Anima Il vaso che t'ho donato t'ho detto abbine cura! Gli hai appena dedicato uno sguardo e l'hai posato in bilico tra le correnti finchè un soffio l'ha spinto in frantumi e ogni pezzo si è nascosto così in fondo negli angoli bui dove gli occhi non arrivano e io ci ho provato, devi credermi, a sistemarlo e a quante ho chiesto un aiuto: un pezzo in una vecchia canzone un pezzo in un quadro oscuro un pezzo in una foto sbiadita e tutti quelli che ritrovo in un profumo, un rumore in ogni mia poesia. Non dimenticare La sento è là fuori da qualche parte, così lontana eppure appena aldilà del vetro, perché è nel tempo impigliata alla mano di chi non la conosceva e le ha donato un anno; la vedo appena aldilà del buio quando chiudo gli occhi e c'è la sabbia fresca alla sera e il rumore delle onde e parole d'amore. No, quelle non riesco a sentirle più, non sono quelle banali del cinema ma è il suono che hanno le frasi più semplici, dato da chi è felice e dietro queste palpebre, dietro questi vetri mi piace ripetermi di essere libero, ma perché allora questa paura di due ombre che non conosco più? Ombre unite di persone divise. (Omaggio a Jeff Buckley, ispirata da Forget her) Soldati Sottile il confine a dividerci dalla risposta ed a volte gli fummo così vicini, senza saperlo, convinti che non fosse ancora il momento; ma infine, passata la linea, ad ogni minuto scordammo tutte queste cure ed anche perché tanto ci fecero paura e questa vita, questo mondo, fu come un cerchio ad ogni minuto più piccolo mentre ci incamminammo nell'eterno. È difficile parlarvi La mia poesia è fatta di fumo, una nube di colori, ma di per sé trasparente e profuma di tutte le cose delle quali ho sentito l'odore e tutto ciò che posso è affondarci le mani che ne restano pregne e non riesco a imbottigliarla o chiuderla in scatola perché per quanto il tappo sia prezioso o il fiocco elegante, solo in pochi non vedrebbero che una bottiglia ed un pacco vuoti. Scrivo Scrivo perché non so volare, è come al sentire un colpo improvviso, quando chiudo gli occhi, perché non ho altro modo di affrontare ciò che non controllo, come quel gorgo scuro che mi risucchia le viscere quando non sono preso dalle indispensabili cose inutili di ogni giorno. Scrivo e neanche lo faccio bene, perché non so dipingere, perché non so suonare, ma questa penna che buca il foglio lascia passare l'aria che mi serve per respirare la mia vera vita Un istante di verità È grido che strazia dal fondo della gola non ci sono parole oltre la mezzanotte finchè le cercherai, perché senza squarciare non dovranno uscire e la verità ti strapperà gli occhi, il suo vento ti inchioderà al muro dicendoti: "Eccomi, non mi cercavi?" e non avrai mezzo per fermarla su carta piccolo uomo condannato a dieci dita che mai arriveranno al cielo una lettera dopo l'altra a formare un grande, spazioso, tremendo cerchio senza uscita perché non ci sono parole oltre la mezzanotte e tutto svanisce come i sogni all'alba. Clochard Nessuno mi conobbe in questo mare di genti perché guardarono le labbra invece degli occhi perché sentirono il rumore invece delle parole perché aspettarono il prossimo che mi tendesse la mano. Nessuno ebbe attenzione per i miei gesti evidenti perché aspettarono il tempo invece di andarlo a cercare perché nascosero il cuore disimparando ad usarlo perché affrettarono il passo ognuno sul suo binario normale; e così nessuno mi conobbe o mi vide tremare ed io morii solo sotto miliardi di stelle. Un altro tempo In un altro tempo come chiesa ti avrei consacrato la mia anima, ma non qui e non ora perché non sei la prima; in un altro tempo per esserti grato non avrei avuto passato ma solo un presente vestito di sogno, ma non qui e non ora perché non sei la prima perché quel tempo è già stato, l'anima è profanata la chiave è perduta il sogno svanito e i giorni ormai sono acqua torbida sopra il letto del fiume del ricordo. Cambiare il mondo La poesia deve essere levigata come un sasso di fiume, chè non abbia nel leggerla da graffiarti la gola e possa scorrere libera nello spazio di un respiro, inspirare, leggere, espirare e nel passaggio dovrà spalancare le porte e gli occhi perché nel farla tua avrai cambiato il mondo, sarai uno con chi l'ha scritta, uno con chi prima di te l'avrà letta e non sarai più solo. Immagini in rete Vedo le foto in cui gli altri sono felici ed io lontano non sono più del loro mondo, eppure c'è stato un tempo in cui non avrei immaginato altro, c'è stato un tempo in cui avrei dato tutto per partire