISAR(8)
nei FEIERTAGS(9) SPAZIEREN(10) nei PARK(11)
è la tedesca la RIESE(12), la STARK(13).
E' la tedesca la FRAU(14) che lavora
dentro i BURO(15) per qundici all'ora
e poi tu la vedi con l'aria mai MUDE(16)
e a dire WAHRHEIT(17) a volte un pò rude.
E' la tedesca dal grande bel BRUST(18)
con la passione per crauti ed il wurst
di tutt'Europa lei si merita KRONE(19)
ma GOTT SEI DANK(20) quanto son bone!
1 sensuale 2 a me 3occhi 4 bocca 5 rotondo 6 spumante
7 anno 8 fiume 9 giorno festivo 10 passeggiare 11 parco
12 gigante 13 forte 14 signora, donna 15 ufficio 16 stanca
17 verità 18 petto, seno 19 corona 20 grazie a Dio
Donne
Donne coi tacchi, pelliccia e leopardo
donne felino, finanche lo sguardo
donne derise, sfruttate, depresse
donne gaudenti che vanno per messe.
Donne al lavoro, con sangue e sudore
donne su scranni con tant disonore
donne serene, che in grembo la vita
donne vendute, che chiaman Lolita.
Donne bellissime che portano il velo
donne che celano sempre un mistero
donne che in Africa schiave dell'uomo
donne d'occidente che ci scrivono tomo.
Donne ammazzate, per la gelosia
donne con estro e gran fantasia
donne che meritan fiori ogni giorno
donne aspettate...ma dopo ritorno.
Donne spassose, a volte anche amiche
donne che in casa, le "Sette Fatiche"
donne somare, dal Silvio con sella
DONNE POETESSE CON L'ANIMA BELLA!
Dedicata a tutti i sitani questa parodia de "Il Riccardo" di Giorgio
Gaber
Il Roberto
Uuh, che gioia 'sto sito
che gioia, che gioia che è!
Appena entro ci trovo il Pier
il Pier ch'è la nostra Colonna
lui non crede ne a santi e madonna
ma sciorina, un grande saper.
C'è la Sandra G.
Sandra G. e lei fa la maestra
lei non vota ne manca ne destra
ma in fondo, è giusta così.
Poi c'è il Caetan
Caetano che sembra spagnolo
fa corrida ma non è Manolo
legge Bibbia, e pure il Coràn.
Ma per fortuna che c'è il Roberto
grand'erudito e questo è certo
lui della metric'ha la mania
ma il nostro Guru della poesia.
Poi c'è Zenon
oh mio Dio che gran mattacchione
lui di versi ne ha scritti un milione
e agli alunni, gelato al limon.
Carlo, Antonia ed il Dabalà
sono tipi da mille sorprese
non c'è uno che sia milanese
ma di dove, nessuno lo sa.
Ma per fortuna che c'è il Roberto
grand'erudito e questo è certo
lui della metric'ha la mania
ma il nostro Guru della poesia.
Il Colmo poeta
C'era una volta un
Colmo Poeta
suonava la lira, suonava la cetra
e se nascesse di nuovo
anche Dante
al suo confronto...un buon dilettante.
Parlava
spesso di goffi animali
ch'eran di casa ai suoi baccanali
e forse un
giorno scriverà un bel romanzo
sull'erba fresca che mangia il buon
manzo.
C'era una volta un Colmo Poeta
si dice antenato d'un
certo Eta Beta
veniva dal Sole, veniva dagli astri
ma qui da noi,
solo Re dei disastri.
E' da 5 mesi che mi sono trasferito in Germania, con tutta la mia
famiglia.
Mi trovo a Monaco di Baviera e lavoro in una scuola
elementare, e vedo
ogni giorno il gap che ci divide dallo Stato
tedesco, uno Stato sempre
presente
che ti vede come un figlio da
proteggere, mentre in Italia, un nemico a cui
rubare lavoro, case e
averi.
Sono qui per dare un futuro ai miei figli (dopo un mese già
inseriti nel
mondo del lavoro assieme a mia moglie).
Arrivederci
Italia ma senza alcun rimpianto. Parodia di "Io non mi sento
italiano"
di Giorgio Gaber.
Io non mi pento,
italiano!
Mi scusi Presidente, non è per colpa mia
se ho
fatto le valigie e son fuggito via
mi scusi Presidente m'avevo fatto un
sogno
di una democrazia avevo un gran bisogno.
Mi scusi
Presidente, se arrivo all'impudenza
di dir che qui da voi governa la
demenza
e tranne Garibaldi e altri eroi gloriosi
oggi caduti in mano
ad esseri...mafiosi!
Io non mi pento, italiano
e per fortuna in
Germania ora sono!
Mi scusi Presidente, ma in questo vostro Stato
il Popolo Sovrano ormai ha abdicato
ed è fin troppo chiaro agli occhi
della gente
che a 'sti politicanti non gliene frega niente.
Mi
scusi Presidente, se anche zio Riccardo
diceva"muore Giulio", ma non il
"Gattopardo"
lo sanno gli stranieri che mafia è li a Roma
e voi
questa nazione, derisa e messa in coma.
Io non mi pento, italiano
e per fortuna in Germania ora sono!
Wanna & Matteo
(se li conosci, li
eviti!)
L'uno a Firenze, l'altra a Bologna
pei creduloni,
della cicogna
Matteo promette di farti Creso
Wanna un modello, anche
l'obeso.
La donna ti urla un tremila"d'accordo"
il maschio
"rottamo", se ben ricordo
Wanna col mago, do Nascimiento
Matteo il
banchiere, da far contento.
Due personaggi, un grande faccione
la televendita...oh che passione!|
l'uno al governo, l'altra in galera
ma in fin dei conti...stessa carriera!
Indovinello
Entrambe bandiere di tre
colori
l'una "Foresta", l'altro coi "Fori"
c'è ch'inventò la croce
ad uncino
l'altro pelato feroce assassino.
Ci si dimette per
niente, per poco
quell'altro mai ma un bel doppiogioco
lassù
funziona e poi tutto è puntuale
giù proprio niente...toccato il
fondale.
C'è chi confina con la "Sirenetta"
e chi ha inventato
la buffa macchietta
di poi Carnevale da dicembre a gennaio
in altri
posti venerato il birraio.
Un certo Martino sfidò Papi con "Tesi"
in altri posti servili e cortesi
certe bevande non son pietre ma "Massi
altrove invece corruttela è la prassi.
Ora vi chiedo valorosi poeti
avete capito voi arguti esegeti?
nell'uno ci siete da pied fino a collo
di marcio ce n'è...e mai è satollo!
Attualizzando "Sono solo canzonette" di Edoardo Bennato.
Dedicata a
quanti ancora pensano che in Italia ci sia la Democrazia!
Il governo
(cosiddetto) che sta nascendo (il Renzusconi 1)
è il classico esempio
di come siete sempre più nelle mani
dei mafiosi in doppiopetto
(banchieri)
e i politicanti, solo marionette nelle loro mani.
Sono solo marionette
Mi ricordo
che anni fa
ai tempi del mafioso CAF
quando c'era Arnaldo con la
bava
e più in la c'era Bettino
e zio Giulio mafi'osava
e chi non
ci credeva era un Brigata....
E la voglia di non votare
e la
voglia di vomitare
forse mi è venuta proprio allora
fors'è sta una
pazzia
però è l'unica maniera
di mandarli tutti a morì ammazzà.
Non potrò mai diventare
dirigente sindacale
dei padroni servi e
anche spie
non potrò mai far carriera
non c'è modo ne maniera
qui
son tutti avanzi della galera.
Guarda invece che scenziati
che
dottori, che avvocati
che folla di ministri e deputati
pensa che in
questo momento
proprio mentre sto poetando
stanno allegramente
rubacchiando.
E così è se vi pare
ma lasciatemi sfogare
non
mettetemi alle strette
e con quanto fiato in gola
vi urlerò, non c'è
paura
ma che politica, che cultura
son solo marionette!
Dopo l'ennesimo regalo alle banche (7,5 miliardi di euro) da parte di
quel
letamaio chiamato parlamento, non ci resta che andare a...ballar la samba
sulle note della paradia de "Cacao meravigliao" di Renzo Arbore.
Bancao meravigliao
Sao como si fao la bischerada
con castigna indemoniata
e un pò di lobbystao
e sao como si fa la canagliada
con una sgualdrinada
amicao do bancao.
Bancao bancao
bancao, tantigno esagerao
bancao, bancao
però bancao meravigliao.
Bancao meravigliao
che meraviglia
sto bancao meravigliao
bancao con tre gustao
pregiudicao, spregiudicao e mafiosao
lo sao o non lo sao
ci fa impazzao
sto bancao meravigliao
bancao, bancao, bancao
lo sponsorao de mafigno e letamaio.
Onestao? No!
Limpidao? No!
Coerenzao? No!
E allora bancao? Si!!
Bancao, bancao
lo sponsorao de mafigno e letamaio.
Ingredienti (da conato) per una buona,
paternalista, dittatura.
Parodia de "Le tagliatelle di nonna Pina".
Le minchiatelle di nonno Licio
C'è una notizia sensazionale
da Bruno Vespa e telegiornale
fra mille plastici, una ricetta
m'ora ascoltate, vado di fretta.
Le minchiatelle di nonno Licio
e se le vuoi gustare ti serve un sacrificio
e poi con sempre viva e vibran' soddisfazion
vi dongo le brioches, ma vi tolgo li calzon.
C'è una notizia un pò impertinente
cento baldracche ed un Presidente
e gli altri Partiti? qui mica si scherza
per il curriculum...dopo la terza.
Le minchiatelle di nonno Licio
con 'ndranghet'e camorra ma solo in par condicio
un sei all'enalotto e poi vai alle Seychelle
politici in mutande ma con tante bustarel.
C'è una notizia dal sessant'uno
boia il Savoia non dirlo a nessuno
forzier dei Borboni or l'hanno squagliato
Milano due ed un conto cifrato.
Le minchiatelle di nonno Licio
un salto a Villa Wanda con fuochi d'artificio
ed or che siamo giunti a la fin de la canzion
evviva il Belpaese, evviva anche il cafon!
Ancora lettere dal fronte
Peppino, Peppino "eroe dei due mondi"
e la menzogna in bocca al "Biancamano"
or mi vergogno di essere italiano
lo stemma azzurro, dimmi, ti ricordi?
Peppino, Peppino mille camicie rosse
come quel sangue del Sud, a tradimento
si ode ancora, di mamme, il lamento
e dei suoi figli, gettati nelle fosse.
Peppino, Peppino non era il Savoiardo
liberatore di quel ricco Regno
ma solo un boia, e ancor si paga pegno
e oggi infin, potremmo dir boiardo.
Peppino, Peppino s'è persa la memoria
i libri a scuola, un mucchio di cartaccia
parole vuote, profumo di donnaccia
sol negli stadi, si canta la "vittoria".
Peppino, Peppino pover'Italia nostra
noi che aspettiamo sempre un salvatore
per questo sudditi, e nero il tricolore
una bandiera, al vento in una giostra.
E' un omaggio, a modo mio, alle vittime delle stragi di Stato.
Parodia di "Te la ricordi Lella" di Edoardo De Angelis
Te la ricordi...
Te la ricordi 'a prima bombarella
il dodici dicembre su a Milàn
per rendere l'Italia così bella (sic!)
svenduta per tre soldi a dei caimàn.
Te le ricordi le altre bombarelle
i treni, le stazioni e i magistrati
che poi ce l'incolparon le Bierre
'sti figli di mignotta, detti "Frati".
Te la ricordi che anche giù a Portella
spararon sopra inermi contadini
ma in fondo la morale, sempre quella
mafiosi sopra scranni ...i baldacchini.
Te la ricordi la TV di Stato
la caccia aI "rossi" e lì mai ai "neri"
distorcere le menti è no reato
e servi così oggi come ieri.
E te lo voglio dì
che sò stato io
e settant'anni che
me tengo 'sto segreto
e te lo voglio dì
ma nun lo fà sapè
nun lo dì a nessuno
tiettelo pè tè.
E'
tempo che certi vecchietti tornino a fare il loro mestiere: accudire i
nipotini....
Parodia di "Tu vò fà l'americano" di Renato Carosone.
Torn'a fà 'u napulitano.
Tu c'a firmato mille e nù decreto
pè fà cuntient'i guappi i st'ammucchiata
senza nù dubbio tu nun si l'Amleto
fatti da parte e chiu nun ci scassà.
Torn'a fà 'u napulitano
pulitano, pulitano
sient'a me chi tò fà fa
su in collina c'è la coda
delinquente che t'inchioda
nun lu devi disturbà.
Qui nun ci stà Gogòl
si tromba in baby doll
ma i sordi sient'a me
chi te li dà
Populin'o Maraja?
Torn'a fà 'u napulitano
pulitano, pulitano
lascia stare l'Italì
sient'a me
te n'a di proprio annà
ok, napulità?
T'intercettò financo 'a polizia
ma la cassetta subito 'ntu ciesso
stare sopra stu colle è 'na follia
e pì li camurristi,è n'amplesso.
Torn'a fà 'u napulitano
pulitano, pulitano
lascia stare l'Italì
sient'a me
'nun ci sta nient'a fà
ok, napulità?
Il PD, partito democristiano, amico di lobby, banche, Silvio il
pregiudicato e
via dicendo.
Parodia di "Carisssimo Pinocchio" di Johnny Dorelli e Gigliola Cinquetti.
Carissimo PDocchio
Carissimo PDocchio
amico di Silvio e faceti
ci voglion gli esegeti
per confidar con te.
Carissimo PDocchio
ricordi quand'eri in latrina
più stronzi di Caino
bufalai, pallonai, che banzai.
Dove sei, ti vorrei veder
delle tue banche vorrei saper
forse babbo Baffetto è con te
tu sei gatto e fricandò
il buon grillo kappaò
abboffata divina, perepepè.
Carissimo PDocchio
amico di Silvio e teoreti
più falso dello Yeti
o i fondi del caffè.
E' un pò la storia del partito Lega
Nord e di un Presidente di Regione che
mette nella nota spese, un paio di mutande verdi, sfumatura kiwi.
naturalmente
a carico dei contribuenti.
Parodia de "Montagne verdi" di Marcella Bella.
Mutande verdi
Mi ricordo mutande verdi
e le gnocche s'una panchina
con l'amico mio più ciarliero
un "coniglio" da cimitero
poi un giorno l'in mezzo al fieno
"erba", il "Trota", ma che saggio, oddio!
scomparivano piano piano
e piangendo Burlesque da Zio.
Quante volte sparai cazzòle
balle, balle, la più spaziale
la città avea i più boiardi
m'io sognavo mutande verdi.
Il mio destino
è scappare ad Hammamet
con te vicino
più paura non avrò
rabbrividire...
anche i Kapò.
Mi ricordo mutande verdi
sul carroccio dai cento buoi
quando hai detto son proprio tardi
li accompagno giù ai mattatoi
nella nebbia le mie cazzòle
la mia storia è la vanagloria
poi nel buio senza ciarlare
ho sguazzato nel tricolore
la la la la la la la la la la la. la la la...
Ma quale onore i servi di Mafia
S.p.A. e relative Banche, Massoneria deviata e
Troika (i famosissimi figli di troika)?
Altro che "onorevoli"....esseri spregevoli,piuttosto.
Parodia di "Perdere l'amore" di Massimo Ranieri.
Perdere l'onore
E adesso andate via
voglio restare solo
sapeste che allegria
un cappio su di un melo
è troppo bello credi
lo dice anche Gegè
che odia i leccapiedi
e i bagni col bidè.
Perdut'avete onore
fatevi 'na pera
dieci e più spinelli
e poi andate alla malora
voglio anch'io gioire
maraton d'amore
perdut'avete onore
porci e scrofe d'arrostire.
Ve possin'ammazzare
sempre sott'al melo
ritornar a volare
sott'azzurro e terso cielo
ridar così speranza
a tanta, tanta gente
pesci da mattanza
che però, serviti a niente.
Perdere l'onore (e quando mai ce l'hanno avuto)
Parodia de "Ci vuole un fiore" di Sergio
Endrigo
Ci vuol l'aeroplano
Per poter vivere devi magnà
ma per mangiare ci vuole il bancomat
e per il bancomat serve un lavoro
e per un posto ci vuole il culo
per far carriera ci vuole un calcio
oppure un Santo in paradiso
che come minimo sia senatore.
Per stare bene ci vuol salute
per la salute ci vuole un medico
m'allora in clinica ci vuole un posto
che in ospedale ci sono i sorci
e se c'hai bua devi star per terra
e li per terra ci sta il colera
e per curarti c'è un pò d'aspettare.
Per stare al caldo ci vuol la casa
ma per un tetto ci vuol la grana
se non hai grana ci vuole un ente
ma li c'è sempre la graduatoria
se vuoi saltarla ti ci vuol la spinta
che senza spinta vai sotto i ponti
e guarda caso trovi sempre i sorci.
Per far carriera ci vuol la laurea
poi con la laurea ci fai il precario
se fai il precario perdi la speranza
per la speranza c'è l'aeroplano
con l'aeroplano vai in altri posti
che altri posti son molto meglio
cos'in sostanza serve l'aeroplano.
Parodia de "L'estate sta finendo" dei
Righeira (storico duo degli anni '80)
L'Italia sta fallendo
L'Italia sta fallendo
ma il popolin non sa
che resterà in mutande
grazi è ai quaquaraquà.
In spiaggia 'sti papponi
fors'anche a Malibù
è il solito rituale
grazie anche alle TV.
La, languidi bri
brividi come
il ghiaccio bruciano
se c'è qui sol la BCE
ba, ba, baciami siamo
appetitoso satellite
di Goldman Sachs.
E' tempo che gli anziani
vadìno all'aldilà
l'Italia sta fallendo
grazi è ai quaquaraquà.
C'è gente lì sul molo
non è una novità
stan per spiccar il volo
grazi è ai quaquaraquà.
E' una fotografia
di questo assurdo show
ma stanne pur sicuro
un'altra bomba...ohibò!
L'Italia sta fallendo
ma il popolin non sa
che resterà in mutande
grazi è alla...credulità
ah, ah, ah,...
I tempi cambiano ed allora bisogna riadattare anche storiche
canzoni del
panorama italiano ai nuovi scenari e personaggi (luridi), allora mi sono
permesso di scrivere 'sta roba qua, vale a dire una parodia de
"L'italiano" di
Toto Cutugno.
L'itagliano
Lasciatemi cantare
con la chitarra in mano
lasciatemi cantare
sono un itagliano.
Buongiorno Italia gli spaghetti al dente
e un ciarlatano come Presidente
e la sinistra fusa ora con la destra
un piduista sempre che ammaestra.
Buongiorno Italia con i suoi alcolisti
politicanti scaltri furbi e onesti (sic!)
con le canzoni senza amore
e senza cuore
con più donne in fila su ad (H)Ar(d)còre.
Buongiorno Italia buongiorno Maria
con gli occhi pieni di civetteria
buongiorno Dio
è morto pure lo Zio.
Lasciatemi cantare
con la chitarra in mano
lasciatemi cantare
una canzone con il Nano
lasciatemi cantare
perchè ne sono fiero
sono un itagliano
un itaglian col cero.
Buongiorno Italia che non si spaventa
non c'è più nulla, solo la polenta
con un vestito gessato sul blu
lo mette Silvio anche su Dudù.
Buongiorno Italia col caffè ristretto
ed il marciume fuor dal cassonetto
con la bandiera in tintoria
che assomiglia molto all'Albania.
Lasciatemi cantare
con la chitarra in mano
lasciatemi cantare
una canzone con l'afgano
lasciatemi cantare
perchè ne sono fiero
sono un itagliano
un itaglian cianci èro.
Abolita l'IMU!(?) Ovvero, come ti tolgo una tassa e ne metto altre
dieci. Grazie anche alla propaganda di regime.
Min.Cul.Pop.
Min.Cul.Pop., Min.Cul.Pop.
muovi i fianchi, l' hula hoop
guarda in cielo, il ciuco vola
l'Angelino ha la pistola.
Tutti a reti unificate
per cantar gesta-stronzate:
"cancellata odiosa tassa"
con la tromba e la grancassa.
Bello spot per il "Caimano"
con il cuor vicino all'ano
grande spalla i PDocchiosi
proni, fessi e capziosi.
Ma verrà pur nuovo anno
svelerà arcan'inganno
sbraiteran: "ma io non c'ero
con la nonna al cimitero"!
Min.Cul.Pop., Min.Cul.Pop.
il regime sempre al top
grazie al popol'Italiota
più bastone o più carota?
La crisi è finita, andate in pace!
La crisi è finita, ma voi andate in pace
l'ha detto il governo, il più contumace
ci sarà la ripresa, ma solo del culo
giàè stato avvisato, uccello padulo.
Con tono solenne, l'esterna il Consiglio
banchiere pappone, con naso d'un miglio
ed il portafogli, scoppierà poverino
e poi che ti credi, l'è mica un burino (sic).
Le larghe intese, allungan la bega
m'al popolino gl'importa una sega
a lui solo basta, panin con Cavani
un Silvio cerone, escòrt, sette nani.
La crisi è finita, ma voi andate in pace
un Lucio, l' Armando, ben cotti alla brace
ridotta è l'Italia, a buon Lettamaio
tragedia e poi farsa, diciotto brumaio.
Degradato
C'era una volta un bel "Cavaliere"
ma degradato al par di fantino
cursus honorum: barzellettiere
ma più illegale d'un bagarino.
Grande statista da rider un pollo
con la sua claque prona e supina
ma più venerato del Dio Apollo
e grande la razza...penso bovina.
Chi lo credeva un Dio onnipotente
con l'elmo in mano, azzurro cavallo
ad ogni grado mazzetta e fendente
cadut'in basso al par d'un camallo.
Gli hanno levato il suo passaporto
ma lui non morrà come il Bettino
già hanno allertato il centodiciotto
e mille amazzoni li col frustino.
C'era una volta un bel "Cavaliere"
e cento milioni di nera parrucca
or degradato al par di stalliere
pen'accessoria? munger la mucca...
Non si era mai visto un politico condannato...perchè
Ruby...
Femme fatale
Povero Cristo l'han condannato
l'hanno interdetto, oh che dolore!
in fondo avea sol fornicato
nessun rispetto, per nostro "Signore".
Giudice "rossa" l'addita a magnaccio
m'anche a final utilizzatore
per le paghette tenea un brogliaccio
è tutto in regola...delitti d'amore.
In quella villa non c'era bordello
ma solo e soltanto cene eleganti
poi s'aspettava il buon Carosello
e tutti a nanna con poppe e contanti.
Donna d'estate
Lo leggi negli occhi, lo leggi nel viso
la pelle di pesca, nel suo sorriso
la donna d'estate è luce e dolcezza
un lampo di vita, la fresca brezza.
La donna d'estate, t'invita a sognare
amante ed amica, t'insegn'a volare
volare nel cielo, aldilà delle stelle
l'amore ti dona, a cento giumelle
Traccia di "maturità"
Stato, Mercato, democrazia
tre motori in avaria
e ci lasci pur la pelle
se li scalci, sei ribelle.
Democrazia, Stato, Mercato
tutto il volgo un alienato
senza sbocco ne futuro
ma con dosi di cianuro.
Mercato, democrazia, Stato
se ci penso...che conato!
starci dentro che fatica
più che pane...una mollica!
Stato, Mercato, democrazia
già ripenso al Beccaria...
qui l'abuso è fatto Legge
l'ha capito pure il gregge.
Emozioni
Bella signora, mia, fammi sognare
notti di luna, sulle onde del mare
dorati tramonti con te al mio fianco
del dolce sorriso giammai or mi stanco.
Gli occhi tuoi splendon di luce e di vita
rendon discesa anche l'ardua salita
e il nuovo giorno m'appare una festa
se stringi le mani, si placa tempesta..
Nell'aria le note d'estiva mia canzone
le stelle ruffiane, stupenda emozione
il volo sicuro d'un bianco gabbiano
le spighe nel vento d'un campo di grano.
Il v(u)oto
Chiamalo Giuda, oppure beota
ma per favor, non italiota
lui finalmente, s'è rinsavito
e butt'al cesso, ogni partito.
Lu'in quel giorno chiamato elezioni
ode al sofà, provando erezioni
spiagge assolate, cremin'e canotto
colonn'e sistema, all'enalotto.
Lo scrutatore intanto s'annoia
port'al suo seggio, cuscino e la stuoia
nessun ha più fede in democrazia
smunt'emaciata, in anoressia.
La ser'alla tele, compare l'Enrico
dopo un piatto alla "beccafico"
un non so che di nauseabondo
c'è che abbiam...raschiato il fondo!
Ancora s'ostinan a chiamarlo voto
ognuno sceglie, il nulla ed il vuoto
m'è solo anticamera dell'anarchia
un grande bisogno di pulizia.
Smagliature
Quando ti vidi, come mamma t'ha fatto
per poco, per poco, mi venne un'infarto
forse per via, d'occhioni belli
sguardo sensuale, corvini capelli.
Eri sdraiata, e io già pregustavo
notte di fuoco, notte da schiavo
schiavo di sesso, e tu la padrona
corpo stupendo, che stringe, m'arpiona.
M'avvicino al giaciglio, col cuore a mille
la luce fioca, faremo scintille
ti sfioro la pelle, un brivido caldo
avvolge i miei sensi, mi sento baldo.
D'un tratto per sbaglio, s'accende un lampione
rimango basito, mi prende il magone
dapprima pensai, saran cicatrici
d'altronde fan cool, ce l'hanno le attrici...
Ma dopo quell'attimo, ritorn'io in senno
smagliature per me, son come l'inferno
non mi spaventa, il fuoco e Caronte...
così me n'andai,(ahimè!), con sol bacio in fronte.
Visita fiscale
Il medico personale m’assegnò
esagerando dieci giorni di malattia
-Oggi dopo un mese
è arrivato il controllo fiscale
e ho mostrate le foto
di quando stavo male,
il controllore le ha osservate
e non solo m’ha ciecamente creduto
ha steso anche un certificato
ove mi ha prescritto con rigore
altre quindici giorni
di assoluto riposo
al che io,dottore ma sono guarito
e poi non sono uno Statale
e lui,non corriamo rischi
dai ritratti non si direbbe proprio,
mi raccomando non esca
altrimenti sarà denunciato per truffa
-Fuori una splendida giornata di maggio
e io condannato dallo Stato
a quindici giorni di galera
Da:Poesie Cialtrone
La bella con cagnetta
Bella signora, graziosa cagnetta
passeggiano gaie, un quarto d'oretta
il pelo marrone, le turgide tette
per mille e più spari di due mitragliette.
I glutei enormi, la bestia "carlino"
un rosa guinzaglio, un figlio biondino
vetusto balcone, novanta i suoi gradi
per tutti gl'imbuti, di cento tornadi.
Daniela sorride, felice e sorniona
tamarro gridacchia,"ma quanto sei bona"
in tutto il paese, subbuglio e fermento
per quella signora, animal turbamento.
Cento latrine
Ma che miseria, che girotondo
intorno al letto d'un moribondo
quanti "salotti", quante galline
che lì s'azzuffan...cento latrine.
Opinion leader un pò da strapazzo
dimena la coda, diventa paonazzo
e poi discetta dall'IMU al Caimano
e il cuore batte...vicino all'ano
Ma che sciagura, ma che tristezza
povera patria, con la cavezza
tante le idee, un pò stravaganti
pensiero unico...con le badanti!
Al Tappone
Non è Chicago, non è New York
solo la vita d'un vecchio pork
ma un giorno venne giudice rossa
volle scavare, tosto la fossa.
La minorenne labbra carnose
per allietar serate uggiose
coca, burlesque, cene galanti
bei servitori, proni e belanti.
Ma quante frodi, quante mazzette
reati veniali, come puzzette
l'ha detto la tele, l'ha detto il giornale
un vecchio in collina ed un cardinale.
Il governo bunga-bunga
Bunga-bunga del governo
primavera-estate-inverno
nonno Silvio e le mignotte
larghe intese giorno e notte.
Tutti stesi sul...Lettino
per Giunone...che casino!
qui si fa l'amore in gruppo
s'alza il PIL...e che sviluppo!
E tra un gonzo grullo e nano
tonellate sterco e guano
va l'industria a gonfie vele...
come Torri di Babele.
Il programma è lesto scritto
la mazzetta per diritto
e per la giovin disoccupata
un biglietto.. solo andata.
Ma la nipote di quell'egiziano
non frequent'ambiente insano
ma figlio di zio c'è li comunque
evviva il Cetto Laqualunque!
Chanson democratique
Viva la France
la Carmagnole
Champs Elysee
le Charles De Gaulle
la Tour Eiffel
les sansculottes
nous sommes nus
et sans plus le boulot!
Viva la France
Prevert et la Senne
nous Repubblìc
de la banan
les feuilles tombent
sur vos rues
noi governanti
testa di bue.
Viva la France
le Napoleon
nous le pays
le plus cochonne
Maria Antonietta
et les brioches
nous ne savons
où est la gauche!
Viva la France
la guillotine
nous haricots
avec la couenne
bientot nous
aurons le trident
ancien regime
des malvivent!
Viva la France
il 18 Brumaio
c'hanno svotato
tutto il granaio
nous sommes maintenant
confrontès à la terre
vous ferez la fin
de Robespierre!
Lumere*
C'era una volta un Re novantenne
che tricolor c'avea le penne
alla sua corte gran prostitute
dalle trentenni alle canute.
Vivean in tana, Citorio Monte
la coca a fiumi, pasticche** di Bronte
altre venean da Via Olgettina
in testa un Nano, perdindirindina.
Poco più indietro, tremila i saggi
gustose marchette, viale dei faggi
più in la Gargamella., Conte Baffino
col culo a palla, simìl amorino.
Oggi si celebra italìc funerale
ricordando Freud, erotismo anale
non resta altro, d'affilar asce
triste destino, de 'ste bagasce...
*Prostituta, dialetto napoletano
**refuso, pistacchi
E ritorna il "compromesso storico",PD-PDL. D'altronde sono
vent'anni che inciuciano insieme. La novità sta nel fatto che se ne fa
garante il peggior Presidente della Repubblica dell'universo.
Quirinal minds: "E' con viva e vibrante
soddisfazione..."
Qui su al Colle l'aria è assai fresca
ti fa venir dei strani pensieri
Gobbo ed Enrico, ricordo di tresca
stanno in agguato tordi e sparvieri.
A cert'età s'accorcia la vista
ma song'e Napule amo l'espresso
voglio un governo col Nan camorrista
col Conte Max...un gran compromesso!
A confessarlo ci vuole coraggio
dopo vent'anni d'amor di nascosto
tra l'erba alta na sera de maggio
per sta commedia non basta l'Ariosto.
Strage che vince non si cambia (Profezia)
S'avvicina con passo felpato
l'ora ichs dell'attentato
chi dice piazza chi autostrada
beve un corvo pina colada.
Amici romani han dato l'assenso
la prima corona e dire melenso
che sia Palermo o Caltannissetta
su auto blindata sirena ed alfetta.
Forse di maggio la luna e le stelle
lacrime e brividi solcan la pelle
qui non si cambia la strage che vince
fra patti segreti, l'ingegno è di lince.
Napo orso capo (la gang degli orsi)
C'era una volta un vecchio orso
che credeva d'esser saggio
novant'anni avea sul dorso
e oleava l'ingranaggio.
Abitava su in Coll...ina
stava li da un settennato
d'inciuciar un'acquolina
forse l'han sodomizzato.
Idillio amor con l'orso Nano
come pur con Gargamella
l'orso Mario Leviatano
tutti in ballo...tarantella.
Un giorno poi chiamò dei saggi
per sboscar quel ginepraio
dalle Logge dei messaggi
"qui ci svuotan il granaio".
E così che l'orso Napo
mise tutti quanti in riga
sol un grillo stil Gestapo
non salì su quella biga.
C'era una volta un vecchio orso
che credeva d'esser saggio
tre mignotte avea sul corso
gli hanno detto: "muori a maggio".
Franco Battiato, 26 marzo 2013: "In Parlamento troie che
farebbero tutto".
Un uomo...Franco
Sul ponte sventola BANDIERA BIANCA
e il grande Franco propone LA CURA
via le mignotte le senza cultura
chiuse a studiar li a Salamanca.
TRA SESSO E CASTITA' un SENTIMENTO NUEVO
l'uomo è anche spirito non vive di sol pane
LE AQUILE NON VOLANO A STORMI ma oggi son bottane
in questi tempi bui d'oscuro Medioevo.
E TI VENGO A CERCARE ma non per prestazioni
se proprio vuoi far soldi non vai in Parlamento
ma cercati un lavoro con forza e con talento
ad ALEXANDER PLATZ troverai tante occasioni.
Sui TRENI DI TOZEUR i datteri squisiti
CUCCURUCUCU' PALOMA amore bello
ti canterò le note d'un dolce ritornello
la PROSPETTIVA NEWSKY e i rami son fioriti.
Pirati nel Mediterraneo
Assaltano il greco ed il cipriota
"sciabola corta" e all'arrembaggio
per poi virar sull'isola ignota
pò barbareschi e tanto coraggio.
Sono i pirati del vecchio mondo
foulard chiffon col doppiopetto
letto di morte e un bel girotondo
lascian di notte il loro verdetto.
Prossima tappa dritto al "Stellone"
ed alla vicina nobil'Esperia
sparano bombe contro l'alcione
lasciano il vuoto, una Siberia.
E Peter Panè stato ammazzato
da quei capitani col lucido uncino
ringhiosi "lupi", fa eco il latrato
portando a casa "borsa" e bottino.
Un pò bucanieri un poco corsari
"lettera di corsa" il lor documento
teschi sul tronco e cento rosari
croci ed anelli d'oro e d'argento.
Cercan forzieri di umile gente
trovando complici sporchi governi
modo suadente fare ingrullente
e vissero tutti felici e paterni.
Gargamella: il terzo comico
C'era una volta un di-partito
e Gargamella il suo segretario
non era un mago m'inebetito
saliva al Colle...ma che Calvario!
Voleva flirtare con certo grillo
m'a far l'amore non era disposto
gli disse sposati quel gran mandrillo
di nome Silvio, ch'è un tipo tosto.
Un professore ch'è stato trombato
s'offriva a lui di giorno e di notte
per quell'incesto s'è già sbottonato
ed un Pierferdi che fa da mascotte.
Mostrava a tutti i suoi otto punti
e c'è chi pensava che di sutura
di lui più scaltri perfino i defunti
ma di metafore grande cultura.
