Ricorderai
Ricorderai la ragazza scialba
con occhiali e lentiggini
che poi diventò bella e intelligente
solo quando fu capita
e si vendicò
Ricorderai il vecchio, stanco
soffiava le parole
e ti predisse il futuro
e lo indovinò soltanto perchè
stavi facendo gli stessi errori
che aveva fatto lui
e che tu credevi virtù
Ricorderai un gatto fastidioso
che spezzava i tuoi sogni
e con la coda li spazzava
per farti capire che i sogni
sono timidi e per nascondersi
hanno bisogno della notte tetra
per non vergognarsi
Ricorderai i passi verso l'orizzonte
e il suo oltre che ti allontanava
da cose da lì a poco rimpiante
poi scomparse nella gioia del ritorno
Ricorderai un compagno di scuola
che non parlava mai
e quando adulto diventò loquace
morì distratto dalle cose che aveva ignorato
perchè senza saperlo le teneva già nel cuore
Ricorderai tra tante una primavera
l'unica in cui le viole avevano il profumo di lei
e il vento lo vorticava al cielo
e tu geloso degli angeli
Ricorderai di essere stato un bambino
lo specchio che lo testimoniava ogni giorno
e ora ritratta al processo della tua anima
mentre tu stesso sei il Giudice
Da: Soste Precarie
Freddo
Il diavolo s'è affacciato da un cratere
ha bestemmiato secco a grilletto
ha detto preferisco i miei centomila gradi
ed è tornato agli inferi
Gli alberi di vetro, flauti del vento
qualcuno si spezza e il rumore parentesi di fumo
e taglia scarpe d'incauti viandanti
tristi si rovistano le tasche
alano le braccia
Il cielo color bronzo ossidato
ha perso l'orizzonte
e ognuno spera in qualche voce
a costruirselo a distanza
I cuori tasti incollati di pianoforte
e il tempo finge di accordare
facendoli spezzare
poi mimando al niente
Una palla di piume congelata
sopra a un filo di ricordi
bersaglio di un pensiero obeso
illuminata da un lampione spento
con la luce ibernata
Nessuno azzarda una preghiera
per non sentire il tonfo
dalla bocca ai piedi
di implori di cristalli frantumati
Gennaio
Gennaio mette a dura prova
ma i vecchi hanno una scorta di preghiere
e un dente d'oro di riserva
I fiocchi di neve danzano
si scontrano ,poi si allontanano a vernice
qualcuno ribelle si nasconde in un ricciolo
per formare un temerario fiore
poi si squaglia a metafore d'illusione
I gatti cambiano religione
e a statue di Budda
ovunque a rinsavire
freddo, vento e gelo, trappole
disseminate per tutti
e il solo podio i respiri
senza ostentarli
Fuori, inconsapevoli scrittori
per un racconto, un capitolo ,una frase
chi solo per la punteggiatura
sul grande foglio bianco
e a calamaio di rosso qualche vita fuori gioco
a segnare errori incorreggibili
Qualcuno strappa la pagina di Gennaio
dal calendario con foto di leccornie
e appare un sogghigno di febbraio
preludio al peggio zuccherato
Da: Parole Fredde
Inverno 2021
Quest'anno il governo
è caduto in inverno
freddo e male
e un virus alla gola letale,
a parlarsi vicino
ignari ultimo saluto lontano
mediato dall'aspersorio di un prete
Si barcamena la scienza
tra panacee e illusioni
tra allori e corone di spine
e la televisione corrotta
a seconda del credo politico
a trasmettere speranza o disastri
o al meglio in via di mezzo
con un sorriso legato alle orecchie
e un broncio in serrata bisaccia
inviso ai curiosi
Sfondo perfetto il tempo
amalgama, giustifica reclusioni
toglie ogni salto nei prati
annulla ai nasi adesco dei fiori
agli uccelli il canto di libertà
che ogni cuore frenetico a imitare
Passerà, dice un venditore di speranza
che beve un aperitivo esotico
e tiene in mano un ramoscello di ulivo
accaldato convinto a spiegare
poi tossisce, starnuta
fa un cerchio con gli occhi
e fulmineo alza un cartello traballante
ove scritto a tremori piombati..merce esaurita
e si dilegua in un bunker di volpe
Da:Soste Precarie
Febbraio
Mondo amaro zuccherato
pagine bianche aperte al cielo,i tetti
su teste pensanti,pesanti
e zampe di uccelli a scriverle
con geroglifici di fame
decifrati da fauci
Il vento rasoio acciaccato
taglia e salta dove gli pare
scava alle pendici di un naso
s'arresta a una gola infiammata
asciuga una fronte fredda sudata
Il freddo un attrito del cuore
rallenta e stride su una foto sbagliata
poi va a zonzo dietro a un nome
fuggito dal calendario letto da un bimbo
per imparare a parlare
Febbraio
questo mese conteso dalle stelle
è un cappotto lercio
venduto dal tempo strozzino
e alcuni non riescono a pagarlo
e la vita diventa al banco dei pegni
una scala di respiri a cottimo
Da:Sorrisi Pignorati
Il mio paese
Una piazza e tante contrade
ognuna per una malelingua
e uno spergiuro a negare
come tutti i paesi di chiese e sbadigli
con donne rosario di vanto,
ha una bella copia e una brutta
e ogni abitante due feste
una nel fracasso e l'altra nel silenzio
ove tutti hanno, avranno una casa
spesso non scelta
a volte sorteggiata per caso
con un giardino ove i fiori
sono coriandoli,francobolli alla pioggia
petali al vento in fuga alla causa
poi ci sono alberi sparsi, verdi speranza
con ombra fissa ai giri del sole,
non hanno mai frutti
e sui rami uccelli festanti
al divieto non scritto di caccia,
non ci sono indirizzi
ma solo foto espresse nel vuoto
col sorriso attento a essere
lungi dal maleducato
e tutti ben vestiti per un matrimonio
con un'icona corteggiata da tutti
e auto invitati col broncio
in una fretta morsa a tagliole
Il mio paese
su una montagna eruttata dal tempo
e le case gradoni consumati dagli anni
e a salire in cima premio un dirupo
ove rotolano aiutati i ricordi
e al ravvivarli solo il dolore
che prima o poi stanco
lento si dilegua incredulo ai vagiti
Da:Sorrisi Pignorati
Piccole ali
Piccola vita che crescevi dentro di me
poi d'un tratto pezzo di ingombro
che alimentavi le mie paure
Corda legata ad un cielo
opprimente,abbassato
che mi impediva quel salto nel vuoto
per farla finita
Un prezzo alto di un piacere breve
figlio intruso
mi sbarazzai di te e ti lasciai dai falchi
che mi imbrogliarono
facendo finta di cullare la tua piccola morte
Ora mi servi piccolo fiore
a cui mancava l'ultimo sole per sbocciare
e io ti lasciai in un luogo senza tempo
Non posso piangere sul tuo cimitero
che ho dentro di me e non vedrò mai
però sento le voci del tuo piccolo scheletro
vedo il fantasma del tuo piccolo volto
fermato a metà
Anima mia lo so che non merito pace
ma vorrei che il mio dolore ti giungesse lo stesso
In un luogo da designare costruirò la tua piccola casa
per tenerti al riparo dai peccati del mondo
mi trascinerò fino allo stremo per venirti a trovare
portarti i tuoi giochi rubati
Piccole ali non so se avete potuto volare
verso un cielo lontano
o siete cadute nel posto più brutto
e per questo dubbio che non mi basta il dolore
non c'è pena che io possa scontare
non c'è volto che costruisco
che possa chiarire
come potresti essere adesso
Da:Normalità Incondivisibili tra Maschere Clonate
Venezuela
Paese banana
frutto raccolto
con falce e martello
là dove la vita
vale meno di un filtro
di sigaretta incensata
all'ozio dell'anima
e il tempo orpello
di orologi sudati,
l'amore un rubarsi di corpi
riscattati da figli
appena nati già adulti
a sorteggi di polvere candida
Alberi in calura
adombrano vuote bottiglie
ora aspettano bersagli
alla noia, banca ai sbadigli
Cani
tanti cani in sinistri sogghigni
hanno perso ogni rigore
al programma naturale di copule
e per strada s'annodano
al traffico che la benzina
al prezzo di uno sputo promuove
Terra un tempo
orgoglio celeste
persa a dadi col diavolo
e sala d'attesa per gli inferi
Da:Soste Precarie
Gennaio
Rende spugne le case
ormai involucro al freddo
fa pietre con l'acqua
e i respiri tabacco fumato
In questo mese
ripartono giorni attardati
e novizi iscritti per la prima volta
a una chiesa
Fiocchi di neve uniti
al tentativo del tempo
di verniciare di bianco
sporcizie dell'anima
Un vento gelido
sposta e incolla tutto
in un quadro agli occhi del cielo
morente al rimiro
Da: Sorrisi Pignorati
Padroni
Figli
di lontani appropri
lisci a scivolare in agi
su scie di sudore
di schiavi
si tramandano
lo scettro
...padroni
domatori alla figura
passano ai respiri
giocati nella paura
in grugni e ilarità
e come le faine
di scarto in scarto
a reumatismi in carne
mirano al sangue
Non passa amore al cuore
sfruttato
bolle d'aria in vene
a giocarsi il vuoto
e il sentimento
ha bisogno della piena
per portare l'incanto agli occhi
-Padroni
della nostra barca
che su lava và/
dal sogno alle catene
Da:Vite Tremule
Attese
Nel semicerchio
d'ultimo bicchiere di vino
a elisir imposto a speranze
dalla bottiglia scossa, vibrata
alla bocca a farfugli
e a mantice di noia
così il sole
dall'alba al tramonto
inghiottito dal buio
Il vuoto la notte
riempirlo il nuovo giorno
così l'inverno
per mesi
Un bucaneve
omaggia il sole
per farlo restare
e un sorriso tra le nuvole
scioglie la neve
libera ruscelli festanti
Da:Soste Precarie
Mike Tyson
Incontrarlo
un modo di vedere
fremere a terra le stelle
e l'allenatore
unico a ricordargli
che sta dormendo
tra un pubblico festante
col pollice ribelle
tra un arbitro
a simulare con braccia
una croce ai sogni
Tyson un maestro
di ballo dell'orso
insegna a non ballare più
e a contare i secondi
di un respiro obeso
e i vortici di un dente
che sorride al vuoto
Tyson
meteorite i pugni
scagliati al cosmo
e i suoi occhi
scie di lampi congelati
specchi a un fantasma
che insegue la carne
Tyson
un riscatto
che divora se stesso
Da: Sorrisi Pignorati
Transizione
L'autunno la decadenza
l'inverno il culmine,
il passaggio di consegna
saluto del tempo
che rivedremo beffardo
a pagare il calendario
di spalle,al capolinea
Sui monti
l'acqua e il vento tessono
un lenzuolo bianco
a coprire le scene
In primavera
la redenzione
sugli alberi spunteranno le gemme
sulle croci gli insetti
festanti
Nei ruscelli
il pianto scongelato
disseterà tutti
compreso i morti
sfiancati a correre
dietro i rimorsi
Da:Sorrisi Pignorati
Ruderi
Case furono costruite
in anni con la fune tra i denti
e fango nelle unghia
e a volte appena il tempo di abitarle
per essere falciati con e senza preavviso
I figli stanchi di vedere
sacrifici e dolore
e una corsa senza tregua a perdere
scelsero altre strade
andarono lontano
al rimando di orizzonti
senza mai voltarsi
se non per sputare
o per mirare col naso una rondine
che fa ogni anno il viaggio inverso
Passa il tempo con inganno
fa entrare un ricordo
mascherato da sorriso
col richiamo di un vagito
e torna agli occhi l'antica casa
e la vanno a visitare
accolti dal festival di rovi e ortiche
e non ci sono più nemmeno i topi
il granaio ormai vuoto
il tetto ha perso un dente
entra pioggia dalle labbra
e il vento fischia una canzone
senza titolo che un merlo
ha imparato a memoria
Ormai cimelio di curiosi
e di cuori smarriti
e un nome che vale per tutti
..VENDESI.....
forse la comprerà qualcuno
al solo scopo di non abitarci mai
e farla rivivere in un progetto
di un cercatore di funghi
o forse di un cane senza padrone
Da:Soste Precarie
Cipressi
Antenne biliose
per mandare messaggi al cielo
ove in armonia
i rari premiati
dimentichi della terra
si parlano con le ali
pietre ai ricordi furono le parole
Cipressi
dame di compagnia
per i morti
che vogliono solo dormire
Cipressi
vedette di allerta per gli avari
che nascondono il bottino
di sorrisi pignorati
Cipressi
verdi a ogni stagione
a simbolo d'umanità
malvagia mai cambia
Cipressi
speranza eterna
incorniciata
da quattro stagioni
che a rincorrersi
tra i colori
dell'anima mutevole
regalano al pubblico
sbronzo di noia
rughe e calendari
subito venduti a specchi
scaltri mercanti
giocano al prezzo
tra luci e ombre
nel tempio del tempo
che a pregarlo
è già alle spalle
Cipressi
frecce di un percorso
che tutti indicano
e nessuno vuole mai fare
Da:Sorrisi Pignorati
Gatti in autunno
I gatti avvertono il declino
occhi a fessure fisse
baffi a frecce d'astuzie
coda a parentesi d'enigma
fusa a trappole di coccole
sanno il vecchio padrone a zonzo
a vedere dove passi tremuli
timbreranno a breve la neve
e il vento suonerà canne d'organo
prestate a vicoli irriconoscibili
Per i gatti
le foglie animali arresi
giocano per terra
poi s'arrotolano,saltano
a simulare topi
a chi lamenta
ammanchi al granaio
L'autunno una sala d'attesa
e c'è qualcuno che entra
ed esce senza toccare il pavimento
i gatti lo sanno
s'arrampicano sugli alberi
a fermare una tosse
una fumata nera
e leggere il loro oroscopo
I gatti poco amati
anarchici al dolore
ambulanti d'atmosfere
sanno voltare pagina
e riscriversi la storia
in un miagolio di lamento
Da:Sorrisi Pignorati
Aprile 2020
Oggi la campagna
pare uscita dall'inverno,
nell'aria vene ribollite
e aghi di ghiaccio
fitte a speranze
impigrite al letargo
logore al rimando
sorpresa al tonfo
Maquillage impercettibili
si resettano nell'anima
dorso a ogni specchio
col dubbio a piacere
peggio a deridere
confondere il senso
Fili argentati i ruscelli
sempre più sottili
col canto ormai lamento
vanno verso il mare
e non lo sanno
un pò come noi
che parliamo tanto
ignari le parole ad annegare
nel grande oceano
dell'indifferenza
Quest'anno
è tutto diverso
in giro ovunque
ladri mascherati
rapinano se stessi
e alcuni alzano le mani
a senso d'eterna resa,
tutti hanno paura
in un daltonico carnevale
che ride a denti chiusi
di un killer
con milioni di facce
compresa la nostra
ombre di sospetti
Da: Soste Precarie
Marzo 2020
Passi allo sbaraglio
dietro il trasversale
e comizi vuoti di campanili,
unici vigili i cani
per direzioni al contrario
Facce racchiudono maschere
rare automobili
sfrecciano
verso il capolinea
dell'anno zero
Anemico il sole
in una primavera
senza redenzioni
e gli ulivi croci muschiate
al vento che spoglia
ogni preghiera appollaiata
Nessuno si saluta
per non dar voce
ad appigli invisibili
su esche di pietà
lanciate vuote e perdere
Ai telegiornali
sottrazioni di fantasmi
che ognuno ha paura
prenda il nome proprio
Da:Soste Precarie
Dicembre
Zavorrate dal freddo
le giornate
e come se avessero fretta
illuse corrono
dietro ricordi del sole
beffardo a riposo
oltre nero orizzonte
Enfisema d'ultime foglie
su piedistalli di scheletri
vibrati da tosse di vento
gobbe squamose,arrugginite
in macabra danza
cadono in vortici ubriachi
d'ultima vita
Nell'aria
elettrico il buio
divora le ore
e gli orologi
intasati di gesta al rimando
reclusi dalla noia
in bocche cucite
Da: Quando Gli Alberi Si Rifiutano Di Ospitare Le Foglie
Sardine
Nel ventre del mare
specchio di tanti cieli
a volte inquieto
a volte sonnolente
col due novembre degli abissi
unico numero del suo calendario
le sardine
schegge levigate cineree argentate
si compattano, giocano a palla
per orche e balene
che si divertono ma non troppo
e ogni tanto soffiano regolamenti
e la palla si comprime per necessità,
ignorata cambia direzione
si dilata,galleggia danzante
poi si dilegua alle mute parole dei giocatori
che con balzi adirati la squarciano
e a brandelli sull'acqua
incerta tra brezza e fondali
con mappe bugiarde
e la stella polare nel mappamondo dei maghi
finisce nelle reti di pescatori
stanchi di imprechi e sberleffi
mentre a riva i gatti
ansiosi aspettano in dono
di ricucire alla fame
un brandello di sfera
Da:Sorrisi Pignorati
Progresso
I ricchi rubano e pagano per il lusso
i poveri per esistere
e la moneta è l'anima
coniata dal destino
e quando fuori corso
la spendono nei bordelli della morte
Cani e gatti
sono i veri amici
non tradiscono mai
e si fanno sempre perdonare
per aver visto troppo o niente
senza mai pregare
neanche quando il dolore
pretende un premio
Il futuro è un boomerang
a ogni lancio pagato con le rughe
e le mani ali a simulare il volo
mentre l'aria frusta i respiri
e la polvere bussa ai cuori con fucili
Il progresso
esca collettiva
e gli abbocchi gerarchia
di cui vantarsi
fino a quando i predatori
si confondono con le prede
ormai sul trono altalena
Da:Normalità Incondivisibili Tra Maschere Clonate
Giorni di Novembre
Fili d'amo
appesi al cielo
chi a tirare un ricordo
chi un amore
chi l'oblio
chi semplicemente l'attesa
Il mare
fuoco freddo
soffiato da malumori
e le nuvole il suo fumo
tosse di speranze
Le foglie
biglietti di fine partita
e a terra i vecchi confusi
coi piedi cercano il risultato
e qualcuno legge un pareggio
ancor peggio un'espulsione
Le rose
stanche a confrontarsi
ora sono sole
con stelo dimagrito
e riso argentato sui petali
incorniciate dal grigio
a simbolo d'estate
nell'infinito troppo vicino
Orologi
alcuni dimenticati
sulle vecchie ore
immettono e cacciano dal presente
chi stanco di sognare
fermo su una foto
e vedono il tempo
che frena
che spinge
al solo scopo
di dimenticarli
Da:Quando Gli Alberi Si Rifiutano Di Ospitare Le Foglie
Dissolvenza
Il vento, col megafono
allerta gli alberi
Convegno di foglie morte
relatore l'autunno
tema il dissolversi
Il sole organizza la dissolvenza
saluta, sta per partire
per un lungo viaggio
Un comignolo vortica
pensieri di un vecchio
che maledice le sue ossa
Passeggiano le nuvole
si corteggiano
sposate da tremori
fioriti all'orizzonte
rimpiangono il celibato
Da:Soste Precarie
Case assolate
Non c'è un albero
a simbolo di speranza
e quattro vasi di fiori
s'annaffiano con il loro pianto
I vecchi sudano
evaporano ricordi
e qualcuno grosso
il più triste porro alla fronte
I bambini giocano a pallone
l'ombra li dribbla
nell'ira si danno calci agli stinchi
sopportati da frasi volgari
ilarità ai viandanti
arresi al progresso
I passeri
sfrattati da feritoie
appollaiati su bacheche sciancate
provano a leggere
il domani nefasto
Qualcuno dice
troppe verità alla luce del sole
mancano i misteri dell'ombra
guscio all'inconscio
ma il sindaco ha promesso
sul campanile un nuovo orologio elicoidale
a ricordare a tutti il tempo sprecato
e a eleggerle lui il rinsavirsi
sulle scie delle ore contate a sbadigli
parole mute della frequenza del cuore
appisolato nell'anima
Da:Sorrisi Pignorati