e sono qui,ora, a sperare di tornare indietro e maledico questa debole umanità che mi obbliga a non essere felice e a desiderare quello che avevo o che potrei avere e mai quello che ho, che mi obbliga a continui compromessi col futuro per la paura di restare solo e che mi obbliga a fingere che niente mi importi, perché in questo mondo moderno e connesso non mi è data la possibilità di mostrare paura. Ode al dolore Cancellare il dolore, come le onde sulle orme, forse ci renderebbe liberi, come bambini prima della parola, cambiare le scelte, guardando il domani dall'alto senza nubi, forse ci aprirebbe gli occhi, come al mattino, dopo un lungo sonno; ma davvero vorremmo vedere al posto di questa nostra casa di lacrime, sangue e rimpianto, un campo vuoto e incolto? Siamo ciò che abbiamo visto, l'aria che abbiamo respirato, le persone che abbiamo perso e per ciò che riusciamo a provare, forse, ne è valsa la pena. Nessuno mi conosce Solo la pelle mi impedisce di fuggire, questa pulsione all'infinito che ogni giorno mi strattona è una strana malattia che con terribile dolcezza mi consuma e se davvero non usassi le parole forse sarei un pazzo o un maratoneta o un barbone o un assassino alla continua ricerca di qualcuno con cui parlare, senza voce, qualcuno che nel guardarmi negli occhi mi riconosca senza sapere il mio nome. Incoscienza Mi diverto a giudicare, guardarti correre e fermarti stordito con l'illusione che sia davvero il mondo a girare mentre è solo una ruota nella tua gabbia. Mi diverto a disprezzarti, ma se avessi la forza d'uscire da me capirei la mia illusione di libertà vedendomi sporgere lo sguardo oltre le mie sbarre in questa trappola che ho chiuso felice senza possederne la chiave. Sardegna È facile amarti d'estate, Madre, ma io ho visto i tuoi inverni rabbiosi, gli scatti d'ira trasformarsi in vento, le urla dei fantasmi di alberi piegati e supplicanti il cielo, la solitudine delle strade deserte ad ogni ora e le spiagge vuote e lisce come lastre d'avorio; questo amo di te, Madre, non la luce giocosa ma il tuo respiro sincero all'unisono col mio. Passanti Se davvero avessi saputo che non ti avrei più rivisto, forse avrei pensato ad un saluto migliore, più sincero, più commosso, ma troppo spesso ho dato per scontato il controllo sulla vita; ed ora che ricordo quell'ultimo giorno, dopo anni insieme, d'amicizia, di scuola o di complicità, mi chiedo come sia possibile d'improvviso voltarsi e passare oltre. I giorni difficili Non sono stanco ho bisogno di fermarmi perché sento mancare il fiato, a volte il respiro è difficile da prendere e la parola da lasciar andare; seppur giovane di cose ne ho viste e anche loro mi han guardato negli occhi ed ognuna s'è abbattuta come scure su tronco che pareva invincibile; ma già sento il legno gridare e lacerarsi mentre cade, muore, brucia. Io esisto Se mi ricordi se porti il mio segno, fa che lo sappia, anche un piccolo cenno che non dimenticherai perché tutte le tue onde hanno smorzato gli spigoli e non ti potrò più graffiare, non sarò più con te e saperlo e farlo mio non saprai mai quanto fu difficile perché mi nascosi al mondo in un angolo della mente, in fondo ad un cassetto che aprirai non per cercarmi e senza volerlo mi ritroverai e volterai lo sguardo; ma queste parole ti aspetteranno quando tornerai da me che ci sarò sempre. Io sono il passato. Ogni notte Ciò che non posso vedere non ha confini. Nel buio del mio letto, occhi aperti, scopro lo spazio oltre le stelle; ed è reale più della luce delle giornate che potrei affrontare ad occhi chiusi nell'attesa di scivolare in volo leggero all'arrivo del sogno. Libero solo quando lascio il pensiero. Storia di molti I tuoi occhi di luce m'accecarono, m'ammalò la tua parola di vento, perso nel bosco dei respiri vidi il grandioso tempio e ne divenni padrone solitario, geloso del possesso; ma cieco, malato e perso non seppi mai che il suo nome era Illusione. Farfalla Guarda quella casa è da lì che vieni ricordi, dentro, il suo calore avvolgente e materna culla in cui si formò il tuo spirito senti quella voce pensavi di non aver mai udito prima e ti ha guidato su vie mai percorse e ne avevi perso la speranza guarda quegli occhi è te che cercano finalmente è il tuo amore che bramano, ora sei nato per il mondo e ora già devi andare, morto perché non è più la tua casa la tua voce e i tuoi occhi solo, per un attimo, uno sbatter d'ali hai volato cadi nel nulla ad attendere, per la vita, la vita. Pensieri forbici Una corda al polso la tua