Nemico acerrimo il "rottamatore"
agli ordini sempre del Conte Max
la nostalgia d'un "biancofiore"
ed un gran botto col guttalax.
C'era una volta un di-partito
e Gargamella il suo segretario
agl'idi di giugno un benservito
il terzo comico...alla Macario!
Siamo alla frutta: presi in castagna anche dall'India...
Marò glacès
Su quella porta dell'Accademia
c'è sempre scritto che Patria è onore
quest'italietta non è Pandèmia
ma una bandiera senza colore.
E c'è un ministro di Palazzolo
che sta "in disordine e senza speranza"
gli vedrei ben mestier barcarolo
far due remate e grattarsi la panza.
Metafora tipica tutta italiana
da sempre in crisi corrotta ed imbelle
su quel vessillo Republic Banana
ridon nell'India così a crepapelle.
In questo teatrino del buffo mistero
da sempre assenti parola e memoria
coerenza e rispetto vicino allo zero
d'antichi fasti rimasta è la scoria.
Hammamet (vacanze da sogno per satrapi in calore...)
Vieni vieni ad Hammamet
col barcone o con il jet
qui tra vergini e mulatte
ti guariscon cataratte.
C'è una tomba socialista
cn garofan ben in vista
vieni e porta anche il bottino
scili-lupi e lo zerbino.
Son da sogno le vacanze
fidanzate e cento ganze
qui non serve azzeccagarbugli
sesso libre nei cespugli.
Noci di cocco e grande palma
ti purific'anche l'alma
rhum con lime, ecco il mojito
che lenisce il tuo prurito...
Vieni vieni ad Hammamet
c'è la sosia di Colette
eviterai così manette
boccassini e le sbarrette.
Hasta la victoria siempre Comandante!
(Omaggio ad Hugo Chavez)
Onore a te, luminoso Comandante
grandioso eroe de la revolucion
tua gente piange e batt'el corazon
ma el sendero haora en adelante.
Il Bolivar sarà di certo fiero
e la giustizia è sua stella polare
e com'è dura la lotta in questo mare
l'ignoranza non è figlia del vero.
Sporco yankee or ride sul divano
cubano sigaro, ipocrita perbacco
rispett' onore si sa ch'è sott'il tacco
un Cuba Libre sta poi nell'altra mano.
Adiòs Hugo Chavez eroe dei sognatori
adiòs grande uomo, adiòs compagnero
in tutto il Venezuela gridano "te quiero"
un grande vuoto lasci, or nei loro cuori.
Sfera di cristallo
E rovistando su nella mia soffitta
fra i ricordi e qualche vecchio tarlo
tra i miei sogni lo scooter la marmitta
vi ho trovato una sfera di cristallo.
E m'adoprai con spugna e Lindo Mastro
che li di polver ce n'era forse un chilo
ma d'improvviso li scorsi un gran disastro
in quella palla dei tempi dell'asilo.
E mi son detto quest'è la volta giusta
per scoprir presagi sul futuro
se il Poter usa carota o frusta
e se di gomma era ancor quel muro.
Una carezza feci su quella sfera
e vidi un demon vestito da Cainano
e che urlava "mi piace grossa pera"
e del Senato President lillipuziano.
Nel mentre vidi smacchiatore di giaguaro
che non riuscì nella sua grande impresa
ma in compenso pescò bel calamaro
e Presidente di Camera...che resa!
E dopo scorsi mortadella di Bologna
che ci mandò nell'euro di gran fretta
il tanfo italico come una gran fogna
della Repubblica Presidente...oh che disdetta!
Altri cinque anni d'inciuci ed intrallazzi
col benestar di Troika illuminata
ed escon fuori le matte dai tre mazzi
povera patria ( pensai) girando la frittata!
Paese senza
Quant'è buio il mio Paese
fitta giungla da malese
dove prospera demenza
sempre più Paese senza.
Se ne andò pastor tedesco
per quel clima boccaccesco
per sentor di sporchi affari
non più Santi sugli altari.
Se ne andò anche il banchiere
del governo il biscazziere
ne vedo un'altro all'orizzonte
mi ricorda un pò Caronte.
Se ne andò lo Stato e Storia
di quei Padri la memoria
la misura e anche la Legge
forse anche il grosso gregge.
Resta in sella il Cavaliere
con la prostata e clistere
e al suo popol d'asinelli
gli comprò pur Balotelli.
S'è svegliata la coscienza
ma restiam Paese senza
sol nacente Osiride airone?
la speranza è nel Teutone.
MPS: mangia,prendi, scappa (dal 1472)
(Canzone d'osteria)
Guarda che monte, guarda che paschi
un D.Partito dai cento fiaschi
venti contrade, il mitico Aceto
loschi figuri, degni d'un peto.
Qualcuno disse, "abbiamo una banca"
faccia di bronzo, certo non manca
nei tempi andati, la rossa bandiera
or preferiscono...la manonera!
Madonna d'Assunta, di Provenzano
ma quest'Italia è tutt'un Caimano
di quell'egizio, non dicon nipote
a loro bastano...le banconote!
Chiedono solo un cinquepercento
e d'audere semper memento
scordato il Marx, scordato l'Enrico
strisciano e leccano come un lombrico!
Babbè che qui, la Torre del Mangia
ma questi razzian, decime e grangia
per non parlar dei grossi cinghiali
gran bella lotta...co' sti maiali!
Guarda che monte, guarda che paschi
un D.Partito coi verdi baschi
e perderan pur le elezioni...
la triste fine...de' sti papponi!
Elezioni politiche 2013: i grandi partiti fanno l'appello
al voto utile. Ma sarebbe più giusto dire all'utile idiota.
L'appello
Non sono barbaro
neppur Ostrogoto
faccio l'appello
all'utile voto
cento nipoti
che tengon famiglia
la mess'in piega
soltanto a Siviglia.
Specchio specchio
delle mie brame
sono il più figo
in mezzo al ciarpame
di sera la spola
tra Vespa e Santoro
che bel paese!
gridiamolo in coro.
Finiti son tempi
baston con carota
ma sempre in auge
quell'utile idiota
lui che s'informa
guardando la tele
seimila Pinocchi
la nuova Babele.
La mia rivoluzione
E' questa è questa, la mia rivoluzione
sognar che forse, c'è ancor educazione
che non si scambi, diritto col favore
che arda dentro, per la nazion l'amore.
La vita intera vissuta con coraggio
senza paura, perfino d'allunaggio
ed indignarsi ancor per l'ingiustizia
al bando l'armi, come pur nequizia.
Finanche gli ultimi, si gustin pranzo e cena
un fisco equo, certezza della pena
nobil valori, l'onore ed il rispetto
ma non in fiction, son un pò stran l'ammetto.
Al rogo al rogo, le leggi su misura
i cavalieri, campioni d'impostura
professoroni che s'ha montato testa
goccia cinese, che l'ira è funesta.
Il non piegarsi di fronte ad i potenti
la schiena dritta, abbasso mucch' e armenti
la fratellanza, perchè non c'è colore
la solidarietà, condividend' il dolore.
Volantino partigiano
E' giunta l'ora, l'ora di agire
contro il regime che fa aborrire
è tanto soft, m'adora cetrioli
non usa ormai neppur bombaroli.
Far scomparire dal vocabolario
quella parola ch'è come un calvario
si chiama mafia, m'adora lo Stato
fa comunella con conto salato.
E poi ques'altra, ormai in disuso
è operaio, ma sembra un refuso
ridotto a schiavo per colpa di crisi
che ciclicamente con i tele-avvisi...
Un'altra ancora che chiamano Europa
non è befana e non usa la scopa
ma si traveste da grasso banchiere
usa un sol verbo, il verbo avere.
E' giunta l'ora, l'ora di agire
non conta se alba oppur imbrunire
lassù in montagna già fischia il vento
e brillan le stelle del cambiamento.
2013: "In nome di Dio, andatevene!" *
Miserabile banda, gruppi faziosi
sporchi di dentro, fuori bavosi
lurida peste, stile pacchiano
per quattro soldi, la madre a un nano.
Com'Esaù sfrontati scambisti
piatto lenticchie e poi sanfedisti
Giuda Iscariota, fattis'in mille
senz'altro degni di Bidonville.
Senza virtù, perduti nei vizi
invadono reti, sembran novizi
cercando un voto, lor Dio è l'oro
ma benedetti dal Concistoro.
Han barattato coscienza coi soldi
spietati e crudeli, dei manigoldi
credon Repubblica un fatto privato
più temerari...d'un Ponzio Pilato.
Ma or'andatevene, nel nome di Dio
portatevi appresso, "Pulcino Pio"
e tutta la pletora di ciuchi e mignotte
fatelo presto...in pigiama e culotte.
* dal discorso di Oliver Cromwell al Parlamento inglese del 1653.
Il Vaticano benedice un'eventuale ri-governo del Prof. bocconiano.
"Bocconi" di prete
"Bocconi" di prete, hotel Italia
grandi gourmet, la baccanalia
e tanti polli, balena bianca
cuor di Marcinkus, la narcobanca.
Veste cilicio, non va di moda
in certi pranzi, serve la coda
che sia un Prof, oppur chierichetto
si balla in coppia, mosso allegretto.
E si parlava d'ingenti tasse
ma si descise, in testa alle masse
di dare a Cesar, nemmeno per sogno
se proprio avanza, un melocotogno.
Esclusi al banchetto, Dio e coscienza
oggi è gran festa di connivenza
qui solo gli ultimi, portan la croce
fra Stato e Chiesa, chi è più atroce?
"Bocconi" di prete, hotel Italia
ossi di seppia, epic'ordàlia
non c'è Vangelo, non c'è vergogna
affar su affar, sbranando carogna.
Silvio in tour
L'hanno visto nel presepe
il buon Silvio tutto pepe
raccontava al bambinello
degli amici e del papello.
L'hanno visto sull'altare
dire al prete "ho un affare
ogni messa avrai pienone
Don Camillo ed io Peppone".
L'hanno visto su in montagna
far discorsi in pompa magna
prometteva un mondo giusto
"Olgettine"...mucho gusto.
L'hanno visto nel deserto
che tenea caffè-concerto
e alla vista anche il demonio
s'ammazzò con l'antimonio.
L'hanno visto far portenti
che gli possa...un'accidenti
l'altro giorno andando al plesso
stava li... seduto al cesso.
L'agenda di Mario
Il buon Mario aveva agenda
pelle umana poco orrenda
e tenea grandiosi appunti...
far pagar anche i defunti.
Astrusi termini, anche in turco
m'esentasse partito lurco
fantasiosi in spese pazze
letto in raso a cento piazze.
E così par abbia scritto
ai padroni in stile critto
presto datemi carta bianca
bei cadeau in paschi e banca.
Due "addì" golfino e ciuffo
prest'armaron lo stantuffo
porporati e benedetto
damigella con paggetto.
Il buon Mario aveva agenda
tassa ad hoc per la nubenda
per le altre invece un premio
basta sol che sian pandèmio.
Auguri di un sereno Natale a tutti i sitani.
La più bella del mondo?
Bella di giorno, meretrice di notte
più delirante, d’un Don Chisciotte
e vale meno, che carta straccia
ci si puliscon…la poveraccia!
Diritti e doveri, a quattro sezione
coccole e baci, un’anfitrione
se poi ti volti, lei alza il dito
ch’è quello medio…e resti basito.
Ed anche suo padre, certo “Albertino”
l’ha concepita, dopo un grappino
per quest’adesso, s’è m’briacata
fra unti bisunti e qualche patata.
Di sani prìncipi, e fondamentali
la tiene in scacco…mille maiali
barbara orda che “chiagne e fotte”
come magnacci…quattro caciotte.
La chiamano laica, m’ha un suo pastore
che fa la predica,è il confessore
è poi pacifista e professa uguaglianza
così malridotta…chiamate ambulanza!
La leggenda del Santo twittatore
Questa è la storia, ma un po’ leggenda
d’un Santo padre, che copre pudenda
non è Salafita, non è musulmano…
più pregiudizi che tutto il Corano.
Simil pensiero lo trovi in Uganda
od un Marchionne che fa solo Panda
dimenticando che Amor non ha sesso
che sia in casa, o sotto un cipresso.
Chi vive insieme, c’ha anche il diritto
ma lui lo scorda nel panno d’amitto
poi con lo Stato fa consorteria
infatti entrambi…in lent’agonia.
Tu ora fausto, finanche al progresso
fa che si amin, prescindendo dal sesso
e poi che t’importa, la Chiesa trabocca
di sacerdoti, che fan tocca-tocca…
Questa è la storia, ma anche un mito
contro le “unioni”, sempre agguerrito
lui riconosce sol donna con uomo
ed alla tv, già pensano al “promo”…
Aridatece er puzzone (Il ritorno della mummia)
E dalla “Loggia”, ch’è ormai senza bomba
prest’è arrivato uno squillo di tromba
il volgo ascoltava con fibrillazione
“presto aridatece er mejo puzzone”
E dal sarcofago uscì un Cavaliere
ch’è ben curato da cento infermiere
un calcio in culo al fosco Angelino
che vale meno d’un goffo abitino.
Servi e lacchè lo chiaman Re Sole
prest’arruolate semila figliole
addette al viagra, addette alle rughe
ma più poppanti delle sanguisughe…
Attor sempriterno lui calca la scena
ma più letal d’odiosa cangrena
ha già sguinzagliato i suoi cani alle reti
che son più fedeli d’anacoreti.
Presto aridatece er mejo puzzone
ma forse è certo una maledizione
figlio di Satana e della mammona
su Roma in fiamme la cetra ci suona.
La nave dei folli
La nave dei folli, va incontro al destino
fra squali affamati, e qualche festino
non serve il lamento, e forse anche pianto
se poi capitano, non è Radamanto.
Vogliamo sol pane, ne basta anche tozzo
gridava a babordo, quel lurido mozzo
ma voce di fuoco, gli disse stai zitto
se voglio ti concio, po’ peggio d’un guitto.
E da su quel ponte, la nebbia è a banchi
ma subito pronti, son li saltimbanchi
e poi si ballava, bevendo il Barbera
nessuno vedea, la nuvola nera.
M’ancora quel mozzo, non si dava pace
qui andiam tutti arrosto, già vedo la brace
ma ordin severo, filiam sempre dritto
c’aspettan le mummie, c’aspetta l’Egitto.
Intanto la nave, va incontro al destino
chi gonfia le tette, chi fa il botulino
ed alla vista di ghiaccio e di scoglio
qualcun ora pensa,è tutto un imbroglio.
Sarà troppo tardi, si cola già a picco
popolin distillato, su rame alambicco
non serve imprecare, neppur pentimento
la nave dei folli…è quello che sento!
Quirinal minds (episodio n.2 “inintercettabile”)
E l’alta corte, c’ha messo il suo bollo
“il grande vecchio non è mica un pollo
lui stava al telefono, ma cazzeggiava
e mentre rideva, gli usciva la bava”.
Guappo Nicola, parlava di botto
lui ascoltava, mangiando stracotto
e la pietanza, chiedeva il Barolo
buon Barbaresco, ma non cetriolo.
Or dallo stomaco, s’è tolto un peso
“vi dongo l’ortaggio”, se son vilipeso
questo si sa,è un poco indigesto
se tocchi Giorgio…diventa funesto.
Attendiamo frementi, un’altra puntata
di questo triste, romanzo d’annata
fandonie di Stato, dolore e pianto
quel che ci resta, un sogno infranto.
Habemus tweet
E la Chiesa si rinnova
Benedetto n’è la prova
fra un sermone tosto twitta
lui che tien la barra dritta.
L’ha sol fatto per progresso
mentre ch’era genuflesso
e dall’”alto” un gran vocione
fai un salto all’Ucciardone.
Fanne un altro alle baracche
lascia star Marion e pacche
vai all’ILVA e senzatetto
del tuo oro bel chiletto.
Paramenti da un miliardo
un bel botto col petardo
non parlar d’omofobia
non è proprio malattia.
E la Banca e tuo giornale
butta in Tevere o canale
se pedofil dice messa
dallo in sposo alla Vanessa.
Armi belle anche a Saddam
fatte sol per gnam-gnam
e la gente s’allontana
in quel luogo c’è Satàna.
E la Chiesa lent’avanza
senza l’Arca e l’Alleanza
cinguettando al suo declino
ctonio demon Arlecchino.
Una favola…sinistra
Quest’è la favola, ma un po’ sinistra
di democristiani, con lingua salmistra
la torta e l’inciucio, piatto e forchetta
non rossa ma nera,è ormai camicetta.
Erano tempi, di gonzi e ciarlieri
d’alti papaveri e filibustieri
ed il Matteo era il prediletto
masse che urlavano “ecco l’eletto”!
Erano tempi di sigle e padroni
non si sapeva chi erano i cloni
e Pierluigi sbranava piadine
quasi vent’anni e moccolo fine.
Erano tempi, d’industria e tragedia
l’erudito Nichi, cosa intermedia
col pugno chiuso, la falce e martello
si dice sia nato, dentr’un…baccello.
Erano tempi, finanza e mercato
il Conte Max, s’è un poco imbiancato
leccava la mitra su logge e finestre
ma più celato d’un quadro rupestre.
Quest’è la favola, a non lieto fine
di gatto di volpe, e tante galline
e sventolavan la rossa bandiera
il disco suonava, faccetta nera.
Dopo aver ceduto la sovranità, prima alla mafia e poi alla finanza
europea,…ora pare siano interessati gli emiri. Alloro ho immaginato un dialogo
tra un emiro ed un banchiere, in arte “tecnico” sobrio e di equità virtù (sic!),
di nome Mario.
Ma n’du bai…
Emiro e banchiere, fiutaron l’affare
per quattro barili, gli diam anche il mare
ma il mare è profondo, ci stan pescecani
l’emiro ridendo: “io denti l’ho sani”.
La mafia e l’Europa, vi han soggiogato
comprar quest’Italia,è come un gelato
Mario il banchiere, con scatto d’orgoglio
se vuoi Colosseo, non basta il petrolio.
Tremila bardotti, con seicent’odalische
noi del mond’intero, campioni di bische
in cambio “Olgettine”, le più verginelle
usate ha sol “Nano”, avanzo di…celle.
M’emiro buon scaltro, gli disse sei matto
per chi tu m’hai preso, per un mentecatto
se vuoi io ti compro, il Duomo e Milano
ma tieniti pure, “sinistri” e “Caimano”.
Noi siam generosi, vi diam la bandana
il simbolo italico, Republic Banana
toglieteci tutto, ma non Cupolone
ma se proprio insisti, aggiungi un bidone.
E’ così che va il mondo, emiro e banchiere
due gran tipi tosti, l’ha detto il droghiere
attenti al mercato, attenti alle vacche
un calcio al sedere, e poi tante pacche.
Ancora sulle “Primarie”: sono una bufala in partenza, perché in
Italia il “premierato” non esiste. La carica di primo ministro viene assegnata
dal Capo dello Stato. Se poi aggiungiamo il fatto che servono due euro per poter
votare, ne vengon fuori…
Tre milioni d’imbecilli
Tre milioni d’imbecilli
senza testa e forse brilli
con un obol nella mano
ma gli sembra un’aeroplano.
M’anche oggi non si vola
gli angioletti han la pistola
la pistola è sulla nuca
mentre balla il tuca-tuca.
Con due euro o forse meno
compri un etto di veleno
e puoi far cosa gradita
se un po’ stufo della vita.
A Milano un panettone
a Torino un nocciolone
e giù in Puglia la focaccia
in Toscana la Vernaccia.
Su moneta c’era scritto
“democrazia è un diritto”
di nobil arte anche un colpo…
e con patate come un polpo.
Tre milioni d’imbecilli
con in testa solo grilli
con un obol nella mano
tra un gazebo ed un banano…
La preghiera dello scommettitore
Oh mio Dio, mio Dio delle scommesse
dammi oggi la Ferrari, che butto quel calesse
ho fatto il mio dovere, schedina quotidiana
fai vincer Pro Vercelli, fai vincer la Ternana.
E scaccia ogni male, Pairetto e pure il Moggi
se vinco lo prometto, vado a baciar la Goggi
è proprio grazie a me, che l’Italia non fallisce
l’ammetto masochista, ma c’è chi mi capisce.
Fai tu’n miracolino, ti compro tante rose
tu sai che son malato, mi serve urgente dose
ma questa non è droga, m’un fatto naturale
se vince anche il Sassuolo, non mangio più maiale.
Rimetti anche i miei debiti, per colpa del Palermo
glielo dicevo a Franco, che in squadra c’era infermo
e son duemila gli euri, che son andati arrosto
ma oggi gioca il Trani, che segna ad ogni costo.
Oh mio Dio, mio Dio delle scommesse
io sono un peccator, votato ho Pidiesse
ma ora son pentito, e credo non sia il solo
se vince il Gavorrano, fò festa col tritolo.
Lui voleva il bavaglio
Lui voleva voleva il bavaglio
e teneva le oche al guinzaglio
quell’attrezzo delle meraviglie…
forse è meglio la lavastoviglie.
E’ alle otto in giacca e cravatta
sotto sotto toccavan la patta
c’informavan dell’ultime a Cogne
di Belen d’uccelloni e cicogne.
Su cultura “il velo di Maya”
e poi tanti castelli su playa
che tragedia sul Peloponneso…
le cicorie le vendon a peso.
M’ogni tanto una bella notizia
è già pronta “riforma giustizia”
e non serve per “unti” e corrotti…
e perciò lor ci rendon edotti.
E gli orrori di guerra ed Ebrei
le ha decise il Belize e Brunei
e la mafia ed i conti cifrati…
è sol roba per grandi avvocati.
Lui voleva voleva il bavaglio
sulle bocche cucite un fermaglio
e chi tesse le trame e la tela
piace tant popolino che bela…
Le primarie…di Brighella
E non è farsa, non è commedia
lo dice anche la Wikipedia
le fanno a destra e pure a manca
vecchi scarponi, qualche pollanca.
Ed alla radio, i giornali, la tele
roba stantìa…cento “novele”
ci sta il cattivo, il buono e la bella
ci manca sol Arlecchino e Brighella.
In quanto a maschera, loro perfetti
sorrisi a iosa…che angioletti
dell’aureola però han vergogna
ma a Natale il manto e zampogna.
Son le primarie per popolo bue
da far ribrezzo perfino a Pidue
almeno loro c’avevan la Gladio
numeri atomici piombo e palladio.
Del democratico son l’esercizio
ma l’anticamera del vitalizio
e poi vuoi metter popol che conta
talmente tanto…toro da monta.
Son le primarie per volpi in livrea
di questa triste italìc-odissea
e stiamo qui rimpiangendo Andreotti
evviva l’Italia, evviva i cosciotti.
Dopo Il "Porcellum" (legge truffa, che impedisce di eleggere i propri
rappresentanti in Parlamento), ora si apprestano a vararne un'altra, di truffa,
per impedire al Movimento 5 stelle
di governare (dopo le leggi ad personam quelle ad movimentum) ribattezzata "Porcellinum"E
allora mi sono permesso di parodiare la celebre canzone per bambini...
I tre porcellini (PDL -UDC- API )
Siam tre piccoli porcellin
siamo tre fratellin
mai nessun ci dividerà
tralalalalà!!!
In un tiepido mattin
se ne vanno i porcellin
dimenando lor codin
spensierati e birichin.
Il più piccolo dei tre
ad un tratto grida "Haimè"
sta arrivando un Movimento
Cinque Stelle di tormento.
Marcia indietro fanno allor
correndo a gran velocità
mentre un Grillo corre ancor
lor a casa sono già
Ah ah ah che bell'affar
i grillin non ceneran!!
Prima chiudono il porton
poi s'affacciano al balcon
stiam sicuri noi quassù
tutti e tre gli fan "cucù"!!!
Siam tre piccoli porcellin
siamo tre fratellin
mai nessun ci dividerà
tralalalalà!!!
Il frutteto di Tonino
Tonin moralista, Molise ed orgoglio
mirava frutteto, cogliendo trifoglio
cicala frinisce, la mela col baco
fra kiwi e banano, gaudente macaco.
Erbacce infestanti, insetti cornuti
spolpano il cedro, son belli panciuti
Tonino "c'azzecca", ma mica poi tanto
in questo giardino, or serve l'espianto.
Il siculo Scili..., sul pruno col Nano
vendeva quei frutti, da buon gran gitano
Tonino furioso, "vien giù che sei baro
le prugne son mie, non fare il somaro".
Tonino il frutteto, con centosei case
error congiuntivi, un cesto cerase
perfino il cognato ne gode sornione
d'Italia i valori, ma sembra un bidone.
Ed ora anche Grillo, lo vuol Presidente
del grande frutteto, esposto a ponente
ma dietro le fronde, sai quante mignotte
con cesto di pere,...le vendon di notte.
Flagelli d'Italia
Flagelli d'Italia
l'Italia l'è mesta
dell'elmo di Scipio
frattaglia ci resta
dov'è la vittoria
le porga la soma
ch'è schiava di Roma
Iddio la lasciò.
Stringiamoci a coorte
siam pronti alle torte
l'Italia abusò.
Noi siamo da secoli
calpesti, derisi
perchè non siam popolo
perchè...parolisi
raccolgaci un'unica
bandiera boheme
cassata con creme
già l'ora suonò.
Stringiamoci a coorte
siam pronti alle torte
l'Italia abusò.
Uniamoci amiamoci
l'Unione e l'untore
rivelano ai popoli
le vie del dolore
giuriamo far libero
il suolo schifìo
uniti per Dio
chi vincer ci può?
Stringiamoci a coorte
siam pronti alle torte
l'Italia abusò.
Dall'Alpi a Sicilia
dovunque è Caimano
ogn'uom col cappuccio
ha il core, ha il grano
i bimbi d'Italia
coi flauti barilla
il suon camarilla
i vespri, un falò.
Stringiamoci a coorte
sima pronti alle torte
l'Italia abusò.
Il sangue d'Italia
il sangue polacco
il gatto nel sacco
ma il cor nel paltò.
Stringiamoci a coorte
siam pronti alle torte
l'Italia abusò.
Sicily boom boom
Maronna chi botto, in sicula terra
il vecchio Giorgino, sognava ad Acerra
un mondo di caste, il Regno d'Italia
e cento e più cosche, a fare da balia.
N'coppa o' vulcano, ci stava o' grillaccio
Giorgino diceva,è solo un pagliaccio
votate per tutti, finanche o' Cerone
ma c'hanno sbattuto, in faccia o' purtone.
Na' coppola n'testa, treciento cannoli
al vecchio scappava, mannaggia i fagioli
duecento i babà, poi prendi la sbronza
in testa dei grilli,... evviva' patonza.
Qua o' sole è o' mio, magnate o' Pachino
m'bracciate a lupara, qua nato è o' Padrino
firmato' cuntratto, pi' da' protezione
mo' giudice barba, nun sent'a canzone.
Mo' prossima tappa, boom boom Parlamento
m'io scappo ad aprile, so' ommo e' talento
o' prossimo Re, Mariuolo de' tasse
nu' dite a nisciuno,... scassati o' i casse.
Vecchio bambino
Un vecchio bambino, il crine d'argento
sfogliava la vita, con dolce tormento
negli occhi una luce, due fari abbaglianti
le gocce di sale, sui teneri istanti
lo specchio non dice, dai forza campione
al due svanisce, già mezza pensione
le corse gli affanni, sul prato più verde
è dura la legge, si vince e si perde
e sulla radura, da li all'orizzonte
con passo felpato, lasciavi le impronte
un gancio sul ring, boxeur lottatore
palestra la vita, valigia d'attore
che strano passaggio, sul gioco più duro
la coltre di spine, ricopre il tratturo
i colpi un pò bassi, lo stoico ardore
nel fiore degli anni, non senti il dolore
poi passa quel treno, ma di sol'andata
il controllore, ha barba imbiancata
ti guarda ti dice, ne hai fatti d'errori
col volto ricurvo, ripensi e li sfiori
lo spazio più immenso, l'eterna partita
lo stadio è già pieno,è la nuova vita.
Un grande patriota abbandona (forse) il "teatrino".
Silvio Pelvico (le sue pigioni)
Non è "federato" non è carbonaro
semplicemente grande cazzaro
paura matta d'andar gattabuia
ed il negraccio che canta alleluia.
Regolarmente pagò le pigioni
alle donzelle con certi boccioni
e dalle pelvi s'udì gran frastuono
quando lui vide la Rubi in chimono.
Nel "teatrino" fu buon patriota
con il suo grugno da Giuda Iscariota
e la dentiera l'invidia il cavallo
ha l'igienista suo feldmaresciallo.
Sparagli Silvio sparagli ancora
a quella toga che nuda ti sfiora
per te la Legge è solo un'opzione
venduta all'asta come un barcone.
C'è chi s'adopra per farlo beato
per il ventennio di suo Sultanato
e tutti in fila i suoi cani pastore
cappelli rossi e patenti d'attore.
Le brioches di Elsa
Elsa Effe è un pò "choosy"*
beve whisky e il Genepì
gli altri giorni piange piange
sento cuor che mi s'affrange(sic).
Ha la figlia doppio impiego
con quell'aria "me ne frego"
c'è chi dice sia una loca**
stanza ovatta e tapioca.
D'asslichkeit***è campionessa
quando parla c'è la ressa
giovincelli han pronto schiaffo
c'è chi pari e c'è chi caffo.
Gran mesonge****per gli esodati
e non parliam degli attempati
non s'è vista mai ministra
lingua bue alla salmistra.
Dice : "al volgo date brioches"
suonerà per lei la cloche
ed alat pemenggal kepàla*****
poi achtung!è una cicala!
* schizzinosa, in inglese
** pazza, in spagnolo
***bruttezza, in tedesco
****menzognera, in francese
*****ghigliottina, in indonesiano
Bonjour Robert
E buongiorno al buon Roberto
che per noi è un libro aperto
se non ci fosse pensa che noia
chi non misura certo lo scuoia.
E buongiorno al buon Roberto
per ognun lui ha un referto
chi al noso ch'in quarantena
cento fruste un fondoschiena.
E buongiorno al buon Roberto
per noi'altri un grand'esperto
lui s'arrende un Saba un Dante
non c'è dubbio più affascinante.
E buongiorno al buon Roberto
dietro se lascia un deserto
piano pian le canta e suona
nonno Ubaldo e zia Carlona.
Quirinal minds (Ep.1: "Bisogna cedere quote di
sovranità")
Povero George che vita d'inferno
capa pelata poi i russi il governo
ed oggi siede sui colli e sui monti
a salvaguardia di banche e di conti.
Vorrei conoscer se nella sua psiche
fra tanta erba ci son delle ortiche
lo dicon tutti che il fumo fa male
specie abbinato col lungo cordiale.
Vorrei saper se nel suo cervello
ci sta un diavolo oppur un capello
se quella "Carta" ingegno dei Padri...
ma poco importa or regnano i ladri.
Povero George che vita malsana
e non s'accorge di fango e di frana
non ci son Santi e neppur corazzieri
che fermeran Popolin gabellieri...
(The End)
Nietzsche ha scritto: "La speranza è il peggiore dei mali perchè prolunga il
tormento dell'uomo".
Erasmo ha scritto: " Che altro è la vita se non una commedia nella quale gli
attori si travestono con vari costumi e maschere, entrano in scena e recitano la
loro parte, finchè il regista li fa scendere dal palcoscenico".
L'Uomo di N'dranghental
(Homo?electus)
Quel che si sa non vive in grotta
mai ha sudato la sua pagnotta
per ogni voto ha un suo tariffario
studiò per simbiosi tomo bestiario.
Quel che si sa non vive accampato
manca al curriculum l'abigeato
è come Gesù e sta tra i ladroni
ma più cangiante di mille aquiloni.
Quel che si sa lui vive di caccia
bombarda beduino che lo minaccia
non bada a spese e stanzia miliardi
poi veste solo di marca...TruFFardi.
Quel che si sa è vicina estinzione
per colpa d'un Grillo grosso forcone
l'italico "Sapiens" sarà forse erede
estrema ferocia saccheggio schede?*
*brogli elettorali alla moda afro-sudamericana
Il "celeste Forminchioni"
Il celeste Forminchioni
ha smarrito anche i neuroni
li nel centro di tempesta
domanda poi:"é qui la festa"?
Non ha pietre ne peccato
un Gesù...ma moderato
camicie a fiori collezione
cento boss nel Pirellone.
Ha bloccato pur borsino
e Nicole fa...l'occhiolino
e fra porci e spazzatura
non più serve la cultura.
Per il G20 vola in Brasile
e li si porta mezzo porcile
ed ama solo Regione e Chiesa
per sfancularlo serve un'impresa.
Niente di meglio del buon Celeste
la giacca arancio, mille le inchieste
ma ora Bobo ne chiede lo sfratto
Matisse artista l'Aristogatto.
E' protetto da Cielle
che lo tien dalle bretelle
pagato ha yacht dal tesoriere
"l'è Milan"...tutta da bere...
Profumo di carote
Un bel gruppo di studenti
il coltello in mezzo ai denti
vuole far la rivoluzione
senza fuochi ne cannone.
Gruppo armato di buonsenso
non ancor iscritto in censo
e mirando aranci'ortaggio
si prepara all'ammaraggio.
Obiettivo è gran ministro
che però sa di sinistro
vuol ridur la scuola un cesso
sento già goduri'amplesso.
Non profuma m'è latrina
avvelena l'Amuchina
l'ordin vien dal "venerabile"
Licio il ner ch'è pur papabile.
La carota ha tanti scopi
come pioggia su quei topi
che oggi stanno al ministero
poi ti giri...entra il galero.
A nord della Mafia
(la scoperta dell'acqua calda)
Han scoperto l'acqua calda
l'hanno vista ch'era in falda
come dir che mafia è celia
sol pensier...è contumelia.
L'hanno vista pur lombarda
maneggiar bell'alabarda
ma il ministro dei marroni
dal buon Fazio mille tuoni.
Nel casotto Cavaliere
lei giocava allo stalliere
le puledre tante tante
da pulire con l'idrante.
Lodigiano e varesotto
col brodino e l'agnolotto
capoposto padre Umberto
che di trote vero esperto.
E che dir di rossa Emilia
pure qui lei domicilia
Marxè morto e li riposa
galaverna e calabrosa.
L'hanno vista in gondoletta
a San Marco con l'alfetta
il potere non gli manca
come pur di farla franca.
"La Lanterna" ed il Piemonte
lei di certo è un "Bifronte"
per Orazio un mattutino
oh perdinci, che casino...