Poveri vecchi Poveri vecchi schiena di specchi vetrina di saldi disertati in fila obbligatoria sperano in un sorteggio per non essere sorteggiati con un numero in più degli anni e che il silenzio conti per il tempo che non sa contare ma li somma a rughe nel suo bottino Il cielo,un soffitto grigio trappola d'occhi vuoti che non vogliono incollarsi e roteanti cercano un alba che sempre li coglie di spalle con una flebo,il loro sole che non riscalda e si consuma tra bolle d'aria Nell'attesa giocano una partita tra silenzio e pazienza che non sia l'ultima arbitrata da biascichi ruminati tra urla di mimiche espulse Poi raccontano nebulose avventure rifiutate dai libri ascoltate a cottimo dalle orecchie e credute a deliri da infermieri con assensi mal pagati La speranza un oggetto donato caduto e poi raccolto e un frammento a pietà della mancanza a ricordarli Da: Sorrisi Pignorati In questo maggio In questo maggio la tortora canta ma non incanta nessuno chi ha troppo da fare inseguito dal tempo chi nell'ozio mette barriere ai pensieri chi ha perso un amore mai trovato con la scusa di non averlo cercato chi coglie una rosa e qualcuno si sposa con la persona sbagliata -Maggio ha rubato il copione di marzo e la grandine pepite al sole e chi le squaglia per un anello a rinsaldare un legame che sia sciolto dagli sbagli di sempre e dal futuro che imita un granchio -I profumi stordimenti e delizie o una lenza sfuggita di mano mentre il cuore vanta l'amo a cimelio Da:Fischi Per Fiaschi Dopo aver votato Tutti col proprio scettro varcano una soglia e perdono i comandi qualcuno i punti cardinali chi troppo sfortunato il proprio nome All'uscita un gradino inviso a ogni scala flebili i saluti sogghigni i sorrisi e una mano stanca a pararli gli occhi giocano a nascondino ma il sogno è nascondersi per sempre Sui trampoli promesse cadono rovinose qualcuna su un cuscino dimenticato dalla fretta o da sensi di colpe Dantesco andirivieni ognuno cerca il proprio cerchio ormai magazzino di parole e per tornare indietro dare le spalle alla stella polare Il baratro nuova ripartenza problema è trovarlo e nel limbo ognuno meta di se stesso salvo guardarsi allo specchio ove incerti si può stare nel vuoto di un simbolo dissolto Passerà del tempo mai paca la vendetta a maledirla si perde nell'oblio a coltivarla è ripetere l'errore Da:Fischi Per Fiaschi Epitaffio il Sognatore Calcate bene questa terra che sia piatta alle menzogna che mi stanarono dal silenzio per espormi al dolore Non metteteci una rosa e nessun fiore che sia di privilegio alla piatta esistenza fatta di parole e nuvole osservate che parlavano di mondi lontani Sarà lo stesso vento che fece da paciere tra i sogni che volevo e i fantasmi di possesso a seminare l’erba della pace Spero da lontano a primavera nel verde rigoglioso come accento sul destino o come virgola al male che provai di vedere la tua scarpetta bianca sul mio cuore fermo in dono ai battiti per i tuoi passi che inutile seguii fino allo stremo Se proprio volete discolparvi lasciate stare croci e scritte zuccherate ma due righe su una pietra nato....mai visse...quì solo giace e non tagliate l’erba Da:Soste Precarie John Ceccele -Il Pilota Piccolo e smunto occhi frecce al destino coi paesaggi alle spalle e quelli inseguiti giocati a respiri, appare e scompare come scintille e ogni curva un diniego e un assenso agli spalti Al volante del mondo cavalli spronati da fulmini e tuoni e la pioggia non fa in tempo a cadere e se cade l'asfalto la rimanda al mittente L'intento moltiplicare il traguardo e il tempo non fa in fretta a contarsi confuso agli applausi A ogni giro ha davanti se stesso e alle spalle, aureole di sogni e gli anni lo ricorrono alati poi confondono il podio con arrivo e partenza John Ceccele finalmente trova se stesso sorride e con la mano a ventaglio disegna in aria l'arco al trionfo e il pubblico in flato commensale alla gloria Da:Normalità Incondivisibili Tra Maschere Clonate Marzo pazzo Nel cielo di cemento e confetti uno scorpione di nuvole nere coglie di sorpresa la luna e la divora Il Sole, di spalle da uno specchio vede la scena e la copre col suo fumo di pipa poi sputa a terra qua e là si fa un selfie e lo spedisce a chi ha sete o a chi nuota disperato nel fiume Gli alberi allertano fruste alla fiera dei loro diamanti atterriti da questo mese pazzo con mille farse agli imbrogli Sulle spalle dei vecchi una bilancia a propendere tra pietre e fiori gelati e un taccuino inutile a segnare la pesa Da:Soste Precarie Incertezze La gente si droga e per smettere beve alcol poi nel cielo vede gli ufo e lo racconta e chi non ci crede è pazzo La vita è noiosa ha bisogno di mistero, la realtà una matematica perfetta e c' è chi somma gioia e dolore dandogli solo un nome quello che conviene Il tempo non passa mai per chi spera e veloce come fulmine per chi deve lasciare il podio La natura indica il percorso e tutti dispettosi a deragliare, gli alberi si prestano a simulare morte e rinascita sacrificando le foglie -I fiori a insegnare quanto sia breve la vanità -La pioggia a cancellare tracce ma poi lascia nuove pagine da scrivere spesso da nuovi autori o dagli stessi con diverse penne -Il mare a dire che ogni suo quadro come pure della terra è il cielo lunatico a pitturarlo Da:Pensieri Alternativi Il collezionista In quel vecchio garage isolato con lamiere orecchie al silenzio e legno ossa del tarlo in una campagna ove alberi croci del tempo in inverno e velluto da festa in estate tanti oggetti di tante storie all'oblio strappati improvviso all'incuria e vegliati accuditi animati da redenzioni di infiniti ricordi di tante vite promiscue legate alcune come fiori stecchiti al gelo inaspettato di maggio e altre migliori,ma sempre con un rammarico per qualcosa incompiuta e la fantasia a riportare il mancante -Un orologio da taschino ritrova un vecchio cuore tifoso ormai zoppo, lo incita a correre ma non troppo fino a traguardo di un appuntamento che le lancette litigiose mancarono -Una vecchia auto Francese preferì fango e polvere all'asfalto poi la noia la condannò al letargo ora sveglia con carezze e sussurri si riprende la strada -Una macchina da cucire cucì trame di un sogno per un amore già volato alle spalle ora col filo di seta riporta con illusioni la sua storia al contrario Da:Sorrisi Pignorati Alberi in inverno Boschi non si litigano più la luce anzi cercano d'abbracciarsi preganti scheletri all'impiedi col vento forzati si salutano per un addio eterno sempre rimandato e gli animali sui rami divinità a cercare di ravvivarli, il vischio e il muschio a confermare che la corteccia corazza a speranza vera linfa a ogni vita In vari tentativi merli al commiato pettirossi a donar sangue picchi a bussare A terra i ciclamini ricordano alle ghiande profanate da cinghiali il loro due novembre Da:Destini E Presagi Una giornata di gennaio Surplus di pace indotta tra le mura stanche di raccontare col silenzio mentre fuori l'aria addormentata lontana dall'alitare del vento e dai rumori taciti spugnosi sotto una cupola cinerina intento ad abbassarsi a riposare a ermetico coperchio di pensieri In standby gli animali col canto in cassaforte e il cibo in dispense da trovare Funghi di fumi sui camini ingrassano per dissolversi e gli odori allerta vana del tempo che non guarda mai all'indietro Inquieta una falce di luna per i suoi intermittenti furtivi affacci censurati subito da un velo di nuvole sogghignanti al veto Qua e là dalle finestre lampi di luce dai televisori ormai specchi alla noia e col dorso a ragnatele alle voci agonizzanti tra bocche a tagliole arrugginite dure all'innesco e al disinnesco di parole senza senso Da:Fischi Per fiaschi Il vento racconta Il vento pascola le nuvole le folate sono i suoi cani che le separano,le rincorrono le macchie di sereno campi coltivati Sui pensieri,tremano si torcono le antenne capelli che si liberano dal pettine, sulle pelate,immobili quelle paraboliche La volpe annusa odore di galline alle spalle quello dei fucili nel dubbio si rintana la vita è un sorteggio e a nascondersi rinviare l'estrazione Sabbia negli occhi e a schiacciarla col dorso di due dita qualche lacrima a cui si possono dare mille scuse anche se il cuore ci legge solo addii specie per qualche amore che lo fece battere senza regole Il vento, collezionista di lamenti e vecchio despota che se li riconta la sera e manca sempre uno che l'anima vecchia rigattiere tiene per se stessa Il vento ci racconta storie millenarie in una lingua che non abbiamo mai imparato e a dargli fiato da lontano, i nostri morti Da:Sorrisi Pignorati Indizi festosi Vetrine fanno da esche, da specchi e le luci semaforo verde agli acquisti Vecchi cappotti tremano vedono i nuovi a scalzarli e qualcuno unto alle tasche simula indossi ai poveri agli angoli sempre meglio all'oblio in armadi La neve abituata a tovaglia scarabocchiata coi piedi,col vino stavolta clonata a chiare lettere appese a formare un auspicio Qualche cartone illustrato a delizie spacchettato in anticipo e aquilone a giacigli contesi da gambe di legno Salumi ridenti le luci in dispense senza pareti e qualche cane randagio le punta con la lingua sonda ad assaggi Con la coda mossa ad assensi le gazze beccano scarti di vizi s'involano festose allo spreco I bambini impuntano i piedi ad aratro alle mamme al diniego a costosi capricci Da:Vite Tremule Ghiaccio Il ghiaccio,raucedine sputata dal tempo su cui lui stesso scivola indietro Sotto una lastra di ghiaccio dei semi che il pettirosso non può beccare e prega il sole,lo sciolga ma questo è lontano a riscaldare le sue concubine Il ghiaccio,argento dei poveri che non possono spenderlo allora si frugano le mani e imbrogliano il cuore a cercare un sorriso simulando in fretta a pagarlo A terra nel ghiaccio si sono tanti occhi perduti dai volti ruotati alle spalle calpestati dai piedi e ogni scarpa di solo andata a cercare calore Col tempo si scioglierà ma a volte dentro di ognuno rimane una capanna di ghiaccio a custodie perenne dell'anima ove ospite qualche sperduto pensiero o una parola Giuda alla bocca Da:Soste Precarie Siamo La vita è un arco e noi le frecce a volte avvelenate scagliate dal destino nell'ignoto Siamo fili d'erba la morte ci bruca e la prateria rimane sempre verde Siamo granelli di sabbia nel deserto il vento ci mischia e ci consuma e la sola felicità al podio di una duna che mai pace trova Siamo parole e discorsi evaporano in lacrime rigagnoli di un dolore collettivo verso il mare dell'indifferenza Siamo miliardi di anelli di catena fatta ruotare dal paranco orizzonte per elevare al vaglio l'anima al cielo e leggera e pesantissima a seconda del presagio, del responso Siamo talee interrate della stessa specie sulle scie di tramando di ramo in ramo per tanti alberi in lotta a miglior luce e sempre impauriti da un'accetta Da: Sorrisi Pignorati Anonimi Quanti anonimi sconosciuti a se stessi e vogliono che qualcuno dica che esistono Quanta gente in continui rimiri agli specchi e poi si cercano in essi delusi nel dorso Troppi a recitare per strada in centomila vetrine appannate da nebbie mentali e le commesse a fare da pubblico e applaudire sorridenti fantasmi che si cercano i volti Le identità hanno perso l'inconscio si sono rifugiate nel giudizio lunatico di ognuno incrociato per caso e non trovano pace tranne se assoldano occhi benevoli pagati all'inganno I cuori sono bandiere sventolano ad ansimi di amplessi copiati da schermi ghiacciati C'è fame di fama e tutti finiscono sazi solo a piedistalli di statue ignorati e gelidi anche d'estate Da: Sorrisi Pignorati Presepi Il muschio riporta indietro la storia e muore a gennaio con essa se fortunato in un cartone le spoglie L'asino e il bue rivalutati non più a simboli di ignoranti e cornuti ma a badanti sinceri al supremo che nasce sulla terra a rendere un pò umani i peccati Sulla strada che porta alla grotta ancora oggi tante facce da Erode come bravi a fermare il percorso dei Don Abbondio costretti al rinnego e allora molti scelgono un albero con tante braccia ai regali e in cima una cometa con la coda alla quale s'aggrappa la tradizione anche un pò di nascosto, sostiene la fede che a volte vacilla o finisce a terra al salto di un gatto a un fiocco di nastro a riempire il vuoto sul ramo Tante luci a bruciare le nuvole alle tempeste dell'anima oppure a illuminare la pace cercata a zonzo da tetri pensieri Da:Sorrisi Pignorati Dicembre La notte dorme su se stessa e le stelle dietro le nuvole, gli animali scommettono sul domani ma alcuni perdono la ricevuta e non saranno pagati Sorteggio di motoseghe incensano l'albero vincitore premiato a favole del camino Salsicce di luci lungo i viali il vento le prova coi coltelli e le avvolge nella carta stagnola le regala ai vegetariani Vetrine appannate,lavagne per scriverci con un dito la lista dei sogni Qualche agenzia col simbolo della croce regala cappotti case per i poveri rifiutano le chiavi aprono con un cappello o una mano concava Ogni tanto da un sacco bucato appeso al cilicio della luna cade farina congelata e i bimbi ci giocano sorridenti a invecchiarsi i capelli Da:Sorrisi Pignorati Poeti da 4 soldi Desti da qualche sparo di bocca sguardi a saetta assensi e dinieghi alla pace e grugni altalena alle rughe rapiscono volti per strada e gli fanno una vita a misura la notte Spilli di luce a vaghi pensieri occhi di poeti da quattro soldi dormono poco e a lume di candela ondeggiante a spiffero imitano l'ombra di fiamma e come una bussola ubriaca al magnetico la testa per l'unico amore,sul muro che trema sincero per loro e non fa fermare il cuore che pulsa nel frigo, Sono poeti da quattro soldi in silenzio forzato pignorata la voce alla mente satura spugna e con una penna elica a dita indice e medio alano due spaurite emozioni nascoste tra spine nel deserto dell'anima muta, Sono gendarmi e ladri di emozioni da quattro soldi fuori da ogni cartina geografica in galera su un isola di fantasia in un mare di inchiostro dove ogni giorno si riversa l'umore … nero sorgente nel petto carapace d'ogni illusione Da:Sorrisi Pignorati Franco Bullone Si chiamava Franco Bullone la povertà il suo unico vestito la speranza la dote e tutti lo prendevano in giro a chiedergli se avesse una vite Fece una croce a terra col tacco della scarpa ci sputò sopra e partì di notte, senza salutare destinazione l'America che aveva sentito nominare e mentre volava si sentì una rondine che ha distrutto il suo nido e maledice l'ultima primavera Fece fortuna,aprì una fabbrica e Frank Bull il suo nuovo nome e masticò altre consonanti disossò alcune vocali poi le fece fischiare a parole e man mano tutti lo rispettarono Un giorno su una cartina geografica vide una lingua biforcuta a raffreddarsi nel mare riconobbe l'italia e un occhio tradì l'altro e fece passare una goccia argentata compressa dal cuore poi con una matita recintò il paese natio con impeto lo scarabocchiò,cemento al sogno di tornare a seppellire tra i fiori i ricordi Scrisse una lettera e la spedì a se stesso che in realtà era quello di un tempo, partito s'era tolto a caro prezzo il dolore pagando oltre oceano con mutuo senza fine ....la malinconia Da:Sorrisi Pignorati Pioggia di novembre Fili di seta argentata mossi dal vento che starnuta smuovono scarpe sotto soffitti ambulanti variegati Aghi pungono riflessi deformati in pozzanghere ove foglie a barchetta danzano ai bambini incatenati alle madri I copertoni, scrivono percorsi in arabesco subito cancellati e nessuno fa in tempo a leggerli e a volte l'inchiostro trasparente spruzzato sulle facce che mandano missive a parenti sconosciuti A sera i lampioni sorridenti narcisi s'innamorano specchiandosi sulla cotica d'asfalto oppure di una donna che parla aramaico e fa mille autostop senza sapere dove andare e si crede figlia di una stella nel cielo a misura del suo vanto triste Da:Fischi Per Fiaschi Il sentiero e la casa abbandonata Vecchio sentiero ove i passi si sono arresi e ai lati l'erba scommette a congiungersi porta a una casa col tetto che prega e a ogni tegola un salto di fiati mentre le stanze pasteggiano il silenzio che rumoreggia miserie e gli alberi trovano inutile la loro ombra un tempo lieta a canti di bimbi viziati da comare pettegole Nel cortile il pozzo vede in alto il secchio ossidato impiccato a una corda, prima scendeva e lo teneva aggiornato di ogni parto di bocche e a volte il pallone stanco di calci faceva un tonfo nell'acqua e a recuperarlo una festa d'arguzie Il comignolo artritico indice addita il tempo che non sarà più raccontato nè tanto meno contato con taglio di mano alla fronte balcone del sole e pensilina degli occhi Da:Soste Precarie Metropoli Ognuno un globulo tra milioni e alcuni escono dalle ferite e si perdono per sempre Lamiere a involucri di cuori ghiacciati verso alveari senza Regina Luci, tante luci per leggere il progresso sempre nel passato tracima dalla storia schiacciato dalle suola Attori e comparse senza pubblico recitano a se stessi al bancomat gli applausi Lavanderie con le croci e campane a spronare candeggi tra il soffio di parole alate Vita e morte non contrapposte la differenza la fa un dado pescato dal cielo Vagiti e numeri depennati oscuro senso alla meta Da:Soste Precarie Stelle a Novembre Una notte giocata dalle stagioni le stelle,marenghi d'oro e i mendicanti provano invano a prenderle poi le additano a una a una e le spendono per la pace Quanti lumini dicono i bambini le puntano col naso e cercano di spegnerle ma qualcuna cade con un dente da latte tra il fischio di un sorriso fessurato Figlie clandestine del sole con occhi senza facce nel buio di una prateria catturate dagli implori riscattate dall'infinito Esche nel mare ai pescatori abbocca la solitudine e una preghiera le riporta al cielo Sono corpi celesti dice lo scienziato ma nessuno esclude siano la luce dei sogni o forse sono candele dei nostri avi che cercano di illuminare le nostre anime smarrite Novembre Novembre ha la faccia del declino e l'arte di una donna che lenta incespicando si spoglia in un bordello -è un ubriaco che s'abbevera dei giorni e va a letto dopo un decotto di cipressi -è un avaro che colleziona anime pagate con le foglie -è un cane senza padrone scodinzola a ogni mano che esce dal letargo delle tasche e al nulla abbaia minaccioso a chi solo si scusa -Novembre, un ponte tra un campanile e una preghiera per far passare addii senza voce -è un baule pieno di malinconia spedito al sole che sorride oltre l'orizzonte Da:Soste Precarie Misura del tempo-prospecchio L'orologio con nonchalance misura il tempo sempre sull'attuale,senza guardare indietro e non ti fa vedere la distanza sfiancante a misurarlo tra partenza e arrivo indefinito tra quello passato e quello che avanza -è lo specchio che te lo somma in faccia -è la prostata te lo ricorda ogni giorno -Possiamo affermare che specchio e prostata monito e contatore del tempo variabili solo alle condizioni meteorologiche e all'età del lettore Lo strumento possiamo chiamarlo Prospecchio affidabile ma va in avaria quando qualcuno non addetto a testarlo troppo rompe i co..ngegni Da:Poesie Cialtrone Angeli tristi Angeli di marmo,tristi nella città senza semafori non vogliono stare a veglia di certi che in vita appartennero al demonio Due novembre il carnevale dei morti recitato dai vivi tranne il gelo dei respiri Condomini,ove tutti si spiano con le foto e le maldicenze addolcite da epitaffi Lingue biliose i cipressi e compunti maggiordomi di preghiere le servono all'infinito poi sparecchiano col vento Quanti gelidi letti con le stesse coperte per tutte le stagioni Qualche merlo tiene un concerto senza applausi tra i tremori dell'aria che invola qualche petalo Da: Sorrisi Pignorati La pensione La pensione fine di un ergastolo commutato in altra pena la vecchiaia Anni a sopravvivere in una galera con le porte aperte e pregando se stessi di non fuggire mentre i secondini mettevano esche fuori dalle sbarre per chiudertele alle spalle e sguinzagliarti all'indifferenza di sicari avidi col bottino della fame La pensione un safari a ritrovare gli anni col volto di animali spesso feroci agli umani e in via d'estinzione La pensione un passaporto per volare oltre i propri occhiali e guardarli con la schiena La pensione un sogno con l'incubo di non risvegliarti e un milione di caffè a vigilare la realtà La pensione un timbro scaduto per un viaggio della memoria che non invalida l'ultimo biglietto di solo andata Da:Sorrisi Pignorati Davanti al bar Davanti al bar mosche e aperitivi e un calabrone sull'orlo del bicchiere imita un angelo arrabbiato succhia lo zucchero e vede il cielo mentre alcuni schiaffeggiano il vuoto poi riempito da invettive Passa sempre una ragazza vestita a festa ma non troppo viso a scudo,sguardo a terra sveglia sproloqui distillati di maceri sogni dinoccolata va verso il suo infinito da portare più in là ogni giorno fino a dimenticare il posto La noia il vero aperitivo a cui seguirà un pranzo più utile ai denti che allo stomaco intento a pararsi dal telegiornale e dalla retorica a commenti ultimo condimento al piatto Sul campanile cero spento a preghiere la campana suona e mendica agli attardati un segno più di una mano nell'aria o un muto biascico a ringraziare, ottiene solo un passo accelerato e delle colpe all'orologio Da:Soste Precarie Novembre I cipressi fanno il palo ai ricordi che torneranno il due novembre, alcuni sono invitati altri torneranno per vendicarsi e qualcuno per brindare con una lacrima Novembre,un trespolo dove gli anni s'appollaiano a far riposare le ossa inseguite dagli occhi che vedono l'orizzonte un muro ove si schianterà la resa dei conti Nei boschi cocktail di foglie marce e aliti di vite sospese al letargo tra orme e ombre a ninna nanna ad addormentare una falce invisibile che miete nell'aria Da:Fischi Per Fiaschi Cadono le foglie Cadono le foglie biglietti di solo andata dei nostri anni e noi li cercheremo senza trovarli a un capolinea che si sposta come l'orizzonte ai nostri passi, perdersi la meta essere