che mi vorresti migliore all'altro braccio, famiglia, dovrei essere perfetto; una corda alla caviglia degli amici perché sia sempre divertente ed all'altra gamba di chi ancora non ho incontrato; tirato ad ogni angolo, questa gravità che mi schiaccia cado come sasso nell'acqua e saranno i cerchi allargandosi a parlarvi della mia voglia di volare. Vedere il futuro Ho tracciato la mia strada inventandola metro per metro ma questa nebbia fa sì che solo al posare il piede sia certo del mio passo e sento il rumore della via percorsa crollare perché non mi è data possibilità di rimedio; che sia giorno o sera non posso sapere, troppo incerta la luce, ma credo che sentirò la voci laddove si incontreranno tutti i sentieri degli uomini. Paura Non il dolore nè la malattia od il ricordo e neanche l'inesorabile trascorrere del tempo, ma è la paura ad ucciderci, piano, ad ogni minuto, così forte da non riuscire a guardarci negli occhi e così grande da farci tracciare ancora confini, sempre più stretti; viviamo allora nell'incoscienza perché per quanto lentamente cerchiamo di far battere il cuore in realtà stiamo già morendo. Il ricordo Specchio immobile di lago riflette ogni cosa e ne scorgi la perfezione dei dettagli restandogli vicino; ma nell'allontanarsi, al tremare di ogni passo e della terra, se ne increspa la superficie fino a che non resta a fissarti solo acqua scura in cui nascondere il tuo dolore ora così diverso dal cielo. L'amore respira Il nostro amore era fatto di vento, la brezza leggera che t'accarezza il viso, che solleva le vesti e scompiglia i capelli, il soffio deciso che gonfia le vele che agita bandiere nei giorni di festa e la terribile forza che piega la roccia che strappa gli alberi come aerei di carta, che separa le acque dalle acque con potenza divina. Il nostro amore se n'è andato, era fatto di vento ed il vento non si può fermare. Ansia Come roccia cerco di affrontare queste onde ma la loro forza mi chiude la gola e mi spezza il respiro e con dita gelide mi fanno tremare e solo ai brividi posso pensare perché l'idea non è accolta nella mente, non trova spazio il presente, solo questa urgenza a spingermi dove non c'è strada, solo il buio fondo dietro gli occhi. Mi sento scivolare nel burrone dell'anima. Autunno Nudo è l'uomo, ciascuno lo può vedere, con la pelle tirata sulle ossa sporgenti, cammina diritto attraverso le strade illuminate, fiero del vociare intorno, soddisfatto dell'attenzione dei giornali, delle televisioni; da tempo ormai son cadute la dignità, la pietà, il rispetto che lo coprivano donandogli calore, ma non come fronde perché non ne nasceranno i germogli. Arriverà un inverno troppo freddo e sarà l'ultimo. L'ala della fenice S'è levata ancora l'ala di fuoco a coprire il cielo d'occidente e muore il giorno per rinascere più puro e mai uguale; e se solo guardandolo potessimo imparare che c'è ancora tempo per rimediare agli errori potremmo tornare a chiamarci uomini e fratelli, noi che siamo solo sciocchi passeggeri convinti di guidare il mondo. Gara con il tempo Il tempo non si stanca mai. La gioventù lo rincorre lo raggiunge lo supera, ma lui mantiene il suo passo e quando la vecchiaia inizia a perdere il fiato si fa sempre più vicino, fino a tagliare inesorabilmente insieme il traguardo. Lingua universale - Malinconia Così profondo è a volte lo spazio del mio respiro, da contenere tutte le idee ed i desideri d'amore e così scuro è il silenzio in cui quell'unica nota vibra con la voce del mondo; ma così difficile è tacere il pensiero, accontentarsi di ciò che è stato sfuggendo alla lama di ciò che poteva essere. Non è mortale la mano che suona in me note così dolci da non potersi scrivere. Senza corazza Ad ogni passo perdo un pezzo lungo la strada e tutto il buono di me resta impigliato alle spine lungo il cammino ed ho paura che non resterà più amore quando arriverò alla meta, perciò spero che tutti voi che ne avete avuta una parte possiate testimoniare che in me un tempo albergava un'anima e la bellezza. E la fiducia. Uomini Distruggiamo quello che non capiamo o veniamo distrutti dalla paura. Amiamo una volta, bruciando fino in fondo questo cuore di carta, ma non soffia vento dentro la nostra carne che possa spazzar via la cenere rimasta; costruiamo muri sempre più alti e specchi ancora più grandi per la continua necessità di veder il riflesso che ci aiuti a distinguerci, perché ancora non ci conosciamo e tutti questi tratti, che portiamo marchiati con orgoglio, non ci allontanano di un passo dagli