Il conformistalismo
Abbasso il Borbone evviva il Savoia
urla il gendarme con grande gioia
licenza premio su a Fenestrelle
fumant'arrost... col sud ribelle.
Capa pelata Rachele il gerarca
folla plaudente zombie monarca
l'otto settembre spariva ache G.U.F
di napoletano Re Sola , che buff!
Gobba immortal bianca balena
case abusive fin su la golena
legalizzando l'ufficio mazzette
nullatenente ma rossa Corvette.
Altri vent'anni di grasso Bettino
in ospedale sei posti un lecchino
garofano rosso non era più'n fiore
ma'al suo passaggio cedevan le bore.
Ed altri venti cerone satrapo
querce ed ulivi m'un solo Capo
mancava poco per fare anche il Ponte
in passerella la cosca e Caronte.
Pierferdi centrista suocero ras
un mare e monti cotto sul gas
rinvigorendo il gran magna-magna
non s'avvicina manco un piragna.
Casco azzurro
Casco azzurro che vergogna
beve il vino di Borgogna
sfoderando il sfollagente
per due soldi e un pò di niente.
Lo studente ha quindic'anni
ma lui venera gli scranni
dove side l'orco e il lupo
latte in polvere al suo pupo.
E sui sogni un manganello
trotta trotta il somarello
una medaglia e tant'onore
dal mandante un biancofiore.
Nel Paese ch'è allo sbando
se ne va di poi errando
celermente con lo scudo
ch'è una fede...lui un drudo.
Al servizio del gradasso
nei Palazzi dello scasso
serve urgente buon psichiatra
mentre ascolta il gran Sinatra.
Casco azzurro che tristezza
m'anche un pò di tenerezza
l'ignoranza un male oscuro
consigliato è buon bromuro.
Il tecnocchio Supermario
L'hanno messo su quel scranno
in una notte a Capodanno
per salvar banche in ginocchio
con quel naso da Pinocchio.
Ma non è fiaba del Collodi
nel paese del bengodi
non è pietra o elitropia
ma del saggio, brutta copia.
Muso Cav versione sobrio
per taluni grande obbrobrio
meno tasse ha lui per tutti...
dalla Chiesa ai farabutti.
Ma la Troika ha un progetto
far d'Italia un bel ghetto
se la mafia ha il suo regno
firma in bianco un buon'assegno.
Il tecnocchio Supermario
al sociale è refrattario
manco fosse la grafite
sol pensier vien la colite.
L'hanno messo su quel scranno
per portar volgo in capanno
tornerà ancor Benito
"mi consenta"è già impettito.
Spaghettifresser
S'innamora dell'aguzzino
quella specie di buon "Padrino"
s'innamora fin'a tal punto
ch'egli crede che sia un "Unto".
Dal quarant'otto segno di croce
e non alza giammai la voce
in "coma etico" l'han ridotto
ne borghese ne sanculotto.
Comportamento ch'è primordiale
ma non lotta, non è un cinghiale
ma se proprio vuol' accostarlo...
dica pure ch'è un pappagallo.
Sempre in ansia, e che sospiri
sull'orlo quasi dell'harakiri
oppur delega il macellaro
il buon Mario che c'ha il curaro.
Spaghettifresser lassù in Baviera
per altri invece,è tappagroviera
quel ch'è certo,è un ipersonne
piangon più...di mille Madonne.
Lo stomaco dell'anaconda
(Il nuovo Giobbe)
C'è un posto in questo mondo
dove vive un tipo strano
all'occorrenza inverecondo
pò bigotto e pò baggiano.
E' scopofilo e sta in poltrona
birra fresca e patatina
se c'ha guai dalla santona
se sta giù...la carnitina.
Sui registri è un cittadino
lo certifica l'impiegato
mille Santi in altarino
insulta Totti e sei spacciato.
Va in soccorso al vincitore
e non perde mai una guerra
ha il brevetto d'aviatore
ma non vola, rest'a terra.
Non ha colpe è un vittimista
anche dopo settembre otto
gonfia il conto all'analista
spera in "sei" all'Enalotto.
Lui comparsa in magico cerchio
di sol briciole di poi banchetta
centocinquanta e un sol coperchio
ma che pranzo mamma Rosetta.
Ha lo stomaco d'anaconda
digerisce fasci e gobbe
non ha fari o trebisonda
è già scritto,è il nuovo Giobbe.
Governa-tori
Tutti li chiaman Governa-tori
banda del buco con gli accessori
dalla Trinacria fin su al Piemonte
prepara l'obolo...lor sono Caronte.
Tutti li chiaman Governa-tori
la nuova specie d'imbonitori
e come Circe trasmuta in suino
più arrivisti del Pietro Aretino.
Tutti li chiaman Governa-tori
figli dei guappi, che gran signori
non c'è camorra ne n'dranghetisti
che tengano passo, lor sono artisti.
Tutti li chiaman Governa-tori
padre "Caimano" m'alligatori
tutti a sguazzar nel grande pantano
più puzzolenti di gas e metano.
Tutti li chiaman Governa-tori
un tempo "gigioni" or mattatori
grande la scena grande platea
più democratici...di rossa Corea.
Tutti li chiaman Governa-tori
la Storia dirà s'eran eversori
intanto al pascolo nel Belpaese
champagne ostriche, la bavarese.
La sfilata parah-cula
(Consigliera a tempo perso)
Il "Nano" la volle li a "Colorado"
in mezzo a tutto questo degrado
e giusto premio star li in Regione
schizzava a mille il testosterone.
Quel "culo flaccido" di poi s'offese
qui ride e sparla tutto il Paese
or serve presto un nuovo lavoro
lo chiede in force buon Concistoro.
E venne il guru del reggiseno
e in passerella fu in un baleno
sesta di seno gran posteriore
ci si prenota ma non a ore.
Cosa non si fa per l'economia
che s'alza in fretta con allegria
e se i tedeschi c'han Re del porno
noi la Regina ros'unicorno.
E non si dica ch'è parah-cula
lei c'ha la schiena come una mula
chi parla male è sol per invidia
s'è già in contatto col grande Fidia.
Tutti gli astanti a quella sfilata
urlavan "mostraci la patata"
che mondo zozzo mondo crudele
...evviva l'Italia evviva Babele.
Polveracci e polverini ( Gli Arsenio Lazien)
Un tempo fu delle banane
meretrici e le bandane
e come diceva il buon Pasolini...
polveracci e polverini.
Ma non è film e ne romanzo
ma sol porci e grasso manzo
ancelle vodka e pur mojito
casta mentore il menadito.
Tutt'in fila all'Apple Store
capre e ciuchi ma l'allor
cene galanti con la Weruska
la da a tutti ma non etrusca.
E che dir della Samantha
non è Spagna e non infanta
ma sapessi che lupanare
mille piotte edè un'affare.
Smart gioielli e del buon vino
costa un occhio il "balconcino"
la madama agenda piena
vive ancor "bianca balena"*.
Questo è il pozzo di San Patrizio
nessun prega ma tanto vizio
perfino il "corvo"** or non disdegna
e con Renata...paffuto regna.
* il partito della Democrazia Cristiana
**intellettuale di sinistra nel film di Pier Paolo Pasolini "Uccellacci e
uccellini".
Quest'inverno passerà
Passerà, quest'inverno passerà
come neve, neve al sole
prima o poi si scioglierà.
Odo augelli già far festa
e nell'aria gran fermento
non è oro non è argento
fin del guado, di tempesta.
E la Nemesi col suo taglio
sarà com buon latte e caglio
sceglieran esilio o morte
finito è tempo delle "torte".
Leon Pericle sul Partenon
chiamerà tutti a raccolta
scenderà perfin Giunon
Dei in fila, uno alla volta.
W la Squola!
Vecchia sporca ed ingessata
già da tempo assai malata
per la carta al gabinetto...
prega i Santi ed il Maometto.
Sei decreti e le riforme
l'hanno resa un pò deforme
e se scolaro non matura?
metti un ciuco e la pastura.
Una miriade di "baroni"
sempr'appresso ai capoccioni
la ministra del "neutrino"
bunga bunga ed un sondino.
Sembra un prof anche il bidello
la cravatta...e che bighello!
sulle scale or sulla rampa
c'è una capra che pur campa.
E' settembre cogli il chicco
ma "somaro"è con Baricco
Dante i classici la cultura?
...sent'odor di dittatura.
Obbligatorio chiedere la maggiore età nelle tabaccherie e sale giochi e
da oggi lontane 500 metri da scuole e chiese.
Ingresso libero nelle sacrestie...
Decretini e decretoni
Il decreto è già in cantiere
e i ministri in gran fermento
serve un freno al biscazziere
e al tabacco in sol momento.
Cattiva strada i pargoletti
buon governo paternalista
in sacrestia lor ben accetti
e il prelato è un altruista...
E Joseph da sulla loggia
benedice a piene mani
non lo ferma neve o pioggia
bombe corvi o partigiani.
Tutto sol pel nostro bene
e Re George li firma tutti
sarà colpa d'endovene
e alla fine...sai che rutti!
Una recente sentenza della Cassazione
dichiara che d'ora in poi sarà consentito dare del leccaculo ad un politicante
o anti politica che dir si voglia.
Filastrocca del leccaculo
Vola vola il leccaculo
sopra il nido del cucùlo
ma il pennuto ha lo sperone
e punzecchia il bagolone.
Vola vola quel balordo
vira a destra ed a babordo
venerato come un Santo
più letale dell'amianto.
Forte tanfo in lontananza
guardaspalle e grossa panza
sempre accolto sul velluto
clerical ma posseduto.
Sessant'anni fece il porco
sempre fuori d'ogni solco
l'orma lascia sulla Storia
...come un campo di cicoria.
I Malthusiani
Ma che c'avranno in testa i bocconiani
lor che dell'equità facean bandiera
che grossi scherzi fan Salesiani
e rinverdiscon gai la "manonera".
Le nascite controllan con saggezza
tozzo di pan non tocca al volgo infame
m'a cricche lobby e Papi una carezza
a lor cospetto è terso anche il catrame.
Nessun rispetto ai padri costituenti
col "trentadue" attenti alla salute
in quei palazzi c'è...muli e fendenti
urgente serve estratto di cicute.
Novità da Lobby & Work
State pur con pancia al sole
tette finte al silicone
a mirar belle spagnole
e di notte anfitrione.
Passatempi e tanto svago
piscina bocce e poi la sdraio
Leopardi Foscolo e l'immago
e scordarti il ginepraio.
Ma se noia poi t'assale
ecco il gioco del futuro
una raccolta sensazionale
è Lobby & Work...e vai sicuro!
Facce di bronzo facce di gomma
da imbrattare col letame
non c'è Legge non c'è comma
roba insulsa sol ciarpame.
Costa sol quattro monete
divertimento assicurato
correte presto e diffondete
il più lest... Capo di Stato.
Per un nemico in più
C'era il nazi e il mussulmano
frocio ebreo comunista
eretico strega darwiniano
è ancor lunga quella lista.
Rumeno zingar'albanese
Ceaucescu zar ed i boiardi
slavi Tito il bengalese
spinello fumo sessantottardi.
Quarto poter or'asservito
si sa un mostro tira l'altro
e popolin resta basito
il regista è molto scaltro...
In quest'Europa ch'è mai nata
nemico in più panzer tedesco
perchè i Pigs dell'abboffata
or la guardano in cagnesco.
Odiano Angela "la culona"
la chiaman "nein" o la pitocca
ci manca sol capra e beona
...per finir la filastrocca.
Come può mai Stato corrotto
regim dei lupi democristiani
dei servi "rossi" e del bigotto
...aver pulite le sue mani?
I "tratta e vinci"
Alla corte del Re Sola
v'è marchè di cellulari
saltinban' con capriola
seppie cozze calamari.
Giusto giusto nell'angolino
ecco il gioco delle tre carte
un vecchiet con bavaglino
che si sente il Bonaparte.
Dritto dritto da Partinico
ecco game nuovo di zecca
sarde tante a beccafico
fanteria lanzichenecca.
Non è Lot e non si gratta
ricchi premi oh perdinci!
si sa sol che qui si tratta
tanta pax e sicur vinci.
E poi altri centocinquanta
d'affinità certo elettive
ed all'alba il gallo canta
"viva l'union abbasso l'ogive".
Prosopopea
Mi riconosce anche la Legge
sono un lor concessionario
c'è sui Col chi mi protegge
la scaltrezza di Belisario.
Sulle stragi ho privativa
sempre in mano un mozzicone
la manin che m'imbottiva
si deterse al Fontanone.
Ne ho visti tanti di governi
forse anche un centinaio
coi suoi far belli paterni
tutti appresso al pifferaio.
Ustica Milano Brescia Bologna...
Paolo Giovanni ed anche il Pinelli
poi chi sia Stato...è una vergogna
e ci riscalda bei pannicelli.
Il treno la banca aereo stazione
e come Ercole dodici fatiche
nel rito di maggio sono l'Adone
posseggo un corpo non certo la psiche.
(Onore alle vittime delle stragi di Stato)
A te
A te la mia passione
acqua di ruscello
dolce mia Giunone
a te amore bello.
A te che scaldi il cuore
scrigno di sentimenti
ancora e tepore
fior dei più aulenti.
A te cielo stellato
essenza di viole
sospiro del creato
a te raggio di sole.
Il vero "Spread"è al supermarket
Ginger&Spread
Balla il tonno con la sardina
il buon latte con il biscotto
succo di pesca con l'aspirina
oggi un lusso finanche il cotto.
Ma che sbalzo per quel maglione
il bermuda con canottiera
"Fiorentina" sol illusione
serve tutta l'acquasantiera.
Tutta colpa del "Bunga-Nano"
o Marione il gran Banchiere
manca solo Buddha e Corano
troppe cozze sulle scogliere.
L'insalata ha il peso d'oro
non parliam poi del "gialletto"
a Natale non più pandoro
puoi scordarti anche il filetto.
Tutti i media lo chiaman "Spread"
m'a me sembra un grande imbroglio
c'è chi pensa a Ginger&Fred
è più grosso d'un capodoglio.
Dalle bocche dei gran capoccia
più non esce il nome Lavoro
or c'è solo Borsa e saccoccia
e per pranzo?...la vergadoro.
Guatemala (diario di un giudice)
Quant'è bello fare un salto a Città del Guatemala
vedo ombre degli Aztechi trasformatesi in cicala
il fantasma di Don Pedro proprio lui, si, l'Alvarado
sempre meglio che in Procura, questa si è Eldorado.
Sto sdraiato sull'amaca in foresta tropicale
ogni tanto mangio miele sulla testa ho alveale
mentre li, in quel di Palermo c'eran solo roditori
s'allenavano in palestra per il gancio buttafuori.
Un bel salto sul Taimulco sulla vetta del vulcano
c'è quell'aria salutare e mi godo un bel Lucano
la missione per quell'Onuè davvero un toccasana
altro che Isole Eolie o costiera amalfitana.
Qui è grande la cultura e qui nacquer anche i maya
e coltivo per passione orticello di papaya
poi sul fiume Acomè faccio un giro in canoa
Bel Paese ormai coperto sol da gran serpenti boa.
A Belize ho la dimora senza manco guardaspalle
in compenso qui la notte sembra d'esser a Pigalle
e non è qui quarto mondo ma bellissima nazione
non c'è silvio non c'è Giulio e nemmeno Cupolone...!
Taranto: pan e veleno
Tanta cara ella fu a Poseidone
e gli Arii costruiron palafitte
poi venne capital e mascalzone
e tante pene tante ora inflitte.
Il pane più non sparge la fragranza
armenti brucan erba alla diossina
il "cupo mietitor" fa la mattanza
dilemma su coscienza d'Agrippina.
Le cozze non delizian più palati
son buone sol per scoppio di motore
sianessi pur continui o alternati
per venti lustri irrise imbonitore.
Materno latte al gusto di benzene
e versan sangue rosso d'innocente
per mille Moby Dick e le balene
è questa brutta Storia...è decadente.
La soluzion si chiama riconversione
m'ai posti di comando è la Suburra
in questa società alienazione
che un giorno si diceva "ma che scurra"!
Se questo...
Se questo è un Uomo
dentr'un sogno evanescente
senza sguardo sul futuro
segue ciglio di torrente.
Se questo è Stato
che ha smarrito la ragione
senza occhi sul sociale
un pagliaccio un bagolone.
Se questo è un Uomo
che tortura un suo fratello
stanze buie d'una scuola
esaudendo il machiavello.
Se questo è Stato
che ha perduto il suo Sovrano
dove ancora Nord e Sud
guida incerta contromano.
Se questo è un Uomo
che riconta i tre denari
nella gola ancora il pomo
e sapessi che corsari...
I moderati
Categoria antropologica non meglio definita
ma da intercettar per vincer le elezioni
ed hanno un polo simil a calamita
una gran banda di teneri bricconi.
Dopo sposati...divorzio e "family day"
festin di notte con belle signorine
giochini erotici comprati sull'"Ebay"
e tanti affari da nord, sud e confine.
Lor privatizzan ogni ben comune
perfino l'acqua prezioso ben di Dio
non passan certo diritto dalle crune
ma un prelato han però per zio.
Sono bugiardi ma anche tesorieri
e certi eroi han fatto la gavetta
lussuose ville fungevan da stallieri
e fino a ieri...la rossa camicetta.
Poi ridon sempre dopo i terremoti
le loro case han stile eroe fumetti
nei municipi han centosei nipoti
e sol per celia adottano cadetti.
Il crocefisso appongon su ogni muro
ma il migrante in pasto ai pescecani
e come armenti van sempre sul tratturo
e sono nomadi...per meglio dir gitani.
Strage di Via d'Amelio: vent'anni per coprire quelli che osano
chiamarsi politici...
Altolà pudore
Coperta di lana per l'uomo del colle
sul tele fono qualche bavaglio
manca il pudore mamma che folle
e di quei ciuchi non sento il raglio.
Per l'antipasto son stati...Capaci
l'han digerito che stomaco duro
tanti gli abbracci tanti anche i baci
e nel caffè...c'è tanto cianuro.
Barbuto giudice vuol far paladino
centoventisei ancor tante in giro
e attento al tiro...al tiro mancino
tanto il potere...sembra un emiro.
Tante badanti e mille servizi
e dalle logge sentire il boato
sembrano mummie che manco gli egizi
forse anticristo forse antistato.
La canzone di Nicole
Povera povera l'igienista
l'han sedotta e abbandonata
nemmeno fosse una camorrista
lap dance non è bastata.
Non è bastato quel crocefisso
vestita da suora con giarrettiera
far giochini col stoccafisso
sempre prona all'alzabandiera.
Del bunga bunga lei la regina
consigliera del Pirellone
espiatoria pecorina
indaffarata con l'abluzione.
Amor saffico con la Ruby
vestita da giudice boccassini
consumati seimila cubi
e gaudenti tremil'alpini.
La delizia di ogni membro
del partito del cavaliere
camporella fa sotto il cembro
con pompetta e barzellettiere.
Questa della Nicole è storia vera
che inciampò s'un nano a primavera
lei che ne vide tanti d'ogni sorta
con il vespon sarà...a porta a porta.
Come predissi sei mesi fa (vedi poesia "il segugio dei monti")
puntualmente si è verificato.
D'altronde si sa gli "assassini di democrazia" ritornano sempre sul luogo del
delitto...
Zu Silviu
E zu Silviu venne in groppa
sul cavallo "Forza I-Taglia"
con il vento dritto in poppa
e si smuove già la faglia.
Ha già indetto gran concorso
"le più oche del Reame"
sembra un secolo trascorso
c'è da tesser ancora trame.
Gli invitati alla sua festa
escon da torte vulcano
esaltando le sue gesta
ma il Piddì...un baciamano.
Se al peggio non v'è fine
qui all'ennesima potenza
triccheballacche e ballerine
già in crisi d'astinenza.
Pronti? via...le barzellette
milion di posti di lavoro
sugli altar mezze calzette
fin su in cima al sicomoro.
E zu Silviu cetra in mano
mentre affonda lo Stivale
ci sta un mar di "buridano"
non è Patria...ma carnevale!
Spending review, tradotto....
Alta macelleria
Cominciam dalla "Superba"
e battiam col mattarello
con le borchie acciderba
s'affettava il culatello.
Al bancone un gesuita
tale Mario il delegato
con quell'aria sodomita
il garretto s'è avocato.
Denti aguzzi l'Angelino
Pierluigi con candela
il Pierferdi col cerino
tra l'abbacchio e zarzuela.
Su quel letto d'ospedale
tritacarne che splendor
quasi canto celestiale
un requi èm in fa maggior.
Primo taglio di "bosone"
un ragù di pensionato
Spending review ovvero...
Premiata macelleria Mario&Elsa
Cominciam dalla "Superba"
e battiam col mattarello
con le borchie acciderba
s'affettava il culatello.
Al bancone un gesuita
tale Mario il delegato
con quell'aria sodomita
il garretto s'è avocato.
Denti aguzzi l'Angelino
Pierluigi con candela
il Pierferdi col cerino
Elsa abbacchio e zarzuela.
Su quel letto d'ospedale
tritacarne che splendor
che bel canto celestiale
un requi èm in fa maggior.
Primo taglio di "Bosone"
un ragù di pensionato
coratella al bambinone
spinacino d'esodato.
Quest'è alta macelleria
e son guai chi la disprezza
meglio usar l'allegoria
cò sti "Papi" non si scherza...
Troika: criminal intent (i presunti successi di Supermario...
quello white)
Bilderberg ballava il tango
Goldman Sachs anche bolero
li nei pressi stava orango
della jungla il più sincero.
Intenti criminali e pur palesi
le borse coccodrillo in bella mostra
li possin'accecà e pur paresi
o sotto la rotaia d'una giostra.
Telegiornal ci dice ch'è un successo
e nei salotti i galli han fatto l'uovo
che goduria mentir e che amplesso
gli tiro il collo giuro... se li trovo.
Del ventinove arriva un venticello
accompagnato lui da tre bovari
sapessi quanta carne da macello
e benedetti sian sopra gli altari.
Del bel paese resta sol la pizza
il suono di chitarra più non sento
mandolinè posterior cavallerizza
sovranitàè utopia ed il tormento.
Democrazia un sogno ormai interrotto
di lei non restan solo che brandelli
non nascon Michelangelo ed i Giotto
ma nuovo Medioevo e manganelli.
Il ritorno di Silvio: la bunga-lira
Quel schifoso "Mortadella"
fece un patto con l'Europa
tutto un popolo in barella
a pregar in quel d'Oropa.
Ma ne santi ne madonne
stetter li ad ascoltare
e con l'euro notte insonne
ci trovammo ad imprecare.
Con la banconota rossa
non ci compri manco un pane
con la blu una briossa
con la verde tre bandane.
Chi a Natal sembrava morto
or ritorna redivivo
riverginato il beccamorto
ci propon il palliativo.
Ritorniam a vecchia lira
ho già pronto appellativo
con l'aggiunta che m'ispira
cio è bunga e sottoscrivo.
Bunga-lira sarà moneta
tutto il mondo che c'invidia
dal Burundi fino a Creta
capolavor al par di Fidia.
L'ermo colle
Tanto caro mi fu quest'ermo colle
lo circondava stuol di corazzieri
mangiavano spiedini e mazzancolle
e fior di loto per cattiv pensieri.
Trecento e passa poi eran pompieri
per spegnere falò di quel togato
del buon Benito gli sembrava ieri
la nostalgia si sa ti toglie il fiato.
Attesi con fiducia un settennato
d'un botto che sparisse gente immonda
quell'ermo colle or era diventato
una palude adatta all'anaconda.
Ma anche dei caimani oh per Nettuno
sguazzarono felici e assai gaudenti
faceva capolino anche un tribuno
e tutto il volgo infin batteva i denti.
Nel giorno che predetter anche i Maya
quell'ermo colle forse avrà sussulto
e tanta l'allegria da mont a playa
ma subito contr'ordin era l'indulto.
D'un tratto non so come venne un grillo
non era sol crì crì ma gran boato
c'era un vecchietto che però arzillo
correva per schiacciarlo in mezzo al prato.
Quel che successe poi nell'erba alta
un mix tra sogno erotico ed un porno
si dice che spuntò croce di Malta
ma forse solo l'alba un nuovo giorno.
Tesoriere di partito lascia il Senato e va in galera,
dichiarando:"finalmente, non ne potevo più di star in mezzo ai
delinquenti"!
Un tesoriere piccolo piccolo
Gran papponi col bollino
o gentaglia con patente
scappo e lascio anche il bottino
non son mica un delinquente.
Tutt'iscritti nella Loggia
sistemando i figli gonzi
prima di buttarli in roggia
o che girin come bonzi.
Mangiator di ner caviale
champagne ostriche e risotto
ognidì un baccanale
borseggiar verso le otto.
Non bastava più l'amaro
a frenar quel logorio
il più probo un gran boiaro
...chiese asilo in quel di Rio.
E lo chiaman della Madama
ma somigli'alla suburra
ci sta il boss che gioca a dama
e donnine con gamurra.
Che bellezza e che delizia
a 'sto fresco di galera
secondino che mi vizia
co' "zio Giulio" e la pantera.
Supermario, dicembre 2011: "i poteri forti? un'invenzione"
Supermario, giugno 2012: "i poteri forti mi hanno abbandonato".
I poteri morti
E son morti anche i poteri
eran forti ed eran belli
pien di forfor i capelli
niente fiori solo i ceri.
Nostalgia di quei cappucci
bianco terso anche il compasso
con la squadra il satanasso
non più mangiano i cantucci.
Nostalgia di quella mitra
secolar com'è una quercia
anche s'era un pò più lercia
d'un bidone in quel di Citra.
Nostalgia dei gran cifrati
mariuoli in doppiopetto
che non perdon il vizietto
comunion e battezzati.
Nostalgia del buon bauscia
ingegner Perego Ivo
i bei tempi del corrivo
ch'è depresso e non si struscia.
Tutt'in fila al capezzale
lacrimon sul gran bel viso
crisantemi e fiordaliso
...i reverse del lupercale.
Il tassicomane
Più ci tassa e meno incassa
sembra proprio...una bagassa
ma non sta sul marciapiede
...è principio d'Archimede.
E lo spread poi schizza ancora
non ci salva Candelora
non ci salvan tutt'i Santi
forse forse li briganti.
E regala un pò d'argenti
alle banche dei pezzenti
poverini han l'acqua in gola
prenotiamo per l'Angola...
Sciacalli d'Italia
Dall'alba al tramonto col pelo nero
divoran carogne con gran piacer
succhiano sangue succhiano siero
sono le bestie...con più poter.
Da sempre devoti al Dio Anubi
pregan che venga un terremoto
per il sollazzo milion di Ruby
scappa impaurito il Visigoto...
E poi li chiaman Damien l'Anticristo
qualcuno l'ha letto ne "il presagio"
ma nei fumetti di Marvel...Mefisto
se li disturbi t'accusan di plagio.
Sciacallo dorato della Gualdrappa
che vive in coppia oppur in branco
braccia rubate...martello e zappa
e dopo buttar dal Rosa o Monbianco.
Denti robusti con lunghi canini
i suoi cugini li chiaman coyote
la loro indol...Bassotti e affini
e la passion....per ogni nipote!
La zecca
"Noi credevamo" diceva il gran regista
d'averla tolta per sempre dalla testa
m'è un satrapo e pur il primo in lista
e si prepara per far di nuovo festa.
E dopo mille battone d'ogni dove
or preannuncia di battere sul conio
per centomila fulmini di Giove
non ci protegge neppure San Petronio.
E' una zecca e se s'attacca inietta
come un veleno lui entra nel tuo plasma
e porta jella che manco una civetta
fetore olezzo tanfo puzza e miasma.
Ripon speranze nel sicul Angelino
ch'è buon pelato e sempre sugli attenti
pel Quirinale gli serve un aiutino
allocchi capre...volevo dire armenti.
Al suo curriculum cio è la sua fedina
gli mancan solo le banconote false
poi "Forza Zecca" fin su la bandierina
e barzellette condite in tante salse.
Banana Republic: la fiera
V'è una fiera e tanta merce esposta
in bella mostra Madame Democrazia
venduta per...pasticcio con la crosta
chi dette il sangue giungendo alla follia.
Una bandiera d'un verde bianco e rosso
e chi ci fece finanche i bisognini
il primo in lista certo Centone Bosso
e più in la...milioni di cretini.
Le signorine vendute per tre soldi
in un call-center di multinazionali
alla mercè di quattro manigoldi
prestigiatori i più fenomenali.
Tanti giochini finanche Supermario
a far d'aggancio su quella Banca...rella
ma verrà giorno sarà nel casellario
e mai più loden e manco la mantella.
Bambol di pezza e tanto silicone
ed una pompa che gonfia un Caimano
un braccio teso appare sul balcone
non è del fascio m'ombrello d'artigiano.
Uno sparviero con grandi e bei baffetti
non ha cultura ma Conte in Vaticano
bandiere rosse lui mangiò.in effetti
e quest'è Storia e non è mica strano...
Un manichino con un giornale in mano
che sta leggendo con cura un elzeviro
si dice"questa è Patria dell'arcano"
o se volete terra del piro-piro.
Urbi et... corvi
Su quella pietra tutt'un mistero
banche affari e tipi torvi
grande mente quel Lutero...
ci mancavan solo i corvi.
E spariva anche Manuela
e restava sol lo IOR
nessun pensava alla favela
do not disturb the manovrator.
Nelle cripte ch'eran dei Santi
ora alloggian delinquenti
dalla Magliana tanti aiutanti
non son rose... m'aulenti.
Anche qui terror del nuovo
d'altronde è luogo di potere
gran disastro gran Kossòvo
servirebbe un canzoniere.
E l'Italia... (canzone)
E l'Italia giocava alle carte
e parlava di calcio nei bar
i tecnocrati vivevan su Marte
s'allenavano a meglio tosar.
Poi nell'aria un'odore di zolfo
e l'appello alla calma in tivvù
tentativo senz'altro un pò goffo
di dipinger il cielo di blu.
La schedina un segno di croce
la badante un'ora d'amor
il trenino correva veloce
e sbiadiva quel bel tricolor.
Cicciolina non più in Parlamento
prostituta ora è intellettual
sei giornali col suo supplemento
un futuro...in stazione central.
Maestroni a inseguire un programma
non insegnan di vita a gioir
ben squadrati com'è un pentagramma
quel che resta soltanto è oblir.
E l'Italia giocava alle carte
sei negroni un goccino di gin
guazzabuglio ne arte ne parte
dancing night chantant tabarin.
Villa Adriana e la futura discarica: il decreto...
Olezzitalia
Scappa il cinese scappa il tedesco
qui non è posto per limonare
e sa di plastica perfino il mare
ma puoi scordarti i fiori di pesco.
Fuggono yankees con tutt'i dollàri
tremila tecnici un solo decreto
ma nel giardino odore di peto
al primo posto mafios'affari.
Duemila son gli anni di Villa Adriana
un solo istante la radono al suolo
questi son peggio di gas e tritolo
arco con frecce la cerbottana.
Tequila boom boom
Sopra un colle addormentato
sale l'eco del boom boom
sarà la sorte sarà il fato
ma lascia star tequila e rhum.
Guarda un pò questo Gabibbo
in version canù-barbuta
schiena dritta senza gibbo
vuol salvar la "prostituta".
Niente gin nel buon "Negroni"
niente soda nel Campari
non è roba per beoni
lo diceva Walter Chiari.
E così nel gran consiglio
ora studian contromosse
lo si vede dal cipiglio
sento già le dune mosse...
Mesagne 19 maggio 2012, ultimo colpo di coda del regime?
No pasaran
Nere le bombe bianchi i colletti
lunga la scia di sangue innocente
romba il potere assurdo e gaudente
e negli armadi trucchi perfetti.
Finito è ciquattro ora gipielle
certo non manca l'aguzzo ingegno
pronti coi cash massimo assegno
cosa non cambia? del volgo la pelle!
E dalla banca nei treni e stazioni
un salto a scuola li nel Salento
di strategie un certo talento
dietro uno stuolo di gran bacchettoni.
No pasaran perchè ormai è palese
è solo terrore del nuovo che avanza
sarà poi l'ultima oscura mattanza
di questo masso-mafioso Paese (?).
Eurocanzonatura
Prima d'esser ancora nata
quest'Europa s'è ammorbata
la sognavan trenta stelle
ma è sinonimo d'imbelle.
Nelle notti luna piena
è spuntata la gancrena
e tremila gli inservienti
dotti medici e sapienti.
E' un aborto prematuro
lo conferma nonno Arturo
e pensar che già le banche
pregustavan le pollanche.
L'adoravan quasi dea
una bella buona idea
m'è rimasta in gropp'al toro
a rilegger l'ossimoro.
Era già sul conio greco
e belava come un peco
mamma mia che brutt'affare
temo che finisca male...
Han bevuto insieme a lei
turcomanni e cicisbei
tunisini volsci e galli
e ballavan l'alligalli.
Triste fine d'una storia
dopo tanta vanagloria
c'è rimasto solo il vello...
c'è chi dice ch'è un orpello.
Rosa di maggio
Daniela la dolce camicia di seta
occhi sognanti un nido d'amore
dritta cammina verso la meta
si ferma a mirare anche un pittore.
E dal balcone la rosa di maggio
regala al borgo un sorso di vita
non è illusione nemmeno miraggio
solo un buon Dio può averla scolpita.
Qualcuno vorrebbe dare al Silvio nazionale un premio per la lotta alla
mafia...
Bene, bravo, (41) bis!
Un'altro premio un'altro un'altro ancora
pel nostro unto il Silvio nazionale
un bacio in fronte aperitivo Cora
che della patria il più sensazionale.
Lui che ci tolse battone dalla strada
si sa senz'altro ch'è buono e generoso
alle giumente quintali poi di biada
c'è chi lo vide guarire un lebbroso.
Con la giustizia un grande bel rapporto
che siano essi legulei o magistrati
e bei cadeau vascelli da diporto
e forse anche ventiquattro carati...
E nella villa portò dei grandi eroi
che poi assunse col grado di stallieri
per generali trecento e passa buoi
per la sua chioma un'orda di barbieri.
In certi ambienti si sa che ha convissuto
è un magnate però tiene famiglia
come Nicole un grande pettoruto
un liscia liscia dal naso alla caviglia.
L'attenderebbe la patria poi galera
se qui ci fosse un poco di ragione
ma chi c'ha soldi da noi è un Carnera
è fatto apposta per clown ed istrione.