dimenticati il premio di persistenza che nessuno ritirerà -Il tempo un mangiatore di foglie mai sazio tranne su qualche foto o nel rigurgito di una frase Da:Sorrisi Pignorati Nell'aria L'aria una lapide di respiri e parole e le foglie lenzuolo ricamato sulla terra che tossisce sogni Gli uccelli, croci scagliate sugli addii e spugne le nuvole ad assorbire i lamenti Il profumo dei crisantemi balbuzie alla verità dei morti che per confondersi si scambiano le foto Velo bianco sulle montagne esequie del tempo attore di redenzioni Da:Sorrisi Pignorati Gente strana Ho visto gente con mutande e pigiami colorati correre sul lungomare nè inseguivano qualcuno nè erano inseguiti e non avevano paura poi uno camminare spedito con due bastoni intarsiati e in giro non c'erano le pecore Più avanti dei ciclisti non andavano a fare spesa nè a lavorare e con l'orologio inseguivano le biciclette senza mai raggiungerle Adiacente alla strada uno tozzo un pò curvo su un arnese che sudato rivoltava la terra per mettere l'erba a testa in giù Ancor più avanti due che sbracciavano tentando vanamente di volare a volte addirittura nuotare e facevano enormi respiri Sono tornato a casa e dal balcone sul terrazzo di fronte un energumeno che picchiava di brutto un sacco pieno tra l'indifferenza della moglie che pedalava su un telaio senza ruote Da:Poesie Cialtrone Ottobre Guerra di venti e quelli caldi si sottomettono a patto di rateizzare tepore ai vecchi che allertano i cappotti Pattumiera di promesse il mare le caccia sulla battigia ove qualcuno passeggia schivando inverosimili e a caccia di un anello fuggito dal dito sbagliato Le foglie si truccano per l'addio e volano senza salutare e qualcuna testarda si presta a bandiera del precario Ride l'uva nelle vigne di li a poco sarà parole che salteranno i denti per un tonfo nel vuoto e raddoppieranno gli occhi ai soliloqui Ottobre,pittore multietnico dipinge sfumature d'ogni anima su una tela che si deteriorerà lasciando i colori ai sogni Questo mese mercante di frutti non si fa pagare chiede solo in cambio le carezze di un coiffeur e la certezza di un letargo delle motoseghe Da:Fischi Per Fiaschi Fischi per fiaschi Il vento invano mitiga malumori s'infervora,scivola sulle foglie degli ulivi fischia e i cani non vedono nessuno non sanno dove andare e non c'è niente da mangiare allora s'azzannano tra loro bisogna pur dare la colpa a qualcuno Un cartone imita un aquilone bussa a una finestra e atterriti due amanti imprecano un perdono che nessuno può dargli tranne la verità Vibrano sui tetti le antenne come a voler scuotere un surplus di notizie e qualche passero custode di segreti s'allena cinguettando a trovare l'equilibrio Il vento,pastore di respiri collezionista di rumori si diverte a confonderli e qualcuno a renderlo pregiato oppure gli dà una voce che plagia una solitudine ipnotizza un'anima senza pace Il vento ladro di parole le svende a orecchie rigattiere pronte a renderle zizzania o regalarle al dubbio Il vento pettina la campagna qualche animale fa da nodo e si segnala a un agguato Da:Fischi Per Fiaschi Quando gli alberi si rifiutano di ospitare le foglie La notte sconfina e occupa spazio al giorno che non protesta anzi è contento di dar meno luce a storture -I ruscelli ingrassano ruttano sui sassi gareggiano ad arrivare puliti primi al mare Gli alberi s'addormentano e si rifiutano d'ospitare le foglie che malinconiche tentano di volare ma appesantite di rugiada il viaggio è breve e fanno da coperta all'erba Porri nei boschi, funghi alcuni maligni si vendicano delle accette e i ciclamini fanno da testimoni Sui campanili gli orologi dicono a rintocchi secchi segniamo sempre l'ora giusta è il tempo che ci cambia la cornice per farci apparire falsi e punirci con la noia Felici i bimbi senza mai perdere giocano a dadi con le castagne Da:Quando Gli Alberi Si Rifiutano Di Ospitare Le Foglie Caducità Quest'autunno è una sala d'attesa per un viaggio senza ritorno e ogni foglia è un biglietto sventolato dal vento è gratis e ognuno gli dà il prezzo che vuole per sminuire o elogiare la meta Partono le nuvole,il sole e i vecchi inseguiti dagli anni e per fermarli scagliano denti sputi e capelli a volte a gran voce un nome di un Santo e nascondono gli occhi ormai dorso di specchi dietro trincee scavate sotto berretti a coperchio di grevi pensieri spugnosi a galla su olio incolore E' la stagione dei capolinea al rimando e molti a metà strada piantano una croce a fermaglio e nessuno sa da dove sono partiti e il dubbio alibi all'ignoro al fastidio di trovare a pietà una traccia A iniezioni di freddo l'aria calda vibra indurisce le facce agli addii e le mani legno ai saluti I corvi leggono libri d'asfalto con copertine di clorofilla e osano a tenere traccia di pagina distrazioni stirate da macchine Da:Soste Precarie Pessimismi Qualcuno va in cerca di una nuova religione che ci sia un Dio attivo, punitivo giusto e mai volitivo poi s'accontenta di una filosofia spicciola ma all'alba vota per la pagnotta oppure per una mignotta a dispetto di una bigotta Ci sono cani che non hanno amici ma solo zecche e cimici unica scelta è tra libertà e zuppone e alla fine scodinzolano al padrone sognando i capricci di un aquilone o la meta lontana di un airone L'amore è un ladro travestito da altruista col sorriso squarcia il tetro ruba egoismi da sottomettere al suo poi alla fine muore schiacciato dal pesante bottino Le stagioni sono quattro vestiti che un artigiano adatta ai posti e ogni tanto qualcuno nudo ribelle stanco a ogni imposto indosso fuori da ogni moda viene nascosto sottoterra Il progresso è un fulmine e noi il tuono sempre in ritardo ad afferrarlo Il denaro ci illude di affittare il tempo senza riuscire mai a domarlo tanto meno mai a comprarlo e i poveri sono numeri di calendario riferimenti per misurarlo e una croce scianca a fermaglio in eterno breve a fermarlo Da: Destini E Presagi Saluti Il sole anemico offeso da storture lento va a curarsi nella clinica del tempo Stanca la luna di redarguire le stelle che hanno illuso implori, gioca con le nuvole e arbitra i venti al lancio di panni stesi a una corda tesa vibrante al vocio dei bambini impauriti dal silenzio dei libri Gli uccelli davanti a un naso e a un occhio guercio in macabra danza cadono a foglie morte e seminano piume da sommare al silenzio Cani e agnelli al distinguo di carezze tutte per secondo fine Impetuosi ruscelli cercano di togliersi porri di gomma e ferro e quando ci riescono abbracciano le case si fanno specchio ai corvi Au revoir au revoir in altra lingua pare più dolce il dolore Da:Sorrisi Pignorati Incertezze d'ottobre Cadono capelli e foglie e il vino tenta di riportarli al loro posto Le rondini partono senza biglietto,senza passaporto non hanno intenzioni di fermarsi alla dogana dei fucili Le pagine dei libri scommettono sugli sguardi da catturare e la polvere vola sugli occhiali I panni stesi guardano le nuvole salutano il vento e pensano di ritardare l'indosso quasi sempre ai malvagi I cinghiali giocano a dama con le ghiande e chi vince ha fretta di sparire dagli incensi in agguato Una ragazza mima una canzone allarga le braccia a simulare un volo e un ricciolo ribelle tenta di recintargli il cuore in procinto di andare a zonzo sulla cattiva strada Da:Destini E Presagi Flash sul lago La natura sembra chiedere tregua alle stagioni e sospende l'avido scalzarsi E' una notte in cui ogni anima ha smesso d'essere una trottola e s'adagia sopra un fianco in attesa di nuovi stimoli di un monello Tremula l'acqua del lago dorme in aliti governati dai pesci secerne luce e voce della luna ferma su una smorfia a incoraggiare cuori zoppi solitari a unisoni pulsioni mentre le rane gracidano alla malinconia via di mezzo in agro dolce tra gioia e dolore in cui s'intrufola la nostalgia certezze del vissuto Solitaria sulla sponda tra alberi assopiti carezzati dalle finzioni del vento una finestra illuminata ove due ombre s'allacciano e si respingono e nel gioco interrotto uno sgorbio a presagio poi diventano tuttuno scompaiono al rumore di un tonfo raggelante al destino che si leggerà domani Da:Destini E Presagi Sguardo al cielo La luna falce d'oro assoldata dalle stelle infastidite dal surplus di missive falcia sogni indecenti che non vogliono tornare a chi li ha spediti Il cielo una prateria dove galoppano preghiere in cerca del Santo giusto Una nuvola,scudo perso da Morfeo ferma una freccia di Cupido e a terra il poeta fa l'amore col soliloquio poi scorge due diamanti da regalare all'evento ma sono gli occhi del gufo preziosi al dubbio Da:Fischi Per Fiaschi Pensioni equine Ragliano preghiere asini sfiancati col dorso ad arco ponte d'anni zoppi e con un orecchio indice al destino e l'altro a benda su un occhio secco per nasconderlo alla fame, frustati e senza biada tirati al capolinea che corre, sfinimento il senso precedere la coda,il vanto dolore e finalmente pace il macello In televisione premiati animalisti i fattori sorridenti fumano erba fresca inventano un nome glorioso per ogni equino, applausi al regno dell'ozio Da:Poesie Cialtrone Partenze Nell'ora d'aria dei pensieri i sogni fanno un pic nic nella coscienza ma quasi sempre interrotti da una tempesta e nel fuggi fuggi qualcuno si fa male e s'affida alle cure del dolore La mente è si un aeroporto dove ci sono più partenze che arrivi qualcuno non sa dove andare e si ferma solo a guardare magari poi decide che il vero viaggio è tra l'anima e gli occhi e nel percorso l'incontro di un amore La ragazza riflettè e capì che il suo tempo sprecato poteva riprenderselo con l'esperienza e i due baci dati a cottimo voleva girarli a una foto stipata nel cuore Il rombo del motore svegliò i ricordi che come mendicanti chiesero per carità un sorriso che subito apparve e alò il ritorno, Lei pensò che fuggire non serve dal proprio mondo se uno se lo porta dentro Le nostre valige anche se nuove hanno sempre una cosa nascosta e nel nuovo posto quando per caso la si scorge non si ha più il coraggio di gettarla è un diamante prezioso senza mercato .....della nostra unica storia Da:Sorrisi Pignorati Estate Inferno e Paradiso e la strada è la stessa cambiano gli antipodi C'è chi ostenta chi si rende invisibile chi indossa solo una maschera Barche, cocomeri e cani a dirigere aperitivi e qualcuno scivola su un'oliva fuggita da un sorriso forzato Il mare,una placenta accoglie al viaggio inverso figli che dimenticarono il parto Il sole si fa un selfie nell'acqua grigia al sereno del cielo rende cupa la vanità tela di ragno i suoi raggi I pesci con le trame spezzate vedono l'amo via di fuga il pescatore gioisce alla trappola ignaro che l'abbocco è solo un suicidio La calura un incenso per gli ultimi e i primi entrambi costretti all'omelia del tempo, l'unica differenza è il confort di una sala d'attesa Da:Sorrisi Pignorati Ombre nel buio Occhi di topi le stelle vegliano ombre sotto la luna badante a cottimo madre premurosa che le svezza Ogni ombra approdo e partenza sangue migrante verso nuove fauci La paura gara di respiri salta da un cuore all'altro e qualcuno si ferma per sempre Aliti e rumori spesso solo immaginati e arrotolati nel buio che non fa sconti Deltaplani impigliati tra suppliche dormienti le foglie scosse dai presagi del gufo armato di silenzi leviga col becco le ali allo scivolo di fruscii Tonfi e sussulti nel gioco della speranza li sorteggia al domani evaso dal tempo Ognuno ha il suo orologio conta le attese ma non le somma solo le ruota elemosine agli stomaci Da:Fischi Per Fiaschi Città Loculi e alveari cappa di nero fumo rimbalzo di calura e alberi spennati dai rumori Bambini e cani al guinzaglio dentiere sui manifesti tutti col sorriso in tasca Asfalto,torta per i piedi e auguri scritti da copertoni cent'anni gli scongiuri speranza fin che dura importante non lo sappiano Aperitivi,fermagli a singhiozzi iatture la causa speranza la fede ma nessuno ci crede Insegne,puzzle di consonanti copertine senza nome a leggerle racconto proprio Claxon e sorteggio di dita al cielo effigi alle spalle a distanziarle il traguardo Facce di cera vivi che imitano i morti automa mira d'indipendenza qualche fiore calpestato ricordo di qualche amore perso Cinguettii di cardellini suturano umanità lacerata nei parchi la solitudine sgomita nella confusione e Dio l'ultimo alibi del sole mascherato Da:Sorrisi Pignorati Preparativi a Giugno Scorribande di cani sulla spiaggia che fra poco sarà off limits tra ombrelloni che sembrano berretti in rigorosa fila nella sala d'attesa di un bordello Vecchi guardoni dietro quadri appesi all'aria s'allenano all'indifferenza interrotti dalle prime mosche che mirano dritte agli occhi e schiaffeggiate disegnano triettorie subito spezzate da invettive S'allestisce il teatro ove ognuno reciterà ad occhi saturi o alla propria anima fuggita agli specchi e a zonzo per una culla di parole Col suo sciabordio il mare incurante alle tentate tempre del sole non ancora rovente ricaccia bugie dell'anno passato e qualcuna che fu creduta ricerca spergiuri a ogni mimica La gazza a settembre scorso trovò tre anelli ognuno per un amore ma due erano falsi e sul terzo c'era inciso un dolore ora spera in un diamante scagliato per rabbia a un tradimento La ruspa appiattisce una duna grande come il seno ribelle della Svedese che simulò allatto a tante gole e alcune prese a borsettate da gelosie di finzioni Da:Fischi Per Fiaschi Pullman Gli anziani in gita sul pullman dicono all'autista che fuma per coprire aliti e stordire litanie è un viaggio che non potemmo mai fare vai veloce e frena, il tempo non aspetta e la fretta ubriaca si beve i paesaggi noi siamo già saturi di troppe cose che non avremmo voluto mai vedere Al primo capolinea in fila per pisciare è un sollievo che li riporta a casa ma il posto dice non è vero è solo l'anima che in un lampo vi ha traditi Qualcuno a una visita guidata sussurra è tutto molto bello purtroppo l'orologio che portiamo dentro è sempre in ritardo su ogni sguardo proseguire o tornare un percorso baro per una meta che ci insegue, la nostalgia un andirivieni di pensieri e non c'è più voglia di raccontare più ci allontaniamo più ci zavorrano i ricordi alla fine ci rimarrà dentro solo l'odore del gasolio e un sogno che cerca chi lo generò Da:Fischi Per Fiaschi Colline Infervori di vento seni di sguardi accarezzati dal tempo Tremori congelati dipinti da stagioni scolpiti dal pane alla sorgente del karma Letti di sguardi amplessi di ricordi e silenzi rosari d'allodole fulcri ad altalene d'orizzonti Colline scoliosi dell'infinito curve al silenzio trampoli di poesie scivoli di ritorni cumuli d'arrivederci avamposti di malinconie porri di terra Colline dossi dell'anima dissuasori di nostalgie pentagrammi curvi di parole mai svezzate dalla bocca Candelabri che reggono cipressi e portano gli anni al cielo Da:Fischi Per Fiaschi Una parentesi in cielo Una parentesi aperta ai sogni l'altra a chiudere è caduta nel mare un pescatore tenta di riportarla in cielo con una bottiglia di vino poi la vede in alto falce dorata per tagliare il nero destino o spronare angeli stanchi messaggeri appollaiati sulle stelle Passeggia la luna sul campanile si ferma a berretto e getta un'ombra su un cane che piscia impaurito abbaia a rumori sinistri allerta un cuore con un'ala spezzata adombra un'ernia chiodo del tempo Sul fiume una lama di luce punge bisbiglii al silenzio danza a vegliare addii segreti omisero promesse al ritorno lasciarono dubbi alla pace e qualche rosa a incitare una croce La luna,netturbino dei sogni maceri li smaltisce alle stelle fa un compostaggio per concimare speranze più a portata di mano a terra agli umani Sulla tovaglia nera mangia di tutto ingrasserà come sempre partorirà oroscopi ai nasi lascerà la placenta al dolore uno stradario ai contadini per trovare il numero esatto ai mistici calendari dei campi Da:Sorrisi Pignorati Nottambuli C'è chi scola l'ultima bottiglia e barcamenandosi la poggia nella feritoia di un muro poi con una sigaretta si fa una stella a uso e consumo la interroga,la consuma, la ravviva con pensieri malsani e se non risponde la getta al diniego di una scarpa La volpe studia come scansarsi dalle macchine e a volte legge un libro sbagliato e i copertoni la stipano al domani dei corvi o l'appendono al naso pinzato di un netturbino Sputano fumo le prostitute all'omelia dei sensi troppi amori morenti spergiurano ravvedimenti e i tacchi a spillo confermano che tutto è precario mentre il compenso è a umore di luna coperta e scoperta dietro veli di nuvole a volte stracciate da sbuffi d'attesa e vento mosso da schiaffi mimati o da gonne al saluto di idilli Stridii di freni redarguiscono motori assetati stanchi di portare a spasso sogni che in certe teste non ci vogliono stare troppe vuote non hanno appigli al concreto Diamanti in cerca di cuori con palpiti al bello sono occhi di gatti,brillanti s'incrociano al rimando breve di furti d'amplessi e miagolii frustanti irritano cani randagi e ricordi di vecchi restii al presente percepiti condanna del tempo sciupato La notte è il dorso del giorno e ognuno a sparlare,pugnalare alle spalle per poi smentire tutto all'abbraccio dell'alba oppure solo a dire non ho testimoni ma non c'ero sono senza colpe alla luce del sole Fiaccole senza padroni, i lampioni in onore di anime vaganti che hanno perso la pace in proteste a esser recluse tra quattro mura ove il soffitto coperchio a ogni volo di fantasia Da: Soste Precarie Tutto cambia Tutto cambia a primavera il sangue istiga copule e redenzioni degli alberi si ravviva il muschio sui cuori di pietra che non cambiano ai volti il malvagio Convegno di nuvole clandestine esacerbate dallo sfratto a volte lanciano pietre o piangono a dirotto e alla fine tacite salutano con addii di ricatto Nel cielo gli uccelli croci volanti ognuna per una lettera di una preghiera d'esortazione che a terra la morte non sia gioco I profumi dei fiori adescano insetti e nasi stanchi al tanfo del macero di anime esortate a germogliare alla nuova luce I bambini cambiano i denti al sorriso da adattare ai nuovi raggiri degli adulti e allo stupore per capriole che sembravano impossibili Da: Soste Precarie Stranezze a primavera Lo scoiattolo appena svegliato non ricorda la nocciola nascosta e la ghiandaia che l'ha rubata chiede cospicuo riscatto ..che il roditore rompa il guscio e divida il frutto a metà Un picchio martella un tronco e i condomini gli fanno causa il tasso il loro avvocato, la parcella un nido con uova Il contadino con la fune ruota la puleggia della motozappa e questa sbuffa soltanto non accenna a ruggire e lui dice ingrata per l'olio che ogni volta ti ho cambiato in anticipo poi coi piedi pesta il berretto e maledice il vino già aceto L'acerba fanciulla sente fremiti al seno e a rassicurarlo con mani tremanti il sangue accelera e sosta agli zigomi e a un limpido ruscello il rimiro e a bagnarlo a farlo scappare a vene nascoste Raglia l'asino appena lustrato alla corteccia di un tronco incide il suo nuovo CD dal titolo..basta paglia è l'ora del fieno e leccornie Strani versi dei gatti giocano a cowboy a domare selvaggi impeti e spesso scalciati applaudono con zampe al cielo la perseveranza Da:Vite Tremule Vino Nebbia liquida dove galleggia a zonzo l'anima Bagno di sviluppo delle foto rifiutate dagli occhi Sangue nuovo per far navigare verso la dimenticanza le scorie dei pensieri Vino,lacrime colorate per festeggiare il pianto Rosolio per battezzare un amore che non esiste Olio per far scivolare le parole sul dolore Nettare di terra richiamo per vecchi, specchio da bere per ricostruire il puzzle della loro infanzia sorridente Da: Soste Precarie Strade Le strade fossi allineati l'asfalto pelle col morbillo e qua e là cerotti neri pressati da chirurghi arancioni mentre ai lati alberi spennati dai rumori con rami secchi impallinati