istinti delle bestie e solo alzando lo sguardo o chiudendo gli occhi, sentendoci tutti ugualmente nulla al confronto del cielo, potremmo davvero chiamarci uomini. Dimentichiamo Non per il ricordo proviamo dolore, ma perché dimentichiamo. Dimentichiamo d'esser stati bambini rimproverandoli per un grido o una domanda e scordiamo i momenti in cui stavamo imparando qualcosa, certi, ora, di essere i migliori nel farla, dimentichiamo le cattiverie dette e non quelle ricevute, le promesse mancate e non quelle mantenute, ma solo per farle pesare; dimentichiamo tutti gli errori commettendoli all'infinito, dalla notte dei tempi e la nostra anima è macchiata. Senza memoria, senza domani, continueremo a fare sempre più luce fuori ma sarà notte e freddo dentro. Sonno Proietto immagini sullo schermo delle palpebre chiuse, dapprima volontarie, ma non schiave, chè possano prender vita senza attendere il permesso della coscienza fino ad oscurare il reale divenendo più vere del vero e di certo più sincere; non vi sono tracce dei suoni del mondo qui dove non faccio fatica ad essere me. Buone azioni Come lacrime bianche cadono in questo mare oscuro e non v'è speranza che possa tornar candido, solo grigio, grigio che opprime che occulta che soffoca e quanta cura porta renderlo un poco più chiaro quando è più semplice ridere e nascondersi che piangere e affiorare. Spesso si parla di questa vita ingiusta ed allora smettiamo di volgere altrove lo sguardo perché possiamo essere giustizia in questo mondo. Il sistema Bussai alla porta della giustizia e mi fu detto: "Non sei abbastanza grande per passare", m'accostai alla porta della verità, vi era un cartello: "Di questo ingresso se n'è abbandonato l'uso", proseguii e scorsi una gran moltitudine in coda e tutti non facevano che parlare della meravigliosa possibilità alla fine della strada, ma ero troppo vecchio e stanco per poter affrontare tutte le scale verso quell'ingresso lontano con sopra scritto: "Speranza". Dissolvenza in nero Quanta attesa ho sprecato e quanta pace ora qui, dove finisce il cammino e la verità è che non c'è differenza tra me ed il percorso perché io scelsi le strade e non loro me, come spesso m'è piaciuto di credere. Nessuna luce, nessun immagine, solo silenzio senza dolore e non ho paura di lasciare ad altri quel mondo che temevo d'abbandonare con tutte le domande che tanto paiono banali ora che finalmente so. Paese d'infanzia E' cambiata la strada, ormai non si solleva neanche più la polvere, è cambiato il rumore che entra dalle finestre, incessante e straniero, è diverso il vento che non sussurra più dolce ma insinua e scompiglia parlando di cose che di certo conosce ormai meglio di me; solo quelle rocce mi ricordano, perché troppo breve il mio passaggio fu in questo paese, quando correndo per le strade dietro un pallone ne ero il padrone ed ora già mi sento di lasciare ad altri questo regno dolce ed amaro ad un tempo come gli anni perduti. Delirio Mi corrode, mi invade come tremende ondate di una marea schiumosa e si porta via la luce che era in me e distrugge le sponde della mia falsa ragione. Mi sfinisce, urlo impotente di un' anima divisa in due parti uguali in contraddizione, diverse nel credere, le stesse nel divenire una falsa illusione. E sarà un' attesa snervante che logora, inutile, lunghissima come tutte. Stanno correndo in milioni dentro me, non li fermerò, pensieri, parole non dette, che in un tramonto mi sarà dato di pronunciare. A chi non ha pace Un tempo quando non credevamo di essere padroni di Dio la morte era cosa naturale; abbiamo teso tutte le nostre scienze verso la sua sconfitta, come se fosse davvero possibile e anziché imparare a guardarla da vicino siamo riusciti, allontanandola, soltanto a prolungarne l'attesa e la paura. Estate Bambino il pomeriggio d'estate s'andava a riposare solo il tempo per uno sguardo al campo dietro casa e mi faceva paura e mai avrei voluto trovarmi lì nel calore soffocante in cui pareva nessuno potesse esistere. Dietro i vetri il ronzio delle cicale mi trascinava fuori col pensiero, dove tutte loro in una moltitudine informe cantavano per sé cercando di spiccare sulle altre, senza sapere che sarebbe arrivato l'inverno a cancellare i loro inutili sforzi. Parole Noi che crediamo di possedere il mondo, dall'alto della nostra scienza per cui ci sentiamo padroni ricordiamoci che tutto il nostro rumore tornerà a essere aria e tutta la nostra tecnica polvere e non basta la facoltà di parlare per giustificarci nel doverlo fare; perciò