Filastrocca (C'era...Stato) n.1
C'era...Stato ora è lontano
il violino d'un gitano
fisarmonica a tracolla
il futuro in un'ampolla.
C'era...Stato e bivaccava
sempre accanto una clava
milleddue forse al mese
un biscotto e sangiovese.
C'era...Stato sopra i Colli
non udiva "boom" bemolli
ma i fuochi ad ogni festa
e cantava "quant'è desta"!
C'era...Stato giù in stazione
tanta tanta ab-negazione
per gli orari in Ministero
benediva sempre il clero...
C'era...Stato anche a Scampìa
a portar democrazia
ogni voto un buono spesa
"viva viva la marchesa"!
C'era...Stato in ospedale
a pregar sul capezzale
ma il malato poi è morto
ma lui dice ch'è risorto.
C'era...Stato nella scuola
a portar la museruola
la cultura non si mangia
ma puoi star seduto in grangia...
Il sangue dei vinti
Il sangue dei vinti grida vendetta
nel bel paese di bombe assai nere
storia violenta un pò maledetta
suono di falce su sporco potere.
Dopo il recente exploit di Grillo la cosiddetta politica ora trema!
La comicofobia
Sopra il Colle ci sta un vecchio*
che del nuovo ha un pò paura
la ramazza e forse un secchio
a certe età non c'è la cura...
Un pò giù c'è un letamaio
e ci sguazzan dei buffoni
si nascondon dentro un saio
han paura anche dei tuoni...
Loro dotti bombe in piazza
ora temon quel genovese
loro esperti di biscazza
ladri e ladri in mille imprese.
*gentilissimo Piero, cos' erano i GUF?
a proposito del Colle...
Alfano Bersani Casini ovvero...
Il Trio Trescano
Credevamo d'aver visto tutto
di questa triste storia italiana
bandiera è stata... messa a lutto
ed al suo posto brilla la bandana.
La barca affonda e c'è Trio Lescano
o Abbiccì se voi lo preferite
ed il garante è quel napoletano
ch'è grande vecchio si... ma dinamite.
Lor fan l'amore ricordando Zero
che di triangol scrisse una canzone
sono trent'anni e non mi sembra vero
caduta così in basso è la nazione?
Li accoglie quel vespone tuttofare
a loro agio sembran tre tenori
e parlan di sirene e malaffare
al soldo i tesorieri e monsignori.
Orsù venite che oggi c'è gran festa
il Trio Lescano or prenderà i voti
un'accozzaglia si... ma mano lesta
ci manca sol che venga Scilipoti.
Un rombo poi si sente in lontananza
dalle valigie cadon dei centoni
i frutti di vent'anni d'arroganza
Paese ignudo or mangia bovoloni.
La trota laureata alla Tirana University
Per vantarsi d'esser colta
una trota andò a Tirana
di mazzette una gran sporta
chi l'ha detto ch'è una frana?
E comprò l'abecedario
lo trovò un pò complicato
si fermò solo al sommario
deve averci anche sudato.
Lunghe notti su quei tomi
a scoprir cos'è l'ellissi
ma il suo forte sono i gnomi
e la principessa Sissi.
Alla fine del percorso
pezzo di carta poi si paga
e gli dan pacca sul dorso
fino a terra andò la braga.
Ed il babbo ch'è in gran forma
tanti "cash" poi di sicuro
rosso o verde ormai la norma
pensa un pò che bel futuro.
Due paesi un sol destino
vi si nasce già segnato
l'albanese un clandestino
l'italiano un rassegnato.
Il "governo tecnico" chiede suggerimenti ad altri tecnici
ed alla gente comune su come diminuire gli sprechi nella
Pubblica Amministrazione...
Gli incompetecnici
Si dice vengano dalla "Bocconi"
m'a me sembran compari del "Trota"
sul carro in festa la banda i tromboni
forse parenti di Giuda Iscariota.
Spazzarono via quell'unto burlesque
faceva rider nemmeno più i poll
donnine allegre "fiutavano" l'esc
le giarrettiere e pur baby doll.
Poi venne il tempo di tagli e ritagli
chiesero aiuto a lor pecorelle
perfino il parroco perfin gli ammiragli
basta non tocchin Pidue e Cielle.
Basta non tocchin ch'insabbia i rifiuti
chi timbra al lavoro ma poi fa la spesa
gli alti "papaveri" che son ben pasciuti
di Sua Santità la manina protesa.
Basta non tocchin quel gran Quirinale
e le due Camere sempre al lavoro (sic!)
politi-manager e sporco ospedale
quei parassiti con corna di toro.
Inventa poi l'IMU inventane ancora
che di tosar non v'è mai la fine
se dopo tutto andremo in malora...
niente paura c'è sempre il confine.
Re Giorgio
E Re Giorgio crisi di nervi
rese omaggio a quei protervi
"Grillo Grillo è un demagogo
ed andrà diritto al rogo".
Se ne infischia della "Carta"
parte all'alba con la quarta
"Cinquestelle e movimenti
qui son proprio aborrimenti".
Poi nel venticinque aprile
mette "palle" al suo fucile
fu di fianco al buon Enrico
ma ricorda un pò il lombrico...
Il partito è vacca sacra
chi l'attacca lui massacra
poi son nati per prebende
ma se razzian son leggende...
Novant'anni non dimostra
nel recinto nella chiostra
la Regina d'Inghilterra
al confronto è zappaterra...
E' Re Giorgio il gran sultano
tiene il "fascio" in una mano
ha il sigillo ha il suo scettro
cetre viole...anche il plettro!
Salvador (un falso al quadrato)
Salvador non è un pittore
solo odio in fondo al cuore
Salvador non è un’artista
sempre nera è la sua lista.
Salvador parla di Legge
e chi fiata lo corregge
non più falce ne martello
più buffone o menestrello?
Oggi organico al Sistema
e ne porta anche diadema
dice “tutto va in rovina”
superlusso via Cortina…
Per lui tutti son mafiosi
contadini madri e sposi
co.co.co. nel gran comune
di difetti si crede immune.
Sotto sotto fa comunella
per piacer alla sua bella
e sornione fa un sorriso
più inferno che paradiso…
Salvador da consulenza
ma non è pozzo di scienza
Salvador sol incoerente
con in testa…proprio niente!
Equidi
Disse l’asino al cavallo
la mia groppa è di metallo
le mie orecchie un padiglione
son più scaltro d’un leone.
Lui rispose un po’ adirato
dimmi che ti sei fumato
già sapevo paglia e fieno
lascia star che son veleno…
E montava la querelle
per chi sia il più imbelle
si d’accordo è un equino
per Asclepio serpentino…!
Ma un mulo vecchio e zoppo
disse quando è troppo è troppo
io lavoro e mai non fiato
voi la feccia del creato.
Anche zebra in bianco e nero
confermò ciò ch’era vero
chi si da quell’aria tronfia
vale men di palla sgonfia!
Sempre la stessa morale
gente insulsa senza sale
po’ maligna po’ invidiosa
e ignoranza? tanta…a iosa!
L’Italia vista dalla Patagonia
Un Paese un po’ arroccato
sembra star nel medioevo
mille boss ed un papato
il tiranno più longevo…
Ha sul tronco tanti teschi
e scompiscia mezzo mondo
qui da noi e pur tedeschi
è l’idillio del giocondo.
E si fa il segno di croce
ma si ruba…una bellezza
e dal Po fin giù alla foce
striscia lega di “nettezza”.
Qui la lobby spende e spande
noi saliamo sulle Ande
navighiam sul Rio Negro
voi un ex popolo allegro.
Noi vacanze a Comodoro
voi prelati e concistoro
sempre allergici alla tassa
oh mio Dio che satanassa…!
Su venite in Patagonia
e portate anche la Sonia
Rubacuor e la sua zia
benedetti…e così sia!
Mani pulite vent’anni dopo:
Prima Repubblica evergreen…
Come prima più di prima
Le chiamavano mani pulite
ma qui son lerce a mò di maiale
non dico cotte non dico bollite
almeno smettano di fare del male.
“U zu Tanu” ora sta in Parlamento
e da li controlla lo sporco stivale
assieme ad altri ben novecento
di questo assurdo gran carnevale.
Da Rho a Cinisi a tutta mazzetta
che pagherà popolino dormiente
tozzo di pane cappello a bombetta
e scorderà il passato e il presente.
Il mariuolo fondato ha un partito
destra sinistra passando dal centro
non ha colore ma solo un prurito
che rode l’anima che rode di dentro.
Viva l’Italia di pizza e spaghetti
un tricolore sbiadito dai tempi
di gente buona m’anche d’inetti
che adora il Pio m’anche gli empi.
San Scemo
2012
Ma che dolce farfallina
la Belen bell’argentina
e l’Elisa un po’ assonnata
di piacer una nottata.
Papillon per il Morandi
suadente come un Ghandi
poi arriva il “molleggiato”
ed insorge il vescovato.
Ma che solfa ‘sti cantanti
coi vestiti scintillanti
a me sembra un ululare
roba da…blu cellulare.
Son sparite rose a mazzi
mille e più i paparazzi
ed i fans più sfegatati
meno dieci e rintronati.
Alla satira Paolo e Luca
meglio di…fave di fuca
Papaleo ch’è lucano
alza share piano piano.
Mancato è solo SuperMario
impegnato sul Calvario
e se ci penso anche il Silvio
coi lucchetti a Ponte Milvio.
La disper-azione
Quando sei senza speranza
come un pesce in paranza
come un pugile al tappeto
come un cespo con l’aceto
come un giovane in Italia
come un bimbo senza balia
come navi con schettini
governicchi con cretini
come un popolo in Calabria
come un uomo con la rabbia
come chi vota i Bersani
i Dalema Proci e cani
a chi crede a certa scuola
come i piedi senza suola
come “maiali” in Europa
la befana senza scopa
della mutua i pazienti
carità di Re e potenti
tarallucci con il vino
come negro sul batino…
metti in moto aguzzo ingegno
se t’avanza un po’ d’impegno
passa dall’idea all’azione
stritolando anche il pitone
e certi mostri a mò di Stato
…a giudizio da Pilato.
Bianca neve
Bianca neve al Colosseo
ma che sciocco e che babbeo
con la fascia tricolore
senza gloria ne pudore.
Bianca neve al gran raccordo
per fortuna c’era un tordo
che col becco spargi sale…
su quel tardo orchestrale…
Bianca neve al Vittoriano
c’è chi spala e chi l’alano
e t’azzanna tibia e tarso
paperin che fa il gradasso.
Bianca neve al Quirinale
sugli zombi e sul crinale
grama Roma città eterna
quasi nano qui squinterna.
Bianca neve anche ai Fori
con ‘sto ciuco son dolori
d’insolenza spande quota
un po’ utile un po’ idiota.
Bianca neve ai sette colli
di balordi siam satolli
è satolla anche la Lupa
di star dentro selva cupa…
Tagli
Non son grida non son ragli
per fortuna solo tagli
da affondare con piacere
su col-Lusi a grandi schiere.
Primavera via le erbacce
sottobosco mele marce
e con sterpi grande fuoco
che consuma poco a poco.
Margherite e nomi assurdi
a giudizio li dai Curdi
loro odian la Turchia
e chi intasca…e così sia!
Il Dio Apollo con faretra
su chi scaglia prima pietra
tutti colpevoli nessun colpevole
un pò nausea un po’ stucchevole.
Ed Enoch già si prepara
con aguzza scimitarra
non partiti m’anticristo
più funesti di Papa Sisto.
Poi lassù sui quattro monti
liberiamo sei bisonti
non c’è pace senza guerra
ritornerà il Cristo in terra.
Nonno Mario e la monotonia
Che noia che barba che barba che noia
cambio il mestiere e lo faccio con gioia
lascio il travaglio il travaglio usato
per un impiego da cassaintegrato.
Metto alle spalle Goldman e Bocconi
e vado in Puglia per i lampacioni
la vanga la falce ed anche il rastrello
sarò il gurù di fagiolo e pisello.
Poi la miniera di zolfo m’aspetta
con dieci capoccia di Calascibetta
e già che ci sono un salto a Pachino
spruzzando Rogor sul buon ciliegino.
E sulla chiatta macchinista di draga
o scendiletto in bordelli di Praga
sol importante è batter la noia
e per coperta soltanto una stuoia.
Ma verso il confine incontro masnada
che in sordidi lidi veloce m’instrada
lei mi consiglia quel Grande Oriente
“puoi dalla Loggia scrutar continente”.
Che noia che barba che barba che noia
io più prezioso di un quadro di Goya
sol che mi manca di lui la morale
ma poco importa in bordello*è normale…
*Ahi serva Italia…
Chi fuma campa cent’anni…sarà il prossimo slogan del governo.
Le pensioni saranno garantite da un’ulteriore tassa sulle sigarette
(decreto legge).
Il “turco” pensionato
Oggi pipa col tabacco
ma non poco qualche sacco
qui la band del Professore
suona suona a tutte l’ore.
Lunedì mi do al “toscano”
che il polmone fa più sano
martedì quattro cartine
qui al meglio non c’è fine (sic!)
Per pagarmi la pensione
devo farlo con passione
altrimenti qui son guai
e non son mica un Dalài.
Mercoledì quattro Marlboro
mi ricordan tempi d’oro
quando bionde al mio cospetto
si levavan reggipetto.
Un pacchetto “Nazionale”
mentre leggo il mio giornale
mi si dice che il governo
l’ha mandato il padreterno.
Nove sigari da Cuba
e poi scanno chi disturba
farò crescer Pil e Borsa
vecchio si…ma una risorsa…
Padova nel cuore
C’era la nebbia per me nuova cosa
ma nel mio cuore serbavo una rosa
un’alba d’amore biondi capelli
tanti ricordi forse i più belli.
Era settembre avana divisa
sempre odiata mai condivisa
un treno diretto basilica e Santo
se ben ricordo avevo anche pianto.
Vetusta caserma riviera del Follo
ventiquattr’ore e già satollo
ed al Pedrocchi caffettino seimila
bel sacrificio m’è lei che mi fila.
Prato della valle ricordo un concerto
un bacio dolcissimo un libro aperto
e sul più tardi pizza e birretta
ritorno felice pensando a Lisetta.
Giorno seguente un’ora cornetta
e la mia bella li che mi aspetta
gli dico che l’amo mi da il coraggio
ti penso mi manchi tu fiore di maggio.
Già cinque lustri e Padova sogno
come sentissi di lei il bisogno
certi ricordi non vanno mai via
nel corpo e la mente lasciano scia.
L’infiltrato
Osvaldo Buonuomo impavido cuore
con mille lance di gioia e d’amore
decise un giorno di cambiar vita
e non fu certo gran bella gita.
Ricordo che eran le idi di marzo
ci fu una festa un grande sfarzo
ma verso Arona un branco feroce
gli disse:“scegli o noi o la croce”.
E così lui s’infiltrò nei Palazzi
per controllar tutti quegli intrallazzi
chi voleva mazzette chi laute pensioni
un’orgia infinita di grandi papponi.
Si rese conto che non v’erano probi
ma mille grulli colpiti da morbi
senza più un briciolo d’umana coscienza
d’onesto e legale solo parvenza.
Ed intraprese la sua grande battaglia
ma su di lui poi misero taglia
“pover’Osvaldo” disse il capo cordata
non sa che fin farà la sua tata.
Osvaldo Buonuomo impavido cuore
con il vestito d’un altro colore
che sa d’etereo divino e celeste
corruzion dei costumi ormai è la peste.
La Consulta boccia il referendum
per abrogare il “Porcellum”
Il porcellum? un diamante!
Mai si è letto su un giornale
del suicidio d’un maiale
l’han votato tutti quanti
ben felici e accomodanti.
E’ sempre lui che garantisce
novecento e passa bisce
che se gli chiedi del Corano
pronti dicon…son di Milano.
Per amico un Presidente
una Corte e uno studente
menzionato dal capoccia
per un posto…a mò di roccia.
Il buon Mario non può nulla
e in E.U. lui si trastulla
“fatelo fatelo all’ungherese”
per cent’anni più le spese.
E quel milion di cittadini?
Alla mercè degli spazzini
Ma che popolo sovrano…
Forse viene da Urano.
Un porcellum un diamante
sol per gente transumante
è per sempre edè eterno
garantisce il malgoverno…
Fuga da Alcatraz Italia (le aziende)
Sembra uno Stato m’è una galera
tasse balzelli…perbacco che fiera!
e scappano via dal latte al divano
non te n’accorgi lo fan piano piano.
E gli operai stan qui poveretti
pregano i Santi li sui quadretti
non bastano cento non bastano mille
ma lei non ritorna è già nelle Antille.
Le calze spumante e perfin sediolone
Paesi dell’est…noi sol Cupolone
a farci la predica ed io ora tremo
di quella si…faremmo anche a meno.
E corre la Panda li dall’Obama
qui la matrona più non la sfama
per cinquant’anni munto e rimunto
a noi che ci resta?...sempre quell’unto!
E gli aeroplani omaggio per Galli
e a noi ci restan colorì pappagalli
quelli che godon di gran vitalizio
butto la chiave mi tolgo lo sfizio.
Sembra uno Stato m’è una prigione
chi fugge a Marsiglia e chi a Lione
e fra dieci anni resterà manco il nome
venduto ai cinesi per sol quattro tome.
Il Montato
Cravatta celeste omaggio Savoia
un giorno paterno un altro anche boia
e non c’è “culona” o nanetto che tenga
sembra un robot…professore del menga.
Agenda bollente dal Papa alla City
busto di marmo…alla Nefertiti
garante di banche ed assicurazioni
nel bel paese di logge e massoni.
Lo chiamano sobrio ma or s’è montato
non fa bunga bunga ma l’eurodotato
nel suo repertorio neppur barzellette
ma fredde battute dall’alba alle sette.
Chi incrocia le braccia chi alza i forconi
ma lui dice sempre che ha…dieci cloni
le caste che contan gli fan baciamano
…è più influente di Silvio Caimano.
Sogna un paese che paga le tasse
“finiti son tempi di vacche grasse”
ma grande cricca dei conti cifrati
lo tiene in ostaggio…son invasati.
A capodanno passato lenticchia
m’essendo montato si scava la nicchia
tu pensa che un dì sarà fin sugli altari
con Benedetto Bottino e compari.
Il contratto strappato (poesia illuminista)
Chi mi sa dir chi ha strappato il contratto
questo è sicuro dev’essere un matto
era un “negozio” fra due gran signori
ma uno ad un tratto è andato di “fuori”.
Non riconosce più doveri e diritti
ma sotto sotto sta sempre coi dritti
ha la nomèa che neppur Al Capone
l’anima nera che sembra carbone.
Edè pur vero che con “carte” e bandiere
ci si pulisce poi tutte le sere
con tele e giornali arrivando allo scopo
servi in livrea ha oggi lui all’uopo.
Scadenza d’un lustro verso la primavera
chiama a raccolta la sua folta schiera
di pecoroni senza guida e timone
chi cerca il suo David e chi Salomone.
Ama una cosa che chiama poi Legge
forse perché…fa rima con gregge
e ad una ad una nel suo bel recinto
“oggi di Scipio la testa m’ho cinto”.
Chi mi sa dir chi ha strappato il contratto
quel strano tipo ch’è sempre distratto
c’erano norme d’onore e rispetto
ma lui sempre pronto col trucco e belletto.
Clandestino
Non son leghista dimoro a Varese
in fredde mura seicento al mese
lavoro sul tornio concio le pelli
per ore dodici se non son sfracelli.
Sulla “carretta” invocai Maometto
sempre agognato un paese perfetto
ma qui mi sfruttano e sono scontento
non è l’eldorado ma solo sgomento.
Mi sono imbarcato su navi crociera
ma qui gli armatori avanzo galera
e tanti fratelli ora son lauto cibo
per pescecani un film ed un libro.
Secoli e secoli ed ancora frontiera
un visto scaduto società menzoniera.
si riempion la bocca di democrazia
ma qui nessuno sa ancor cosa sia.
La pelle più nera ma razza umana
vengo dal Congo vengo dal Ghana
quest’occidente ormai al tramonto
sputa veleno chiedendoci il conto.
Nessuno ha mai visto il colore di Dio
se viso pallido o nero con brio
per mezzo mondo sarà una sorpresa
scoprir ciò ch’è vero e forse la resa.
Viva il forcone!
Viva il forcone che smuove il letame
qui dove regna beato l’infame
evviva il forcone che smuove coscienza
qui dove regna beata la “lenza”.
Nella Trinacria di Vespri e tonnare
è nato un simbolo da ben coccolare
sarà la riscossa sarà il movimento
di masse sfruttate in cave tormento.
Viva la lotta viva i forconi
viva quel regno viva i Borboni
la prima scuola di bella poesia
poi esportata con grande allegria.
Nella Trinacria di lutti e lupare
sempre al servizio del gran lupanare
che da Portella* a treni e stazioni
sempre al servizio dei gran forchettoni.
Viva il contadino ed il pescatore
vita assai grama e tanto dolore
e viva quel giovane mai asservito
al bianco colletto al suo partito.
Nella Trinacria di sole e di mare
di case bianche di fichi e lupare
all’orizzonte luce rosea d’aurora
e viva il forcone oggi come allora…
* della Ginestra, prima strage di Stato
Il cretino e la moldàva
Il comandante coi gradi e cretino
coppe champagne bicchier di vino
e stava a poppa con bella moldàva
che come Berta di certo filava…
Ricorda un po’ Silvio ceron Caimano
ma è solo un rozzo beon capitano
e di Mubarak manca sol la nipote
e le Olgettine…le più idiote.
E come lui…prima scappa e poi nega
e dei quattromila…e chi se ne frega
e sulla scialuppa del buio paura
il “ghe pensi mi” di naufragio e sciagura.
E forse la moglie chiederà gli alimenti
per quelle corna…non può far altrimenti
ma per la moldàva è stato solo un eroe
lui sdolcinato…dal sei bella ad un love.
Paese natìo un grande brav’uomo
come l’Adamo…quello del pomo
tutta la colpa addossata al serpente
a furor di popolo decorato tenente.
Il comandante coi gradi e cretino
razza bastarda forse carlino
e stava a poppa con bella moldàva
ma posto migliore in grotta con clava.
L’era legale
Questa è la storia d’Ubaldo Scafroglio
che come un sovrano è salito sul soglio
col chiodo fisso di batter camorra
legalizzando perfino la morra.
Politicanti ignoranti e caproni
senza prebende ma solo gettoni
ogni presenza bel tozzo di pane
un goccio di vino coscette di rane.
Ai “Borsaioli” dal blu doppiopetto
la tassa del Tobin riscritta di getto
e un bel decoder sui conti cifrati
poi senza pietà…ai lavori forzati.
Il Colle Porcellum ed anche i Partiti
una “botta” legale e basta più liti
per il bunga bunga ed il “marciapiede”
ogni paesino avrà la sua sede.
Di buona lena a riscriver la Storia
quella rimossa da libri e memoria
a certi cattivi cattivi maestri
scelgan manette o esser più destri.
Elucubrava l’Ubaldo Scafroglio
seduto a svernare sopra uno scoglio
sognava l’avvento dell’era legale
ma l’onda maligna di poi fu fatale.
Etica italiana
Scura notte scoglio e codardo
nel Bel Paese del “Gattopardo”
nave Concordia fatale destino
e lo Stellone verso il declino.
Anime perse capro espiatorio
orche assassine corazza d’avorio
la prima classe champagne e bordelli
la terza classe rosari ed orpelli.
Popol venduto per Borsa e mercato
non più sovrano ma bue muschiato
è proprio vero che Dio era morto
forse sul Giglio forse sul porto.
Il capitano del bacio e l’inchino
come i peones del parla mentino
ventanni e ventanni cervello bruciato
povera patria…che sorte che fato!
Dal maggiordomo correndo giulivo
un plastico un libro aspetto da divo
trecento avvocati in fila sciacallo
coccole e baci fungendo da mallo.
Sarà tutta colpa di gite a gennaio
del troppo peso del salvadanaio
un’altra corsa e poi un altro giro
nessun colpevole…forse il fachiro!
Il giocatore
Sveglia ore sette sognando Berlusca
lattino di corsa panino di crusca
e dopo mezz’ora nel Sali e Tabacchi
un’orgia una rissa dei tipi bislacchi.
Novanta cerchietti nericcio l’inchiostro
qualcuno stamane mi sembra anche prostro
tre anni ed un giorno non esce il quaranta
non basta allo scopo neppur l’acqua santa.
Come un simulacro la tele al soffitto
la brava massaia nel retro che fritto!
Sbuca ogni tanto con lisca di pesce
“mannaggia quell’otto che oggi non esce”.
L’edicolante coi gratta e…mai vinci
sornione sorride di tutti quei pinchi
copie perfette sebben contrabbando
comprate giù al porto pianino rollando.
Ma il giocatore è un pozzo di fede
dai ludici istinti giammai retrocede
all’ora di pranzo col nodo alla gola
e va fischiettando col vento di fola.
Disturbo ossessivo le pezze al sedere
anni duemila ma guarda che schiere!
di disperati…all’ultimo appiglio
in fossa leoni…ruggito coniglio.
Frank’s Bar
Proprio nel centro del bel paesetto
c’è il Frank Bar…preciso alla Giotto
lui l’ha comprato con stelle e le striscie
ma ora è stracolmo di volpi e di bisce.
C’è il tipo scaltro ma anche beone
sguardo serpino canuto baffone
venti le Beks diciotto i grappini…
or vede doppio le scale e gradini.
Vi son giocatori che a mezzanotte
restano sempre con braghe più corte
l’amante si gira da sola nel letto
venduto s’è anche il suo bel reggipetto.
Briscola scopa ramino tressette
entra la bionda ballan le tette
brillo vecchietto tre anni astinenza…
butta uno sguardo e forse…la lenza.
Entra il gendarme ma senza pennacchi
parla convinto del gioco dei pacchi
c’è chi lo ascolta con gran reverenza
si vede proprio ch’è un pozzo di scienza…
E dalla Posta la Banca il Comune
grande lo stuolo…mancan le piume
pagarono un tot per il pan di vecchiaia
un’ora al lavoro e un’altra alla playa.
La segretaria il premi èr cittadino
cornetto e cappuccio di buon mattino
è il Frank Bar brulicante di vita
è proprio li che conobbi Concita.
Il parassita
Il parassita sta caldo in poltrona
succhia i capezzoli della matrona
grugno suino ma con la ventosa
sterco bovino gli sembra una rosa.
Essere immondo che abita scranni
non porta mai utili ma solo danni
nel bel paese sta fin sugli altari
è benedetto da ciuchi e somari.
E come tenia per tutta la vita
lo porti appresso…una calamita
sbarcò sui Mille in spalla massone
e c’è chi l’alleva fin sul Cupolone.
Pelle di pollo di lui è l’alcova
ma giorno e notte su gatta ci cova
scorrazza infin gaio d’Aosta a Cortina
in cene eleganti su zozza manina.
Non ha la coda ma certo le corna
faccia di bronzo che presto ritorna
succhiando succhiando diventò poi gigante
e non basta il piretro…occorre l’idrante.
Il parassita una piaga sociale
in prima pagina su ogni giornale
è più nocivo di bombe e tritolo
mai isolato…ha dietro uno stuolo.
La fase due (cresc’Italia)
Nella piazzola pendagli da forca
quelli che avevan coscienza più sporca
e in un baleno vedrai che nettezza
boia in pigiama:”è giustizia bellezza”!
La goccia cinese che mai qui non guasta
solo su brutto topon pederasta
e dopo un colpo deciso d’accetta
ma non ricordo di chi la ricetta.
Su altri invece deciso uno schiocco
per la ricrescita serve lo schioppo
la vanga di giorno di notte il rastrello
all’alba coi fuochi schidione in tinello.
Salame felino veleno di topo
veloce giungendo a splendido scopo
gradito di certo è un bel punteruolo
quello che stende le palme anche al suolo.
Prendi un gorilla affamato di sesso
lascialo andare che sembra un ossesso
forse farà anche un po’ confusione
ma vuoi vedere che bella effusione?
Ma se ti ritrovi a mirar puteale
per fase due esso è proprio ideale
con l’acqua alla gola chiedendo perdono…
ma tu rispondi:” riprendom’il trono”.
L’assessore
Lo chiamano Franco re di panzana
cappotto ciniglia maglietta di lana
ventitré anni studiò medicina
ma rinunciò per la zia Bettina.
Macina il tempo fumando tabacco
trenta caffè ed un sorso di Bacco
lui le donne lo miran di bieco
tanta cultura ma sembra un azteco.
Ramo monnezza in quel municipio
gran condottiero ma sembra uno Scipio
e il maresciallo gli tese l’agguato
lasciandolo nudo sopr’a quel prato.
Carte bollate trecento giornali
ma son nemici persino i sodali
democristiano ma finì comunista
non si direbbe ma anche altruista.
Scribano Paolo s’alza di botto
teme che il Franco gli faccia un rimbrotto
quell’altro ligio che sembra un sorcetto
del suo limare ne ha certo sofferto.
Non guarda la tele ma grand’assessore
s’alza di notte ne conta le ore
scampò non so come alla strage bresciana
e va imprecando col suo “per Diana”.
I micatutti
Nel bel paese dei gran fessacchiotti
tutti son saggi tutti son dotti
a lor piace minestra bigùtta
credonsi forse la suor di Calcutta.
Cultura bigotta nel loro orticello
e poco importa se vige l’orpello
sottoprodotti di lana caprina
son accecati e non vedon la china.
E se in Parlamento le cosche mafiose?
“ma micatutti…anche bocche di rose”
e se l’idraulico non fa ricevute?
“ma micatutti…non vedi che tute”.
Se il confessore alletta i ragazzi?
“ma micatutti…lor pagano dazi”
e se il banchiere ti ruba i danari
“ma micatutti…son pur proletari”.
E se Quirinal firma leggi vergogna?
“ma micatutte…le porta cicogna”
e se tutto il volgo sarebbe scugnizzo
chi pagherebbe poi oggi quel pizzo?
Se quell’impianto ti provoca il cancro
“ma micatutti…lo dice anche Franco”
prevedo un futuro di gran farabutti
“sessanta milioni…ma micatutti”….
Pluto
Io sono Pluto voi siete zerbino
seggo papale mi gusto il Crodino
e della jungla poi sono il gorilla
intenso profumo di fleur camarilla.
Suono le corde affilo il mio plettro
del Dio Plutone posseggo lo scettro
spargo nel mondo sospiri ed il pathos
ma c’è chi dice che siamo nel caos.
Sono alchimista e adoro le mene
grasso che cola da mille balene
nella bambagia conservo il mio scrigno
chi osa squittire lo freddo col ghigno.
Sono cristiano ma anche muezzìn
ma dei Vangeli ricordo pochìn
ceto non brillo per munificenza
ma Santo Padre mi da l’indulgenza.
All’occorrenza so far parricida
a me che m’importa io sono Re Mida
e se il mio corpo l’assale micosi
io non dispero ho pronta l’osmosi.
Ma or dev’andare m’è presa scalmana
chiederò consulto a Sibilla Cumana
per quanti secoli sarò ancor fecondo
sgozzando agli altari…non sono giocondo.
Il medico della mutua
Occhiali scuri la borsa e la giacca
e sul decubito è pronta la pacca
sull’Ippocrate giurò di gran fretta
per concerto degli Almamegretta.
Praticamente vale più d’uno zero
dolce al bar che beve un Pampero
raccomandato da gran capoccione
che in partito poi fece pressione.
Di ricette ne scrive a milioni
per verruche ed i grossi duroni
se gli chiedi di gotta e placebo
tosto sviene e ci vuole la flebo.
Il suo hobbyè zappare nell’orto
mangia zucche e le pizze d’asporto
casa sua sembra un porto di mare
entra il prete e la bella comare.
Le punture in quell’ASL fatiscente
“mamma mia” urla poi quella gente
le pasticche supposte endovena…
è imbranato e si gustan la scena.
E’ di guardia nei giorni di festa
il mangione di poi lo tempesta
mille chiamate in ventiquattr’ore
e se son gravi?...chiamate un dottore!
Premi igNobel 2011
Si son scomodati i reali di Svezia
ma voi non pensate che sia una facezia
questi son peggio di bombe e di nitro
virus letali che crescono in vitro.
Italian popolin l’igNobel idiozia
perché ubriachi da troppa sangrìa
s’ostina a cercare sempre il suo salvatore
salvo dopo vent’anni…”vigliacco impostore”.
Alle borse e le banche Arsenio Lupin
una band un’orchestra consueto refrain
gran Robin Hood ma ora son capovolti
si tengono il giusto ma anche i maltolti.
A certi sciacalli sul Monte Citorio
il premio speciale locale obitorio
ma anche alle jene notturne carogne
la coppa trofeo franzoni da Cogne.
Ai media regime Lukashenko d’oro
così temerari…hanno corna da toro
ed in pompa magna alla Sora Germini
lei sola sa come…gorgoglian neutrini.
Eran vestiti babbucce e vestaglia
ma giusto premio sarebbe una taglia
col ricavato fondare un partito
d’immense menzogne slegare l’ordito.
I regali della casta
Ed arrivò gongolando la strenna
c’è n’è un mare che serve una benna
e gli astanti un gran salto di gioia
al popolino un cavallo di Troia.
Un bel libro a quel colto del Trota
m’è arancio e credette…carota
corna celtiche al secessionista
pi è di porco le orecchie ed arista.
Il Pierferdi la bussola e l’ago
c’è chi dice una lingua di drago
ed il Gianfry ch’è sempre di fretta
il suo sogno un cappello a bombetta.
Pierluigi ha studiato da Marx
un gran corno la tromba ed un sax
“che c’azzecca” Tonin molisano
una scopa ed un chicco di grano.
Masson Silvio di viagra una giara
guanti in pelle e le chiavi di Mara
assegno in bianco al siculo “Scili”
cayen pepe e manciate di chili.
Ed insieme abbracciati al veglione
paga sempre quel gran cupolone
non è quello che sta qui a Roma…
muove i fili tosando la chioma.
Cortina…di fumo
E sogghignava il gran “forchettone”
“questi son meglio del cin panettone…
e non c’è Boldi e manco fregnacce
nemmeno De Sica nemmeno donnacce”.
Fumo biancastro in quel di Cortina
per apparir sulla…copertina
e qui lo Stato s’indigna s’impegna
ed il furbastro caparbio s’ingegna.
Fanno più rider di Stanlio ed Onlio
o buon bicchier di gustoso rosolio
se “capa pelata” aveva il suo Ciano
quesi l’olezzo d’un vespasiano.