da fucili Nelle macchine assensi a se stessi e al parabrezza che inanella inchini al sole e a chi capita e qualcuno da campagna arlecchino in risposta simula addii con la mano Quando piove i copertoni benedicono vestiti e ricevono bestemmie o parentesi a dita in espansione o ancor peggio invettive a nomi scritti da parecchio sui calendari Cartelli a indicare percorsi boomerang alcuni cadenti e arrugginiti come a dire perdersi è normale in ogni viaggio prima della meta trova te stesso prega la tua colpa che hai assegnato ad altri Strade,vene nere intasate a volte il sangue tracima o ritorna indietro o semplicemente s'adagia a specchio in una buca ove si rimira il cielo Da:Poesie Cialtrone Progresso Il progresso è inarrestabile il lavoro è troppo per pochi e niente per tanti che lo cercano per rifiutarlo, tutti votano il passato nel futuro per lamentarsi nel presente Nelle campagne desolate non c'è più l'allodola le sue aureole ereditate dai corvi il canto dalla televisione il nido da una bottiglia vuota I contadini spandono concimi ceci del diavolo a punire la miseria inginocchiata La gente si parla coi motori e con pezzi di specchio che non riflettono, domande e risposte sono identiche e tanti le scrivono per leggerle senza pensare magari solo per interloquire di spalle con se stessi Sui tetti,padelle senza fuoco col calore degli insulti friggono metalliche voci e le servono ai fossi nei divani Incenso ovunque e omelie ad alibi del destino e le bombe a diffonderle più veloci nello orecchie in un mondo a parte con le cuffie Un taràssaco fiorito nelle crepe dell'asfalto a ricordare che la natura vince sempre, con due foglie fa le corna a scarpe senza padrone e a copertoni sfuggiti ai cervelli Da:Sorrisi Pignorati Gli ombrelli Gli ombrelli a volte si credono aquiloni forzano una mano e vanno col vento poi questo traditore rallenta e finiscono sui rovi e fanno da bandiere a più intenti chi per un merlo chi per un pettirosso e chi per un canarino che osserva da una gabbia Gli ombrelli sono come i pensieri prima o poi scappano e diventano parole spesso poco gentili Gli ombrelli sono cupole e noi sotto ci crediamo Santi ambulanti e ci nascondiamo al cielo che disapprova il percorso Gli ombrelli s'innamorano e nei vicoli stretti timidi provano di baciarsi e qualche volte s'arrabbiano con occhi indiscreti che tentano di chiudere Da: Soste Precarie Somalia La morte gioca a dadi con le mosche e la carne litiga con le ossa Danzano i Kalashnikov, bersagliano le note di una litania orfana di denti Una lente cerca tra la sabbia creduta farina la gobba di un cammello che mastica sale Dirimpettai un minareto e una chiesa si parlano tramite un agnello in andirivieni vola sul dorso di un corvo Un bambino addita una traveggola e due oasi negli occhi zampillano argento A bagnomaria le speranze cucinate dal sole e conservate nella dispensa del vento Da:Destini E Presagi Neve Farina dei poveri scende dal cielo mandata da Diavolo Si lamentano i panificatori fatica l'inferno a cuocere il pane Il pettirosso,infreddolito ha un carbone sul petto ma non cuoce nemmeno una briciola Angeli imbiancati accecati,inzaccherati ritornano fantasmi al Supremo Da: Vetriolo Tanta gente la sera Tanta gente non ha nulla da perdere e da trovare la sera esce e non sa dove andare guarda vetrine piangere miserie ed è contenta sente dolore alleato Le insegne ormai hanno poco da dire le esche sono finite e le poche rimaste pentite gridano allerte In fila,nel loro carapace tartarughe veloci, rombano e fumano frustano ricci con aculei spuntati sotto i portici nei loro cappotti Gendarmi del buio i lampioni chi dorme,chi veglia curvo il proprio destino chi intermittente protesta al progresso Ogni tanto,urla schiamazzi e risate a caccia di riferimenti poi qualcuno gioca con palloni deformi, di vetro e non di rado si rompono a un colpo di testa e sangue e alcol ultimo cocktail d'addio Parodie alle stelle sigarette e copertoni che bruciano tra sgommate e stridii di freni, saluti che hanno perso parole sputate col fumo,rubate dal buio Da:Sorrisi Pignorati A volte L'anima gelida s'allea con l'inverno il cuore lavora a cottimo e non sa del contratto La tristezza lascia il dolore imbalsamato si posa sulla faccia poi s'innamora dello specchio tradito da un sogghigno I giorni,pagine al vento si litigano i capitoli e a chiuderle per sempre senza averle mai lette la pace a cui ognuno assegnerà un capolinea Da:Sorrisi Pignorati Incontro elettorale Sgomitare simile a remare e colli pioppi al vento in platea a farsi notare Rizieri Pece naufrago che cerca di respirare poi finalmente incrocia lo sguardo dell'Onorevole e a fianco Remualdo Paglia,ingelosito gli pesta un piede fulmineo ritratto e trova spazio nella calca e una fessura che taglia il palco Volti sudati a caccia del Re ognuno ha un diamante per la corona e braccia alzate a donare scettro Poi cani ad ossa tutti al buffet danzano bocconi e code nell'arrivederci di miracoli da vidimare Rimbalzano tra facce di pietra e muri parole forgiate da entusiasmo temprate da salive cromate da bugie Ognuno con un Santino tutti verso casa felici, galanti a cedere il passo alla propria ombra e stella polare la sigaretta che qualcuno intossicato, bacchetta Da: Sorrisi Pignorati L'ombrello Una volta l'ombrello era un piccolo tetto ambulante e ospitarvi sotto qualcuno era motivo di soddisfazione e di piacevole conversazione se non addirittura un onore Oggi piove ma l'ombrellaio non vende ognuno s'arrangia chi porta a tegola un giornale chi a berretto una busta di plastica chi semplicemente corre veloce chi rasenta i muri sotto un cornicione Solo i vecchi hanno l'ombrello per poterlo poi girare a bastone ma c'è anche qualche statale disertore al lavoro, lo calca in testa ad arte obliquo a taglio di sguardo per non farsi riconoscere Qualche timido innamorato lo usa a sipario impreciso per spiare il suo amore e come sempre incauto all'incanto si svela suscitando ilarità Per i bambini una specie d'aquilone zavorrato da moniti adulti e aspettano ansiosi alibi il vento per farlo coi sogni volare Da:Poesie Cialtrone Zappoeta Ho portato avanti per anni due scritture parallele una con la penna l'altra con la zappa entrambe per scrivere poesie -quelle sulla carta mi hanno portato alle bugie quelle sulla terra al vino che mi ha fatto dire verità -Ora bevo e scrivo e non mi crede nessuno -Una bottiglia e una penna i due involucri a custodia ognuna di due mezze verità da far sposare per una sola,intera -Alla gente interessa solo il vino e non l'inchiostro Da:Poesie Cialtrone La casa nel bosco Casa un tempo ora rudere avvinghiato da radici le pietre ossa spolpate di sogni i rovi vene scoppiate di sangue arrabbiato e finestre occhi guerci paralizzati sul vuoto Partirono con attrito di stomaco inseguendo un filo da pesca e un tozzo di pane traveggola d'esca Nessuno è tornato ma il dolore è rimasto sotto porri di renaccio e l'ombra maligna Qualche vecchio ricorda un soprannome ridicolo evoca indomite sconfitte e il perdono d'esistere tra l'abbaiare di un cane affamato che simulava ossa ogni ceppa fuggita a un'accetta Senza carte legali un gufo l'ha acquistata dal tempo a patto chiuda un occhio ai fantasmi e ogni tanto un canto al ricordo augurio al destino d'oltreoceano Da:Sorrisi Pignorati Viale d'inverno Nel freddo che fa danzare i denti e irride i lampioni sul viale di vetro bussa a se stesso il bastone di un povero che illude di portare al podio i piedi impacchettati con plastica occhialuta A molla gli arti di un passero croccanti al salto e assenso al vuoto col becco a ingoiare briciola immaginata, s'invola stanco verso indomita speranza Siede il tempo col berretto di nuvole sulla vecchia panchina di ferro aspetta l'inchino del sole per alzarsi e contare i respiri con incolmabili ritardi sulle falcate mutevoli del cuore Da: Quando Gli Alberi Si Rifiutano Di Ospitare Le Foglie L'inferno (Aforisma) L'Inferno esiste, è sulla terra, una distesa immensa di carboni ardenti e indigenti scalzi,in andirivieni senza pace maledetti li soffiano -Ogni tanto ci sono rigogliose oasi dove i ricchi amici di Lucifero lussuriosi si dissetano e rinfrescano e hanno messo in giro ad arte la voce che tanta sofferenza ai dannati che bruciano alla fine in premio l'invola al paradiso, in realtà è solo il modo per illuderli e non essere da loro con ferocia assaltati -Oh! voi che leggete cancellate col fuoco le oasi siete miliardi, in troppi per pensarle a sollievo Da:Poesie Cialtrone Sondaggi in inverno Un raggio di sole e avamposto di un petalo della mimosa e una lama di freddo taglia netto l'azzardo Due semafori rossi sulle guance di un bimbo e una nuvola di vapore alla bocca che mastica un dente precario e la madre con mano a termometro lo riporta al rigore nella sciarpa l'incerchia a un negozio lo premia Si pavoneggia un bucaneve incauta una scarpa frena in ritardo l'incolla all'impronta effige d'illusione morente Mette i punti alle trame,il merlo sulla neve lenzuolo bucato, molleggiando canticchia pericoli l'intreccia a una scheletrica siepe serpeggiando si dilegua a un gatto affamato Fruste al vento, rami spogli e cappotti alati in fuga al rintano mentre farfalle impazzite i fiocchi di neve ad avvertire che l'inverno avvoltoio è ingordo di tremori e d'ogni vita precaria Da:Soste Precarie Nulla invisibile Il vento,gregge di respiri che da tempo evasero dai denti, incendia, raffredda alimenta, sottrae sporca, pulisce carezza, scompiglia pettina campagne fa ballare alberi, un nulla invisibile presta a ogni cosa la voce fiato d'organo suona nei vicoli arruola lamenti,li occulta strozza urla al dolore attenua adii incatena amori bussa a porte e finestre illude indomite attese avverte prede e predatori in una partita ove a volte si schiera alla fine -Vento,vela dei pensieri li porta lontano e spesso impetuoso li frantuma agli scogli -E' un postino di lacrime e il cuore un mittente, a volte arriva in ritardo al destinatario già morto Da:Destini E Presagi Ritorno Tornò in inverno, sotto al cappello bavero e sciarpa carezzavano le vene indurite bastonate dal freddo Con passo veloce croccante al gelo e un ricordo indurito che stridulo frenava Poi guardò la finestra ove Lei un tempo s'affacciava ormai porta di un frigorifero ove gli anni congelati razziati dal tempo e sul davanzale un passero arruffato cantava il furto Per un attimo rivide la sua bionda chioma ma in realtà l'inganno di una goccia dorata sgorgata dal nulla forse da un pensiero, penzola al sopracciglia punta da un ago di sole scossa dal vento gelido Si dileguò tra passanti senza meta e di quel posto giurò di scordare persino il nome Il fischio del treno lo divorò nell'infinito e l'abbaiare di un cane monito a non tornare Da:Sorrisi Pignorati Sera di gennaio Il freddo frigge nell'aria tremano i lampioni come a voler firmare la resa Non c'è anima viva sotto l'unica stella incastonata in una cupola di cemento, gli animali hanno scommesso di salvare la pelle solo la volpe scaramantica mastica l'odore dei sogni e pettina trame inzaccherate Rumori e respiri congelati in arabeschi trasparenti nella foresta di vetro Da:Sorrisi Pignorati Sabato notte Sfrecciano i motori verso un dove sanno che non conoscono Inseguono i fari tra fumi d'erba e qualcuno spegne tutto sul muro del silenzio tra il rullare di tamburi Tutti hanno uno scettro che sollevano nel bar o nella dispensa della luna I gatti al sorteggio tra guizzi e incertezze in azzardo,stirati voleranno all'alba coi corvi Qualche cane gioca a pallone con un riccio che finisce nella porta disegnata da un copertone La notte,coperta bucata da sigarette e sputi a pezze del danno Da:Soste Precarie Adatti d'inverno Lo scricciolo aspetta improbabile tepore di mezzogiorno affinchè scongeli la corteccia per poterla sollevare e scovare un insetto Il povero accartocciato davanti al fuoco con due ceppi che incrocia e rincrocia e poi li separa in modo possano durare e con la spinta di un sogno sente caldo Gli alberi in letargo ma con l'incubo che qualcuno abbia fatto male i conti col rigore dell'inverno e possa aggiustarli con la motosega Gli animali lo sanno la terra pagina bianca scritta con le orme sopravvive chi le sa leggere senza farsi leggere e gli umani fanno sempre al lupo baro la copertina Da: Soste Precarie Epitaffio Frank il Meccanico Mi portavano asini sfiancati e glie li restituivo cavalli alati ma i fantini erano inadatti Poi arrivò l'elettronica drogò tutte le teste e non ci capii più niente io potevo operare gli organi ma non guarire i cervelli il progresso come il vento mi sorpassò e io troppo vecchio e stanco a rincorrerlo Rimasi solo coi miei catorci e la miseria come ruggine avanzò poi un giorno distratto da un bullone che amava troppo la sua vite finii schiacciato dal vecchio ponte idraulico assetato di olio Ora questa lapide la radio muta voce della mia anima e il cipresso indomito a diffonderla ondeggiando ma il rombo assordante distrugge ogni lamento, giunge in questo cimitero a fianco alla statale Corrono, corrono veloci i fantini spronano,ingiuriano le bestie ruttano impazzite, la stupidità divorata e digerita si posa come rugiada secca su queste tombe spugnose e sa che i cervelli orfani la cercheranno e l'annaffieranno senza tregua ... con gli occhi Da:Soste Precarie Epitaffio Luana la prostituta Io, Luana la prostituta confessai tutti i mariti del paese il prete tutte le mogli entrambi col proprio vangelo lui esortò l'agnello a togliere i peccati io fui esortata a pecora a provarli lui li elevò al cielo,io sul capo a corna entrambi col vincolo del segreto demmo assoluzioni a un prezzo -Ora entrambi nel museo dei silenzi sotto gelide lapidi visitati a cottimo -alla mia foto tutti voltano la testa alla sua fanno un inchino e fulminei con la mano una croce trasparente -Entrambi ci occupammo di anime io le resi a terra con sincerità umane lui bugiardo,angeliche le fece volare -Oh! voi che leggete lasciate almeno a carnevale quando le farse sono verità, un fiore su questi miei sudici resti Da:Sorrisi Pignorati Sogni I sogni sono timidi pargoli viziati della lucida ragione non amano la luce vagano per le stelle oasi a volte troppo affollate non garantiscono ristoro ma fioche e discrete sono la sola sosta per l'infinito e la notte una badante lo sa bene che al mattino ogni anima rivuole adulta la sua infanzia La luna una meretrice capricciosa al compenso si spoglia delle nuvole e vende i ladri ai metronotte che sparano al cielo fanno secco un sogno attardato e cade piombo a terra Di notte a spiare ci sono i gufi ambulanti con mercanzie di presagi appesi a un crocefisso e qualcuno lo doppia di vetro con la mano All'alba c'è sempre qualcuno che si perde e a cercarlo una preghiera boomerang che ritorna a una fronte sudata in repulsione a uno specchio Da:Quando Gli Alberi Si Rifiutano Di Ospitare Le Foglie Gennaio Mondo in bianco e nero l'unico colore una farfalla imbalsamata dal gelo lucidata e il mare uno specchio rotto mischia i suoi cocci e digerisce i volti Si sbracciano le palme accompagnano fogli di via e i gabbiani li timbrano corrotti da pesci I tetti pagine bianche nessuno le scrive perchè le storie troppo lunghe e la malinconia svela in anticipo il finale I cuori bussano ai cappotti la noia risponde a sbadigli e un amore gioca a testa o croce e vince un ricordo illuso s'impicca al naso che fumante punta l'infinito e poi s'accasa tra due dita Orme sulla neve spirale a non so dove e la partenza è già arrivo Orge di comignoli nei fumi spoglie speranze sollazzate in nuvolette nel vento amplessi in vortici Da:Soste Precarie Vicoli malati Tanfo di formaggi e tartufi nei vicoli bonificati da ratti e suoni di tacchi su vecchi selciati riquadri di decolli forzati e tra urti di gobbe sconnesse s'inzeppa una moneta analfabeta La muffa respiri di desideri soppressi nelle feritoie storie di storia annidata e lacrime esplose d'occhi suturati Insegne cadenti parodie a vecchi sciancati al gioco d'inciampi d'infanzia -piccioni e fontane e pagliuzze sonde d'umori Cani guardinghi sornioni all'addito nervosi al presagio pisciano a zonzo firmano il tempo sprecato Lampioni malati luci gialle arrostite danno ombre deformi spaventano paure adattate elettrizzano mani a sfogliare manuali esoterici La morte fuma la pipa e tra le nuvolette gli angeli sventolano ali bianche alla resa Da:Sorrisi Pignorati Chef Bianco Involucro calcifico nostrano raccolto da contrazioni liberatorie in canestro di vimini, rompere il guscio e il suo interno cerchio nuotante nel gelatinoso ondeggiante fatto cadere a mo d'allagamento circoscritto su sfoglie rosolate di cipolle galleggianti su olio vergine collinare della Galizia e con aggiunta a dita sfreganti di prezzemolo svolazzante in finto decollo ruotante su nucleo e mantello in tentata amalgama mitigata da sale di montagna a nevischio trasparente, il tutto fatto saltare a giro elicoidale a cernita con input di frenata e guizzi di ripresa subito sospesi a intuiti di palato e accenno di tremolio compensativo al dubbio di precedente tatto -Il tutto servito con pane eccentrico o rondellato a brace e una foglia di tenero basilico redarguita all'infiorescenza e accompagnata da uno cauto starnuto di chiodi di garofano Chef...vaffa...o questo è il classico uovo fritto di mia nonna non una fattura di maghi Da:Poesie Cialtrone Atmosfere natalizie Le commesse rimirano le esche nei riflessi abboccano se stesse sorridono e si fanno un selfie, si fidanzano col rossetto messo alla prova su una mano ove sboccia un cuore alato sanguinante Le vie piene di trappole piacevoli farle scattare è una delizia e poi a ripensarci c'è sempre l'alibi d'imbroglio seguito da una carezza a conforto magari era solo questa l'intento a cui serviva una coreografia A Natale le buone azioni, fiori che sbocciano dal letame e a cancellare il male basta seguire la cometa poi il presepe bandito alle iene e a fingersi amorevoli pastori si può sempre comandare le pecore imitate ogni giorno Si dispensano auguri boomerang guai se non tornassero alla fonte ma con voce suadente si copre l'intento, Natale è una favola a leggerla può essere aggiustata comunque nella culla per tutti una speranza e mal che vada qualcuno per alare un sogno si fuma la neve Da:Sorrisi Pignorati L'usignolo Nella notte come tante tranne un particolare per anime elette, un usignolo considera la luna il suo sole di riserva canta incertezze con malinconia a scudo di predizioni La voce s'inietta nell'insonnia i pensieri si litigano il podio poi sempre più cruenti a ping pong con un ricordo che può fare male a tutti anche a se stesso perciò cauto scende coi pioli degli anni Due diamanti alati occhi del gatto s'avvicinano al gorgheggio poi tutto s'interrompe e l'insonnia scommette sul proseguo Da lontano ricomincia il canto magico vibrante e il buio a filtrarlo s'anestetizzano le trame la suspance che aveva teso i nervi prende atto del distante e un leggero tremolio con galateo invita la pace Felice Morfeo riporta i sogni all'ovile Da: Quando Gli Alberi Si Rifiutano Di Ospitare Le Foglie La notte La notte, oblio a rate e il giorno il tempo per pagarle I sogni,timidi hanno bisogno dell'oscurità per non vergognarsi, si spogliano sui tetti e danzano per le stelle sperando di sposarne una giusta Gli orologi al buio s'innamorano delle fate e gelose le lancette litigano ma c'è sempre una campana a redarguirle sotto il sorriso della luna che schiera le sue ombre a spaventare anarchici pensieri La notte,mare nero dell'anima in cui nuotano i ricordi e alcuni emergono dagli abissi approdano alla coscienza bussano agli occhi che li annegano col vino La notte,è il giorno vestito a lutto coi ceri del cielo elabora i dolori e all'alba festeggia coi rumori La notte, il gufo scatta le sue foto l'appende alla bacheca dei presagi ma c'è sempre un cuore impazzito a