torniamo a essere uomini perché intorno io non vedo altro che bestie e vuoto d'amore. Ipocrisia felice Penso e in questi giorni non è cosa da poco, tra tutte le cose intorno create per piacere è l'unica che me ne dia davvero e poco importa se è più nel dolore che trovo conforto ma non riesco proprio a vestirmi di niente, coprirmi la faccia con un foglio disegnandoci sopra occhi e sorriso mentre sotto non vedo e respiro e vi sento tutti tutti ad aspettare domani finchè non sarà già oggi e oggi ieri, finchè tutti i giorni saranno andati e il foglio caduto, appassito, mostrerà allo specchio un volto che non conosco più. Musa Se potessi cogliere la poesia perfetta allora, alla mattina, ricorderei i sogni e parlerei dal mio inconscio senza più dover tradurlo, senza significati misteriosi che all'anima sola appaiono chiari ma in gola si fanno banali e sarebbe come poter allungare la mano e afferrare tutto ciò che si vede, anche la luce e con un passo attraversare il mondo e le stelle, sarebbe come urlare nel fumo e diradarlo e servirebbe a riportarti indietro a quando hai fatto di me un grumo solo di dolore e versi; ma già mi accorgo che non è in me la capacità di scrivere, ma in te quella di togliermi il bisogno. L'amore Siamo soli qui in questa moltitudine in cerchio a inseguire chi ci sta davanti senza raggiungerlo mai sogniamo sempre qualcosa e quando la prendiamo cambiamo noi o il sogno. Bolla di sapone Con un soffio, gesto così delicato e spensierato, hai voluto crearmi e per diletto hai continuato a guardarmi mentre il tuo respiro mi allontanava e, mentre ancor vicino, specchiavi il tuo viso ero felice del tuo sorriso senza capire, perso nel volo sempre più lontano bramando il tuo tocco; senza sapere che mi avrebbe ucciso in un istante giacchè non ero per te che uguale a tutte le altre. Natura umana Fuggi da me che vuoi gioire malinconia è il mio stato perenne torna se ti sentirai di soffrire allora non sforzerò per capirti vedendoti solcar dal dolore parlerò per mancar di ferirti or di sorrisi non faccio emozione già non suscitan altro che rabbia certi li contan come evasione e rinviene la frase famosa che trovai sì tanto profonda, vera e non proprio giocosa un amico che soffre fa male empatia la dice la scienza io la chiamo natura banale ma il difficile è l'esser contento dell'amico quando ha fortuna senza udir dell'invidia lamento. Pace in terra Guardo il tramonto l'orizzonte bruciare nella pace della sera e m'inondo di luce scoprendomi buono, in pace con tutte le cose. E vorrei lasciare il mondo come lo intendo ora da adulto e camminare senza passato verso quel grande fuoco nel sogno che tutti possiamo incontrarci lì travolti dall'amore senza denaro, senza guerre fratelli come siamo stati pensati da un Dio che non può non esistere se esiste un mondo così bello fuori e dentro di me. Vuota Mi sento sfiorire nel pieno degli anni e non è questo il modo non è questo il mondo che preparavo per noi senza accorgermi che un noi per me non è mai esistito, perché ti ho creata a mia immagine così come mai sei stata, a misura dei miei vizi piena di poesia la mia. Con le mani mi son chiuso gli occhi e con la bocca ti ho soffiato pensieri gonfiandoti l'anima; ciò che è nato credevo fosse frutto di noi ma un noi per te non c'è mai stato. Un sogno piccolo Ognuno coltiva dentro sé un sogno e spesso non cresce ma si secca e resta peso morto sui giorni uguali; i grandi s'illudono su piani universali mentendo agli altri e prima a sé, i piccoli si infrangono su sogni minori e il dolore nasce dalle spine della pianta morta che era seme di speranza. Il canto della sirena Sottile e increspato o dolce creatura lontano ho viaggiato e non conosco paura di terra, uomo, cielo ne ho visto le forme dagli occhi ho tolto il velo nel sentiero le mie orme. Ma quale voce potente seta, roccia, mai uguale che nessun mortale sente e così vera appare muta, brillante lama di sole nel temporale luccica, è di squama o miraggio del male? Canta, nascosta al giorno guidami nell' oblio perchè è da questo mondo che desidero l' addio, non morte, nè dolore cullami nelle tue note mostrami l' amore nelle mie stanze vuote, ma non siano di rabbia i versi tuoi sublimi e coprirò di sabbia coloro che per primi hanno scorto tra le onde una figura misteriosa che fugge tutte sponde e di creder non si osa e la mia sarà certezza di tenerti sopra i flutti e con semplice carezza cancellare ciò che tutti han voluto che tu fossi solo voce, niente corpo perchè dall' invidia mossi e grazie a te