Attenti al bambino con il lecca lecca
senza scontrino e gelato in stecca
presto correte col grosso verbale
…dieci tenenti ed un caporale.
Questa è l’Italia a misura d’uomo
per meglio dir…da “galantuomo”
quella che scappa via col bottino
la borsa la giacca Cayman cravattino.
Paterno Mario segnali di fumo
vestito da bonzo vestito da sumo
eterno gioco…distrazione di massa
e avanti oh popolo….a testa bassa.
Ladri di scatolette (un fatto vero)
Sirene spiegate volante e pantera
pronto quel giudice ha pena severa
lui forse memore di nazi e di fascio
non può nascondere ‘sto catafascio.
Le scatolette di trippa e di tonno
e qui la legge non prende mai sonno
“voleva far il pasticcio alle feste…
Roba da matti la nonna d’Oreste”
Solerte sul posto arrivò centotredici
ma li ci vollero due o tre medici
valori pressori arrivati alle stelle
vecchietta arzilla da Centocelle.
Qui non si tratta di guappi e del gancio
m’onesta donna che vuole il suo rancio
lorda pension basta solo all’affitto…
“ma che volete che mangi l’amitto”.
Non s’era poi detto che i Corpi di Stato
non hanno gasolio e bivaccan sul prato?
Mentre quei laidi che stanno al potere
i falsi in bilancio i “cannoni” e le “pere”.
Triste la vita di nonna Gesualda
vittima oggi di servi con cialda
hanno la spocchia con gattabuia
per addolcirti…quintali di “n’duja”.
Befana in default
Rifatta s’è il trucco la vecchia befana
e va rincorrendo…un tal con bandana
non porta più dolci e neppur caramelle
…se t’apre il sacco si vedon le stelle.
Non vola in alto ed ha perso la scopa
perché i banchieri inventarono l’Opa
e se anche a lei salito è lo spread
non fa vacanze nemmeno al Club Med.
Ora nel sacco c’è tanto carbone
e per un prestito va al Cupolone
li c’è una banca ch’è sempre al riparo
e chi l’inquieta…si sente uno sparo.
E tutti quei bimbi di fianco al camino
aspettan che arrivi poi di buon mattino
chi sogna un fucile chi sogna una colt
ma lei triste scende dicendo:”default!”.
Ma il popolin che ora sta nel capanno
dice che qui ci dev’esser inganno
“t’han finanziato quei loschi figuri
non può certo esser che tu ora abiuri”.
Aveva lei ancora la torta fra i denti
e andò correndo e gridando:”pezzenti”
qualcun or l’ha rivista a Santa Lucia
paradiso fiscale…e addio polizia.
Cinque angioletti
Cinque angioletti cercavan la vita
in quella notte speranza infinita
nasceva il Cristo e gelata era notte
sulla Statale aspettava la morte.
Qual’è il senso morire a vent’anni
nella pienezza nel fiore degli anni
lasciar questo mondo in un battibaleno
come la corsa d’un vecchio treno.
Forte lo schianto lamiere contorte
l’asfalto più nero la malasorte
la festa gli amici la musica in vena
spiava assassina la luna piena.
Nemmeno il tempo per una preghiera
ed ora è a lutto quella bandiera
immenso lo strazio grande il tormento
ma ora son angeli nel firmamento.
Cinque angioletti cercavan la vita
ma tanto presto di colpo è fuggita
di lor sarà una lapide un fiore
ed un ricordo racchiuso nel cuore.
(In ricordo dei 5 giovani che hanno perso la vita sulla S.S.107, la
notte di Natale).
Don Calogero
Il Don Calogero roba in capoccia
rumina odio e sovente ti scoccia
dieci pastiglie per il mal d’amore
la logorrea per ventiquattr’ore.
All’alba grigio lo vedi alla Posta
all’impiegato poi mette supposta
del borgo vecchio lui è certo il Creso
cento i miliardi ma cerebroleso.
Figlio ciccione che mangia salsiccia
se tu lo sfiori s’accende la miccia
nuora si ciba di toto e di lotto
dieci del mese edè già quarantotto.
Parla sovente d’ulivo e di vigna
ma la natura gli è stata matrigna
figlia sposò un gran poco di buono
di certi milioni udito ha bel suono.
Un giorno inciampò e si ruppe la giara
e disse ai nipoti:”sbagliando s’impara
comprate un bel mastice che ve l’aggiusto”
ma c’è chi sente…ancora un trambusto.
Il Don Calogero rimasto è nel vaso
s’agita e urla che sembra un invaso
così che la giara andò in mille pezzi
chi è taccagno non perde i suoi vezzi.
Il segugio dei monti (pecunia olet?)
Dodici i cani che stanno in pertugio
ed il più grosso è un certo segugio
libera via per volpi e cinghiali
su pecorelle poi lancia i suoi strali.
Della pecunia lui sente il profumo
scappa l’arrosto…ne resta il fumo
inferociti son grossi bestioni
così si lancia sui sporchi barboni.
Ne succhia il sangue lo pompa in vena
i miserabili a lui non fan pena
se qualcheduno vuol fare il furbetto
l’insegue tosto…fin sotto il letto.
Gran brutta razza il segugio dei monti
mangia un boccone…fa quattro conti
pensa ch’è stanco quel pensionato
ed altro sangue può esser succhiato.
Qualcuno gli disse che ai quattro cantoni
ci sono i lupi… e che grandi bocconi
ma lui preferisce spolpar all’addiaccio
quel grosso gregge che sembra bonaccio.
E’ a lui che tocca il lavoro più sporco
lo spediranno nel Santo Sepolcro
ritornerà Cavalier con i fanti
con bastimento di gran lestofanti.
Lasciate ogni speranza oh voi che entrate
Non c’è ancora scritto sul grande frontone
ma l’ha or capito finanche il procione
lo sportellista col fare paterno
garbati i suoi modi ti manda all’inferno.
Chi ti propose quei bond argentini
lavò poi le mani ed i neri polsini
e quei Parmalat con i Cirio e pelati
con ventiquattrore son presto scappati.
E con l’editto si può far la tresca
sui conti in un lampo…ma che carne fresca
e già che ci sono faranno faville
al par della Chiesa con l’otto per mille.
Voi non ci credete… ma tenetevi forte
sta tornando la lira… ammazza che botte
e se porterai poi con te la bisaccia
al cambio sarà più o men carta straccia.
Ma poi ti daranno dei Bot decennali
roba da suicidarti proprio li nei fondali
ed essendo poi pasto per i pescecani
pagheran commissioni gli eredi ortolani.
Sulla porta degli inferi c’è sempre il cartello
che sembra ti dica ch’è qui gran macello
ed altre cosette non ancor precisate
…lasciate ogni speranza oh voi ch’entrate.
Il bancario Gustavo
Nel paesino tal Monte Fumario
dalla sua spocchia mirava un bancario
era il suo nome Taglione Gustavo
e un antenato che forse era slavo.
Gran casermotto l’in periferia
ch’ereditò da sua nonna Sofia
c’era la stalla la mucca il trattore
domenica a messa comè gran signore.
Dietro la moglie la figlia un codazzo
memori forse di quell’intrallazzo
si gira di scattto fa un cenno d’intesa
e a mani giunte entrò poi nella chiesa.
Don Massimino conosce un po’ tutti
e nella sua predica gridò:”farabutti”
le pie madonne rimaser di stucco
alcune pensaron:”capito ha il trucco”.
Temevano per quell’insano adulterio
invece il Gustavo era li sempre serio
d’un tratto una voce:”all’inferno i bancari”
…i soliti idioti venuti da Bari.
Dolc’è la vita bancario Gustavo
che nei romanzi saresti anche il “bravo”
ricordo d’un tizio che per euri cinquanta
ballò per sei giorni la rumba e taranta.
Atelier in Via del campo
Mi piace pensar che l’avevan previsto
le menti più acute…fino a Gesù Cristo
duemila son gli anni…ora luogo deviato
sembrà un atelier…c’è velluto e rasato…
Pellicia visone al centro dei saldi
guanti Missoni son sempre i più caldi
la prossima estate modà minigonna
le gambe tornite ma che…bella donna.
Il chierichetto è un tipo imbranato
e sulle candele di colpo è inciampato
e su quel vestito…Dior pura seta…
un gran grosso buco a forma di beta.
La bionda due metri scarpette vitello
la gonna lo spacco diamante gioiello
il ganzo s’apposta dietrò la colonna
gli dice sei bella comè una madonna.
Il bimbo precoce è un cocco di mamma
che mostra agli amici la sua vasta gamma
la maglia firmata da Totti e Del Piero
cotanta fortuna…non gli sembra vero.
Parure decolté con l’oro e le perle
m’attenta che il prete ti tira due sberle
ma forse anche a lui…piace ogni tanto
sbirciar le tettine…fra un’ostia e un vin santo.
Buongiorno Anno (2012)
Portaci stille d’ambrosia e mimose
d’amore e d’immenso… un’overdose
un inno alla vita che sia solidale
e che rifugga dal cuore ogni male.
E nei mercati che san di raggiro
falli tornare indietro al papiro
purchè s’arrivi ad un mondo migliore
di giovin passioni ci torni l’ardore.
Di mercenari che siedon su scranni
faremo a meno… lor son barbagianni
e dei responsabili… ma solo a parole
in olio bollente… comè le braciole.
E sui giocatori che fan pokerino
bruci l’incenso gasolio e cumino
e tutti gli amanti del totoscommesse?
si salvi il cavallo ma non il calesse.
Su stragi di Stato sia fatta la luce
non vengano a dire ch’è stato Polluce
su altri misteri di mafia e potere
già pronta la scusa: “è stato il portiere”.
Buongiorno anno… ti stavo aspettando
prova a non essere ancora nefando
a Nostradamus Atzechi ed i Maya
tu mandagli a dire…evviva la Gaia.
Il paradiso
Il paradiso sta qui sulla terra
basta bandire le armi la guerra
e se c’è neve tu resta al calduccio
un fuoco un bicchiere grigliata di luccio.
Se poi ti senti con l’anima in spalle
cogli due funghi in fondo alla valle
per addolcirti dei fiori di pesco
stille di rosa…il pane fresco.
E se ti scende di colpo l’umore
della tua bella poi senti il calore
ti passerà la tristezza e la noia
ti scorderai del tiranno e del boia.
Un tozzo di pane a chi è sfortunato
cibar la tua anima… non è ancora reato
al vecchio ch’è solo la ser’a Natale
tu porta un sorriso nel fredd’ospedale.
Leggi quei libri che danno saggezza
d’un figlio che nasce poi senti l’ebbrezza
un raggio di sole che entra a scaldarti
speranza di vita saprà ancor donarti.
Il paradiso è un luogo assai strano
sta proprio qui… a portata è di mano
ti entra di dentro direi ch’è immanente
basta solo cercarlo…sta li nella mente.
Un sorriso
Un bel sorriso si nega a nessuno
sia esso biondo rossiccio oppur bruno
a gente un po’ laida da fare ribrezzo
a certi signori col crine un po’ grezzo.
Al tuo nemico ch’è ora in rovina
era assai rio giocar sulla china
m’anche all’amico che scorda i favori
e forse ingannò la regina di cuori.
Al panettiere dal pane un po’ scotto
non se lo merita certo un rimbrotto
al tuo droghiere nutella scaduta
non disperare c’è un sacco di juta.
A certi alterati pomposi parenti
altro non pensan che ad oro ed argenti
al concorrente con te sulla griglia
fagli un saluto…da mille miglia.
Se il tuo maestro non sa tabellina
paga un biglietto destino Argentina
voglio vedere se li sulla pampa…
sa bene curare… al toro la zampa.
E un bel sorriso anche a te mio lettore
volevo sol dir di pensare all’amore
e lascia pur star quell’odio ed asprezza
senti che gioia…una dolce carezza.
Braccia
Braccia rubate all’agricoltura
ma che ci vendon insana cultura
chi se ne ciba rimane ammorbato
cotanta protervia non v’è nel creato.
Braccia protese nellè conferenze
che sian di storia di guerra di scienze
segno d’atavico e di cavernicolo
son così alte… che manco il Gianicolo.
Braccia stringenti per un’ che ritorna
ma sotto sotto…ti fanno le corna
altre un po’ tenere per un addio
certe salutan madonne ed un pio.
Braccia nel pozzo di gran desideri
che sian di oggi domani o di ieri
con uno elargiscono il pane e la vita
con l’altro ti ruban perfin la “colita”.
Braccia con muscoli da buon lottatore
braccia in procinto di fare all’amore
e d’ambedue ricevi un ceffone
ma pensa soltanto se c’era “Baffone”…
Braccia sul palco d’un grande oratore
figli di Ipno invisi al Signore
aizzan le masse… ma conservatori
nell’animo greve son spenti i colori.
Io uccido (il vecchio anno)
Mi sveglio con pelle dell’assassino
sull’orrido anno con un carlino
portò miseria dolore e tormento
ma ora venuto…è suo momento.
C’era la neve arrivava gennaio
e già s’intuiva…un letamaio
e venne febbraio…le mascherine
madonne del regno eran veline.
Marzo si sa ch’è un gran pazzerello
e tutto il mondo un grande bordello
aprile poi vide sbocciare bei fiori
mercati governi banchieri ed orrori.
Era di maggio tepore e rosai
ma tolleranza…quella giammai
giugno le prime giornate di sole
ma qui c’è sempre cuore che duole.
Luglio le pinne fucili ed occhiali
crescon pasciuti… qui gli amorali
feste cantanti il palco…è agosto
ma popolino…sempre in quel posto.
Settembre i pargoli dritti a scuola
ma la ministra è un po’ mariuola
vigna d’ottobre attende vendemmia
nel bel paese…è tutto bestemmia.
Undecimo mese portò la tristezza
ladri di Stato stan li con ebbrezza
ed il dodicesimo Gesù nella stalla
l’Elsa e Marione son li con la pialla.
Ed io l’uccido quest’anno tremendo
correndo celiando d’immenso m’accendo
ne verrà un altro portando speranza
con un bel fritto di pesci in paranza.
L’albero spoglio
Albero spoglio quanta tristezza
sopra i tuoi rami soffia la brezza
la nostalgia d’un fiore di maggio
torna la bruma sembra un miraggio.
Caduche foglie spazzate dal vento
scrolla tuo fusto come un portento
ma tornerà primavera e tepore
sarà rinascere ancora all’amore.
L’albero spoglio dorme e pur sogna
in lontananza risuona zampogna
venuto è al mondo Gesù Bambino
ma suo pensiero è ancora corvino.
E dopo l’inverno frutti succosi
renderà giorni ancor più gioiosi
letizia di bimbo sarà una gran festa
per dipartita di pluvio e tempesta.
E passan stagioni come una giostra
il nudo viandante prega si prostra
che nuovo inverno sia più clemente
uomini e alberi…un’unica mente.
Il presenzialista
Ma cos’avrà mai da farci vedere
non ha lo charme e neanche le pere
se prima piangeva ora fa l’occhiolino
si sa che ai padroni gradito è l’inchino.
Ed i maggiordomi vestiti col frac
stan li con la lingua parlando di crack
ma anche la coca qui non si disdegna
in torte vulcano li proprio in Sardegna.
C’è chi ogni anno col cin-panettone
non l’hanno capito m’han rotto il marone
la solita solfa… corna a Cortina
ma qui le orecchiette le fa nonna Pina.
Il grande scrittore d’un libro per notte
per esser da Fazio può far anche a botte
e la Littizzetto decanta “Jolanda”
e chi ci rimembra la vecchia filanda?
Niki Santoro Travaglio Gelmini
van rincorrendo ancora i neutrini
Landini Marchione gran sindacati
che a piedi scalzi son tutti scappati.
Mando in quel posto il presenzialista
ma verso le cinque è già dal barista
lui parla di soldi d’affari di banche
ti lasci adulare…le grinfie le branche.
Buon Natale!!!
Grande ‘sto sito del Vate Lorenzo
sboccia sovente l’amore immenso
come buon padre ci ama e ci cura
rendendo noi tutti la vita men dura.
Rendono tanto Colonna e gli ap…Poggi
col dotto poetare di ieri e di oggi
e c’è l’Antonietta la Sandra e Cristina
d’amore ci cantan da sera a mattina.
Il dolce Gabbiano il Passero e Bruno
quando son desti ce n’è per nessuno
ma anche Giuseppe Filippo e Gustavo
che del palazzo ne son l’architravo.
E c’è qualcuno con l’anima a pezzi
ma san poetare e mica son scherzi
Stefano Lucio Enrico ed Armando
allietano il giorno correndo e sognando.
La grande Michela Antonia e Diletta
che non vi so dir chi sia la perfetta
e se qualche giorno sei agro limone
niente paura ci pensa il Simone.
Il caro Michel “destini e presagi”…
ma ora scusate attendo i Re Magi
non portano mirra ne incenso ne oro
ma spero la Musa ben cinta d’alloro.
E un Buon Natale a voi tutti di cuore
vi porti soltanto la gioia e l’Amore
anche sperando bel po’ di soldini
cantori e poeti perlopiù sopraffini.
Ceppi
Ceppi sul fuoco Santo il natale
caldo nel cuore ricordo che vale
m’assale letizia di pargolo in festa
m’è solo tristezza quello che resta.
Giù dal camino scendeva la strenna
dalla Lapponia tornava la renna
con il suo carro di dolce speranza
goccia di luna riempiva la stanza.
In piazza la gioia d’un grande falò
salsicce vinello risate e paltò
e rosso brillante tornare all’ovile
caro lambrusco aspettava in cortile.
Sfidando la notte il freddo la neve
un’inno di gioia s’alzava ‘si lieve
era l’amore e sui ceppi una fiamma
e su quel bambino sorriso di mamma.
Meteoropatia
Vedo vecchietto alto sei spanne
se c’è la bruma rimane in panne
e se c’è Giove con il suo pluvio
s’alza zompetta sembra diluvio.
Luna tre quarti cielo stellato
verso le sette già rintronato
e se Dio Sole spande i suoi raggi
perso è l’Adelmo li nei paraggi.
Cento le rughe vetusto il suo viso
ma c’è per tutti un grande sorriso
sedici i lustri dolore e tormento
amore materno se s’alza il vento.
Rosso di sera sul fianco silano
asma nel petto prude la mano
mi giro l’osservo lo tengo d’occhio
e tosto s’incanta il suo ginocchio.
Grande la Terry moglie severa
s’alza scirocco nebbia foriera
e quel signore ripensa ai suoi fasti
sotto cintura stanno assai guasti.
Calan le ombre paesetto in collina
neve a nord est vita in bolina
e quel vecchietto ripens’a Bernacca
su sexy pensieri…la ceralacca.
San Raffa è
Lo chiamavano San Raffa è
la bella creatura di Don Verzè
che truffò le Madonne ed i Santi
i pazienti e prefino gli astanti.
Altolocate le sue amicizie
dal Brasile gustose primizie
che non erano il mango e la vite
ma donzelle piuttosto fornite.
Grand’amico di lupi e caimani
nella torta coi piedi e le mani
e la fama di gran servitore
ma non certo di nostro Signore.
La voliera trentun pappagalli
i celesti coi rossi ed i gialli
l’ordinò il suo Cristo in persona
o forse no…era cara mammona.
In quel sito sul monte Tabòr
sei piscine per fare l’amor
filantropico per sua stessa natura
nonsochè che conduce all’abiura.
Dittatori lui aveva al soldo
i Servizi ed un manigoldo
chi gli porge i chiodini e la croce
e il coraggio di alzare la voce.
Lo chiamavano San Raffa è
luogo che lercio di più non ce n’è
ma non parlo di sterco e letame…
ma del morbo che infetta il reame.
Bambinello 2011
E rinasce il bambinello
tutto pregno di stupore
anche il bue e l’asinello
oggi colmi di livore.
E va in giro per la terra
per scoprir tutt’i segreti
vide solo odio e guerra
Dio denaro alle pareti…
Turpe mondo farisaico
vagheggini e cicisbei
rude uomo anche prosaico
sotto il giogo degli ebrei.
Indicò terra promessa
ma lo presero per pazzo
e perfino la badessa
poi tramò col paparazzo.
Moltiplicò i pesci e i pani
e nuovo Mida era geloso
nei deserti e gli altipiani
morte certa col lebbroso.
E scacciò nuovi mercanti
che del tempio i Signori
ma incontrò dei lestofanti
ben decisi a farlo fuori.
Condannato e messo in croce
perché qui la legge è legge
e chi rinasce ha fine atroce
anche i giusti stanno in gregge…
Frutti dell’odio
Giù dall’albero dell’odio
caduche sono marce mele
fasci-nazi mangia fiele
come galli li sul podio.
Tinta unita verde padano
alla stregua mucche in stalla
giù al porto una gran stralla
che sostiene il Caimano.
E gli Umberti da Giussano
di quei frutti scorpacciate
e poi Magnum e randellate
mefistofili in salsa d’alano.
Qundic’anni e impenitenti
frutti e semi inverecondi
esseri sozzi esseri immondi
goccia a goccia implodenti.
E su zingaro negro e terrone
tonnellate d’intolleranza
squali e peoci dalla Brianza
in Pianura il drago Pitone.
Si scrive lobby si legge mafie
L’hobby di Mario
Il Marione aveva l’hobby
di pescar col farmacista
ch’era anche sandinista
la balena Dick Moby.
E scherzava col tassista
giallo oro il suo pulmino
il capello era corvino
il pensiero sanfedista.
Giù al porto sul barcone
lupi di mare a dire basta
poveri cristi mani in pasta
per vessillo un’arpione.
Al bar Gladio col notaio
per un caffè alla Sindona
la barista sempre prona
di Napalm solo un paio.
Pensa pensa a Tobin tax
un taglietto al banchiere
qualche altro al crupiere
m’a barili il guttalax.
Nell’andron con avvocati
giornalisti e giornalai
fruttaroli e calzolai
gang band e carr’armati.
Il Marione aveva l’hobby
di giocar coi Scilipoti
certi Razzi ed Iscarioti
m’a pasquetta…addio lobi.
Il trenino di Cotrone
La valigia è di cartone
la fotò in bianco e nero
ma nel lido di Cotrone
s’è ancor all’anno zero.
Ciuf ciuf fa il trenino
lo studente col fiatone
inseguir quel gioiellino
più veloce del bosone.
Impallidì la Rossa Freccia
e anche l’Italo del Cordero
trenta all’ora poi far breccia
quasi un’anno fino a Pero.
Più veloce del neutrino
sentenziò la Mariastella
sei i giorni fino a Torino
sacro il canto a cappella.
Ma d’un tratto l’imprevisto
vecchio mulo sui binari
si pregava il San Mefisto
m’arrivarono i Templari.
Fummo liberi di sfrecciar
in vista crùstuli e torrone
noi un baffo anche quasar
superjet oppur il drone.
La truffa dei falsi prodotti biologici
Oh mio bio!
Tutto un furto il Capitale
disse un giorno il comunista
tutto è falso tutto è male
nel santuario capitalista.
Non nature e manco bio
ma veleno ben dosato
“dopo Gesù a morte Dio”
è lo slogan del griffato.
Il polletto amò il becchime
e tosto andò in catalessi
delle rape mangiò le cime
bosco amianto li nei pressi.
Carolina la mucca in stalla
biada al cloro ad ogni di
il foraggio da Guastalla
un ormone…grande così.
Il coniglio e la capretta
con l’erbetta nel cianuro
con il sugo fai scarpetta
cesio tossico da Palinuro.
Oh mio bio oh mio bio!
vergin olio su bruschetta
ma nel còlon un fruscio
niente paura…sol ceretta.
Manovra? Si,è proprio una bella manovra, il pacchetto natalizio di
Supermario, specialmente per…
La leva pensionistica classe 1952
Otto bei lustri alla catena
ma ciò che conta è la meta
Nino il buono di gran lena
schiena curva notte inquieta.
Cinque bocche da sfamare
pane intriso nel sudore
poco il tempo per pregare
per uscire o far l’amore.
Progettava il suo futuro
cibar l’anima e il suo “Io”
sessant’anni e ben maturo
per parlar anche con Dio.
Ma dal Monte il Leviatano
lo osservava in cagnesco
prese braccio e anche la mano
non era certo dell’UNESCO.
Si scagliò sul derelitto
con la lancia del potere
lo conciò a pesce fritto
lo lasciò così giacere.
E’ il destino dei perdenti
sotto il giogo dei predoni
vita grama pochi argenti
…a Natale tutti più buoni?
Trenta miliardi di euro attendono a braccia aperte l’Italia, basta fare
una capatina in Svizzera, ma nessuno lo fa (Report Rai 3).
Mister Trenta Miliardi (Tesoretto)
Caldo caldo nel caveau
origliava il Tesoretto
l’occhiolino dall’oblò
col suo fare circospetto.
E pensava al suo cantone
con i monti e le caprette
e li Heidi col bastone
intagliava con le accette.
E’ l’orgoglio di evasori
e gentaglia d’ogni dove
politicanti ed estorsori
solo che mancan le prove.
E’ lui Mister Miliardi Trenta
altro che… la finanziaria
scalcia che… sembra giumenta
se lo tocchi salti in aria.
Cinquantanni e bamboccione
ed il CAFè suo papà
ma poi dietro uno squadrone
Silvio Lega Piddì e chissà…
E il Paese degli Elvezi
lo ringrazia e riverisce
senza odio senza screzi
con piacer ci si nutrisce.
Stretto e Naviglio
C’è li Stretto e c’è Naviglio
che ti miran con cipiglio
mani sporche di catrame
gran’ammasso di ciarpame.
Non son fiori non son gigli
ma prolissi di consigli
ed a messa ed in parrocchia
esibiscon la gran spocchia.
Lancia Thema e gigolette
ma per celia un pamphlet
lunghe toghe ma mafiosi
d’uno Stato la necrosi.
Ludici maghi della cresta
i leon della foresta
che sia calabro o padano
che sia nave o aeroplano.
Dal traghetto a Martesana
la lettura un pò malsana
dal Guiscardo al Visconte
una storia camaleonte.
Stretto e Naviglio i compari
servi e gonzi ai lupanari
e l’olezzo fin in Kenia
pensan che sia solo venia.
Achtung!
Bund Spread Mib and BOT
antistato con la slot
Moody Moody option stock
sul binario zer o’clock.
Politik’ills King Bokassa
nella banda la grancassa
tritacarne democratik
dittatura is so scic.
Supermario and his Bros
il poter al masson boss
Credit crunch vola colomba
e marina è la tromba.
Eurobond e tripla A
tutti al monte di pietà
e se Rating ti s’abbassa
achtung alla man bassa.
E achtung al cetriolo
che si sa ha basso volo
va cercando l’ortolano
lento lento piano piano.
Eurothief in BCE
se li conti trentatré
sono wolf e son finanza
i gurù della paranza.
Il pianetino
Era notte ciel turchino
ho sognato un pianetino
bianco terso immacolato
senza l’ombra d’un soldato.
Niente armi alla frontiera
rosso vivo la bandiera
dell’amore universale
che ripudia ogni male.
Cittadini del nuovo mondo
hanno fatto un girotondo
bianchi rossi gialli e neri
fratellanza e non scudieri.
Energia a costo zero
le risorse del pensiero
democrazia partecipata
gioventù non sfruttata.
Le foreste senza i tagli
in pensione gli ammiragli
pesce fresco senza cromo
aria pura senza bromo.
Si lattuga no Monsanto
no al piombo in amaranto
verdi pascoli polli e manzi
combustibile con gli avanzi.
Auto elettriche o a celle
evirar “Sette sorelle”
e il sistema delle mazzette
che ambiente taglia a fette.
Ho sognato un pianetino
bianco terso ciel turchino
l’ho sognato forte forte
era l’aura d’una notte.
Daltonismo al potere: pagano i grigi (di capello) ed il “nero” (evasore)
esulta.
Il pensionato tartassato
Si ringrazia il buon Benito
che inventò la previdenza
lui del tutto fece un trito
m’a noi grigi reverenza.
Bocconiani cinese goccia
marchio d.o.c. forti poteri
son vampiri con la boccia
e mi spillan tutti gli averi.
E se l’Elsa si commuove
saran lacrime coccodrillo
non è “bona” per le alcove
la pellaccia è d’armadillo.
E c’è Spok “Guerre stellari”
con le orecchie paraboliche
vuol da noi tesori templari
e a me vengon le coliche.
Il ministro nome d’uccello
che rovina tutto il raccolto
intese banche gran macello
e non torna mai il maltolto.
Sognai d’esser pensionato
giorni al parco e nipotini
ma mi ritrovo tartassato
rimasti son solo i calzini.
L’Onorevole (sic!) Razzi dichiara: “Sono tutti malviventi qui in Parlamento”
(La7 –Intoccabili 7 dic.2011), nel frattempo, tra un decreto salva evasori ed un
altro, comprano 131 cacciabombardieri
dalla celeberrima “Lockeed” degli scandali anni 70/80 al costo di… solo 25
miliardi di euro.
O tempora o mores
Tutti al par di Catilina
gli usurpatori di potere
ed il popolo in cantina
ben spillato con piacere.
Che sia Silvio o Marione
qui la musica è stonata
cosche mangiano storione
volgo bucce di patata.
La prosàpia e la schiatta
ma non certo sangueblù
armerebber la culatta
ma per ora è un tabù.
Alla Prima del Dongiovanni
papillon vestito Armani
principini degli inganni
massoncini a quattro mani.
Nella zucca solo i caccia
su cui alzano la cresta
sulla groppa una bisaccia
sempre pronti a far la festa.
Tutti a corte da Pilato
eseguir le direttive
personaggi da conato
e non solo da invettive….
Verrà tempo non lontano
e quei caccia imploderanno
sul cerone o deretano
volgo festa tutto l’anno.
Fortezza Fenestrelle
Non è nave m’ammiraglia
Fenestrelle la muraglia
non cinese ma Savoia
poco importa…sempre boia!
Lager Nazi-Biancamano
la fortezza e l’altipiano
lambrecchini Val Chisone
e lo scudo ed il blasone.
Sai abàti e Pinerolo
la tortura e capriolo
i Briganti e baluardi
calce viva e Savoiardi.
Fenestrelle la fortezza
nella corte la bassezza
e giù “belle terre cotte”
per l’umano è la notte.
Auschwitz a pi è dell’Alpi
mille fanti con gli scalpi
e un ricordo già rimosso
veritàè un paradosso?
Accertato che le radiofrequenze inducono modificazioni del DNA e quindi il
cancro ma
O.M.S. (organizzazione mondiale della sanità)è al soldo delle multinazionali
dei telefonini
(Report RAI3).
L’onda lunga
L’antennone sul palazzo
che di se fa bella mostra
picchia in testa satanasso
notte giorno senza sosta.
Sul cervello l’onda lunga
poi atterrisce i neuroni
corre salta”bunga bunga”
scende giù ai…faraglioni.
Sull’orecchio il cellulare
che fa figo che fa trendy
in saccoccia bel palmare
tutta l’aria d’un effendi.
I dottori sempre al soldo
“che volete teniam famiglia”
belli scaltri alla Bertoldo
di diamanti una pariglia.
Giovincelli e padri ignari
che affollate le vetrine
non comprate i cellulari
solo classici a decine.
E’ Lucifero e ti tenta
fatti forte metti l’ali
navigando li sul Brenta
lascia stare i Saturnali.
ES-SUPER IO-IO- e i governi italiani
Disse l’ES al fratellastro
“tengo tutti a libro mastro
personcine anche perbene
che rubaron le amarene”.
Rispose fiero il SUPER IO
“faccio patti sol con Dio
tengo a freno i bassi istinti
anche un debole per i vinti”.
E il buon IO ben celato
fece un party organizzato
invitando i due conversi
arrivando ai compromessi.
C’è chi alza il dito medio
allegrotto e senza tedio
barzellette gestacci sberleffi
nani mostri brutti ceffi.
Altri canuti e ben suadenti
donne poco appariscenti
carnevale e poi quaresima
ed offrir la tredicesima.
E si sa ch’è tutto un ciclo
gran somari in emiciclo
per poi tornar alla follia
di quell’ES…e così sia!
Vietato parlare di profilattico: poco importa se lo dice la RAI o il
Ministero.
E allora parliamo de…
Il Bungarello* (spot)
Gusto mora e fragolina
per il nuovo Bungarello
Benedetto che manfrina!
e ci canta il ritornello:
“Procreate senza freno
tanto poi paga mammà
e dal Jonio al Tirreno
un aiutino ti arriverà”.
Ma un pupetto è seria cosa
non piacere d’un momento
lui non mangia bocciol di rosa
ma la pappa di frumento.
Sei sicuro sei protetto
e quel virusè gigante
che sia fuor o dentr’al letto
non è amico del Bramante.
E’ di casa nel convento
e l’indossa il Cardinale
con lo sconto tre per cento
ne accaparra un arsenale.
Prova prova il Bungarello
va dal mini all’extra large
e t’omaggiano d’ombrello
se vuoi esser “a la page”.
*marchio registrato: prende il nome dal mitico “Bunga bunga”.
Parenti serpenti
Son parenti son serpenti
e moine abbracci e baci
il coltello in mezzo ai denti
al contatto son mordaci.
E se d’oro è ipocrisia
poi di platino è l’invidia
ma ti bollan d’eresia
e ricopron di perfidia.
A Natale tutti più buoni
il ventisette l’han scordato
e saran fulmini e tuoni
e violini con l’afflato.
Ed a Pasqua in camporella
con l’agnello e la colomba
col cerone di Brighella
m’alla sera già la bomba.
Ferragosto in riva al lago
per la festa del diploma
per quell’etto d’Asiago
t’han mandato pure in coma.
Son serpenti e son parenti
e tu stacci sempre al largo
hanno all’arco bei fendenti
non son mica il cane Argo.
Nonostante la dipartita del nano malefico c’è ancora chi lo osanna…
Berluschini medi
Lavoravano alla Standa
con la figlia e la nipote
a Natale la mutanda
ed un bacio sulle gote.
Il buffet con le tartine
con un fiume di spumante
i condoni a decine
e poi far il sacripante.
I soldini nel cantone
Cayman e Lussemburgo
conoscenze al Cupolone
tette grosse dal chirurgo.
La corsia preferenziale
in Provincia o Regione
con il grugno da maiale
o esentarsi da prigione.
Dagli amici di Maria
certe cene nel villone
crocerossa in corsia
cameriera da Peppone.
Ballerine sopra i cubi
i servizi nel lettone
e per chi avesse dubbi
coca a fiumi e libagione.