renderle falò per un amore che nelle tenebre ha perso la sua strada Da:Sorrisi Pignorati Sotto la neve Alberi,scheletri in preghiera e la terra spugna satura sotto un lenzuolo bianco su cui i passi scrivono trame ci sono correzioni scarabocchi d'indecisioni ed errori sottolineati in rosso non si possono più correggere l'inchiostro, sangue congelato e il calamaio è stato divorato Un comignolo, sputa tepore un passero lo cerca una lanterna indica la strada Le orme il passato senza nome i vecchi la neve che si scioglierà i bambini bucaneve in attesa d'affacciarsi Il cielo,una cupola grigia un raggio di sole è uno scalpello che lento scava un oblò ai sogni Da:Sorrisi Pignorati Marmitte telefoniche Quando non avevo il telefono cellulare avevo tante cose da dire ora che ce l'ho non ho nulla da dire -Ogni tanto telefono a me stesso ma non mi rispondo considero le parole il fumo dei pensieri combusti e i vari cellulari i tipi di marmitte -Troppa gente gareggia a sputarsi il fumo in faccia a distanza e ignara s'avvelena -I telefoni dovrebbero essere classificati in base alle emissioni dei tubi di scappamento secondo le norme Europee Euro 1, Euro 2, Euro 3, Euro 4, Euro 5,Euro 6 Da:Poesie Cialtrone I furbi I furbi,sognandosi in estremità invertita convinti d'essere la testa ma sono la coda pigra, in finta solo accenna a parare le mosche agli occhi e quando l'animale a trovar sollievo si rotola al fango e inzaccherata al sole ritenuta inutile orpello, a scrostarla viene sbattuta con rabbia dove capita e sanguinante attira voraci insetti e nel dolore costretta a frustarsi tra lo sciame con veemenza I furbi squallidi traditori eludono le regole che per primi hanno scritte e quando scoperti accusano chi sbaglia a leggerle I furbi solo in Italia vengono ammirati e a imitarli toccherà alla bocca cacciare a sputi le mosche Da:Poesie Cialtrone Certi luoghi (Molise) Ci sono certi luoghi orfani di geografia dove il male è nell'aria e le facciate delle case bacheche di necrologi trasparenti affissi e scalzati da litigi letti guerci a oltranza da presagi e scongiuri e i vecchi radiologi di diffidenze nella diagnosi sempre al forestiero il male -persino i cani son diversi alcuni viziati abbaiano a chiunque e vincono omogeneizzati e gilet e i randagi a palline di ping pong tra un uscio all'altro fino allo sfinimento a palla di calcio di rigore Le chiese, lavanderie self service e ognuno al griffato fa il proprio candeggio asciugato con brezza d'invidia o sbuffi fischianti a vanto Bocche a trebbia d'ozio e la noia, gas nervino ai pensieri rimpiazzati da spot pubblicitari e da fuochi d'artifici Galli in zuffa di territorio o a scommesse le linee telefoniche tese a schiene rovesciate, a dondolo al vento di gracchianti corvi per orchestre di artritiche mani al basso ventre Gli alberi a premio di lotterie delle accette amuleti al caduco Raro ma s'ode al salto rotolante di laschi scheggiati denti tumulante.. amen ..alla rassegnazione Da:Sorrisi Pignorati Felicità La felicità è un desiderio che s'avvera e un secondo dopo insidiato da un altro desiderio Spesso è una trappola licenzia difese al male come il topo satollo festoso nel granaio ma a scavare in fretta una galleria per nascondersi al più piccolo rumore a volte muore soffocato E' un uccellino al primo volo plana felice morbido lontano e subito col cuore triste e impaurito al decollo per sfuggire al gatto La felicità è un amplesso tra pensieri e denti un sorriso in un limbo con le spalle al male dura quanto un lampo e davanti il paradiso in cui l'anima sublima al cielo e noi siamo a scudarci dal dolore a terra Da:Soste Precarie Lucilla Uno sparo squarciò il silenzio che poi vibrante si riprese il tetro ma l'unico vivente che si mosse..il fumo zigzagante e vorticante all'ombra di un taglio di luna assonnata -poi s'udì a presagio la morte sbalordita mimare a intuito l'eco, caddero briciole di dolore a tentare l'unico rumore soffocato su un letto d'erba inumidito dal sudore impaurito del buio Da una finestra una sagoma sullo sfondo giallo subito ghigliottinata da un sipario rattoppo al buco nella notte Un alito di vento somma di respiri agonizzanti mosse un capello alla parrucca e solleticò una ciglia a chiudersi sull'oblio Al mattino in un posto anonimo come tanti una rosa rossa spennata da marmitte e due lettere maiuscole a iniziali del nome mai detto seguite dallo pseudonimo protetto da parentesi nel cimitero fitto dei giornali Da:Soste Precarie Aria di neve Il gatto sonnecchia guarda i suoi tropici al camino si fa il segno della croce copiato e va subito all'amen saltando lo Spirito Santo poi osserva ai tizzoni le scintille suoi fidati astri a terra esprime un desiderio croccante lo incerchia con la coda I vecchi ruminano frasi bianche pestano il cuoio degli anni giocano a reumatismi con mosse collaudate a vincere a scricchiolii, usano denti superstiti a segnapunti e ernie croniche a previsioni meteo Gli amori si sentono isolati si lanciano con gli smartphone parole calde d'amore ma qualcuna si congela impigliata a un ramo di quercia Nell'aria il Natale in avamposto pascola i vizi sventola mutande rosse nell'atelier della stella cometa I bambini sognano la maestra congelata e una catasta di giocattoli che supera il monte bianco e copre i fiumi che non hanno imparato Da:Quando Gli Alberi Si Rifiutano Di Ospitare Le Foglie All'ultimo saluto Quattro cani tre spelacchiati e uno col cappello cupola ai giorni andati e un passante aggregato per scordarsi il male -due sogghigni, un volto senza mimica una rosa lanciata da una finestra e tre dita a cuccia di una mano altre due freccia all'infinito Passi cadenzati in sintonia casuale a volte a sorteggio d'inciampo altre a input di coraggio e ogni tanto striduli a limare il dolore Viale centrale del paese pista breve al trono indefinito e il Giudice di gara vetro d'aria gelida sanziona nervi pulsanti al dubbio Tenta l'adunata la campana e qualche angelo dal trespolo assoldato s'invola a infilare una preghiere in una corona d'alloro Stella polare del viaggio inverso un rigoglioso infreddolito cipresso Da: Sorrisi Pignorati Duro inverno Ad un certo punto la poesia come zoom arrivato al massimo a ingrandire torna indietro a riprendersi il quadro così anche gli anni concentrati in una torta ritornano sui visi lasciati alle spalle L'inverno è la somma di tanti declini e a contrastarli le primavere che inseguiamo rifiorite sulle morti precedenti Le ultime foglie lasciano i rami e mani senza braccia salutano nel vento addii sorteggiati e ricordano a tutti che le ali al cielo finiranno spalancate per sempre a terra Nella sala d'attesa,decotto di cicuta al fiele e gli amori negli scrigni dell'anima a ricordarli saranno zollette di zucchero girate a squagliarsi dagli occhi Nel vagito di un bimbo il richiamo a ciò che fummo e il progetto sbagliato di ciò che volevamo essere Da: Soste Precarie Poeti. I poeti non vanno mai in pensione e quando il tempo ce li manda vivono a cottimo forfettario Illusi realisti vivono nel mezzo tirati a propendere dal fato sono tristi sorridenti e la malinconia il limbo che amano Non amano se stessi non hanno identità ferme in ogni emozione si credono qualcun altro, l'ammirano ma detestano imitarlo Vogliono cambiare il mondo ma la perfezione non genera poesia è tra il bene e il male che l'anima s'interroga e a rispondersi scava un trincea in attesa della quiete di mezzo Sono vagabondi sognano l'infinito e hanno nostalgia di dove non sono mai partiti Poeti, virgola del mondo senza freni a volte messa al posto giusto rallenta il galoppante dolore e s'insinua una speranza a farlo inciampare Da:Normalità Incondivisibili Tra Maschere Clonate Dicembre Cover di stelle replicano cieli bassi elettrizzano desideri retroattivi all'ennesimo rimando Code di comete a seguirle portano all'indifferenza di sorrisi da scartare lungi dal durare Alberi imprigionati processati da opulenze condannati a mitigare gelide umanità con un calore antico ormai solo su qualche foto o negli occhi di un bavero Scarpe pilotate dai pensieri su piste a brufoli vetrati vanno verso podi che l'anima non premia e li rimanda ai box di mimiche corrugate In qualche posto farfalle bianche danzanti liberate dagli angeli nell'unico volo si compattano al suolo stirate a binari da slitte e pagine vuote a monelli scarabocchiate a dispetto di rigori scolastici, vidimate a premio dal piscio di cani festanti Nell'aria musiche d'adunate ma ognuno si sente unica nota importante e a dimostrarlo con la mancanza va via fiero per conto proprio Da:Sorrisi Pignorati Anonima sera Il domani un giornale già letto il presente sbadigli che giocano a scacchi -la mente aeroporto di zanzare -l'orologio al polso tarlo rosicchia la noia e quello da parete carrucola ai respiri -la stanza orizzonte squadrato galera dei sogni -Ogni tanto tossisce muta la lampada trema la luce il televisore saccheggia paesaggi tra balbuzie di sottofondo -Contagiato il gatto con la coda simula un topo e impigrito rinuncia con un azzanno appena accennato -Sul muro una foto con l'aria di pentirsi a suscitare ricordi -Sul calendario i nomi dei Santi angusti nei riquadri fanno da ostetrica alla luna incinta,smorfiosa Da:Sorrisi Pignorati Trame dopo la tempesta Si scongelano le trame s'involano i respiri pipistrelli appesi sotto l'arcobaleno gobba del diavolo ad asciugare piume stese degli angeli Impulsi di scrolli d'animali nel bosco svelano strategie con troppi errori banali ma senza pioggia a premio di pazienza avrebbero funzionato Pervade il sangue la pace esca di pigrizie alle fauci oliate da nuvole masticano allerte tra ragnatele di nervi Giunge da lontano l'eco metallico di una canzone inseguita da rintocchi di campane gong a ripartenze e rintani Specchi d'iridi riflettono l'un l'altro e un raggio di sole in avanposto confonde a ognuno il baro e qualche foglia mossa da starnuti varia il destino e le vite diventano matrioska Sotto i portici i contadini indossano collane d'aglio sposano cappelli coi cuscini li benedicono col vino Da:Sorrisi Pignorati Epitaffio Lo scorbutico Inutile scriviate, qui giace..ecc. lo so dove mi trovo oppure ei fu, appunto tornatevene al passato ma se proprio vi manco, come dite allora raggiungetemi per sempre altrimenti non disturbate e andate a chiacchierare altrove -Dite a chi sapete togliesse questi fiori di plastica perchè se ora mi trovo qua è a causa di un malore dopo aver speso per amore una fortuna dal fioraio che diventò ricco e scappò con quella che a spregio v'ostinate a chiamare ......mia moglie Da:Poesie Cialtrone Il sorriso E' Passepartout dell'anima per commettere furti che occhi avallano e non vedono E' Esca all'amo di maschere a tirarlo è quella falsa che vorremmo indossare E' un raggio di sole in una radura di nuvole e l'ombrello a indovino o scongiuro lasciarlo a casa l'azzardo E' una carezza cullata dai denti esagera al dondolo precipita in una caria E' una vela tirata dai nervi, gli occhi il mare il cuore un iceberg a non vederlo sott'acqua la fiducia l'impatto Da:Sorrisi Pignorati A volte...la luna pare Immobile passeggia la luna dietro le nuvole poi s'affaccia tra le loro radure illumina le trame dei ladri che la maledicono -rende specchi occhi d'amanti che si leggono l'anima e misurano l'inganno Spezza il coraggio al buio e svela imbarazzi e rossori di timidi fidanzati pronti ciechi a osare effusioni A volte s'incastra tra le corna di un cervo e qualcuno tradito la vede effige al suo male Spaventa i cani rincorsi dalla propria ombra vista in intenzioni di copule o concorrente di pasto Illumina campi di periferia ove monelli calciano il mondo e vedono quel faro nel cielo attenzione del fato spia della gloria sognata All'ubriaco pare testa di un tappo d'oro di costoso spumante stappato da ricchi mentre allo sconfortato pastore ennesimo stagionato formaggio della solita povera solitaria cena Da: Soste Precarie Cialtronaforismando Tanti, troppi hanno qualcosa da farsi perdonare e chi no sta pagando l'emarginazione Molti fanno finta di non capire il male perchè se ammettessero d'averlo capito sarebbero additati per averlo perpetuato o minimo per favoreggiamento Per tanti un'ingiustizia sociale seppur grande è poca cosa se compensata da privilegi personali Lamentarsi è d'obbligo per confondere illeciti privilegi propri Spesso gli indigenti parlano male di chi l'aiuta,per paura che altri si rivolgano ad esso per lo stesso scopo Quelli che ascoltano altrui sciagure facendo finta affranti di dar conforto in realtà è per gioire che al confronto stanno di gran lunga meglio Attenzione agli elogi sono intenti a incitarvi a mediocrità perdurante per far sentire a confronto talentuoso chi li fa Da:Poesie Cialtrone Lame di freddo Gli alberi fanno una partita a foglie vince chi più le ruba al vento e qualche uccello si mischia a confondersi alla conta ma i rami litigano e si prendono a frustate -interviene a sedare la rissa qualche motosega Schierati a freccia i cormorani indicano i tropici poi s'involano a picco nel mare e scendono a patti coi pesci Lame di freddo affettano la tosse del sole e la mettono companatico in un panino di nuvole per un picnic su cupole d'ombrelli Baveri e guance tradiscono colli e fanno l'amore tra pareti di pollici e indici Vendono respiri roventi i comignoli li comprano scarpe drogate che ricordano ai piedi il ritorno e che spogliarsi conviene ad entrambi Da:Soste Precarie Alluvione Il sole intossicato dal fumo che gli uomini gli sputano in faccia e stanco dei suoi moniti sterili va a farsi due vacanze, le nuvole se ne approfittano invadono il cielo e chiedono un riscatto per liberarlo -Il sole avvertito dagli uccelli migratori ritorna e scatena una guerra, lancia saette di luci La battaglia si fa cruenta le nuvole hanno la peggio e per la paura si pisciano sotto e chiamano un taxi,il vento per fuggire veloci ma nella calca si ferma e tremanti svuotano la vescica allagano la terra annegano respiri e a nulla servono dopo disseminati cartelli ..VIETATO FUMARE.. Da:Poesie Cialtrone Speranze Al passaggio delle macchine le foglie in autunno con spostamento d'aria s'involano festose di risalire al cielo e poi in danza macabra ritornano all'asfalto così certe speranze indomite al dolore illuse a ogni evento dal morale a terra tentano di ritornare a illuminare gli occhi ma zavorrate dai respiri frustate dal baro destino ricadono sotto i piedi lenti e striduli a consumarle Da:Soste Precarie Cattiva nomea Mai pace quando per sfortuna s'entra nel vortice, voci di popolo a dar forza a cattiva nomea Dissi d'aver sparato un fagiano ma a poca distanza era morto un foggiano bastò l'assonanza e fui arrestato Rivendicai al Giudice Rizieri Pece a lungo e a gran voce il manico mio della zappa e ignaro allo stacco vocale tra nome e aggettivo,arcigno mi spedì celere, al manicomio Azzitti mia moglie petulante mi chiamava, ero in cantina ,dissi scocciato ho da fare, tiro vino e mi denunciò per maltrattamenti In tribunale mi chiesero dov'ero in quella data al che risposi,infasciavo canne al canneto e m'arrestarono per spaccio di droga Al vanto tra amici di capire d'economia d'aver studiato a scuola con acume nei dettagli le banche, dal balcone il maresciallo m'accusò di progettare rapine Da:Poesie Cialtrone Selfie di festa Tra stridule zampogne avamposto di esche sonda d'abbocchi per rifornire magazzini Regia di selfie prove di profili migliori a segnalarsi d'esistere Code di pavoni sovrapposizioni concentriche nessuno vede nessuno ognuno anonimo perso negli altri a cercarsi Vanità, pietre nel muro ride l'intonaco poi coperto da quadri e tra ombra e luce i vetri fanno da specchio e dorso il dipinto firmato ha già un prezzo Api operaie a provarsi Regine attardate,al rimiro sulla brina il vento spietato le gela Da:Sorrisi Pignorati Amore dici sempre Amore dici sempre che siamo una cosa sola ma il tuo conto corrente mi considera un estraneo rifiuta la mia carta Amore dici sempre che siamo due facce della stessa medaglia e ti lamenti che a volte non ti degno di uno sguardo ma come faccio se la medaglia non è trasparente Quando facciamo l'amore dici sempre ad alta voce vengo, mica devi raggiungermi non è che ti rivolgi a qualcun altro Concludo: coi soldi s'ottiene tutto compreso l'amore ma se devi andare a pisciare anche pagando qualsiasi prezzo non puoi mandarci nessuno al posto tuo Da:Poesie Cialtrone Il sole fa le valigie Il sole fa le valige poi le foto di rito con l'autunno e s'incammina verso altri luoghi si farà rivedere su qualche locandina oppure da lontano riflesso in uno specchio, solo i ricchi lo seguiranno o andranno a breve a trovarlo Novembre gioca coi cappotti a brividi li fa indossare e poi togliere col calore immagazzinato oppure altalenare su un braccio infastidito Le montagne indossano berretti da Babbo Natale e una giacca grigia presto porteranno a tutti doni zuccherati e col vento busseranno a ogni porta e non sempre una mano aprirà Disordine nelle case sorteggi ai guardaroba qualcuno vince un vestito nuovo o uno vecchio profumato di ricordi quelli felici serviranno a riscaldare il cuore quelli tristi per rimanere legati al tempo Lenzuola grige le nuvole ogni tanto bucate dal riflesso di una lente e nello squarcio riappare l'infinito e qualcuno ci vede l'occhio di Dio Da:Normalità Incondivisibili Tra Maschere Clonate Malinconia La malinconia col broncio e un pò ride si sente schiava e padrona badante dell'anima che più invecchia e più si pente La malinconia è una sera d'estate con l'amore che nuota in un bicchiere di vino e un ricordo che spolvera la fronte e poi appende una foto agli occhi La malinconia un chiaroscuro al tramonto un giorno andato bene e la gioia dimezzata per non poterlo seguire La malinconia amara medicina col miele zuccherata e l'anima il cucchiaio a mischiarli La malinconia un sorriso fanciullo scappato alle labbra e redarguito dai nervi La malinconia secondino al grugno premiato dal cuore con l'ora d'aria Da:Sorrisi Pignorati L'Italia L'Italia profilo di cane bastardo con la testa fracassata sull'Europa e bordello promiscuo ove prostitute popolane a giro promosse a politici maitresse Elettori i clienti sposati a spergiuri -medici i giornalisti a guardia della sifilide e creste di gallo -self service di lingerie la chiesa Regole e tariffari codice penale Sanzioni comma di tolleranza al mercato del pesce Da:Vetriolo Castagne Matrioske d'autunno resa di spine spose del vino scintille di vetro fiabe di boschi Grani a rosari di camino scoppiettio di festa capriole di parole Termometri a sobbalzo in concave mani,soffiate gioco al palato ormai viziato Monete al declino prezzo di malinconia a dogana d'orizzonte Da:Soste Precarie L'alba Un cinguettio ultimo gong al match tra prede e predatori La volpe e la lepre si rintanano a scrivere sul libro mastro appropri e sottrazioni all'oscuro del fisco il sole Festeggia il gallo il mascherato condono delle fauci Una ninna nanna risarcisce un bimbo per un cattivo sogno Promiscue scarpe sbarbano le strade e sulla pelle tracciano punti cardinali Da:Soste Precarie Anonimi Anonimi a noi stessi, e impronte invisibili di copertone sull'asfalto tra milioni d'altre impronte e unica nostra traccia possibile nero strascico fumante d'ultima frenata fatale alla quale sarà dato per forza un nome depennato Da:Soste Precarie Rugiada Lacrime di stelle redarguite dalla luna per false promesse, placano a monete d'argento foglie subito dichiarate fuori conio dal sole Da: Soste Precarie Ottobre Maschera funeraria per l'inverno, s'allontana il sole per non sbiadirla, drappo di nuvole a renderla pregiata e folate di vento a darle voce Da: Soste Precarie Il campione ei fu Potevi spendere senza saper contare e gli applausi ali per l'infinito, la palla il mondo per dirottare i sogni che non ci volevano stare ma la gloria è un fiume può tracimare o rimanere