io son risorto e te guardo, tu sei vera e i miei giorni potrai cantare ma ricordati alla sera non ti lascerò più andare. A Dio Ho scavato solo per trovare roccia e ho nuotato pensando di riaffiorare arrivando sul fondo e credendo di volare precipitavo, sono qui e mi arrendo, ti prego, amami e lascia che per una volta io lo senta. Le tue azioni Dovrai affrontare prima o poi quello che verrà dal tuo agire e se non avrai imparato a crescere nei giorni che ti sono stati concessi lo farai in quell' attimo in cui ogni goccia che avresti affrontato come scherzo lasciandola scivolare sarà unita in un' onda e pianterai bene i piedi a terra per non cadere che ironia proprio tu che pensavi di poter sempre volare. Rane Nello stagno a sguazzar contente convinte ognuna di possedere la verità lanciamo le nostre grida al cielo dove non arriva che un indistinto brusio. Di vita e... Forse quand' io avrò capito e quando questo rumore sarà esausto tornerò nel silenzio ove non sarà gesto a scatenar brusio e ogni umano affanno sarà placato. Un mondo nuovo o anche il nulla in cui errare vuoto di questioni, silente di finita incertezza, sarà la medesima cosa, una porta da un breve sentiero puntellato di lucciole fioche terminante nella sala radiosa, nell' immobile danza della assoluta certezza. Voi che forse non sperate questo, fatelo per me, poichè non importa la durata del nostro incespicare, ma che un giorno, finalmente, poss' io esser preso in braccio. Fortuna e volontà Siam sempre pronti a volare affidandoci a una flebile brezza convinti che ci possa sostenere siam sempre pronti a saltare credendo in due deboli braccia certi di poterci aggrappare a volte la brezza è uragano a volte la forza la scoviamo sempre respiriamo a volte viviamo Scegliere Continuare ad accusarti è come accusare il sasso che la mia mano mi scaglia addosso; colpevole fu il corpo che ti scelse ma ancor di più la mente che avvallò e mentre cerco di riordinare i frantumi sono certo che tra i pezzi mancherà il coraggio perché non era neanche prima nell'intero. Anni insieme Non sono buono per quanto mi piaccia crederlo, mostrami il tuo lato più dolce e lo colpirò, dandoti la colpa della mia crudeltà, facendomi scudo dei miei difetti, ovvia conseguenza della tue mancanze, soffocherò in gola ogni parola di incoraggiamento, per farmi forza con la tua fragilità, per vincere questa guerra, che non so quando iniziò ad andare contro tutte la mie promesse. Vivere oggi A volte di notte questo cielo che mi sovrasta è estraneo e questa terra che respira parla una lingua oscura, straniera e corro senza un perché inseguito da desideri che non mi appartengono e non riesco nemmeno a parlarmi, in ascolto rapito di tutte le voci intorno che vogliono raccontare la mia vita senza saperla, imponendomi sogni falsi e inutili; ma poi, a volte al mattino nel sole, nel vento e nel silenzio, per un momento, sono ancora io e sono libero. Primo amore Era disarmante la sua bellezza, il suo guizzare con tutti i suoi colori, t'avevano detto che bruciava ma prima o poi dovevi provare ad afferrare il fuoco solo un attimo prima dell'urlo di tutti i nervi sconvolti da un dolore che non avresti mai concepito; eppure ancora non te ne puoi staccare, perché lontano è buio, perché lontano è freddo e ne conserverai il segno di quando stringendolo già ti sfuggiva, lo desidererai sfiorandolo, per sempre, che in fin dei conti è solo una vita. Le parole nascoste Forse se questo pugnale non l'avessi tenuto stretto per la lama e l'avessi usato per ferirti allora il suono della tua carne lacerata sarebbe riuscito a mutare i miei pensieri, ma ora questo pugnale è penetrato nel profondo e non può più essere estratto; per questo non c'è un domani diverso, per questo ti dico addio, perché possa smettere di inseguire la luce che ruota per dirigere il mio naufragio sugli scogli del faro. Compleanno 12-2 Un altro anno, ho smesso di festeggiarli quando non ne ho visto più la differenza, ho sepolto la meraviglia sotto manciate di argilla e so di non essere cresciuto ma di aver cambiato solo forma e vorrei scavare ritrovando quel bambino, dirgli di non imparare la parola cinismo perché gli potrebbe piacere, vorrei dirgli di lasciare almeno una spiraglio quello da cui vengono i nodi in gola e le risate senza motivo perché è l'unica fonte d'aria per cui l'anima possa avere la voce per parlarmi, per parlarti, per parlarvi ancora. Il mio paradiso Non è il destino a scegliere per noi, ognuno prende le sue decisioni è il fatto che non coincidano