Berluschini sono medi
ben colpiti dall’ipnosi
e l’orgoglio sotto i piedi
la colonna con lordosi.
Il pensiero bambino
Pensiero bambino
pensiero d’amore
pensiero divino
pensiero del cuore.
Sguardo innocente
sorriso di pace
alba splendente
carezza ferace.
Motore del mondo
rispetto di vita
un gran girotondo
dolcezza infinita.
Abbatte frontiere
pensier laterale
speranze foriere
pensiero morale.
Maserati blindate da 200 mila euro, colf arcimilionarie e tanto altro per le…
Stellette d’oro
Blitzkrieg o guerra d’usura
or non più una sciagura
noi c’abbaglian le stellette
che son d’oro con lucette.
Le badanti milionarie
hanno cura della carie
Maserati blindo e blu
della Patria gran gurù.
Colonnelli e Generali
con le firme agli stivali
e la dropè di Versace
nella guerra nella pace.
Dependance e grossa villa
per gli attor di camarilla
ai Parioli all’insaputa
ma levrieri una muta.
Se son d’oro le stellette
poi non mancan le starlette
e i monili a tonnellate
per le amiche del magnate.
C’è l’Ignazio sempre prono
che gli lucida anche il trono
per terrore d’un colpetto
a uno Stato…scendiletto.
Pare che certi studi televisivi erano un luogo di spaccio di droga.
Rete coca
Era bianca ed era pura
un bigiù della natura
negli studi del caimano
a portata d’una mano.
La sniffavano gli amici
bei tamarri belle attrici
conduttori logorroici
prossimo tiro ore dodici.
E ti chiedi perché Belen
poi ti suona anche Chopin
Barbarella e De Filippi
poi ti sembrano degli hippy.
Per narici più esigenti
costa solo quattro argenti
e col pusher parlamentare
sconto consorzio alimentare.
Negli studi di Cologno
si viveva quasi un sogno
tiggiquattro mattino cinque
e benvenuto a chi delinque.
Studio Aperto coi suoi nudi
che sul vero mette scudi
e se Banfi ha la versione
sorci verdi in promozione.
Era bianca ed era pura
per seguaci d’incultura
e s’esponi il decolté
giusto premio da Silvio Re.
Tragedie mediterranee
Era Grecia ed era Magna
era culla e la cuccagna
colonne doriche capitelli
Partenone e Colonnelli.
C’era Ulisse c’era Omero
Garibaldi ed il Cafiero
c’era Socrate e Platone
Leonardo ed il Bordone.
Mare blu e faraglioni
e le scorie nei fustoni
e c’è Malta e c’è Creta
c’è ricotta e c’è la feta.
Rei tiranni ed oligarchi
e lo Ionio ed i monarchi
conti in rosso con lo spread
c’era Onassis e Club Med.
Una penisola Peloponneso
bei corrotti qualche Creso
case bianche coste e dirupi
vecchi muli e grassi lupi.
Socialisti solo a digiuno
Polifemi coi Nessuno
vecchi fasti niente onore
semidei gran disonore.
Palcoscenico miseri attori
e mestizia dentro i cuori
tuoni fulmini anche Zeus
molto machina poco deus.
E’ tragedia fine funesta
e chi esalta certe gesta
Mediterraneo storia del mondo
giorni infausti allo sprofondo.
“Non c’è crisi, i ristoranti sono pieni, gli aerei sono pieni…” parola del
Nano di Arcore.
E allora stasera tutti al ristorante*…
Dal Nano
E stasera tutti dal Nano
c’è la festa del fagiano
alla brace o in casseruola
in salmì o pizzaiola.
C’è il cuoco ch’è di Foggia
e impartisce dalla loggia
cameriere in perizoma
per dettagli in via Poma.
Lap dance li nel retro
il salame solo a metro
ballerine dal Marocco
che sollazzano quel brocco.
La minestra a pranzo e cena
trippa al sugo con maizena
ubriacate di barolo
salsa dolce al cetriolo.
Polli sol d’allevamento
convitati dal convento
vacche grasse ed agnellini
per gli amici del Ghedini.
Su venite qui dal Nano
cavaliere tanto umano
lui v’aspetta sulla porta
che di celie…una sporta!
*Sta per aprire una catena di ristoranti su “consiglio” di zio Totò e zio
Bernardo…
Sappiamo da trent’anni che il simbolo è il biscione…ma c’è voluto il
“Financial Times”
a ricordarcelo: “In nome di Dio e dell’Italia, lascia questo paese”, mi ricorda…
L’ultimo esorcismo
In nome di Dio in nome di Dio
vai un po’ dove so io
c’è una bolgia solo per te
con l’Amanda e zio Michè.
In nome di Dio in nome di Dio
vai su e giù per il pendio
c’è l’amico tal kossiga
oh per Bacco quanta sfiga!
In nome di Dio in nome di Dio
ma non senti che fruscio?
tanta gente che t’aspetta
sfilatin salam Beretta.
In nome di Dio in nome di Dio
fallo pur anche con brio
porta i servi e le donnine
i Neroni e le agrippine.
In nome di Dio in nome di Dio
dalle stanche ceneri oh tu rio
venditor di miasma e fumo
ma che lotti come un sumo.
In nome di Dio in nome di Dio
di Don Bosco e di San Pio
torna agli inferi e nell’Averno
per mille anni nel fuoco eterno.
Arriverà un litro di benzina a costare quanto un grammo di…
Oro
Oh per Diana e per gli schiavi
che indolenti e che ignavi
questa è roba da magnate
e alla pompa son legnate.
Il benzinaio è li solerte
e ogni pieno son saette
bilancin da gioielliere
ma t’omaggia di tagliere.
C’è la tassa e c’è l’accisa
per la Torre che sta a Pisa
per il Belice e i terremoti
per il ras che porta i voti.
Per la prima guerra punica
per il prete con la tunica
per friulani e per irpini
per le mamme dei gattini.
Il gasolio ha preso il volo
e t’affoghi con il bolo
la benzina ha fatto il balzo
e cammini anche scalzo.
Dan la colpa allo sceicco
ed ai libri di Baricco
al dittator che non s’arrende
al “barbun” che vilipende.
Per un litro d’oro nero
or ti cedo anche il maniero
e se mi fai anche lo sconto
t’elargisco il Metaponto.
Mentre l’Italia è in procinto di affondare il ministro dell’economia che fa?
Va…
Alla sagra del tortello
Alla sagra del tortello
c’è un ministro picchiatello
il tortello è con la zucca
ed i conti lui li trucca
e li trucca prima e poscia
poi si sa che ha l’erre moscia
in Europa è uno zimbello
trotta trotta il somarello
c’è li festa e c’è li sagra
c’è li forse tanto viagra
e il sultan dell’olgettina
fece li una capatina
c’è l’Umberto con il Trota
sul carroccio zucca vuota
sei “barbun” di bassa lega
che si sa poi fanno bega
son leghisti e son “lumbard”
ma a me sembrano boiard
dall’aspetto un po’ vichingo
la parlata come un gringo
e l’Italia cola a picco
ma c’è li piatto ricco
e viva viva il gran tortello
m’anche anche il Masaniello.
Foschi orizzonti (Profezia)
Venne Monti il Professore
grassi ventri che terrore!
e le lobbies e i potentati
si nascoseser li dai frati!
E battevano anche i denti
parassiti e i lor parenti
e i ministri conviviali
affilavano gli strali.
Carrozzoni spargi fango
non rientravano nel rango
e i Sallusti Feltri e Porro?
“l’impostura non aborro”!
E partì il toto-ministro
per la casta fu un sinistro
il Gabibbo all’istruzione
non pareva la soluzione.
Fabio e Mingo alla cultura
gli sembrava una sciagura
Luca Abete all’ambiente
personaggio sconcludente.
Il Siffredi Re del porno
alza il PIL notte e giorno
ma qualcuno pose il veto
e i leghisti anche un peto.
E così Professor Monti
vide foschi gli orizzonti
il Titanic lasciò nei ghiacci
alla mercè di sei pagliacci.
Il giornale tedesco “Welt” afferma che la chiesa cattolica tedesca
pubblica riviste pornografiche.
Secca smentita di “Weltbild”, giornale dei vescovi tedeschi: “sono solo
erotici”!...
Playchurch
Questo porno è sol passione
disse un giorno il cardinale
e il “tedesco” un gran magone
se una copia su non sale.
Concorrenza a Playboy
poi tuonò il vescovato
chi si fa gli affari suoi
non l’han mai tollerato.
Concorrenza anche a “Le Ore”
perché lor sono perfetti
mille copie anche al priore
che istruisce i pargoletti.
E le strade del Signore
poi si sa sono infinite
se persin nel Sacro Cuore
hanno immagini ‘si ardite.
E domenica andando a messa
anche il prete tardi arriva
ha da far con un’ossessa
di “Playchurch” lui non si priva.
Manca sol che poi diventi
una casa un poco chiusa
e Lucifero ha li gli armenti
con l’oboe e la cornamusa.
Missiva
Non c’è pace né giustizia
non c’è orgoglio e dignità
qui c’ abbonda la nequizia
e trionfante immoralità.
Siamo soli nell’universo
rotolando all’infinito
siamo coccio ben sommerso
siamo un punto indefinito.
Paladini d’un mondo oppresso
ed i bindoli imperversano
una logica senza il nesso
e peones che malversano.
Rare tracce di coerenza
barche vuote alla deriva
rare tracce di coscienza
con nel sacco solo piva.
Anche i sogni si son spenti
luce fioca all’orizzonte
urla rotte contro i venti
e burrasca giù dal monte.
Violenza gratuita
Il vespon a notte fonda
dell’horrorè la maitresse
forza bruta d’anaconda
ci ricarica…di stress!
Fra i plastik e i min-zoo-lin
Stige di sangue quotidiano
e nei bar e nei mercatin
l’ira scorre piano piano.
Gente torva sorrisi rari
topi in gabbie sovraffollate
tempi bui tempi amari
se li sfiori…che bordate!
La violenza è come droga
in società certo malata
ogni anima qui v’affoga
e non serve una virata.
E al semaforo è catarsi
con quel vaffa liberatorio
bei pensieri qui son arsi
aria mesta da obitorio.
E si gode del dittatore
con il buco dritto in testa
e la lacrima ed il dolore
qui ci sembra sia una festa.
E le stragi democratiche
specie quelle sui civili
son carine son simpatiche
e sghignazzi giù a barili.
L’elettrodomestico sempre li
col suo bel telecomando
così immondo da rabbrividir
cattivo maestro cattivo educando.
Pare che sarà sancita, dopo anni di timidezza, la “Santa Alleanza” tra PD e
PDL.
Come potrà salvare l’Italia chi l’ha distrutta?
Chiedo ufficialmente alla Germania di invaderci!
Orsù venite
Orsù venite oh voi Teutoni
con i carri e con i droni
e occupate il Parlamento
selva oscura da spavento!
Orsù venite con la bandiera
val bene anche di Baviera
portate qui la birra in massi
lanciate alfin su quei smargiassi!
Orsù venite da Brandeburgo
c’è qui bisogno d’uno spurgo
anche i prussiani ed un Lutero
stanziate qui le truppe e impero!
Orsù venite oh voi Cavalieri
Portaspada e sempre fieri
spargete pace all’Augusta
e sui serpenti la mangusta.
Orsù venite da Magonza
qui c’è casta sempre sbronza
e se occorre per sette anni
ardete cosca dei tiranni.
Orsù venite con Valchiria
e fate un salto anche in Siria
accompagnateli nel Walhalla
poche stelle e molta stalla.
Orsù venite Sassoni e Duchi
schiacciate forte i mammaluchi
più che un Paese ormai una bolgia
un bastimento abbiam di Gorgia.
Filastrocca del Papello
Che sarà questo Papello
vince un premio chi lo sa
forse zio di uno zimbello
che strimpella qua e la.
Sarà padre di due bombe
perché Giulio in pensione
minacciava un’ecatombe
non sol lui era il padrone.
Forse figlio d’un pastrocchio
e in Trinacria fece un patto
ben accolto sopra un cocchio
e diffidente come un gatto.
Nonno saggio e premuroso
dall’America lui sbarcò
con due saggi del Lombroso
quatto quatto s’insinuò.
Fece un balzo nel Palazzo
e vi piazzò anche le tende
dei tromboni fece un mazzo
…via con laute prebende.
Oggi è Re della Nazione
col contorno dell’orpello
scolaretto è del Critone
e lunga vita al gran Papello.
Devo ammettere che il più grande statista degli ultimi 150 anni (sic!) ha
mantenuto le promesse.
Nel 1993 disse che avrebbe reso ricco il Paese come le sue aziende, peccato che
stavano per fallire.
2011, l’Italia sull’orlo del fallimento: missione compiuta!
Bidonsilvio
Era mago forse il Messia
ma Cavalier dell’idiozia
belin garofano scarlatto
sopra i tetti come il gatto.
Moda buffa molto trash
sui peones solo il cash
prossima tappa Bidonville
con bagasce e le pupille.
Paladino della macchia
odia Bindi perch’è racchia
la suburra è il suo regno
e ci mise tanto impegno…
Diabolìk dello stivale
Principìn del carnevale
vuoto a perder della nazione
sette nani in processione.
C’è palazzo che l’aspetta
rendiconto con manetta
e negracci in fila indiana
col bavaglio e la bandana.
Cesarin gran protettore
con l’unguento dell’untore
per taluni solo un Nerone
con la cetra ed…il bidone.
Società egoista ed ingorda: Alessandro Del Piero “scaricato” dalla Juventus
dopo vent’anni di professionalità al servizio della famiglia Agnelli!
Pinturicchio (la ballata del campione)
Pinturicchio corre e va
su quel grande prato verde
l’Avvocato è sempre la
e la Zebra più non perde.
E’ la storia d’un campione
col pennello agli scarpini
quanti calci ad un pallone
una stella per sopraffini.
Quattro lustri di splendore
dalle Alpi in cima al mondo
per una maglia e per l’onore
e per l’amore dal profondo.
Sempre il dieci sul groppone
e via veloce come il vento
e centomila col bandierone
che s’incantan al suo talento.
E da Padova fin su la Mole
tutto un popol che lo ama
e non servon più parole
per descriver la sua fama.
Pinturicchio corre e va
per un goal ed un boato
e mai nessun lo scorderà
o…forse l’hanno già scordato…
P.S.: io non sono tifoso di nessuna squadra ma… certe cose fanno male!
Signorina al disco-bar
Signorina al disco-bar
e i suoi occhi son faville
la sua bocca fa sognar
ed il cuor che corre a mille.
Vestitino rosso amore
le treccine da bambina
e nell’aria buon sapore
sei sublime sei divina.
Chi s’incanta al tuo sorriso
chi al corpo da modella
c’è chi mira il tuo bel viso
chi ti sogna s’una stella.
Accarezzo le tue mani
son corolle di bel fiore
tu mi dici che mi ami
dolce suono nel mio cuore.
Signorina al disco-bar
nel convito di Cupìdo
il suo charme che fa vibrar
m’appetisce di libido.
La pollitica
E’ un’arte assai genuina
s’interessa di noi tutti
dal polletto alla gallina
passando poi per certi rutti.
Nel pollaio c’è la ressa
tanti galli che s’azzuffano
ogni tanto vanno a messa
per passione dopo sbruffano.
Il viandante sullo stradone
si ferma lieto poi a sbirciare
mestier avicolo che passione
sempre immobile a guardare.
La pollitica è arte antica
in quel di Grecia nata nobile
taluni affetti da morbo pica
ma se ti giri diventa ignobile.
Non si mangia non si beve
ma t’entra dentro con vigore
sembra soffice come neve
ma distrugge anche l’amore.
C’è chi poi di lei ha paura
e preferisce delegare
ma quando passa la sventura
saran pronti ad imprecare?
Il pollitico è un tipo furbo
ha studiato da demagogo
sotto i piedi ha messo il turbo
su chi scalcia è pronto il giogo.
(Il problema è, gentilissima Sandra Greggio, che se non ti interessi di
politica, la politica si interessa di te. Ad esempio sapevi che per
ricongiungere i contributi previdenziali devi versare centinaia di euro
all’INPS? Legge del 2010)
Cannes il G20 Sarkozy Merkel Obama e…
Vieni avanti cretino!
Vieni avanti gran cretino
che ti diamo un aiutino
quattro o cinque gli ispettori
da Bruxelles e viciniori.
Li mandiamo sol maschiacci
e speriam che non li cacci
niente donne di sicuro
ti sappiam losco figuro.
Non vogliam più barzellette
Scilipoti e le trombette
niente Razzi e Pisacane
conti in rosso e le panzane.
D’ora in poi lo scolaretto
che fa il compito perfetto
e per niente far capricci
tu che in casa hai feticci.
D’ora in poi a letto presto
tu che pensi anche all’incesto
e poi dormi in riunione
ma non sei un pigmalione.
Vieni avanti gran cretino
che t’aspetta bel frustino
e le orecchie da mercante
ma non far il sacripante.
Internaucondria
Notti insonni a elucubrar
se sia fegato o intestino
quello che ti fa tremar
se ti scoli fiascon di vino.
E le ossa sembran cotte
se poi superi i quaranta
ma tu cerchi nozion dotte
su quei siti all’acqua santa.
C’è una sfilza di luminari
che attendon proprio te
cos’in alto come quasari
se gli chiedi si fanno in tre.
Se tuo cuor fa il ballerino
per quell’ansia da prestazione
c’è l’elisir all’olio di pino
ed in quel posto…un’unzione.
Per i guai un po’ più seri
c’è il veleno dei serpenti
ma non bastano i tuoi averi
neanche quelli dei parenti.
Quel che serve è una tisana
goccin di ricino e di finocchio
ma già…sei sordo come campana
tu che credi anche al malocchio…
Autunno
Natura si spoglia e cede i colori
nell’aria vivace tristezza nei cuori
un sole pigro laggiù all’orizzonte
nebbie foriere che calan dal monte.
Stormi d’uccelli burrasca nell’aria
volteggia la gazza nera e solitaria
nel borgo si spande fragranza di mosto
e qualcun già rimpiange i bagni d’agosto.
Il ciel si riempie di bianco cotone
sui volti si legge la noia e il magone
ed Eolo scompiglia alle donne i capelli
mamme premurose sui pargoli i cappelli.
Castagne e buon vino allietan serate
che fanno scordar le uggiose giornate
la mente ritorna sul mare e la schiuma
ma dietro la porta in agguato è la bruma.
Sic semper tirannis
Così sempre i tiranni
disse un giorno il Re buffone
e chissà se mesi o anni…
toccherà ugual taglione.
Così passa gloria del mondo
e pensava a quell’amico
ch’è venuto allo sprofondo
ammazzato* in quel vico.
E pensava al Giunio Marco
che infilzò il Giulio Gaio
proprio li in fondo al varco
ammantato dentro un saio.
Pensierino anche a Benito
che giaceva a testa in giù
come lui grand’impunito
con la claque e i suoi zulù.
Rimembrava anche il rumeno
con la casa tutta d’oro
che spariva in un baleno…
come lui sembrava un toro.
Così sempre i tiranni
che si credono immortali
Dio Priapo o Dongiovanni
degna fin dei…criminali.
*da vivo avrebbe potuto smascherare certi stati canaglia come Stati Uniti,
Inghilterra, Italia
che hanno sempre fatto affari con lui.
Solidarietà agli alluvionati delle Cinque Terre e della Lunigiana. Cordoglio
per le vittime.
Il tour del ministronzo
C’era tanto tanto fango
donne e vecchi col badile
un ministro simil orango
e una squadra baciapile.
Eran li in pompa magna
con gorilla ed auto blu
c’era anche grossa cagna
sei tromboni e il putipù.
Ma alla vista dei papponi
gente esclama “che vergogna”
e gli schizzi sui pantaloni
…eran sudici a mò di fogna.
E poi i fondi per il dissesto
li han giocati in qualche bisca
m’era buio buio pesto
…è rimasta sol la lisca!
E sui media un po’ di regime
solo un piccolo trafiletto
lo sfrontato non si redime
poi gli serve da siparietto…
Cinque Terre e Lunigiana
infangate dal ministronzo
adoratore d’una bandana
e una faccia…tosta bronzo.
Roma 27 ottobre 2011: ressa per entrare in un negozio di elettronica.
Shopology
Spingi spingi giovanotto
sennò scappa il casalingo
facci pure un sessantotto
e se entri… ecco il bingo!
Micro onde e tostapane
han lo sconto trentatrè
son leggeri son diafane
un cadeau per zia Fefè.
L’hi-techè ricercato
dall’infante ch’è evoluto
e il nonnino emancipato
beve i giga con l’imbuto.
La follia è una virtù
e Steve Jobs l’aveva detto
ma per questa gioventù
sembra un gioco maledetto.
E l’acquisto è quasi morbo
t’entra dentro è compulsivo
ma sei sordo e pure orbo
e la pozion è palliativo.
Omologata e senza valori
civiltà appesa a un filo
microcip ormai nei cuori
da buttare in mezzo al Nilo.
(“Il vero fascismo è il potere della civiltà dei consumi che sta distruggendo
l’Italia” P.P. Pasolini)
Da un licenzioso cosa ci si poteva aspettare, se non norme per i
licenziamenti facili?
La letterina
Come goffi scolaretti
stan scrivendo letterina
son vetusti son provetti
e la mamma…è ballerina!
C’è chi lecca il francobollo
chi è un mago delle lingue
chi cervello messo ammollo
chi un corpo pingue pingue.
Hanno un’anima repellente
e somigliano a dei clown
nella testa un bel niente
e il Q.I. di James Brown.
C’era scritto che chi lavora
puoi mandar al creator
con due euri per ora
puoi pagar il monsignor.
Hanno messo tanto impegno
quasi un’ora o forse meno
predator senza ritegno
del teatrino più osceno.
L’industrialotto fu contento
un po’ meno i sindacati
e da Palermo fino a Cento
una massa d’indignati.
Vecchia Europa che sghignazza
di quei ciuchi o asinelli
poco umani …brutta razza
da cucinare sui fornelli.
Se c’è uno da licenziar
è ‘sta cosca d’incapaci
col sangue altrui san che far
bestie carnivore or rapaci.
Ridi buffone ridi pagliaccio
Ridi buffone in questo teatrino
vesti la giubba da vecchio istrione
ami le coccole come un bambino
di te più sudicio è solo il moscone.
Ridi pagliaccio in questo deserto
anime perse in cerca d’aiuti
libera caccia in mare aperto
echi stonati d’antichi liuti.
Ridi buffone ebete ciocco
con la tua pletora di ciuchi e lacchè
nel palazzone esalti lo gnocco
e la banana cotta e flambé.
Ridi pagliaccio maschera immonda
in questo circo di bestie domate
scioglie il cerone sangue che gronda
da mezzo mondo importi patate.
Un’idea meravigliosa: per acquistare credibilità in Europa…mandiamo i
“Teletubbies”…
faranno meno ridere di altri…
Pupazzi
Nell’Europa dei banchieri
dell’Anghèla e dei Sarkò
sono mesti anche i pensieri
ma per svago…c’è il Totò.
E gli attori dell’Unione
non gradiscon il pupazzo
perché porta sol buglione
e ogni tanto spara un razzo.
Teletubbies o anche Baz
li sarebber ben accetti
Fichi d’India oppur le Bratz
hanno in testa bei progetti.
E da Zelig il cabaret
quattro comici surreali
e bottiglie di Cabernet
e vedrai che bei regali!
Si può mandar anche Belen
coi suoi video proprio hard
che con pepe de la Cayen
ci rimpingua Master card.
Nell’Europa dei banchieri
c’è pupazzo che scorrazza
e non c’è da esser fieri
se sul popolo… biscazza!
Mani
Mani callose mani di fata
mani che sbucciano una patata
mani vogliose ma d’onanismo
mani e frustino un po’ di sadismo.
Mani odorose ma di cipolle
mani vetuste mani con bolle
mani carine un po’ delicate
mani d’odori nelle insalate.
Mani d’argento mani dorate
mani che girano certe frittate
mani impazienti di mille carezze
ma che cuciono toppe e le pezze.
Mani di ladri agli irti Colli
mani di furbi e mai satolli
mani che toccano solo per noia
mani pulite a mò di gran boia.
Mani sporcate da sangue innocente
mani che opprimono povera gente
mani che ammassano certe mazzette
mani che sfruttano certe negrette.
Mani che alzano un tricolore
mani che credono ancora all’amore
mani che sventolano bandiera bianca
mani che il cuore certo gli manca.
Mani assassine che affollan talk-show
mani che in pasta di più non si può
mani ch’è ora di farla finita
mani che scrutano all’alba la vita.
Vorrei essere
Vorrei essere farfalla
per volar su ogni fiore
rosa rossa rosa gialla
riposarmi sul tuo cuore.
Vorrei esser usignolo
addolcirti di melodia
e librarmi col mio volo
per amarti alla follia.
Vorrei esser aquilotto
volteggiar nel cielo blu
tracciar linee di Giotto
e pensar che ci sei tu.
Vorrei esser angelo alato
tuo amante tuo custode
per cambiar la sorte il fato
tu mia musa dieci e lode.
Scende la pioggia (annunciata) su…
Roma caput mundi
Non è donna l’alemanno
ma si dice faccia danno
nelle buche e le cunette
ci si schiantan biciclette.
Nelle strade degli antichi
li ci crescon pure i fichi
e se sei uno sbadato
rischi d’esser impalato.
E’ contento il carrozziere
che ringrazia le fioriere
il meccanico ch’è a spasso
genuflette su quel masso.
E se piove poi a dirotto
rischi d’esser pure cotto
e i tombin son così sporchi
che si schifan pure gli orchi.
E i san Rutelli e Veltroni
han “mangiato” li lampioni
nelle feste e notti bianche
…poi sapessi che palanche!
Non è scemo l’alemanno
non c’è trucco non c’è inganno
quei parenti un po’ fascisti
sò affamati…poveri cristi!
E se Roma è caput mundi
or si canta il de profundi
un coacervo di gran matti
e nun c’è trippa pe li gatti.
Angiolina
Grandi labbra ben carnose
con quell’aria scanzonata
signorina mille pose
e beato chi l’ha amata.
Dieci le mise fino a sera
lo stivale bianco assai
la vocin di capinera
se l’incontri capirai…
Gran golosa di brioche
alla crema di limon
abbronzate son le cosc
certe sere che chiffon!
E su e giù per la collina
con la “Corsa” nero moda
quasi quaranta e ragazzina
quant’è sexy quant’è soda.
Ma al sabato è pantera
e gli occhiali son fumè
e le zinne proprio a pera
ti vien voglia di dansèr.
Corri corri bell’Angiolina
c’è qualcuno che t’aspetta
e or starà con l’acquolina
tu alter ego di Bernadetta.
Pazienti (anche troppo!)
Se ci fosse ancora Omero
qui da noi avrebbe pace
a raccontar a dire il vero
d’una penisola predace.
I malati al par d’Ulisse
stan vivendo un’odissea
e certun un giorno disse
che trapassarè panacea.
E da Bolzano a Siracusa
tutt’un popolo in attesa
chi ha potere certo abusa
e vacanze in quel di Stresa.
Per le zinne e pure i reni
ci vuol annetto o anche più
nosocomi son così pieni
ch’entri bianco ed esci blu.
Per il gesso ed il polpaccio
forse un mese ti basterà
m’a me sembra un canovaccio
che ti porta all’aldilà.
Se uno svizzero o svedese
qui osasse metter piede
fuggirebbe al primo mese
pur avendo tanta fede.
Noi italiani siam pazienti
m’anche un poco fessacchiotti
sempre ligi e deferenti
a quella banda dei bassotti.
Gente di malavit(ola)
Con la giacca e la cravatta
quattro o cinque guardaspalle
lo spinello nella patta
e terror di “Fiamme Gialle”.
Non han coppole e lupare
ma preziose ventiquattrore
nelle banche san che fare
per scambiar qualche favore.
Auto blu e pur blindate
e via veloci come un razzo
affabulator di spacconate
dell’appalto giusto un mazzo.
In un bunker star rinchiusi
con i Walter e i tarantini
e raccontar ch’è sol refuso
se in tasca ha dei pizzini…
Una vita assai ansiosa
fra le toghe rosse e ingiuste
al malaffar esser in sposa
insaziabili come locuste.
Esser pronti a prender volo
per Hammamet o Panamà
con le amanti oppur da solo
sol importante è latitar.
Tipologia
C’è chi nasce grande uomo
qualche altro uomo grande
c’è chi nasce un galantuomo
chi v’appresso alle mutande.
C’è chi ha codice morale
altri onore e dignità
chi rifugge ogni male
ch’in recinto se ne sta.
C’è chi ha nulla da temere
e la Legge assai rispetta
chi va sulle ciminiere
non per fare la civetta….
C’è chi è allergico al Diritto
garantista a fasi alterne
chi dal giudice sta zitto
ma poi arma le giberne.
C’è chi sogna un’utopia
chi un mondo un po’ diverso
chi a quintali l’apatia
e chi è uomo a tempo perso…
Carmine Crocco: Generale dei briganti
Lo chiamavan Generale
Generale dei briganti
e lottava per l’ideale
con i suoi tremila fanti.
Il Savoia è un criminale
stuprator senza ritegno
nero angelo del male
e degl’inferi è lui degno.
E sui monti e sui dirupi
spirito libero come l’aria
per compagno solo i lupi
anima eterea e temeraria.
Vento forte e impetuoso
è il viver di ciò che s’ama
un sentier ch’è luminoso
da seguir quando si brama.
Libertà non è cambiar padrone
non è parola astratta e vuota
non è una sporca rivoluzione
non è librarsi ad alta quota.
Libertàè il possesso forte
fin dal profondo del tuo Io
sfidando alfin anche la morte
la malasorte e anche Dio.
Lo chiamavan Generale
e abbasso il Savoiardo
una vita assai speciale
con la grinta di leopardo.
I numeri del millantatore
Ieri otto domani nove
su Nicole il crocefisso
son reuccio delle alcove
ma non certo stoccafisso.
Venti anche se son stanco
venticinque appena sveglio
son tremendo non arranco
posso far sicuro meglio.
Trentatré dal mio dottore
quarantuno se son sbronzo
qualcun’anche di colore
e poi prego Sant’Oronzo.
Cinquantanove nel macello
sessantadue e dopo basta
di soprannome faccio orpello
perlomeno nella casta.
Settantasei tutte col tanga
ottantacinque sul Pirellone
per eccitarmi guardo i manga
tengo a freno il…pisellone.
Da alcune intercettazioni telefoniche emerge che Walter Lavitola e Mister
B. parlassero di rivoluzioni, occupazioni del palazzo di giustizia di Milano,
che il Parlamento non conta nulla, che il popolo non conta un c…, che
“Repubblica” va chiuso… Dopo i black block…
Il black tap (l’eversivo)
La patonza che passione
disse un giorno Mister B.
ma or si sa ch’è eversione
è il suo sogno da esaudir.
La sua indole è cosacca
m’anche molto coreano
ma si dice che a Sciacca
abbia un sosia pure nano.
Ladri di Stato faccendieri
belle cocotte d’ogni dove
sempre li nei suoi pensieri
ma soprattutto nelle alcove.
Su giornali non di regime
vuole mettere il bavaglio
ha un debole per il crime
chi disturba? ecco il maglio.
Black tap grand’eversivo
col terrore delle manette
la carriera come un Divo
e i Piemme? taglia a fette.
Un po’ black un pò block
di sicuro è certo un tap
paga cash con timbro doc
i suoi servi? la road map.
Roma, 15 ottobre 2011, ore 15, entrano in azione…
I distrattori di massa ovvero…(s)fascisti
Pronta sveglia ore otto
per ricever le consegne
residuati del sessantotto
con le figlie sempre pregne.
Lauto pranzo al ministero
rosso sangue le bistecche
per sottofondo c’è Bolero
e per frutta prugne secche.
Ed avuti cappucci e caschi
n’incamminaron nel corteo
su certuni c’eran baschi
su altri i lacci da rodeo.
E su Roma fuoco e fiamme
ed il gendarme era impietrito
sembrava proprio bailamme
ed i Servizi…sempre un mito!
Fascistello entra in azione
per coprire le magagne
d’una sciocca e ria nazione
d’ominicchi lupi e cagne.
E li chiaman blocchi neri
m’al servizio dei corrotti
di cui certo vanno fieri…
sempre ligi a certi motti.*
*Fascisti
Le scuole italiane cadono a pezzi, letteralmente.
Metà degli edifici non ha neanche il certificato di agibilità.
Fascio e sfascio
Ci son topi e pantegane
ciuchi capre e bestioni
pulci e menti poco sane
nella Scuola dei baroni.
La mattina ti alzi felice
pensi sia buona giornata
ma t’arriva una cornice
e pronto testa suturata.
Il solaio con la pignatta
poi t’impolvera i capelli
e le schegge sulla patta
sò affilate come coltelli.
E si vive poi nel terrore
che la terra tremi ancora
oh per vinci che squallore
qui va tutto alla malora.
E lo sfascio è evidente
tutt’i fondi al privato
e al pubblico poi niente
quanti amici nel Papato…!
Deca-dance
Da Pachino a Malpens
qui si balla deca-dance
dal Trentino a Siracusa
la matassa assai astrusa.
Quattro salti in discoteca
a ballar con bella ceca
lo spinello e l’ orecchino
frizz life col gingerino.
Grande suv grande rata
a pranzo porro in frittata
se ti compri lo spidèr
strusci muso proprio a ter.
Allo stadio con accendino
c’è rock star…ma poverino
il biglietto dai bagarini
al discount contar bollini.
A pregar solo domenica
e ti becchi pur la predica
ma sotto quell’ abito talare
c’è un fringuello lascia stare…
Deca-dance lo balla il Maya
sulla cima sulla playa
poi il ganzo crapulone
e l’italico credulone.
Lo balla il dandy e il gagà
caval vanesio sua maestà
chirurgo estetico silicone
grandi labbra da gommone.
In palestra fai tartaruga
magri a mò di gross’acciuga
per poi spiar la bella mora
che però fa cento all’ora….
Mega schermo centouno
in attesa del tiggiuno
e programmini da sgomento
cosce lunghe zero talento.
Deca-dance ballo epocale
lo balla pure il Generale
il Colonnello e il Capitano
tutt’in fila dal grande Nano.
Un sindacato di polizia dichiara di voler testare i nuovi lacrimogeni in
dotazione direttamente da dove li mandano cio è il Parlamento.
Finalmente una “manovra” azzeccata.