a secco o semplicemente negarsi al pavone riflesso e le nuvole capricciose sorde a implori persino al sole Un giorno la vita cambiò rotta, con vele tagliate a bandiere di feste senza calendario e gli scogli nicchie di Santi blasfemi al lunario Ora i ricordi cani affamati e stanchi bussano a porte aperte e chiuderle alle spalle nero drappo di stelle e i pochi occhi puntati addosso identikit del tempo a segnalarti al dolore, e pregando a distoglierli rumore di tamburo al sordo destino baro Da:Sorrisi Pignorati Prigioni Certi luoghi di lavoro galere con porte aperte e tutti pregano il direttore per restare dietro le sbarre Fuori la libertà è un recinto di silenzi, parlare è segnalarsi all'indifferenza Qualcuno cerca un sorriso rubato ai denti bussola per volare al di sopra del proprio nome sulle dogane dei pensieri Cani randagi liberi di vagare ma imprigionati dalla fame e quelli da salotto reclusi nel lusso Anche l'anima ostaggio nel cortile delimitato da mente e corpo si prende l'ora d'aria nel varco dei sogni Solo gli amori ingenui nati liberi provano gioia ammanettandosi abbracciati e poi disperati a cercare un grimaldello nascosto nelle infinite scatole Cinesi degli anni Da:Sorrisi Pignorati Demoni e sogni La luna allattò le stelle più piccole e le mandò a dormire ma una prese la via della terra allettata da una proposta indecente ma poco prima di giungere alla meta si spense negli occhi di una lucciola incatenata a un copertone rosario d'amplessi Nel cielo lamellato di riflessi d'aureole i sogni stremati dal lungo viaggio cercavano trespoli di sosta tutti occupati da implori in attesa di miracoli Non sapendo più a chi rivolgermi per un amore ormai dorso di specchio parlai con la mia ombra che in playback rispose col mio eco Una nuvola a vestaglia celava e lasciava intravedere bestemmie spoglie del rancore e si prostituivano a preghiere il cui solo intento a effetto placebo d'illusioni impazzite dal latrare dei cani che sovrapponevano ciotole a date di calendari La bottiglia dopo aver oliato i pensieri girò il collo sulle scarpe e il culo sull'infinito ma la mano per punirla la scagliò sul muro e frantumata i riflessi parvero pepite con cui cercai di pagare i demoni per riprendermi l'anima Da:Voci Dall'Inferno Solitudini A volte i respiri drogati dai pensieri si mettono a gareggiare con l'orologio e corrono con la lancetta dei secondi Come bambino monello il cuore abbandona i compiti e s'allea alla corsa Il premio a chi vince un biancore sulla fronte e brindare col suo vino spremuto dal dorso di mani La solitudine in compagnia del rumore di posate a tavola per invitati immaginati rumina parole specchiate negli occhi Il gatto se ne accorge decodifica geroglifici sul viso fa le fusa,arrotola la coda poi la srotola a indice nel vuoto come a dire allarga gli orizzonti esci dal tuo mondo Il ricordo migliore lascia il torpore e come farfalla vola di fiore in fiore, capisce la libertà quando s'impiglia nella tela del ragno Da:Sorrisi Pignorati Amarcord In autunno le giornate piene di addii e arrivederci c'è chi parte con famiglia allargata chi in compagnia del lutto L'aria affettata dal freddo e il sole un termometro sulle facce tra febbre residua d'estate e brividi paventati Vibrano i rami come a far durare breve il dramma, alcune foglie resistono e tra scheletri sembrano bandiere di pirati senza bottino Tanti colori al trapasso del declino spaventato dal capolinea ove scarpe e copertoni invano a stiparlo I frutti fanno biglietti per le bocche sognando per i semi il paradiso degli sputi su ernie di terra benedetta Giocano a scacchi sul sereno le nuvole e si mangiano tra loro, ingrassate fanno avance al sole ormai sedotto da lontani calendari Un tuono, gong ad azzerare e ripartire e qualche ombrello a stendardo di festosi podi e amarcord Da:Soste Precarie Arrivederci precari Sull'asfalto,foglie biglietti di meta sorteggiata gettati con malinconia al capolinea, al passaggio delle macchine nevrotiche tentano involarsi per il viaggio inverso I rami,braccia spoglie d'addobbi a fine festa di dovere che ognuno inizia a dimenticare Bibliotecario folle, il vento ha letto in ogni libro la parola fine e le foglie,pagine vendute a supportarla le strappa per punirle Autunno convegno d'arrivederci ove non partecipano gli occhi e alle spalle la parola data, a rincontrarsi camminare all'indietro Da:Soste Precarie Crisantemi Fioriscono proprio quando le rose si mettono in pigiama per andare a dormire o al massimo a vedere l'ultima cupidigia di chi non le ha mai guardate Crisantemi a mediare tra chi non può parlare e chi fa solo finta di non ricordare, la sola voce un gesto da interpretare Nella città ove le foto vivono sui marmi simulano un giardino accudito dal silenzio annaffiato a volte dal pianto o da avidi corvi in livrea Crisantemi a decotto di preghiere zuccherato dall'oblio e a sorseggiarlo vedovi ed eredi nella hall del tempo alle spalle Da:Sorrisi Pignorati Meteora S'affacciò alla finestra dell'ultimo piano, il vento le rubò un calco sul viso a musa del suo soffio invisibile eterno, era così bella che la stanza s'ingelosì e pensando di perderla incominciò a tremare Lei impaurita si lanciò nel vuoto e alata dai sogni dei suoi ammiratori leggiadra volò in cielo Sorridente ai giochi della luna corteggiata dalle stelle non tornò mai più Solo un poeta sostiene ogni tanto di vederla in un bicchiere con riccioli di nuvole specchiati in occhi di giada danzante in punta di piedi sull'arcobaleno Da: Soste Precarie Epitaffio (Ambizioni politiche) In un momento d'esaltazione con qualche brindisi di troppo in onore a Bacco scrissi che volevo candidarmi a Presidente del consiglio ma la tastiera del vecchio computer con le lettere cancellate e tasti che non rispondevano saltò alcune lettere ma non m'accorsi dell'errore e distribuii migliaia di volantini -Una mattina una marea di animalisti a inveire,a strattonarmi e ognuno con un foglio in mano ove scritto.. PRESI DENTE DEL CONIGLIO, finii calpestato dalla folla riuscii a malapena a sussurrare a mia moglie, maledetta cambia la tastiera -Ora qui giaccio sotto la statua di un coniglio e spesso sento in dispute e asserzioni, sia una lepre Da: Poesie Cialtrone Bambini una volta Una volta i bambini andavano a scuola da soli e il tragitto indipendenza e svago oggi accompagnano i genitori adulti mai cresciuti sempre a smarrirsi Una volta giocavano coi bottoni e gli abiti saluti al vento o mosaici di rimbrotti ora con la playstation mentre i genitori ciattano con l'amante oppure navigano soltanto sulla terra ferma Una volta sentivano la famiglia e aiutarla li faceva sentire adulti ora sono cavie alle distrazioni per la libertà dei genitori Una volta i maestri stella polare a incitare un sogno e insegnanti educatori ora guardiani,babysitter e dei vinili da ascoltare finchè girano magari a romperli a tacitarli Una volta i genitori eroi e sicuri pastori oggi pecore a svezzare subito agnelli per poter di nuovo copulare in pace senza intralci Una volta percepivano la saggezza degli anziani ora li vedono come pile consumate da cambiare per nuova luce oppure come scadenza umana che intristisce e alla quale meglio non pensare,non guardare Differenza tra genitori e figli uno specchio di uguale rimiro e ognuno si vede come la televisione decide Da: Sorrisi Pignorati Elisir d'ottobre Nei campi l'uva è matura api e vespe chiedono compensi arretrati per l'impollinazione, avari i contadini le scacciano ma loro si danno appuntamento alle secchie di mosto ove veleni banditi e scatti di mani non bastano I vecchi brindano a vuoto e pensano a quando il vino medierà tra sogno e sconforto e olierà attriti di anni trainati veloci dal sole I bambini assaggiano il magico succo e finiscono truccati come Indiani nei film in assetto di guerra e qualche raspo in testa a simulare una piuma Odore di raccoglimento nell'aria, qualcuno accende un camino a prove d'atmosfere d'assensi di pace al soffitto e schioppettio a interrompere fusa del gatto trasognante Le nuvole si cercano a tessersi in grigio lenzuolo bagnato strizzato a terra dagli occhi a confondere,scoraggiare pianto a sorpresa Da: Soste Precarie Cormorani Nel cielo disegnano una freccia ma dietro c'è n'è uno fuori geometria vecchio e appesantito trasporta un pesce per corrompere una nuvola a non bagnargli le piume Volo cadenzato con virate a intuito punte da aghi di freddo sonde d'autunno per insidiarsi Vanno in luoghi miti ma accolti dal piombo dei fucili perchè mangiano troppi pesci, la morte è sempre convenienza per qualcuno e a nessuno interessa lo stupore del poeta aspirante pensionato che vede nel volo libertà metafora e illusione interrotte dal fucile e dall'INPS coi suoi bocconi di tempo avvelenato col rimando al baratro Da: Soste Precarie In certi posti (Molise) Esca di facce sorridenti sulla propria coda trasparente e ruotare fino alle traveggole per prenderla o solo afferrarla a confermarsi l'esistenza anche sapendola solo trappola è questo l'unico vivere in certi posti,avanzi di geografia e la morte un riscatto a cottimo -Nei cimiteri volti di tagliole reumatiche preghiere spifferate e fiori di formaggio croci d'aria sulla lavagna del tempo -qualche vago amen a dono di un Americano alla sua terra Da:Sorrisi Pignorati Osservazioni in insonnia Il cielo fitto di presagi prato nero della luna a volte sradicato dalle stelle che calciano imprechi di amori fasulli Certe sere quando la pace somma d'armistizi e il bene e il male guerci si spiano per carpire i punti deboli la luna spia le finestre degli amanti le cui ombre tremanti raddoppiano le colpe e fuse in unisoni spergiuri poi eccitata s'ovalizza e si rattrista per le continue promesse false del sole e va in cerca di una nuvola consolatrice Abbaiano i cani col pelo ribelle e l'ecometallico li minaccia, impauriti vanno a cuccia, ringhiano al minimo fruscio si leccano le labbra sfibrate sognano una mano e un osso e una parola ripetuta, a promuoverli Nel pollaio il gallo canta per sospendere le trame, la volpe spergiura a ritentare il riccio testa gli aculei su un copertone e il progresso boccia la prova non la scrive sugli annali, s'affrettano i corvi in livrea a cancellare tracce ai giornali del bosco Una campana impazzita allarma smemorati delle colpe incita i segugi del lunario e al black out le lucciole in battaglia Da:Soste Precarie Certe case Certe case pacchiane di ricchi ove sol'intento è stupire hanno atmosfere d'arraffi e di troni festeggiati a pernacchie, misti arredi antichi e moderni con la storia nel baratro e i padroni esacerbati a costruire ponti d'elogi Dietro cancelli di cupidigia certe case lucidate, pulite da cameriere Filippine pagate a ore ma in nero sembrano cliniche dove l'ordine mette in fila il dolore e i mobili scacchi a scoraggiare le mosse mentre alle pareti, quadri che valgono e basta e ad appenderli difficile trovare verso giusto del gancio Certe case di povera gente trasudano storie d'avi e fatiche con oggetti narranti accalcati con garbo e dovizie in miraggi ognuno ha uno o più cuori a osservarli pulsano ancora a toccarli cullano dita alle fossa scavate dai calli e si vede ancora la pista da ballo ove danzarono armoniosi sorrisi e miserie tra sogni e applausi di bimbi Da:Sorrisi Pignorati Prima pioggia di fine estate I cervelli si rinfrescano e ripassano dove hanno sragionato ma il pentimento non arriva Le foglie si raddrizzano e quelle che non ce la fanno espulse senza commiato L'asfalto bolle impronte di copertoni e qualche raggio di sole le pasteggia insieme a un corvo che becca l'ultimo aculeo di riccio incollato Vecchi croccanti manifesti di cantanti con più anni che capelli spugnosi s'arricciano e qualche lettera mostra il dorso storpia un nome,deride la foto La terra riprende l'orma delle zampe e gli animali in nuova algebra arrotondono respiri e cifre La pioggia premio del cielo e per farlo apparire tale lo confronta al presente con vecchie punizioni altrimenti dimenticate Il vento separa gli odori fritti dalla calura e ognuno ritorna al suo menù ove il sugo è sempre il sangue nel recipiente delle colpe Da:Sorrisi Pignorati Il lampione Annaffiato da un cane vede una borsetta che cambia con forza padrone a cui fa ombra sgorbio che fugge Frigge nebbia, grosso dito oscilla a diniego al non senso Occhio di polifemo vede tutto e non può raccontare Trespolo a un gufo svela presagi abbaglia trame fa occhiolini d'intesa bagliori d'arrivederci e intermittenze d'allerta Timer d'addii e scintille d'incontri reggi schiena d'indecisi aspetta il giorno e Ponzio Pilato a giornalisti e gendarmi forse un giorno testimonierà a una telecamera o a un amore bruciato Da:Sorrisi Pignorati Granelli di sabbia Un tempo i granelli di sabbia era enormi massi messi dalle stelle su desideri bocciati, a tacitarli ma questi così indomiti e senza pace li rosicchiarono fino a consumarli e consumarsi poi il vento li accatastò nel cimitero delle dune fragili mausolei in eterno restauro e ogni tanto un cuore scrive con un dito sulla fragile facciata ..ti amo.. come a dire lavori in corso Da:Sorrisi Pignorati Ventuno settembre I capelli,in autunno si fanno rapire dal vento stanchi di nutrirsi di sudore e veleggiano sulle foglie per sfuggire alla malinconia I denti drogati di sorrisi estivi scricciolano alle leccornie s'alleano ai pensieri cupi aprono varchi a parole soffiate Le ciglia scattano foto da appendere alla bacheca satura degli occhi dorsi di specchi Direttori di atelier i nasi vestiti a termometri convocano cappotti e li mettono in panchina pronti a sostituire un maglione bucato da lame di freddo o da un'unghia sfuggita a una rude carezza Mosse da nervi disertori le dita si schierano a mano pronta per un saluto anche se non corrisposto Gomme e matite i tronchi degli alberi disegnano e cancellano fossi e radure su schiene d'animali mappe a fauci e sonno Il ventuno settembre una dogana anche per gli amori tremanti al dubbio dei timbri dei cuori oltre al valico, spesso clandestini si separano Da:Quando Gli Alberi Si Rifiutano Di Ospitare Le Foglie Cadde dal cielo il pittore Notaio del declino,l'autunno assegna il tempo agli specchi e a qualcuno fuori testamento spettano solo rughe e non si consola a dire meglio di niente L'autunno,sala d'aspetto per un consulto sugli anni persi e di quanti a venire a sostituirli e le prime fitte di freddo attrito al fulcro di bilancia falsata da pensieri che cadono e s'involano per lasciare l'indice a zero L'autunno un pittore caduto dal cielo a dipingere il declino rifiutato dagli occhi e a rinsavirli al reale, i volti a tavolozza si mischiano ai subbugli dell'anima Da:Quando Gli Alberi Si Rifiutano Di Ospitare Le Foglie Realtà surreale la luce,fendente nella notte il pilota accelerava la moto per non farsi sorpassasse dal rombo assordante del motore poi rallentava per paura d'arrivare presto a casa atteso a cena dai ricordi Una volpe gli tagliò la strada e nell'impatto s'azzerò la memoria ritornò bambino s'innamorò della babysitter che gli insegnava a camminare ma un giorno la chiamò mamma e sorridente volò in cielo Qualcuno scrisse che aveva visto due angeli su una moto zigzagare tra le stelle e poi parcheggiata sulla luna ove ancora visibile l'ombra del telaio trespolo delle ali additate da curiosi che di volta in volta aggiungono particolari C'è solo un cuore di un amore che vede nell'infinito una palla gialla trasparente racchiudere lo scheletro abbandonato del dolore vivo ...a terra Da:Soste Precarie Ombre nuove A settembre ombre deridono orologi balbuzienti in nuove atmosfere e scossi da polsi nervosi Singhiozzo di cicale punte da aghi di frescure contano presagi e salutano foglie dorate Nei ruscelli che incominciano a ingrassare nitidi riflessi di uccelli, lustrano piume in scrolli d'acqua allenano ali simulano il tempo che verrà Il pomeriggio baro accorcia l'orizzonte a ex aequo vincitori e vinti subito al traguardo a una linea nera Piedistalli di ragni e mausolei di mosche,i libri restaurati al sapere e minacciati da teppisti rinsaviti, accarezzeranno pagine con labiali e qualcuna a caso baciata con un dito Il mare fotocopia del cielo venduta agli anni mercanti la rivenderanno per originale a indomiti ingenui ricordi Da:Sorrisi Pignorati Grandine Un lampo attrito d'implori roventi, un tuono rutto del sole dietro neri aquiloni incagliati persi dagli angeli che piangono e lanciano pietre a disincagliarli e rimbalzanti finiscono su vigne assetate tra bestemmie e additi all'infinito di contadini Pestaggio di coppole rasentare di cani canto allo spreco di passeri Resettano l'asfalto le pozzanghere e perdono il loro mare di specchi i bambini Da:Sorrisi Pignorati Addii di sabbia Come formiche spezzate dalla fila da un piede e in andirivieni confusi così i turisti il giorno prima di partire tirati dall'ultimo souvenir e imbalsamati sorridenti in una foto La battigia, una brutta copia su cui ognuno ha scritto un sogno subito cancellato,apparso fuori portata Cieli su misura gli ombrelloni e cupole a scudo di promesse che orecchie avide volevano deridere L'unica cartolina nascosta dalla polvere la compra un poeta per spedirla a un amore che quando la riceverà avrà già cambiato nome e non ricorderà il mittente A brandelli un aquilone a simbolo di libertà incatenata impigliato a una tegola ribelle si contorce a sbuffi di vento e il bambino l'anno prossimo più grande si promette d'andarlo a prenderlo e farlo di nuovo volare per l'ultimo dente da latte Galleggia un vecchio tronco salato non marcirà, a riva qualche vecchio pescatore gli farà delle tacche per la conta dei suoi anni sempre rubati dal vino Da:Pensieri Alternativi Il Molise non esiste Il Molise non esiste o forse è il nome di un dormitorio ove mentre dormi ti rubano il domani che non potrai raccontare E' un purgatorio, espiarlo aspettare senza fine al massimo ricominciarlo Terra di rimando a tal dei tali a imboccare la retta via cerchio a rincorrersi la coda e mordersela a conferma del giro Terra di migranti e chi è rimasto indisturbato allo scempio li deride Molise virgola del male che resta troppo tempo e si fa punto sulla pagina finale Zona franca di pensieri maligni marcescenti da bonificare con preghiere e pertiche di vetro tracciate con mani a imitare i quattro punti cardinali Nella storia mai scritta è Svizzera Italiana neutrale ai predoni in sosta a programmare invasioni In Molise Divinità al contrario furono prima Santi e poi peccarono premiati Molise un fossato dalla montagna al mare recipiente di miserie stipate da malelingue Da:Sorrisi Pignorati Turisti Di tutto ricordano solo il posto dove hanno mangiato bene e forse il cameriere in allerta a schiocco di dita e le foto dei monumenti a testimoniare d'averli visti Sono i nuovi Attila seminano plastica e alluminio e cercano l'erba qualcuno quella da fumare Scappano da se stessi per ritrovarsi in fila a contarsi e tra il primo e l'ultimo la statistica senza volto Ogni posto è un libro pagine gli abitanti e i turisti si fanno selfie con la copertina poi dicono quanto è bello ignari del contenuto Qualcuno decanta nitidi mosaici visti da lontano ma sott'occhi, indefinibili ogni pezzo anonimo abitante sofferente incastonato per il quadro magari sgorbio rende il bello Turisti cercano la propria anima dove non sono mai stati e dove veramente la persero la troverà qualcun altro per farne un aquilone a delizia del suo cuore vagabondo senza pace Da:Sorrisi Pignorati Polvere Polvere forfora del tempo accumulata sui ricordi li protegge dalla nostalgia del presente, zavorra d'anni a pensieri spennati dal dolore Polvere drappo tessuto dall'immobilità in addobbo all'oblio Polvere detriti del silenzio macinato dai rumore Polvere cimitero di sterile parole sotto sciancate croci fatte con un dito Da:Sorrisi Pignorati Sand carpet Il sole è ovunque ma la gente l'aspetta al mare sul Sand