a separarci, perciò non aspettiamo miracoli e ricompense siamo qui per trovare e perdere trovare e perdere fino alla fine; così, come chi lungo la strada ci troverà sappia di doverci lasciar andare, anche noi siamo consci del fatto che niente ci è affidato per sempre ma lo dovremo rendere un giorno, è la nostra prova. E' tua la scelta di andare è mia la condanna a restare in attesa di trovarti nel sogno dei miei vent'anni che immagino sia il paradiso. Speranza E ora che ti ritrovo dopo aver creduto di essere riuscito a perderti, dopo la distruzione del mondo e tutta la rabbia e anni di cecità mi viene da chiedere le solite cose banali e quanta gente avrà già visto le stesse cose; come posso credere che sarà diverso per me, non ho più la forza perché solo finzione mi aspetta e penso con sollievo, da non credere, a quando sarà finita questa recita dove non mi è concesso di avere l'unica cosa al mondo che vorrei e non mi illudo certo ma non smetto di sperare quella insulsa, maledetta, tremenda speranza che non so da dove venga così che la possa soffocare, schiacciare e dirle di lasciarmi andare qui o oltre dove possa essere libero. Amavo Strappami il cuore ti prego perché non smette di dolermi e pulsare come se pensasse davvero di aver ragione di me che già tante ne ho messe a tacere di voci tutte le volte che presuntuose predicavano il mio bene non mi conosce più pensa davvero che sia ancora quello? Quello, debole e inesperto illuso povero stupido continua a dirmi che c'è davvero qualcosa che dura per sempre no ti avevo creduto strappami il cuore perché ora così forte non mi serve di certo incapace di usarlo. Innamoramenti Sono nato in primavera nell' aria profumata sotto il sole che non brucia tra il giallo, il verde, il rosso e l' azzurro com' era dolce quella primavera in cui, solo, lungo la strada non riuscivo a sentire più il tempo come se non esistesse, com' era dolce quella primavera e com' è lontana ora mentre affondo le gambe nella neve e sento le ossa dei morti spezzarsi sotto i piedi nudi e ferirmi con miriadi di schegge perché non li debba dimenticare e voglio pensare che siano sterpi e voglio credere di poter guarire, dovrò tagliare i miei piedi perché il freddo dell' inverno mi costringerà a perderli e carponi la prossima primavera sentirò da vicino il profumo dei fiori e sotto il giallo e il verde e il rosso, così vicino, scorgerò le tombe malcelate e saprò che un altro inverno mi attende e ancora, per il gelo perderò le gambe e le braccia solo il tronco resterà a primavera e sarò disteso sopra quelle ossa sotto quello splendido ingannevole tremendo azzurro, così mi coglierà l' inverno pietoso e non sarà più niente di me solo il suono delle ossa che si spezzeranno sotto il passo del prossimo illuso. Passi Perché quel nostro perpetuo e immoto avanzare non è che l' attesa di un ritorno. Al poeta Non cerco approvazione prostituendo la mia mente per due soldi di gloria gettati dall' alto come spiccioli ad un barbone solo per toglierlo di torno e guardare altrove. Più alta è la mia mira avvicinarmi a Dio creando in voi la vita che sto provando io travolto da un pensiero che saprebbe di assoluto se non fosse che poi scritto è tuttaltro che infinito. Addio Vive e respira si muove e m' oscura, parla con voce possente il padre del mio presente, benché ingrigito, lo sguardo spento, mai domo e implacabilmente lento racconta di cose che non voglio udire a me che sbircio nell' avvenire. Delle due ombre unite una sola di due vite è restata, ma l' altra, fredda, dolce e scaltra s' allontana su strade assolate dimentica di troppe vane parole gettate nel vento di travolgente trasporto di quel sentimento mai morto, brillante lezione d' esperienza che accresce d' indesiderata sapienza l' animo mio attonito e smarrito ormai schiavo di desiderio impazzito. Con gli occhi aperti aspetta colmo d' insoddisfatta fretta il risveglio dell' antico carattere, strenuo e saggio nel sapersi battere, contro gli affondi dell' avverso destino che avevano fatto d' un bambino un ricercatore di gioia sicura contro la lacerante paura che accadesse in questo volo di restar per sempre solo. Ma che sia questo lo stato, ironia e risa del fato, che potrà farlo tornare come prima e mai uguale? Ha pianto, riso, cantato, scritto, detto ed urlato nel buio e nella luce viva fors' anche mentre dormiva con la mente ha creato contorni del dipinto in cui i suoi giorni, pressati dall' infinito bisogno si son fusi col vero sogno d' aver trovato una pace sincera che