Principio attivo: attivo
C’è un prodotto innovativo
che qualcuno vuol testare
è un principio molto attivo
che non fa sol lacrimare.
Lui t’intossica e stordisce
ti manda forse al creatore
o a vegetal ti regredisce
ma con zelo e con amore.
E ci sta poi un posticino
ch’è adatto a quello scopo
primo in lista il Pomicino
a far da cavia come un topo.
Se finanche il poliziotto
ha un’idea meravigliosa
li porteremo un manicotto
crisantemo e una mimosa.
Ma temo che i grossi ciuchi
stian proprio per scappare
lor si credon conti e duchi
di quest’osceno lupanare.
E sulle mogli e sulle amanti
che sguazzavan nel porcile
lacrimogeni con gli idranti
…non siam mica baciapile.
Un ex comunista (ma in effetti non lo è mai stato) alla corte del Papa.
Il Vice-Conte Max
Gran collana e medaglione
per il Vice-Conte Max
lui in testa ha buglione
e col clero ha fatto pax.
Nobil uomo ma in livrea
con la banca ed il barcone
e se c’è l’alta marea
con Re Silvio pomicione.
E lassù nelle alte sfere
è salito a far gradasso
non più cacio con le pere
ma un vitellone grasso.
Era stanco degli Ulivi
delle Quercie e Margherite
falce martello e palliativi
e ora ammassa le pepite.
Viva viva il Vice-Conte
ben vestito con il frac
da Bolzano fino a Bronte
che sviolina come Bach.
La Padania e la Terronia
Ed il Trota con gran cura
in Padania fece un Giro
lui ch’è mostro di cultura
edè sveglio come un ghiro.
Li ai blocchi di partenza
alzò gaio la banderuola
lui che…la Resistenza
è diplomarsi poi a scuola.
E bei verbi e congiuntivi
sparò forte sui ciclisti
e tagliati infin gli arrivi
li ci voller gli analisti.
Le bandiere ch’eran rosse
le agitavano frementi
sui padani…che percosse!
ci mancavano i fendenti.
La Padania è un’invenzione
per contentar Popolo bue
si dice anche che il Giulione
la decretò insieme a…Due (P).
Come se la grande Terronia
partecipasse ad un mondiale
e con trafficanti di Macedonia
giocasse poi la semi-finale.
Vabbè che regna demagogia
ma non guasta un po’ di tatto
quant’è sporca l’alchimia
in questo mondo super matto.
Turismo sessuale a spese della scuola pubblica. Due dirigenti (un uomo e
una donna) arrestati.
School…of sex in the world
Com’è bello far l’amore
dal Brasile all’Ungheria
con capatina a Singapore
e perché no…a Samaria.
Oggi tanto va di moda
far il turismo sessuale
alla frontiera c’è la coda
è un istinto animale.
Tante offerte in brochure
la minorenne ed il transex
e dalla finta pedicure
chiude un’occhio pur la Lex.
E così che finanche a scuola
che ha toccato ormai il fondo
c’è una banda un po’ mariuola
che si sollazza in tutto il mondo.
Meta preferita la Transilvania
con il fondo per handicappati
perché il preside e la Stefania
sono proprio due arrapati.
Ora l’hanno incarcerati
ma ben presto usciranno
ci son tanti diseredati…
per far festa a Capodanno.
C’è chi racconta barzellette sulle donne, chi sulle suore ecc…d’altronde
siamo il Paese
dei più grandi barzellettieri degli ultimi 150 anni. Oggi vi racconterò una
storiella.
La triste fine di un saccone
Sotto l’ombra d’un pollone
stava steso un gran saccone
e la gente che di li passava
su quel coso bivaccava.
C’era un ganzo incontinente
che giocava a far l’agente
qualcun altro di buon’ora
ci portava una signora.
Ma un bel giorno di cerone
s’è sporcato quel saccone
era un attore di consenso
ricattato e anche melenso.
L’altro di un (ir)responsabile
portò li un mezzo stabile
per contar belle sommette
che un Sultano gli porgette.
Poi ancor degli occhialini
e venti o trenta maglioncini
li nei pressi due mortai
per sparar sugli operai.
Ma poi dal bosco li vicino
cento donne col cerino
incendiarono il saccone
perché lercio e fetentone.
Favoletto: la casta e la meretrice
C’era una volta in un paesotto
una casta indisponente
lei alloggiava in un casotto
e sotto il vestito aveva niente.
In un bel giorno pieno di sole
passò di li una meretrice
aveva in mano rose e viole
era bella come un’attrice.
Ed entrambe andavano fiere
di quella loro condizione
l’una allietava le alte sfere
l’altra infliggeva frustrazione.
“Io la do a destra ed a manca
culi flaccidi ed ex compagni
si che il lavoro poi mi sfianca
ma…sapessi che guadagni!”.
“Invece io amo il sadismo
e mi sollazzo con lo scudiscio
poi ho studiato il nepotismo
e…di risate mi scompiscio”.
Ed andarono a braccetto
verso fulgido traguardo
nella mente un sol progetto
esser ligie a quel boiardo.
Guai a chiamarli delinquenti i nostri cosiddetti rappresentanti, forse è
meglio…
Gli Al Capone
Or che siamo una Chicago
in mano a tanti Al Capone
non ci vuole mica un mago
per sgrovigliar la situazione.
Si potrebbe poi far pagare
chi finor non l’ha mai fatto
fino a farlo poi schiattare
li nel sacco come un gatto.
Primi in lista i questuanti
che s’ammassan sui sagrati
di quattrin ne fanno tanti
al par dei poveri deputati.
Poi appostarsi ai cassonetti
per quei ladri di alimenti
ringhiar duro a denti stretti
e poi sai che emolumenti.
E col cappuccio alla Posta
per i mariuoli di pensione
picchiar forte senza sosta
fino a…l’estrema unzione.
Grandi geni sono al lavoro
anche su sporco lavavetro
che al semaforo fa il toro
per annientarlo col piretro.
Ed infin lo scommettitore
sul default del Bel paese
è così saggio è un dottore
che vince facile senza spese.
Settembre, feste e sagre di partito con l’aggiunta di…
Profumo di…Profumo
Quando sente odor di soldi
di banchieri e manigoldi
quel partito d’inciucioni
non vuol più sentir ragioni
e si butta dritto dritto
in quell’orgia a capofitto.
E alla festa d’Unità
più un “rosso” non ci sta
ma esperti d’abbuffate
di risotti e di grigliate
se permette anche un goccino
di Lambrusco e Vermentino.
Nel bel mezzo del convito
ecco poi spuntar un dito
era coso li…il Lett(ino)
che voleva un aiutino
e così che il Pierluigi
pensò subito a quei “grigi”…
Ma lui disse “c’è Profumo
e se vuole io l’assumo
or ci serve un’altra Banca
che potere lei c’affianca
e di lavoro e pur precari…
abbiam pieni…i calamari”.
Ma quel “rosso” dalemano
di nascosto aveva un Piano
trasformare quel partito
in barcon di primo acchito
arruolando i gran Boiari
sol però nei giorni pari.
Poi a letto calda notte
col pensiero di Consorte
d’Unipol e le scalate
e gli agganci di Segrate
e goodnight e sogni d’oro
che diman…un buon ristoro.
La Legge ai tempi del “Partito dell’amore”
Fatti poi dare la fattura
lo scontrino e ricevuta
perché qui è Legge dura
e dall’alto lei ti scruta.
Se il bimbo sangue gronda
perché vuol la caramella
dietro l’angolo la ronda
ti scudiscia dritto in cella.
E s’è fetta di salame
con le misere ciabatte
dieci tagli con le lame
e tortura con le blatte.
Ma la pena più severa
è se mangi mezzo pollo
alle cinque della sera
senz’averci messo il bollo.
Ma se sei un corruttore
un corrotto o un banchiere
c’è il Partito dell’amore
con le sue pene severe.
Se ti beccan con mazzette
o con buste e bustarelle
è reato alle ore sette
e se fondi le padelle.
Se ti pagan la casetta
e hai conti pur cifrati
preghierina a Bernadetta
che rimette i tuoi peccati.
Se col fondo terremotati
poi ci fai la statuetta
son veniali ‘sti peccati
non è mica una puzzetta…
Stai attento se sei ligio
un buonista anche probo
qui t’incastran al meriggio
e ti sfondan pure un lobo.
Stai tranquillo tu “scudato”
in paradisi… hai bei Santi
poi c’è un codice onorato
per negrieri e lestofanti.
Uno, dieci, centomila…Don Andrea Gallo
Indignato e speciale
forza dirompente
goccia in questo mare
servi Dio e la gente.
Patrimonio d’Umanità
dritto sulla tua strada
di Vangelo e Libertà
in ogni vicolo e contrada.
Fiore pungente
moderno Savonarola
cuore rosso e fervente
grande arma la parola.
Angelo anarchico contro gli “Ismi”
Davide contro Golia
affarismi egoismi fascismi
costruttori di follia.
“Indifferenza” grida il Potere
ma tu dici “Lottare”
agitarsi e non tacere
contro gli angeli del male.
Sei venuto per servire
camminare domandando
come luce all’imbrunire
l’amore ricreando.
E Fabrizio* da una stella
t’illumina il sentiero
Anarchia è la fiammella
tu apostolo del vero.
*DeAndrè, suo grande amico.
Profezie 2012 (n.3)
Ad un paese chiamato Italia
saranno messe le transenne
il Sallusti dice ch’è malia
il Minzolini…son le renne.
Il Ratzinger… Sua Santità
con sobrietà sarà vestito
per uno che predica umiltà…
solo Swaroski sarà consentito.
Saran svelati parecchi misteri
lo zio Michele era in Via Poma
Amanda Knox era ad Algeri
Ferraro ed altri in giro in Croma.
Cambierà il sistema elettorale
si chiamerà “il Picchiarellum”
decreterà un collegio arbitrale
con l’ausilio poi d’un medium.
Da oriente un mar di meduse
ma c’era Borghezio sulla riva
che non parole tanto astruse…
si suicidano in comitiva.
Tutti i ministri senza portafogli
al massimo… un portamonete
staran lontano da certi brogli
in confessione… dall’arciprete.
“Lotta all’evasione fiscale”, detto da uno accusato di frode fiscale (diritti
Mediaset)…
Paradossi
Ci vuol poco di coerenza
ed un tot di decenza
per sparare certi botti
altrimenti…che rimbrotti!
Come se il lupo silanello
fosse amico dell’agnello
o se un grosso grosso squalo
facesse poi all’altro il palo.
O sacerdote in litania
esecrasse la pedofilia
o se la Banca Vaticana
fosse un poco puritana.
E se i neo-colonialisti
fosser anche pacifisti
ed in Libia e in Irak
poi pulissero con Smac.
O se ministre e anche veline
in quel di Arcore… santarelline
e poi la Ruby e la Nicole
che li grattano cipol.
Questo pazzo pazzo mondo
sembra piatto ma l’è tondo
e questa nostra bella Italia
ieri un fiore…oggi è dalia.
“C’è qualcuno che pensa di affrontare qualsiasi male
con la forza innovatrice di uno stato liberale
che il mercato risolva da solo tutte le miserie
e che le multinazionali siano necessarie…
il tutto è falso il falso è tutto”. (Giorgio Gaber)
La marziana
Venne in terra la marziana
perché stanca di quel rosso
e vide bari con bandana
sopra il ciglio d’un gran fosso.
Il mercato è un automa
disse il guru della cricca
fa di tutto e senza soma
e di Gaia fa una chicca…
Ha dentro forza che innova
con le sue multinazionali
è una stella è supernova
che c’illumina i fondali.
Ma la bella d’altri mondi
fece un giro nel pianeta
vide miseria e bassifondi
al par di un’anacoreta.
Pensò che tutto è apparenza
e che si vive di menzogna
lo fan con tanta irriverenza…
si crede ancora alla cicogna.
Scappò poi via su Marte
stanca di quei depravati
perché qui unica arte
è quella d’esser’ insensati.
Un poeta catalettico
La porchetta e il bucatino
con tre quarti di buon vino
e l’Armando s’addormenta
nella stalla con giumenta.
Squilla squilla il tele fono
e lui sogna corona e trono
del buon Silvio il fascistello
che de borgata è il più bello.
Suona suona bel trombone
che nel cielo c’è Procione
stella a dieci anni luce
che gl’illumina il buon Duce.
Romba romba in quel di Monza
il motore e la patonza
cinquemila e più giri
ma sonnecchia come i ghiri.
Ma a Salò o li nei pressi
è entrato in catalessi
ch’è uno stato assai morboso
che colpisce il Berluscoso.
Da “celoduro” a pappamolle
Poverino il “celoduro”
ch’è caduto dal lettino
e se ieri era un canguro
oggi sembra un abbacchino.
Faceva il gesto dell’ombrello
e con bandiera lui si puliva
poi pernacchie da porcello
e quanta bava che gli usciva.
“Mai con piduista e mafioso”
disse un giorno dopo cena
ma lui si sa è un accidioso
e finì in pasto alla “balena”.
Da Gardini bel mazzetto…
per favori o non so che
di certunè il paggetto
perchè Trota è suo bebè.
Il padano lo vuol linciare
perché loda il ciarlatano
ed un progetto fallimentare
di nazione nel pantano.
Solo il gomito lui si ruppe
il Dito medio restò intatto
per incitare le sue truppe
in fin dei conti…un artefatto.
Baci…di gusto
Sento un vuoto dentro me
manca tanto il tuo sorriso
la tua gioia il tuo bel viso
i tuoi baci al caffè.
Arrivava il solleone
noi sdraiati sulla riva
come treno già partiva
il tuo bacio al melone.
Ed all’ombra di un bel pino
poi le corse li nei prati
c’eravamo tanto amati
coi tuoi baci al gelsomino.
La tua mano che mi sfiora
era dolce tua carezza
già saliva fresca brezza
il tuo bacio alla mora.
Ciel di stelle sul balcone
e qualcuno che ci spia
quant’è buono mamma mia
il tuo bacio al mascarpone.
Il gattino che miagola
noi distesi a far l’amore
mi riempiva di stupore
il tuo bacio alla fragola.
Vorrei portarti su una stella
noi due soli nell’immenso
poi d’un tratto un gusto denso
era un bacio alla nutella.
Ti sarò sempre fedele
e scoppiava la scintilla
e nell’anima una stilla
era bacio era miele.
Il Cardinale contro “l’unto del Signore”
La Crociata
“Liberiamo quel sepolcro
da dannati e licenziosi
giusto solo qualche porco
e i lacchè tendenziosi”.
“Poi puliamo il letamaio
è un tanfo che c’appesta
perché un cavallo baio
è andato fuor di testa”.
“Resuscitiamo la balena
quella bianca con la croce
rimettiamola sulla scena
enfatizzando ad alta voce”.
“E se c’è lo scandalone
basta andar dal confessore
che gli canta un sermone
cinque sei a tutte l’ore”.
Ma il “galante giocoliere”*
di mercante ha fatto orecchi
or ch’è “Santo puttaniere”**
gli buttan acqua con i secchi.
E come arabe fenici
dalle ceneri risorgeranno
per far ancora più felici
quanti gai li voteranno.
* dichiarazione di Giuliano Ferrara **dichiarazione del ministro Rotondi
Non è che i “Neutrini” sono velocissimi,è che certi personaggi sono tardivi…
Una ministra…a sua insaputa
In questa dolce decadenza
che ne sarà di colti e saggi?
di certo non benemerenza
per quello ci sono già i paggi.
E di statisti e grandi eroi
scienziati dottori e letterati?
alleveranno ciuchi e buoi
nelle cascine in mezzo ai prati.
E di De Gasperi e Togliatti
Garibaldi e anche Mazzini?
a far campagne contro i ratti
e della Standa…i volantini.
Ma la ministra a sua insaputa
che di tunnelè grande esperta
sarebbe il capo della muta
sempre li…a mente aperta.
Il suo mentore e precettore
che ha tastato sua cul…tura
la proporrà al monsignore
per programmino in natura.
Dalla Svizzera al Gran Sasso
quei neutrini superveloci
ma certe Stelle vanno a spasso
col Cavaliere…dei peoci.
Storia contemporanea: da Forza Italia a Fossa Italia
Erano giorni di “Mani Pulite”
ed un pool con la ramazza
fece esploder dinamite
s’una brutta brutta razza…
Ma gli affari sono affari
e l’antistato s’arrabbiò
arrivaron fuochi e spari
cento mille…a gogò.
Nella terra delle cassate
poi si fece un bel patto
e del fuoco un cessate…
uno Stato sotto ricatto.
Nacque così un movimento
e lo chiamaron Forza Italia
alcuni capiron in un momento
che si trattava d’asciutta balia.
E fu decennio di decadenza
soprattutto per la morale
della Legge notavi assenza
gestita in modo magistrale…
Ma un bel di ch’era d’inverno
qualcun salì sul predellino
e come un Duce quasi eterno
col suo popolo libertino…
Altri due lustri di regressione
fra cosce tette e tanti canali
alla mercè d’un gran biscione
e dei suoi mille e mille sodali.
Oggi abbiam toccato il fondo
cosa pubblica è cosa privata
e l’ha capito mezzo mondo
che son pronti alla virata…
Poi macerie su macerie
da “stupratori di democrazia”
d’ogni sorta le miserie
tanti grulli poca allegria.
Anche il Papa s’è svegliato: “uno stato senza diritto è una banda di
briganti”.
Briganti
Se Nerone incendia Roma
gaio suona il mandolino
poi si lucida la chioma
e t’ammalia col violino.
Alla sera servi e cani
lo decantan come un re
Ape Regina e sette nani
stanno in fila poi per tre.
Tuona forte quel tedesco
e per paura quasi tremo
ma non oso far cagnesco
perché sono un blasfemo.
Punta l’indice sui briganti
ora ai posti di comando
fuorilegge ed arroganti
con un fare pò nefando.
E lo fa dalla sua terra
m’anche quella di Lutero
è come star in una guerra
ma poi c’illumina di vero.
Del diritto non più parvenza
se n’è accorto anche il Papa
ora si scaglia con veemenza
sui cornuti a mò di capra.
Verrà giorno non lontano
ritornerà il vendicatore
scimitarra nella mano
altro “unto del signore”.
Altro che “M’arazzo, questa è roba da…
Silviomat
Stavo pensando a quel Linneo
che forse aveva preso abbaglio
certi umani han qualche neo
per non parlare poi del raglio.
Ed il Charles dell’evoluzione
lui si che c’aveva azzeccato
ogni specie in trasformazione
e lo dimostra ‘sto sultanato.
C’era una volta un palazzinaro
che pagava per l’appalt
ma incantesimo o forse un baro
lo trasformò in Silviomat.
Ad ogni squillo lui sganciava
senza metter manco il pin
di danè un fium di lava
presto usciva…e che tapin!
Ma Silviomat gran generoso
con Mills Gianpi e pure Lele
con “papi girls” l’è smanioso
“ma che volete…è una Babele”.
Altro che liposuzione
sanguisughe oppur salasso
qui c’è idrovora in azione
per non piantarlo in asso.
Ma sul “Pompiere Della Sera”
un sol grido “così fan tutti”
ed il ciccione mercante in fiera
“ ma su via non fate i putti”.
In confessionale il Monsignore
e qualche altro prete…a porter
tosto lo assolvon poi di cuore
“pappone si…ma col moncler”.
Ogni specie si sa si evolve
e dalla scimmia nacque l’uomo
ma poi uno Stato si dissolve
…sarà il tempo il galantuomo.
Il furbo e lo sciocco
Un bel giorno gran furbastro
tosto salì sul predellino
del paesaccio era il mastro
bassotto si…ma che volpino.
“Io non pago per i servizi
e chi mi disturba faccio a fette
soddisfo allegro tutt’i vizi
e taglio tasse con le accette”.
E lo sciocco che stava zitto
presto ebbe gran sussulto
“io baciai anche l’amitto
è perciò che pago tutto
e poi son ligio e deferente
contro morale sono i condoni
io che sempre presente
forse un dì avrò bei doni”.
Ma lo sciocco non sapeva
quel che stavan orchestrando
e che su di lui faceva leva
quel plotone ‘si nefando.
Ed arrivò il provvedimento
e lo chiamaron “pronto cassa”
non è questo buon momento
ed intricata è la matassa.
Ed il furbastro se la rideva
lui non aspettava altro
e lo sciocco poi piangeva
per non esser stato scaltro.
Aielli (Aq), intitolata una piazza ad un prefetto fascista,
zio di un noto politicante ( al chiaro di luna…).
Busti di marmo facce di bronzo
In piazzetta c’erano tutti
dal ministro al cappellano
vin spumante sei prosciutti
faccetta nera bandiera in mano.
E come i ladri arrivan di notte
per quel busto marmorizzato
era prefetto…”Dio che botte”
e ora ce l’han santificato.
Col gruzzoletto del terremoto
non sapeva proprio che fare
voleva comprare fior di loto
che nefandezze fa scordare.
Era lo zio assai premuroso
che col Duce andava a braccetto
leggi razziali fare lezioso
sempre nel bosco col cappuccetto.
Il nipotino andava a lezione
perché un giorno sarebbe tornato
grazioso ducetto con il cerone
che braccio destro l’ha nominato.
Facce di bronzo busto di marmo
di questo ventennio ora ci resta
coro stonato che canta il salmo
e popolin che ancor non si desta.
Radio 2 RAI, il conduttore Max Laudadio definisce “delinquenti” i politici
attuali.
Pronta la reazione da…
Editto bulgaro
C’è chi lauda il buon Dio
chi il Giulio chi la gobba
c’è chi va dal Padre Pio
e chi un popolo poi snobba.
Specialisti negli editti
questa classe d’incapaci
sono zombie son relitti
ma per poco…anche rapaci.
Hanno in mano un bavaglio
alla moda bulgaresca
Santoro Biagi e Travaglio…
sembra cosca m’è una tresca.
E come cantò la Caterina
“la verità fa male lo so”
ma non era una berlina
solo sfogo dall’oblò.
O fors’è stato malinteso
alla moda di Silvio Re
dallo scranno s’è offeso
chi con cosche bevve the.
Grande Max guarda avanti
e difendi il tuo pensiero
non curarti d’arroganti
allergizzati al giusto e vero.
Come evitare di pagare 560 milioni di euro di risarcimento?
Facile! Basta coniare moneta personalizzandola, tipo…
Angelini di bronzo
Se un giudice comunista
vuole far pesce d’aprile
basta che gli spari a vista
col cannone o col fucile.
Fortificare il tuo orticello
olio bollente dal balcone
e come se fosse bordello…
escort nude col trombone.
Fabbricar nuova moneta
e con l’euro far un falò
Silvio d’oro oppur di creta
basta un tot di fricandò.
Angelini coniati in bronzo
il bondò col buco intorno
il brunetto faccia di bonzo
un gasparrino ticket porno.
Fare un salto da quel Lula
per poi scriver le memorie
e come il prete tal Padula
raccontar le croni-storie.
Farsi riconoscere incapace
un po’ d’intender e volere
per poi far l’uccel rapace
beccando cacio con le pere.
E se si credon de(i)…benedetti
non avranno l’angelino
qui non siamo mica inetti
abbiam pronto già il “lodino”.
Capotreno delle FF.SS. multata per aver…detto la verità!
Sui manuali della stessa c’è scritto di non usare mai la parola “guasto”.
Nel caso specifico doveva dire “controllo tecnico sulla linea”.
“In tempi di menzogna universale, dire la verità diventa un atto
rivoluzionario”. (George Orwell)
Cara parresia…
“Nelle parole c’è d’impudico”
cara parresia parola perduta
qui tutto ormai ci sa di ludico
dal’alto poi qualcun ti scruta.
Dir verità non è più valore
e tracce di te solo in filosofia
a tanta gente or brucia il cuore
si mistifica con tanta allegria…
Più facile adulare che criticare
zuccheroso prezzo la servitù
ad ogni angolo li vedi ammiccare
e dicon “il cielo è sempre più blu”.
Chi vuol fondare lo Stato Padano
approfittando d’un popolo bue
fa le pernacchie s’erge a sultano
pranza da Silvio dall’alba alle due.
Certi festini con rosse lucette
li fan passare per cene e convivi
chiamano escort donnine e starlette
e non prostitute…non siamo cattivi!
L’opportunismo di certa sinistra
la chiamano poi social coesione
e chi si “chinò”…or fa la ministra
e il casin centro?... amara pozione.
E’ propaganda ma chiaman tiggì
grandi mafiosi belli ed assolti
ma sono prescritti e stan sempre li
i processi brevi?...nati già morti!
Cara parresia maestra del vero
sei chimera m’anche mio sogno
ti bramo sempre e pur “te quiero”
ma…ci fa l’ipnosi quel di Cologno…
Manuela Arcuri, una donna (e che donna!), un mito. Ha detto di no al satrapo
di Ar(d)core.
C’è chi dice no
E’ storiella d’un satrapo
che comprava tutti e tutto
catramato aveva il capo
ma non era certo un putto.
Con lui giaceva “ape regina”
e la matura di Bari bene
la rossa la mora la sbarbina
dopo i convivi…certe scene!
Ma un bel giorno settembrino
essendo lui gran cicala
decise di farsi un regalino
ed all’uopo certa fiala.
Ma brutte notizie dal bordello
ed il suo sogno s’interrompe
c’è la Manuela col randello
che non gradisce chi corrompe…
“T’avrei mandata a Sanremo
per una nottata di sol sesso
e se ci penso ancora fremo
non far la sciocca vieni adesso”
“Non son santa non son casta
Giovanna d’Arco Maria Goretti
odio chi poi fa l’orgiasta
oppur moine e siparietti”.
Chi ha soldi può far tanto
ma proprio tutto lui non può
certi servi han compianto
ma c’è chi dice anche “No”.
In questi giorni su vari blog si danno ricette per risanare il debito
pubblico.
La mia è: basta col proibizionismo*…facciamogli pagare le tasse,
tanto di libertà ne hanno fin troppa lo stesso.
Osteria Italia (la ricetta)
La ricetta è assai sfiziosa
ha un effetto curativo
è sopraffina edè gustosa
e qualcun sarà giulivo.
Il menù a costo basso
a portata d’una mano
ma non fare il gradasso
col calabrese e il siciliano.
Servon solo quattro guappi
pezzi grossi delle ‘ndrine
sette coppole coi nappi
e pur sacre coroncine.
Armi in barca e polverine
appalti a iosa ma truccati
protettori allegre donnine
pezzi d’organo congelati.
Per pagare un contentino
un per cento a porzione
il coperto col grappino
e dritti a casa con l’alcione.
All’uscita d’Osteria Italia
tanta gente ad applaudire
come fosse grossa balia
che Popolino potrà nutrire.
*Dei profitti delle organizzazioni criminali,è giusto ne goda lo Stato e non
solo i potentati…
Inferno corneliano
Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai in un sito di cultura
poi cominciai a giocar una partita
ma c’era certo Lucio…e che paura!
E sempre laudato ad ogni verso
pel suo poetar dolcissimo ed amaro
lui Vate superior dell’universo
che certe volte mi…. parea corsaro!
Di sopra un certo web cercava amore
lui anima sensibil ma incompresa
cercando di lenir il suo dolore
ma casta di poeti era in attesa.
Guardando poi di la quell’ermo colle
nel suo mar naufragava dolcemente
e senza sbucciar manco le cipolle
piangeva per le genti poco attente.
Illùminati d’immenso e d’allegria
amico caro che s’avvicina inverno
poi recita cantando rapsodia
questa vita non è solo un inferno
Profezie 2012 (2)
Saran puniti tutti i colpevoli
di chi paga case a tua insaputa
niente più sconti cure amorevoli
ma solo un po’ d’acido e di cicuta.
Certi negracci che son nel foggiano
avranno una paga e anche rispetto
un pranzo una cena un vespasiano
e qualcuno forse sarà pur eletto.
Il governo saudita sarà più buono
ed alle donne darà dei diritti
potranno guidare ma con il chimono
e solo quelle che stan nei convitti.
Certi politici andranno in Africa
a cercar pace e anche i Watussi
sarà stato il caldo oppur la paprica
dopo pochissimo avremo i riflussi.
Il popolo italico si sveglierà
scendendo in piazza con il forcone
ma presto contr’ordine arriverà
“stasera grigliata sopra il balcone”.
Il Papa tedesco svelerà il segreto
quello di Fatima ch’è il più atteso
c’è scritto che anche nel minareto
ci sono dogmatici in soprappeso…
To be continued…
Test d’ammissione per aspiranti infermieri un po’ bizzarro.
La grattachecca di Sora Maria
Quel Magnifico Rettore
che dev’esser buongustaio
grattachecca a tutte l’ore
con bavetta ed il cucchiaio.
Lui ch’è mostro di Sapienza
volle testar quegl’aspiranti
con un quiz di grande scienza
da smidollar tutti gli astanti.
“Ogni paziente ha poi diritto
a pinza in pancia e la garzetta
grattachecca e un pesce fritto
e lo prescrivo pur su ricetta”.
E stava fuori la Sora Maria
inorgoglita come un’eroina
pensando alla sua leccornia
e al professor che fa moina.
Tantissimi gusti nel suo menù
arancia ciliegia e cioccolata
ma quei scolari poi son Zulù:
non l’hanno manco assaporata.
Ma diman faran ricorsi
contro il test da minorati
al Magnifico anche i morsi
entrambi i lobi grattugiati.
Ma che fine ha fatto Gheddafi? Pare stia scappando in Niger. Come l’hanno
capito?
Delirio nel deserto
Dopo tutto quel baccano
anglo franco americano
han scrollato il Colonnello
che si fumava lo spinello
e le amazzoni in divisa
son rimaste senza…VISA.
Ad un tratto un forte squillo
e sobbalzo ebbe il mandrillo
“prendi subito il cammello
che qui ti concian a zimbello
e non proferir manco parola
altrimenti ti fan la ola”.
Edè così che poi lui fece
Camel-Trophy con la prece
ma nel mezzo del percorso
forse il caldo forse un morso
dietro le fronde dei virgulti…
un grido “meno tasse per tutti”.
Ed il capo dei “Servizi”
ch’era li per certi sfizi
capì subito l’inghippo
del Muamar con il Calippo
perché quello sciame d’api
lo chiamò finanche “Papi”
Chi lo vuol anche in Ita(g)lia
visto quel… bel taglia taglia
a sniffar col grande amico
che chi sia non ve lo dico
dirò ch’è… un grande “sola”
che si vanta d’una “pistola”…
E’ settembre, tutti a scuola! Io la vorrei così…
Il luogo del pensiero
Caro amico professore
oggi ho voglia di pensare
rifuggir questo squallore
del programma ministeriale.
E se vuol…con gran rispetto
le darò qualche consiglio
si lo so che lei è provetto
ma qualche volta io sbadiglio…
Che ne pensa di Talete
d’Aristotele e Platone
e giacchè ora ci siete
anche sana elucubrazione?
Non è proprio mica vero
che scolari son cialtroni
qui non s’educa al pensiero
ma freddure su libroni.
Caro amico professore
dove son gli intellettuali
sotto cappa di grigiore
o reggimoccolo nei baccanali?
Educarè arte nobile
ch’ogni mente sa forgiare
è come guidar un’automobile
ma ti devi prima patentare…
Sempre operar in sinergia
e poi l’alunno parte attiva
partecipar per scacciar via
quest’inesorabile deriva.
“Vaticano, pagaci tu la manovra finanziaria” (da Facebook).
Pagano tutti tranne la Chiesa, che possiede il 30% del patrimonio immobiliare
italiano.
Ma dai pulpiti e dai giornali dicono: “i ricchi devono pagare”, ok…allora
cominciate!
Miracolo oltretevere!(?)
Paga il vecchio paga il bambino
l’operaio col suo datore
l’architetto e il ciabattino
grondano sangue e pur sudore.
Il Cardinale poi credette
che pecorelle eran munte
e se la rideva con le fossette
pregando poi a mani giunte.
“Beati i poveri” disse un Tale
perché nei cieli è il suo Regno
poi vennero i geni del capitale
e misero proprio tutto l’ingegno….
E fecero accordi e fecero Patti
diventando anch’essi intoccabili
e insieme a quella gabbia di matti
s’accaparrarono mobili e stabili.
Non pagano tasse e manco imposte
e poi dal pulpito…che anatemi!
ma nel convivio…che aragoste!
in fin dei conti…un po’ blasfemi!
Or servirebbe un bel miracolo
per farli almeno rinsavire
edè già pronto anche l’oracolo
che li esorta anche ad agire.
La cagnetta della Brambilla
La cagnetta della Brambilla
se ne stava li tranquilla
ma vedendo un gran cagnone
le si rizzò il suo pelone
lei che di nome fa Cartier
pensava fosse un chansonnier.
Si vestì tutta a puntino
per far colpo sul mastino
reggicalze e calze a rete
e via all’ombra d’un abete
cominciando a far l’amore
col suo bell’imperatore.
Ma fu che proprio sul bello
venne giù quell’alberello
e la cagnetta così impaurita
che sembrava imbizzarrita
e la padrona or disperata
affigge tutto all’impazzata.
Ma un gendarme col cappello
disse:”ma che modo è quello
or ti faccio una gran multa
che ci vorrà giureconsulta
e tanti euri dovrai sborsare
che manco Silvio potrà pagare”.
Ma la rossa pigliatutto
s’avventò sul farabutto
“qui la Legge sono Io
che ho studiato anche da Dio (sic!)”
ma la cagnetta più non si trova
sarà mica in qualche alcova?*
*Avrà preso tutto dalla padrona
Scongiurato lo sciopero dei calciatori. Qualche “santo” ha tolto il
“contributo di solidarietà” dalla manovra lacrime e sangue. Poverini, c’è
mancato poco che….
Un calcio alle tasse
Corri corri centravanti
tu di goal ne fai tanti
fai barriera tu difensore
con la forza d’un trattore.
Alle tasse intolleranti
come furbi politicanti
poi carriera assicurata
li nel club della “patata”.
Vita grama assai la vostra
di vanità poi fate mostra
col tatuaggio e l’orecchino
ed al mese un milioncino.
Grande grande corporazione
di questa ludica nazione
che non vuol pagare dazio
poverini… ma che strazio!
Allo stadio poi una guerra
roba da far tremar la terra
mille tifosi imbufaliti
che si scannan come arditi.
E poi voi bravi ragazzi
v’alterate come pazzi
per quel misero contributo
che sarebbe anche dovuto.
Ma quei santi in paradiso
vi carezzan pure il viso
perché popolo infervorato
or di “palle”è affamato!