carpet ove gli attori sono lo stesso pubblico e il premio autocompiacenza Selfie boomerang bocciati dagli specchi e rimandati a settembre al convegno dei declini Ritorna qualche voce di cane abbaia frenate stende il guinzaglio fumante per appenderci a seccare gli occhi Alba e tramonto rivedono le distanze e giocano a ping pong con le ore perse dal giorno Invocata a cottimo la notte a smaltire i sogni attesi all'agguato dell'alba Da:Sorrisi Pignorati Temporale estivo La pioggia mette fretta alle scarpe che suonano a pianoforte la strada e nelle pozzanghere un ritornello ovattato da ombrelli che urtandosi girano a giostra d'idee Fumano le tegole al macero d'abitudini stanche e le case da prigioni diventano guscio di pace La pioggia resetta vite azzera trame sospende agguati, il grillo bagnato scivola dal becco del corvo con una goccia nell'occhio a lente miope a ingigantire la preda Copertoni spruzzanti ribattezzano chi ha uno o più nomi e gli autisti additati citati a ignari figli illegittimi Un tuono, timer alle nuvole a ricompattarsi nonostante il sole col binocolo ride nella radura blu del cielo D'improvviso l'arcobaleno ponte a ogni sogno rinfrescato a tentare l'oltre d'ogni realtà ammorbidita Da: Un Temporale Acclamato Con Nuvole Dirottate L'estate fulcro d'altalena Cani abbandonati sull'asfalto ripassano con mimiche errori che non hanno commesso e alle mosche felici non importa del loro dolore e pregano copertoni Gli alberi,più che a crescere sperano di non dimagrire e le foglie assetate in disperato sforzo si ricompattano per un'ombra che possa attirare qualcuno al loro tronco a pisciare Un vetro riflesso minaccia a ingigantire il calore e dar fuoco alla supplicante campagna per vendicarsi di chi lo staccò dalla bottiglia ove bevvero vellutate labbra delle quali s'innamorò A specchio di dentiere riciclate a sorridere o ferme ad enigma ovunque sudore, olio esausto dell'anima ai mille adatti degli occhi usurata, esce da ferite improvvise riparate dal sale testate dal sole L'estate è un fulcro d'altalena e alle due estremità il tempo alle spalle e l'ignoto e il dondolo simula assensi tra cielo e terra ma non si capisce a che cosa Si sogna con paura l'inverno imbalsama, sorrisi, ansie e paure e nella non vita a pausa il cuore fa manutenzione ai suoi ritmi per tenersi pronto a nuove gioie improvvise ma come incaute gemme primizie puntualmente gelate Da:Sorrisi Pignorati Piccoli incanti perduti L'ultima quaglia mozzo a convergenza dei raggi di disorientanti rumori, divorata dalla mietitrebbia, vorticano ancora alcune piume riflesse grigie dorate nell'aria cercando ali attardate Nei campi monocolore non c'è traccia di fiordalisi e papaveri e i grilli rare spezie contese da corvi L'odore degli aculei bruciati dei ricci in fuga disperata dallo spettacolo dei piromani e qualcuno stremato raggiunge l'asfalto ma subito stirato dai copertoni di un bullo in vanto a centrarlo al vano responso dell'autopsia delle mosche Additato da una scolaresca l'ultimo cardellino imbalsamato al museo e il suo canto inciso su un microchip goloso di un euro subito digerito da un timer Lontano,un albero biblioteca di mille ristori rifiutatosi al destino fiero dritto nell'orgoglio e croce di nostalgia trespolo di preghiere scheletro di ricordi ombra della sua ombra ruotata a presagi Da: Soste Precarie Dirceu Josè Guimaraes Ballava il valzer col pallone poi fulmineo passava al tango guardava la porta e violento col sinistro lo calciava a effetto e questo prima d'arrivare si ricordava delle danze virava a sorteggio e il portiere lo perdeva di vista fino a ritrovarselo alle spalle Era lui l'allenatore di se stesso e quando non si piaceva cambiava squadra e città,forse anche i sogni il pubblico deluso ma lo capiva era uno spirito libero e la sfera di cuoio,il mondo con cui giocava ad ingannarlo Dirceu era affidabile ma solo nel tempo che aveva promesso lui amava gli addii fermi sui ricordi giusti per avere quell'agro dolce che solo la nostalgia sa generare Lo chiamavano la formica non si fermava mai e portava a vela d'ogni approdo sempre una foglia Nei suoi infiniti andirivieni un giorno sull'asfalto gli fermarono bruscamente la vita La stampa parlò poco di lui il nomade coi capelli a rosa dei venti era sempre andato via poco prima di farsi amare Da:Soste Precarie Caldo torrido Capisci che veramente fa caldo e cedi allo sconforto quando i vecchi rinunciano a pararsi le mosche e annuiscono al nulla con occhi socchiusi fino a parcheggiare il mento al petto legnoso abortendo un sussurro scivolato ai nervi e la coda dei cani non risponde a frustarle oppure sotto l'ombrellone balbuziente zotiche e malelingue rinunciano a sparlare dell'avvenente signora che licenzia la postura e cede sguaiata a schiaffeggiare il ventaglio oppure nello scorgere un pallone fumante bagnato, impanato, abbandonato dai bambini non più schiamazzanti e affaticati a tenere verticale un gelato colante mentre un elicottero con un ernia allungata romba sui bagnanti con mani a tegole sulla fronte e un naso sudato che non riesce a mirare curioso il rumore al cielo incensato spugna di pensieri rottamati dalla mente Da:Poesie Cialtrone Caldo di luglio Fa caldo la croce si fa sempre più pesante unta di sudore ,scivolosa alle mani e il calvario è come l'orizzonte irraggiungibile si sposta sempre più in là e il poco vento a illusorio sollievo è solo aria arroventata dalle frustate I vecchi sventolano bandiere bianche e si arrendono ai respiri che saltellano dal davanzale delle bocche ballerine e plumbei cadono sui piedi Il cielo un coperchio rovente di pentola a pressione e noi granchi di una cena vantati a fresco che cercano disperati di sollevarlo tra applausi di palati impazienti Da:Sorrisi Pignorati In spiaggia Alita la calura impercettibile vibra ombrelloni e i colori ondeggiano a sprono del mare immobile e l'unico sciabordio il tuffo di pance stressate a contenere birra che lievita ancora Occhiali e pagine di libri alla moda si puntano minacciando divorzio e sguardi calamitati da nudità al lifting in risparmio arroventano pelate tradite da riporti L'acqua addormentata non cancella la solita scritta ti amo e l'invidia di chi si detesta allo specchio in distrazione finta sciabola i piedi ad appianare quella trincea del cuore a difesa di eterna promessa E' la mostra del tempo di germogli e declini, la spiaggia è un rudere con una facciata al restauro dei fiori sul tetto e il resto cadente Da:Sorrisi Pignorati Subbugli di pace Il cielo,pattumiera di sogni le stelle i netturbini in livrea e la luna la loro ditta appaltatrice Cadono pioggia gli implori e lavano la terra avvelenata dall'invidia Ognuno prega di nascosto per non essere emulato già troppa fila per essere ascoltato e le risposte ruggine nell'anima Il vento schiaffeggia le facce per scuoterle dalla noia poi vortica negli sbadigli e le bocche ruminano il silenzio accucciato tra i rumori a deridere la pace I pensieri sono spilli trasparenti pungono il dolore che li porta ai ricordi unica misura del tempo all'esistenza Poi c'è il mare salato dalle lacrime le conserva per rivenderle alle nuvole e il compenso una danza eterna imitata tempestosa dai gabbiani Aquilone la speranza perde il filo e s'impiglia all'arcobaleno schiena carnevalesca del destino clown Da:Un Temporale Acclamato Con Nuvole Dirottate Burocrati Burocrati chi a fingere di girare la ruota chi col bastone a fermarla Attrito e ruggine a mettere fuori uso la macchina e poi a venderti olio e vernice a ripristinarla Ragni a vegliare al buio la polvere aspettano un raggio di luce a innescare uno starnuto e soffiarla Collezionisti d'attese felici vederle stampate alle mimiche al giro di nuche a ritentare ultimo addio Destino su carte ove ognuno inconsapevole il dorso e a leggerle fa prima la sorte Da:Sorrisi Pignorati Cielo rovente Faceva così caldo che il diavolo s'affacciò da un vulcano disse è meglio sotto e se ne ritornò agli inferi Il sole si faceva i selfie con le pelate e ogni tanto schiacciava un pisolino sulle natiche lucide delle donne al mare I cani con la lingua a termometro raggomitolarono filamentoso il mercurio e aumentarono vertiginosamente i prezzi dell'affitto alle pulci in cerca di ombra e refrigerio Il venditore ambulante di gelati scrisse sul carretto yogurt ma le mosche non gradirono e tentarono d'accecarlo L'inchiostro dei giornali sportivi evaporò e con gli occhiali ognuno cercò di trattenere almeno qualche orma di notizia sperando in un puzzle collettivo per rileggere l'articolo e qualche lente riflettè il calore bruciò le pagine Il crepitare delle angurie randellate dal fuoco del braciere al cielo procurò falso allarme terroristico e i vigili imboscati e scovati multarono il fruttivendolo Da:Sorrisi Pignorati Calura di giugno Il caldo arrostisce le cicale qualcuna emette canto d'aiuto e disturba il sonno degli alberi col fogliame pregante imbalsamato nella vibrante calura Il cielo azzurro fumo spugna di rumori e sbadigli strizzata dal rombo dei motori che cantano la stupidità dei piloti Tessono trame gli uccelli e rimangono disorientati nel vortice di canti imprigionati e piangono nella libertà condizionata Il mare,una tavola inchiodata di carne colorata e sulla battigia andirivieni di formiche in cerca di tane Fermagli di silenzi e rumori gli ombrelloni in un carnevale di maschere copiate a coprire mimiche arcigne e buffone duplicate da sgomento di cani L'asfalto,specchio del sole riflette le sue randellate e il rumore soffiato dai copertoni al giro di prova di chi non sa dove andare ma cammina lo stesso per ricordarsi d'esistere Angeli i bambini con ali di spine inzaccherate di sabbia e a ruotarle per una corona sul capo sofferente del tempo Da: Sorrisi Pignorati Anonimo in incognito Sono le ore quattro la notte mi prende a calci per spingermi verso l'alba che mi tira la cavezza e ha la soma già pronta per il giorno che a sera mi pagherà togliendomi la sella -Vivere è quel lasso di tempo con la schiena libera e ferita insidiata dalle mosche e quando con la coda colpisco qualcuna,la festa e il raglio l'esultanza -podisti in gara i respiri -podio l'esistenza Da:Poesie Cialtrone Vento imparziale Il vento mischia le carte illude di cambiare destini ma vortica solo il dolore Sbuffi malvagi invettive di anime irrequiete se la prendono con chi da vive le considerava già morte Il vento non è mai imparziale spinge barche sugli scogli appallottola gabbiani e festeggiano danzanti i pesci Gioca le sorti confonde alla volpe il fruscio del topo poi gli regala l'odore alle fauci vibranti Cerca di separare gli amori ci ripensa, l' annoda li zavorra al suo impeto gli ruba promesse le dà a deridere a malelingue in agguato Spugna ai rumori dei ladri e alle urla degli indifesi schiaffeggia la pace, falso vigile induce i sogni a semafori incolori con violenza a scontrarsi Sul filo del telefono ventriloquo lo scricciolo con piume a mantice dà voce al nulla ovunque Da:Amori Scaduti Di Un Essere Qualunque Finestra poetica La luna ha interrotto la dieta passeggia lenta sui tetti ogni tanto si fuma un comignolo e sputa il fumo alle stelle Con geometrie d'avari appropri i topi si spartiscono le tegole e ci ballano sopra il valzer gradito ai gatti che applaudono sui davanzali,parcheggio di scarpe Una nuvola bianca trasparente ricamata di grigio qua e là copre amplessi di sogni e le ombre smettono di fare il palo ai ladri Scarto di caramelle i fruscii e il sangue cambia albergo alle vene Matriosche di segreti nell'aria quelle più grandi imbrogli palesi di amori obsoleti Masticano seni d'aria i bambini con fili di bava fanno altalene ai sorrisi e qualche dente dondola troppo cade sul cuscino e la fessura tana a una lacrima sala uno sputo al risveglio tra due braccia vaganti esperte al sollazzo Leggera brezza porta a spasso parole mai dette strappate a labiali e che solo il cuore ribelle conosce Da:Soste Precarie Bar dello sport Davanti al bar con giornali di slogan con le pezze pendenti al sedere qualcuno ha rimediato il filo ma nessuna traccia dell'ago, dicono abbiamo speso poco solo cinquanta milione di euro è un ottimo centrocampista sa lanciare, è incontrista Alcuni hanno racimolato centesimi a più volte sommati con una matematica forfettaria che dà giusto la cifra ma sommando gli ammanchi, altri hanno sorriso alla nonna per qualche banconota a reliquia e alla fine il biglietto per la partita Abbiamo vinto, vinciamo l'anno prossimo ci rifaremo in realtà la vita li ha espulsi dal gioco e la politica gli assegna contro i rigori e bendati mai pareranno Colori, bandiere,spergiuri ideali a un cuoio,rotondo,gonfiato miniatura del mondo da dominare da prendere a calci e spedire in una rete a simbolo di cattività dell'avversario ma c'è sempre un arbitro traditore strabico, dice non vale il globo è quadrato in un cerchio ogni Patria inventata Da:Sorrisi Pignorati Luglio -Le foglie diventano adulte sgomitano per aliti e sole -l'erba secca nausea di greggi -i torrenti lanciano fili a pozzanghere spezzati da ciottoli roventi -i fucili censiscono uccelli -i segugi con la lingua a misura di calura -i fiori si danno il cambio alla mostra Le donne con pelle dorata ricche e povere finalmente vestite da unico stilista nel mare atelier Luglio, una sala d'attesa dove i bambini contano all'indietro e i turisti spulciano i treni e pensieri pesanti al ritorno Da:Quando Gli Alberi Si Rifiutano Di Ospitare Le Foglie Oscure trame Segnali di fumo di pantegane troppo grandi per gli artigli affilati del gufo che canta presagi filigranati contati da frenate e lampeggio di fari Le stelle,semafori di labirinti la notte è la foresta dei sogni e alcuni incauti si perdono altri semplicemente non vogliono tornare La luna, una governante ruffiana a servizio del sole racconta oscure trame e poi all'alba porta in banca il compenso Una lama con occhio rovente un aereo insegue il futuro ma il rombo lo divora al passato Abbandonate le fate,le volpi alla dispensa dei vizi tra scontrini e fatture appesantite da avanzi si lasciano la furbizia alle spalle imitano l'antico tradimento dei cani e dei gatti al gesto di Pilato alle colpe Nella dura partita ove baro è lealtà sul campo neutro delle tenebre le ambulanze segnalano espulsi che hanno sottovalutato le regole La notte nero drappo bucato da scintille copre i reati dell'anima e all'alba li svela agli specchi gendarmi degli occhi Da:Sorrisi Pignorati Primizie di spiaggia Un vecchio pelandrone con più rughe che capelli mette una tagliola per la bionda Svedese ma vi finisce un migrante clandestino che lo denuncia per razzismo ma lui si difende, voleva catturare una volpe e non un cinghiale ma il Giudice lo condanna per bracconaggio La Signora Thénardier,impomatata sceglie un ombrellone in prima fila l'oroscopo dice che è l'anno giusto per maritare le figlie da tempo a dieta e quest'anno porterà anche il cane ad innescare gli approcci Il guercio rinuncia al solito giornale bucato e usa una paglietta con l'oblò a scrutare avvenenti donne in costumi osè Il giornalaio espone un manifesto di cronaca locale dal titolo mare pulito, bandiera blu accesso anche ai cani purchè muniti di cintura di castità Affisso a un palo un cartello con la pubblicità di un ristorante tipico, dice si mangia anche seduti e per chi ne fa richiesta, con posate di plastica e d'argento Da:Poesie Cialtrone Inconsistenza del tempo La notte è il sonno del giorno che spegne la luce è non è misura del tempo che non esiste Le stagioni, fattori esterni che giocano a contrasti, la pietra screpolata dalla salsedine, dal gelo è riferimento del passato al presente e le foglie che cadono a ricordarci le tappe della nostra durata che ipotizziamo al rinvio continuo del sorteggio della scadenza a scongiuri dubbia e sicura Gli specchi veri orologi del nostro declino e quelli usuali,ai polsi,sui muri non sono altro che roditori della nostra anima fino a diventare nodulo agli occhi Gli amori tanti colori in un bicchiere d'acqua e a mischiarli ignoranti prende forma il quadro dei dubbi a cui diamo ogni giorno ritocchi fino alla certezza d'obbrobrio e gettare la tela e lo spreco è rammarico a seconda d'umori percepiamo un tempo non uguale per tutti quello vero non esiste Da:Soste Precarie Nottambuli irrequieti Un gatto,in finta dormiveglia con le fusa addomestica le follie a spirali del poeta scarso d'ispirazione capisce perchè lei l'ha lasciato e i fogli arrotolati nel cestino sono parole che non riuscì a dire L'ombra di due pezze e uno scoglio occhiali e naso giocati da una lampada su una frase irrequieta Dalla finestra la luna ingrassata incinta di presagi evoca mondi lontani che si sono avvicinati per dire che ognuno cerca la felicità altrove S'ode la rabbia dei motori intenti singhiozzanti a scacciare tra applausi di guerci lampioni i cupi pensieri dei piloti e i sogni d'amori gonfi di bramosie attardati sui tetti muschiati e che al chiarore felpato dell'alba potrebbero morire trafitti dal dolore del brusco risveglio Smania il sole sotto scura coperta e scintille roventi le stelle la stanno incendiando e nessuna nuvola a spegnerla ma solo le lacrime di un bimbo sgorgate da un incubo evaporate al caldo di un seno Da:Soste Precarie Recidività (Aforisma) Ci sono quelli chi tentano più volte con ogni mezzo farsi raccomandare e o per avverso fato o inadatto approccio rassegnati,sconsolati senza mai riuscirci e allora denigrano, invidiano condannano coloro che sono riusciti al primo tentativo Ci sono dei ladri di Stato che rubano una sola volta fanno gran bottino e si fanno eleggere al governo -poi ci sono quelli che tentano più volte sempre a mani vuote, rassegnati lanciano invettive ai marioli e inneggiano all'onestà assoluta Sia nel primo che nel secondo caso coloro che non riescono nell'intento meritano maggior pena e denigrazione per plurima recidività Solo in Italia in entrambi i casi vengono premiati chi per arte e furbizia,chi per perseverante impegno Da Poesie Cialtrone Maggio Maggio tra inverno domato e redenzioni cocktail di canti e profumi tutti hanno una meta vivere e basta senza interrogarsi Dio è ovunque i miracoli negli occhi di tutti, ostiche spine donano rose col solo calore s'alano uova il cielo una tela azzurra colorata di sogni ma solo i bambini li vedono I rosari sono meno pesanti e le palline piccoli mondi ruotati all'etereo I gelsomini sposano i nasi inebriati massaggiano anime il dolore stalking alla pace lento si rassegna cullato dai giorni risarciti dalle pigre notti I torrenti danno rimiro ad animali che nel letargo avevano dimenticato d'esistere Da:Soste Precarie Lucciole Emissarie delle stelle a riportare a terra sogni rifiutati ma non trovano i mandanti allora illuminano prede a gatti e volpi Nelle periferie si posano sul capo di chi tenta d'imitarle con sigarette e iniziano a gareggiare vincono fino alla cenere ma poi perdono anche loro all'intermittenza di un lampione Dal finestrino d'auto in corsa i bambini tentano di contarle i numeri non bastano e provano ad acchiapparle per interrogarle Due fidanzati bloccati su una timida promessa le assumono a postino e si scambiano pulsioni poi qualcuna s'addormenta in un ricciolo dorato e svegliata con un bacio Da:Soste Precarie Solitudine Le mura parlano col silenzio la luce pasteggia il buio il cuore rincorso dai respiri accelera e si ferma poi martella un ricordo che s'arroventa e s'affaccia alla fronte il cane lo vede,lo punta lo frusta con la coda, il vecchio annuisce a far capire ch'è sparito dalla mente e se fosse stato solo avrebbe saccheggiato i pensieri La solitudine,campo di battaglia ove l'anima assalita dal passato si difende con un gesto o un rumore ma il tic tac dell'orologio troppo conosciuto non mette in fuga l'invasore Da:Soste Precarie Uomo e asino Sfida psicologica tra uomo e asino la sella era lavoro ma anche libertà Un cappello nuovo chiesa e