scacciasse la notte più nera dai ricordi di chi nel dolore cercava solo di dare l' amore. Illusione, è soltanto questo, ve lo dico con sorriso mesto, che ci aspetta nel nostro affannarci, della quale solo possiamo accontentarci e perderci, dimentichi della finzione trovando unica consolazione nel reciproco convincimento, di due spiriti vero giuramento. In vero, tu che non volesti credere, sappi che non sconfigge perdere per quanto possa esser strano ho la vittoria su ogni piano, poiché, disperato e sincero, non fui io colui che, libero e primo, disse addio. Nel profondo Sinuose voragini tra opprimenti volte e soffitti infiniti puntellati di cime contorte capovolte e gocciolanti sudori gelati puri di luce negata s' estendono in corridoi cupi e levigati dai pavimenti sfuggenti incorniciati da tele di ragno deserte come il luogo disabitato che collegano al pensiero di una vita animale. Scricchiolano, cigolano, tremano, fremono tra aliti bollenti spinti dalla gola bruciata da un' aria vecchia e morta e lo scheletro dell' anima che ha penetrato questi anfratti indica il groviglio inesplicabile in un gesto inespresso che condurrebbe alla meta, la fine della ricerca estenuata stillante sangue dall' unione divisa in lacrimata speranza perduta verso una luce che non volesti raggiungere per l' oscuro mistero di poter essere vivi. Piccola confessione notturna Odio questa fragilità che mi infrange anche sulle piccole cose, come onde sugli scogli, senza però col tempo modellarle; odio restare nascosto dietro questo atteggiamento e violentarmi per non mostrare debolezza, ogni attimo sempre uguale, convivere con il desiderio ansioso di cambiare e la certezza di non farcela eppure quando vi guardo non scorgo in voi nessuno di questi tratti, ma neanche voi riuscirete mai a trovarli in me perché, pur disprezzandovi, non riesco ad essere che come voi. Proverò a fermarti, amore Lame di luce i tuoi occhi come creta hanno modellato il mio sentire fragile da indifferenza ad abbandono e ogni tuo espirare mi ha allontanato dalla terra sicura e perduto tra i flutti del mio orgoglio in tempesta ti ho eretto statue d' oro nelle piazze della mia cecità, a te nuova padrona dell' avvenire signora di un arrendevole regno. Forse ora credi davvero di poter fuggire dal male ma ogni tuo battito è un grido, perchè hai voluto crearmi? Ogni mia parola è un anello della catena che ti legherà a me, inconsciamente libera ed io, per la vita, prigioniero. Vento Immenso, caldo e sconfinato, bianco puro desiderio intrappolato dietro le parole e i gesti timidi e allungare le braccia per gioco mai così serio e paura di rompere un equilibrio così fragile mi hai voluto accompagnare e ti guardavo senza niente sapere leggero soffio di vento così potente da aprire il cielo, così deciso da tracciare una strada da sponda a sponda più vera di un ponte e più forte del mare che a noi si è dovuto arrendere e ci sarà sempre amico, testimone di una storia portavoce millenario e fidato, mi racconterà di te, ti racconterà di me e unirà per sempre le nostre mani. Noi Ho visto mille luci balucinare sottili in tremuli soffi, perchè il vento respira e più tendi l' orecchio più lo fai soffocare e ho cercato di non capire di sfiorare quell' attimo per portarlo via o farmi trascinare, un salto a braccia tese e grida di rabbia, gioia dolore che sono solo modi di vederlo questo mondo che mi assale, spaventa, i suoi occhi vuoti puntati e non riesco a tremare, piccolo e grande poeta dell' incertezza, ho vissuto di silenzi e le ho sentite parlare, le correnti, soffici e salate, lacrime di compiacimento ho ondeggiato sulla mia zattera di orgoglio, e blu e nero e argento il riflesso, dure le rocce e le sabbie, ma dall' alto del volo così distanti da noi. Noi, dividiamoci il cielo, è nostro e se non basterà lo riuniremo per poterci vivere e sempre e mai, prima e dopo, più della vita saremo tutto, tutto, oltre i colori del tempo. Voci Ombre grigie, di idee spezzate a metà turbinanti e sfuggenti di un sorriso che non tornerà espressioni sprezzanti di affilate lame di pioggia più rosse della ferita che aveva fatto crollare palazzi di sabbia invincibili contro soffi di tempesta quando bastava una lacrima per sciogliere il volto duro sotto quella maschera allegra con gli occhi chiusi. Cime bianche irraggiungibili mari troppo bui sono solo piccole cose perchè nel loro silenzio bisbigliante s' odono frasi sconnesse consigli d' inutile buonsenso petali di un fiore nato in una notte e nessuno che lo stesse a guardare. |