Una certa Maria Antonietta voleva dar da mangiare brioches
al popolo al posto del pane! Sappiamo tutti come andò a finire!
Le brioches
E lo scrisse anche Qoelet
che la Storia è sempre una
lui non era una starlette
ma entrò in quella cruna.
E quell’altro di “scienza nuova”
che disse “Storia ideal eterna”
non era certo un Casanova
e mai indossò una giberna.
Ma gran Principi e Sovrani
a quei “ricorsi” non dan peso
ma fanno riti come sciamani
e poi adoran solo il Creso.
Ad esempio quell’Antonietta
cui piacevano le brioches
al patibolo andò poi schietta
e presto presto suonò la cloche.
E che dire di quel rumeno
che al suo popolo dava a bere
ma poi plotone senza freno
non volle udir il miserere.
Poi l’Adolfo e il “baffo” russo
Capa pelata col suo elisir*
ma poi subirono l’influsso…
e nel suo mal a scomparir.
Oggi invece bestie feroci
succhian sangue da vampiri
e come fece Ulisse coi Proci…
oppur da soli col harakiri…
*il Ratafià, che lui credeva desse lunga vita
Lo Stato “più pazzo del mondo” regala 1500 milioni di euro,
solo nel 2010, alla casta dei giornali.
Bufale rosa
Sono allegri e in compagnia
e s’intascan quei milioni
viva viva la democrazia
e i grossi grassi maialoni!
Puoi sfogliarli ogni giorno
tante pagine tanti articoli
se li leggi senza contorno
poi ti vengono i diverticoli.
E poi nel grande panorama
ce n’è proprio per tutt’i gusti
chi l’Adolfo certo brama
e per l’horror c’è il Sallusti.
Tante idee sparse a iosa
chi elogia il gran Cerone
chi ha scovato bufale rosa
e poi le gira nel calderone.
Ed il ciccio mangia il foglio
quell’altro libero poi si crede
son più scaltri di Badoglio
leccan tutto pure il piede.
C’è chi inneggia all’unità
ma di sinistra ha sol la mano
ma che bella ‘sta società
quella che…inciucia col Nano.
Altri invece son molto chic
gli adoratori di foca monaca
c’è chi esalta tanto i Sikh
ch’il taglia e cuci della tonaca.
Son tempi duri e un po’ fallaci
e c’è chi ha greggi sul tratturo
tempi bui e un po’ mendaci
e tante manciate di bromuro.
Liberamente tratto da “ Io non mi sento italiano” di Giorgio Gaber
Mi scusi Presidente…
Non è per colpa mia
ne del nonno ne di zia
se questo nostro Stato
è un po’contrabbandato.
Se col grande tricolore
pulitina a tutte l’ore
e poi certi eroi nostrani
son “stallieri” siciliani.
Se le escort e veline
son ministre sopraffine
le letterine e le cocotte
degli scranni le più dotte.
Se ceroni nella feccia
ancora all’arco qualche freccia
e con lo sterco e col letame
hanno un…qualche legame*.
Se certi falsi oppositori
una specie d’ossimori
un po’ morti un po’ viventi
saran mica suoi parenti?
Se l’articol’ottantotto**
dice che può fare il botto…
su non fare più il Morfeo
che mezzo mondo…marameo!
E se in questa democrazia
così candida e così pia (sic!)
molti fanno le marchette
altri fulmini e saette.
Io mi sento un po’ italiano
altre volte un talebano
per fortuna non fascista…
spero non mi spari a vista.
*Questo è un paese di m…, testuali parole del più grande statista degli ultimi
150 anni, e vero intenditore di m…!
**della Costituzione della Repubblica Italiana. “Il Presidente della Repubblica
può sciogliere il Parlamento, sentiti i Presidenti delle due Camere”, ad es. per
indegnità del Capo del governo!
L’isola di Favignana “occupata” dalla solita cricca.
Su di un sito archeologico hanno costruito una mega discoteca.
Le autorizzazioni le hanno avute in pochissimi giorni.
Disco Favignana
Su quei tufi ed i calcari
ora spunta il grande Lele
con in groppa due somari
che triturano le stele.
Nelle grotte e negli anfratti
hanno fatto un gran bordello
e ridevan come matti
con la coca e lo spinello.
Sul Falcone il monticello
ora spicca un grande faro
tremila watt e un carosello
se viene Silvio…uno sparo.
Le guerre puniche il paleolitico
una storia millenaria
questo scempio è così mitico
che ti viene l’orticaria.
Per le finestre ci vuole un secolo
la discoteca in sol due giorni
questa cricca è un trasecolo
e te l’annunciano coi corni.
Sono barbari e tosto invadono
ieri Sardegna oggi Sicilia
stan squillando col megafono
…prossima tappa è la Versilia.
Sono rozzi e prepotenti
perché lassù han protettori
m’anche banda d’insolenti
ed in Africa piangono i Mori.
Liberamente tratto da: “Cominciarono con gli zingari” di Bertolt Brecht
Prima di tutto…
Vennero a prendere i precari
perché anche bamboccioni
e poi con quei miseri salari
“ce li togliamo dai…maroni”.
Vennero a prendere i pensionati
perché vecchi e indifesi
e poi son anche rintronati
e forse un po’ cerebrolesi.
Vennero a prendere gli omosessuali
perché l’ordinò Sua Santità
e poi non son mica normali…
se vanno in giro col cincillà.
Vennero a prendere i risparmiatori
dopo una vita di sacrifici
e li bollaron come untori
rubandogl’i soldi con artifici.
Vennero a prendere i lavoratori
poi i sindacati e i loro diritti
ed alla stregua dei malfattori
presi all’amo e presto fritti.
Vennero a prendere i poeti
assertori del libero pensiero
e come si fa con certi feti…
un abortivo di colore nero.
Il ministro vuole introdurre nel C.P. il reato di “omicidio stradale”:
sacrosanto!
Ma presto qualcun’altro introdurrà quello di…
Omicidio statale
Ma che genio ‘sto ministro
vuol far guerra all’ubriaco
lui ch’è torvo e anche sinistro
forse un giorno al simulacro.
E di ferro è il suo pugno
stop a chi guida alterato
sarà punito anche mugugno
e con violenza incarcerato.
Poi si sa che questo Stato
coi più deboli è un portento
di tanto in tanto mascherato
fece il ganzo…con talento.
E a quel popolo ch’era cheto
e che han sempre schernito
venne in mente quel Pareto…
ma su penal codice mise il dito.
“Avete affamato gente onesta
e gioventù anche bruciato
e come barca ch’è in tempesta
or pagherete ben salato”.
Prima ci sarà un gran processo
ma sommario e senza difesa
molti avranno anche l’amplesso
guardando quella corda tesa…
Calabria: terra d’amare
Terra d’amare
baciata dal sole
lacrime amare
gente di cuore.
Pittoreschi paesaggi
tra Jonio e Tirreno
percorso dai raggi
desiderio d’ameno.
Sila e Pollino
natura selvaggia
il lago ed il pino
la gioia t’irraggia.
Tropea e Diamante
come perle sul mare
abbracci d’amante
ti fanno sognare.
Pendici innevate
di bianca purezza
la brezza di monte
ti sembra carezza.
Corallo scogliere
su quel mare blù
a picco e severe
nessun scorda più.
Laggiù nella Piana
la zagara spande
profumo a chi ama
un’anima grande.
Secolari ulivi
colline e vallate
cresciuti giulivi
doc olio e derrate.
Superba la vite
d’Enotria regione
un’aria ‘si mite
soav’ libagione.
Terra d’amare
benigna natura
che fa sognare
tra storia e cultura.
Vogliono abolire alcune festività, questi…
Hijos de puta
Ch’è del fare ‘sto governo
te n’accorgi ogni momento
non la trovi manco all’inferno
simil bolgia e nocumento.
Tante fisime hanno in testa
ma Benito è la principale
materia grigia in cartapesta
e d’idiozie…un’arsenale.
Dopo i tagli a spese e conti
ora passano alle feste
nemmeno grossi rinoceronti
hanno corna ‘si funeste.
Prima in lista venticinque aprile
perch’è contro i loro ideali
e poi son certi baciapile
se t’avvicini…son virali.
E poi che dire del primo maggio
festa di conquista dei lavoratori
ma lor aman l’aggiotaggio
che garantisce sicur favori…
E per finire il due di giugno
data di nascita di Republic Banana
ma loro lanciano uno sgrugno
nuova bandiera…è la bandana.
E così coronano i loro sogni
di monarchia quasi assoluta
al volgo tirano i rampogni
sono proprio hijos de puta…
Profezie 2012
I colombiani faranno un’ OPA
vorran comprare la Camorra
Mafia ‘Ndrangheta e l’Europa
e tutti i libri di “Gomorra”.
Camorra S.p.A. si fonderà
in quel partito d’eccellenti
e poi la Borsa volerà…
non aveva concorrenti…
Mentre le “Mafia Privilegiate”
subiranno un grande crollo
perché Totò s’è fatto frate
e non è più scavezzacollo.
Anche Gesù arriverà in ritardo
non nascerà più il venticinque
ma salirà sul San Bernardo
dicendo a Silvio…”batticinque”.
Il Piddì “morirà” all’improvviso
poco importa non era mai nato
troveranno frange solo a Treviso
e di Fin(ozzi) anche il cognato.
La Giustizia subirà un taglia taglia
e tutti i Piemme dovran perire
si salverà una certa Ammiraglia
che al nono mese dovrà abortire.
Il nostro “unto” entrerà nei cartoni
e s’iscriverà alla Paperdue
cambierà nome in Papersconi
la Banda Bassotti farà la fondue.
To be continued…
Creatura o fregatura? ( poesia d’attualità)
Vieni qui mio maritino
che facciamo un bel pupone
si chiami Balda o Agatino
basta dia soddisfazione.
Nove mesi di dolce attesa
ogni tanto un gran calcione
è stata come grande impresa
avere in grembo quel piscione.
Ma già il nome era presagio
di grandiosa bell’avventura
veniva su adagio adagio
sembrava avesse una fattura.
Ma poi la scuola i primi amori
due lauree e un dottorato
nel grande club dei pensatori
era già ben affermato.
Ma un lavoro decoroso
lui stentava sempre a trovare
finchè poi non è imploso
bruciando i titoli nel focolare.
Or vende the nel grande centro
per cento euro o poco più
e lui si rode dal di dentro
ma suona bene il putipù.
Si attende con gioia infinita
che arrivi presto la creatura
dolcezza e amor nella tua vita
ma poi…che grande fregatura…
Frutti d’estate (dichiarazione d’amore)
Ogni albero ha il suo seme
che darà i suoi buoni frutti
saranno dolci saranno speme
perenne gioia per noi tutti.
Come il fuoco rosso frutto
che disseta e pur mi sazia
lo degusto col prosciutto
e buon vino dell’Alsazia.
Frutto d’estate il più succoso
rende felici le calde giornate
ed io che sono un po’ goloso
ne faccio grandi scorpacciate.
La pesca gialla è gaudio per me
un cesto o due potranno bastare
e le gusto al marasca flambé
dopo mi vien la voglia d’amare.
Sento nell’aria eterea fragranza
è giallo melone dolcezza infinita
di gioia riempie l’umile stanza
e all’ultima fetta ancora m’invita.
Frutti d’estate vi prego restate
a far compagnia col vostro potere
inebriate la mente e le mie serate
e come l’amore portate piacere.
6 settembre, la CGIL organizza uno sciopero generale contro la manovra del
governo.
Ma il ministro dice che non è giustificabile. E allora cosa si potrebbe fare
quel giorno?
Rais party
La Susanna muso duro
ora veste alla cubana
la sua tempra acciaio duro
ma non alza la sottana.
Scioperare era un diritto
ma nel paese dei balocchi
ora “recita” quel guitto
ch’è sultano dei pastrocchi.
Giochi danze e bunga bunga
questo vuole oggi il Rais
e un sol canto a tutti giunga
“viva la Ruby viva le Miss”.
Si può far beneficenza
per quel lodo Mondadori
cento eur’in credenza
e doc pollo d’Amadori.
Gran concerto raccolta fondi
per deputati senza parcella
le poesie di James Bondi
ma la guest starè l’Apicella.
Un viaggetto a Megiugori
che il defaul tenga lontano
quattro baci dalla Mori
che fa il verso a Celentano.
Tante cose si posson fare
in quel di del nono mese
basta sol non disturbare
il Rais del Bel Paese.
Mezzo gatto mezzo pardo mezzo…
Mezzo gatto
mezzo pardo
un po’ matto
infingardo.
Odia il politico
ma poi lo vota
sempre mitico
un po’ idiota.
Siamo nazione
ma incompiuta
lunga canzone
corta veduta.
Gran trasformista
è risaputo
anche alchimista
se ben pasciuto.
Andammo in Europa
ma col campanile
il secchio la scopa
sull’arenile.
Gran socialista
se è a digiuno
poi arrivista…
ce n’è per nessuno.
Sempre nel mezzo
come ombellico
se hai un vezzo
chiedi all’amico.
Mezzo gatto
mezzo pardo
quatto quatto
senza dardo.
Menù a prezzi stracciati in Parlamento
Filastrocca dei crapuloni
Quanto costa una grigliata
con contorno di patata?
con un soldo mangi a sbafo
e t’avanzan per lo scafo.
Quanto costa pollo arrosto?
certamente a basso costo
il coperto e un po’ di pane
t’avanza pure per il cane.
Le pendette e il risottino
poco più di un eurino
e se ci metti anche formaggio
puoi far pure l’ammaraggio.
Lo spaghetto ch’è piccante
al lunedì perch’è pesante
e… i garganelli con la zucca?
su chiedetelo alla mucca.
Col risparmio sui caffè
fai la gita a Saint Tropez
con l’amaro e doce torta
un giretto in Franciacorta.
E mentre il popolo si gratta
e a sette e mezzo c’ha la matta
lor si spolpano il tacchino
pesce fresco e bianco vino.
E mentre il popolo boccheggia
con acqua pane e santoreggia
lor leggeri anche a pranzo
arraffan gai quasi un manzo.
Manovre lacrime e sangue: preghiamo per il nostro Re, perché lui…
Gronda sangue
Gronda sangue il nostro “unto”
pensando ai nostri sacrifici
n’esce tanto ch’è bisunto
gli hanno fatto i malefici.
E poi si sa ch’è coccodrillo
e gronda lacrime…sincere
l’amico suo,,, il camarillo
lo conforta in certe sere.
Voleva tassare i capitali
pignorando anche i ricchi
per poi passare negli annali
come il riso chicchiricchi.
Ma sul ciglio dello stradone
tosto arrivò “finanza creativa”
con in mano un bel faldone
e ben nascosta aveva ogiva.
E si avventò sui poveracci
sui servizi e le regioni
li fermò con dei legacci
fino a prossime elezioni.
Con la forbice dette un taglio
su quei parassiti provinciali
ma da lontano un forte raglio
gli disse attento ai baccanali.
E sempre allegri bisogna stare
perché il Re or gronda sangue
il nostro pianger a lui fa male
vorrete mica che resti esangue?
La brunetta gran chassis
Gran chassis ha la brunetta
che col Gino si diletta
tutto un corpo mozzafiato
che anche un gay s’è voltato
a mirar la ninfa in fiore
nata sol per far l’amore.
S’è voltata anche una donna
per il corpo simil Madonna
la vigilessa e il suo collega
che di bone è uno stratega
sei o sette or per ogni notte
che per lui son sempre corte.
Sulla spiaggia un ronzinante
voleva esser suo amante
perché lui montagne d’oro
tien nascoste in acrocoro
e così la vuol coprir
pregiata seta del Pamir.
Nel bel mezzo di conferenza
l’ha notata anche Fiorenza
sinistroide e progressista
s’innamorò a prima vista
e le propose di far carriera
perché lei è la primavera.
La brunetta ha gran chassis
ma non dice sempre si
e non dice sempre no
e sta gaia sul rondò
aspettando il suo bel fusto
ch’è il sol che gli da gusto.
E non dimentichiamo che il Parlamento è un covo di drogati, depressi e
depravati
oltre che di loschi figuri. Potranno mai salvar l’Italia dal tracollo?
Manicomio Italia
Chi di notte cerca il crack
perché mente ha bruciato
e sogna d’esser un Mandrake
nel suo harem ben dotato.
Qualche altro notti insonni
che Prozac li ha imbottiti
e spaventan pure i nonni
sembran zombie ben vestiti.
Chi ha perduto pur gli affetti
per donnacce d’alto bordo
e vanno in giro da reietti
tra un festino ed un bagordo.
Chi delira e sogna il Fascio
e fonda gruppi responsabili
per da forza al catafascio
…son mollicci e un po’ friabili.
Chi i travestiti ama tanto
e si nasconde nel paltò
nell’ambiente ne fa vanto…
son la feccia e fricandò.
Nel cervello han pancotto
chiamati a scelte epocali
mandan tutto a quarantotto
per insipienza…negli annali.
Sono gli uomin più anormali
che oggi governano noi tutti
degni di manicomi criminali
buttando chiavi…li nei flutti.
Fiamma inglese
E si sa che ogni governo
poi li chiama terroristi
lor che… demon d’inferno
e profondi alchimisti.
Nessun cannone potrà nulla
contro l’anelito di libertà
ed il poter che oggi trastulla
sarà bollato d’infamità.
Han distrutto ogni sostegno
ogni progetto per il futuro
sarà Stato…ma indegno
forse anche uno spergiuro.
Grande mente aveva scritto
che veritàè rivoluzione
niente schiavi più d’Egitto
ma orizzon’ trasformazione.
Mai più salsa* servirà
con cui ci hanno divorato
ma nuova coscienza e integrità
e la dolcezza di un afflato.
Mascherata democrazia
con il volto del disonore
sarà la fiaccola d’Anarchia
nuovo slancio del motore.
Ardi eterna dolce fiamma
rosso vivo il tuo colore
come sorriso d’una mamma
infondi sempre il tuo amore.
*elezioni
Regina di cuori
Miravi leggiadra
cocenti dolori
irta la strada
Regina di cuori.
Su petali rosa
soffiava la brezza
Regina briosa
infinita dolcezza.
Nefasto fu il vento
e portava lontano
ma or più non sento
la tua esile mano.
Lasciavi gli amori
un paese straniero
le gioie i colori
splendente sentiero.
Balcone fiorito
profumo d’agreste
un volto scolpito
registro celeste.
Wikileaks: gli italiani pagarono i Talebani per non subire attentati,
cablogrammi inviati dall’ambasciata americana e firmati G.W.Bush.
Pace in terra (afgana)
Quel gran genio italiano
combinò una marachella
si fece amico il talebano
regalandogli un’asinella.
Noi che siamo buoni cristiani
gli porgemmo anche danaro
quattro pecore due fagiani
una mandria ed il bovaro.
E il Presidente guerrafondaio
mise il Silvio sugli attenti
“mi sembri proprio un cravattaio
non basta pan per i tuoi denti?”.
Siamo in guerra ma i più furbi
noi non vogliamo mica grane
ci basta che non ci disturbi
siamo i Re delle panzane.
E se usciremo da quel Paese
ci troveran sicuro a frotte
per un risotto alla milanese
e già che ci sono…due mignotte.
Misure anti-crisi: 90-60-90
E pensar ch’è così facile
presto uscire dalla crisi
basta esser un po’ abile
e somigliar alla Parisi.
Noi italiani siam fortunati
ad aver ‘sto Cavaliere
con quell’orda di depravati
piega tutti al suo volere.
Ora prendon le misure
che annotan su libro mastro
in ogni caso han la scure
che taglia pure l’alabastro.
Novanta sessanta novanta
essi richiedon per l’Europa
il burocrate poi s’incanta
giocando al bingo ed a scopa.
Se poi limitano sovranità
con Olgettine faranno scudo
lor che son figlie di …papà
anche l’anima metton a nudo.
Ah, che paese fortunato
è questa nostra bell’Italia
con a capo ricco sfondato
che manovra ed ammalia.
L’uomo che pettinava le bambole
Erano tempi di servilismo
e si pettinavan bambole
chi giocava al fascismo
e chi subiva le carambole.
Erano tempi di plutocrazia
e tutti gli erano deferenti
grossi “lupi” facevan razzìa
con modi gentili e suadenti.
Pierluigi teneva il sacco
con l’amico suo “baffino”
e il suo fare un po’ bislacco
col sorriso da bambino.
Alla fiera di Ballarò
lui tuonava con vigore
e sfogliando il menabò
esibiva il suo candore.
E giocando e pettinando
il suo tempo passava lento
c’è chi ancor lo va cercando
perch’è stato un paravento.
Il Paese e le sue menti
per decenni in stand-by
poi sbottarono inclementi
porgendogli un goodbye.
Fino a qualche mese fa, il Cavaliere diceva:”la crisi è ormai dietro di noi”.
Oggi sembra sia passata davanti.
Viva viva il Cavaliere
Viva viva il Cavaliere
che la crisi ha scacciato
con la forza d’un arciere
l’ha rimessa sul sostrato.
Il suo popolo è contento
onorato dal gran fusto
lui ch’è unto e un portento
e così ci prende gusto.
Quest’estate dur lavoro
non ha tempo di bungare
scaverà miniere d’oro
tanti corpi ha d’amare.
E la borsa è ignorante
non capisce l’economia
siamo un caso a se stante
il più florido che ci sia.
Se qualcun ci chiama “pig”
è perché son invidiosi
armeremo quattro Mig
…all’occorrenza bellicosi.
Non è Mago do Nascimento
e nemmeno Vanna Marchi
ma lenisce ogni tormento
e ti suona pure gli archi.
Viva viva il nostro Cavaliere
che la crisi ha messo avanti
col coraggio d’un pompiere
or ci rinfresca tutti quanti.
Le Forze Armate “bacchettano” certi ministri rei di abbigliarsi casual
(letteralmente “da bocciofila”) alle manifestazioni.
Il bocciofilo
Non bastava l’insolenza
non bastava la livrea
ignoranza ed incoerenza
il pasticcio e fricassea.
Il quoziente meno uno
cavallino un po’ bizzarro
è seccante ed importuno
ha colpito il paracarro.
Nel deserto afgano
ha portato il disonore
non è certo puritano
manco unto del Signore.
Ha stizzito il Generale
e con lui tutto il Corpo
senza rispetto è normale
ma sguaiato anche troppo.
La camicia è azzurrina
collo a punta il maglione
con quell’aria sbarazzina
gli è sembrato Pappagone.
Cos’ha fatto mai l’Italia
per meritare questa gente…
a qualcuno certo ammalia
ma per altri…vale niente.
I nostri “nominati-rappresentanti” andranno in Terrasanta.
I pellegrini
Il Titanic sta affondando
e lor rifan le pulizie
son dotati di scafandro
per pescar le idiozie.
Nella testa niente idee
solo fissa per la poltrona
con il fango fan maree
han spolpato pur l’annona.
Pellegrini in Terrasanta
a pregar per la salvezza
c’è chi suona c’è chi canta
e chi profuma di mondezza.
Ma i rabbini che son dottori
temettero anche per il Tempio
sembrava un’orda di predatori
giunti li per fare scempio.
E forse memori delle Crociate
s’imbestialiron pure i turchi
e li cacciaron a forti pedate
gridando in coro”mamma li lurchi”.
Al ritorno nel Bel Paese
c’era una folla inferocita
che presentò la nota spese
con monetine…storia ritrita.
Sud, agosto, tempo di ferie: tornano…
I Vichinghi
Scendon a frotte
fate passare
han l’ossa rotte
e forse lupare…
Cavalli trecento
affittati o a rate
dolore e tormento
quante “sparate”.
Mobil tettuccio
cerchi sportivi
stereo caruccio
sognan Maldive.
Spiagge e lettino
remi e canotto
ner’occhialino
pinne e casotto.
Creme e cremine
il doposole
fumo e cartine
un mar di parole.
Ombrello e olive
cocktail negroni
bionde esplosive
ma gran bagoloni.
Tornano “indrè”
mangiando polenta
poi sveglia alle tre
che vita opulenta…!
Un età
Tracce del tempo
solco nel viso
sogni sopiti
tenue sorriso.
Un mondo distratto
assurdo e ostile
ingrato t’ignora
mondo puerile.
La mente ritorna
su verdi paesaggi
le corse gli amori
speranze e miraggi.
Fiore appassito
fuga in salita
giorni di tedio
sfogliando la vita.
2 agosto 2011: anniversario della strage neofascista di Bologna, 85 morti.
Nessuna personalità istituzionale è presente alla commemorazione.
“Gli assenti hanno sempre torto”.
La camarilla
Troppi scheletri nell’armadio
unica firma e tanti colori
qualcun la chiama Gladio
altri pidue e i suoi cantori.
Ore dieci scoppia la bomba
stupida e nera con coperture
Stato fallito suona la tromba…
è foriero di grandi sciagure.
Ma or camarilla s’è impaurita
perché un popolo s’è risvegliato
e temon di perdere questa partita
perché internet un sasso ha scagliato.
Senza i linidor non vanno sul palco
loro che l’onore han sotto il tacco
e comodi comodi sopra le amàche
mentre i tiggì intervistan lumache.
Non ha rispetto la camarilla
ne per i vivi e ne per i morti
avrà destin di vergin Camilla
pagando alfin per i suoi torti.
Diversamente giovani
C’è il quasi centenario
che ci romba su Lambretta
la badante è a salario
che di certo poi diletta.
C’è il gran intellettuale
che decanta la sua Storia
ha la quinta elementare
ma pur sogna ancora gloria.
C’è il rozzo contadino
con il viso rosso fuoco
che se piove ha l’ombrellino
ma sorseggia come un “loco”.
C’è poi l’orco naso grosso
col vocione da tenore
e si pappa pure l’osso
e la figlia ch’è dottore.
C’è il tozzo un po’ canuto
che si da arie da Siffredi
occhialino e ben pasciuto
s’adira poi se non gli credi.
C’è poi Peppe il borioso
quasi trent’anni da tedesco
alla larga…ch’e ombroso
e sta solo sotto il pesco.
Ci son due balbuzienti
son cugini e son taccagni
gracchian tanto e insipienti
e cucinan pure i ragni.
C’è Totò il ciccio bomba
il sovrano del melone
non disdegna manco lomba
e due chil di provolone.
E tutti in fila alla Posta
per riscuoter la pensione
non conoscon l’aragosta
ma tutti votan il “Cerone”.
Ragazza triste
Fiore di maggio
madre e sposa
amante fervente
profumo di rosa.
Risveglio d’un sogno
fantastico e vero
orgoglio ferito
su irto sentiero.
Ragazza triste
sguardo d’incanto
anima buona
occhi di pianto.
Goccia che scende
su dolce tuo viso
tristezza latente
copre il sorriso.
Vorrei portarti
su vette di cielo
scoprire la gioia
d’un mondo ch’ anelo.
Amico Joe
Vola alto
l’amico vero
occhi basalto
orgoglio pampero.
Come i gatti
va sui tetti
con due salti
e denti stretti.
Sei paltò
un pokerino
del bistrot
il paladino.
Cuor bianconero
gran bevitore
“no tengo dinero
ma faccio l’ammore”.
Mangia cosciotto
pizza e panino
sveglia alle otto
…di buon mattino.
Nato stanco
e l’erre moscia
viso franco
e la caloscia.
Amico Joe
l’americano
sei gateau
e longa mano.
Spiagge d’amore
Notte d’estate
brezza nel cuore
spiagge celate
nido d’amore.
La luna colora
riflessi d’argento
la mente m’indora
gioia che sento.
Stella guardiana
su esile onda
mitica dama
amante gioconda.
L’alba ci sveglia
si spengon lampare
risacca risuona
il verso del mare.
Vento dell’est
Dalla finestra
occhi di cielo
sesso maestra
fulgido pelo.
Bionda dorata
boccuccia di rosa
mangia l’orata
è dama pomposa.
Trenta per ora
sconto abbonati
triste signora
modi sguaiati.
Madre polacca
padre col “ni”
amante bislacca
ma tres jolì.
Pareti rosate
nero il tassì
s’accettano rate
ma sol giovedì.
Mestiere gaudente
forse il più antico
entra il tenente
col Don Enrico.
Ci va il ganzo
e l’uomo più chic
il trippa di manzo
ed il romantìc.
Vento dell’est
porta piacere
forse l’incest
belle pantere.
Trasferiti i ministeri al nord (Brianza). Ma gli arredi arrivano dal profondo
sud (Catania)
chissà perché…
La spedizione
Dritti dritti da Giussano
sò arrivati col carroccio
col vessillo in una mano
ed a ruota un bel catorcio.
“Su al nord sol zucche vuote”
disse il capo spedizione
“i più desti son le trote
e le tope del biscione”.
“Vogliamo armadi e bei sofà
quattro tazze e sei bidè
e poi beato chi so fa
grande Umberto il nostro Re”.
“Siam venuti non per furare
ma il nostro legno s’è tarlato
or buono è solo per le bare
e poi il prezzo è un po’ salato”.
E il catanese ch’è furbetto
e forse anche un po’ scugnizzo
accettò quel bel progetto
con bei lavori fatti a p i z z o.
Ed allegri su in Brianza
essi tornarono a far festa
mostrando tanta tracotanza
ma contenti per la t r e s c a.
A Carlo Giuliani, vittima del regime fascista a Genova il 20 luglio 2001.
Il coraggio del pettirosso
Eroe spezzato
asfalto di fuoco
supplizio annunciato
…non era un gioco.
Rosso il colore
nero il Potere
speranza nel cuore
ombre foriere.
Carlo vent’anni
regimi spettrali
sordidi scranni
di gran criminali.
Gracchio di corvi
bieche sibille
anime d’orbi
stridule squille.
Resta il ricordo
una lapide, un fiore
un potere sordo
senza pregio ed onore.
Sogno infranto
d’un mondo migliore
pieno soltanto
di stille d’amore.
Attentato con strage ad Oslo (Norvegia). All’inizio si grida all’arabo…
ma ben presto si scopre che il vero nemico è dentro casa propria (xenofobia
ecc.ecc.).
Come polli d’allevamento
E si grida all’islamista
ed allo sporco talebano
ma si vede a prima vista
ch’è un biondo hitleriano.
La paura del diverso
della destra è certo tipica
ma se lo dici è tempo perso
e te ne accorgi dalla mimica.
Questo nostro strano mondo
fatto è sol d’uomini stanchi
ma basterebbe un girotondo
gialli, neri, rossi e bianchi.
M’anche un po’ far l’amore
e tanti fiori nei cannoni
della natura il buon sapore
libri musica e canzoni.
E vuoi veder che questi Maya
forse c’hanno pur azzeccato…
saremo nudi sulla playa
rimembrando ogni peccato.
Il mio angelo
Dolce angelo viva fonte
di bellezza e di bontà
guida certa nella notte
scettro mio di libertà.
Dolce angelo che vegli
l’anima mia ed il pensiero
che il cuore mio svegli
sei il principio sincero.
Dolce angelo mio nume
di potenza e volontà
del mio spirito sei lume
mia sostanza e sazietà.
Incontro ravvicinato d’un certo tipo
Per lo stinco di Giunone
guarda un pò che modella!
non è certo rosso muflone
ne tanto meno una sorella.
M’avvicino quatto quatto
e le chiedo il proprio nome
voglio fare un bel baratto…
ma non so ancora come.
Lei risponde “sono Chiara
segretaria e son tedesca
per far vita meno amara
mi sollazzo con la tresca”*
Poi rimango un pò turbato
da cotanta spontaneità
or le offro un bel gelato
e se ne ha voglia un babà.
Passammo gai buona oretta
fra sorrisi e ammiccamenti
poi mi dice che c’ha fretta
per sol due appuntamenti.
Sono incontri tariffa oraria
disse l’amico passando di la
altro che modella e segretaria
questa è tipa che a tutti la da…
Vatti a fidare di belle donnine
miser nel sacco pur Belzebù…
son tanto belle son tanto carine
ma t’avvelenano anche il sartù.
Condannato prete per omicidio (ergastolo), ma la Chiesa non lo “spoglia”.
I Talibàn (d’occidente)
Son tremendi
un po’ Satàn
musi orrendi
…i Talibàn.
Loschi affari
ammazzamenti
gran bovari
grossi armenti.
Nei deserti
di coscienze
ben solerti
che insolenze!
Ieri talari
per vocazion
or secolari
e fornicazion.
Riti pagani
lunghi cortei
ma Talebani
invisi agli Dei.
Britanni e tycoon
Perfida Albione
celtica terra
qualche pappone
viscido aberra.
Piccolo sun
giornate uggiose
mendace tycoon
spie fangose.
Vecchio magnate
giornali e tivvù
spara…sassate
poi riti zulù.
Tutti invischiati
perfino la “Yard”
e ben compensati
caccia al leopard.
James stile
mitico Bond
oro e monile
gola profond.
Gran Cavalieri
Tavola Rotonda
or poco fieri
giostra immonda.
La forza dell’Amore
Forza possente
entri nel cuore
plasmi la mente
scacci il dolore.
Spargi fragranza
in terra ed in cielo
colpisci arroganza
ricopri col velo.
Fai belle le donne
i gerani e le viole
innalzi colonne
su anime sole.
Abbatti castello
d’assurdo potere
con duro cesello
erigi barriere.
Forza stupenda
speranza di vita
lauta prebenda
su dura salita.
Brezza soave
tu entri nei sensi
possiedi la chiave
di attimi immensi.
Squarcio di notte
sparisce il grigiore
niente è più forte
di forza d’Amore.
Dopo l’ennesimo pateracchio della “casta” (cosca) e qualcuno che grida al
miracolo
rimembrando i “bei tempi” del consociativismo DC-PCI, or non ci resta che…
Democrack
Or son tempi di mestizia
in questo nostro bel paese
tempi bui e di nequizia
e l’inganno è si palese.
C’è chi grida al miracolo
come sangue di San Gennaro
ci mancava sol l’oracolo
in questa giostra del puparo.
E s’attaccano ai malati
poveri cristi e indigenti
ed una “casta” d’insensati
si nasconde nei paraventi.
Quale sarà la prossima mossa?
Patrimoniale e conti correnti!
fino poi all’ultima scossa
…il panino in mezzo ai denti.
Anche questo non basterà
per salvare sta baracca
roderanno anche il sofà
questi figli di baldracca.
E poi valigie su valigie
ed uno Stato che sia degno
addio alle “eminenze grigie”
e al loro sordido disegno.
In questa nostra amata terra
poi solo sporchi ladri e bari
belli caldi come in serra
che si scannan…son compari!