attesa passeggio e spazzola e non stancanti some Spesso entrambi analfabeta e l'un l'altro riferimento ad elevarsi compiaciuti in lumi Studi di gesta e difetti sintonie e grugni corda tesa e lenta sprono o relax vocabolario di gesta e in inverno esame di pane e fieno Arbitraggio di mani a ragli e canti Giudici le orecchie tappate al verdetto Nobiltà di miserie indistinte povertà di padrone e schiavo scettro di campi Duello testardaggine e bastone pentimento e occhi torvi simbiosi compiaciute e rifiutate vino e biada il paradiso petrolio e fumi,tradimento e addio sconosciuti ai posteri Ilarità e rinnego velata storia Da:Soste Precarie Giornata di maggio Seduto appoggiato ad un albero sovrano d'ombre ruotanti col cappello a grondaia e il naso gonfio d'olfatti sonnecchia a strappi il contadino mastica annate ridenti mentre il sole ha licenziato le nuvole e regola il termometro a beatitudine del meritato non programmato riposo A poca distanza il cane a poltrire con la coda bacchetta le mosche e sogna una quaglia da regalare al suo amore Una ragazza al balcone col seno a semaforo giallo poi passa col rosso e lascia il verde alle spalle e qualcuno a osservare multa l'inflazione a se stesso e s'appende la multa alla fronte Pastore di pensieri a verdi primizie il vento accarezza perlustra narra storie che nessuno capisce e nelle insenature di mimiche a intuire scopre vortici alla sua nuova voce Da: Soste Precarie Il perdono (Aforisma) Tanti inclini al perdono anche d'efferati reati e con alibi, giustificazioni mimiche aggiustate a sconforto si stracciano vesti alla causa a imprecare Giudici e Santi in realtà non gli importa niente nè di chi ha osato o subito del male solo prestano con interessi in clamore a più orecchie pietà che sperano gli venga restituita con sontuosi interessi quando delinqueranno Da:Poesie Cialtrone Anime recintate Sul candido viso il sole in un cielo terso, e lei sorrideva sempre a invogliare l'anima timida ad affacciarsi dagli occhi aperti nel vuoto ma all'improvviso seppur breve un grugno e intravedeva dietro l'ultima collina una nera nuvola effige del male allora si metteva a cantare e la voce incantava le parole che vorticavano vibranti per ritornare all'ugola a cullarsi nel solletico dei suoni Un giorno la malinconia con la scusa di una visita fugace non se ne volle più andare fece un'aureola di spine intorno al cuore che nel tentativo di fuggire infilzò i suoi battiti Oggi un vecchio giradischi su amaca di tela di ragno suona la canzone migliore e qualcuno giura di vederla con ali di farfalla danzare nell'aria e con mille bicchieri di nettare a invogliarla a bere e felice volare con lei per sempre ma poi la notte col suo reticolato di ombre coperto da sassi dorati ferma il decollo e vampiri all'alba,le illusioni uccise da luci e croci Da:Sorrisi Pignorati Bosco nella valle Echi striduli nella valle innescano fughe andirivieni e vibrare di frasche, Matrioska di corpi baratti di pagliuzze pioli di scala verso un cielo a misura e pigolii preganti Tagliole per tagliole sangue affluente estorto al mare d'occhi chiusi vedrà chi è più forte e racconterà al silenzio La natura a primavera colora il suo disegno sbaglia copre qualche orpello era fiore all'occhiello o semplicemente surplus Passi e ali sospendono respiri giocano a intuizioni a chi fa meno rumore la posta è il domani tempo forfettario fuori d'ogni calendario rivedersi data astratta Rabbia di motosega intervallo al cono di bocche incensate tra verdi cupole Da:Soste Precarie Ladri C'è chi ruba seduto chi scavalcando balconi e poi ci sono quelli che si fanno portare a casa dai derubati il bottino e ci brindano insieme Rubare fa curriculum e significa aver sfidato la vita e in onore eroi aver vinto, perdenti gli onesti,vili attanagliati da vergogna e paura Maestri i politici osannati insegnano tecniche e tutti fedeli a imitarli a volte precipitosi con troppo rumore svelano intenzioni di furto e bocciati cambiano scuola Anche la chiesa è contenta in fondo si tratta di ripartizioni sociali e a scuotere la tovaglia ai pirati avanzi leccornie ai passeri,ai poveri, ai cani A simboleggiare il furto olimpo dei furbi una mano a simulare all'avvito di un dado oppure una volpe che sotterra una piuma Malattia rara l'onestà beffa, si pavoneggia alla scienza invece congenito,salutare al popolo invariabile il furto Ogni paese ha i suoi ladri ma endemici solo in italia da millenni indisturbati protetti proliferano Da: Poesie Cialtrone Il tempo Il tempo collezionista di rughe denti e capelli ha bisogno di riferimenti che poi lui stesso divora Con gli specchi, ci usa, ci illude e alla fine a guardarci siamo orribili sconosciuti ai quali tentiamo dare un vissuto Degli anni ricordiamo fitte e sbadigli e forse un amore che ha congelato addii ed attese siamo solo gregari di un futuro che corre e mai arriva al podio Siamo talee e quando alberi,al fuoco con la speranza che qualcuno ci pianti i rami migliori Il tempo unico pensiero Divino e noi farfuglianti voci al vento a narrarci individuali nel nulla Da:Soste Precarie Elettori e animali Elettori cani ruotano la testa a seguire ogni mano al simulo del lancio d'ossa fino alle traveggole e confonderle con la coda Elettori pecore pacifiche nell'arida terra osservano rigogliosi pascoli sul maxischermo mentre i pastori alle spalle arrostiscono agnelli Elettori gatti alleati dei topi rubano formaggio votano per le mucche Elettori iene scendono a patti con tutti e divorano candidati perdenti Elettori sciacalli presenti a ogni comizio attendono frattaglie Elettori corvi gracchiano sciagure che voteranno Elettori maiali si rotolano nel fango di promesse saranno puliti con brindisi a tavola Elettori volpi sanno che c'è sempre un pollo che si crede rondine e atterrerà nelle loro fauci Elettori oche starnazzano in cerchi di brace creduti laghetti al riflesso di luna Elettori asini contenti a eterno raggiro con due lenti verdi a veder fieno la paglia Elettori lupi votano in branco per abbattere bufali altrimenti fuori portata Da:Poesie Cialtrone Tra aprile e maggio Tiro alla fune tra aprile e maggio e in agguato il gelo pronto a schierarsi, le gemme guardano il ghiro in avamposto sventola la coda poi l'ammaina a segnalare sorprese Una nuvola nera sonda gli umori e qualcuno capisce che appartiene più a Giuda che al cielo radioso e i cappotti tornano a ridere al collo mentre qualche vecchio con trincee sul viso tara l'ernia a termometro incrocia le dita a scongiuro nasconde un seme nella terra dell'unghia Incombono elezioni, speranze a cottimo e i politici a caccia di fiori a simbolo di suadenti messaggi idilliaci ma qualche volta la natura sbotta ai raggiri e interviene, il sole sospende ai falsi il calore imita Ponzio Pilato e piovono sassi di vetro inchiodano petali al suolo come a dire meglio morti che prigionieri ad applaudire profumati il consolidato nefasto Da: Quando Gli Alberi Si Rifiutano Di Ospitare Le Foglie Torpore Pressata da molla a spirale la ruota dentata del vecchio orologio da parete scalcia le lancette recalcitranti in salita poi si danno appuntamento sui numeri e si spartiscono la noia tra testimoni e notai sbadigli, ciglia e fusa del gatto in un dormiveglia senza tempo Andirivieni di una mosca tra corrugata e sudata fronte e la foto di un amore sorridente L'unica zanzara cerca d'affilare l'aria e tagliare a fette il torpore ma plumbeo,zavorrato dai respiri il ronzio la fa cadere sul tavolo apparecchiato di pigrizia Fremiti di nebbia e raucedini strozzate in televisione Gioca a pallone col cuore la morte e le costole rete della porta Da:Soste Precarie Pollai un tempo Nel pollaio,la vecchia dinoccolata,arcigna e felice col finto broncio alla fortuna a non volerla sfidare, raccoglieva con arte le uova subito lucidate col grembiule e d'istinto le baciava erano monete che potevano nascere o morire e le galline la sua zecca o placenta La volpe, con la coda a geroglifici del vento le orecchie spirali a distinguo di fruscii con passo a solletico del palato studiava errori del pollame e punti deboli alla recinzione ma c'era sempre un cane che abbaiava per guadagnarsi lo zuppone o eludere il bastone a punizione d'ozio Le uova entravano ovunque dal Notaio, dal dottore, dal fabbro a compenso o solo lasciapassare, l'uovo mi ha sempre affascinato una materia morta che col calore affettivo perpetuato prende vita e addirittura volare Un tempo i pollai erano banche e i banchieri erano più poveri dei clienti e l'umanità interessi forfettari Da:Soste Precarie Aprile I cani s'allenano alle prime mosche provano la coda a frusta e la lingua a termometro di refrigerio I ciottoli, stanchi di brutte carezze s'affacciano da torrenti balbuzienti s'imbiancano alla luce e qualche mano li fa volare Gli alberi si vestono a festa e tramite ambasciatori si corteggiano tanti si sposano col vento e qualcuno emozionato non vede la cerimonia Rondini nel cielo croci douple face ignorate da blasfemi replicate a gesti dai bambini Via vai di pagliuzze e batuffoli a rendere morbida nuova vita in prestigio al divenire nel rosario d'orizzonti Arlecchino taglia e cuce nuove stoffe e stavolta non vedrà ilarità al suo costume anzi tutti a imitarlo sorridenti Sotto al portico, sulla seggiola il vecchio si stiracchia aggiorna il calendario aggiungendo col coltello una tacca sul bastone Da: Quando Gli alberi Si Rifiutano Di Ospitare Le Foglie Comunismo Filosofie in cassaforte e nella trippa ovunque i comunisti abbiano governato, gran disastro,sette anni di vacche magre e altri sette a macellarle per il partito e poi ancora quando finito tutto un settennio a spolpare il moribondo popolo e quando non rimaneva più niente di questo passavano a razziare qualche stato confinante oppure cannibali si macellavano tra loro finchè qualche peste di democrazia li azzerava e nuovi batteri generavano nuove dittature pronte a farsi guerre socialmente avallate e sempre con l'incombente minaccia di ritornare alle mal'interpretate origini Marxiste Da: Poesie Cialtrone La mucca Balia di tutti i bambini dà il suo nettare in cambio di acqua e fieno, assunta senza contributi non iscritta a nessun sindacato spesso reclusa e il suo sole una lampadina ha più figli che quasi mai vede giocare condannati al galateo dei palati -Questa mamma di tutti con un nome nel vento con occhi roteanti all'ignoto gli anni piombo alla coda la lingua a sonda d'addii le corna a scongiuro del pianto e le ossa a piedistallo in disuso, vecchia, abbandonata da tutti col sogno di un'insalata tra i denti saluta da un camion verso il capolinea di libertà abortita Da:Sorrisi Pignorati Sabato notte S'inseguono le pulegge slittano le cinghie fischiano addii ruotano cavalli, bevono i fantini e trasparenti gli ostacoli Incensate da sigarette sproloquiano le radio simulano temporali -s'alano i pistoni ballano e tossiscono a caccia delle valvole -scappano i fari inseguiti da lamiere poi si spengono sui muri intarsiati dalle urla Latrano i cani masticano nebbia rigurgitata a fogli di giornali da leggere domani Da:Sorrisi Pignorati Epitaffio l'attrice Quando recitavo ero un'altra e quando stremata smettevo per non deludere il pubblico recitavo d'essere un'attrice, per tutta la vita non fui mai me stessa ora state commemorando tante maschere inventate riflesse in specchi bari di una sconosciuta mai nata, si perchè la mia anima vera non venne mai alla luce -vissi tante vite tranne la mia e il mio vero nome all'anagrafe sotto la lapide invisibile di uno pseudonimo -ora guardate questa foto triste ridategli la vita che vi siete presi chiamatemi ad al voce Maria Coppiglia toglietemi dai vostri sogni e fatemi sognare con il mio vero nome con cui gli angeli cupi sempre mi vegliarono -pregate per quest'anima arcobaleno che mentì a tutti, tranne alla morte che conosce sempre ogni segreto ...................amen.................... Da:Sorrisi Pignorati Figurine Panini Amore, mi dici sempre che noi due siamo uguali identici e io mi sono ricordato quando raccoglievo le figurine panini dei calciatori e se avevo un doppione lo scambiavo con uno introvabile, mi manca ancora Pizzaballa -che ne dici se mi cedessi alla collezione della Signora del terzo piano che ti ricambierà con un poster di Alain Delon? Da: Poesie Cialtrone Il disoccupato La natura si risveglia tutto intorno cambia gara di colori e canti e certe anime mute sempre nel grigiore sfondo ai ricordi come topi rosicchianti Senza meta il disoccupato trova il suo vantaggio ad occultarsi nella vegetazione sempre più fitta anche se tra la gente è invisibile e crede d'essere additato alle sue fobie Primavera è redenzione ma certi morti muoiono la seconda volta e senza essere mai scritti all'anagrafe degli occhi sperano d'essere in silenzio depennati La vita è una gara alla quale partecipare anche solo a far da piolo alla scala per la vetta e certi sono solo un esubero fastidioso a smaltirlo Da:Sorrisi Pignorati L'asino Ha orecchie lunghe perchè non sa contare e per distinguersi dal padrone Raglia perchè non sa cantare è testardo non vuole portare a spasso altri asini è anarchico ma vota per il fieno affinchè vinca sulla paglia E' il dentista dei cani che non lo pagano e lui gli fa dentiere brecciate E' una metafora all'ignoranza di bocca in bocca al gioco del cerino E' la brutta copia dei pensieri a caccia della testa pesante che contesta il podio alla coda E' un filo che cuce sentieri a bisacce,funi e fatiche riempite a pietre di pane e olio dal frantoio di rughe Ha fatto l'Italia combattendo il dispregio ma rinnegato da tutti che come Pietro non lo conoscono tranne ricordarlo allo specchio Da: Poesie Cialtrone Là dove il mare Là dove il mare velo d'apatie e lieve tremulo a una barca sciaborda la noia caduta dalle rughe La sabbia raspa celluliti e i piedi pestano ciottoli dando voci a fremiti di bocche che sputano viaggi di solo andata in posti negati al sole protetti da stoffe variopinte Gabbiani con zampe di galline nuotano arrivederci a pesci riflessi in reflussi simulati Berretti d'ozio gli ombrelloni variopinti a mille intenti adombrano cani in torsioni molle e lucide pelate geometriche ove si specchiano denti a muraglie cannonate riparate da giornali a farfalla Tamerici col tronco a zig zag imbalsamato fanno il palo a sguardi di bramosie e danzano a confondere pudiche mimiche di reazioni sotto ciglia a molla di fermagli Il vento strappa strilli di bambini e li calcia nelle orecchie e segna punti ai timpani con le dita Da: Poesie Cialtrone Disillusioni A primavera -la farfalla estasiata succhia di fiore in fiore e in inverno muore -la capra baldanzosa pennella la lingua di gemma in gemma e in inverno reclusa, mastica ammuffito fieno e corteccia -la fanciulla, leggiadra di sogno in sogno in inverno abulica colora l'asino nero spelacchiato e uno zoppo principe azzurro - il maiale dai fanghi termali e poi con vene gelide inconsapevole recita al caldo sulla tavola il galateo -Io di poesia in poesia poi avvolto nel tetro cerco tra foglie secche raspose gli anni sprecati Da:Sorrisi Pignorati Aprile Rasoiate di freddo nel tepore insonne vibrano i salici caramellati e le primule in lotterie si contendono un seno di fanciulla La terra,cotica sudata attende il maquillage arlecchino di falciatrici e motozappe Nei prati,angeli disubbidienti gli agnelli giocano a bottoni con tarassachi e margherite Dagli ulivi, gli uccelli s'involano simulando l'ombra sinistra di Giuda Croci e campane si fidanzano le sposerà il risveglio cullato sulla finestra rossa del calendario Da:Soste Precarie Profilo d'Italia L'Italia ha il profilo di un cane bastardo che mentre rincorreva il progresso s'è fracassato la testa contro l'Europa Fegato il Molise ormai spugna satura avvelenata dall'olio esausto di fritture di pesce A Bruxelles Frankenstein, in segreto riesuma le Regioni per renderle vive al progetto A chi tocca il nefasto? Mary Shelley (Angela Merkel) è impazzita per cambiare la trama, urla ha finito l'inchiostro calamaio vuoto l'Italia Da:Sorrisi Pignorati Lavoro C'è chi gioca a nascondino e mai nessuno lo trova -chi costretto coniglio sotto aureole del falco affamato -chi di vetro,per ricordarsi d'esistere si scrive il nome col dito sull'alito raffreddato dal cuore Lavoro -per chi cottimo eterno pagato dal silenzio assordante -per chi sinonimo d'ozio protetto da Santi -per chi miraggio in conflitto coi sogni -Una fune tirata da denti cariati -un orologio corrotto,passato a più polsi -due tasche a orecchie di cane -tre simboli, -tre indifferenze promiscue indistinte per chi in cielo chi in terra chi invisibile al limbo Da:Sorrisi Pignorati Decadenza indotta La gente ride a comando a ogni dente la promessa di un numero in banca poi piange per l'audience e in zona franca ebete ai miraggi e maquillage alle mimiche a specchiarsi nel dorso d'occhi vaganti agli intrusi E' l'era dei selfie che non interessano a nessuno tranne a se stessi e a elogi di tornaconto I maiali tra fauci e religioni tra giardini e pozzanghere, selezionati,manipolati coi nervi di lana magri non hanno più lardo e le setole inviso ai pennelli invece gli umani sempre più grassi avidi divorano esche ai centri commerciali Oggi contano tutti affinchè consumatori poi consumati malati la sanità li rifiuta e li passa lucro alle esequie La poesia non va più di moda è passepartout di ladri all'anima tetra, cassaforte d'appropri stimati Ormai le stelle Caveau di maschere rifiutate da facce Da:Sorrisi Pignorati Bramosie Voli elettrizzati occhi lucidi magnetici ali a croci sovrapposte e orizzontali sui rami pieni di brufoli pronti a esplodere Passi molleggiati peli, chiodi scaccia chiodi nonchalance a giri di boa morsi e dinieghi recalcitranti concessioni e rifiuti appagamenti e stupori la bramosia ha un solo scopo i posteri L'erba si riprende la terra i semi sono trappole e regali vinti e persi nel posto sbagliato da chi l'ha nascosti o svelati C'è un pittore trasparente con gli anni inseguiti dallo zero senza volto dipinge con mille colori dalla parte giusta del sole tornato dalle ferie Echi di canti nelle valli vengono da millenni a portare gioie e speranze a dire che il tramonto è solo altra sponda di rinascita Da: Quando Gli Alberi Si Rifiutano Di Ospitare Le Foglie Il vento Fustigatore di polvere e piume ladro di parole sprecate coiffeur al lutto del mare maitresse di polline e petali insegna valzer agli alberi insonni semina agli occhi zizzania rumina respiri affannati frusta scarti e cervelli vetrati gioca a rumori molesti musica furti,li suona alibi e pretesti Allenatore di nuvole le fischia, le sprona, le spreme le espelle,le fa giocare ad implori -il vento un nulla invisibile prende vita a ogni cosa che muove è macina d'ogni umore disperso E' un sadico,gioisce ai lamenti li amplifica alla pace atterrita e smette quando il silenzio è ubriaco Da:Sorrisi Pignorati Lavori usuranti (Società Civile) Anticipo pensionistico Molti s'usurano dopo anni a cercare lavoro e inutili a svolgerlo pertanto zero al compenso anzi sanzionabili per turbativa ad altri capaci a trovarlo I padroni dovrebbero versare i contributi anche ai propri animali e i soldi confluire in associazioni contro il loro maltrattamento, il guaio è che per proteggere i proventi dai disonesti della gestione causerebbe usura agli onesti della stessa quindi da pensionare in anticipo con i soldi dei fondi a custodia e gli animali verrebbero trattati ancor peggio additati a oggetto di causa al mal funzionante progetto Anche i politici fanno lavori gravosi,rischiosi intenti a vita a cercare lontani paradisi fiscali e quindi è giusto che vadano in pensione molto prima dei comuni operai che se non altro affaticano poco il cervello Anche certi tifosi appartengono alla categoria, provate a immaginare quelli del Campobasso calcio a cercare invano per tutta la vita di vincere uno scudetto Da:Poesie Cialtrone |